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Allegato

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a. s. 2007/2008 corsista: A.B. riflessioni personali relative a: CONTESTI DI ITA E !E"A#IONI $ "a con%i&ione 'iovanile o''i Condizione e cultura giovanile nella societ e nella scuola

(!ESENTA#IONE DE""A ATTI IT)


Proposta In *+esta attivit, partire-o %a +na para%ossale e provocatoria senten&a %i (asolini ./ I giovani d'oggi sono una massa di criminaloidi a cui non si pu parlare in nome di nulla 0 per interro'arci s+lla possi1ile esisten&a %i *+alcosa in no-e %ella *+ale a%+lti e 'iovani possano pren%ersi vicen%evol-ente in consi%era&ione2 parlarsi2 co-+nicare2 in -o%o efficace e reciproca-ente 'ratificante. T+tto ci3 in +n contesto istit+&ionale %eter-inato2 c4e 5 la sc+ola %6o''i2 in crisi %i le'itti-a&ione e in via %i trasfor-a&ione. 7na sc+ola c4e si propone +fficial-ente %i tras-ettere la c+lt+ra e %i -otivare i 'iovani a% ela1orarla con i loro inse'nanti2 -a non parla %i c+lt+ra %ei 'iovani2 co-e fa invece il nostro te-a. Obiettivi 8avorire nei 'iovani l6ac*+isi&ione %i capacit, a+tono-e2 assecon%an%o e favoren%o il loro i-pe'no c+lt+rale e civile2 nel *+a%ro %elle finalit, for-ative %ella sc+ola Inizia Non 5 facile le''ere il -on%o 'iovanile rin+ncian%o a'li stereotipi collettivi2 alle i-pressioni e alle esperien&e personali2 perci3 *+esta attivit, si propone %i ricor%are le principali ipotesi %i lett+ra ela1orate in proposito %alla sociolo'ia2 citare alc+ne in%a'ini s+i 'iovani2 insie-e alla rappresenta&ione c4e se ne fanno 'li inse'nanti2 citare le ini&iative parla-entari e -inisteriali ela1orate per affrontare i pro1le-i %ei 'iovani e per ren%erli /pro-otori %i analisi e prota'onisti %9interventi2 sia al fine %i -i'liorare la *+alit, %ella vita2 sia per favorire l9ac*+isi&ione %i capacit, a+tono-e:assecon%an%o e favoren%o il loro i-pe'no c+lt+rale e civile2 nel *+a%ro %elle finalit, for-ative %ella sc+ola;. Concludi Il corsista potr, sce'liere fra le se'+enti proposte %6attivit,: <. Aven%o speri-entato +na o entra-1e le esercita&ioni proposte2 invii s+lla piattafor-a +n %iario %i 1or%o con +n6analisi %el percorso e %ei ris+ltati ra''i+nti. 2. Il corsista invii s+lla piattafor-a le proprie riflessioni2 opp+re +na rela&ione inerente la vali%it, %ella -eto%olo'ia proposta.

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Giovani oggi: un mestiere difficile?


