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Introduzione
Friedrich Wilhelm Nietzsche stato un filosofo, poeta, compositore e filologo tedesco.
Considerato tra i massimi filosofi e prosatori di ogni tempo, Nietzsche ebbe un'influenza
controversa, ma indiscutibile, sul pensiero filosofico, letterario, politico e scientifico del XX
secolo. La sua filosofia, appartenente al filone delle filosofie della vita, considerata da
alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione,
informale e provocatorio. In ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, s
da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul pensiero posteriore.
Nietzsche scrisse vari saggi e opere aforistiche sulla morale, la religione (in particolare
quella cristiana), la societ moderna, la scienza, intrise di una profonda lucidit ed
avversione alla metafisica, seppure spesso il filosofo venga accomunato anche
all'irrazionalismo, di una forte carica critica, sempre sul filo dell'ironia e della parodia. Nella
sua filosofia si distingue una fase wagneriana, che comprende La Nascita della Tragedia e
le Considerazioni inattuali, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner per una
"riforma mitica" della cultura tedesca.
Questa fase sar poi abbandonata e rinnegata con la pubblicazione di Umano, troppo
umano ( nella stagione cosiddetta "illuministica" del suo pensiero), per culminare infine,
pochi anni prima del crollo nervoso (probabile conseguenza di una patologia neurologica
ereditaria) che metter fine alla sua attivit, nella fase pi prominente del suo pensiero
(quella della trasvalutazione dei valori e del Nichilismo attivo, costellata dai concetti
di oltreuomo, eterno ritorno e volont di potenza) che ha il suo apice e inizio con la
pubblicazione del celeberrimo Cos parl Zarathustra.
Biografia
Morto il padre nel 1848, la madre si vede costretta a trasferirsi a Naumburg, cittadina dove
poteva contare sull'aiuto di numerosi parenti. Nel 1858 Friedrich entra nella prestigiosa
scuola privata di Pforta dove impara i primi rudimenti di religione, latino e greco, oltre che
di musica, che sar l'altra grande passione della sua vita (tanto che per lungo tempo non
sapr se dedicarsi alle lettere e alla filosofia oppure alla composizione musicale).
Febbricitante per le nuove scoperte culturali, scrive poesie e compone musica, mentre la
sua famiglia, senza mai un attimo di pace, si trasferisce in un'altra casa di Naumburg
Tra le sue letture giovanili si annoverano Byron, Holderlin, Emerson, Sterne, Goethe,
Feuerbach. Nel 1860 fonda con alcuni amici l'associazione musicale-letteraria "Germania";
negli scritti composti per tale associazione ("Fato e volont", "Libert della volont e fato")
gi indicata la tendenza antimetafisica del pensiero nietzscheano futuro. Nel 1864 si
iscrive alluniversit di Bonn dove viene fortemente attratto dagli studi di filologia, tanto da
essere spinto ad abbandonare la teologia (e ben presto anche la musica) per dedicarsi
completamente alla nuova materia. Lanno seguente si trasferisce a Lipsia per continuare
a seguire le lezioni di filologia classica di Friedrich Ritschl, gi suo insegnante a Bonn,
portando avanti la sua carriera di filologo. Studia Teognide e la Suida, ma pi affascinato
da Platone e soprattutto da Ralph Waldo Emerson e Arthur Schopenhauer, che avrebbero
influenzato tutta la sua produzione. Soprattutto quest'ultimo, con la sua opera Il mondo
come volont e rappresentazione doveva risvegliare un appassionato e duraturo
interesse filosofico.
Nel 1866 legge anche la Storia del materialismo di Friedrich Albert Lange; qui le
descrizioni della filosofia anti-materialistica di Immanuel Kant, dell'ascesa
del materialismo nel continente europeo, della crescente preoccupazione nei riguardi
dell'evoluzionismo di Darwin e infine dell'atmosfera generale di ribellione all'autorit
tradizionale incuriosiscono notevolmente Nietzsche.
Il 9 ottobre 1866 comincia il servizio militare, avendo firmato per un anno come volontario,
nel reggimento di artiglieria a cavallo dell'esercito prussiano di stanza a Naumburg. Nel
marzo dell'anno successivo si infortuna seriamente allo sterno, congedandosi
anticipatamente ad Ottobre del 68. Tornato a Lipsia, l'Universit lo premia per il suo
saggio sulle fonti di Diogene Laerzio e lo assume come insegnante privato. In questo
periodo conosce anche Richard Wagner , uno dei pi importanti compositori dellepoca,
che impressiona fortemente Nietzche rafforzando la sua passione musicale e filosofica.
