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termine nichilismo; nel romanzo, Bazarov nega infatti i valori tradizionali della vecchia generazione
e riconosce propri quelli materialistici: negare per affermare.
Dal momento che lannichilimento di valori, o addirittura di interi sistemi ideologici,
comporta necessariamente listituzione di nuovi punti di riferimento, ne consegue che dal
nichilismo emerge una realt fondata sullesistenza di infiniti possibili valori che, essendo in
perenne trasformazione, evitano un ristagno rischioso e improduttivo.
Emerge una realt come sistema complesso basato sulle dinamiche fra paradigmi
coesistenti, in reciproca interazione e continua rigenerazione.
Che cosa rende per possibile questa incessante trasformazione?
Lequilibrio instabile della comunicazione.
Il principale motore del processo in esame pu essere identificato con la comunicazione,
nellaccezione di confronto fra sistemi distinti, fra singolo e sistema o fra singoli individui (a questo
caso si riducono spesso i primi due). Questa reciprocit pu effettivamente produrre una crisi o
una rivalutazione delle certezze perch o sostituite con delle nuove oppure in parte modificate. Le
diverse dinamiche di interazione potenzialmente scaturibili dal confronto dipendono dalla diversa
predisposizione dellindividuo ed in questo caso opportuno considerare anche il fattore
emotivo o del sistema. Tra le pi frequenti si evidenziano:
Comunque si manifesti il confronto, evidente che esso risponde in ogni caso a quello che
abbiamo definito nichilismo costruttivo, in unottica cio di continuo cambiamento ed evoluzione.
Limportanza del fattore comunicativo riecheggia nelle affermazioni di M. Heidegger8, che
parla di comunicazione esistenziale: non solo semplice possibilit, ma fattore necessario e quindi
irrinunciabile.
Un rifiuto totale del confronto risulta impensabile: infatti lisolamento comporterebbe,
soprattutto per il singolo, la morte sociale9; il caso dellasceta, simbolo universale
8
9
Cfr. M. Heidegger Sein und Zeit, tr. It. Essere e tempo, tr. di Pietro Chiodi, Milano, Longanesi & C., 1976; 34.
Cfr. . Durkheim Il suicidio. Studio di sociologia, a cura di R. Scramaglia, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Milano 2007
dellallontanamento dalla societ, che non riuscito a sfuggire alla comunicazione: stato proprio
il rapportarsi con gli uomini ad indurlo a cercare nuovi valori, fuggendo la vita sociale. Talvolta,
invece, il rifiuto del confronto provocherebbe, a lungo termine, un tentativo di riavvicinamento
volto a recuperare il contatto con gli altri.
Non analizzeremo in questa sede tutte le conseguenze esistenziali derivanti da una totale
assenza di comunicazione. Ci basti solo ricordare come, dallo (animale sociale)
aristotelico10 al Dialog zwischen Ich und Du (dialogo fra Io e Tu) di Feuerbach11, alla Beziehung IchDu (relazione io-tu) buberiana12, per tornare nuovamente alla sopracitata concezione
heideggeriana, laspetto comunicativo abbia rivestito nella storia del pensiero un ruolo di primaria
importanza, arrivando addirittura a costituire lessenza stessa delluomo.
Ecco dunque che, al contrario di quanto affermato da U. Galimberti13, la comunicazione non
necessariamente ostacolata dallospite inquietante; essa si configura piuttosto come il
catalizzatore indispensabile dellintero processo di nichilismo costruttivo.
Ora, una volta constatata la classica interpretazione negativa di nichilismo, e ridefinito
questultimo in senso costruttivo, ponendone le basi nella comunicazione, ci si trova di fronte ad
una realt in continuo cambiamento. Se dunque impossibile individuare dei centri di gravit
permanenti (per utilizzare unespressione di F. Battiato, che ben esprime il concetto), siamo forse
condannati a vivere in un caos irrimediabile? Dobbiamo forse rassegnarci ad un mondo senza
senso, sia esso il prodotto di un nichilismo apocalittico piuttosto che di un nichilismo costruttivo?
