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ESPRESSIONISMO

Nacque come arte di opposizione: antipositivista, antinaturalista e anti-impressionista.


In Germania nacque il movimento Die Brücke (Dresda 1905), l’insieme di tutte le avanguardie che
abbattevano le convenzioni accademiche.
I soggetti parlavano di se, emerge quindi l’interesse nel contenuto piuttosto che nella forma.
Temi dominanti:
- senso di rottura tra uomo e modernità
- forza dell’inconscio
- solitudine
- annichilimento psicologico
- rifiuto di ogni canone

Venne sciolto nel 1913 a causa di divergenze interne.

Espressione è il contrario di impressione, in quanto l’impressione è la realtà (oggetto) che si


imprime nella coscienza (soggetto), nell’espressione accade il contrario.
Secondo gli espressionisti il reale è molto soggettivo, un qualcosa da vivere dall’interno del
proprio essere. Questo modo di pensare nasce come opposizione al periodo storico che ha privato
gli uomini di libertà.

Caratteristiche pittoriche:
- colori violenti e forti contrasti, estremizzarono le componenti mistiche e religiose del pensiero
romantico, si inspirarono a Van Gogh, Gaugain e Munch.
- deformazione delle immagini
- marcata polemica sociale (aggressivi e angoscianti)
- richiami alla pittura gotica: allungamenti, distorsioni e spigolosità
-richiami alla scultura africana: aspirazione di un ritorno alla civiltà preindustriale.

Xilografia → tecnica incisoria antica, forte contrasto cromatico ed emerge una linea di potenza
espressiva.

Ernst Ludwig Kirchner


Natto nel 1880, studiò architettura a Dresda e pittura a Monaco, attratto dai neoimpressionisti.
Nel 1905 fonda la Die Brücke e nel 1911 si trasferisce a Berlino, dove partecipa alla seconda
esposizione del Blaue Reiter. Durante la Prima Guerra Mondiale viene esonerato dal servizio
militare per un collasso psichico. Nel 1937 alcune sue opere vennero esposte alla mostra nazista
sull’arte degenerata. Si toglie la vita il 15 giugno 1938 a causa della sua depressione.

L’uomo e la metropoli

Molto frequenti scene di città e di strada. La moderna metropoli è il luogo in cui spunta fuori
l’incomunicabilità dell’uomo, mostrato come una maschera impersonale.

Marcella

(Pubertà di Munch)
Marcella rappresenta una modella ragazzina che ispirò l’artista in molti dipinti.
La modella è raffigurata completamente nuda, seduta con le gambe accavallate, le braccia
raccolte sul ventre ed il corpo contratto.
Il fiocco bianco è il simbolo della purezzae testimonia la sua giovane età, contrasta però il trucco
pesantissimo e la sua posizione.
Il tratto è rapido e sommario, linee spesse di contorno. Pochi toni fondamentali tra cui verde
acido, viola ed arancione. I colori del fondo aggrediscono la figura della ragazza.
Le ombre sono rese con spesse pennellate verde scuro.
Arte africana →forza comunicativa, rappresentavano al di la dell’apparenza (colori non reali e
tratti spigolosi.

Marcella è malinconica, probabilmente destinata alla prostituzione.


Rimane una visione piu violenta e pessimistica della Pubertà di Munch.
La seconda appare spaventata dalla trsformazione del suo corpo, mentre Marcella appare
consapevole ed arrendevole.
Marcella sembra accettare la condizione e provocare lo spettatore.

Marcella è l’immagine simbolica di un erotismo in cui si legge la dolorosa condizione della vita.

Cinque donne nella strada

Sono cinque donne, di un eleganza artificiosa che sembrano manichini (negazione femminilità)
La scena è ambientata in un’atmosfera notturna, l’artista vuole smascherare e denunciare la
realtà sociale.
I colori sono acidi e disarmonici (il verde domina) e sono resi piu cupi dalla mescolanza con il
nero.
L’inquadratura è tagliata e le figure sono vicine al primo piano: l’osservatore è attirato nel
dipinto.

