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LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)

VITA E OPERE
DATE EVENTI
1867 Luigi Pirandello nasce il 28 giugno 1867 nei pressi di Agrigento, da una ricca famiglia borghese.
1891  Studia lettere all'Università di Palermo e a Roma e si laurea a Bonn in Germania. Intanto inizia a dedicarsi all'attività letteraria e pubblica
a spese del padre due raccolte di poesie.
1892  Si stabilisce a Roma, dove frequenta gli ambienti culturali, e stringe amicizia con alcuni celebri letterati, tra cui lo scrittore Luigi
Capuana Stimolato da queste nuove esperienze, Pirandello compone il suo primo testo per il teatro e il primo romanzo “L’ESCLUSA”
1894  Lo scrittore sposa una ricca donna siciliana, Maria Antonietta Portulano dalla quale avrà tre figli. Pochi anni più tardi ottiene la cattedra di
lingua italiana presso l'Istituto superiore di Magistero di Roma e comincia a collaborare con varie riviste letterarie.
 Un allagamento costringe alla chiusura della miniera di zolfo del padre, riducendo la famiglia a pezzi conseguenze drammatiche nella
vita dello scrittore, perché sua moglie inizia a soffrire di gravi disturbi psichici.
 Il passaggio da un tenore di vita borghese a una condizione sociale più disagiata si ripercuote in modo profondo anche sulla poetica di
Pirandello, fornendogli lo spunto per rappresentare nelle sue opere e sulla scena teatrale il grigiore soffocante della vita della piccola
1903 borghesia “Ogni uomo è costretto a indossare una maschera e a recitare una parte per poter vivere con gli altri.”
o La società e la famiglia si trasformano in una trappola da cui l'individuo può liberarsi solo grazie all'immaginazione e alla
follia Pirandello è in fondo un anarchico, un ribelle, insofferente ai meccanismi sociali contro cui scaglia nelle sue opere una
critica feroce e impietosa. (INDIVIDUALITÀ NEGATA e vita vista come un caos).
o Per uscire da quelle crisi lo scrittore intensifica la sua attività letteraria, componendo un gran numero di novelle, alcuni romanzi
e svariati testi per il teatro e per il cinema dove si riflettono il suo pessimismo e il suo relativismo conoscitivo:
 Che nascono da una lucida consapevolezza del carattere molteplice e contraddittorio della realtà.
1904  Esce il romanzo intitolato “Il fu Mattia Pascal”, che narra la storia di un piccolo borghese che a causa di un equivoco viene ritenuto
morto dalla sua famiglia e approfitta di questa situazione per ricostruirsi una nuova vita.
o Però alla fine resta nuovamente intrappolato nei meccanismi mortificanti della società.
o Critica del concetto di identità personale siccome la coscienza dell'uomo è costituita da un variare indistinto di stati
psicologici in continua trasformazione.
1922  Lascia l’insegnamento per dedicarsi completamente al teatro dopo che la sua fama di drammaturgo si diffonde a livello internazionale.
1924  Si iscrive al Partito fascista, mantenendo però un atteggiamento ambiguo e distaccato nei confronti del regime di Mussolini.
1934  Vince Premio Nobel per la letteratura. Pirandello continua intanto a scrivere alcuni testi teatrali dall'intenso valore simbolico.
1936  Si ammala e muore nella sua casa di Roma.

OPERE PRINCIPALI
Romanzi Teatro
 1904: Il fu Mattia Pascal  1930-1935: Maschere nude
 1913: I vecchi e i giovani  1918: Il giuoco delle parti
 1925: Quaderni di Serafino Gubbio operatore  1921: Sei personaggi in cerca d’autore
 1926: Uno, nessuno, centomila  1930: Questa sera si recita a soggetto
Saggi critici Novelle
 1908: L’umorismo  1934-1937: Le novelle per un anno

LE COSTANTI LETTERARIE
 Nelle sue opere c’è sempre una grande componente riflessiva: in genere le sue opere sono a tesi (intendono dimostrare
qualcosa). Nella scrittura pirandelliana c’è un «furore argomentativo».
