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A.Facchi
DIRITTI SOCIALI (anche diritti economici e culturali), diritti al lavoro, alla salute,
all'istruzione, alla famiglia, alla previdenza sociale si dicono sociali perch ne
titolare la persone in quanto appartenente ad un gruppo sociale; diritti a cui
corrisponde un obbligo di prestazione da parte dello Stato e dei suoi organi
l'attuazione legata alle RISORSE DISPONIBILI e quindi alle SCELTE ECONOMICHE E
POLITICHE, sono discrezionali e difficilmente giustiziabili.
Si sono aggiunti una categoria indefinita ed eterogenea di diritti (donne, minori,
malati,consumatori...) diritti di nuovi soggetti (future generazioni, l'embrione...) e
nuovi diritti (all'ambiente, al patrimonio genetico)
Cap. 1 TRA CINQUECENTO E SEICENTO: LA TEORIZZAZIONE DEI DIRITTI
ambiti
di
investitura divina e fornire tutela al popolo nei confronti del potere dei sovrani.
HOBBES (1588 1679) teorico dell'assolutismo, scrive il Leviatano, in natura gli
uomini sono titolari di illimitata libert, ma sono in situazione costante di instabilit,
incertezza, violenza, guerra di tutti contro tutti. Per uscire dalla quale, stringono un
patto che di unione tra loro e di completo assoggettamento al sovrano, sancendo
irrevocabile e completa sottomissione;in cambio il sovrano garantisce loro sicurezza
per le persone e beni.
Locke (1632 1704) teorico del liberalismo, lo stato di natura teorizzato come stato
di perfetta libert di regolare proprie azioni e disporre dei beni, vi eguale
distribuzione di poteri e propriet tra gli uomini; i diritti degli uomini per sono
precari, il potere politico nasce quando gli uomini rinunciano a farsi giustizia da s e
delegano ad un'autorit il compito di proteggerli., attraverso fissazione di norme
eguali x tutti, e la loro applicazione da parte di alcuni soggetti autorizzati dalla
comunit. Egli teorizza il passaggio dallo stato di natura attraverso due distinte fasi:
Quadro storico, storia inglese del Seicento, con affermazione anche istituzionale dei
diritti di libert:
1628 Petition of Rights, ribadisce antiche libert e tutele nei confronti del potere
sovrano
1679 Habeas Corpus Act, si estendono a tutti gli inglesi garanzie in caso di arresto
affermate nella Magna Charta.
1689 Bill of Rights, si stabiliscono diritti del popolo inglese e subordinazione
monarchia alle leggi del Parlamento, che garante della religione, delle leggi e delle
libert dei sudditi...ma non ha pretese di universalit, non proclama diritti dell'uomo,
ma diritti degli inglesi, derivanti dalla loro storia.
4. La propriet individuale, archetipo del diritto soggettivo.
Idea di propriet, dominium di un soggetto, intesa come potere di disposizione
esclusiva che ha la persona sui propri beni, materiali, libert personali, vita, integrit
fisica... concezione che troviamo anche in Locke, che per non include alla libert
contrattuale alcuni beni, in quanto diritti indisponibili (farsi schiavo). Propriet
individuale di beni annoverata tra i diritti naturali dell'uomo, poich la sua
affermazione accompagna la nascita della classe imprenditoriale borghese; la
necessit di tutelare la propriet privata intesa anche come capacit di avere relazioni
1804, Code Napoleon, pietra miliare del Civil Law (tradizione giuridica), si
rivolge alla persone come soggetto di diritto, abolizione diritti di casta,
garantisce accessibilit alla propriet individuale, laicit istituzione del
matrimonio, principi su cui si basa:
chiarezza, poche disposizioni certezza del diritto
nessuno pu addurre ignoranza
interpretazione letterale-formale, senza introdurre elementi personali,
uguaglianza di tutti gli uomini (liberi, maschi)
nullum crimen sine lege
quanto posti dall'ordinamento giuridico dello Stato, e validi solo all'interno dei suoi
confini).
