La dissoluzione della tendenza Parnassiana annunciò l’inizio del
Decadentismo in Francia che si sviluppò nel resto dell’Europa tra
la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Il Decadentismo si colloca in un periodo in cui erano evidenti lo smarrimento delle coscienze e la crisi dei valori. I poeti avvertivano il fallimento del sogno più ambizioso del Positivismo:la persuasione che la scienza e la razionalità sarebbero riuscite a dare una spiegazione al mistero dell’esistenza;quindi la ragione fu ripudiata in nome delle forze oscure del subcosciente.Il Decadentismo fu l’esasperazione di una delle due tendenze del Romanticismo,quella rivolta alla contemplazione di un mondo misterioso e onirico;si basava su un soggettivismo estremo, mentre il realismo tendeva all’oggettivismo. Il poeta è a contatto diretto con l’assoluto.Il suo compito è di cogliere le analogie che legano le cose,scoprire la realtà che si cela dietro le apparenze.Inoltre egli utilizza strofe e versi liberi,la parola non è usata come elemento del discorso logico ma per la sua virtù suggestiva ed evocativa. La poesia si rivolge all’inconscio del lettore,è una visione rapida e illuminante del poeta,zeppa di significati simbolici.Essa è l’atto vitale più importante,la più alta forma di conoscenza per il suo carattere irrazionale.Solo la poesia può esprimere le rivelazioni dell’ignoto e può attingere al mistero. Le principali poetiche decadenti sono: -il simbolismo:in assoluto la poetica predominante del periodo decadente.I caratteri sono rappresentati dall’allusività,dal non lineare e coerente,dall’implicito.Ogni immagine è un simbolo,un segno magico che apre mondi poetici e fantastici e che trova le segrete ragioni delle cose. -l’Estetismo:consiste nel valorizzare la bellezza come unica forma d’arte.Si identifica con la teorizzazione dell’arte per l’arte,del culto della bellezza,del connubio arte-vita. In Italia,il Decadentismo si affermò come reazione spiritualeggiante, la quale contrapponeva i valori dell’anima a quelli materiali della cultura positivistica e della letteratura veristica.La cultura italiana decadente fiorì nel quindicennio tra il 1890 e il 1905.Si differenzia da quello europeo per i tratti umanistici e per il legame saldo con la tradizione classica. Anche in campo ideologico i poeti tendono a riproporre una figura di poeta-vate risorgimentale e un ruolo protagonistico,che era improponibile nelle altre nazioni,inoltre i poeti italiani erano limitati nell’approfondimento di tematiche legate all’inconscio. Il decadentismo italiano ha tra i suoi rappresentanti più significativi Giovanni Pascoli nato a S.Mauro di Romagna il 31 dicembre del 1855.Egli rappresenta un momento di transizione tra Ottocento e Novecento.Continuità e rottura,tradizione e innovazione si fondono in lui in modo equilibrato,da farne,insieme,l’ultimo dei classici e il primo dei moderni.Sospettoso verso tutto ciò che rappresenta l’esterno del “nido”domestico,il poeta vive con angoscia e gelosia ogni relazione amorosa reale o supposta delle sorelle come il matrimonio di Ida,in conseguenza del quale si stabilisce un rapporto più stretto e morboso con Maria con la quale vivrà fino alla morte avvenuta a Bologna nel 1912.Il suo carattere riservato e insicuro,conseguenza di una fanciullezza segnata da continui lutti familiari,lo porta a mantenersi entro i confini tradizionali del letterato ottocentesco.Tradizionali sono anche i modi con i quali egli interviene nella vita politica e civile,rivelando un tratto caratteristico della propria psicologia,centrata sul bisogno di protezione e isolamento. Per Pascoli il poeta è un “fanciullino”ovvero quella parte infantile che sopravvive nell’uomo adulto,ma che normalmente è sopraffatta dalla ragione.Il fanciullino,attraverso vie intuitive e percezioni irrazionali,individua accordi segreti tra le cose stabilendo tra di esse legami inediti e inconsueti.Il fanciullo si sottrae alla logica ordinaria grazie alla sua attività fantastica e simbolica.La poesia è il luogo in cui l’uomo dà voce al fanciullino che è in lui,lo lascia parlare:essa nasce da una coscienza non razionale e acquista un valore regressivo e consolatorio. Tra le opere ricordiamo:Myricae,Poemetti,Canti di Castelvecchio, Poemi Italici,Odi e inni,Poemi conviviali. Tra la seconda edizione di “Poemetti” fu pubblicata “Digitale Purpurea”; opera molto significativa, che molto probabilmente avrebbe tratto ispirazione dal racconto di Maria (sorella del poeta) a Pascoli del suo soggiorno giovanile in convento.Il poeta attribuisce la figura della bionda Maria a sua sorella,mentre la figura della bruna Rachele è una sua invenzione.Le due amiche si incontrano dopo molto tempo e rammentano la comune giovinezza in un convento. Ricordano del maledetto fiore della Digitale Purpurea che seduce e uccide chi lo odori.Maria ha sempre evitato di avvicinarsi,ma la passionale Rachele confida all’amica di aver ceduto alla tentazione e alla curiosità.L’opera rappresenta da una parte la fedeltà ai valori ricevuti e dall’altra l’abbandono al fascino della trasgressione.Il poeta mostra con animo commosso la decisa e pulita scelta di Maria e soprattutto marca quella sensuale e morbosa della figura di Rachele. Tra”Myricae”ricordiamo”X Agosto”dove Pascoli usa la metafora della morte della rondine per la morte del padre avvenuta quando il poeta aveva dodici anni.Dopo trent’anni rievoca la drammaticità di quella giornata e la sua psiche segnata per sempre immagina la rondine,che torna al nido dai suoi piccoli e viene uccisa senza motivo,proprio come successe il 10 Agosto 1867 a Ruggero Pascoli.L’uomo e la rondine sono simboli di dolore universale e di ingiustizia terrena,la lontananza del cielo indica la lontananza tra il bene e il male. Come già precisato, il Decadentismo nacque in Francia, e proprio nella letteratura francese troviamo i caratteri più autentici, come la figura del poeta veggente. Il sedicenne Arthur Rimbaud scrisse al suo amico Paul Demeny la”lettera del veggente”in cui sono espressi chiaramente i caratteri del Simbolismo,ad esempio l’irresponsabilità del poeta che esprime il proprio io senza avere piena coscienza di quello che fa;il poeta visto come il grande infermo,il grande criminale,il grande maledetto e il sommo sapiente che vede il profondo delle cose mediante uno sconvolgimento di tutti i sensi.Egli rischia di perdere il proprio punto di riferimento con la realtà.