In qualit di insegnante della scuola secondaria di primo grado ho un contatto quotidiano con i giovani. Non posso quindi evitare di pormi domande circa lidentit e la cultura di cui i giovani sono portatori e del posto e del ruolo che essi hanno ed aspirano ad avere nella societ, nonch di quelli che, di fatto, proprio la societ (mi verrebbe piuttosto da dire la dura realt!" impone loro, volenti o nolenti. #ggi il mestiere di giovane $ difficile. % di conseguen&a quello di insegnante e quello di genitore. 'na difficolt che sempre pi( si sta trasformando in disagio e malessere, dando luogo a comportamenti di rifiuto o di opposi&ione. % ci) non solo da parte dei giovani ma anche da parte degli adulti stessi. I giovani appaiono contro!, delusi, annoiati, pigri, ma allopposto anche gli adulti (i genitori e forse soprattutto gli insegnanti" appaiono delusi, molte volte annoiati e pigri (forse era meglio dire rassegnati" incapaci di comprendere i giovani, attaccati a un passato che non esiste pi( (ma $ poi mai esistito* %h... 'na volta+!, ,i miei tempi era diverso-! ", pi( mitico che reale. Il problema esiste e minaccia di aggravarsi. .he fare dunque* I giovani, e lo dico sen&a retorica ma volutamente utili&&ando una frase banale e logora, sono il nostro futuro/ impossibile quindi ignorarli e marginali&&arli semplicemente perch troppo difficili da capire oppure, allestremo opposto, inquadrarli nelle maglie di una societ soffocante, gi belle pronta per loro, da loro non costruita, non partecipata, non vissuta ma semplicemente subita e preconfe&ionata da chi ha gi scelto (noi, gli adulti". Inquadrarli appunto (non formarli, non educarli+" correndo il rischio tuttaltro che remoto di provocare in loro atteggiamenti di rifiuto, di ribellione (di rigetto per un maldestro tentativo di innesto*" e di sprecare cos0 la loro ricche&&a, i loro talenti, le loro poten&ialit. Insomma/ bisogna avere il coraggio di scommettere su di loro. % per scommettere bisogna credere in loro, crederci davvero, e non solo di facciata come troppo spesso succede1 e coerentemente offrire loro tutte le possibilit per dimostrare cosa sanno fare. %cco/ le possibilit+ i me&&i'na societ sana, matura, evoluta!, deve assolvere a questa primaria fun&ione/ permettere ai suoi figli di reali&&arsi, di crescere, di diventare persone. 'na cultura deve offrire ai suoi membri (e soprattutto a quelli che ancora si stanno attre&&ando per farne parte a pieno titolo, come i raga&&ini a cui io insegno" tutte le possibilit e gli spa&i necessari, altrimenti rischia di diventare una falsa cultura o peggio una anticultura che nega possibilit di esisten&a a tutti quelli che non si conformano ai suoi canoni e ai suoi standard. 2ono tre a mio parere le agen&ie formative ed educative principali coinvolte nel processo di educa&ione dei giovani (intendendo educa&ione! nel senso pi( ampio e pieno di completo sviluppo della persona con tutte le sue poten&ialit"/ famiglia 3 scuola 3 2tato %sse formano un triangolo al cui centro si colloca il giovane/ il giovane figlio, il giovane studente, il futuro cittadino. 4olendo continuare la metafora geometrica, vorrei poi inscrivere il triangolo in un cerchio che simboleggia appunto la societ e la cultura che essa $ in grado di esprimere e da cui $ sorretta. 5i limito solo ad alcune riflessioni, certo par&iali, incomplete, un po utopiche forse. 6o 2tato.

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6o 2tato deve garantire il pieno sviluppo di una scuola di qualit, aperta a tutti. Il pilastro della istru&ione (e delleduca&ione ad essa connessa" $ la scuola pubblica, lunica in grado di garantire a tutti uguaglian&a di possibilit. 2olo una scuola pubblica di qualit $ la garan&ia di un reale progresso sociale e di aspira&ioni uguali per tutti. .orollario di questassunto di base/ una scuola meritocratica. 8ondamenta indispensabile di ci) investimenti crescenti nel settore dellistru&ione, che invece in Italia sono insoddisfacenti. 6a famiglia. Negli ultimi tempi, la famiglia $ stata sottoposta a forti pressioni e, mi sembra, ha incominciato a vacillare ed entrare in crisi. %ssa invece deve recuperare un ruolo forte e centrale nel processo educativo dei giovani. %ssa deve ritornare al centro di tale processo, un centro oserei dire naturale in quanto $ nella famiglia che i giovani compiono le prime decisive esperien&e. 9ecisive, badiamo bene. :roppo spesso ormai ci si dimentica che i genitori sono i primi modelli dei figli, e non solo in ordine cronologico ma anche psicologico, affettivo/ $ dovere loro pertanto (e quale responsabilit-" essere dei modelli positivi e trainanti, capaci di proporre valori forti e regole precise di comportamento. :roppo spesso oggi le famiglie abdicano a tale ruolo, magari per le pressioni del mondo del lavoro e i ritmi frenetici della vita quotidiana, devolvendolo alla scuola, direi anche un po troppo comodamente e alla leggera. I genitori devono tornare a occuparsi intensamente del percorso scolastico dei loro figli/ a casa chiedere, interessarsi, dialogare con loro riguardo quanto fatto a scuola1 mantenere contatti stretti con la scuola e gli insegnanti1 partecipare alle riunioni e alle attivit, ecc.. ;er mia esperien&a personale, sono pochi oggi i genitori che fanno ci) con costan&a e convin&ione. Indubbiamente ci) richiede tempo, energia e fatica (cose che non sempre si hanno a disposi&ione". 6a scuola non deve e soprattutto non pu) sostituire la famiglia. Il primo impulso educativo e formativo deve partire necessariamente da qui. 2e non accade sono problemi seri, e la scuola (anche quella eccellente, ideale-" non $ in grado di colmare tale vuoto. 6a scuola. <ui si gioca una partita difficile perch spesso lo stato e la famiglia non collaborano. .osa si pu) fare* Il rapporto scuola=giovani $ certamente a rischio (forse avrei dovuto dire deteriorato". 2empre pi( i giovani vivono la scuola come una perdita di tempo, come un luogo soffocante e inutile o, nel migliore dei casi, come un luogo dove passare il tempo, farsi degli amici, vivere esperien&e, cio$ come un luogo di sociali&&a&ione. %cco- 6a scuola deve raccogliere la sfida di riuscire a proporsi come un luogo ricco!, ricco di senso, di contenuti, di cultura, di valori, di poten&ialit+ e, per tale via, dare una risposta forte al bisogno dei giovani, alla loro un po arrogante e ribelle interroga&ione/ cosa hai da offrirmi oggi tu*! % allora non deve cedere alle mode, andare dietro ai giovani (e alle loro famiglie-", sedurli e lusingarli come si fa nel mercato della nostra moderna societ consumistica (sar un caso che oggi le scuole si fanno pubblicit e organi&&ano open day come le ditte alle fiere commerciali*".> ,l contrario, la scuola deve essere capace di proporsi quale modello alternativo rispetto a quelli dominanti nella societ, deve cio$ farsi promotrice di cultura ed educa&ione. 9i cultura/ perch troppo spesso ormai il sapere passa in secondo piano = come se a scuola non si andasse pi( per studiare e imparare = e spesso sembra che non conta tanto il cosa! si insegna ma il come! lo si insegna. ;er la mia materia (letterartua" sono per un deciso ritorno ai classici, vera

