L'astrattismo è una delle più dirompenti correnti artistiche del 900 perché capovolge totalmente l'idea di arte
come imitatrice della realtà. L'astrattismo tuttavia non è che il risultato finale di un percorso iniziato nel
romanticismo; in questo percorso l'arte come descrizione della realtà viene negata sempre di più, preferendo
la concezione dell'arte come espressione del sentimento interiore dell’artista. Con l'astrattismo i sentimenti
dell'artista vengono visualizzati solo attraverso forme colori e linee.
L'astrattismo forti analogie con la musica poiché è capace di comunicare all'ascoltatore senza utilizzare
imitazioni naturalistiche. In questo periodo il rapporto tra musica e arte è molto stretto infatti si utilizzano i
termini espressivi di una per identificare l'altra: colori squillanti,…
COLORI E SUONI
Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un effetto fisico, superficiale e basato su sensazioni
momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; un
effetto psichico dovuto alla vibrazione spirituale attraverso cui il colore raggiunge l’anima.
Esso può essere diretto o verificarsi per associazione con gli altri sensi. L’effetto psichico del colore è
determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono.
Kandinskij utilizza una metafora musicale per spiegare quest’effetto: il colore è il tasto, l’occhio è il
martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde.
Kandinskij, sempre in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è una vibrazione che tocca le
corde dell’interiorità, descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore,
paragonandoli a strumenti musicali.
Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un’irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una
tromba, di una fanfara. Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si
differenzia da quest’ultimo.
. L’azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico; è
paragonabile al suono di un flauto.
. Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità.
L’energia del rosso è consapevole, può essere canalizzata. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità,
energia. Il rosso medio è profondo, il rosso scuro è più meditativo. È paragonato al suono di una tuba.
. L‘arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale; è
paragonabile al suono di una campana o di un contralto.
. Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una
quiete appagata, appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità. Con il blu diventa pensieroso, attivo.
Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
. Il viola, come l’arancione, è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu.
È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
. Il blu è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è
fortemente drammatico, quando tende ai toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell’azzurro, se
viene mischiato con il giallo lo rende malto, ed è come se la follia del giallo divenisse “ipocondria”. In
genere è associato al suono del violoncello.
. Il grigio è l’equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur
paralizzata, l’energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare
vibrazione, nel grigio c’è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero. . Il
marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, ma essendo l’energia di quest’ultimo fortemente
sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco dinamico.
. Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell’iride, ma è un mondo in cui tutti questi
colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono.
Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l’altra di un’esecuzione
musicale, che prelude ad altri suoni.
. Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente. È un silenzio di
morte; è la pausa finale di un’esecuzione musicale, tuttavia a differenza del bianco (in cui il colore che vi è
già contenuto è flebile) fa risaltare qualsiasi colore.
CAVALIERE AZZURRO
Il cavaliere simboleggia la libertà, l'azzurro per Kandisky tende il profondo invita l'uomo verso l'infinito.
Ogni colore evoca sensazioni il giallo e caldo rosso e ardente il verde quieto; per Kandisky inoltre ogni
forma geometrica è legata ad un colore: triangolo giallo, il quadrato rosso il cerchio blu.
La nascita dell'astrattismo va ricercato nell'associazione artistica del cavaliere azzurro per opera del pittore
russo Kandinskij e del tedesco Franz Marc, che usarono colori squillanti e non naturalistici.la figura
romantica del Cavaliere combatte per il bene intendeva alludere alla missione salvifica dell'artista che lotta
per l'affermazione di un nuovo tipo di arte contro la società borghese materialista. Il cavaliere azzurro può
essere definita come un'aggregazione libera di personalità distinte accomunati da una concezione lirica
dell'operare artistico e dalla viva convinzione che l'arte dovesse distaccarsi dai dati della realtà e fondare una
sorta di linguaggio autonomo.
