Sei sulla pagina 1di 39

Correnti Letterarie

Naturalismo
Nasce in Francia, nella seconda metà dell’800, come applicazione diretta del
pensiero positivista, mostra gli avvenimenti in modo oggettivo, quasi scientifico
abbandonando il narratore onnisciente e basandosi sulla conoscenza
dell’osservazione, sulla sperimentazione e sulla verifica dei fatti.
Gli scrittori naturalisti raccontano con una voce narrante che assiste ai
fenomeni descritti, così come accadono.
I principali esponenti sono Émile Zola e Gustave Flaubert.

Scapigliatura
La scapigliatura è una corrente artistico-letteraria che si sviluppa sopratutto a
Milano, tra 1860 e il 1880 e si colloca al crocevia di diversi movimenti, il
romanticismo, il verismo e il decadentismo. Di cui a volte anticipano temi e
forme. Gli interpreti di questa tendenza mostrano con le loro vite brevi e
“dannate” un disprezzo per i miti e i valori del capitalismo e della trionfante
borghesia dell’epoca.
I temi più trattati da questa corrente sono: turbamenti sociali, culturali e
politici, il gusto dell’orrido e l’atteggiamento dualistico nei confronti della
realtà.

Verismo
Versione del naturalismo francese portato in Italia, influenzato dalla
scapigliatura e dal positivismo cerca di rappresentare la realtà nella forma più
oggettiva possibile.
I due principali fondatori sono Giovanni Verga e Luigi Capuana, per questo i
principali racconti e poesie riguarderanno le terre povere e i popoli della Sicilia
e del meridione.
Viene scritto con un italiano ancora influenzato dal dialetto dello scrittore.
Questa corrente avrà vita breve e non otterrà un gran consenso dalla critica.

Decadentismo
Nato in Francia, a cavallo tra 800 e 900, il principale esponente è Charles
Baudelaire, i poeti decadenti venivano definiti “poeti maledetti” per la loro
indole a contrapporsi al moralismo borghese.
In Italia si sviluppa in due correnti: simbolismo ed estetismo.
La prima di cui Pascoli fu il principale esponente si concentrava a rappresentare
i propri sentimenti e le proprie sensazioni attraverso simboli istintivi (non
allegorici) mediante metafore e similitudini.
Il secondo di cui D’Annunzio fu il maestro si concentrava a mostrare anche
estremizzandola la bellezza in tutte le sue forme.

Futurismo
Nato in Italia poi diffuso in tutto il mondo, questo movimento coinvolse tutte le
forme artistiche, dalla letteratura, alla pittura, scultura, cinematografia,
fotografia e persino gastronomia.
Questo movimento si concentrava sul mostrare visivamente le emozioni forti
provate dagli artisti provocate dal cambiamento tecnologico in corso.
Anche la letteratura sarà influenzata da questo cambiamento visivo dando così
vita a poesie scritte in modo da creare dei disegni o da uscire dalla concezione
classica di poesia e concentrandosi solo sulla sfera sensoriale del lettore (come
“la passeggiata” di Palazzeschi)

Crepuscolarismo
Nasce all’inizio del XX secolo, non considerabile un movimento, ma più una
comunanza di stili e intenti collocati in un ambito post-dannunziano. Il
crepuscolarismo adotterà un linguaggio semplice con aspetti banali privi di
ornamenti e un costante rimpianto per i valori tradizionali persi. Questo stato
di completa insoddisfazione non si sfogherà mai in ribellione ma in una ricerca
di un’angolo tranquillo nel mondo in cui rifugiarsi.
Il termine crepuscolo indica il tramonto della poesia romantico-decadente e,
insieme, l’alba della nuova poesia novecentesca.

Ermetismo
Nasce nei primi decenni del ‘900 e caratterizzò la cultura italiana per circa
vent’anni (1930-1950). Con il termine ermetismo si intende non un vero e
proprio movimento letterario del Novecento, ma un atteggiamento assunto da
un gruppo di poeti.
I poeti ermetici perseguono l'ideale di una “poesia pura”, libera da ogni finalità
pratica, essenziale, senza scopo educativo.
Il tema centrale della poesia ermetica è il senso della solitudine disperata
dell'uomo moderno che ha perduto fede negli antichi valori, nei miti della civiltà
romantica e positivista e non ha più certezze a cui ancorarsi saldamente.
L'uomo vive in un mondo incomprensibile, sconvolto dalle guerre e offeso dalle
dittature, pertanto ha una visione sfiduciata della vita, priva di illusioni. Gli

ermetici rifiutano la parola come atto di comunicazione per lasciarle solo il


carattere evocativo. La loro poesia è una poesia di stati d'animo, di
ripiegamento interiore espresso in un tono raccolto e sommesso, con un
linguaggio raffinato ed evocativo che sfuma ogni riferimento diretto
all'esperienza in un gioco di allusioni.

Neorealismo
Il Neorealismo è una corrente letteraria che si è sviluppata dopo la fine del
fascismo e si avvale di una drammatica rappresentazione analitica
dell'esistenza umana, l'insofferenza per la vacuità delle convenzioni borghesi e
la noia per una vita priva di senso.
Se nel secolo precedente i personaggi concorrevano alla rappresentazione di un
dato ambiente, ora l'attenzione è più concentrata sulle contraddizioni interne
del personaggio, inquieto per i grandi dubbi esistenziali, sconvolto per il
devastante impatto di grandi tragedie storiche.
Autori e Brani
Gustave Flaubert
N. Rouen-1821
M. Croisset-1880

Corrente: Naturalista

Biografia: sin da piccolo scrive romanzi di carattere autobiografico.


Studia a Parigi, quando torna nella città natale, lo scrittore si immerge nel
mondo provinciale che rappresenterà lo sfondo dei suoi romanzi.
La morte della sorella e del padre accentuano la solitudine dell’autore.
Negli ultimi anni di vita diventa punto d’ispirazione per i giovani intellettuali
francesi, come Zola.

Opere: Madame Bouvery (1857).


La storia è quella della moglie di un medico di provincia, Emma Bovary, che
allaccia relazioni adulterine e vive al di sopra dei suoi mezzi per sfuggire alla
noia, alla banalità e alla mediocrità della vita di provincia. Si tratta di una delle
maggiori opere della letteratura francese e mondiale.
Appena uscito, il romanzo fu attaccato dai pubblici inquirenti del Secondo
Impero per immoralità e oscenità. Il processo a Flaubert, iniziato nel gennaio
1857, rese la storia immensamente famosa. Dopo l'assoluzione dell'autore il 7
febbraio 1857, il romanzo fu pubblicato in libro.

Brano: Il sogno della città e la noia della provincia


Dopo aver partecipato a un ballo al castello del marchese di Andervilliers,
Emma si getta a capofitto nel modo delle proprie infatuazioni.
Compra una piantina di Parigi, legge romanzi e riviste mondane, sogna ad
occhi aperti un’altra vita, d’orata e splendente, tra ricevimenti, lussi e passioni.
I suoi slanci romantici devono però fare i conti con l’angusta realtà, sempre
uguale, delle sue miserie quotidiane

Giosuè Carducci
N. Valdicastello-1835
M. Bologna-1907

Corrente: Non Identificabile (anti-romantico, vicino ai Classici)

Biografia: trasferitosi a Firenze dopo che il


padre ha perso il lavoro a causa dei suoi ideali politici.
Si laurea in filosofia e filologia.
Nella sua vita sarà un insegnate di lettere in diversi licei e università, a causa
delle sue idee politiche venne sospeso diverse volte dall’attività educativa.
In fine partecipò all vita politica, venne anche nominato senatore a vita e vinse
nel 1906 il nobel per la letteratura

Opere: Rime nuove (1887).


Raccolta poetica, in cui i temi principali sono: la sua dolorosa vicenda
personale, il bisogno di ripiegamento personale, l’intimo travaglio di uno spirito
malinconico.

Brani: Pianto antico (rime nuove)


Parla della morte del figlio, suscitando un suo ricordo nel giardino dove c’era
l’albero di melograno

San Martino (rime nuove)


Nella prima strofa Carducci descrive un paesaggio autunnale, inoltre paragone
il rumore delle onde a delle urla.
Nella seconda strofa mette in risalto la differenza tra la tristezza della natura e
la felicità delle persone umili; rappresentano l’odore del vino fermentato che
diffondendosi nel paese porta gioia alle persone che l’hanno preparato.
Nelle ultime strofe invece descrive la serenità delle persone che alla sera dopo
una lunga giornata di lavoro si mettono attorno al camino, mentre il cacciatore
cerca di cacciare gli uccelli che si allontanano nel tramonto; gli uccelli
rappresentano i brutti pensieri.
Emilio Praga
N. Gorla-1839
M. Milano-1875

Corrente: Scapigliatura

Biografia: Nato da una famiglia benestante, inizialmente si dedica alla pittura,


mentre è in viaggio per tutta l’Europa. Tornato a Milano si avvicina agli
scompigliati diventandone uno dei principali esponenti, dopo la morte del padre
incominciò ad avere dei problemi finanziari e concluse la sua vita in miseria.

Brano: Preludio (penombre)


è considerata un autentico manifesto manifesto della Scapigliatura. il
componimento presenta un’accesa polemica nei confronti della tradizione
letteraria ed esprime una decisa volontà di rinnovamento nei contenuti.

Igino Ugo Tarchetti


N: San Salvatore Monferrato-1839
M: Milano-1869

Corrente: Scapigliatura

Biografia: nato da una famiglia benestante, dopo gli studi entra nell’esercito.
Durante il periodo di aspettativa a causa delle sue condizioni di salute entra in
contatto con gli scapigliati, ritornato nell’esercito incontra la cugina di un suo
superiore, donna nevrotica e malata che lui rappresenterà come la Fosca.
Abbandonato il servizio militare si stabilisce a Milano dove vive una vita da
bohémien.

Brano: Fui soldato


parla della vita militare e degli orrori che si vedono in guerra, ma descrive
anche la vita all’interno della caserma caratterizzata da una regressione
infantile in cui gli ultimi arrivati si affidano e sottomettono ai più anziani.

Giovanni Verga
N. Catania-1840
M. Catania-1922

Corrente: Verismo

Biografia: nato da una famiglia nobiliare nei suoi primi testi sono caratterizzati
da una forte animazione civile e risorgimentale. Abbandona gli studi per
prestare servizio nell’esercito.
Liberatosi dal servizio militare decide di trasferirsi a Firenze dove si inserisce
perfettamente all’interno della vita mondana.dopo di che si trasferisce a Milano
dove entra in contatto con i poeti scapigliati dai quali verrà influenzato anche
se dopo si convertirà al verismo.
in questo periodo nascono i suoi grandi capolavori e dopo di che tornerà in
sicilia, qui divide la sua vita tra lavoro e scrittura però ad un certo punto
abbandonerà quasi del tutto la scrittura.
le sue idee politiche si faranno sempre più conservatrici, dopo di che verrà
eletto senatore del Regno, però anche qui non volette infrangere l’isolamento
in cui si era chiuso.

