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INTRODUZIONE

pirandelliano—> uno stato d'animo che introduce dubbi psicologici sulla nostra identità o incertezze
conoscitive che mettono in crisi l'evidenza stessa dei fatti; è pirandelliana una situazione indistinta in cui le
asserzioni si contraddicono le parti si scambiano le verità si maschera lasciando il giudizio sospeso.
pirandellismo—> atteggiamenti ispirati al moderno relativismo o un esasperato cerebralismo.

VITA
Si può distinguere cinque periodi nella sua vita e nella sua produzione letteraria e teatrale:
1. Formazione, fino al 92 quando si dedica alla letteratura;
2. coscienza della crisi 92,03 e dell'affiorare delle prime tematiche relativistica;
3. narrativa umoristica 04,15, il fu Mattia Pascal,…
4. Quello del teatro umoristico e del successo internazionale, 16,25;
5. la stagione surrealista, 26,36 segnata dai miti teatrali e dalle ultime novelle;

Tre ambienti diversi influiscono sulla formazione psicologica e culturale di Pirandello: quello siciliano,
quello tedesco e quello romano.
L'ambiente siciliano contribuisce a determinare la fisionomia psicologica ma anche sociale politico dello
scrittore e egli viene educato al patriottismo e al culto dei valori risorgimentali. E negli anni dell'università di
Palermo è attraversato da fermenti anarchici e da esigenze confusamente socialiste.
La vita di Pirandello è caratterizzata da un rapporto conflittuale con il padre, che lo porta a studiare il
complesso di Edipo. Il padre è un affarista lui un umanista.
In questi anni sia la lettera alla sorella Lina in cui la vita è vista come una pupazzata, la letteratura e lo studio
sono considerati come una forma di compensazione vani ma necessari.
L'ambiente romano viene frequentato per due anni e poi definitivamente dopo la parentesi tedesca. Qui
studiò lettere ed entrò in contatto con Capuana che fece maturare in lui la vocazione letteraria.
L'ambiente tedesco: si laureò a Bonn, in filologia romanza, qui ebbe una relazione con una ragazza.
A Roma dopo la parentesi tedesca dedica la propria vita alla letteratura e al teatro e intraprende la carriera di
professore universitario.

TESTI
Raccolta di novelle: amori senza amore;
l'esclusa (romanzo);
pubblica il fu Mattia Pascal sulla nuova antologia (a puntate);
pubblica i vecchi e i giovani sul Corriere della Sera;
sulla nuova antologia pubblica si gira,
i quaderni di Serafino Gubbio imperatore,
Teatro umoristico: così è; sei personaggi in cerca d'autore; Enrico Quarto; novelle per un anno; a ciascuno a
suo modo;
Il surrealismo: uno nessuno e 100.000, la nuova colonia, lazzaro, i giganti della montagna;

