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DECADENTISMO

1.
 movimento cronologicamente contemporaneo, o appena
posteriore, al Naturalismo, ma diametralmente opposto per
forme, contenuti e idee.
 Nasce a Parigi, intorno al 1883. Il nome fa riferimento a una
poesia di P.Verlaine, intitolata Décadents
 Il concetto che sta alla base del movimento è legato
all’eleganza e alla raffinatezza, legate al momento storico
della decadenza.
 E’ caratterizzato
- da un senso di morte, di svolta tragica nella storia;
- dall’incapacità di azioni forti ed energiche;
- dal vuoto e dal senso di noia
 L’arte è un’oziosa esercitazione letteraria
 Nel 1884 viene pubblicato A’ Rebours di Huysmans (pag.
393), che costituisce il manifesto di questa nuova forma di
arte. Il protagonista crede nella superiorità di una vita basata
su stimoli artificiali e sull’estetismo (l’arte e la bellezza
sostituiscono i valori tradizionali).
L’estetismo si manifesta con la ricerca di oggetti e parole rare,
il gusto per l’esotico, per gli aspetti morbosi della sessualità.
(L’esteta sarà protagonista di molti romanzi decadenti).

2.
 Il movimento confluisce almeno in parte nel Decadentismo
come civiltà culturale e artistica (che si sviluppa in Europa
tra il 1890 e i primi anni del nuovo secolo)
 Gli esponenti italiani sono Pascoli e D’Annunzio
 Dal punto di vista filosofico si oppone al positivismo e al
naturalismo, con il rifiuto del metodo scientifico sperimentale:
il reale non può essere conosciuto dalla ragione a causa del
mistero che c’è al suo interno. Come si può percepire il
mistero? Attraverso il sogno, l’incubo, la nevrosi,
l’allucinazione, la follia (tutti stati irrazionali dell’esistenza che
possono essere provocati anche artificialmente, attraverso
l’uso di droghe).
 L’arte deve esprimere le sensazioni del soggetto, la sua vita
interiore; l’artista è un soggetto eccezionale, dotato di valori
aristocratici e raffinati, contro la volgarità della vita borghese e
quotidiana (che ha come valori fondanti l’utile, la produzione,
il guadagno)
 Un cardine del Decadentismo è la scoperta dell’inconscio, che
grande sviluppo avrà nei decenni successivi

 La poetica dominante del Decadentismo è il Simbolismo.


Procede per simboli; attraverso l’intuizione il poeta coglie il
rapporto tra finito e infinito (ciò implica il rifiuto della
spiegazione scientifica e oggettiva, razionale della realtà). Il
simbolismo si serve di procedimenti analogici, ricerca le
corrispondenze (cfr. Corréspondances di Baudelaire, pag.
351) tra anima del soggetto e vita dell’universo; musicalità;
mancano i nessi sintattici tradizionali; uso della metafora (non
tradizionale: istituire legami impensati tra realtà tra loro
lontane) e della sinestesia (fusione di sensazioni: una
sensazione visiva, ad es., ne suscita un’altra di tipo diverso).

 L’Estetismo è la filosofia su cui si fonda il D.: il principio


regolativo della vita è il BELLO, non più la legge morale;
sancisce la superiorità dell’arte e la sua autonomia: essa deve
essere libera da ogni vincolo di natura morale, politica o
sociale. Predica il culto per la forma. La vita deve ispirarsi a
criteri estetici, essendo anch’essa un’opera d’arte.

 Il letterato simbolo del D è il poeta vate, che fa da mediatore


tra l’assoluto e l’umanità, che sa spingere lo sguardo là dove
l’uomo non vede nulla. Un’altra caratteristica possibile nel
letterato decadente è il fanciullino di Pascoli: la debolezza
infantile fornisce un privilegio conoscitivo; permette una
visione ingenua delle cose, libera dalle convenzioni della vita
adulta, giunge all’assoluto per una via priva di logica.
 In Italia il D fiorisce tra il 1890 e il 1905: due date simboliche
sono
- il 1891, data di pubblicazione della raccolta Myricae di
Pascoli
- il 1889, data di pubblicazione de Il Piacere di
D’Annunzio

 Temi della letteratura decadente


- Nevrosi
- Malattia in genere metafore di una condizione
- Morte storica di crisi e di crollo

- Vitalismo (esaltazione della pienezza vitale senza freni


e senza limiti): tentativo di esorcizzare l’attrazione
morbosa verso morte

(manca la normalità)

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