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Il Decadentismo

 Nasce una nuova concezione dell’arte molto diversa


rispetto al Naturalismo
 Ora i letterati non credono più che l’arte e la letteratura
possano contribuire a migliorare la società
 Gli artisti decadenti rifiutano i valori del mondo borgese,
come il mito del progresso, che si basano solo sul denaro,
il profitto e l’avidità.
 Il Naturalismo e il Positivismo sono la cultura del mondo borghese: il
Decadentismo invece si contrappone al mondo borghese
 La Decadenza segna un’epoca ormai al tramonto: il tramonto di un mondo
dominato dalla scienza e orientato solo verso il benessere materiale.
 Nasce il Francia nella seconda metà dell’800
 C’è la comune tendeva a rifuggire la realtà cercando mondi nascosti
 l'illimitata fiducia nella scienza, nella tecnica e nel progresso veniva messa in
discussione da alcune fondamentali intuizioni filosofiche e teorie scientifiche:
 Freud: la scoperta di un universo sommerso nella mente mise in luce il
dato, allora sconvolgente, che l'essere umano non è guidato solo (o
prevalentemente) dalla sua attività psichica cosciente, ma anche da forze
profonde e inconsce che agiscono in lui e investono tutti gli ambiti della
vita.
 E Bergoson che sosteneva l'idea che l'intuizione fosse alla base della
conoscenza profonda della realtà
 Intuizione, inconscio, teoria della relatività, morte di Dio e dei valori della
cultura occidentale… sono tutte teorie che distruggono e minano alla radice
quell’ottimistica visione del Positivismo e del Naturalismo secondo cui la
tecnica e la scienza avrebbero migliorato il mondo e la vita delle persone.

Il superamento del Positivismo


Negli ultimi decenni dell'Ottocento l'epoca positivista stava ormai tramontando,
offuscata dalla cosiddetta Grande depressione (1873-1895), un periodo di grave
stagnazione che colpì l'economia del mondo capitalistico con conseguente crisi
agraria e industriale e profondo disagio sociale soprattutto fra gli esponenti delle
classi più povere. Ma alcuni intellettuali e artisti avvertivano anche (e
soprattutto) un altro tipo di disagio: in una società ormai dominata
dall'affermazione della borghesia, per la quale il valore principale era
quello del guadagno, occorreva essere diversi ed esprimere la propria
estraneità alla logica del profitto e alle convenzioni sociali.

La ripresa di motivi romantici

Fondamento di tali tendenze erano alcuni motivi che erano stati importanti anche
durante il Romanticismo, quali:

 il rifiuto delle convenzioni borghesi;


 l’esaltazione dell'eccezionalità dell'artista, individuo dotato di capacità
superiori a quelle degli uomini comuni (tendenza tipica di D’Annunzio)
 il ripiegamento verso una dimensione interiore, che spingeva i letterati a
disinteressarsi dei problemi sociali e politici e si traduceva spesso in
un sentimento di malinconia e di incomprensione verso la società.

Il disprezzo del presente, il disgusto per il conformismo sfociarono nella scelta


di una vita da bohémien, votata al vagabondaggio e alla sregolatezza, fino
all'autodistruzione attraverso l'assunzione di droghe e di alcol. (questi erano i
poeti simbolisti francesi) I comportamenti anticonvenzionali portarono alla ricerca
di nuove soluzioni artistiche e letterarie, alla necessità di un'arte libera dai
condizionamenti del mercato editoriale,

Gli artisti decadenti rifiutano il Realismo e, soprattutto, il Naturalismo,


movimento animato dal desiderio di contribuire al miglioramento
della società, con una produzione che, basata sul vero, descrivesse scientificamente
l'uomo e i suoi comportamenti.

Tendenze artistiche

L’affermarsi del Decadentismo


Il significato di Decadentismo: segna un’epoca ormai al tramonto

● Il termine Decadentismo deriva dal francese décadent, con riferimento al poeta


francese Verlaine, che nella lirica Languore (1883) così definisce il suo stato
d'animo nei confronti della società contemporanea: «Sono l'Impero alla fine della
decadenza ». Il termine "decadenza", che doveva servire a Verlaine per testimoniare
la percezione di un'epoca ormai al tramonto,
● Il Decadentismo rifiuta la tradizione letteraria precedente.