 Tesi di fondo delle opere di Pirandello la verità è inconoscibile, o meglio che non è possibile "concettualizzare" la vita
e che la realtà è dominata dal caos e dal divenire (scetticismo e relativismo gnoseologico);
o L’identità del soggetto è pura illusione (noi non siamo uno, siamo centomila o nessuno: contestazione del
concetto di individuo)
 La letteratura è contestazione dell’illusione positivistica della verità oggettiva, della pretesa dell'uomo di conoscere la
realtà  La presa di coscienza dell’inconsistenza dell’io fa nascere smarrimento e angoscia e allora tendiamo a irrigidirci
in una forma
 La “prigione della forma” (la trappola, il carcere): queste forme sono solo maschere (identità fittizie)
o La società è un’«enorme pupazzata»: una costruzione artificiosa e fittizia, che isola l’uomo dalla vita che è
perenne movimento
 Letteratura come contestazione di tutti gli istituti sociali (la crisi della società e delle sue istituzioni) con l’obiettivo di
smascherare le falsità della società.
 Il «forestiere della vita»: è una figura ricorrente delle opere di Pirandello è colui che ha preso coscienza del carattere
illusorio di qualsiasi forma e che decide di isolarsi dalla società, rifiuta di assumere un ruolo, una «parte» in questa
enorme pupazzata che è la vita nella società.
 La letteratura deve demistificare qualsiasi ideologia, qualsiasi pretesa veritativa di qualsiasi filosofia o religione,
qualsiasi pretesa veritativa di qualsiasi istituzione.
o Pirandello sceglie personaggi e situazioni paradossali e assurde perché la vita stessa è assurda, è un caos, un
movimento incessante di fenomeni. (Flusso incessabile)
o Per Pirandello il teatro è molto importante perché toglie le maschere che noi continuamente indossiamo.
 Visione della vita come un flusso inarrestabile, perennemente in movimento è assurdo fissare la realtà in categorie fisse
 Contestazione del concetto di verosimiglianza molto importante dal tempo di Aristotele consapevole che non ci sono
valori assoluti mentre nel passato c'erano dei grandi che illuminavano la vita
LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)
VITA E OPERE
L'UMORISMO è un saggio dedicato alla buonanima di Mattia Pascal bibliotecario l'umorismo conoscere in noi solo verso nozione
intenzionale umana
l'umorismo non è ciò che è comico vecchia con una grottesca maschera giovanile trucco avvertimento del contrario cosmico reso
rottura tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere se subentra la riflessione sulle sue intenzioni volere essere apprezzare umorismo
obiettivo il riso amaro sentimento del contrario ridere e piangere
nell'opera letteraria autentica deve esserci una dimensione riflessiva scatto il risoluto della coscienza non si sa se ridere o piangere
ciaola scopre la luna scoperta della vita superamento del suo isolamento della sua miseria momenti di luce e di vita riscatto
giscard che si bene le gocce legate a suo figlio vuole sentire con lagozza lo spiega il narratore umorismo del riso amaro
nella novella dopo il contrario mostrato sono scritti i motivi del contrario immagine della cucina per spiegare l'umorismo
l'umorismo e lo sfrigolio prodotto dal ferro messo nella in acqua fredda riflessione acqua fredda il distacco della riflessione
nell'umorismo citato un passo di blaise pascal non c'è uomo che che differisca più da un altro che da se stesso nella successione del
tempo
no identità del soggetto lusso vitale trappole e cellula non sono in contrasto nascere destinati ad assumere un'identità
nuovi nat destinati alla trappola fine della trappola ipotesi del suicidio infatti nella fine di ciaula scopre la luna scoperta della vita
il sole in trappola bisogno di luce possibilità dell'illusione perdi per illuderci di avere certezze nel nel buio di incertezze condizione
umana verità relativismo gnoseologico lo specchio e la verita in trappola ciaula aveva paura di uscire dalla miniera per il buio ma se
la luna
Saggio umorismo citando Pascal un uomo importante perché sta alla base di difo Mattia Pascal devo voglio molto celebre uomo per
rendere accettabile per rendervi vivere la propria vita angoscia che sperimenta di furore a qualsiasi incertezza vita in una serie di
