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INTRODUZIONE
“Ma è arte questa?” domanda che si pone il filosofo Arthur Danto (Dopo la fine dell’arte,
l’arte contemporanea e il confine della storia).
L’arte contemporanea chiude un certo tipo di arte e apre altre sperimentazioni che
aprono un altro mondo. Le avanguardie sono l’inizio di questa sperimentazione (1905).
Danto si interroga intorno all’opera di Christofer Sperandio e Simon Grennan – We got it
(1993) à opera d’arte relazionale (crea un rapporto con le persone) -> è la creazione di
barrette di cioccolato (mangiabili), perché si considerano opera d’arte? Cambiano i
parametri e gli schemi per considerare un oggetto opera.
Anche le avanguardie della pittura rivoluzionano il modo di fare arte. Roger Fry in Un
saggio di estetica (1909) dice “L’arte non è ricerca di bellezza o copia del mondo esterno,
ma serve a esprimere l’emozione dell’artefice e a trasmetterla al riguardante mediante i
suoi mezzi specifici (e storicamente accertati): linea, composizione, colore.” -> esprime
concetti fondamentali:
· l’arte non è ricerca di bellezza o copia del mondo esterno (non è puro racconto);
· l’arte esprime l’emozione dell’artefice (non visibile, è dentro la mente e l’anima);
· l’arte si esprime con i suoi mezzi specifici: linea, composizione e colore.
1
Roger Fry - Fiume con pioppi (1912): sommarietà
nel dipingere per esprimere le sue emozioni e
sensazioni à immediatezza del gesto. Fry esprime
serenità ma anche inquietudine.
Gli impressionisti non sono moderni come i pittori
delle Avanguardie, sono gli ultimi pittori realisti: la
loro è una pittura descrittiva, c’è un interesse
visivo (come si percepisce visivamente la luce),
non è una percezione emotiva. Il vero salto verso
la modernità si ha quando i pittori non dipingono
quello che vedono ma ciò sentono.
Si parte dal simbolismo e dal post-impressionismo.
Il primo momento di cesura sono le Avanguardie.
Il secondo momento di cesura sono le Neo Avanguardie (seconda metà del ‘900, 1963/4)
-> gruppi di movimenti artistici che raccolgono lo spirito dell’avanguardia (ricerca
sperimentale); si punta sempre di più sul concettuale. “L’idea in sé stessa, anche se non
realizzata visualmente è un lavoro d’arte tanto quanto un prodotto finito… Le idee
possono essere espresse con numeri, fotografie o parole o in qualsiasi modo scelto
dall’artista, dato che la forma non è importante.” Sol Lewitt – Paragraph on Conceptual
art 1967 (Art Forum) -> non solo sono cambiati i parametri di fare l’arte, ma si può fare
arte anche solo in maniera concettuale con le idee. Un’espressione di questo è la
fotografia. Si predilige il progetto piuttosto che la realizzazione.
I parametri di giudizio sono diversi e cambiati: nel contemporaneo cambia il concetto di
arte. Novità tecniche (materiali e modi di rappresentazione).
“È arte ciò che gli uomini chiamano arte” Dino Formaggio – L’arte (1914-2008) à
Formaggio dice che non esiste una definizione univoca. È arte quando viene accettata dal
sistema dell’arte: critica, musei, altri artisti, collezionisti, gallerie.
2
Giulio Carlo Argan -> necessità del giudizio di valore à arte coincide con la storia dell’arte
(idea di distanza storica).
L’opera d’arte dura nel tempo à il suo valore permane, supera il tempo -> concetto di
astanza di Cesare Brandi -> “forma”, ciò che differenzia la linguistica dell’opera visiva,
insieme al suo essere al di sopra della temporalità -> valore universale, al di sopra delle
circostanze della contemporaneità deve aver valore per tutti gli uomini (dialoga con tutte
le epoche) à oltre alla contingenza.
Kubler -> dice che l’opera d’arte è inutile à l’utilizzo non deve essere la finalità, è utile
solo in senso estetico e non pratico.
Bruno Munari – Tavola rotonda fuori dal tempo e dallo spazio 1971: mostra come l’arte
ha assunto forme diverse dal ‘500 à cambia il concetto di arte.
Riassumendo: ci sono dei parametri per formulare un giudizio di valore?
§ Un’opera è un’opera d’arte quando ha avuto la sua importanza nella storia (Argan).
§ Un’opera d’arte è portatrice di un messaggio che va oltre la contingenza. (Brandi).
§ L’opera d’arte si distingue da qualsiasi altro oggetto o attrezzo creato dall’uomo per la
sua finalità (Kubler).
3
Jessica Stokholder – Senza titolo (2011): unisce e
a s s e m b l a m a t e r i a l i p l a s t i c i , g i o c a s u l c o l o re à
trasformazione anche della scultura. Il primo artista ad
assemblare materiali diversi è Picasso à Picasso – Violino
1915 à corrispettivo nella tridimensionalità del collage.
4
Già negli anni ’70 le opere diventano spazi in cui entrare e sentire.
Marina Abramović – The artist is present, Moma, (2010): sedersi davanti a un tavolo per
la durata di tutta la mostra senza reazioni ed emozioni.
La performance nasce negli anni ’60.
Pino Pascali – Vedova blu (1969): scultura di un ragno (materiale domestico) blu, con cui
le persone potessero interagire.
Hugo Ball – Cabaret Voltaire (1912): è un poeta che fonda il dadaismo, faceva azioni
performative: lettura di un documento che decretava la morte della borghesia (e quindi
dell’arte tradizionale).
Un altro esempio sono le serate performative dei futuristi.
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4. Uso di oggetti dalla quotidianità
Uso dei materiali quotidiani, in opere e installazioni.
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Vladimir Tatlin – Monumento alla Terza Internazionale
(1919 – 1920): esponete del cotruttivismo; ricerca di
contaminazione dell’arte con l’architettura; progetto di un
edificio che si voleva creare. Utopia: vuole rappresentare la
limpidezza degli uffici della rivoluzione à voleva utilizzare
vetro e ferro e una rotazione.
Nam June Paik – Magnet Tv, 1965: esponente della videoarte. Creazione di opere video
utilizzando il televisore e un magnete che disturbava il tubo catodico e creava forme.
Luigi Veronesi – Film astratto, 1940: colorava la pellicola creando video in movimento
come dipinti astratti in movimento.