SVOLTA NARRATIVA
Nel 1903 il dissesto economico della famiglia paterna è una data importante; nel 1894 aveva sposato Maria
Antonietta portolano che viene colpita da una paralisi che influisce in modo decisivo sulla psicologia già
debole alterata minandone per sempre l'equilibrio mentale; dall'altro quando venne privato della rendita
paterna lo scrittore si impegnò in lezioni private in collaborazioni giornalistiche per il compenso da questa
situazione nasce il fu Mattia Pascal.
Con il fu Mattia Pascal si ha la svolta narrativa dell'autore che sfocia anche in elaborazione della poetica
dell'umorismo; in questo periodo sia la pubblicazione di molti romanzi e di un'attività molto intensa nel
campo della novellistica; in seguito si impegnò anche a teatro, con il quale Pirandello si afferma
internazionalmente.
TEATRO. Il teatro è definito del grottesco, ovvero che rappresenta situazioni di vita di tutti i giorni
dimostrandone la paradossalità e la contraddizione, approfondendo i temi della maschera e della trappola; in
letteratura può anche essere l'inquadrare un dettaglio ingrandirlo così da farlo diventare snaturalizzante.
SURREALISMO. Dopo la pubblicazione nel 1925 di 1, nessuno,100.000, compare in Pirandello una
tematica di tipo surrealista, rivolta a valutare positivamente l'elemento inconscio, ingenuo, naturale e a
privilegiare non solo la vita, ma anche il mondo dei miti e dei simboli contro la realtà delle convenzioni
razionali e sociali.
CARATTERISTICHE DELLA CULTURA
1. Forte influenza del pensiero positivista; la scienza non è concepita ottimisticamente come una ragione di
speranza e di progresso, ma sentita come una potenza dei mistificatrice, capace di corrodere miti e
credenze. Dal positivismo egli deduce un materialismo di fondo nel quale non manca un risvolto
vitalistico e pagano (Carducci) in seguito però comincia a porre in discussione i postulati di fondo del
positivismo, arrivando a sostenere che il mondo oggettivo è una proiezione della soggettività.
2. È influenzato dalla parapsicologia e della psicologia di Nietzsche e di Schopenauer, dovuta alla
coscienza della crisi del positivismo.
3. Dal materialismo e dal verismo siciliano Pirandello deriva una critica al simbolismo e all'estetismo
decadente (radicale avversione a D’Annunzio).

POETICA DELL’UMORISMO
Oscilla tra una visione ontologica dell'umorismo (possibilità perenne dell'uomo) e una visione storica
(particolari condizioni che hanno posto in crisi le antiche certezze).
L'umorismo pirandelliano non è solo una poetica ma è l'espressione del pensiero e della cultura del
relativismo filosofico. Mette in discussione il positivismo e le ideologie romantiche. Del positivismo rifiuta il
criterio della verità oggettiva, dal romanticismo l'idea della verità soggettiva; la verità viene posto
radicalmente in questione (critica oggettività e soggettività allo stesso tempo). La poetica dell'umorismo
perciò nasce da una riflessione sulla modernità.
L'arte umoristica continua ad evidenziare il contrasto fra forma e vita e tra personaggio e persona.
La forma è determinata dalle necessità e dai meccanismi della vita sociale, blocca la vita, trasforma la
persona in personaggio che recita un ruolo sociale; la vita è libero istintivo fluire dell'esistenza aldilà dei
condizionamenti sociali.
La persona per vivere la forma diventa personaggio e si mette una maschera, con la quale recita la parte che
la società esige da lui. Il personaggio non è coerente, può seguire due strade: scegliere l'incoscienza,
l'adeguamento passivo alla forma, oppure vivere consapevolmente e autoironicamente la scissione fra forma
e vita. Nel primo caso è una maschera, nel secondo è una maschera. (Consapevoli degli autoinganni propri e
altrui, tuttavia impotente).
Mentre nel comico è assente la riflessione, egli nasce infatti dal semplice e immediato avvertimento del
contrario; nell'umorismo il sentimento del contrario nasce dalla riflessione, una riflessione amara, pietosa.

DIFF TRA UMORISMO E COMICITA VECCHIETTA


Pirandello da grande importanza al momento della riflessione; ciò spiega la polemica che sviluppa con
Benedetto croce, il quale invece esclude dall'arte (esclusivamente un sentimento lirico) il momento razionale.
Il momento della riflessione serve a passare dall’avvertimento del contrario, proprio del comico, al
sentimento del contrario, proprio dell’umoristico.
Grazie a tale sentimento se si riflette sulle ragioni per cui una vecchietta Sim bellezza come fosse una
giovinetta, si può giungere a compatirla amaramente.
ANALISI
Due capoversi nel primo Pirandello spiega la riflessione capace di cogliere le contraddizioni che animano la
realtà e di percepire la differenza tra il comico e l'umoristico. Nel secondo l'esempio della vecchietta. Il
comico è il fatto che la vecchietta è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere;
l'umorismo spinge a riflettere sulle cause che hanno spinto l'anziana a truccarsi come una ragazza.
La riflessione è centrale nell'umorismo, e ciò che permette il passaggio da comicità umorismo.