Egon Schiele
Nasce nel 1890 in Austria. La perdita del padre per sifilide alimenterà la sua ossessione per il
tema della morte, della sessualità e del senso di colpa.
Nel 1906 si trasferisce a Vienna dove entrò nell’Accademia delle Belle Arti.
Sviluppò in senso espressionista la malinconia simbolista di Klimt
Idea tragica dell’esistenza.

Autoritratto nudo

Arte introspettiva, infatti il suo genere preferito era l’autoritratto.


Nonostante abbia una posa imprudente e provocatoria, appare molto piu vicino alla morte che
alla vita: corpo contorto e carico di tensione interna che lo costringe ad una gestualità forzata.
La fissità del suo sguardo e il movimento delle mani ossute denunciano la sua angoscia.
Esubisce la sua magrezza come se fosse inerme ed abbandonato, privo di difese.
Schiele oppone al decorativismo di Klimt lo spazio vuoto (isolamento e alienazione)
L’artista obbliga il pubblico a mettere a nudo l’anima e a ritrovarsi in un dolore comune.

Due donne abbracciate

Linea sottile e quasi tagliente, tratto nervoso e molto dinamico.


L’opera su carta a matita, acquarello e tempera da l’impressione di essere incompiuta.
Aumento dell’espressività data dal movimento dei due corpi, su uno sfondo chiaro.
Veste rosso la guerra che brucia la vita.
L’abbraccio

Ossessionato dalla contrapposizione tra amore e morte e vede nell’estasi erotica un annullamento
di se, uguale alla morte.
L’intimità è una connessione umana.
Non è possibile dare un volto definito, a parlare sono gli occhi malinconici e felici.
L’anatomia dei muscoli raffigura un misto di morbidezza e forza, indice dello stato d’animo della
coppia.
Le linee taglienti e l’anatomia dei corpi provocano un senso di tormento esistenziale.
I colori ricordano una fisicità trascurata.
L’allontanamento del corpo inferiore trasmette il senso di paura per la separazione.

Oskar Kokoschka
Nasce in Austria nel 1886, anno prima della morte del fratello.
La famiglia soffriva di problemi economici sempre piu grandi.
Partecipò alla Grande Guerra ma fu congedato per instabilità mentale. Tra il 1917 e il 1924
insegnò presso l’Accademia di Dresda e approfondì gli studi su Rembrandt.
Nel 1924 fece un viaggio in Africa, che contribui alla cromaticità della produzione artistica, negli
anni successivi si dedicò alla drammaturgia.
Morì a Montreux nel 1980.

La sposa del vento

Espressione delle potenzialità espressive del colore.


La protagonista è Alma Mahler, una donna con cui ebbe una relazione
- forte intensità lirica
- andamento dinamico
- senso di abbandono agli eventi della vita
- le pennellate evidenziano gli stati d’animo
Matisse
Condivise l’idea con Cezanne che la geometria fosse alla base dell’anatomia e che il colore
dovesse sempre essere usato nella sua pienezza.
Nel 1905 espose alcune opere al Salon d’Automne di Parigi.
Forte differenza dall’espressionismo tedesco, essendo molto piu drammatico nei toni.

Le veduta di Collioure

Le idee estetiche del gruppo Fauves guidato Henri Matisse, si contrapposero, oltre che alle regole
accademiche, anche all’uso del colore impressionista e puntinista.
La priorità impressionista venne ribaltata a favore del dipingere ciò che si sente, da questa scelta
deriva l’uso del colore in chiave antinaturalistica permettendo, così di svincolarsi dal suo utilizzo
scientifico. Il colore diventa, quindi, un elemento che viene declinato nei contrasti di luminosità,
temperatura e complementarità per comporre testi visivi personali.

La prospettiva geometrica si annulla, quindi, nell’uso di campiture bidimensionali e nelle figure


deformate. Le linee di contorno, spesse, sottolineano i tetti e le architetture che, altrimenti, si
confonderebbero con il paesaggio. La spazialità, priva di volume, viene costruita con l’uso di
prospettive di grandezza, di sovrapposizione e contrasti cromatici.
La sintassi utilizzata per articolare i colori è quella dei contrasti. I rossi e i verdi del primo piano,
arancio e blu delle case e del mare, viola e giallo sul promontorio. Tutti contrasti di
complementarità che creano intense luminosita.