7
SIMBOLISMO
La scoperta che porta al centro di una nuova visione del mondo in campo scientifico ma
anche artistico è la scoperta dell’inconscio da parte di Sigmund Freud. Nel 1899 pubblica
l’interpretazione dei sogni
Idealismo e ideismo sono due cose diverse: l’idealismo è assimilabile alla pittura realista,
mentre fideismo è assimilabili al simbolismo.
Idealismo:
La Libertà che guida il popolo, Delacroix
Rivoluzione francese. Si tratta di un fatto
realmente accaduta, ma attraverso una metafora
Ideismo:
Le Cattive Madri, Segantini
Donne che rifiutano la maternità.
Per Segantini la neve simboleggi la morte.
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Vengono pubblicati diversi manifesti:
- 1886: Moréas pubblica Manifesto del Simbolismo -> “il termine simbolismo è il solo
capace di disegnare l’attuale tendenza dell’arte basata sul carattere simbolico”
- 1884: Huysmans pubblica à rebours in cui interpreta il periodo in termini di decadenza
e indica come padri della nuova estetica Baudelaire, Verlaine e Mallarmè -> una poesia
che non descrive.
Il pittore ideista si serve degli oggetti come “segni” utili a evocare l’idea che intende
esprimere. Il linguaggio pittorico simbolista è composto solo da linee, forme e colori utili
a tale scopo ed è quindi possibile un’alterazione delle componenti formali, grafiche o
cromatiche dell’opera.
9
L’apparizione (1874-1876): Salomè danza davanti al re e
chiede la testa di Giovanni Battista, rappresentata come
un’apparizione, è circondata da un’aureola. La
rappresentazione dell’ambientazione è molto particolare:
attraverso un’incisione con scalpello, riesce ad evocare uno
spazio chiuso e la sua profondità senza però descriverlo -> lo
spazio non è vero, potrebbe essere ovunque. Il corpo di
Salomè invece ha ancora impronta classicista.
Odilon Redon è un grandissimo inventore di immagini e creature -> “questi disegni erano
al di fuori di tutto: per la maggior parte andavano oltre i limiti della pittura, introducevano
un fantastico molto particolare, un fantastico di malattia”.
Ragno che piange (1881): viene rappresentata la testa di Giovanni Battista appoggiata
su un piatto, con delle zampe per farlo diventare un ragno. Il quadro è ispirato alle
Metamorfosi di Ovidio.
Il Buddha (1905): una pittura sfumata, non dettagliata, evocativa, che viene messa sulla
tela senza il disegno preparatorio. In questo quadro solo la testa del Buddha ha un
disegno preparatorio. Questi rimandi orientali segnano l’allentamento dall’occidente ->
no all’ortodossia religiosa, sì al sincretismo.
10
Sainte Geneviève veglia su Parigi
addormentata
In questo dipinto sono presenti delle allusioni
prospettiche (costruzioni ecc), nonostante ciò lo
sfondo è piatto e semplice, sintetico -> non ci
sono particolari inutili; tutto è scelto
accuratamente, dal velo della Santa al vaso
affianco ai suoi piedi.
La luna, presente nel quadro, è un soggetto
molto evocato dai pittori simbolisti, in quanto
evoca un’atmosfera di mistero.
Jean Delville, pittore Belga, dipinge nell’amore delle anime (1900) Paolo e Francesca,
che vengono trascinati verso le fiamme dell’inferno.
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PAUL GAUGUIN
Benché si formi con gli impressionisti, più tardi si dedicherà alla pittura simbolista,
spostandosi dalla Provenza e dalla Bretagna, dove conosce Van Gogh.
“l’arte è un’astrazione: traetela dalla natura, sognando davanti a essa. È il solo mezzo per
salire verso Dio, facendo come il nostro divino maestro, creare” (lettera a Schuffenecker).
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Il Cristo giallo (1889): immagine panteista che vuole unire la religiosità cattolica ad una
religiosità naturalista.
Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo? (1897): tanti elementi che ricordano i
luoghi della sua vita. Sintesi degli elementi della sua pittura, ricerca di una spiritualità
sincretista. Il dipinto vorrebbe rispondere alle grandi domande dell’uomo -> sono
presenti delle persone che comunicano, parlano, tramandano cultura e storia e persone
che non ascoltano -> uomo anziano che non ascolta perché la vecchiaia non è più
orientata verso il futuro, ma verso il passato.
Paul Gauguin fa scuola ad altri pittori -> nonostante poi si trasferisca, lascia alle spalle un
gruppo di allievi: gruppo che cerca di riscoprire la natura e l’uomo, con la sua volontà di
esprimersi. Questi allievi daranno vita al gruppo dei Nabis -> circolo pseudo-religioso,
formato da letterati ed artisti. Il poeta che raccoglie questo gruppo è Paul Ranson -> Paul
Sérusier - Ritratto di Paul Ranson in tenuta nabi (1890)
Tutti questi artisti decidono di vivere fuori dalla città, in una regione boschiva al di fuori di
Parigi, di vivere in comunità, mangiare vegano e vegetariano.
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Paul Sérusier - L’incanto al bosco sacro (1892):
rappresentazione della vita all’interno dei boschi dei Nabis. È
presente un sacerdote che presiede una cerimonia, con dietro
delle donne con abiti non consueti al tempo -> non hanno il
busto stretto in vita, in quanto questi artisti contrastano il modo
di vestire del 1800, in segno di libertà.
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SECESSIONI DELL’IMPRESSIONISMO: il mondo interiore (da Klimt a Matisse)
La prima secessione nasce a Monaco del 1892 -> è importante per l’arte contemporanea
perché è proprio in ambito secessionista che si formano molti artisti come Kandinskij.
Monaco è il luogo di novità.
La seconda secessione nasce a Vienna del 1897
La terza secessione è quella di Berlino nel 1898
Le secessioni sono caratterizzate da una pittura simbolista -> si racconta della dimensione
dell’inconscio, dimensione non visibile del reale.
La figura di riferimento della secessione di Monaco è Franz Von Stuck -> pittura con
componente simbolista, con rappresentazione di figure letterarie.
Nascono le arti decorative, che rimandano al classicismo. Nella villa di Von Stuck, tanti
elementi rimandano all’arte classicista e rinascimentale (es. soffitto a cassettoni). Tutte le
decorazioni al suo interno sono state interamente realizzate dall’artista.
Franz Von Stuck - Autoritratto nello studio (1896): rappresentazione di se stesso che
dipinge, all’interno della propria abitazione.
