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PETRONIO

Il Satyricon offre un ritratto della realtà sociale di età neroniana, rappresentata nelle sue sfere piu
basse. Petronio rappresenta il mondo dei liberti che però delineano un quadro realistico ma
deformato in senso caricaturale. Il protagonista Encolpio si muove attraverso il mondo opulento
ma privo di valori osservando le contraddizioni in esso, senza però ricavarne lezioni morali. I
personaggi del romanzo sono mossi da pulsioni materiali e istintive, tra cui spiccano una
sessualità turbata e un culto del denaro e della roba. La ricchezza è l’unica misura del valore di un
individuo.
Accanto a questo tema piu volte emerge quello della morte e della fragilità della condizione
umana, unito alla consapevolezza che la ricchezza è solo un modo per non pensare alla mancanza
di valori morali. Il realismo si fa strumento di implicita critica morale. Il linguaggio si adatta con
estrema duttilità alla realtà descritta, alzandosi in corrispondenza delle sequenze parodiche e
abbassandosi nella rappresentazione del mondo dei liberti.
• Una cena di cattivo gusto → la narrazione è condotta con realismo e crea un quadro comico e
grottesco, in cui risalta il gusto rozzo del liberto. All’ostentazione del lusso si affianca una
riflessione sulla brevità della vita che proietta sulla scena l’ombra della morte. Gia da questo
brano si nota come le pulsioni d’amore e quelle di morte si alternino.
• Il ritratto di Fortunata→ la moglie di Trimalchione resta nell’ombra del marito durante la cena.
Come lui è un ex schiava che come il marito è attratta dalla ricchezza e dal lusso. Petronio sceglie
di presentarla indirettamente attraverso la descrizione di un convitato. Attraverso il suo
linguaggio basso e plebeo la donna viene osservata attraverso un punto di vista soggettivo,
proveniente dallo stesso ambito della signora.
• Un’eredità sotto condizione →il Satyricon si conclude con una pagina frammentaria dai toni
macabri ed enigmatici. Encolpio, Gitone ed Eumolpo giunti a Crotone hanno fatto credere che
quest’ultimo fosse molto ricco, cosi da poter vivere grazie alla generosità. Nel finale Eumolpo
lascia il testamento con una clausola strana: potranno ereditare i suoi beni solo coloro che
accetteranno di cibarsi del suo cadavere. L’avidità di denaro è tanto forte da indurre al
cannibalismo, negazione di ogni forma di civiltà e di etica.
• L’ingresso di Trimalchione → il protagonista fa il suo teatrale ingresso alla cena, quando i
convitati hanno avuto modo di apprezzare il banchetto. La descrizione del suo abbigliamento è
caricaturale, come gli anelli che porta alla mano sinistra e che sono surrogati dell’oro che gli è
stato precluso perché riservato ai cavalieri. Trimalchione per mettere a loro agio gli invitati invita
a godersi la cena, esorcizzando il pensiero della morte piu volte toccato da lui stesso.
• Presentazione dei padroni di casa → Encolpio vede una donna correre e ferma un commensale
per chiedere informazioni e gli rivela che si tratta di fortunata e gli presenta i padroni di casa. Il
commensale si chiama Ermerote che si esibisce in una descrizione iperbolica delle ricchezze di
Trimalchione. Petronio nella descrizione ricorre ad una tecnica specifica: non è il narratore
Encolpio a presentare i padroni di casa, ma Emerote. La descrizione è quindi soggettiva, filtrata
dallo sguardo di chi appartiene allo stesso ceto e ne condivide i valori. Dalle sue parole emerge un
senso di invidia e di ammirazione. Fortunata è un nome parlante che allude alle fortunae,
conquistate grazie al matrimonio con Trimalchione. Emerote mette in risalto questo aspetto e
facendo intendere che è in quella posizione sociale solo grazie al marito. Fortunata ha un enorme
potere sul marito. Trimalchione possiede beni tanto grandi che neppure lui li conosce , Emerote
dichiara che il colmo della felicità dello spirito è la condizione di Trimalchione. La presentazione
dei padroni di casa deve essere letta in chiave ironica, l’autore non giudica i personaggi ma li
osserva in modo distaccato e neutrale.