forme ideologia e concetti per credere andare al di là delle nostre perdite e ideologie concetti che sono solo dalle prigioni
tentativi di pisciare ciò che non può essere pisciato non la perdita completa fissano la nostra perde completa identità in alcune forme
maschera che ci collochiamo imposti dalla società perché non riusciamo ad adesso finire una vita come perfetto di venire ma in
realtà sono solo delle trappole pernoi
personaggi di Pirandello cercano di andare cercano di avere un lavoro e una famiglia ideale della vita borghese indossano una
maschera facciamo delle scelte che ci fanno cadere in una trappola che ci porta alla follia alla follia alla faccia il sarà una maschera
assurdità di voler fissare in alcune forme ciò che in mutamento
Ognuno e una pluralità come fai a sacrificare le sue personalità in nome di una sola forma trappola secondo Pirandello situazione
assurda il lavoro ci porta alla alienazione e alla frustrazione mentre la famiglia istituzione familiare uomo in realtà deve non si sa
però il folle il forestiere della vita e l'uomo consapevole della dimensione caotica devono dimenticare quali non ci sono ideologie
che conoscono la realtà conosce entro ciò che per Pirandello è vero vero che non esiste la verità non fissare mai la pluralità di
personaggi assumere uno sguardo di perpetua vedono le cose in un modo distante il passo è uomo che si immedesima nella sua vita
nei propri luoghi e nelle proprie maschere assecondare la vita uomo che assume la filosofia del lontano di chi guarda la propria vita
in modo distaccato
Uomo che riconosce l'assurdità della vita fissarsi in alcune foto si guarda mentre vive qualcosa che non gli appartiene in tutto il
giorno flusso incessabile della vita rimane in contatto in ultimo aspetto è vita è fatta in quel modo come il flusso incessabile
vitalismo prigioniero della forma che nuove se vuole in trigonale la realtà
maschera identità che noi diamo a noi stessi è una trappola però il della vita e e non cade nella maschera ok assecondare gli altri
accolti e benvoluti
filosofia del furore della letteratura e quello di errore tali commentati due essere contestati delle ideologie di quella pupa Rachele e
una grandissimo spupazzata indossano delle maschere e spera spera spettacolo di marionette falsità
Unica cosa che si può fare rimanere fedeli capisce che perciò che non può più tornare ad essere quello che era egli infatti adesso è il
fumati a Pascal
troppo lascialo solo che gli abitanti si vogliono raccoglie ma poi solo anche una a doppio taglio prigioniere sta qualcosa che non si
può se Pirandello vuole dimostrare che la vita è un caos è qualcosa di assurdo pretesa dell'uomo di essere qualcuno nelle sue novelle
decide di raccontare così una parola si unita dalla vita personaggi personali egli come oggetti del verisimile modella letteratura
come Platone inverosimile legame dalla realtà ma si distacca da ciò personaggi che solo interessati solo e credibile Pirandello con
fez qualcosa per per lui la vita è caratterizzata da molti da molti elementi in verissimi assurdi uno nessuno 100.000
FU MATTIA PASCAL (1904)
Bibliotecario di miraggio miragno in Liguria biblioteca bibliotecario disordinato biblioteca strana non libri catalogati ma confusi la
realtà è inconoscibile
biblioteca confusa crisi da ogni ideologia che possa catalogo catalogare la realtà e sistemi di pensiero
famiglia vista come trappola della moglie e della suocera
casinò di Montecarlo Pascal vince molti soldi dimensione della casualità gli avvenimenti si susseguono un in modo imprevisto no
rigidi rapporti di causalità giornale al suo paese qualcuno si è suicidato e lui la moglie dice di sì allora egli si crea una nuova identita
di Adriano meis ma è impossibile assumerla del tutto Roma Anselmo paleari appassionato di spiritualismo finto suicidio si
innamora di Adriana ammiraglio intanto è stato rimpiazzato può vivere solo come l'ombra della propria precedente vita forestiere
della vita guarda la vita con atteggiamento distaccato tema del suicidio entrambi i finti per Mattia
Per lui la vita ci solve leggi e qualcosa egli ne saggio l'umorismo cita 111 situazione di tasca
nel romanzo possiamo vedere un realismo gnoseologico caos furore argomentativo tema della trappola situazione famigliare e sia
