Sei sulla pagina 1di 5

Pensiero, ideologia, poetica di Pascoli

Si basa su cinque elementi che influiscono sulla base della sua poesia
1) Vicende biografiche, i lutti che segnano la sua vita (oggetto d'indagine della critica psicoanalitica)
2) Contesto culturale, momento di sviluppo e di crisi del Positivismo e dell'intellettuale
3) Sviluppo del Decadentismo, influisce sulla produzione pascoliana con elementi che si riallacciano
4) Preparazione classica
1)* Personalit complessa, che pu essere compresa in base alla vicende drammatiche che caratterizzano la sua
esistenza. Tutto il percorso poetico pascoliano pu essere visto come il tentativo continuo di ricostruire il
mondo beato dell'infanzia, in una prospettiva di regressione verso il calore, gli affetti, l'amore di un
microcosmo famigliare che sente perduto e tenta di ricostruirlo. Per Pascoli il mondo esterno e' il microcosmo
del male di dolore, sofferenza e mistero. Egli vive con un profondo disorientamento, angoscia, e solitudine,
rifiutando tutto ci che al di fuori del mondo famigliare, ed rinunciando alle gioie esteriori che si propone
di ricostruire il mondo del nido, dell'affetto, della protezione, un luogo dove si possa sentire figlio amato e
difeso. Pascoli rinuncia completamente all'amore al di fuori del nucleo famigliare. Il suo atteggiamento risulta
ambiguo nella sessualit tant' che la sua poesia non ha mai per tema l'amore o la donna. Vi sono soltanto
allusioni velate alla felicit altrui, all'erotismo altrui, amore e sesso altrui, e di fatto nella sua vita sceglie di non
sposarsi. Dal 1884 fino al 1895 Pascoli cerca di ricostruire il suo nido famigliare con le uniche sorelle rimaste
Ida e Maria (Mari), fino a che Ida si distacca da questo calore famigliare per sposarsi, ed questo distacco
che rafforza il legame con Maria che rinuncia a sposarsi. Pascoli vede il matrimonio come un lutto, un
tradimento, una rottura dei legami famigliari. Si dice che la gelosia di Maria sia stata la causa della rottura del
fidanzamento di Pascoli con la cugina Imelde Morri, mentre per quanto riguarda l'unica donna con cui Giovanni
ha avuto una relazione, ma di tipo intellettuale ed epistolare e' stata Emma Corcos, un amore platonico.
Verga : regressione-> mondo dei valori famigliari ancora di salvezza, tema dell'ostrica, nostalgia del luogo delle
proprie origini in cui si rifugia. Il progresso causa la perdita di tali valori e porta disgrazie. Pericolo mondo
moderno, dell'utilitarismo, della logica totale del profitto.
Pascoli: regressione-> mondo dell'infanzia, il nido famigliare, nostalgia del paradiso perduto in cui si rifugia.
Pericolo del mondo esterno. Poesia ancora di salvezza.
Il nido e' un luogo caldo, segreto, raccolto in una sua esistenza privata priva di rapporti con l'esterno. Il nido
come una casa e' riservata solo ai legami di sangue, intimi ed ancestrali, vissuti sotto il segno dei miti famigliari
e di un linguaggio privato ed esclusivo. L'ambito chiuso e geloso da cui non si sfugge mai, e' anche legato al
mondo dei famigliari morti e alla vigilanza del loro ricordo, ad esempio quello del padre che costituisce anche
il motivo della dispersione della famiglia ormai indifesa e la nostalgia e l'ispirazione ad un altro nido da
ricostruire.
2)* Pascoli risente dello sviluppo del Positivismo e della crisi dell'intellettuale. Il poeta nutre un sentimento di
sfiducia nei confronti della scienza, non crede nella conquista della scienza positiva, e' molto critico nei
confronti della modernit circostante, per cui ritiene che l'uomo viva un falso progresso, un'illusione che lo
porta alla distruzione. L'unica salvezza e' la fuga a ritroso nel segno della regressione, nel mondo dell'infanzia
perch tutto il resto tragedia. L'unico strumento d'indagine e' la poesia con il suo linguaggio rappresenta
l'unica ancora di salvezza e via di uscita. La visione dell'arte si riallaccia a quella del Decadentismo.
Realt esterna misteriosa e l'agire umano porta dolore e violenza.
Decadentismo: non vi sono certezze, meglio la certezza breve
La razionalit con la sua scienza, ragione e filosofia hanno fallito nella comprensione della realt, e l'unica
attivit ancora possibile verso la conoscenza percorribile e' l'arte, basata sull'intuizione (forma conoscitiva),
aspetto pre razionale, ed ' attraverso di essa che si pu squarciare l'oscurit e il mistero del mondo esterno
dell'esistenza umana, del buio. La forma espressiva diviene il simbolo che insieme all'intuizione divengono le
uniche maestre capaci di penetrare nel mistero delle cose e di coglierne le segrete corrispondenze. La poesia
consolazione, una conoscenza frammentaria, breve, improvvisa, momentanea, non chiara e precisa. Questo
aspetto della poesia si ritrova in Pascoli, ma ha aspetti di forte modernit con una formazione Ottocentesca
classicista, e decadente nella sensibilit.