MATTIA PASCAL
Scritto dopo la grave crisi familiare del 1903, fu pubblicato sulla nuova antologia fra l'aprile e il giugno del
1904 e poi in volume nello stesso anno. Il romanzo è suddivisibile in tre parti, che corrispondono a tre diversi
modelli di romanzo.
Una prima parte è costituita dagli ultimi due capitoli e dei primi due.negli ultimi due capitoli si narra la
trasformazione del protagonista nel fu Mattia Pascal. Si tratta di una narrazione retrospettiva perché narra
ricordi di eventi passati. I primi due capitoli sono due premesse teoriche. Il modello narrativa è quello
dell'antiromanzo, che esclude qualsiasi possibilità di svolgimento.
La seconda parte costituisce i capitoli 3 e 6, nei quali il protagonista è il giovane Pascal. Qui il modello di
romanzo è quello idillico, familiare, infatti il paesaggio è campestre, lontano dalla civiltà industriale
moderna, che tuttavia è incarnata da Malagna, un amministratore ladro.
Dopo la vittoria alla roulette, Mattia si fa passare per morto e decide di cambiare identità. Inizia perciò la
terza parte, questa volta il modello è quello del romanzo di formazione. Il tempo e lo spazio cambiano
ancora, a Milano e a Roma. Di questo terzo romanzo è protagonista la nuova incarnazione di Pascal il quale
assume il nome di Adriano Meis. Dopo un soggiorno a Milano e l'esperienza della modernità Adriano maze
si reca Roma nella pensione di Anselmo Paleari dove si innamora di Adriana. I timori che venga scoperta la
sua vera identità e l'impossibilità di avere uno stato civile che renda possibile il suo matrimonio con Adriana
lo angosciano, non può denunciare un furto a opera di Papiano; si sente così ridotto a un ombra. Viene
sfidato a duello tuttavia non trovo i padrini necessari per battersi perché senza identità e perciò finge il
suicidio nel Tevere; la formazione è fallita e perciò si può considerare un romanzo di formazione alla
rovescia.
Tornato trova Romilda sposata con pompino, rinuncia a vendicarsi contro di lei e decide di restare a Milano,
in questo. Pascal ha rinunciato a vivere si limita a guardare e a guardarsi vivere. Egli si limita a portare fiori
alla sua tomba e vivere nella biblioteca civile del paese.
STRUTTURA E STILE
È una narrazione retrospettiva in prima persona che comincia a vicenda conclusa e in cui l'inizio coincide
con la fine.nel testo racconto e riflessione teorica sul racconto vi si mescolano, ponendo in discussione la
naturalezza e la verità della narrazione. Il narratore vuole indurre il lettore a diffidare della storia e a
sollecitarne lo spirito critico. Mentre il narratore ottocentesco vuole persuadere il lettore, quello primo
novecentesco non crede più a nessuna verità, nemmeno alla propria.
Inoltre fu Mattia pascal è un romanzo soliloquio, segnato dal ricorso continua alle interrogazioni,
esclamazioni, alle interrogazioni e alle domande retoriche.lo stile è quello di un recitativo, quasi teatrale.
TEMI
1. La famiglia, sentita come nido o come prigione; è nido la famiglia originaria, Pascal e la madre; è una
prigione rapporto con Romilda e quello con la suocera nel quale sembra possibile solo l’evasione;
2. Il gioco d'azzardo e lo spiritismo. L'importanza del caso e il potere della sorte contribuiscono a rafforzare
la teoria della relatività della condizione umana di Pirandello, sottolineando i limiti della volontà e della
ragione;
3. L'inettitudine; anche pascal è un inetto che sogna un'evasione impossibile e che alla fine si trasforma in
un antieroe;
4. La crisi d'identità; Pascal ha difficoltà ad identificarsi con se stesso, testimoni di ciò che l'occhio
strabico, che guarda sempre altrove. La crisi identità dipende anche la sua duplicità, rappresentata dalla
sua predisposizione a sdoppiarsi. Egli ripete sempre la stessa situazione raddoppiandola: seduce due
donne, finge di essere morto due volte, ha 2 identità,…
5. La modernità, la città, il progresso, le macchine. C'è una critica il progresso nel quale si avverte
l'influenza di Verga e di Leopardi.il progresso impersonificato da Malagna e il progresso visto a Milano
e a Roma. Le città vengono descritti come città morte, paralizzate da un passato glorioso e dal presente
squallido.
Nel romanzo si nota la posizione politica di Pirandello antigiolittiani, che viene definita tirannia mascherata
di libertà.la posizione di Pirandello, il fondo anarchico, è affine a quello dei sovversivi piccolo borghesi.

