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LA FILOSOFIA ELLENISTICA
Allora per filosofia ellenistica intendiamo 3 scuole: movimento scettico, epicureismo e stoicismo.
Le caratteristiche principali di questa filosofia?
 Si rinuncia ad una dimensione sovrannaturale della realtà. Hanno lo stesso ontologie
complesse e interessanti, non deve per forza essere un passo indietro
 Scarsa disponibilità di fonti dirette (Crisippo ad es scrisse moltissimo ma non ci rimane
nulla). Li conosciamo per testimonianze o frammenti decontestualizzati. Ad es di Epicuro
abbiamo solo 3 epistole (riassunti sua dottrina) e 3 sentenze/ aforismi, scrisse anche opera
sulla natura in 34 libri dove spiega ogni fenomeno naturale in termini atomistici, ma non ci è
rimasta, non abbiamo praticamente niente—uniche copie rimaste distrutte a Ercolano dopo
eruzione e solo a inizio 800 riemergono, qualcosa recuerato con macchina padre piaggi nel
1960 Ma pochissimo--- abbiamo iniziato a cambiare idea su Epicuro tardissimo, prima ci
sembrava semplicistico dalle 3 epistole e le 3 sentenze. Altro problema circa la filosofia
epicurea è che era accusata di dogmatismo e di non evolversi: lucrezio ripetè le dottrine, non
si sa se riportò tutto paripasso e se ci mise del suo.
 Le filosofie lellenistiche si presentano come dei sistemi articolati in parti dove ogni parte è
pensata in connessione con l’altra, per cui in generale si trova nella filosofia ellenistica una
parte di ontologia o fiisca, una di logica o teoria della conoscenza, una etica. Tutte queste
filosofie mirerebbero a vivere tranquillamento in un’epoca di forti turbamenti: quant è vero
questo stereotipo? Effettivamente etica e ricrca della felicità sono molto importanti, e
ontologia ed epistemologia sono strumentali per ottenere questo risultato, però non vuol dire
che siano banali o banalizzate, hanno cmunque qualcosa di nuovo da dirci.
 Rapporto con le filosofie dei predecessori. Stoicismo ed epicureismo riprendono dottrine
fisiche precedenti a platone e ad aritotele ma non in modo acritico, vengono rielaborate alla
luce delle critiche mosse loro da platone ed aristotele. Rispetto alla dipendenza di queste
dottrine circa filosofie platonica ed aristotelica gli anglosassoni hanno iniziato a insistere per
studiarle indipendentemente da platone e aristotele, fino agli anni 60 studiati in parallelo e in
confronto a loro, a questo punto lavoro troppo di maniera su frammento x, ora che abbiamo
capito la loro indipendenza possimao tornare a metterli a confronto.
LO STOICISMO
Stoicismo ha tre fasi: antico, medio e stoicismo romano—da IV secolo a.C. a II d.C.
Stoici dividono sistema in tre parti: fisica, logica ed etica.
C’è un qualcosa, il qualcosa può essere corporeo o incorporeo. All’interno di incorporeo vi è il
lekton (significato) e il vuoto, il luogo e il tempo (ultimi tre insieme). All’interno di corporeo vi è
sostrato, qualità, disposizione e disposizione relativa le ultime tre sono le caratteristihe che la
materia può avere. Insistenza del fatto che incorporee sono alcune nozioni che hanno a che fare con
la physis,, mentre la gran parte dell’ente è rappresentata da ciò che è corporeo.
Ciò che per aristotele era l’essere qui è il qualcosa (Ti) che va a sostituire l’ente.
Il lekton è importante per comprendere la loro logica
Per quanto riguarda a logica partiamo dal significato, che per gli stoici può essere incompleto
(termine singolo) o completo (preghiere, comandi, esortazioni ovvero giudizi semantici e asserzioni
ovvero giudizi dichiarativi). Le asserzioni vengono dette definite, indefinite e medie. Definite hanno
la forma di questo uomo particolare è bianco (abbiamo a che fare con corpo in presenza), indefinite
qualche uomo è bianco e medie socrate è bianco (socrate potrebbe non essere presente). Primo dato
è un corpo pressente all’osservatore, empirico. Anche struttura ragionamenti non è più sillogistico
aristotelica: se P Q, P quindi Q; P Q qundi -Q -P chiamato modus ponendo pones--- se piove è
bagnato, ma non è bagnato quindi non è piovuto (è il secondo quello con meno).
