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Apuleio appartiene alla seconda sofistica → ovvero retorica e filosofia insieme; è una sorta di
movimento che coinvolge molti intellettuali del tempo, questi intellettuali sono dei bravissimi oratori,
Apuleio è un oratore; infatti, questi oratori vanno in giro per la città, tengono delle pubbliche
conferenze pronunciando i propri discorsi ed erano osannati dalla popolazione. Questi oratori
colpivano l’uditorio parlando di argomenti su cui, per esempio, nessuno aveva mai pensato di
esprimere un discorso, tematiche inaspettate per colpire l’uditorio, ma altri fondano la propria
oratoria sulla filosofia, quindi sono intellettuali impegnati e vogliono trasmettere qualcosa di
importante (la seconda sofistica interessa sia il mondo greco che quello latino, l’impero era
globalizzato).
La seconda sofistica ha delle differenze della prima sofistica, quest’ultima si fondava tutta, o
perlomeno principalmente, sulla filosofia; la seconda è oratoria spettacolarizzata, come fine
principale è intrattenere i letterati più impegnati ovviamente lanciano dei messaggi morali.
Quello che sappiamo di Apuleio, lo desumiamo dalle sue opere e soprattutto da un’orazione
giudiziaria: Apològia → grazie a questa orazione veniamo a sapere che è originario di Madaura,
città dell’odierna Algeria, studiò filosofia ad Atene, si è iniziato a diversi culti misterici, lo dice lui
stesso, e durante le sue peregrinazioni si fermò a Cartagine, qui incontrò un vecchio compagno di
scuola che gli fece una proposta un po’ strana, gli propose di sposare la madre, perché voleva
salvaguardare il patrimonio di famiglia, lui infatti l’ha sposata e a poco a poco ha cominciato ad
apprezzare le virtù di questa donna. Accadde però che i parenti della donna, gli intentarono un
processo perché si voleva appropriare dell’eredità, ed ecco perché questa Apològia → qui si
difende dai parente e viene anche accusato di essere un mago, sostenevano che con la magia
aveva fatto innamorare questa donna, l’aveva irretita per poi sposarla. Viene accusato di questo
perché lui ,in una sua opera anche, parlava di demoni, per demoni lui intendeva (scrisse il de deo
socratis, altra opera e ricordiamo Socrate che parlava di daimon, qualcosa di trascendente che ci
parla) delle presenze che si incastonano nella gerarchia dell’essere tra il mondo umano e quello
divino, prende questa idea da Platone dal Simposio, anche eros è un demone e infatti permette
l’unione tra umano e divino. Apuleio quindi non è un mago, ma è un filosofo che parla di queste
forze che trascendono l’uomo. Chi non conosceva la filosofia pensava che si riferisse a forze
soprannaturali. Resta sempre un personaggio misterioso, in quanto minaccia i suoi accusatori
dicendo che sicuramente i demoni li puniranno, rimane un po’ un alone ambiguo.
La trama dell'opera indica il cammino di un'anima. Apuleio, rispetto alle fonti, ha inserito il libro XI
ovvero il libro dell'iniziazione di Lucio ai misteri di Iside (quando Lucio è già ritornato uomo), ha
inserito pure la fabula di Amore e Psiche e occupa il V libro (proprio al centro del romanzo è, ha il
ruolo di chiave di lettura dell'intero testo), parte del IV e del VI libro. All'interno della vicenda di
Lucio, sono inserite tantissimi racconti e la vicenda di Lucio è una cornice che ospita altri racconti
che sono raccontati da dei narratori di secondo grado ( i personaggi delle varie vicende).
Boccaccio prese ispirazione da Apuleio per alcune novelle del Decameron. Diverse novelle di
Apuleio trattano del tema dell'adulterio e anche dei mezzi escogitati da uomini e donne per
raggiungere gli amanti e ingannare i coniugi, quindi tema dell'astuzia poi ripreso da Boccaccio.
Questi racconti sono di magia, sono racconti che Apuleio definisce appartenenti al genere milesio,
dalle fabule Milesie (già incontrare dal Satyricon). Nelle metamorfosi di Apuleio sono contenute
molte fabule Milesie, sono fabule a carattere realistiche e licenzioso. Questo genere viene preso
perché, guardando la trama, queste si possono interpretare in chiave allegorica. Il romanzo si
avvicina molto anche al romanzo d'avventura greco perché il protagonista affronta varie peripezie,
inserisce vicende e personaggi secondari. Alla fine, le avventure si concludono con un lieto fine,
con il ricongiungimento degli amanti,
Quindi, nel romanzo vi è una contrapposizione tra la curiositas e la soluzione religiosa. Lucio, per
colpa della sua curiosità, si trasforma in asino e solo grazie all'invocazione della dea Iside ritorna
umano. Poi vi è l'antitesi tra caso e visione provvidenziale perchè è proprio grazie al caso che la
serva scambia i vasetti di unguenti. Il caso domina molto nel romanzo.