Matisse utilizzò una giusta sovrapposizione di forme e la diminuzione delle grandezze in


profondità. Inoltre, usò sapientemente una prospettiva molto empirica, cioè la progressiva
posizione in altezza delle figure in lontananza sul piano dipinto.

Calma e Voluttà

Si tratta probabilmente della baia di Saint-Tropez, nella Francia del sud.

Tra i soggetti emerge chiaramente una tovaglia, elemento che riporta alla mente la Colazione
sull’erba di Manet, opera a cui certamente Matisse si è ispirato. In egual misura il pittore ha
guardato anche a Le bagnanti di Cezanne, soprattutto per quanto riguarda le figure seminude in
piedi, intente ad asciugarsi. I colori tiepidi e l’atmosfera lieve evoca pienamente il senso di
edonistica tranquillità suggerito da Baudelaire.

La tecnica pittorica si stacca dalla rivisitazione per sperimentare nuove soluzioni. I contorni e le
forme si dissolvono in favore di un disperdersi caotico di colore. Cromie sussurrate, pastello, che
concorrono in autonomia alla creazione delle figure. Non c’è linea e non c’è segno. La carica
espressiva è donata dall’uso irrealistico dei colori, totalmente dediti a suscitare emozione
piuttosto che a imitare la realtà. Inoltre la pennellata non si distribuisce a puntini, come avviene
appunto nel Puntinismo, ma viene impressa a piccoli rettangoli.

Gioia di vivere

Nasce da un periodo di forte pessimismo e dal profondo turbamento che assaliva gli artisti del
tempo. Matisse è da considerarsi un innovatore nel rappresentare la sua personale ricerca della
felicità in un’epoca caratterizzata dall’inquietudine.

Ci troviamo di fronte ad un paesaggio quasi paradisiaco con alberi, personaggi nudi che danzano
o riposano, dove aleggia un generale senso di benessere. La scena prende vita dal gruppo di
persone al centro che fanno un girotondo. L’opera si sviluppa in una sorta di movimenti
concentrici che partono proprio dai danzatori centrali e coinvolgono le altre figure, in uno stato
generale di abbandono sulla spiaggia. Troviamo anche un riferimento mitologico al dio Pan nel
personaggio che suona il flauto, proprio per rievocare un’epoca primitiva e idilliaca.

Risente anche dell’influsso di Gauguin e dell’arte orientale. Proprio il modello orientale porta il
pittore a privare del volto i suoi soggetti. Subisce il fascino delle icone bizantine e russe,
rappresentate con tratti stereotipati e dove il colore era più importante dell’identità del soggetto.
Ciò lo spinge ad abbandonare l’idea della rappresentazione canonica della persona. Le figure sono
dipinte a macchie, senza dettagli né volto, e senza minimamente rispettare i colori naturali.

La vegetazione e il cielo non rappresentano più ciò che sono, ma diventano quasi astratti, come
l’albero rosa che ha lo stesso colore utilizzato per la pelle delle persone. Sembra che alcune figure
umane stiano subendo una specie di metamorfosi con gli elementi naturali. Ma l’effetto è voluto
per sottolineare l’unione tra uomo e natura.
Matisse intendesse invitare lo spettatore ad osservare le cose, senza lasciarsi influenzare da
dinamiche predefinite e dalla quotidianità.
Inserisce il contorno delle forme.

Voleva liberarsi da quell’angoscia che costringe l’uomo allo sconforto, al rassegnarsi ed


accontentarsi, rinunciando così a vivere serenamente la vita (si esprime rappresentando non la
vita reale, ma il mondo desiderato)
L’uomo non deve più subire l’esistenza, ma deve viverla nella sua totale bellezza, fondendosi con
la natura in una specie di ritorno al primitivo.

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