Posizione antipositivistica: da Schopenhauer riprende il concetto di musica come linguaggio universale in


grado di esprimere attraverso i suoni l'essenza del mondo, per cui in Pascoli ritroviamo la dimensione sonora (il
significante) pi previ legnata rispetto al significato.
4)* Alla base della una formazione c' la cultura classica, Pascoli e' esperto di questa letteratura classica, tra i
classici viene influenzato da Dante e da Leopardi. Da Dante riprende una poesia piena di significati spirituali e
filosofici (allegorie, simboli), e dedica perfino dei saggi critici su questo autore del Duecento. Da Leopardi
riprende il concetto dell'umanit, condannata alla sofferenza, ma che pu inspirarsi alla fratellanza e
solidariet come ancora di salvezza per l'uomo. Altre influenze derivano dalla poesia classicista di Carducci e
dalla poesia dannunziana.
Il fanciullino: il poeta rilevatore e rivelatore della verit delle realt pi intime.
Prosa pubblicata nel 1897 sulla rivista Fiorentina " Il Marzocco" , il "Fanciullino" e' un trattato diviso in venti
capitoli, in cui Pascoli esprime la sua poetica. La scelta del titolo "il fanciullino" , diminutivo che richiama il
piccolo ovvero la dimensione infantile riguarda proprio l'atteggiamento infantile nel guardare il mondo, nello
scoprire e relazionarsi alle cose. Pascoli rifacendosi ad una tesi di Platone afferma che in ogni individuo
quando egli nasce vi siano due fanciulli, uno esteriore quello che matura, e quello interiore il "fanciullo
eterno" che guarda la realt con lo stesso candore dei primi uomini, e' una voce che tende a rimanere
ingenua, innocente, sempre allo stato di un fanciullino. Il fanciullino ha la capacit di ricreare la realt, di dare
un nuovo nome alle cose, e' sinonimo dell'espressione dei primitivi, in cui la poesia assume il ruolo centrale.
Progressivamente il fanciullino interiore tende ad atrofizzarsi fino ad ammutolire e morire, o tende a far sentire
meno la sua voce, e questo vale per tutti, tranne che per il poeta che sente sempre questa voce interiore. Nel
poeta il fanciullino detta ed ispira la poesia, una sorta di "dictator" , per Pascoli la poesia la registrazione per
istinto della voce del fanciullino, del suo stupore, della sua meraviglia, dei suoi trasalimenti privati dal
fanciullino ed espressi nella poesia. ' una registrazione senza filtri culturali, e' immediata, ed istintiva. Il
fanciullino la metafora dell'inconscio, che sente tutto ci che l'uomo non sente, va oltre al realt sensibile,
riesce a cogliere l'essenza delle cose, il mistero, la natura delle cose. ' da precisare che la facolt dello
stupore poetico e' innata in tutti gli uomini, ma il poeta si distingue da essi perch da ascolto a questa voce
interiore del fanciullino.
L'et della fanciullezza e' l'et del candore, dell'innocenza, in cui si viene dotati di intuizione e di alcune
capacit percettive, per cui il poeta e' come il fanciullo, che riesce ad osservare la realt cogliendone le
armonie segrete e le voci della natura che parlano solo a chi le sa ascoltare. Il poeta deve essere in grado di
usare l'intuizione e le sue capacit percettive, e soprattuto con lo stupore e la fantasia deve andare al di l degli
oggetti, mettendoli in relazione tra di loro e decifrandone, i simboli che nascondono la verit.
Decadentismo: fallimento del sensismo
Nel fanciullino: filosofia di Vico e di Leopardi, la poesia vera e' quella degli antichi, a cui impossibile tornare.
Pascoli afferma che possibile ritornare a quel tipo di poesia, lasciando spazio a questa dimensione primitiva
del fanciullino, poich la poesia ' una sorta di infanzia psichica che da voce alla meraviglia con cui il mondo si
presenta al fanciullo. I tratti del fanciullo-poeta comprendono una ingenuit inadatta alla vita reale, poich il
fanciullo e' colui che teme il buio, che parla alle bestie, che piange e ride senza perch. Il fine della poesia '
quello di scoprire e non creare il poetico che nelle cose, anche nelle pi piccole e difese.
Simbologia
Il lampo: simbolo che esprime l'ideologia della sua poesia, dell'evento poetico. Il fare la poesia ' visto come
un evento metereologico, improvviso come il lampo che squarcia l'oscurit, con la sua luce breve. La poesia
per Pascoli da la luce, illumina, fa comprendere momentaneamente all'uomo immerso nelle tenebre,
nell'oscurit che lo circonda.

