Vita
Nasce a Verona intorno al 84 a.C., da una famiglia aristocratica. Si trasferisce poi a
Roma dove si dedica alla poesia, agli studi, amicizie e all’amore; questo modo di
vivere era tipico dell’aristocrazia di quel tempo, che preferiva l’otium agli impegni
lavorativi.. Strinse amicizia con Cornelio Nepote, a cui dedicò parte del suo Liber, e con
Ortensio Ortalo. La maggior parte della sua giovane vita è incentrata sull’amore per
Lesbia (vedi paragrafo successivo) e per il resto non vi sono molte altre notizie, giusto
la morte del fratello che lo portò a recarsi in Asia Minore. Non sfruttò però questo
viaggio per arricchirsi e tornato in Italia, si trasferì a Roma, dove intorno al 54 a.C.
morì.
Il Liber
Ed è proprio l’amore a rappresentare il filo conduttore del Liber; l’opera è una raccolta
di 113 carmi, e introduce una lirica soggettiva. I carmi all’interno dell’opera sono
divisi in:
Lo stile
Un inconfondibile stile lirico
- Nei “carmi brevi” si possono notare apostrofi, auto allocuzioni, indicatori diretti di
prima e seconda persona; tutti elementi che indicano necessariamente un dialogo
prima di tutto interiore, e poi con gli altri. Questi componimenti tendono ad
allontanarsi dalle situazioni tipiche della lirica greca e ad avvicinarsi invece a quelle
della vita quotidiana.
- Nei carmina docta invece hanno la maggioranza gli indicatori di terze persone e
tempi del passato; forme che escludono un appello diretto con l’interlocutore.
Nonostante ciò vi sono sempre e comunque allusioni alla sfera personale.
Varietà e sperimentalismo
Lo stile di Catullo presenta varietà linguistiche, come neologismi, ma soprattutto
fusione di registri diversi; infatti si trova nei componimenti catulliani un
accostamento di aulico e profano. Da una parte si può quindi assistere all’utilizzo
di un linguaggio popolare e scurrile, forme dialogiche, diminutivi e modi
proverbiali. Dall’altra però sono diffusi similutidini, grecismi dotti e arcaismi
letterari. Anche nei carmina docta compaiono diminutivi ed elementi simili aventi lo
scopo di “umanizzare” il mito.
Per quanto riguarda le figure retoriche invece, Catullo le utilizza per esprimere il
proprio stato d’animo.
Sul piano metrico, segna una nuova epoca per la poesia latina, infatti recupera la
lirica della grecità classica; riprende poi il difficoltoso metro dell’ode saffica e
alcuni espedienti come mettere uno stesso verso all’inizio e alla fine del
componimento. Sviluppa anche la tendenza a racchiudere nel singolo verso una
frase di senso compiuto e far sì che non vi siano monosillabi nella chiusa.