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DECADENTISMO e D’ANNUNZIO

Tra il 1870 e il 1920 si diffuse in Europa la corrente artistica del decadentismo. Il termine decadentismo
deriva da decadente e indica la decadenza, il declino della società. Infatti, è proprio in questo periodo che i
poeti si contrapposero alla razionalità del positivismo scientifico. Il decadentismo fu caratterizzato in
particolare dalla sfiducia nei valori della tradizione e della storia e in seguito anche la scienza e la ragione
cominciarono ad apparire insufficienti. Inoltre, quest’epoca fu segnata da atrocità e da numerose guerre
come la Prima guerra mondiale o grande guerra. Per questo gli autori decadenti cominciarono ad isolarsi
dalla comunità per rifugiarsi nei meandri dell'anima umana e per cercare di rispondere alle domande
esistenziali dell'uomo, filtrando la realtà con gli occhi di un fanciullo.

Dal decadentismo si svilupparono, in seguito, altre correnti minori. Le principali furono due:

-l’estetismo, caratterizzato dall'idea del bello, considerata una dei maggiori valori morali, e quindi dalla cura
esasperata dell'estetica;

-il simbolismo francese, che promuoveva l'ideale di una poesia evocativa, simbolica e ricca di musicalità. I più
importanti poeti simbolisti furono Mallarmé virgola che scrisse i pomeriggi di un fauno, opera successivamente
musicata da Debussy, Rimbaud, Verlaine e Baudelaire.

Altri scrittori decadenti furono:

-Friedrich Nietzsche: Egli elaboro innanzitutto il mito del superuomo, superiore a tutti gli altri, in seguito al concetto
del nichilismo, che indica per l'uomo l'incapacità di portare a compimento anche il più semplice dei lavori; e due
concetti in antitesi fra loro, cioè apollineo, che rappresenta una razionalità, e dionisiaco, che rappresenta invece
l'irrazionalità.

-Sigmund Freud: Egli scopri la vita dell’inconscio e fondò la psicoanalisi.

Gli autori italiani meglio conosciuti furono invece: Giovanni Pascoli, Gabriele D'Annunzio, Italo Svevo e Luigi Pirandello.

Tutti questi poeti vissero bevendo, abbandonandosi alla lussuria, utilizzando droghe (soprattutto ricavate dall’oppio)
Per spezzare la cultura dell'epoca e dare inizio ad un nuovo modo di pensare, per questo vengono chiamati maudì
(modì), cioè poeti maledetti.

Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863. Quando si trasferì a Roma per studiare lettere comincio una vita
frenetica fatta di incontri mondani e avventure sentimentali. Dopo un po' incontrò la grande attrice Eleonora Duse,
con la quale si trasferì in una lussuosissima villa, con cui visse nello sfarzo. Poi travolto da debiti e amori dovette
rifugiarsi in Francia. Tornato in patria nel 1915 condusse una campagna a favore dell’intervento dell'Italia nella Prima
guerra mondiale. Nel 1919 invece, deluso dalla cosiddetta vittoria mutilata, con l'esercito occupò la città di fiume.
Infine, aderì al fascismo e successivamente si ritirò in una villa chiamata “il Vittoriale” dove morì nel 1938. D'Annunzio
scrisse moltissimo. Le sue opere più importanti sono il romanzo “Il piacere” e la raccolta di poesie “Alcyone”. In queste
sono presenti molte caratteristiche del decadentismo:

-l'estetismo, il sensualismo (che esalta il piacere dei sensi) e il superomismo (cioè il culto della propria personalità). I
componimenti poetici le D'Annunzio, inoltre, sono liriche raffinate e musicali.

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