• Chiacchiere dei commensali → l’allontanamento per un bisogno impellente di Trimalchione
crea un vuoto scenico, rimpiazzato dai liberti che chiacchierano abbandonandosi ai gossip e a
riflessioni sul senso della vita, incentrata sul rozzo materialismo, che ha nella ricchezza l’unico
valore.
I contenuti dei discorsi dei liberti rivelano uno stretto rapporto con quelli dei dialoghi filosofici,
ma essi sono banalizzati e rovesciati dalla rozza morale materialistica, fatta su luoghi comuni.
Dama afferma che il miglior rimedio contro la fuga del tempo è alzarsi dal letto e passare al
triclino. Seleuco parla di Crisanto un conoscente da poco defunto ed il suo compianto è
accompagnato da una serie di frasi fatte, infarcite di luoghi comuni.
• Da schiavo a ricco imprenditore →dopo un litigio con Fortunata, il liberto narra la storia della
sua ascesa sociale dal suo arrivo dall’Asia alla sua posizione di liberto. Ha saputo ingraziarsi il
padrone tanto da essere nominato coerede, per poi praticare il prestito, l’usura e aver investito il
suo patrimonio in beni immobiliari. Quando si stava per ritirare un astrologo lo ha convinto a
continuare.

APULEIO
Le Metamorfosi sono un’opera volutamente ambigua. L’itinerario di Lucio infatti si presa a due
chiavi di lettura: da un lato puo essere vista come una gradevole avventura fantastica, ma è anche
una vicenda esemplare della caduta e del riscatto dell’anima. Se si accetta l’interpretazione
allegorica la Metamorfosi di Lucio assume un significato simbolico, dato che fa prevalere la sua
curiositas per conoscere la realtà attraverso la magia, connotata negativamente. Lucio va incontro
ad una degradazione (da uomo a bestia). Nel corso del racconto Lucio-asino avrà modi di
compiere un simbolico viaggio attraverso un mondo caotico dominato da una Fortuna cieca. Il
libro XI segna un deciso mutamento dei contenuti e della forma (il piano di lettura
mistico/religioso lascia spazio ad un tono piu solenne). Alla fine del suo cammino a Lucio è
consentito tornare uomo grazie all’intervento di Iside, che si figura come forza provvidenziale
(Fortuna videns) e principio ordinatore della realtà.
• Sta attento lettore: ti divertirai →Lucio si rivolge al lettore e presenta l’opera. In apparenza il
breve proemio sembra introdurre un testo di semplice intrattenimento, ma attraverso espressioni
volutamente ambigue l’autore avverte il pubblico piu attento di un possibile secondo piano di
lettura. Ha inizio un gioco tra il narratore-protagonista e l’autore.
• Lucio si trasforma in asino → giunto a Ipata assiste di nascosto alla metamorfosi della maga
Panfilia in gufo e spinto dalla curiositas tenta di sperimentare su di lui la magia con l’aiuto di
Fotide, che però sbaglia unguento e lo trasforma in asino. L’episodio della metamorfosi è l’esordio
della favola e la trasfromazione ha un significato allegorico: simboleggia la degradazione a cui la
sua anima va incontro come punizione. L’asino nella teologia isiaca è simbolo di Seth e
incarnazione del male.
• Dolorose esperienze di Lucio-asino → Lucio sperimenta diverse peripezie finche non viene
acquistato da un mugnaio, questo è uno dei momenti piu difficili che sperimenta un immersione
nella dura materialità. Queste esperienze sono però anche costruttive.
