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NOVEMBRE 2023
NUOVE TRADIZIONI
CASE- Sul lago di Como da Fedez e Ferragni - AT T U A L I TÀ Progettare
con l’intelligenza artificiale - D E S I G N Illuminazione e gioielli
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L’utilizzo virtuoso del legno.
I m a g e – N u d e si g n / R ic c a r d o M u n a r in
AD – S t u d i o M a lis a n
Sommario
72
69
83
3 7 Editoriale 85
Speciale
Foto: Stefano Galuzzi; Pietro Savorelli. Ritratto: courtesy Formafantasma
109
41 69
L’arte di vivere
Galleria Sotto al vulcano
Elogio dell’imperfezione: la la- Luci In un nuovo libro, Ralph Lau-
ren racconta la sua unica idea
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Macchine come noi
va e le sue potenzialità nel de-
sign e nell’architettura & Madie di “casa”
33
ARCHITECTURAL DIGEST INTRO
Sommario
170
160
148
1 47
Case
148 182 206
Cover: Tommaso Sartori. Foto: Philippe Garcia; Matthieu Salvaing; Tommaso Sartori
Unicum Senza filtri Colpo di teatro
In un palazzo monumento di Il restyling sussurrato di una Nella zona degli Invalides,
Parigi, la trasformazione di una villa pieds dans l’eau intima ed Marine Bonnefoy ha donato a
casa tra restauri e nuove pre- elegante. La comfort zone vista un interno Belle Époque un’at-
senze, tra cui Daniel Buren lago di Como dei “Ferragnez” mosfera allegra
160 196
L’armonia dei contrasti Giochi di luce
Hugo Toro ha ripensato un ap- L’interior designer Fabian
partamento parigino, rimasto
fermo agli anni ’60-’70, come
Freytag porta acciaio e pie-
tra in un attico di Libeskind
Backstage In copertina:
In una casa di Parigi
riprogettata da Wood
una suite d’hotel a Berlino Idee, oggetti, materiali ispira- Marsh, un’allegoria sei-
centesca sulla porta
ti alle case di questo numero e, sul fondo, divano di
170 Pierre Augustin Rose e
Rette oblique 1 9 5 High society tavolino di Eric Schmitt.
2 0 5 Filo narrativo
Calcestruzzo nel cuore di una
foresta, grandi vetrate e tre
tetti: la scultura abitabile di
Claude Parent in Normandia 2 1 6 Flashback
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Cabiate (Como) Italia - Tel. +39 031 766215 - info@porada.it | MILANO - Via Borgosospeso 18 - Tel. +39 02 49700 896 - milano@porada.it | LONDON - Design Centre Chelsea Harbour - London - Ph: 020 3155 3065 - enquiriesuk@porada.it | PARIS - 252 Blvd St. Germain 75007 - Paris - paris@porada.it
PORADA.IT
NUOVE
TRADIZIONI
Francesca Santambrogio
Head of Editorial Content AD Italia
Ogni volta che scriviamo, pensiamo e forse sogniamo la parola pagine – in un appartamento anni ’60-’70, vicino al Parc des
tradizione, sentiamo un leggero brivido. E la ragione è semplice. Buttes-Chaumont, oggi maison di Hugo Toro. Ancora un indi-
Tradizione porta con sé il suono del verbo tradire, e pensare og- rizzo parigino e siamo in un interno Belle Époque, zona Inva-
gi alla meravigliosa ricchezza della tradizione vuol dire ‘tradire’ lides, là dove un tempo sorgeva il “convento degli uccelli”, ca-
la nevrosi a cui ci costringe il presente, avanti, sempre di corsa, sa di Henri Matisse.
e chi si ferma è perduto. Le tradizioni, sontuosamente nuove e al Anche le case create da Dimorestudio, nell’effervescenza di
plurale, che proponiamo in questo numero per noi specialissimo Emiliano Salci e Britt Moran, sono nuove forme di tradizione. E
– è il numero 500 – sono inviti a guardare al passato e a rileggere così anche la villa sul Lago di Como di Chiara Ferragni e Fedez,
le diverse esperienze della “classicità” in chiave contemporanea. tra garbo anni ’50, mogano, rattan e sguardo al fascino di na-
Come dire, del passato abbiamo bisogno, altrimenti che rivo- vi e piroscafi. Ripongo la domanda di prima: ci sorprende di più
luzionari siamo? Esempio concreto: se Daniel Buren non avesse questa sobrietà, o qualcosa di più iperconnesso e caleidoscopi-
ambientato il suo intervento site-specific nella cornice del seicen- co, pensando alla bruciante fatica social della coppia? Stessa ri-
tesco Hôtel de Sagonne, quarto arrondissement a Parigi, progetta- sposta, la tradizione è sempre in movimento.
Ritratto: Giampaolo Sgura
to da Jules Hardouin-Mansart, avrebbe ottenuto lo stesso effetto? Per apprezzarla abbiamo dedicato il nostro “speciale” agli ar-
Saremmo stati in grado di leggere con eguale chiarezza il redi più immaginativi delle nostre case, la luce e quel baule volan-
corso di cinque secoli di stile, arte, architettura ed eleganza fran- te che è la madia. Adesso sì, possiamo pensare agli scenari futu-
cese? Io credo di no. E la stessa ampiezza, che “tradisce” un mon- ri creati dall’Intelligenza Artificiale, come ci raccontano Fabian
do sempre più unidimensionale nella percezione del tempo, l’ab- Freytag e Sergei Tchoban. Così futuri che un giorno diventeran-
biamo sentita, rimanendo a Parigi – città protagonista di queste no tradizione. ○
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La sinuosità delle curve rivestite in acciaio, sprigiona la forza di un’armaura. paolasorio.com
La lavorazione realizzata a mano esalta un drappeggio per un tocco di
sofisticata eleganza.
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
MACCHINE
sopra Così l’AI visualizza i nostri interlocutori: a sinistra l’interior designer berlinese Fabian Freytag, a destra l’architetto e artista Sergei Tchoban,
la cui Fondazione custodisce una delle principali collezioni di disegni architettonici della Germania.
COME NOI testo Andreas Kühnlein immagini Fabian Freytag via Midjourney
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
Il Portofino Pavillon. In quest’articolo gli interni non sono reali, ma sono stati creati da Fabian Freytag nella sua interazione con Midjourney.
sot to
Mondi onirici dal profondo della Uncanny Valley, che si fondano su collage (fatti dall’uomo) e su un ping-pong di prompt testuali.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
L’architetto Fabian Freytag e l’artista Sergei Tchoban racconta Ma senza scarti. Nel giro di qualche millesimo di secondo
no potenzialità e nuovi scenari della progettazione con l’Intelli succede qualcosa che prima avrebbe richiesto settimane.
genza Artificiale. Cosa avviene, dunque, se si accetta il dialogo con l’AI? Se de
finisco un risultato con un paio di frasi? Nasce un linguaggio
ad: Freytag, lei sta facendo esperimenti con Midjourney, il program- di design che certamente ha una base umana, ma che non è
ma di AI con cui ha realizzato anche queste immagini. Come fun- di natura umana.
ziona? ad: Tchoban, che cosa ne pensa in merito ai suoi disegni d’arte?
ff: La causa scatenante è stata, in modo del tutto analogico, un st: Da tempo immemore vogliamo creare un tipo di arte che
libro che uscirà l’anno prossimo che avevamo l’esigenza di il non sembri fatta dall’uomo. Prendiamo il fenomeno del con-
lustrare, chiedendoci come farlo. Per generare idee, lavoria tre-épreuve – come tecnica di riproduzione è del tutto inadat
mo tanto con i collage, in cui confluisce tutto ciò che scopro ta. Produce l’idea di un’immagine non creata dall’uomo, ma
alle fiere di design o nei miei viaggi. Il rapporto con l’AI si ba per mezzo di un procedimento tecnico. A me come artista in
sa soprattutto sul testo. Avevamo due livelli: quello descritti teressa solo la traccia diretta della mano umana.
vo, ossia i prompt, e quello visivo, i nostri collage. Con Mid ad: Come considera lo stato attuale della creazione con l’AI?
journey è possibile riunire entrambi e l’AI genera una nuova st: Credo che ci troviamo al minimo relativo. Senza i vecchi ma
realtà. Mi sono venute le farfalle nello stomaco come non mi estri, cosa sarebbero i quadri Lego di Ai Weiwei realizzati con
accadeva da anni. l’AI? Il problema è: nel passato la Grande Arte è stata ottenuta
ad: Perché? con condizioni di vita brutali. La qualità artigianale oggi mo
ff: È una rivoluzione nel processo lavorativo, quasi come se ci desta è il prezzo della vita comoda. Con l’AI si cerca di tappare
fosse una persona in più nel team, che agisce nel modo in
cui ritiene giusto. Nascono così immagini altamente estetiz sot to , da sinistra
Specchio della realtà: più la sequenza spaziale non si
zate – in un modo che continuerà sicuramente a svilupparsi. apre nello scenario, più la sua estetica risulta convincente. «Un giorno,
questo verrà riconosciuto e datato 2023», afferma Freytag. «Ma fino ad
allora rimane qualcosa di indubbiamente bello».