Opere: Vita dei campi (1880).


rappresenta l’inizio della stagione verista, itemi trattati principalmente sono
l’amore vissuto come sentimento lacerante e trasgressivo, l’interesse
economico e la solitudine. il paesaggio tipico è quello siciliano.

I malavoglia (1881).
parla di una famiglia siciliana che viene colpita da ogni sorte di disgrazia, anche
se riuscirà sempre ad alzarsi solamente con la voglia di lavorare.

Novelle rusticane (1883).


L’ambientazione è sempre il paesaggio siciliano ma a contrario dei malavoglia
lo scenario sociale si amplia, infatti non si parla solo più dei ceti bassi ma si
incomincia anche a parlare dell'aristocrazia, quindi entra in gioco anche
un’argomentazione politica. nei personaggi Verga riflette nelle incupirsi del suo
pessimismo, trasformatosi in una sorta di fatalismo rassegnato nei confronti
del destino individuale collettivo.

Brani: Rosso malpelo (vita dei campi)


primo testo verista verghiamo, parla della vita di un ragazzo impegnato nel
duro lavoro di una cava, disprezzato da tutti e costretto a confrontarsi senza
consolazioni con la violenza che domina i rapporti umani e la realtà.

La lupa (vita dei campi)


ha come protagonista una donna, denigrata ed esclusa da tutti a causa della
sua prorompente sessualità, eroina tragica di un eros selvaggio, essa accetta
fino in fondo il destino di amore morte a cui la condanna la propria
sconvolgente passione.

La roba (novelle rusticane)


ha come protagonista Mazzarò, un uomo che, da bracciante sfruttato, ha
raggiunto la ricchezza, appropriandosi a poco a poco delle terre e dei beni del
suo padrone.

Il naufragio della Provvidenza (malavoglia)


terzo capitolo de “I Malavoglia”. il dramma viene annunciato già nei capitoli
precedenti, quando padron ‘Ntoni fiutava l’aria per capire se ci sarebbe stata
tempesta. Appena si fa giorno, il naufragio dell'imbarcazione su cui viaggiano
Bastianazzo e Menico con il carico di lupini diventa una certezza per tutti gli
abitanti del paese. quella sera stessa anche Meruzza, la moglie di Bastianazzo,
comprende, dalle attenzioni e dagli sguardi della comunità, che il marito è
morto.

L’abbandono di ‘Ntoni (malavoglia)


capitolo 11 de “i malavoglia”. ‘Ntoni sviluppa il proposito di abbandonare il
villaggio per partire in cerca di fortuna. è un proposito a lungo meditato, una
decisione rinsaldata dalle disgrazie abbattutesi sulla famiglia: il primo naufragio
della Provvidenza con la scomparsa di Bastianazzo, la morte in guerra di Luca,
l’abbandono forzato della casa del nespolo, il naufragio recente dal quale
padron ‘Ntoni, Alessi e lo stesso giovane ‘Ntoni sono usciti vivi per miracolo.
Ora lui è deciso a cambiare vita.

Il commiato di ‘Ntoni (malavoglia)


capitolo 15 de “I malavoglia” dopo 5 anni dal suo abbandono ‘Ntoni torna a
casa dai familiari che lo accolgono attoniti, ripartirà poco dopo, abbandonandoli
per sempre.

Giovanni Pascoli
N. San Mauro di Romagna-1855
M. Bologna-1912

Corrente: Decadentismo

Biografia: nasce da una famiglia agiata, e cresce circondato degli affetti e a


stretto contatto con la natura e i paesaggi della campagna romana. dopo le
elementari il padre lo manda a studiare presso i padri scolopi. la sua infanzia
spensierata finisce quando nel 1867 lo raggiunge la notizia dell’assassinio del
padre, nell’anno successivo muore anche sorella e la madre. rimasto orfano
segue il fratello a Firenze dove gli scolopi gli garantiscono l’istruzione.
i suoi risultati scolastici sono pessimi ma grazie ad un concorso vince una borsa
di studio dov’è presidente Giosuè Carducci. I suoi risultati scolastici rimangono
comunque scadenti e la sua situazione andrà a peggiorare quando entra in
contatto con un circolo di socialisti che dopo una manifestazione verrà
arrestato e qui abbandonerà per sempre la vita politica.
ripresi gli studi nel 1880 grazie a Carducci si laurea poi nel 1882 e viene
nominato professore di Lettere latine e greche.
Una volta trasferitosi di università riesce a portarsi dietro anche le sorelle, da
Ida si sentirà tradito quando si sposa, invece Maria gli rimarrà affianco fino alla
sua morte.
Dedicherà il resto della sua via alla composizione letteraria e all’attività di
professore, infine sostituirà Carducci alla cattedra di Letteratura italiana.

Opere: Il fanciullino (1897) è il testo in cui Pascoli esprime nel modo più
ampio il proprio pensiero sulla poesia. Una vera e propria riflessione sulla
poesia. Pascoli afferma, riprendendo un mito platonico «È dentro noi un
fanciullino che non solo ha brividi ma lagrime ancora e tripudi suoi».

Myricae (1891) è la prima raccolta pascoliana, presenta temi e paesaggi


quotidiani, particolari impercettibili e apparentemente trascurabili della realtà,
che l’occhio del poeta coglie però in una luce diversa, carica di suggestioni
segrete.

Canti di Castelvecchio (1903) dedicata alla madre, la raccolta comprende 69


componimenti suddivisi in due sezioni, oltre che un appendice. secondo alcuni
critici il titolo di questa raccolta rinvia a Leopardi, di cui si recuperano i motivi
della memoria e del rapporto uomo-natura come fonte di riflessione
esistenziale

Brani: L’eterno fanciullino che è in noi (il fanciullino)


L’autore esprime qui la propria concezione della poesia, che corrisponde a una
sorta di stato infantile permanente, grazie al quale è ancora possibile, anche
quando si è adulti, guardare al mondo con ingenuità e meraviglia. Di per sé
Pascoli afferma che le persone una volta diventate adulte perdono la loro
capacità di vedere il mondo con gli occhi di un bambino e di conseguenza di
attingere al mondo come un posto meraviglioso.

La mia sera (canti di Castelvecchio)


è la descrizione della fine di una giornata di pioggia, quando ogni cosa sembra
risvegliare a nuova vita. e come la sera è attraversata da dolci suoni e voli di
rondini, così anche la vecchiaia del poeta sembra consolata dai voli della
fantasia e del ricordo, che acuiscono in lui il desiderio di addormentarsi come
quando era bambino, di sentire la presenza della madre chiamata a dargli il
bacino della buonanotte e poi di immergersi nel sonno.

Il gelsomino notturno (canti di Castelvecchio)


poesia dedicata al suo amico poeta Gabriele Briganti per le sue nozze, questo
componimento estremamente melodico, descrive la sera di una casa in
campagna. il titolo di questa poesia è riferito al profumo che emana questo
fiore e che evoca ricordi comuni ai due poeti.

Italy (primi poemetti)


il poemetto racconta racconta in due canti di complessivi 450 versi la storia
della piccola Maria-Molly, che dagli Stati Uniti viene portata in Italia, nel paese
d’origine del padre, nella speranza che il clima mite la possa guarire dalla
tubercolosi. Qui la bambina conosce un mondo diverso da quello in cui ha
vissuto fino a quel momento e fa fatica ad ambientarsi. Poi, però, a poco a
poco il solco che la divide dai suoi parenti si assottiglia, fino a scomparire: la
bambina guarisce e, prima di partire, promette di tornare, un giorno, da quella
che ora riconosce come famiglia.

Arano (Myricae)
questa poesia descrive una scena di vita nei campi: prima il lavoro paziente dei
contadini in un paesaggio autunnale, poi l’osservazione degli uccelli che spiano
i gesti degli aratori, pregustando il piacere di beccare i semi appena sparsi sul
terreno.

Lavandare (Myricae)
il titolo di questo componimento lascerebbe pensare alla descrizione di un
lavoro o di una scena agreste. Qui invece la tessitura sonora e i particolari
elencati creano ulteriori suggestioni e alludono a significati simbolici.
X Agosto (Myricae)
è una delle liriche più celebri e sofferte della raccolta: in questi versi di
straordinario nitore formale, scritti nel 1896, è ripercorso l’evento più doloroso
della vita di Pascoli: l’assassinio del padre, avvenuto il 10 agosto 1867. il 10
agosto è inoltre la notte di san Lorenzo ovvero quando ci sono le stelle cadenti,
nel testo lui infatti paragona questo evento alle lacrime del cielo per la morte
del padre. inoltre paragona un uccello che sta portando da mangiare ai propri
piccoli alla vicenda avvenuta con il padre.

Temporale - Il lampo - Il tuono (Myricae)


questi tre brani sono collegati uno con l’altro e spiegano degli eventi climatici
che in passato avevano un significato mistico. Temporale serve per spiegare i
suoni e i colori dell’inizio del temporale. Il lampo consiste in un'illuminazione
improvvisa da parte della natura che può creare una sensazione di di paura. Il
tuono invece rappresenta il disfarsi di della paura creatasi con il lampo e che
dopo il fragore del tuono va a disfarsi piano piano.

Novembre (Myricae)
come tema tratte l’illusione di primavera e una realtà di morte. A novembre,
durante la cosiddetta “estate di San Martino” le giornate sono spesso limpide e
il clima così mite che si ha la sensazione di non essere in autunno, ma in una
giornata primaverile. Per Pascoli- che parte dai dati naturalistici per caricarli di
significati simbolici- non si tratta però che di un’illusione: il silenzio greve della
natura e le foglie che cadono suggeriscono l’idea di un lento, freddo e
inesorabile declinare della vita.
Italo Svevo
N. Trieste-1861
M. Motta di Livenza-1928

Corrente: Decadentismo

Biografia: nasce da una famiglia ebrea agiata con il nome di Ettore Schmitz.
inizialmente studia la lingua tedesca e la pratica di contabile però si avvicina
anche alla letteratura e alla filosofia, le sue ambizioni di studiare la letteratura
vengono bloccate dal padre che vuole pensa che per diventare un bravo
contabile come lui gli serva tutt’altra roba. così si piega al volere del padre
però non smette di scrivere, quando il padre ha un crollo finanziario lui cambia
lavoro e qui trova come via di fuga la scrittura utilizzando uno pseudonimo
Italo calvino. Dopo i primi insuccessi in ambito letterario la sua passione per la
scrittura non si affievolisce e continua a scrivere anche dopo essersi sposato
con un buon partito; lascia il lavoro come banchiere e va a lavorare nella ditta
del’ suocero dove viaggia molto in Inghilterra. in questo periodo rinuncia alla
scrittura ma qui succedono vari eventi, conosce James Joyce che gli insegna
l’inglese e entra anche a contatto con la psicanalisi di Freud. Quando la ditta
del suocero viene chiusa lui si dedica alla composizione della coscienza di Zeno
che inizialmente non avrà alcun successo ma dopo un passaparola fatto partire
da Joyce otterrà un grandissimo successo soprattutto all’estero. muore a causa
di un enfisema polmonare dovuto alla sua lunga pratica di fumatore.

