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NUMERO 496.

GIUGNO 2023

CASE COME NOI


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seconda dell’equipaggiamento scelto e di eventuali accessori aggiuntivi. Ai fini del calcolo di imposte e di ecoincentivi statali che si basano sulle emissioni di
CO2, potrebbero essere applicati valori diversi da quelli indicati. Immagine di prodotto visualizzata a puro scopo illustrativo.
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ARCHITECTURAL DIGEST INTRO

Sommario

71

42
64
2 9 Editoriale 85
Foto: courtesy of the artists, TBA21 and Audemars Piguet; Sophie Garcia

33 Inventario
Galleria 4 2 L’arte a Venezia
4 6 In Australia, Highland House
64
Intercultura
Cucine
34
Maison Intègre recupera l’he- La convivialità a 360°: spa-
54
Un mondo a parte ritage artigianale del bronzo in zi destinati a cibi e ricette si
Splendidi splendenti aprono al resto della casa
Vicino a Biarritz rinasce una Burkina Faso
Due pezzi dei fratelli Campa-
dimora degli anni ’30 na si ricoprono di specchi per 71 112
i 10 anni degli Objets Nomades Disegnare con la natura Portata principale
40
Una nuova generazione di de- Cinque studi di progettazione
Immaginare il domani 57
signer co-crea con sole, mare, ci raccontano come cambia lo
La Biennale Architettura con- Lost in translation scenario della cucina
vento, rocce, alberi
tinua a interrogarsi su un futu- Bulgari apre a Tokyo il suo ot-
ro condiviso tavo hotel, perfetta fusione di
7 8 L’automotive di ultima era
Italia e Giappone

25
ARCHITECTURAL DIGEST INTRO

Sommario
120

132

142
119

Case
120 142 172
Radici profonde Puro Brasile E luce fu

Cover: Marina Denisova. Foto: Mattia Aquila; Marina Denisova; Ruy Teixeira
I designer Garcé & Dimofski Passione, ricerca, ossessione: Una scenografica ristruttura-
hanno ristrutturato un appar- pezzo dopo pezzo, l’arte locale zione trasforma un’imponente
tamento in un edificio pomba- dà il ritmo a questa casa brownstone del 1873 in una ca-
lino, tra storia e funzionalità sa unica e radiosa
152
132 Gioco di squadra
Ieri, domani
Nel cuore verde della Sicilia, il
La sofisticata residenza in
Florida del campione di polo Backstage In copertina:
Nella casa a Lisbona
dei designer Garcé & Di-
Castello Grimaldi conserva le Nacho Figueras e sua moglie. Idee, oggetti, materiali ispira-
mofski, letto su misura,
antiche memorie, legandole a Cavalli compresi ti alle case di questo numero sedia di Axel Einar Hjort
un intervento contemporaneo e lampada di Garance
162 1 3 1 Heritage Vallée. A parete, opera
1 8 3 Nuovi totem di Alexander Mignot.
Love theme
Fuori Francoforte, una casa
mid-century con l’estro e il gu-
sto del passato e l’arte e la vita
di una nuova famiglia 1 8 4 Flashback

26
ARCHITECTURAL DIGEST E D I TO R I A L E

CASE COME NOI


Francesca Santambrogio
Head of Editorial Content AD Italia

E siamo già in estate. Pochi giorni e inizierà la stagione che porta un meraviglioso speciale. A Lisbona c’è un pane buonissimo, si
tutto a maturazione. Anche i nostri desideri. Di cambiamento. Di chiama Pão de Mafra e ha lo stesso profumo, fragrante e fresco,
raccontarci in modo diverso. Di essere profondamente noi stes- della casa di una coppia di designer, Garcé & Dimofski. Solo il
si e di crescere insieme alle nostre case. “Dì, non è bello, quan- necessario, leggerezza compresa, e nulla di troppo. A San Pao-
do fa giugno, vedere entrare nei granai carri enormi pieni di fie- lo anche Edmar Pinto Costa ha chiesto a Federico Concilio un
no? Sentire l’odore di ciò che cresce? Vedere tanto grano, pen- restyling che fosse minimale e generoso, nel senso di trasfor-
sare che quel grano sarà del buon pane”, immaginava Arthur mare un appartamento in un museo di arte popolare brasiliana.
Rimbaud. Ed è proprio “un altro modo di immaginarci” il tema Il risultato è magnifico e mi piace ricordare che l’edificio nel qua-
di questo numero, che prende il via da uno degli appuntamen- le è nato il “museo” di Edmar è un progetto di Giancarlo Palan-
ti più importanti dell’anno, la Biennale Architettura di Venezia. ti, maestro italiano del Razionalismo con studio insieme a Lina
Da Venezia e anche dalle sue straordinarie mostre di fotografia, Bo Bardi. Cambio di sapori, siamo a Brooklyn, un attimo dopo
Ugo Mulas e l’archivio Condé Nast, “ci immaginiamo” in Bur- a Francoforte, quindi in Florida, e non so come sia il pane qui,
kina Faso, perché è qui che Maison Intègre ha creato una colle- ma la residenza di Nacho Figueras, campione di polo, e di sua
zione di mobili in bronzo insieme agli artigiani locali e a un de- moglie Delfina Blaquier è splendida. Tutto intorno, acqua, airo-
signer come Noé Duchaufour-Lawrence. ni e prati verdissimi. Intorno al Castello Grimaldi, ridisegnato
Tenendo la Serenissima alle spalle, possiamo scegliere: di- da Andrea Perra, si stende invece uno dei più grandi agrumeti
Ritratto: Giampaolo Sgura

rigerci a Biarritz dove Villa Magnan, anni ’30, è tornata in vita, di Sicilia. Era tradizione che d’estate le famiglie nobili lascias-
oppure partire per Sidney dove gli Other Architects hanno ascol- sero i palazzi per seguire i lavori della campagna. In lontananza
tato la natura e hanno capito che i 360° di vista sulla cima di una si vede l’Etna, intorno a noi profumo di gelsomini e zagare, in-
collina non sono sempre il posto migliore per costruire un sogno. tensissimo. Ovvio, anche il pane di queste terre profuma di sto-
Possiamo essere più delicati e discreti. E magari antichi. E ma- ria e bellezza. Ci perdoneranno le nostre case di città, ma al mo-
gari cuocere il nostro pane nelle nuove cucine a cui dedichiamo mento non sentiamo proprio la loro mancanza. ○

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Redazione: 20123 MILANO — Piazzale Cadorna 5 — Tel. 0285611 — Fax 0285612698


ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Questo numero di AD esplora le nuove frontiere della creatività. Con un focus


sulla Biennale Architettura di Venezia, una panoramica sui designer
che co-creano con la natura, avventure artigianali dal Burkina Faso a Biarritz
e l’heritage di grandi maison al servizio dell’arte del saper fare

33
ARCHITECTURAL DIGEST

U
Nel living, la serie di tre arazzi tessuti
a mano in lana e cotone di Damien
Poulain Childhood is the beginning
of a Poem I, II, III. Tutti gli arredi
della villa, compreso il pianoforte,

N
sono stati acquistati dai proprietari
in mercatini dell’antiquariato.

A
M
O P
N A
D R
O T
E
testo
Elena Dallorso
foto
Melvin Israel

A pochi passi
da Biarritz e
dal suo
glamour
aristocratico,
una dimora
degli anni ’30,
abbandonata
per quasi un
secolo,
rinasce per
ospitare e
incantare gli
amanti del
tempo lento
e della
bellezza

34
GALLERIA

35
ARCHITECTURAL DIGEST

a sinistra Un angolo del living


con l’arazzo di Damien Poulain
Childhood is the beginning
of a Poem III. sot to L’arazzo
di Filipe Jardim, Jardin Majorelle.

Fuggire dall’orrore, fuggire dalla guerra civile. Il confine è a po- immergersi in una favola romantica di rinascita ed energia vitale.
chissimi chilometri, ma qui si parla già un’altra lingua, qui è un «Ho abitato per sette anni in questa zona e sono stata ospite a Vil-
altro posto, un altro mondo. Quello dove il marchese di casa Ri- la Magnan molte volte», dice Hélène D’Apote, fondatrice di Apa-
era (fratello dell’allora regina di Spagna e padre di Fabiola, regi- ra Studio (acronimo di “Art par Artisans”), un passato come pro-
na consorte del Belgio) decide di rifugiarsi in un auto-esilio do- duttrice di musica classica e un presente di talent scout ed “edi-
rato, onirico, in una villa al centro di una proprietà grandissima trice” di arazzi artistici in cui il mondo dell’arte e quello della tes-
verde di boschi e di giardini, dove della vicinissima costa atlanti- situra tradizionale si incontrano.
ca con il glamour aristocratico di Biarritz si sentono solo gli echi. Anche in questo caso i canoni della favola classica, con hap-
Qui è un mondo a parte dai tratti un po’ Art Déco un po’, e ori- py ending: l’incontro, l’amore e il matrimonio con l’artista e il-
ginalmente, minimalisti che si chiama Villa Magnan, costruita lustratore brasiliano Filipe Jardim che le apre gli occhi, la mente
per i suoi nobili abitanti fra il 1927 e il 1931. E lasciata, per oltre ot- e il cuore su un mondo visivo e culturale più ampio. «Durante i
tant’anni, vuota e abbandonata. La sua nuova vita, quasi cent’anni miei viaggi in Brasile, mi sono innamorata degli arazzi tessuti a
dopo la prima, la deve a una coppia spagnola che ne ha fatto una metà del secolo scorso (Kennedy Bahia, Jean Gillon, Genaro de
casa per sé, ma soprattutto per tutti quelli che, come loro, vogliono Carvalho e Jacques Douchez) e la ricerca su questo movimento

36
GALLERIA

«Questa è una casa di famiglia,


con cose belle e altre meno belle.
Niente di trendy, ma il lusso è
estremo» H é l è n e D ’ A p o t e

a sinistra
Alla parete l’arazzo
di Eduardo Sancinetti
Olhando para o sol.

37
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

sopra , da sinistra Damien Poulain, gli arazzi Childhood is the beginning of a of a Poem I, II, III in lana e cotone, di Damien Poulain: «Questi tre arazzi sono il
Poem II e III in lana e cotone. In giardino, gli arazzi Childhood is the beginning frutto di ricordi d’infanzia fatti di strisce colorate che popolano la mia mente».

ha fatto nascere in me l’idea di tradurre proprio in arazzi le ope- scultura di una scimmia all’ingresso, piastrelle Art Déco e poltro-
re di Filipe e di modernizzare la tradizione tessile attraverso il la- ne di design (da Pierre Paulin a Gaetano Pesce, a Claude Lalan-
voro di altri artisti contemporanei, riscattando e rivendicando, ne). L’atmosfera stravagante è già nel portale neoromantico, con-
nel mondo frenetico in cui viviamo, una lentezza e un savoir-fai- cepito nello stile di un’antica rovina, che svela un grande parco
re antico, senza tempo», racconta. con alberi giganti. La facciata principale, con i suoi tre archi in
«Villa Magnan mi è sembrata, proprio per il suo carattere stile spagnolo, cela il grande foyer, dove tonalità di rosa e volu-
atemporale e sognante, la quinta teatrale perfetta per gli arazzi di mi armoniosi si aprono su un susseguirsi di sontuosi salotti e sa-
Apara: pareti in colori accesi ma sbiadite dal tempo, ruvide, ma- le da pranzo. Le linee architettoniche della villa, sorprendente-
teriche e decadenti come in un film di Visconti, che sanno sotto- mente minimaliste per l’epoca, sono caratterizzate da un rappor-
lineare il contrasto con le geometrie tessute a telaio e ribadisco- to sfalsato volume-proporzione in cui le pareti sembrano essere
no il concetto alla base dell’ospitalità della villa: questa è una ca- state progettate per non contenere alcun mobile o qualsiasi co-
sa di famiglia, con cose belle e altre meno belle, com’è normale. sa che ingombri visivamente lo spazio in cui sembra di fluttuare.
Niente di trendy, ma il lusso è estremo: tra queste pareti non sai La gente che viene a Villa Magnan la chiama magia, quell’e-
mai dove sei né in che epoca». Vecchi pavimenti in parquet Chan- nergia gentile e benevola che sente. Viene una volta e torna
tilly e toni rosa Barragán, una statua sacra in legno e l’irriverente sempre. Come Hélène. ○

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“Creation”
Wildlife Photographer
of the Year 2021
Grand Title winner
© Laurent Ballesta

A Fifty Fathoms is for eternity.


Launched in 1953, the Fifty Fathoms is the first
modern diver’s watch. Created by a diver and
chosen by pioneers, it played a vital role in the
development of scuba diving. It is the catalyst
of our commitment to ocean conservation.
ARCHITECTURAL DIGEST

Foto: Archivio Venini, B Marco Cappelletti © Palazzo Grassi, Pinault Collection, © Rudolf Stingel, courtesy of Gagosian Gallery; © Vyacheslav Pak, courtesy of ACDF; Ugo Mulas. Russia 1960 ©Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio
Immaginare il domani
Dentro e fuori dai Giardini e dall’Arsenale, la Biennale
Architettura continua a interrogarsi su un futuro condiviso
testi Elena Dallorso e Valentina Raggi

Ugo Mulas, Milano–Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli; Matteo De Fina; François Fernandez, courtesy of Simone Fattal; Adam Rouse; © Condé Nast. Render: Carlo Ilotte. Ritratto: Giacomo Bianco
1. Maestri d’arte
Punta della Dogana

Attraverso le migliori opere della Pi-


nault Collection, la mostra Icônes
riflette sullo statuto dell’immagine
nella contemporaneità. Con pezzi,
performance e installazioni di Lucio
Fontana, Rudolf Stingel e Danh Vo
(entrambe sopra), Philippe Parreno,
tra i tanti big. Fino al 26/11.

2. Terra per sempre Unbuild Together: Archaism vs. Modernity è il titolo e tema del Pa-
Padiglione Uzbekistan/Arsenale diglione della Repubblica dell’Uzbekistan curato da Studio KO.
Un progetto di ricerca sulle rovine delle qalas, antiche fortezze
come la Toprak Kala (sopra) e sulle possibilità offerte dalla ter-
ra per la costruzione, in particolare l’antica “arte” dei mattoni.

4. Caleidoscopio
Procuratie Vecchie

The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential di Arthur


Duff all’Art Studio, nella Casa di The Human Safety Net,
crea forme luminose che si ispirano alle xilografie giap-
ponesi dell’800 di fuochi d’artificio, che rendono parte-
cipe l’occhio “affamato” di chi guarda (fino al 10/3/2024).
3. Visioni
Le Stanze della Fotografia

5. Emozioni vitree
Le Stanze della Fotografia, nuovo Le Stanze del Vetro
centro espositivo di Marsilio e Fon-
dazione Giorgio Cini sull’Isola di San
Giorgio Maggiore, ospita Ugo Mulas. Così belle da essere prorogate fino al 9/7 le due grandi
L’operazione fotografica (fino al 6/8): installazioni della mostra Venini: Luce 1921-1985, il Vela-
centinaia di opere, molte inedite, per rio realizzato per Palazzo Grassi e il grande lampadario
i 50 anni dalla scomparsa del mae- a poliedri di Carlo Scarpa per Italia 61 a Torino (sopra).
stro. Sopra, Russia, 1960. Da non perdere, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

40
GALLERIA

6. Mediterraneità
Ocean Space

Due installazioni ad hoc, di Simo-


ne Fattal (a lato Ziqqurat) e di Pe-
trit Halilaj & Álvaro Urbano, per Thus
waves come in pairs, a cura di Bar-
bara Casavecchia, interpretano gli
obiettivi di The Current III, iniziati-
va che sostiene progetti e voci sulle
sponde del Mediterraneo. 7. Come eravamo
Palazzo Grassi

400 tra illustrazioni e fotografie


8. Fab Lab dell’archivio Condé Nast nella mo-
Time Space Existence stra Chronorama. Photographic Tre-
asures of the 20th Century, che ri-
flette sul linguaggio fotografi-
co e la cultura di un secolo (fino al
7/1/2024). Sopra, una fotografia di
Paul Himmel.

Tre sedi – Palazzo Bembo, Palazzo Mora,


Giardini della Marinaressa – per la se-
sta edizione della collettiva promossa
dall’European Cultural Centre (ECC)
che stavolta indaga la sostenibilità so-
ciale e ambientale coinvolgendo un
gruppo internazionale di architetti, de-
signer, artisti, accademici e fotografi.
Non una mostra, ma un laboratorio at-
tivo. A lato, High Desert Retreat, Aidlin
Darling Design, di Adam Rouse. 10. Azioni attive
Padiglione Italia

Il titolo voluto dai curatori, Fosbury


9. Cambiamenti possibili Architecture, è il programma: Spa-
ziale. Ognuno appartiene a tutti gli
Yasmine Mahmoudieh altri mette in scena le migliori ricer-
che di progettisti italiani under 40.
Una visione dell’architettura come
pratica di ricerca multidisciplinare,
collettiva e collaborativa.