Intellettuali, riviste e manifesti

Nonostante il quadro articolato e difforme, si possono individuare alcune riviste


con funzione di portavoce, come "Le Décadent", fondata a Parigi nel 1884 da
Verlaine e dal circolo di poeti a lui vicini. Vari sono anche i testi che si possono
considerare veri e propri manifesti programmatici, tra cui la raccolta I fiori del
male di Baudelaire e la lirica Arte poetica di Verlaine per la poesia e Il ritratto di
Dorian Gray di Oscar Wilde.

Radici filosofiche e scientifiche (da leggere con attenzione per farsi un’idea delle
teorie che rivoluzionarono la cultura in quel periodo)

La scoperta “scientifica” dell’interiorità

● Nel giro di pochi anni, l'illimitata fiducia nella scienza, nella tecnica e nel
progresso veniva intaccata da alcune fondamentali intuizioni filosofiche
e teorie scientifiche. Cominciarono ad avere ampia risonanza filosofi come
Nietzsche e Bergson, con la sua riflessione sull'intuizione e sull'idea del tempo. In
ambito scientifico le scoperte di Freud sull'inconscio sembravano addirittura
relegare lo stesso io cosciente in una posizione pressoché marginale, mentre le
intuizioni di Einstein, fissate nella sua teoria della relatività, sconvolgevano la
concezione assoluta dello spazio e del tempo.

L’indirizzo nichilista e il superuomo: Nietzsche

● Friedrich Nietzsche (1844-1900) formulò il concetto di superuomo, cioè di un


uomo nuovo, libero dai condizionamenti della morale comune, votato a
esperienze eccezionali e alla realizzazione di una vita straordinaria. Il
superuomo è colui che si impegna a realizzare totalmente se stesso, superando gli
ostacoli, morali e ideologici, che possono reprimere i suoi desideri e le sue
aspirazioni.

Freud e la nascita della psicanalisi

● Il neurologo austriaco Sigmund Freud (1856-1939) studiando le malattie mentali,


s’interessò alla psiche dell’uomo e scoprì una zona oscura, l'inconscio, capace di
condizionare l'attività cosciente dell'individuo. Nell’inconscio, questa parte oscura
della nostra mente, si nasconde una parte importante del nostro essere che neanche
noi conosciamo e che però ci condiziona. Freud è considerato il fondatore della
psicoanalisi e tenta la cura dei disturbi mentali a partire proprio dall'analisi
dell'inconscio. La scoperta di un universo sommerso nella mente mise in luce il
dato, allora sconvolgente, che l'essere umano non è guidato solo (o
prevalentemente) dalla sua attività psichica cosciente, ma anche da forze
profonde e inconsce che agiscono in lui e investono tutti gli ambiti della vita.

La ragione non era più la forza trainante dell'uomo, ma solo una delle sue
componenti, e forse nemmeno la più importante.

Caratteri del DECADENTISMO


La sensibilità decadente

● Tra gli elementi centrali della sensibilità decadente, che affonda le radici nel
movimento simbolista, si possono citare i seguenti:

 la critica del mondo borghese, con le sue convenzioni, i suoi valori e la


sua morale;
 l'anticonformismo nelle scelte di vita e nelle concezioni artistiche;
 il rifiuto del Positivismo e della fiducia nella scienza e nel progresso;
 il rifiuto dell'impegno politico e sociale dell'artista e la celebrazione
dell'arte come valore assoluto;
 il concetto dell'eccezionalità dell'artista, che è superiore alla gente
comune (per d’Anunzio l’artista è un superuomo): l'artista è un veggente,
capace di scoprire realtà segrete; oppure un esteta che ricerca solo
il piacere e si circonda di lusso e oggetti raffinati, oppure un superuomo,
che persegue la completa affermazione di se stesso;
 la realtà adesso vinene descitta non più con gli strumenti della scienza, in
maniera obiettiva, ma attraverso l'intuizione, l'irrazionalità e la bellezza, in
opposizione alla pretesa naturalista di una rappresentazione oggettiva
della realtà.

