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Plinio il Giovane

La vita e le opere Nato nel 61 a.C. a Como e rimasto orfano di padre fu adottato dallo zio materno Plinio il Vecchio, il quale mor durante l eruzione del Vesuvio. Esercit fin da giovane e con successo l avvocatura, sostenendo diverse cause di rilevante interesse pubblico. Perco rse un rapido cursus honorum. La carriera politica continu so tto prima sotto Domiziano e poi sotto Traiano. L unica orazione pervenuta a noi il Panegyricus (con la quale ringrazi Tacito per la carica di consolato). Le altre orazioni erano riferite alla citt di Como. Plinio poneva molta importanza all ornamentazione formale, ma non quanto i suoi contemporanei, anche perch riteneva pericoloso un eccesso in tal senso per la vivacit del discorso detto . Il Panegyricus Questo testo un discorso di gratiarum actio (azione di ringraziamento, per la carica di consol ato) indirizzato a Traiano. Fu pronunciato davanti a lui in persona, ma non interamente (per la quale esposizione erano richiesti 3 giorni). E un reperto sicuramente m olto importante perch l unica orazione supersite dal tempo di Cicerone fino all et tar doantica. Questo considerabile un manifesto di ideologia traianea, con la sua felice mediazione tra libertas e principatus. La prima identificata da Traiano e l altra da Do miziano. Plinio sottolinea l alleanza del principe col senato, esaltandola: ambizi one vana dato il fallimento di Seneca con Nerone. L epistolario Tale opera quella per cui viene maggiormente ricordato (secondo solo alle epistole di Cicerone). Tutte le lettere in esso c ontenute sono ampie e elegantemente rifinite, ognuna studiata fin dall inizio per la pubblicazione (contrariamente a quelle ciceroniane, a cui si ispir lo stesso Plinio. Lo stile:

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Fraseggio armonico; Ricerca di un periodare architettonico; Manierismo.

Il vero valore di questo epistolario sta nel suo essere un documento di costume civile e culturale dell et domizianea e traianea, specifico dell alta aristocrazia. Plinio entusiasta della sua societ, per lui non esiste decadenza o crisi. Il suo tuttavia un mon dano passatempo piuttosto che una ricerca intellettuale.