Stile e lingua in Pascoli: plurilinguismo


Esattezza linguistica: Pascoli descrive il mondo delle piccole cose con un anime esatto, per cui la sua poesia
risulta ricca di tecnicismi, e di un uso di una vera nomenclatura per quanto riguarda l'ornitologia e la botanica.
Musicalit: l'importanza allo spazio musicale include l'uso delle onomatopee, anafore, ed allitterazioni, ed '
questa carica evocativa di suoni che richiama una certa indeterminatezza che ricorda la poetica simbolista ma
soprattutto quella leopardiana, la poetica del vago e dell'indefinito. Il predominio del significante della

dimensione visiva ed acustica delle parole contribuisce alla creazione delle analogie, ovvero suoni che si
richiamano tra loro indipendentemente dal significato e che svelano ed evidenziano l'irrazionalit segreta delle
cose.
Sperimentalismo lessicale: ai termini tecnici si affiancano termini preziosi, quotidiani e dialettali che insieme
alla musicalit e ad altre forme di linguaggio "inarticolato" contribuiscono a fare l'effetto di un plurilinguismo.
Secondo il critico Contini nella poesia di Pascoli si possono distinguere tre livelli di lingua: il linguaggio pre
grammaticale costruito da figure di suono, un linguaggio grammaticale che esprime la connessione logica
delle parole, ed infine un linguaggio post grammaticale ricco di termini tecnici, quotidiani, dialettali, e di
lingue speciali.
La sintassi frammentata: spesso la sintassi pascoliana si presenta frantumata con frasi collegate per asindeto,
sintassi che si articola in segmenti discontinui e linee spezzate posti l'uno di fronte all'altro, di cui rappresenta
un esempio di frammentismo. Costruzione ellittica, ovvero senza predicato verbale. Ritroviamo elementi del
frammentismo sottolineati dalle cesure (pause metriche) e dagli enjambement. A legare le immagini
collaborano una sintassi ripetitiva, i parallelismi che creano dei "cerchi musicali" ed istituiscono nessi intuitivi e
analogici.
Il silenzio: la poesia pascoliana e' ritenuta una poesia per sottrazione, ovvero per silenzio a differenza della
poesia dannunziana caratterizzata dall'accumulo e dalla giustapposizione. Il silenzio viene rimarcato dall'uso
dei tre puntini di sospensione che sfumano nell'indeterminatezza. Altri esempi di silenzio gli ritroviamo nel
frammentismo. Le pause sono quegli spazi bianchi, silenzi che portano dei significati.
Pascoli inaugura una linea poetica che proseguir fino a Montale.
Perch l'ornitologia?
Rifugiandosi nell'orizzonte rassicurante del mondo agreste da lui vissuto nell'infanzia conosciuto, favorisce
l'attenzione la sensibilit per glia animali, in particolare per gli uccelli dic un imita il suono attraverso le
onomatopee e cerca di ricreare un codice non umano, un linguaggio suo capace di caricasi di un misterioso
valore simbolico.
Il latino
Il latino di Pascoli e' duttile e pi movimentato, e' un latino che si aggancia a quello tardo e medievale che
carica di sfumature simboliche.
Uso della lingua normale per dare stabilit e certezza.
La poetica delle cose: gli oggetti divengono simboli per analogia, e il oro significato dipende da un'esigenza
interiore che attribuisce significato agli oggetti, spesso definiti o accompagnati da un suono: dimensione
uditiva e fonosimbolica (esprime un significato per mezzo dei suoni).
Fonosimbolismo: le parole vengono scelte all'interno delle poesie per il valore sonoro che hanno, ed
attraverso i suoni che si vuole celare determinati significati che viene desunto dal suono.
Esempio: il suono "U" richiama l'idea di morte, la "i" abbinata alla "n" richiama un momento di gioia, tintinnio,
vitalit.
Scelte metriche
Le scelte di Pascoli sono conservative, rifiuta le sperimentazioni pi radicali, ma non si serve mai del verso
libero (D'Annunzio) senza rime e regole metriche. Riprende l'endecasillabo (verso delle traduzioni) lo rinnova
nell'uso, che usa frantumandolo con gli enjambement, le pause interne per togliere solennit e conferire
musicalit evocativa e indeterminata. Usa forma di strofe "inconsuete" per la tradizione come il senario, a
differenza del novenario per creare ritmi nuovi.
Myricae (1900) nona definitiva edizione con 156 poesie in 15 sezioni
Il titolo si riferisce al nome latino delle tamerici, arbusti alti comuni nei paesaggi mediterranei, l'ispirazione
proviene da un verso delle Bucoliche di Virgilio, posto a epigrafe della raccolta: a noi piacciono gli arbusti e le
umili tamerici. L'epigrafe richiama le cose piccole, umili, quotidiane e di un tono comune e discorsivo, e
questo riferimento a Virgilio sottolinea la compresenza di registri differenti. Le sezioni interne sono organizzate
in base a raggruppamenti di forme metriche omogenee e si richiamano tra loro con una fitta trama di rimandi e
parallelismi. Le Myricae mostrano una preferenza per la forma poetica breve, l'illuminazione improvvisa, il
frammento lirico. In questa raccolta sono presenti una variet di metri, termini tecnici, l'assetto fonosimbolico,
l'uso dell'onomatopea, della sinestesia, dell'analogia (associazione di immagini tra loro distanti mediante salti

