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Dopo la grande produzione di Giacomo Leopardi in Italia si nota una crisi delle tematiche poetiche. Le avanguardie infatti si oppongono ai vecchi pensieri ed ideologie ma non propongono nulla di nuovo e originale. La fase successiva, dal 1925 circa, nel periodo del fascismo, prende il nome di ERMETISMO. Gli esponenti di questa corrente non vogliono svelare a tutti il loro pensiero per questo i componimenti non sono di facile comprensione: le parole sono ricercate, nascoste. Poesie riservate a pochi insomma. Lermetismo, sviluppatosi a Firenze intorno alla met degli anni Trenta impiegato inizialmente con un significato negativo, poi identifica la poetica che teorizza una poesia difficile,chiusa , volutamente oscura Tale poetica sopravviver alla guerra, e si prolungher fino agli inizi degli anni cinquanta.. In questo periodo viene inserito anche Montale ma non rispecchia alla perfezione i canoni ermetici, ma essendo vissuto in questepoca gli storici lo hanno collegato a questo movimento.
scrive rispondendo ad una intervista immaginaria del 1946, afferma che il suo stile deve essere il pi possibile aderente alla realt, riuscire ad uscire da quella campana di vetro che gli impedisce questo stretto rapporto. Bisogna eliminare il velo sottile che ci mostra solo le illusioni e gli inganni del mondo ( influenza schopehauer ) e quindi non usare pi un linguaggio aulico ma stare attenti a non cadere nella semplicit quasi banale. Ossi di seppia si divide in quattro sezioni: il sistema di opposizioni: mare = natura = infanzia che si oppongo rispettivamente a terra = citt = maturit 2. domina il motivo dello scarto, dellosso di seppia abbandonato, della frantumazione, della distonia tra uomo e natura. Come riscatto dallatonia e dalla depressione dominanti, rimane solo la possibilit della lucida indifferenza, denominata divina ( spesso il male di vivere..) il messaggio del poeta pu essere solo negativo. 3. il mare diventa lemblema del distacco dal mare inteso come patria sognata 4. contiene i testi pi impegnati dove lio lirico accetta il proprio destino di sconfitta e di discesa verso il nulla, chiedendo per di poterlo affermare con dignit e senza vilt. 1.
A tre emblemi del male di vivere (il rivo strozzato, la foglia riarsa, il cavallo stramazzato) ne vengono contrapposti altrettanti di indifferenza ( la statua, la nuvola, il falco), vista come unica soluzione esistenziale. Le prime tre immagini di sofferenza esprimono impedimento, aridit, morte. Con questo climax del dolore dellesistenza inanimata, poi del vegetale e infine di quella animale Montale dichiara che il male nella vita e anzi nellesistenza ( da notare lanafora di era per valorizzare ogni singolo caso e luso di lettere come s, t,r z che rinviano ad un suono di dolore). Alle tre immagini negative si contrappongono quelle positive della seconda quartina: lunico bene possibile il distacco e lindifferenza. Oltre allopposizione male vs bene si pu notare anche quella basso vs alto: il bene rappresentato in un progressivo innalzamento, in contrasto con la terrestrit bassa delle tre immagini della prima quartina. Lindifferenza quasi una personificazione di una vera dea, la statua poi implica la vita umana nella quale compete sia la sonnolenza sia la condizione di pietrificazione. Il testo composto da due quartine ( rima abba cdda), la cadenza accresiuta dallenjambement tra il verso terzo e quarto di ciascuna strofa. nel testo possibile individuare una struttura binaria: il male collegato alla vita stessa (prima quartina) il bene alla distanza, alla imperturbabilit (seconda quartina). Il climax ascendente negativo si oppone a quello positivo della seconda quartina e ciscuno di questi termini presenta contrasto e rovesciamento rispetto al simmetrico della prima quartina. Infatti al movimento impedito del ruscello si oppone statica felice la statua, allo stramazzare a terra del cavallo si oppone il felice innalzarsi del falco verso lalto ma per la nuvola Montale ha voluto deludere le attese ( ci saremmo aspettati di trovare un vegetale). tuttavia tra la nuvola e la foglia secca possibile individuare un collegamento, se dalla nuvola potrebbe venire quella pioggia vivificante in grado di ridare freschezza alla foglia, impedendone linarimento.
