Argan
Giulio Carlo
Redazione
Donata Palatresi
Le schede Il colore nell’arte dei
fauves, Il colore e la materia
nell’arte degli espressionisti,
La grafica dell’Espressionismo
R ingrazio i docenti, gli studenti e i lettori che, non
giudicando scaduto questo libro, desiderano di
conversare ancora con me di storia dell’arte, così come
Progetto grafico
sono state curate da Giuliana a me, scrivendolo, piaceva immaginare di conversare
e impaginazione D’Urso.
Franco Malaguti Le schede La scultura cubista, con loro. Allora dirigeva la Sansoni Federico Gentile:
Hanno collaborato L’avanguardia e la danza, quando finalmente decisi di cedere alle sue garbate
Isabella Cavasino Il Cubismo come nuova sintassi del
Marco Micci discorso pittorico, I linguaggi del
insistenze, gli dissi che avrei scritto il libro, non
“sistema delle arti” futurista sono sarebbe stato un libro di testo, non amavo quel genere
Ricerca iconografica state curate da Emanuela Gavilli. letterario. Avrei cercato di scrivere una storia dell’arte
Elisabetta Carlini La scheda tematica finale
La musica è stata curata per la scuola, che per me non era l’anticamera ma il
Realizzazione dal maestro Piero Niro. piano nobile della cultura.
Thèsis S.r.l. (Firenze-Milano)
Coordinamento redazionale
Donatella Valente
Ha collaborato
Elisabetta Carlini
D ebbo dire che fu un’esperienza eccitante; parlare
con i giovani ringiovanisce. Debbo anche dire che
ripercorrere sommariamente ma non schematicamente
Impaginazione digitale tanti anni di ricerca e d’insegnamento è servito a
Antonella Montanelli chiarirmi e rinfrescare le idee: costretto a disegnare una
Annalisa Vincenti La realizzazione di un libro
presenta aspetti complessi e veduta panoramica, quasi mi sorprese constatare che,
richiede particolare attenzione
Copertina nei controlli: per questo è molto
nella diversità di tanti fenomeni lontani nello spazio e
Walter Sardonini difficile evitare completamente nel tempo, tra essi c’era tuttavia una coerenza a cui non
errori e imprecisioni. contrastava, al contrario, l’assidua volontà di criticare e
Disegni L’editore ringrazia sin da ora
Tommaso Brilli chi vorrà segnalarli alle redazioni. superare il passato. Fortunatamente l’arte in Italia non
Isabella Cavasino Per segnalazioni o suggerimenti ha avuto caratteri etnici, costanti nazionali, tradizioni
relativi al presente volume scrivere
a: Direzione Editoriale RCS Libri
canoniche; e non è stata il prodotto di una connaturata
Controllo qualità fotolito
Elaboratorio s.a.s. S.p.A. – Divisione Education – creatività, tutt’altro, è sempre stata un fatto di cultura
Via Mecenate, 91 - 20138 Milano, sorretto da una lucida consapevolezza dei motivi, dei
fax 0250952613
Prestampa modi, dei fini. Spesso ha avuto una componente
Raf, Firenze Fotocopie per uso personale del
lettore possono essere effettuate
polemica, è sempre stata nel vivo del dibattito culturale.
Stampa nei limiti del 15% di ciascun E sempre al centro, mai al margine, del sistema del
Lito Terrazzi, Firenze volume dietro pagamento alla SIAE sapere, qualche volta del potere. Ecco perché non può
del compenso previsto dall’art. 68,
comma 4, della legge 22 aprile farsi la storia d’Italia senza fare la storia dell’arte
1941 n. 633 ovvero dall’accordo italiana: Leonardo o Michelangelo non sono stati
stipulato tra SIAE, AIE, SNS e
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storicamente meno importanti (forse più) dei papi e dei
Milano CASA, CLAAI, CONFCOM- principi per i quali hanno lavorato.
MERCIO, CONFESERCENTI il
Proprietà letteraria riservata 18 dicembre 2000.