Il giuspositivismo ha origini nella teoria di Hobbes, ma vero fondatore Bentham
(tradizione utilitarista maggior felicit x il maggior numero, il diritto non ha contenuto
necessario, definito come tale perch vi dichiarazione di volont del sovrano...)
critica diritto naturale perch in realt indica ci che consueto. Inoltre sono
incompatibili in quanto pongono limiti all'azione dello Stato, esistono solo i legal
rights.
Nella Germania dell'Ottocento si sviluppa la nozione di diritto soggettivo inserendola
nel sistema giuridico vigente; diritto soggettivo come derivante da una limitazione che
lo Stato pone alla sua sovranit, non pi un limite preesistente, ma un prodotto del
potere dello Stato che si autolimita.
Inoltre si precisa anche la distinzione tra diritto privato e pubblico. Il diritto soggettivo
si esercita tra privati.
I diritti naturali sono diritti pubblici soggettivi (diritti indisponibili che si esercitano nei
confronti dello Stato).
Si apre seconda fase dei diritti umani, non pi legati al giusnaturalismo, ma si
affermano istituzionalmente attraverso il giuspositivismo, segnando definitivamente la
rottura tra diritti naturali e diritti positivi.
I diritti dell'uomo acquistano in concretezza (sono diritti positivi dunque protetti
dall'ordinamento giuridico), ma ne perdono in universalit, perch valgono solo
nell'ambito dello Stato che li garantisce. I diritti dell'uomo diventano del cittadino, i
diritti umani diventano diritti nazionali.
3. Diritti del Cittadino e cittadini particolari: l'esclusione del suffragio
si delinea nell'800 una nozione di cittadinanza come frontiera di esclusione, solo le
persone che hanno determinati requisiti, sono titolari di determinati diritti e doveri.
Anche all'interno del popolo nazionale vi sono categorie escluse o limitate nell'accesso:
DIRITTI POLITICI: solo per cittadini maschi benestanti REDDITO era criterio di
identificazione tra cittadino a pieno titolo e chi no. Dopo periodo rivoluzionario si
consolid la distinzione tra cittadino attivo (che pagava le tasse) e cittadini passivi.
Tutela della propriet privata asse portante del sistema codicistico, a protezione del
cittadino borghese. Inoltre l'accesso a molti diritti per quanto previsti, era di fatto
negato da condizioni materiali e culturali a gran parte della popolazione. (problema
dell'effettivit dei diritti). Le donne erano completamente escluse dalla partecipazione
alla vita politica e economica, in quanto o ritenute inferiori e comunque dipendenti
dall'uomo.
In tutta Europa l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi avvenne
progressivamente, realizzandosi compiutamente dopo la I guerra Mondiale.
4. Il femminismo liberale e la rivendicazione dell'accesso ai diritti
Dalla seconda met dell'Ottocento appare un nuovo soggetto politico: le donne, nel
1848 si tenne s Seneca Falls USA un incontro ne usc convenzione che viene
considerato come l'atto che sanc la nascita del movimento femminista liberale,
(inalienabili diritti: rifiutare obbedienza e di ribellarsi agli abusi...). Nasce la I fase
della
storia
del
movimento
femminista,
chiamato
femminismo
della
parit/dell'uguaglianza, in USA, GB, Francia (le suffagettes, x la conquista del
suffragio)...in Italia codice civile 1865 stabilisce che la donna non ha libert di
movimento.
Opera considerata la prima esposizione dei fondamenti del femminismo liberale THE
Inizialmente considerati doveri dello Stato verso la classe lavoratrice, divennero via
via diritti dei lavoratori e successivamente di tutti i cittadini.(Ambito lavorativo come
campo sperimentale). La stessa nozione di diritto sociale nasce nell'Ottocento.
L'intervento pubblico in alcuni ambiti sociali e economici, si giustificava (anche nelle
in teorie liberali) in base ai valori di meritocrazia e all'interesse della nazione.
L'origine per si colloca nell'ambito delle opzioni politico-economiche alternative a
quella liberale, che aveva mostrato disastrose effetti collaterali (vedi crisi del '29 NY),
ma anche in alternativa alla prospettiva comunista si sostenne la necessit di
intervento dello Stato per riequilibrare disuguaglianze sociali. Tra le teorie pi influenti
quella del socialismo riformista in Francia, che staccandosi da visione marxista dei
diritti umani (come baluardo liberale...) li riformul in relazione alle esigenze delle
classi oppresse.