Agostino
La giovinezza in Africa e la maturit in Italia Da piccolo inizi subito gli studi di retorica e si dedic alla lettura dei classici latini. Fu anch esso (come Plinio) uno s timatore di Cicerone. Terminati gli studi si dedic all insegnamento, apr endo a 23 anni una scuola nella sua citt natale e poi a Cartagine. A 30 anni si trasfer a Roma e si dedic all insegnamento della retorica presso una cattedra a Milano. Il suo percorso di fede fu travagliato, dal cr istianesimo al manicheismo, che poi abbandon. A contatto con la filosofia neoplatonica si riavvicin alla fede: attravers un cammino filosofico al termine del quale si sent persuaso dalla fede, convertendosi a 32 anni e facendosi battezzare. Torn cos nella sua citt natale, ma durante il viaggio mor la madre a Ostia. Intraprese cos l esperienza di vita monastica e riprese l attivit di scrittore. In seguito divenne vescovo di Ippona e approfond lo studio delle Sacre Scritture. Visse perseguendo la preghiera e la povert, la predicazione e l attivit dei pastorali. Mor a circa 76 anni. Le Confessiones L opera presenta un genere assolutamente nuovo: l autobiografia spirituale. Gi in precedenza Agostino aveva introdotto il te ma del colloquio interiore alla ricerca di Dio. Tratt important i temi quali l anima e la sua immortalit e la sua irresistibile attrazione verso Dio. Le Confessiones sono la storia di un anima (quella di Agostino) ma il continuo rimando a Dio ne fa la storia di Dio nell anim a , e quindi una progressiva rivelazione dell opera della grazia divina. Il cuore non avr pace fin quando non riposer in Dio, ci significa che la realt pi intima dell anima il suo essere in ricerca . Il colloquio con Dio necessario, l anima in costante ricerca di Dio e Dio non pu non andarle incontro, e lei scoprendolo gli si confessa . Agostino (in quanto anima confessante ) non esita a descrivere anche gli aspetti pi oscuri della propria personalit: non ha timore a mostrare in tutta la sua pochezza e fragilit il proprio animo, in modo che possa brillare la grandezza di Dio. Agostino raggiunge vette di indagine interiore fino ad allora sconosciute. Dopo aver descritto il lungo e tortuoso percorso che ha permesso l incontro dell anima con Dio, la parte finale dell opera consta di una parte dottrinaria, in cui si afferma il dominio di Dio sulla storia e sul tempo. Il De civitate Dei E una grandiosa sintesi storica fondata sulla contrapposizione tra il mondo passegg ero di Babilonia, immagine della citt terrena, soggetta al divenire della storia e destinata quindi a nascere e a morire, e il mondo eterno della citt di Dio, la Gerusalemme celeste. Il cristiano chiamato a vivere in Babilonia con lo sguardo rivolto sempre verso Gerusalemme. La provvidenza ha un ruo lo preciso nelle vic ende umane: prepara la salvezza dell umanit guidando le vicende e gli uomini verso la meta della Gerusalemme Celeste. La Gerusalemme cel este non trova la propria anticipazione nell impero n in alcun altra organizzazione umana, non collocabile n geogra ficamente n storicamente, ma convive con la Babilonia terrena in tutte quelle persone che coltivano l amore per Dio e per il prossimo. Lo stile Agostino presenta una forte formazione retorica. Tuttavia la retorica nei suoi scritti non viene strumentalizza ta a fini puramente estetici ma viene spiritualizzata in forma di disciplina interiore. Diventa quindi impossibile un analisi univoca dello stile di Agost ino. Lo stile infatti segue i movimenti della confessione ed esprime il coinvolgimento anche emotivo che essa suscita. E la fusione della ricchezza di mezzi espressivi ciceroniana e la semplice linearit evangelica. Uno stile caratterizzato da uno spiccato senso musicale. Le frasi brevi e spezzate (Confessiones) si trasformano in ampie architetture (De civitate Dei), in cui lo stile (che procede sicuro di s perch sicuro di Dio ) si fa specchio dell ordine provvidenziale che regola l universo. La variet di registri che si incontra nelle sue opere dell incredibile.

Apuleio
La vita e le opere Nacque a Madura in Africa. Studi grammatica e retorica a Cartagine , approfond personali studi filosofici ad Atene e fece l avvocato a Roma per 5 anni. Fu sempre interessato alle religioni, era devoto a Esculapio (dio della medicina) e si fece iniziare ai misteri di Demetra ad Eleusi. Spos Pudentilla, ma fu denunciato di averla sedotta con la magia. Si difese dalla denuncia con l Apologia, pronuncia ta durante il processo. Torn a Cartagine come intellettuale. Ricco di interessi e curiosit, molte delle su e opere (natura, storia, epigrammi, aneddoti ecc) sono andate perse. Un affascinante e misterioso intellettuale La tradizione ha trasmesso un ritratto suggestivo di Apuleio, circondando di un atmosfera di mistero questo filosofo platoni co . Apuleio giudica senza discernimento sia chi privo di fede (presuntuosi) sia chi ostentato nella fede (pavidi).

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Rifiuto di una religiosit solo rituale : la fede non dev essere qualcosa di istintivo, ma esito di un cammino di ricerca alimentato dall amore per la verit e dal dovere verso gli di . La verit riservata ad un lite di iniziati : che affronteranno appunto quel cammino di ricerca che porta alla rivelazione. La verit va scoperta sperimentalmente : questa trasforma la vita, elevandola al divino.