Un’altro aspetto molto importante delle secessioni, è il fatto che si presentano come delle
organizzazioni che curano tutti gli aspetti della loro attività, curano anche la
comunicazione -> tra i primi artisti che danno vita a collane di libri e riviste, per
comunicare a quante più persone possibili la loro visioni e la loro arte.
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Franz Von Stuck - Salomè (1906): per il pittore la donna è malefica. In
questo dipinto Salomè rappresenta la danza sfrenata della donna.
Come nel Peccato, il corpo della donna è luminoso, accattivante,
mentre la testa è reclinata e rimane all’oscuro ad identificare l’oscurità
e la cattiveria di questa donna. Sullo sfondo del quadro è presente un
servitore che porta su un vassoio la testa del Battista.
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Come per la secessione monacense, quella viennese ha la propria rivista, Versacrum, che
ha una grafica ben precisa -> rimando alla prima data dalla figura femminile con le rose
nei capelli.
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Gustav Klimt - Fregio di Beethoven: si
trova all’interno del Palazzo della
Secessione. È un fregio decorativo e non
un dipinto. Rappresenta l’arte matura di
Klimt, estremamente sintetica ed
essenziale, quasi geometrizzava. Le figure
sono valorizzate nell’aspetto disegnativo.
Il fregio racconta il viaggio dell’artista alla
ricerca della poesia, dell’arte, per arrivare
ad abbracciare l’arte (l’abbraccio è
mistico, le figure poggiano i piedi
sull’acqua, a simulare la rinascita della nuova arte). Il coro che affianca l’abbraccio
rappresenta l’inno alla gioia di Beethoven.
Max Klinger - Beethoven: è uno sculture tedesco che partecipa però alla secessione
Viennese. Beethoven siede su un trono imponente, pesante. Questa scultura è concepita
come opera d’arte totale -> ogni elemento ha uno scopo preciso.
Klimt durante il suo periodo pittorico si evolve, passa dal disegno ottocentesco del corpo
della donna, ad un disegno più moderno, sintetico ed espressivo.
es. Giuditta I (1901) vs Giuditta II (1907). Nella Giuditta II c’è un allentamento dalla
verità di un personaggio, dalla realtà del ritratto, assomigliando più ad una caricatura.
Gustav Klimt - Le tre età della vita (1905): le tre figure sono un corpo caricaturato,
denaturalizzato -> non c’è attenzione alle proporzioni o alla realtà della pelle. Segna
quindi la modernità.
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Nei ritratti di Adele Bloch-Bauer (1907) il corpo scompare, unito allo sfondo.
L’ultima secessione è quella di Berlino (1898), alla quale confluiscono artisti provenienti da
tutta Europa. Spicca Arnold Bocklin, pittore Svizzero.
Arnold Bocklin - Risacca (1879): sirena imprigionata su una roccia. Il quadro fa trasparire
un senso di paura, di rischio, di mistero.
Eduard Munch - Fanciulla Malata (1885-86): la ragazza dipinta è la sorella, con accanto la
madre. Munch rappresenta il male di vivere, la difficoltà dell’esistenza, c’è il senso di
malessere dell’uomo.
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LE CONSEGUENZE DELL’ESPRESSIONISMO
I colori di queste neo avanguardie sono colori vivaci, che rappresentano la gioia di vivere
nelle società lontane dalle grandi città. Applicano questo linguaggi espressivi anche a dei
ritratti di persone.
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Differenza tra i Francesi e i Tedeschi: Van Dongen, tedesco, utilizza colori più cupi, mentre
Derain, francese, utilizza colori più vivaci. I difetti della pittura diventano parte del
linguaggio artistico.
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ANTILLUSIONISMO: DA CEZANNE A PICASSO
Gli elementi della pittura espressionista Francese sono presenti, con tecniche diverse,
anche nel cubismo.
Antillusionismo -> non si rappresenta la realtà tramite la visione, ma la pittura cubista è
una lettura della realtà, una rappresentazione più mentale, concettuale.
All’interno del dipinto di Picasso ci sono altri elementi, come la presenza delle maschere
africane -> aspetto molto importante per Picasso. La vista di queste maschere per Picasso
è qualcosa di molto significativo -> le maschere sono usate da Picasso per veicolare un
messaggio attraverso un’immagine vivida e potente, ma non naturalistica. La maschera
veniva usata nelle culture africane per rappresentare ciò che non era rappresentabile in
natura e venivamo utilizzate in danze e cerimonie per mandare via gli spiriti, erano
strumenti, e anche Picasso si serve delle maschere come uno strumento.
Picasso, come tutti gli artisti dell’avanguardia, si sentono in grado di poter offrire una
lettura di come è fatto l’uomo.
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Una delle scoperte recenti è la fotografia. Troviamo un taglio fotografico nel quadro
Funerali di Omans di Cpurbet -> figure tagliate.
Un taglio di tipo fotografico possiamo ritrovarlo anche nell’Olympia di Manet -> in questo
dipinto la donna nuda è priva di emozione, è solo un pezzo di carne, sintesi di un corpo
umano. Questo quadro viene reinterpretato anche da Cézanne nella Moderna Olympia
del 1859.
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L’ opera di Cézanne è quella in alto a sinistra,
dove è presente ancora un aspetto
naturalistico, nonostante ci sia già la
semplificazione delle forme. Le case di Cézanne
che erano quasi dei cubi, in Braque e Picasso
diventano del tutto delle forme geometriche.
24
Un esempio è il Ritratto di Ambroise Voillard di Picasso: lo
scopo del quadro non è quello di rappresentare il critico d’arte
nella sua realtà, quanto la complessità della sua figura nello
spazio. I colori sono pochi e cupi, in quanto i colori donano al
dipinto troppa emotività.
C’è poi un altro tipo di cubismo che si definisce eretico, o orfico (coniato da Apollinaire,
definendoli orfici facendo riferimento al mito di Orfeo, perché vedeva in questi artisti un
aspetto più emotivo rispetto al cubismo di Braque e Picasso). Gli esponenti sono
Delauney, Léger e un giovane Duchamp: componenti di tipo più emotivo e psicologico.
25
Fernand Léger è un pittore molto impegnato dal punto di vista politico, fon datore del
movimento machinisme (movimento che contrastava l’uso delle macchine nell’industria
meccanica).
