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CIAULA SCOPRE LA LUNA: CONFRONTO

PIRANDELLO/VERGA

La novella “Ciaula scopre la luna” di L.Pirandello è ambientata in una miniera di


zolfo in Sicilia. Si tratta di un ambiente sociale primitivo e ingiusto, dove i più deboli
vengono sfruttati e maltrattati. Questo possiamo percepirlo quando Cacciagallina si
scaglia addosso a Zi’ Scarda, il quale non reagisce, perché “del resto, aveva anche lui,
a sua volta, sotto di sé qualcuno più debole sul quale rifarsi più tardi”.
Lo stesso ambiente degradato si presenta in “Rosso Malpelo” di G.Verga, capolavoro
del realismo italiano. Anch’esso è ambientato in una miniera siciliana, nella
medesima condizione sociale di sfruttamento. I due protagonisti delle novelle, Ciaula
e Rosso Malpelo, sono vittime di soprusi da parte degli altri minatori. Entrambi sono
diversi dagli altri; Rosso Malpelo per i suoi capelli rossi, e Ciaula perché cerebroleso.
La diversità, in un contesto sociale di questo tipo, non può essere altro che oggetto di
derisione ed esclusione.

Vi è però una differenza tra i due personaggi: in Rosso Malpelo manca quella
innocenza assoluta che troviamo in Ciaula, che lo porta a trarre conforto dal chiarore
pallido della luna, come un bambino che per la prima volta la scopre. (“e Ciaula si
mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, del gran conforto, della gran dolcezza
che sentiva, nell’averla scoperta […]”)

In “Ciaula scopre la luna” Pirandello fa un tributo a Verga, riportandoci nel contesto


sociale da lui trattato. Pirandello ritiene infatti che Verga, col suo realismo, abbia
dato un enorme contributo alla storia letteraria italiana, tanto da convincere il Senato
a dargli una pensione di stato per alti meriti artistici. Riconosciamo, infatti, il
realismo come il punto di partenza di tanto celebri autori del ‘900, quali D’Annunzio
e lo stesso Pirandello.

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