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IL DECADENTISMO

Contesto storico
 Crisi economiche: dimostrarono che la scienza
non è infallibile. L'idea che attraverso la scienza
e la tecnica l'uomo sarebbe giunto al dominio
sul mondo inizia ad incrinarsi.
 Tutta la cultura borghese, oltre al Positivismo,
venne messa sotto accusa. Siamo in presenza
di una vera e propria frattura fra passato e
presente ; una LACERAZIONE
RIFIUTO DEL POSITIVISMO
 I gruppi d'avanguardia di fine Ottocento, es. i Crepuscolari,
rifiutarono la visione positiva che costituisce l'essenza della
corrente borghese:
 la convinzione che la realtà sia un complesso di fenomeni
materiali, regolati da leggi ferree, meccaniche e deterministiche
 che la scienza ,una volta individuate tali leggi;
 possa garantire una conoscenza oggettiva e totale della realtà
 che attraverso la scienza sia possibile il dominio sul mondo, la
sconfitta di tutti i mali che affliggono l'umanità

 questa è la base della visione del mondo decadente: un


irrazionalismo misticheggiante
La contemporaneità con
Naturalismo e Verismo
Dalla metà dell’Ottocento vi è la convivenza tra
Decadenti e Naturalisti
Il Decadentismo si caratterizzò per una forte componente di
irrazionalismo.
Questa componente si sviluppa soprattutto in contrapposizione
all’oggettività e all’impersonalità ricercate dal Positivismo e dal
Naturalismo , che connotano profondamente la società, la cultura e
il senso comune imperanti. Dalla seconda metà dell’Ottocento vi è
la CONVIVENZA tra DECADENTI E NATURALISTI: mentre escono
i testi di Verlaine, Mallarmé, che rappresentano la realtà in modo
angoscioso e visionario, vengono pubblicati anche i romanzi di
autori quali Zola, Maupassant, che descrivono la società del tempo
con minuzia documentaria e leggendola attraverso l’esperienza, la
scienza, la ragione.
Non diversamente accade in Italia: nel 1881 escono Malombra di
Fogazzaro , Pascoli e D’Annunzio pubblicano le loro poesie e/o
romanzi, Il Piacere, ma anche i Malavoglia e Mastro don Gesualdo
CRISI DELLA RAGIONE
Anni 70 dell' 800 , primi segnali di crisi del Positivismo

26 maggio 1883 sul periodico Le Decadent


Verlaine pubblica un sonetto: Languore, in cui afferma di
identificarsi con l'atmosfera di stanchezza e di estenuazione
spirituale dell'Impero romano alla fine della sua decadenza,
quando si erano spenti ogni tipo di slancio, passioni
Il sonetto interpretava lo stato d'animo diffuso nella cultura del
tempo, il senso di disfacimento, la crisi e la frattura fra il
mondo dei “poeti” e la società borghese.
 Nella rivista le Decadent , Verlaine presentò le
personalità più significative di un gruppo: “I poeti
maledetti” che attraverso pubblicazioni, articoli
diffondevano l'idea del proprio movimento. Si
trattava di artisti dalla vita sregolata e dissipata, i
quali ostentavano un FORTE
ANTICONFORMISMO che li contrapponeva alla
società borghese.
 E’ il poeta veggente, con la sua poesia svincolata
da legami logici e pervasa dalla voglia di esplorare
ciò che è ignoto
Il termine Decadentismo viene coniato
INIZIALMENTE per indicare, con un implicito
giudizio negativo, una PRODUZIONE
LETTERARIA RITENUTA DECADENTE, rispetto
a quella della grande tradizione romantica.
Il poeta Alphonse de Lamartine rivendica il merito di
aver fatto scendere la poesia dal Parnaso (monte
ritenuto sede delle Muse),ossia di aver liberato la
lirica dalla rigidità del Classicismo in nome
dell’espressione della soggettività.
Non tutti condividono questa svolta stilistica e
contenutistica e reagiscono
 In un primo momento il Decadentismo è
considerato un preciso movimento letterario,
sorto in un dato ambiente, quello parigino degli
anni Ottanta, con un preciso programma
culturale espresso da manifesti, organi di
stampa, altre pubblicazioni.
 In un secondo momento il Decadentismo ha
finito per indicare una CORRENTE CULTURALE
di dimensioni europee, perché in esso troviamo
in germe tendenze che si sarebbero sviluppate
anche più avanti- primi del Novecento-
ed avrebbero interessato altri contesti: STORIA,
LETTERATURA, FILOSOFIA
 IL Decadentismo può avere un significato
ristretto, specifico, ma può assumere un
significato più ampio e indicare un'intera
CORRENTE CULTURALE O ADDIRITTURA
UN INTERO PERIODO
 Il Decadente ritiene che la ragione e la scienza
non possano dare la vera conoscenza del reale,
perché l'essenza di esso è al di là delle cose, è
misteriosa ed enigmatica.
 Solo rinunciando all'abito razionale si può tentare
di attingere all'ignoto.
 L'anima del decadente è perciò sempre protesa
verso il mistero che è dietro la realtà visibile,
verso l'inconoscibile
 Il primo pensatore che sul piano teorico e
morale approfondì questa crisi della Ragione fu
Nietzsche, per lui i principi e i valori morali, le
leggi della conoscenza non hanno alcun
fondamento, bensì sono il risultato del
consenso sociale, sono fittizi, il risultato di
un'ideologia di tipo repressivo, in questo caso
quella borghese che cerca di perpetuare il
proprio potere
 All'uomo non è dato di conoscere le leggi del
mondo, non esistono conoscenze certe e
assolute. IL VERO E' LA COSCIENZA
Con Nietzsche abbiamo l’esaltazione
dell’individualismo, del mistero, dell’oscuro, di
ciò che non è conosciuto, ma che l’uomo cerca
di cogliere con la sua capacità di porsi al di là
del bene e del male, al di là di quei valori che la
società ci ha trasmesso.
Tutto il sistema dei valori borghesi viene messo in
discussione.
E’ un appello all’istinto esaltazione dello
spirito aristocratico