L’architetto e imprenditrice Yasmine Mahmoudieh porta a


Venezia l’installazione Metamorphosis, un’indagine cre-
ativa e fattiva sulla sostenibilità. Con pezzi stampati in Vai su ad-italia.it
3D in plastica riciclata e in micelio, che danno vita a tre per approfondimenti
stanze, tra le quali un bar. Nei suggestivi spazi all’inter- e nuovi indirizzi
no della Scoletta dei Battioro e Tiraoro sul Canal Grande. veneziani

41
ARCHITECTURAL DIGEST

Una luna a forma di uovo, una manta musicale e una ninna nanna. Álvaro Urbano
e Petrit Halilaj riflettono sull’universo umano e naturale con
una suggestiva installazione site-specific nella chiesa di San Lorenzo a Venezia

PERFORMANCE
testo Arantxa Neyra

Le gondole arrivano da diversi canali di è palcoscenico della Biennale Architettu-


Venezia, e si fermano in campo San Lo- ra. Dalle barche scendono una ventina di
renzo. Proprio di fronte alla scalinata del- musicisti, tutti vestiti di nero, tutti resi-
la chiesa, un edificio in mattoni rossi del denti nei sestieri di Venezia, che seguo-
IX secolo, ristrutturato nel XVII, in cui, no due grandi gabbiani che fanno da ceri-
narra la leggenda, volle essere sepolto monieri. Quei gabbiani, sotto un realisti-
Marco Polo e che oggi, ormai sconsacrato, co travestimento di piume bianche e nere,

42
GALLERIA

sono il madrileno Álvaro Urbano (1983)


e il kossovaro Petrit Halilaj (1986), gli
artisti autori dell’installazione Lunar
Ensemble for Uprising Seas, nell’ambito
della mostra Thus waves come in pairs
da Ocean Space, coprodotta da TBA21–
Academy e Audemars Piguet Contem-
porary, in corso nella chiesa fino al 5
novembre 2023. Solo quando i gabbiani
danno l’ordine, le porte si aprono. En-
trano i musicisti.
All’interno non ci sono violini e
oboi, contrabbassi o trombe ad aspet-
tarli, ma enormi creature d’acqua, di
terra o d’aria, fatte di alluminio, che
con le loro pelli, piume e scaglie metal-
liche si riflettono nelle altissime pareti
e prendono vita (e voce) quando vengo-
no manipolate dagli umani.
Solo quando tutti sono in accordo
e si coordinano, nasce l’armonia. Ar-
pe-medusa, razze con carillon e altre
specie di anfibi che sembrano bloccate
in una fase evolutiva pre-darwiniana:
così il duo di artisti di base a Berlino ha
immaginato un ecosistema che danza
su una melodia ispirata ad Ay mi pesca-
dito (Oho pesciolino non piangere più nel
film Capitani Coraggiosi, dal romanzo
omonimo di Rudyard Kipling), la can-
Foto: courtesy of the artists, TBA21 and Audemars Piguet

zone che la nonna di Álvaro gli cantava


quando era bambino e che racconta co-
me tutti i pesci vanno a studiare in fon-
do al mare modi di sopravvivenza e di
appartenenza.
Questo tipo di “spettacolo carne-
valesco”, come lo descrive Álvaro, ha
a che fare con la sopravvivenza (e la
convivenza). «Parla della necessità di
ascoltare, non solo gli altri esseri uma-
ni, ma anche altre specie, le piante, gli sopra , dall ’ alto Al soffitto è appesa una grande a c c a n to Le opere dell’installazione
pa g i n a
scultura a forma di uovo, sospesa sulle creature Lunar Ensemble for Uprising Seas in alluminio
animali e l’oceano», spiega. Quando marine e terrestri in alluminio. La scultura vista dal riciclato, di fronte all’altare della Chiesa di San
non vengono attivati (accadrà una volta basso è perfettamente rotonda ed evoca la Luna. Lorenzo, a Venezia.

43
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

«L’installazione parla
della necessità
di ascoltare, non solo
altri esseri umani,
ma anche altre specie,
le piante, gli animali e
l’oceano» Á l v a r o U r b a n o

al mese), i 42 strumenti riposano sotto


una scultura della luna piena, realizza-
ta con un materiale molto simile a quel-
lo delle pareti.
Vista dal basso è perfettamente ro-
tonda, ma in realtà ha forma di uovo.
Come spiega Halilaj, è ispirata ad arti-
sti come Piero della Francesca, ma ha
anche connotazioni personali, e strizza
l’occhio a lavori precedenti di entrambi.
Questa, anche se sono una coppia nella
vita, è la prima volta che lavorano insie-
me. E di certo non sarà l’ultima. ○

sopra Gli artisti Petrit Halilaj e Álvaro Urbano,


autori di Lunar Ensemble for Uprising Seas.
a destra , dall ’ alto Le enormi creature d’acqua,
di terra e d’aria realizzate per l’installazione da
Ocean Space, a cura di Barbara Casavecchia.

44
SOFI / BED
design_Carlo Colombo

ROMA / COFFE TABLE


design_AL Studio

TRALERIGHE / WALLPAPER
design_Gumdesign

lo stato
delle idee /
the state of
ideas
ARCHITECTURAL DIGEST

46
GALLERIA

Gli Other Architects di Sydney avrebbero


potuto far sì che il loro primo progetto
svettasse in cima a un colle. Ma hanno
preferito volare basso. Per fortuna

NUOVE
PROSPETTIVE
testo Andreas Kühnlein

Se si costruisce una casa su una collina, la si pensa sulla sommi-


tà, dove la vista è aperta e i tramonti salutano il giorno che ne se
va. Ma Grace Mortlock e David Neustein, dello studio australiano
Other Architects, hanno scelto l’opposto, sebbene quel punto sul-
la collina sembrasse così ovvio. Dovevano costruire un cottage per
una coppia di Sydney, gente dello spettacolo nota al pubblico tele-
visivo australiano. Il luogo: un piccolo paradiso, un vecchio terre-
no agricolo nelle Highlands meridionali, non lontano da Sydney,
e la predetta collina, il punto più alto della zona. In alto: panorama
a 360 gradi, vista sul mare e, alle spalle, terreno da pascolo. «In ef-
fetti qui era tutto perfetto», racconta David Neustein.
Tutto tranne quella casetta là, ai piedi della collina, una co-
struzione avanti negli anni, mal eseguita e senza fascino alcuno.
Un architetto ben più famoso degli Other Architects ha pratica-
mente già in tasca la commessa per costruire il nuovo edificio. La
sua proposta: una posizione spettacolare sul punto più alto della
tenuta. Mortlock e Neustein si trovano a parlare con i committen-
ti quasi per caso, e arriva un invito a visitare il sito e a scambiarsi
qualche idea. E poi, del tutto inaspettata, la richiesta: una casa al
posto della vecchia e con le sue quasi identiche, alquanto modeste,
dimensioni; l’interno un unico spazio di grande flessibilità, sulla
falsariga delle antiche fattorie della regione, in cui la sfera priva-
ta era niente e l’utilizzo ottimale degli spazi era tutto. I proprietari
vogliono un luogo per sé e non per ricevere ospiti, la dimensione
pubblica è irrilevante per loro. Per contro: è fondamentale instau-
rare un dialogo con il luogo, con vedute panoramiche, punti pro-
spettici, viste incorniciate. C’è una piccola costruzione a un pia-
Foto: Clinton Weaver; Ritratto: Charles Dennington

no che in precedenza fungeva da atelier dell’artista che viveva qui,


adesso è l’home office della coppia. Determina anche l’altezza del-
la casa principale e nella sua semplicità scandisce l’intero progetto.
Questa è la prima costruzione di Other Architects, la cui carriera
fino a ora ha avuto un decorso insolito: un invito alla Biennale di
Chicago del 2015, quando sono ancora universitari, e lo sviluppo

a destra , dall ’ alto La parte del protagonista spetta al giardino.


Le aperture simili a periscopi fanno entrare la luce nelle stanze.
pagina accanto L’accesso a Highlands House è dato dai resti
della costruzione precedente. «Si oltrepassa la casa vecchia
per raggiungere la nuova», dice la progettista Grace Mortlock.

47
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

sopra , dall ’ alto «I committenti non volevano nulla più di quanto fosse necessario. In questo modo è stato preservato ciò che rende così affascinante questo
luogo», dice David Neustein. È così che è nata questa casa a un piano, con mobili fatti a mano, come il tavolo qui sopra di Simon Ancher, gli infissi in legno
e le aperture abilmente posizionate. Niente corridoi, né spazi privati. I pavimenti sono in travertino, che prosegue all’esterno senza soluzione di continuità.

48
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

STUDIO DI ARCHITET TURA


Other Architects

David Neustein e Grace Mortlock hanno fondato


il loro studio di architettura in contemporanea
con un invito alla Biennale di Chicago del 2015.
«Nonostante siamo architetti, cerchiamo di fare
meno architettura possibile. Soprattutto, non più
di quanta ne abbia effettivamente bisogno il sito».

«Volevamo un’esperienza
completamente diversa, che ben
si adattasse a questa natura»
Other Architects

di idee per luoghi pubblici, appartamenti e cimiteri – «un settore


trascurato in Australia, sebbene abbia un orizzonte temporale di
150, forse 200 anni», dice Neustein. Ma questa casa, la Highlands
House, deve durare più a lungo.
Inizialmente concepita come meta per il fine settimana, og-
gi è l’abitazione principale dei due proprietari. La ritmica degli in-
terni non è data dalle pareti, ma da mobili e opere d’arte disposti
in modo mirato, dall’allineamento delle finestre e da una serie di
aperture nel cielo simili a periscopi, che portano luce fin nell’ango-
lo più recondito e anche sul retro della casa, completamente chiu-
so. Quando hanno ricevuto la conferma, Neustein e Mortlock si
trovavano a Marfa, sopraffatti dalla luminosità degli spazi creati
da Donald Judd. Una luminosità che hanno trasferito a loro modo
qui. «Non volevamo un appartamento cittadino spostato in cam-
pagna. Ma un’esperienza completamente diversa, che ben si adat-
tasse a questa natura». Per far quadrare il bilancio energetico in
questo spazio fluido utilizzano pannelli in legno prefabbricati so-
pra un basamento in calcestruzzo. Dei gradini fatti con travi recu- sopra Le stanze della casa apparentemente prive di finestre pescano
perate dalla vecchia costruzione conducono in cima alla collina. invece luce da tagli nel soffitto ispirati dalle opere di Donald Judd
a Marfa. in alto , a sinistra In tutte le direzioni, la Highlands House
Dove oggi c’è una panchina. E nient’altro. ○ incornicia viste discretamente calibrate, come questa sul giardino.

50
AD × CONTE

Tra Oriente e Occidente


Il brand Conte da anni produce arredo di fondatore e Amministratore Delegato
alta gamma per il comfort e il riposo: letti, del brand – creare proposte firmate da
materassi e complementi per la zona notte nomi di fama internazionale che possano
e una serie custom di letti tessili. Negli sempre dialogare tra loro”. La grande
ultimi anni, la proposta si è estesa ad altri novità 2023 è Tako, collezione disegnata
elementi declinabili anche nel living: chaise da Setsu & Shinobu Ito + Leonardo
longue, poltrone, pouf, panche, scrittoi, Mercurio: sintesi tra il design minimale e
tavolini e specchi. Merio della maestria organico giapponese e l’eleganza italiana.
artigianale e produttiva messa a punto “Volevamo una collezione ‘borghese’
in quasi trent’anni grazie a designer di contaminata da influenze orientali.
talento come Marzia e Leonardo Dainelli, Ci siamo rivolti a Setsu & Shinobu Ito
Il letto Cricket di Dainelli Studio,
novità Conte presentata alla Design Enrico Cesana e Joe Garzone. “La filosofia e Leonardo Mercurio, perché da anni
Week 2023. dell’azienda? – spiega Ferdinando Conte, coniugano al meglio il design orientale
con lo stile italiano. A livello progettuale
abbiamo chiesto elementi con materiali
diversi come il legno, la pelle, i metalli
e i marmi… e collocabili non solo in
ambito notte ma ovunque nella casa”.
La collezione, realizzata abbinando
alla perfezione materiali come legno,
marmo, metallo, tessuto, pelle e vetro, è
composta da letto, armadio/mobile bar,
scrittoio, specchiera e da due tipologie
di comodino. “Le novità stilistiche? Un
armadio free-standing anche in versione
mobile-bar, con forme arrotondate e
alto tasso di customizzazione. Con la
stessa idea è stato progettato anche il
letto, la cui cornice in massello curvato
abbraccia la spalliera e le parti imbottite”.
Il concept di Tako si basa sul cerchio e il
quadrato, elementi da cui scaturiscono
nuove forme per addolcire la razionalità
delle forme geometriche con curve
avvolgenti e sinuose. E non è finita: al
Salone 2023 Conte ha presentato il letto
Cricket di Dainelli Studio, che completa
la collezione del 2022, e Pillow, letto Lanciate all’ultima design
di Corrado Dotti che unisce comfort e
stile in un unico prodotto dalle forme week milanese, le ultime
sofisticate collezioni di Conte
combinano magistralmente
estetica giapponese ed
eleganza italiana

arrotondate, imbottiture in memory foam Altre novità Conte: sopra, mobile


bar Tako. A fianco, la specchiera del-
e rivestimento ricercato. Operazione di
la nuova collezione Tako.
successo quella della kermesse milanese:
“La design week è un meeting place con
la nostra clientela internazionale. L’ideale
per presentare le novità e dialogare con i
professionisti sulle nostre politiche stilistiche.
Nella prossima fashion week di settembre,
invece, presenteremo in collaborazione con
lo studio 13.1 degli architetti Filippo Fiora e
Federico Sigali , un concept store di prodotti
100% taylor made: rampa di lancio per la
nuova contract division dell’azienda”, chiude
Ferdinando Conte.
ARCHITECTURAL DIGEST

Due pezzi iconici disegnati dai Fratelli Campana per la collezione


Objets Nomades di Louis Vuitton si ricoprono di specchi e finiture metalliche.
Per celebrare 10 anni di collaborazione, preservando le tradizioni

SPLENDIDI SPLENDENTI
testo Hannah Martin

«Uno specchio è un invito a entrare in un altro mondo», afferma


il celebre designer Humberto Campana, i cui straordinari lavori
(in gran parte realizzati con il fratello Fernando, scomparso nel
2022) fanno viaggiare con la fantasia.
Durante il nostro incontro ci ha parlato del finish argento che sopra Lo Specchio
ha scelto per due nuovi oggetti della serie Objets Nomades di Louis Bomboca riprende
Vuitton. Presentati alla Milano Design Week in aprile, rivisitano l’esuberante design
originale del Bomboca
prodotti di successo della maison come fossero opere d’arte, per Sofa (ispirato alle
rendere omaggio ai dieci anni della collezione. caramelle brasiliane)
e lo trasforma in una
Di queste superfici riflettenti Campana dice: «Hanno qualco- scultura lucente.
sa di celebrativo, è come una festa». Quando, nel 2015, i Fratelli a sinistra Uno schizzo.

54
GALLERIA

«Noi e Louis Vuitton vogliamo


preservare la manualità,
l’amore che si mette nel creare
qualcosa che verrà tramandato»
Humberto Campana

sopra Il guscio traforato e i cuscini della Disco Cocoon sono stati


ricoperti da un mosaico di oltre 10.000 tessere a specchio posizionate
a mano. a destra Uno schizzo. sot to Il designer brasiliano Humberto
Campana. Gli Objets Nomades hanno appena compiuto 10 anni.

Campana hanno creato la loro prima sedia, l’ormai iconica sedu-


ta sospesa Cocoon ispirata alle liane delle foreste brasiliane, l’a-
vevano realizzata con fibra di vetro a formatura sottovuoto, e ri-
vestita in pelle finissima.
Foto: Philippe Lacombe / courtesy Louis Vuitton. Ritratto: Malaka Studio / courtesy Louis Vuitton

La nuova versione rivisita questo “omaggio alla natura” con


10.000 tessere a specchio, che risplendono come una disco ball.
Il Bomboca Sofa, il divano deliziosamente tondeggiante del 2017,
invece, è da sempre formato da cuscini removibili che sembra-
no caramelle. «Una scatola di cioccolatini è scultorea, bellissi-
ma», riflette Campana. «Evoca ricordi d’infanzia». Oggi il diva-
no diventa più glam: la struttura è in resina, spruzzata di verni-
ce metallizzata.
Ricordando la collaborazione decennale con Louis Vuitton,
Campana dice: «Siamo come una famiglia. Abbiamo lo stesso
Dna». Il designer e la maison del lusso francese, spiega, condivi-
dono una causa comune. «Vogliamo entrambi preservare le tradi-
zioni che stanno scomparendo: la manualità, l’amore che si met-
te nel creare qualcosa che non sparirà, ma verrà tramandato di
generazione in generazione».
Le nuove rivisitazioni 2023, prodotte in edizioni limitate di
otto pezzi, portano le creazioni funzionali dei Fratelli Campa-
na nell’ambito della scultura. «Il nostro lavoro è sempre stato un
trait d’union fra l’arte e il design», spiega Campana, che avverte
che nessuna di queste special edition è stata creata per sedersi,
anche se i più coraggiosi potranno provarci, sottolinea con ma-
lizia, «giusto per il tempo di un selfie». ○

55
TESSUTI | CARTA DA PARATI | PASSAMANERIA

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ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Apre a Tokyo l’ottava gemma dell’ospitalità Bulgari: una perfetta fusione


fra design italiano e tradizione giapponese. Nel segno dell’eccellenza

LOST IN TRANSLATION
testo Alessandra Pellegrino

57
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

a destra L’arredamento della lobby lounge è


interamente realizzato in Italia e progettato dallo
studio ACPV per marchi come B&B Italia, Maxalto
e Flexform. sotto Antonio Citterio e Patricia Viel
di ACPV, la firma di tutti gli Hotels&Resorts della
maison. pagina precedente Sulla parete del bar, foto
di Marisa Berenson che indossa gioielli Bulgari.