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lo stato NEVERLAND / SOFA
design_Carlo Colombo
delle idee /
the state of
ideas
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopraIl design di una scala? Midjourney impiega solo qualche millesimo di secondo a realizzarlo, in questo caso però
non ha dovuto vedersela con leggi della statica o forniture di materiali. Genera, invece, una sensazione di grandezza e
completezza, di cui l’architettura e l’interior design possono avere urgente bisogno.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sot toStudio con vista e riflesso stravagante nel tappeto bagnato. Con l’AI nascono immagini altamente estetizzate senza scarti.
Nel giro di qualche millesimo di secondo viene generato qualcosa che prima avrebbe richiesto settimane.
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tavolo Tyron Keramik
sedie Camilla ML
lampada Phoenix
tappeto Kimi
madia Costes cattelanitalia.com
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questo buco, creando una cultura materiale che si avvicini al- imparare a parlare. Bisogna essere estremamente chiari, an-
la perfezione, che un tempo era possibile solo con il lavoro de- che se il risultato dovesse prendere più strade. Le AI con
gli schiavi. Il tema spinoso è: come tutti i servi della gleba, l’AI forti modelli di riferimento funzionano in modo più pre-
tenterà di cambiare le carte in tavola. vedibile...
ad: Per rendere l’uomo superfluo? st: Appunto – cervelloni con una scrittura chiara!
st: Solo l’uomo può fare i veri progressi. L’AI può sostituire gli ad: La cosa più prevedibile è però anche la più noiosa. Come si svi-
imitatori – il che per il mondo creativo significa una svolta, luppa una scrittura propria?
perché tanti che finora hanno vissuto di imitazione diventa- ff: Si parte con la dottrina. Ci sono voluti secoli per trovare lin-
no superflui. Ma all’apice della creatività non cambia nulla. guaggi formali propri. Gli spiriti più affascinanti sono quelli
Un’AI non passerà mai dallo storicismo al Bauhaus. che mutavano continuamente. Per questo anche le AI hanno
ad: Quello che l’attuale discussione nasconde è la definizione di In- difficoltà a comprendere Le Corbusier. Gente che non ha mai
telligenza Artificiale in sé… dato modo di capire cosa avrebbe fatto in seguito.
st: Credo che ancora non conosciamo nemmeno l’uno per cen- E Picasso!
to dell’intelligenza umana, l’incredibile intensità delle riser- st: Lagerfeld o Picasso, il cui approccio progressista era di inclu-
ve fisiche o psichiche che cela. E già ci illudiamo di aver esco- dere nella propria opera quanto accadeva intorno a loro. Ec-
gitato qualcosa che ci sostituisca. L’AI mi sembra un mezzo co perché oggi anche un genio viene inesorabilmente influen-
reattivo: può tenere il passo finché la strada è diritta. Ma non zato da quello che viene generato dalle AI. Sì, ci saranno sem-
riesce a fare la curva stretta. Nel 1911 un’AI avrebbe prodotto pre persone di talento che cadono dal cielo e creano delle cose
quello che oggi vediamo dappertutto in Rete: Gaudí sempre a cui una macchina non arriverebbe mai. Ma, viceversa, non
più complicati e folli. Ma non le opere di Fagu. ci saranno anche sempre più cose generate dalle macchine a
ff: Dai Postmoderni non ci sono più stati grandi movimenti sti- cui nessun uomo sarebbe mai arrivato? L’interazione è estre-
listici, solo il piacere della tecnica in sé. Ci si stupiva dell’ef- mamente interessante. Per questo dobbiamo smettere di dire
ficienza del computer e dell’ottimizzazione tecnica con CAD. con arroganza: è solo AI. È come per il fast food. Non è un ci-
Ma mancavano i salti estetici. Oggi sono contento di ciò che bo corretto? No, ovviamente – ma non posso mangiare cuci-
arriva e spero che ci scuota. na stellata tutti i giorni.
ad: Si può continuare a progettare, visto che si tratta solo di inseri- ad: Cosa potrebbe venirne fuori?
re prompt, ossia elementi testuali o grafici, in una macchina? ff: Ogni volta vado alla Biennale Architettura di Venezia e resto
st: Penso di sì – un’idea vera sostituisce centinaia di ore di lavo-
ro grafico. È stato sempre così: non importa quanto disegni, sot toUn sogno di una stanza da bagno. Per gli interior designer del fu-
senza un’idea giusta non viene fuori nulla di nuovo. Al contra- turo scenari di questo genere potrebbero essere un fondamento pre-
zioso, creato a grandissima velocità e modificato in iterazioni perpetue.
rio, ho visto grandi architetti che sanno appena disegnare. Ciò
nonostante, hanno creato opere meravigliose. Sarà appassio-
nante capire dove il mondo non è più materiale e noi ci immer-
giamo completamente nella nostra visione, mentre la realtà
si fa sempre più congestionata, fino a non essere più vivibile.
Quello che vediamo oggi è l’ultimo singulto della materialità…
ff: Una domanda interessante: che aspetto avrà questo mondo
parallelo, quale sarà la sua estetica? Il metaverso di Zucker-
berg è un concetto inquietante. Al contempo entrambe le di-
rezioni diventano sempre più estreme: quando, al Tacheles,
Brandlhuber ha smontato gli edifici, tutti hanno pianto. Fi-
nestre perfette, nuove di zecca, nella spazzatura! Con lui che
correva per il cantiere e lo trovava meraviglioso.
st: Da un lato, celebriamo la complessità con l’AI, dall’altro, ele-
viamo l’incapacità a estetica. Così, l’uomo continua a sprofon-
dare in un mondo in cui non ha più bisogno del corpo.
ff: Al tempo stesso, è esattamente questo di cui abbiamo senti-
to tanto la mancanza durante la pandemia: andare a una fiera
e toccare le cose, annusare nelle sale, l’interazione e così via.
Ma forse abbiamo la pretesa di un super divano e di una buona
acustica solo perché ancora non possiamo fare diversamente.
Non appena saremo in grado di disegnare autonomamente le
emozioni, l’argomento sarà bell’e sepolto.
ad: Che cosa l’ha sorpresa, Freytag, lavorando con Midjourney?
ff: La cosa interessante è pensare dentro i confini dell’AI e trova-
re le parole giuste. Insegna moltissimo. Si ha in testa l’idea di
come dovrebbe essere lo spazio. Ma spiegarlo a parole è come
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sopra La sofisticata cucina-soggiorno del Portofino Pavillon. «Credo che in futuro sarà come accade tra gli abiti su misura e quelli
di largo consumo», afferma Freytag. «Pezzi unici realizzati in maniera artigianale là, prodotti di massa confezionati a basso prezzo qui.
Ma senza una separazione totale, da tempo anche l’abito su misura non viene più cucito interamente a mano».
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MAMOUNIA COLLECTION 2023 - Design: MEKNES, handknotted in wool on wool - 371x293 cm
inorridito. L’arte ha capito come lavorare estendendosi nel- all’estremamente umano. Perché non voglio finire vittima del-
lo spazio. Ma l’architettura si perde in dettagli di scarso inte- le mie stesse regole, posso pensare più in grande.
resse anche per me che sono un professionista. Questa non è ad: L’AI allarga l’orizzonte. Ma dobbiamo guardare oltre?
la sua forza. st: Credo che le AI non riescano a sorprenderci, di sicuro non at-
st: Sì, si tratta solo di correttezza politica. Ma i dipinti di Anselm traverso lo sviluppo di quello che c’è già. Eventualmente, ri-
Kiefer a Palazzo Ducale erano meravigliosi. È lì che ho capito scoprendo strati culturali dimenticati.
che non c’è bisogno della maestria di Tintoretto per generare ff: Mi sottraggo a una visione della realtà con un’immagine gene-
una tale intensità in uno spazio come Palazzo Ducale. Qui Kie- rata dall’AI, perché mi suggerisce un’idea avulsa da qualsiasi
fer e nella sala accanto Tintoretto – lo stesso livello. Lo defini- presupposto. Forse questo fa parte del suo fascino: è una sor-
sco un salto, senza perdere in qualità. Ma per questo ci vuole ta di specchio, ma in un mondo inesistente, una sintesi idea-
l’uomo che dice: Tintoretto è bello, ma adesso facciamo qual- lizzata della realtà...