Opere: Una vita (1892), l’opera tratta di un uomo con un lavoro discreto ma è
escluso da tutti. trova una svolta quando la figlia del capo lo scelse come
collaboratore per la produzione di un romanzo e da qui ne nascerà una
relazione dalla quale lui scapperà a causa delle sue insicurezze e usando come
scusa la malattia della madre. quando torna l’ex fidanzata l’ha ormai
dimenticato e il fratello lo sfida a duello dopo avergli chiesto un incontro con
Annetta. a questo punto Alfonso Nitti deciderà di uccidersi con del gas. in
questo libro Svevo porta l’inettitudine ad un livello estremo, il nostro
protagonista oltre ad essere un vinto in partenza, in quanto il mondo che lo
circonda non è ostile a lui ma è lui che non riesce ad adattarsi. ma anche
quando avrà l’occasione di riscattarsi, capirà che per ricoprire la figura di
marito dovrà iniziare a vivere in maniera attiva e non più passiva, per questo
egli sceglierà la fuga e di nuovo quando dovrà battersi contro la vita sceglierà
la strada più corta ovvero il suicidio.

Senilità (1898) il protagonista è uno scrittore-banchiere insoddisfatto dalla sua


prima pubblicazione non andata a buon fine. come relazioni ha solamente
l’affetto di sua sorella Amalia e dell'amico Stefano Balli scultore senza talento
ma sicuro di se.
qui Emilio prova ad avere una relazione con una donna dai facili costumi che lui
idealizza come “ange” ma una volta che quest'ultima si stufa dei suoi
corteggiamenti lo abbandona per un banchiere. nel frattempo la sorella si

innamora di un uomo facoltoso ma che non gli da le attenzioni ed allora lei per
compensare le attenzioni amorose di cui ha bisogno utilizza etere come droga,
che la porterà alla morte. una volta rimasto senza sorella Emilio torna nel
grigiore della sua vita precedente. se in “una vita” alfonso nitti cercò di
riscattarsi, Emilio vive una vita completamente passiva, imprigionato nel suo
disagio psicologico. il protagonista è cosciente di essere senza qualità e per
questo vive una vita rassegnata.

La coscienza di Zeno(1923) Zeno è un inetto perennemente indeciso e con il


vizio del fumo, alla morte il padre non fidandosi di lui gli lascia i soldi in
testamento ma questi sono gestiti da un amministratore. Dopo di che Zeno
decide di sposarsi indeciso tra le diverse sorelle Malfenti, rifiutato dalla prima e
anche la più bella deciderà di prendersi in moglie la più brutta ma che si
scoprirà essere la moglie perfetta. Trova un’ amante ma quest’ultima dopo due
anni di relazione si stuferà di lui e lo abbandonerà per il suo maestro di musica.
Zeno forma una azienda insieme al cognato Guido, che farà andare in rovina
l’attività e per chiedere un prestito alla moglie fingerà due volte il suicidio fino
a quando morirà seriamente perché sbagliò le dosi. Da qui Zeno prende le
redini dell’attività e si dimostrerà molto bravo negli affari. Riesce anche a
smettere di fumare grazie all intensa attività lavorativa e per questo scriverà
un’autobiografia al Dottor S. da cui era stato in cura. l’intero romanzo si basa
sulla psicoanalisi, di fatti il romanzo sarebbe un quaderno scritto su indicazioni
del medico. Zeno rimarrà sempre diffidente sull’efficacia delle sue sedute,
nonostante i numerosi risultati, tra cui quello di smettere di fumare. Sono
numerosi gli elementi tipicamente psicoanalitici tra cui gli atti gratuiti come
sposare una donna che non ama o gli atti mancanti come quando al funerale
del cognato si accoda al corteo funebre di uno sconosciuto perdendo così il
funerale.

Brani: Una serata in casa Maller (una vita)


Annetta, la bella, ma capricciosa e volubile figlia del banchiere Maller, attende a
casa sua Alfonso, con il quale ha deciso di scrivere un romanzo. Il giovane si
presenta però senza aver composto nulla e riflette, in un mistificante dialogo
con se stesso, sulle proprie incerte fantasie e aspirazioni, incapace di decidere
se proseguire una relazione per lui poco appagante ma redditizia socialmente,
oppure troncarla assecondando la propria inclinazione a sottrarsi con la fuga a
obblighi troppo impegnativi.

L’inconcludente senilità di Emilio (Senilità)


inizio del romanzo di Senilità. Emilio Beltrani incontra la giovane Angiolina, una
bella ragazza con la quale vuole intrecciare una relazione amorosa poco
impegnativa. L'obiettivo appare facilmente realizzabile, anche perché egli è
convinto della natura ingenua e influenzabile della fanciulla. In realtà fin dalle
prime battute si capisce che non è così.
La prefazione e il preambolo (La coscienza di Zeno)
è l’inizio del romanzo “la coscienza di Zeno”, nella prima parte (prefazione) è il
dottore che si presenta al lettore spiegando cosa sta per leggere, nella seconda
parte (preambolo) c’è Zeno che prende la parola rispondendo direttamente al
dottore.

Il vizio del fumo (La coscienza di Zeno)


il fumo è una specie di sintomo “riassuntivo” della malattia di Zeno, che invano
tenta di rinunciare a questo vizio. Esso rappresenta la sua tendenza a restare
sempre al di qua delle decisioni, ad appagarsi del piacere derivante dai buoni
propositi senza mai passare alla fase concreta del dovere. Il vero male che lo
attanaglia non è dunque tanto la sigaretta in sé, ma la nevrosi causata dal
proposito di smettere e dall’ incapacità di farlo.

La vita attuale è inquinata alle radici (La coscienza di Zeno)


ultimo capitolo del romanzo, cambia la struttura diventando un diario, qua il
narratore si concentra più sull’avvento della Grande Guerra invece che parlare
delle vicende personali di Zeno. essendo lui un triestino a differenza della sua
famiglia e del suo amministratore economico è costretto a gestire da solo tutta
la ditta e tutti i suoi risparmi, sarà proprio nel lavoro dove lui riuscirà a trovare
la guarigione dalla sua “malattia” convincendosi così che le sedute dal dottore
siano state inutili.

Gabriele d’Annunzio
N. Pescara-1863
M. Gardone-1938

Corrente: Decadentismo

Biografia: terzo di cinque figli viene adottato dallo zio dal quale prende il
cognome, questo scorge in lui un’intelligenza non comune allora lo manda a
studiare presso il Collegio Cicognini di Prato. qui ha ottimi risultati però anche
un pessimo carattere, considera l'attività letteraria con come un passatempo
ma come un'attività.a sedici anni pubblica la sua prima raccolta che da subito
viene apprezzata. terminati gli studi si trasferisce a Roma dove si inserisce
perfettamente all'interno del mondo di città. qui pubblica la sua seconda
raccolta ed inoltre a causa della sua vita piena di eccessi e costretto a sposarsi
con una duchessa per via di un matrimonio riparatore; tuttavia così facendo
entra del tutto all’interno dell’aristocrazia. a ventisei anni pubblica la sua opera
più celebre il piacere.i suoi guadagni sono buoni ma non bastano per coprire le
spese del suo stile di vita dispendioso, allora una volta separatosi dalla moglie
è costretto a trasferirsi prima in Abruzzo e poi a Napoli dove viene ospitato da
un suo amico. In questo periodo entra in contatto con la filosofia di Nietzsche
da cui verrà influenzato. tutto questo non basta per calmare la sua vita
irruente infatti avrà un'altra figlia da una principessa cosa che lo costringerà a
tornare in Abruzzo.
qui intreccia una relazione con la famosa attrice Eleonora Duse, per la quale
sperpererà tutto il suo patrimonio ma non la sua creatività. Eletto deputato
della destra nel 1900 passerà alla sinistra. a causa dei suoi debiti è costretto a
trasferirsi in Francia dove viene accolto da una giovane dama. qui però stanco
del clamore si stacca dalla vita cittadina e si chiude nell’Arcachon dove scrive
opere teatrali in francese ma non abbandona il dialogo italiano. Nel 1915 con lo
scoppio della guerra ritorna in patria, qui quando l’Italia entra in guerra si
arruola volontario però durante un incidente aereo viene ferito ad un occhio e
di conseguenza viene messo in un periodo di immobilità dove scrive su delle
strisce di carta dategli dalla figlia Renata. insoddisfatto delle trattative definisce
la situazione italiana come vittoria mutilata e assedia la città di Fiume dalla
quale verrà cacciato dall’esercito italiano. gli ultimi anni della sua vita li
trascorse nella villa poi nominata “Vittoriale degli Italiani” curando le sue
ultime opere.

Opere: Il piacere (1889), può essere considerato uno dei manifesti del
Decadentismo europeo, in cui influisce soprattutto la lezione narrativa,
tematica e ideologica dell’Estetismo. quest’opera parla di Andrea Sperelli alter-
ego dell’autore che ama due donne la prima lo abbandona e la seconda
rappresentata come creatura dolce e spirituale, lo abbandonerà perché
quest’ultimo la chiama con il nome della prima. lo sfondo di questa vicenda è
una Roma frivola e monumentale ed è ambientata soprattutto nei salotti
mondani ben conosciuti dall’autore. Il romanzo doveva essere legato ancora al

Naturalismo rappresentando un uomo immorale e corrotto, un dandy


ossessionato dalla ricerca della bellezza ma incapace di tradurre in realtà il suo
progetto.inoltre rappresenta un tipico esteta per la quale d’Annunzio prova
simpatie, ed inoltra simpatizza anche la sua brama di lusso e lussuria.

Notturno (1921), dopo l’incidente aereo d’Annunzio è costretto ad un periodo


di riposo per non perdere l’occhio sinistro e qui scrive su dei foglietti di carta i
suoi pensieri, i ricordi, descrizioni e visioni della guerra. Qui infatti descrive gli
orrori della guerra tramite una percezione sensoriale, tuttavia non manca la
sensualità anche se è morbosa e sofferta.