Uno spiraglio di eternità nella fugacità della bellezza giapponese. spille colorate anni ’60 e’70 (tra cui la celebre Bulgari Mount Fuji
Se la Sakura season, la stagione dei fiori di ciliegio, è appena fi- del 1970, oggi simbolo dell’hotel), salgono su un ascensore che li
nita, da quassù – per l’esattezza dal 40esimo al 45esimo piano del conduce al 40esimo piano, dove c’è la reception. Qui li accoglie
grattacielo Tokyo Midtown Yaesu – il panorama che si gode du- un corridoio scenografico rivestito da un mosaico Bisazza che
ra tutto l’anno. L’orizzonte delle 98 camere e suite del nuovo Bul- raffigura sia il motivo “coda di pavone” dei tessuti tradiziona-
gari Hotels & Resorts si estende dai giardini del Palazzo Imperia- li giapponesi che quello dei pavimenti delle Terme di Caracalla.
le all’iconica stazione con mattoncini rossi, fino al monte Fuji. La vista è a 360° sulla città. Si è accolti da una sequenza di porta-
D’altronde Tokyo è cosi. Cammini con il naso all’insù, tra li, progettati come quelli della boutique in via Condotti, a Roma.
edifici moderni che sfidano altezze vertiginose, e dietro l’angolo
scopri un tempio silenzioso che custodisce pace, storia. Il Giap-
pone è un universo pieno di contraddizioni, disequilibri equili- «La cultura del progetto
brati. Non c’era luogo migliore dove incastonare l’ottava gem-
ma dell’ospitalità della maison romana, in uno dei quartieri più
giapponese è molto vicina alla
attraenti della città, Yaesu. È qui che si danno appuntamento i nostra: non c’è distinzione tra ciò
nuovi viaggiatori. Superato il viale in “sanpietrino” romano, ol- che accade dentro e fuori»
trepassano la lobby decorata con disegni d’archivio raffiguranti Patricia Viel

58
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Sulle pareti, immagini di celebrities negli anni ’50 e ’60, richiami


alla Dolce Vita. Sul pavimento in granito nero, spicca la stella a
otto punte, simbolo della maison, realizzata con un unico blocco
di travertino. Questo hotel è un doppio gioco di sfumature e cul-
ture. Da una parte, c’è il meglio del design italiano: la maestria
artigianale degli interni, da sempre realizzati dallo studio ACPV
Architects Antonio Citterio Patricia Viel con la stessa attenzione
ai dettagli di un gioiello Bulgari. Dall’altra, ci sono le tradizioni
locali, come il ristorante Sushi Hokesim – dello chef Kenji Gyo-
ten –, con soli 8 posti affacciati su un giardino roccioso privato
che offre il percorso dell’omakase.
«Per noi il Bulgari Tokyo è un vocabolario conosciuto fatto di
eleganza, ricercatezza, profondità», spiega Patricia Viel. «La dif-
ferenza la fa la cultura del progetto locale: qui non c’è distinzio-
ne tra ciò che accade dentro e fuori dalle mura di casa, ma vince
un’unica, grande idea. Lo stesso pensiero accomuna i grandi ma-
estri italiani, da Gio Ponti a Portaluppi», sottolinea. Dopo sette

«Ci siamo affidati a uno dei


sopra La Bulgari Suite di 416 mq, tra le più grandi
di Tokyo. Tappeto Altai. sot to Nella zona notte: pochi studi al mondo che riesce
testiera in seta disegnata dall’artista Shoko
Okumura e realizzata da Hosoo, tra i più antichi a disegnare perfettamente un
produttori di tessuti per kimono di Kyoto.
edificio intero e uno sgabello»
Silvio Ursini

60
Kasane Collection,
design Nendo
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

sopra La terrazza dedicata agli eventi al 45esimo e ultimo piano


dell’hotel. sot to Situata al 40esimo piano, la Bulgari Spa gode
di ampi spazi – circa mille metri quadrati con 9 sale trattamenti
– e di un’atmosfera tranquilla e olistica. La piscina di 25 metri
è rivestita da un mosaico Bisazza di tessere verde smeraldo
che sotto l’acqua sembrano risplendere come preziose gemme.

anni di zoom call, video di prototipazioni, DHL con campioni, il


progetto ha preso vita, puntando all’eccellenza. Dal ristorante di
cucina italiana contemporanea guidato da Niko Romito, tre stelle
Michelin, alla Spa di mille metri quadrati, fino al Bar, dove goder-
si il tramonto in terrazza ha il profumo di agrumi, yuzu e limone.
«Spesso ci sono delle esigenze dei clienti non espresse che
vanno soddisfatte», spiega Silvio Ursini, Executive Vice President
del Gruppo Bulgari. «Una è il silenzio assoluto, per questo abbia-
mo isolato muri e insonorizzato solai. Ma non solo: puntiamo alla
sostenibilità, garantiamo un servizio flessibile h 24. Colmiamo bi-
sogni invisibili». Sul fronte stilistico, «siamo riusciti a portare una
direzione artistica nel settore alberghiero», aggiunge Ursini. «La
formula non è mai cambiata: un gusto attuale e timeless. Ci siamo
affidati a uno dei pochi studi al mondo che riesce a disegnare per-
fettamente un edificio intero e uno sgabello». Una sensibilità che
si installa nel tessuto locale, stratificandosi.
«Uno dei segreti dei nostri alberghi è che quando torni li tro-
vi esattamente come te li aspetti. Per questo non cambiamo mai»,
sottolinea Patricia Viel. «Vince la contemporaneità senza tempo
che è un po’ paradossale». Prossimo step? L’opening di Roma a
giugno. Si parlerà di italianità, anzi, romanità, al 100 per cento. ○

62
Henry
L’aspirazione ad essere sublime negli
spazi del tempo…

Il rivestimento di pergamena tinta nel


colore arancione ne risalta la morbidezza
delle curve.

Le cerniere e i maniglioni in fusione


artistica di ottone racchiudono la forza e
la fluidità del metallo, la laccatura nera
100 gloss del ponte ne risalta il fascino.

paolasorio.com
ARCHITECTURAL DIGEST

Maison Intègre recupera l’heritage artigianale del bronzo in Burkina Faso


con collaborazioni internazionali. L’ultima, la collezione di mobili lanciata
con il designer francese Noé Duchaufour-Lawrance

INTERCULTURA
testo Arantxa Neyra

sot toAmbre Jarno, fondatrice di Maison Nel maggio 2022 Les Ateliers Courbet, una passione che ha influenzato il mio
Intègre. pagina accanto , dall ’ alto , da sinistra
a destra Applique Masks, tavolino Kassena in
una galleria di Chelsea, a New York, ha modo di vedere i manufatti e mi ha porta-
bronzo nero, sgabello Adé, lampada Y, lampada presentato in esclusiva l’ultima collezione ta a conoscere artigiani e apprezzare tec-
Retro, sedia Palabre in bronzo nero, side table
di Maison Intègre, l’attesa collaborazione niche ancestrali, in particolare la fusione
Kassena, tavolini Zindi, lampada Zaka.
con Noé Duchaufour-Lawrance – ideato- in bronzo a cera persa», ricorda.
re, tra gli altri progetti, dell’interior desi- Qualche tempo dopo nasce Maison
gn del mitico Sketch a Londra, e del diva- Intègre, con l’obiettivo di coinvolgere de-
no Sellier di Hermès. La collezione com- signer e artisti e di rendere visibile il sa-
prendeva tavoli, sedie, applique e lampa- per fare artigianale del Burkina Faso.
de scultoree in bronzo, disegnate dal fran- Nel 2022 lo studio fa un ulteriore pas-
cese di base in Portogallo, prodotte in un so avanti: crea la propria fonderia a Pis-
piccolo laboratorio in Burkina Faso e pre- sy, un quartiere di Ouagadougou; uno
sentate per la prima volta nel cuore pul- spazio in cui artigiani specializzati nel-
sante dell’arte nella Grande Mela. le diverse discipline legate alla lavorazio-
Il lancio era un invito alla riflessio- ne del bronzo creano mobili e oggetti che
ne e all’azione, ha spiegato Ambre Jarno, nascono da collaborazioni internazionali
la creatrice di Maison Intègre, nata per con metalli riciclati e materiali naturali.
dare visibilità al patrimonio artigianale «Con questo progetto cerchiamo qualità
di questo piccolo Paese africano senza ed eccellenza, sviluppando la tecnica del
sbocchi sul mare: «Il nostro lavoro è il ri- bronzo a cera persa, preservandone l’au-
sultato di collaborazioni interculturali, e tenticità», spiega Ambre.
le vendite aiutano questo gruppo di crea- Jarno assicura che quello che rende
tivi di talento a migliorare le proprie con- così speciali le creazioni di Maison Intèg-
dizioni di vita». E aggiunge: «In genera- re è «la loro apparente semplicità», che
le, penso che si debbano creare prodot- implica invece molte ore di lavoro. «Ogni
ti legati a un contesto, radicati in un am- pezzo è realizzato su ordinazione e cer-
biente, e con una buona ragione. Ci sono chiamo di organizzare almeno un’espo-
anche troppi mobili e oggetti intorno a sizione all’anno. I miei clienti sono mol-
noi. Dobbiamo pensare al motivo per cui to diversi tra loro ma condividono una
stiamo producendo questi pezzi, e a co- cosa importante, ovvero la conoscenza e
me vogliamo realizzarli». l’amore per il lavoro artigianale».
La storia di Maison Intègre risale al Oltre ai mobili, che vendono «di-
2012, quando, a 24 anni, Ambre Jarno si rettamente, o grazie alle commissioni di
trasferisce dalla Francia al Burkina Faso, architetti, interior designer e decorato-
e vive lì fino al 2014. Viaggia, esplora, e si ri», quest’anno lo studio propone ogget-
innamora dell’arte africana. «È diventata ti di uso quotidiano come appendiabiti,

64
Ritratto: Sophie Garcia. Foto: Alexis Raimbault (6); Joe Kramm (3)

65
GALLERIA
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

«Cerchiamo qualità
ed eccellenza,
sviluppando la tecnica
del bronzo a cera
persa, preservandone
l’autenticità»
Ambre Jarno

maniglie e piccole lampade a prezzi più


contenuti. Allo stesso tempo, Ambre
ha creato l’Association Maison Intègre
(AMI) per sviluppare, sostenere e guida-
re la comunità degli artigiani del bronzo
nel Paese, che attraversa uno dei momen-
ti più difficili della sua storia per quanto
sopra Moumouni Sawadogo lavora alle riguarda la sicurezza e gli effetti dei cam-
finiture della lampada Y, parte della
biamenti climatici.
collezione disegnata per Maison Intègre
da Noé Duchaufour-Lawrance. «Le professioni artistiche qui non
sono più una priorità, e rischiano di
a sinistra La colata di bronzo nello scomparire, lasciando molte famiglie
stampo di argilla secondo la tecnica
antica del bronzo a cera persa. senza risorse e senza prospettive. L’o-
biettivo è creare un ambiente virtuoso a
beneficio di un’intera comunità nel lun-
go termine».
Ma Ambre vuole fare di più: «L’Afri-
ca è un continente con una grande diver-
sità, che comprende 54 nazioni, ciascu-
na con la propria realtà e specificità. Cre-
do che sia giunto il momento di investire
Foto: Sophie Garcia (2)

nei suoi settori creativi e culturali. Oggi


il nostro compito è sostenere l’artigiana-
to, un saper fare antico, e dimostrare che
può essere un importante volano per lo
sviluppo sociale ed economico». ○

66
BOLD BY ETHIMO DESIGN STUDIO
ETHIMO.COM K I LT C H A I R B Y M A R C E L L O Z I L I A N I
PH BERNARD TOUILLON

SHOWROOM MILANO / ROMA / VITERBO


L O N D R A / PA R I G I / C A N N E S
foto: Mattia Aquila AD × TISETTANTA

Rinascimento
Quella di cui state leggendo non è solo
una fulgida stella del made in italy.
Fondata a Giussano in Brianza nel 1971,
Tisettanta in pochi anni è diventato un
brand di riferimento nell’interior design

in grande stile
internazionale grazie a collaborazioni
vincenti con grandi creativi italiani, autori
di collezioni iconiche. Marco Zanuso,
Gae Aulenti e Carlo Bartoli in primis
hanno portato notorietà con innovazioni
importanti e poi ecco che negli Anni
Ottanta il sodalizio con un giovane e
rampante architetto, Antonio Citterio,
ha dato vita a top seller globali come la
libreria Metropolis e il sistema armadi
Centopercento, trasformando l’azienda
in leader di mercato nel mondo. Anche
la moda diventa parte della cultura del
brand negli anni ruggenti, lo dimostra la
scelta di affidare gli scatti delle campagne
pubblicitarie a un big come Helmut
Newton (le foto sono in mostra nella
A fianco, novità Tisettanta: personale del fotografo a Palazzo Reale
la seduta Tribeca con tavo- a Milano). Nel 2014 l’azienda è passata
lo Aspen e la poltrona Rabat.
In alto, il nuovo showroom alla seconda generazione della famiglia
Tisettanta a Milano. Tassi: inquadrando i nuovi segnali del
mercato ha deciso di intraprendere una definiscono un magico parallelismo con Sopra, il direttore creativo Tisettan-
direzione diversa, facendo diventare il quelle sinuose delle dune del Sahara. ta Alessio Bernardini e il divano Ra-
bat, sua “creatura”.
dipartimento contract-bespoke il fulcro Linee dolci che, attraverso l’arte della Sotto, un’altra immagine dello
del know-how Tisettanta. Tra i punti vetrofusione, danno vita anche alla serie showroom milanese del brand, al-
di forza, una produzione artigianale di coffee table Dune. Aspen, infine, è un lestito al primo piano di via Fatebe-
nefratelli 3.
focalizzata sul tailor-made, in cui prodotti tavolo multiforme dalle linee decise e
come cucine, armadi e arredi, non sono riconoscibili, con infinite configurazioni
più vincolati a un catalogo di riferimento geometriche che si rinnovano in
ma possono essere realizzati su disegno un’ampia scelta di finiture.
personalizzato, con una vasta gamma di
finiture e soluzioni a disposizione. Nel
2021 un’ulteriore svolta, con la scelta di
affidarsi a un direttore creativo giovane
ma con le idee chiare. Alessio Bernardini,
un passato come fotografo di moda,
fondendo heritage, design e lifestyle nel
Salone 2022 lancia il nuovo showroom
milanese dove campeggia la sua prima
collezione Tisettanta: nove eclettici
pezzi nati combinando esotismo e gusto
contemporaneo, artigianalità e una
nuova visione del lusso. Durante l’ultimo
Salone del Mobile viene proposta,
insieme ai nuovi prodotti, anche la
nuova immagine Tisettanta, grazie a
un lavoro di rebranding a 360 gradi. Il
Marocco, luogo del cuore di Bernardini,
è la fonte di ispirazione delle sedute
Rabat: le forme morbide delle poltrone

L’iconico brand Tisettanta riparte da un


giovane direttore creativo, un nuovo
showroom milanese e collezioni all’insegna
di lusso, sartorialità e design
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Una nuova generazione di designer co-crea con sole, mare, vento, rocce, alberi...
Pezzi che riscrivono le regole della progettazione, e del nostro rapporto con il Pianeta

DISEGNARE CON LA NATURA


testo Valentina Raggi

Un mondo a colori
Giorgia Bandiera, Italia

Il suo progetto di tesi e mostra del master


in Visual Communication and Iconic Rese-
arch alla School of Design - HGK Basel è
A Quest Into Colour: l’elaborazione di pig-
menti ottenuti da materiali botanici recu-
perati ovunque, dagli scarti domestici ai
campi o ai negozi di alimentari, per spe-
rimentare le loro reazioni creative ad ac-
qua, raggi UV, ossigeno, calore... Un ap-
proccio alchemico, antico quanto contem-
poraneo, che fa del colore non una tinta ma
un agente di cambiamento delle superfici.
E del nostro approccio all’ambiente.

Naturale artificiale
Massimiliano Marchesani, Italia

Uomo vs natura o co-creazione? Le opere di Marchesani sono gesti di riflessione in bi-


lico sul filo dell’antitesi. Il suo primo progetto, Famiglia (sopra, esposto da Nilufar alla
MDW con nuovi pezzi), è un sistema luminoso creato con due materiali raccolti a ma-
no nel Parco Sempione: i rami di nocciolo – albero che da millenni l’uomo lavora con
potature per mantenere la mutazione genetica che ne produce i fruttuosi “ricci” – e piu-
me del pappagallino Parrocchetto dal collare, specie non autoctona che ha ormai invaso
Milano. Una tecnologia semi-invisibile riaccende poi lo spettacolare contrasto iniziale.

71
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Le lampade viventi
Teresa Van Dongen, Paesi Bassi

Bio-designer, ha legato gli studi in biolo-


gia a una formazione alla Design Academy
di Eindhoven, ha 34 anni e già vari premi. Il
motivo è nella sua pratica unica: Van Don-
gen lavora, spesso, con batteri elettrolu-
minescenti che alimentano, senza cavi,
splendide lampade. Questi esseri emetto-
no piccole correnti elettriche nel loro me-
tabolismo delle acque reflue. Per funzio-
nare, la lampada necessita solo di un po’ di
acido acetico e di acqua ogni tanto. Spark
of Life (sotto) da prototipo è in sviluppo per
divenire prodotto di consumo.

