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.= lo Stato italiano dichiara qui l’indipendenza politica dello Stato dalla Chiesa e
viceversa, riconoscendo dunque la sovranità del Papa all’interno dei confini della
Città del Vaticano. Lo Stato è da considerarsi laico e al suo interno non viene
prediletta alcuna religione, lasciando così libertà di culto alle minoranze religiose
(articolo 8). All’interno dello Stato la Chiesa è libera di svolgere le proprie attività di
missione pastorale ed ha piena libertà di associazione, come definito dai Patti
Lateranensi.
.= I rapporti tra Stato e Chiesa sono regolati dai Patti Lateranensi, sottoscritti nel
1929 dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per la Santa Sede e da Benito
Mussolini per il Regno d’Italia.
Questi patti sono poi stati revisionati nel 1984, portando come cambiamento più
significativo la laicizzazione dello Stato, che fino a questo momento dichiarava il
Cristianesimo Cattolicesimo religione di Stato. La revisione del 1984 è stata
sottoscritta dal Cardinale Agostino Casaroli in nome della Santa Sede e da Benedetto
Craxi in nome dello Stato italiano.
.= Come accaduto per la revisione del 1984, le modificazioni dei Patti non
necessitano di una revisione costituzionale. Non necessitano dunque della procedura
descritta negli articoli 138 e 139; per l’approvazione basta che le modifiche siano
accettate da ambo le parti e non siano accordi unilaterali (come le leggi delle
guarentigie del 1871, mai approvate da Pio IX che emanò la bolla “non-expedit” in
risposta).
Esistono tutt’ora paesi dove la religione gode non solo del potere spirituale ma anche
temporale: oltre alla Città del Vaticano, l’Arabia Saudita e l’Iran (cita leggere Lolita a
Teheran di Azar Nafisi) sono teocrazie musulmane. In Grecia vi è un territorio
autonomo, il Monte Athos, che ha riconosciuto nella costituzione greca uno statuto
speciale di autogoverno. Questo territorio è una Repubblica Monastica Autonoma
abitata e governata da monaci ortodossi.