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GIUGNO 2021
LU O G H I
LIBERI
S TI LI
TUTTI
FANTA S I E
w w w.s c avo l ini .co m / dow
Human Design
Da oltre ottantacinque anni progettiamo ceramiche in cui tecnica e innovazione sono al servizio
delle persone. Perché il vero design nasce sempre attorno alle emozioni di chi lo vive
marazzi.it
Floor: Oltre - Puro Marazzi Antibacterial Technology
Walls: Crogiolo Rice
Kitchen: Grande Stone Look Gris du Gent
Inquadra il QR Code,
guarda il video e scopri il mondo
#TruetoFood fino all’essenza del gusto.
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ARCHITECTURAL DIGEST E D I TO R I A L E
Non è una classifica. E però, se un giornale pubblica un Gallerie al confine tra diverse discipline e mestieri. Social
elenco, per quanto ampio sia, si prende la responsabilità media, persino il gaming. Delle persone che qui lavorano,
delle sue scelte: che è poi il nostro mestiere, perché sulla il cui pensiero sta cambiando radicalmente il modo di con-
carta (al contrario di quanto avviene nel mondo digitale) cepire il progetto e di raccontarlo: sono le loro le 100 sto-
lo spazio non è infinito, ed editare vuol dire appunto de- rie che pubblichiamo questo mese.
cidere cosa mettere in pagina e cosa no, prendendosene
responsabilità ed eventualmente meriti. È una lista per sua stessa essenza non definitiva, per-
ché traccia un territorio che si trasforma di continuo, i
In questa prima edizione italiana di AD 100, format confini sono mobili o neanche esistono. Ma è un tenta-
molto popolare presso alcune delle nostre edizioni inter- tivo di disegnare una mappa per cominciare a orientarsi
nazionali, abbiamo quindi fatto delle scelte. Con un’avver- in questo nuovo paesaggio, e un utile strumento di lavo-
tenza. Non volevamo, come avviene altrove, mettere in fila ro per chi è a caccia di talenti.
i migliori designer, architetti e professionisti dell’arredo –
di queste liste ne sono state compilate a sufficienza e bene. E un game changer è senza dubbio Francesco Risso,
Abbiamo piuttosto riflettuto sul fatto che, essendo anche direttore creativo della maison Marni, che nel suo lavoro
il settore di cui si occupa AD immerso in una radicale tra- usa libertà e poesia, come chi conosce le regole e per questo
sformazione, avesse senso lavorare su un elenco di perso- può permettersi di infrangerle. È quello che fa anche nella
ne che, in forme e discipline diverse, stessero cambiando sua casa, tutta dipinta a mano, a tinte accese, nel corso del
le regole del gioco: 100 game changers. lockdown. Giusto il tempo di pubblicarla nel servizio di co-
pertina di questo numero che probabilmente è già cambia-
Piattaforme multimediali. Digital art, Nft. Diversità, ta – per inseguire lo spirito del tempo, o il prossimo sogno.
inclusività, sostenibilità. Video-making. Stampa 3D. Ar- D’altronde, parafrasando, non si entra mai due volte nel-
chitettura green, e perché no flower design. Do It Yourself. la stessa casa.
Courtesy Polimoda
SCRIVETECI SEGUITECI
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ARCHITECTURAL DIGEST INTRO
Galleria
96 I L M A R E
V E RT I CA L E
Un hotel storico, una collezio-
ne di suite d’autore e un tesoro
che, a Ravello, hanno in pochi
105 I S P I R A Z I O N I
Il nuovo, il classico, le reinter-
pretazioni in 27 proposte
116 L A N O S T R A
O A S I P R I VATA
Una nuova idea di “pool house”
che mette in dialogo benesse-
Tabula rasa, pag. 166 re, immagine e sostenibilità Il mare verticale, pag. 96
Case
Speciale
122 A M A N O L I B E R A 154 U N A D O P O
Spazi «riscaldati con l’istinto» L’A LT R A
nella casa di Francesco Risso, Epoche e mondi diversi: un mix
direttore creativo di Marni molto londinese, ma secondo
un’estetica personalissima
136 T R A I L PA L A Z Z O
E IL CIELO 166 TA B U L A R A S A
Essenza francese, Art Déco e Un appartamento milanese
Bauhaus in un appartamento senza più identità riacquista
nel cuore di Parigi storia (e sentimento) 182 4 0 A N N I I N S A L A
DA P R A N ZO
146 T R A C C E
Cover di Francesco Dolfo. Immagini: Helenio Barbetta, Davide Lovatti, Luca Merli
Prosegue il viaggio di AD attra-
Un interno primi ’900 nella Mi- verso gli ambienti domestici e il
lano che cambia. E dettagli che mutare del gusto. Con le imma-
raccontano storie di amicizia gini più belle dell’archivio
43 D I G I TA L 58 3 D P R I N T 68 F R O N T I E R E 78 I N S TA G R A M
FA C T O RY Dai prototipi ai palazzi Invasioni di campo tra arte, I profili da non perdere, scelti
Creare esperienze moda, social network dai nostri esperti digital
60 C O S T R U I R E
47 V I D E O M A K I N G SOSTENIBILE 70 A U T O P R O D U Z I O N E 81 L A N U O VA
Il nuovo racconto della realtà Abitare rispettando il pianeta Creatività libera SCENA
18 nomi d'autore
50 I N T E R I O R 62 F L O W E R 74 NEW
DESIGN DESIGN CRAF TSMANSHIP 92 O T T O M A E S T R I
Sette autori di spazi speciali A partire dalla natura Lavorare a mano Gli innovatori per definizione
30
www.baxter.it
ARCHITECTURAL DIGEST INTRO
HO VISTO CASE
UN GIORNO, AD ATENE
Marirosa Toscani
«Ormai ho 90 anni e non giro più nelle case degli altri per era stato un ballerino e che era un mentore. Nei giorni che
lavoro. Ed è una fortuna visti i tempi tristi di forzata chiu- trascorsi con lui ebbi modo di conoscere e apprezzare la sua
sura che stiamo vivendo, anche se restare con le mani in mente brillante, la sua cultura e la conoscenza della storia
mano mi è sempre risultato faticosissimo». dell’arte, un grande amore per il bello e un gusto raffina-
Marirosa Toscani, primogenita dello storico reporter to anche nelle scelte più eccentriche. Tutto, all’interno dei
del Corriere della Sera Fedele Toscani e sorella di Oliviero, 700 metri quadrati della villa, era posizionato con estrema
con il marito Aldo Ballo rivoluzionò il mondo della foto- cura, i pieni e i vuoti si sposavano nel modo che mi aveva-
grafia industriale. È autrice di storie di case indimentica- no insegnato a Brera, la luce naturale si rifletteva sul mar-
bili. «Sono cresciuta a Milano», racconta, «parlando di fo- mo bianco e illuminava con sapienza ogni opera e ogget-
tografia e respirando iposolfito, il liquido che si usa in ca- to: era il parco giochi perfetto per un fotografo! Fu un ser-
mera oscura per fissare le immagini. Ho iniziato ad aiuta- vizio divertente e di grande impatto (“La casa delle mera-
re mio padre in agenzia e diventare reporter è stato natu- viglie”, Casa Vogue, gennaio 1979). Trovo che questo scat-
rale. Ero donna, fotografa e portavo i pantaloni: pratica- to risulti ancora molto moderno nonostante abbia più di
mente una rarità negli anni ’50!». quarant’anni. È ciò che lo rende speciale e che, in generale,
Per questa rubrica, Toscani ha scelto di raccontare uno rende speciale una fotografia: il suo essere testimonianza
scatto della casa di Alexander Iolas. «Il Ballo», come lei di un ambiente ma scissa dal momento in cui è stata scat-
chiama il marito Aldo, «non amava viaggiare, quindi an- tata, come un frammento senza tempo che riflette armo-
dai da sola ad Atene. Di Iolas, il proprietario, sapevo che nia e passione più che moda o ricchezza».
Marirosa Toscani, classe 1931, ha dato vita nel 1953 con il marito Aldo allo Studio Ballo+Ballo,
bottega fotografica sperimentale diventata punto di riferimento creativo negli anni più vivaci del design mondiale.
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ARCHITECTURAL DIGEST INTRO
MORE OR LESS?
Sant’Agostino definiva il vuoto come il niente dotato di che a prescindere dalle sue dimensioni, materiale e per-
spazio, ma mai si sarebbe immaginato che molti seco- sonalità riesce a darci un’idea di qualcosa che tutti co-
li dopo un giovane americano di nome Bruce Nauman, nosciamo e del quale spesso dimentichiamo l’esistenza.
destinato a diventare uno dei più importanti artisti del Il grande artista è quello che sa prendere anche il detta-
ventesimo secolo e una sorta di Sant’Agostino dell’arte glio più insignificante di qualcosa di personale, tipo le
contemporanea, forse senza nemmeno conoscere quel- scarpe (vedi van Gogh) o, appunto, la propria sedia o ad-
la frase avrebbe creato fra il 1965 e il 1968 una piccola dirittura solo lo spazio che ci sta sotto, e lo fa diventare
opera destinata a diventare uno dei punti di riferimento qualcosa di universale. Perché potrei scommettere che
dell’arte concettuale e minimalista. non esiste un individuo al mondo che non si sia mai se-
Il titolo è A Cast of the Space Under My Chair, la for- duto su una sedia almeno per un attimo.
ma dello spazio sotto la mia sedia. La scultura è un pic- Ma non finisce qui. Nauman porta alla nostra atten-
colo blocco di cemento abbastanza timido. Sicuramen- zione tutto quello che c’è e che non vediamo, ovvero lo
te senza la presenza di un David di Michelangelo. Di- spazio, il vuoto senza il quale le cose sarebbero un uni-
Francesco Bonami, critico e curatore, per AD scrive del filo sottile che unisce (o separa) arte e arredo. Interrogandosi
sul diverso significato degli oggetti, opere o mobili. E dello spazio che li definisce. Come la scultura di Bruce Nauman.
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BREM
CALORIFERI PER L'ARCHITETTURA
Editor-at-Large
Francesca Santambrogio
UFFICIO CENTRALE
Segreteria di redazione
Maria Grazia Cecconello
HANNO COLLABORATO: Francesco Bonami, Ana Cardinale, Roberto Cotroneo, Marta Galli,
Umberta Genta, Paolo Lavezzari, Marco Morello, Romana Petri, Alessia Pincini
FOTOGRAFIE DI: Helenio Barbetta/Living Inside, Francesco Dolfo, Davide Lovatti, Luca Merli,
Matthieu Salvaing, Rachael Smith/Living Inside, Max Zambelli, Alberto Zanetti
Advertising sales
Sales & Marketing Advisor ROMANO RUOSI
Fashion, Luxury, Beauty Sales Director, Vanity Fair & Vogue Lead MICHELA ERCOLINI
Bizfitech, Cpg, Media/Entertainment & Auto Sales Director, GQ Italia & Wired Italia Lead LORIS VARO
Home & Travel Sales Director, La Cucina Italiana, AD Italia e CN Traveller Italia Lead CARLO CLERICI
Cnx Italia Director VALENTINA DI FRANCO, Account Strategy Director SILVIA CAVALLI
VELETTA design Davide Diliberto Digital & Data Sales Director MASSIMO MIELE, Advertising Marketing Directo RAFFAELLA BUDA
Regional Sales Director ANTONELLA BASILE, Beauty Director MARCO RAVASI
Fashion & International Director MATTIA MONDANI, Account Strategist AD CARLO CLERICI
Advertising Manager CRISTINA RONCAROLO
Tutto assolutamente imprevedibile e nuovo.