© 2004 RCS Libri S.p.A.,
Milano Le riproduzioni per uso differente
da quello personale potranno
L ’arte è una cultura i cui concetti sono espressi in
immagini invece che in parole; e l’immaginazione
non è una fuga dal pensiero, è un pensiero altrettanto
Terza ristampa avvenire, per un numero di pagine
maggio 2004 non superiore al 15 % del presente rigoroso che il pensiero filosofico o scientifico. Per
volume, solo a seguito di specifica intenderne la struttura e i processi bisogna studiare le
autorizzazione rilasciata da
AIDRO, via delle Erbe 2, 20121 opere d’arte: l’arte è al livello più alto del pensiero
ISBN Milano, telefax: 02/809506, immaginativo, come la scienza al livello più alto del
88-383-4599-6 e-mail: aidro@iol.it pensiero razionale.
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È penoso, anche un po’ vergognoso, che ai vertici della La Storia dell’arte di Giulio Carlo Argan esce
scuola italiana, quando si vuol far posto a un’altra in edizione completamente rinnovata, così da renderla
materia, lo si ritagli dal poco che è dato alla storia funzionale alle attuali esigenze della scuola.
dell’arte, o addirittura la si butti come superflua. È uno Per quanto riguarda la struttura, il testo – integrale
sbaglio grave: la storia dell’arte è indispensabile per chi e completo di ogni sua parte – è stato diviso in sette
fa studi storici e letterari, ma è utile a tutti, anche ai volumi, che includono l’Arte moderna. L’ultimo volume
futuri tecnici di una società tecnocratica. Se non altro, comprende i movimenti artistici degli ultimi tre decenni
servirà loro a non avere il feticismo della macchina e a presentati per mezzo di schede. Ogni volume
non perdere il gusto dell’invenzione che nasce dalla è stato organizzato in moduli, corredati da strumenti
critica, dal giudizio, dalla volontà di superare il passato. didattici atti a facilitarne l’uso e la comprensione.
Gli apparati didattici relativi all’Arte moderna sono
Indice
Modulo 1 L’ARTE COME ESPRESSIONE
A. La creazione artistica dei fauves come atto di forza contro la società del progresso 34
B. Il rifiuto del linguaggio costituito e la genesi dell’atto creativo nella pittura degli espressionisti tedeschi 44
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Indice
Modulo 2 L’EPOCA DEL FUNZIONALISMO
L’epoca del funzionalismo
Urbanistica, architettura, disegno industriale 54
Pittura e scultura 78
La scultura cubista 80
L’avanguardia e la danza 82
Il Cubismo come nuova sintassi
del discorso pittorico 86
I linguaggi del “sistema
delle arti” futurista 90
Der blaue Reiter 92
L’avanguardia russa 99
La situazione italiana 104
École de Paris 112
Dada 122
Il Surrealismo 127
La situazione in Inghilterra 134
La situazione italiana: Metafisica,
Novecento, antiNovecento 137
Indice
Anton Pevsner Costruzione dinamica Naum Gabo Costruzione nello spazio. Il cristallo 192
Fernand Léger Composizione Joan Miró La lezione di sci
con tre figure Donne e uccello al chiaro di luna 195
La situazione italiana
Giuseppe Terragni Progetto dell’asilo Atanasio Soldati Composizione 198
Sant’Elia a Como
Modulo 1
L’arte come
espressione
L’arte della “espressione”
«Letteralmente, espressione all’esterno: è il soggetto che
è il contrario di impressione. imprime di sé l’oggetto. […]
L’impressione è un moto Nei confronti della realtà,
dall’esterno all’interno: è la l’Impressionismo manifesta un
realtà (oggetto) che s’imprime atteggiamento sensitivo,
nella coscienza (soggetto). l’Espressionismo un
L’espressione è un moto atteggiamento volitivo, talvolta
inverso, dall’interno anche aggressivo».
Le basi filosofiche
«Bergson e Nietzsche determina il divenire così dei
esercitano una profonda fenomeni come del pensiero.
influenza rispettivamente sul Per Nietzsche la coscienza è
movimento francese dei fauves bensì l’esistenza, ma questa è
e su quello tedesco della intesa come volontà di esistere
INDICE Brücke. Per Bergson la in lotta contro la rigidezza
coscienza è, nel senso più degli schemi logici, l’inerzia
L’Espressionismo esteso del termine, la vita. […] del passato che opprime il
Un unico slancio vitale, presente, la totale negatività
Edvard Munch Pubertà intrinsecamente creativo, della storia».
