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BREVE STORIA DEI DIRITTI UMANI

A.Facchi

DIRITTO si distingue in:

diritti in senso soggettivo (right), inteso come attributo di una persona,


utilizzato come fondamento morale, nella contrattazione politica, sindacale...
diritti in senso oggettivo (law legge), inteso come insieme di norme

Quando diciamo che una persona ha un diritto,intendiamo che ha delle aspettative,


che sono giustificate da una regola ( un'aspettativa legittima), rispetto a un
determinato comportamento.
NORMA GIURIDICA (LEGAL RIGHTS/POSITIVA ) o MORALE (MORAL RIGHTS)
quando parliamo di diritti positivi, intendiamo diritti che si traducono in ASPETTATIVE
fondate su norme giuridiche o positive (poste). Una norma giuridica incorpora una
norma morale.
Il DIRITTO POSITIVO, si fonda su norme giuridiche poste a diversi livelli
dell'ordinamento:
1 livello ci sono le Costituzioni, Atti sovranazionali
2 livello, sono le norme che attuano le indicazioni costituzionali (obblighi, divieti,
procedure) CODICI
3 livello, GIUSTIZIABILITA', sono norme e istituzioni che garantiscono un soggetto
leso e a cui lui pu rivolgersi x ottenere giustizia. DIRITTO PENALE
La dichiarazione di un diritto non implica GIUSTIZIABILITA' ( vedi diritto al lavoro) e
pu essere INEFFETTIVO.
TIPI DI DIRITTO:
I diritti SOGGETTIVI,( attributi di un soggetto), si realizzano attraverso l'astensione da
un determinato comportamento di alcuni soggetti, si traducono in prestazioni di altri
soggetti. Possono essere:
PRIVATI, cio fondati su norme di diritto privato (come accordi tra soggetti privati)
PUBBLICI, che hanno a che vedere con i rapporti delle persone con lo STATO O
ORGANI, comprendono:
DIRITTI UMANI, titolari sono gli esseri umani. La Costituzione distingue tra
DIRITTI DELL'UOMO, spettano a tutti gli uomini, indipendentemente da nazionalit
DIRITTI DEL CITTADINO, sono legati all'appartenenza ad una comunit politica.
CARATTERISTICHE: essi sono
INVIOLABILI, il legislatore/stato vincolato a dare attuazione e giustiziabilit,
sono definiti DIRITTI FONDAMENTALI (enunciati in testi fondamentali, e espressione
di valori fondamentali)
IMPRESCRITTIBILI e INALIENABILI (non possono essere alienati), non sidponibili
UNIVERSALI ( ne sono titolari classi di soggetti come esseri umani, persone, cittadini)
DIRITTI CIVILI, diritti di tutela dell'individuo nei confronti dei poteri pubblici e
privati:diritti di libert personale (pensiero, religione, parola, stampa..), di autonomia
contrattuale e azione processuale, di tutela contro l'uso della forza
DIRITTI POLITICI, diritti della persone in quanto membri di una comunit politica, di
partecipazione (elettorato attivo, passivo),

DIRITTI SOCIALI (anche diritti economici e culturali), diritti al lavoro, alla salute,
all'istruzione, alla famiglia, alla previdenza sociale si dicono sociali perch ne
titolare la persone in quanto appartenente ad un gruppo sociale; diritti a cui
corrisponde un obbligo di prestazione da parte dello Stato e dei suoi organi
l'attuazione legata alle RISORSE DISPONIBILI e quindi alle SCELTE ECONOMICHE E
POLITICHE, sono discrezionali e difficilmente giustiziabili.
Si sono aggiunti una categoria indefinita ed eterogenea di diritti (donne, minori,
malati,consumatori...) diritti di nuovi soggetti (future generazioni, l'embrione...) e
nuovi diritti (all'ambiente, al patrimonio genetico)
Cap. 1 TRA CINQUECENTO E SEICENTO: LA TEORIZZAZIONE DEI DIRITTI

1.La tradizione inglese e gli iura et libertates


DIRITTO SOGGETTIVO ha origini recenti, IUS (pretesa legittima di cui titolare un
soggetto), si afferma nell'et moderna, con la trasformazione della visione dell'uomo,
intesa come entit autonoma (individuo) e del legame sociale, ripensato come
aggregazione volontaria di individui.
Origine sociale dei diritti umani:

dalle rivendicazioni contro il dogmatismo delle chiese deriva


l'affermazione della libert religiosa e quindi di riconoscersi in una fede di
coscienza.. le prime manifestazioni sono ritrovabili nelle eresie medioevali, fino
a Riforma Protestante XVI, e affermazione di una religione di origini cristiane
che si contrappone a Chiesa cattolica

rivendicazioni contro l'autoritarismo degli Stati, che si traduce nella


conquista di libert personale (garanzie contro provvedimenti arbitrari). Lotta
che si intensifica con la costruzione dello Stato moderno, accentramento del
potere nel sovrano, indebolimento aristocrazia, emergere di nuovi spazi per
gruppi sociali diversi (clero, ordini professionali, corporazioni)

Atti e dichiarazioni nell'Europa medioevale, sono comunque tutele e


autonomia per particolari gruppi:

ambiti

di

1215 Magna Charta Libertatum, contiene principi fondamentali per diritto


moderno: p. Legalit, nessuna limitazione della libert personale senza un
giudizio emesso secondo legge, e proporzionalit reato/sanzione e libert di
movimento; l'affermazione giuridica delle libert della persona (principio habeas
corpus) affermazione dell'integrit del corpo umano opposto ad ogni
potere. Garanzie riferite a uomini liberi.

1297 Lo Statuto del Tallagio non concedendo, stabilisce che esistono


norme di tale importanza, che non possono essere modificate o soppresse
successivamente. (nullum crimen sine lege)

DIRITTI PARTICOLARI: in questi documenti non compiuta la nozione di diritti


soggetivi, essi sanciscono gli Jura come diritti soggettivi, e i libertates come forme di
esenzione o immunit, cio libert da imposizioni gravanti su tutti gli altri soggetti
privilegi, che riguardano solo uomini liberi in quanto membri di un gruppo/istituzione
(dell'aristocrazia, clero, ordini professionali).
La teorizzazione, affermazione e rivendicazione dei diritti dell'uomo, corrisponde a
affermazione della classe borghese, cio alla conquista di nuove prerogative e di
status di uomini liberi di larga parte della popolazione, in un percorso di ampliamento
del numero delle persone che rivendicano libert e tutele; percorso che non tocca le
donne, la loro esclusione complessiva.