L’ULTIMA PAGINA DEL ROMANZO


È la pagina in cui si considera quale frutto o conclusione possa trarsi dalla storia di Pascal. Don Eligio dalla
sua interpretazione positiva (senza stato civile non si può vivere) e Pascal gli contrappone la sua, del tutto
negativa.
Il testo si apre con l'epigrafe di Pascal.
Pascal di notte dorme nel letto della madre morta per ricongiungersi idealmente con lei, mentre di giorno
vive in una biblioteca abbandonata, un luogo molto anche esso. Inoltre vari trovare la propria tomba; perciò
Pascal si considera ormai al di là della vita, un fu la fine del romanzo ribalta l'inizio. Mentre all'inizio del
romanzo si chiamava Mattia Pascal, ora si chiama il fu Mattia Pascal, manifestando la consapevolezza
dell'attuale distacco dalla vita e dalla trasformazione che lo induce a negare qualsiasi valore dell'identità
sociale (maschera). Pascal perciò è passato dalla situazione di maschera quella di maschera nuda ovvero
consapevole dell'impossibilità di qualsiasi identità, la maschera svuotata di significato.

QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE


La vicenda presenta le tinte melodrammatiche vistose delle sceneggiature cinematografiche che all'ora di
moda; ma in realtà è poco più di un pretesto per il bilancio della vita del protagonista e per un'analisi
impietosa della civiltà delle macchine. Da un lato il bilancio esistenziale si conclude con la caduta di
qualsiasi illusione. Dall'altro lo studio della modernità induce un rifiuto dei miti della macchina e del
progresso, polemica implicita con il futurismo.
Questi due temi fondamentali sono inseriti in una struttura aperta e sperimentale; il romanzo comincia dove
finisce il fu Mattia Pascal , il lavoro di operatore rappresenta la dequalificazione della professione
dell'intellettuale nell'era della massificazione e delle macchine e contribuisce all'estraneazione di Serafino
Gubbio. Anche i suoi amici rappresentano il mondo dell'esclusione e una critica verso le macchine (uno è un
violinista impazzito che deve accompagnare la musica un pianoforte meccanico).
Serafino è l'intellettuale senza qualità degradato alla pura mansione tecnica che alla fine si ritrova a un
silenzio di cosa; il silenzio è l'ultimo approdo di una condizione in cui l'unica salvezza possibile è
l’indifferenza;

LE MACCHINE E LA MODERNITA
Nei primi due capitoli parlano della propria professione di operatore Serafino affronta la questione delle
macchine e della moderna civiltà industriale, vista come trionfo della forma. Gli uomini, tutti assorbiti nel
mercantilismo della forma non riescono a percepire che esiste un oltre e cioè che esiste anche la vita, la quale
scorre impetuoso sotto le incrostazioni della civiltà. E quando l'avvertono sono presi da improvviso
turbamento.
Mentre Verga usa il parlato e il narratore non onnisciente per chiarire, Pirandello utilizza un linguaggio
popolare per evidenziare la stortura della società.
ANALISI E COMPRENSIONE
Sette quaderni; il primo quaderno dedicato alla rappresentazione della condizione di estraneità e di passività
in cui vive Serafino chi è il protagonista è il narratore del romanzo;
tema dello sguardo straniato e distaccato con cui Serafino Gubbio osserva vivere gli altri e coglie ciò che
questi non vedono; il secondo tema è la critica al trionfo delle macchine nella società moderna;
Lo stile è caratterizzato da mobilità sintattica, da vivacità e rapidità; ci sono giochi di parole per denunciare
l'inconsistenza delle convenzioni sociali, perciò il risultato finale è una mobilità continua, la voce narrante
gira intorno al lettore, lo assedia, lo assilla come se non volesse raccontargli la vicenda. Il romanzo è scritto
in prima persona e perciò sottoforma di lungo monologo o soliloquio del protagonista.
Serafino Gubbio usa il linguaggio della gente comune ma lo svuota dall'interno attraverso il gioco del
paradosso e l'uso delle forme retoriche.