cosa di diverso. Da cento quadri di Tintoretto, le AI creereb- ad: Non c’è il rischio che si scambi l’idealizzazione per reale?
bero soltanto il centunesimo. ff: Oggi la maggior parte della gente arriva con le bacheche di
ad: Ma noi lavoriamo in prima linea con quello che è disponibile. Pinterest dicendo: «Voglio avere questo!». Ma così si elude il
st: Esatto! Ma il nuovo nasce solo se l’insieme di tre cose non problema: trovo poco interessante l’aspetto materiale; mi sem-
crea la quarta, ma qualcosa di completamente diverso. Natu- bra più importante definire la sensazione. Forse in questo l’AI
ralmente anche Kiefer si serve del passato. Facendone, però, ci può aiutare: rappresentare il sogno di qualcosa, non tanto il
cose totalmente inaspettate. risultato in sé. Una macchina che dice: «La tua idea può ave-
ff: La nostra formazione di designer presume che esistano del- re anche quest’aspetto. Immedesimati!». ○
le regole oggettive per creare lo spazio ottimale. Questo ci ha
portati in un vicolo cieco, perché ha tolto alla questione ogni sot to , da sinistra
Il corridoio in basso entra nel padiglione? «Non impor-
passione. Forse l’AI ci aiuta proprio in questo: contrapporsi ta. Ciò che conta è la sensazione che questo spazio evoca nell’osserva-
tore», dice Freytag. Nel metaverso non vi sono confini né limiti, cosa che
vale anche per la partita a biliardo immaginaria accanto.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
Still Life
Kaori Tatebayashi
«La ceramica mi
permette di catturare
il momento come in
una fotografia in 3D»
K a o r i Ta t e b a y a s h i
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STOCKHOLM COLLECTION,
MY SPACE SINK AND BATHTUB, STOCKHOLM_2 MIRROR
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
Casa Colomba
Colomba Leddi
Fiori raccolti in giardino, nei campi, verdu- Con i suoi lavori Colomba Leddi, textil e fa-
re, tessuti antichi, ricami o sassi, dettagli shion designer, docente di moda alla NA-
e composizioni, una collezione che si ar- BA, Nuova Accademia di Belle Arti, si è
ricchisce a ogni stagione, per creare stam- imposta ormai da tempo nel mondo della
pe nate intrecciando tecniche e strumenti, moda. Ora le sue collezioni sono declinate
dalla fotografia analogica a quella digitale, anche sui tessuti per la casa: fantasiosi ma
dalla fotocopiatrice allo scanner, passando sempre discreti, uno stile contraddistinto
per i collage materici e le campiture di co- da eleganza e da un’approfondita ricerca.
Foto: courtesy Colomba Leddi
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AD × RICHARD MILLE
Fuoriclasse in pista
e al polso
Spinti dall’amore per la perfezione, Richard con una leggerezza estrema e al contempo
Mille e Ferrari hanno unito le forze in una livelli di resistenza mai toccati prima. Da-
partnership imbattibile, con l’obiettivo di ta l’incredibile sottigliezza, i componenti
portare gli orologi nella prossima era e di dell’RM UP-01 sono stati tutti lavorati con
creare una nuova icona del lusso. Il risulta- pazienza certosina presso il reparto mo-
to? Un capolavoro di bellezza, artigianalità e vimenti Richard Mille. Il fondello e la lu-
innovazione. L’RM UP-01 Ferrari vanta uno netta sono robusti e di eleganza stupefa-
spessore mai visto, appena 1,75 millime- cente, satinati con angoli smussati e luci-
tri, e per crearlo c’è voluta una rottura degli di, mentre l’iconico cavallino rampante e
schemi orologieri che ha portato a un con- tutti i riferimenti presenti sulla cassa so-
cept rivoluzionario, con l’estetica a ridefini- no incisi al laser. Da record anche il movi-
re l’approccio alle componenti tecniche del mento, il nuovo Calibro RMUP-01 a carica
segnatempo e non viceversa. Nel progetto manuale vanta una riserva di carica di 45
c’è il meglio dei valori dei due brand, acco- ore ed è in grado di resistere ad accelera-
Sopra, il pilota Ferrari Car-
munati dalla passione per velocità, preci- zioni mozzafiato, come quelle della F1. Per los Sainz con al polso l’R-
sione e competizione senza compromes- finire, l’RM UP-01 è un esempio di tecnica e MUP-01. In alto, a sinistra, la-
si. L’RM UP-01 Ferrari è costato anni di col- design senza rivali che ridefinisce i segna- vorazione di precisione nei
laboratori della Marca elve-
laborazione del brand orologiero col team tempo di alta gamma: come vedete al pol- tica e, a destra, il design av-
della Rossa, con decine di prototipi e oltre so del pilota Ferrari Carlos Sainz, chi lo in- veniristico del segnatempo.
6.000 ore di sviluppo in laboratorio. La sfi- dossa non passa inosservato. A Milano, in Via della Spiga, 17.
da, contro ogni logica, è stata quella di crea-
re un orologio ultrapiatto con all’interno un
movimento tradizionale: per riuscirci, i ma- Richard Mille e Ferrari hanno creato
estri orologieri hanno spalmato i compo- un rivoluzionario orologio ultraslim,
nenti su una superficie più ampia, creando
una simbiosi perfetta tra il movimento e la l’RM UP-01, capolavoro di artigianalità
cassa. Questa, di forma tonneau e orienta-
ta in orizzontale in maniera sorprenden-
orologiera hi tech e anche nuova
te, è lavorata in titanio grado 5, materiale icona del lusso
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
È la più veloce delle industrie. Eppure gli dell’ikebana. «Armonia: è questo che mi
organismi vegetali, in tutta la loro cadu- suggerisce il mondo dei fiori. Di forme e
cità, sopravvivono alla moda. Anzi, trova- colori, ma anche di natura e cultura, di
no sempre più un posto d’onore nei mood- bellezza selvaggia e creatività», spiega
board degli stilisti. Giorgio Armani ai fiori Armani. «Un’unione assoluta di pensiero
ha dato un luogo fisico quando nel 2000 e spontaneità, risolta in forme e in colo-
aprì a Milano Armani/Fiori nello store Ar- ri che toccano gli occhi come il cuore. La-
mani/Manzoni 31, presente anche a Du- vorare con i fiori, o intorno ai fiori, è ap-
bai, Kuwait City e Hong Kong. passionante, perché la creatività e la vita-
Oggi dedica loro un libro. È Armani lità della natura vi splende in tutta la sua
Fiori (Rizzoli): 200 immagini a colori e te- gloria, ispirando a sua volta la creatività
Foto: courtesy Giorgio Armani
sti di Armani, Harriet Quick, Dan Rubin- umana. Mi piace l’idea di disciplinare l’e-
stein e Renato Bruni. L’elegante volume suberanza della botanica, lasciando però «Mi piace disciplinare
rivestito in seta è un viaggio in punta di che quella esuberanza mi contamini». l’esuberanza della
piedi nell’universo dello stilista. Protago- Una passione che si traduce nella do-
nazione dei proventi delle vendite del vo-
botanica, lasciando
nisti agave, bambù, tulipani, oxypetalum,
eliconia che danno vita a un giardino di lume al progetto Forestami, per una città però che mi contamini»
linee essenziali, ispirato alla raffinatezza sempre più verde. Giorgio Armani
64
Moroso
Udine Milano London
New York Gent
moroso.it /diesel-collection
info@moroso.it
@morosofficial
CLOUDSCAPE
sofa
MY GRADIENT
low table
photo Alessandro Paderni – set coordinator Marco Viola
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
Uno dei punti di forza del giardino, rispetto ad altre forme d’ar- e misteriose infiorescenze delle orchidee e le giovani palme che
te, è la sua estetica mutevole nel tempo. Lungi dall’essere un pe- squarciavano il firmamento di vetro si contrapponevano alla ri-
riodo uggioso dell’anno, l’inverno è il momento ideale per dare gidità del freddo mondo esterno.
uno sguardo nuovo alle piante. Sebbene sia vero che per la mag- Ancora oggi, in inverno, queste architetture incarnano la
gior parte delle piante che crescono in ambienti temperati, fo- possibilità di evadere, di sognare, come scrisse Heinrich Hesse
glie e fiori scompaiono in inverno, questa è comunque la stagio- nel suo Neue Garten-Lust nel 1706: «Perché quando, al culmine
ne ideale per osservare strutture che durante il resto dell’anno so- dell’inverno (...) si vedono in questo meraviglioso giardino del
no meno visibili. Le scaglie delle gemme, le trame e i colori delle paradiso, con la più grande meraviglia, gli arbusti più belli e più
cortecce straordinariamente diver- rari in varie forme, verdeggianti e
se e persino l’architettura e i model- fioriti (...) il tutto accompagnato
li di crescita di alberi e arbusti e del- dai profumi più meravigliosi e pe-
le loro chiome sono facilmente leg- netranti, è destinato a dare all’es-
gibili quando sono spogli. sere umano una nuova vita, come
Il mondo vegetale è così vario un’eterna primavera».
