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Per, signor Simplicio, venite pure con le ragioni e

con le dimostrazioni, vostre o di Aristotele, e non con


testi e nude autorit, perch i discorsi nostri hanno a
essere intorno al mondo sensibile, e non sopra un
mondo di carta
Dialogo sui Massimi Sistemi Galileo Galilei

La scienza secondo Galileo


Libera da ogni vincolo sociale e mentale, oggettiva, parziale, sperimentale, realistica, matematica,
afinalistica e in funzione del bene dellUomo. Cos la scienza moderna secondo il suo fondatore:
una forma di conoscenza che ha proprio il compito di indagare e comprendere la realt naturale
secondo queste caratteristiche. Utilizzando le parole dello scienziato pisano la scienza studia
come vadia il cielo e non come si vadia al cielo1.
Da questa contrapposizione si trae la prima caratteristica della scienza galileiana, libera dai vincoli
dogmatici della fede (che spiega come si vadia al cielo) e dagli idolabaconiani che hanno
invaso lintelletto umano gettandovi radici profonde, non solo assediano la mente umana s da
rendere difficile laccesso alla verit, ma (anche dato e concesso tale accesso), essi
continuerebbero a nuocerci anche durante il processo di installazione delle scienze2. Inoltre la
scienza deve essere libera anche dai vincoli che essa stessa indirettamente si impone, cio il
metodo deve derivare dal processo di ricerca stesso e non limitarlo ma valorizzarlo. Infatti uno
come Galileo, per progredire, non ha fatto altro che violare le regole del gioco. Non vi
rivoluzione scientifica che non sia fondata sul sovvertimento di principi consolidati nella
tradizione scientifica3.
Quel come vadia il cielo rappresenta unaltra indispensabile caratteristica della scienza:
occuparsi solamente di quegli aspetti della realt che non variano da uomo a uomo, che sono cio
esprimibili con grandezze misurabili. Questa estremizzazione delloggettivit diventer poi per
Husserl una delle cause della crisi della scienza e, sempre per Husserl, della crisi dellumanit.
Ma occuparsi delle grandezze misurabili significa automaticamente studiare solo alcune affezioni
degli oggetti e non la totalit dellessere.
Altro pilastro la sperimentalit, cio linscindibile legame con lesperienza; accettare come certa
tale esperienza presuppone di accettare come vera la percezione della realt. Cartesio metter in
dubbio questa veridicit, accettata come certa da Galileo in forza della sua evidenza. Lesperienza
come condizione necessaria e sufficiente ad attestare la validit di una teoria verr messa in dubbio
anche da Popper nel Novecento con lintroduzione del principio di falsificabilit e con un metodo
che procede per congetture e confutazioni. Come dice infatti Popper linconfutabilit di una
teoria non (come spesso si crede) bens un difetto4. Dal momento che ogni controllo attendibile
di una teoria deve potersi configurare come un tentativo di falsificarla e confutarla, quelle teorie
che non ammettono possibilit di essere verificate o contraddette dallevidenza dei fatti non
possono essere annoverate tra le scienze scientifiche.
Siccome la scienza chiamata a conoscere la realt, le formule con cui la descrive non possono
obbedire alle sole leggi della matematica bens devono mantenere una stretta aderenza alle
dinamiche dei fenomeni. Questo realismo impone di verificare le teorie scientifiche innanzitutto
alla luce della realt prima che alle leggi della matematica e, in generale, della ragione.
1

cfr. G. Galilei lettera Alla granduchessa madre Cristina di Lorena


cfr. F. Bacone La nuova logica Novum organum (traduzione di F. Canfora, Laterza 1964)
3
cfr. P.K. Feyerabend La scienza in una societ libera (Feltrinelli, Milano 1982)
4
cfr. K. Popper Congetture e confutazioni (traduzione di G. Pancaldi, Il Mulino, Bologna 1972)
2