LE OCCASIONI (1939)
Nelle occasioni presente una ideologia che oppone alla massificazione dilagante i valori elitari di unaristocrazia dello spirito, derivante dalla cultura liberale dellautore ma anche dalla tradizione umanistica e dallinfluenza di Foscolo. Lo stile per questo si innalza e si purifica. Prevale un monostilismo di matrice petrarchesca anche se con allegorie di derivazione dantesca. Si pu parlare si un vero e proprio classicismo modernista: si torna a una metrica pi tradizionale e allatteggiamento consueto del poeta lirico che si rivolge al tu della donna amata. Nellopera intende tacere loccasione-spinta, ovvero il momento soggettivo, e limitarsi a esprimere loggetto. Influente per questo la teoria del correlativo oggettivo elaborata da T.S Eliot: si rifiuta il metodo analogico delle corrispondenze fra soggetto e oggetto per tendere a esprimere solo loggettivit di immagini assunte come emblema di una condizione interiore taciuta o cancellata ( spiegare i concetti in maniera oggettiva senza esaltare momento soggettivo). Stretto anche il legame con Dante: Montale trasporta su un piano di astrattezza metafisica e di universalit la propria vicenda biografica e storica riproponendo la stessa alternativa fra salvezza e condanna e la stessa figura di mediazione ( la donna angelo di Beatrice) rispetto alla Divinit. Inoltre riutilizza termini e concetto della religione cristiana allinterno di una nuova cultura del tutto laica e di una nuova religione: quella delle lettere. La donna angelo, Clizia, assume le funzione di una salvifica Beatrice Dantesca. In sua assenza per, ed lassenza a prevalere, il soggetto appare frustato e sconfitto, ridotto a povera impotente pedina travolta sulla scacchiera della storia. Ma le rare apparizioni (occasioni) dellamata sembrano salvare non solo lui ma lintera societ umana. Deriva perci la centralit del motivo dello sguardo e degli occhi della donna amata e inoltre il titolo del libro che allude al carattere occasionale delle sue apparizioni.
SATURA ( 1971)
Durante gli anni del miracolo economico (1956 1963) , la moderna societ industriale comporta per Montale la certezza dellinevitabile morte della poesia e quindi induce il poeta a tacere. Solo con la morte della moglie ( 1964) spinge Montale ascrivere di nuovo dei versi che non hanno pi niente di sublime o di elevato ma si oppongono consapevolmente al confine tra poesia e prosa. Afferma infatti che solo questultima lunica poesia possibile. Nella societ del trionfo della spazzatura non pi, possibile distinguere tra valore e disvalore; perci si passa da una poesia selettiva a una inclusiva in cui si accetta ogni tipo di materiale, anche del pi eterogeneo. La poetica di Satura rappresenta dunque una svolta decisiva ,in senso basso, prosastico, satirico, comico e ironico. Il titolo allude non solo agli aspetti di satira politica e culturale ma anche alla variet e alla mescolanza dei temi e degli argomenti( dal latino satira o satura = tavola imbandita con diversi piatti; in tal modo si poteva soddisfare le esigenze di pi persone). Inoltre il titolo allude ad un senso di saziet di sovrabbondanza ,di non poterne pi del consumismo e del bombardamento di informazioni da parte delluniverso dei mass-media. Accanto al motivo della morte della moglie unaltro tema dominante quello di vivere dopo la catastrofe, dopo unalluvione che ha sommerso tutti i valori del passato. Di conseguenza sono scomparse tutte le contraddizioni ed tramontata qualsiasi percezione del passato e del futuro, mentre domina assoluta lautorit del presente. Per questo un atteggiamento lucido e dissacratorio, amaramente divertito. La struttura del libro non pi romanzesca come nei primi tre,n volta a comunicare, con la sua stessa organizzazione, un messaggio propositivo, magari anche solo quello della salvaguardia dellorgoglio personale.