Nel 1869 ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca dell'Universit di Basilea come
filologo classico, non avendo ancora completato n il proprio dottorato n ricevuto alcun
certificato di abilitazione all'insegnamento. Si reca spesso , d' ora in poi , a Tribschen ,
dove vivono Richard e Cosima Wagner . L' Universit di Lipsia gli ha intanto confermato il
dottorato sulla base degli studi da lui pubblicatisul "Rheinisches Museum", compreso
quello sulle fonti di Diogene Laerzio . Con grande rispetto entra in rapporto con Jakob
Burckhardt .Rinuncia alla cittadinanza prussiana senza tuttavia chiedere quella svizzera .
Nel 1870, durante la guerra franco-prussiana chiede un congedo per arruolarsi come
infermiere, ma colpito dalla difterite, ritorna a Basilea. La pubblicazione dello scritto
Nascita della tragedia danneggia fortemente la sua carriera accademica e nasce in lui
lidea di abbandonare linsegnamento per dedicarsi alla propaganda wagneriana. Intanto al
suo stato di salute sempre pi precario si accompagna una perdita dei legami affettivi,
come la rottura con Wagner risalente allestate 1878. Dopo aver dato le dimissioni
dalluniversit per ragioni di salute , gli viene concessa una pensione annua di 30000
franchi e da questo momento frederich intraprende una vita errabonda segnata dalla
solitudine e dagli attacchi del suo male, uninfezione progressiva. Compie vari viaggi in
Italia ed intraprende alcune relazioni sentimentali conclusesi tristemente che lo portano
alla solitudine. Negli anni fino al 1888 Nietzsche si dedica ad unintensa attivit di scrittura
e a viaggi sempre pi sofferti. NellAprile 1888, da Nizza raggiunge Torino, di cui riporta
unimpressione positiva. Qui scrive le sue ultime opere. Nella citt piemontese accusa
gravi segni di squilibrio; scrive lettere esaltate e sconnesse agli amici contenenti
osservazioni a sfondo politico. Il filosofo viene quindi ricoverato a Jena, in una clinica per
malattie nervose, convivendo con la follia per altri 15 anni. Nel 1897, dopo la morte della
madre , viene portato dalla sorella a weimar che nel 894 fonda il Nietzsche-Archiv,
destinato a occuparsi delledizione completa delle opere del filosofo. In questi anni la
salute mentale di Friedrich peggiora sempre di pi fino alla scomparsa della parola. Muore
il 25 Agosto del 1900.
Il Pensiero
Si possono riscontrare diversi tipi di stile per ogni periodo dei suoi scritti: negli scritti
giovanili ancora legato alla forma del saggio e del trattato; a partire da Umano, troppo
umano, opta per laforisma (illuminazione istantanea finalizzata a cogliere le cose al volo,
che, per essere capita, esige unarte dellinterpretazione); con Cos parl Zarathustra
segue il modello della poesia in prosa, ricca di simboli e allegorie; negli ultimi scritti
prevalgono lesposizione auto-biografica e linvettiva polemica. Il pensiero di Nietzsche
programmaticamente asistematico in quanto egli, dietro il sistema, scorge il desiderio di
impadronirsi della totalit del reale. Desiderio che egli denuncia come illusorio e votato
allinsuccesso.