I fauves
«Il gruppo dei fauves non avevano una bandiera
è omogeneo e non ha ideologica; la loro polemica
un programma definito, sociale era implicita nella
se non quello di opporsi loro poetica. […]
al decorativismo edonistico Ciò che i fauves vogliono
dell’Art Nouveau mettere in chiaro
e all’inconsistenza formale, è la struttura autonoma,
all’evasione spiritualistica autosufficiente del quadro,
del Simbolismo. […] Non come realtà in sé».
Anversa
Londra
Parigi Dresda
Praga
Milano Venezia
Madrid
Roma
Napoli
Die Brücke
«Die Brücke è una formazione “l’Impressionismo”. […] Al
più compatta, una vera e realismo che capta si
propria comunità di artisti, con contrappone un realismo che
un programma scritto, non crea la realtà. Per essere
molto dissimile da quello del creazione del reale l’arte deve
Werkbund. […] Propone prescindere da tutto ciò che
l’unione degli “elementi preesiste all’atto dell’artista:
rivoluzionari e in fermento” bisogna ricominciare dal
per fare fronte comune contro nulla».
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L’ESPRESSIONISMO 5
(ma non cattolica, protestante) di Van Gogh e tenuti storici del classicismo. Per gli artisti
il fatalismo, l’idea della predestinazione, della Brücke è un romanticismo inteso come
l’angoscia kierkegaardiana di Munch. Non condizione profonda, esistenziale dell’essere
sarebbe nata la corrente della Brücke se la umano: l’ansia di possedere la realtà, l’ango-
cultura tedesca non avesse elaborato, nel cor- scia di essere travolti e posseduti, invece,
so del diciannovesimo secolo, una teoria del- dalla realtà che si affronta. Ciascuna delle
l’arte in cui l’Impressionismo si inquadrava due correnti tende a comprendere e risolvere
per quello che veramente era: non banale ve- in sé le istanze dell’altra; ma superare i con-
rismo, ma rigorosa ricerca sul valore dell’e- tenuti storici non significa mettersi al di fuo-
sperienza visiva come momento primo ed es- ri e al di sopra della storia, significa sentire
senziale del rapporto tra soggetto e oggetto, e che una storia moderna non può, non deve
fondamento fenomenico, non più metafisico, più essere una storia di nazioni.
della coscienza. Escluso il riferimento all’eredità del passato,
se non per superarla, la comune ragione sto-
L’Espressionismo L’esigenza fondamentale, così dell’espressio- rica dei due movimenti paralleli è l’impegno
come nismo dei fauves come di quello della Brüc- di affrontare risolutamente, con piena co-
superamento ke, è la soluzione dialettica e conclusiva del- scienza, la situazione storica presente. Ed è
della dialettica la contraddizione storica di classico e roman- proprio qui che si apre il dissidio con una so-
classico- tico, intesi come “costanti”, rispettivamente, cietà che non voleva composta, ma esaspera-
romantica di una cultura latino-mediterranea e di una ta la divergenza tra cultura latina e cultura
cultura germanico-nordica. Per Matisse, la germanica, anche per giustificare con motivi
personalità saliente del gruppo dei fauves, la ideali la contesa, che avrebbe condotto ben
soluzione è una classicità originaria e mitica, presto alla guerra, per l’egemonia economica
universale, ma proprio perciò priva dei con- e politica in Europa.
1
I.1 JAMES ENSOR, Entrata di Cristo a Bruxelles, 1888-1889, olio su tela, 4,31 x 2,54 m, Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts
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La funzione Il gruppo dei fauves non è omogeneo e non ha La ricerca dei fauves verte appunto sulla na-
plastico- un programma definito, se non quello di op- tura di quell’ordine o ritmo, che per Cézanne
costruttiva porsi al decorativismo edonistico dell’Art era l’ordine intellettuale della coscienza, per
del colore Nouveau e all’inconsistenza formale, all’eva- Signac la legge ottica degli effetti di luce, per
nell’arte sione spiritualistica del Simbolismo. Attorno Van Gogh il ritmo profondo dell’esistenza tra-
dei fauves a HENRI MATISSE (1869-1954) [I.2] ci sono: dotto in gesto.
