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POSITIVISMO

- Francia prima metà dell’800/1961 in Italia,


- finisce all’inizio del 900, quando inizia espressionismo
- Flaubert e Baudelaire
- in Italia → Scapigliatura, che si sviluppa a Milano dopo l’Unità (scapigliatura = vita irregolare, scapestrata e scioperata).
- La prima fase (fino al 1873) vede il passaggio in Europa da una borghesia liberista a una imperialista.
- La seconda fase (fino 1895) è caratterizzata dalla “Grande Depressione” e si tenta di uscirne con una
politica antiliberistica e imperialistica .
- La seconda rivoluzione industriale rappresenta la nuova rampa di lancio dello sviluppo economico.
- L’immagine che ne deriva della scienza in questo periodo è trionfale e viene esaltata e il rapporto con la
natura si fa sempre più mediato e indiretto. La stessa natura tende a diventare una “seconda natura” creata
dall’uomo., uomo domina la natura, Comte (A causa di questa esaltazione della scienza, la religione, la filosofia e la
poesia passano in secondo piano e sono fatte anch’esse oggetto di indagini scientifiche.) = svalutazione della
metafisica. Il metodo scientifico va esteso allo studio dell’uomo inteso sia come singolo (con la psicologia) sia
come essere sociale (con la sociologia) Il compito della filosofia è trovare tratti comuni tra le varie scienze.
Diventa uno studio delle generalità scientifiche
- Il positivismo appare come la filosofia della moderna società industriale e tecnico scientifica e come l’ideologia
tipica del liberale dell’occidente e come l’espressione delle speranze e dell’ottimismo che hanno caratterizzato
questo tratto della storia moderna.

Come nasce:
- caduta della spinta ideale romantica della borghesia ormai al potere, che chiede una visione del mondo piú
realistica
- ruolo fondamentale assunto dalla scienza nella seconda rivoluzione industriale
- darwinismo, nazionalismo e imperialismo visti come motivo di civilizzazione

In campo letterario le due tendenze dominanti in questa età sono il naturalismo e il simbolismo. Con esse finisce la
letteratura romantica. Il Simbolismo poi confluirà nel Decadentismo

NATURALISMO
- movimento letterario nato in Francia alla fine dell'800 come applicazione del pensiero positivista. Fondatore
della corrente è Emile Zola, romanziere e giornalista francese. Altri personaggi importanti sono stati Guy de
Maupassant, Gustave Flaubert con la sua teoria dell'impersonalità e i fratelli Goncourt.
- lo scrittore diventa una sorta di scienziato e, come lui, osserva in modo distaccato e neutrale la società
(impersonalità) limitandosi a descriverla.
- integrati nella società borghese e accettano il positivismo
- fiducia nel progresso tecnico e scientifico.
- naturalismo si basava sul razionalismo
- I poeti si prefiggono di denunciare le condizioni sociali e di miseria economica di quel tempo, raccontano la
realtà psicologica e sociale in modo scientifico, oggettivo e impersonale.
- il naturalismo vuole denunciare una determinata condizione con la speranza che si possa verificare un
cambiamento in positivo

SIMBOLISMO
Il Simbolismo è una corrente artistica, dove un simbolo ha dei significati più profondi.
- La poetica del Simbolismo si fonda sul valore della parola, la parola pura, che rinvia a una realtà profonda. Per
raggiungerla i Simbolisti usano figure retoriche, come la sinestesia (accostamento di percezioni provenienti da
sensi diversi) o l’analogia (messa in relazione di cose distanti tra loro nella realtà). Rinnovano la metrica e il
ritmo dei versi, per raggiungere la musicalità.
- L’artista si sente estraneo al mondo, vive individualmente, vivendo esperienze estreme (molto evidente nei
poeti maledetti). Per i simbolisti la realtà percepibile nasconde una realtà più profonda e misteriosa svelabile
con la poesia.
- I fondamenti importanti per i simbolisti sono:
○ La sfiducia nella ragione e nella scienza che non spiegano tutta la realtà e non vanno a fondo
dell'animo umano;
○ L’importanza di intuizione ed arte;
○ Il linguaggio diventa analogico (che deve intuire le corrispondenze, deve svelare la realtà più segreta
delle cose);
○ Un linguaggio ricco di figure retoriche;
○ Uso di assonanze al posto delle rime.