Il romanzo di Lucio l asino

Trama: Il giovane protagonista, di nome Lucio, narra in prima persona delle incredibili peripezie capitategli dal moment o in cui si trasform in asino, pur conservando la coscienza di uomo. Da questo momento egli intraprende un percorso di maturazione che lo porter a disfarsi della sua curiosit e della sua sessualit disturbata, che si concluder con l invocazione alla d ea Iside, che gli permetter di prendere l antidoto per tornare ad esser uomo. I diversi livelli dell opera : o Primo livello: la semplice narrazione finalizzata al divertimento e allo stupore dei lettori (preannunciata nel proemio). o Secondo: l esempio mitologico di Amore e Psiche. o Terzo: Invito al lettore affinch tenda il proprio animo con uno sforzo di comprensione, per trovare la vera felicit. o La piacevolezza del racconto un mezzo per rendere pi efficace il messaggio. Temi:

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L uomo che diventa bestia: molto diffuse nell antichit (basti pensare a Circe che trasformava gli uomini in animali). Trasformazione esteriore e interiore : Il riferimento nel proemio alle figure e ai destini dei personaggi fa capire come non sia l aspetto esteriore che quello interiore vengono coinvolti: Lucio compie un vero e proprio cammino di conversione. Si tratta quindi di un romanzo di formazione, che racconta di un processo di crescita e maturazione interiore (dall adolescenza sventata alla maturit responsabile ). L autore protagonista: Apuleio era un famoso avvocato che aveva avuto dei problemi in patria. Db unque sotto le spoglie dell io-narratore, Lucio, riaffiora la figura dell autore; il giovane curioso, incauto amante ed esploratore del mondo con le sue orecchie d asino, cede infine il proscenio al retore affermato, che esercita la sua applaudita professione sul solido fondamento della filosofia platonica.

La fiaba di Amore e Psiche Essa si presenta come un racconto nel racconto (occupa 3 libri su 11), ed incentrata sul motivo platonico della bellezza su scitatrice di amore e di elevazione spirituale. Psiche perde il suo ragazzo Amore, e per riconquistarlo deve affrontare una serie d i prove (lampante il parallelo con la figura di Lucio). Apuleio fa di questa storia di separazione e riunificazione un allegoria dell itinerario che pu condurre l anima al suo vero orizzonte (curandosi di fornire degli indizi per cogliere il riferimento continuo a Lucio).

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Lo stile

Entrambi puniti per la loro curiosit; Entrambi percorrono un itinerario di sofferenze; Dopo l espiazione saranno premiati.

E rilevabile una sontuosa inventiva asiana :

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Clausole musicali in fine di periodo (allitterazioni, assonanze, omoteleuti ecc). Ampie descrizioni pittoriche che danno colore all opera: non mira all unit del colpo d occhio, ma alla rifinitura di ogni aspetto. Uso di termini desueti e ricercati come di espressioni popolari. Prestigiatore della parola, c apace di suscitare illusioni e sensazioni verbali.

Tacito
L Agricola Tacito vi svolge la laudatio funebris del suocero Gneo Giulio Agricola, non al momento del suo funerale (perch assente da Ro ma) ma in seguito come risarcimento postumo (pubblicata solo d opo la morte di Domiziano). L agricola non definibile in un genere letterario ben definito, in quanto si muove tra :

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1 - 4. La biografia: vengono riepilogate le tappe della carriera del protagonista; vengono narrati gli ultimi anni di vita del protagonista e la sua morte. 2. Il trattato etnogeografico: descrive i caratteri dell isola. 3. Monografia storica: vengono descritte le imprese mil itari di Agricola in Britannia e le sue relazioni politiche a Roma. 5. L elogio funebre: elogio finale di agricola, una pagina di straordinario impegno retorico che rimanda direttamente alla commossa e sublime eloquenza tipica del genere epiditt ico delle laudationes funebres.

