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LUIGI PIRANDELLO

-autore moderno
-nasce a Girgenti, si definiva figlio del caos nel 1867
-formazione regolare, frequenta il liceo a Palermo e studia all’Universita’ letteratura,
laureandosi a Wonn nel 1891
-Tornato in Italia si sposa e avra’ 3 figli
-A Roma conosce Capuana e entra in contatto col verismo
-lavora come professore di letteratura e pubblica i primi romanzi, nel 1901 “l’esclusa” nel
1904 “il fu mattia pascal”, nel 1908 il saggio “l’umorismo”
-nel 1917 durante il dopoguerra si avvicina al teatro
-nel 1920 escono “6 personaggi in cerca d’autore” e “l’Enrico IV”
-non si schiera contro il fascismo ma non aveva un grande interesse per la politica
-nel 1934 riceve il premio Nobel
-muore nel 1936
-Interesse per la psicologia: lo rispecchia nei personaggi di cui fa un’attenta analisi
psicologica
Poetica
1 fase: verista e naturalistica, Capuana( 1892-1903)
2 fase: scrive il “fu mattia pascal”, “uno, nessuno, centomila”, “l’umorismo”, “i quaderni di
Serafino Gubbio Operatore
dal 1917 si dedica al teatro
Il vitalismo: la realta’ tutta e’ vita, eterno divenire, flusso continuo. Cosi’ avviene
dell’identita’ personale dell’uomo, noi tendiamo a fissarci in una realta’ che noi stessi ci
diamo, in una personalita’ coerente e unitaria>> essa e’ un’illusione che ci separa dal resto
della vita; anche gli altri tendono a darci determinate forme, noi siamo uno per noi stessi
ma in realta’ siamo tanti individui diversi a seconda della visione di chi ci guarda.Ciascuna
di queste forme e’ una “maschera” che noi stessi ci imponiamo , sotto questa maschera
c’e’ un fluire di stati in perenne trasformazione
-L’io si indebolisce e perde la sua identita’, si frantuma in una serie di stati incoerenti.
Questo provoca nei suoi personaggi smarrimento e dolore e un senso di solitudine
tremenda.
-Pirandello mostra il bisogno disperato di spontaneita’ vitale>> considera la famiglia
opprimente , che priva l’individuo della liberta’ cosi’ come il lavoro e le istituzioni
-l’unica via di salvezza dalla societa’ e’ per lui la fuga nell’irrazionale, nell’immaginazione,
una prospettiva straniata dalla realta’
-temi: lo sdoppiamento, perdita’ dell’identita’, la fragilita’ della maschera, mancanza di
certezze che rende fragile l’individuo
Il Fu Mattia Pascal
-quando esce viene accusato di aver realizzato un’opera poco credibile perche’ la vicenda
e’ definita surreale
-si discosta dal verismo
-risponde alle critiche mostrando la notizia che utilizza per scrivere la vicenda
Mattia Pascal e’ un uomo sposato che si sente imbrigliato in una vita che non e’ la sua. Fa
un viaggio a Ventimiglia e mentre sta sul treno legge la notizia della sua morte(viene
ritrovato un cadavere riconosciuto come suo). Lui la considera una possibilita’ data dal
destino per vivere una vita nuova, va a Roma e cambia identita’(Adriano Meis). Si
accorgera’ comunque di non essere libero. Man mano che viaggia iniziera’ a provare un
forte senso di vuoto e solitudine>>essere libero significa anche essere completamente
estraniato, “forestiere della vita”
-il suo errore e’ stato quello di non vivere davvero la sua liberta’, rifiutando ogni identita’
individuale e nell’essersi costruito una nuova forma falsa e limitante.
-come conseguenza si trova escluso dal meccanismo sociale poiche’ non ha piu’ un ruolo
ben definito, non puo’ amare Adriana poiche’ socialmente non esiste.
-quando ritorna nella sua vecchia forma scopre di non poter tornare alla vita di prima: la
moglie si e’ risposata col suo migliore amico e ha avuto una figlia>> cosi’ decide di
assumere un atteggiamento estraniato, di osservatore distaccato
-la morale della vicenda e’ l’impossibilita’ di rinunciare alla nostra identita’, socialmente
determinata
Lo strappo nel cielo di Carta e la lanterninosofia
-nei due passi in forme diverse viene toccata la critica dell’io e all’oggettivita’ della realta’
ad esso esterna. La metafora delle marionette allude al fatto che per Pirandello la nostra
personalita’ e’ una maschera che indossiamo e la nostra vita e’ una recita; anche la realta’
l’abbiamo costruita noi in base alla nostra comodita’
-basta un nulla per mettere in crisi cio’, come per esempio lo strappo nel cielo di carta del
teatrino; lo strappo denuncia la sua falsita’ ma la marionetta lo considera vero, questo
strappo quindi la manda in crisi , e’ costretta a vedere se stessa e la realta’ in modo nuovo
e tutte le certezze si dissolvono.