Amuleti per architetture


Célia Picard & Hannes Schreckensberger, Francia

Mesi a raccogliere direttamente da terra la lana delle pecore in remote aree rurali di
Sifnos e Tinos, Cicladi, e dagli scarti delle industrie tessili di Atene, e un risultato affa-
scinante: Under The Seven Planets Parade. Una serie di tappeti non annodati, ma infel-
triti con semplice acqua e i cui decori (simboli mistici di piante, animali e costellazio-
ni cosmiche) sono realizzati con il colore naturale del materiale, ovviamente a mano.
“Talismani protettivi dell’architettura” li definiscono i designer, che Galleria Oxilia a
Milano ha esposto nella collettiva La Mia Casa Azul (sopra) curata da Margherita Ratti.

Trasformare, non creare


Gwilen, Francia

Il 60% della popolazione mondiale vive a meno di 60 km da una


costa. Nel 2045, sarà il 75%. E il problema delle coste è l’accumu-
lo di sedimenti marini (limo e rocce 100% minerali composti da al-
ghe, sabbia, argilla, sale e conchiglie), spesso causato dalle attività
Foto: T-Space Studio

umane. Lo studio bretone, con un macchinario mobile, estrae e tra-


sforma in loco il materiale e crea piastrelle e arredi con un impatto
di molto inferiore al cemento o la terracotta. Ultimo progetto, pre-
sentato anche al SaloneSatellite, la serie di piastrelle Abers (a de-
stra), in 3 formati e 21 colori, ma anche bespoke, realizzate a mano.

72
REGOLAMENTO E
CONDIZIONI SU

GROHE TI REGALA
L‘ARMOCROMIA
GROHE ESSENCE
WARM SUNSET

Crea il bagno dei tuoi sogni! Acquista i miscelatori della linea


Essence in finitura colorata e ricevi una consulenza esclusiva
di armocromia. Promozione valida per tutti gli acquisti effettuati
dal 1 Giugno 2023 al 31 Ottobre 2023. La richiesta del premio
deve essere effettuata entro un mese dalla data di acquisto.
colors.grohe.com

APPROFITTA SUBITO DELLA PROMOZIONE


ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

La sedia compostabile
Prowl Studio, USA

La costante pressione per stare al pas-


so con le nuove tendenze porta allo
smaltimento di oltre 12 milioni di ton-
nellate di mobili ogni anno solo ne-
gli Stati Uniti. Prowl Studio, in colla-
borazione con M4 Factory, ha esposto
ad Alcova 2023 la Peel chair, prima se-
dia realizzata interamente in biopla-
stica ed ecopelle provenienti da cana-
pa. Stampata a iniezione, è impilabile
e ha un packaging minimo e piatto. Le
parti, in tempi diversi, si decompon-
gono come organico. Un design rige-
nerativo ora prototipo, che mira alla
produzione di massa.

Costruzioni fluide
Natural Material Studio, Danimarca

La designer di materiali e interazioni Bon-


nie Hvillum trasforma in tessile pratica-
mente qualsiasi materiale organico del
suo territorio, in maniera bio: alghe, cana-
pa, conchiglie, funghi, erba (a sinistra i di-
versi risultati). Ad Alcova 2023 ha presen-
Foto: Noah Webb; Peter Vinther

tato Brick Textiles: pannelli tessili ricavati


da mattoni (terra e argilla) di risulta di de-
molizioni, legati a un biocomposto. Un pro-
getto condotto con la “material translator”
Zuzanna Skurka che scardina la simbolica
e semiotica dei nostri pre-concetti sul ma-
teriale, e sull’architettura tout court.

74
A personal living experience.

Teatro Magico table, design 967Arch


Ola chair, design Team Saba Project
sabaitalia.com
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

Le forme del sale


Erez Nevi Pana, Israele

The Bleached project, per la galleria Fri-


edman Benda, è una nuova serie di arre-
Decorato di in luffa (una spugna naturale) immer-
dal sole si nel Mar Morto dove ottengono forma
grazie al sale che si cristallizza su di essi.
Teresa Carnuccio,
Sopra, una foto inedita di uno di 20 pez-
Italia zi, realizzati in diverse stagioni, perché
ognuna crea cristalli particolari. «Ble-
«Mi pongo in ascolto degli elementi: il sole, il vento, il mare, per assecondarne la forza e ached, scolorimento, è un’espressione
le caratteristiche», dice Teresa Carnuccio, fotografa napoletana che crea stampe con l’an- che incoraggia il ripensamento sui mate-
tica tecnica della cianotipia: il tessuto viene piegato e imbevuto in alcuni punti in due sali riali che usiamo come designer, che ac-
non tossici, il ferrico ammonio citrato e il potassio ferricianuro; lasciato asciugare al buio, quistiamo come consumatori e che tra-
viene poi esposto con parti al sole e altre coperte di sabbia, e infine le onde fissano il clas- scuriamo come società», dice Erez, che
sico Blu di Prussia risultante. Per il Fuorisalone, a Campo Base, le sue stampe, su tessuti presto lancerà tre nuovi lavori, con roc-
in lino di Elitis (sopra), hanno rivestito la stanza di Giuliano Andrea Dell’Uva. cia lavica, alghe e rame.

Plasmati dal mare


Aurore Piette, Francia

Si definisce “craftswoman of the sea” e dice di fare trasgredendo le


tecniche tradizionali dell’artigianato e della fabbricazione. Di stan-
za sulla costa atlantica francese, Piette utilizza come materia i se-
Foto: Francesco Stelitano

dimenti marini dell’estuario della Gironda, e fa plasmare i manu-


fatti dalle onde del mare e dal soffio del vento; i pezzi vengono poi
cotti in un forno ancestrale a fiamma viva. A sinistra, un vaso del-
la serie Clazic, con un’inedita tecnica di smaltatura eco. Durante il
Fuorisalone, all’Isola Design District, Piette ha presentato Marete-
ch, ceramiche da sedimenti marini stampate in 3D.

76
Wallpapers for human spaces.
Parete frontale e softto, design: FROTTAGE
Artist: Studio Pelizzari
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA

La perfezione Connettività e tecnologia avanzate convivono con un


approccio progettuale riduzionista. È la nuova Range Rover
a 360 gradi Velar, pura espressione del lusso contemporaneo

MOOD ESSENZIALE
testo Alessandra Pellegrino

D E T TA G L I H I - T E C H
La raffinatezza dei fari 3D

Le luci posteriori sono dotate di Led super-red


con una grafica progettata ad hoc e con am-
pie sequenze animate di avvio e spegnimento.

R I V E S T I M E N T I A LT E R N AT I V I
Non solo pelle

Il misto lana Kvadrat™ e il tessuto in poliure-


tano, ispirati alla sartoria, combinano esteti-
ca moderna, maggiore tattilità e sostenibilità.

Sicura, avvolgente, silenziosa. Una secon- il nuovo fiore all’occhiello. L’attenzione al-
da casa su quattro ruote definita da pro- le linee pure è esemplificata dalle classiche
porzioni praticamente perfette: suggesti- maniglie delle porte a filo. Il touch scre-
va e minimalista fuori, calda, audace e da- en flottante di vetro curvo da 11,4” è inte-
gli interni lussuosamente arredati dentro. grato nei nuovi interni. Batteria potenzia-
Foto: courtesy Land Rover

«La nuova Range Rover Velar è un ta, emissioni ridotte, cancellazione attiva
«È UN ESEMPIO DELLA esempio impeccabile della nostra filoso- del rumore dei sistemi, l’infotainment Pivi
NOSTRA FILOSOFIA fia di design modernista: pulita, riduttiva Pro di ultima generazione, la rendono un
M O D E R N I S TA : P U L I TA , e irresistibilmente desiderabile», precisa esempio di «eleganza essenziale con una
R I D U T T I VA E I R R E S I S T I B I L E » Gerry McGovern OBE, Chief Creative Of- raffinatezza audace e una presenza dram-
gerry mcgovern obe ficer di Jaguar Land Rover, introducendo matica unica», conclude McGovern. ○

78
Nuova gamma di lavastoviglie DW60.
Qualità ecosostenibile.
Non solo le lavastoviglie DW60 sono progettate per offrire Con le nuove funzioni come l’AutoDose o la modalità
un pulito superiore e per essere ecosostenibili, ma sono UV Cleanse, che permette un’igiene superiore grazie
anche durature nel tempo. Infatti, ogni apparecchiatura all’utilizzo dei raggi UV, non sarete più costretti a scegliere
viene testata per l’equivalente di 20 anni di normale utilizzo. tra alte performance di lavaggio e rispetto per l’ambiente.

In Italia con

Flagship Store - via G.Galilei 1 - Milano


AD × ROSSELLA FIORILLO

Arte e design,
emozioni infinite
Due esempi della raffinata tecni-
ca pittorica con cui l’artista Rossella
Fiorillo ha realizzato la sua prima
collezione bagno per la casa.

Rossella Fiorillo, artista da sempre


innamorata dei colori ha lanciato la sua prima
Collezione bagno Rossella Fiorillo® all’insegna
del dripping, tecnica pittorica inventata da
Max Ernst negli Anni Venti e resa celebre
dal collega Jackson Pollock decenni dopo.
“È una strada sconfinata che l’artista dona a
chi guarda per percorrere il viaggio dentro
se stessi – racconta –. Lo scopo dell’arte da
sempre è risvegliare la sensibilità, trasmettere
e ricevere emozioni e stati d’animo. Uno
scopo nobile, meraviglioso, ma non bastava:
desideravo qualcosa mai immaginato mentre le basi da cui operare possono essere
prima, una creazione che racchiudesse lo scelte dal committente basandosi sui modelli
stato contemplativo, la sfera emozionale, la presenti nel catalogo: inoltre, è possibile
sensazione tattile e l’utilità. Ho immaginato inserire dei pregiati frammenti d’oro a 24
colori vibranti e vividi sotto uno scroscio carati per esaltarne la luminosità, colpo
d’acqua… di immergermi in una vasca di da maestro. Nell’ultimo passaggio viene
colori e poggiare i piedi nudi su una superficie applicata una speciale resina lucida che sigilla
di colori, materica e piacevole al tatto… di il colore rendendolo impermeabile, resistente
vivere queste sensazioni tutti giorni sotto i agli agenti non aggressivi e brillante. “È
miei occhi, sotto le mie mani, intimamente dall’esigenza di vivere l’arte che nasce
a contatto con l’arte”. Il dripping si esegue l’intuizione di creare la Collezione bagno
facendo gocciolare il colore dal pennello sulla Rossella Fiorillo® – rivela –. Materializzare
tela, posta su un piano orizzontale. Richiede un’idea è sempre stata per me una magia,
espressione corporea: ogni movimento ha dalla mente alla tela un passaggio diretto...
un senso e ogni ‘gocciolatura’ segue lo stato ma questa volta non avevo fatto i conti con
d’animo dell’artista. Il risultato affascina lo la legge dei fluidi e la gravità: la vera sfida era
spettatore, che si perde tra la miriade di fili riprodurre il dripping su superfici verticali,
colorati. Più a fondo, la tecnica utilizzata e concave senza nessun effetto di colatura.
già brevettata, richiede tempo e padronanza Ed è entrata in gioco la tenacia. Dopo studi,
dei fluidi: ogni elemento è dipinto a mano ricerche, avvalendomi di chimici del colore e
seguendo un iter ben preciso. La scelta dei tanta sperimentazione, ho trovato la tecnica
colori è infinita in base all’immaginazione, giusta per ottenere l’effetto desiderato”. Ma
non è tutto: “Prima di consegnare eseguo
sempre un ulteriore controllo visivo e tattile
perché avere un Fiorillo® in bagno significa
L’artista Rossella possedere un’opera unica, irripetibile, che fa

Fiorillo lancia la sua


vivere tutte le sensazioni che ho immaginato
e vissuto io in prima persona… è un perdersi

prima collezione nei colori, scoprire ogni giorno una sfumatura


diversa, una figura nuova… sentire sotto le
bagno reinventando proprie mani la materia con lo stupore di
provare ogni giorno l’ebbrezza di ‘utilizzare’
la tecnica pittorica un’opera d’arte senza farle perdere la sua
natura contemplativa”.
degli espressionisti www.rossellafiorillo.it
AD × VERTIGO

Pronti al tuffo Nel quartiere più iconico del design mi-


lanese, zona Tortona, irrompe una novi-
tà che non mancherà di lasciare a bocca
aperta chi sta cercando una freschissima

più glam
novità in città. Nell’hotel più frizzantino
di via Tortona, il nhow Milano – proget-
tato dall’architetto Daniele Beretta e con
l’interior di Matteo Thun e pezzi colora-
tissimi di Jacopo Foggini – restava un det-

dell’estate? taglio da definire, una vera e propria lo-


cation sulla terrazza mozzafiato per orga-
nizzare feste ed eventi memorabili nella
calura estiva. Bene, questo dettaglio è di-
ventato oggi “Vertigo”, una super oasi ro-
oftop con piscine a sfioro che si candida
A sinistra, una delle pool circolari di
Vertigo. Sotto, un’altra veduta della
nuova oasi relax avveniristica.

come location 2023 per gli eventi più co-


ol della città, grazie al cocktail-bar ul- Sul rooftop del completamente personalizzabile e riser-
vabile per intero, un sogno grazie ai suoi
tra glamour. Il nome sembra ispirato al
classicone del maestro del brivido, Sir Al-
nhow Milano, oblò circolari: un tuffo in un’esperienza
unica per immergersi in un viaggio sen-
fred Hitchcock, e si riferisce alle sensa- esclusivo hotel di soriale che, a piacere, può diventare an-
zioni trasmesse da questo angolo di pa- che gioia del palato, grazie al cocktail-bar
radiso acquatico che scolpisce il terraz- via Tortona, apre che offre tapas gourmet da accompagna-
zo dell’hotel e da dove si ammira la skyli- re a cocktail ricercati. Un flusso continuo
ne di Milano, la città ormai più esplosi- Vertigo, un’oasi di sapori, sensazioni, accostamenti au-
daci attraverso selezionati finger food,
va d’Europa.
Per rendere meglio l’idea, occorre im- con tre incredibili come insalate di polpo e tataki di tonno e
maginarsi le vibes dei rooftop newyor-
kesi, le sensazioni delle infinity pool di
piscine a sfioro, altri appetizer fantasiosi e delicati. Pron-
ti per il tuffo?
Bangkok, l’atmosfera rilassata di Bali e lounge area
lo spirito wild di Miami… il tutto mixa-
to insieme in uno dei luoghi più amati e cocktail bar
di Milano. Dando un’occhiata ai nume-
ri, Vertigo è caratterizzato dalla bellez-
za di 750 m2 di spazio e 3 piscine circo-
lari, per una capienza di più di 150 per-
sone. Inoltre, a disposizione degli ospi-
ti ci sono anche un solarium di 150 m2
e un bar con una fantastica area lounge.
Nel concept finale, Vertigo è uno spazio

A fianco, veduta dall’alto del nuovo


spazio Vertigo sul rooftop del nhow
Milano in zona Tortona.
Twist armchair, design Castello Lagravinese Studio. Oasi sideboard, design Maurizio Manzoni. Circe mirror and floor lamp, design Luca Roccadadria cantori.it
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

a cura di Giovanni D’Odorico Borsoni


testi di Elena Dallorso e Valentina Raggi

La convivialità a 360°: spazi destinati a cibi e ricette si aprono al resto della casa
grazie a layout innovativi, gli elettrodomestici integrano nuovissime tecnologie,
e gli accessori attingono al sofisticato mondo dell’arte

85
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

LINEARE ELEGANZA
Poliform
Shape, in acciaio, con maniglie in-
tegrate in laccato opaco, ha peniso-
la attrezzata in acciaio scotch brite
bianco e sistema modulare Infinity
con moduli aspiranti luminosi. A pa-
rete, elementi in massello di rovere.

UN NU OVO MENDINI
Porro
Disegnata da Alessandro Mendini
nel 2015 e prodotta oggi, la serie Li-
nea comprende la madia a giorno, in
foto, un’altra con ante e uno scritto-
io con un patchwork di superfici in-
tarsiate in acetato di cellulosa.

L AVA G G I D O C
Gaggenau
Pulito impeccabile con la nuova la-
vastoviglie Serie 400: grazie a un ir-
roratore motorizzato vengono abili-
tate funzioni come Intensive Plus,
che aumenta il getto d’acqua in
punti precisi del cestello.

86
ADV fotograph.it
MILANO / LONDON / MIAMI / LOS ANGELES / NEW YORK / MOSCOW / KIEV / SHANGAI / DOHA / DUBAI / BAKU

virtual showroom
dvhomecollection.it

HOLLYWOOD buffet / COCO table lamp


ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

GRANDE IDEA
Faber
La cappa sospesa Beat diventa Be-
at XL, da 80 cm di forma ellitti-
ca, nell’elegante colorazione Black
Matt. Silenziosa, potente e facile
da pulire. Nuova e già vincitrice del
Red Dot Design Award 2023.

ODE ALLA PIETRA


Modulnova
Cuore della cucina Blade Lab è l’e-
lemento centrale in pietra Piasenti-
na fiammata con lavorazione mille-
righe; una luce integrata nel bloc-
co ne enfatizza la bellezza. A parete,
colonne Blade Laccato Metal Ivory.

Foto: © Filippo Telaro per Carwan Gallery

TUT TI FRUT TI
Carwan Gallery
La bizzarra serie OMG-GMO di Ro-
bert Stadler, realizzata per la galle-
ria con Bitossi Ceramiche, compren- «VERRÒ, MA DEVE ESSERE UNA CENA
de oggetti scultorei e funzionali, co-
me la piantana in foto, che fanno ri- SERIA. ODIO LE PERSONE CHE PRENDONO
flettere sul rapporto uomo/natura. I PA S T I A L L A L E G G E R A » oscar wilde

88
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

M U LT I TA S K I N G « C R E D O C H E S I A U N A R T I S TA C H I U N Q U E
Molteni&C Dada S A P P I A FA R E B E N E U N A C O S A .