2.L'idea di diritti naturali dell'uomo


ha formazione progressiva, presupposto teorico l'uguaglianza naturale di tutti gli
uomini, ( origini storiche, filosofi stoici III sec; uguaglianza di fronte a Dio sostenuta
dal cristianesimo delle origini). L'origine dei diritti legata a storia delle religioni in
Europa, ma si afferma all'interno del giusnaturalismo moderno (visione del diritto
svincolato dall'origine religiosa)
GIUSNATURALISMO: esistono norme, principi NATURALI, con validit superiore al
diritto vigente, sono fonte di legittimazione, sono precetti giusti/universali in quanto
naturali, e sono metro di confronto per diritto positivo (posto dagli esseri umani in un
determinato momento e luogo); la sua origine e autorit superiore sul quale si fonda
pu essere Dio, la natura, la ragione umana, la storia.
Epoca Alto medioevo, il diritto naturale composta da prescrizioni e precetti
considerati
di origine divina, trasmessi da Cristo e da Padri della Chiesa.
Progressivamente si sostituisce la ragione umana...
XIII sec, Tommaso d'Aquino enuncia la divisione tra legge divina (contenute nella
Bibbia e Vangeli), legge naturale (prodotte da ragione divina e conosciute da ragione
umana) e legge umana (prodotta del legislatore).
L'idea di diritti naturali, cio il riferimento ad un soggetto di norme che derivano dalla
natura, si trova per la I volta in un testo di Guglielmo Ockham (1290-1339), parla di
diritti naturali di libert attribuiti da Dio ai mortali che sarebbero prevalenti ai diritti
stabilita da uomini.
Francisco de Vitoria (1483-1546), giurista seconda classica spagnola, parla
esplicitamente di diritti soggettivi di tutti gli uomini, dovendo legittimare la
conquista spagnola dell'America Latina e della posizione da tenere con popolazione
nativa: diritti di tutti gli uomini sono ius peregrinandi, ius degendi, ius occupationis di
terreni e beni...diritti universali che varrebbero anche per indigeni se fossero in grado
di esercitarli...deriva anche il diritto dominium, conservazione vita, terra e beni, che
portano a non ammettere la schiavit. IDEA DI DIRITTI UNIVERSALI, l'uomo titolare
di diritto l'essere umano dotato di ragione, a prescindere dalla sua collocazione
geo,politica e religiosa. VALORI FONDAMENTALI: VITA, LIBERTA', PROPRIETA'...la
nozione di diritti naturali dell'uomo (diritti soggettivi individuali) che esprimono ci che
giusto x natura e sono comuni a tutti gli uomini, risale alla dottrina del diritto
naturale moderno, connesso ai presupposti individualisti e razionalisti.
IDEA DI DIRTTO SOGGETTIVO IUS, diritto riferito alla persona, fulcro della teoria di
GROZIO (1583-1685), intende il diritto naturale come un complesso di norme che
l'uomo scopre grazie alla ragione, che sono valide per loro natura, indipendentemente
da volont divina COINCIDE CON INIZIO PROCESSO DI LAICIZZAZIONE DEL
DIRITTO, che passa dal fondamento divino a fondamento umano (ragione umana).
I diritti umani sono quindi originariamente diritti naturali, diritti che l'uomo ha per sua
natura, individuabili dalla ragione, esistono indipendentemente dalla volont e dalla
loro realizzazione attraverso norme.
3.Teorie contrattualiste PATTO SOCIALE
l'idea di diritti umani si sviluppa attraverso l'incrocio tra dottrine giusnaturaliste e
teorie contrattualiste, teorie accumunate da ipotesi che l'umanit sia passata da uno
stato di natura a uno civile attraverso un patto sociale. QUADRO STORICO in cui si
inseriscono tali teorie quello della concentrazione dei poteri e funzioni all'origine
dello stato moderno. L'assunto iniziale quello di originaria eguaglianza degli uomini
nello stato di natura, alla quale gli uomini rinunciano. Scopo delle teorie
contrattualiste fornire legittimazione all'autorit politica, che sostituisca

investitura divina e fornire tutela al popolo nei confronti del potere dei sovrani.
HOBBES (1588 1679) teorico dell'assolutismo, scrive il Leviatano, in natura gli
uomini sono titolari di illimitata libert, ma sono in situazione costante di instabilit,
incertezza, violenza, guerra di tutti contro tutti. Per uscire dalla quale, stringono un
patto che di unione tra loro e di completo assoggettamento al sovrano, sancendo
irrevocabile e completa sottomissione;in cambio il sovrano garantisce loro sicurezza
per le persone e beni.
Locke (1632 1704) teorico del liberalismo, lo stato di natura teorizzato come stato
di perfetta libert di regolare proprie azioni e disporre dei beni, vi eguale
distribuzione di poteri e propriet tra gli uomini; i diritti degli uomini per sono
precari, il potere politico nasce quando gli uomini rinunciano a farsi giustizia da s e
delegano ad un'autorit il compito di proteggerli., attraverso fissazione di norme
eguali x tutti, e la loro applicazione da parte di alcuni soggetti autorizzati dalla
comunit. Egli teorizza il passaggio dallo stato di natura attraverso due distinte fasi:

pactum societas, patto di associazione attraverso il quale l'uomo abbandona


frammentazione sociale dello stato di natura, scegliendo di vivere insieme e
costituendo una comunit

pactum subiectionis, tra popolo e sovrano/governanti, attraverso il quale il


popolo istituisce il proprio capo e si assoggetta al suo potere; potere politico
nasce con la funzione di garantire il rispetto dei diritti sovrano funzionario. Il
popolo ha quindi il diritto di ribellarsi (diritto di resistenza) quando il potere
politico agisce contro il mandato affidatogli.
Lo Stato sorge per difendere i diritti dell'uomo (garantire sicurezza delle
persone, dei beni, e libert), che costituisce la ragione e il limite del suo potere.
Nasce idea dello STATO DI DIRITTO, chi governa soggetto al diritto, uno dei
principi consacrati nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
(1789). fondamento dei diritti nello stato di natura (i diritti sono naturali
perch appartengono all'uomo per natura prima della nascita della societ e del
potere politico) )e nella ragione umana che lo governa, il compito di assicurarne
il rispetto nel potere politico. I diritti naturali sono personali e individuali
(spettano al singolo uomo) e sono inalienabili.

Quadro storico, storia inglese del Seicento, con affermazione anche istituzionale dei
diritti di libert:
1628 Petition of Rights, ribadisce antiche libert e tutele nei confronti del potere
sovrano
1679 Habeas Corpus Act, si estendono a tutti gli inglesi garanzie in caso di arresto
affermate nella Magna Charta.
1689 Bill of Rights, si stabiliscono diritti del popolo inglese e subordinazione
monarchia alle leggi del Parlamento, che garante della religione, delle leggi e delle
libert dei sudditi...ma non ha pretese di universalit, non proclama diritti dell'uomo,
ma diritti degli inglesi, derivanti dalla loro storia.
4. La propriet individuale, archetipo del diritto soggettivo.
Idea di propriet, dominium di un soggetto, intesa come potere di disposizione
esclusiva che ha la persona sui propri beni, materiali, libert personali, vita, integrit
fisica... concezione che troviamo anche in Locke, che per non include alla libert
contrattuale alcuni beni, in quanto diritti indisponibili (farsi schiavo). Propriet
individuale di beni annoverata tra i diritti naturali dell'uomo, poich la sua
affermazione accompagna la nascita della classe imprenditoriale borghese; la
necessit di tutelare la propriet privata intesa anche come capacit di avere relazioni

commerciali e intraprendere attivit economiche preoccupazione diffusa fra la classe


borghese, che lottava contro i retaggi del sistema feudale. Con Locke la propriet
(intesa anche come diritto di sopravvivenza e di vivere dei frutti del proprio lavoro)
assurge a diritto naturale per eccellenza e la sua tutela il principale compito
dell'autorit politica.
Disuguaglianza economica nasce x Locke, attraverso un tacito consenso a possedere
la terra in modo diseguale, di accumulare beni e scambiarli in moneta.
CAP. 2

