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a. s. 2007/2008 corsista: A.B. riflessioni personali relative a: CONTESTI DI ITA E !E"A#IONI $ "a con%i&ione 'iovanile o''i Condizione e cultura giovanile nella societ e nella scuola
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6o 2tato deve garantire il pieno sviluppo di una scuola di qualit, aperta a tutti. Il pilastro della istru&ione (e delleduca&ione ad essa connessa" $ la scuola pubblica, lunica in grado di garantire a tutti uguaglian&a di possibilit. 2olo una scuola pubblica di qualit $ la garan&ia di un reale progresso sociale e di aspira&ioni uguali per tutti. .orollario di questassunto di base/ una scuola meritocratica. 8ondamenta indispensabile di ci) investimenti crescenti nel settore dellistru&ione, che invece in Italia sono insoddisfacenti. 6a famiglia. Negli ultimi tempi, la famiglia $ stata sottoposta a forti pressioni e, mi sembra, ha incominciato a vacillare ed entrare in crisi. %ssa invece deve recuperare un ruolo forte e centrale nel processo educativo dei giovani. %ssa deve ritornare al centro di tale processo, un centro oserei dire naturale in quanto $ nella famiglia che i giovani compiono le prime decisive esperien&e. 9ecisive, badiamo bene. :roppo spesso ormai ci si dimentica che i genitori sono i primi modelli dei figli, e non solo in ordine cronologico ma anche psicologico, affettivo/ $ dovere loro pertanto (e quale responsabilit-" essere dei modelli positivi e trainanti, capaci di proporre valori forti e regole precise di comportamento. :roppo spesso oggi le famiglie abdicano a tale ruolo, magari per le pressioni del mondo del lavoro e i ritmi frenetici della vita quotidiana, devolvendolo alla scuola, direi anche un po troppo comodamente e alla leggera. I genitori devono tornare a occuparsi intensamente del percorso scolastico dei loro figli/ a casa chiedere, interessarsi, dialogare con loro riguardo quanto fatto a scuola1 mantenere contatti stretti con la scuola e gli insegnanti1 partecipare alle riunioni e alle attivit, ecc.. ;er mia esperien&a personale, sono pochi oggi i genitori che fanno ci) con costan&a e convin&ione. Indubbiamente ci) richiede tempo, energia e fatica (cose che non sempre si hanno a disposi&ione". 6a scuola non deve e soprattutto non pu) sostituire la famiglia. Il primo impulso educativo e formativo deve partire necessariamente da qui. 2e non accade sono problemi seri, e la scuola (anche quella eccellente, ideale-" non $ in grado di colmare tale vuoto. 6a scuola. <ui si gioca una partita difficile perch spesso lo stato e la famiglia non collaborano. .osa si pu) fare* Il rapporto scuola=giovani $ certamente a rischio (forse avrei dovuto dire deteriorato". 2empre pi( i giovani vivono la scuola come una perdita di tempo, come un luogo soffocante e inutile o, nel migliore dei casi, come un luogo dove passare il tempo, farsi degli amici, vivere esperien&e, cio$ come un luogo di sociali&&a&ione. %cco- 6a scuola deve raccogliere la sfida di riuscire a proporsi come un luogo ricco!, ricco di senso, di contenuti, di cultura, di valori, di poten&ialit+ e, per tale via, dare una risposta forte al bisogno dei giovani, alla loro un po arrogante e ribelle interroga&ione/ cosa hai da offrirmi oggi tu*! % allora non deve cedere alle mode, andare dietro ai giovani (e alle loro famiglie-", sedurli e lusingarli come si fa nel mercato della nostra moderna societ consumistica (sar un caso che oggi le scuole si fanno pubblicit e organi&&ano open day come le ditte alle fiere commerciali*".> ,l contrario, la scuola deve essere capace di proporsi quale modello alternativo rispetto a quelli dominanti nella societ, deve cio$ farsi promotrice di cultura ed educa&ione. 9i cultura/ perch troppo spesso ormai il sapere passa in secondo piano = come se a scuola non si andasse pi( per studiare e imparare = e spesso sembra che non conta tanto il cosa! si insegna ma il come! lo si insegna. ;er la mia materia (letterartua" sono per un deciso ritorno ai classici, vera
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% che dire poi dei crediti! e dei debiti! formativi* ?isogna resistere alla tenta&ione di liquidare con leggere&&a la questione come astratto o pedante nominalismo/ dietro alle parole (e in questo caso neppure tanto copertamente" sta sempre la visione del mondo di chi le usa.
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scuola per migliaia di genera&ioni, ancora in grado secondo me di insegnare e educare. 2 %, perch no*, appassionare. 9i educa&ione/ perch oggi proprio questa manca- 6a famiglia, come abbiamo visto, spesso delega1 la societ diseduca (come vedremo". % allora la scuola deve farsi con for&a promotrice di educa&ione/ deve insegnare le regole della conviven&a civile ed esigerne con ferme&&a il rispetto1 deve preparare i giovani di oggi a diventare cittadini di domani (educare alla cittadinan&a" in unottica necessariamente ormai europea e possibilmente, seppur utopisticamente mondiale (non siamo forse tutti cittadini del mondo*"1 deve proporre valori guida e non effimeri e modelli positivi e forti con cui identificarsi. 9eve insomma avere il coraggio di farsi argine, perch ci) mi pare davvero urgente, da un lato contro le devia&ioni! dei giovani (i loro straripamenti, talvolta cos0 ingenui ma pure spesso cos0 tipici della loro et" dallaltro contro il dilagante vuoto assiologico che oramai corrode la nostra societ. % con la chiamata in causa della societ mi piacerebbe davvero terminare il discorso e chiudere il cerchio del mio ragionamento, ricollegandomi idealmente a quel cerchio in cui, nella mia metafora geometrica, avevo racchiuso il mio triangolo educativo famiglia=scuola=stato!. 6a societ. 6a societ $ secondo me il punto critico/ oggi i giovani vivono in una societ forte a parole ma debole nei fatti. 6a cultura di cui la nostra societ, italiana ma non solo, $ portatrice, i modelli e i valori che essa esprime, sono per la maggior parte deboli e negativi. In questo processo di disfacimento gioca un ruolo fondamentale lapparato mediatico in generale e, in particolare, la televisione che, spesso tra la troppa indifferen&a, oggi propone an&i bombarda i giovani con modelli diseducativi e disvalori/ dal mondo del cinema e dello spettacolo, a quello dello sport, a quello della politica. 9ai concorrenti dei realitA=shoB che bestemmiano in diretta :v, a un :otti che sputa sullavversario, ai molti (veramente troppi" politici che si insultano e picchiano in parlamento peggio che gli ultras in curva. % il risultato* Nulla. Nessuna indigna&ione o protesta se non fitti&ia. Nessuna san&ione sociale/ tutti i colpevoli! rimangono saldamente al loro posto, eroi! mediatici pi( di prima, quindi pi( di prima modelli vincenti e quindi da imitare". .osa pretendiamo dai giovani dunque se siamo noi, gli adulti, i primi a negare (con i fatti" ci) che asseriamo (a parole" di voler insegnare loro* % come si pu) allora accusare i nostri giovani di non avere valori o di averne di sbagliati e futili, di non essere portatori di cultura*
Co gia detto prima (cfr. cap. II" che, secondo me, una solida istru&ione, una vera cultura (e i classici lo sono" $ simultaneamente anche educa&ione e forma&ione della persona.
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