La cucina Prime si arricchisce del CUCINARE, PER ESEMPIO» andy wa r h o l

nuovo Kitchen Box firmato Vincent


Van Duysen, un elemento conteni-
tore a giorno che funziona anche da
tavolino o seduta. In essenza, con
ripiani in diverse finiture.

CENE NUMEROSE
V-Zug
Combi Steamer V 600 Grand è il pri-
mo forno al mondo, a vapore com-
binato, largo 90 cm. Con il design
della Linea Excellence, è dotato di
TwinHeat technology per un’unifor-
me distribuzione del calore.

SEMPLICI GESTI
Society Limonta
Lineare e raffinato, il tagliere Orta è
in noce canaletto interamente fatto
a mano, ricavato da un unico bloc-
co di legno. Scuro sulla superficie e
squadrato nel taglio, è ideale e ne-
cessario in qualsiasi cucina.

90
ORIGINAL
FOR THE
ORIGINALS

Bugia - 1977
Roberto Beretta, Antonio Macchi Cassia stilnovo.com
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

C O N V I V I A L I TÀ
Arrital
Insignita dell’iF Design Award 2023,
Nautila ha l’anta con supporto in
cannettato di alluminio, nuovi mate-
riali come Fenix NTM®, laccati e ro-
vere fumé e un sistema a ponte che
la rende ideale in un living.

CHEF IN CASA
Unox Casa
SuperOven, premio Red Dot Design
Award 2023, è un forno professio-
nale ridisegnato per il residenziale
d’élite. In due modelli, ha un’inter-
faccia digitale smart con oltre 400
A R T D E L A TA B L E
programmi e cappa integrata.
Buccellati
La storica collezione Doge richia-
ma i fasti dell’arte veneziana dal Ri-
nascimento al Barocco. Si compone
di contenitori in argento cesellato e
martellato a mano, poi decorati con
grandi perle. D’eterna eleganza.

92
AutoDoor,
tutto ancora
più semplice.
Grazie alla tecnologia AutoDoor, Liebherr ha creato i
primi frigoriferi e congelatori al mondo che aprono e
chiudono la porta automaticamente, bussando o uti-
lizzando un comando vocale. È possibile controllare
l’apertura e la chiusura della porta anche da smart-
phone grazie all‘App Smart Device.

Scopri di più su home.liebherr.com

Raffreddare e Congelare

Flagship Store, via Galilei 1, Milano


ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

TESORO NASCOSTO
Elam - Tisettanta
Light ha uno stile minimale con anta
lavorata a taglio a 45°. In foto, ha un
sistema di chiusura a pacchetto per
nascondere completamente il pia-
no di lavoro ed è in finitura laccata
Champagne Metal Brushed.

PLUS INVISIBILE
Falmec
Brera è una soluzione aspirante in-

Foto: Mattia Aquila per Elam-Tisettanta; Alberto Strada per MARU


tegrata nel piano minimalista e iper
silenziosa, con classe energeti-
ca A+++. Un’aletta in vetro si apre
al funzionamento e si richiude per
creare un piano d’appoggio.

COLORE & CALORE


MARU
Decorato a mano in Giappone da
Yumi Ishikita con la tecnica di tintu-
ra “katazome”, questo noren (la tra-
dizionale tenda decorativa nipponi-
ca) è in pura canapa e ha un utilizzo
iper versatile.

94
bellonistudio.net
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

C’È, MA NON SI VEDE


Euromobil «NIENTE RENDE IL FUTURO COSÌ ROSEO

Cabinet Folding è un nuovo sistema C O M E I L C O N T E M P L A R L O AT T R AV E R S O U N


di contenimento con struttura TSS BICCHIERE DI CHAMBERTIN» napoleone
caneté noce, ante in TSS opus con
finitura calce e piano in ceramica.
Una cucina completa, da nasconde-
re al bisogno.
SOMMELIER
Signature Kitchen Suite
S K I N S Wine cabin, progettato
dallo studio m2atelier, è pensato
per conservare i vini pregiati in due
zone regolabili separatamente per
temperatura e umidità. Più una zona
“vanity” per bicchieri e cavatappi.

SPIRITO ETNICO
Collection Particulière
Ciotola e pestello (più un vassoio)
fanno parte della linea Drop ideata
per Collection Particulière dal desi-
gner turco Emre Yunus Uzun. In le-
gno wengé, imperfetto e unico al
tatto. Essenziali, ancestrali.

96
Dafne Outdoor Collection

MILANO Flagship Store Via della Moscova, 53 rugiano@rugiano.it rugiano.com


ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

COME UNA POESIA


Key Cucine
Al centro l’isola dalle linee arroton-
date e il grande top, che misura 4,72
m in lunghezza, 1,35 m in profondità
e 94 cm in altezza. Haiku è sempli-
ce e potente come il componimento
giapponese da cui prende il nome.

G I O I E L L I I N TAV O L A
Natalia Criado
Natalia Criado ha fondato in Co-
lombia il suo marchio multidiscipli-
nare che produce gioielli e accesso-
ri: Milk Lapis è un contenitore per
il latte placcato in argento e tornito
a mano con manico in lapislazzuli.

A S C O M PA R S A
Visionnaire
Una parete scorrevole di tessere
metalliche disposte secondo una
geometria di superfici lucide e anti-
cate nasconde Duncan, la cucina a
scomparsa che, nel rivestimento “a
corteccia” si ispira alla natura.

98
Wine is art. Respect it.

frigo2000.it
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

M AT E R I A L I P R E G I AT I
« N E L L A V I TA C I S O N O P O C H E O R E P I Ù
L’Ottocento
P I A C E V O L I D E L L ’ O R A D E D I C ATA A L L A C E R I M O N I A
Chronos 2.2. ha ante bombate, pen- DEL TÈ POMERIDIANO» henry james
sili vetrina in legno e vetro bronzato,
con un sistema di illuminazione in-
terno e top in marmo verde Alpi. Lo S T I L E S C A N D I N AV O
spazio cantina si inserisce tra le co-
lonne dispensa e frigo/forno. Doimo Cucine
Minimalismo nordico nella cuci-
na trasversale e personalizzabi-
le All-arounD. Si parte dalla scelta
delle ante, del sistema di apertura e
della finitura. Ma poi, la libertà pro-
gettuale è massima.

T E AT I M E
Alessi
Il fischietto a forma di uccellino ne
ha fatto un’icona. Il bollitore 9093
di Michael Graves (del 1985), fon-
de suggestioni di arte europea, pop
americano e culture precolombiane
in due nuove versioni colore.

100
Itlas – v ia d e l l a vo ro – n°35, 31016 C o rdig n a n o, Tre v is o – I t a lia
p h. +39 0438 36 8 04 0 — itlas.com

AD – S t u d i o M a lis a n I m a g e – N u d e si g n / Ri c c a r d o M u n a r in
L’utilizzo virtuoso del legno.
Ecos: economia circolare sostenibile.

Pavimenti in legno: Boiserie in legno: Collezione I Massivi, By Matteo Bianchi


Rovere Online industriale Borgo Plus. Le Righe Fineline Ecos rovere Blond. Tavolo rotondo e pouf Mayfair.
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

SU MISURA
Scavolini
La nuova Musa ha l’anta piana,
squadrata da 22 mm, anche in ve-
tro, abbinata a una selezione di ma-
niglie e a nuove finiture perlate.
La sua modularità permette molte
combinazioni personalizzate.

A P O R TATA D I M A N O
bulthaup
Partner perfetto in cucina, b Solitai-
re Vetro è un pratico contenitore di
uso quotidiano con equipaggiamen-
ti inseribili su 3 livelli. Robusto ma
dall’estetica leggera, lascia bene in
vista tutto l’occorrente.

C OME Q UADRI
Mirabello Carrara
Tablò Sateen Bio è la nuova linea
tessile disponibile in formato qua-
drato o rettangolare e in diverse
fantasie che riprendono i maestri
dell’arte. E ha certificazione Oe-
ko-Tex® Standard 100.

102
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

EVOLUZIONE
Boffi
Ideata da Piero Lissoni 20 anni fa,
Case 5.0 è mutata con il cambiare
delle esigenze dei clienti. Ora può
avere ante in vetro effetto folding o
in argilla spatolata, penisole con top
scorrevoli e lavelli importanti.

A R I A P U L I TA
Franke
È una cappa, ma non solo: Mythos
Air Hub elimina i vapori e gli odo-
ri di cottura, ma anche gli elementi
inquinanti, grazie a due flussi d’aria
separati e due lampade UV-C che
rendono l’aria igienizzata e inodore.

M A E S T R O I N V E N D I TA
Noguchi Museum
Sei rari modelli della lampada Akari
degli anni ’50 sono in vendita al No-
guchi Museum Shop a Long Island e
fino al 18 giugno si possono ammi-
rare all’Isamu Noguchi Studio per il
LOEWE Foundation Craft Prize.

104
Collezione Balloon-Vignoni

Spazio Simas via Melzo 9, 20129 Milano


www.simas.it
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

TA I L O R M A D E
Officine Gullo
Un’intera cucina realizzata su misu-
ra: Officine Gullo declina il design
di lusso in una casa nel cuore di Fi-
renze. Blocco cottura Fiorentina 90
a sei fuochi, cappa a “piramide alta”.
Per prestazioni da chef.

«HO DEI GUSTI SEMPLICISSIMI;


MI AC C ONTENTO
SEMPRE DEL MEGLIO»
oscar wilde

LA GIOIA DEI SENSI


Essensitive
Limone, cardamomo, tè affumicato,
rosa, legno di cedro e muschio. So-
no gli ingredienti di Volcano, diffu-
sore di essenze in ceramica decora-
ta a mano che evoca una tavola ap-
parecchiata all’ombra dell’Etna.
Foto: Serena Eller per Officine Gullo

SILENZIO, SI CUCINA
Miele
Il con cappa aspirante TwoInOne
KMDA 7272 FL-U Silence ha quattro
zone di cottura, comandi compatti,
cappa integrata e un motore Silen-
ce, che lo rende più silenzioso del
25% rispetto ai precedenti.

106
RADIATORI D’ARREDO | Made in Italy | cordivaridesign.it Window in versione elettrica | design Beatrice De Sanctis

WINDOW
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

TUT TO IN UNO
TPB
Cucinare direttamente sul pia-
no di lavoro? Ora si può grazie a
TPB®tech che ha brevettato un top
con induzione invisibile in cui le zo-
ne di cottura si integrano con l’area
di lavoro in un’unica superficie.

«LA CUCINA NON È


M A N G I A R E . È M O LT O , M O LT O
DI PIÙ. LA CUCINA È POESIA»
heinz beck

O P E N S PA C E
Ernestomeda
Pensata da Giuseppe Bavuso per in-
tegrarsi perfettamente con il resto
della casa, Sign rispetta la funzio-
nalità ma arreda e valorizza gli spa-
zi. Anche grazie a circa 200 alterna-
tive di finiture e materiali.

Foto: Rhea Karam per Gohar World

HOT SPOT
Gohar World
Sembrano mascherine da notte,
queste pattine con lo strato centra-
le imbottito e i lati in cotone e lino,
in tre varianti di colore vibranti. Da
usare su pentole e padelle, ma non
nel forno.

108
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

L A G I U S TA M U S I C A
Bang & Olufsen
Firmato GamFratesi, il nuovo spea-
ker portatile Beosound A5, in allu-
minio naturale con maniglia in rove-
re chiaro o antracite con maniglia in
rovere scuro, ha 12 ore di riproduzio-
ne e caricacellulare wireless.

« I N R E A LTÀ N E S S U N
ESSERE UMANO
INDIFFERENTE AL CIBO
È DEGNO DI FIDUCIA»
manuel vá z q u e z m o n ta l b á n

ANNIVERSARIO
Snaidero
Progettata da Paolo Pininfarina nei
primi anni ’90, per i suoi 25 anni Ola
si rifà il look. Ola 25 Limited Edition
ha un supporto a U in fibra di car-
bonio laccata e nuovi materiali e fi-
niture per personalizzazioni ad hoc.

D E M AT E R I A L I Z Z A R E
Valcucine
Riciclantica Outline ha il telaio in
alluminio e l’anta più sottile e leg-
gera al mondo. Con un profilo me-
tallico in alluminio anodizzato nero,
si completa di blocchi funzionali ac-
costabili fra loro.

110
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

La cucina lascia sempre più da parte la sua vocazione di spazio intimo


e di servizio per aprirsi alla socialità. Cinque studi di progettazione
ci raccontano come è cambiato lo scenario in cui si svolgono le nostre vite

PORTATA PRINCIPALE
testo Mariona Rubio e Marina Peñalver

Isolate dal resto della casa, le cucine so-


no state per anni stanze di servizio. Ma
con l’interesse crescente per il food, e
con i mutamenti delle dinamiche fami-
liari, l’affermarsi di nuove abitudini so-
ciali e la diminuzione dei metri quadrati
delle nostre case, questo spazio ha acqui-
sito un peso maggiore, e non solo a livel-
lo estetico. Oggi le integriamo spesso in
sala da pranzo e nel soggiorno, le rendia-
mo addirittura protagoniste come cuore e
focolare domestico. La cucina diventa un
luogo da vivere, si connota di un’attenzio-
ne per lo stile che va ben oltre la mera fun-
zionalità delle sue applicazioni, innovan-
dosi nel design e ampliando la gamma di
colori e texture. Ecco dunque i consigli di
progettisti per lasciarsi ispirare.
È possibile conferire a un piccolo spa-
zio la patina del lusso? Per Claude Cartier
Décoration il segreto sta nella scelta di
pietre naturali come il travertino e di ma-
teriali non comuni. «Bisogna concentrar-
si sulle finiture e sui dettagli. La cucina è
uno spazio centrale, qui tutti passiamo la
maggior parte del tempo. Una nuova ten-
denza, ad esempio, è l’inserimento di tes-
suti, paraspruzzi e rivestimenti con un
tocco scenografico, e che diano carattere
all’insieme». A sinistra, il progetto Grand
Art di Claude Cartier Décoration, Lione.

«Bisogna concentrarsi
sulle finiture e sui
dettagli. Questo è un
ambiente centrale»
Claude Cartier Décoration

112
«È importante
non prendere
decisioni
impulsive,
ma scegliere
soluzioni
durature»
Akurat Studio

«La Cucina di Francoforte di Margarete Schütte-Lihotzky è una il design consapevole prediligeva materiali naturali e bohémien.
pietra miliare nella progettazione a livello mondiale», spiegano da Oggi abbiamo la fortuna di avere un’ampia selezione di prodotti ri-
Akurat, lo studio che ha curato il rinnovamento di questo apparta- spettosi dell’ambiente e che rispondono a diverse esigenze este-
mento a Danzica. «Quello che facciamo oggi continua a essere in tiche. Noi prediligiamo il vintage, che, abbinato a materiali e solu-
gran parte basato su quel concept». «All’inizio di questo decennio, zioni moderne, garantisce uno stile personale e unico».

«La tendenza attuale è


quella di lavorare con
l’architettura e creare
ambienti in armonia»
Studio Doherty
Foto: Francis Amiand; Courtesy Akurat. ©Pion Studio; Anson Smart

L’obiettivo era quello di creare una cucina accoglien-


te, estroversa e originale, con riferimenti al design
mid-century (con particolare ispirazione allo stile di
Palm Springs negli anni ’50). Nella Gloss House a
Melbourne, Studio Doherty trova il giusto equilibrio
di elementi seguendo la filosofia del “more is mo-
re”: «Abbiamo utilizzato piastrelle sia sulle pareti che
sull’isola, ottenendo così un elemento scultoreo che
cattura l’attenzione. La tendenza attuale è quella di
lavorare con l’architettura della casa e creare am-
bienti in armonia con gli spazi circostanti».

113
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

«I piani a induzione
permettono di creare
cucine che cucine
non sembrano»
B r a m Va n C a u t e r

Foto: Olmo Peeters & Matthijs van der Burgt 

Gli opposti si attraggono. In un edificio brutalista degli anni ’70 in «I sistemi di aspirazione integrati e i piani cottura a induzione dan-
Belgio, Bram Van Cauter (Studio Okami Architects) dimostra che no molta flessibilità, permettendoci di creare cucine che, a prima
un’isola XXL in acciaio inox è una “cucina invisibile”. Senza ar- vista, cucine non sembrano, e hanno un carattere più scultoreo»,
madi o elettrodomestici a vista, l’architetto ha creato uno spazio dice. Il blocco integra anche funzioni aggiuntive come una libreria,
versatile utilizzando elementi forti, linee rette e tocchi di colore. una scala, un mobile TV o anche una scrivania da ufficio.

114
ARCHITECTURAL DIGEST CUCINE

«Questa stanza diventa un ambiente


multifunzione con usi diversi»
Febrero Studio

Un’antica casa a Siviglia, trasformata in apparta- nascondere gli elettrodomestici in volumi più erme-
menti vacanza da Febrero Studio, strizza l’occhio ai tici, per rendere gli spazi visivamente più puliti», ci
Foto: Germán Saiz

materiali, ai toni e agli elementi dell’architettura lo- dicono. «Inoltre, in gran parte dei casi, sostituisce la
cale, senza perdere in modernità. «La vera evoluzio- sala da pranzo, quindi spesso i clienti vogliono che
ne delle cucine, anche a causa della loro integrazio- chi cucina non resti isolato. Diventa dunque un am-
ne nell’area sociale della casa, stimola soluzioni per biente multifunzione che possa avere usi diversi».