Il libro si suddivide in quattro sezioni: xenia I, xenia II , satura I e satura II. Il termine Xenia deriva dal latino e indica i doni inviati a un amico che stato nostro ospite. In questo caso il titolo allude a unofferta votiva alla moglie morta. Mosca il soprannome della moglie e cosi viene celebrata (come le mosche) la sua capacit di adattarsi a quel trionfo della spazzatura che ormai la civilt contemporanea, la sua capacit di orientarsi nellinforme quotidiano, senza farsi ingannare dagli astratti valori degli intellettuali. Rispetto a Clizia ,mosca ha perso ogni elevatezza intellettuale e spirituale, diventa quasi una saggezza originari e primitiva. Mosca inoltre ha insegnato al poeta non solo a sopravvivere ma anche a difendersi attraverso lironia, il sarcasmo, la demistificazione delle ideologie e degli autoinganni della societ e della cultura.
Dopo lalluvione prima di liberare la cantina sono passati alcuni giorni durante i quali gli oggeti a poco a poco sono stati distrutti e hanno perso la loro identit. La crisi degli oggetti sommersi dal fango corrisponde alla crisi del poeta che in essi si era riconosciuto. Egli stato aggredito non dal fango ma dalla storia e cio coinvolto nella mancanza di significato e nella assurda volgarit della storia. Si tratta di un allegorismo negativo, corrispondente allo scetticismo e al nichilismo dellultimo Montale.Si denuncia la catastrofe che ha portato alla distruzione dei valori degli anni Trenta. Il riferimento alla ideologia umanistica ovvero la convinzione di poter affermare la propria identit e difendere il significato della cultura attraverso lisolamento e la conservazione dei valori e della poesia: la cantina rappresenta la cittadella delle lettere.Si osservi che Montale non intende difendere i valori del passato che riconosce in se stessi assurdi, ma solo constatare la fine , con essi di qualsivoglia possibilit di valore.I vecchi ideali religiosi e morali non sono sostituiti da nuovi. Montale si limita infatti a sostenere la necessit di una saggezza elementare e per cosi dire biologica: come il coraggio di esistere di Mosca.
I DIARI
SI DEVE PREFERIRE Capitolo 4 Fenomenologia ci narra della formazione filosofica della coscienza. Allinizio COSCIENZA designa la certezza, la nostra certezza che la realt stia tutta fuori dalla coscienza, nelloggetto, o genericamente che il mondo sia gi costituito al di fuori del soggetto e che a lui spetti solo conoscerlo per come . La prima esperienza della coscienza la CERTEZZA ESNSIBILE: la coscienza certa che il dato sensibile immediato sia verit. Questa per una certezza fragile: il mondo sensibile molteplice e incerto. La crisi della certezza sensibile determina il passaggio alla PERCEZIONE: ora la coscienza ritiene che la verit stia nella cosa percepita, la sostanza.A questa veduta per si pu opporre la visione empirista secondo cui la cosa non altro se non linsieme delle sue propriet. Con la negazione della verit della percezione si giunge al terzo passaggio, dellINTELLETTO. La coscienza riconosce che la sostanza non ha verit in see stessa ma solo nelle relazioni con le altre cose, regolate da leggi a priori. La verit sta nellio che tiene insieme e costituisce il mondo sensibile attraverso le categorie. Si conclude cos il passaggio da coscienza ad autocoscienza: infatti conoscendo il mondo conosce in realt se stessa: non solo attraverso la parte teoretica ma anche con esperienze pratiche (prove che portano la coscenza a conoscere i propri limiti e a misurarsi con gli altri). La parte sullautocoscienza dedicata a tappe di carattere pratico: lesperienza dellappetito e del desiderio, il confronto/scontro con laltra autocoscienza, la definizione delle gerarchie di potere tra gli uomini e lesperienza del lavoro, che porta il servo da una condizione di schiavit ad una condizione di supremazia nei confronti del padrone. Nel lavoro si realizza lattivit umana di dar forma al mondo conformemente ad un progetto, rendendolo identico a s. Lautocoscienza dal lavoratore non del tutto pensata e consapevole. A questo fine si richiede il passaggio della coscienza attraverso altre figure: quella libert