Questo è davvero un bel modo di essere diversi. Sede: 20123 Milano, piazzale Luigi Cadorna 5 - tel. 0285611 - fax 028055716
Padova, c/o Regus Padova Est, Sottopassaggio Mario Saggin 2 - tel. 0285611 - fax 028055716
Bologna, c/o Copernico, Via Altabella 17 - tel. 0285611 - fax 028055716
Roma, via C. Monteverdi 20, tel. 0684046415 - fax 068079249
COLLEZIONE CALORIFERI E SCALDASALVIETTE Parigi/Londra, 3 Avenue Hoche 75008 Paris tel. 0033153436975
Color Collection,
colours and surfaces
for contemporary living
ARCHITECTURAL DIGEST
Francesco Binfaré
Pag. 81
Pag. 92
Alexandra
Daisy Ginsberg
GISTO
Pag. 86
Pag. 90
BIT ART
di un’asta, quasi mezzo milione di
dollari. Qualche mese prima, Hor-
tensia, una sedia di petali, da mo-
dello 3D era diventata un oggetto
reale in edizione limitata.
2. Paul Milinski
Melbourne
3. Krista Kim
Toronto
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AD 100
4. Alexis Sospeso tra il commerciale e lo sperimentale, I suoi lavori ispirano tranquillità e un lieve
tra il canonico e le avanguardie, mantiene un senso di nostalgia. Lo conferma Homesick, una
Christodoulou linguaggio espressivo anticonvenzionale. Di serie di paesaggi venduti su Nifty Gateway,
Cape Town/Amsterdam recente ha aperto uno studio in Olanda, è tra il negozio virtuale di riferimento degli Nft.
i pionieri e i migliori interpreti globali della Backyard (nell’immagine) è stato comprato per
modellazione in 3D applicata all’architettura. 17 mila dollari.
5. Six N. Five
Barcellona
All images courtesy of the artists
Se vendere oggetti Nft sa già di consue- animano all’interno di una villa e comin-
tudine, c’è chi mette all’asta i protago- ciano a fare a pezzi gli arredi snob. Sono
nisti digitali di un cortometraggio. Non tre minuti di allegro caos firmati da uno
uno qualunque, ma The Revolt: la rivolta dagli studi più inclini alla provocazione,
di una lampada pacchiana, uno stendi- il più abile a mostrare il design da pro-
biancheria, una piscina gonfiabile, che si spettive inconsuete.
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via Solferino 22, Milano
ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
Organizzano eventi virtuali, inventano mondi da vivere con un casco sul naso, da esplorare
dal monitor di un computer o con uno smartphone. Riducono le distanze, avvicinando pubblici
un tempo lontani. Sono studi di progettazione sui generis: non creano cose, ma esperienze
DIGITAL FACTORY
7. Monogrid
Firenze/Milano
Uno studio che crea esperienze interattive, un Fino a costruire dimensioni parallele, come
gruppo di ragazzi che sa disegnare orizzonti per il progetto Life in Vogue: una cosmogonia
tramite le possibilità della tecnologia. Che nel- di ambienti d’autore esplorabili a 360 gradi,
le loro mani è uno strumento versatile con cui accessibili tramite un ascensore che conduce
spaziare dagli eventi digitali alle installazioni, a giardini, paesaggi sull’acqua, interni lumi-
dalla realtà virtuale a quella mista e aumentata. nosi ed eleganti.
6. Studio Pesca
Milano 8. NEWU
Milano/Roma
graphic design all’art direction, fino dell’Opera del Duomo di Firenze. Il loro motto è «Nuovi
ai contenuti. Dedicando un’estrema spazi, nuove idee»: usare la tecnologia per unire fisico e
cura estetica a ogni progetto. digitale, per legare passato e futuro.
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
9. Studiolabo
Milano
«La realtà è
quella che
noi riusciamo
a far passare
per tale»
ENNIO FLAIANO
Ritrovarsi in uno showroom interat- Se il mondo reale non basta più, c’è
tivo, collocare mobili al suo interno, questa sua appendice virtuale. Uno
scegliere tra centinaia di combina- spazio tridimensionale, dove com-
zioni possibili: Ikea Immerse cambia prare un terreno e utilizzarlo per
l’esperienza d’acquisto attraverso la ospitare eventi di bit. Una proposta
Andrea Russo
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Italian Masterpieces
Coupé De Luxe letto design by GamFratesi
Grant pouf design by Tristan Auer
poltronafrau.com
ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
Sono artisti giovani e visionari. Lavorano spesso per la moda, ma sono in questa selezione
perché hanno dimostrato una spiccata sensibilità per i luoghi e le cose. La loro tavolozza
è la realtà, catturata e messa in mostra, con poesia, nel riquadro luminoso di uno schermo
VIDEO MAKING
12. Andrea Pecora 13. Davide Rapp
Milano Milano/Parigi
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
Ovvero Marco Adamo Graziosi e Maria legati a serie televisive di Netflix a film come
Host-Ivessich, diade di registi che ha condivi- Am I Wasting My Time? (nell’immagine), sot-
so il set con icone della moda, su tutti Karl La- to l’ala di Vogue. Varie traiettorie con lo stesso
gerfeld, celebrità quali Kanye West, top model fulcro che li qualifica: una modernità anticon-
da Gigi Hadid fino a Mariacarla Boscono. Nelle venzionale, una ricchezza visiva che racconta
loro collaborazioni hanno spaziato tra progetti lo stile per ellissi e suggestioni.
Milano
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ARMAN ICASA.COM
Nell’anno della pandemia, questi sette autori hanno avuto la capacità di immaginare
interni che valorizzano al massimo gli ambienti domestici, il senso di intimità e protezione.
Facendo così nascere progetti che già portano dentro il senso del domani
INTERIOR DESIGN
20. Giuliano Andrea dell’Uva
Napoli
In lui due anime. Quella solare, che incornicia segni del tempo nelle architetture e la storia del
lo spettacolo del Mediterraneo in bianche pare- design negli arredi. Calda sofisticatezza, che si
ti abbacinanti, e quella riflessiva che fa i conti ritrova in questo appartamento all’interno del
con la patina dell’esistenza. Che cerca, sotto gli palazzo settecentesco Oneto Maglione, nel cen-
strati di vernice, affreschi e tinte originarie per tro di Napoli: uno spazio vibrante di contrasti e
unire memoria e contemporaneità, portando i colori. Come la vita.
50
AD 100
Amata dallo star system e definita dal New di esprimersi in arditi abbinamenti cromatici
Yorker “grande dame” degli interni della West e materici così come in sobri accostamenti.
Coast, deve il suo successo alla sovrappo- Nelle stanze della sua casa di vacanza a Mali-
sizione audace degli stili. Poliedrica e visio- bu, una villa modernista anni ’50, trova spazio
naria, valorizza l’esistente con interventi e anche il design italiano, con sedute di Ignazio
arredi sorprendentemente eclettici, capaci Gardella e Afra e Tobia Scarpa.
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
23. Dimorestudio Grazie al loro modo di pensare gli interni, Emi- ti elementi che si ritrovano nel nuovo appar-
liano Salci e Britt Moran hanno fatto dimen- tamento di Emiliano Salci: stampe animalier,
Milano
ticare il minimalismo, riportando sulla scena una squisita selezione di arredi e oggetti e una
Andrea Ferrari
– con cura filologica – spazi signorili e distin- palette borghese «ma con un twist alla Dimore»
tamente italiani, ricchi velluti, sete, damaschi, personalizzano un’architettura anni ’40 avvolta
legno e ottone, toni di colore avvolgenti. Tut- da un’atmosfera crepuscolare.
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
24. Studio KO
Parigi/Marrakech
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
FOTOGRAFIA
Noto per le sue sfarzose immagini
di interni (il libro Haute Bohemians
27. James Kerwin
è stato nominato “Design book of Norwich
the year” dal New York Times), ha
sentito il bisogno di alleggerirsi. Di
mettere da parte l’attrezzatura per
raccontare gli ambienti come fareb-
be chiunque di noi, tramite la lente
del suo telefonino. Il risultato è A
wandering eye: travels with my pho-
ne, volume all’altezza delle raccol-
te degli scatti posati per qualità e
intensità. La prova che l’occhio e la
mano contano più dello strumento.
Courtesy the Artist, Galleria Raffaella Cortese, Milano and Thomas Dane Gallery
lampi di luce e colori che ravvivano
universi appassiti.
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ARCHITECTURAL DIGEST
Non solo avanguardie, prototipi, promesse che un giorno, forse, verranno mantenute. All’inizio
è stata una tecnica per creare oggetti in scala ridotta, oggi viene usata per realizzare interi
palazzi. In cemento oppure in materiali antichi, capaci (anche) di dare un tetto a chi non ce l’ha
3D PRINT
29. Mario Cucinella Tecla, fusione delle parole «Technology» e al centro le risorse del passato. La casa è sorta
«Clay» (argilla), è il primo modello di abita- a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna,
Architects zione stampata in 3D adoperando terra cruda come frutto di una collaborazione con l’azien-
Bologna/Milano locale. Un materiale facile da trovare, naturale, da Wasp di Massimo Moretti, pioniere di que-
Jago Corazza
a chilometro zero, pertanto parecchio rispet- sta tecnologia. Con una superficie all’incirca
toso dell’ambiente. Un esempio di come l’in- di 60 metri quadrati, il progetto ospita arredi
novazione permetta di recuperare e rimettere anch’essi realizzati in terra locale.
58
AD 100
30. Fuseproject
San Francisco
«L’oggetto
dell’arte non
è riprodurre
la realtà, ma creare
una realtà della
stessa intensità»
ALBERTO GIAC OMET TI
3-D Housing 05 è stato il primo proget- che fa da orto. L’abitazione può esse-
to in Europa di casa 3D stampata nel re demolita e ricostruita usando i suoi
luogo finale del suo utilizzo. Un pro- stessi detriti, portando il concetto di
totipo di 100 metri quadrati è sorto a economia circolare nell’immobiliare.
Milano in piazza Beccaria, composto E c’è già un’evoluzione in fase di stu-
da una zona giorno e una notte, una dio: l’idea è salire in verticale, raggiun-
cucina, un bagno e un tetto abitabile gendo i 10 metri di altezza.