116
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

La villa del campione di polo Nacho Figueras in Florida, la casa di un collezionista


a San Paolo, il Castello dei Grimaldi in Sicilia, l’appartamento dei designer
Garcé & Dimofski a Lisbona, una brownstone del 1800 a Brooklyn e un edificio
mid-century a Francoforte sono le tappe del viaggio di AD di questo numero

119
Lisbona

Radici profonde

Il duo di designer
Garcé & Dimofski
ha ristrutturato
un appartamento
in un edificio pombalino
mescolando storia e
funzionalità. Per viverci

testo Ulrich Clewing foto Marina Denisova


Nel living, daybed di Charlotte Taylor,
tappeto di Beni Rugs, poltrona di Axel Einar Hjorth,
tavolino su misura in marmo di Brescia, ciotola
di Olof Hult, opere di Imi Knoebel e di Pedro Batista.
122
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

«L’appartamento si trova in un
edificio costruito agli inizi del XX
secolo nello stile pombalino,
tipico del centro di Lisbona»
Olivier Garcé

sopra , da sinistra Corridoio in pagina aCCanto Tavolo da pranzo


rosso con battiscopa in ceramica. Lovö di Axel Einar Hjorth,
Dimofski e Garcé alla mini sedie e lampada a sospensione
scrivania su loro disegno. Sedia di Minjae Kim, vaso di Bruno
imbottita di Minjae Kim e da Gambone, applique Moon
scrivania di Studio Haos, opera di produzione Garcé & Dimofski,
di Manuel Tainha (Galeria Foco), piatto di Max Ingrand, opera
tappeto persiano del XX secolo. d’arte di Pedro Batista.

123
ARCHITECTURAL DIGEST

124
CASE

Nel living, divano


Helios, tavolino Mimi
e applique Almond
di produzione del
duo, tappeto di Beni
Rugs, poltrona di
Otto Schultz. Opera
di Tadashi Kawamata,
lampada da terra
italiana vintage,
maschera africana
Babugu Babembe
(XX secolo) e quadro
di Pedro Batista sulla
parete principale.

125
126
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

«L’appartamento era rimasto


vuoto per anni, inoltre pare che,
per un certo periodo, fosse stato
suddiviso in appartamenti
più piccoli» C l i o D i m o f s k i

sopra da sinistraIl pavimento pagina accanto Nella camera


in legno di castagno chiaro da letto principale, letto
corre senza soglia dal su misura, sedia di Axel
corridoio alla camera da Einar Hjorth, lampada
letto. Nel bagno, vasca sul comodino di Garance
in ceramica e lampada in Vallée. Opere d’arte alla
ottone di Garcé & Dimoski. parete di Alexander Mignot.

127
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

«In Portogallo conosciamo ottimi artigiani


e artigiane che non solo richiediamo, ma che
vogliamo anche sostenere» O l i v i e r G a r c Ž

Hanno vissuto a Parigi, hanno trascorso lungo tempo a struttura alle imponenti pareti evidenziando lo zocco-
Pechino. Poi si sono trasferiti a New York. E, dopo tre an- lo con una serie di grandi mattonelle in ceramica smal-
ni, si sono chiesti: «E adesso dove andiamo?». tata; in sala da pranzo in un turchese molto intenso e in
«Olivier aveva già curato alcuni progetti in Porto- biblioteca in una tonalità di blu quasi nero, che risplen-
gallo, instaurando ottimi contatti», racconta Clio Di- de misteriosamente. Anche per le altre modifiche hanno
mofski, la metà del duo di interior designer Garcé & Di- dato libero sfogo alle idee. Hanno spostato la cucina, che
mofski. «Inoltre, sua mamma è di qui e lui parla porto- prima occupava la parte posteriore dell’appartamento,
ghese fluentemente, dunque: perché non Lisbona?». I l’hanno decorata con piastrelle dipinte a mano da un’ar-
due non hanno per nulla rimpianto la decisione – anche tista di Lisbona e nello spazio liberato hanno creato una
perché, con l’acquisto di un appartamento nel quartiere stanza per la figlioletta. Il grande bagno accanto alla lo-
di Anjos, si sono trovati subito davanti a un nuovo inca- ro camera da letto adesso ha le pareti rivestite in par-
rico: progettare la propria casa. te con un bellissimo marmo locale rosa, bianco e nero.
«Si trova in un edificio costruito agli inizi del XX se- E anche la stanza degli ospiti ha una nuova boiserie a
colo nello stile pombalino, tipico del centro di Lisbona», tutto campo, larghi tavoloni in castagno alti ben due
spiega Olivier Garcé, «il che significa che è composto da metri, di colore beige chiaro.
elementi prefabbricati: una protezione contro i terremo- Gli oggetti d’arte e i pezzi di design conferiscono a
ti. Nell’appartamento c’erano anche dettagli di pregio, quest’appartamento una personalità unica e inconfondi-
come gli alti soffitti con decori in stucco e le pareti che bile. Il “diktat” per la loro selezione è stato: mix and mat-
avevano conservato le pannellature in legno». Ciò no- ch con la massima libertà e tolleranza. Pezzi vintage di
nostante, l’appartamento di 250 mq versava in condizio- Pierre Chapo, Otto Schultz o Axel Einar Hjorth si ritro-
ni pietose. «Era rimasto vuoto per anni», prosegue Clio vano con lavori di giovani designer molto promettenti,
Dimofski, «inoltre, pare che, per un certo periodo, fosse incontrati dai due nomadi moderni nei loro viaggi: l’in-
stato suddiviso in appartamenti più piccoli». glese Charlotte Taylor, Garance Vallée di Parigi e Minjae
A ben vedere, per loro era in realtà nelle condizioni Kim, coreano stabilitosi a New York. E qui si scopre un
migliori. Da un lato, perché entrambi volevano che, do- altro dei motivi del loro trasferimento a Lisbona, il cuore
po il restauro, restasse evidente che si trattava di un edi- del loro modello aziendale: «Non ci riteniamo così stre-
ficio storico. E, dall’altro, perché sapevano esattamente pitosi da dover fare tutto da soli e vogliamo sfruttare le
come rendere i locali idonei al presente. I due hanno po- occasioni che ci si presentano», dice Garcé. A Parigi, rac-
tuto sfruttare l’esperienza maturata presso uno dei mi- conta il designer, chiunque possegga capacità straordi-
gliori indirizzi di Parigi, lo studio di Pierre Yovanovitch, narie nel campo della manifattura artigianale è occupa-
specialista di un elegante design contemporaneo tra an- to a pieno ritmo, tutto si muove in direzione della massi-
tiche mura. In passato hanno infatti diretto la sede di Yo- ma esclusività per quanto riguarda gli aspetti realizzativi,
vanovitch in Madison Avenue, New York, e in alcuni dei e la situazione va peggiorando. «In Portogallo conoscia-
loro progetti si riconosce chiaramente l’ispirazione del mo ottimi artigiani e artigiane che non solo richiediamo,
maestro. Ma Garcé e Dimofski sono anche più giovani ma che vogliamo anche sostenere, e questo ci consente
di qualche (fondamentale) anno. E in questo caso essere di produrre in piccoli numeri i progetti di Taylor, Vallée
più giovani si traduce con: più radicali, ma nel radicarsi e Kim, che stimiamo enormemente».
al passato. In una delle camere da letto erano ancora vi- Lisbona è stata la luce. Il clima ameno. La vicinan-
sibili i resti della vecchia boiserie, e loro ne hanno com- za al mare. Il quartiere vivace in una città non troppo
missionato una identica, per poi dipingerla in un friz- grande né troppo piccola, le sue opportunità. I due spi-
zante color menta. In altre stanze, dove i pannelli origi- riti liberi hanno trovato ancora una volta un luogo per
nali erano andati completamente distrutti, hanno dato loro ideale. ○

pagina accanto Tavolino in marmo su misura, tende


e tappeti di Perrine Rousseau, camino di Olle
Hermannson, applique Eclipse di G&D, sedia e
poltrona di Axel Einar Hjorth e opere di Pedro Batista.

128
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

129
ARCHITECTURAL DIGEST B A C K S TA G E

a cura di Giovanni D’Odorico Borsoni


Edizioni, nuove o limitate, e riedizioni di arredi la cui estetica
sfocia nel territorio dell’arte. Grazie e materiali preziosi,
disegni d’autore e geniali soluzioni ingegneristiche

HERITAGE
Foto: courtesy Etage Projects e Karl Monies; courtesy Rooms Studio

C AVA L L E T T O S I LV E R TA P E S T R Y AZUL
Agapecasa Rooms Studio Turri

Il geniale sistema di Mangiarotti (1953) ha un in- Palace of Rituals, presentata alla MDW dal duo di La bellezza dell’imperfezione del macro intreccio
castro a coda di rondine che permette di compor- designer georgiane, è una serie limitata di quilt in in velluto nella nuova poltrona con braccioli dise-
re, smontare e riconfigurare librerie, tavoli, conte- rame e argento cuciti a mano con simboli femmi- gnata da Paola Navone-OTTO Studio per Turri De-
nitori e persino strutture per letti, come nella foto. nili primari e tradizionali: pezzi d’arte e funzionali. sign. In tenue rosa cipria, all’insegna del colore.

BONUM LUMEN BÉTON BRUT GOGAN


Etage Projects Molteni&C Moroso

La scultura luminosa di Karl Monies si ispira al Questa scaffalatura a sospensione è stata conce- Il sinuoso coffee table firmato da Patricia Urquio-
fungo brasiliano Neonothopanus Gardneri che si pita nel 1970 da Luca Meda per Molteni&C in modo la ha, nella versione in foto, il piano in vetro verni-
illumina al buio. Realizzata in rame, può essere uti- tale che ogni ripiano potesse aprirsi e chiudersi in- ciato e la base in legno lamellare di frassino, nel-
lizzata sia all’interno sia all’esterno. dipendentemente. Scultorea ed efficiente. la finitura caffè oak.

131
Nel cuore verde e profumato della Sicilia, il Castello Grimaldi,
dal 1513 ospita la nobile famiglia che oggi ancora conserva
le antiche memorie, legandole a un intervento contemporaneo

IERI, DOMANI

testo Laura Leonelli


foto Mattia Aquila

a sinistra Attraverso
uno spettacolare lungo
viale tra palme e gelsomini
si giunge all’ingresso del
castello, dal 1513 proprietà
della famiglia Grimaldi.
Xirumi di Serravalle
Il salotto del piano nobile, con pezzi
dell’arredo originale rivisitati dall’architetto
Andrea Perra, che insieme alla baronessa
Grimaldi ha curato la ristrutturazione
del castello. Alle pareti, una collezione
di vasi di Caltagirone del XVIII e XIX secolo.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

134
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

L’ingresso
al salotto del
piano nobile dove
Andrea Perra ha
riletto in chiave
contemporanea e
ironica le classiche
panche nobiliari.

135
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

sopra Una delle camere da letto. Il pavimento è in cotto antico, e ogni stanza ha un disegno diverso.
Il copriletto in pizzo è del corredo storico della famiglia Grimaldi. Dietro gli specchi si celano due armadi; il paralume
della lampada in seta ha le frange tagliate a forbici secondo l’antica tecnica dei tappeti siciliani.

136
a destra , dall ’ alto
Nella sala da pranzo del
piano nobile un lampadario di grappoli e
lampade in vetro di Murano; sul tavolo due
antiche pigne nobiliari. La stanza dei bauli,
dove anticamente la famiglia depositava i
bagagli. La panca è un cassone di corredo,
rivisitato da Andrea Perra con un insolito
omaggio cromatico a Rothko.

Prima dei colori e della forza delle propor­


zioni, prima di sfiorare le pietre del tredi­
cesimo secolo e i ricami immacolati di un
copriletto ottocentesco, dovremmo sen­
tire i profumi, il presente di un’inebrian­
te fioritura di zagare. Intorno al Castello
Grimaldi, su di un’altura che guarda l’Et­
na e domina la strada tra Catania e Cal­
tagirone, cresce uno dei più grandi agru­
meti di Sicilia e in questo inizio d’estate è
una nuvola freschissima, verde e bianca.
Il tempo di percorrere lo spettacolare via­
le d’ingresso e il castello apre le sue porte
alla famiglia che dal 1513 lo custodisce, lo
cura e lo ha riportato a nuovo splendore
grazie alla collaborazione tra la barones­
sa Grimaldi e Andrea Perra, sensibilissi­
mo architetto in viaggio sentimentale tra
Parigi e Catania. Sono più di cinque seco­
li di storia, ma in verità molti di più se ri­
cordiamo che nel 453 a.C. il popolo dei Si­
culi aveva fondato la sua capitale proprio
nella piana ai piedi della rocca. Millecin­
quecento anni dopo il maniero perdeva la
sua funzione difensiva per diventare, dal
Settecento in poi, la “dimora della raccol­
ta” quando – e il ricordo va alle pagine de
Il Gattopardo – le famiglie nobiliari lascia­
vano i palazzi di città e si trasferivano nei
possedimenti, in campagna.
Anche oggi è tempo di raccogliere
non solo tra le migliori arance dell’isola,
ma anche le memorie di casa e rinnovar­
le, merito di una raffinata riscrittura che
ha rispettato l’anima di ogni ambiente, i
suoi materiali preziosi, i suoi arredi stori­
ci, aggiungendo qua e là leggere pennel­
late d’ironia. «In Sicilia diciamo che le ca­
se sopravvivono se la proprietà si sposa
con la casa, e la figura della baronessa Gri­
maldi ha decisamente sposato il castello»,
ARCHITECTURAL DIGEST

138
CASE

a sinistra
La corte
interna
del castello,
nato in epoca
medievale
e ampliato
nel XVIII
e XIX secolo.
Due immensi
gelsomini
incorniciano
l’ingresso,
gli antichi
magazzini
e l’accesso
ai piani.
140
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

pagina accanto La vecchia macina


del grano, trasformata in un living.
I cuscini poggiano sulla
struttura dove un tempo venivano
impilati i sacchi di grano.

ricorda Andrea Perra. L’incontro, che ha


sancito una straordinaria intesa, è avve-
nuto vent’anni fa, a un ricevimento, ama-
bile scambio sulla tinta di una tenda, un
decoratore che propone alla nobildonna il
verde chiaro e il giovanissimo Andrea che
suggerisce invece un verde bosco. E il ver-
de bosco, più intimo, silenzioso, profon-
do, vince. La danza ha inizio.
Colore talismano, il verde, colore del-
la rinascita e della speranza anche nella ri-
strutturazione del castello Grimaldi. Verdi
sono i meravigliosi gelsomini che cresco-
no nel cortile interno e nella stanza della
macina, ora living coperto, a dialogo con
la pietra lavica e il tufo. E verdi sono le pa-
reti del salotto del piano nobile, introdot-
to da una rivisitazione delle storiche pan-
che di casata dove le alte spalliere, al po-
sto del classico stemma dipinto, sono ri-
vestite di tessuto rigato per materassi. Nel
ritmo di una natura fantastica cresce an-
che un lampadario di grappoli di vetro di
Murano che adorna la sala da pranzo. E
al risveglio la luce che attraversa le foglie
degli alberi, sfiora i pavimenti di cotto, di-
versi in ogni stanza, e si fonde con l’az-
zurro polvere di una camera da letto dove
gli specchi sono altre finestre che segreta-
mente nascondono gli armadi.
Lasciando germogliare studio e curio-
sità, la baronessa Grimaldi e Andrea Per-
ra hanno riletto le vecchie mappe catasta-
li del castello e hanno ritrovato, invisibile
nella sterpaglia, l’originale giardino ara-
bo. Quasi uno scavo alla Pompei, una bel-
lezza dimenticata che ora splende tra fon- sopra Un ficus
centenario, simbolo
tane, vasche settecentesche, e una è la pi- per la famiglia
scina circondata da magnifici rosmarini, Grimaldi del suo
quinte di plumbago e rose bianche. A un attaccamento al
castello e al suo
passo, memoria di tutte le nostre memorie paesaggio. a sinistra
perché gli alberi ci precedono su questa La piscina, ricavata
da una vasca di
terra, cresce un ficus trionfante e le sue ra- raccolta dell’originale
dici sono il simbolo stesso dell’antica fa- giardino arabo,
riportato alla luce
miglia. Radicandosi nel verde e nella na- studiando le vecchie
tura, la vita continua e resta grande. ○ mappe catastali.
PURO Passione, ricerca, ossessione: pezzo dopo
pezzo, l’arte locale dà il ritmo a questa casa
San Paolo
Il luminoso soggiorno
con divano di Sergio
Rodrigues, sedia
di Paulo Mendes
da Rocha, sculture
di Nino João Cosmo
Félix e Mudinho -
Manoel Ribeiro
da Costa. Sulla parete
arazzi di Madalena
Santos Reinbolt.