ALBERT MARQUET (1875-1947), KEES VAN
DONGEN (1877-1968), RAOUL DUFY (1877- Il rapporto dei Ciò che i fauves vogliono mettere in chiaro è
1953), ANDRÉ DERAIN (1880-1954), OTHON fauves con la struttura autonoma, autosufficiente del
FRIESZ (1879-1949), GEORGES BRAQUE il pensiero quadro, come realtà a sé: non diversamente
(1882-1963) [I.3], MAURICE VLAMINCK (1876- di Bergson per André Gide* (il parallelo letterario di
1958). e la pittura Matisse nonostante l’incomprensione del let-
Non fa parte del gruppo, ma ne affianca la ri- di Gauguin terato per il pittore) l’opera letteraria è un si-
cerca, lo scultore ARISTIDE MAILLOL (1861- stema autonomo e chiuso, la cui legge strut-
1944): meglio degli altri capisce che la ricer-
ca coloristica di Matisse è anche una ricerca
plastica, sulle possibilità costruttive o por-
tanti del colore.
Benché i fauves non temessero l’impopolarità
né lo scandalo, non avevano una bandiera i-
deologica; la loro polemica sociale era impli-
cita nella loro poetica. Forse per questo ri-
mangono fuori del gruppo due pittori che pu-
re si muovevano in senso espressionista:
GEORGES ROUAULT (1871-1958), che muo-
vendo dal pauperismo evangelico* predicato
Pauperismo da Léon Bloy e rifacendosi all’estremismo
evangelico protestatario di Daumier denuncia come fari-
Léon Bloy, scrittore saica e ipocrita la società che si professava
francese (1846-1917),
esalta nei suoi romanzi cristiana [I.4], e il giovane PABLO PICASSO
(La femme pauvre, (1881-1973), la cui reazione morale alla mi-
Le désespéré, Le sang stificazione sociale è attestata dai dipinti dei
du pauvre ecc.) la periodi blu e rosa [I.5]. L’uno e l’altro preferi-
grandezza e la miseria scono alla violenza visiva dei fauves il segno
umana facendo l’elogio
della povertà come caustico e mordente di Toulouse e quello, ag-
valore spirituale. gressivo, di Daumier: e sarà proprio Picasso
a mettere in crisi il movimento dei fauves e
ad aprire col Cubismo la fase decisamente ri- 2
voluzionaria dell’arte moderna.
André Gide Benché concepissero l’arte come slancio vi- I.2 HENRI MATISSE, Paesaggio a Collioure (studio preparatorio per Gioia di
Scrittore francese vivere), 1906, tela, 45 x 38 cm, Copenaghen, Statens Museum for Kunst
tale, i fauves cominciano con l’affrontare cri-
(1869-1951).
Le sue numerose ticamente una serie di problemi specifica- I.3 GEORGES BRAQUE, Il porto di Anversa, 1906, olio su tela, 61 x 50 cm,
opere, caratterizzate mente pittorici. Al di là della sintesi operata Ottawa, National Gallery of Canada
da un’etica laica, da Cézanne v’era una sola possibilità: risol-
costituiscono vere il dualismo di sensazione (il colore) e di
l’ultimo esempio, nel costruzione (la forma plastica, il volume, lo
Novecento europeo, di
una prosa “cartesiana” spazio) potenziando la costruttività intrinseca
limpida e raziocinante, del colore. Il principale obbiettivo della ri-
nonostante l’ambiguità cerca era dunque la funzione plastico-co-
e le apparenti struttiva del colore, inteso come elemento
contraddizioni del
conflitto interiore strutturale della visione. Accanto alla conce-
dell’autore. zione estensiva di Cézanne v’era la concezio-
ne restrittiva dei neoimpressionisti, che ridu-
Slancio vitale
cevano la visione a scienza lasciando così un
Per il filosofo francese largo margine alla visione non ottica (onirica,
Henri Bergson simbolica ecc.); e a questa si opponeva la
(1859-1941) lo slancio concezione non più conoscitiva, ma etica di
vitale è l’evoluzione Van Gogh. Elemento comune a Cézanne,
creativa della realtà Signac e Van Gogh era la scomposizione della
«che di continuo
si crea e si arricchisce». sembianza naturale, o del “motivo”, per met-
La vita naturale tere in evidenza il processo di aggregazione,
è paragonata la struttura dell’immagine dipinta: dipingono
a un fascio di steli infatti con pennellate staccate, nette, dispo-
che sviluppandosi
divergono dando luogo ste con un certo ordine o ritmo, che danno il
a un’infinità di forme senso della materia concreta, del colore e
vitali in evoluzione. della costruzione materiale dell’immagine.