sociale vita difficile moglie che lo disprezza desiderio di uscire dalla trappola
maschera lui è quello che pensano gli altri trappola tutti proiettano su di noi cio che e pensano su di noi quando pensiamo agli altri
etichettiamo le diverse persone
contestazione di oggetto di individuo non ci può essere egli non può vivere come Mattia Pascal utilizza come contestazione di
principio con la frase di Pascal vita come un flusso inarrestabile mi dici tiriamo essere qualcun altro identità è una trappola esempio
Anselmo Palmieri fregatura trappola legato al nostro lavoro
è legata alla famiglia io la voglio la mia famiglia poi si va fuori di testa egli che esprime il desiderio che era finito nella trappola
costruirsi una nuova identità uomo e tenta a fissare in determinati formi sembra sembra un'identità e una forma identità e una
maschera non ha senso nella vita impossibilità di scappare dal passato non può essere riconosciuto dallo stato adriano meis non è e
non può essere quindi nessuno
in rosso in lui è morto e sceglie che lui va a portare i fiori al signor mattia pascal vita non è verosimile di casi assurdi e inverisimili
non ha senso che la letteratura si attaca al principio di verisimiglianza
LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)
VITA E OPERE
La biblioteca di miranio oltre a essere il luogo di confusione e mancanza di ordine--> non sia possibile mettere ordine e la biblioteca
si trova in una chiesa sconsacrta (fede, religione e presenza di Dio)
Fede consapevolezza della morte di Dio non ci sono più le quindi ideologie del passato--> antennino sofia--> brano--> lanternoni
che illuminava gli uomini e ognuno ha le sue idee e quindi si vede poco dellal realtà e non si ha una grande visione
Fien di qualsiasi certezza e comsapevolezza che dio non esiste--> visione religiosa della vita è qualcosa di incomprensibile-->
anselmo palmeare e affiyya la casa a Adrianao Meis
In un brano racconta che incontra adriano Meis per assistere a un spettacolo di marionette “strappo di cielo su carta”
rappresentazione dell tragedia di Oreste --> figlio di agamenone che in Eschiflo
Delle vendicare la morte del padre che lo amazza corificato dopo la quella di egidio (clitenmestra)
Si racconta della sua morte
Rappresentazione della tragedia di eschilo ma si nostra la tragedia dell’elettra di socofle
“spettacolo di marionette...che deve rivendicare la morte del padre clitemestia”--> se davanti alla rappresentazione si spaccasse il
cielo di carta che cosa cadrebbe--> l’eroe non sarebbe più oreste ma amieto
Qui si parla dell’eletrra di socofle che parla di oreste--> compito di vendicare la morte del padre agamenone--> cosa accadrebbe
oreste si trasformerebbe in Amleto--> vendicare la morte di suo padre (spettro del padre deve rivendicarlo)
Ameto non riesce a farlo è sempre fuori di testa--> collegamento alllo strappo(complessità) perché si scopre che il cielo è vuoto e
che no c’è Dio e non c’è nessuna norma morale--> oreste è diventato amleto
Basato su alcuni principi--> eroe segnato dalla consapevolezza che ci siano delle norme morali--> grande tema--> fine delle
ideologie e dine di qualsiasi assoluto (nietzsche)
Essere che si sviluppa nella non essere
NOVELLE PER UN ANNO
Non c’è un ordine preciso--> c’è una sorta di riferimento
Al tempo Pirandello non ha l’idea che lui ci sono essere ordine--> tutte le novelle che lui ha scritto
Ambientazione siciliana--> molto importante e anche tipo borghesue sud (famiglia lavoro)
Ciaula scopre la Luna--> ambientazione diversa da quella fatta da Pirandello che preferisce personaggi che hanno atteggiamenti
diversi nella sua narrazione
Emergono alcuni grandi temi--> terra vista come madre, luna (immagine di vita=--> distanti dall’impersonalità e digressione di
Verga--> Rosso malpelo è la stessa e Ciaula scopre la luna
Valore mitico e simbolico--> sapeva sempre dov’era e aveva paura del buoio vano e della notte--> ove un brulichilo infinito--> vana
e solitudine delle cose
Pirandello e Eistein (p.878)
L’UMORISMO

 Nel 1909 (datato però 1908) viene pubblicato L’umorismo: un saggio dedicato “alla buona anima di Mattia Pascal
bibliotecario” nel quale viene individuato la sua idea sulla concezione dell’arte e della poesia.