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
COSTRUIRE
32. Piraccini
+ Potente SOSTENIBILE
Architettura
Cesena
33. Voll Arkitekter
Trondheim
34. Snøhetta
Oslo
60
60 cm
FLOWER DESIGN
36. Pierre
Banchereau
Parigi
Shiinoki Shunsuke /AMKK, Irini Arakas Greenbaum, Noboru Murata, Alessandro Garofalo
62
GALLERIA
63
Design Castello Lagravinese Studio
Il design come una forma d’arte. Tavoli, sedie, vasi come sculture. Qui è dove si promuove,
nel mondo, un diverso approccio all’idea di arredamento e di ornamento
GALLERIE
41. MASA
Città del Messico
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
44. MANIERA
Bruxelles
Questa galleria, fondata da Edward Zipco e dedicato agli Nft. Con un servizio di consulen-
Bill Dunleavy e conosciuta a livello interna- za che assiste i collezionisti dalla valutazione
zionale, lavora dal 2015 con gli artisti digita- alla sistemazione a casa del proprio prezioso
li. Ma non è questo l’aspetto eccezionale. La acquisto. In foto: James Jirat Patradoon, Infer-
novità è che è il primo spazio fisico al mondo no, Superchief Gallery LA, 2019.
66
OUTDOOR LIVING
STAY TU NE D
#ARGO CO LLECT I O N
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
46. Pierre Marie Invasioni di campo, collaborazioni tra discipline vicine oppure, almeno
Parigi in apparenza, molto distanti. Il progetto comunque al centro, mentre
incontra la moda, si addentra in spazi inediti, esplora i social network
Un artista nel senso contemporaneo
del termine, capace di spaziare tra i
FRONTIERE
territori espressivi, una nuova star
del design secondo molti critici. Più
umilmente, lui si definisce un orna-
mentist, per quella sua passione di
ornare, di decorare tutto ciò che gli
capita, senza limitazioni. Dalla tap-
pezzeria, con fantasiosi motivi bota-
nici, ai carré in seta per Hermès. Ha Tra nostalgia
aperto una galleria vicino Pigalle,
visitabile su appuntamento. e tecnologia
47. Defhouse
49. FORNASET TI
Milano Milano
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Hishi by Chiara Andreatti
potocco.it
ARCHITECTURAL DIGEST
AUTOPRODUZIONE
53. Seungjin Yang
Seoul
70
AD 100
56. Carlo
Massoud
Beirut
71
ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
57. Objects
of common interest
New York/Atene
Foglie e fiori, tutti salvati dai tanti scarti quo- deperibili cristallizzati in argilla e gommalac-
Mathijs Labadie
tidiani dei fiorai, sono intrappolati con grazia ca, esalta una bellezza imperfetta e rappre-
in arredi e complementi dalla pregiata fattura senta un paradosso: come creare oggetti dal
artigiana: è il lessico inconfondibile del desi- valore estetico ed emozionale cui rimanere
gner polacco, figlio e nipote di vivaisti. La se- per sempre legati, quando ogni cosa, per na-
rie di vasi Perishable, realizzata con materiali tura, è destinata a estinguersi?
72
Armchairs Twist - Castello Lagravinese Studio. Bookcase Macao, Coffee tables Ninfea- Designer Maurizio Manzoni cantori.it
ARCHITECTURAL DIGEST
NEW CRAFTSMANSHIP
60. Milla Vaahtera
Helsinki
Partire dall’arte e dalla poesia dei mobile e componenti possano esibire le tracce dell’ar-
proseguire con naturalezza e rigore nella pro- tigianalità e, ben venga, dell’errore. Accogliere
gettazione di lampade che sono anch’esse e accettare, nella materia come nella natura
sculture astratte, mobili sì, ma funzionali. E umana: «Ho imparato a improvvisare per ri-
dedicarsi anche ai gioielli, con il vetro soffia- spettare la natura mutevole del vetro. Il vetro
to dai maestri finlandesi nel villaggio di Nuu- è come me, spontaneo e organico», afferma la
tajärvi e l’ottone lavorato a mano: perché i designer/artista.
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AD 100
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ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
GAMING
68. Animal Crossing
Kyoto
69. Redecor
Helsinki
67. Harry Nuriev
Mosca Courtesy di Nintendo, Reworks e Crosby Studios
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ARCHITECTURAL DIGEST
INSTAGRAM
70. Bianca Felicori
@forgotten_architecture
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AD 100
Sfiora 1,5 milioni di follower, ha riscos- Dagli storici bagni termali di Buda-
so talmente successo da diventare un pest (è concesso vederci un omaggio
libro, la cui prefazione è stata firmata al grand hotel del film) ai fari austriaci
da Wes Anderson in persona. D’altron- accesi di bianco e di rosso, arrivando a
de, il profilo è un ensemble di atmosfere parchi acquatici in Thailandia. Sempre
che sembrano uscite da una qualsiasi ai limiti del kitsch, con consapevole e
delle pellicole del visionario regista. garbata ironia.
All images are from IG pages. Fotografie di Bassi Progetti © Enrico Rizzato, Adam Štěch, 2017, Antoine Bruy, Neima Pidal & Rhian
74. Brutgroup
@brutgroup
79
LIGHT.
LASCIATI
ILLUMINARE
DALL’ARIA.
Grazie alla nuova tecnologia
Multi Air di Falmec, Light ha un corpo
aspirante ultracompatto, racchiuso
da un vetro fumé e da due profili
in alluminio anodizzato nero
con illuminazione led integrata.
Con Light, design e performance
non sono mai stati così leggeri.
ad Designwork / image Nudesign - Eye
falmec.com
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
SEGUENDO
IL CROMOSOMA X 75. ibiyan
Montréal
Nella sua vita professionale, i ruoli di forme, con sviluppi inediti. «Mi aspet-
direttrice editoriale di Pamono, piat- to che queste giovani donne si faccia-
taforma e-commerce dedicata a pezzi no strada in questo mondo, ognuna a
unici sia vintage sia contemporanei, suo modo. La qualità del loro lavoro è
e di consulente curatoriale di Design eccezionale. Sappiamo che i lavori di
Miami/. E fondatrice, insieme ad Anna collectible design riescono o fallisco-
Carnick, di Anava Projects, agenzia de- no in base alle storie che raccontano:
dicata a supportare il “design for good”. ecco, queste creative stanno aprendo la
Profonda esperta del progetto con- porta a narrazioni nuove e interessanti.
temporaneo, Wava Carpenter indivi- Credo, inoltre, che il mondo del desi- 77. Tiarra Bell
dua oggi quattro ragazze dalle origini gn da collezione abbia a oggi mostrato
Philadelphia
e influenze eterogenee e cosmopolite, un inaccettabile livello di diversità – in
con il Nordamerica a far da centro. Tut- quanto dominato quasi esclusivamente
Martien Mulder
81
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
LA STORIA Melbourne
Makiko Ryujin/Courtesy of the Artist and Gallery Sally Dan-Cuthbert, Sydney, Kyoko Hashimoto, courtesy of Dale Hardiman
79. Kyoko Hashimoto
e Guy Keulemans
Sydney
Ha dedicato oltre venti anni di lavoro al plessa relazione che abbiamo con il
design, da progettista e da docente uni- Modernismo: i suoi pezzi squisitamente
versitaria, a Melbourne. Ha curato le confezionati sono espressione di critica
ultime due edizioni della National Gal- alla produzione industriale di massa».
lery of Victoria Triennial e molte mo- Creando collezioni in grado di
stre, tra cui Lucy McRae: Body Architect raccontare storie, la coppia Hashimo-
(2019). Ed è appassionata cacciatrice di to-Keulemans «indaga le complessità
talenti del suo continente. della catena di approvvigionamento dei
I nomi da lei selezionati sono materiali, mettendo in evidenza una or-
espressione di cambiamenti in sfuma- mai consolidata dipendenza dalla glo- 80. Dale Hardiman
ture diverse del mondo del progetto balizzazione, sia per la produzione sia
Melbourne
australiano, sempre aperto e pronto ad per la distribuzione dei beni quotidiani.
accogliere la creatività nel senso più Dale Hardiman, infine, è un protagoni- È imprenditore e co-fondatore di collettivi. Lavora per la
ampio del termine. Michael Gittings sta, changer e portavoce in azione nella serie (per il suo marchio Dowel Jones) e per il fuori serie,
anche sui temi del riutilizzo dei materiali. La seduta è
trasforma di sua mano i metalli in sor- locale scena creativa; un riferimento per parte della serie The Nature of an Island, realizzata in-
prendenti arredi, mostrando «la com- la comunità dei designer». sieme al ceramista James Lemon.
82
PH BERNARD TOUILLON
R A FA E L BY PA O L A N AV O N E S H O W R O O M M I L A N O / R O M A / C O R T I N A D ’A M P E Z Z O
V I T E R B O / L O N D R A / PA R I G I / C A N N E S / C O L O N I A
– S H O P O N - L I N E S U S H O P. E T H I M O . I T
ETHIMO.COM
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
NOVITÀ,
CONFERME 81. Elaine Yan Ling Ng
Hong Kong
Un’italiana nel mondo, a Pechino per conoscenze high tech e saperi comuni,
oltre 17 anni prima di tornare in Euro- in una pratica che viene guidata da inar-
pa. Ha lavorato per Ai Weiwei, diretto restabile innovazione, esplorazione del
la Beijing Design Week in tre edizioni, patrimonio culturale, soluzioni sosteni-
co-fondato The Global School (primo bili e smart». Zhang Zhoujie, con il Di-
istituto indipendente di design nella gital Lab che porta il suo nome, esplora
Repubblica Popolare Cinese). Ha cura- il design parametrico confidando che
to le edizioni 2014, 2016 e 2018 di Across gli oggetti nel mondo digitale possano
Chinese Cities, evento collaterale della evolversi come fossero parte della natu-
Biennale di Venezia di Architettura. ra: il risultato, arredi e installazioni che 83. Feng Chen Wang
I nomi che segnala sono forti, già risultano da logica, varietà e imprevedi-
Shanghai/Londra
consolidati (anche a livello internazio- bilità. Feng Chen Wang è in prima linea
nale) rispettivamente nei settori dei ma- nella nouvelle vague della moda di ori-
Valentina Sinis
84
making
places
calming
Desideri un ambiente
ricco di piante?
Con USM è possibile!
usm.com
SCIENZA, NATURA,
SPAZIO CONDIVISO 84. Paloma Strelitz
Londra
Phil Sharp, Jim Stephenson, Oskar Proctor, preparatory sketch by the artist, 2020. © Dr. Alexandra Daisy Ginsberg
85. Natsai Audrey Chieza
Londra
Menti coinvolte nella ricerca e nello svi- Non una opzione pratica, quindi, ma
luppo con uno sguardo puntato al do- un rimando a quanto di sbagliato stia-
mani, alle urgenze della società e della mo facendo sulla Terra».
natura. Le scelte di uno dei più influenti Illuminata designer e speaker, Na-
curatori di architettura e design a livello tsai Audrey Chieza studia gli impieghi
mondiale ricadono su personalità impe- della biofabbricazione (per esempio l’u-
gnate in prima linea nella costruzione so di batteri per la colorazione dei tessu-
di un futuro inclusivo e responsabile. ti) al fine di generare modelli scalabili
Come nel caso di Alexandra Daisy per un futuro sostenibile.