Agricola seppe morire in silenzio, senza cercare la morte illustre e teatralizzata cara agli stoici (Seneca) che Tacito giudica di scarsa o nulla utilit per lo stato. Tacito quindi non elogia Agricola per questi motivi, ma per altri valori: servire con lealt e competenza lo stato, anche vivendo in un regime dispotico e violento (Domiziano). Dife ndendo Agricola l autore, indirettamente, difendeva s e attaccava Domiziano. Il corpo dell opera costituito dal racconto delle imprese di Agricola in Britannia incorniciato da due parti simmetriche, r ispettivamente il racconto della giovent e degli ult imi anni del protagonista. Alla fine dei 15 anni di silenzio causati dalla tirannide di Domiziano, Tacito aveva l esigenza di lasciare una memoria storica che lo coinvolgesse da vicino: in molte esperienze di Agricola, Tacito trova va le sue stesse esperienze, avendo modo di riflettere sui suoi comportamenti. L esemplarit di agricola non riguarda un modello astratto di virt ma investe il modo stesso di vivere e di comportarsi in momenti di tirannide, costit uendo un esempio per i posteri. 3 La Germania E quindi una rara monografia a carattere etnico -geografico latina. Il De origine et situ Germanorum (origine e regione dei germani) fu scritto nel 98 quando Traiano, succeduto a Nerva, si trovava sul fronte Germanico. La prima parte dedicata alla trattazione dei costumi dei germani e la seconda alla presentazione delle singole trib. Quest opera ha molte finalit: quella informativa, di far co noscere un popolo che da 2 secoli era entrato a contatto con i romani, quella politica, nello spiegare l indugio di Tr aiano da poco eletto sul fronte militare e di consigliare all imperatore stesso un intervento deciso, e l intento morale nel porre a confronto la incontamina ta, seppur primitiva, societ germanica a quella corrotta romana. Dialogus de orationibus Si a lungo dubitato della paternit di questo scritto. Esso si inserisce nella tradizione del dialogo ciceroniano e risale agli an ni successivi al 100. Esso si riferisce a una discussione tra il 75 e il 77 a cui Tacito ha assistito nella quale si dibatteva il p rimato della poesia e dell eloquenza e in seguito la decadenza dell oratoria causata dall educazione moderna o dalla fine della repubblica. Tacito non esprime direttamente il proprio parere ma sembra d accordo con la superiorit del primato della poesia, r iconoscendo la necessit di un principato esprimendo per una sfiducia sul recupero della grande eloquenza repubblicana. Historiae Scritti nel primo decennio del 100, giunta a noi senza titolo doveva essere molto ampia, in 12 o 14 libri composti ne l primo decennio del II secoli, ma ci sono rimasti solo i primi 5 libri che contengono sino al 70. Tacito eredita la concezione della storia come ragionamento e analisi dello stato. Le Historiae narravano le vicende tra il 6 8 (morte Nerone) e il 96 (morte Domiziano), offendo il quadro dello scontro tra potere centrale e province. Analisi dei costi e del fallimento del principato. Annales Scritti nel 112-113, successivi alle Historiae, abbracciano un periodo di storia anteriore: dalla morte di Augusto (14) a quella di Nerone (68). L opera doveva essere formata da 16 o 18 libri ma ce ne rimangono solo poc hi. Analisi delle cause e dei meccanismi del potere imperiale . Sia gli Annales che le Historiae vertono attorno a due poli:

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La periferia: luogo di disordini, di rivolte represse ecc dove gli uomini possono dare prova di capacit militari e dedizione a Roma. Il centro: luogo di efferatezze, intrichi, dissolutezza, corruzione ecc che appare invece dominato dalle figure ambiziose, si nistre e senza scrupoli di mogli, liberti e cortigiani.

Tacito riconosce la necessit storica del principatus, inizialmente ha f iducia in esso ma presto ne riconosce la natura tirannica cos: nelle Historie deriva ansia e preoccupazione e negli Annales pessimismo. Se al tempo dell Agricola Tacito poteva ancora credere nella possibilit di conciliare principatus e liberta, e se fors e ancora negli anni delle Historiae si era cullato in questa illusione, negli Annales il velo di speranza crolla: dietro una finta verit si celava un nuovo regime tirannico che creava attorno a se un popolo di adulatori, desiderosi solo di non scontentare il sovrano. Tacito non punta mai ad una sterile conoscenza del passato, ma ad un analisi mirata al miglioramento della societ politica.

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