L'idea quella della solidariet sociale (Durkheim) che sul piano politico si pone come
valore per giustificare interventi pubblici in favore delle componenti deboli.
Per quanto riguarda il diritto all'istruzione, bench collocato al di fuori dell'ambito del
lavoro, divenne la prima prestazione rivendicata e attuata per tutti i cittadini.
Istruzione rompe connessione tra reddito e istruzione per esercitare diritti civili e
politici. Anche etica borghese la promuove garanzia di mobilit sociale e meritocrazia,
e necessit collettiva di disporre delle migliori capacit individuali.
Per Mill istruzione rappresenta unica eccezione in cui l'ingerenza dello Stato
auspicabile nella sfera familiare. Per le donne l'accesso all'istruzione rappresenter un
passaggio essenziale per uscire dalla soggezione economica, ma che si realizzer solo
dopo la seconda met del XX secolo.
2. Stato sociale e pubblica amministrazione
Emergere diritti sociali dei lavorati dovuta a confluenza e compromesso tra le
richieste dei movimenti, interessi imprenditori di redistribuzione di costi e rischi,
esigenze di prevenire conflitti sociali e spinte dalle amministrazioni pubbliche
(assumono grande ruolo in diversi servizi pubblici, istruzione, trasporti, illuminazione,
acqua..). Si allarga cos intervento dello Stato, per cui interventismo economico e
affermazione dello Stato sociale,processi ai quali sono riconducibile lo sviluppo delle
amministrazioni pubbliche. Saranno interventi diversificati nei vari Stati nazionali e
indipendentemente dalle opzioni politiche, in nome di valori diversi (solidariet, pace,
consenso sociale, nazione..). Lo Stato perde quel ruolo della visione liberale dello
Stato guardiano, ma sar sempre pi coinvolto nella vita sociale ed economica dei
cittadini, dando vita a sistemi di sicurezza sociale in tutti i paesi occ. Alla nozione di
libert liberale, si aggiunge la libert dal bisogno e la nozione di dignit dell'uomo
comprender anche condizioni di vita dignitose, da uguaglianza di fronte alla legge si
aggiunger l'eguaglianza delle opportunit. Politica sociale passer da attivit
periferica di gruppi marginali a obiettivi pi ampi (intera popolazione).
3. I diritti economici e sociali nelle prime Costituzioni
Istituzionalizzazione dei diritti sociali avvenne gradualmente, senza rotture con
l'ordine sociale e politico, sorti dal basso non come applicazione di teorie filosofiche,
avvenne attraverso disposizioni, leggi sentenze...
1946, La Dichiarazione dei diritti sociali, Geoge Gurvitch: dopo liberazione della
Francia, diritto sociale come norme che realizzano i diritti sociali, visione
pluralista della societ e del diritto che deve essere d'integrazione,cio di
partecipazione diretta di coloro a cui si rivolge (non soggetti passivi, ma centri
attivi di creazione e difesa dei diritti sociali)
DIRITTI DEI PRODUTTORI, tutti gli uomini/donne sopra i 20 anni, diritto al
lavoro, partecipazione e controllo attivit e imprese, riposo, pensione, sciopero,
libert sindacale..
DIRITTI DEI CONSUMATORI, tutti gli esseri umani dalla vita alla morte, alla
sussistenza, alla partecipazione alla ricchezza nazionale, tutela contro malattia,
vecchiaia..
DIRITTI SOCIALI DELL'UOMO, diritto alla vita, educazione, eguaglianza tra
sessi, immigrazione, emigrazione..
diritti diversi a seconda dei gruppi o categorie cui appartiene la persona, cui
corrisponde una visione della societ composta non da individui singoli, ma da
gruppi e comunit che contribuiscono a determinare l'interesse nazionale.
Nelle loro prospettive i diritti sociali si sono affermati non come diritti universali, cui
titolare il cittadino o l'uomo, ma diritti particolari riservati a persone in condizioni di
svantaggio economico. Alla diffusione dei diritti sociali va ricondotta la moltiplicazione
dei diritti.