Ginsberg: «Quando il Design Museum Anche il terzo nome è femminile, 86. Alexandra Daisy Ginsberg
le ha chiesto di contribuire alla mostra Paloma Strelitz: architetto, co-fondatri-
Londra
dedicata alla vita su Marte, la sua pro- ce di uno collettivi più innovativi della
posta non rimandava a una soluzione scena anglosassone (e oltre), è stata elet- Pluripremiata per i suoi contributi nei settori della bio-
high tech, o alla colonizzazione: sug- ta da Sadiq Khan come design advisor logia sintetica e dell’arte, ripensa il design nel contesto
dell’emergenza climatica, per l’uomo e la natura. Pollina-
geriva di utilizzare le piante, e la loro per Londra insieme a 50 progettisti di tor è un’installazione e una piattaforma online per Eden
vita, per creare una nuova atmosfera. grande valore (tra cui David Adjaye). Project, giardino botanico in Cornovaglia.
86
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
GUARDARE
OLTRE 87. Audrey Large
Eindhoven
88
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
LA FORZA
DEL DIALOGO 90. Davide Piscitelli
Londra
91. GISTO
Jessica Soffiati, Premio Impresa 4.0 edizione 2021, design by Studio GISTO. Foto Diego Mayon, Alice Caracciolo
Milano/Treviso
Collabora con istituzioni e fondazioni molto diversi. Sono convinta che i col-
private, archivi, aziende e magazine lettivi siano il futuro. Penso a Post Di-
per sviluppare contenuti con il design e saster Rooftops: una piattaforma con
l’arte al centro. A suo avviso, è l’unione baricentro spostato a Sud, che durante
e la comunione di intenti che può fare i mesi di pandemia è riuscita a portare
la forza e la differenza, nel progetto. avanti dei progetti usando i tetti degli
E anche nel cambiamento. edifici. Davanti alla paralisi di molti
«Ci troviamo davanti a una nuova luoghi della cultura, un’iniziativa ricca
generazione di designer e artisti che, di pensiero progettuale. GISTO, studio/
oltre ad avere un’impostazione multi- laboratorio con sede tra Milano e Tre- 92. Post Disaster Rooftops
disciplinare o, come si autodefinisce lo viso, unisce l’approccio teorico a quello
Taranto
stesso Davide Piscitelli “antidisciplina- pratico lavorando su idee ecosostenibi-
re”, basano la loro pratica creativa sul- li con il supporto di importanti istitu- Piattaforma di ricerca e curatela fondata da Grazia Map-
la ricerca. Ricercatori, quindi, prima di zioni internazionali tra cui la Biennale pa, Gabriele Leo, Gabriella Mastrangelo, Peppe Frisino.
Sui tetti della città – spazi liberi da definizioni normative
tutto che spesso fanno parte di gruppi in di Architettura di Venezia, la Biennale – organizzano performance collettive per la costruzione,
cui i componenti provengono da mondi di Saint-Étienne e quella di Lubiana». condivisione e de-centralizzazione della conoscenza.
90
ARCHITECTURAL DIGEST AD 100
Antonio Campanella, Isabella De Maddalena , Stefano Ferrante ,Giovanni Gastel, Thomas Seear Budd, Massimiliano Sticca
Milano In modo olistico, disegna prodotti
singoli, collezioni e gli spazi intor
Il suo contributo nello sviluppo di no agli oggetti. Mantenendo sempre
modelli chiave del progetto italiano una visione lucida del rapporto tra
e un approccio personale al de forma e uso e un metodo che co
sign come forma di arte e di poesia. niuga solidità classica, razionalità,
«Oggi mi conoscono per i divani, eleganza e fascino per l’arte e il sa
che sono il mio divertimento». pere manuale.
92
The preferred Italian
bespoke kitchens of
Michelin-starred Chefs,
even in your home.
bespoke.demanincor.com FIRENZE ∙ ROMA ∙ SORRENTO ∙ BRUXELLES ∙ BORDEAUX ∙ KITZBÜHEL ∙ KÖLN ∙ MADRID ∙ SHANGHAI ∙ TEL AVIV ∙ MELBOURNE
AD × SCIC
Swing System,
forgiata per durare
nel tempo
L’elemento sorpresa ha il suo peso spe- il ‘fattore stupore’, perché la nuova cu-
cifico nel progetto di Swing System, de- cina Swing non solo si discosta voluta-
sign R&D SCIC e Ser-John & Co. A pri- mente da mode temporali, ma anche da
ma vista sembra un soggiorno, uno stu- un imprinting industriale. È evidente
dio oppure una stanza dove custodire l’abilità manuale che la consacra a du-
oggetti da collezionare. Invece, apren- rare nel tempo, specie in alcune lavora-
do o spostando un’anta, si rimane me- zioni complesse da realizzare con mac-
ravigliati nel trovare inaspettatamente chinari, possibili solo utilizzando colla,
Swing System mostra tutte la sue qua- un frigo oppure un forno, tanto che ciò morsetti, presse e carta vetrata. Le ma-
lità arredative, svelando la cucina solo
nel momento in cui viene aperta l’anta che sembrava essere un mobile in re- niglie in noce a tutt’altezza, ad esem-
che la nasconde. altà è una cucina. Ma non finisce qui pio, sono massellate tornite e integrate
Cura e ricerca dei dettagli sono ele-
mento distintivo della cucina Swing,
come l’uso della pietra granito dalle
speciali doti estetiche e materiche.
IL MARE VERTICALE
GALLERIA
« È S TAT O P A L A Z Z O AV I N O
A D A D AT TA R S I A G L I S P A Z I
DELLA COSTIERA,
E NON IL CONTRARIO»
mariella av i n o
Cosa manca a Ravello? La domanda sa di Palazzo, è partita per dotare il suo hotel di
provocazione, perché la risposta più scon- un Clubhouse by the Sea, ovvero una villa
tata è “niente” in un posto in cui il paesag- a Marmorata (distante da Ravello un bre-
gio e la natura danno spettacolo da sem- vissimo tragitto in navetta) con una pic-
pre. Eppure. La sua posizione sullo spero- cola piscina, giardini solarium delimitati
ne roccioso che divide la valle del torren- da balaustre in marmo e muretti a secco e,
te Dragone da quella del torrente Regin- soprattutto, piattaforme di accesso al ma-
na, a un’altitudine di 350 metri, garantisce re a disposizione degli ospiti.
una delle viste più belle sul golfo ma tiene La geografia della Costiera è vertica-
il mare lontano. le, gli spazi si conquistano da secoli ricor-
È da questa domanda che la fami- rendo a stratagemmi architettonici co-
glia Avino, proprietaria dell’omonimo me terrazze, scale, gradini, dislivelli, sia
97
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
O R G A N I Z Z AT O C O M E U N R I A D ,
IN CUI TUTTI GLI AMBIENTI
R U O TA N O I N T O R N O A U N A
C O R T E I N T E R N A , I L PA L A Z Z O
H A S U G G E S T I O N I O R I E N TA L I
98
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
100
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sot to , dall ’ alto La camera Acquamarine Delu- a destra La piscina bordo mare del Clubhouse
xe della speciale collection disegnata da Cristi- by the Sea, a disposizione esclusiva degli ospiti
na Celestino, con un’ampia finestra ad arco con dell’hotel. La villa ha una piccola piscina, giardi-
vista mare e balcone alla francese. L’area relax ni solarium e una piattaforma di accesso al mare.
(con Jacuzzi e zona pranzo) della Belvedere Suite. Sulla terrazza si trova anche un piccolo ristorante.
102
A L C E N T R O D E L L E T U E E M OZ I O N I
B E AT . S P I R I TO G I OVA N E E G R A N D E P E R S O N A L I TÀ .
BEAT è la cappa sospesa di Faber che dona nuova personalità alla tua cucina. Le sue linee semplici ed essenziali
la rendono così versatile da integrarsi abilmente in qualsiasi ambiente, esaltandone lo stile. Al gusto estetico
unisce grandi prestazioni, minima rumorosità e una perfetta illuminazione del piano di lavoro. Il meglio, per farti
vivere nuove emozioni.
Disponibile in quattro sofisticati colori con finitura opaca: nero, grigio scuro, bianco, blu polvere.
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
GIARDINO
INTERNO
Un polpo, Quasi
È il crisantemo il protagonista del
di profilo un origami
tessuto jacquard Kiku di Dedar, un
fiore carico di simbolismi, che viene
storicamente associato alla famiglia
imperiale giapponese ed è anche
motivo tradizionale delle cinture
«obi» di kimono e vesti cerimoniali. In effetti la sedia Tako disegnata da
Naoto Fukasawa per Maruni un po’
al mollusco assomiglia: sinuosa e
avvolgente, con un’unica linea che
collega lo schienale alle gambe.
ISPIRAZIONI: GIAPPONE
POETICO
ORIENTE Ha la forma di un ōgi, il ven-
taglio giapponese pieghevole,
A cura di Francesca Santambrogio
la lampada da tavolo Sukato di
Testi di Elena Dallorso e Ruben Modigliani
Elsa Pochat per Roche Bobois.
Con struttura in metallo e pa-
ralume in carta plissé.
«In Giappone
la bellezza
è iniziatica,
la si merita,
è il premio
di una lunga e
talvolta penosa
ricerca, è finale
intuizione,
Materiali dinamici
Andrea Ferrari per Dedar
TERZA DIMENSIONE
possesso
La console Aria, riedizione di un classico di Rena Dumas (fondatri-
ce dello studio RDAI) in partnership con The Invisible Collection, geloso» Le pieghe danno vita alla tridimen-
sionalità della carta da parati Hika-
ri di Wall&decò (collezione Essen-
ha una forte identità strutturale che risponde al desiderio della de- FOSCO MARAINI
tial Wallpaper). Donando materici-
signer di mobilità e trasformazione dei materiali attraverso il tempo. tà e corpo alla superficie.
105
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
LE BASI DELLA
«Nel profondo GEOMETRIA
me un’estate
invincibile»
ALBERT CAMUS
Piccola isola
Il legno proviene solo da zone soggette a rimboschimento. L’acciaio
inox è quello nautico, le tinte soltanto naturali: l’azienda brianzola
Annibale Colombo firma Coriandolo, divano tre posti per esterni.
ISPIRAZIONI: OUTDOOR
LE NUOVE
APERTURE Dormire
sotto le stelle
Una bici compatta a cui si aggancia la
Love-cabin di Hermès, un mini-cara-
van con struttura in legno e allumi-
nio, maniglie rivestite in pelle e can-
vas bivouac impermeabile, tessuto
riciclato (naturalmente della mai-
son): la seduta interna si trasforma
in un letto matrimoniale.