Egli scritto in lingua matematica5: le affezioni misurabili della realt sono quindi conoscibili
dalla mente umana tramite il linguaggio matematico, la cui esattezza il secondo assioma su cui si
fonda il metodo scientifico. La matematica quindi il mezzo tramite cui comprendiamo,
esprimiamo e siamo in grado di prevedere i fenomeni naturali.
Alla scienza non interessa come si vadia al cielo, non si occupa delle finalit del mondo, ma di
come esso funzioni. Linconoscibilit e limpossibilit di misurare un eventuale Dio esclude
automaticamente tale ambito dalla ricerca scientifica e quindi i fini che Egli avrebbe
eventualmente stabilito per il mondo.
Galileo nomina solo alla fine delle caratteristiche della scienza il suo fine: il bene dellUomo;
proprio questa scarsa attenzione allo scopo ultimo della conoscenza scientifica pone le basi per la
crisi delle scienze e fa di Galileo, oltre che il creatore del metodo scientifico, liniziatore della crisi
delle scienze.
La Scienza scienza, complementare a tutto ci che non scienza
Il metodo scientifico proposto da Galileo considera oggetto del proprio studio soltanto gli aspetti
quantificabili della realt, trascurando tutti gli elementi soggettivi. Questa necessaria separazione
ha ridotto lidea di scienza allidea di una scienza di fatti, escludendo cos dal proprio campo
dinteresse proprio quei problemi che sono i pi scottanti per luomo [] i problemi del senso e
del non senso dellesistenza umana nel suo complesso6. Husserl non mette in discussione gli
impeccabili risultati a cui la scienza giunta nellet moderna, bens lidea di scienza propugnata
dal positivismo (cio una scienza positiva ossia reale, effettiva , sperimentale, che si occupa di ci
che appare fecondo, pratico, efficace e che si contrappone a tutto ci che astratto, chimerico e
metafisico che tratta ci che inutile e ozioso).
Secondo Husserl, dopo Galileo la visione del mondo si spacca in due: per la prima volta la
scrittura scientifica si identifica con quella matematica e attraverso il suo metodo l universalit
della ratio viene applicata alla natura, che viene cos matematizzata. Gli aspetti qualitativi e
soggettivi che lavevano caratterizzata sino a quel momento vengono messi tra parentesi,
producendo uno svuotamento di senso che sta alla base della crisi radicale di vita dellumanit. La
scienza quindi si separa dal mondo-della-vita, in cui affonda per le proprie radici, poich il sapere
scientifico obiettivo si fonda sullevidenza del mondo-della-vita stesso, la lebenswelt.
dal mondo-della-vita gi dato che bisogna partire per accedere a forme di conoscenza
alternative, che considerino la lebenswelt da punti di vista differenti e che la indaghino con un
metodo diverso da quello scientifico.
Dal momento che la conoscenza scientifica si basa su determinati aspetti e strumenti del mondodella-vita, quali le affezioni quantitative e la percezione umana e non su una razionalit e un
metodo universali, possibile adottare altre basi metodologiche e conoscitive che fanno pervenire
a visioni diverse della realt, che ne considerino altri aspetti da quelli scientificamente analizzabili
e osservino la realt da altri punti di vista. Nessun paradigma sar in grado di conoscere la realt
totalmente, poich, come afferma Feyerabend, ogni metodo dipende dallambito di ricerca stesso e
del contesto in cui essa avviene.
Anche la doxa ha cos un suo fondamento come paradigma utilizzabile per risolvere quei
rompicapi che il paradigma scientifico non pu affrontare.
Discipline che non si avvalgono del metodo scientifico ma vedono aspetti della realt da un punto
di vista non scientifico sono complementari alla scienza, come ad esempio la musica che pur
basandosi su fenomeni studiati dalla scienza (le onde sonore) le utilizza e le reinterpreta a partire
dalla percezione soggettiva che ne ha luomo. Lo stesso accade per la poesia e in generale per le
discipline artistiche che hanno come tratto distintivo lespressione nella realt, e tramite la realt,
di qualcosa che viene percepito dalluomo, mentre la scienza porta alla percezione delluomo ci
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cfr.G. Galilei - Il Saggiatore


cfr. E. Husserl - La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale

che luomo non produce. Lespressione pi alta di ci che luomo ha dentro ma che non pu
provare ed esprimere,in modo che sia universalmente comprensibile e accettabile, la filosofia,
che racchiude ogni forma di doxa. La filosofia, come ogni altra forma darte, lespressione dell
interiorit umana , volubile e indefinita, che a sua volta suscita nellaltro sensazioni ed emozioni
per ognuno peculiari e quindi incodificabili. Prendiamo ad esempio uno dei massimi talenti
artistici del post-impressionismo V.Van Gogh (1853-1890) che riuscito ad esternare le sue
emozioni prima di suicdarsi dipingendo, prima della sua morte, Campo di grano con volo di
corvi, in cui trasmette completamente lansia e langoscia che lo tormentavano, stesse sensazioni
che vengono percepite dallo spettatore, bench indubbiamente con sfumature diverse.
La filosofia d senso alla scienza, la scienza d metodo alla filosofia
La filosofia, come disciplina non scientifica al pari di quelle forme di conoscenza che si sono dette
dipendenti dalla soggetiva percezione di ogni uomo, pu fornire uninterpretazione non provata
ma generalmente sentita come vera da ognuno, anche del ruolo e del significato della conoscenza e
della ricerca scientifiche. A questo proposito dice Jaspers: Senza filosofia la scienza non
comprende se stessa7. Infatti la scienza non fa conoscere la realt n aiuta ad orientarsi nella vita,
ed la filosofia che subentra nel colmare questa mancanza. Inoltre la scienza per sua natura non si
chiede il perch ultimo di ci che scopre, e quando lo fa perde la sua scientificit; la filosofia si
pu quindi porre come interprete del ruolo dei risultati scientifici nel mondo. La realizzazione
totale della complementarit tra scienza e filosofia sta non solo nel ruolo, prima espresso, della
filosofia nei confronti della scienza ma anche nella necessit per la filosofia di avere solidi risultati
su cui indagare, evitando cos il rischio che la filosofia creda di dare spiegazioni oggetive della
realt attraverso il metodo a lei proprio (cio incapace di risultati oggettivi). La filosofia deve
imparare dal metodo scientifico la consapevolezza dei propri limiti e deve assorbire in s
latteggiamento e il modo di pensare scientifici perch la perdita di tali atteggiamento e modo di
pensare al tempo stesso la perdita di veridicit della filosofia. Osservando la realt da questo
punto di vista la scienza e la filosofia (che sono le rappresentanti di due mondi apparentemente
separati) si coalizzano definitivamente nel reciproco aiuto volto al bene delluomo nella
comprensione della realt.
Per tentare di comprendere la realt nella sua relativa totalit necessario quindi che i vari
metodi e scienze, sia scientifiche che metafisiche, collaborino accettando e riconoscendo i propri
limiti con umilt.

cfr. K. Jaspers Filosofia dellesistenza (Bompiani, Milano 1941)

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