che alcune specie, come l’amameli- Ma esistono altri giardini
de, l’elleboro, la camelia, la maho- d’inverno, meno conosciuti e più
nia e molte altre, fioriscono in in- discreti: gli erbari. La tecnica di
verno. I loro fiori, spesso molto pro- collocare le piante negli erbari ri-
fumati, incantano l’aria cristallina. sale agli inizi del XVI secolo e fu
Questo approccio umile e contem- perfezionata dal medico e bota-
plativo alla vita delle piante, in gran nico italiano Luca Ghini (1490-
parte rallentata dal freddo, convi- 1556). Laddove nelle serre e nei
ve con un concetto radicalmente di- giardini d’inverno tutte le pian-
verso: il giardino d’inverno. Alla ri- te si esprimono, turgide, attraver-
cerca di una primavera perpetua e so una conquista tridimensiona-
di un rigoglio eterno, insieme alla le dello spazio, le piante dell’er-
sete di conoscenza delle piante del- bario vengono pressate ed essic-
la zona intertropicale, l’uomo ha cate. Preparate in questo modo e
creato delle bolle al riparo dal fred- montate su un supporto di carta,
do grazie al suo genio per i materia- le piante conservano le loro for-
li e l’architettura. me e strutture. Fiori, frutti e fo-
Dal XVI secolo in poi, in Eu- glie secche sono congelati nel
ropa, il sogno di poter mantenere tempo e possono essere osserva-
in vita piante sensibili al gelo è di- ti in tutte le stagioni. Prima di es-
ventato realtà con le prime arance- sopra Il Lino in uno degli erbari da cui Colomba sere chiamate erbari, queste colle-
re. Il loro nome ci ricorda che le pri- Leddi trae ispirazione per le sue creazioni tessili zioni erano chiamate Hortus hye-
sia per la moda sia per la casa.
me notevoli collezioni di questo ti- malis, in latino “giardino d’inver-
po erano costituite esclusivamente no”, appunto. Fissati al loro sup-
da agrumi. Si diffusero, tra l’altro, nei giardini medicei in Italia. porto di cellulosa, i fiori di questi erbari non sbiadiscono mai,
Nel XIX secolo, grazie alla maestria dell’architettura in vetro e permettendo di godere della loro bellezza anche nel profondo
Foto: courtesy Colomba Leddi
ferro, le serre raggiunsero dimensioni talvolta colossali, come il della stagione più fredda. ○
Crystal Palace di Londra. Stravaganti collezioni di piante rare e
curiose furono aggiunte a questi edifici dall’atmosfera control-
lata, mentre gli esploratori viaggiavano in lungo e in largo per il * Marc Jeanson è botanico e agronomo. Responsabile
pianeta. Calde e umide in tutte le stagioni, le serre attiravano gli dell’Erbario del Museo nazionale di Storia naturale di Parigi,
è direttore botanico del Jardin Majorelle a Marrakech. Con
esteti e i botanici più esperti, affascinati da specie spesso ancora la paesaggista Charlotte Fauve ha scritto Il botanista (Corbaccio)
sconosciute. Le perlacee fioriture notturne dei cactus, le scultoree sull’universo verde e la sua storia in relazione all’uomo.
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sopra Uno degli sketch di Piet Oudolf per le piante del giardino. pagina accanto Su uno dei rooftop garden,
poltrone Veronica di Jacopo Foggini (Edra). Sullo sfondo, la Westerlichttoren, un faro costruito nel 1837.
Ci vuole coraggio. Ci vuole per ogni nuovo progetto ar- nel progetto prima che l’edificio venga costruito. Per
chitettonico, ci vuole per accettare l’incarico dal proprio studiare la natura, per poter “vedere” quello che diven-
Disegni: courtesy Piet Oudolf
migliore amico, ci vuole, a maggior ragione, per met- terà. «Il cliente era da poco stato a New York, e dalla
tersi a telefonare una mattina al dio vivente dei giardi- High Line aveva chiamato l’architetto Vos. Lo entusia-
ni e chiedergli di pensarne uno in mezzo alla terra piat- smava il mio lavoro, voleva che fossi io a progettare il
ta e selvaggia orlata dalle dune dello Zeeland, per cir- giardino della sua casa di vacanza. Mi è piaciuto questo
condare una casa che non c’è ancora, anzi, per compe- approccio positivo, mi sono piaciute le opportunità che
netrarla. Ma Bart Vos non è uno che si scoraggia, nep- quel lavoro mi dava», ricorda Oudolf. Una passeggiata
pure quando Piet Oudolf pretende di essere coinvolto intorno all’area, tra arbusti e alberi che poi sono stati
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
abbattuti per far posto all’edificio e al nuovo giardino e, sopra Nel living, divano On the Rocks di Francesco Binfaré
(Edra). Tavolino con sei sgabelli di Piet Hein Eek, come la
subito, la visione di ciò che sarebbe stato. Non a cantie- lampada. Sedia Calvet di Antoni Gaudí per BD Barcelona Design.
re concluso, e neppure a un anno, ma stagione per sta- Poltrona Clay di Maarten Baas. Libreria girevole Albero di
Gianfranco Frattini (Poltrona Frau). Tappeto Grass di Jan Kath.
gione, osservando il comportamento delle piante con la
diversa intensità di luce e di calore, sotto le intemperie,
battute dal vento del Mare del Nord. Una visione totale. giardino è quello di risultare interessante tutto l’anno
«Piet lavora così, e io ho lavorato così con lui», e non solo in primavera», spiega Oudolf. «Una sorpre-
commenta Bart Vos. «La casa, che è nata da uno sketch sa ogni giorno, la giusta atmosfera, come si dice, che
buttato giù in cinque minuti, è un lungo volume rettan- nasca dal sapere mettere insieme le cose. Non si trat-
golare orientato in modo da poter seguire il corso del so- ta soltanto di scegliere le piante ma di immaginare co-
le durante tutta la giornata e da offrire, a ogni ora, un me cresceranno, come cambieranno, quali soccombe-
angolo per rilassarsi, uno per nascondersi, uno per sta- ranno, come si rapporteranno con l’ambiente che le cir-
re insieme proteggendosi dai capricci del tempo del- conda. Sono loro a disegnare il giardino, e non vicever-
la regione. Perfettamente integrata nel paesaggio, con sa». Magnolie e aceri giapponesi insieme alle gramina-
giardini sui tetti, come il committente aveva richie- cee, “firma” progettuale di Oudolf, per dare trasparenza
sto». La prospettiva dall’alto, grazie alla presenza dei alla composizione, creando un’elegante e sorprenden-
rooftop garden, fa risultare l’area verde molto più este- te transizione da una pianta all’altra, da una stagione
sa di quanto non sia già. «Il segreto della bellezza di un all’altra, coinvolgendo in questa sorta di opera totale
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopra In cucina, il tavolo in legno di quercia e la sospensione con piccole luci in ceramica sono del designer olandese Piet Hein Eek.
Le sedie sono la Gilda B. e la Ella di Jacopo Foggini per Edra.
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Shima Uma in giapponese significa “zebra”. Il suo creatore, Rio Kobayashi, l’ha chiamata così
perché ama l’ambiguità delle strisce bianche e nere, che la cassettiera interpreta combinan-
do diversi materiali, dal vetro placcato oro al legno intarsiato, oltre al tessuto di seta colorato
e ricamato che pende dai lati. Un mobile in cui moda e arredo si incontrano.
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sot to Il letto Nachtwacht (“visione notturna”) di Teun Zwets realizzato, come tutti i suoi pezzi,
con materiali di scarto. a destra , dall ’ alto Il nederlandese Teun Zwets. Una sua scultorea madia.
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ne diventa più semplice, perché non si
ha paura di sprecare in quanto si trat-
Foto: courtesy Teun Zwets
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PLASMARE
sot to Ouattara nel suo studio in Burkina Faso.