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LA VISIONE DINAMICA NELL’ARTE: IL FUTURISMO
A milano è presente la più grande collezione d’arte dedicata al futurismo, al Museo del
‘900 -> sono presenti opere permanenti e opere in prestito da collezionisti privati. Al
Museo del ‘900 è presente anche Lucio Fontana.
L’avanguardia futurista nasce dopo il Cubismo, nel 1909, quando esce il primo manifesto
letterario del futurismo, scritto da Filippo Tommaso Marinetti.
I principi che si leggono all’interno del Manifesto sono:
- Porre al centro dell’arte il dinamismo
- L’accettazione della modernità
- L’interesse per l’automobile
Questa accettazione del dinamismo non è una questione puramente sociale, ma riguarda
sia le invenzioni tecnologiche e sia il pensiero filosofico di quegli anni -> molti artisti
facevano riferimento a Henry Bergson, citato spesso in vari manifesti del futurismo. La sua
idea era quello di un mondo dinamico e non statico, visione colta maggiormente dai
Futuristi rispetto ai Cubisti. Alcuni scritti di Bergson vengono tradotti in Italiano e
pubblicati nel 1909, stesso anno della pubblicazione del Manifesto. Nel 1911, poi, il
filosofo partecipò a un convegno filosofico a Bologna, in cui parla delle sue idee tra cui in
particolare l’intuizione.
Bergson in “Materia e memoria”, 1896, sostiene che la memoria, il ricordo, fa si che la
nostra percezione del mondo, associ continuamente la comprensione del presente con il
passato -> quando noi vediamo qualcosa o incontriamo una persona, la nostra memoria
interviene a farci capire meglio cosa abbiamo di fronte. La nostra concezione del presente
è in continuo movimento, influenzata da immagini mnemoniche (immagini che richiamano
il passato).
Il maggior esponente del Futurismo in arte è Umberto Boccioni.
A destra, La
signora
Massimino
(donna alla
finestra),
1907-08.
A sinistra La
strada entra
nella casa,
1911.
Boccioni, tra il 1908 e il 1911 cambia totalmente stile. Nel primo rappresenta la madre
con una tecnica divisionista di Segantini e Previati, che erano i maestri di Boccioni: al
tempo era considerata la tecnica per eccellenza. Tra il primo e il secondo dipinto c’è
qualcosa di nuovo che interviene a far cambiare la tecnica pittorica -> il Cubismo.
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Boccioni conosce la pittura Cubista durante i suoi viaggi a Parigi; non si avvicina al
cubismo di Braque e Picasso ma a quello di Léger e Delaunay. I futuristi però trasmettono
un contenuto diverso da quello cubista, ovvero il dinamismo, la velocità intesa come
slancio vitale della società del mondo contemporaneo.
Questo dinamismo, oltre che dallo stile, è rappresentato da una diversa posizione
dell’oggetto: in La Strada entra nella casa sono riconoscibili i cantieri, i muratori, i mezzi
di trasporto, le illuminazioni, le case che quasi sprofondano -> idea di dinamicità e
compenetrazione delle forme per cui il corpo della donna viene compenetrato con le
immagini di questa città. La donna viene circoscritta da questo dinamismo, c’è addirittura
un cavallo con il suo cavaliere che camminano sulla schiena della donna affacciata alla
finestra.
28
Rissa in galleria, 1910.
Due opere con due stili diversi a distanza di un solo anno: Rissa in galleria infatti è dipinta
con la tecnica divisionista, mentre Forze di una strada è realizzato con una scomposizione
cubista -> i fasci di luce all’interno di quest’opera sono luci artificiali, date dai fari delle
automobili; i futuristi infatti rigettano la luce naturale della luna, prediligendo la luce
artificiale dei lampioni, delle torce, della macchine. Anche in Rissa in galleria la luce è
artificiale, data dall’illuminazione del bar.
Nel manifesto letterario di Marinetti si racconta di una sua intuizione avuta durante un
incidente automobilistico, in quel momento capisce la potenza della velocità, di una
macchina che si muove veloce lungo le strade.
29
Gli stati d’animo, 1911.
Per spiegare visivamente, attraverso le opere,
l’idea di dinamismo si può prendere il trittico
degli Stati d’animo di Boccioni: tre momenti
in cui l’artista vuole rappresentare il saluto tra
chi prende il treno e l’accompagnatore.
Scene rappresentate non in maniera
descrittiva, ma viene rappresentato il
dinamismo che mette insieme corpi, spazio e
oggetti e l’atmosfera della scena.
Ciò che sappiamo di Severini in questi anni si basa sugli scritti della sua biografia “Vita di
un pittore”, dove racconta dell’influsso delle idee di Bergson e dell’influsso delle correnti
artistiche precedenti sul Futurismo -> tutti i gruppi e le correnti del passato (Monet,
Cézanne, Matisse, i Fauves ecc) confluiscono nel Futurismo.
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Tra i pittori che partecipano al Futurismo c’è anche Carlo Carrà,
anche se non parteciperà alle mostre perché non totalmente
convinto di far parte del gruppo. Nei suoi quadri ci sono
riferimenti a soggetti o situazioni contemporanee, della loro
epoca, come in questo caso in cui viene rappresentato il famose
locale di Milano, Biffi.
31
Questa moltiplicazione del corpo in
movimento veniva già sperimentata alla
fine del ‘800 in fotografia da quella che si
definisce cronofotografia, inventata dal
fotografo Inglese Edward Muybridge,
specializzato in una fotografia che
riprendeva le corse dei cavalli: non è altro
che una fotografia che moltiplicava
l’immagine.
Questo modo di fare fotografia viene messo in relazione anche alla radiografia, come se
la scia lasciata dal corpo fosse qualcosa di misterioso e insondabile.
32
Giacomo Balla, Linee andamentali +
successioni dinamiche, 1913.
Le opere più mature di balla sono
molto più grafiche di quelle di
Boccioni e lasciano percepire la
scansione del movimento all’interno
dello spazio.
Quest’opera rappresenta un volo di
rondine attraverso la finestra. Non
c’è solo la scansione del volo, ma
anche la sintesi del volo attraverso
delle linee andamentali: come se
ricostruisse graficamente il volo.
33
Medardo Rosso, Ecce Puer, 1906.
Uno scultore che aveva iniziato ad intuire la possibilità di unire
l’atmosfera con la figura umana è stato appunto Medardo
Rosso.
Ecce Puer è una scultura in creta rivestita in cera. La scultura
rappresenta un bambino dietro la tenda: compenetrazione tra
corpo e ambiente.