Non tutti riescono a porsi al di là del bene e del


male, solo pochi = chi sa fare appello al proprio
alle proprie forze, al proprio istinto

SUPERUOMO
Alla critica al Positivismo contribuì anche il filosofo
Bergson con la sua concezione del tempo come
DURATA, da opporre alla concezione scientifica
di esso.
Alla crisi dei valori del Positivismo , dei valori della
classe borghese, all’idea che attraverso la
scienza e la tecnica l’uomo avrebbe potuto
estendere il suo dominio sul mondo subentra
una nuova sensibilità, quella decadente.
L’uomo con il progresso scientifico e tecnologico
non ha raggiunto il benessere e la felicità, anzi i
problemi sociali ed economici , le contraddizioni
della società sono più forti.
La scienza non assicura il possesso della verità,
anzi essa è al di là dell’apparenza.
Di fronte all’impossibilità di cogliere il vero, l’uomo
reagisce isolandosi sempre di più.
Non c’è più l’eroe romantico che lotta per i grandi
ideali, domina, invece, un profondo senso di
estraneità fra l’io e il mondo.
Il letterato artista decadente avverte l’estraneità nei
confronti del mondo borghese, reagisce
chiudendosi in se stesso, nella propria solitudine
, provando noia e sdegno per il mondo
circostante.
Da qui l’esaltazione dell’individualità, il rifiuto per le
convinzioni e per le norme sociali e morali.
L’eroe decadente contrappone al sistema fittizio di
valori morali e sociali il suo vivere oltre ad essi,
contrapponendo il suo modello di vita sregolata e
trasgressiva
L’eroe decadente appare al mondo esterno come
il ribelle, il veggente, il poeta vate, il poeta
maledetto
Essi stessi accettano questi termini proprio per
evidenziare il loro essere altro dal mondo, il loro
disgusto e il loro distacco dalla massa.
Il titolo di poeti maledetti era per loro un attestato
di distinzione e di superiorità
SIMBOLISMO -ESTETISMO
In Francia il termine Decadentismo venne presto
sostituito da altri quali Estetismo e Simbolismo,
che invece in Italia costituiscono due percorsi
del Decadentismo stesso.
Simbolismo ed Estetismo possono essere
entrambi presenti nella produzione dello stesso
autore o rappresentare due tendenze diverse.
Simbolismo=riguarda soprattutto la poesia
Estetismo= riguarda soprattutto la narrativa
SIMBOLISMO
1886 :data ufficiale della nascita del Simbolismo.
Sul giornale parigino «Le figaro» viene
pubblicato il manifesto del Simbolismo con il
quale si annunciava l’esaurimento della
letteratura d’ispirazione romantica , naturalista e
parnassiana , quest’ultima vista da molti come
espressione di un’arte troppo fredda e
accademica, lontana dalla vita reale
Che cos’è il simbolo
Per simbolo si intende un’immagine, una parola,
una figura o un oggetto che evoca o rappresenta
qualcos’altro: un concetto, una virtù, una qualità
morale, uno stato d’animo, una condizione
psicologica o emotiva, una valore religioso o
politico.
Ciò a cui il simbolo allude può essere definito o
indefinito, e non sempre di immediata
identificazione .
Raramente i simbolisti si servono di simboli
immediatamente comprensibili
Molti poeti decadenti si ritrovarono nel movimento
simbolista nel quale si manifestava che l’essenza
della nuova poesia era da ricercarsi nel suo
carattere simbolico.
L’arte per i simbolisti è una forma di conoscenza
superiore ed elitaria, affidata all’intuizione.
Proprio per la sua natura non razionale essa può
permettere all’uomo dotato di estrema sensibilità
di accostarsi al mistero del mondo, a ciò che è
celato sotto le apparenze e sempre sfugge.
Di fronte all’impossibilità di spiegare le grandi
questioni dell’esistenza attraverso il nesso logico
causa /effetto, proposto dall’approccio razionale,
il poeta cerca nuove vie; affida la sua ricerca alla
musicalità, vede il mondo come un’entità
indistinguibile razionalmente ma percepibile
attraverso le sensazioni e l’intuizione.
La vera essenza delle cose non può essere
scoperta attraverso la scienza, bensì mediante
l’intuizione.
Il vocabolo ( simbolo) non designa una realtà ben
precisa, bensì vuole rappresentare quel senso