o Il volume si compone di una parte storica in cui l'autore esamina varie manifestazioni dell'arte umoristica e di
una parte teorica in cui viene definito il concetto stesso di umorismo.
 L'opera d'arte nasce “dal libero movimento della vita interiore” nell'opera umoristica la riflessione non si nasconde,
non è una forma del sentimento ma si pone dinanzi ad esso come un giudice, lo analizza e lo scompone.
 Da qui nasce “il sentimento del contrario” che è il tratto caratterizzante dell'umorismo di Pirandello:
o Si riesce a capire attraverso l’esempio della visione di una vecchia coi capelli ritinti, goffamente imbellettata e
parata d’abiti giovanili si avverte che è il contrario di ciò che una vecchia signora dovrebbe essere e allora c'è
l'avvertimento del contrario che è comico.
o Interviene nella riflessione il fatto che quel atteggiamento poteva essere l'illusione di poter trattenere l'amore
del marito più giovane non posso più solo sorridere “dall'avvertimento del contrario” cioè dal comico lascia
“il sentimento del contrario” cioè l'atteggiamento umoristico.
 Quindi è presente una differenza tra il comico e l’umoristico la riflessione nell'arte umoristica coglie così il carattere
molteplice e contraddittorio della realtà permette di vederla da diverse prospettive contemporaneamente.
o Se coglie il ridicolo di una persona, di un fatto ne individua anche il fondo dolente di umana sofferenza e lo
guarda con pietà o viceversa.
 In una realtà moltiforme e polivalente il comico è come l'ombra che non può mai essere disgiunta dal corpo del
tragico. (L’uomo e la rappresentazione del personaggio, Un’azione intenzionale, una volontà in atto)
 Il riso amaro e lo “stato irresoluto della coscienza” lo scrittore si accanisce nel deformare i tratti fisici così da
trasformare le figure umane in marionette, si studia di mettere insieme le combinazioni più artificiose e paradossali
portando all'estremo l'inverosimiglianza e dell'assurdo i casi comuni della vita per dimostrare che la legge che li governa
non è il determinismo rapporto di causa ed effetto ma la causalità più bizzarra in cui non è possibile ravvisare alcun
disegno coerente nessun senso. (Il ferro incandescente della fucina)
o Da tutto questo meccanismo assurdo scaturisce forzatamente il riso ma è un riso sempre accompagnato da una
pietà dolente per un'umanità così avvilita per una sofferenza senza riscatto per la pena di vivere così.
 «Le varie tendenze che contrassegnano la personalità fanno pensare sul serio che non sia una l’anima individuale.
 In questo saggio Pirandello cita un passo di Blaise Pascal:
“Non c’è uomo che differisca più da un altro che da sè stesso nella successione del tempo.”
 La vita è un flusso continuo che noi cerchiamo d’arrestare, di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi,
perché noi già siamo forme fissate, forme che si muovono in mezzo ad altre immobili, e che però possono seguire il
flusso della vita, fino a tanto che, irrigidendosi man mano, il movimento, già a poco a poco rallentato, non cessi.