KANDINSKIJ
È ritenuto il creatore dell'astrattismo. Nel 1909 fonda la nuova associazione degli artisti di monaco ma se ne
allontana in seguito per dar vita con Franz Marc al cavaliere azzurro.
Nel 1904 dipinge vecchia Russia, nella quale sperimenta la contaminazione di temi, e sembra di osservare
una passeggiata lungo il Boulevards parigini tuttavia in terra russa con coppie vestite all'orientale.il castello
sullo sfondo rimanda a suggestioni medievali. La stesura del colore avviene in piccoli tocchi regolari,
contrapposte a tessere colorate che risplendono sul fondo nero; le cromie accese non rispondono già più a
intenti naturalistici. Al centro della composizione spicca la figura del cavaliere, soggetto costante in
Kandisky. L'uomo a cavallo si collega alla tradizione medievale.
SU BIANCO 2
In seguito Calisti sviluppa una tendenza a geometrizzate le composizioni, la geometrizzazione diventa il
nuovo modo attraverso il quale comunicare contenuti interiori; questo si vede su bianco due opera del 1923,
nella quale sia una variazione astratta del tema del Cavaliere; qui le montagne sono triangoli rossi e gialli
mentre il quadrilatero irregolare marrone e la terra; il nero unifica la figura del cavallo e del Cavaliere; la
testa del Cavaliere è visibile nella forma circolare che spicca sulla lancia.in contrapposizione alle rigide
scacchiere su cui la tela viene costruita il pittore distribuisce alcune forme arrotondate e libere non
riconducibili a figure geometriche, come ad esempio le particelle bianche a puntini rossi richiuse nel trapezio
ocra, che sono un preludio allo stile del suo ultimo periodo.
CURVA DOMINANTE
È considerata dal col vischio una delle sue opere più importanti nella quale ci sono raffinatissimi giochi di
forme e colori in rapporto dialettico fra loro. La composizione è organizzata sull'andamento fluttuante di
elementi del tutto curvilinei; Sulla sinistra è presente un grosso disco giallo che irradia una potente energia
percepibile in tutta la tela (paragonabile al sole). Nell'immagine dinamica della composizione il pittore
inserito dei punti fermi che riportano il piano pittorico: i tre cerchi bianchi e neri in alto a destra e la tavoletta
in alto a sinistra, che sembra raffigurare un quadro nel quadro; infatti questa tavoletta contiene una piccola
costellazione di segni. In basso a destra è presente una scala con gradini regolari che fa da ponte tra universo
e terra; l'universo è colorato di forme in movimento e perciò un invito a entrare nella dimensione astratta del
dipingere.
KLEE
Per Klee l'astrattismo non è mai separato dalla realtà del tutto; anche se nelle proprie opere sembra prevalere
l'invenzione, questa è scaturita da spunti esterni che possono essere riconosciuti.Klee sente il significato
musicale della pittura, predilige la funzione espressiva della pittura piuttosto che la sua funzione
rappresentativa.
Artista di intensa spiritualità, Klee ritiene che il mondo materiale rappresenti solo una delle numerose
finestre aperte alla conoscenza umana. Il suo uso del disegno, del colore, dei codici tradizionali, ideografici,
geometrici e segni figurativi trasformati in innovativi insiemi significativi, ben palesano i suoi tentativi di
usare l’arte come strumento della sua concezione filosofica.
Quello di Paul Klee era amore per il libero gioco di forme e colori e il suo astrattismo ne è testimonianza.
Nei suoi dipinti l’Arte non descrive il mondo ma fornisce una chiave per l’immaginazione dello spettatore, e
così la fantasia corre oltre, in luoghi inesplorati eppure ricchi di bellezza e armonia.
SEPARAZIONE DI SERA
Si veda ad esempio Separazione di sera (1922) dove gli elementi sono collocati nello spazio in maniera
razionale eppure non risultano immobili, bensì sembrano muoversi nello spazio crescendo e diminuendo.
