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UGO FOSCOLO

La vita
Ugo Foscolo nacque a Zante.
Foscolo iniziò la propria formazione poetica, con la lettura dei classici greci, latini e italiani (tra
cui Dante, Parini e Alfieri).
Per altro Foscolo ebbe sempre un forte impegno politico, esso sostenne gli ideali della rivoluzione
francese , dunque gli ideali di libertà e indipendenza nazionale; per tanto fece parte anche dell’esercito
napoleonico.
Ma una volta firmato il trattato di Campoformio, il poeta deluso da Napoleone, decise di auto esiliarsi a
Milano.
Nel 1798 si spostò poi a Bologna dove si arruolò volontario nella Guardia Nazionale, guadagnandosi tra
l’altro negli anni successivi, il grado di capitano per le ferite riportate in alcune battaglie.
Nel 1799 uscì finalmente la prima edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Intorno al 1800 si trasferì in Toscana dove a sua volta si innamorò di Isabella Roncioni. Nel 1804 il poeta si
spostò in Francia, per prestare servizio sotto l’armata napoleonica contro l’Inghilterra.  
Dopo la caduta di Napoleone nel 1814 e il conseguente ritorno degli austriaci a Milano, Foscolo rifiutò i
compromessi con il potere asburgico, nonostante gli Asburgo volessero assegnargli la direzione di
un’importante rivista, non ché la «Biblioteca Italiana».
Fino a quando il poeta abbandonò per sempre l’Italia, e si spostò prima in Svizzera e poi a Londra, dove
oltre a riavvicinarsi alla letteratura, trascorse gli ultimi anni di vita. Infatti è lì che morì nel 1827. Nel 1871
le sue ceneri vennero poi trasferite nella Basilica di Santa Croce, a Firenze.

Ultime lettere di Jacopo Ortis


È un romanzo epistolare di Ugo Foscolo che tra varie stesure e pubblicazioni ha impiegato l’autore per circa
20 anni.
L’opera è definita un romanzo epistolare perché si compone di lettere.
Il protagonista assoluto e al centro di ogni vicenda è Jacopo Ortis, che invia la maggior parte di queste
lettere all’amico Lorenzo Alderani, il quale raramente interviene per dare continuità alla vicenda narrata.
Sono poi presenti alcune lettere indirizzate alla giovane amata da Jacopo, Teresa, e ad altri personaggi.
Inoltre il taglio autobiografico e la presenza di vari elementi soggettivi fanno somigliare l’opera più a un
diario che a un romanzo.
Come abbiamo detto la trama si costruisce attraverso tutte le lettere di Jacopo, per cui tutte le vicende sono
narrate dal suo punto di vista.

Il racconto inizia dalla sua fuga da Venezia, dopo il trattato di Campoformio. Si rifugiò così sui colli
Euganei, dove per altro conobbe Teresa e se ne innamorò, purtroppo essa era già promessa in sposa ad un
altro. Al ché Foscolo dopo aver compreso che non avrebbe mai potuto avere l’amore di Teresa, decise di
partire.
La seconda parte del romanzo viene raccontata attraverso lettere inviate da vari luoghi d’Italia.
I temi del romanzo girano attorno la drammatica tensione tra l’IO protagonista e il mondo, che spinge l’Io
verso il suicidio. Prima solo pensato e poi realizzato; Jacopo si trova continuamente in conflitto con la realtà,
tant’è che viene evidenziato il pessimismo del protagonista.
Nonostante questa tensione, Jacopo è ancora alla ricerca di positività e illusioni, che dovrebbero avere una
funzione consolatrice.
Per quanto riguarda la lingua e lo stile dell’opera, viene adoperato un tono tendenzialmente tragico e in parte
ironico; inoltre vengono inseriti riferimenti ad altri testi, traduzioni parziali e giochi letterari.
Nella prosa invece si evince il confronto con il linguaggio comune.
Dei Sepolcri
È un carme di Ugo Foscolo pubblicato nel 1807. L’autore definisce il componimento “carme”, perché vuole
ricollegare l’opera ai modelli classici di poesia, si tratta di un poemetto a endecasillabi sciolti.
Il carme viene suddiviso in 4 parti:
-Nella prima→ si parla dell’utilità delle tombe e dei riti funebri, che mantengono l’affetto dei vivi verso i
defunti.
-Nella seconda → vengono proposti alcuni esempi che ripercorrono la storia del culto dei morti.
-Nella terza → si spiega il valore esemplare dei sepolcri di uomini illustri, come ad esempio quelli di Santa
Croce.
-Nella quarta → viene celebrato il valore della poesia.
Secondo la concezione del poeta, nonostante la vita umana terminasse definitivamente con la morte del
corpo , la comunicazione con i morti ha la funzione importante di tenere viva la memoria; in natura tutti
moriamo allo stesso modo.
Con il culto delle tombe si distinguono e si ricordano invece gli spiriti più nobili.
Dunque i Sepolcri vengono considerati dei mediatori di valori importanti per la società.