La nascita della tragedia dallo spirito della musica un'opera nella quale coesistono
filologia, filosofia, estetica e teoria della cultura, il cui motivo centrale la distinzione fra
apollineo e dionisiaco. Il primo scaturisce da un atteggiamento di fuga di fronte al divenire
e si esprime nelle forme limpide e armoniche della scultura e della poesia epica. Il
secondo scaturisce dalla partecipazione al divenire e si esprime nellesaltazione creatrice
della musica. Nietzsche insiste sul carattere originariamente dionisiaco della sensibilit
greca, portata a scorgere ovunque il dramma della vita e della morte: tant vero che
lapollineo nasce solo sul terreno di una visione dionisiaca dellesistenza. In un primo
tempo, nella Grecia presocratica, impulso apollineo e impulso dionisiaco convivono
separati e opposti. Nell'et della tragedia Attica di Sofocle e di Eschilo, apollineo e
dionisiaco si armonizzano fra di loro, dando origine a capolavori sublimi. La grande
tragedia manifesta un perfetto accoppiamento fra apollineo e dionisiaco. Nell'arte
successiva, la sintesi fra dionisiaco e apollineo, viene messa in forse dal prevalere
dell'apollineo. Questo processo di decadenza si concretizza nella tragedia di Euripide. La
decadenza della tragedia funge quindi da spia rivelatrice della decadenza della civilt
occidentale e trova il suo simbolo nellopposizione tra spirito dionisiaco e spirito socratico,
ossia tra uomo tragico (dionisiaco) e uomo teoretico (socratico).Molto importanti in questo
primo periodo sono le letture di Schopenhauer dalle quali egli deriva la tesi del carattere
doloroso dell'essere, ma respinge la tematica dell'ascesi. Infatti, alla noluntas egli
contrappone un atteggiamento di entusiastica accettazione dell'essere nella globalit dei
suoi aspetti. La vita dolore, lotta, non ha ordine n scopo, il caso la domina e I valori
umani non trovano garanzie in essa.
IL PERIODO ILLUMINISTICO
Il metodo genealogico
Di fronte ad una realt contraddittoria, gli uomini, per sopravvivere, hanno dovuto
convincere se stessi e i loro figli che il mondo qualcosa di benefico e provvidenziale. Per
Nietzsche le metafisiche e le religioni sono decorazioni della realt e bugie di
sopravvivenza. Il filosofo sostiene linutilit della dimostrazione della non esistenza di Dio,
poich, per Nietzsche, la realt stessa, lessenza caotica e malefica del mondo, a
confutare lidea di Dio.
In un primo momento Nietzsche intende per Nichilismo la volont del nulla, ossia ogni
atteggiamento di fuga e di disgusto nei confronti del mondo concreto. In un secondo
momento, adopera questo termine per indicare il movimento storico riassunto
essenzialmente nella frase Dio morto. Nietzsche intende per Nichilismo la specifica
situazione delluomo moderno e contemporaneo, che, non credendo pi nei valori
supremi, avverte di fronte allessere lo sgomento del vuoto e del nulla. Lequivoco del
Nichilismo consiste nel dire che il mondo, non avendo quei significati che i metafisici gli
attribuivano, non ha nessun senso. In realt i significati esistono, ma come prodotti della
volont di potenza. Il Nichilismo appare a Nietzsche soltanto uno stadio intermedio, ossia
un no alla vita che prepara il grande si ad essa, attraverso lesercizio della volont di
potenza.
Il Superuomo
Questo essere ha unimportanza fondamentale nella filosofia di Nietzsche e pu essere
visto come il portavoce di tutte le idee professate dalla filosofia dellautore prussiano. Con
il termine superuomo non si vuole intendere un uomo dalle capacit intellettive superiori o
biologicamente pi sviluppato,un uomo superlativo, ma si vuole indicare un essere
superiore al gregge degli inferiori perch in grado di accettare la dimensione tragica e
dionisiaca dellesistenza, di dire si alla vita, di reggere la morte di Dio, di far propria la
prospettiva delleterno ritorno e di procedure oltre il Nichilismo. Egli un tipo nuovo, non
ravvisabile in nessun personaggio del passato, si pu infatti tradurre anche con il termine
oltreuomo. Luomo terra ed nato per vivere sulla terra. Lanima, che dovrebbe essere
il soggetto di unipotetica esistenza ultraterrena, inesistente: luomo corpo. Questa
rivendicazione della natura terrestre del superuomo fa tuttuno con laccettazione totale
della vita che propria dello spirito dionisiaco.
Attraverso le tre metamorfosi dello spirito: cammello, leone, fanciullo, Nietzsche descrive
la genesi e il senso del superuomo.