Circa la teoria della conoscenza:
1. Rappresentazione (vedo un’arancia)
2. Assenso (soggetto capisce che quella è un’arancia)
3. Comprensione (concetto che noi ci formiamo dell’arancia)
4. Scienza/episteme (scienza intesa come insieme coerente di giudizi veri)
La rappresentazione è ciò che si forma in noi in seguito ad una percezione sensibile. La critica
maggiore è come può esserci assenso senza comprensione, come faccio a capire che è un’arancia
senza aver capito il concetto di arancia.
La parte fisica degli stoici è una ripresa delle dottrine naturalistiche in questo senso. Physis e cosmo
sono combinazione di principio attivo che determina forma e qualità e sostrato che riceve---
discorso da pitagorici attivo. Gli stoici interpretano attivo e passivo in modo corporeo. Questi due
principi non si trovano nel cosmo separatamente ma mescolati tra loro nella forma dei 4 elementi---
ripresa dottrina empedocle. Mescolanza aria e fuoco forma quella sostanza che per gli stoici è
pneuma che è principio arrivo, mentre acqua e terra sono principio passivo. Pneuma è quello che da
il tonos, la forma/organizzazione, ad ogni cosa. A questa sottria dei due principi aggiungo che il
cosmo si forma ciclicamente in un ritorno dell’uguale- fuoco diventa aria ,che diventa acqua che
forma aria e terra e non ho capito come ricomincia il ciclo ma secondo loro rpete se stesso, anche i
particolari. All’interno di ogni ciclo cosmocico ogni cosa corporea è connesa a un’altra per questa
catena di causa effetto chiama destino (eimarmene). Si dice che dottrina stoica sia deterministica
perché ogni cosmo ha circlo predeterminato che si rispete e ogni cosa materiale è connessa da
rapporti di causa ed effetti. Pneuma viene anche chiamato dio, zeus, e gli stoici ritengono chwe
pneuma predisponga tutto nel migliore dei modi. Oltre ad avvere dottrina determinista è anche di
tipo provvidenzialistico. In questo pneuma vi sono le ragioni seminali di tutti, spermata, da cui si
svilupperano tutti gli enti del futuro nel migliore dei modi possibili.
Come si siega la presenza del male? Quale è la funzione dell’essere umano in un cosmo
predeterminato e in cui ogni evento è determinato in una catena causale? Rispondono nell’etica.
Per la prima volta abbiamo un problema circa in che modo si può rendere compatibile l’uomo con
la natura deterministico.
17/10/2022
Ogni cosa ha natura deterministico---- ha una causa precedente.
In ambito etico bisogna riconoscere a tutti una capacità deliberativa, ma se tutto è determinato
anche le scelte dell’essere umano devono avere una loro causa in qualcosa di antecedente ed esterno
all’essere umano. Dovremmo riuscire a riconoscere al soggetto agente una capacità determinativa
autonoma e indipendente dalle cause esterne, se non gli riconosciamo questa capcità tutto il
discorso etico viene meno
Soluzione compatibilista- riconoscere determinismo fisico ma con autonomia per esseri umani.
Cicerone nel de fato riporta la spiegazione di crisippo circa questa soluzione: qui utilizza una
metafora, un’immagine, dove spiega come la decisione umana sia compatibile con una dottrina
fisica--- come colui che ha spinto il cilindro gli ha dato l’inizio del movimento ma non la proprietà
di rotazione, così l’immagine che si presenta imprime forma nella nostra anima…. Non riesco a
seguire la citazione, la sostanza è che tutto avviene per impulso di una causa antecedente, causa che
in una catena è collocata precedentemente all’effetto ed è causa esterna al corpo su cui produce
effetto (cilindro a cui viene esternamente data una spinta), funzione della causa è imprimere
impulso. Il cilindro è altro corpo che subisce l’effetto della causa antecedente. Destino per lo stoico
è legame tra corpi che agiscono gli uni sugli altri tramite una sequenza ordinata. Come spiegare
l’iniziativa umana in una configurazione di questo tipo? Il modo in cui il ilindro subisce l’effetto
dipende dalla sua natura di cilindro, non da causa: un cono rotolerebbe in modo diverso. Si può
salvaguardare idea destino che tutto abbia causa e ammettere che esistano cause di tipo diverso:
cause antecedenti esterne e cause perfette e principali, le seconde sono costiituite da le nature
interne dei corpi. Effetto è la risultante dell’interazione diqueste cause esterne e delle cause perfette.