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% che dire poi dei crediti! e dei debiti! formativi* ?isogna resistere alla tenta&ione di liquidare con leggere&&a la questione come astratto o pedante nominalismo/ dietro alle parole (e in questo caso neppure tanto copertamente" sta sempre la visione del mondo di chi le usa.

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scuola per migliaia di genera&ioni, ancora in grado secondo me di insegnare e educare. 2 %, perch no*, appassionare. 9i educa&ione/ perch oggi proprio questa manca- 6a famiglia, come abbiamo visto, spesso delega1 la societ diseduca (come vedremo". % allora la scuola deve farsi con for&a promotrice di educa&ione/ deve insegnare le regole della conviven&a civile ed esigerne con ferme&&a il rispetto1 deve preparare i giovani di oggi a diventare cittadini di domani (educare alla cittadinan&a" in unottica necessariamente ormai europea e possibilmente, seppur utopisticamente mondiale (non siamo forse tutti cittadini del mondo*"1 deve proporre valori guida e non effimeri e modelli positivi e forti con cui identificarsi. 9eve insomma avere il coraggio di farsi argine, perch ci) mi pare davvero urgente, da un lato contro le devia&ioni! dei giovani (i loro straripamenti, talvolta cos0 ingenui ma pure spesso cos0 tipici della loro et" dallaltro contro il dilagante vuoto assiologico che oramai corrode la nostra societ. % con la chiamata in causa della societ mi piacerebbe davvero terminare il discorso e chiudere il cerchio del mio ragionamento, ricollegandomi idealmente a quel cerchio in cui, nella mia metafora geometrica, avevo racchiuso il mio triangolo educativo famiglia=scuola=stato!. 6a societ. 6a societ $ secondo me il punto critico/ oggi i giovani vivono in una societ forte a parole ma debole nei fatti. 6a cultura di cui la nostra societ, italiana ma non solo, $ portatrice, i modelli e i valori che essa esprime, sono per la maggior parte deboli e negativi. In questo processo di disfacimento gioca un ruolo fondamentale lapparato mediatico in generale e, in particolare, la televisione che, spesso tra la troppa indifferen&a, oggi propone an&i bombarda i giovani con modelli diseducativi e disvalori/ dal mondo del cinema e dello spettacolo, a quello dello sport, a quello della politica. 9ai concorrenti dei realitA=shoB che bestemmiano in diretta :v, a un :otti che sputa sullavversario, ai molti (veramente troppi" politici che si insultano e picchiano in parlamento peggio che gli ultras in curva. % il risultato* Nulla. Nessuna indigna&ione o protesta se non fitti&ia. Nessuna san&ione sociale/ tutti i colpevoli! rimangono saldamente al loro posto, eroi! mediatici pi( di prima, quindi pi( di prima modelli vincenti e quindi da imitare". .osa pretendiamo dai giovani dunque se siamo noi, gli adulti, i primi a negare (con i fatti" ci) che asseriamo (a parole" di voler insegnare loro* % come si pu) allora accusare i nostri giovani di non avere valori o di averne di sbagliati e futili, di non essere portatori di cultura*

Co gia detto prima (cfr. cap. II" che, secondo me, una solida istru&ione, una vera cultura (e i classici lo sono" $ simultaneamente anche educa&ione e forma&ione della persona.

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