IL ROMANTICISMO
Per Romanticismo si intende un movimento letterario, artistico e culturale che riguarda tutti gli aspetti del
mondo Occidentale. Nasce in Germania e in Inghilterra, e si diffonde poi in tutta Europa, nel corso del 19°
secolo.
Il movimento nasce quando tra la gente comincia a diffondersi una certa inquietudine , e allo stesso tempo
un bisogno di rinnovamento contro l’Illuminismo. Questi fattori, infatti, che stanno alla base del
Romanticismo, hanno reso possibile, il superamento del pensiero illuministico.
Adesso la tensione dei Romantici si sposta verso l’esplorazione dell’irrazionale e dei sentimenti, soprattutto
quelli negativi, come il dolore, la malinconia e l’angoscia.
I principali movimenti romantici in Europa vi sono stati:
- In Germania, dove nacque la prima scuola romantica. Essa era frequentata da intellettuali con interessi e
tendenze comuni, che trovavano spazio nelle loro opere.
Nel 700 in Germania, era già attivo un movimento considerato precursore del Romanticismo: lo Sturm und
Drang, una corrente letteraria che per prima introdusse il concetto di istinto, e le tematiche chiave del
Romanticismo.
- In Inghilterra, il manifesto del Romanticismo, è rappresentato dalla prefazione delle Ballate Liriche di
William Wordsworth. Siamo nel 1800, e nella prefazione, l’autore afferma che il poeta deve usare un
linguaggio vicino a quello della gente comune; e la poesia deve trattare di argomenti quotidiani e umili.
Cosí come Samuel Taylor Coleridge, nella sua prefazione, mette in risalto il mondo sovrannaturale delle
credenze popolari e la forza dell’immaginazione, utilizzando un linguaggio schietto e immediato.
Mentre in Francia e in Italia il Romanticismo si diffonde con maggiore difficoltà, perché anche se si
svilupparono le idee romantiche, non riuscirono ad assumere le dimensioni di un movimento.

La poetica romantica
Nella poetica, i letterati non si esprimevano attraverso un ragionamento razionale, come voleva
l’Illuminismo ma tramite un abbandono all’istinto e all’ispirazione. Dunque adesso, si ha l’attenzione
assoluta verso l’Io, cioè l’interesse assoluto verso il proprio punto di vista.

Romanticismo Italiano
In Italia si inizia a parlare di Romanticismo, quando venne pubblicato un articolo dalla baronessa Madame
de Staël, intitolato Sulla maniera e Sulla utilità delle Traduzioni, sulla rivista della «Biblioteca Italiana», in
cui l’autrice invitava gli intellettuali italiani a tradurre le opere straniere contemporanee per far circolare le
nuove idee in Italia.
Da quel momento si crearono, due schieramenti opposti, uno favorevole alle idee della de Staël, e un altro,
con a capo Pietro Giordani rappresentante dei neoclassicisti, assolutamente contrario alle nuove idee
romantiche. Nonostante questa battaglia culturale, il Romanticismo riesce a diffondersi in Italia ma con
caratteri assai diversi e attenuati rispetto a quelli europei.