Si può salvaguardare il principio per cui l’essere umano è una causa determinante, non inutile.
Un’effetto può essere attribuito all’essere umano--- si salva il principio di responsabilità e di
autonomia del soggetto nella misura in cui le sue azioni sono il risultato di quello che è il soggetto
in quel momento. Ad es: pensate a un’essere umano che si trova di fronte ad un’arancia. L’arancia
forma una rappresentazione e può scatenare una reazione, tipo questa è una arancia e me la voglio
mangiare. La reazione dipende dalle credenze del soggetto in quel momento.il mangiare l’arnacia
non può essere riportabile solo ai condizionamenti esterni ambientali, ma anche dal soggetto-----
SOLUZIONE COMPATIBILISTA CHE SALVA DOTTRINE FISCICHE DETERMINISTICHE E
TIENE ALTO IL RUOLO DELL’ESSERE UMANO
Quale è il problema della soluzione? La natura del soggetto è risultato di cause storiche culturali e
ambientali, quindi comunque determinata.
Il vero saggio è colui che conosce tutte le reti causali.
Gli stoici pensano alla natura umana come in evoluzione. Ogni corpo è animato dal principio attivo
pneuma, nell’essere umano è anima, e rispetto alla psicologia la cosa interessante è che rendeno
esplicito qualcosa che c’era già in aristotele: 5 sensi, facolta generazione ed egemonico (facolta
direttiva). La parte egemonico ha fantasia, rappresentazione, impulso, assenso o meno e ragione.
Per loro la ragione non si sviluppa subito alla nascita dell’individuo ma si sviluppa nel tempo:
dunque la natura umana è in evoluzione. Rilevanza importante dal punto di vista etico perché egli
ritengono che ogni individuo alla nascita sia msso da un impulso interno primario, e per
riconoscerlo fanno appello al cosiddetto argomento della culla: ragionamento dove per capire la
tendenza naturale dell’essere vivente isogna studiarlo nel momento della nascita. Secondo gli stoici,
quello che anima l’essere umano dal principio è un impulso alla conservazione di se che viene
chiamato oikeiosis (appropriazione di se, familiarizzazione con se stessi). Questo impulso consiste
nel ristabilire in ogni circostanza gli equilibri violati o destabilizzati e nella realizzazione della
nostra naturacosa significa? Che l’essere umano in fasi diverse della sua vita ambirà a cose diverse.
Man mano che la psicologia dell’individuo diventa più complessa sarà natura più complessa da
realizzare. L’impulso dell’individuo sarà realizzazione piena della propria natura. Qui stoici
individuano il telos, il fine etico, che è la conoscenza, ovvero la virtù della ragione.
Stoici hanno dunque etica naturalista identificando telos in realizzazione della natura, felicità è la
virtù come era per socrate, identitaria, ed è razionalista perché il fine ultimo dell’uomo è
odentificato nella ragione. Tutto ciò che non è virtù per loro è vizio, è male, e la virtù è molto
difficile da raggiungere, dunque la stragrande maggioranza vive in una condizione di vizio. Tutto
iòche non è vizio o virtù è intermedio, indifferente (salute, ricchezza) non essendo legati alla
conoscenza, benchè esistanoa intermedi preferibili (buona salute, così ci si può concentrare sulla
conoscenza) e impreferibili (cattiva salute). Se ogni uomo vive nel vizio non essendo saggio, come
deve vivere un uomo secondo virtù? Cercando in ogni circostanza di compiere il proprio dovere
(cicerone lo chiama officìkium, kathekon per greci). In ogni circostanza bisogna sapere quale è il
proprio ruolo, analizzare le condizioni ambientali in cui si aagisce e compiere il proprio ruolo.
Quando le condizioni esterne non sono più favorevoli e impediscono di agire verso la conoscenza,
dovere dell’individuo è togliersi la vita: suicidio giustificato. Non vuol dire che bisogna ammazzarsi
alle prime avversioni: solo quelle circostanze avverse che impediscono di svlgere ruolo da filosofo.