53 bottiglie
La tela della lounge chair del-
la serie The Desert di Ferm Li- PA U S A B E N E S S E R E
106
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
«E questa
nostra vita,
via dalla
folla, trova
lingue negli
alberi, libri
nei ruscelli,
prediche
nelle pietre,
FIBRA SOSTENIBILE
I S P I R A Z I O N I : N AT U R A
CREATIVITÀ
INNATA
Google
Gaelle Le Boulicaut per Metaphores, Andy Liffner per Moroso, Valentina Sommariva per Uno Contract
Earth
Antropico Entropico è il tritti- L A TAV O L A
Forza
primigenia
108
RGIA
LE
NSHOWER
E 310
ccia di felicità.
zanti docce
ve funzionalità
he.it
NOI DONIAMO
na doccia GROHE e
plash! Così facendo
più vulnerabili e le
ere accesso a servizi
uri.
LUCE, ALLUMINIO
E LEGGEREZZA
«Compiti
Levante di ADL (brand del grup-
dell’architetto:
po Boffi|DePadova) è un sistema
di pannelli in alluminio, senza parti conoscenza
in vetro, pensato per filtrare luce e
connessioni visive. Un modo di divi-
dere gli spazi che per la prima volta
dell’uomo,
può essere utilizzato anche outdoor. immaginazione
creatrice,
bellezza,
libertà
delle scelte»
LE CORBUSIER
Costruire la consapevolezza
Lo Swiss Architectural Award promuove progetti attenti alle questio-
ni etiche. Vincitore dell’ultima edizione è lo studio Bruther: qui il loro
centro Saint-Blaise per sport e cultura, a Parigi, struttura “aperta”.
I S P I R A Z I O N I : P R E N D E R E S PA Z I O
A TUTTO
VOLUME
Miraggi
Centinaia di tubi metallici a se-
zione quadrata accostati tra lo-
Ognuno a
PA E S A G G I O C O N F I G U R E
110
ADV fotograph.it
STANLEY carpet
BEVERLY modular sofa
VA R I A Z I O N I
«Per me i colori SU TEMA
dello spazio»
YVES KLEIN
Valori cromatici
Sessant’anni fa nasceva Rosenthal Studio-line, collezione della sto-
rica manifattura tedesca dedicata al design d’avanguardia. Per ce-
lebrare l’anniversario vengono rieditati 60 vasi, in 12 nuovi colori.
ISPIRAZIONI: COLORE
QUESTIONE
DI SFUMATURE
Sapere
alchemico
Venini ha una palette di 125 tonali-
tà, definite da dosaggi precisi di mi-
nerali. Tra queste il rosso sangue di
bue, qui abbinato al rosa cipria nel
vaso Veronese: colore antico per ce-
Storia rivisitata, pezzi ironici e rivoluzionari, lebrare i 100 anni della fornace.
citazioni colte. Un intero arcobaleno
per definire la palette del nostro tempo
À rebours
Per la collezione di superfi-
Federico Cedrone per Alpi
112
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
sopra Il progetto Portable Solar Distiller di Henry Glogau, vincitore del Lexus Design Award 2021.
114
Troppo bello
per tenerlo
chiuso.
Un Liebherr è elegante e senza tempo grazie
al nostro design minimalista, alla nostra
concezione di luce innovativa e ai com-
ponenti premium in vetro e acciaio. Il vero
protagonista della vostra cucina per estetica
e funzionalità. Scoprite la nuova gamma su
home.liebherr.com/innovation2021
Raffreddare e Congelare
Un padiglione lineare pieno di verde e di particolari sofisticati. Scriveva il critico d’arte John Ruskin
Con una grande piscina. Una nuova idea di “pool house” che «l’architettura è l’adattarsi delle for-
me a forze contrarie». Un adattamen-
che mette in dialogo benessere, immagine e sostenibilità to che spesso diventa la sfida che ren-
derà il progetto più entusiasmante. Per
«L A CASA-PISCINA È UN
ORG ANO VIVO CHE C ONSUMA
E C R E A E N E R G I A : A R R I VA
A UN DISPENDIO MINIMO
Q U A N D O N O N U T I L I Z Z ATA »
gianluca zollino
117
ARCHITECTURAL DIGEST GALLERIA
a sinistra Poltrona Poule in legno iroko e corda sot toRiflessa nell’acqua, una serie di lampa-
di lino e divanetto Kathryn, entrambi di Giusep- dari Brunilde di Alessandro La Spada e Samue-
pe Viganò. Tavolini Breeze di Manzoni Tapinassi. le Mazza. In questa pagina, tutto Visionnaire.
118
AD × CIBELLE
Se pensiamo ad Andria, la prima cosa che “Il ricamo come mezzo per comunicare
ci viene in mente è la magistrale bellezza attraverso i miei prodotti”
di Castel del Monte, fatto costruire da Fe-
derico II di Svevia per ospitare le sue feste Raffaella Gemiti è la founder del proget-
e oggi raffigurato sulla moneta da 1 cente- to. Ha appena 23 anni, ma sente forte il
simo. La sua posizione e forma ottagonale legame con la sua terra. La sua intrapren-
richiamano da subito lo sguardo di ogni vi- denza l’ha spinta a lasciare il calore della
sitatore. Ed è in questa cornice salda di va- Puglia per esaudire i suoi sogni: studia-
lori e di emozioni che nasce Cibelle, mar- re e ampliare le sue competenze nel set-
chio orgogliosamente pugliese. I prodotti tore della moda. Ma acquisire know how
con il loro mood allegro, festoso e versati- può fare solo da miccia se la passione è
le si adattano sia ad occasioni di feste ele- forte: così torna nella sua Andria, sicura
Alcuni filati d’autore realizzati dal- ganti che a contesti quotidiani, in qualsiasi del nuovo bagaglio culturale.
la 23enne Raffaella Gemiti: la sua parte del mondo, da una villa a Capri a un E lì trova l’ispirazione: il corredo, la non-
iniziativa imprenditoriale alimen-
ta il sogno di combinare storia e in- attico a New York fino a uno yacht di lusso na, il ricamo, i pranzi in famiglia. Tut-
novazione in prodotti belli e green. che attraversa l’oceano. to parla della sua storia, personale e
familiare, ma tutto appartiene anche al-
la storia di tante famiglie lontane e vicine.
Grazie alla pluriennale esperienza dell’a-
zienda di famiglia nel settore tessile, Ge-
mitex S.p.A., Raffaella inizia a fare ricer-
che e poi a selezionare tessuti sostenibili e
naturali. Non importa se in un college ol-
treoceano o su una spiaggia a pochi passi
da casa, quando si ferma, quello che la ri-
porta a casa è un filo delicato tra le mani
esperte di sua nonna.”
LIBERA
In principio è stata una tenda, poi una parete. Poi Francesco Risso,
direttore creativo di Marni, ha dipinto tutto il suo appartamento milanese:
«La ricetta è semplice: riscaldare gli spazi con l’istinto»
a destra Nella camera principale, letto e specchio di Gabriella Crespi. Credenza anni ’20 con vasi di
Hugh Findletar e sculture di Harley Weir. Lampada anni ’60. pagine precedenti Nello “studio rosso”,
tela di Betsy Podlach, poltrona di Viggo Boesen e divano di Jørgen Høj del 1968. Sala da pranzo:
tavolo di Martino Gamper, sedie Luisella di Franco Albini e Franca Helg, e chiavarine originali.
126
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
sopra Sopra due mobili da ufficio d’epoca, due sculture di cani (la chiara del 1890, l’altra del 1920). In mezzo, un lavoro
su carta di Jean Cocteau. a destra Ai lati di un grande specchio realizzato da Nanda Vigo, due sedute del Settecento
che Risso ha voluto rivestire in mongolia verde. Il motivo decorativo della parete prosegue sui tappeti, dipinti a mano.
128
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
a destra Per la cucina, set di tavolo da pranzo e sedie disegnato da Anders Berglund e Hans Johansson
per HI nel 1966. A parete, un motivo che rielabora elementi da carta da parati anni ’20. L’allestimento
delle piante è curato da Flores di Paola Fieschi e Marilena Capuzzi; sono forniti da loro anche
tutti i grandi cactus presenti nella casa, i cui vasi in terracotta sono realizzati su disegno di Risso.
130
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
a destra In un angolo della camera di Risso la chaise-longue/scultura Divorgia di Mario Torre, autore
anche del tavolino/colonna in legno e cemento. Anche le tende sono state dipinte dal padrone di casa.
pagine precedenti Il soggiorno, col divano vintage de Sede. Al centro, tavolo di Martino Gamper
e vaso in cemento di Mario Torre. Sopra al camino, vaso di Hugh Findletar e opera di Mat Collishaw.
134
Essenza francese, tocchi di Berlino e di Vienna.Art Déco e Bauhaus. Un ambiente
pieno di luce, di dettagli, di riferimenti dosati con sicurezza. Di fronte, il cuore di Parigi
Tra il Palazzo
e il cielo
Testo di Ana Cardinale
Foto di Matthieu Salvaing
ARCHITECTURAL DIGEST
«APPENA VISTO
L’APPARTAMENTO ABBIAMO
DECISO CHE SI DOVEVA
RIPENSARE TUT TO. PERÒ
MANTENENDO IL CARAT TERE
DELL’EDIFICIO: PAVIMENTI,
STUCCHI, CAMINI»
139
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
«ABBIAMO CERCATO
DI RICREARE UN APPARTAMENTO
PARIGINO DEI PRIMI DEL X X
SECOLO, MA I TOCCHI METALLICI
RICORDANO PIÙ LO SPIRITO
VIENNESE O LO STILE BAUHAUS.
È COME SE AVESSIMO DEFINITO
UN ASSE PARIGI-BERLINO»
140
pagina seguente, in alto Una del-
le camere per gli ospiti dimostra l’at-
tenzione ai dettagli che caratterizza
l’intero progetto. Il gioco chiaro/scuro
delle pareti, ripreso dalle tende come
a disegnare un orizzonte; il contrasto
tra blu lucido e azzurro opaco; il ritmo
creato dalle cerniere dei pannelli die-
tro al letto, tutte ante che nascondo- teatro della Comédie-Française (dove ha le ordinate file di tigli del giardino. Quan-
no armadiature. Copriletto Le Monde
Sauvage, sedia d’epoca in stile Thonet.
lavorato a lungo Molière con la sua com- do gli architetti sono entrati la prima vol-
pagnia). Un luogo importante della sto- ta hanno trovato uno spazio di 140 metri
ria francese, della vita parigina. E pieno quadrati con soffitti alti tre metri e mezzo.
di magia, perché incornicia un rettango- E che aveva bisogno di lavori importanti
lo di giardino che è un’oasi di pace nel ma da condurre col massimo tatto: «Ab-
cuore della città, un privilegio raro. È per biamo deciso che si doveva ripensare tut-
questo che è sempre stato amato da arti- to. Però mantenendo il carattere dell’edifi-
sti come Colette o Jean Cocteau, che han- cio: pavimenti, stucchi, camini». L’idea di
no vissuto qui. base, da subito, è stata creare un ambiente
elegante, caldo e confortevole secondo gli
L’appartamento è esposto a sud e co- standard della sensibilità contemporanea,
glie anche il minimo raggio di sole. Dal- dove mettere en majestŽ mobili e oggetti
le sue finestre lo sguardo abbraccia tutte di epoche diverse. Il punto di partenza è
141
ARCHITECTURAL DIGEST
sotto Nell’ingresso, poltrona e porta- appartamento parigino dei primi anni del
ombrelli dal Marché aux Puces. In fon-
do al corridoio le camere degli ospiti. XX secolo, ma i tocchi metallici ricordano
più lo spirito viennese o lo stile Bauhaus.
