Docente: Alfredo Nazareno d’Ecclesia Lo spettacolo del corpo umano ◼ Il corpo è la prima dimensione dell’essere umano. Dotato di un corpo non specializzato al momento della nascita, l’essere umano riesce a poco a poco a specializzare il suo corpo. ◼ Un elemento che contribuisce alla bellezza e alla singolarità del corpo è la posizione verticale. ◼ Una posizione che consente all’essere umano una padronanza sui propri movimenti e gli conferisce un’agilità ed un’eleganza che nessun altro animale possiede. Significati Simbolici 1 ◼ Ricca di significati simbolici è la posizione eretta che è per l’uomo una necessità fisiologica, pena la morte. ◼ A differenza della posizione distesa, il portamento eretto è segno di vita, di salute,di veglia, di forza, di comando. Significati Simbolici 2 ◼ Le nazioni, le città costruiscono edifici sempre più alti, si pensi a Dubai negli Emirati Arabi. ◼ I sovrani salgono sul trono e in tutte le religioni i monti sono sempre stati considerati sedi delle divinità. Funzione mondanizzante ◼ Una delle principali funzioni della somaticità è quella di mondanizzare il soggetto umano, di fare cioè di lui un essere nel mondo. ◼ Egli si riconosce costituito con gli stessi elementi del mondo, soggetto alle sue stesse sorti e leggi. Questa verità ha acquisito nuova perspicuità grazie agli esistenzialisti. ◼ Come ogni altro corpo anche il nostro si iscrive in una situazione spaziale e deve occupare sempre una determinata porzione dello spazio. Non gli è possibile essere né in qualsiasi posto né in nessun posto. Uscire dallo spazio significa disincarnarsi, cessare di essere nel mondo. ESISTENZIALISMO ◼ Il termine, coniato nel 1925, indica la scuola filosofica che vuole superare l’idealismo e il positivismo con attenzione privilegiata all’esistenza, ossia alla situazione vitale concreta che è propria di ogni singolo essere umano. ◼ L’esistenzialismo si richiama esplicitamente al pensiero di Kierkegaard con la sua polemica verso l’idealismo. Funzione Epistemologica ◼ Che il corpo sia strumento necessario del conoscere è sempre stato ammesso per quanto concerne la conoscenza sensitiva. ◼ Gli studi recenti hanno dimostrato che la funzione epistemologica (conoscenza scientifica)della somaticità è molto più vasta. ◼ La somaticità è strumento epistemologico per l’autocoscienza. Cartesio affermava che nell’autocoscienza possiamo disfarci del corpo. ◼ L’autocoscienza si cristallizza sempre nella cinestesi(Sensazione provocata dal movimento e spec. dalla contrazione dei muscoli volontari),mediante le condizioni e disposizioni sistematiche: mi sento bene o male, sereno o preoccupato, ecc.. Quanto sia importante la somaticità lo si vede quando siamo incerti, se si tratta di situazioni immaginarie o reali. Funzione dell’Autocoscienza ◼ Autocoscienza = atto per cui l’essere intelligente conosce se stesso. ◼ Ci sono due specie di autocoscienza: concomitante e riflessa. ◼ La prima ha luogo simultaneamente alla conoscenza di qualsiasi oggetto o evento. ◼ La seconda è diretta, esplicita, si ottiene quando una persona concentra l’attenzione su se stessa, sui propri atti, operazioni sul proprio IO, con lo scopo di rendersi conto di ciò che è o ciò che fa. Funzione di possesso ◼ Il corpo è essenziale per possedere l’esistenza. ◼ Tutta la sfera del possesso passa attraverso il corpo: solo ciò di cui posso avere contatto col mio corpo può essere reclamato come mio. ◼ La mano attua la trasformazione o la formazione delle cose, in essa c’è un movimento ambivalente dell’essere umano verso il mondo. Funzione Ascetica 1 ◼ Filosofi,teologi e scrittori di cose spirituali hanno sempre istituito qualche rapporto tra perfezione morale e spirituale da una parte e uso del proprio corpo dall’altra. ◼ Prima posizione: Platone, Plotino, Epitetto, Agostino hanno pensato che il corpo con le sue passioni, i suoi istinti, le sue debolezze rappresenti un peso, una catena per l’anima e che le impedisca l’ascesa verso il mondo dello spirito e quindi hanno promosso un’ascetica di totale distacco dal corpo (nel medioevo il concetto di ascesi come mortificazione, spegnimento delle passioni, abbandono del superfluo). Funzione Ascetica 2 ◼ Seconda posizione: Aristotele, S.Tommaso, Rosmini e altri hanno creduto che il corpo in quanto costitutivo essenziale del soggetto umano sia direttamente coinvolto nel suo processo di perfezionamento: questo dipende in larga misura dalle abitudini somatiche che una persona riesce ad acquisire. ◼ Possiamo osservare che il nostro corpo è coinvolto sia nelle azioni buone sia in quelle cattive, sia nei vizi sia nelle virtù. L’esperienza ci insegna che l’esercizio di una certa virtù o di un vizio sono dovuti in larga misura alle abitudini che siamo riusciti a far acquisire al nostro corpo. ◼ Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo (Seneca). Rapporti tra Anima e Corpo ◼ Tra i due elementi che costituiscono l’essere umano, l’anima e il corpo, esiste una distinzione essenziale e allo stesso tempo un legame profondo. ◼ Sono essenzialmente distinti perché uno appartiene alla sfera spirituale e l’altro a quella materiale. ◼ Sono profondamente uniti perché danno origine ad un unico essere, il soggetto umano. Rapporti tra Anima e Corpo 2 ◼ Su questa questione i filosofi si sono trovati profondamente divisi sin dai tempi di Platone e Aristotele.