3
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L’ESPRESSIONISMO 7
I.4 GEORGES
ROUAULT, Tiro
al bersaglio
(o Fantocci,
o La sposa)
(particolare),
1907, olio su tela,
206 x 75 cm,
Londra, Tate
Gallery
I.5 PABLO PICASSO,
Poveri in riva
al mare, 1903,
olio su tavola,
69 x 105 cm,
Washington,
National
Gallery of Art
4
Il colore
nell’arte dei fauves
I.7 HENRI MATISSE, Nudo nell’atelier, 7 I.8 ALBERT MARQUET, Nudo nell’atelier detto “fauve”, 8
1898, olio su cartone, 50 x 65 cm, 1898, olio su tela, 50 x 73 cm,
Tokyo, Bridgestone Gallery Bordeaux, Musée des Beaux-Arts
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L’ESPRESSIONISMO 9
I.9 OTHON FRIESZ, Domenica a Honfleur, 1907, 9 I.10 RAOUL DUFY, Battello imbandierato, 1906 circa, 10
olio su tela, Albi, Musée Toulouse-Lautrec olio su tela, 65 x 54 cm, Lione, Musée des Beaux-Arts
Dopo le prime esperienze di ascendenza impressionista, anche per Friesz, Insieme a Friesz e Braque, Dufy forma il cosiddetto “terzetto di Le Havre” che
pittore originario di Le Havre, l’incontro con Matisse determina una svolta viene a confluire nel 1905 nel gruppo dei fauves
importante
I.11 MAURICE VLAMINCK, Interno di cucina, 11 I.12 KEES VAN DONGEN, Ritratto di Fernanda, 12
1904, olio su tela, 45 x 56 cm, 1905, olio su tela, 81 x 100 cm, Parigi, collezione privata
Parigi, Musée National d’Art Moderne L’olandese Van Dongen si unì ai fauves contemporaneamente al gruppo
di Le Havre
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Matisse: È chiaro che Gioia di vivere [I.13] di Matisse Les nourritures nourritures terrestres*, scegliere sarebbe ri-
un’immagine (1905-1906) vuol essere un’immagine mitica terrestres nunciare.
del mondo come si vorrebbe che fosse: un’età Les nourritures terrestres Sembra difficile conciliare la classicità, l’im-
mitica è il titolo della prima
del mondo dell’oro in cui non v’è distinzione tra gli es- opera di André Gide, pressionismo universale di Matisse con la
seri umani e la natura, tutto comunica e si pubblicata nel 1897. qualifica di espressionista. Ma l’espressione
associa, le persone si muovono libere come In questo poema della gioia non è meno espressione dell’e-
fossero fatte d’aria, la sola legge è l’armonia in prosa l’autore spressione della pena di vivere; e si può e-
espone a un
universale, l’amore. Con un gesto che può de- interlocutore sprimere la gioia di vivere senza rappresenta-
star meraviglia, Matisse recupera la grande immaginario, il giovane re la vita. Matisse non porta nel quadro l’e-
decorazione classicista di Puvis de Cha- Natanaele, i propri quilibrio, la simmetria della natura. Il suo
vannes, ma la libera dall’impaccio del classi- desideri, esperienze, processo è tutto additivo: ogni colore sostie-
cismo storico o neoumanistico, la espande in riflessioni. Egli definisce ne, sospinge, accentua gli altri in un crescen-
quest’opera un manuale
una classicità universale. Decorazione? Cer- di liberazione, un canto do senza fine. Ogni colore, nel contesto, è
to, l’arte è fatta per decorare: non il tempio, il laico alla scoperta molto più di quel che sarebbe isolato, come
palazzo reale o la casa dei signori, ma la vita della vita, della terra, pura tinta; e il quadro non è compiuto se non
degli uomini. A questo puro lirismo, però, delle cose in tutta quando ogni colore ha raggiunto il limite del-
la loro varietà.