È come se avessimo definito un asse Pari-
gi-Berlino», spiegano.
148
ARCHITECTURAL DIGEST
«L’UNICO CAMBIAMENTO
STRUT TURALE CHE HO FAT TO
È STATO ABBAT TERE IL MURO
CHE DIVIDEVA LOUNGE
E SALA DA PRANZO, COSÌ
DA AMPLIARE LA ZONA
DEDICATA ALLA CONVIVIALITÀ»
151
a sinistra, dall’alto Sotto Aquila,
lavoro di Stefano Cerio, due lampade
Street Lamp Dining Gold di Studio Job
(Seletti); l’orso è il simbolo di PARCO
1923, marchio di profumi creato da Pa-
ride Vitale e Ugo Morosi. Pipe Table di
Studio Job e poster dell’installazione
America di Maurizio Cattelan.
sopra Al desk vintage, sedia Seletti Wears Toiletpaper. Lampada Monkey Lamp di Marcantonio (Seletti). Ritratto
dei Kennedy comprato a un mercatino. Copriletto realizzato con sciarpe da tifoseria su idea di Maurizio Cattelan.
153
Prima un piano, poi un secondo, infine due dimore per farne una intera, accostando epoche
e mondi diversi. Un mix molto londinese, ma secondo un’estetica personalissima
Una dopo
l’altra
Testo di Paolo Lavezzari
Foto di Rachael Smith
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
sopra Paravento giapponese Edo (XVIII secolo) e divano in velluto Métaphores di Droulers Architecture, come
l’ottomana. a destra Tavolo Regency ridipinto da Andrea Bizzarro (Hook Design). Pannelli giapponesi Edo (inizio
XVIII secolo). pagine precedenti Sulla libreria su disegno applique Mid-Century di Svend Aage Holm Sørensen.
156
CASE
sopra Libreria di Vinycomb Bate; tappeto e vasi di Guinevere Antiques, Londra. a sinistra Il salotto aperto sui
Cornwall Gardens. pagine precedenti Il salotto. I bordi del divano di Droulers Architecture sono stati immersi nel tè
nero per un effetto antico, espediente imparato dalla madre, autrice degli interni dell’hotel Villa d’Este a Como.
163
CASE
164
Tabula Una casa senza più identità riacquista
storia (e sentimento) grazie a un architetto
che inventa il “falso”, per amore del vero
Rasa Testo di Elena Dallorso
Foto di Helenio Barbetta
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
a sinistra Tavolo Butterfly e sedie Alea (Hannes Peer per SEM-Spotti Edizioni Milano). Lampadario Paysage di Hannes
Peer (6:AM - Bespoke Glass). sopra Letto e comodino su disegno. Biancheria Once Milano. Lampada di Gaetano Sciolari.
pagine precedenti Divani Camaleonda di Mario Bellini (B&B Italia) e anni ’80 di de Sede. Vasi Ceramiche Milesi.
169
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
Se l’edificio è Art Déco, se è a Milano, zo- rivestimenti materici grazie alla finitura
na Porta Romana, enclave architettonica di resina cementizia grezza a muro che ha
in cui quasi ogni casa risponde a uno stes- i toni caldi delle rocce, e la centralità del-
so codice estetico, le aspettative si creano. la cucina, fondamento della cultura par-
Invece quello che ha trovato Hannes Peer tenopea. «Il mio lavoro procede normal-
dietro la porta dell’appartamento acqui- mente per stratificazioni, correndo sulla
stato dal suo amico e cliente Roberto Or- linea sottile tra la storia e le sue reinter-
tello, amministratore delegato del brand pretazioni, ma qui non c’erano tracce si-
di moda N°21, e dalla moglie Natalia, ex gnificative da conservare, né eredità da
modella, sommelier e anima del labora- proteggere: era una tela bianca su cui po-
torio Signor Lievito, che produce pane e ter inventare tutto. Inebriante per un ar-
dolci con un lievito madre antico di 120 chitetto, ma anche un’enorme responsa-
anni, è stato il risultato di una «violentis- bilità, che presume una fiducia totale da
sima ristrutturazione anni ’80, in cui per- parte del committente», dice Peer. «Per e
fino la pianta era stata girata di 45 gradi». con Roberto non ero al primo progetto,
Non era sopravvissuto niente, neppure i avendo disegnato per N°21 spazi in tutto
pavimenti sotto strati di parquet. il mondo, compresi 1.500 metri quadrati
«Non mi era mai capitato di dover partire di uffici e showroom a Milano, ma era la
da zero, ma è stata l’opportunità per da- prima volta in cui mi mettevo a disposi-
re vita a una sorta di “falso storico” che zione per la sua casa, quella in cui voleva
fosse convincente e restituisse alla casa vivere con la sua famiglia. Il primo dise-
la sua identità», racconta l’architetto. Co- gno è stato un colpo: tutta la superficie era
minciando, appunto, dal pavimento, in tracciata in rosso (demolizione) e in gial-
cui una palladiana grigia molto Milano lo (ricostruzione). Ho dovuto chiederglie-
inizio ’900 è l’eco contemporanea (grazie lo: “Sei proprio sicuro di volerlo fare?”».
a un cordolo in travertino Noce) di quel- Lo spazio che è nato, letteralmente
la, originale, trovata nell’androne del pa- dal nulla, è vitale ed eclettico, organiz-
lazzo. E “ripristinando” le inglesine, ossia zato su una pianta a L dove, con fluidi-
le traversine orizzontali dei serramenti tà, le diverse funzioni si distribuiscono su
in legno di betulla moganato come quel- una superficie di quasi 200 metri quadra-
le che Rudolf Schindler aveva utilizzato ti. L’andamento curvo dell’ingresso, rive-
nelle sue ville di Los Angeles. stito interamente dalla boiserie, crea una
Un occhio a Frank Lloyd Wright e specie di attesa prima che la vista si al-
Ray Kappe per il loro rapporto con la na- larghi sul living, il pranzo e la cucina vis-
tura, e un omaggio alle origini dei padro- à-vis, e le due zone conversazione in se-
ni di casa, Napoli e la Lettonia, sono sta- quenza, separate da una libreria in betulla
ti il tema dell’intervento di Peer: uno cha- moganata e ottone su disegno di Hannes
let urbano (ispirazione: lo chalet di Bal- Peer. Sono moltissimi, al di là dell’inter-
thus a Rossinière, in Svizzera) con gran- vento strutturale, i pezzi firmati dall’ar-
di boiserie in betulla moganata che evo- chitetto. Come il grande lampadario Pay-
cano i boschi lettoni (e i disegni di Robert sage realizzato insieme a 6:AM - Bespoke
Mallet-Stevens per Villa Cavrois a Croix), Glass di Murano che sembra una cascata
a destra Cucina custom in ottone e marmo Rosso Levanto, design Hannes Peer. Elettrodomestici Miele.
Sgabelli Cesca (Knoll), lampadario custom in stile Stilnovo. Sull’isola, vaso in vetro soffiato
disegnato dall’artista Luca Rossire. Il progetto della boiserie moganata è di Hannes Peer.
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ARCHITECTURAL DIGEST
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
IED INTERNATIONAL GROUP DESIGN | ARTS | FASHION | VISUAL ARTS | COMMUNICATION | MANAGEMENT | RESTORATION
ARCHITECTURAL DIGEST CASE
N E L L O S T I L E D I C A S A R I S S O ( PA G .1 2 2 )
APPOGGIO MORBIDO
Quattro sedute, un cuscino e un oggetto di compagnia
dalla forte personalità ma dal guscio soffice
A cura di Francesca Santambrogio. Testi di Elena Dallorso e Ruben Modigliani
Su una struttura invisibile in metallo sono fissa- Disegnata da Umberto Mascagni negli anni ’50, Un pet inanimato che offre compagnia e soddi-
ti nove cuscini indipendenti rivestiti in morbidis- questa seduta è stata reinterpretata da Draga & sfazione. Un pouf/non-pouf con un’anima morbi-
sima pelliccia ecologica rosa. Proprio come i piu- Aurel con un rivestimento di pellicce di seconda da di schiuma di poliuretano rivestita in eco-pel-
Federica Lissoni per Draga & Aurel
mini da cipria, da cui il divanetto prende il nome. mano e gambe applicate in fusione di bronzo. liccia. L’effetto zoomorfo è completato dalla coda.
La struttura della sedia è essenziale, per lasciare L’effetto fluffy di questi cuscini della linea Haute Datata 1954, Elettra è un classico dell’office. Stile
il palcoscenico all’esuberante rivestimento di se- Couture evoca calde atmosfere invernali, ma le ca- intramontabile e proporzioni eleganti che si adat-
duta e schienale: in soffice mongolia, disponibile ratteristiche termoregolatrici del loro rivestimento tano a ogni ambiente. Il rivestimento può essere in
nei colori bianco, cammello o blu. li rendono adatti anche alla bella stagione. tessuto, pelle e pelliccia naturale.
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
N E L L O S T I L E D E L L ’ A P P A R TA M E N T O A P A L A I S - R O YA L ( P A G . 1 3 6 )
HAPPY HOUR
Estetica moderna e citazioni rétro: sei mobili bar che, con
eleganza, disegnano un nuovo modo di vivere la convivialità
CLUB VICTOR T R A FA L G A R
Armani/Casa Opera Contemporary, Castello Lagravinese Gianfranco Ferré Home
La base in metallo, con elementi incrociati, ricorda Un pezzo lineare e prezioso: le due ante, intera- Gioco di materiali che evoca l’Art Déco più linea-
gli antichi arredi pieghevoli da campo. Ma il gioco mente lavorate a rilievo, sono separate da una fa- re: il rivestimento in pelle crea un motivo finestra-
dei materiali è estremamente lussuoso: paglia in- scia in ottone che crea un armonioso contrasto to, le sottili gambe della base in ottone satinato
tarsiata per l’esterno, lacca per l’interno. materico. Disponibile in noce canaletto o frassino. diventano motivo decorativo. Rigore ed eleganza.