◼ Ci sono due soluzioni antitetiche di questo
problema. ◼ Soluzione Platonica, seguita da Agostino, Cartesio, Spinoza, ecc….: l’Anima e il Corpo sono due sostanze complete ciascuna per conto proprio e perciò sono unite contingentemente e accidentalmente (non necessario, non soggetto a necessità causale fortuitamente); durante la vita terrena senza formare un’unica sostanza. ◼ L’anima da sola costituisce l’essenza vera dell’uomo. L’eliminazione del corpo è la condizione sine qua non per ricondurre l’anima alla sua perfezione e felicità originarie. Rapporti tra Anima e Corpo 3 ◼ Soluzione aristotelica seguita anche da S.Tommaso, Alberto Magno, Rosmini, ecc.: l’anima e il corpo sono due sostanze incomplete (come la materia e la forma) ed insieme danno origine ad un’unica sostanza completa, l’uomo, il quale è quindi, essenzialmente anima e corpo. ◼ Da sola l’anima non è l’uomo, ma soltanto insieme al corpo. La saldatura profonda tra i due elementi è causata dal fatto che un unico atto d’essere, quello dell’anima, mantiene in essere anche il corpo. Rapporti tra Anima e Corpo 4 ◼ Nuove soluzioni sono state proposte dai filosofi moderni. ◼ Hume negando ogni valore alla conoscenza umana spiega quelli che sembrano rapporti reali, profondi, metafisici tra l’anima e il corpo come associazioni soggettive tra idee di sensazione e idee di riflessione. ◼ Kant, si chiude entro il più assoluto agnosticismo: sulla situazione obiettiva dell’essere umano, del mondo e di Dio, la ragione umana vincolata com’è alla sfera dei fenomeni non può dire nulla di definitivo. Rapporti tra Anima e Corpo 5 ◼ Dopo Kant, il problema dei rapporti tra anima e corpo è offuscato dalla riflessione filosofica mediante l’eliminazione di uno dei due elementi: del corpo da parte degli idealisti, dell’anima da parte dei materialisti. ◼ Husserl distingue tre momenti o aspetti costitutivi dell’essere umano: il Leib, che possiamo tradurre con l’espressione corpo vivente; la Seele, (anima) o Psiche (è ciò che costituisce, caratterizza ogni essere umano); Geist, spirito motivazioni libere, è un aspetto superiore dell’anima, qui troviamo la volontà, la decisionalità. Origine dell’Anima 1 ◼ I filosofi hanno proposto le seguenti soluzioni: ◼ Traducianesimo, ossia, derivazione dell’anima dei figli da quella dei genitori, come succede per il corpo. Posizione assunta da Agostino per rendere intelligibile la trasmissione del peccato originale. ◼ Emanazione dall’essere supremo, dal Logos secondo gli stoici, dalla Sostanza secondo Spinoza, dallo Spirito assoluto secondo gli idealisti. ◼ Creazione Simultanea di tutte le anime prima oppure nel momento dell’origine del mondo. Tesi proposta da Platone, Origene, Filone Alessandrino. Origine dell’Anima 2 ◼ Creazione individuale e diretta di ogni singola anima da parte di Dio nel momento stesso della formazione del corpo. È la tesi più diffusa tra i filosofi cristiani, condivisa anche da quasi tutti i massimi esponenti della filosofia moderna. (Descartes, Vico, Campanella, Locke, Berkeley, Leibniz,ecc.). ◼ Evoluzione della materia è la tesi di tutte le correnti moderne d’ispirazione materialistica. San Tommaso ◼ Per dimostrare che l’anima umana è immateriale, ossia di natura spirituale, San Tommaso parte dalla considerazione dell’intelletto: ◼ Vi sono in essa più attività: la nutritiva (energia vitale), la sensitiva (percezione sensoriale), l’intellettiva (razionale), gerarchicamente disposte; al sommo sta quest’ultima, che nel suo grado più alto, nella sua perfezione implica e racchiude i gradi inferiori. Con la morte dell’organismo corporeo la virtù nutritiva e la sensitiva periscono, ma nell’anima rimane la virtù intellettiva, capace di rifare le rimanenti. Essa conserva la sua individualità come attitudine a informare un corpo determinato. Grazie per l’attenzione