L’azione perfetta è quella che un individuo attuerebbe possedendo la conoscenza. Svolgendo il
proprio dovere l’idea sarebbe di una progressione verso l’azione perfetta, in grado di valutare tutte
le cause in gioco nel determinato momento: tipico dei o saggi, ma stoici non identificano nemmeno
un saggio.
EPICUREI
Tornando alla questione determinismo non determinismo, una versione assolutamente opposta a
questa degli stoici è quella EPICUREA DELL’ATOMISMO
Epicuro riprende dottrina atomista ma la modifica sulla base delle critiche di aristotele.
1) Secondo aristotele democrito non era stato in grado di spiegare l’origine del movimento. Per
democrito atomi si muovono da sempre con collisioni reciproche: collisioni atomiche sono
però un moto derivato, non naturale, e ci vuole dunque una nozione di moto primario,
naturale. Cosa fanno gli atomi in un momento precedente alla collisione? (problema più che
altro logico) Epicuro prendere seriamente la sfida e dce che gli atomi anche senza collisione
si muoverebbero in virtù di un principio interno: il peso.
Accettazione di questa prima critica aristotelica porta epicuro a stabilire che atomi hanno
queste propreità: forma e fgrandezza come democrito, ma in più anche il peso.
La forma= atomi hanno limitate forme ma per ogni tipo di forma c’è un’infinita
disponibilità di atomi. Mdifica dovuta al fatto che democrito era stato accusato di non
essere in grado di dare spiegazione a forme presenti nel cosmo--- limitando numero forme
si limitano possibilità combinazione fra gli atomi. Munore possibilità di compinazione
spiega perche si possono costituire regolarmente le stesse basi per gli aggregati.
La grandezza= limitate perché non esistono atomi visibili. Se ammettessimo atomo molto
grande sarebbe difficile giustificare l’indivisibilità: non ci sono corpi in natura indivisibili
Il peso= che dovrebbe determinare il moto naturale degli atomi. Moto naturale è un moto
di caduta: atomi nel vuoto si muoverebbero tutti alla stessa velocità e nella stessa
direzione. Ora deve spiegare da questo movimento di caduta al movimento di collisione, e
per spiegarla introduce un terzo moto: deviazione atomica. 3 moti quindi, caduta dovuto a
peso, collisione (per fare aggrigati) dovuto a urti. Il terzo è deviazione: atomi possono
muoversi in direioni non determinate di un minimo. Questo sarà poi un problema per il
determinismo etico, ma è solo gustificazione cosmologico. Viene accusato di aver
introdotto un moto sine causa, moto senza causa, perché la deviazione del percorso non è
causata--- questo è clinamen, deviazione atomica.
2) Nelle parti vengono ammesse parti minime, i minimi. Non sono fisicamente divisibili
dall’atomo ovviamente, sono parti geometriche e il motivo di questa introduzione è uplice; a
seconda di posizione minima o quantità atomo cambia forma. Minima sempre introdotto per
spiegare il movimento: SECONDO ARISTOTELE semocrito avendo atomo indivisibile non
poteva concepire i movimento perche se pensiamo a segmento AB con C in mezzo se atomo
si spostasse e fosse indivisibile dovrebbe spostarsi da AC a BC saltellando, non potrebbe
essere metà qui e metà lì. Quindi Epicuro introfduce i minima, atomi non sono unica cosa
fatta di minima: anche spazio e tempo. Movimento spiegato perché ogni minima si trova in
un minimo di spazio in un minimo di tempo, comunque movimento saltellante ma molto pù
fluido: DOTTRINA GRNAULARE DELLA REALTà
Grazie a questa dottrina spiega anche essere vivente. Uomo è aggregato atomico fatto di
due sostanze: una corporea e l’anima. Anima è corpo dentro altro corpo, concepibile
solamente pensando alla diversa consistenza dei due corpi, da prendere quasi come un
liquido in un vaso, o un gas in un corpo. Anima ha sostanza che sembra quasi gassosa:
concepita come mescolanza di atomi particolarmente sottili molto rarefatta, e si insinua in
modo capillare nelle strutture del corpo. Questi atomi derivano da composizione e
scomposizione di vento, aria e fuoco la cui proporzione nell’anima umana determina:
indole, temperamento e la sua emotività. Nel cervo prevale vento (pauroso), leone fuoco