Top in granito nero, elementi laterali a specchio, Bastano poche linee per disegnare uno skyline sti- La colonna del mobile, rivestita in pelle, ha un bor-
ripiani in larice per bottiglie e bicchieri. E nel cor- lizzato nelle ante in vetro riflettente e nella base in do in noce canaletto e piano in legno con inserto
po centrale spazi e cassetti per riporre tutto quel- metallo bicolore (oro chiaro/cromo nero). L’interno in marmo e cassetto estraibile; il carrello può an-
lo che può servire a un padrone di casa-barman. è in radica lucida con illuminazione Led. che essere usato separatamente. Dettagli di stile.
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ARCHITECTURAL DIGEST CASE
N E L L O S T I L E D E L P R O G E T T O D I H A N N E S P E E R ( PA G .1 6 6 )
NEO-CLASSICI
Variazioni impeccabili e contemporanee (una ha più
di cinquant’anni ma non li dimostra) sul tema del divano
Le linee squadrate della base vengono ammorbi- Una struttura sospesa minimale pensata per acco- La morbidezza dei cuscini in piuma e lo schienale,
dite dalla seduta, disegnata da cuscini super soft gliere elementi diversi: cuscini di varie dimensioni, in cordoncino di cuoio intrecciato a trama larga su
imbottiti in piuma d’oca. Un classico dal look lie- braccioli, schienali (anche in legno e attrezzati con un telaio in metallo, bilanciano il rigore della base.
vemente vintage, quel tanto che basta. mensole). Per un sistema versatile e sofisticato. È privo di braccioli, sostituiti da elementi a rullo.
TORII CORONADO PA U L
Minotti, Nendo B&B Italia, Afra e Tobia Scarpa Molteni&C, Vincent Van Duysen
Il nome è quello dei portali dei santuari shintoisti, Presentato nel 1966, è il debutto di una tecnologia Eleganza e razionalità per questo programma com-
che questo divano evoca con la sua base leggera e rivoluzionaria (poliuretano schiumato a freddo in posto da divani lineari, composizioni angolari, chai-
con dettagli costruttivi legati alla tradizione giap- stampi). Oggi è un classico: trait d’union fra tradi- se-longue e isole. Il segno distintivo è la profondi-
ponese. Semplicità con dettagli preziosi. zione, con il suo capitonné stilizzato, e modernità. tà della seduta, pensata per il massimo comfort.
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AD × DUKA
Il potere
rigenerante
di acqua
5000 new
È un restyling nella forma e nella sostan- e inserito all’interno del profilo di scor-
za quello rivelato dalla nuova cabina doc- rimento orizzontale, insieme a rotel-
cia acqua 5000 new di duka, espressio- le con cuscinetti a sfera regolabili in al-
ne di elegante minimalismo e raffinatez- tezza, così da eliminare ogni attrito re-
za tecnica. Una soluzione d’arredo capa- stando però nascosto e lasciando le su-
ce di valorizzare l’ambiente bagno o wel- perfici uniformi dall’esterno. Le versio-
lness associando un design pulito e li- ni a parete di acqua 5000 new sono dota-
neare a prestazioni elevate di comfort, te di profilo di compensazione con rego-
Con profili a parete o senza profi- igiene e salubrità. Strategiche le modifi- lazione micrometrica, che permette al-
li, la cabina doccia acqua 5000 new che. Il sistema Automatic Close & Stop, la lastra di vetro di essere adattata fino a
di duka ridisegna la flessibilità del-
la stanza da bagno donando nuova che assicura ottima mobilità della porta 25 mm, non alterando mai l’aspetto este-
funzionalità. e chiusura agevolata, è stato migliorato riore della cabina. Cura e pulizia sono
facilitate dall’assenza di ostacoli a rilievo
con il sistema di incollaggio a raggi UV,
duka reinterpreta la cabina senza viti, di alcuni componenti. Agevo-
doccia più iconica della sua lano una profonda igiene un sistema di
sganciamento del vetro e l’apertura tota-
produzione per offrire soluzioni le della cabina, grazie a maniglie ergo-
nomiche montate su profilo magnetico,
d’arredo estetiche e tecnologiche nella maggioranza delle soluzioni. Ed an-
altamente performanti che il possibile deposito di sporco è ri-
dotto al minimo con il nuovo gocciolato-
io formato da un sottile profilo di allumi-
nio, con al suo interno una guarnizione in
PVC facilmente removibile, applicato sen-
za sporgenze sul margine inferiore del ve-
tro. In abbinamento, il nuovo profilo an-
tiallagamento offre una migliore protezio-
ne dagli schizzi d’acqua. Design e persona-
lizzazione su misura rimangono in primo
piano con le differenti finiture disponibi-
li dei profili Cromo/Argento Lucido, Look
Acciaio Inox, Nero e dei nuovi vetri Nubes
e Parsol grigio con Privé in antracite e con
serigrafia antracite sul bordo superiore.
AD — 247
DICEMBRE 2001
Pag. 185, foto Massimo Listri
Tra funzione
e scenografia:
l’arte della
sala da pranzo
Artworks Ricerca di
Luca Merli Marco Paltrinieri
AD — 20
GENNAIO 1983
Pag. 45, foto Pascal Hinous
AD — 273
FEBBRAIO 2004
Pag. 93, foto Massimo Listri
AD — 69
FEBBRAIO 1987
Pag. 54, foto Massimo Listri
AD — 353
OT TOBRE 2010
Pag. 198, foto Reto Guntli
AD — 316
SET TEMBRE 2007
Pag. 342, foto Xavier Béjot
AD — 380
GENNAIO 2013
Pag. 153, foto Christophe Roué
AD — 7
DICEMBRE 1981
Pag. 70, foto Jaime Ardiles-Arce
AD Portfolio
Doghe in sicomoro e pannelli di specchio creano una boiserie In una villa nelle Marche, la decorazione fine Ottocento di un
contemporanea e illusionistica in questo progetto parigino di maestro del trompe-l’oeil, Egidio Coppola, disegna un Eden
Jacques Grange che reinventa atmosfere giapponesi. che incornicia arredi d’epoca. Uno spazio dedicato alla gioia.
Firmata da Alessandro Mendini (autore anche del tavolo con Nel rigore di questa residenza piena d’arte a Mosca, progetto
piano multicolore), una palazzina nel Casertano diventa sceno- firmato da William Sawaya, le fasce del grande tavolo ripren-
grafia eclettica e sorprendente. Mosaico realizzato da Bisazza. dono i colori dell’opera di Peter Halley a parete.
In una casa sotterranea, costruita a ovest di Parigi negli anni Mix di epoche e stili per l’atelier di Elsa Schiaparelli, a Parigi:
’70, gli ambienti sono tutti sormontati da volte e prendono lu- candelieri a gocce, stucchi, un tappeto disegnato da Léger. Il
ce da aperture sul soffitto. L’arredamento è sulla stessa lun- tavolo, XXI secolo, è una creazione di Vincent Darré.
ghezza d’onda dell’edificio, con pietre miliari di un design rivo-
luzionario: dal Pedestal Table di Eero Saarinen (Knoll) alla pol- In questo interno newyorkese disegnato da Angelo Donghia
trona Up di Gaetano Pesce (B&B Italia). la geometria dello spazio e delle sedie di Brno di Mies van der
Rohe (Knoll International) è spezzata dal piano del tavolo in
pietra, realizzato su disegno e lasciato volutamente “grezzo”.
di Romana Petri
La prima memoria è il carrello. Quello che ve- Ricordo le sale da pranzo nelle giornate estive.
niva spinto a mano ed era quasi sempre do- Le finestre restavano aperte e le tende volavano
rato e con due ripiani in vetro. Me li ricordo in quel silenzio, in quella disabitata solitudine.
tutti così. Sembrava che nelle sale da pranzo Sembrava assimilassero tutti gli umori dei com-
quell’oggetto non potesse mancare. In genere mensali che se ne erano appena andati via. Sì,
accompagnato anche da un mobile bar tutto perché la sala da pranzo era luogo che si riem-
specchiato, spesso un’angoliera. A volte anche piva di tutti insieme e che di tutti, nello stesso
specchiato dentro, così, quando veniva aper- momento, si svuotava. Immagini cinematogra-
to, le bottiglie si triplicavano. A me piaceva fiche, come La famiglia di Ettore Scola, ci han-
mettermi seduta in terra con gli sportelli aper- no regalato scorci indimenticabili, luci e om-
ti e vedere tanto a sinistra che a destra due in- bre, le dolcezze e i conflitti, i bambini che alla
finiti eserciti composti di tante me. tavola non arrivavano nemmeno con il naso e
Il carrello portavivande all’ora dei pasti arri- poi diventavano ragazzi, e poi uomini e donne
vava dalla cucina. A cose fatte, invece, resta- accanto a chi nel frattempo si era fatto vecchio.
va nella sala da pranzo, spesso con dei centrini Nella sala da pranzo ci si cresceva più che nelle
all’uncinetto che ne coprivano i ripiani. Accan- altre stanze, perché lì c’era il confronto, lo stare
to a una parete. Al centro della sala un tavolo e tutti insieme. Forse sarà stato quello stare tutti
sopra un lampadario. A casa mia no, mia ma- intorno allo stesso tavolo, a portata di sguardo.
dre ha sempre odiato le luci centrali. Solo abat- Ai tempi della sala da pranzo ancora divisa
jour. E la sala da pranzo si divideva dal salotto dal salotto dalla porta a vetri, i miei genitori,
con una porta spesso a vetri, ma di quelli am- proprio lì, in casa, organizzarono il loro pranzo
brati che non lasciavano vedere dall’altra par- di nozze. Una cerimonia veloce in chiesa, con
te. Le due stanze sono state separate a lungo, pochi intimi, e poi il pranzo a casa. Un tempo
poi un giorno la famosa porta divisoria venne anche la cucina italiana era poco variegata. Si
lasciata aperta. Il passo successivo fu breve: le mangiavano sempre le stesse cose, quelle re-
due stanze divennero una. Si poteva stare in sa- gionali. Di domenica, a fine del pranzo, su quel
lotto e a tavola senza che i due luoghi fossero famoso carrello arrivavano i dolci comprati in
separati. C’era chi mangiava e chi guardava la pasticceria. A me piaceva la tavola a fine pasto,
televisione. E per un po’ è andata avanti così, quella devastata. E poi, arrotolando sotto i pol-
fino a che sono arrivate le pareti colorate: una pastrelli un po’ di briciole, mi mettevo a guar-
rosso pompeiano, un’altra celeste, poi un rosa dare i due quadri appesi alle pareti: una natu-
antico. Certi verdini… Si sentiva nell’aria che il ra morta e dei cavalli spaventati sotto un tem-
passo sarebbe stato breve. Il salotto stava per porale. Ne ho visti anche nelle sale da pranzo
diventare luogo da lasciare in ordine. Per “tutti altrui. Se non erano cavalli erano cani da cac-
i giorni” si sarebbe passati a consumare i pran- cia. Mi ha sempre molto affascinata guarda-
zi e le cene nell’abitabile cucina. re il tavolo da pranzo e le sue sedie, quando
La sala da pranzo era un luogo abitato solo la sala era vuota. Chi era quel tavolo? Era for-
nell’ora dei pasti. La famiglia si riuniva intor- se un silenzioso custode? E di cosa? Leggen-
no al tavolo, e lì si profilavano momenti allegri, do Estinzione di Thomas Bernhard ne ho avu-
oppure desolati e silenziosi, spesso litigiosi. Poi to la conferma: «I tavoli delle sale da pranzo
più nulla. Tutto continuava nelle altre stanze. non parlano, ed è un bene, perché se parlas-
Lì si sarebbe tornati al momento del languo- sero verrebbero in breve tempo fatti a pezzi da
re a orario fisso: le 13 in punto e le 20 in punto. coloro che debbono sedervisi».
