Sei sulla pagina 1di 4

1.

Romanticismo Europea e Italiano

Il termine Romanticismo deriva dalla parola "romantic", utilizzata nel 600 per indicare gli elementi
fantastici dei romanzi cavallereschi.
Nel 700 invece indicava gli aspetti selvaggi e malinconici della natura.
Rosseau ne "La nuova Eloisa" riscatta il termine, fino a quel momento dall'accezione negativa,
utilizzandolo con il significato di vago ed indefinito.
Con la parola "Romanticismo" si può indicare sia una categoria storica, ovvero un intero periodo
nelle sue varie manifestazioni, sia un movimento, che si concreta in scuole o gruppi intellettuali
legati da principi comuni. L'800 è caratterizzato da Rivoluzione politica:Crolla la monarchia
assoluta e si instaura una sovranità popolare. Si ha come conseguenza della Rivoluzione francese.
Infatti alle idee di autorità e di gerarchia si contrappongono quelle di libertà ed uguaglianza.
Rivoluzione economica:E' determinata dalla Rivoluzione industriale, diffusasi dall'Inghilterra in
tutta Europa.
Cambia il rapporto città-campagna e sorgono nuove città industriali. Entra in crisi il lavoro artigiano
e muta la forma stessa del lavoro, che diviene sempre più spersonalizzato, parcellizzato,
alienato.Rivoluzione sociale: Nasce la classe operaia. A causa di queste trasformazioni, l'uomo vive
una vera e propria crisi. Non riesce a stare più al passo con le macchine e non si riconosce più nella
società che ha creato.
La nuova realtà aggredisce anche la natura, da sempre considerata sacra. Infatti le industrie mutano
il volto del paesaggio, contaminato dai loro veleni.
L'intellettuale si farà portavoce dell'inquietudine che caratterizza l'epoca.
Con l'avvento del nuovo sistema borghese l'intellettuale, che precedentemente godeva della
protezione o proveniva dall'aristocrazia, si trova ad essere declassato, posto ai margini del sistema
sociale. Il suo punto di vista non è più quello della classe dominante, ma un punto di vista
estraniato.Inoltre l'opera d'arte diventa una vera e propria merce che deve essere venduta sul
mercato. Di conseguenza l'intellettuale è costretto ad assecondare i gusti del pubblico.
Vi è volontà di fuga dal presente e la scoperta dell'io, dell'interiorità.
Questo fenomeno è detto esotismo, può essere spaziale (ci si rifugia in luoghi lontani e sconosciuti)
e temporale (ci si rifugia in tempi lontani, ad esempio il Medioevo).Le tematiche del Romanticismo
sono gli stati irrazionali dell psiche, come il sogno, la follia e la malattia, l'età primitiva e quella
infantile.Sono questi gli stati in cui l'uomo non è vincolato dai limiti che la stessa mente impone.
In Italia il Romanticismo corrisponde con il periodo del Risorgimento. Mentre in Europa
l'intellettuale ha un atteggiamento titanico, ovvero si sente superiore alla massa comune, oppure
vittimistico, l'intellettuale italiano è ancora guida del pubblico.
Un esempio è Manzoni, che nei "Promessi sposi" fornisce sia un utile politico (dimostrare quanto
una dominazione straniera possa essere nociva), che un utile religioso (diffondere la fede nella
religione cristiana e nella divina provvidenza).Il Romanticismo europeo è anche detto storico
perchè tratta il reale.Inizia a diffondersi nel 1816 con la lettera"Sulla maniera e l'utilità delle
traduzioni"di Madame De Stael e pubblicata sulla "Biblioteca italiana" su traduzione di Pietro
Giordani. Madame De Stael afferma di riconoscere la grandezza dei classici, ma obiettava che,
trattando sempre gli stessi argomenti, la letteratura si stava insterilendo. Invita infatti i letterati
italiani a tradurre gli scrittori stranieri per trovare un'ispirazione e dilettare maggiormente il
pubblico. La lettera suscita grandi polemiche tra classicisti e romantici.Pietro Giordani (classicista)
risponde su "La Biblioteca italiana" scrivendo"Un italiano risponde al discorso della De Stael".
Riconosce la crisi della letteratura italiana ma non concorda nè sulle cause nè sulle soluzioni in
quanto afferma che non sempre il nuovo corrisponde al bello e che la cultura straniera non è
conciliabile con quella italiana.Giovanni Berchet (romantico) scrive la"Lettera semiseria".
Finge con il nome di Grisostomo (che significa bocca d'oro), di scrivere al figlio che si trova in
collegio per dargli consigli letterari. Lo invita ad abbandonare lo studio dei classici e delinea il
pubblico che uno scrittore dovrebbe avere.Esclude gli Ottentoti, ovvero la plebe, perchè troppo
poco colta. Esclude l'aristocrazia perchè troppo istruita per comprendere il messggio delle opere.
Identifica il pubblico nel "popolo" ovvero tutti coloro che provano emozioni.Alla fine della lettera
scrive di essere stato ironico, per questo la lettera è detta semiseria.
2. Polemica classico-romantica
Nella polemica classico romantica Manzoni si riconosce come romantico ma fa delle differenze tra
poesia e storia. Come possiamo vedere nella lettera a Cesare D’Azeglio ovvero il padre della sua
seconda moglie, dichiara che l’arte deve avere il “vero” come il principio del creatismo, della
verosimiglianza il quale è un principio della letteratura di Manzoni.Sia Manzoni che Leopardi si
inseriscono nella polemica, dibattito nel 1816-1818 (data in cui Manzoni si è convertito).Le lettere
che lui scrive di fatti sono successive alla conversione.L’Italia reagisce rispettando queste
innovazioni. Manzoni scrive a Claud Fauriel inserendosi nel dibattito classico-romantico. Manzoni
si era lamentato che le opere romantiche avessero troppa mitologia. Perché comunque lui era di