del mistero che pervade ogni cosa e che solo
l’artista decadente può intuire
Il simbolo è un nuovo linguaggio che non si ferma
al limite oggettivo delle cose, ma va al di là di
esso.
La parola-simbolo non deve descrivere ma
suggerire, evocare statid’animo
POETICA DEL SIMBOLISMO
chi fa poesia non deve affermare idee o concetti,
quanto piuttosto suggerire emozioni e sensazioni.
La parola poetica non deve comunicare ma evocare,
da qui il proliferare di libere associazioni di
immagini, attraverso il ricorso all’analogia e alla
sinestesia
Linguaggio allusivo e una sintassi disarticolata, che
trasmettono una certa componente di incertezza e
oscurità (verbi all’infinito, inversioni grammaticali
ingiustificate….)
Musicalità: per sciogliere il mistero che si
nasconde nella natura e nella realtà assume
importanza la musicalità, cioè il particolare
suono che determinate frasi producono quando
vengono lette.
Versi liberi, respinta la metrica tradizionale, si
predilige l’assonanza alla rima
ESTETISMO
L’artista decadente, consapevole del ruolo
secondario dell’arte nel contesto produttivo della
società, rivendica la propria verità investendo
l’arte stessa di un VALORE SUPREMO.
L’Estetismo rappresenta uno dei modi attraverso i
quali l’eroe decadente fugge dalla realtà,
chiudendosi entro i cancelli dorati della propria
solitudine, del proprio io, coltivando il gusto per
il bello, facendo della propria vita un’opera
d’arte.
DANDY= chi ha atteggiamenti raffinati e
anticonformisti , propone di sé un’immagine
eccentrica e narcisista.
Il suo stile di vita si contrappone ai valori dell’uomo
borghese, considerati volgari e materialistici.
L’orizzonte comune lo delude e lo nausea: da qui la
sua fuga verso un mondo di bellezza insolita e
ricercata.
Lo spirito aristocratico porta l’artista a sollevarsi al di
sopra del comune vivere, dedicandosi a costruire ,
attraverso l’arte, una vita fatta di estetica,
raffinatezza , bellezza.
Il NICHILISMO
Tratto distintivo del Decadentismo è il nichilismo
La letteratura decadente può essere considerata
una «letteratura del negativo» , in quanto i suoi
esponenti non sono in grado di proporre nuovi
ideali in sostituzione di quelli tradizionali da loro
demoliti
Nichilismo è questo atteggiamento che, negando
l’esistenza di qualsiasi valore o verità, svaluta il
senso stesso del vivere
Inettitudine e malattia
Sul piano esistenziale spesso le vite dei decadenti
si caratterizzano per eccessi autodistruttivi
(alcool, droghe) oppure per un ripiegamento
interiore che li porta all’isolamento.
Nelle loro opere ciò si riflette nella figura
dell’inetto, nelle vicende narrate manca il lieto
fine e anche la poesia esprime questo disagio
esistenziale, la sofferenza dell’individuo
La condizioni di chi è o si sente «inadatto alla vita»
, sfocia in una vera e propria malattia di tipo
psicologico come la malinconia, l’isterismo etc.
Il Decadentismo in tal senso anticipa tematiche che
ritroveremo nella letteratura del Novecento
:inettitudine e malattia .
L’artista decadente vive un profondo disagio
esistenziale, si vede un disadattato, ha la
sensazione di vivere una vita falsa; si guarda
vivere.
Tale situazione verrà più avanti approfondita dalla
psicanalisi
I poeti decadenti osservano l’io come un elemento
sperduto nel cosmo, percepiscono il fermento di
istinti incontrollabili: avvertono l’esistenza di
qualcosa che agisce al di fuori della
consapevolezza razionale.
Se per i romantici accostarsi ad una dimensione
più ampia, ignota , indicava la possibilità di
aprirsi a Dio, alla natura, per i decadenti
comporta un senso di vertigine e di nulla
IL doppio
Strettamente legato a questo sensi di tragico
smarrimento è il motivo del doppio
Il motivo dello sdoppiamento dell’io è presente
nella letteratura decadente, il personaggio è
diviso tra una parte buona, diurna, conscia e
un’altra e una cattiva, notturna ,inconscia
ES. Lo strano caso del dottor Jehyll e del signor
Hyde; IL ritratto di Dorian Gray

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