Matisse giunge attraverso la critica storica. la gamma, e si accorda agli altri al massimo
Riprende il tema classico e “mediterraneo” del valore. Sono zone piatte, luminose, espan-
di Le grandi bagnanti di Cézanne [I.14] e lo se; il confine tra le zone non è limite ma ri-
combina con quello del mitologismo primiti- lancio, sicché ogni colore colora di sé tutto lo
L’ESPRESSIONISMO 11
monacense. Die Brücke propone l’unione de- incisioni in legno. La tecnica della xilografia
gli “elementi rivoluzionari e in fermento” per è arcaica, artigianale, popolare, profon-
fare fronte comune contro l’Impressionismo. damente radicata nella tradizione illustrativa
Si allude piuttosto alle fiacche ripercussioni tedesca. Più che una tecnica nel senso mo-
tedesche che ai grandi impressionisti france- derno della parola, è un modo abituale di e-
si; e da questi si eccepisce Cézanne, di cui si sprimere e comunicare mediante l’immagine.
riconosce l’impegno costruttivo, il rigore qua- E proprio questa identità di espressione e co-
si filosofico. Tuttavia l’antitesi alla visione im- municazione è importante: l’espressione non
pressionista è profonda. Al realismo che cap- è un arcano messaggio che l’artista profetica-
ta si contrappone un realismo che crea la mente annuncia al mondo, ma comunicazio-
realtà. Per essere creazione del reale l’arte ne da uomo a uomo. Nella xilografia l’imma-
deve prescindere da tutto ciò che preesiste al- gine è prodotta scavando in una materia tena-
l’atto dell’artista: bisogna ricominciare dal ce, che resiste all’azione della mano e del fer-
nulla. L’esperienza che l’artista ha del mondo ro; poi cospargendo d’inchiostri le parti rile-
non è, all’origine, diversa da quella di qual- vate; infine, premendo col torchio la matrice
siasi altro. È questa la materia su cui l’artista sulla carta. Di queste operazioni manuali, che
opera: i temi degli espressionisti tedeschi so- implicano atti di violenza sulla materia, l’im-
no generalmente aderenti alla cronaca della magine reca le tracce nello stento parsimo-
vita quotidiana (la strada, la gente al caffè nioso del segno, nella rigidezza e nell’angolo-
ecc.). Si avverte tuttavia nelle loro opere una sità delle linee, nelle impronte evidenti delle
sorta d’impaccio, di non dissimulata rudezza fibre del legno. Non è un’immagine che si li-
come se l’artista non avesse mai, prima di bera dalla materia, ma che s’imprime in essa
quel momento, disegnato e dipinto. Perché si con un atto di forza. Conserva questo caratte-
rifiuta ogni linguaggio costituito, ci si esprime re anche nella pittura, dove si lega alla pasta
in modo volutamente stentato, eccessivo, sen- densa e incrostata del colore a olio o alla mac-
za sfumature? All’origine del linguaggio non chia dilagante dell’acquerello, nonché nel-
vi sono parole che abbiano un significato, ma l’assenza di sfumature e passaggi, nella vio-
soltanto suoni che assumono un significato. lenza brutale dei colori, e nella scultura, do-
L’Espressionismo tedesco vuole essere ap- ve fa tutt’uno col blocco compatto del legno
punto una ricerca sulla genesi dell’atto artisti- tagliato con la sgorbia o della pietra scheg-
co: nell’artista che lo compie e, per conse- giata a martellate. Il colore in pittura, il bloc-
guenza, nella società a cui l’artista si rivolge. co (per lo più di legno) in scultura non sono
un mezzo o un linguaggio per manifestare le
L’importanza Se al principio non è il verbo (la rappresenta- immagini, ma materia che, sotto l’azione rude
della grafica zione), ma l’azione, il primo problema è il fa- della tecnica, diventa immagine.