logici e sintattici), allitterazioni, attenzione sensibilit per tutti i suoni, l'ascolto della voce del fanciullino, e
infine i legami fonici tra le cose sottolineati anche tramite richiami al di l del singolo verso, in una sintassi
poetica complessa e ripetitiva che fa uso di rime interne, enjambement e riprese a distanza di singole parole.
Il tema centrale di tale raccolta e' quello della morte evocata e contemplata con il carattere del lamento
musicale e funebre, legata al mito della tragedia famigliare. Tuttavia il lutto supera la dimensione soggettiva e
si fa espressione di un dolore universale che domina la storia e insidia anche la natura agreste "madre
dolcissima" che consola ed inquieta. Il paesaggio non realistico ma sembra fluttuare in una dimensione
onirica che rende gli oggetti al suo interno inafferrabili e sfuggenti: l'apparenza realt idillica nasconde
un'oscura e minacciosa inquietudine. Nell'osservare la natura l'osservatore vi proietta le proprie sensazioni ed
angosce, ma essa anche argine alla sofferenza personale e al male della storia, di fatto immergersi in essa
pu contribuire a riequilibrare le disarmonie e i conflitti del soggetto.
Frammentismo-impressionismo.
Tre percorsi della poesia pascoliana
Le raccolte poetiche di Pascoli
In esse vengo non sempre affrontanti gli stessi temi, l'unica differenza tra le raccolte riguarda lo stile, le forme
metriche. Il genere poetico scelto. Fondamentali sono Myricae (dedicata alla memoria del padre) che inizia con
un epigrafe (versetto introduttivo) virgiliana: "Piacciono gli arbusti e le umili tamerici" sottolinea l'ispirazione
bassa, umile che caratterizza i testi.
I Poemetti sono distinti in primi e nuovi poemetti. All'inizio si ha un epigrafe virgiliana " Cose un po' pi
importanti" che sottolinea l'intenzione di trattare temi pi complessi con uno stile pi elevato.
I canti (canti leopardiani) del Castelvecchio (legame di appartenenza) scanditi dal succedersi delle stagioni,
portano la stessa epigrafe di Myricae, e sono due raccolte molti simili da un punto di vista stilistico. Presenta il
tema della tragedia famigliare, della morte con presenze ornitologiche, uso dell'endecasillabo, presenza del
plurilinguismo, uno sfondo agreste fitto di simboli e allusioni, e una visione del mondo pi approfondita.
Poemetti conviviali ricordano la poesia dannunziana, introdotti dall'epigrafe virgiliana "Non a tutti piacciono
gli arbusti" che introduce un'elevazione tematica e stilistica.
Odi ed inni introdotti dall'epigrafe Cantiamo!", sottolinea l'ispirazione civile dei componimenti.
Tutte le raccolte poetiche a parte sono soggette a continue revisioni, tant' che vengono rotate avanti
contemporaneamente e rielaborate, sono inquadrate in tre percorsi diversi, distinti ma simultanei.
1) Poesia del frammento breve delle piccole cose, dei quadri agresti, poesia d'ora taglio simbolista ed
impressionista: Myricae e Canti del Castelvecchio (opere d'arte)
2) Poesia pi complessa con componimenti pi elaborati ideologicamente, stilisticamente, e strutturalmente:
Poemetti, ed Odi ed inni.
3) Poesia latina e quella italiana di ispirazione classicista: Carmina e Poemi conviviali.

