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BERGSON

Come reazione al positivismo nasce lo spiritualismo, un movimento che si sviluppa in Europa


(SOPRATTUTTO IN FRANCIA) tra 800 e 900. Lo scopo principale degli spiritualisti è quello di affermare con
forza l’irriducibilità dell’uomo alla natura. Per loro esiste una dimensione che trascende dalla natura, questa
dimensione è il mondo dello spirito (dimensione dei valori morali, della libertà e della persona).

Vita: è vissuto nella seconda metà dell’800 fino alla prima metà del 900, difatti nasce nel 1859 e muore
nel 1941. Le opere principali sono: saggio sui dati immediati della coscienza (1889); materia e memoria
(1896); l’evoluzione creatrice (1907).

TEMPO E DURATA
Bergson distingue tempo della scienza e tempo della vita:
Il TEMPO DELLA SCIENZA è:
•quantitativo (lo misuriamo scegliendo un’unità di misura) e omogeneo (i suoi istanti sono sempre uguali
tra loro)
•reversibile (possiamo replicare un esperimento)
•discontinuo (è fatto da momenti ben distinti e divisi l’uno dall’altro; si ferma)
Bergson paragona il tempo della scienza a una collana di perle(la collana di perle è appunto composta da
queste perle che sono molto simili l’una con l’altra).

Il TEMPO DELLA VITA è:


•qualitativo (la percezione che abbiamo del nostro tempo cambia a seconda di quello che stiamo facendo:
sembrano lunghe le ore passate a studiare e corte quelle che passiamo a divertirci) ed eterogeneo
•irreversibile (è fatto di momenti che non si possono ripetere)
•continuo (è fatto di momenti che si sommano, non si ferma mai)
Il tempo della vita è qualcosa di concreto e interiore, Bergson chiama questo tempo della vita “durata”.
L’immagine che usa è quella del gomitolo, può essere sciolto, può essere allungato o ristretto, ma ha un
inizio e una fine, quindi noi siamo il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.
Ogni momento di questo tempo (della durata) è nuovo, diverso dagli altri: è continua creazione. La vita
spirituale è quindi auto-creazione e libertà.

-Bergson si contrappone al pensiero dei positivisti secondo cui lo spazio e il tempo vanno a braccetto;
mentre Bergson parla del tempo dal punto di vista psicologico. Possiamo fare l’esempio dell’orologio:
l’orologio per i positivisti è un orologio quantitativo, quantificano i 60 minuti; Bergson dice che l’orologio è
lo stesso ma è la percezione che è diversa(se sono in giro a divertirmi con i miei amici il tempo passa più in
fretta, se invece devo dare un esame, il tempo mi sembrerà scorrere lentamente).
LO SLANCIO VITALE—>evoluzione creatrice
-La vita secondo Bergson è creativa, libera, imprevedibile e inoltre conserva la memoria del passato.
-Bergson parla inoltre della differenza tra uomo e natura: l’uomo ha una sola vita, una sola strada; la natura
invece ha più strade da percorrere.
-Lo slancio vitale è una spinta, una forza che consente la vita, e questa forza ha consentito all’uomo alla
natura di poter sopravvivere, di potersi evolvere. Qui vediamo proprio il rifiuto del meccanicismo, per
capire meglio spieghiamo l’esempio della mano nella limatura di ferro: pensiamo di mettere una mano in
una limatura di ferro, all’inizio la mano inizierà a sprofondare nella limatura, fino a che la limatura inizierà a
condensarsi sempre di più e si creerà la forma della mano; per i meccanicisti la causa di tutto questo
sarebbe la limatura di ferro, invece per Bergson la causa di tutto questo è la mano. Lui parla di slancio vitale
a partire dalla creazione, all’inizio lui parla di un primo slancio vitale che ha portato ad una prima
biforcazione tra piante e animali, che hanno due modi di sopravvivere completamente diversi, le piante
sono statiche, non corrono, non cacciano, ma il loro sostentamento viene fatto attraverso la fotosintesi
clorofilliana, mentre gli animali per sopravvivere hanno proprio bisogno di sviluppare la coscienza, perché
anche solo per cacciare hanno bisogno di avere un pensiero più o meno logico.
Ad un certo punto c’è stata anche una seconda biforcazione tra gli antropoidi e i vertebrati.
Un altro aspetto molto importante è la distinzione tra istinto e intelligenza; l’istinto è più animale,
l’intelligenza più umana. Questi due aspetti possono incontrarsi grazie a quella che Bergson chiama
intuizione, cioè l’istinto che diventa consapevole di se stesso. la massima espressione di questa intuizione
sono le arti secondo Bergson.

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