• Iside rivela a Lucio la salvezza → all’inizio del XI libro Lucio è sfinito per la fuga e si
addormenta dopo aver invocato Iside, ma la dea gli appare in sogno e gli indica la strada per la
salvezza diventando suo sacerdote. L’ultima parte contiene la chiave di lettura del romanzo, che
puo essere interpretato da un punto di vista mistico-religioso. Le vicende erano prove a cui
l’anima doveva essere sottoposta per essere pronta alla rinascita finale. Il discorso di Iside è alto e
solenne e coniuga i toni dell’inno religioso a quelli della profezia, strutturandosi in due momenti:
nel primo c’è un elenco con gli attributi della dea, nel secondo l’annuncio della prossima
risoluzione.
All’interno del Satyricon e delle Metamorfosi sono inserite alcune novelle, in parte autonome. In
entrambi i romanzi, in particolare nel primo, altri generi letterari vengono assorbiti sotto forma di
parodia. Nonostante la loro distanza cronologica i due romanzi attingono ad un patrimonio
culturale simile di cui possiamo individuare due matrici: le novelle milesie e le stroie di tematica
magica-folklorica. Le fabula Milesia sono caratterizzate da temi di basso livello come sesso e beffa
(Matrona di Efeso e Novella del doglio accomunate dall’adulterio e dal tono divertito della
narrazione). Le narrazioni di matrice popolare sono racconti legati a magia e superstizioni
(novella del lupo mannaro o la novella del fantoccio di paglia nella Cena di Trimalchione o delle
novelle che anticipano la pericolosità dei riti magici, tema centrale nel romanzo di Apuleio.
Differenti nel romanzo saranno le tecniche di inserzione delle digressioni, nel Satyricon è
presente la tecnica della cornice, mentre in Apuleio ad incastro.
• La matrona di Efeso (Satyricon)→ la novella è un esempio di fabula Milesia: un racconto breve
legato a temi del sesso e della beffa. Petronio narra con efficace realismo psicologico nell’analisi
dei personaggi e con amoralità. L’autore non giudica e non condanna, ma ride sui vizi che
animano il reale e irride ogni forma di moralismo ipocrita. La parodia letteraria, condotta
attraverso i riferimenti ironici alla serietà convenzionale del romanzo erotico greco sia con il
duplice riferimento a Didone.
Importante è la vicenda di Amore e Psiche narrata nei libri IV-VI, la vicenda è probabilmente
ripresa da un mito orientale e contiene tutte le caratteristiche della favola di magia di matrice
popolare. Nel contesto tutto questo assume una funzione allegorica in quanto riproduce la
struttura del romanzo. Risulta evidente l’analogia tra la vicenda di Amore e Psiche e quella di
Lucio, vittime della curiositas che li spinge a trasgredire il divieto ed entrambi dopo una serie di
peripezie, ma grazie ad un intervento divino si salvano e rinascono a nuova vita. È probabile che
la storia di Psiche rappresenti un’anima che viene innalzata alla sfera spirituale grazie ad Amore.
Il racconto prefigura la sorte del protagonista e fornisce una possibile chiave di lettura in senso
iniziatico.
• Psiche: una bellezza da favola (Metamorfosi) →presenta dall’inizio le caratteristiche della fiaba.
Psiche diviene simbolo dell’anima legata alla materialità, peccando di superbia va incontro ad
una serie di peripezie come Lucio. Venere è presentata con temi ironici (viene personificata con
sentimenti umani) che riflettono la perdita di fede sincera negli dei del pantheon, ormai sostituiti
da culti orientali e misterici, ed è presentata come un principio vitale dell’universo.
• Psiche e i pericoli della curiosità (Metamorfosi) → le sorelle di Psiche cercando di convincerla a
rivelare l’identità di Amore così mentre è addormentato cerca di vederlo, ma lui capisce e sfugge.
La situazione riproduce su scala minore la vicenda di Lucio, che viene trasformato in asino a
causa della curiositas verso la magia: entrambi ricercano la verità oltre i propri limiti.
Nell’atmosfera del racconto, anche gli oggetti inanimati sembrano antropomorfizzati di fronte
alla bellezza di Cupido. La situazione evoca un topos del romanzo erotico greco, il suicidio.

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