IL SETTECENTO: L'AFFERMAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO

1. il pensiero illuminista: diritti e riforme del diritto


Alla divulgazione delle idee sui diritti naturali degli uomini, innati ed uguali e della
sovranit popolare, contrib la CULTURA ILLUMINISTA.
In avversione a superstizioni, privilegi, ingiustizie determinate dalle strutture di potere
dell'Ancien Regime, diedero vita a un corpus di pensieri e atteggiamenti...Kant (uso
dell'intelletto), ROUSSEAU (sovranit popolare), Montesquieu (divisione dei poteri)
elaborarono teorie sulle quali si fonda la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del
cittadino 1789. Per illuministi teoria contratto sociale arteficio teorico, essi difendono
idea di diritti naturali, la cui difesa e conquista consente il riscatto socio-economico e
culturale per il popolo, l'abolizione di privilegi, soprusi, e la costruzione di una sfera di
libert universali spettante alla persona in quanto tale.
La libert religiosa considerata fonte e modello di tutti i diritti, perch ha a che
vedere con la libert di coscienza, intesa come facolt di esercitare una scelta
fondata non necessariamente sulla fede, ma sulla ragione e volont umana
(l'istituzionalizzazione del diritto di libert religiosa trova giustificazione nella necessit
di limitare poteri Chiesa cattolica), e l'idea di tolleranza, come indispensabile
principio di convivenza tra popoli, che trova rispondenza in una posizione di neutralit
dello Stato nei confronti della pluralit di fedi appartenenti sul proprio territoriofondamento della laicit dello Stato.
Posizioni riconducibili a ILLUMINISMO GIURIDICO: certezza e chiarezza del diritto,
uniformit delle leggi, eliminazione frammentazione e particolarismo giuridico,
abolizione privilegi, eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. - estensione a tutti i
soggetti compresi schiavi e donne.
Ambito in cui illuminismo giuridico ha pi inciso nel diritto penale, in particolare vs
funzione della pena da retributiva (ti retribuisco con lo stesso danno che mi hai
cagionato) a funzione di difesa sociale e prevenzione dei crimini futuri; proporzionalit
della pena al reato, abolizione di torture, mitezza della pena. Beccaria e Verri con
argomenti ancora oggi considerati validi contro pena di morte e tortura (la pena per
produrre effetti di deterrenze deve essere di poco superiore al vantaggio che il
potenziale reo trarrebbe dal commettere il reato). Obiettivi specifici raggiunti:
abolizione di regole successorie inique, liberalizzazione commerci, diritto al
lavoro...smantellameto residui feudali basati su immobilit sociale.
Si affermano concezioni che considerano l'ineguaglianza nelle ricchezza non come
prodotta dalla natura ma dal progresso della specie umana, si affiancano
preoccupazioni su contrasto alla povert, ridistribuzione delle ricchezze nazionali.
2. Indipendenza americana e prime Carte dei diritti
Indipendenza americana e Rivoluzione francese producono le prime Dichiarazioni dei
diritti dell'uomo, sono documenti con valore giuridico e politico, che trasformano i
diritti in diritti umani, cio riconoscono ai diritti soggettivi portata universale, titolare
l'uomo.

Affrancamento da GB inizia in particolare vs politica fiscale, la richiesta di


rappresentanza e successivamente l'estensione completa ai coloni dei diritti e delle
libert dei cittadini inglesi.
Carte nordamericane sono prime espressioni di COSTITUZIONALISMO MODERNO, cio
pensiero che considera la Costituzione (che contiene norme e principi fondamentali)
come elemento essenziale di uno Stato di diritto. Fine primario del governo la
garanzia e salvaguardia dei diritti naturali dell'uomo, funge da legittimazione del
potere politico ma anche da limite.
1776 Costituzione della Virginia, 1787 Costituzione Stati Uniti d'America, che
comprendono una dichiarazione di diritti; diritti dell'uomo di origine divina,
indipendenti dallo Stato.
I diritti della Carte inglesi si richiamano alla tradizione e al diritto tradizionale, le Carte
americane fanno riferimento non allo Stato, ma alla stessa essenza dell'uomo e
pertanto inviolabili e inalienabili. I governi sono chiamati a garantirli. DIRITTI INNATI
E INDISPONIBILI, sono il diritto al godimento della vita, della libert mediante
acquisto propriet privata, il diritto a perseguire
e ottenere felicit, garanzie
dell'habeas corpus (da Magna Charta garanzie dell'imputato), contro l'uso arbitrario
della forza da parte dello Stato, libert religiosa e altre libert civili (di stampa,
riunione...)
3. La Rivoluzione francese e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
la crisi della monarchia culmina nella Rivoluzione, evento che sancisce abolizione dei
diritti feudali e la fine di un'organizzazione sociale, politica e economica. Gli sviluppi
dei contrasti tra monarchia e aristocrazia, portano a organizzazione del Terzo stato.
1789 Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, contiene nucleo normativo del
progetto moderno, proclama principi incompatibili con Ancien Regime, riflette
profonda trasformazione nei rapporti tra Stato e persone, cio il passaggio da suddito
(titolare di doveri) a cittadino (titolare di diritti), dal popolo come soggetto del
governo al popolo come fondamento del governo stesso. Il vero soggetto l'individuo,
in opposizione ai privilegi di gruppo (Monarchia, aristocrazia, Chiesa..) il nuovo ordine
si fonda su individuo e l'eguaglianza nei diritti e nel diritto, che esalta la sua
appartenenza alla nazione. Diritti che appartengono all'individuo in quanto tale, non
derivano pi la loro forza da un'autorit superiore, ma dall'uomo razionale, per cui
fonte ultima dei diritti la ragione. Potere politico non pu fondarsi su tradizione o
fede (irrazionale),ma solo sulla ragione, che universale in quanto appartenente a
tutti gli uomini. Universalismo, razionalismo, individualismo 3 ideologie che ispirano la
Dichiarazione, i diritti appartengono all'uomo, che li riconosce con la propria ragione,
che appartiene a tutti gli uomini.
La Dichiarazione rivolgendosi a tutti doveva essere chiara, comprensibile, semplice:
fondamenti del nuovo ordine: stato di natura, finalit societ politica, legittimazione
del potere. Non il sovrano che concede diritti, ma il popolo sovrano che investe il
governo del compito di rispettare e garantire i diritti dell'uomo (naturali, inalienabili e
sacri) che sono garanzia di convivenza: libert, propriet, resistenza all'oppressione,
sicurezza (classici trad. contrattualista)
LIBERTA' E EGUAGLIANZA come condizione naturale dell'uomo. Ma dichiarazione
della nuova classe sociale borghese. Eguaglianza giuridica, cio eguaglianza di diritti e
pari opportunit, mentre la disuguaglianza sociale-economica ammessa.
Tutti possono accedere a cariche pubbliche (eliminato sistema dell'ereditariet e
commercio delle cariche)
La realizzazione della libert individuale connessa all'osservanza della legge. La

legge unico limite ammesso ad ogni esercizio di diritti. Legalismo, fondamento


dello stato di diritto francese, con potere legislativo, che espressione del Parlamento
e quindi della volont della nazione, dominante rispetto agli altri poteri.
La libert come diritto innato viene meglio dettagliato rispetto ai diritti generici
formulati da teorie contrattualiste. - fondamenti di uno stato garantista

Garanzia della persona di fronte al potere statuale e al suo apparato repressivo:


principio di legalit, nessuno pu essere perseguito se non per casi determinati
dalla legge; principio di irretroattivit legge penale; presunzione di innocenza;