IL MONDO
L’artista del Burkina Faso Hamed Ouattara
riutilizza un materiale inusuale per mettere
in luce le tradizioni vernacolari
testo Hannah Martin
a sinistra L’opera Jimena Sougri Nel Burkina Faso, privo di sbocco sul
(Forgiveness), 2022, realizzata da
fusti di olio per motore e lamiera. mare e di combustibili fossili, il petro-
lio arriva sui camion, lasciandosi dietro
una scia di barili di acciaio vuoti. Hamed
Ouattara li trasforma in fantastiche scul-
ture funzionali. «Questo materiale riflet-
te la dipendenza economica del Paese e
il suo rapporto con il resto del mondo»,
spiega l’artista burkinabé. Con l’aiuto del
suo team di 15 persone, Ouattara smonta
i barili colorati, raccogliendo la lamiera,
per poi intagliarla, piegarla, martellarla
o rivettarla, utilizzando le tecniche tradi-
zionali di forgiatura dei metalli. Le for-
me afro-futuriste che ne risultano fanno
riferimento all’architettura locale suda-
nese-saheliana, sia reale che immagina-
ria. «Prendo ispirazione dai grandi edifi-
sopra Dugu (Country), 2022, anche ci medievali in Africa, dalle storie di eroi
questo con fusti di olio e lamiere,
è un contenitore scultoreo.
legate a città mitiche e dalle grandi mo-
schee e palazzi», spiega.
Ouattara è ora in mostra alla galleria
Friedman Benda di Los Angeles con Bo-
libana, prima personale negli Stati Uniti
– il titolo si riferisce alla parola in lingua
bambara che indica la fine di un viaggio
o di una trasformazione. I pezzi sembra-
no al tempo stesso astronavi grezze e fol-
lie architettoniche, con riferimenti alle
tecniche di costruzione vernacolari con
il fango dell’Africa occidentale. «Voglio
dimostrare che le tradizioni indigene so-
Foto: courtesy Friedman Benda
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PAVIMENTI D’AUTORE
In un nuovo libro, intimo e personale, Ralph Lauren racconta la sua unica idea di “casa”
L’ARTE DI VIVERE
testo Sam Cochran
Se si parla di interior design, è difficile per Ralph Lauren indivi- «Sono un romantico». Queste parole, insieme a molte altre ri-
duare una sola passione. «Non ho mai seguito regole architet- flessioni, riecheggiano con forza nel nuovo libro del designer
toniche, o scelto un unico tema decorativo», ammette. «Adoro americano, Ralph Lauren: A Way of Living (Rizzoli New York).
il contemporaneo. Adoro l’American Country, il Southwest, il Pubblicato in occasione del 40° anniversario di Ralph Lauren
Foto: Pieter Estersohn
Bauhaus». Nel corso della sua leggendaria carriera, questa sua Home, il volume passa in rassegna le case dello stilista e raccon-
sensibilità eterogenea ha plasmato ogni aspetto del suo lavoro ta l’evoluzione del suo brand di lifestyle, lanciato nel 1983 come
e della sua vita, dalle sfilate alle sue case, passando per le colle-
zioni. «Non mi interessa se una cosa è inglese, francese, antica in alto Un interno di Ralph Lauren diventa set per scattare la collezione
o moderna. Deve essere qualcosa che mi piace». In breve, dice: New Modernist, per l’autunno del 2000. Tra le opere, una di David Hockney.
109
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
estensione del suo impero fashion. «Le nostre case sono la te Sono case tutte diverse fra loro, ma c’è un tratto comune che
la della nostra vita», scrive. «Che sia in città, in campagna, in emerge nei racconti di Lauren, che ci regala un ritratto sfaccet
una fattoria, sulla spiaggia, in un attico o in una baita, è la no tato dell’uomo e del brand. È palese il suo grande amore per la
stra casa, e racconta la nostra storia». natura, dal mare azzurro della Giamaica ai pini profumati di
La sua, di storia, è illustrata da cinque magnifiche dimo Montauk fino alle montagne di San Juan in Colorado. «Amo la
re, molte delle quali gli appassionati di design ricorderanno di terra in sé: l’aspetto, la bellezza della terra indisturbata», scrive
aver visto su AD. A Manhattan, Lauren e sua moglie Ricky si del Double RL Ranch. Ed è anche evidente la sua passione per il
rifugiano negli spazi scultorei di un appartamento prebellico collezionismo, che si tratti di arte, coperte o libri. Artigianalità,
Foto: François Halard. Cover: Richard Corman
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sopra Uno scatto del catalogo di Ralph Lauren Home Autunno 1998 con
alcuni tessuti della collezione Southport. a sinistra La magione di Ricky e
Ralph Lauren a Bedford (New York), fotografata da Bruce Weber nel 2002.
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sopra , da sinistra
Lo Yacht Club Costa Smeralda, fondato nel
1967 dal principe Aga Khan, insieme ad Andrè Ardoin, Giuseppe
Kerry Mentasti e Luigi Vietti, è concepito come una casa.
Un’immagine del mare alla Marina Nuova. a destra Alle pareti del
circolo nautico le riproduzioni degli scafi delle barche dei soci.
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sopra Il celebre orologio Serpenti Tubogas di Bulgari, con cassa in acciaio inossidabile, lunetta in oro rosa a 18 kt e diamanti, e bracciale
in acciaio inossidabile e oro rosa 18 kt. Quest’anno l’icona della maison romana festeggia 75 anni con una mostra inedita a Milano.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopra L’arte di Van Cleef & Arpels in tre magnifici anelli, il Perlée couleurs, in oro giallo 18 kt, diamanti e malachite, il Perlée, con fascia
composta da cinque file di perline in oro giallo 18 kt intervallate da smeraldi, e il Perlée diamonds, a cinque file di perline d’oro a 18 kt e
diamanti. Completano, la collana Clash di Cartier, in oro rosa 750 onice e diamanti, e la collana Clash, modello flessibile in oro rosa 750.
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AD × FRÉDÉRIC MALLE
Profumo e design
oltre le mode
L’estro profumiero di Frédéric Malle è dav-
vero infinito. E non abbraccia solo la per-
sona ma anche gli ambienti e la casa. Pas-
sione che travalica ogni confine, anche
quelli disciplinari. Le abbiamo chiamate
“Affinità elettive e olfattive” perché legano
con un fil rouge il mondo della progettua-
lità e del design con quello dei profumieri
più raffinati, come il maestro parigino. Un
esempio? Il nuovo profumatore per am-
bienti “Fleur Mécanique 2”, in uscita que-
sto mese e disegnato dallo stesso patron
della Maison. Un masterpiece anche di de-
sign, racconta l’architetto e designer Han-
nes Peer, che ha collaborato al progetto di
AD con Flos e Frédéric Malle per racconta-
re con diversi format e linguaggi, il connu-
bio tra il design e la nota casa editrice pro-
fumiera parigina: “Vorrei vedere gli oggetti
che realizzo resistere ai tempi che cambia-
no. Perché questo accada, bisogna proget-
tare fuori moda. Nel mondo dei profumi lo
fa Frederic Malle, allontanandosi da ogni
moda olfattiva”. Evoluzione del primo pro-
fumatore per ambienti inventato da Fréd-
éric Malle 14 anni or sono, il Fleur Mécan-
ique 2 rappresenta un’esperienza olfattiva
e accogliente, grazie alla diffusione conti-
nua e delicata di fragranze esclusive. Guar-
Frédéric Malle
senza precedenti grazie alla sua tecnolo- datelo, è bellissimo e acceso di passione lancia
gia all’avanguardia e al design cutting ed- autentica ma raffinata che rende omaggio
ge. Questo diffusore di profumi è stato pro- alla grande tradizione del design: una sca-
Fleur Mécanique 2,
gettato per creare un ambiente armonioso tola minimalista che trae linfa dai proget- un sofisticato
ti di Matthieu Matego e Dieter Rams, men-
tre il colore, rosso, è una citazione di Jean profumatore con
Prouvé e Charlotte Perriand: Fleur Mécan-
ique 2 è dotato di un meccanismo sofistica-
estetica minimalista
to che permette di regolare l’intensità della e allure eterna
diffusione del profumo. Grazie alla sua tec-
nologia avanzata, il dispositivo è in grado
di diffondere il profumo in modo unifor-
me e costante, garantendo una lunga du-
rata della fragranza. Ma non è solo la tec-
nologia a rendere Fleur Mécanique 2 una
nuova icona di desiderio. La combinazio-
ne di materiali di alta qualità e linee raffi- In alto, l’architetto Hannes
nate lo rende un’espressione di stile ricer- Peer, ambassador del progetto
AD-Flos-Frédéric Malle. A sini-
cato, un distintivo complemento di arre- stra, il nuovo profumatore per
do per la casa. ambienti Fleur Mécanique 2.
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopra Il classico orologio Tank Louis di Cartier, modello piccolo con movimento al quarzo e cassa in oro giallo 750;
accanto, il cronografo Reverso di Jaeger-LeCoultre, e il bracciale Clash di Cartier in oro rosa 750.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopra Tra antiche pagine di un libro cinese, l’intramontabile Rolex Oyster Perpetual 41 in acciaio inossidabile, con il bracciale a maglie larghe
e piatte, introdotto negli anni ’30. Accanto, l’orologio Santos di Cartier, in acciaio e oro giallo, con movimento meccanico e carica automatica.