Che senso ha perpetuare questo ciclo di continua creazione e distruzione, se non si perviene mai
ad un punto fermo? Esiste allora una soluzione che ci liberi da questo stato?
Anything goes?
Innanzitutto, il caos prodotto dal nuovo nichilismo solo apparente. Potremmo meglio
definirlo come caos relativamente ordinato o pi semplicemente come ordine dinamico. A seguito
dei meccanismi comunicativi precedentemente illustrati, ogni sistema raggiunge uno stato di
precario equilibrio manifesto sia al suo interno, sia nei rapporti con gli altri sistemi, finch nuovi
fattori non interverranno a turbare questa condizione di quiete. In questo modo, in un sistema
aperto *+ le fluttuazioni al suo interno, le violazioni dellequilibrio, producono nuovo ordine,
imprevedibile ma rigorosamente analizzabile, che sorge proprio dal disordine 14: il sistema
complesso si autoregola attraverso la comunicazione.
In secondo luogo, il nichilismo costruttivo presenta innumerevoli vantaggi che non possiamo
esimerci dal considerare.
Come stato gi ripetuto, infatti opportuno abbandonare definitivamente limmotivata
paura di un ospite inquietante. Latteggiamento pi consono da assumere quello che gi lo
stesso Galimberti propone: imparare ad essere se stessi, apprendere la greca arte del vivere;
sviluppare la propria virt, intesa nel senso greco di capacit, ovvero labilit, nel nostro caso, di
10
Cfr. Aristotele Trattato dei governi (Politica); trad. di Bernardo Segni, Sonzogno, Milano 1905; II. Dello stesso
autore si veda anche Etica Nicomachea.
11
Crf. L. Feuerbach - Grundstze der Philosophie der Zukunft, Trad. It. Principi della filosofia dellavvenire. A cura di
Norberto Bobbio, Torino, Einaudi, 1971, 62.
12
Cfr. M. Buber Ich und du, tr. It. L'io e il tu, tr. Anna Maria Pastore, Irsef, Pavia 1991 (estratto da Il principio
dialogico e altri saggi)
13
Cfr. Nota 6
14
Cfr. R. Bodei La filosofia del Novecento, Donzelli Editore, Roma 1997.
guardare in faccia lospite e di metterlo alla porta, assumendosi cos, in accordo con Heidegger,
la scelta del proprio destino15.
Lhomme est ce quil se fait (luomo non altro che ci che si fa)16: lazione -la novitsolleva luomo dal peso dellapparente nulla e lo avvia alla libert e alla felicit, leudamona che
realizza il damon. Assume dunque un forte significato quel pensiero debole, che per la filosofia di
Vattimo consiste nella rinuncia ad una fondazione ultima, unica, normativa, allinterno di un
nichilismo che non pi un insulto, bens una parola chiave della nostra cultura 17.
In quanto demolitore edificante, esso si configura come condizione del progresso della
conoscenza, oltre che del pensiero divergente -inteso come libert di riflessione ed espressione-,
cos come della tolleranza e di tutti i principi cardine della migliore delle democrazie, impensabili
senza una bench minima possibilit di confutare, modificare o sostituire valori.
Ecco che, in una continua e positiva ridefinizione di equilibri temporaneamente ordinati, pu
essere traslato sul piano politico-sociale lanarchismo metodologico, lo Anything goes (qualsiasi
cosa pu andar bene) ritenuto da P. Feyerabend18 condizione favorevole del progresso
scientifico: con ci non si vuole giustificare alcun comportamento estremista, bens sottolineare
semplicemente come il nichilismo, nella sua nuova accezione costruttiva, sia tuttaltro che
Apocalisse e vortice di perdizione.
Valori, regole e verit traggono il loro significato dalla possibilit di essere infrante, fungendo
cos da stimolo al cambiamento.
Non pi distruzione, ma creazione. Non pi tramonto, ma alba dellumanit. Non pi
condanna, ma libert.
Alzando la testa sotto il peso delle incertezze.
Come i fiori: che bello vederli fiorire invece che appassire 19
Hanno collaborato:
Brizzio Diego
Campagner Oreste
Cibelli Alice
De Stefano Maia
Gallazzi Elia
Macaluso Elena
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