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CUBISMO
• Un precursore del cubismo fu Cèzanne, soprattutto con l’opera Monte Sainte-Victoire, ma i
fondatori furono Picasso e Braque, che dettero il via a questo movimento artistico nel 1907.
Il termine cubismo nasce quando il critico Vauxcelles recensendo vari paesaggi di Braque si esprime,
riprendendo Matisse, riguardo alla tendenza del pittore di ridurre tutte le figure a cubi. Il manifesto
del movimento è il famoso "Les demoiselles d'avignon" di Picasso. Il Cubismo volle guardare gli
oggetti non più da una sola posizione, ma da tutte, per scoprirne e analizzarne l'essenza. I quadri dei
cubisti a volte sono incomprensibili ad un primo sguardo, ma osservandoli bene si riesce a capire che
l'intento di questi artisti era andare oltre le tre dimensioni e scoprirne una quarta: il tempo.
• Il cubista afferma di dipingere ciò che sa e non ciò che vede da un'unica prospettiva. Un oggetto
visto da una sola direzione non permette di essere conosciuto interamente, per cui i cubisti mettono
sulla tela tutte le angolazioni di un oggetto o di una persona osservata. Questo principio è in linea con
le ideologie fondamentali di tutte le avanguardie, secondo cui si deve frantumare per poi ricostruire.
L’oggetto viene quindi scomposto e ricomposto secondo schemi geometrici. L’esatta idea di una
persona non si può avere con il semplice ritratto.
• Vi sono tre tipi di cubismo: il primo periodo del cubismo viene definito analitico e consiste nella
suddivisione di tutto l’oggetto secondo modelli geometrici. Presentava però dei problemi perché gli
osservatori non capivano quale fosse il soggetto dell’opera, per cui i cubisti cominciarono ad utilizzare
sottotitoli per spiegare le loro opere. Il secondo stadio del cubismo viene definito sintetico e consiste
in una minore suddivisione degli oggetti e nell’utilizzo del collage per migliorare la visione. A partire
da questo momento il cubismo comincia ad avere successo (si parla degli anni 1912/1913) e si
sviluppa un terzo tipo di cubismo, definito orfico. Questo appare come un miscuglio di
espressionismo e cubismo, in quanto la figura è meno scomposta ma vi è più eccentricità e vivacità
cromatica.
PICASSO Pittore instancabile fin da subito viene riconosciuto (e retribuito) come uno dei più
importanti artisti della sua epoca.
• Nasce a Malaga ed è figlio di un famoso disegnatore. Durante la sua vita ha un’alta produzione ed
assorbe il linguaggio di tutte le avanguardie, fondandone poi una. È stato surrealista e neoclassicista,
ma ha sempre mantenuto un’uniformità di stile. È stato un grande amico di Matisse e ha vissuto
intensamente la sua vita, condividendola con diverse donne, la relazione con le quali è, però, sempre
sfociata nella separazione. Conosce Toulouse-Lautrec a Montmartre e riceve una forte spinta
espressionista, per cui userà il colore come forte elemento espressivo nel suo linguaggio. In questo
periodo condivide una casa con un pittore spagnolo ed il suicidio di questo porterà grandi cambiamenti
nella sua arte.
Il nome di Picasso è legato soprattutto alla corrente artistica del cubismo, ma la sua produzione è
vasta e spazia in numerosi stili, spesso molto diversi tra loro.
Per comodità, la sua longeva carriera viene di norma suddivisa (per semplificazione) in quattro
“periodi”, diversi per influenze e tematiche: il malinconico “periodo blu”, il “periodo rosa”, “il periodo
africano” e il “periodo cubista”.
Oltre che per le sue opere, Picasso è famoso anche per il suo stile di vita e le sue avventure
sentimentali. Ebbe molte amanti, spesso giovanissime, tra cui importanti nobildonne italiane.
Soffriva di dislessia e peniafobia (timore di diventare povero). Pare non avesse un buon carattere.