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
ad: In questo vostro tempo fatto di epoche diverse, vi ricordate l’ora Nessuno aveva fatto niente di simile prima di lui. A tredi-
in cui vi siete incontrati nel 2003? ci anni scappavo da scuola per vedere le sue vetrine. Siamo
es: Sicuramente era tardi, prima di mezzanotte, ed era estate. diventati amici così.
bm Veramente era ottobre. E mi ricordo anche cosa indossavo, bm Poche settimane fa abbiamo acquistato un dipinto del XVI se-
pantalone kaki e camicia azzurra. Emiliano invece aveva dei colo, un ovale con la Madonna e un Bambino meraviglioso,
pantaloni militari, camicia batik e felpa rossa Adidas. Ci sia- ma in realtà quello che ci ha colpito è la trama della tela. Si ve-
mo dati appuntamento il giorno dopo ed Emiliano, lui dice per de la iuta, tanto è consumata. Bellissimo.
sorprendermi, era tutto in Alexander McQueen. es Questo per dire che il nostro stile mette a nudo le trame e le
ad: Nella Milano minimale di quegli anni, voi proponete il colore, e strutture del tempo, che poi significa fare un discorso sulla
invece del solito showroom aprite la casa in via Solferino. memoria e sulle radici. O sai da dove viene la cultura di Gio
es: La nostra era un’abitazione-studio e durante il Salone del Mo- Ponti, e quindi sei in grado di immaginare il suo mondo e sai
bile gli ospiti vivevano in prima persona l’atmosfera e il siste- fare del suo mondo una parte del tuo, o altrimenti Ponti è so-
ma del nostro stile, che nasce sempre da incontri di epoche di- lo un pezzo costoso messo in un salotto.
verse. Per noi è spontaneo mischiare un oggetto dell’Ottocen- bm Noi infatti non ricostruiamo un’epoca, non siamo dei citazio-
to con un pezzo di Magistretti, o uno di un autore anche me- nisti. Noi interpretiamo, e in questo inseriamo anche degli er-
no famoso. Anche perché all’origine di ogni progetto, ci sono rori, degli scarti temporali, che sono sempre voluti.
i nostri caratteri, diversi, io che amo la decadenza, e Britt che ad In questo momento qual è l’epoca che vi ispira di più?
è più “esatto”, più scientifico, più goethiano, infatti ha studia- es Gli anni ’60, quello snobismo sofisticato, appoggiare un qua-
to chimica e ama la letteratura e i viaggi. dro di Lucio Fontana a terra, un Andy Warhol. Erano an-
bm Mescolare epoche diverse è molto italiano. Anzi direi che il ni disinvolti anche nelle cose preziose, c’era un’aria ribelle e
gusto italiano è conoscere e valorizzare ogni strato del tem- sempre elegante, un po’ Yves Saint Laurent. Chi ha respirato
po. Quando sono arrivato la prima volta in Italia, a vent’anni quest’aria, magari in famiglia, la vive ancora oggi. Penso a una
per il mio Grand Tour, sono rimasto affascinato dalla foglia festa a Pantelleria, le donne con diamanti e abiti da sera, poi
d’oro delle pale del ’300. Ecco, questo strato d’oro è il simbolo a un certo punto arriva Charlotte Gainsbourg in jeans e ma-
di una manualità preziosa, di un’attenzione che diventa me- glioncino di cachemire color panna, ad agosto. Lei, la più chic
todo di lavoro e cultura. perché se ne è fregata di tutto.
es Britt ha scelto la parola fondamentale, cultura. E io met- bm Agli anni ’60 di Emiliano aggiungerei gli anni 2000 di Mila-
terei un aggettivo, la cultura deve essere sempre “persona- no. Questa città non è mai stata così bella come allora, quan-
le”, perché vuol dire trovare i propri maestri, di ogni epoca. do ci siamo incontrati. C’erano ancora i vecchi negozi, ne ri-
Britt è americano e ha studiato a Edimburgo. Io sono nato cordo uno di biancheria bellissimo in via Monte Napoleo-
ad Arezzo e se devo ricordare i miei due maestri dico Pie- ne, poi un baretto in zona Garibaldi dove andavamo a bere
ro della Francesca, con gli affreschi della Cappella Bacci, e un bicchiere di vino rosso, e vedo ancora le colonne con gli
Beppe Angiolini e la sua boutique Sugar. Alcuni rosa e az- specchietti. Adesso la città è stata asciugata dei suoi picco-
zurri dei nostri lavori vengono da Piero, e il senso del tem- li gioielli. Peccato.
po che passa e va amato, o temuto per questo, viene da Bep- es Le città non sono fatte solo dei monumenti dei vari Bernini
pe. Penso ai muri scrostati del suo negozio. Penso a una ca- e Borromini. Il tempo dell’arte e della vita, miei cari, è mol-
tasta di sedie sfasciate e sopra un vestito di Romeo Gigli. to di più. ○
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Un viaggio scintillante tra materiali d’archivio e tecnologie sensoriali. A Milano, una mostra
celebra l’evoluzione dell’icona Serpenti di Bulgari. Inarrestabile, ipnotica
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Una storia incredibile di coincidenze ed eccellenze lega un’ex abbazia in Francia
alla maison Louis Vuitton, che la restaura e la trasforma in atelier creativo
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C’è un filo che intreccia, in maniera mi- Sud: Vendôme. E subito la mente vola nel
steriosa e magica, storie lontane, e atten- cuore di Parigi, in una delle piazze più ico-
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de solo di essere preso tra le mani. Quan- niche del mondo, un nome ereditato dalla
do accade, si chiama destino. Questa è la dimora privata parigina del duca César de
splendida sensazione che si avverte nel Vendôme, nel luogo in cui Luigi XIV co-
leggere la storia dell’Atelier Abbaye Ven- struì in seguito Place Vendôme, quartiere
dôme, un’antica abbazia che Louis Vuit- in cui – destino vuole – Louis Vuitton aprì
ton ha restaurato per farne un nuovo la- la sua prima vetrina nel 1854, e, al nume-
boratorio specializzato in pelli preziose in ro 2 della piazza, la maison ha inaugurato
cui la maison realizza le sue borse. un negozio nel 2017.
sopra La lavorazione manuale della borsa Partiamo dal nome di questo luogo L’edificio, che compirà mille anni nel
Capucines di Louis Vuitton. in alto La facciata
dell’Atelier Abbaye Vendôme, con l’antico attraversato dal fiume Loira, tra la regio- 2032, si trova nel cuore antico della città,
Odobey Clock di nuovo in funzione. ne del Perche a Nord e la Petite Beauce a nel quartiere di Rochambeau, ed è stato
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
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Corcoran Magri Properties
è arrivata a Verona.
Ora tocca a te.
Troviamo assieme la tua casa nella città dell’Amore.
VIA OB E RD AN , 14 | VE RO N A, ITALY 3 7 1 2 1 | + 3 9 0 4 5 7 2 5 6 5 8 3 | C OR C OR A N MA G R I . C OM
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
La sobrietà inglese, i motivi ancestrali e l’eccellenza italiana. È la collezione Culture & Craft
che segna il debutto di Ozwald Boateng nel mondo dell’arredo insieme a Poltrona Frau
ster alla poltrona Vanity Fair, fino agli accessori Beautilities (cusci-
ni, tappeti, il gioco Mancala, omaggio alle radici Ashanti). La sua
cifra stilistica è evidente nell’uso di pelle goffrata, ispirata ai tradi-
zionali tessuti kente e ai colori vibranti tipici della cultura africa-
na. «L’opportunità di portare la mia competenza di moda maschile
nell’arredo è sempre stata la mia aspirazione», chiosa Boateng. ○
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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
L’ORA E IL POSTO
testo Elena Dallorso
FA S C I N O C L A S S I C O
Tradition automatico
CON DISTINZIONE
Personalizzazione ad hoc
Trecento anni di storia, cinque generazioni e futuro della maison. Dallo storico ban-
e due famiglie, gli Hausmann e i Frieling- co per la vendita restaurato allo chandelier
sdorf, Roma e il tempo, quello scandito da- all’ingresso, entrambi memoria del nego-
gli ingranaggi degli orologi, un progetto a zio in via del Corso, dove iniziò la storia di
« L’ I D E A È Q U E L L A D I
360°, immersivo ed evocativo insieme: Loft Hausmann & Co., alle due antiche casse-
GENERARE UNA COMMUNITY
è il nuovo hub dedicato alla cultura dell’al- forti con finitura effetto bronzo nella zona
ta orologeria aperto da Hausmann & Co. vendita concepita come un salone moder-
Foto: Stefano Pinci
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AD × CINELLI PIUME E PIUMINI
Con il sistema di
cottura intelligente
Celsius Cooking™
e la cappa
automatica
ElevateTM ASKO
entra in una nuova
era. Funzionalità
hi tech e un design
senza compromessi
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
In questo numero AD svela la nuova villa di Fedez e Chiara Ferragni sul lago di Como;
scopre un attico futurista in un edificio di Daniel Libeskind a Berlino; e vola in Francia,
dalla “scultura abitabile” di Claude Parent in Normandia, a Parigi, in una casa firmata
Hugo Toro, in un’altra Belle Époque con twist e infine in una dimora dalla storia unica
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Parigi
foto
testo
In un palazzo monumento storico, la trasformazione, sottile e totale, di una
Tommaso Sartori
Valentina Raggi
UNICUM
casa, tra restauri filologici e presenze attuali, come un certo Daniel Buren
ARCHITECTURAL DIGEST
sopra Nel salone, divani di Pierre Augustin Rose, pouf di B&B Italia e tavolini di Eric Schmitt, su tappeto in lana e seta di Halcyon Lake.