libert religiosa come appartenente alla pi ampia categoria della libert di


opinione

diritto di controllo dell'attivit pubblica, per verificare operato del governo

A fondamento delle leggi c' la Costituzione la Dichiarazione considerata prima


espressione costituzionalismo.
1793 dichiarazione contiene maggiore attenzione all'eguaglianza socio-econonmica,
ma versione del 1795, conterr elementi che anticiperanno la restaurazione...lungo
elenco di doveri...
4. Il dibattito europeo
Burke, contro rivoluzione anche per evitare che potesse contagiare GB; contesta il
diritto del popolo di scegliere i propri governanti e a destituirli; ammette l'esistenza di
diritti reali che derivano dalla scelta di vivere nella societ civile; l'uomo ha eguali
diritti ma non a possedere cose (per es nell'amministrazione politica) perch vi ha
rinunciato entrando nella societ civile. I diritti non sono legati alla natura umana,
bens alla storia di un popolo/nazione, ogni societ produce le istituzioni pi adatte ai
propri bisogni.
Paine, espone sistema di diritti opposto, contesta la concezione ereditaria del potere,
l'uomo entrato nella societ civile non per avere meno diritti, ma perch fossero
meglio protetti. Monarchia un sistema dispotico, mentre governo sorto da
Rivoluzione francese sorto dal popolo.
5. Apparizione dei diritti delle donne
il nuovo ordine sociale fondato sull'individuo e l'affermazione della libert individuale
anche intesa come capacit di affermazione economica si riferisce solo agli uomini, e
si regge su una differente assegnazioni di ruoli, sfera pubblica all'uomo, sfera privata
alla donna (naturale diversit, emotivit incompatibile con decisioni economiche,
politiche, giuridiche..); anche attraverso disposizioni di esclusione per esempio di
partecipare al voto o di essere eletti...
Pensiero illuminista affronta con isolate denunce la questione delle inuguaglianze di
genere (Condorcet).
Radicali inglesi, (Piane, Bentham, Mill)vi attenzione rispetto alla parit di ragione e
morale tra i sessi; Wollstonecraft inciter le donne (classe media) ad agire, anche
attraverso l'istruzione per emanciparsi.
1791 Olympe de Gouges, riformula la Dichiarazione...dei diritti della donna e della
cittadina dal punto di vista delle donne; afferma il diritto di piena partecipazione; di
pari diritti e doveri (tasse), uguale soggezione ai rigori della legge...
CAP. 3 L'OTTOCENTO DAI DIRITTI DELL'UOMO AI DIRITTI DEL CITTADINO
1. La positivizzazione (processo di traduzione e codifica dei diritti naturali in diritto

positivo) dei diritti tra Costituzioni e codificazioni


Le Dichiarazione del Settecento sono le prime manifestazioni di positivizzazione dei
diritti, al quale contribuiscono varie teorie e correnti di pensiero. Vedi le teorie
illuministiche che trovano applicazione nello sviluppo di sistemi democratici e nella
formulazione di norme e principi nei vari settori giuridici.
La positivizzazione dei diritti si traduce nell'emanazione di norme giuridiche che a
livello costituzionale dichiarano l'esistenza di diritti, a livello legislativo li attuano e li
tutelano.
Nel XIX sec le Costituzioni si impongono nei diversi paesi europei liberali e
democratici. Sono elenchi di diritti che contengono principi fondativi, sono fonti
primarie degli ordinamento giuridici nazionali e recinto entro il quale si esercita sia il
potere pubblico che la libert individuale. Sono diritti civili (di libert e propriet) e
successivamente diritti politici. Si assiste ad una crescente specificazione delle libert
e dunque moltiplicazione delle norme che le garantiscono. Le Costituzioni del 1848
riflettono le mutate esigenze sociali emerse.
La positivizzazione dei diritti non affidata solo alle Costituzioni, ma anche alle nuove
fonti del diritto del XIX sec: I CODICI. Nasce infatti l'esigenza insieme alle
nascita/consolidamento degli Stati-Nazione di avere un testo unitario composto da
norme chiare e accessibili, valide x tutti. In precedenza il diritto vigente in un singolo
Stato era un prodotto eterogeneo di fonti (diritto ctonio, delle tradizioni, romano,
canonico...) che dava luogo a un particolarismo e pluralismo giuridico, e quindi a
situazioni di incertezza del diritto. (l'economia di mercato ha bisogno di regole
certe...tutela dalla propriet privata). La creazione di codici nazionali riconducibile
ad una serie di motivi: politici (accentramento potere dello Stato- un solo diritto),
tecnici (esigenze di razionalizzazione, certezza del diritto), teorici ( necessit di un
diritto derivato dalla ragione, certo e valido universalmente).

1794, codice prussiano, I codice istituito dall'uomo non da Dio.

1804, Code Napoleon, pietra miliare del Civil Law (tradizione giuridica), si
rivolge alla persone come soggetto di diritto, abolizione diritti di casta,
garantisce accessibilit alla propriet individuale, laicit istituzione del
matrimonio, principi su cui si basa:
chiarezza, poche disposizioni certezza del diritto
nessuno pu addurre ignoranza
interpretazione letterale-formale, senza introdurre elementi personali,
uguaglianza di tutti gli uomini (liberi, maschi)
nullum crimen sine lege

2. il giuspositivismo: dai diritti naturali ai diritti positivi


giudici come scienziati, si afferma convinzione che non si pu applicare il diritto con
concetti posti fuori da esso (morale, tradizione...) il diritto diritto posto, che per ha
sempre come punto di riferimento i principi costituzionali.
Si intende insieme di dottrine, che sostengono indipendenza del diritto positivo (diritto
vigente, valido in un determinato luogo)dal diritto naturale, che per secoli avevano
convissuto insieme. Il diritto di riferimento per giuristi solo quello positivo. Diritto
formale, come comando, che non si interessa del loro possibile fondamento (al diritto
naturale, alla morale..).
I diritti diventano positivi (previsti in norme giuridiche vigenti, e assunti come validi in

quanto posti dall'ordinamento giuridico dello Stato, e validi solo all'interno dei suoi
confini).
Il giuspositivismo ha origini nella teoria di Hobbes, ma vero fondatore Bentham
(tradizione utilitarista maggior felicit x il maggior numero, il diritto non ha contenuto
necessario, definito come tale perch vi dichiarazione di volont del sovrano...)
critica diritto naturale perch in realt indica ci che consueto. Inoltre sono
incompatibili in quanto pongono limiti all'azione dello Stato, esistono solo i legal
rights.
Nella Germania dell'Ottocento si sviluppa la nozione di diritto soggettivo inserendola
nel sistema giuridico vigente; diritto soggettivo come derivante da una limitazione che
lo Stato pone alla sua sovranit, non pi un limite preesistente, ma un prodotto del
potere dello Stato che si autolimita.
Inoltre si precisa anche la distinzione tra diritto privato e pubblico. Il diritto soggettivo
si esercita tra privati.
I diritti naturali sono diritti pubblici soggettivi (diritti indisponibili che si esercitano nei
confronti dello Stato).
Si apre seconda fase dei diritti umani, non pi legati al giusnaturalismo, ma si
affermano istituzionalmente attraverso il giuspositivismo, segnando definitivamente la
rottura tra diritti naturali e diritti positivi.
I diritti dell'uomo acquistano in concretezza (sono diritti positivi dunque protetti
dall'ordinamento giuridico), ma ne perdono in universalit, perch valgono solo
nell'ambito dello Stato che li garantisce. I diritti dell'uomo diventano del cittadino, i
diritti umani diventano diritti nazionali.
3. Diritti del Cittadino e cittadini particolari: l'esclusione del suffragio
si delinea nell'800 una nozione di cittadinanza come frontiera di esclusione, solo le
persone che hanno determinati requisiti, sono titolari di determinati diritti e doveri.
Anche all'interno del popolo nazionale vi sono categorie escluse o limitate nell'accesso:
DIRITTI POLITICI: solo per cittadini maschi benestanti REDDITO era criterio di
identificazione tra cittadino a pieno titolo e chi no. Dopo periodo rivoluzionario si
consolid la distinzione tra cittadino attivo (che pagava le tasse) e cittadini passivi.
Tutela della propriet privata asse portante del sistema codicistico, a protezione del
cittadino borghese. Inoltre l'accesso a molti diritti per quanto previsti, era di fatto
negato da condizioni materiali e culturali a gran parte della popolazione. (problema
dell'effettivit dei diritti). Le donne erano completamente escluse dalla partecipazione
alla vita politica e economica, in quanto o ritenute inferiori e comunque dipendenti
dall'uomo.
In tutta Europa l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi avvenne
progressivamente, realizzandosi compiutamente dopo la I guerra Mondiale.
4. Il femminismo liberale e la rivendicazione dell'accesso ai diritti
Dalla seconda met dell'Ottocento appare un nuovo soggetto politico: le donne, nel
1848 si tenne s Seneca Falls USA un incontro ne usc convenzione che viene
considerato come l'atto che sanc la nascita del movimento femminista liberale,
(inalienabili diritti: rifiutare obbedienza e di ribellarsi agli abusi...). Nasce la I fase
della
storia
del
movimento
femminista,
chiamato
femminismo
della
parit/dell'uguaglianza, in USA, GB, Francia (le suffagettes, x la conquista del
suffragio)...in Italia codice civile 1865 stabilisce che la donna non ha libert di
movimento.
Opera considerata la prima esposizione dei fondamenti del femminismo liberale THE