Boccioni nel suo manifesto cita Medardo Rosso come
l’esempio da seguire per eseguire la scultura futurista.
34
Alberto Giacometti, L’homme qui marche, 1961.
Riprende l’opera di Rodin in un clima filosofico
completamente diverso: quello dell’esistenzialismo.
Rappresenta un uomo scarnificato che cammina ->
rappresenta il senso di desolazione che prova chi ha vissuto
il dramma della guerra, della seconda guerra mondiale.
35
LE ORIGINI DELL’ASTRATTISMO
La consapevolezza dell’autonomi valore creativo del linguaggio visivo non è stata una
scoperta dell’astrattismo:
- la cultura artistica romantica distingueva tra imitazione e creazione valorizzando
quest’ultima;
- Il simbolismo considerava compito dell’arte indagare ciò che è oltre il sensibile;
- Il neo-impressionismo studiava il segno, la pennellata divisa, i rapporti tra i colori
indipendentemente dalla rappresentazione;
- Gauguin scoprì che il mare si poteva dipingere di rosso;
Tutte queste ricerche erano segnali di un processo di distacco dalla raffigurazione reale.
36
Vasilij Kandinskij dipinge il riflesso di ciò che sente
attraverso una forma astratta.
Nel 1906 dipinge Coppia a cavallo con la tecnica del
puntinismo -> guarda alle ricerche del post
impressionismo e di Matisse.
37
In questo periodo fonda il gruppo Blaue Reiter
(Cavaliere Azzurro) assieme ad un altro amico e
artista Franz Marc. Questo gruppo di artisti
segue un tipo di pittura espressionista, quindi
molto colorata e vivace.
Il Blaue Raiter non è solo un gruppo di pittori, ma è allargato anche a musicisti; l’aspetto
della musica diventa un ambito importante all’interno di questo gruppo, soprattutto per
Kandiskij che ha un amore per la musica sin da prima di iniziare a dipingere: musica stesa
come opera d’arte totale, emozionate e emotiva. Questo amore per la musica si rifletterà
molto nella pittura di Kandiskij.
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Kandinskij realizza Improvvisazione 26
contenuta - fuga, 1914 dopo aver
ascoltato una composizione di
Schoenberg.
Schoenberg fa un tipo di musica basato
sulla dissonanza: note isolate una
dall’altra, lunghi o improvvisi.
Kandinskij riesce ad interpretare
attraverso le forme e i colori questo tipo
di note, dove si ha un sottofondo di
note che creano una composizione più
amalgamata e ogni tanto delle note più
isolate, qui rappresentate da fasci neri e
segni rossi che definiscono momenti
precisi all’interno della composizione.
Nel 1917 succede qualcosa di dirompente nell’Europa dell’est: rivoluzione russa. Gli artisti
russi che avevano lasciato la patria per dirigersi in altre parti d’Europa sentono il dovere di
tornare in Russia per servire durante la rivoluzione, tra cui anche Kandinsky. Tornando in
Russia entra in contatto con gli organi rappresentativi dei soviet e gli viene affidato un
incarico di tipo amministrativo nel dipartimento didattico, ma la sua esperienza sarà molto
deludente in quanto la rivoluzione non da molto sostegno alle arti.
Dopo il periodo in Russia è costretto a lasciare la patria e torna in Germania, dove gli
viene chiesto di insegnare al Bauhaus -> questa scuola aveva lo scopo di formare
professionisti (insegnamenti sia teorici che pratici). Venendo a contatto con pittori astratti
più geometrici diventa anche lui astratto geometrico, anche se non del tutto -> è come se
la sua pittura si raffreddasse, le emozioni vengono congelate dalla geometria. Durante gli
anni di insegnamento scrive Punto, linea, superficie in cui analizza gli aspetti legati alla
composizione: attenzione alla geometrizzazione della forma.
39
Nel bianco (composizione), 1920.
Composizione che richiama la Russia (colore
bianco = Russia)
40
Paul Klee, pittore di ordine Svizzera, dopo la formazione a Zurigo decide di raggiungere
Kandinsky a Monaco e entra a far parte del Cavaliere Azzurro, ed inizia a sperimentare
un’essenzialità della forma che preannuncia l’astrattismo. Diversamente da Kandinsky,
guidato dall’emozione, Klee è più riflessivo e vicino alla poesia, è molto meno immediato.
Non fa delle improvvisazioni come Kandinsky: le sue opere sono costruite ed equilibrate,
con una componente fantasiosa e poetica. Era molto interessato ai disegni dei bambini e
a raggiungere una rappresentazione elementare.
L’attività che Klee fa al Bauhaus non è di tipo teorico ma di tipo pratico, perché lavora nel
laboratorio di tessitura assieme ad un gruppo di artiste donne e trova un grande
riconoscimento da parte loro. Anche lui studia in modo prettamente geometrico,
perdendo la poesia tipica delle sue opere.
I suoi disegni vengono utilizzati per i primi studi di tessitura e di disegni astratti per
tessuto: fino ad allora i disegni dei tessuti prendevano spunto dalla natura, dai fiori ecc.
Questi esperimenti di disegni astratti per tessuti non prenderanno però piede nel mercato
e serviranno prettamente per mobili all’interno della stessa Bauhaus.
41
Aggiungere lezione 18-10
42
DADAISMO E SURREALISMO
Dadaismo e surrealismo sono due avanguardie legate tra di loro, molti artisti dadaisti
sono confluiti infatti nel surrealismo.
Il Dadaismo è, insieme al costruttivismo, l’avanguardia che sperimenta di più l’aspetto
tecnico del fare arte, sia dal punto di vista degli oggetti ma anche delle tecniche e delle
fenomenologie. Il movimento Dada nasce durante la prima guerra mondiale, in Svizzera.
Molti artisti dei paesi francofoni confluiscono a Zurigo dove, nel 1916, viene inaugurato al
Cabaret Voltaire, un gruppo di artisti che ha in se una matrice anarchica. Gli artisti vivono
autonomamente e hanno come riferimento il cabaret, nonostante non sviluppino un clima
comunitario. La società Zurighese in quegli anni è una società multietnica.
Il primo nucleo di questa corrente è formata dal poeta Tristan Tzara e dalla moglie, che si
recano a Zurigo per dar vita alle prime manifestazioni di confronto con altri artisti.
