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La Scapigliatura

La Scapigliatura si svilupp nell'Italia settentrionale a partire dagli anni


sessanta, si tratta di un movimento artistico e letterario che ebbe come
epicentro Milano (ma esperienze simili vi furono anche a Genova e Torino). Il
termine, di origine aulica letteratura, utilizzato come equivalente del francese
bohme ("vita da zingari"), con cui ci si riferiva alla vita disordinata e
anticonformista degli artisti parigini descritta nel romanzo di Henri Murger
Scene della vita di bohme (1847-1849). Fu proposto per la prima volta da
Cletto Arrighi in due frammenti del 1858, per poi essere ripreso
nell'introduzione al romanzo La Scapigliatura e il 6 febbraio del 1862.

Caratteristiche generali
Gli scapigliati erano animati da uno spirito di ribellione nei confronti della
cultura tradizionale e dell'etica borghese. Gli scapigliati italiani erano ribelli, si
scagliarono soprattutto contro il romanticismo nostrano, considerato melenso,
noioso, monotono, privo di linfa vitale. Criticavano per lo stesso motivo la storia
dellItalia, soprattutto il Risorgimento, periodo che vissero in prima persona.
Erano attratti dal legame tra mente e realt, affascinati da tutto ci che
riguardava luomo, il suo corpo, il malessere, perci molte poesie e prose
affrontavano il tema della morte e della malattia, soprattutto la follia.
La Scapigliatura non ebbe mai un manifesto, non fu mai un movimento
organizzato, tuttavia ebbe un grande merito: evidenzi il malessere
dellartista nei confronti della societ, il desiderio di libert era soffocato
dalle norme del costume, lartista non voleva conformarsi alle regole sociali,
voleva vivere libero, ma allo stesso tempo era legato alle convenzioni, da cui
non sempre riusciva a liberarsi completamente. La scapigliatura diede origine
al movimento dei poeti maledetti, conosciuto come il maledettismo, poeti che
conducevano una vita estrema, fatta di pericolosi vizi ed eccessi, come luso
massiccio di droghe e alcool.
Negli scapigliati si forma una sorta di coscienza dualistica (una lirica di Arrigo
Boito si intitola appunto Dualismo) che sottolinea lo stridente contrasto tra
l'"ideale" che si vorrebbe raggiungere e il "vero", la cruda realt, descritta in
modo oggettivo e anatomico. La Scapigliatura inoltre introduce temi del
romanticismo europeo che in Italia erano stati ignorati, come il gusto per il nero
e il macabro, gli atteggiamenti ironici, il culto mistico per la bellezza e
l'esotismo, l'esplorazione di ambiti come l'irrazionale, il fantastico, il sogno,
l'allucinazione. Dal simbolismo riprendono l'idea che la poesia sia rivelazione di
una realt pi profonda, che si pu raggiungere solo dopo con l'abbandono
all'irrazionale. Dal naturalismo francese proviene invece la rappresentazione
oggettiva e anticonformista del vero.
La Scapigliatura, nella storia culturale dell'Ottocento, fu quindi una sorta di
crocevia intellettuale: attraverso di essa filtrarono correnti di pensiero, forme di
letteratura straniera e temi letterari che contribuirono a rinnovare e togliere

l'alone di provincialismo del clima culturale italiano. Con il loro culto del vero,
con l'attenzione a ci che patologico e deforme, e con il loro impietoso
proposito di analizzarlo come anatomisti, gli scapigliati introdussero in Italia il
gusto naturalista proveniente dalla Francia. Inoltre, elementi come la
fascinazione verso ci che oscuro e misterioso, l'interesse per i recessi della
psiche, la sensibilit per la mescolanza delle sensazioni anticiparono le
soluzioni che sarebbero state adottate dal decadentismo.
D'altra parte, anche a causa dell'ambiente asfittico della cultura italiana del
periodo, la Scapigliatura non riusc mai a esplorare nuovi orizzonti conoscitivi,
n a elaborare un linguaggio poetico che possa essere utilizzato come
strumento per questo scopo. Pur ricercando effetti cromatici e musicali, gli
scapigliati non riuscirono infatti ad attribuire alla parola gli echi e le suggestioni
di cui invece fu caricata nella poesia simbolista e decadente. Ne risulta quindi
che, nonostante le potenzialit, la Scapigliatura pu ritenersi un'avanguardia
mancata.
Oltre al gi ricordato Cletto Arrighi, altri importanti esponenti della letteratura
scapigliata furono Iginio Ugo Tarchetti, Carlo Dossi, Arrigo Boito, Emilio Praga e
il piemontese Giovanni Camerana.