SUBJECTION OF WOMEN di Stuart Mill (1806 1873), che ha lo scopo di contrastare


l'asservimento delle donne, contesta presunzione dell'inferiorit femminile, fondata
sulla legge del pi forte. Il diritto non deve rendere diseguali ci che la natura ha fatto
uguali. L'eguaglianza giuridica tra i sessi necessit impellente sia per ragioni di
giustizia, sia per miglioramento dell'umanit, in quanto l'apertura alle donne del
mercato del lavoro aumenterebbe facolt mentali disponibili e sarebbe da stimolo per
gli uomini. Presupposto indispensabile per la fine dell'assoggettamento delle donne
la loro partecipazione all'elaborazione delle norme...essere elette e eleggere i propri
rappresentanti, di accedere a tutte le cariche pubbliche e professioni. Inoltre invoca
per le donne l'indipendenza economica, che significa accesso all'istruzione, alla scelta
libera di maternit, di matrimonio... (cio eguaglianza di opportunit). (Prima
dell'eguaglianza delle opportunit le donne hanno dovuto conquistare l'eguaglianza
giuridica, nell'arco di oltre un secolo...).
5. La critica all'idea di diritti: da Marx alla sociologia.
L'idea di diritti soggettivi e diritti dell'uomo, viene da pi parti messa in discussione
per tutto l'Ottocento. La CRITICA pi RADICALE, quella di Marx: egli ritiene che i
diritti dell'uomo non potranno mai essere strumenti di trasformazione della societ
verso una reale eguaglianza, poich sono un prodotto del pensiero liberale e quindi
funzionali a egemonia capitalista. L'uomo titolare dei diritti delle dichiarazioni della fine
del 700, l'uomo borghese, l'uomo egoista e individualista. Anche per quanto
concerne la condizione femminile, Marx la imputa al sistema capitalista e alla
propriet privata (Engels mostra analisi da societ nomadi dove vi era pari ruoli a
societ sedentarie, nascita della propriet privata, guerre e supremazia maschile);
anche il movimento femminista considerato parte del sistema liberale.
La diffidenza verso i diritti dell'uomo si ritrovano anche alle origini della sociologia, nel
positivismo sociologico, che si opponeva a tutte le connotazioni metafisiche (anche i
diritti).( Comte).
Weber diritto positivo, che egli chiamer razionale-formale, che si reso autonomo
dalla morale. I diritti sono probabilit che determinate aspettative non vadano
deluse...quindi immettono incertezza al diritto positivo, immettono caratterimateriali
nel diritto (principi morali..), e quindi incertezza e arbitrio...meglio la gabbia
d'acciaio (regole) che l'arbitrio (incertezza).
Teorie ANTIFORMALISTE, le decisioni devono essere eque e produrre armonia sociale
(individuare l'interesse prevalente...Von Jhering, Geny il giudice nel decidere deve
basarsi s sulle norme ma anche altro materiale valori, principi...
in Usa nasce il REALISMO GIURIDICO, cio della law in action, in opposizione a caselaw...Holmes il diritto la previsione di ci che faranno i tribunali; Llewelling x capire il
diritto bisogna capire come verranno trattate le dispute, cosa accade nella realt dei
tribunali. Nel complesso in sociologia fino a tempi recenti vi stato scarso interesse x
diritti umani.
6. Libert, leggi e diritti
Di fronte al consolidarsi del potere dello Stato-nazione, il pensiero liberale si
preoccupa di tutelare l'individuo, nei confronti del potere statale. Cardine
dell'elaborazione dei diritti dell'800 l'idea di LIBERTA'.

Formulazione moderna: la associa all'osservanza delle leggi, concezione che


vede nell'ordine imposto dal potere sovrano, la realizzazione di libert, ossia
una libert che si realizza attraverso un diritto naturale, quello della sicurezza:
LOCKE: societ civile garanzia e potenziamento delle libert naturali
MONTESQUIEU: la libert fare tutto ci che le leggi permettono, libert

dipende da bont del diritto penale


ROUSSEAU: libert come osservanza delle leggi a cui si contribuito
(realizzazione nell'ordinamento democratico)

BENTHAM: la libert non pu realizzarsi attraverso il diritto, perch ogni legge si


traduce in una limitazione della libert individuale, una legge sempre male in
s e deve essere giustificata in quanto produca un bene maggiore.
AUSTIN:libert quella che viene concessa da un governo sovrano
Deriva cos il concetto di LIBERTA' LIBERALE (Constant),che si preoccupa di
tutelare l'individuo nei confronti dello Stato, concettualizzando una sfera privata
all'interno del quale nessun potere pu intervenire legittimamente. Lo Stato
principale minaccia..si riprende e amplifica il principio dell'habeas corpus.
Idealizzazione dello Stato come guardiano notturno, che si astiene da interventi
nella sfera economica e privata.
Stuart Mill, principale teorico della libert liberale, avverte sui rischi della
tirannia della maggioranza, poich la volont del popolo non costituisce
garanzia per tutti. Il potere di coercizione della societ (fisico o morale) deve
avere dei limiti nella sfera individuale, che deve avere tutele specifiche. A
fondamento di queste tutele egli pone il PRINCIPIO DEL DANNO, possibile
intervenire sull'azione altrui solo se questa procuri danno ad altri, non se
danneggia colui che la sta mettendo in atto. Da qui discendono le varie libert
(pensiero,opinione, scrittura, parola). La protezione della libert finalizzata sia
nell'interesse dell'individuo, ma soprattutto per tutela la collettivit...x il
progresso.
Si cristallizzano due nozioni di libert:

libert negativa: assenza di vincoli, la libert originaria della societ


individualistica

libert positiva: autodeterminazione, capacit di prendere decisioni, di


realizzare la propria vita, di partecipare alla vita democratica, cui contribuiscono
alla realizzazione i diritti civili e politici.

CAP. 4 IL NOVECENTO: LA MOLTIPLICAZIONE DEI DIRITTI


1. l'origine dei diritti sociali tra Ottocento e Novecento
Negli Stati europei dell'ottocento le classi popolari formatesi in seguito alla rivoluzione
industriale pur avendo un ruolo essenziale nell'economia capitalista, rimasero escluse
dal benessere e confinati in situazioni di marginalit economica e culturale.
La formazione dei diritti sociali strettamente connessa con la crescita delle masse
operaie, e le loro istanza vennero raccolte per evitare forme eccessive di dissenso e
conflitto sociale. Innanzitutto arrivavano richieste di tutele legate al lavoro e
all'organizzazione collettiva (libert di associazione, di sciopero, sindacali..), richieste
di estendere certi diritti, di cui gi godeva parte della popolazione (suffragio universale
maschile), di miglioramento condizioni lavorative (fissazione orario lavoro, riposo
settimanale, tutele particolari per minori e donne, sussidi per pensionati, assistenza
pubblica x coloro che non erano pi in grado di lavorare). Per le donne il
riconoscimento di diritti sociali, avvenne prima dei diritti politici e civili.
Primi interventi di assistenza:
1834 GB Poor Law , 1883 Germania con Bismark che istitu un articolato sistema di
sicurezza sociale.