5. Diritti civili e sociali: contrapposizioni e divergenze
I diritti sociali sono comunemente considerati oggetto di impegno politico del
legislatore, norme programmatiche (che dispongono un obiettivo), non viene
riconosciuto loro lo status equiparabile ai diritti di libert. Considerati minaccia alle
libert liberali, primi interventi a favore dei lavoratori contrastate in nome della libera
iniziativa, della propriet privata. Secondo una distinzione i diritti civili richiedono
comportamenti di astensione da ingerenze e di protezione, i diritti sociali richiedono
invece comportamenti attivi, che si traducono in doveri di prestazione, la cui effettivit
dipende da distribuzione della ricchezza nazionale.
Vi sono poi preoccupazioni per il prelievo fiscale, e quindi attenzione per gli sprechi.
Vi prospettiva che vede nell'accentramento nello stato di funzioni lasciate prima ai
privati, come potenziale rischio e limitazione per le libert di opinione, pensiero,
coscienza, che richiedono protezione per le minoranze.
Nelle dottrine giuridiche socialiste si diffusa idea che per ottenere piena realizzazione
dei diritti sociali sia necessario un contenimento dei diritti civili, quindi come
incompatibile con lo Stato di diritto.
Stati europei fondono i 2 modelli, dando origine a Stati sociali di diritto, che
contemperano la prevalenza delle libert individuali con la promozione
dell'eguaglianza delle opportunit, incremento funzioni dello Stato. Diritti alla salute e
istruzione diritti inviolabili e vincolanti per il legislatore. Il godimento di diritti sociali
ed economici considerato presupposto per il godimento e accesso effettivo ai diritti
di libert, in quanto l'esercizio effettivo di libert fondamentali (positive o negative)
legato a condizioni di benessere materiale, educazione, salute... diritti civili e politici
richiedono individui in grado moralmente e materialmente di esercitarli. Diritti civili
politici e sociali si sostengono reciprocamente. Diritti sociali espressione di uno Stato
che risponde ai bisogni di tutta la popolazione, sono riconducibili all'estensione del
suffragio universale. Dall'esclusione formale o sostanziale, dai diritti civili e politici di
soggetti che non possiedono requisiti di reddito e istruzione necessari all'esercizio
effettivo, all'impegno dello Stato affinch tutti raggiungano i requisiti di piena
cittadinanza.
CAP. 5 IL NOVECENTO: L'UNIVERSALIZZAZIONE DEI DIRITTI.
1. La rifondazione dei diritti nel secondo dopoguerra.
La seconda guerra mo9ndiale segna spartiacque nella storia dei diritti umani, dopo che
il regime nazista e fascista aveva mostrato la possibilit di cancellare secoli di lotte
politiche e conquiste giuridiche. (idea di umanit era stata negata, cancellata la civilt
giuridica in nome della presunta superiorit di alcuni...). Le nazioni occidentali
chiamano la comunit internazionale ad un'assunzione di responsabilit.
Teoria del diritto: criticato il giuspositivismo, perch accusato di aver in qlc modo
favorito il nazismo, nel considerare valida e legittima qualunque norma
indipendentemente dal contenuto. Nasce esigenza di ancorare diritto positivo e
l'operato dei governi, a vincoli di forma e contenuto, cio a valutazioni di giustizia, a
principi morali la cui violazione giustifichi disobbedienza e la reazione della comunit
internazionale. Nella scienza giuridica si ricercano principi e meccanismi a cui vincolare
produzione e applicazione delle norme. I diritti dell'uomo (avversati in precedenza
anche da Chiesa cattolica e protestante, perch fondati sulla ragione e prodotto
dell'illuminismo) tornano a essere considerati una categoria di diritti cui affidare la
funzione fondamentale di proteggere le libert degli individui (anche delle minoranze).
Diritto positivo affida la tutela dei diritti a 2 nuovi strumenti:
1. piano nazionale, le Costituzioni, in particolare quelle rigide, si pongono come
istanza superiore che contiene norme e valori vincolanti per i poteri dello Stato,
non derogabili da legge ordinaria; predisposizione di organi (corti costituzionali)
che controllino operato legislativo dello Stato (sia preventivamente come
avviene in Francia, sia successivamente come avviene in Italia) e la definizione
dei rapporti tra i poteri dello Stato. Il legislatore non pi sovrano assoluto,