BRASILE testo e foto Ruy Teixeira


ARCHITECTURAL DIGEST CASE

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Nel progetto del nuovo appartamento, l’obiettivo principa-


le di Edmar Pinto Costa è stato quello di fare spazio per le
sue più importanti collezioni di arte popolare brasiliana. Co-
me in un gioco di Tetris, ogni parete, tavolo, mensola, intera
stanza è stata progettata pensando dove collocare le opere.
Il punto di partenza è stato lo studio dei numerosissimi pezzi di
ciascun artista, un lavoro meticoloso e determinante per il di-
segno degli ambienti concepito da Federico Concilio,l’architet-
to italiano che firma il restyling degli interni, calibrandone l’e-
quilibrio voluto dal proprietario. «Non volevo niente di troppo
elaborato, un progetto semplice, senza competizione tra archi-
tettura e arte», afferma Edmar.
Fin da bambino, il suo amore per l’arte ha definito dove e
come vive. Nato a Campo Grande, nello Stato del Mato Gros-
so, Brasile, Edmar è arrivato a San Paolo nel 2010. Ha portato
con sé alcune opere e, poco a poco, il suo interesse per la cultu-
ra popolare è cresciuto. Oggi questa ricerca di nuovi pezzi è di-
ventata la sua ossessione. Segue quotidianamente le aste,viag-
gia per scoprire e cercare le creazioni dei suoi artisti preferiti.
A mano a mano che la collezione è cresciuta, la necessità di tra-
sferirsi in una casa più grande è diventata inevitabile. «Ho at-
traversato la pandemia nel mio appartamento precedente, è
stato un momento di intensa interazione con le mie opere. Ma
a un certo punto non ci stavamo più e ho deciso di cercare un
altro posto dove vivere».
La ricerca l’ha condotto al prezioso edificio progettato dal
modernista Giancarlo Palanti, maestro del razionalismo mi-
lanese prima e poi grande architetto e designer di arredi in
Brasile, dove condivise lo Studio d’Arte Palma con Lina Bo
Bardi, a San Paolo. All’interno del palazzo, Edmar ha trova-
to un grande appartamento di 370 metri quadrati che occu-
pa l’intero piano, suddiviso in più stanze.
Il bianco è stato il colore scelto, su un pavimento in resina
che crea una scatola con ariosi ambienti.La circolazione a 360º

pagina accanto La cucina, con la parete ricoperta dalle sculture di Paulo Orlando
da Silva. Il tavolo è in jacaranda (massello e non), acquistato da un antiquario a San Paolo.
Le sedie sono state acquistate a un’asta, autore anonimo.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

146
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sopra , da sinistra
Edmar Pinto Costa su una sedia di Sergio Rodrigues- pagina accanto Una parete adornata da una collezione di grandi scultorei
Fernando, davanti la pittura di Germana Monte-Mór. La collezione di opere Ex voto, tre quadri di Neves Torres, una scultura di Jadir João Egídio,
di Conceição dos Bugres su una libreria costruita ad hoc per ospitarla. per terra, e un’opera di Teodoro Stein Carvalho Dias, sulla parete di destra.
148

sopra La parete/libreria ha una porta di passaggio che conduce alla camera matrimoniale.
pagina accanto La camera da letto, con la collezione di uccelli di João Manoel da Silva.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

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si sviluppa attorno agli ascensori centrali. Grandi finestre deli-


mitano la cucina,il soggiorno,lo studio,la biblioteca e le camere
da letto, investite dalla luce naturale. Quadri/arazzi di Madale-
na Santos Reinbolt ricoprono i muri del soggiorno. Le sculture
di Conceição dos Bugres, la sua più grande passione, occupano
uno scaffale enorme. La parete della cucina è stata calcolata in
base allo spazio necessario per esporre le opere di Paulo Orlan-
do da Silva. La libreria, lunga ben 13 metri, separa l’area socia-
le dalle stanze private, ed è stata progettata per ospitare libri e
sculture in nicchie disegnate secondo la loro quantità e dimen-
sione.Nella camera da letto,la testiera funge da trespolo per gli
uccelli di João Manoel da Silva.
Riconosciuto come un importante collezionista d’arte ver-
nacolare, Edmar sostiene fermamente che questi autori siano
allo stesso livello dei grandi contemporanei.Non gli piace chia-
marla naïf o arte primitiva. «Questi artisti non sono nati per
magia o genio individuale.Provengono tutti dalla saggezza an-
cestrale della famiglia o della comunità», spiega. Le tecniche e
gli stili che utilizzano derivano dalla fabbricazione di oggetti
regionali di uso comune, dalla ceramica alla falegnameria, da-
gli arazzi all’artigianato in generale. Fatte proprie le tradizio-
ni, a un certo punto questi creativi si lanciano in sperimenta-
zioni, sviluppando il proprio linguaggio unico. E, anche senza
aver frequentato l’università, hanno la coscienza molto chiara
di quello che vogliono e possono fare. Il filo che lega questi arti-
sti è più sociale che educativo. Tutti provengono da una situa-
zione di grande semplicità di vita,con scarse condizioni econo-
miche, ma carichi di una potente forza culturale.
Edmar dice che ogni acquisizione porta il desiderio di rea-
lizzare la successiva.«Credo sia inevitabile che la collezione cre-
sca e un giorno non si adatti più a questo spazio.Mi piace convi-
vere con tutte le opere. Spero che l’appartamento non si riem-
pia fino a diventare inabitabile. Spero di poter fare soggiornare
qui le mie passioni più a lungo che nelle case passate». ○

Un angolo della camera da letto con ceramiche di Clemência Pereira de Souza


pagina accanto
e Noemisa Batista dos Santos, pitture di Elza O. S. e di Estevão Silva da Conceição.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

151
Gioco di squadra
Wellington

Con l’interior designer Sarah Sherman Samuel, il campione di polo


Nacho Figueras e sua moglie, la fotografa Delfina Blaquier, hanno creato
una sofisticata e appassionata residenza in Florida. Cavalli compresi
testo Jennifer Ash Rudick styling Filip Berdek foto Ori Harpaz
Nel soggiorno, divano Soriana
di Afra e Tobia Scarpa (Cassina),
pouf in pelle di pecora di CB2,
sedia in midollino di Oggetti Designs,
tavolo da cocktail di Kar Studio.
Sospensione circolare di Anthony
Dickens per TRNK; lampada
da terra di Mads Caprani anni ’70.
pagina accanto Intorno alla piscina,
i padroni di casa con una delle
figlie. Chaise longue con cuscini
di Sunbrella (da CB2),
ombrellone di Serena & Lily.
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

a destra Le grandi finestre ad arco


del living. Il daybed, il divano a L e il
tappeto sono tutti di Sarah Sherman
Samuel per Lulu and Georgia; tavolino
vintage in canna incurvata; console
in travertino italiana anni ’80. La
fotografia alla parete è di Ted Gushue.

Seduti nel loro grande living, il campione


di polo Ignacio “Nacho” Figueras – uno de-
gli atleti più celebri al mondo, per la stra-
ordinaria abilità in campo ma anche per la
carriera ventennale di modello per Ralph
Lauren – e sua moglie, la fotografa Delfi-
na Blaquier, sono il ritratto di una bellez-
za spigliata. Le enormi finestre si affaccia-
no su un lago artificiale, gli aironi blu ince-
dono lungo il bordo erboso. Una scena tan-
to favolosa potrebbe far pensare a un luogo
remoto, ma in realtà siamo a Wellington,
in Florida, capitale mondiale del “winter
circuit” equestre.
Blaquier è felice di essere tornata do-
po aver passato alcune settimane in Argen-
tina, dove il figlio tredicenne della coppia,
Artemio, gareggiava in un torneo. Figueras
e il figlio maggiore Hilario passano l’inver-
no in Florida giocando a polo da professio-
nisti. La figlia minore Alba si divide tra il
polo e il salto ostacoli, mentre la figlia più
grande, Aurora, studia design industriale a
Buenos Aires. «La cosa bella è che, quan-
do viaggi molto, ogni volta che rientri ve-
di quello che hai intorno con occhi nuovi».
Fino a due anni fa la base della fami-
glia in Florida era un appartamento di tre
camere da letto, ma era più un posto do-
ve mangiare e dormire che una casa vera.
Quando Figueras, appassionato di design,
è venuto a sapere che questa casa sarebbe
stata messa in vendita, lui e Blaquier l’han-
no comprata senza esitare. «È la proprietà
più bella del complesso, perché è apparta-
ta e circondata dall’acqua», spiega l’atleta.
Se la facciata disadorna in stile moresco
alla coppia piaceva, gli interni opulenti, le
pareti color senape, gli elementi in legno
datati e la scala decorata lasciavano molto
a desiderare. «Sembrava un castello scoz-
zese, non c’entrava nulla con il paesag-
gio», afferma Figueras, che si definisce un
architetto mancato, e dice che è il collega

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

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156
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

«La cosa bella è che, quando viaggi molto,


ogni volta che rientri vedi quello che hai intorno
con occhi nuovi» D e l f i n a B l a q u i e r

sopra Una decorazione murale pagina accanto In sala da pranzo,


di Maria Crimella nella Florida sedie di Sarah Sherman Samuel
Room. Poltrona di Soho Home, (Lulu and Georgia), tavolo di MOD.
divano di Athena Calderone Sospensione in midollino di Design
per Crate & Barrel, tavolino Mix Furniture, console in bambù
anni ’80 di Maitland Smith. anni ’70, torciera vintage in stucco.

157
ARCHITECTURAL DIGEST

«Ature quos dolupta tionsed maionsequas eius


doluptionem aut arum id quia samendae parum
ipsunto dolectotatur aut latis et illaceaquas
alitem ende voloritaquo eu» N o m e C o g n o m e

158
CASE

a sinistraIn cucina le pareti sono


dipinte con Vendôme Beige di
Color Atelier Lime Paint. I top degli
armadietti custom sono in marmo
Calacatta Viola, le sedie di Zara
Home; piano cottura di Bertazzoni.

Peter Brant ad avergli fatto conoscere il po-


tere trasformativo dell’arte e del design più
di vent’anni fa. «Da Peter si pranzava con
Jeff Koons, Richard Prince e Julian Schna-
bel. Quando conosci il loro modo di pen-
sare, non puoi fare a meno di vedere le co-
se in modo diverso», dice.
Mentre viaggiava per il mondo, la cop-
pia ha iniziato a esplorare musei e visita-
re dimore storiche. Casa Luis Barragán,
esempio iconico di architettura moderna
nel quartiere Miguel Hidalgo di Città del
Messico, è stata illuminante. «Le sue linee
e la sua semplicità, e il modo in cui si in-
serisce nel paesaggio, ci hanno emoziona-
to», dice Figueras. Ed era proprio la visio-
ne di Barragán, insieme al lavoro di Mies
van der Rohe e Tadao Ando – in particola-
re il fienile che Ando aveva ideato per Cer-
ro Pelon, il ranch a Santa Fe di Tom Ford
–, che Blaquier, Figueras e l’architetto Juan
Ignacio Ramos avevano in mente quando
hanno progettato lo straordinario maneg-
gio di famiglia in Argentina, con tanto di
tetto ricoperto d’erba.
Ispirandosi alla teoria del “regiona-
lismo critico” di Ando, per la loro casa in
Florida volevano enfatizzare il legame con
la vita all’aria aperta. Hanno ingaggiato
la designer di interni Sarah Sherman Sa-
muel, nota per gli spazi materici creati con
un mix sapiente di pezzi moderni e vinta-
ge. «La connessione fra noi è stata imme-
diata», afferma Samuel.
La rimozione di un portico coperto, lo
spostamento del camino e la sostituzione
delle porte scorrevoli con enormi finestre
ad arco hanno trasformato completamen-
te il living, un tempo buio e angusto. «Qui
la luce è tutto», afferma Blaquier, che sta
per laurearsi in design di interni e giardini.
Con la pittura a calce per le pareti è
stata creata una base più pulita e unifor-
me, una finitura sobria che riduce i riflessi

159
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

pagina accanto Nel bagno principale,


vasca freestanding Kingston,
tavolino d’appoggio di Arteriors,
tende a pacchetto Everhem,
come in tutto il resto della casa.

della luce durante il giorno e genera un cal-


do bagliore alla sera. Per il camino è sta-
ta creata una cornice delicatamente scul-
torea che arriva fino al soffitto, una scelta
che, insieme alle nuove finestre, accentua
il volume della stanza.
La designer e i clienti sono stati atten-
ti agli sprechi, spingendo, ove possibile,
per riparare più che per sostituire. Le pia-
strelle marroni dei pavimenti ricoperte di
gommalacca sono state riportate alla lo-
ro finitura originale color terracotta opaca,
mentre i cupi pavimenti in legno scuro so-
no stati levigati e sbiancati.
Nella scelta degli arredi, clienti e de-
signer erano perfettamente allineati. «Le
ho mandato moltissimi esempi di divani e
tappeti di vari brand, ma Delfina ha chie-
sto di usare i miei pezzi», afferma Samuel,
riferendosi alla sua linea di mobili e tap-
peti per Lulu and Georgia. Un daybed in
tessuto crema e il tappeto Irregular Grid
Rug occupano il posto d’onore nel living.
«È bello quando un cliente è entusiasta
per le cose che disegni».
Per i pezzi vintage, fra cui tavolini, se-
die e oggetti, Samuel e Blaquier hanno se-
tacciato 1stDibs, scegliendo articoli dispo-
nibili nel Sud della Florida, che Blaquier è
andata a ritirare con un furgone a noleggio.
La coppia continua ad assecondare la
passione per il design con Figueras Desi-
gn Group (FDG), una società creata con
lo studio di architettura Estudio Ramos di
Buenos Aires. Blaquier ha in mente di cre-
dall ’ alto
La facciata
della casa in stile are una sala da pranzo all’aperto e un giar-
mediterraneo. dino vicino alla cucina. «Un’amica pen-
Nella camera da letto
principale, il letto
sa che io soffra di un “disturbo multipro-
vintage è rivestito gettuale”», dice ridendo. «Ma penso che
con un tessuto quello che impari andando a cavallo può
Mosley. Cuscino
a rullo extra lungo, essere applicato al design, e a qualunque
comodini e tappeto cosa nella vita. Devi essere responsabi-
di Sarah Sherman
Samuel per Lulu le, consapevole, dedicato e appassionato,
and Georgia. altrimenti non funziona». ○

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

161
L o v e
Poco fuori città, una coppia
trova il nido di famiglia
in una casa mid-century
che conserva l’estro e il gusto
del passato, e oggi si riempie
di arte, di musica e di vita
testo Valerie Präkelt
produzione Thomas Skroch
foto Evelyn Dragan
Francoforte

the
Sopra la cassettiera in teak è appesa
l’opera Falling ines, di Seth Damn
e Issa Masé, in corda e legno. Chaise longue
LC4 di Le Corbusier, Jeanneret e Perriand

me
(Cassina), divano di Sofacompany.
164
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

sopra La lampada Timberline di Gubi sovrasta le due poltrone in bouclé (Westwing), che contrastano con il pavimento in marmo.
pagina accanto Un vecchio tavolo da tè è stato utilizzato per la sala da pranzo. Sopra questo, la lampada classica danese Semi (Gubi).

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ARCHITECTURAL DIGEST

«IL GIOCO DI TONI CALDI


E FREDDI MI HA AFFASCINATO
FIN DALL’INIZIO. PER ME ERA
IMPORTANTE RISPET TARE E
SOT TOLINEARE CIÒ CHE QUESTA
CASA GIÀ OFFRE» lisa masé

sopra Nel progettare la casa, Lisa a destra La casa con tetto piatto
Masé ha chiesto il parere della è stata costruita nel 1968
gallerista berlinese Nella Beljan. Sulla con un senso di pragmatismo
tavola, le ceramiche di Viola Beuscher. e il coraggio di essere moderni.

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CASE

Lisa e Issa Masé si sono innamorati a l’esperta di marketing e blogger tedesca


Los Angeles. Oggi colmano di nuova vi- Lisa Banholzer, che aveva appena preso
ta un edificio mid-century alla periferia posto dietro alla consolle del dj perché, vi-
di Francoforte. sta l’ora tarda, il vero dj aveva alzato un
Durante il festival Coachella, le strade po’ troppo il gomito. Issa fu entusiasta
di Los Angeles sono più intasate del soli- della playlist di rap tedesco proposta da
to – e per nulla al mondo Issa Masé sareb- Lisa e la invitò ad accompagnarlo a una
be rimasto bloccato in quell’appiccicosa festa, la sera successiva. Si innamoraro-
autostrada per ore, semplicemente per re- no, iniziarono una relazione a distanza –
carsi a una festa all’altro capo della città. e hanno finito per creare una famiglia in
In quel giorno di primavera del 2017, il de- Germania. Hanno trovato la casa adatta a
stino fu dalla sua parte: la festa fu sposta- loro grazie a un po’ di fortuna e a uno spic-
ta nel suo quartiere. Ci andò e conobbe cato senso per l’estetica e l’aura.