-lo strappo ci riempie di dubbi, ci paralizza ci obbliga a prendere coscienza
-teoria copernicana: ha sconvolto le certezze sulla terra immobile
-lanterninosofia: il cerchio di luce del lanternino allude al carattere fittizio del nostro io,
segna il confine tra io e non-io e ci fa guardare alle tenebre.
-i lanternoni, le fedi, le ideologie ecc danno sicurezza al nostro vivere, quando essi si
spengono gli uomini piombano nello smarrimento, crollano le certezze.
-se il cerchio di luce dell’io e’ ingannevole la luce ci imprigiona, ci esclude dalla vita
universale
-la morte invece ci libera facendoci capire che siamo sempre stati immersi nel flusso vitale,
ci libera dal sentimento d’esilio.
-rappresenta l’eroe che non si e’ ancora liberato dai pregiudizi comuni e resta attaccato
alla personalita’ individuale
Uno, nessuno, centomila
-tema dell’identita’: Vitangelo Moscarda si guarda allo specchio e la moglie gli fa notare
che ha il naso storto e cosi’ percepisce che gli altri hanno un’immagine diversa di lui;
quindi non e’ uno ma centomila, anche se si sente nessuno poiche’ non ha un’identita’
certa.
-scritto come monologo e il punto di vista oscura i fatti e sbriciola l’identita’ del personaggio
L’umorismo(1908)
saggio in cui raccoglie le sue riflessioni sull’arte e sulla letteratura umoristica che prendono
avvio dalla lettura delle opere di Cervantez, Stern e Ariosto
-la letteratura e l’arte del 900 devono concentrarsi sull’umorismo; degli esempi di
letteratura umanistica ci sono in tutta la storia della letteratura europea ma questo
strumento diventa piu’ comune nel 900
-secondo pirandello l’umorismo ha:
*un’origine storica: la fa risalire alla fine della rivoluzione copernicana, l’uomo prende
consapevolezza della propria piccolezza e le certezze crollano
*una visione ontologica: e’ insida nella natura umana perche’ l’uomo vive in un mondo
privo di senso e costruisce degli auto-inganni con cui dare un significato alla sua
esistenza
-Concetto di maschera e forma: se nella realta’ non e’ possibile avere delle certezze, non
ci sono persone integre ma tutti indossano una maschera (la parte che la societa’ ci ha
attribuito, di conseguenza tutti gli uomini stanno recitando)
-questa maschera o la indossiamo inconsapevolmente oppure consapevolmente, in
questo caso l’uomo vive l’inganno e si guarda vivere
-sentimento del contrario: atteggiamento umoristico che coglie il carattere molteplice della
realta’ e permette di vederla da diverse prospettive
Un’Arte che scompone il reale
-la prima parte del passo rappresenta la definizione di umorismo per pirandello: esso
riflette in se’ la sua mancanza di unita’ e coerenza tramite un’arte scissa. La realta’ e per
pirandello un fluire continuo ma l’arte umoristica fa saltare queste barriere e disgrega.
-in questo saggio pirandello presenta l’umorismo come una disposizione universale dello
spirito, una manifestazione della realta’ moderna: riproduce il carattere della realta’ in base
a come e’ rappresentata attraverso i nostri occhi
-l’arte umoristica mostra anche l’effetto dell’urtarsi di tendenze contrastanti e personalita’
diverse>> questo mostra il fondo oscuro della psiche in cui non ci riconosciamo
Novelle per un anno
-produzione nata in modo occasionale
-visione globale del mondo ordinato e armonico ma disgregato in una miriade di aspetti
precari e frantumati
Il treno ha fischiato
-La vicenda si svolge nell’arco di tre giorni. La storia ha inizio in una notte in cui si verifica
l'evento principale: Belluca sente il treno fischiare. Il giorno seguente il protagonista si
reca, come di consueto, al lavoro, ma questa volta non è disposto a subire le angherie del
capoufficio. Ha inizio così la presunta pazzia. Belluca in serata viene internato nell'ospizio
dove riceverà il giorno dopo le visite dei conoscenti e del vicino di casa, che ha il ruolo di
voce narrante.
riassunto
Il protagonista della novella Il treno ha fischiato è il ragionier Belluca. Pirandello dice che
sembrava impazzito: parlava insistentemente di un treno che fischiava. I colleghi che
andavano a fargli visita all'ospizio dei matti lo descrivevano come malato grave, affetto da
encefalite e da febbre cerebrale. Era accaduto tutto all'improvviso: l'impiegato modello,
puntuale, irreprensibile, preciso, sottomesso, ad un tratto era andato fuori di testa e si era
permesso di ribellarsi al suo capoufficio. Nessuno l'aveva mai visto così. Ma chi ci viveva
vicino e conosceva le sue abitudini, le sue condizioni di vita, non poteva meravigliarsi poi
tanto, poichè ad un uomo che viveva come Belluca anche un piccolo imprevisto poteva
produrre effetti straordinari. La sua era una vita impossibile, scandita dal lavoro in ufficio e
dalla assistenza a tre donne vecchie e cieche (la moglie, la suocera e la sorella della
suocera), con cui, insieme a due sorelle vedove ed a i loro sette figli, era costretto a
dividere l'angusta casa ed i pochi soldi.