DECADENTISMO
È un fenomeno che nasce in Francia tra il 1880 e 1915 (Alla fine dell’800 sul periodico parigino “Le Chat Noir”
Verlaine pubblicò un sonetto intitolato Languore, in cui affermava di identificarsi con l’atmosfera di stanchezza
dell’impero romano alla fine della decadenza. Il sonetto interpretava il senso di disfacimento e di fine di tutta una
civiltà.ed interessa la letteratura ma che influenza tutti i movimenti artistici.
In Italia si parla di Decadentismo,
in Inghilterra di Estetismo,
Francia di Simbolismo.
Il precursore di questo movimento è Baudelaire che aveva avviato questa controtendenza.
Ci furono due fasi:
● La prima fu un Decadentismo più irrazionale e ribelle, ovvero caratterizzato dall’estetismo, il culto della
sensazione, istinti e inconscio ed orientato alla poesia. In Francia abbiamo i simbolisti Baudelaire, Verlaine,
Rimbaud, Mallarmé. In Italia abbiamo i poeti della Scapigliatura Pascoli e D’Annunzio;
● La seconda fu un Decadentismo più maturo, con Svevo e Pirandello, orientato alla prosa e al romanzo, la
letteratura deve rappresentare la debolezza individuale, e l’artista non può mutare la realtà, ma può rivelarla
senza illudersi di migliorarla.

Caratteristiche:
● Questa corrente promuove un’arte antinaturalista, fondata quindi sui lati oscuri del mondo e della vita, su
quanto sfugge alla ragione, come l’inconscio e l’enigma. Quindi insiste su elementi irrazionali, come la
sensazione e l’intuizione.
● rifiutano l’ordine esistente, si rifugiano in mondi ideali e si rivolgono all’irrazionale, al fantastico, al misticismo,
(come veristi siciliani che rifiutano il progresso) e i loro atteggiamenti maledetti sono l'antitesi della cultura
borghese.
● si basa sull irrazionalismo → Nietzsche
● D’Annunzio, Pascoli, Anche Svevo (malattia) e Pirandello (maschere) ma poi se ne distaccano.
● Venne usato per la prima volta per indicare sia la decadenza del Romanticismo, sia quella della “sana”
borghesia liberale e positivista della prima fase positivista.
● Riporta in primo piano il mistero della vita e le forze insondabili e inconoscibili dell’animo umano, che sfugge
dall’analisi scientifica.
● Fa dell’estetismo (culto della bellezza e dell’arte) la sua principale parola d’ordine e dell’irrazionalismo la sua
ideologia privilegiata.
● Viene radicalmente rifiutata la visione positivistica e la convinzione del dominio dell’uomo sul mondo
● L’anima decadente è sempre protesa verso il mistero che è dietro la realtà visibile, verso l’inconoscibile, dato
fondamentale della cultura decadente. Alle immagini nitide e definite si sostituisce l’impreciso, il vago,
l’indefinito, che solo è capace di evocare sensi misteriosi. Anche se il poeta vuole comunicare, lo fa in forma
cifrata, allusiva, enigmatica, rivolta a pochi iniziati perché solo loro sono in grado di accedere al mistero e di
comprendere il suo linguaggio.
○ musicalità
○ metafora
○ sinestesia
● Tutta la realtà è filtrata attraverso l’arte. Va costantemente alla ricerca di sensazioni rare; l’arte rifugge dalla
rappresentazione della realtà storica e sociale e si chiude in una celebrazione di se stessa, diviene cioè arte
pura, poesia pura.
● Rivoluzione industriale fa male → nascente cultura di massa che offre al grande pubblico romani prodotti fatti in serie.
Per questo l’artista sente il bisogno di differenziarsi e si rifugia nel lingua cifrata per salvare l’arte vera che la produzione
meccanica sta compromettendo. L’artista perde quel privilegio materiale e spirituale e reagisce accentuando la sua
diversità attraverso l’estetismo → tentativo di mascherare una condizione avvilente di declassazione, che
spinge l’intellettuale sempre più vicino alla condizione proletaria, anche se ne ha orrore e la dispregia,
facendosi vedere superiore.