• Il tema principale che tratta è quello dell’uomo, e per questo viene definito da certa critica il
Michelangelo del XX secolo.
• Conoscendo Toulouse-Lautrec incomincia il suo periodo blu, quindi dipinge utilizzando questo
colore poiché afferma che è il colore che meglio esprimeva le sue sensazioni nel momento in cui vide
l’amico morto. Durante questo periodo utilizza forme sintetiche e sviluppa una ricerca della sintesi
formale piatta ed essenziale, ma non sviluppa un linguaggio post impressionista se non nel tema.
L’espressività delle sue opere è sostenuta soprattutto dal colore. Di questo periodo fa parte La vita.
• Nel 1903 comincia il periodo rosa, quando ha la prima delusione d’amore e cerca una soluzione
formale nella rappresentazione di uomini poveri (segue i circhi). La figura umana rappresentata si
avvicina a quella di Matisse, ma Picasso non stravolge completamente il corpo se non nelle
proporzioni, per cui appare più simile alla realtà. Fanno parte di questo periodo Madre con bambino
malato, Madre e figlio e Ritratto di Gertrude Stein.
• Un viaggio in Italia, dove rimane affascinato dall’arte di Raffaello, dà spunto per il successivo
periodo neoclassico, che lo porterà ad abbandonare il cubismo. Torna all’espressività delle figure
monumentali che appaiono a volte quasi scolpite nella pietra, come nell’opera Tre donne alla
fontana.
• Les demoiselles d’Avignon Il quadro, , mette in scena cinque prostitute di calle Avignone, a
Barcellona, rifiutando ogni dettame prospettico e ogni tradizione occidentale. Si riallaccia invece ad
una sorta di primitivismo e abbraccia la dottrina dei diversi punti di vista che tanto successo avrebbe
avuto qualche anno più tardi.: I colori sono molto espressivi e forti; Picasso gioca con i tre
fondamentali, rosso blu e giallo, che appaiono però piatti e fanno sì che il volume appaia solo nella
forma. Quindi pur essendo piatte nella stesura cromatica, le figure appaiono plastiche, a differenza di
quelle di Matisse. Le linee sono spezzate e fanno sì che le figure sembrino statue rappresentanti la
monumentalità che si trova nel periodo classico. Come i soggetti, lo stesso spazio è frantumato e
appare non unitario sia per la linea di definizione sia per il colore. Per la rappresentazione dei volti
delle donne studia le maschere africane e addirittura uno dei soggetti viene rappresentato con il volto
di una maschera. Inserisce la natura morta. In quest’opera si nota lo studio della linea di contorno e
delle forme geometriche che compongono il corpo. Il significato del quadro, che alla sua prima uscita
destò grande scandalo e divise la critica, è ancora oggi oggetto di discussione tra gli esperti.
• Guernica:Commissionatogli dal Governo repubblicano nel 1937 per esporlo all’Esposizione
Universale di Parigi, il quadro, alto tre metri e mezzo e lungo quasi otto, fu realizzato da Picasso per
denunciare il terribile bombardamento della città basca di Guernica.Del 26 aprile 1937 ad opera degli
aerei tedeschi (primo caso di bombardamento sui civili)Realizzato in toni di grigio, bianco e nero,
presenta soprattutto il dolore più che la distruzione, evocandolo anche, grazie a linee spezzate, pose
deformate, lingue aguzze.In quest’opera viene riassunto il percorso artistico di Picasso, la cui
caratteristica è l’eclettismo. Nella composizione, infatti, si notano tratti classici per quanto riguarda il
rapporto tra lo spazio dedicato ai due colori, ma la scomposizione delle figure è tipicamente cubista,
così com’è espressionista l’uso dei due colori che simboleggiano la guerra. Le figure appaiono piatte e
la composizione è ricca di simboli per es. la spada da cui nasce un fiore, la lampadina (bombilla in
spagnolo, che significa anche bomba) contrapposta alla speranza della lampada portata a mano, del
toro e del cavallo. Questi ultimi in particolari sono riferimenti al popolo spagnolo sofferente.