Cletto Arrighi
Tra i primi e pi importanti scrittori scapigliati ci fu Carlo Righetti, che che firm
i propri scritti con il nome di Cletto Arrighi (anagramma del suo vero nome).
Nato a Milano nel 1830, partecip ai moti risorgimentali delle Cinque giornate
(1848) e alla prima guerra d'indipendenza (1967). Nel 1867 venne quindi eletto
deputato, collocandosi su posizioni radicali. Contemporaneamente, si dedic al
giornalismo e alla letteratura: fu autore di 39 commedie in milanese oltre che
di romanzi, racconti, testi di analisi sociale. Nel 1860 fond la rivista Cronaca
grigia (che chiuse nel 1872), sulla quale trov spazio anche il dibattito sul
verismo.
Il suo romanzo pi famoso, a cui si gi accennato, fu pubblicato nel 1862:
La Scapigliatura e il 6 febbraio, un romanzo ambientato nella Milano
risorgimentale in cui viene descritto un ceto sociale composto da ribelli e
scontenti, a cui d il nome di "scapigliati". Arrighi non si riferisce a un gruppo di
scrittori, ma a una categoria sociale e al suo stile di vita irregolare, a cui viene
riconosciuta anche una generica connotazione intellettuale. Il romanzo inoltre
coglie un elemento nuovo per l'Italia post-unitaria, e cio la declassazione
sociale ed economica tipica delle societ borghesi moderne. A queste
considerazioni Arrighi d'altra parte spinto dalla delusione per le speranze del
1848, che soprattutto tra i giovani faceva nascere sentimenti di ribellione.

Gli altri esponenti


Tra gli altri esponenti della Scaipigliatura ricordiamo:
Emilio Praga, pittore e poeta milanese morto giovane, in miseria e
distrutto dallalcol, fu quello che visse pi autenticamente il ruolo del
poeta maledetto, nella poesia Preludio sono contenuti il rifiuto per la

tradizione, il tema della noia e linteresse per la realt desolata della vita
moderna.
Ugo Tarchetti, romanziere e poeta piemontese, anticonformista e
solitario, anche lui morto molto giovane di tisi. Nelle sue opere sono
spesso presenti, accanto ad uno spiccato gusto per lorrido, il macabro,
temi di critica sociale.

La Scapigliatura democratica
Gli anni settanta videro l'esaurimento delle sperimentazioni della prima
generazione della Scapigliatura lombarda. Il medesimo spirito di ribellione
anim per un nuovo gruppo di intellettuali raccolti attorno alla rivista il
Gazzettino rosa, fondata a Milano nel 1868 da Achille Bizzoni (Pavia, 5 maggio
1841 Milano, 21 settembre 1903) e Felice Cavallotti (Milano, 6 ottobre 1842
Roma, 6 marzo 1898). Attenti alle problematiche sociali e alle trasformazioni
introdotte in Italia, in particolar modo a Milano dalla rivoluzione industriale,
questi autori si impegnarono a denunciare lo strapotere dei ricchi e i soprusi
subiti dai ceti subalterni.

La Scapigliatura piemontese
Oltre alla Scapigliatura lombarda, si pu parlare anche di una Scapigliatura
piemontese, che si manifest negli ambienti culturali torinesi degli anni
cinquanta. per esempio avvicinabile ai primi scapigliati l'esperienza del
magistrato Giovanni Camerana, nato a Casale Monferrato il 4 febbraio 1845 e
morto suicida a Torino il 2 luglio 1905. In vita coltiv interessi per l'arte e la
letteratura; nei suoi Versi, pubblicati postumi nel 1907, disegna paesaggi
naturali, dietro ai quali si nascondono significati religiosi e presagi di morte.

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