Per uscire dalla crisi di fine Ottocento furono progressivamente adottate delle misure che cambiarono le forme di
organizzazione per gestire la vita sociale e politica dei Paesi industrializzati, variando anche il sistema delle relazioni
economiche internazionali. Questa si chiama età dell'imperialismo.
Gli Stati tendono ad adottare una politica di tipo protezionistico, proteggendo le proprie industrie dalle concorrenze
straniere, impegnandosi in una ricerca di nuovi mercati per i prodotti e aree per il rifornimento di materie prime, in
modo sempre più aggressivo.
Dal 1896 l'economia capitalistica (Marx) entrò in una nuova fase di espansione economica, basata sulla divisione
tra Paesi industrializzati dominanti e sottosviluppati dominati. Ci fu dunque una crescita economica amplificata dallo
sviluppo dei trasporti e dalla spartizione di colonie come Africa e Cina

SCAPIGLIATURA
La scapigliatura è un movimento di contestazione antiborghese affermatosi negli anni 60-70 dell’ Ottocento. Il centro
principale è Milano, centro della trasformazione industriale.
Il termine “Scapigliatura” viene utilizzato per la prima volta da Cletto Arrighi nel suo romanzo “La scapigliatura e il 6
febbraio” dove descrive degli uomini ribelli e disordinati. E’ un equivalente letterario del termine francese bohème, vita
da zingari.
● Rifiuto della borghesia che fino ad allora non era stata portavoce dei valori risorgimentali (libertà, giustizia
ecc..)
● Rifiuto delle menzogne e dell’ipocrisia della morale comune, per questo motivo danno vita a uno stile
sregolato
● Rifiuto della poetica di Manzoni, indirizzata al patriottismo, moralismo, quindi danno vita a un tipo di poesia
che si attiene molto al vero.
● non hanno una poetica comune, ma comunque hanno delle caratteristiche affini, rifiutano Manzoni, e
ritraggono il vero, il vero non solo esteriore ma anche interiore, quindi riprendono i sentimenti umani più
nascosti. Rifiutano il moralismo, patriottismo, la religione, inoltre la donna non è più sotto una visione angelica,
ma è vista come emblema del demonismo.

Porta al Decadentismo in quanto riprende:


● Dal Romanticismo straniero il conflitto artista-società, gusto del macabro e dell’irrazionale.
● Dai Simbolisti francesi il tema dello spleen, il “Maledettismo” e il senso della distanza tra realtà e ideale.
● Dai Poeti del Parnasse il culto dell’estetizzante dell’arte e della bellezza.
Porta al Verismo in quanto riprende:
● Dal Naturalismo la rappresentazione del vero.
La Scapigliatura riprende dal Romanticismo europeo
● le tematiche negative, il gusto del macabro e dell’orrido, la posizione dell’artista è ambivalente, o come dice
Arrigo Boito è dualista, da un lato tendono a respingere il loro mondo e ad elogiare il mondo antico, dall’altro si
rassegnano a rappresentare il vero.
Praga, Tarchetti, Boito, Camerana, Dossi.. I modelli presi in considerazione sono Hoffman, Paul, Heine, Baudelaire.

