Sei sulla pagina 1di 3

ROMANTICISMO

Con la campagna d'Italia (1796-1799), il generale francese Napoleone Bona- parte giunge al
potere, che consolida in senso autoritario autoproclamandosi imperatore nel 1804. In Italia e
nel resto d'Europa nascono numerosi governi filo-napoleonici.
La supremazia di Napoleone è però arrestata dalla disfatta della campagna di Russia (1812)
e dalla battaglia di Lipsia (1813). Fuggito dall'esilio all'Elba, con la sconfitta di Waterloo e il
nuovo esilio a Sant'Elena (1815), Napoleone viene definitivamente vinto.
Sul finire dell'età napoleonica, in varie aree d'Europa emerge una nuova sensi- bilità, che si
diffonde in diversi ambiti culturali: il Romanticismo.
La Germania è il centro di massima espressione di questa tendenza. In reazione al
materialismo e al razionalismo dell'Illuminismo, il Romanticismo si orienta verso lo studio e
l'esaltazione delle forme "irrazionali" di pensiero, dalla reli- gione alla metafisica.
L'arte è vista come una creazione, nella quale l'artista è guidato solo dall'ispi- razione. Il
poeta romantico deve dare libero sfogo alla sua creatività e unicità.
La letteratura deve essere veritiera: si affermano i generi "storici", nei quali il riferimento alla
storia è garanzia di veridicità. La letteratura deve anche essere popolare, cioè parlare al
popolo, scegliendo lingua e temi che siano accessibili a tutti.
L'intellettuale vive del suo lavoro, divenendo un professionista della cultura. All'ampliamento
di pubblico, causato dall'ascesa della borghesia, corrispondono sia la fortuna di generi
letterari accessibili quali il romanzo, sia l'affermazione di nuovi centri di produzione culturale,
quali i giornali, i circoli e i teatri.
Nei Paesi europei si affermano il liberismo, che fornisce al ceto imprenditoriale la
giustificazione teorica del capitalismo, e le prime forme di socialismo, interprete dei bisogni
del proletariato.

ROMANTICISMO IN EUROPA

Nella seconda metà del XVIII secolo, alcune tendenze preromantiche che s oppongono al
razionalismo illuministico e alla compostezza neoclassica a pano tematiche tipiche del
Romanticismo. antici.
In Germania, intorno al 1770, nasce il gruppo dello Sturm und Drang, primo centro di
diffusione del movimento romantico, al quale aderiscono anche Goethe e Schiller. I giovani
poeti e scrittori tedeschi che aderiscono propongono la celebrazione della libertà, la lotta
contro la tirannide-accanto a temi nuovi: il genio, la ribellione, il titanismo.
In Inghilterra, si sviluppa il filone della poesia sepolcrale: paesaggi notturni, se polcri e
rovine sono i temi principali, utilizzati talvolta per riflettere sulla morte talvolta per celebrare
le virtù politiche della propria nazione.
Al centro della poesia romantica sono i sentimenti del poeta, che esprime attraverso le
capacità del suo io geniale, spinto a cantare liberamente da una forza irrazionale che lo
anima: l'ispirazione.
L'italia stava attraversando un periodo di grande fermento: In questo periodo si diffonde
il Romanticismo che trova quindi terreno fertile in Italia su alcuni temi in particolare:
l'inclinazione civile della letteratura, la valorizzazione della storia e della patria, la funzione
civile della poesia.
Nasce in questo clima la principale rivista del Romanticismo italiano, «Il Conciliatore»,
fondato nel 1818 a Milano da un gruppo di letterati e aristocratici di sentimenti patriottici. Le
pubblicazioni cessano nel 1819, per la censura austriaca.
UGO FOSCOLO