La sera lavorava anche fino a notte fonda per arrotondare le entrate, e poi esausto si
coricava su un divano sgangherato. Ed era stato lì che aveva udito una notte il fischio di
un treno all'improvviso, ed aveva cominciato a pensare ad un viaggio in luoghi lontani,
esotici, o in città conosciute in gioventù. Il mondo gli era entrato nello spirito, quel mondo
che lui aveva dimenticato e che ad un tratto aveva ricominciato ad esistere per lui.
Aveva compreso che oltre quella casa orrenda c'era il mondo ed il solo pensiero l'avrebbe
consolato dalle angustie quotidiane. Questo gli bastava. Naturalmente avrebbe ripreso la
sua vita, avrebbe ripreso la sua vita, avrebbe continuato il suo lavoro di computisteria, si
sarebbe scusato con il capoufficio, il quale gli avrebbe concesso, di tanto in tanto, una
fuga immaginaria in Siberia o in Congo, su quel treno che fischiava.
Ciaula scopre la luna
La vicenda è interamente ambientata in una miniera in Sicilia in cui, una sera, il
sorvegliante obbliga i minatori a lavorare tutta la notte in modo da finire il carico della
giornata. Cacciagallina, questo il nome del sorvegliante, impugna una pistola per
costringere i minatori a trattenersi nella cava di zolfo ma gli unici a rimanere sono il
vecchio Zi’ Scarda e il giovane Ciàula. Ciàula decide di trattenersi alla cava, nonostante il
vecchio minatore Zi’ Scarda lo tratti molto male. Ma Ciàula preferisce il buio della miniera
a quello della notte che troverà fuori dalla cava. Mentre lavorano il vecchio Zi’ Scarda
decide di sfogare tutto il suo dolore sul giovane dall'animo sensibile. Il dolore che prova Zi’
Scarda è causato dalla perdita del figlio che il minatore ha perso proprio all'interno della
stessa miniera. Mentre i lavori proseguono, Ciàula si avvicina all'ingresso della miniera e
scorge una specie di chiarore. Per la prima volta Ciàula esce dalla cava e scorge la Luna,
che illumina tutto il paesaggio circostante. In questo momento tutto il terrore e la paura del
giovane minatore si sciolgono in un pianto liberatorio. Ciàula ha finalmente scoperto la
Luna.
-La novella di Pirandello, ambientata in Sicilia nei primi anni del ‘900, affronta il tema delle
dure condizioni del post-guerra e si carica di significati simbolici: Zi’ Scarda rappresenta il
disagio di tutti i minatori e le sue rughe ricordano i cunicoli della miniera. Egli, che ha perso
suo figlio proprio nella cava, sfoga il suo dolore su Ciaula che non è in grado di ribellarsi,
Ciàula è un uomo con la mente da bambino ed è terrorizzato dal buio. Ma non quello della
miniera bensì quello della notte.
-Pirandello cerca di mettere sotto la lente d’ingrandimento le anime deformate di questi
due personaggi ponendo poi l’attenzione sulla frammentazione del loro “io”. Ciàula è
completamente estraniato dal mondo pertanto, di fronte al contrasto tra la bellezza della
Natura notturna e le violenze nella miniera, non può far altro che sciogliersi in una
commozione liberatoria e fondersi con la natura stessa.
La rappresentazione teatrale tradisce il personaggio(sei personaggi in
cerca d’autore)
l’incontro tra un padre e una figliastra in una casa d’appuntamenti viene straniata lo
spettatore guarda con distacco e criticamente. L’illusione della realta’ e’ spezzata
dall’intrusione sciocca dell’attrice giovane che nel momento della seduzione interviene con
le sue preoccupazioni. L’incesto rappresentava un tema tragico ma qui diviene comico.
Nella parte in cui gli attori recitano la scena vissuta dai personaggi si propone il tema del
tradimento che la rappresentazione teatrale opera nei confronti dell’idea dell’autore.
L’impoverimento e la deformazione sono complicati anche per il fatto che gli attori sono dei
mediocri guitti che recitano in modo forzato senza saper veramente dar vita ai personaggi.
Infine emerge il motivo dell’impossibilita’ di comunicare , non riconoscersi nell’immagine
che gli altri si fanno di noi.

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