Alcyone (1903), rappresenta il punto più alto della sua ricerca letteraria. Il
poeta riesce a cogliere, a contatto con il paesaggio estivo, le più sottili e
musicali note della natura, immergendosi in essa. Il volume è composto da 88
poesie, strutturate come un vero e proprio diario, un libro organico e non un
insieme di componimenti lirici isolati. Racconta dell’estate passata con Eleonora
e dei suoi ricordi. il libro è diviso in 5 parti, l’attesa dell’estate, la sua
esplosione, il pieno rigoglio, il culmine dell’estate e i presagi autunnali e il suo
lento declinare, soppiantata dalla malinconia autunnale. Qui tratta anche del
superuomo.

Brani: Il ritratto dell’esteta (il piacere)


D’annunzio apre il romanzo descrivendo le stanze di un elegante appartamento
di Piazza di Spagna a Roma. Qui il giovane conte Andrea Sperelli attende
l’amante che ha lasciato e che non vede ormai da tempo. Poi, con un lungo
flashback, il narratore ripercorre le vita del protagonista: qui leggiamo la parte
iniziale della digressione, in cui vengono descritte la formazione di Sperelli e
l'educazione ricevuta dal padre.

L’orbo veggente (Notturno)


È l’inizio dell’opera, impossibilitato a vedere e a muoversi, non abbandona la
scrittura: coricato al buio, egli fissa su alcune strisce di carta le emozioni, le
illustrazioni e le allucinazioni che attraversano il suo amico.

La pioggia nel pineto (Alcyone)


Una passeggiata senza meta in compagnia della donna amata, qui chiamata
Ermione, lungo una pineta del litorale pisano, e la pioggia che cade sulla
vegetazione e sui due amanti, i quali finiscono per sciogliersi nel paesaggio: la
metamorfosi panica, la trama musicale data dal ritmo della pioggia, la segreta
armonia della natura dominano questa celebre lirica, composta probabilmente
nell’estate del 1902.la poesia si può dividere in 4 parti, la prima parla della
pioggia, la seconda parla dei suoni della natura, la terza parla del canto delle
cicale e la quarta parla della trasformazione da uomo a natura.

Luigi Pirandello
N. Agrigento-1867
M. Roma-1936

Corrente: Decadentismo

Biografia: nasce in una casa di campagna per sfuggire al colera. Il clima


familiare è intriso di patriottismo e di tradizioni anti borboniche, Pirandello
incomincerà a vederlo come una prigione a cause del carattere aggressivo del
padre, l’opposto di quello della madre. Trasferitosi a Palermo studierà al
ginnasio(due facoltà, lettere e legge) in contraddizione con il padre che voleva
mandarlo alle scuole tecniche. Tornato a Girgenti per un periodo aiuterà il
padre nelle miniere di zolfo di cui era proprietario entrando a contatto con le
durissime condizioni dei lavoratori.nel 1887 a Roma dove prosegue gli studi ha
un contrasto con il rettore ed allora è costretto a cambiare istituto, qui andrà in
Germania dove si innamorerà di Jenny, l’unica donna della sua vita di cui si
innamorerà veramente. dopo un breve soggiorno in Sicilia si trasferisce a
Roma, dove rimarrà affascinato dalla vita di questa città. Nel 1894 si sposa per
motivi economici con la figlia di un socio in affari, tuttavia la relazione e
cementata da una forte passione. negli anni successivi i due hanno tre figli,
tuttavia la loro situazione relativamente agiata viene interrotta dalla frana di
una cava dove il padre aveva investito tutto il suo denaro; la moglie ha una
crisi nervosa dalla quale non riuscirà più a riprendersi, infatti dopo alcuni anni
verrà internata in un manicomio. dopo l’inizio della guerra Pirandello viene
colpito da diversi drammi, il figlio viene catturato e fatto prigioniero, l'altro
figlio viene reclutato nelle armi però subito dopo è congedato a causa della sua
precaria condizione di salute, inoltre muore anche sua moglie. Negli anni
successivi il suo successo come scrittore aumenta ulteriormente anche a livello
europeo. Aderisce al partito fascista per ottenere delle agevolazioni finanziari,
però al momento della sua morte chiede un funerale molto semplice senza
nessun accompagnatore. Nel 1934 ottenne il Nobel per la letteratura.

Opere: Novelle per un anno


prima pubblicazione 1884, ultima 1936. è una raccolta di novelle che
aggiornerà per tutta la vita, dall'adolescenza fino alla sua vecchiaia. contando
anche quelle postume si arriva solo a 241 novelle. tutti questi racconti sono
raccolti in 15 volumi pubblicati da Pirandello stesso tra il 1922 e il 1937,
saranno raccolte in modo disorganizzato così da rispecchiare quella visione
pirandelliana del modo, caotico e disgregato.

L’umorismo
saggio pubblicato nel 1908 è un saggio riguardante l’arte dell’umorismo. diviso
in due parti tratta in primis sulla definizione di umorismo, e dimostrando come
questo sia presente in tutte le epoche, nella seconda parte ci fornisce una
definizione dettagliata di quale sia l’arte dell’umorismo.

Uno, Nessuno, Centomila


romanzo pubblicato nel 1926, è uno dei romanzi più famosi di Pirandello.
questo romanzo, che sarà l’ultimo di Pirandello, parla di Vitangelo Moscarda,
uomo sposato che un giorno mentre si specchia la moglie gli fa notare che il
suo naso pende leggermente a destra. questo avvenimento per quanto sia
piccolo banale e irrilevante creerà all’interno del protagonista una crisi
esistenziale, portandolo a sviluppare il pensiero in cui lui non è “uno” ma
“centomila” ovvero “nessuno”. questa filosofia vorrebbe significare il fatto che
lui non abbia nulla di speciale, e quindi sia come tutti e di conseguenza non sia
nessuno. il protagonista dopo questa realizzazione darà via tutti i suoi beni,
verrà lasciato dalla moglie, rinuncerà al nome e al cognome e sarà rinchiuso in
un ospizio. solo a questo punto riuscirà a trovare la pace interiore, per la prima
volta si sentirà immerso nel fluire continuo della vita e della natura.

Quaderni di Serafino Gubbio operatore


Pubblicato con questo titolo nel 1925 l’operatore cinematografico Serafino
Gubbio racconta in prima persona, in un diario costituito da sette quaderni, la
straziante esperienza vissuta dietro la macchina da presa. Ne risulta una
testimonianza, problematica e disincantata, di un’aperta diffidenza verso i
congegni omologati della modernità, della quale Serafino-Pirandello da
un’interpretazione lucida e inquietante.

Brani: il segreto di una bizzarra vecchietta (L’umorismo)


Presentiamo alcuni passi tratti dalla seconda parte del saggio L’umorismo, in
cui vengono toccati i punti salienti della poetica pirandelliana. Centrale è il
passo della “vecchia imbellettata”, seguito da considerazioni più ampie sulla
funzione della riflessione e sull’identità plurima dei personaggi della vita reale e
della letteratura.

il treno ha fischiato (Novelle per un anno)


La novella viene pubblicata per la prima volta sul”corriere della Sera”. Si tratta
di un testo emblematico: l’evento che dà l’avvio alla narrazione, in apparenza
di una banalità estrema, diventa paradossalmente strumento di salvezza e di
ritorno alla vita, almeno temporaneamente. innanzitutto possiamo dire che è
un testo ironico. Lavoratore oppresso dalla famiglia e dal lavoro e stanco della
sua vita e una notte sente un fischio di un treno cosa che gli cambia la vita,
perché incomincia a fantasticare sul mondo e su tutte le cose di cui si è privato
per poterla mantenere, si attacca anche con il capo ripetendo sempre la frase il
treno ha fischiato cosa che lo farà chiudere in un ospizio. infine dopo un certo
lasso di tempo decide di riprendersi la sua vita scusandosi anche con il proprio
capo.

Mia moglie e il mio naso (uno, nessuno e centomila)


Nell’incipit del romanzo il lettore viene immediatamente porto di fronte
all’evento scatenante, dal quale deriverà una crisi esistenziale di enorme
portata. Dopo il fulminante commento della moglie, nella vita di Vitangelo
Moscarda nulla sarà più come prima, nemmeno il suo nome. infatti un giorno
lui si guarda allo specchio e la moglie gli fa notare di avere il naso che pende

da una parte, non essendosene mai accorto gli nasce una crisi esistenziale
perché non si riconosce più in se stesso.

Una mano che gira la manovella (Quaderni di Serafino Gubbio operatore)


Costituisce l’inizio del romanzo. Si tratta di una sorte di presentazione
dell’ambiente del cinema e del mestiere dell’operatore, in cui sono evidenziati i
temi fondamentali dell’opera, sviluppati poi più ampiamente, nel corso della
narrazione. anche questo brano è incentrato su l'ilarità, infatti parla di un
operatore che essendo abituato per lavoro a riprendere le scene senza mai
fermarsi un giorno una tigre attacca un attore e lui continua a riprendere la
scena senza, questo evento può anche essere visto come una critica ai lavori
del tempo che erano tutti manuali e ripetitivi.

L’incontro con il capocomico (Sei personaggi in cerca d’autore)


Nella scena che presentiamo è descritto il momento in cui i Sei personaggi
entrano in teatro, interrompendo le prove della commedia Il giuoco delle parti;
salgono uno dopo l’altro sul palcoscenico, convincendo il Capocomico ad
ascoltare il dramma di cui sono protagonisti, nella speranza di poterlo vedere
finalmente rappresentato - e dunque reso “eterno” - in una vera messinscena
teatrale.

Maledetto fu Copernico (Il fu Mattia Pascal)


pensiero di Mattia Pascal sul fatto che non ha più senso scrivere romanzi o
poesie dal momento che l’uomo non è più al centro del cosmo. tutta la scena è
ambientata in una biblioteca vecchia e rovinata, probabilmente Pirandello ha
preso spunto dai ricordi del suo passato che creare la “sceneggiatura”

La filosofia del lanternino (Il fu Mattia Pascal)


la lanterninosofia è una teoria filosofica esposta da Mattia Pascal al proprietario
della pensione in cui alloggia. Secondo questa teoria gli uomini hanno la
possibilità di conoscere soltanto poco della realtà, poiché sono dotati di un
lanternino che genera poca luce e che quindi non permette loro di avere una
conoscenza completa della realtà: il mondo così come appare è soltanto
un’illusione, generata dalla luce dell’illusione che tende a trasmutare la natura
di ciò che ci circonda.

Filippo Tommaso Marinetti


N. Alessandria d’Egitto-1876
M. Bellagio-1944

Corrente: Futurismo

Biografia: il padre è un intraprendente avvocato che trasferitosi in Alessandria


d’Egitto trova fortuna. Marinetti trascorre l’infanzia negli ambienti più disparati
di quella città. Compie gli studi liceali a Parigi, prima di trasferirsi in Italia e
laurearsi in giurisprudenza. Trovandosi a contatto con la cultura di parigina di
inizio Novecento comincia a scrivere alcune opere. e Nel 1905 fonda e finanzia
a Milano la rivista “Poesia”. La sua opera più importante è “il manifesto del
Futurismo”. Nazionalista favorevole all’impresa coloniale in Libia si arruola nella
prima guerra mondiale e alla fine di essa fa perte insieme a mussolini dei fasci
di combattimento. comincia cosi il suo rapporto tutt’altro che lineare con il
fascismo. Inoltre continua a scrivere ed a arruolarsi come per la guerra in
Etiopia e la seconda guerra mondiale dove morirà.