VERISMO
Il Verismo è il termine con cui si diffonde in Italia a metà dell'800 il Naturalismo francese.
Secondo gli scrittori veristi l’autore ha il diritto di riprodurre la realtà così com’è, senza giudizi o commenti di natura
personale.
Caratteristiche:
- regionalismo: gli scrittori amano per lo più trattare argomenti della propria regione, della società nella quale
vivono, parlando spesso del lato più negativo
- pessimismo: nelle opere traspare sconforto per il futuro
- impersonalità: non viene inserito alcun commento personale
- linguaggio: viene adottata la lingua nazionale per quanto riguarda la forma, in alcuni termini, però imitano il
linguaggio della gente più comune.
- Il verismo invece è una corrente letteraria nata in italia nella seconda
- Il primo teorico verista è Luigi Capuana, famoso per la sua poesia del vero.
- forte pessimismo nella sfiducia del progresso derivato da una mentalità conservatrice, per cui chi cambia lo fa
per forza in negativo e in peggio.

NATURALISMO E VERISMO

● la volontà di aderire alla realtà, quindi seguono un realismo oggettivo;


● l'impersonalità del narratore;
● il riferimento del testo sperimentale di Zola;
● l'atteggiamento scientifico che è alla base del positivismo;
● il fenomeno del determinismo secondo Hippolyte Taine per cui l'uomo è il risultato di tre elementi race, milieu e
moment;
● l'esigenza di un narratore popolare e di utilizzare un linguaggio adatto al luogo e alle classi sociali di cui si parla.

ESTETISMO
- Negli ultimi decenni del 1800 è evidente la ricerca di una poesia nuova, con una totale rinuncia del culto del
dato oggettivo
- Il principio alla base dell’Estetismo è quello dell’arte per l’arte, che esalta il valore della bellezza artistica e
considera l’arte non assoggettabile alle regole della morale comune e priva di intenti politici e civili.
- L’esaltazione assoluta dell’arte si traduce nel rifiuto del Realismo e dell’utilitarismo borghese, a cui viene
contrapposta la rivendicazione della bellezza come esperienza superiore e l’affermazione di un nuovo
ruolo dell’artista, individuo eccezionale che si distingue dalla massa.
- l’artista deve vivere la propria vita come un’opera d’arte e da ciò deriva la figura dell’esteta o dandy, cioè la
persona aristocratica e raffinata che fa della sua vita una continua ricerca del bello anche nella quotidianità.
Infatti, l’esteta odia la vita comune, nutre un profondo disprezzo per una società dominata dall’interesse
materiale e dal profitto, ma al contempo ha un’ossessiva attrazione per la mondanità, per la vita frivola e per
gli oggetti inutili e preziosi. Egli intende vivere nel culto di una “vita inimitabile”, secondo l’espressione di
D’Annunzio, segnata anche dallo scandalo che suscita interesse e scalpore, sostituendo alla morale il culto
del bello e andando continuamente alla ricerca di piaceri raffinati, impossibili per una persona comune. In lui è
inoltre presente un continuo stimolo a godere della giovinezza fuggente, in cui l’esaltazione del piacere è
morbosamente collegata alla corruzione e alla decadenza e la bellezza è intesa come suprema
manifestazione del generale.
In tal senso, possiamo riassumere i punti cardine dell’ideologia esteta:
○ il culto dell’arte per l’arte;
○ il rifiuto della morale comune;
○ il disprezzo per l’età moderna, per la volgarità della massa;
○ la ricerca di uno stile di vita aristocratico e raffinato ispirato al culto della bellezza e della eccezionalità;
○ il rifiuto di ciò che è semplice e naturale.