Decadentismo e Simbolismo
Contesto storico: 1870-1900
Accanto ai fattori che determinano lo sviluppo del Positivismo se ne sviluppano altri che concorro cono a
generare i due valori di ordine opposto, tutti adunabili sotto la definirne di irrazionalismo: tendenza a negare o
limitare il ruolo delle ragione nella conoscenza della realt, che appare come vaga, misteriosa, inafferrabile,
inconoscibile. Sul piano artistico-letterario la prima conseguenza di tutto ci la preferenza di temi psicologici,
religiosi, e spirituali.
Tutte queste tendenze sono caratterizzati dai punti:
1) Estrema esaltazione delle facolt irrazionali dell'uomo (istinto, sensualit) esaltati fino all'elogio della
violenza, glorificazione della guerra, purificatore del mondo.
2) Estrema accettazione dell'individualismo perch sono gli anni del boom di massa (cultura di massa, si
tende a livellare tutto), l'intellettuale si ribella alla societ, puntando sulle sue diversit, non vuole integrarsi
nella massa.
3) Superuomo (D'Annunzio) esaltazione delle personalit: un individuo che vuole affermare il suo primato,
il superuomo esalta i valori estetici a discapito di quelli morali.
4) Estetismo: culto esasperato della bellezza, collegato a questo valore e' il valore dell'arte per l'arte, tra gli
esteti Wilde, Wiseman, e Keats.
5) Profondo senso del mistero: la vita viene vista come un mistero, scoperta della religione e dello
spiritualismo misticheggiante. In filosofia spiccano filosofi come Nietzsche, Freud, e Bergson.

Il Simbolismo e' l'espressione dell'arte decadente in poesia che ha inizio in Francia nel 1886 con la
pubblicazione sul Figaro di un testo di Mames, che contiene i concetti fondamentali dell'arte simbolista ed
afferma che la poesia deve basarsi sulla forza evocativa delle parole e sulla sua sonorit musicale. Il
linguaggio poetico deve essere puro nel senso liberato da qualunque funzione descrittiva, e da ogni contatto
con la realt pratica, bens basato sulla parola intesa come strumento delle potenzialit capaci di suggerire
immagini vaghe e polisemiche (Baudelaire). La poesia non informa, non insegna. Il poeta parigino che
esprimer il Simbolismo sar Mallarm, il rappresentante pi maturo della poesia simbolista. Con il termine
"arte per arte", l'arte diviene fine a se stessa, termine che deriva da Croce in connotazione negativa che subito
dopo i poeti maledetti lo riprendono orgogliosamente. Questa poesia ' basata su un gioco di cadenze
ritmiche, immagini retoriche (sinestesia), simboliste (anafora, metafora): sono tute figure basate sull'intuizione.
L'arte deve riscattare l'uomo dalla realt che deve avere a che fare con l'intuizione del poeta.

Potrebbero piacerti anche