Romana Petri, scrittrice, traduttrice e critica, collabora con Io Donna, La Stampa, Il Venerdì di Repubblica
e il Corriere della Sera. I suoi romanzi sono tradotti in molti Paesi. L’ultimo è La rappresentazione (Mondadori).
ARCHITECTURAL DIGEST ENGLISH TExTS
P. 1 3 6
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ARCHITECTURAL DIGEST ENGLISH TExTS
a special way of encoding information for immediate next door, which has a tiny lift», Cécile says. «Until my
comprehension. His house reflects his personality and daughter was born, 14 years ago, we didn’t have that
background, first as an organizer of events, and now as part: three pregnancies, up and down the stairs with
a fullfledged entrepreneur. Some time ago he moved groceries, were quite an effort».
into an elegant building from the 1920s with a view of a At that point the need arose for a major renova
fountain and trees. Almost nothing made the move wi tion, «to unite the many spaces into a single house with
th him, except for a Tiki bar cabinet that welcomes gue its own “flow”», and to reorganize the many collections
sts at the entrance. Cécile constantly expands with new acquisitions. «I ne
«Almost everything links back to two factors: my eded help to put the puzzle together». She called on li
native Abruzzo, and friends», the owner says, as he felong friends Nathalie and Virginie Droulers, experts
shows us various items: pop accessories from the col on such projects. The relationship goes beyond friend
laboration between Job Smeets and Seletti, a reissue ship, extending to a series of aesthetic affinities. Cécile
of the cactus designed in ’72 by Drocco & Mello for Gu confirms this: «I enjoy brainstorming, in a spirit of co
fram, works by Matteo Fato, Stefano Cerio and Tarin, a creation», and she has an important “genetic” back
scale model of Maurizio Cattelan’s finger at Piazza Affa ground for the task: the Gavazzi company was the le
ri in Milan. The favorite piece would seem to be the big ading importer of silk from China and Japan from the
green velvet sofa. The construction of the décor began 1700s to the 1900s.
precisely from that point. «The only structural change Today, with her brand Morpho + Luna, Cécile crea
was to remove the wall between the lounge and the di tes elegant silk nightwear and homewear collection, on
ning room, to encourage socializing», Paride says. «Ei view at Via Melegari 4 in Milan. «I have my own precise
ght is the perfect number for dining at the table. At the tastes, but I am always open to new ideas. Without Na
center you can place people who are able to deal wi thalie and Virginie I could never have made this house».
th both sides, while at the opposite ends you put the
guests who should preferably be kept somewhat apart;
this is why the custom table is long and narrow».
P. 1 6 6
Behind the sofa hangs a photograph by the dissi
dent Chinese artist Liu Bolin, over a throng of color
ful ceramic statuettes of Chairman Mao: a bust, full
Tabula rasa
figures, in various types of clothing. Vitale fell in love A house without identity gains history (and feeling)
with this apartment when he went onto the balcony, thanks to “falsification for the sake of truth”
overlooking a lively part of the city. «There are buil
Words Elena Dallorso — Photos Helenio Barbetta/Living Inside
dings from different eras, a feeling of being inside hi
story», he says. We are in Milan, at Porta Romana, where the buildings
have a vivid aesthetic code to be respected. But when
Hannes Peer walked into the apartment purchased by
P. 1 5 4
his friend and client Roberto Ortello, Ceo of the fashion
brand N°21, and his wife Natalia, owner of the Signor
One by one Lievito workshop that produces natural baked goods, he
saw the results of «a violent renovation from the 1980s,
First one floor then another, uniting dwellings to cre- which even disrupted the layout». Nothing was left of
ate one large unit, combining different eras and worlds the original flat, not even the floors.
Words Paolo Lavezzari — Photos Rachael Smith/Living Inside «I’ve never had to start from scratch, but this was
a chance to create a sort of “historical fake” that could
Cécile Gavazzi calls her apartment on three levels over restore the identity of the site», the architect says. He
looking Cornwall Gardens in Kensington «my little began with the floor, in a very Milanese early 20thcen
In the hall of Paride
cloud». It is filled with an almost Mediterranean bright tury gray, based on the original materials still found in
Vitale's home, ness. In London since 1989, Cécile and her husband Ro the building’s lobby. Influences for the reinvented in
Promenade armchairs berto Daccò moved in 2000 into what was a simple du teriors came from Rudolf Schindler, Frank Lloyd Wri
(Gebrüder Thonet
Vienna) plex. «At first we bought the fourth floor, then the fifth. ght and Ray Kappe, with an eye on the relationship with
and Callimaco lamp We were living with two kitchens, in a sort of patchwork nature. The result is an urban chalet of sorts, with large
(Artemide).
In the London layout». Twenty years of work in progress have produ mahoganyfinish birch paneling, raw resin cement for
apartment a ced a bigger cloud, with five bedrooms for the couple the walls in warm stone colors, and a central kitchen.
bookcase designed
by Droulers
and their three children. «First we added the third floor, The space created literally from nothing is vital
Architecture. and then a studio flat on the fourth floor of the building and eclectic, with a fluid Lshaped layout in an area of
196
WOOW RUGS è un brand di | inkiostrobianco.com
M ix up y ou r s e n s e s !
ARCHITECTURAL DIGEST ENGLISH TExTS
and materials that suggest a bond with the earth, tran- WORLDWIDE EDITIONS
slated into a very different urban language. France: AD, AD Collector, Glamour, GQ , Vanity Fair, Vogue, Vogue Collections,
Vogue Hommes
Germany: AD, Glamour, GQ , GQ Style, Vogue
India: AD, Condé Nast Traveller, GQ , Vogue
Italy: AD, Condé Nast Traveller, Experienceis, GQ , La Cucina Italiana,
Traduzione per AD Italia a cura di Transiting sas Vanity Fair, Vogue, Wired, Frame Condé Nast Experience Store
Japan: GQ , Rumor Me, Vogue, Vogue Girl, Vogue Wedding, Wired
Mexico and Latin America: AD Mexico, Glamour Mexico, GQ Mexico
and Latin America, Vogue Mexico and Latin America
Spain: AD, Condé Nast College Spain, Condé Nast Traveler, Glamour, GQ ,
Vanity Fair, Vogue, Vogue Niños, Vogue Novias
Taiwan: GQ , Interculture, Vogue
United Kingdom: London: HQ , Condé Nast College of Fashion and Design,
Vogue Business; Britain: Condé Nast Johansens, Condé Nast Traveller,
Glamour, GQ , GQ Style, House & Garden, LOVE, Tatler, The World of Interiors,
Vanity Fair, Vogue,Wired
United States: Allure, Architectural Digest, Ars Technica, basically,
Bon Appétit, Clever, Condé Nast Traveler, epicurious, Glamour, GQ , GQ Style,
healthy ish , HIVE, Pitchfork, Self, Teen Vogue, them., The New Yorker,
The Scene, Vanity Fair, Vogue, Wired
COME UN ROMANZO
DI ROBERTO COTRONEO
«Lei sa che i luoghi mentali con il passare degli anni con- quanto dovrebbe. Lei dovrebbe imparare a non aver paura
tano assai di più di quelli reali?», mi domandò quella don- del futuro», concluse sorridendo.
na, una psicologa che mi aveva ascoltato con pazienza per I luoghi mentali sono innanzi tutto le case. E spesso
tutto il tempo, in quell’ambulatorio freddo dove ero anda- sono case che attraversi, che hanno la stessa consisten-
to per chiedere aiuto. za dei sogni. Case che ricordi. Case che tornano nei libri,
«Lei ha avuto solo una crisi di panico. Non stava male, a pezzi, come il vestito di Arlecchino: una stanza è quella
è la sua mente che costruisce troppe fantasie». dei nonni, quella in fondo al corridoio di quando eri pic-
Non mi sono mai sentito fantasioso. Ma appena dice- colo, un’altra l’hai vista passando con il treno, da una fine-
vo a qualcuno che il mio mestiere era quello dello scritto- stra accesa. E avevi fatto caso a pochi dettagli e a un’om-
re, prima o poi venivo investito dalle fantasie degli altri. bra appena dietro il vetro. Un corridoio viene da un vec-
Come gli ipocondriaci che appena trovano un medico, a chio film, la luce di un soggiorno era di una pensione con
una cena, oppure sul sedile di fronte del treno, cominciano le volte a crociera e il mattone vivo. E gli oggetti, i mobi-
a elencare tutti i malanni, passati, presenti e futuri: quelli li, li assembli, tutti assieme, come si fa quando confondi i
peggiori, perché quelli temuti. romanzi che hai letto, quelli che hai scritto, quelli che de-
«È un po’ come mettere ordine in casa. La casa è il po- vi ancora scrivere.
sto dove si raccolgono le cose, il posto da cui vuoi fuggire, «Lei ha mai sognato case che non ha mai visto?».
quello in cui vuoi rientrare appena puoi. Quello che vuoi «Sogno continuamente case che non conosco», rispo-
cambiare, o altrimenti quello che vuoi lasciare come è sem- si: «quando mi sveglio mi chiedo dove siano, e da chi mi
pre stato, e guai a spostare un oggetto. Ci sono le case tue, arrivano. Forse le persone che non ci sono più ci raccon-
le case che hai abitato. Ci sono le case che hai visto, e per- tano di case che avremmo potuto vivere. E ce le mandano.
sino quelle che non hai visto. Dove non sei mai entrato. E Come una fotografia».
ci passi davanti, e osservi le finestre e ti chiedi cosa c’è ol- «Le arreda lei?», mi chiese con curiosità.
Illustrazione di Manuele Fior
tre l’inquadratura di quel muro, che mostra mezzo quadro, «No, le lascio così. Se posso, se lo trovo, mi porto via
un vaso di fiori, un frammento di tavolo. La luce azzurrina anche un libro, o un oggetto. Ma la mattina, quando mi
della televisione che illumina uno specchio che non riflette sveglio, non so mai dove sia finito».
Giornalista, fotografo, scrittore e critico letterario, Roberto Cotroneo ha diretto per molti anni le pagine culturali
dell’Espresso. Questo mese è in uscita Loro, il suo nuovo romanzo pubblicato da Neri Pozza.
200
www.frigo2000.it