LETTERATURA DEL ‘900 - CONTESTO CULTURALE


I principali aspetti che influenzeranno la cultura e la letteratura del '900 sono:
- crisi del liberismo
- affermazione dell'imperialismo e del nazionalismo
- aumento della società di massa, dovuto a un rapido progresso tecnico scientifico.
Dal punto di vista culturale i primi anni del Novecento sono caratterizzati:
- dalla crisi delle concezioni positivistiche
- dal tentativo di superare il Decadentismo con una nuova visione estetica.
Sul piano filosofico-culturale hanno notevole importanza i "pensatori negativi", cioè i distruttori delle certezze
tradizionali, da loro la cultura del Novecento ha ereditato la sfiducia nell'uomo e nella vita stessa.
Essi sono:
- Karl Marx: teorizzatore dell'alienazione intesa come privazione della libertà e dell'individualità, come
asservimento dell'uomo al lavoro nella società capitalista.
- Friedrich Nietzsche: oltre all'importanza della sua teoria del superuomo, influirà sull'ideologia del razionalismo
e in particolare sul nazismo.
- Sigmund Freud: fondatore della psicanalisi. Con la sua scoperta dell'inconscio e il suo linguaggio simbolico
(interpretazione dei sogni) influirà sull'arte e sulla letteratura, dando una interpretazione scientifica delle
intuizioni e delle sensazioni espresse dall'artista. Freud indaga il disagio esistenziale, già presente nel
Decadentismo, e la sua psicanalisi, oltre a fornire nuove tecniche di indagine, fornisce anche nuove tecniche
di rappresentazione.
I presupposti del Positivismo entrano profondamente in crisi anche a causa delle nuove riflessioni sulla scienza:
fondamentali, ad esempio risultano le teorie di Albert Einstein: spazio, tempo e velocità non sono
più concetti assoluti ma relativi a un dato sistema di riferimento. Critico nei confronti della scienza è anche l'idealismo
filosofico, che reagì a tutte le forme della cultura positivistica della fine dell'Ottocento.
Per quanto riguarda la poesia italiana:
- fino agli anni della Prima Guerra Mondiale dominano due maniere, quella dei crepuscolari e quella dei futuristi
- dopo la Prima Guerra Mondiale, quella della lirica pura e dell'ermetismo.

IL CREPUSCOLARISMO (1900-1918)
Nel 1910 venne usato per la prima volta il termine "poesia crepuscolare" riferendosi al tramonto della tradizione
poetica ottocentesca, rappresentata da Pascoli e D'Annunzio. Il nome 'crepuscolare' indicava inoltre il ripiegamento
dei poeti su tematiche intimistiche e su strutture formali volutamente trascurate. Con il passare del tempo questo
termine passò a indicare una ben precisa area poetica mossa da una forte opposizione con la tradizione e in
modo particolare con la retorica e l'enfasi dannunziana, anche se il rapporto tra D'Annunzio e i Crepuscolari
resterà sempre complesso e ambivalente. Infatti tra i modelli più vicini ai Crepuscolari vi è proprio il D'Annunzio del
Poema paradisiaco e il Fanciullino di Pascoli.
I poeti crepuscolari hanno un repertorio di temi comune e ben definito:
- i parchi e i giardini abbandonati
- la monotona vita di provincia
- la malinconia dei giorni festivi
- la nostalgia risvegliata dagli organetti di Barberia
- le corsie degli ospedali
- l'arredamenti fuori moda delle case borghesi
- le foto ingiallite
Tutto questo diventa simbolo di una condizione esistenziale emarginata, di rapporti difficili con la realtà esterna.
I Crepuscolari per ottenere un abbassamento di tono usano:
- un linguaggio fatto di parole comuni e dimesse
- un verso sciolto
- un ritmo prosastico
- rime volutamente facili.
Il crepuscolarismo rappresenta da un lato l'estenuazione estrema di una tradizione, dall'altro il primo sintomo di una
nuova sensibilità e di una nuova condizione psicologica, che influenzerà tutto il '900. Appartengono al
Crepuscolarismo: Guido Gozzano e Sergio Corazzini