Lucio, nel suo percorso, sembra atteso dalle divinità. Il suo percorso sarà quello di passare da uno
stazio di degradazione fino a uno di rinascita. Infatti, anche Apuleio fu iniziato probabilmente del
culto di Iside e sembra che si sostituisce a Lucio nel romanzo perché all'interno si dice che,
nell'ultimo libro, al sacerdote di Iside si dovrà presentare un cittadino di Madaura, ma Lucio era
greco mentre Apuleio era di Madaura. C'è un po' di autobiografia di Apuleio nel romanzo perché
anche lui era inserito nel culto di Iside, si interessa di magia nel corso della sua vita, e quindi
un'altra antitesi nel romanzo è quella tra autobiografismo e dimensione universale che assume un
significato simbolico.
STILE DI APUELIO
Il lessico di Apuelio è originale. Lui era retore e utilizzava i vari artifici retorici, inoltre mette insieme
termini arcaici, neologismi, termini di uso popolare, soprattutto punto molto sull'etimologia delle
parole → ovvero sceglie le parole attentamente, fa attenzione ai prefissi e le radici come Seneca.
PAG.564 L'EROTISMO E L'ASTUZIA → è una novella dove esce fuori il misticismo e il realismo in
Apuleio. Appartiene al IX libro e Lucio si trova nella casa di un mugnaio e assiste ad una scena
dove la moglie del mugnaio tradisce il marito con un giovane, prepara a questa una cena però il
marito torna prima e l'amante si deve nascondere. Prima di questo. Una vecchia amica della
donna aveva raccontato a questa donna come in città ci sia un uomo che è sicuro, è capace di
mentire bene che i mariti credono a questo uomo senza dubitare, quindi sta tornando un po'
indietro nel tempo. Nella novella del libro, viene raccontata una scena di quest'uomo furbo che,
essendo l'amante di una donna, inventa al marito di questa una bravata per discolparsi.
Nella storia, questo uomo lascia la moglie con lo schiavo che la controlla però l'amante riesce a
corrompere lo schiavo. L'amante stava per essere scoperto perché aveva lasciato i sandali a casa
della donna mentre stava scappando e inventa che lo schiavo gli aveva rubato i sandali.
BRANO CLASSROOM ASINO MULTISCIUS → si tratta di un momento in cui l'asino Lucio riflette
sulla sua condizione. E' diventato schiavo di un mugnaio e sta per trascinare la macina del mulino
come gli altri asini. Vedendo gli altri asini lì, che sono abbrutiti dal lavoro, Lucio teme di diventare
come loro però dice anche che ringrazia la sorte di essere un asino e lo dice perché da asino lui
può assistere alle diverse esperienze che fanno gli uomini senza essere capito e si definisce
MULTISCIUS → è un neologismo, una parola desueta e vuol dire colui che conosce molte cose,
addirittura si paragona a Odisseo perché lui aveva visto molte città e popoli. Si nota il realismo
nella descrizione degli asini, loro percorrono la stessa strada in tondo e questo è diverso da quello
che Lucio aveva sempre fatto perché lui aveva fatto tante esperienze. Viene citata la curiositas,
che spesso può essere dannosa o può consentire all'uomo-asino di conoscere fatti o eventi
negativi per poi potersene distaccare. Da questo passo si tona il fatto che abbiamo un narratore
omodiegetico, Lucio, che scrive e parla in prima persona a posteriori.
E' la fortuna che, dal momento in cui Lucio viene trasformato e viene rapito, interviene e può
indurre a circostanze negative però Lucio sta cogliendo ciò che di positivo c'è stato di queste
esperienze. Quando poi Lucio farà la preghiera ad Iside, la fortuna si tramuterà in provvidenza
grazie alla dea Iside perché quando Lucio attua questa conversione, si avvicina ad Iside e la
prega, la dea lo farà diventare suo iniziato e da lì lo proteggerà. Il caso cieco diventerà
provvidenza, cioè Lucio sarà sotto la protezione della dea.
PAG.574 PSICHE CONTEMPLA AMORE DI NASCOSTO → tratta del momento di quando Psiche
vede Cupido. Psiche è presa dal dubbio e dall'agitazione a causa di ciò che le avevano detto le
sorelle riguardo Cupido e l'hanno convinta a vederlo in volto di notte, mentre lui dormiva.
PAG.554 LA PREGHIERA ALLA LUNA → Lucio, dopo che è riuscito a fuggire dal circo dove si
doveva esibire, si reca in una spiaggia e si addormenta. Appena si sveglia, fa questa preghiera a
Iside, e si rivolge alla luna. Lucio designa la figura di Iside e appare come una dea unica, da cui
tutto l'universo dipende, una forza divina unica (siamo al di là del politeismo). Lucio, immergendo la
testa in acqua per 7 volte, compie un rito di iniziazione, una purificazione. Lucio piange e con
queste lacrime si intende la devozione e consolazione nel pregare la dea, però metaforicamente
stanno a significare pentimento (per essere stato troppo legato alla materialità, visto che era asino
era stato costretto e tutto questo perché aveva indirizzato i suoi desideri verso qualcosa di non
buono, come la magia e la sua curiosità). Quindi aveva deviato dal vero bene. Desiderio di
purificazione e pentimento. Nella luna, si vede come Lucio intravede tutte le divinità, sincretismo
religioso. Venere sta a significare l'amore, l'unione e la propagazione della stirpe. Demetra indica
la fecondità della terra. Proserpina consente la separazione tra mondo degli Inferi e mondo
terreno. Alla fine, si descrive la cerimonia dove Lucio mangerà la corona di rose ritrasformandosi in
uomo. Viene descritta tutta la trasformazione e ricorda Ovidio.