Brani: Il primo Manifesto (1909) vengono elencati i principi del nascente


movimento, viene rappresentato sotto forma di elenco puntato ma esso può
essere visto come una sorta di nuova “religione del vivere”, adatta al periodo
perché esprime anche il dinamismo tecnologico.

Bombardamento di Adrianopoli (1914) Marinetti descrive con la tecnica del


“paroliberismo” l’assedio bulgaro della città turca di Adrianopoli, l’odierna
Edirne. L’autore trascrive simultaneamente le emozioni che la battaglia gli
provoca, ed infatti utilizza un tono entusiasta. inoltre con quest’opera utilizza il
paroliberismo che gli permette di descrivere uno spettacolo di sensazioni
visive, acustiche e olfattive.

Guido Gozzano
N. Torino-1883
M. Torino-1916

Corrente: Crepuscolarismo

Biografia: Nasce da una famiglia benestante, inizialmente si dedicò


all’emulazione poetica di D’Annunzio, poi scopri la lirica di Pascoli e si avvicinò
al crepuscolarismo. Morì a 32 anni di Tubercolosi polmonare. negli ultimi due
anni di vita, quando era già malato fece un viaggio in India sperando che il
clima gli desse un sollievo dalla sua malattia. qua scrisse una serie di articoli e
lettere, che vennero poi raccolte e pubblicate nel volume postumo: Verso la
cuna del mondo.

Brani:
Cocotte (I Colloqui)
Poesia che parla della sua impossibilità di amare, perché secondo l’autore
l’unica donna che avrebbe potuto amare era una “signorina” più grande di lui
quando era bambino. La madre di Gozzano la definì una cattiva signorina, una
cocotte

Totò Merùmeni (I Colloqui)


Personaggio preso da uno scrittore latino (Terenzio) e anche utilizzato da
Baudelaire, come gli altri anche quello di Gozzano si tormenterà da solo
mediante il lavoro come autopunizione dei suoi fallimenti sia artistici (essendo
uno scrittore) sia amorose.

Umberto Saba
N. Trieste-1883
M. Gorizia-1957

Corrente: Ermetismo

Biografia: L’infanzia è caratterizzata dalla figura della madre più severa e della
balia, donna affettuosa. Raggiunta la maggiore età decide di cambiare il
cognome con Saba, a causa del grande senso di abbandono lasciatogli dal
padre che mollò sia lui che la madre quando era ancora piccolo . Il suo
percorso scolastico è stato irregolare, infatti lascerà gli studi a causa dei suoi
scarsi risultati. Il suo autore preferito è Leopardi ma legge anche altri autori
come d’Annunzio, a Firenze entra in contatto con gli ambienti intellettuali della
città. Quando torna a Trieste si sposa con Carolina (da cui avrà una figlia)
donna che Saba userà come musa ispiratrice. Saba vive una vita abbastanza
agiata e durante la prima guerra mondiale non è chiamato alle armi per via
della sua depressione constatatagli dai medici. Così continua a scrivere e
pubblica anche il Canzoniere, nel 1938 è costretto a rifugiarsi in Francia. Una
volta finita la guerra ritorna a Trieste dove morirà a causa dell’aggravarsi della
sua nevrosi depressiva peggiorata alla scomparsa della moglie.

Opere: Ernesto (1975)


è un racconto autobiografico in cui Ernesto alter-ego di Saba ha una relazione
omosessuale con un uomo ventottenne, questo argomento era ancora un tabù
per l'epoca ma Saba l’ha scritto per riguardare un fase del suo passato ormai
superata. Il personaggio di Ernesto ha in comune con Saba oltre la fase di
omosessualità anche la difficile situazione con la madre.

Il canzoniere (1900-1954)
Sin da subito Saba pensa di creare una raccolta organica dei suoi
componimenti, a contrario del canzoniere di Petrarca il suo esegue un'attenta
analisi del mondo interiore dell’autore e canta la sua esistenza quotidiana con
tutte le sue imperfezioni. Il canzoniere è diviso in tre volumi che rappresentano
le tre età dell’autore, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. le numerose
simmetrie tematiche e strutturali legano le tre parti rendendole un'opera
profondamente unitaria.

Brani: La poesia onesta (quello che resta da fare ai poeti)


questo spezzone dell’articolo scritto da Saba nel 1911 ci fa capire la concezione
dell’arte e della personalità dell’autore. infatti prima di Saba nessuno aveva
mai pensato all'onestà nella poesia. Saba identifica all’interno della storia della
letteratura italiana due distinte tendenze, quella di Manzoni, con versi mediocre
ed immortali, e quella di Gabriele d’Annunzio, per i suoi magnifici versi per lo
più caduchi.

La scoperta dell’eros (Ernesto)


Ernesto, protagonista del romanzo, lavora come impiegato in un magazzino di
granaglie. Nel brano egli intrattiene una conversazione con un operaio più
anziano, che nel corso del racconto lo condurrà ad un’inattesa esperienza
sessuale. le battute sono in dialetto triestino. il personaggio di Ernesto
inizialmente timido con l’uomo si rivelerà successivamente molto audace e
consiglia un modo all’uomo per incontrarsi da soli.

La capra (Il canzoniere)


la vista di una capra induce il poeta ad un'amara riflessione sul desiderio di
dolore che accomuna tutti gli esseri viventi, trasformando la lirica in un
messaggio di fraternità universale.

Città vecchia (Il canzoniere)


questo componimento è una vera e propria dichiarazione d’amore del poeta
alla sua città natale e alla ricca umanità che la popola. infatti dichiara di
dimenticare la sofferenza privata quando si trova in questa piccola parte di
città.

Ritratto della mia bambina (Il canzoniere)


gli affetti familiari sono al centro di molte liriche di Saba: in questa
delicatissima poesia compare la figlia Linuccia. In questo brano la figlia chiede
al padre di uscire, quest'ultimo non risponde aprendo così una lunga riflessione
su a cosa possa paragonare la figlia, e la paragona alla schiuma delle onde, il
fumo che sale dai tetti e le nuvole che si formano e si dissolvono nel cielo,
questo perché questi eventi sono caratterizzati da una grazia lieve e fragile
come quella della figlia.

Mio padre è stato per me l’assassino (Il canzoniere)


qui il poeta rievoca momenti e persone della propria vita. qui campeggia la
figura del padre, che Saba conobbe soltanto all’età di ventidue anni. A Saba è
stato trasmesso dalla madre il risentimento nei confronti del padre; ma quando
quest’ultimo lo incontra capisce che non è una persona cattiva ma
semplicemente incostante ed ingenuo, incapace di prendersi cura di una
famiglia, tuttavia pesa di aver preso il suo carattere infantile e per questo lo
ringrazia perché è il suo modo di vedere la poesia. Nelle prime due quartine il
poeta sviluppa un ritratto fisico ma soprattutto morale del padre, nella prima
terzina mette a confronto il temperamento del padre con quello della madre,
infine nell’ultima terzina Saba individua le radici del conflitto dei genitori nella
diversità del loro carattere. In questo brano Saba è comunque ferito dal
rivedere il padre che si da piccolo lo ha abbandonato.

A mia moglie (Il canzoniere)


fin da subito Saba la giudicò la sua poesia più bella. In essa l’amore per la
moglie Lina si esprime in modo insolito , attraverso una serie di paragoni con le
femmine di alcuni animali: la giraffa, la cagna, la coniglia, la rondine, la
formica. l’ape. La stessa moglie del poeta in un primo momento si sentì quasi
offesa di tali accostamenti, in realtà il componimento è pervaso da un

sentimento di dolcezza, accentuate entrambe da un tono apparentemente


ingenuo, quasi infantile: il poeta guarda al mondo della natura nei suoi aspetti
quotidiani con occhi semplici, avvertendo in essa le migliori qualità e le
condizioni di maggiore vicinanza a Dio.

Aldo Palazzeschi
N. Firenze-1885
M. Roma-1974

Corrente: Futurismo

Biografia: si dedicò alla scrittura dopo aver frequentato una scuola di


recitazione, assumendo lo pseudonimo di Palazzeschi dal cognome della nonna.
Dopo un soggiorno parigino si avvicina al Futurismo, di cui però non condivide
il nazionalismo e l’esaltazione della guerra, ragione che lo porta a rompere con
Marinetti. Estraneo al fascismo guadagna i favori del pubblico soprattutto
grazie all’attività di narratore. Passa tutta la sua vita a firenze fino a quando
nel 1950 si trasferisce a Roma dove morirà.

Brani: E lasciatemi divertire!


a prima vista, il componimento appare come una filastrocca infantile, un puro
divertimento che sfiora il non-senso. In realtà la canzonetta è molto di più. Un
ironico e consapevole manifesto, con cui l’autore rifiuta lo stile e i contenuti
della poesia tradizionale e difende le proprie facoltà di trasgredire, sfidando
l’ostilità del pubblico.

Giuseppe Ungaretti
N. Alessandria d’Egitto-1888
M. Milano-1970

Corrente: Non definita - (predecessore dell’Ermetismo)

Biografia: Ungaretti ha vissuto la sua infanzia in Egitto per via del lavoro del
padre, tuttavia questo periodo serve come prima formazione per il poeta, che è
stato avvicinato alla letteratura dal suo migliore amico, inoltre studia due
lingue l’italiano e il francese. quando si trasferisce a Parigi può già disporre di
un notevole bagaglio culturale, qui oltre agli studi frequenta anche salotti non
abbandonando quelli italiani. Con lo scoppio della prima guerra mondiale si
arruola volontario come soldato semplice e rimane inorridito dalla
disorganizzazione dell’esercito italiano, quest’esperienza influenzerà i suoi testi.
Al termine del conflitto torna a Parigi in qualità di corrispondente del “popolo
d’Italia”, il giornale fondato da Mussolini, successivamente si unirà ai Fasci di
combattimento. Si sposa con una giovane francese dalla quale avrà un figlio
Antonietto, negli anni successivi ha delle difficoltà economiche e la scrittura
non aiuta, però la situazione migliora quando viene nominato corrispondente
del quotidiano “La Gazzetta del Popolo”. Nel 1936 si trasferisce in Brasile e qui
è funestato dai lutti familiari, infatti gli muore sia il fratello che il figlio di solo
nove anni. Tornato in Italia diventa professore di letteratura benché privo di
laurea. Dopo l fine del fascismo è chiamato a giustificare il suo sostegno alla
politica mussoliniana. Qui riesce a mostrarsi innocente e la sua reputazione
rimane intaccata. Da qui in avanti girerà per il mondo svolgendo lezioni in
diversi istituti e verrà omaggiato da diversi scrittori importanti anche stranieri;
l’unica cosa è che rimarrà deluso dal non aver vinto il premio nobel conferito a
Salvatore Quasimodo. Infine morirà di broncopolmonite in una clinica, verrà
accompagnato al cimitero dai suoi ex allievi.