(reattività, forza) nel bue l’aria (tranquillità)--- uguale uomini. A questi tre elementi
epicuro aggiunge una sostanza senza nome che spiega la percezione, la sensazione e la
vita. L’importante è che si sono posti il problema di spiegare come una materia inorganica
dia funzione organiche. NON RISOLVE IL PROBLEMA: la dottrina etica è molto in rotta
di collisione con una dottrina fisica così tanto deterministica (persino funzioni vitali
spiegabili)—epicuro ci dice che ideale della vita, telos a cui giungere, è piacere (edoné, è
edonista ma anche eudaimonista perché coincide con felicità). Felicità epicurea è atarassia
e aporessia(???? Non ho capito parola) assenza di bisogni e di dolore, perché i suoi atomi
non sono agitati da elementi esterni. A questo piacere negativo vi è un piacere cinetico---
quando organismo funziona bene semplicemente gode di ciò che lo circonda, vive nella
varietà delle capacità sensoriali. Piacere catastematico è fermo, piacere cinetico è varietò
godimento dei sensi nel momento in cui funziona. Ideale che si raggiunge attraverso
calcolo, ragionamento, logisticon che si raggiunge grazie a platone. Bisogna fare 2 cose: 1
ragionare su cosa ci dia piacere e decidere quale piacere perseguire in vista di un piacere
futuro. Per raaggiungere questo ideale bisogna rimuovere cause del turbamento profondo
dell’essere uano: come? Dacendo filosofia. Arrivando alla conoscenza delle cause
possiamo rimuovere i motivi dei nostri turbamenti principali: paura morte, dolore,
ignoranza natura del vero bene, ignoranza sul divino. Questa etica entra in tensione con
dottrina fisica: perché? Dedicandosi a uso corretto propria personalità si può arrivare a
fine etico e a felicità, ma fisica ffa sembrare essere umano aggregato di animo che al
massimo reagisce all’ambiente esterno. Per giustificare questo epicuro scrivere opera
molto complessa, poi ulteriormente spiegata da lucrezio e diogene di noanta (iscrizioni su
pietra di tutta la dottrina, molto approfondite e le mette in campagna in meszzo ai
poveretti che se ne fregavano). Quale spiegazione da? Apriamo campo filosofia della
mente contemporanea (come spiegare emozioni ecc partendo da scienza atomistica?) . lui
dice che la costituzione atomica evolve nel tempo, cresce natural,ente e biologicamente e
anche per interazione mecccanuica con l’ambiente. In ogni fase di questa evoluzione
corrisponde una certa condizione psicologica dell’essere vivente. Epicuro qui dice per la
prma volta che fino a un certo punto costituzione si svipluppa necessariamente e
inevitabilmente, quindi anche stato mentale. A un certo punto però qusta costituzione
atomica non si sviluppa più necessariamente: anima o mente di sviluppano da se,
autonomamente. Cè un momento in cui anima umana >(dianoia, ragione) si sviluppa
autonomamente secondo una causa sviluppatasi da se. In cosa consiste questo momento?
Wuando il soggetto è capace di formarsi delle credenze da solo. Perché questo mometno
di rottura? Soggetto diventa in grado di interpretare dati esterni. Questo momento diventa
una rottura nella catena causale: nel momento in cui è in grado di capire, non sarà più
passivo ma sarà in grado di fare una selezione. Se tutto è fatto di atomi però anche mente
è determinat da atomi, quindi cosa c’è di nuovo in questo momento interpretativo che
faccia si che sia un momento diverso? Lucrezio lo spiega tramite la deviazione atomica.
Quest’ultima è stata utilizzata per spiegare il momento di autodeterminazione del
soggetto, essendo entrambe indeterminate in un mondo determinato. Epicuro non dice che
a ogni deviazione ci sia un atto di determinazione, epicuro dice semplicemenete che nel
momento in cui arriva la deviazione atomica inizia autodeterminazione, forse unica
fiunzione di crinamen è il fr passare l’essere non come struttura atomica e basta:
CONDIZIONE DI POSSIBILITà dell’autodeterminazione, non che contribuisce a
spiegare cosa sia. Soluzione epicurea è contrapppsota a quella stoica perché
inteterminista. Quale è considerato il problema? L’ammettere un mistero metafisico. Per
salvare ontologia soggetto si ammette un moto sine causa, un mistero metafisico.