 Le forme, in cui cerchiamo d’arrestare, di fissare in noi questo flusso continuo, sono i concetti, sono gli ideali a cui
vorremmo serbarci coerenti, tutte le finzioni che ci creiamo, le condizioni lo stato in cui tendiamo a stabilirci. Ma dentro
di noi stessi, in ciò che noi chiamiamo anima, e che è la vita in noi, il flusso continua, indistinto, sotto gli argini, oltre
i limiti che noi imponiamo, componendoci una coscienza, costruendoci una personalità».

FU MATTIA PASCAL (1904)


 Mattia Pascal, bibliotecario del comune di Miragno, paesino della Liguria. Vive con la moglie e la suocera. Decide di
emigrare in America così fa tappa a Montecarlo e vince molti soldi giocando alla roulette. Poi però legge su un giornale
che nella gora di un mulino del suo paese è stato trovato un cadavere, identificato da sua moglie come Mattia Pascal.
 Decide di chiamarsi Adriano Meis, si sottopone a un intervento di chirurgia plastica e si stabilisce a Roma, in affitto
presso Anselmo Paleari, appassionato di spiritismo. Si innamora di sua figlia, Adriana Paleari capisce però di non poter
continuare a fingere e allora inscena un finto suicidio. Così ritorna a Miragno preso atto dell’impossibilità di
poter tornare ad essere quello che era, inizia a scrivere le sue memorie.
 Narratore autodiegetico: libro di memorie, scritto in forma autobiografica, al passato. «Un caso strano e diverso».
 1921, l’Avvertenza sugli scrupoli della fantasia. La contestazione del principio di verisimiglianza: «la vita, per tutte le
sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui è beatamente piena, ha l’inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella
stupidissima verisimiglianza, a cui l’arte crede suo dovere obbedire».
 Un romanzo a tesi: «fuori della legge e fuori di quelle particolarità, liete o tristi che sieno, per cui noi siamo noi, non è
possibile vivere». La libertà assoluta è un miraggio L’importanza del caso, unico motore dalla storia (il casinò).
 La trappola del protagonista piccolo borghese: Mattia vive una vita insopportabile, sia a livello famigliare che
lavorativo; vive una vita che non gli appartiene realmente e nella quale si sente intrappolato. Cerca di sfuggire da questa
trappola ma non ce la fa.
 Il forestiere della vita: Mattia può diventare soltanto un osservatore distaccato dell’assurda commedia della vita, è
arrivato alla consapevolezza di ciò che non è e dell’assurdità del concetto di identità. Egli è soltanto il ‘fu Mattia Pascal’,
è consapevole di ciò che non è e non può essere La crisi dell’individuo contemporaneo.
 Lo scetticismo e il relativismo gnoseologico: la biblioteca caotica di Miragno in una chiesa sconsacrata.
 Lo strappo nel cielo di carta: Oreste diventa Amleto (la morte di Dio e la crisi della morale)
 La lanterninosofia di Anselmo Paleari (la crisi dei grandi ideali: lo smarrimento dell’uomo in un’epoca priva di
certezze)
NOVELLE PER UN ANNO
 Si dedica alla scrittura di novelle per tutto l’arco della sua vitapubblica, tra 1922 e 1937, quindici volumi di novelle.
 È una raccolta priva di un ordine determinato: non c’è una cornice, non c’è un ordine; il corpus delle novelle riflette la
visione del mondo che ha Pirandello: un mondo non ordinato e armonico, ma disgregato in una miriade di aspetti
precari e frantumati.
 Novelle siciliane: interesse per il sostrato mitico, ancestrale, folclorico della realtà siciliana; personaggi paradossali e
assurdi, deformati in modo grottesco
 Novelle piccolo borghesi: personaggi prigionieri di una forma, intrappolati

Pirandello e Einstein (p.878)

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