Da qui, possiamo ancora più esplicitamente individuare il rapporto molto profondo dell’artista con la musica.
Nell’opera in questione e in numerosi altri dipinti, infatti, Klee riproduce schemi tipici di un componimento
musicale, come le scale di note o il propagarsi delle vibrazioni.
AD PARNASSUM
Lo stile maturo di Klev è caratterizzato da un'iconografia e da un linguaggio originale in cui il figurativo e
l'astratto si incontrano. In questo dipinto i caratteri si fondono a un profondo senso di pace e armonia.
L'artista a raffigurato il monte Parnaso, sacro nell'antichità ad Apollo e considerata la sede delle muse
protettrici dell’arte. Il mito viene rivisitato, ed è a metà tra la visione magica ed il disegno infantile. L'arco in
basso definisce la dimensione domestica, simbolizzando l'ingresso della casa della divinità mentre il
triangolo è il profilo della montagna. I colori sono molto scintillanti e le pennellata puntiforme rimanda a
tecniche diverse, il neo impressionismo ma anche l'antichissima tecnica del mosaico.
INSULA DULCAMARA
1938, in questi ultimi anni della sua vita egli mantiene una visione di grande equilibrio tra positivo e
negativo, facendoli coesistere; in questo dipinto dal titolo dulcamara la parola dolce si sposa con il proprio
posto amaro. In questo dipinto Klev dipinge la sua isola con un fondo chiaro dove macchie rosa giallo verde
blu non nettamente divise creano un effetto nebuloso. Il segno grafico esile e sottile dell'opera giovanile si è
fatto qui più spesso e pesante, le linee nere ehi punti scuri sono fortemente marcati e in contrasto con la
poetica melodia dello sfondo. Al centro del quadro si trova una sorta di viso spettrale che sintetizza la
raffigurazione della morte, composto da orbite nere in campo bianco e un breve tratto per la bocca.
RAGGISMO
Il raggismo fa parte di una vasta serie di movimenti artistici che tenta di esprimere il movimento in maniera
visuale; è un'evoluzione dell'astrattismo in Russia; è il risultato della corrente fondata da Larionov e Gone
Ca' roba, corrente basata sulla dinamica delle linee che si irradiano in vari direzione sostenute dalla forza
intrinseca del colore.
MONDRIAN
Egli al merito di aver posto in maniera più radicale di chiunque altro il problema della natura dell'espressione
artistica astratta. Il mulino al sole è un quadro nel quale egli si rende fedele alla tradizione fiamminga,
proponendo un paesaggio naturale tipico della terra olandese. La costruzione e il paesaggio sono però
trasfigurati da una tavolozza cromatica fortemente espressionista nel quale un rosso è un giallo, entrambi
carichi si contendono la superficie pittorica. Il corpo le palle del mulino perdono di volume di consistenza
attraverso pennellate rapide che ricordano la libertà di linguaggio dei fauves. Il giallo carico esaltato dei
piccoli tocchi di colore grigio e azzurro blu che punteggiano la superficie pittorica.
Egli credeva che attraverso la superficie si vedesse l'aspetto interiore delle cose.
Composizione 1916 deriva dagli studi di Mondrian sulla facciata di una piccola chiesa a Don Bourg; il
passaggio dal figurativo l'astratto sia ormai compiuto con questa opera, la struttura che tettoniche sparita
lasciando il posto a una colorata composizione fatta di blocchi di colore e di tratti verticali orizzontali che si
incrociano. L'opera vuole fornire un'immagine del mondo che sia purificata dalle scorie dell'apparenza e
filtrata dalla coscienza dell’artista.
DE STIJL E NEOPLASTICISMO
Mondrian aderì al gruppo degli artisti the stilo. Divenne uno dei massimi esponenti di questa tendenza
passata alla storia come neoplasticismo, tendenza che teorizzava un'arte capace di proporre elaborazioni non
soggettive ma di natura universale.