Critica che carmeade fa: poteva giustificarlo semplicemente dicendo che volontà è
ulteriore causa autodeterminata. Questa si chiamerà poi teoria dell’agent causation: uomo
come portatore di una causalità non riducibile a causalità fisica. Epicuro non può farlo
eprchè c’è troppo in ballo: la sua filosofia prevede che ogni cosa abbia corrispondenza
fisica, anche se l’evento è mentale, e deve trovarla in modo da non sottodeterminare il
mentale. Ogni stato mentale dipende da stt fisico ma non è ientificato in quello.
Leggi mind in a physical world e introduzione al libero arbitrio.

18/10/2022
Per epicuro piacere può essere catastematico e cinetico primo stabile secondo no. Il catastematico è
caratterizzato atarassia e aponia.
3 origi fondamentali della paura:
incomprensione natura del dolore
incomprensione natura ella morte
incomprensione della natura del divino
dolore può essere contenuto entro limiti e quindi sopportabile, e se è cronico vuol dire che non è
intenso--- strategia verso dolore è contenimento, o temporale o di quantità
circa la morte non bisogna averne paura perché non è fenomeno esperibile da essere vivente, o c’è
lei o ci siamo noi. Paura della morte non è solo paura della propria ma anche di quella di altri: in
questo caso è solore e rientra nella prima categoria. Dolore psichico che può essere contrastato con
il ricordo e la memoria.

Desideri articolati in diverse tipologie:


necessari e naturali: bisogno di sfamarsi, bisogno di bere, bisogno di ripararsi
non necessari e naturali: mangiare qualcosa di buono, bere una bevanda pregiata, vivere in
una bella casa
ni necessari e innaturali: bisogno di onori, di riconoscimenti----non hanno a che fare con la
physis dell’essere vivente, che potrebbe conservarsi senza problemi anche senza questi bene.
La felicità catastematica è fatta di cose minimali, dunque.La felicità cinetica è fatta delle percezioni
dei sensi --- sensiferi motus.
Un essere vivente tende al piacere nel senso che tende alla conservazione della propria natura, a un
certo putno però subentra la razionalità. Per ottenere il telos umano bisogna ricorrere ad un
calcolo--- quale piacere si deve perseguire o evitare (accettando una dose di dolore e sacrificio
momentneo), in vista del telos unico.
Per epicuro filosofia medicina come per socrate---- socrate considera medicina analogia, epicuro
invece fa trattamento all’allievo in preda ai adesideri, trattandolo dal punto di vista psicofisico, per
poi raffinare la capacità autonoma interpretativa. Mentre socrate non vuole presumere di trasmettere
realtà all’allievo e quindi di leetteralmente curarlo, epicurlo vuole propriocurarlo, rapporto filosofo
allievo totalmente assimmetrico.
SCHEMA EVOLUZIONE PSICOLOGICA
Spiega nel libro 25 sulla natura
Per Epicuro tutti nascono con una Systasis (S1) e in virtù di uqella costituzione atomica ha una
determinata condizione mentale/psicologica (M1). Questa si evolve nel tempo visto che atomi si
aggregano in un certo modo e per stimoli dell’ambiente, questa evoluzione neceessari. A ogni
livello nuovo di Syastasis (S2) corrisponde una condizione nuova (M2). Da un certo punto in poi
Systasis non ha più necessità di aevolversi e la mente è in grado di autodeterminarsi e svilupparsi
autonomamente (M3). Quando? Nel momento in cui è in grado di interpretare autonomamente e
filtrare quello che arriva dall’esterno, e a questo punto la mente condiziona la costituzione atomica
dell’individu (S3)

Deviazione atoimica ha probabilemnte azione esclusivalemte negativa, di impedire che l’attività


interpretativa sia riportabile ad una configurazione atomica determinata nel cambiamento, essendo
sempre in cambiamento. Stato mentale quindi non dipende strettamente da considerazione atmoica
(rosso).