Inizialmente considerati doveri dello Stato verso la classe lavoratrice, divennero via
via diritti dei lavoratori e successivamente di tutti i cittadini.(Ambito lavorativo come
campo sperimentale). La stessa nozione di diritto sociale nasce nell'Ottocento.
L'intervento pubblico in alcuni ambiti sociali e economici, si giustificava (anche nelle
in teorie liberali) in base ai valori di meritocrazia e all'interesse della nazione.
L'origine per si colloca nell'ambito delle opzioni politico-economiche alternative a
quella liberale, che aveva mostrato disastrose effetti collaterali (vedi crisi del '29 NY),
ma anche in alternativa alla prospettiva comunista si sostenne la necessit di
intervento dello Stato per riequilibrare disuguaglianze sociali. Tra le teorie pi influenti
quella del socialismo riformista in Francia, che staccandosi da visione marxista dei
diritti umani (come baluardo liberale...) li riformul in relazione alle esigenze delle
classi oppresse.
L'idea quella della solidariet sociale (Durkheim) che sul piano politico si pone come
valore per giustificare interventi pubblici in favore delle componenti deboli.
Per quanto riguarda il diritto all'istruzione, bench collocato al di fuori dell'ambito del
lavoro, divenne la prima prestazione rivendicata e attuata per tutti i cittadini.
Istruzione rompe connessione tra reddito e istruzione per esercitare diritti civili e
politici. Anche etica borghese la promuove garanzia di mobilit sociale e meritocrazia,
e necessit collettiva di disporre delle migliori capacit individuali.
Per Mill istruzione rappresenta unica eccezione in cui l'ingerenza dello Stato
auspicabile nella sfera familiare. Per le donne l'accesso all'istruzione rappresenter un
passaggio essenziale per uscire dalla soggezione economica, ma che si realizzer solo
dopo la seconda met del XX secolo.
2. Stato sociale e pubblica amministrazione
Emergere diritti sociali dei lavorati dovuta a confluenza e compromesso tra le
richieste dei movimenti, interessi imprenditori di redistribuzione di costi e rischi,
esigenze di prevenire conflitti sociali e spinte dalle amministrazioni pubbliche
(assumono grande ruolo in diversi servizi pubblici, istruzione, trasporti, illuminazione,
acqua..). Si allarga cos intervento dello Stato, per cui interventismo economico e
affermazione dello Stato sociale,processi ai quali sono riconducibile lo sviluppo delle
amministrazioni pubbliche. Saranno interventi diversificati nei vari Stati nazionali e
indipendentemente dalle opzioni politiche, in nome di valori diversi (solidariet, pace,
consenso sociale, nazione..). Lo Stato perde quel ruolo della visione liberale dello
Stato guardiano, ma sar sempre pi coinvolto nella vita sociale ed economica dei
cittadini, dando vita a sistemi di sicurezza sociale in tutti i paesi occ. Alla nozione di
libert liberale, si aggiunge la libert dal bisogno e la nozione di dignit dell'uomo
comprender anche condizioni di vita dignitose, da uguaglianza di fronte alla legge si
aggiunger l'eguaglianza delle opportunit. Politica sociale passer da attivit
periferica di gruppi marginali a obiettivi pi ampi (intera popolazione).
3. I diritti economici e sociali nelle prime Costituzioni
Istituzionalizzazione dei diritti sociali avvenne gradualmente, senza rotture con
l'ordine sociale e politico, sorti dal basso non come applicazione di teorie filosofiche,
avvenne attraverso disposizioni, leggi sentenze...

1. 1919 Costituzione della Repubblica di Weimar (sospesa con avvento nazismo


1932): abbandona visione individualistica dell'800, recupera valore sociale
della fraternit, riconoscendo allo Stato il ruolo di garante e collante della
solidariet sociale, legittimandone intervento nell'economia (per il bene
comune) controllo dello stato sulle propriet terriere, imprese, ricchezze del
suolo, enunciato diritto al lavoro adeguato, sistema assicurativo x maternit,
contro le disuguaglianze economiche..obbligo scolastico fino 18anno, sussidi x

meno abbienti, art.109 eguaglianza di uomini e donne, anche nel


matrimonio.
2. Costituzione Repubblica socialista, soggetto titolare di diritti non l'uomo o
cittadino, ma il popolo sfruttato...a ciascuno il suo secondo i suoi bisogni (nei
paesi del socialismo realeD
Dopo II guerra mondiale i diritti sociali entrano in tutte le Costituzioni e Dichiarazioni
internazionali.
Costituzione Italiana 1948, eguaglianza di tutti i cittadini... compito della Repubblica
rimuovere ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.E' soprattutto
grazie alla giurisprudenza costituzionale che si deve l'attuazione giuridica e definizione
delle incertezze lasciate dalle Carte costituzionali.
4. Diritti di gruppo e di cittadinanza: Gurvitch e Marshall
La teoria sui diritti sociali si sviluppa intorno alla met del 1900.

1946, La Dichiarazione dei diritti sociali, Geoge Gurvitch: dopo liberazione della
Francia, diritto sociale come norme che realizzano i diritti sociali, visione
pluralista della societ e del diritto che deve essere d'integrazione,cio di
partecipazione diretta di coloro a cui si rivolge (non soggetti passivi, ma centri
attivi di creazione e difesa dei diritti sociali)
DIRITTI DEI PRODUTTORI, tutti gli uomini/donne sopra i 20 anni, diritto al
lavoro, partecipazione e controllo attivit e imprese, riposo, pensione, sciopero,
libert sindacale..
DIRITTI DEI CONSUMATORI, tutti gli esseri umani dalla vita alla morte, alla
sussistenza, alla partecipazione alla ricchezza nazionale, tutela contro malattia,
vecchiaia..
DIRITTI SOCIALI DELL'UOMO, diritto alla vita, educazione, eguaglianza tra
sessi, immigrazione, emigrazione..
diritti diversi a seconda dei gruppi o categorie cui appartiene la persona, cui
corrisponde una visione della societ composta non da individui singoli, ma da
gruppi e comunit che contribuiscono a determinare l'interesse nazionale.

Thomas Marshall, Cittadinanza e classe sociale, la cittadinanza definita come


status conferito solo a coloro che sono membri a pieno titolo di una comunit
(nella societ feudale status era la classe sociale), egli teorizza la ripartizione
dei diritti, in un quadro evoluzionistico, che tende all'uguaglianza e allo statu
unico di cittadino ( 700 diritti civili, 800 diritti politici, 900 diritti sociali).
Inizialmente considerati in quanto legati a stato di bisogno (indigenti,
emarginati...cio a coloro ai quali non erano riconosciuti i diritti politici...in un
processo di progressiva inclusione di categorie sempre pi ampie di persone
nello status di cittadino. Processo che si lega a un nuovo modo di concepire
intervento pubblico fondato sull'eguaglianza sociale.