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

pagina accanto La scrivania con la


lampada Putki vintage di Iittala.
Appesa al muro retrostante,
un’opera dell’artista Álvaro Tavarez

ad: Da due anni vivete con le vostre due fi-


glie in un edificio mid-century alla pe-
riferia di Francoforte. La città ha co-
munque uno skyline, ma New York è
mai stata un’opzione?
lm: New York è un luogo magico per in-
namorarsi e incontrarsi, ma crea-
re una famiglia in America è un’al-
tra cosa. Dopo due anni di relazione
a distanza tra Berlino e New York, so-
no rimasta incinta e Issa si è trasferi-
to in Germania per amore della no-
stra famigliola.
ad: Prima avete vissuto due anni a Berlino.
Cosa vi ha portati a Francoforte?
im: Berlino è una città pazzescamen-
te vivace e creativa, ma come fami-
glia abbiamo modificato le nostre
esigenze e volevamo trovare un luo-
go e uno spazio in cui poterci con-
centrare di più su di noi e sul nostro
nuovo capitolo. Un impiego come
Head of Global Marketing Transfor-
mation presso la più grande ditta al
mondo di prodotti e tecnologie den-
tali ci ha dato la possibilità di trasfe-
rirci nell’area di Francoforte.
lm: Eravamo pronti a un cambiamento.
Abbiamo trovato la nostra attuale ca-
sa su una piattaforma immobiliare.
Dalle foto dell’annuncio non si vede-
va granché, ma il pavimento di mar-
mo e le pannellature in legno hanno
sopra Lisa e Issa Masé nella loro fatto subito battere più forte il mio
casa nella periferia di Francoforte. cuore. Sapevo, che dovevamo alme-
Pavimenti in marmo e armadi a muro
originali, poltrona di Westwing. no vederla!
im: Appena varcata la soglia, abbiamo
pensato: “Un momento, esiste davve-
ro una casa così? I materiali, la pian-
ta ampia e le facciate in vetro aper-
te… L’aura della casa ci ha subito in-
cantati”.
ad: Sapete chi ha costruito la casa?
lm: Sappiamo solo che fu commissiona-
ta da un industriale nel 1968. Aveva
sicuramente uno spiccato senso per
«L’EDIFICIO RISPECCHIA il pragmatismo – e coraggio, per far
LO STILE DELL’EPOCA: posare un pavimento in marmo blu.
NEL 1968 MIES VAN DER ROHE Come famiglia, notiamo ogni gior-
APRÌ LA NEUENATIONALGALERIE no che questa casa è stata costruita
A BERLINO» lisa masé per riunirsi.

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

169
ARCHITECTURAL DIGEST

ad: Come avete fatto con l’arredo?


lm: La bellezza degli oggetti che hanno
una storia è che essi già portano tanto
con sé. E per me era importante rispet-
tare ed esaltare quello che questa casa
già offre. Nel salotto gli armadi a muro
e le cassettiere in teak di colore aran- ha trasformato in scultura due vec-
cio chiaro si armonizzano molto bene chi pezzi di legno provenienti da due
con il marmo blu mare e la parete di ar- templi indiani. Il nome dell’opera è
desia grigio blu. Amo questo gioco di Love Birds.
colori caldi e freddi. Abbiamo portato lm: Siamo noi i Love Birds! (ride) Inoltre,
da Berlino il mio divano in velluto co- abbiamo tre lavori di Álvaro, un pitto-
lor ocra, che si abbina perfettamente re che vive a Berlino.
con la palette cromatica esistente. Ho im: Álvaro Tavarez D’Guilherme è un
provato a creare un senso di intimi- esule angolano, fuggito in Portogal-
tà, introducendo tessuti con una cer- lo durante la guerra civile. Ci ha por-
ta struttura, quali bouclé e lino. Sono tato personalmente ogni suo lavoro.
sicuramente una fanatica dei tessuti. Una volta l’ho incontrato a mezza-
Peraltro, negli ultimi anni la casa è sta- notte alla stazione di Francoforte so-
ta utilizzata come consolato, la came- lo per una consegna. Mi ha messo i
ra da letto e quella delle bambine era- quadri in mano ed è tornato a Berlino
no uffici. Per questo ho voluto infon- nel suo studio. Siamo entrambi immi-
dere un po’ più di calore al piano su- grati africani e, avendo tante cose in
periore, scegliendo per le pareti tona- comune, è nata un’amicizia.
lità terrose e rossicce, così da rendere ad: Avete due bambine piccole. Com’è cam-
l’atmosfera meno severa. biata la vostra idea di casa da quando
im: Gli interni sono opera di mia moglie. siete diventati genitori?
Per me è stata un’esperienza del tutto lm: Per le bambine il giardino è meravi-
particolare osservare come abbia tro- glioso. Nostra figlia Mila collezio-
vato lo spazio giusto per la sua crea- na continuamente pietre, che io uso
tività, e creare insieme con lei la no- come fermacarte e segnalibri. In ca-
stra casa. Ci completiamo a vicenda. sa, il pavimento in pietra è perfetto
Se si tratta di un mobile, Lisa sa esat- per andare in monopattino. Mila lo
tamente cosa vuole. Io mi sono con- prende, indossa il casco e inizia a gi-
centrato sulla collezione d’arte. Per rare in tondo. Il cassettone è pieno di
me è molto importante vivere con giocattoli – che a fine giornata ritor-
opere di artisti che mi hanno accom- nano dentro.
pagnato per un pezzo della mia vita. im: Sono molto curioso di vedere come in
ad: Questa la devi spiegare un po’ meglio. seguito le nostre bambine reagiranno
im: Negli ultimi dieci anni ho collabora- al modo in cui ci prendiamo cura della
to con artisti contemporanei di New nostra casa, come la arrediamo o ap-
York, Los Angeles o Chicago, talvol- pendiamo i quadri.
ta facendo loro anche da manager. lm: Mi chiedo spesso se le nostre figlie ab-
La grande opera d’arte in corda in sa- biano già bisogno di hobby. E allora
lotto è di Seth Damm di New Orle- Issa dice: “Ma noi siamo appassiona-
ans. Sono stato più di un anno insie- ti di musica! Ci mettiamo qui alla con-
me con lui a progettarla e disegnar- solle da dj, in giro da qualche parte c’è
la espressamente per questa stanza. un ukulele. E in questo modo le no-
Sulla cassettiera c’è un lavoro dell’ar- stre bambine imparano che ai geni-
tista queer Erika Weitz, che per noi tori piace la musica, senza che dob-
biamo propinargli nulla di finto. E lo
stesso vale per l’arte.
im: Tutto quello che facciamo, accade di
proposito. Siamo una squadra mera-
vigliosa…
lm: …e la casa è il nostro modo di giocare.○

170
CASE

«APPENA VARCATA LA SOGLIA


ABBIAMO PENSATO: “UN MOMENTO, MA ESISTE
DAV VERO UNA CASA COSÌ?”» lisa masé

sopra , da sinistra In camera da letto, il Cyclope Mirror di Moustache. Le pareti in tonalità terrose scaldano
le stanze al piano superiore, che erano adibite a uffici. Sopra la scala, un dipinto dell’Atelier Julie Haverkamp.
E luce fu Brooklyn

testo Deb Schwartz styling Dung Ngo foto Trevor Tondro

L’apertura di un enorme lucernario è il primo passo di una


scenografica ristrutturazione che trasforma un’imponente
brownstone del 1873 in una casa unica e radiosa
In sala da pranzo, sedie vintage di George
Nakashima circondano un tavolo custom in noce
di Kate Duncan. Alla parete, opera di Andy Warhol,
lampada da terra Akari di Isamu Noguchi. 
ARCHITECTURAL DIGEST

1 74
CASE

«Abbiamo progettato scegliendo materiali


che invecchiano bene nel tempo.
Questa è una casa per una famiglia giovane che
la vive intensamente» O l i v e r F r e u n d l i c h

sopra , da sinistra
Uno degli Oliver Freundlich nell’ingresso
home office è rivestito con carta della casa. pagina accanto La nuova
da parati Terrains di Jill Malek. scala a chiocciola in rovere bianco
Scrivania custom di Kate Duncan, si estende su tutti e cinque i piani
lampada da terra di Studio Van den della casa. Il runner è su disegno
Akker, poltrona vintage. L’architetto custom di Proper Rugs.

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

a sinistra Nel living, divani Flexform


e tavolini di Haute Living
su un tappeto custom di Proper Rugs.
Opere di McBride. Sospensioni di JMW
Studio, credenza vintage di Knoll.
Sul camino, specchio di Ochre.

177
ARCHITECTURAL DIGEST CASE

«Non sono molti i clienti


a cui interessa osare
così tanto con il colore»
Oliver Freundlich

sopra In un altro studio, una chaise


longue di Moving Mountains
rivestita in mohair di Maharam
prende posto davanti a una
finestra. La parete magnetica
argento a sinistra è di Weitzner, le
altre sono dipinte con India Yellow
di Farrow & Ball, il tappeto
è di Nanimarquina.

pagina accanto Nel bagno


principale, sopra la vasca di Urban
Archaeology con rubinetteria di
Vola, è appesa un’opera di Jessica
Dickinson. Le pareti sono rivestite
con intonaco tadelakt scuro, sul
pavimento piastrelle in cemento
di Mosaic House. Sospensione di
Pinch, The Future Perfect.

a sinistraNello studio di McBride,


fotografie recenti dell’artista.
Poltrona vintage, tavolino Mosaic
Boomerang di Vladimir Kagan.

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ARCHITECTURAL DIGEST CASE

La brownstone era grande e bella, ma al centro c’era


qualcosa di oscuro. Non era buio esistenziale, e nemme-
no spirituale, ma letterale. Come quasi tutte le case di cit-
tà, la struttura all’italiana del 1873 a Brooklyn aveva fi-
nestre solo davanti e dietro, la luce non entrava mai nel scale e le forme cangianti di luci e ombre si spostano da
mezzo, e i piani bassi erano piuttosto tetri. Quando R.A. un lato all’altro della casa con il passare delle ore.
McBride e la sua compagna occupavano solo i tre piani La scala è stata realizzata nella Carolina del Nord
superiori e affittavano i due inferiori, non era un grosso con vari tagli di rovere bianco, un materiale estrema-
problema: ai piani alti c’era abbastanza luce. Ma quando mente robusto che resisterà con grazia ad anni di colli-
è arrivato il loro terzo figlio, e hanno dovuto dividere le sioni con borracce, scarpe da ginnastica e giocattoli dei
stanze con le tende per dare a ciascuno il proprio spazio, bambini, e alle impronte lasciate da mani grandi e pic-
la coppia ha capito che era tempo di cambiare. Era arri- cole. «Abbiamo progettato scegliendo materiali che in-
vato il momento di impadronirsi di tutti e cinque i piani vecchiano bene nel tempo», dice Freundlich. «Questa è
e, finalmente, di affrontare le ombre. una casa per una famiglia giovane che la vive intensa-
Vivere in una casa buia in città non aveva nessu- mente. Abbiamo utilizzato questo legno qui e in tutta la
na attrattiva per la compagna di McBride, cresciuta a casa per renderla calda, organica, un po’ meno austera».
Manhattan. Dove aveva vissuto la sua infanzia in una E contrastare questa austerità è diventato centrale
casa poco luminosa che lei aveva sempre trovato depri- quando il team ha pensato a un approccio più moderno.
mente, e a cui certo non voleva tornare. Dal canto suo, «C’è stato uno scambio continuo di idee con i clienti su
McBride non voleva dover salire ogni volta quattro ram- diversi aspetti: dobbiamo salvare questo profilo, que-
pe di scale per ricordare a uno dei figli di prendere lo zai- sto angolo?», spiega McLoughlin. Alla fine, concilia-
no o di scendere per la cena. re l’idea di rimodernare la casa per renderla più funzio-
E così si sono rivolte all’architetto Oliver Freundli- nale con quella di mantenere i dettagli originali (alcu-
ch, che non solo è amico della padrona di casa fin dal- ni dei quali ormai logori) si è rivelato troppo complica-
le scuole medie, ma ha anche ristrutturato la casa della to. Nessuno, però, voleva una casa nuova fredda e spi-
coppia a Fire Island, un’impresa profondamente perso- golosa, ma una casa accogliente e particolare, in sinto-
nale e collaborativa. Per la loro casa di Brooklyn, il te- nia con la sua storia. «I dettagli originali della corona
am di Oliver Freundlich Design (OF/D) è andato ancora e del battiscopa hanno forme decorative a botte e pro-
più in profondità, scavando nel centro della struttura di fili a gradini che scolpiscono luci e ombre, e noi vole-
510 metri quadri che Freundlich ha definito «un panca- vamo trovare un modo per ottenere il medesimo effet-
ke a cinque piani» per inondarla di luce e renderla fun- to, ma con un linguaggio moderno», continua il pro-
zionale per tutta la famiglia. Guidato dal lead designer gettista. Come, ad esempio, nel battiscopa semi-incas-
Will McLoughlin, OF/D ha creato nel tetto un lucerna- sato e smussato che risponde alla luce con più elegan-
rio lungo tre metri e mezzo, ha rimosso le scale esisten- za di una superficie diritta.
ti e, sfruttando la larghezza insolitamente generosa di 7 La stessa attenzione ai dettagli è stata estesa alle
metri, ha ricavato un’apertura a imbuto in cui è stata in- esigenze funzionali ed estetiche dei committenti. Do-
stallata una scultorea scala a chiocciola che fa penetrare veva esserci molto spazio per riporre, ovunque. «C’è un
la luce nel cuore della casa e collega visivamente e acu- cassetto per i giocattoli in ogni stanza», afferma Emily
sticamente i vari piani. Lindberg, che si è occupata del design degli interni.
Poco è andato perso – lo spazio eliminato compren- «Il nostro obiettivo era fornire soluzioni semplici a esi-
deva solo bagni, lavanderia e armadi, facilmente ricava- genze pratiche».
bili altrove – e molto è stato guadagnato. Nel quotidiano, Anche le tonalità vinaccia, le preferite della coppia,
la ristrutturazione rende molto più facile per la famiglia sono ovunque. Le pareti del salotto sul retro trasforma-
comunicare a voce. Ma porta anche molta bellezza nel- to in cucina sono rifinite con un intonaco rosato, e so-
le loro vite. Il lucernario, con la cornice completamen- pra i fornelli la parete è rivestita di piastrelle su misura
te nascosta, fa pensare alle opere di James Turrell: se si che vanno dal bordeaux al porto intenso. I mobili sono
guarda in su, non si vede altro che cielo. Il sole fa brilla- bassi, grandi e confortevoli, i tessuti e i tappeti sono in-
re le pareti curve e imbiancate a calce della tromba delle formali, colorati e robusti. Alcuni dei pezzi d’effetto, dal
tappeto in stile Anni Albers nel soggiorno alla magnifi-
ca carta da parati nella family room, sono stati commis-
sionati ad artigiani, e la casa è ricca di finiture uniche.
«Non sono molti i clienti a cui interessa osare così tanto
pagina accanto In cucina, le pareti sono rifinite con
intonaco tadelakt rosato. I pannelli, gli armadi e l’isola con il colore», afferma Freundlich. «Dà calore e caratte-
sono in rovere bianco. Sospensioni di Viabizzuno, re, e può camuffare un elemento fatto male. Su uno sfon-
sgabelli vintage di Pierre Jeanneret, MDFG. Una parete
è rivestita di piastrelle Craftsman su misura di Pratt +
do bianco tutto deve essere perfetto. Ma una vita vissuta
Larson. Fuochi di Viking, rubinetto di Dornbracht. appieno è molto più bella se vissuta a colori». ○

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ARCHITECTURAL DIGEST B A C K S TA G E

a cura di Giovanni D’Odorico Borsoni


Legno, terra, seta e metalli in arredi e rivestimenti frutto
dell’incontro tra artigianato, tecnologia e sperimentazione.
Per bagni e cucine, ma anche tutta la casa

NUOVI TOTEM

WA S T E T I L E C A B I N E T BRICK SERIES CROGIOLO


The Future Perfect Hyunjee Jung Marazzi

Circolare ante litteram, Piet Hein Eek firma que- La product e textile designer coreana, di stanza a Una collezione di piastrelle in ceramica e grès di
sto elegante armadio rivestito in tessere di legno Eindhoven, trasforma la seta in materiale solido. piccolo formato nata dall’incontro tra artigiana-
di recupero, realizzate con tecniche tradizionali di In questo arredo scultoreo Red chimney and win- to e tecnologia. In vari colori, con sapore rétro e
lavorazione e laccate lucide. dow, si ispira ai mattoni dell’architettura. hand-made, ma versatilità e performance di oggi.

F O N D A M E N TA A R T I I N P L AT I N O COPPER ENAMEL CHAIR


Cimento Pecchioli Ceramica Salon 94 Design

Ricordano un Tetris i divertenti e scultorei side Il pregio del cotto vive della grande tradizione to- Nella mostra Infinite Expansion di Kwangho Lee
table disegnati da Patricia Urquiola. Componibili scana in questa collezione di piastrelle, in due alla galleria di New York, questa sedia in rame
e personalizzabili, con dimensioni e altezze diver- formati, che mantengono un forte legame con la smaltato ha parti a intreccio create con tecniche
se, sono un inno alla sperimentazione aziendale. terra e l’heritage locale, e che piace sempre. antiche, ma utilizzando metalli. Senza tempo.

183
ARCHITECTURAL DIGEST FL ASHBACK

Se non siete curiosi...

Foto: courtesy Fondazione Achille Castiglioni

Da 61 anni, il portone di Piazza Castello 27 a Milano custodisce un posto


magico, lo studio di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Dal 2002, come Fondazione,
ha accolto 80 mila visitatori e infinite attività. Ma oggi rischia di chiudere
«Forse è arrivato il momento di fare “un grande lavoro collettivo”, come l’avrebbe definito Achille», scrivono Carlo e Giovanna Castiglioni
nel comunicare lo sfratto (previsto per il 2024) dagli iconici – stavolta per davvero – spazi dello studio dei fratelli Castiglioni. Aperto nel 1962,
quando Pier Giacomo è mancato nel ’68, Achille (sopra) vi è rimasto fino alla fine, nel 2002. Poco dopo i due figli, fino ad allora talmente
abituati a vivere nella creatività eccezionale del padre, ne hanno finalmente capito l’immensità negli occhi della gente. E hanno creato
la Fondazione Castiglioni portando avanti la sua memoria, “alla Castiglioni”, con passione, ironia, inventiva. Una petizione online, il dialogo
con le istituzioni, ma soprattutto la collaborazione di tutti potranno, si spera, salvare questa culla del design mondiale. - valentina raggi

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