PLOTINO
Vivw nwl III secolo d.C., salto incredibile. Opera in epoca cristiana e si poropone come promotore
della filosofia platonica. Cosa succede nella scuola platonica dopo platone? Si svilutta una forma di
filosofia platonica detta scettica, tipo carmeade, che è una ripresa di fatto del socratismo= ricerca
non può condurre alla veirtà ma solo tendente verso la verità, critici verso tutte le scuole che
propongono dogmi. Dopo questo sviluppo scettico esiste il medio-platonismo che intende
reinterpretarie le dottrine cosmologiche di platone, opera centrale timeo, ed è tradizione
commentaria delle opere di platone, soprattutto ontologiche e cosmologiche. Plotino si pone
all’interno di questa tradizione e ne è il culmine. Filosofia delineata come dottrina dei principi.
Nasce in egitto si forma ad alassandria poi si trasferisce a roma dove fonda la sucol.a prova a creare
una platonopoli per replicare la callipolis ma non ottiene i fondi. Plotinp f allievo di ammonio sacca,
platonico legato alla tradizione medio platonica, e promise a questo ma4etro di non scrivere mai le
sue dottrine. Per molto tempo non scrisse nulla, poi ai 50 anni iniziò a scrivere tutto di getto,
nonostante fosse disgrafico e manco rivedesse quello che scriveva. La sua opera fu sistemata da il
suo allievo porfilio, ma rimane incomprensibile lo stesso. Comunque li divide in 54 trattati in 6
gruppi da 9 (enneadi). Primo gruppo etica, secondo e terzo fisica, quarto anima, quinto intelletto e
dottrina idee, sesto essere ed uno. Porfilio introduce questi tratttati con una breve vita di plotino, e
da lui sappiamo tutti. Plotino stesso presenta la sua dottrina come non originale, pensa di non aver
scoperto nessuna verità, ma la presenta come una rielaborazione della dottrina platone, alla luce di
alcune dottrine aristoteliche.
La sua dottrina è una dottrina dei principi nel senso che spiega tutta la sua ontologia alla luce di tre
archè che chiama ipostasi che sono:
1. uno
2. intelletto (deriva dall’uno, in senso logico non cronologico)
3. anima (deriva dall’intelletto, “”)
le chiama ipostasi nel senso che per lui sono tre realtà indipendenti dotate di una loro consistenkza
cosmologica.
Plotino riconosce nell’uno il principio primo di formazione di tutto l’essere. Ciò che è essere è
essere in quanto uno, in base all’unità che esibisce (già visto con platone e aristotele). Caratteristica
stessa delle idee, soprattutto dell’idea del bene di platone. Che cosa attribuisce alle cose presenti nel
mondo questa unità? Negli esseri viventi presenti in natura ciò che determina la loro unità è
l’anima, che tuttavia non può essere considerata unità assoluta perché l’anima, che funziona nel
ragionamento discorsivo (essendo funzione dell’anima la dianoia, la razionalità),che però è
aritcolato in più passaggi. Mentre rende unità esseri, essa stessa non è unità assoluta, è uno e molti.
Si richiede un grado più alto dell’anima. Il momento unificante del processo discorsivo è dato dalla
noisis platonica, il nous aristotelico. Perplotino il nous intelletto è pensato sia come intelletto
aristotelico, in particolare il motore immobile aristotelico, sia come il mondo delle idee. Come mai
può mettere insieme queste due istanze fi dilosofie diverse? Nous è pensiero di pensiero, mentre le
idee sono oggetto del pensiero (noeta)---- pensiero di pensiero vuol dire che nemmeno il nous può
essere unità assoluta, perchè è duplice, oggetto pensante e oggetto pensato. Nous definito da platino
uno-molti (non e come anima perché in anima si possono distinguere e qui no).