UNO NESSUNO CENTOMILA


È una narrazione retrospettiva (quando la storia viene raccontata i fatti sono già accaduti).condotta in prima
persona.vita e l'angelo Moss carda, il protagonista a molti punti in comune con Pascal, è un inetto, scioperato
non si riconosce nel proprio corpo, si è sposato per imposizione altrui, conduce una ribellione;
Ma mentre in Pascal il protagonista tenta la propria affermazione circa la propria identità in modo passivo
casuale, inconsapevole qui il protagonista è attivo e cosciente della propria liberazione invece di estraniarsi
VIT Angelo scopre la vita nel rifiuto della forma e nell'adesione all'istinto naturale.comincia a ribellarsi
all'opinione che gli altri hanno di lui all'identità che gli hanno attribuito. Perciò deve dissolvere la propria
immagine pubblica. Alla fine con la aiuto di Annarosa devolve i beni in carità e tenta di baciare Annarosa
che gli spara ferendolo gravemente; egli la scagiona e alla fine è diventato finalmente nessuno. La
conclusione del romanzo vuole essere paradossalmente positivo; una sorta di guarigione, uscire dalla forma
per entrare nella vita, dalla società per entrare nella natura. La natura è vita allo Stato puro e quindi
positività.
Sia quindi la svolta dell’ arte pirandelliana, entra in crisi la poetica dell'umorismo e comincia la stagione dei
miti.

IL FURTO
Vitangelo Moscarda deciso di sfrattare Marco di Dio, un misero artista della casa che questi occupa senza
pagare l'affitto. La casa appartiene Moscarda ma il padre defunto l'aveva concessa Marco. Vitangelo faccio
solo per rivoltarsi al padre, decide di trovare l'incartamento riguardante questa casa che in ufficio della banca
paterna amministrata da un amico del padre. È turbato perché ho l'impressione di compiere un furto ed
infrangere una disposizione paterna.
IMMAGINI
1. Il chioccolare di una gallina lo rimanda ad una campagna remota dove egli non era più stato fin
dall’infanzia.
2. La visione delle mani del padre, che vengono accostate (come in un montaggio alternato) a quelle di vita
angelo. Queste mani sono repellenti perché hanno rapacemente accumulato attraverso l'usura (vengono
descritte come quelle dei rapaci). Vita l'angelo sente la necessità di uccidere simbolicamente il padre
disfacendo l'edificio che hai edificato; nel fallo è inquieto e terrorizzato dalla impresa che sta compiendo
e perciò un certo punto nasconde le mani dietro la schiena.
3. La visione dello scarafaggio; È un richiamo a Kapka; scarafaggio, impiegato inetto, l'alienazione
dell'individuo nella famiglia e nella società rappresenta l'isolamento di ciò che esteticamente è diverso,
nonché l'impossibilità di comunicare con gli altri.
ANALISI
Scaffale: rapporto con gli oggetti sempre più presente; insiste sui dettagli fisici del padre; peli rossi sul dorso
delle dita: grottesco.
La visione dello scaffale vecchio e ingombrante, l'incubo delle mani mostruose del padri, descritte separate
dal corpo, l'uccisione di uno scarafaggio, tutto ciò porta a un senso di colpa di Vitangelo, facendo affiorare il
gesto simbolico dell'uccisione del padre. Viene utilizzata la tecnica del grottesco, il particolare scisso
dall’insieme e ingigantito, provoca un senso di inquietudine e angoscia. Il ricordo d'infanzia apparentemente
privo di logica ha una funzione associativa, riconduce vita Angelo allucinare originario della nevrosi, quando
essa si è formata, all'infanzia il rapporto edipico con il padre.
PERTURBANTE—> nel brano ce ne sono due di apparizioni perturbanti: quelle delle mani del padre,
separati dal corpo; e quello dello scarafaggio. Perturbante si traduce in italiano con un familiare, delle
circostanze (oggetti animali parti del corpo…) Presentati in circostanze diverse dalle solite diventano ragione
di angoscia e di paura. Nel contesto in cui vengono utilizzati nel brano di VIT Angelo le mani e lo
scarafaggio diventano simboli particolari; le mani sono il potere del padre mentre lo scarafaggio simbolizza
lo schifo che la professione di usuraio provoca in Vitangelo.