Le figure del Decadentismo

● Tra le figure ricorrenti della letteratura decadente le più significative sono:


 l'artista "maledetto", che esprime la sua avversione per il mondo che lo
circonda con atteggiamenti di ribellione e una vita sregolata. Tale figura è
rappresentata non solo dai "poeti maledetti", ma anche dallo stesso Oscar
Wilde che scandalizzò la morale vittoriana con i suoi comportamenti
provocatori, eclatanti e con la sua dichiarata omosessualità;
 l'esteta, al centro della narrativa dell'Estetismo: si tratta di un personaggio
aristocratico e moralmente corrotto (si pensi a Dorian Gray dell'omonimo
romanzo di Oscar Wilde), che ama circondarsi di oggetti preziosi e
raffinati, ricerca esclusivamente ciò che può procurargli piacere e
disprezza la vita dell'uomo comune( NE è UN ESEMPIO D’ANNUNZIO).
 il superuomo, che afferma la propria eccezionalità infrangendo le regole
della morale comune fino a compiere azioni turpi e violente; è una figura
centrale in molta produzione di D'Annunzio;
 L’inetto", incapace di assumersi responsabilità, nevrotico e debole. Sono
questi i tratti che caratterizzano Zeno Cosini, protagonista della Coscienza di
Zeno, e Mattia Pascal, protagonista del romanzo Il fu Mattia Pascal;

Le correnti del Decadentismo

Il Simbolismo
I precursori e i manifesti

Baudelaire, ponte verso il Simbolismo

● Charles Baudelaire(1821-1867) è il poeta francese considerato il precursore


del Simbolismo, fu soprattutto un grande innovatore della tradizione poetica,
tanto da essere ricordato come l'iniziatore della poesia moderna. Baudelaire
contribuì all'elaborazione del concetto di "poesia pura", libera da ogni
preoccupazione di contenuto e da intenti civili o morali, e fondata
sulla suggestione musicale delle parole e sui simboli, aprendo la
strada al Simbolismo e allo sperimentalismo.

Baudelaire rifuggiva con disprezzo la realtà presente, di cui avvertiva la vuota


apparenza. Ma non si rifugiava nel modello consolatorio dell'antichità classica
bensì in quello artificiale dell'alcol e delle droghe, nell'evasione dalla normalità
attraverso l'eccesso e il vizio e nell'abbandono a una perenne malinconia,
chiamata da lui spleen paragonabile a un sentimento di noia che assume la forma di
una disperazione senza via d'uscita.

La poetica delle corrispondenze di Baudelaire

● Alla base della poesia di Baudelaire e della stessa poesia simbolista c'è la poetica
delle corrispondenze, teorizzata nella lirica Corrispondenze.

La natura è rappresentata come un tempio, luogo del sacro e del mistero, da cui
emanano «confuse parole». Spetta al poeta scoprire le originarie corrispondenze
fra le cose, le analogie sotterranee che legano tra loro i fenomeni sensibili, in
apparenza lontani, in una unità profonda. Sta a lui decifrare, mediante l'intuizione,
il mistero nascosto che la razionalità non permette di cogliere. Ma può esprimere
tutto ciò solo ricorrendo a un linguaggio simbolico, a una "magia verbale". La parola
poetica deve sondare l'inconoscibile, ciò che è più oscuro, rivelare il linguaggio
segreto dell'universo, far emergere la vita misteriosa della natura; per esprimere le
sensazioni, che giungono sconnesse e confuse, deve essere allusiva ed evocativa.

Il simbolismo

● Alla base del Simbolismo c'è il concetto, legato al rifiuto della scienza e della
ragione positiviste, che dietro la realtà immediatamente percepibile dai sensi si
nasconde un’altra realtà, più profonda e misteriosa, cui si può giungere
esclusivamente tramite la poesia e che solo il poeta può capire e conoscere.

Solo il poeta può penetrarne e conoscere il mondo misterioso della natura.


Secondo la concezione simbolista la parola poetica è dotata della virtù "magica"
di evocare la realtà che si nasconde dietro le apparenze. Proprio per questo i
simbolisti posero grande attenzione al linguaggio, privilegiando il suono e l'aspetto
fonico delle parole, che si caricano di una forza misteriosa ed evocativa,
in grado di rendere folgoranti illuminazioni, di cogliere frammenti dell'Assoluto
attraverso un largo uso di figure retoriche come la metafora, l'analogia e la sinestesia,
che si esprime in una catena di sensazioni sensoriali.

I "poeti maledetti"

Una nuova generazione di poeti

● Con la raccolta poetica I fiori del male (1857), Baudelaire ispirò i "poeti
maledetti", così chiamati per la loro vita sregolata, l'uso e l'abuso di alcol e droghe e
il rifiuto della morale e del conformismo borghesi. Massimi esponenti di questa
nuova generazione furono i francesi Paul Verlaine (1844-1896),
Arthur Rimbaud (1854-1891) e Stéphane Mallarmé (1842-1898).