Opere: sentimento del tempo(1933), indica la seconda fase dell’epoca


ungarettiana. Lo scenario di questa raccolta è un scenario pieno di vita e non i
deserti o carsici rappresentati in allegria o Porto sepolto, l’ambientazione più
privilegiata è quella della città di Roma. Il tema principale è quello del tempo,
passato, presente e futuro, infatti anche la natura esprime queste emozioni
utilizzando il passare delle ore e delle stagioni come figura di riferimento.in
questa raccolta prevale anche la figura lugubre in cui la debole carne
dell’’uomo prima o poi viene corrotta, non a caso si tratta anche di religiosità ,
vivendo il contrasto tra peccato ansia e redenzione.

L’allegria (1933), la maggior parte dei versi sono scritti durante la prima
guerra mondiale. Dal punto di vista tematico L'Allegria ruota attorno
all'esperienza autobiografica della guerra. A contatto con l'esperienza tragica
della guerra Ungaretti ricerca il perché di quella condizione umana, e lo ritrova
in un dialogo con la natura e nel sentimento di solidarietà tra i soldati. l’opera è

divisa in due raccolte Il porto sepolto e Allegria di naufragi.Il titolo porta


all'idea di un'esultanza che si presenta nei momenti più terribili del conflitto
contro la morte ma che incitano il poeta a continuare il viaggio con maggiore
ottimismo.

Brani: La madre (sentimento del tempo)


il poeta immagina che in un estremo atto d'amore la madre, ormai defunta,
interceda per il figlio pregando Dio di perdonare i suoi peccati.
La madre, verte sul tema del rapporto tra vita terrena e vita ultraterrena.
Ungaretti riflette sulla propria morte. In lei vi è la stessa ansia di salvezza per
il figlio provata per se stessa in punto di morte e solo quando avrà ottenuto per
lui il perdono divino potrà voltarsi a guardare il figlio.

Veglia (L’allegria-Il porto sepolto)


Siamo a due giorni dal Natale. accanto al poeta, acquattato nella trincea, vi è
un soldato ucciso, illuminato dalla luce della luna, con le mani congelate e i
lineamenti del volto irrigiditi dalla morte: assistendo allo strazio di quella fine,
Ungaretti sente riaccendersi in lui il desiderio di ancorarsi, quasi
disperatamente, al dono dell’esistenza.

Fratelli(L’allegria-Il porto sepolto) il saluto scambiato tra soldati che si


incontrano in guerra e lontano dalle loro case sigilla un’intesa immediata di
cuori e sentimenti: la stessa sofferenza e lo stesso destino accomunano
individui tra loro sconosciuti, eppure fratelli in quanto appartenenti al genere
umano.

Sono una creatura (L’allegria-Il porto sepolto)


Ungaretti testimonia la sofferenza assoluta dinanzi agli orrori vissuti e patiti in
guerra. In questa poesia si sente ormai in condizione di completo abbandono e
paragona il suo stato d'animo, triste e sconsolato per l'atrocità dell'esperienza
della guerra, al paesaggio arido e desolato del Carso.

I fiumi (L’allegria-Il porto sepolto)


Bagnandosi nell’Isonzo durante una pausa concessa dalla guerra, il poeta
ritrova il ricordo degli altri fiumi legati alla sua vita. Abbandonandosi al fluire
puro della natura, prima di avventurarsi nei meandri del passato, egli sembra
dimenticare l’angoscia e il dolore, per recuperare la dimensione pacificata di
una serena adesione alla vita.

San Martino del Carso (L’allegria-Il porto sepolto)


un paese e il cuore del poeta: entrambi sono devastati, il primo dall’artiglieria,
il secondo dalla pena e dallo sconforto per i compagni caduti.
La tematica. La spaventosa realtà della guerra e della morte è espressa
mediante un'analogia, le macerie del paese di San Martino diventano il simbolo
del cuore del poeta e del suo dolore. Lo strazio per l'orrore della guerra è
espresso dalle case, metaforicamente ridotte a qualche brandello di muro.

Eugenio Montale
N. Genova-1896
M. Milano-1981

Corrente: Ermetismo

Biografia: nasce in una famiglia borghese e questo gli permetterà di avere


un’infanzia agiata, trascorrendo le sue giornate nella villa di Monterosso,
immersa nel mediterraneo, molto presente nella sua poesia, i suoi primi
componimenti verranno letti dalla sorella.Più volte dichiarato “rivedibile” per il
servizio di leva a causa delle sue precarie condizioni di salute giungerà al
fronte con il ruolo di ufficiale. una volta lasciato l’esercito conosce Anna degli
Uberti che sarà poi trasfigurata nelle sue opere come Arletta. tornato alla vita
civile percependosi come un inetto avvia un'attività di critico e giornalistica che
durerà decenni. Nel 1925 aderirà al Manifesto degli intellettuali antifascisti.
Trasferitosi a Firenze è assunto come impiegato in una casa editrice. Qui
stringe diverse amicizie all’interno dell'ambito letterario, inoltre approfondisce
anche la lingue inglese. Intreccia una relazione con Irma Brandeis la quale è
costretta a tornare in America con la promulgazione delle leggi razziali, il poeta
non la seguirà e per questo accuserà la poesia, altro fattore che lo farà restare
sarà la relazione già intrecciata con Drusilla Tanzi soprannominata la Mosca che
tenterà due volte il suicidio per farlo restare. successivamente verrà licenziato
dal Gabinetto scientifico letterario per aver rifiutato la tessera del partito
fascista. Rimasto senza lavoro dedicherà questo periodo alla scrittura e alle
traduzioni dallo spagnolo all’inglese. In seguito aderirà al partito d’azione.
Verrà poi assunto come redattore al “Corriere della sera” e si trasferisce da
Firenze a Milano con Drusilla, qui conosce Maria Luisa Spaziani soprannominata
la Volpe alla quale dedicherà dei testi. negli ultimi anni si sposa con Drusilla la
quale morirà nell’anno successivo e intensifica la sua attività da redattore
tralasciando un po’ l’attività poetica. Infine verrà eletto senatore a vita e nel
1975 vincerà il premio nobel per la letteratura.

Opere: Le occasioni (1939) è divisa in quattro sezioni, la prima richiama varie


figure femminili e immagini di viaggio, nella seconda i testi sono incentrati sulla
lontananza della donna amata e sull'attesa del suo ritorno, la terza è vista
come un rifugio dagli accadimenti del tempo, l’ultima la donna assume le
sembianze di un angelo redentore.

Satura (1971) è caratterizzata da un forte abbassamento di tono, che diventa


oramai più prosaico e colloquiale. Per la morte della moglie scrive due
componimenti Xenia 1° e 2°, queste poesie sono viste come dei doni per la
moglie ormai defunta, la donna qui non sarà più vista come un angelo lontano
ma come una figura concreta, fragile eppure piena di una sua ironica saggezza.
Dopo di che Produrrà Satura 1° e 2° in cui tratterà una molteplicità di temi
quotidiani, caratterizzata da una falsa ironia.

Ossi di seppia (1925), tratta principalmente i paesaggi mediterranei come


quello ligure, che caratterizzano l’infanzia dell’autore. Quest’opera viene
pubblicata da diversi editori per ottenere un maggiore importanza, in seguito a
diverse opinioni di famosi critici dell’epoca. il nome ossi di seppia viene
utilizzato per indicare le conchiglie dorsali delle seppie, levigate dal mare, che
le restituisce alle spiagge ridotte alla loro candida essenzialità.come titolo è
perfetto perché rappresenta un ottimo correlativo oggettivo dello stato d’animo
dominante nella raccolta.

Brani:Non recidere, forbice, quel volto (Le occasioni)


in questo mottetto il poeta si appella in maniera accorata alle risorse della
propria memoria affinché possa trattenere nella mente l’immagine del volto
della donna amata, immagine fatalmente insidiata dalla forza erosiva del
tempo.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale (Satura)


composta per la moglie Drusilla scomparsa nel 1963. Al senso di vuoto causato
dalla perdita della compagna corrisponde l’antica convinzione che la realtà non
sia quella che si vede. In essa la Mosca, pur così miope, si orientava meglio del
poeta.

I limoni (Ossi di seppia)


questa poesia serve per far capire quale sia il modo di scrivere di Montale, in
contrapposizione con gli altri poeti, in particolare si può vedere come una
critica a d’Annunzio. il titolo è una metafora musicale. Nella prima strofa parla
delle differenze tra lui e i poeti laureati, infatti descrive delle piante semplici
come i limoni e non delle piante ricercate. Nella seconda e terza strofa descrive
il paesaggio in cui crescono i limoni, in cui Montale si sente a proprio agio, il
paesaggio è silenzioso e deserto attraversato da viottoli di campagna, qui può
accadere il miracolo. Infine nell’ultima strofa evidenzia il carattere passeggero
di questa illuminazione. eppure non è tutto perduto, alla fine della poesia vi è il
miracolo, dei limoni dietro le porte di un cortile.

Non chiederci la parola (Ossi di seppia)


è una delle poesie più celebri della letteratura italiana del Novecento. Montale
vi definisce la sua poetica per via negativa, nella convinzione che sia possibile
esprimere soltanto ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Meriggiare pallido e assorto (Ossi di seppia)


è il primo testo maturo del poeta ligure che vi “trova” il suo paesaggio: l’arsa e
desolata natura mediterranea in cui si riflette la condizione umana. Ha il valore
di introdurre il tema chiave dell’estate infiammata che rende tutto arido e
secco.

Spesso il male di vivere ho incontrato (Ossi di seppia)


in questo “osso breve” Montale rende esplicita, in forme estremamente
sintetiche, la propria concezione di un mondo caratterizzato dal male di vivere,
cristallizzato in tre emblemi tratti dalla natura. L’unico rimedio è raggiungere la
divina Indifferenza. La percezione del male di vivere non è un’esperienza
riservata al poeta in quanto individuo d’eccezione sensibilità, ma il
riconoscimento di una condizione largamente comune agli essere umani. è un
destino che non risparmia né le cose né gli esseri viventi. Solo l’indifferenza,
definita divina e scritta con l’iniziale maiuscola, consente di fronteggiarlo.