Il principio cardine di questo gruppo è il caso, la casualità -> il caso come una sorta di
regola che determina anche l’origine dell’opera d’arte. Tzara scrisse una famosa ricetta
per comporre poesia; dice che per comporre una poesia è sufficiente prendere delle
parole o lettere tratte da un testo, ritagliarle, metterle in un sacco, scuoterlo e poi
rovesciarlo: così nascerà una poesia che assomiglia al poeta e al suo animo. Jean Arp
realizza dei collage utilizzando proprio questa tecnica.
La principale novità dal punto di vista tecnico e poetico è l’operato di Marcel Duchamp.
Durante lo spettacolo “impressions d’Afrique”, Duchamp vede in scena degli oggetti
apparentemente senza senso, che non hanno alcuna utilità pratica, che servono
solamente a donare meccanicità alla scena. Da qui nascerà poi l’idea del ready-made di
Duchamp.
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SURREALISMO
Schiaparelli collabora con molti artisti surrealisti, tra cui Dalì, per dar vita a quella che è la
moda surrealista.
La dimensione del ready-made ha un valore rilevante anche nella moda più recente,
come in Andy Warhol.
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METAFISICA E RITORNO ALL’ORDINE: VALORI PLASTICI, NOVECENTO E REALISMO
MAGICO
Nel 1918 De Chirico si sposta a Roma dove promuove la rivista Valori Plastici che rimane
attiva tra 1918 e 1922 e a cui collaborano molti artisti d’avanguardia come Carrà e Soffici.
Il fratello di De Chirico, Savinio, fu teorico del ritorno all’ordine nonché egli stesso un
artista. Nella copertina della rivista si vede un’opera di Picasso, pittore d’avanguardia
internazionale che attorno al 1914 attraversa un momento di ripensamento della pittura
d’avanguardia e torna alla figurazione. La corrente era anti modernista, sostiene
classicismo e arcaismo per arrivare a una pittura solida e plastica, estranea ai problemi
della vita moderna. In generale fu un passaggio che interessò molti artisti anche
internazionali tra 1916 e 1918. Picasso durante il suo soggiorno italiano, tra Roma e
Napoli realizza, nella città partenopea delle scenografie per i balletti di Diaglilev come
Parade. Fonte di ispirazione per Picasso furono, in vista del ritorno alla figurazione, il
paesaggio la tradizione Napoletana. In Parade, opera di circa sei metri per tre, sullo
sfondo si può osservare il Vesuvio e, verso lo spettatore un’arcata che richiama all’arte
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classica. Altro aspetto che suggerisce come Picasso abbia guardato alla tradizione e al
folklore italiano sono le maschere. Egli stesso, nel suo ritorno all’ordine, realizza dei ritratti
aventi a soggetto il figlio o autoritratti nelle vesti di arlecchino: figura che rappresenta il
buono e il negativo e la complessità dell’anima umana.
Il ritorno all’ordine è per Picasso un’occasione per approfondire lo studio della figura
femminile resa rispettando la plasticità dei corpi, una volumetria che mancava dalle sue
ricerche cubiste.
Anche Derain che arriva dal cubismo affronta il tema della commedia
dell’arte influenzato anche dal grande maestro Picasso. Un esempio
sono le maschere del 1920.
La pittura di De Chirico come cambia rispetto alla metafisica degli anni 10?
Il periodo ferrarese di De Chirico vede l’introduzione, nei soggetti tipici della sua
metafisica come le piazze, elementi dell’arte classica come le statue.
De Chirico vuole indagare il mistero del dramma moderno in ogni suo aspetto e per farlo
sembra voler andare oltre l’oggetto stesso. L’artista si pone nella posizione del genio in
solitudine, che vede la sua arte come una missione (indagare il mistero della realtà) ma
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non viene capito. L’artista accusa l’avanguardia di essere rimasta alla dimensione dei
sensi, superficiale a differenza dell’approccio metafisico è intellettivo. Il tentativo di uscire
dalla dimensione del soggetto per dilagare nell’universale era stato portato avanti anche
dagli astrattisti come Malévic o Mondrian. Questa dimensione che sta al di sopra dei
sensi (metafisica) non implica necessariamente la novità e l’avanguardia ma era presente
anche nell’arte del passato che presenta dei valori eterni. Savinio traduce la riflessione
pittorica della metafisica su valori plastici.
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Il grande metafisico, 1917
Un grande manichino composto da oggetti diversi mentre
l’architettura sullo sondo è meno anonima delle piazze realizzate negli
anni 10. C’è sempre un senso di mistero dettato dalle ombre senza
riferimento. La piazza ricorda un palcoscenico, la pavimentazione
sembra legno più che terra o ghiaia, si tratta di un altro modo per
allontanarsi dalla realtà.
Temi principali:
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De Chirico, Enigma di un pomeriggio
d’autunno, 1910
De Chirico, Partenza degli argonauti,
1922
I colori cambiano radicalmente nelle due
opere, in enigma di un pomeriggio
d’autunno sono freddi e piatti mentre nel
dipinto del 1922 sono vivaci, il terreno
inoltre è naturalistico e non ricorda più un
palcoscenico. Altro aspetto che colpisce
(in termini di differenza) sta nella
rappresentazione del cielo che nella prima
opera è pulito, vitreo, mentre nella
partenza degli argonauti è atmosferico e
segnato da nuvole che sembrano avere
una propria massa, sono quasi plastiche e
suggeriscono l’atmosfera. I personaggi
sono diversi, nella prima opera le persone
sono piccole e abbozzate mentre nella
seconda i copri sono atletici e volumetrici
compreso quello dell’anziano. Si perde il
senso del mistero nell’opera tardiva
rispetto a quella giovane. Nell’enigma del
pomeriggio d’autunno la statua di spalle,
la vela sullo sfondo e le tende che
riempiono i portali dell’architettura (ritorna il tema El palcoscenico) rendono l’immagine
misteriosa. Nell’opera del 1922 la vela è piccola, sullo sfondo, ma non coperta dal muro.
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Il periodo del ritorno all’ordine: 918
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Carlo Carrà, l’artista della manifestazione interventista, cambia radicalmente il suo modo
di dipingere. Guarda indietro già a partire dal 1915 alla pittura primitiva, proprio nel
contempo prende forma il secondo futurismo di Balla e Depero che lui stesso rinnega.