NOVELLE PER UN ANNO


Il progetto iniziale pirandelliano era di 360 novelle (una per ogni giorno dell'anno come Petrarca nel
canzoniere), ripartite in 24 volumi.realizza tuttavia 225 novelle divise in 15 volumi; le novelle non sono
organizzate secondo una norma organizzativa e seguono la legge del caos, che rispetta l'insensatezza del
vivere.le novelle di Pirandello sono umoristiche, ad eccezione delle ultime 19 che hanno caratteristiche
surreali. I temi sono:
il tema del tempo, vissuto come dissipazione, caos, non come progresso rettilineo.
il tema della verità che va ricercata, ma è sempre soggettiva e relativa;
la frattura fra natura e società,
il contrasto fra vita e forma.
Le novelle sono contrapposte tra un massimo realismo, e dall'altro un massimo di astrazione razionale.
LINGUA E STILE
Hanno caratteri stilistici contrastanti, il linguaggio è volutamente basso e quotidiano; coerente con il progetto
di the subliminare la vita, di negare qualsiasi corrispondenza simbolica fra uomo e natura e qualsiasi caratteri
di armonia e di organicità dell'esistenza umana.
caratteri complessivi delle novelle per un anno:
1. L’uso mimetico e critico, negativo e dissacrante del linguaggio. Rivela un’ estrema attenzione nel
rendere realisticamente i segni di una comunità, i modi e la mimica con cui si riconosce un corpo sociale.
I personaggi sono individuabili attraverso linguaggi e mimica di gruppo.
2. Isolamento espressionistico della parte rispetto il tutto. Pirandello utilizza spesso la tecnica della
zoomata, il particolare a ripreso da vicino è staccato del resto diventa mostruoso. Un particolare scisso
dall'universale diventa demoniaco.
3. Il paesaggio e la sua disarmonia rispetto all'uomo. Il paesaggio e distaccato, talora ironico scenario delle
sventure umane. Esiste una frattura fra natura e società che rende impossibile le corrispondenze
simboliche fra luna e l’altra.
4. Io rapporto fra nichilismo e la ricerca della verità. Pirandello porta fondo la critica l'idea stessa di verità,
concepita in termini positivistici o religiosi o spirituali e il realistici. Per Pirandello l'affermazione del
carattere relativo in ogni opinione visione del mondo sfiora il nichilismo. Pirandello perciò sembra
credere che sia possibile con la forza dell'argomentazione, usando la ragione come metodo strumento
giunge la verità relative.
5. Struttura delle novelle. La struttura dominante delle novelle quella di una narrazione discorsiva, spesso
parlata e comunque fondata sul principio dialogico della conversazione. Sembra che l'autore attraverso
l'uso critico del linguaggio (talvolta all'assunzione argomentativo, voglia persuader è un ipotetico lettore.
Un'altra costante strutturale nei testi e la varietà e la mobilità dei punti di vista adottati, delle
focalizzazione delle tecniche narrative; dall'epistolare al racconto dialogato E alla narrazione oggettiva;
si passa dalla prima alla terza persona, dal tu al voi.