natura illuminista essendo consapevole quindi di quale era il compito dell’intellettuale che deve
agire per migliorare la società, di fatti lui con i Promessi Sposi non fa altro che proporre un nuovo
tipo di società. Inoltre lui si differisce da Walter Scott e Ivanoeh perché Manzoni parla di
avvenimenti reali documentandosi sottolineando il rischio di trascendere sulla letteratura. Nella
lettera a Fauriel dice che la poesia si deve modernizzare ma deve attenersi alla realtà perché non c’è
poesia se non c’è storia assumendo quindi l’esigenza del realismo.
3. II Risorgimento
ll Risorgimento è un movimento ideologico e letterario che culminerà, nel 1861, con l’Unità
d’Italia. Si tratta in realtà di un movimento complesso, dotato di molte anime, che gli storici hanno
interpretato in modi differenti. II Risorgimento è il risultato dell’attività di molti politici, pensatori,
cospiratori e patrioti. Non tutti aspiravano allo stesso obiettivi: qualcuno immaginava un’Italia
repubblicana, qualcuno una confederazione di stati unita sotto l’autorità del papa. Alla fine l’Unità
d’Italia seguirà il percorso di una monarchia liberale, quella di casa Savoia. Possiamo dire che îl
Risorgimento inizia con le guerre napoleoniche in Italia (1796-1815), quando ampi strati della
borghesia italiana ebbero occasione di partecipare ai governi degli stati italiani, allo stesso tempo
repubbliche e stati satelliti dell’Impero francese. Dopo la sconfitta di Napoleone gli Stati Italiani
tornano agli ordinamenti pre-napoleonici, ma con rinnovate derive autoritarie. Per contrastare ciò,
molti italiani si riuniranno în società segrete, come la Carboneria (anni ‘20 e ‘30) o la Giovine
Italia, fondata da Mazzini nel 1831. L’Italia non era unita politicamente, ma da un punto di vista
culturale, al contrario, aveva un’identità forte. Era stata una comunità culturale, religiosa,
linguistica, ed in un certo senso, sin dall’epoca dei Comuni, anche economica. Nel corso dei secoli
personalità come Dante,Machiavelli,Guicciardini e Petrarca avevano mantenuto in vita questa idea
d’Italia. Nel ‘700, con il diffondersi anche in Italia dell’Illuminismo, questa idea si era tramutata in
una concreta aspirazione politica al rinnovamento. Per Mazzini, uno dei padri del Risorgimento
italiano, la nazione non era soltanto politica: era un fatto culturale e spirituale. Ogni popolo aveva la
propria missione storica, e per compierla bisognava che il popolo diventasse una nazione. Secondo
Mazzini la missione storica del popolo italiano era quella di abbattere i due pilastri principali del
vecchio ordine: Impero (l’Austria asburgica) e Chiesa (lo Stato pontificio). Una volta raggiunta
l’indipendenza, le nazioni avrebbero dovuto cooperare per il bene dell’umanità.
L’associazione, forse la più importante del Risorgimento, contava il più possibile sugli italiani, e
predicava l’azione ad ogni costo, anche in assenza di concrete possibilità di successo. Fin da subito
l’associazione fa proseliti nel Regno di Sardegna, dove la prima trama cospirativa della Giovine
Italia viene scoperta nell’aprile del ‘33. Un secondo tentativo prevede un’insurrezione a Genova,
che ancora una volta fallisce. È coinvolto anche un giovane Giuseppe Garibaldi. Nonostante gli
arresti e le condanne a morte,Mazzini organizza altre insurrezioni fallimentari in Toscana e nel
Lombardo-Veneto.
4. Ugo Foscolo- Ultime lettere di Jacopo Ortis
Ultime lettere di Jacopo Ortis può essere considerato îl primo romanzo epistolare della storia
letteraria italiana. Lo svolgersi della trama è quindi scandito dalle lettere che i personaggi si
scambiano. La prima edizione di questo romanzo risale al 1798, e l'ultima riedizione al 1817, con
l'aggiunta nel 1816 di una lettera contro Napoleone e con una nota autobiografica l'anno successivo.
Già nel 1796 Foscolo idea il soggetto del suo romanzo, come si evince dal suo Piano di studi, una
raccolta di appunti su opere che voleva comporre e su letture che considerava importanti. In questo
Piano appunta semplicemente "Laura, lettere". In questo stesso anno Foscolo si trova a soggiornare
sui colli Euganei, presso Padova, che saranno lo sfondo delle vicende del romanzo. Altro evento
contemporaneo che ispira il poeta è îl suicidio di uno studente universitario, Girolamo Ortis.Nel
1798 viene pubblicata parte del romanzo a Bologna, ma viene interrotta la pubblicazione a causa
della guerra contro gli Austro-russi, a cui Foscolo partecipa. L'editore decide di concludere l'opera,
affidandola ad Angelo Sassoli. Questa edizione viene pubblicata nel 1799. La seconda edizione esce
nel 1802. Foscolo, infastidito dalla scelta dell'editore, lavora per completare il suo romanzo.
L'edizione del 1802 può essere considerata la prima vera edizione dell'Ortis, dove è forte il tema
politico: il suicidio del protagonista, oltre per la motivazione amorosa, è commesso per protesta
contro Napoleone e il suo tradimento politico con îl trattato di Campoformio. Forte è îl carattere
tragico del personaggio Jacopo Ortis, che ricorda personaggi di tragedie alfieriane. Rispetto
all'edizione del 1798, in quella del 1802 fin dalla prima lettere si presenta una fortissima tensione e
un accento sulla scelta che deve compiere il protagonista, che si trova nelle liste di proscrizione e
non sa se consegnarsi. Si evidenzia la passione e l'ardore di Jacopo e anche la durezza degli eventi
che lo colpiscono. Interessante anche la dedica fittizia del personaggio Lorenzo al lettore.