A sinistra, scultura appesa di Aaron Carter.
CASE
pagine precedentiSopra la porta della sala da pranzo una Allegoria delle arti: Poesia, tela montata su legno.
Nella stanza d’ingresso, un dipinto di Brook Andrew e una scultura di Eddie Peake.
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
Nella cosiddetta “sitting room”, console Eros in marmo di Angelo Mangiarotti (Agape), divani di Molteni&C, side table di Atelier STRAF
e tappeto di Halcyon Lake. Opere video a parete di Angelica Mesiti. pagina accanto La scala secentesca che porta all’appartamento.
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
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In soggiorno, divano di Pierre Augustin Rose e side table di Eric Schmitt. Opera di Polly Borland.
pagina accanto Sempre nel living divano di Rose, piantana di Davide Groppi e tappeto Halcyon Lake. Opere di Tony Clark.
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In sala da pranzo,
tavolo Hermès, sedie
Cab 412 di Mario
Bellini (B&B Italia),
lampadario custom
di Nathalie Ziegler
Pasqua (Galerie
Mougin). Antichi
dipinti alle pareti
e, sopra le porte,
allegorie di Pittura
e Scultura. Sulla
sinistra, intervento
site specific a righe
bianche e verdi di
Daniel Buren.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
Fu uno dei suoi primi progetti, lo fece per celebrare il Abbiamo fatto rifare le maniglie a mano in Belgio, so-
suo matrimonio con Anne Bodin nel 1668, era il mo- no in ottone come gli interruttori, in stile e dello stes-
mento in cui la sua carriera stava decollando e deside- so colore delle pareti, e siamo riusciti a creare canaline
rava mostrare il proprio talento, oltre a crearsi una ca- nascoste per l’aria condizionata». Non si direbbe, ma la
sa e uno studio qui. Dopo Hôtel de Sagonne, Jules Har- casa cela avanguardistiche soluzioni hi-tech. Per com-
douin-Mansart divenne l’architetto favorito di re Lui- binare l’involuro antico con la collezione d’arte moder-
gi XIV e progettò capolavori come Les Invalides, Pla- na – dal video di Bill Viola a opere di artisti australiani
ce Vendôme e parte dell’ampliamento della Reggia di – gli architetti scelgono di definire gli ambienti con cro-
Versailles, tra cui la famosa Sala degli Specchi. Scopri- mie: bianca la zona giorno, carbone la zona studio/sa-
re questa storia è stata una folgorazione per il team del- lotto che conduce alla camera padronale, come un lim-
lo studio australiano Wood Marsh, che ha avuto l’onere, bo cromatico tra le stanze pubbliche e quelle private, e
ma soprattutto l’onore, di far tornare a splendere un ap- corallo la sala da pranzo, dove, a sorpresa, tra dipinti di
partamento di Hôtel de Sagonne – IV arrondissement, allegorie secentesche arriva un intervento site specific di
vicino a Place de la Bastille – in- Daniel Buren con le sue tipiche
chinandosi alla Storia, ma con righe, bianche e verdone stavol-
mano contemporanea. ta. «Buren era entusiasta. Ci ha
«Abbiamo scoperto che raccontato di essere già stato qui
al bisnonno del progettista, una quarantina di anni fa per un
François Mansart, si deve il ter- lavoro che poi non andò in por-
mine “mansarda” e questo edifi- to. Ama questo palazzo».
cio presenta infatti questa pecu- La cucina, in legno e marmo
liarità sui tetti», racconta Randal Nero Marquina, nasconde elet-
Marsh, cofondatore dello studio trodomestici integrati. Mentre il
con Roger Wood. «Nel tempo il bagno padronale è un altro gio-
palazzo è stato suddiviso in ap- iello, un total look di sottili lastre
partamenti e questo, di circa 200 in marmo posate con una tecni-
metri quadrati, è stato acquista- ca ingegneristica per non grava-
to da un mio amico, grande av- re sull’appartamento sottostan-
vocato e collezionista d’arte di te: «Quello l’ha progettato Jac-
Melbourne, per ritirarsi a Parigi ques Garcia e conserva ancora
una volta in pensione. Gli inter- tutti gli elementi originari d’e-
ni erano in condizioni disastro- poca», svela Marsh. Lo studio di
se e lui mi ha detto: “Desidero architettura ha scelto anche ogni
qualcosa di bello e mai visto pri- arredo: «Esclusivamente azien-
ma. Costi quel che costi”». de di design europee, e un paio di
Parte così un progetto di am- pezzi disegnati da noi. Ogni scel-
modernamento e recupero filologico che richiede quasi ta stilistica è stata fatta per rendere questo luogo sceno-
cinque anni. L’edificio è infatti un monumento storico grafico, ma delicatamente», continua Marsh. Che con-
sottoposto ai più stretti vincoli di tutela, occorre muover- fessa di aver seguito il progetto durante la pandemia:
si in punta di piedi, ma riuscire ugualmente a far compie- «L’ho visto all’inizio e poi dopo cinque anni, un lavoro
re alla casa un salto temporale di quattro secoli. E la sfi- difficile da gestire a distanza ma avevo le persone giuste
da diventa una meravigliosa avventura. «Eccetto la ca- sul posto e il risultato è andato oltre le mie aspettative.
mera degli ospiti non abbiamo toccato il layout interno. Dopo un’esperienza così positiva abbiamo deciso di la-
Abbiamo coinvolto esperti per catalogare ogni dipinto vorare di più in Europa, e abbiamo già una commissio-
e dettaglio, e restaurarli, e rimuovere elementi postumi. ne per una casa privata su un’isola greca. Anche se do-
Il lavoro è stato davvero meticoloso, oltre 350 gli schiz- po aver lavorato su un appartamento di tale splendore
zi, è stata analizzata e studiata ogni singola giunzione. sarà difficile trovare qualcosa di più entusiasmante». ○
sopra Close up su un dipinto dell’artista Brook Andrew in ingresso. pagina accanto Il bagno, con rubinetteria Fantini,
è customizzato con un total look marmo realizzato con un ingegneristico procedimento: è in sottili lastre applicate
su pannelli in alluminio alveolare per alleggerire la struttura e non gravare col peso sull’impianto d’epoca.
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Parigi
L’armonia
testoMarina Hemonet
produzioneSarah de Beaumont
foto Matthieu Salvaing
dei
contrasti
Vicino al Parc des Buttes-
Chaumont, Hugo Toro ha
ripensato un appartamento
rimasto fermo agli anni ’60-’70
come una suite d’hotel. Con
una palette di colori potente
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Bois-le-Roi,
Normandia
Uno dei tre tetti della casa
si protende verso il cielo.
pagina accanto La panchina
di Florence Knoll (Knoll) si trova
direttamente sotto un dipinto
di Georges Borgeaud (1967).
RETTE
OBLIQUE
testo Oscar Duboÿ
foto Philippe Garcia
sopra Sulla scala rivestita in legno è appeso un dipinto a olio di Arthur Kampf. In primo piano, una scultura proveniente dall’Oceania
della fine del XIX secolo. pagina accanto Il mezzanino è arredato con un tavolo e una sedia di Hans Wegner (PP Møbler).
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sopra Di fronte al camino, due poltrone di Afra e Tobia Scarpa (B&B Italia).
pagina accanto In soggiorno, due divani Coronado di Afra e Tobia Scarpa (B&B Italia) e due tavolini
di Florence Knoll (Knoll). Il dipinto Gli emigranti è di Arthur Kampf (1900 circa).