LE AVANGUARDIE STORICHE
Nel primo Novecento nascono, in campo culturale e artistico, numerosi movimenti d'avanguardia fortemente polemici
e innovativi nei confronti della tradizione.
Questi movimenti sono:
- Futurismo
- Espressionismo
- Dadaismo
- Surrealismo.
Essi sono caratterizzati da:
- rifiuto delle convenzioni e del conformismo
- allontanamento dell'artista dalla società, in quanto incapace di riconoscere il suo ruolo all'interno di essa
- elementi di rottura molto più forti del Decadentismo ed espressi in programmi esibiti clamorosamente
- manifestazioni di gruppo e mostre come espressione del loro programma.

IL FUTURISMO (dal 1910 al 1920)


Rappresenta il primo e il più organico movimento d'avanguardia. Successivo al crepuscolarismo, a differenza di
questo sostenne la necessità di un rinnovamento dell'arte, capace di esprimere in forme nuove il dinamismo dei
tempi nuovi, con un assoluto disprezzo di tutti gli schemi tradizionali, perciò:
- non la sintassi ma le parole in libertà, cioè avvicinate secondo il capriccio dell'improvvisazione
- non la metrica, ma il verso libero, inteso nel senso assoluto.
Il futurismo agì più sulla vita che sull'arte, eccitò gli spiriti nazionalistici e imperialisti, ma non suscitò nella nostra
letteratura opere importanti e durature. Il futurismo si sviluppa specialmente in Italia e in Russia, ma influirà anche
sulla poesia francese e inglese.
L'ideologia futurista è caratterizzata da:
- vitalismo irrazionalistico e glorificazione della violenza
- esaltazione estetica della macchina e della velocità
- nazionalismo ed esaltazione della guerra
Il movimento futurista inscindibile dal periodo storico della rivoluzione industriale e del progresso tecnologico, trova
in essi i temi della sua ricerca e interviene vivacemente nel dibattito novecentesco del rapporto uomo-tecnica. Il
movimento presenta tematiche e linguaggi assolutamente nuovi.
La poetica futurista si basa:
- sull'esaltazione della tecnica
- sull'esaltazione dei nuovi processi produttivi
- glorificazione dell'oggetto tecnico.
I temi sono:
- la bellezza, che coincide con la velocità;
- la macchina è intesa come proiezione di un'ideale femminile
- la donna-macchina, compagna di un uomo che, per avvicinarsi a lei, acquisisce caratteristiche metalliche.
Si arriva addirittura a una religione della macchina e quindi all'"alienazione dell'uomo". I futuristi aboliscono
sintassi, punteggiatura, avverbi, aggettivi. Usano uno stile analogico (simbolista), basato sull'accostamento di
immagini diverse tra loro, persino contrarie, senza alcun nesso logico e sintattico. Il Futurismo deve essere
considerato soprattutto per il contributo fornito a eliminare i moduli della poesia tradizionale. L'esponente
principale è Marinetti.
L’origine ideologica del futurismo è controversa: secondo una corrente critica, la matrice prima si troverebbe nel
socialismo rivoluzionario, e proprio tale eredità si rinviene nel “Manifesto”, dove Marinetti canta le officine, gli arsenali
vibranti del lavoro degli operai. Dunque, il lavoro viene messo in primo piano come fonte del progresso, come
motore di dinamismo sociale. Invece, nel futurismo italiano alla matrice socialista si sovrappose un nazionalismo
esasperato che spinse i futuristi ad un acceso interventismo e, in seguito, ad aderire allo squadrismo fascista.
Singolare fu la svolta di Marinetti che, come è stato scritto, “da incendiario divenne pompiere”, in quanto dopo i suoi
proclami di ribellione contro tutto ciò che rappresentava il passato e l’ufficialità, finì per aderire alla dittatura fascista e
per farsi “inamidare” come accademico d’Italia.

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