ALESSANDRO MANZONI
Nacque nel 1785, visse dunque tutto il periodo del Romanticismo.
Grazie al padre benestante, ebbe la possibilità di studiare, di accrescere la sua cultura e
soprattutto ebbe la possibilità di viaggiare.
Esso si sposò con Enrichetta Blondel, con la quale ebbe 10 figli. Inoltre grazie a lei, Manzoni
si convertì, dato che era ateo. Infatti da lì lo scrittore cominciò a comporre dei testi religiosi,
tra cui: i primi quattro "Inni Sacri","La Pentecoste", le "Osservazioni sulla morale
cattolica", "Cinque Maggio".
Il fatto che lui si fosse convertito, gli fa cambiare anche il pensiero poetico, da questo
momento mette in evidenza la provvidenza, nonché quell’elemento soprannaturale che
l’uomo non può gestire, perché è una forza, entro virgolette, che arriva dall’alto.
Dunque secondo Manzoni, questa provvidenza è una mano che Dio vuole dare all’uomo per
risolvere i suoi problemi.
Infatti in alcune delle sue opere, specialmente nei promessi sposi, il poeta vuole far capire
agli uomini che non sono da soli sulla Terra, e non devono scoraggiarsi. Anche se
combattono una battaglia che sembra persa a priori, dall’alto c’è qualcuno che regge le fila e
fa risultare la cosa come deve andare.
Ad esempio quando l’opera si completa in un determinato modo, è perché, è la provvidenza
che lo ha deciso.
Per altro è un momento in cui lui finalmente si apre all’idea, che forse non tutto finisce sulla
Terra quando l’uomo viene sepolto, ma che forse c’è qualcosa dall’alto che agisce sugli
uomini, e li fa comportare in un determinato modo.
Perciò se le cose vanno come devono andare, non è sempre l’uomo che lo sceglie, ma c’è
qualcosa sopra di lui che sceglie al posto suo. Un elemento soprannaturale, che lui non
chiama col nome di Dio, bensì provvidenza.

I primi Inni Sacri, La Pentecoste e le Odi civili


Inni Sacri è una raccolta di componimenti, di argomento religioso. L’autore aveva
intenzione di scriverne 12, ma ne porta a termine solo 5: La Risurrezione, Il Nome di Maria,
Il Natale, La Passione e La Pentecoste, ed è tuttavia evidente la volontà del poeta di esaltare,
le fondamentali festività cristiane.
Il 19° secolo è stato un periodo di grandi avvenimenti storici, come: L’ascesa e la fine di
Napoleone, La restaurazione, e Manzoni in quanto presente, ne diede la testimonianza
attraverso le sue Odi Civili. Tra queste la più importante è:
Il 5 Maggio → che è una testimonianza di una forte ispirazione poetica. Manzoni nonostante
fosse interessato all’esaltazione dei valori storici, sospende il giudizio negativo verso le
imprese dei potenti.
L’Ode Marzo 1824 → viene composta nel clima di speranze, suscitato da Carlo Alberto in
lotta contro gli austriaci.
Ma il poeta distrugge l’opera per timore di essere perseguitato, dopo quasi 30 anni però, lo
riscrive a memoria.

Le tragedie: Il conte di Carmagnola e l’Adelchi


Il conte di Carmagnola: è una tragedia, suddivisa in 5 atti e scritta in versi. La prefazione
contiene le riflessioni dell’autore, sul genere tragico. Inoltre all’interno degli atti, condanna
la guerra e la violenza soprattutto tra gli italiani.
Il protagonista dell’opera è, il condottiero quattrocentesco Francesco Bussone. Esso
nonostante avesse vinto diverse battaglie, fu accusato di tradimento e condannato a morte.
Anche a causa del suo migliore e fidato amico Marco, dato che lo tradisce, perché, non
avvisandolo della trappola che gli avrebbero teso i magistrati veneziani.
Infatti il tema dell’opera è la condanna delle lotte fratricide, tra gli italiani; poiché gli italiani,
combattendo tra loro, danno modo ai popoli stranieri di sfruttare le loro divisioni, e
conquistarli.
Nell’Adelchi: Manzoni dà spazio al problema del rapporto e dello scontro, tra popoli e razze
diverse in Italia. La tragedia è incentrata sulla caduta del dominio longobardo in Italia, in
seguito alla discesa dei Franchi di Carlo Magno.
La tragedia si apre con il ritorno presso la reggia di Pavia di Ermengarda, figlia del Re
longobardo Desiderio e sorella di Adelchi. La fanciulla è stata ripudiata dallo sposo Carlo
Magno, re dei Franchi. E per questo Desiderio, medita vendetta. Adelchi si oppone, ma
inutilmente, dato che è costretto a sottostare al volere del padre. Per altro aiutano Carlo
Magno anche dei nobili longobardi, che tradiscono il loro Re e tramano contro di lui.
L’ultimo atto si svolge a Verona, dove si trova Adelchi, dove in punto di morte incontra
Carlo Magno e il padre Desiderio.

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