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L’estremo risultato del ritorno all’ordine in Carrà si ha in opere
come le figlie di Lot del 1919. Il tempietto sullo sfondo
richiama quello della città ideale, il taglio delle rocce e la
posizione delle figure, il volume dei corpi ricorda l’arte latina
del 300. Nella “parlata su Giotto e Paolo Uccello” tratta gli
artisti Carrà trattagli artisti del primo rinascimento e dice che
l’arte contemporanea dovrebbe trarre ispirazione dalla pittura
italiana delle origini. La tela ricorda nei temi e nelle sembianze
l’affresco.
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Filippo De Pisis, Natura morta isterica, 1919
La prospettiva inganna, alcuni elementi sembrano visti dall’alto mentre
il primo piano, registro inferiore, suggerisce una rappresentazione sia
frontale.
Il ritorno all’ordine è un percorso puramente artistico, frutto della rottura con la fiducia nel
progresso che si manifesta a cavallo della fine della guerra. Quest’arte plastica e figurativa
riceve gli apprezzamenti del fascismo che divenne, nel corso del decennio, sempre più
invasivo sulla cultura. A Roma Valori Plastici, a Milano il gruppo del Novecento guidato da
Margherita Sarfatti (amante del Duce) sono movimenti che si pongono come l’arte
propria del fascismo. Le opere d’avanguardia vennero condannate dal regime fascista, ma
soprattutto nazista anche nazista (arte degenerata), come bolsceviche. In Italia figure
come Bottai sostennero le avanguardie anche se negli anni 30 prevalse la figura di
Farenacci e quindi la linea figurativa. Non mancano di nascere comunque delle correnti
diverse da quella plastica e figurativa, in italia ad esempio prende piene negli anni 30
l’astrattismo.
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Arturo Martini – La convalescente, 1932 à richiama. tecniche
passate: scultura in pietra.
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IL DOPOGUERRA: L’INFORMALE IN EUROPA
Dal punto di vista didattico, troviamo 3 tipologie all’interno delle quali si inseriscono gli
artisti informali:
- Segno: nel “campo” dell’opera prevale il segno a volte anche sotto forma di scrittura
inventata, non riconoscibile -> non lettere dell’alfabeto, ma un segno riconoscibile per
quell’artista.
- Gesto: a prevalere è la gestualità del segno tracciato dall’artista con il pennello o
direttamente con il colore. Il gesto prevale nell’action painting americana.
- Materia: l’opera è realizzata con spesso strato di pittura, mista a terra e colla, o con
materiali non tradizionali (es. tuta, cellophane, caolino ecc).
I primi artisti che raggiungono questo tipo di pittura sono i francesi Jean Fautrier e Jean
Dubuffet. Sono artisti che si rifanno anche all’espressionismo, ma diversamente da questa
corrente artistica, loro proiettano qualcosa all’interno della visione per arrivare ad una fase
embrionale -> partono dall’osservazione del mondo esterno, per arrivare a rappresentare
il loro interno, elementi che appartengono la loro corpo. Sono presenti infatti forme che
che ricordano gli embrioni, le cellule, la nascita della materia.
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Ciò che interessa a questi artisti è l’origine della materia, anche della materia di cui è fatto
l’uomo.
Durante la seconda guerra mondiale c’è un crollo di fiducia nei confronti del progresso e
della razionalità dell’uomo -> durante la guerra gli artisti vanno verso una regressione a
una forma più elementare, esistenziale dell’uomo; si ricercano i problemi primari. Nell’arte
di questi artisti la fisicità diventa un tema principale.
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Jean Dubuffet, Jardin Mouvementé, 1955
Dubuffet è un grande sperimentatore e
utilizza anche tratti del mondo naturale, che
siano vegetali oppure animali. Come in
quest’opera in cui realizza un collage
utilizzando ali di farfalle. Nonostante dai
colori possa sembrare un’opera allegra, è in
realtà molto macabra perché utilizza animali
morti, nascondendo un senso di tristezza,
delusione e sconfitta dell’uomo.
Dagli anni sessanta, Dubuffet diventa un’artista molto interessante anche dal punto di
vista dell’arte ambientale: arte su cui si può camminare.
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In Spagna troviamo Antoni Tapies, fondatore di una
rivista neo-Dada. Tapies guarda soprattutto alla
pittura di Dubuffet, ed è estremamente interessato
alla materia.
L’opera Grande Pittura infatti è un’opera molto
materica. La materia viene disposta sulla superficie e
poi graffiata con un punteruolo. Si notano anche
delle crepe dovute alla Vinavil, che una volta
essiccata può creare una forma diversa: casualità. Anche lui si ispira ai graffiti degli uomini
primitivi e li reputa molto importanti per esprimere concetti importanti a livello
elementare.
In Italia troviamo invece Lucio Fontana, che diventa poi il maestro di tanti italiani. Durante
la guerra Fontana è in Argentina dove, assieme ai suoi allievi, scrive il Manifesto Blanco
nel 1946 -> manifesto che avvia lo spazialismo.
L’interesse per lo spazio è un interesse che Fontana porta avanti da quando era giovane.
Nel 1948 torna in Italia, nel suo studio che è stato completamente bombardato, ed entra
in contatto con gli artisti Milanesi, i nucleari, il cui interesse principale era il nucleo,
l’origine della materia.
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Nel 1949 realizza il suo primo ambiente alla Galleria del Naviglio.
Ambiente spaziale a luce nera, 1949, riprende i buchi realizzate nelle tele, è come se si
entrasse all’interno di uno di quei buchi. Utilizza carta pesta, colori fosforescenti che si
illuminano tramite la luce di wood.
Non ha più avuto possibilità di fare ambienti fino agli anni 60.
La sua idea di illimitato presente viene fisicamente e visivamente espressa nel 1966 alla
biennale di Venezia, dove realizza una sala completamente bianca piena di buchi e di
tagli. Il taglio è un’evoluzione del buco -> il buco rappresenta l’infinitamente piccolo,
mentre il taglio rappresenta l’infinitamente grande.
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INFORMALE NEGLI USA
Thomas Hart Benton, Affreschi della new school, Attivtà della città con la metropolitana, 1930.
Rappresenta il dinamismo delle metropolitane americane.
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Edward Hopper, Sole Mattutino, 1952.
La donna guarda fuori dalla finestra in una stanza completamente spoglia, solo con la luce del
mattino che sembra scaldare l’ambiente, rappresenta lo stato di solitudine dell’uomo e della
donna.
