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Molti aspetti del Decadentismo non sono fatti nuovi, ma sono solo
l'accentuazione di motivi gi presenti ne Romanticismo.
Decadentismo e Naturalismo sono fenomeni culturali paralleli e compresenti
lungo gli anni Settanta-Ottanta e per i primi anni Novanta; solo a met di quel
decennio il Naturalismo comincia a esaurirsi e le tendenze decadenti prendono
il sopravvento, prolungandosi ancora in vari momenti del Novecento.
--> LE 2 CORRENTI NASCONO INSIEME E SI SVILUPPANO PARALLELAMENTE
i naturalisti sono integrati nell'ordine borghese, ne accettano l'orizzonte
culturale, costituito dal positivismo, dallo scientismo, dal materialismo, dalla
fiducia e dal progresso. Al massimo (come per Zola) usano questi elementi per
criticare gli aspetti pi aberranti del sistema, ma non si pongono in alternativa
radicale rispetto ad esso, ritengono di poterlo riformare e migliorare.
Gli scrittori decadenti patiscono pi profondamente le contraddizioni del
sistema e i meccanismi di esclusione e di emarginazione, quindi rifiutano
radicalmente l'ordine esistente con i loro atteggiamenti "maledetti" ed
estetizzanti, uscendo totalmente dall'orizzonte culturale borghese con le loro
scelte antimaterialistiche ed antiscientiste.
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Charles Baudelaire
-->Si colloca al confine fra l'et romantica e quella decadente: convoglia in se temi
fondamentali del Romanticismo ma al tempo stesso apre la strada alla letteratura
successiva, di cui anticipa molti aspetti, sia tematici sia formali.
Baudelaire profondamente legato a Parigi in cui la modernit si manifesta in
modo evidente. Un posto centrale nella sua opera occupato dalla grande
metropoli e dalle sue trasformazioni urbanistiche rapidissime che la cambiano
continuamente, cancellando le tracce del passato e i ricordi. --> del vivere
cittadino moderno Baudelaire coglie gli aspetti negativi, la solitudine che
impedisce i rapporti umani, i vizi e le turpitudini segrete, le disperazioni, ma
soprattutto la noia, che la percezione angosciosa della perdita di senso della vita.
diventa il cantore del negativo, del male, del vizio, della corruzione, dell'abiezione.
la sua una poesia provocatoria, che mira a urtare e scandalizzare il lettore,
smascherando i suoi vizi, che si nascondono sotto la facciata del perbenismo.
in lui c' per, al tempo stesso, un'ansia di elevazione spirituale, un bisogno di
purezza, un protendersi verso l'ideale e la bellezza intatta, contro la degradazione
provocata dalla vita moderna
nella sua poesia si scopre la disperata nostalgia di un contatto con la natura
che il moderno ha profanato
I TEMI
La raccolta si apre con una poesia proemiale rivolta Al lettore. Lanovit che
l'appello non mira a captare la benevolenza del destinatario, bens a provocarlo.
Il poeta si presenta come gravato da tutti i vizi pi turpi e ignobili
Fra tutti i vizi ve n' uno che potrebbe "ingoiare il mondo in uno sbadiglio": LA
NOIA. Il colpo di scena finale della poesia che tutti questi vizi il poeta li
riconosce anche nel lettore benpensante, che ipocritamente se ne ritiene
immune e se ne sdegna.
Il poeta smaschera il vero volto del mondo borghese moderno, denunciandone il
marciume occulto, ma al tempo stesso, con un supremo gesto provocatorio,
pieno di amaro sarcasmo, arriva ad abbracciare il lettore, sentendosi affratellato
a lui nella comune miseria.
Un altro motivo conduttore di tutta la raccolta quello della NOIA, dello spleen,
che nasce dalla consapevolezza che la realt moderna ha ridotto gli uomini a
cose e ha svuotato la vita di tutte le sue ragioni, per cui nulla vale pi la pena di
essere perseguito.
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LA POESIA SIMBOLISTA
Il Simbolismo, affermatosi principalmente in Francia nella seconda met dell'Ottocento
una corrente poetica specifica nel pi vasto ambito del Decadentismo europeo. Sul
modello di Baudelaire, i simbolisti intendono la poesia come rivelazione
dell'essenza pi profonda e misteriosa delle cose, non conoscibile n
comunicabile attraverso gli strumenti della logica.
Essi rinunciano a raffigurare realt ben precise e a costruire il discorso in modo
razionale, preferendo un linguaggio indefinito, evocativo e allusivo, basato su
procedimenti espressivi di tipo analogico e fonosimbolico.
--> il poeta colui che ha la facolt di decifrare questi simboli, trasferendo il loro
messaggio oscuro nel linguaggio poetico. Il suo stile dunque deve essere allusivo,
evocativo, una sorta di magia che metta in comunicazione con ci che al di la delle
apparenze.
A partire dagli anni 70 vari poeti francesi fanno riferimento a questa lezione di
Baudelaire, che viene considerato come un iniziatore e un maestro--> questi poeti
ritengono che la parola possa solo alludere a una realt pi profonda, che non pu
essere colta dalla logica comune.
PAUL VERLAINE: Trascorre una vita segnata dall'abuso di alcol e da atti di violenza,
come l'aggressione nei confronti della madre e il ferimento del giovane amico
Rimaud.
--> ritiene che la parola debba assumere le prerogative della musica, e pertanto
evitare la precisione dell'immagine e la nettezza del colore, che erano le
caratteristiche del classicismo, e puntare invece sull'indefinitezza suggestiva della
natura.
-->Esalta la musicalit della parola e punta sull'indefinitezza suggestiva, sull'
<<indeciso>> e sulla <<sfumatura>> . Rifiuta la <<rima>> e l'<<eloquenza>>
--> sviluppa motivi tipici del Decadentismo quali la noia esistenziale, la percezione
del presente come decadenza ecc..
T.1 Arte poetica (p.379)
RIMBAUD: vita caratterizzata dalla trasgressione e dall'irrequietudine.
--> da Buadelaire trae la concezione di poeta come <<veggente>> che si
immerge nell'ignoto e nell'irrazionale rifiutando gli schemi mentali della
tradizione.
--> la poesia presenta immagine puramente fantastiche, sciolte da ogni rapporto
di verosimiglianza con la realt.
MALLARME': massimo esponente del simbolismo