Forse un mattino andando in un’aria di vetro (Ossi di seppia)


il poeta immagina di voltarsi e riconoscere il vuoto alle sue spalle.
L’incantesimo che consente di scoprire che la realtà come ci appare è un
inganno, dura un istante ed è un segreto che non si può comunicare. Il vuoto
crea un'atmosfera di sospensione e silenzio che propizia il miracolo, la
trasparenza dell’aria rende le cose tanto nitide da provocare l’effetto di irrealtà.

Cigola la carrucola del pozzo (Ossi di seppia)


Montale introduce la dimensione della memoria, che non consola, anzi reca
dolore. Un ricordo affiora nella mente, come il secchio d’acqua emerge da un
pozzo profondo. Ma non è possibile sfuggire all’azione devastatrice del tempo e
recuperare la distanza che separa dal passato.

Salvatore Quasimodo
N. Modica-1901
M. Napoli-1968

Corrente: Ermetismo

Biografia: figlio di un impiegato delle ferrovie, trascorre l’infanzia tra Messina


e Palermo. Frequenta scuole tecniche e apprenderà poi da sé le lingue
classiche. Trasferitosi a Roma si iscrive a Ingegneria, abbandonerà poi gli studi
per motivi economici. Comincia a scrivere dopo essersi trasferito in calabria. il
matrimonio della sorella con uno scrittore lo porterà spesso a Firenze. Le prime
pubblicazioni ottengono buoni riscontri, successivamente viene nominato
professore “per chiara fama”.

Brani:Un uomo del mio tempo


Il trauma della seconda guerra mondiale e il drammatico spettacolo delle
terribili sofferenze dei popoli cambiano sensibilmente la poetica di Quasimodo.
In questo testo, tratto dalla sua prima raccolta postbellica, l’autore pronuncia
un duro atto d’accusa contro la ferocia degli uomini.

Alle fronde dei salici


è stata scritta durante il periodo della guerra contro i nazisti. Quasimodo in
questa poesia esprime tutto il suo odio verso gli oppressori. La riflessione di
Quasimodo in questa poesia è volta al significato e al ruolo della poesia stessa,
muta e priva di valore dinanzi all’orrore e al dolore provocati dalla guerra. Per
descrivere le sue emozioni si avvale di metafore con la natura.

Carlo Levi
N. Torino-1902
M. Roma-1975

Corrente: Neorealismo

Biografia: figlio di una famiglia ebrea benestante di Torino, appassionato fin


da piccolo alla letteratura e alla pittura, si laurea nel 1924 in Medicina.
Diventerà un punto di riferimento per la cospirazione antifascista. nel 1934
viene arrestato e poi condannato ad un anno di confino.
Nel 1938 con l’uscita delle leggi razziali si unisce al partito d’azione e iniziò a
scrivere Cristo si è fermato a Eboli.
Nel dopoguerra continua un’intensa attività artistica, letteraria e politica.

Brani: I Sassi di Matera


Descrizione fatta dalla sorella vedendo Matera quando andò a far visita al
fratello confinato in Lucania (attuale Basilicata). La sorella rimane scioccata dal
degrado e soprattutto dal fatto che le case fossero costruite letteralmente
dentro dei fori scavati nella montagna.

Alberto Moravia
N. Roma-1907
M. Roma-1990

Corrente: Neorealismo

Biografia: nasce da un’agiata famiglia borghese di origine ebraica. Da ragazzo


soffre di tubercolosi ossea che lo costringe a stare a letto, qui però non
interrompe gli studi e legge molto anche autori stranieri. La sua malattia gli
permette di acuire la sua sensibilità, facendogli sviluppare una spiccata
capacità di osservare il mondo con uno sguardo distaccato. Il suo primo
romanzo, gli indifferenti, ha dato inizio al suo successo letterario, che porterà
avanti per sessant'anni. nel 1941 si sposa con la scrittrice Elsa Montale dalla
quale si separerà dopo circa vent’anni.
Collaboratore del “corriere della sera” e di vari periodici, tra cui “l’Espresso”,
sarà tra i fondatori della rivista “Nuovi argomenti”. Era politicamente vicino al
Partito comunista e dal 1984 al 1989 è deputato al Parlamento europeo.

Opere: Gli indifferenti (1929)


Il libro racconta le vicende di una famiglia benestante composta da madre e
due figli. Mariagrazia, la madre, era amante di Leo un tempo, ma ora l’uomo
nutre un certo interesse per la figlia, Carla, ormai cresciuta.Fra i due inizia una
relazione nel giorno di compleanno della ragazza, all’insaputa di tutti, poiché
Carla sente il bisogno di cambiare, di iniziare una nuova vita. Lisa, cara amica
di Mariagrazia, si innamora di Michele, il fratello di Carla, ma il ragazzo non
nutre sentimenti sinceri verso la donna.
Carla e Leo si incontrano di nascosto ma una sera vengono scoperti in flagrante
da Lisa, la quale non si fa vedere e ne parla con Michele. Il ragazzo, che non ha
mai potuto sopportare Leo già dai tempi della relazione con la madre, preso
dalla collera vuole uccidere l’uomo. Tenta di farlo ma fortunatamente non ci
riesce. Carla vuole parlare alla madre della relazione, la quale crede di essere
ancora nel cuore di Leo, pur sapendo di farla soffrire, ma la storia si concluderà
prima che essa possa farlo, lasciando Mariagrazia ignara di ciò che la figlia,
ormai da tempo, trama alle sue spalle con l’amante. Con l’azione di non
caricare la rivoltella Moravia vuole indicare l'incapacità di agire e prendere
decisioni da parte del ragazzo che infatti non era sicuro di quello che stava
facendo..

Brani: L’impossibilità di uccidere (gli indifferenti)


Quando scopre la tresca tra la sorella Carla e Leo, già amante della madre,
Michele decide di lavare con il sangue l’offesa arrecata alla famiglia. Ma la
rivoltella con cui intendeva uccidere non spara, perché egli ha dimenticato di
caricarla.

Cesare Pavese
N. Santo Stefano Belbo-1908
M. Torino-1950

Corrente: Neorealismo

Biografia: nato da una famiglia medio borghese torinese nella casa estiva
nell’albese, frequenta il liceo classico D'Azeglio, si laurea alla facoltà di lettere
all’università degli studi di Torino. Si unisce al partito fascista solo per poter
insegnare nelle scuole statali ma verrà poi arrestato per antifascismo. Dal 1942
dopo essere tornato a Torino da Brancaleone Calabro dove era stato confinato,
inizia la sua carriera presso la casa editrice Einaudi. Quando quest’ultima verrà
messa sotto il controllo di un commissario della repubblica sociale italiana
(repubblica di salò), Pavese al posto di unirsi alla Resistenza come fecero molti
suoi colleghi, andò a rifugiarsi presso il collegio Trevisio di Casale Monferrato,
dove insegnerà sotto falso nome fino alla Liberazione. La permanendo in
questo collegio gestito dai padri Somaschi lo avvicinerà alla religione e al
comunismo.
dopo la fine della guerra tornerà a lavorare presso Einaudi come direttore
editoriale. A causa di questa enorme mole di lavoro, causata sia dalla carica di
direttore sia dalle sue pubblicazioni, sarà afflitto da numerosi problemi di
salute.
A capodanno del 1950 incontrerà per la prima volta l’attrice statunitense
Constance Dowling per la quale si innamorerà perdutamente. nel marzo dello
stesso anno la ri-incontrerà ma il suo desiderio di sposarla svanirà quando
scoprirà che lei tornerà a New York. Nell’agosto dello stesso anno si suiciderà,
lasciando scritto: “Perdono a tutti, e a tutti chiedo perdono. Va bene? non fate
troppi pettegolezzi”.

Brani: Il ritorno di Anguilla (La luna e i falò)


Quinto capitolo de “La luna e i falò” Anguilla tornato dall’America, va a visitare
la campagna langhese dove è cresciuto da bambino e dove ci ha lavorato per
tutta la sua adolescenza, incontrando e facendosi raccontare dalle persone del
posto che lo riconoscono appena cosa è successo in tutto quel tempo.

Beppe Fenoglio
N. Alba-1922
M. Torino-1963

Corrente: Neorealismo

Biografia: frequenta gli studi con numerosi sacrifici da parte della famiglia ma
ricompensati dai suoi buoni risultati, dopo il liceo e il ginnasio si iscrive alla
facoltà di lettere dell’Università di Torino. Nel 1943 viene chiamato alle armi,
però fugge e prende parti al movimento partigiano, che segnerà in modo
decisivo la sua scrittura. Nell’ anno successivo prende parte alla formazione
garibaldina. Gli anni successivi sono caratterizzati da fughe e combattimenti, in
cui Fenoglio s unirà ai reparti badogliani con cui parteciperà alla liberazione di
Alba. Finita la guerra trova fatica a ristabilirsi nella vita civile, fino a quando
non verrà assunto da un'azienda vinicola, per curarvi le esportazioni. Al
periodo immediato dopo guerra risalgono le sue opere, che per ottenere
notorietà dovranno aspettare di essere pubblicate da alcune case editrici. Nel
1960 si sposa, avrà una figlia e nel 1961 si ammala di tumore ai bronchi.
morirà ricoverato nell’ospedale di Torino.

Brani:La liberazione di Alba (I ventitré giorni della città di alba)


il racconto della Resistenza nelle opere di Fenoglio è caratterizzato innanzitutto
da un’ansia di verità anti-retorica, una sostanziale demitizzazione, lontana
dall’enfasi che finiva con il falsare quella fase storica a cui, pure, lo scrittore ha
preso parte e convinzione. Egli non intende dissacrare i valori e l’eroismo che
molti partigiani hanno espresso, bensì di ripercorrere quei fatti con realismo,
coerenza e intransigenza morale, a costo di apparire impietoso.
ciò si vede chiaramente nel racconto da cui prende il titolo la raccolta i ventitré
giorni della città di Alba che rievoca un episodio della lotta di liberazione del
nazifascismo avvenuto nelle Langhe (per il quale la città piemontese si
guadagnerà la medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza): il 10 ottobre
1944 i partigiani riescono a liberare la città di Alba, restandovi fino al 2
novembre, quando sono costretti a ritirarsi davanti al contrattacco delle truppe
fasciste.

Primo Levi
N. Torino-1919
M. Torino-1987

Corrente: Neorealismo

Biografia: nasce da genitori ebrei, negli anni trascorsi al ginnasio riceve la


prima formazione scientifica dove si appassiona alla chimica, che studierà
anche all’università facendo fatica a laurearsi a causa delle leggi razziali in
corso che non permettevano agli ebrei di elaborare delle tesi sperimentali; nel
1941 riesce comunque a laurearsi con il massimo dei voti ed incomincia a
lavorare in un'industria farmaceutica. Nel 1943 si unisce alla banda partigiana
però viene subito arrestato e dopo essersi dichiarato ebreo viene deportato nel
campo di concentramento di Carpi-Fossoli; quando passa sotto il dominio
tedesco viene trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz dove resta
prigioniero per circa un anno e verrà poi liberato dai soldati sovietici.
Immediatamente dopo il ritorno da Auschwitz Levi sente il bisogno di
raccontare la sua esperienza, così dividerà le sue giornate tra la scrittura e il
lavoro in nell’ambito chimico, ambiente che abbandonerà del tutto nel 1975.
Infine morirà suicidandosi.