Nelle loro prospettive i diritti sociali si sono affermati non come diritti universali, cui
titolare il cittadino o l'uomo, ma diritti particolari riservati a persone in condizioni di
svantaggio economico. Alla diffusione dei diritti sociali va ricondotta la moltiplicazione
dei diritti.
5. Diritti civili e sociali: contrapposizioni e divergenze
I diritti sociali sono comunemente considerati oggetto di impegno politico del
legislatore, norme programmatiche (che dispongono un obiettivo), non viene
riconosciuto loro lo status equiparabile ai diritti di libert. Considerati minaccia alle
libert liberali, primi interventi a favore dei lavoratori contrastate in nome della libera

iniziativa, della propriet privata. Secondo una distinzione i diritti civili richiedono
comportamenti di astensione da ingerenze e di protezione, i diritti sociali richiedono
invece comportamenti attivi, che si traducono in doveri di prestazione, la cui effettivit
dipende da distribuzione della ricchezza nazionale.
Vi sono poi preoccupazioni per il prelievo fiscale, e quindi attenzione per gli sprechi.
Vi prospettiva che vede nell'accentramento nello stato di funzioni lasciate prima ai
privati, come potenziale rischio e limitazione per le libert di opinione, pensiero,
coscienza, che richiedono protezione per le minoranze.
Nelle dottrine giuridiche socialiste si diffusa idea che per ottenere piena realizzazione
dei diritti sociali sia necessario un contenimento dei diritti civili, quindi come
incompatibile con lo Stato di diritto.
Stati europei fondono i 2 modelli, dando origine a Stati sociali di diritto, che
contemperano la prevalenza delle libert individuali con la promozione
dell'eguaglianza delle opportunit, incremento funzioni dello Stato. Diritti alla salute e
istruzione diritti inviolabili e vincolanti per il legislatore. Il godimento di diritti sociali
ed economici considerato presupposto per il godimento e accesso effettivo ai diritti
di libert, in quanto l'esercizio effettivo di libert fondamentali (positive o negative)
legato a condizioni di benessere materiale, educazione, salute... diritti civili e politici
richiedono individui in grado moralmente e materialmente di esercitarli. Diritti civili
politici e sociali si sostengono reciprocamente. Diritti sociali espressione di uno Stato
che risponde ai bisogni di tutta la popolazione, sono riconducibili all'estensione del
suffragio universale. Dall'esclusione formale o sostanziale, dai diritti civili e politici di
soggetti che non possiedono requisiti di reddito e istruzione necessari all'esercizio
effettivo, all'impegno dello Stato affinch tutti raggiungano i requisiti di piena
cittadinanza.
CAP. 5 IL NOVECENTO: L'UNIVERSALIZZAZIONE DEI DIRITTI.
1. La rifondazione dei diritti nel secondo dopoguerra.
La seconda guerra mo9ndiale segna spartiacque nella storia dei diritti umani, dopo che
il regime nazista e fascista aveva mostrato la possibilit di cancellare secoli di lotte
politiche e conquiste giuridiche. (idea di umanit era stata negata, cancellata la civilt
giuridica in nome della presunta superiorit di alcuni...). Le nazioni occidentali
chiamano la comunit internazionale ad un'assunzione di responsabilit.
Teoria del diritto: criticato il giuspositivismo, perch accusato di aver in qlc modo
favorito il nazismo, nel considerare valida e legittima qualunque norma
indipendentemente dal contenuto. Nasce esigenza di ancorare diritto positivo e
l'operato dei governi, a vincoli di forma e contenuto, cio a valutazioni di giustizia, a
principi morali la cui violazione giustifichi disobbedienza e la reazione della comunit
internazionale. Nella scienza giuridica si ricercano principi e meccanismi a cui vincolare
produzione e applicazione delle norme. I diritti dell'uomo (avversati in precedenza
anche da Chiesa cattolica e protestante, perch fondati sulla ragione e prodotto
dell'illuminismo) tornano a essere considerati una categoria di diritti cui affidare la
funzione fondamentale di proteggere le libert degli individui (anche delle minoranze).
Diritto positivo affida la tutela dei diritti a 2 nuovi strumenti:
1. piano nazionale, le Costituzioni, in particolare quelle rigide, si pongono come
istanza superiore che contiene norme e valori vincolanti per i poteri dello Stato,
non derogabili da legge ordinaria; predisposizione di organi (corti costituzionali)
che controllino operato legislativo dello Stato (sia preventivamente come
avviene in Francia, sia successivamente come avviene in Italia) e la definizione
dei rapporti tra i poteri dello Stato. Il legislatore non pi sovrano assoluto,

non pi la legge la cornice entro cui stato e cittadini possono muoversi, ma la


COSTITUZIONE, che vanno intese non come sede di Dichiarazioni dei diritti, ma
come loro nuovo fondamento (al posto di Dio, la natura, la ragione..).

2. Piano internazionale PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI DIRITTI:


Dichiarazioni dei diritti e Convenzioni tra Stati;la comunit internazionale si
pone l'obiettivo di limitare il potere degli Stati-Nazione e di trovare un
fondamento a questi limiti.
Con lo Statuto delle Nazioni Unite del 1945 gli stati aderenti enunciano i propri
scopi...promuovere
e incoraggiare il rispetto dei umani e delle libert
fondamentali senza distinzioni
1948 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata da 48 Stati presso
l'Assemblea delle Nazioni Unite, in cui i diritti dell'uomo e dei popoli sono
prioritari rispetto alla sovranit e agli interessi degli Stati. Il sovrano ideale che
dispone diritti e doveri per individui e Stati diventa la comunit internazionale e
la legge su cui fonda il proprio potere l'ordinamento internazionale; i diritti
vengono riconosciuti alle persone in quanto esseri umani, non in quanto
cittadini. I diritti tornano a porsi come esigenze universali ma fondate non su
diritti di natura, ma su accordo tra Stati.
Verso i diritti umani positivi: l'inizio dell'internazionalizzazione; nel preambolo
della dichiarazione sono richiamati i valori sui si fonda e aspira: il
riconoscimento della dignit e dei diritti di tutti i membri della famiglia umana; i
diritti umani riconducibili alla l. di parola, di credo religioso, l. dalla paura e dal
bisogno... fin dalle prime fasi emergono le difficolt sia di una definizione
comune di diritti tra stato differenti e tradizioni giuridiche differenti (Trad.
occidentale
e
socialista).
La
Dichiarazione
fu
un'opera
di
mediazione...p0erseguire diritti eguali per uomini e donne e promuovere il
progresso sociale e il migliore tenore di vita...; clausola antidiscriminatoria
titolare ogni individuo indipendentemente da qls distinzione...
art. 3-20 dedicati ai diritti alla vita, libert, non essere tenuto in schiavit, a
non essere torturato, eguaglianza di fronte alla legge, irretroattivit della legge
penale e presunzione d'innocenza..
art. 21 diritti politici, partecipazione la governo...art. 22-27 diritti economici
sociali...
in realt sono ancora oggi ignorati e inattuati, presentati come ideale comune a
cui convergere senza avere reale carattere vincolante; difficolt che dipendono
da diverse opzioni politiche, diversi interessi dei governi, differenti tradizioni e
costumi, condizioni economiche...
processo finalizzato a fissare impegni e obblighi comuni a tutti gli Stati membri
sfocia nell'emanazione nel 1966 di 2 Patti delle Nazioni Unite sui diritti umani, in
cui emerge il ruolo della comunit internazionale, e saranno vincolanti solo per
Stati che li hanno ratificati. Incentrati sull'idea di dignit dell'essere umano e
sulla connessione indissolubile tra le diverse classi di diritti, per realizzare
l'ideale dell'essere umano libero.
3. PATTO INTERNAZIONALE sui diritti civili e politici, vincolante per coloro che lo
ratificano, perch diritti civili considerati fondamentali e perch gli interventi
richiesti per attuarli non hanno ricadute economiche gravose. (non ratificato
dalla Cina)