Il termine Neoplasticismo è comparso per la prima volta con la pubblicazione del primo numero della rivista
De Stijl fondata da van Doesburg.
Questo termine è stato utilizzato nella pubblicazione del Manifesto De Stijl per descrivere la loro forma
d'arte: astratta, essenziale e geometrica.
QUADRO 1
Quadro 1 esemplifica con efficacia lo stile del pittore. Dato che l'arte deve risultare universalmente
comprensibile Mondrian adotta un rigoroso linguaggio geometrico e ristringere possibilità visive alla sulla
linea retta, vedendovi la sintesi di tutte le altre forme. L'uso di segni tra loro perpendicolari crea un rapporto
stabile immutabile grazie alla loro intersezione l'angolo retto. Il colore emerge con forza dalle campiture
bianche contornati da agricolo si segni neri che strutturano lo spazio dell’immagine. L'artista ha limitato la
tavolozza ai soli colori primari in grado di rappresentare l'essenza elementare di tutte le variazioni
possibili.per Mondrian la geometria tuttavia non è la fredda applicazione di uno schema matematico ma era
la ricerca di un ritmo vitale universale. L'applicazione è piatta e totalmente uniforme di colori rende
indistinguibili anche una visione ravvicinata il disporsi delle singole pennellate. I piani rettangolari, definiti
dalla pluralità delle linee rette, in opposizione ortogonale fra loro e necessari per determinare il colore si
risolvono in virtù del loro carattere uniforme e il ritmo ne emerge dal suolo, abbandonando i piani con nulla.
MALEVIC
SUPREMATISMO
Corrente creata dal male Vic, chiamata suprematismo per indicare la supremazia della pura sensibilità
dell'arte, l'espressione del sentimento più intimo non inquinato da alcun riferimento all'oggetto esterno o da
scopi politici sociali e religiosi.
BAGNANTE
È un dipinto del 1911, degli i soldi, e rappresenta una figura umana in movimento inserita in uno spazio che
evoca un paesaggio naturale. La sagoma è resa attraverso una linea di contorno spessa e nera ed è priva di
proporzionalità con mani e piedi molto grandi. Il colore è molto carico ed è steso a pennellate libere, ciò
ricorda il linguaggio dei fauves.
ALBERO ARGENTATO
In seguito il legame tra pittura e realtà ben messo sempre più in discussione da Mondrian. Nel 1911 egli
realizzò la tele intitolata albero argentato, nel quale le tinte calde vibranti che traduceva un'emozione visiva
sono abbandonati in favore di tonalità grigio argento e, quasi monocrome, più fredde e meno emozionali.
La pianta è stata radicalmente semplificata, sembrano una sorta di intreccio tra motivi orizzontali verticali, di
linee curve ellissi e semicerchi. I dettagli lasciano il posto a un ritmo grafico fatto di eleganti ondulazioni.
ASTRATTISMO 2
Destino e Bauhaus sono i protagonisti della seconda stagione dell'astrattismo.nato come scultura design e
progettazione architettonica. La diversa formazione provenienza degli artisti determinò la varietà di
interpretazione il linguaggio astratto utilizzato. Ci furono due tendenze principali, una fedele al rigore
geometrico costruttivo l'altra di stampo purista di cui presero parte degli artisti in grado di fondere la
razionalità astratta con elementi di carattere lirico ed emotivo.
ASTRATTISMO IN ITALIA
Non ebbe un grande successo dato che l'arte era legata alla cultura figurativa classica; molti artisti fu tutta via
vollero aggiornarsi culturalmente tramite riviste esposizioni e organizzarono delle serie di mostre in cui
rifiutavano il realismo figurativo e declinare un proprio universo creativo attraverso un linguaggio di forme e
colori puri.alcuni di essi sono Fausto Melotti e Osvaldo li Cini.