Brani:La liberazione (La tregua)


Nel suo secondo romanzo, La tregua, Levi racconta il viaggio di ritorno di
patria, dopo la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. La
narrazione inizia con l’arrivo dei soldati dell’Armata Rossa. Riportiamo le prime
pagine dell’opera.

Verso Auschwitz in questo brano Levi racconta il drammatico viaggio verso il


campo di concentramento di Auschwitz, in un vagone piombato con molti altri
ebrei, serrati corpo a corpo tra di loro e sofferenti per la fame, per la sete e per
il freddo. Appena giunsero al campo di concentramento, Levi e gli altri e gli
altri ebrei capirono di trovarsi davanti ad un luogo organizzato per
l’annientamento delle razze inferiori a quelle tedesche. Partirono da Fossoli la
sera per arrivare ad Auschwitz; il treno viaggiavo molto lentamente con lunghe
soste. Verso le dodici del secondo giorno passarono il confine tra l’Italia e
l'Austria. Tutti i deportati soffrivano per la sete e per il freddo, e ad ogni
fermata chiedevano a gran voce acqua oppure un po’ di neve, ma raramente
furono ascoltati. Il loro sonno era spesso interrotto da rumori liti, da calci o da
pugni dati per difendersi da qualche contrasto molesto. Passato il confine
italiano, iniziarono a vedere il nome delle prime città austriache, poi ceche e
infine polacche. Alla sera del quarto giorno, il freddo si fece intenso e la neve
era molto alta. Fecero una lunga sosto in una campagna e poi ripartirono. Il
treno si arrestò definitivamente nella notte, in mezzo ad una pianura buia e si
arrestò definitivamente nella notte, in mezzo ad una pianura buia e silenziosa.
Ad un tratto la portiera fu aperta e nel buio echeggiarono i comandi dei soldati
tedeschi. Qualcuno gli tradusse che dovevamo scendere con i bagagli e

depositarli lungo il treno. Ad un certo punto, alcune SS iniziarono ad


interrogare alcuni dei deportati in base alle loro risposte gli indicavano due
direzioni dove andare. In meno di dieci minuti furono divisi tutti: alcuni
andarono verso il campo di concentramento; altri invece furono mandati nelle
camere a gas, dove morirono molti bambini poiché ai tedeschi appariva
evidente la necessità di uccidere i bambini degli ebrei. Così scomparvero tutti
in un istante, e quasi nessuno ebbe modo di salutarsi. In questo brano il poeta
ci vuole fare capire il dramma della guerra, la disperazione che essa suscita e
l’immane tragedia da lui direttamente vissuta.
Pier Paolo Pasolini
N. Bologna-1922
M. Roma-1975

Corrente: Non identificabile (anti neorealismo e anti crepuscolarismo)

Biografia: Primogenito di un ufficiale di fanteria e di un'insegnante. a causa


del lavoro del padre la sua infanzia sarà caratterizzata da un costante trasloco,
solo dall’università inizierà ad avere più stabilità. frequentò lettere all’università
di Bologna, si laureò però in lettere nell'università di Reggio Emilia. Rimarrà
per tutta la sua vita un punto di riferimento la casa a Casara, su cui scriverà
Poesie a Casarsa, la raccolta di poesie scritte in friulano.
Dopo la laurea iniziò la sua carriera da insegnante ma dopo appena 5 anni
riscontrerà problemi a causa di uno scandalo che lo porterà in tribunale per poi
essere assolto per mancanza di prove. questo scandalo lo fece licenziare e
scappare con la madre a Roma dove ci rimase fino alla propria morte. I primi
anni a Roma saranno parecchio duri, mentre la madre si impiega come
governante lui guadagna qualcosa facendo la comparsa nei film. nel 1953 trova
lavoro come insegnante e nello stesso anno stringe amicizie intellettuali sia col
mondo della letteratura come con Moravia che nel mondo cinematografico
come con Mario Soldati per il quale farà da sceneggiatore.
Gli anni ‘50 sono per Pasolini un periodo di massimo entusiasmo creativo.
Scoprirà il modo delle borgate, da cui si ispirerà per scrivere il romanzo
Ragazzi di vita. Nel ‘57 pubblicherà Le ceneri di Gramsci che lo farà classificare
come comunista eretico.
Gli anni ‘60 saranno anni di incertezza e smarrimento, venuta a meno
l’interpretazione marxista del mondo questo gli apparirà come un enorme caos
dove la borghesia capeggia su tutto. In questo periodo farà molti viaggi con
Moravia ed Elsa Morante, sia in India che in Africa. Cercherà poi di accostarsi
ad un pubblico più ampio con l’uscita dei due film da lui diretti, Accattone e
Mamma Roma. Nel 1974 pubblica la Nuova gioventù, come una palinodia delle
sue prime poesie friulane. nel ‘75 uscirà il suo ultimo film Salò dove il mondo
appare ormai come una sorta di campo di concentramento globale. Nel
novembre del ‘75 verrà assassinato, ancora oggi non si è fatta luce sulle vere
ragioni di questa azione.

Brani: Il pianto della scavatrice (Le ceneri di Gramsci)


Pasolini rievoca l’esperienza delle borgate romane e soprattutto illumina il
lettore sulla propria concezione del popolo.

La maturazione del Riccetto (Ragazzi di vita)


Nella prima parte (fine del primo capitolo) Riccetto è ancora ragazzo e gioca
sulle rive del Tevere con dei suoi amici. Nella seconda parte (fine dell’ultimo
capitolo) Riccetto è ormai cresciuto e assiste alla tragica morte di un ragazzo,
Genesio, che tenta di attraversare l’Aniene, fallendo perché travolto dalla
corrente, annegando davanti agli occhi dei due fratelli più piccoli.

L’omologazione televisiva (Scritti Corsari)


Pasolini sviluppa uno dei temi più dibattuti negli Scritti corsari: il potere occulto
ma fortemente seduttivo della nuova ideologia edonistica che ha cambiato il
carattere degli italiani spingendoli alla sola ricerca del benessere materiale.

Italo Calvino
N. Cuba-1923
M. Siena-1985

Corrente: Neorealismo

Biografia: il padre famoso agronomo di fama internazionale nel 1925 è


costretto a ritornare nella città di Sanremo per dirigere la stazione
sperimentale floricoltura. Qui calvino frequenta prima le scuole valdesi e poi
l’università con di facoltà agraria dove il padre insegna. Dopo il rifiuto ad
arruolarsi calvino si unirà alla lotta partigiana. L’interruzione degli studi e
l’esperienza della guerra lo condurranno a lasciare gli studi scientifici per
intraprendere quelli di lettere. Nel dopoguerra si iscrive al partito comunista,
partecipando attivamente ai dibattiti politici. Lavora nella casa editrice Einaudi
e gli resterà fedele per quarant'anni. Consolida forti amicizie con Pavese e
Emilio Vittorini che saranno importanti per il suo percorso letterario.
Successivamente si applicherà allo stile fiabesco e fantastico. Negli anni
successivi prende le distanze dal Pci e dall’ ambiente italiano di per se,
incomincia a viaggiare senza fermarsi mai e nel 1967 si sposa con Chichita da
cui avrà solo una figlia. Continua a viaggiare per quasi tutta la vita fino a
quando nel 1979 torna in Italia, abbandonando la casa editrice di fedeltà
“Einaudi” per collaborare con Garzanti. Morirà a causa di un ictus.

Brani: La pistola del tedesco (Il sentiero dei nidi di ragno)


Capitolo 2 Pin piccolo garzone di calzolaio, orfano di madre e dimenticato dal
padre marinaio sempre in viaggio vive tra i vicoli di un paese ligure con la
sorella, una prostituta che spesso si vende ad un soldato tedesco. Spinto dagli
adulti dell’osteria nella quale trascorre molte ore del giorno cantando, facendo
battute e dicendo cose oscene, Pin ruba la pistola al tedesco e la nasconde in
un posto che solo lui conosce, lungo il sentiero dei nidi di ragno. In questo
brano Pin, attraverso una fessura nel muro, spia nella camera della sorella: il
suo sguardo vede gli abbracci della donna e del soldato e si posa sull’arma.
Tutto l’episodio è inquadrato dal punto di vista del bambino, che fatica a capire
il senso di molte cose: l’amplesso dei corpi, i discorsi degli uomini dell’osteria,
il valore stesso da attribuire alla pistola, sempre in bilico tra oggetto reale e
strumento magico.

Una gran banda dei ladruncoli di frutta (Il barone rampante)


il narratore, Biagio, racconta le prime avventure del fratello Cosimo, il quale,
dopo aver trascorso la prima notte sugli alberi, comincia ad abituarsi alla sua
nuova vita. Mentre si trova su un ciliegio, il barone sente delle voci provenienti
dall’alto: è l’inizio della sua avventura. Banda di ladruncoli di frutta: ragazzi
che rubano la frutta nei campi dei ricchi. Viola da bambina li ha spesso guidati
nelle loro azioni. Conte d'Estomac: nobile con importanti conoscenze nelle corti
d'Europa, è incuriosito e divertito dal comportamento di Cosimo.
La pietanziera (Marcovaldo)
All’ora di pranzo, il manovale Marcovaldo siede sulla panchina di un viale e
svita il coperchio della sua pietanziera, pregustando le gioie che dovrebbero
giungere dai profumi e dai sapori del cibo famigliare. Ma non sempre l’attesa si
traduce in realtà; un giorno d’autunno, dopo aver scoperto che il contenitore
ospita l'ennesimo pasto deludente preparatogli dalla moglie, inizia a vagare per
le strade della città in preda dalla tristezza, finché trova il modo di dare una
svolta alla sua giornata. incontra un bambino che è chiuso fuori sul balcone
dalla governante, obbligato a mangiare le cervella fritte che però si rifiuta,
dopo poche parole il manovale e il bambino stringono amicizia, decidendo di
scambiarsi i pasti. non appena la governante lo scopre inizia a sclerare
convinta che marcovaldo voglia rubare le posate in argento. è così che anche
questa giornata tornò ad essere deludente.

La visita alle monache/ La giornata di uno scrutatore La trama. Il romanzo


racconta la giornata che Amerigo Ormea, intellettuale comunista, passa come
scrutatore durante le elezioni del 1953 alla Piccola Casa della Divina
Provvidenza "Cottolengo" di Torino, un istituto religioso dove sono ricoverati
migliaia di minorati fisici e mentali.

Potrebbero piacerti anche