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sopra La cucina presenta piastrelle d’epoca e stoviglie in porcellana Meissen Waldlaub. In lontananza si scorge il giardino naturale,
con il suo prato che ospita più di 40 specie di fiori selvatici. pagina accanto Aperta verso l’esterno, è stata creata una zona ufficio
con una scrivania da architetto, una sedia girevole e una Flag Halyard Chair, tutte disegnate da Hans Wegner (PP Møbler).
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sopra Nell’ingresso si trova una panca cinese di Hans Wegner (PP Møbler) sotto un dipinto a olio
di Arthur Kampf (1895 circa) intitolato Minatore. pagina accanto Aperta sul soggiorno, la sala da pranzo è arredata
con un tavolo Stayed e sedie Cow Horn di Hans Wegner (PP Møbler) e con porcellane di Meissen.
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SENZA
Il restyling sussurrato di una villa pieds dans l’eau intima ed elegante.
La comfort zone vista lago dei “Ferragnez”, la coppia social
che qui si protegge dal bailamme, celebrando un amore che resta
Como
a sinistraDivano
e poltrone su disegno
in tessuto Dedar.
Sgabello Luigi XIV
rivestito in stoffa
Pierre Frey. Applique
in vetro di Murano
(Galerie Glustin).
pagina accanto La
piscina a sfioro
e il motoscafo in
legno Raviolo, pezzo
unico di 8 metri.
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sopra La facciata nord della villa. Ai lati della scalinata, due obelischi in terracotta di inizio ’900. pagina accanto
La cucina in marmo arabescato e legno laccato e il tavolo in rovere sono stati progettati dallo Studio 13.1. Le sedie
in paglia di Vienna e tessuto anni ’50 sono di Paolo Buffa. Alle pareti, stampe vintage con motivi faunistici.
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PR O D OT TO E D I S TR I BU I TO D A C A L E FF I S. P. A . MA N TOVA I TA LI A
ARCHITECTURAL DIGEST B A C K S TA G E
HIGH SOCIETY
Foto: ©Jean-Pierre Vaillancourt per Charles Zana; ©Juliana Gómez Quijano per Side Gallery
Fa parte della prima collezione di mobili di alta Coffee table realizzato a mano da Francisco Jara- Portaborse richiudibile in acciaio formato da una
gamma autoprodotti da Zana la lampada da tavo- millo (Fango), in metallo e fibra di yaré, una radi- striscia di pelle Suede con o senza ricamo. Versa-
lo in pietra. Il paralume ruota orientando la luce. In ce spontanea che sostituisce il legno dell’Amazzo- tile, può essere collocato ovunque. Disponibile in
mostra a New York al Salon Art + Design. nia colombiana minacciato dalla deforestazione. molte eleganti finiture.
INFINITY H O L LY W O O D PIROSCAFO
Rugiano Home Interiors DV Home Molteni&C
La struttura della poltrona, in oro lucido o cromo Tavolino tondo con base in acciaio inox con fini- 30 anni fa Aldo Rossi e Luca Meda disegnavano,
nero, è costituita da una serie di tubolari metallici tura bronzo antico e top in marmo (nella foto), ma ispirati dalla facciata della Regione Umbria a Pe-
accostati e curvati. Il comfort è garantito dai ge- disponibile anche con piano in legno o in diversi rugia, questa versatile architettura domestica, og-
nerosi cuscini di seduta e schienale. tipi di marmo. Anche su misura. gi laccata in colore Spice e interni in eucalipto.
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Giochi Berlino
di luce
La futuristica
facciata in ceramica
con finestrature
asimmetriche e
inclinate dello Sapphire
di Daniel Libeskind.
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sopra In camera da letto la sedia Zefir di Baxter e la lampada da tavolo Atollo 237 di Vico Magistretti per Oluce trasformano
la console in spazio per la lettura. pagina accanto Nella zona giorno, Freytag ha combinato il divano Octave di Vincent Van Duysen
per Molteni&C con coffee table neri disegnati da lui.
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sopra Sulla loggia, davanti alla zona giorno, ci sono i mobili per esterni Ringer di Michael Anastassiades per Kettal.
pagina accanto Gioco di contrasti: gli oggetti luminosi trasparenti di Stefan Diez per Vibia galleggiano sopra il massiccio tavolo
da pranzo disegnato dall’architetto. Le sedie Romby di Gamfratesi con piede conico sono di Porro.
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a sinistra , dall ’ alto Un bagno per gli ospiti con lavabo in quarzite
Gabana davanti a un rivestimento in marmo Nero Picasso. Rubinetteria
di Vola. L’interior è caratterizzato dal legno di noce,
come in camera da letto, acciaio e otto tipi di pietra.
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Il posto preferito
dell’architetto: l’angolo
studio con la Zuma
Chair di Kelly Wearstler
che dà sul balcone.
Lampada Atollo 237
di Vico Magistretti
per Oluce.
A NATALE
REGALA UN LIBRO
DA SOGNO
Le 100 case piu belle d’Italia fotografate
in 40 anni di storia della celebre rivista
FILO NARRATIVO
Patricia Urquiola firma una serie di tavoli, conso- Progettato nel 1958 da George Nelson, l’Home Scrittoio agile con struttura portante in metallo e
le e scrittoi realizzati incollando a UV lastre di cri- Desk era stato pensato in origine per una fruizio- piano e cassetto in pannelli di particelle di legno
stallo extralight molato, sulla cui superficie c’è un ne femminile. Oggi risulta perfetto per gli spazi do- in classe E1 impiallacciato. Lo schienale in metal-
rivestimento di graniglia in vetro di Murano. mestici. Con vani multicolor. lo è rivestito con rigenerato di cuoio.
Console dal design leggero ed elegante che dialo- Scrittoio essenziale con struttura metallica e pia- Un tavolo tanto semplice quanto versatile, perfet-
ga con materiali e lavorazioni preziose. In ottone no in melaminico disponibile in vari colori oppu- to interprete della flessibilità che si chiede agli ho-
lucidato con la cornice incisa, il top è in noce con re in vetro temperato lucido o opaco. Il piedino in me office. Le gambe a cavalletto sono in acciaio, il
inserti in acero e intarsi in ottone. acciaio è regolabile. piano è in stratificato di legno.
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Nell’ingresso, dove le pareti sono state rivestite di velluto (Pierre Frey), il lampadario a soffitto
è Celestia di Afra e Tobia Scarpa. Sul seggiolino in marmo realizzato su misura, un vaso Medici
in ceramica firmato Bella Hunt & DDC Southway Studio. pagina accanto Nella sala da musica,
davanti a un arazzo belga del Cinquecento, l’opera in porcellana Le Souffle di Daphné Corregan.
Colpo
di teatro
Parigi
«Per questo appartamento, volevo qualcosa di molto te- mobili e quello che non ti va lo vendiamo», ha dichiara-
atrale, molto vivo, che facesse effetto fin dall’ingresso. to fin dall’inizio. Ossia, totale carta bianca all’architet-
Ho quindi optato per un velluto marron glacé alle pare- to. Alla fine, il 99% dei mobili sono stati venduti, ad ec-
ti, la creazione di un arco per sottolineare lo spazio, e di cezione di qualche perla vintage e di qualche arazzo an-
una vetrata per confondere la vista sul cortiletto, il tut- tico, per acquistare pezzi nuovi in case d’asta o online.
to associato a un lampadario a soffitto in tela di Tobia Risalenti al Cinquecento e Seicento, i molteplici arazzi
Scarpa di dimensioni imponenti. Analogamente, per punteggiano l’appartamento di tocchi storici.
il piccolo corridoio vetrato che permette la transizione Se l’architetto era inizialmente un po’ scettica all’i-
verso le camere, ho cercato di renderlo più atipico, con dea di riutilizzarli, ha finito per abbinarli a pezzi più
tende fru fru in uno spirito veneziano», spiega subito contemporanei, come la scultura di Daphné Corregan
l’architetto Marine Bonnefoy, incaricata di rinnovare intitolata Le Souffle, che assume tutto il suo significato
questo interno familiare di 360 metri quadrati. nella sala da musica, o l’opera in cera di Juliette Min-
Un arredamento più in linea con la personalità an- chin che decora una delle pareti del salone. Famosa per
ticonformista della proprietaria, che vi si era inizial- l’organizzazione di ricevimenti che accolgono tutta la
mente stabilita portando soltanto i suoi mobili, senza
riflettere più di tanto sull’architettura d’interni. Un ar- sot to Nel salone, davanti al tavolino Kyoto di
redamento che mescola anche le culture, dato che la Gianfranco Frattini, una poltrona Giorgetti e una
coppia di divani Eko di Christophe Delcourt.
signora è di nazionalità inglese, ma ha vissuto sia in Sul camino, la lampada Athena di Georgia Jacob e
Kuwait che in Italia. «Tu scegli quello che vuoi tra i l’opera in cera Oculus di Juliette Minchin.
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