4. PATTO INTERNAZIONALE sui diritti economici, sociali e culturali; impegno dei


governi verso un aumento dell'eguaglianza economica e sociale tra cittadini
nazionali che tra le persone nel mondo. In realt la specificazione dei diritti a
prestazione molto avanzata, ma si pone come documento programmatico,
aperto a interpretazioni.
I due patti contengono un nuovo diritto, il diritto all' AUTODETERMINAZIONE DEI
POPOLI, diritto di cui vi era traccia nelle dichiarazioni sulle concessioni di
indipendenza, che prevede tra l'altro il diritto di disporre e godere delle proprie
ricchezze (richiami a Vitoria nel XVI) diritti riconosciuti ad una collettivit.
In Europa i diritti umani si presentarono come valori fondamentali (anche come
reazione alle loro recenti violazioni). Il Consiglio d'Europa (1949) dopo lunghi
negoziati, port all'adozione della CONVENZIONE EUROPEA (1950) x la salvaguardia
dei diritti dell'uomo e delle libert fondamentali, che prevedeva l'istituzione di
organismi sovranazionali per tutelarne i principi: la Commissione (sorvegliare
l'adeguamento degli stati ai principi e alle norme e vagliare i ricorsi tra stati)e la Corte
di giustizia europea dei diritti dell'uomo (riceve e giudica sui ricorsi presentati contro
governi e istituzioni statali, da individui, non cittadini, che ritengono di aver subito
lesione). maggior controllo sovranazionale.
PROBLEMA del processo di internazionalizzazione dei diritti l'EFFETTIVITA' DEI
DIRITTI PROCLAMATI, perch spesso ineffettivi poich la loro attuazione lasciata alle
istituzioni nazionali.
Solo attraverso organismi giudiziari sovranazionali possono dare effettivit ai diritti
umani, e costituire una reale alternativa al diritto dei popoli di resistenza e ribellione;
mancano norme che stabiliscano sanzioni x stati trasgressori, e mancano organismi
sovranazionali x applicare queste norme e le sanzioni > passaggio cruciale
istituzione di corte penale internazionale. Unici strumenti di cui dispone la comunit
internazionale oggi x fare pressioni oggi a disposizione sono: embargo economico,
perseguimento di buoni rapporti con Stati vicini... ultimi anni la guerra umanitaria
stata adottata come mezzo x tutelare popolazioni vittime di violazioni dei diritti.
Guerra che per porta altre vittime, spesso le stesse che si voleva tutelare; e agli
interessi umanitaria si sovrappongono spesso interessi economici. Inoltre la guerra
costituisce un passo indietro nel percorso di tutela internazionale dei diritti, perch
ricorre alla forza negando cos lo spirito stesso da cui essi hanno preso origine, cio
l'alternativa alla violenza.
3. Donne e diritti: a partire dall'eguaglianza
Nella seconda met del secolo avviene altro passaggio fondamentale nella storia dei
diritti umani, la loro estensione alle donne (anch'esse titolari di diritti). Nei paesi
occidentali la conquista del diritto di voto che apre la strada all'accesso ad altri
diritti. GB met dell'800 voto amministrative e poi 1918 elezioni politiche. Australia
e paesi scandinavi primi decenni 900. Italia solo nel 1946. Svizzera 1971. Sul piano
costituzionale (prima cost quella di Weimar e quella socialista) saranno le carte del
dopoguerra che sanciranno eguaglianza giuridica e daranno svolta all'eliminazione di
ostacoli che impedivano alle donne piena disponibilit del corpo, beni, lavoro, accesso
a cariche pubbliche e lavori; a tali principi non si tradusse un immediato adeguamento
del diritto vigente. (l'accesso delle donne alla magistratura 1963, riforma diritto di
famiglia 1975, parit lavoro 1977). Mentre i diritti sociali spesso vennero riconosciuti
prima...perche considerati soggetti deboli da tutelare (madri e lavoratrici).
1948 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dichiara la parit tra i sessi...; i
Patti del 1966 impegnano gli Stati a garantire parit giuridica tra i sessi.

Il documento che sancisce sancisce l'internazionalizzazione dei diritti delle donne la


Convenzione sull'eliminazione di ogni discriminazione verso le donne
(CedaW), adottata dall'ONU nel 1979. vi constatazione che donne continuano a
subire discriminazione, che non sia sufficiente l'estensione formale dei diritti esistenti
e si impegnano gli stati membri a prendere misure adeguate per garantire la parit
tra sessi. Pone l'effettivo accesso delle donne ai diritti fondamentali come questione
centrale per l'umanit. I diritti delle donne possono avere applicazioni differenti anche
per effetti di limitazione che possono avere le culture tradizionali. L'accesso viene
posto come obiettivo per la cui realizzazione non bastano riforme giuridiche, ma siano
necessarie trasformazioni economiche, sociali e culturali, e un'educazione ai diritti che
comprenda l'eliminazione di pregiudizi...
Molte donne anche nei paesi occidentali subiscono condizioni di inferiorit e violenza in
famiglia, difficolt di accesso a determinati lavori e cariche pubbliche...difficolt a
conciliare ruoli di moglie, madre e lavoratrice..; nei paesi poveri le violazioni alle
donne, lesioni ai diritti fondamentali sono la regola. Le donne sono ancora in pace o
guerra le vittime privilegiate di atti di violenza. Accesso ai diritti sociali ed economici le
disparit di accesso rispetto a uomini sono macroscopiche (tassi di istruzione, accesso
a servizi di cura, differenze nelle retribuzioni..). Anche istituti di origine
religiosa/tradizionale si traducono in discriminazioni e oppressioni, attentati a integrit
fisica.... A fronte degli insuccessi di un'estensione formale dei diritti alle donne, la
teoria femminista ha messo in luce la loro inadeguatezza a rispondere ai bisogni delle
donne. Critica: I diritti umani sono stati costruiti da cultura liberale, non sono
universali, ma costruiti per rispondere ai bisogni e alle necessit maschili. La
realizzazione dei diritti delle donne non pu limitarsi a estensione dei diritti dell'uomo.
4. Il problema dell'universalismo dei diritti
Critiche sul particolarismo dei diritti umani fin dalle prime proclamazioni
settecentesche. I fase si fondavano su esclusione a chi non possedeva certi requisiti;
successivamente si proclamato l'universalit dei titolari l'attenzione si spostata sui
contenuti (universalismo dei fondamenti). I diritti umani (enunciati nelle Dichiarazioni
e nelle Carte), come espressione di popoli omogenei culturalmente. Nel momento in
cui i diritti si estendono alle persone del mondo, mostrano i loro limiti, appaiono subito
le difficolt di estenderli a situazioni caratterizzate da rapporti tra individui diversi, in
cui non esiste il concetto di laicit dello Stato, in societ non secolarizzate, condizioni
economiche e lavorative e indici di assistenza medica e istruzione diversi. Le questioni
legate al rapporto tra universalismo dei diritti e particolarismo delle culture, si
mostrano fin dalle prime tappe del processo di internazionalizzazione, assumendo
forme complesse e conflittuali. (vedi Conferenza delle Nazioni Unite a Vienna 1993).
problematiche che si sono poste anche nelle societ occidentali, che in seguito ai flussi
migratori sono sempre pi multiculturali.
Alle radici dell'ineffettivit dei diritti umani, non vi sono solo ragioni economiche o
scelte politiche , ma anche la loro inadeguatezza a specifici contesti.
Osteggiati spesso perch considerati espressione (valori,stili di vita, rapporti di potere)
della societ occidentale.
Nonostante questo sono sempre pi diffusi e rappresentano un potente veicolo di
rivendicazioni, proteste, di legittimazione di scelte politiche...
La visione liberale dei diritti appare cmq la pi adatta ad essere universalizzabile (cio
assorbire e trasmettere i valori e le esigenze di tutte le culture)...L'universalismo dei
diritti tende ad affidarsi alla ricerca di percorsi di comunicazione che diano ai
diritti umani contenuti compatibili con i fondamenti delle diverse culture.
(comunicazione tra culture).

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