Ugo Foscolo nasce il 6 febbraio 1778 a Zante. La madre di Foscolo, dopo la morte del
marito si trasferisce a Venezia, dove il figlio la raggiunge dopo.
A Venezia, Foscolo segue un percorso di formazione in cui ai classici greci e latini si
affiancano Rousseau e Goethe; risalgono a questo periodo alcune odi e sonetti di
ispirazione arcadica
Foscolo si autorappresenta come uno spirito ribelle, incapace di scendere a compromessi
con il potere politico. Da un punto di vista ideologico, il tema del riscatto della patria e in
questo quadro si inserisce l'esaltazione delle azioni e dei tormenti dell'eroe patriota.
Alla fine del 1797 Foscolo, contrario al nuovo governo austríaco, lascia Venezia è l'inizio
del doloroso esilio. Irrequieto e senza patria, egli si sposta nelle più importanti città italiane
senza riuscire a trovare pace.
Solo dopo pubblica la prima edizione completa delle Ultime lettere di Jacopo Ortis,
romanzo epistolare fortemente influenzato dai Dolori del giovane Werther di Goethe.
L'anno seguente Foscolo pubblica la raccolta delle Poesie, che include, oltre a due odi
neoclassiche, dodici sonetti autobiografici: A Zacinto e In morte del fratello Giovanni, per
esempio, sono sul tema dell'esilio; altri, invece, sono testi di riflessione poetica ed
esistenziale, come Alla sera
Nel 1807 pubblica Dei sepolcri, poema in cui Foscolo crede ancora che il poeta possa e
debba avere un ruolo di primo piano nel lasciare testimonianza dei valori politici e
morali della propria epoca e soprattutto nella formazione della coscienza del popolo.
Un biennio è caratterizzato da aspri contrasti di Foscolo con l'ambiente letterario e politico
milanese. A questo punto Foscolo lascia Milano per Firenze, dove comincia l'abbozzo di
un poema mitologico intitolato Le Grazie. Con questo poema l'autore intende offrire un
esempio di arte e poesia capaci di contrastare la violenza del momento.
Nel 1815 il poeta decide di lasciare l'Italia per non essere costretto a pronunciare il
giuramento di fedeltà all'Austria e si stabilisce a Londra, ma anche tramite un'attività di
giornalista e critico letterario. Malato e povero, Foscolo muore il 10 settembre 1827 assistito
dalla figlia.

LEOPARDI

Giacomo Leopardi nasce il 29. Trascorre un'adolescenza appartata e trova rifugio nella
biblioteca paterna, dove trascorre sette anni di studio matto e che però compromettono la
sua salute fisica e psichica.
Nel 1816, Leopardi inizia a leggere i grandi poeti classici, cui si aggiungono anche testi
più moderni. In questo periodo, interviene nel dibattito culturale che contrappone classicisti e
romantici e si schiera a fianco dei classicisti Tra il 1819 e il 1823 nascono i primi idilli
(L'infinito, La sera del di di festa)
Leopardi ha un diario privato, lo Zibaldone, in cui raccoglie una serie di riflessioni intorno a
quella che definisce "poetica del vago e dell'indefinito legata alle conseguenze della
teoria del piacere» (secondo cui l'uomo aspira a un piacere assoluto e illimitato nello spazio
e nel tempo).
Il poeta è ormai convinto che il proprio senso di malessere dipenda da una condizione
universale e ineliminabile, che appartiene a ogni uomo e a ogni tempo («pessimismo
cosmico»).
Successivamente inizia il progetto delle Operette morali, una raccolta di 24 prose
filosofiche, su diversi temi: l'infelicità del genere umano, la vanità del piacere, e la critica
all'antropocentrismo e alle concezioni ottimistiche degli ambienti cattolici.
Tra il 1825 e il 1827 Leopardi vive tra Milano, Bologna, Firenze e Pisa, dove torna alla
poesia: nascono così Il risorgimento e A Silvia (i cosiddetti «grandi idilli»), che assieme
alle canzoni, gli idilli, al ciclo di Aspasia e alle ultime liriche formano i Canti.
Nel 1830 il poeta si stabilisce a Firenze, dove si innamora di Fanny. A lei e alla delusione
dell'amore non ricambiato si ispirano le liriche del cosiddetto «ciclo di Aspasia».
A Firenze Leopardi stringe amicizia con Antonio Ranieri, insieme al quale si trasferisce a
Napoli, sperando che il clima mite lo faccia stare meglio.
Nel 1836, concepisce La ginestra, che può essere considerato il suo testamento poetico, in
cui il pessimismo sembra aprirsi all'ideale della solidarietà tra esseri umani. Leopardi
morì il 14 giugno 1837.

Potrebbero piacerti anche