Ci vuole quindi ulteriore grado di unità assoluta, che secondo plotino è l’unità stessa. Questo uno
secondo plotino non è conoscibile, e non gli si possono attribuire determinazioni positive nel senso
di uno è x e y, perché nel momento in cui attribuissi farei della semplicità la molteplicità. Dell’uno
si possono avere solo due conoscenze: apofatica e analogica. Apofatica vuol dire che si può
conoscere l’uno togliendo tutte le caratteristiche positive (positivo vuol dire uno è x). Però plotino
non rinuncia a caratterizzare positivamente questo uno usando metafore che vogliono spiegare la
trascendenza del’uno rispetto alle altre realtà, la sua funzione causale e in un certo senso anche la
sua bontà. Uno caratterizzato con i termini bene, dio, altissimo, ineffabile, trascendente…
terminologia che vuole esplicitare la funzione di trascendenza e di causa intelligente, buona. Circa
le metafore: uno è la realtà da cui tutto deriva e che non è alterata in se stessa nel momento in cui
produce tutta la reltà (metafora albero che emana e produce). Causa trascendente--- eterogenea
rispetto al suo effetto, altro rispettot ll’effetto. Se il suo effetto è la realtà e l’essere l’uno è sopra
l’essere, oltre l’essere. Per intendere questa sua emanazione parla di dynamis che però coincide con
energeia essendo sempre in attività ed essendo anche potenza produttiva--- attività infinitamente
potente di produrre. Uno è libertà perché non ha nessun tipo di impedimento rispetto allasua attività,
e non può fare a meno che produrre la reltà sovraordinata, quindi non come demiurgo che se vuole
non fa niente.
Teoria della processione o derivazione: istanze inferiore derivano da istanze superiori per
processione (anima da intelletto, intelletto da uno). Realtà sovraordinata è tanto da sovrauscire,
come bottiglia di acqua gasata quando viene stappata. Vediamo ora come si produce l’intelletto
dall’uno e l’anima dall’itnelletto. Uno trabocca e la sa sovrabbondanza crea diade indefinita o vista
che non vede, attività ancora indeterminata, che guardandolo ne fu riempito e diviene determinata,
divenne intelletto/ Nous. Questo intelletto non è in grado di contenere l’unità nella sua semplicità,
non è unitario per le ragioni dette prima, e spezzetta la sua unità nelle idee noeta in cui si articola.
Stesso processo avviene tra intelletto e anima, il primo sovrabbondante produce anima che però ha
natura anfibia, da un lato guarda al suo principio l’intelletto quindi mantenendo contatto con l’unità,
questa è razionale, mentre altro lato per atto di arroganza guarda verso i corpi. Guardando verso i
corpi si forma il cosmo e la dimensione temporale. A livello cosmico poi l’anima si articola in tanti
rivoli che rappresentano le forme immanenti ai corpi. Sempre stessa realtà articolata in diversi
livelli. Anima è la forma del corpo dunque come per aristotele.
Teoria della doppia attività: ogni istanza è attività in quanto mantiene se stessa ed è attività in
quanto mantiene la sovrabbondanza che produce.
Al di là delle tre istanze c’è la materia, dove non è arrivata la luce dell’uno, è il non essere di fatto.
A livello di essere vivente il corpo che cos’è? Non è materia, è organizzazione dipendente dalle
‘istanze. Corpo è praticamente l’anima stessa, tutto ciò che è a livello di organizzazione è anima.
Materia è tutto ciò che è ancora da oganizzaare, è una condizione negativa. Il fatto che nell’essere
vivente sia presente l’anima è quello che gli permette di tornare all’uno. Ci sono tre io nelleessere:
io empirico, proprio il corpo, io razionale, istanza dell’anima nell’individuo, e io non disceso che
guarda all’intelletto. Bisogna mettersi in contatto con l’io non disceso che guarda all’intelletto, che
è il punto di contatto con lì’uno. Bisogna vivere un vita per cui sia possibile riunirsi con l’uno:
come? Innanzitutto attraverso la vita virtuosa, che si asteiene da pulsioni corporali non necessarie,
che permette di contemplare le idee a livello di intelletto. Plotino concepisce che contemplando le
idee ci possa essere una sorta di esperienza mistica che fa saltare al principio originale uno.
Mix tra platone e aristotele: uno riprende dottrine non scirtte di platone, intelletto fatto da
caratteristiche aristoteliche e anima ha anima cosmica del timeo di patone ma anche anima
aristotelica nella formazione dei viventi. Idem dottrina etica ci sono entrambe, essendoci anche
contemplazione che è più platonica.
Le ipostasi/istanza sono caratterizzate da manenza rimanendo in se stessa e processione per via
della sovrabbondanza. Anima e intelletto caratterizzarti anche da conversione (epistrophé)
guardando a quello che li ha creati.
PLOTINO FORNISCE L’ULTIMA ONTOLOGIA METAFISICA PRE CRISTIANA.

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