IL TRENO HA FISCHIATO
Nella novella si narra di un impiegato modello, Belluca, che si ribella al capufficio e viene portato in
manicomio. La ribellione dovuta al fatto che gli ha intuito per la prima volta, dopo tanti anni di lavoro,
l'esistenza di un'altra vita, aldilà di quella usuale e monotona di ogni giorno. Di quest'altra vita egli avuto un
improvviso intuizione udendo il fischio di un treno che provoca in lui la tendenza all'invasione del mondo
dell'immaginazione della fantasia.
Viene pubblicata sul Corriere della Sera nel mio 914. La struttura è quella del racconto di investigazioni,
accade qualcosa e suo perché viene svelato a poco a poco dal narratore testimone, che ripercorre gli eventi a
ritroso come in un giallo. La voce narrante è una voce narrante informata dei fatti che ne rifiuta
l'interpretazione corrente e va alla ricerca di una possibilità verità.
La novella è diviso in cinque parti.
Prima parte i colleghi commentano con ilarità l'improvvisa follia di Bellusco un impiegato sottomesso che si
è ribellato il capo d'ufficio gridando frasi sconnesse. Egli viene condotto in manicomio dove gli viene
diagnosticata la pazzia.
Seconda parte, in ospedale il protagonista continua vaneggiare parlando del fischio di un treno e di luoghi
favolosi. La voce narrante non mostra nessuna sorpresa la notizia della follia di Bellusco, interpretata come
una conseguenza naturale della sua vita opprimente.
Terza parte, la voce narrante fornisce una sua spiegazione della follia.
Quarta parte, viene rievocata la terribile condizione del protagonista, che era oggetto di scherzi atroci sul
lavoro e che in casa vive una situazione infernale con la moglie e la suocera e la sorella della suocera le figlie
avevo dove e con i figli che erano tutte a suo carico.
Quinto parte, viene risolto il mistero della foglia di Bellusco. Nel silenzio sentito il fischio di un treno che gli
ha ricordato che il mondo esisteva e ha ricominciato a ricordare i luoghi dove era stato da giovane. Questa
Epifania gli ha rivelato un'altra vita possibile che ha scatenato in lui la ribellione ai soprusi del capo d'ora in
poi egli riprenderà come prima il suo lavoro rivestendo i panni dell'impiegato solerte consapevole
dell'immaginazione nella quale potrà rifugiarsi ogni volta che vorrà.
ANALISI
Nella prima parte della novella prevale il punto di vista dei colleghi del protagonista e dei medici. A partire
dalla seconda parte si alternano le prospettive del protagonista e della voce che conduce narrazione in prima
persona. In questo modo si fronteggiano due posizioni, quella dei colleghi dell'autorità costituite ovvero
l'opinione comune e quella della voce narrante.
A mano a mano che il racconto procede il punto di vista della voce narrante appare più convincente
dell'altro, descrive il modo del protagonista in modo più appropriato e persuasivo. A un certo punto compare
gli ho narrante, il vicino di casa del protagonista. La quale funzione e duplice, la prima e la contestazione
delle facce di verità cristallizzate; la seconda funzione è quella di indagine, per appurare un diverso possibile
senso. Di qui l'importanza della ricerca dell'inchiesta che in molti racconti di Pirandello permette di
contrapporre alla falsità delle opinioni correnti motivazioni più profonde del comportamento umano.
INTERPRETAZIONE
Belluca è un impiegato alienato; che vede la possibilità di un'esistenza mai vissuta all'udire del fischio di un
treno. Il lavoro ripetitivo e le condizioni familiari hanno preso il sopravvento decisivo sulla vita del
protagonista, perciò la forma a preso il sopravvento sulla vita. Il fischio del treno alla funzione di Epifania.

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