1. Il cammello rappresenta luomo che porta i pesi della tradizione e che si piega di fronte
a Dio e alla morale;
Superuomo e Nazismo
Nella cultura tedesca tra le due guerre, Baeumler gioca un ruolo di primo piano. Egli pu
essere considerato il filosofo classico della cultura di quel tempo, anzi, il maestro cui si
rifanno molti intellettuali del partito nazionalsocialista. Come esprime lo stesso titolo della
sua opera, Baeumler sostiene la tesi che Nietzsche sarebbe a un tempo filosofo e politico;
non a caso lo studio si divide in due parti fondamentali, rispettivamente intitolate
"Nietzsche filosofo" e "Nietzsche politico", che sono tra loro strettamente unite. Con ci
Baeumler vuole sottolineare che nel pensiero nietzschiano non si pu distinguere il
momento teorico da quello pratico. Tale unit inscindibile tra teoria e prassi viene messa
particolarmente in evidenza nella seconda parte del suo studio, quando considera
Nietzsche come un "pensatore esistenziale", la sua tematica culturale non si esaurisce
nelle polemiche che egli conduce in tutti i suoi scritti nei confronti della cultura del suo
tempo, ma sorretta da unimpostazione metafisica che si esprime nella sua dottrina della
volont di potenza. Queste riflessioni essenzialmente di natura politica sulla dimensione
del Superuomo nietzscheano mostrano come l'ambiguit e talvolta la scarsa chiarezza
della concezione del filosofo abbiano condotto gli esponenti dell'ideologia nazista ad
usufruire del suo pensiero, in realt esente da ogni carattere politico, per giustificare una
cultura che prevede come fine ultimo la conquista del potere assoluto e lideologia di un
uomo, che stato per lEuropa come la nube che porta con s la folgore: Hitler.
Nonostante la subordinazione del singolo allo stato, il punto cardine del pensiero Hitleriano
non lo stato ma il culto della razza ariana, dellindividuo superiore. Proprio per questo
motivo si cercato di avvicinare il superuomo nietzscheano al nazismo, sebbene
modificandolo profondamente e rendendolo pi simile ad un essere superiore di stampo
darwiniano. Il culto della razza prevede ovviamente il mantenimento della sua purezza
eliminando le razze inferiori e cos si spiega anche il profondamente radicato
antisemitismo.
Superuomo e Letteratura
Uninfluenza considerevole del superuomo nel 900 si pu
certamente trovare nella letteratura, ad esempio in quella
italiana. In particolare, un grande autore ed intellettuale che
ha abbracciato la filosofia del superuomo nietzscheano,
sebbene modificandola profondamente, stato Gabriele
DAnnunzio; le idee del filosofo tedesco arriveranno a
condizionare unintera fase della vita dello scrittore, detta
fase superomistica. Questa inizia con la crisi del suo stile
di vita estetizzante avvenuta alla svolta degli anni 90
dellottocento e che costringe DAnnunzio a cercare nuove
soluzioni che poi verranno trovate nel mito delloltreuomo,
una figura non pi soltanto di bellezza, ma di energia eroica, attivistica. Nonostante ci, in
un primo periodo allazione si accontenta di sostituire la letteratura ed il superuomo resta
un vagheggiamento fantastico. Nella realt, dAnnunzio punta a creare limmagine di una
vita eccezionale, sottratta alle norme del vivere comune. I primi tentativi della ricerca
dellazione vengono fatti con la politica ed il teatro e successivamente con il cogliere
loccasione datagli dalla prima guerra mondiale, arruolandosi come pilota.
I romanzi superomistici
Forse che s forse che no(1910) contiene oltre che il culto della bellezza anche una
forte volont di potenza. Il protagonista, Paolo Tarzis, realizza la sua volont eroica
nel volo. Ma alla sublimazione del superuomo si oppone ancora una volta la
nemica, una donna sensuale, perversa, nevrotica ai limiti della follia, Isabella
Inghirami. Tuttavia leroe, proprio quando sembra dover soccombere al suo influsso
nefasto, trova uninaspettata via di liberazione: mentre cerca la morte, riassalito
dal desiderio della vita e riesce a compiere una grande impresa, approdando sulle
coste della Sardegna.
Uomo e superuomo quindi un'interpretazione moderna del mito di don Giovanni; il suo
autore riuscir a ridimensionare, a capovolgere i termini del mito, dimostrando la finzione
della preminenza maschile nell'eterno gioco della seduzione. Questa commedia, che si
contrappone al teatro epico francese di Pguy e di Claudel per mezzo dell'umorismo, in
realt altrettanto epica per la dimensione delle conclusioni, giocate in termini di battute e
controbattute, di scherzi verbali e logici, ma densa di interrogativi etici, religiosi e filosofici,
partecipati allo spettatore con l'abilit incomparabile del grande dominatore delle scene; la
partecipazione dello spettatore viene richiesta implicitamente a districare il labirinto del
"botta e risposta" fra i personaggi, e contiene il senso ancora vivo dell'interesse dell'opera.