L’influenza dei Fiori del male

● Nei Fiori del male, per la prima volta, si parla in poesia


dell'alienazione dell'individuo, che non accetta regole della società
borghese e si considera estraneo alla vita disumana della metropoli.
Baudelaire descrive situazioni quotidiane che mettono a nudo il
malessere dell'uomo contemporaneo e la degradazione morale provocata
dalla società capitalista, ma la sua risposta è opposta all'impegno sociale dei
naturalisti: egli rivendica orgogliosamente l'eccezionalità del poeta e la sua
volontaria esclusione dai meccanismi della società.

L'Estetismo

● Secondo le teorie dell'Estetismo, l'artista deve trasformare la propria vita in una


opera d'arte: da ciò deriva la figura dell'esteta, persona aristocratica e raffinata che
fa della sua vita una ricerca esasperata ed estenuata del bello e del piacere.
L'esteta odia la vita comune, nutre un profondo disprezzo per una
società dominata dall'interesse materiale e dal profitto, ma, nello
stesso tempo, ha un'ossessiva attrazione per la mondanità, per la vita
frivola, per gli oggetti raffinati e preziosi. Egli intende vivere nel culto
di una «vita inimitabile», secondo l'espressione di D'Annunzio,
segnata anche dallo scandalo che suscita interesse e
scalpore, sostituendo alla morale il culto del bello, i piaceri raffinati,
impossibili per una persona comune.

Riassumendo i temi che saranno quelli di D’Annunzio:

 il culto dell'"arte per l'arte";


 il rifiuto della morale comune e il disprezzo per l'età moderna, per la
volgarità della massa;
 la ricerca di uno stile di vita aristocratico e raffinato, ispirato al culto della
bellezza e dell'eccezionalità;

L’Estetismo in Italia
● In Italia il maggiore esponente dell'Estetismo è Gabriele D'Annunzio (1863-1938;
vedi U.7) che nel romanzo Il piacere (1889) ritrae la figura di un uomo, Andrea
Sperelli, dedito ai piaceri, al culto di una vita raffinata, libera dagli impacci della
morale. In seguito D'Annunzio, grazie all'incontro con la filosofia di Nietzsche,
sviluppò ulteriormente la sua idea di distinzione dalla massa, creando un'altra
figura tipica del Decadentismo, quella del "superuomo", l'individuo votato a
esperienze straordinarie, alla realizzazione di una vita piena, al di fuori di ogni
norma e convenzione, non solo in campo artistico, ma anche in quello ideologico
e politico.

Il Decadentismo in Italia e in Europa


Gli scrittori decadenti italiani

L'esperienza decadente in Italia

● In Italia i rappresentanti indiscussi e più significativi del Decadentismo sono


Pascoli e D'Annunzio

Caratteri della poesia decadente

● La poesia del Decadentismo fu profondamente influenzata dall'esperienza del


Simbolismo francese, in particolare riguardo ai seguenti aspetti:

 la scelta di una poesia "pura", senza alcun intento civile e


politico, celebrativa solo di se stessa;
 l'uso di un linguaggio allusivo, ricco di metafore, analogie e simboli, in cui la
parola può perdere il suo significato, diventare comprensibile solo per il
poeta, e acquistare valore non per i suoi legami logici o sintattici, ma per la
sua musicalità;
 l'abbandono della metrica tradizionale, che tende a disgregarsi per lasciare il
posto al verso libero.

Pascoli

● Nonostante la sua formazione positivista e classicista, Giovanni Pascoli(1855-


1912, vedi U.6) maturò una forma di sfiducia nella scienza come strumento di
conoscenza e di indagine.
Gli aspetti decadenti della sua produzione lirica si manifestano, in particolare, in un
desiderio di evasione dalla realtà, che si concretizza nella ricerca di una dimensione
intima in cui dare ascolto ai moti dell'animo (poetica del"fanciullino") e,
soprattutto, nella tendenza a caricare gli oggetti e le esperienze di significati
simbolici, fortemente allusivi.

Attraverso un linguaggio ricco di suggestioni musicali, Pascoli esprime una libera


ricerca di immagini e di suoni, ottenuti grazie all'uso di onomatopee, sinestesie,
assonanze e consonanze.

D'Annunzio

● Il percorso di Gabriele D'Annunzio (1863-1938)all'interno del Decadentismo è


vario e molto articolato.

Lui esalta culto della bellezza e dell'arte come valori supremi, la ricerca di una vita
inimitabile e il disprezzo per la massa.

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