5. Gli Inni Sacri – Manzoni

In origine gli Inni Sacri avrebbero dovuto costituire un progetto di 12 testi, uno per ciascuno delle
solennità del calendario liturgico, ma Manzoni si fermò al quinto. Gli Inni che compose sono La
Resurrezione, nel 1812,Il nome di Maria, fra il ’12 ed il ’13,Il Natale, nel 1813,La Passione, tra il
1814 ed il 1815, e nel 1817 poi La Pentecoste. Ricollegandosi deliberatamente l’autore al modello
della poesia cristiana antica e medioevale, ed anche nel tentativo di recuperare la corposità e la
coralità della poesia biblica, Manzoni realizza un decisivo rinnovamento della tradizione lirica
italiana ancora legata al paradigma petrarchesco ed ai suoi schemi armonici, sia per quanto
rigurada le forme espressive sia per i contenuti, dato che si tratta di una lirica di tipo
argomentativo, che evita la fusione autoreferenziale dei sentimenti. Gli Inni infatti esprimono un
bisogno di comunicazione corale, dall’io al noi, che recupera un senso profondo di comunità, cui si
aderisce con un altrettanto profondo slancio emotivo che si esprime nei testi in frequenti
proposizioni interrogative, stupite e perentorie come ad esempio nei versi iniziali fortemente
frammentati nella punteggiatura e rimarcati dalle anafore della resurrezione. Questo senso
profondo del “noi” ha un preciso significato, mira infatti a superare le fratture della storia e della
società rappresentata sempre negli Inni Sacri con i termini della durezza e della crudeltà. I delitti
sacri sono così celebrati come eventi originari che si ripetono e danno alla storia un significato
definitivo ed eterno contro il suo perpetuo modificarsi.Ad un contenuto così innovativo per il
genere lirico corrisponde un altrettanto innovativo linguaggio che si caratterizza per una forte
fisicità simbolizzata, unita all’espressione di una marcata conflittualità, che si traducono in un uso
audace dell’analogia, dove l’elemento naturale ha corrispondenze sottili e simboliche appunto con
la realtà umana e divina. In particolar modo negli Inni la natura appare rivitalizzata dal divino e
riscopre una sorta di nuova giovinezza comunicando in modo nuovo con gli esseri umani. L’evento
sacro, inoltre, non solo rivitalizza la natura, ma sconvolge le gerarchie sociali ed i pregiudizi
disumani, con cui il mondo nella sua durezza di cuore pone ingiuste differenze fra le persone, come
sempre ne Il Natale si afferma i versi 71-77. Tuttavia spesso la presenza divina infonde anche un
che di minaccioso nella natura, rivela anche îl volto biblico di Dio,il suo aspetto inquietante ed
incomprensibile per l’uomo, come si vede ad esempio nelle ultime due strofe de Il Natale, in cui
dopo una sorta di ninna nanna cantata a Gesù Bambino si afferma:“Dormi, o Celeste: i popoli chi
nato sia non sanno; ma il dì verrà che nobile retaggio tuo saranno; che in quell'umil riposo, che
nella polve ascoso, conosceranno il Re.” Un ultimo aspetto che mette conto rilevare negli Inni
Sacri è la lettura sintattica. La sintassi infatti è spesso molto elaborata con inediti accostamenti di
immagini che tendono ad una certa asprezza, anche se nel complesso tutto ciò è realizzato con un
lessico ancora prezioso e di tipo letterario, molto vicino ad un lessico classicistico, che supererà
Manzoni solo in un secondo momento.

Potrebbero piacerti anche