Il gruppo dell’Action Painting all’interno della New York School nasce grazie all’iniziativa di alcuni
artisti, tra i più importanti Pollock, ma anche grazie alla mostra “Art of this Century” tenuta a New
York nel 1942. La mostra era organizzata da Peggy Guggenheim, il padre era collezionista d’arte
delle avanguardie Europee, mentre lei era più legata agli artisti della sua generazione: gli artisti
della New York School. Peggy cresce circondata dall’arte avanguardista e sposa un pittore
surrealista.
Con questa mostra lei vuole esporre al pubblico le opere degli artisti della sua generazione
ancora sconosciuti come Pollock, Hoffman e Still, accostandoli ad artisti europei più conosciuti
come Kandinskij, Duchamp, De Chirico. Con questa galleria c’è un nuovo modo di esporre le
opere coinvolgendo lo spettatore.
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Nello stesso anno Marcel Duchamp espone a
New York creando una mostra molto
particolare.
Le opere della mostra si vedono come
attraverso una ragnatela. Le opere esposte non
sono solamente surrealiste, ma anche astratte.
Gli espressionisti astratti Americani, guardano proprio alla pittura surrealista più astratta Europea
come quella di Mirò. Uno tra tanti è Sebastian Matta, che tende ad andare verso all’astrazione,
nonostante ci sia comunque un rimando a degli elementi figurativi.
VS
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Le opere degli artisti americani generalmente sono più grandi rispetto a quelle degli artisti
europee, anche e soprattutto grazie alle committenze: gli americani avevano case più spaziose e
avevano bisogno di tele più grandi per riempire lo spazio a disposizione.
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Jacskon Pollock, Pali Blu, 1953
Quella di Pollock è una pittura che cattura e avvolge lo spettatore, basata sulla sovrapposizione di
vari strati di colore. C’è un creare una struttura che trasmetta assonanza, in quanto è possibile
cogliere al suo interno un certo ritmo, un pattern ricorrente e definito.
Caratteristica della sua pittura è anche l’All Over, ovvero la copertura totale della tela, non lascia
spazi vuoti.
Nonostante quando va vai da New York, Pollock rimanga molto isolato, resta comunque un punto
di riferimento per tutti gli artisti che lavoravano attorno a lui: Willem De Kooning, ad esempio, si
ispira a Pollock e anche in lui si trovano elementi simili a quelli di Picasso, tra cui l’impegno
dell’artista a denunciare fatti storici del tempo (così come Picasso ha fatto con Guernica). Willem
De Kooning va quindi verso la dissoluzione della forma. In molte opere è molto più astratto, in
alcune opere non è presente nessun elemento figurativo, ma è pura astrazione, puro movimento
interno all’opera.
Un altro artista è Franz Kline, che attraverso i suoi dipinti vuole comunicare la forza del gesto.
Kline aveva la capacità di dosare gli equilibri all’interno della composizione, utilizzando pochi
segni in tele enormi.
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Barnett Newman è molto astratto. Prima
dipinge la tela completamente di un colore, per
poi passare sopra con un altro colore lasciando
solo uno spiraglio del vecchio colore. È come se
fosse una porta, uno spiraglio, attraverso il
quale si può passare oltre.
Es. Ornement VI, 1948
Anche Clifford Still utilizza il colore diluito muovendo la tela, in modo tale
che si creino geometricità poco definite.
Sam Francis invece getta il colore sulla tela: forte gestualità. Lavora
prima la tela a terra e poi la solleva, a creare le sgocciolature.
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Robert Motherwell ritorna invece ad usare il
pennello, invece di gesti casuali. Non c’è gestualità
ma la definizione di un segno che si ripete nei suoi
quadri.
Nell’opera La Danza, 1952, c’è un rimando a Matisse.
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RAPPRESENTARE L’INVISIBILE: ASTRATTISMO GEOMETRICO
Piet Mondrian è un pittore che, fino ai 30 anni, si occupa di temi come paesaggi, motivi
naturali e ritratti. Nelle sue prime opere però si osserva già un’attenzione alla dimensione
esperienziale della realtà, non puramente visiva, che lascia emergere l’esperienza
dell’artista di fronte alla realtà e non si limita solo ad una descrizione di ciò che vede.
Paesaggio, 1907.
Il paesaggio è chiaramente
rappresentato con uno stile
espressionista d’aria tedesca,
in linea a Bruche o Munch. È
quindi un paesaggio che da
conto del senso di cupezza e
malinconia. Non è un dipinto
naturalistico in quanto i colori
non sono quelli di un
paesaggio reale.
Evoluzione, 1910
La formazione di Mondrian prende il via dal
proprio interesse culturale nei confronti della
teosofia.
In questo dipinto rappresenta il momento della
meditazione e della contemplazione. Nel primo
pannello c’è una giovane donna rappresentata in
modo estremamente sintetico che con gli occhi
chiusi guarda verso l’alto -> prima fase della
contemplazione legata alla materia. I capezzoli
della donna sono rappresentati a forma di triangoli che guardano verso il basso, verso la
materia.
Nel secondo pannello la donna ha gli occhi completamente sbarrati -> momento della
contemplazione, momento massimo della meditazione. I capezzoli guardano verso l’alto.
L’ultima fase è quella dell’equilibrio, rappresentato dalle due stelle gialle e dai capezzoli
che hanno la forma di rombi, a rappresentare l’equilibrio tra cielo e terra.
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Nel 1917 fonda il movimento neoplastico che ha un organo ufficiale nella rivista De Stijl.
Nella rivista si legge: “la vita odierna dell’uomo si allontana poco alla volta dalle realtà
naturali per diventare sempre più una vita stratta. L’attenzione vitale si concentra sempre
più sulle realtà interiori. Quale pura rappresentazione dello spirito umano, l’arte si
esprimerà in forma purificata, vale a dire astratta”.
Nel pensiero di Mondrian c’è, almeno in partenza, una forte componente spirituale.
Dune, 1909.
Durante la sua vita si confronta con vari stili.
In questo dipinto utilizza la tache, questa
macchia che riprende il divisionismo, alla
maniera di Matisse.
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Il momento in cui si esplicita in modo decisamente più chiaro la fase astratta è il 1914.
Nello spiegare questo tipo di opere Mondrian fa riferimento ancora una volta alla teosofia
e a degli elementi rappresentati in maniera simbolica.
Mondrian vuole circoscrivere una realtà immaginata dall’artista, al di fuori dalla realtà
della vita e in alcuni punti lui immagini che il neoplasticismo si possa estendere oltre la
tela, in altri momenti della vita.
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