nella ricerca re, la tecnica. Per gli impressionisti, come per
espressionista i classici, la tecnica era il mezzo con cui si Deformazione Poiché l’opera materializza direttamente
rappresenta un’immagine. Ma se l’azione de- come l’immagine, il pittore non è tenuto a sceglie-
v’essere creativa neppure l’immagine, ottica o atteggiamento re i colori secondo un criterio di verosimi-
mentale che sia, può preesistere all’azione: morale glianza: può fare le sue figure in rosso o in
l’immagine non è, si fa, e l’azione che la fa dell’artista giallo o in blu esattamente come lo scultore è
comporta un modo di fare, una tecnica. È un libero di fare le proprie in legno o in pietra o
punto fondamentale, che spiega l’orientamen- in bronzo. È un processo di attribuzione di si-
to ideologico, tipicamente populista, del mo- gnificato mediante il colore, analogo a quello
vimento. La tecnica non è nulla d’inventato o per cui nella imagerie popolare il diavolo è
di personale, è lavoro. Essendo anzitutto lavo- rosso o verde, l’angelo bianco o celeste.
ro, l’arte non è connessa con la cultura specu- L’attributo implica un giudizio, un atteggia-
lativa o intellettuale delle classi dirigenti, ma mento morale o affettivo sull’oggetto a cui si
con la cultura pratico-operativa delle classi applica; e poiché il giudizio viene dato a per-
lavoratrici. Se poi l’arte realizza l’aspirazione cepire insieme con l’oggetto, si manifesta co-
creativa del lavoro umano, a maggior ragione me deformazione o distorsione dell’oggetto. La
si distingue dal lavoro meccanico che dipen- deformazione espressionista, che in alcuni ar-
de dalla razionalità o dalla logica della cultu- tisti arriva a essere aggressiva e oltraggiosa
ra intellettuale; in altri termini, se il lavoro in- (per esempio, Nolde) [I.16], non è deforma-
dustriale ubbidisce a leggi razionali, il lavoro zione ottica: è determinata da fattori soggetti-
dell’artista, come momento supremo della vi (l’intenzionalità con cui si affronta la realtà
cultura del popolo, è necessariamente non ra- presente) e oggettivi (l’immedesimazione del-
zionale. Nasce cioè dall’esperienza di una l’immagine con una materia resistente o rilut-
lunga prassi, che ha finito per tradursi in atti- tante). Come i fauves, gli espressionisti tede-
tudine morale. schi assumono come punto di riferimento l’ar-
Si spiega così l’importanza preminente attri- te dei primitivi. Nei feticci negri, tuttavia, non
buita alla grafica e specialmente alla xilogra- vedono i simboli di miti remoti, le creazioni di
fia, anche nei confronti della pittura e della una civiltà più autentica. Vedono, allo stato
scultura: non s’intende la struttura dell’imma- puro o di piena creatività, il lavoro umano. Lo
gine pittorica o plastica degli espressionisti scultore ha preso un tronco d’albero, e inta-
tedeschi se non ricercandone la radice nelle gliandolo gli ha imposto un significato, ne ha
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L’ESPRESSIONISMO 13
fatto un dio: non, si badi, l’immagine di un L’impegno La polemica sociale degli espressionisti te-
dio, ma un dio in persona. Non ha rappresen- etico-sociale deschi non si ferma alla scelta con cui l’arti-
tato il non-visibile per mezzo del visibile, né dell’arte sta rinuncia alla qualità di intellettuale bor-
rivelato il significato recondito del tronco: con espressionista ghese per quella di lavoratore, uomo del po-
la forza magica della sua tecnica ha costretto polo. La borghesia è chiamata in causa come
la totalità del sacro a immedesimarsi con un responsabile dell’inautenticità dell’esistenza
frammento della realtà. È un processo para- sociale, del fallimento dell’impresa umana,
digmatico ma ambiguo. Ambigua, del resto, è di quella che per Nietzsche* era la totale ne-
tutta la poetica degli espressionisti tedeschi; e gatività della storia.
all’ambiguità non si vuole sfuggire, perché Se per esistere bisogna volere esistere, lotta-
ambigua è considerata la stessa condizione e- re per esistere, è segno che nel mondo vi so-
sistenziale dell’uomo. La deformazione e- no forze negative che si oppongono all’esi-
spressionista non è la caricatura della realtà: stenza. L’esistenza è autocreazione; ma se il
è la bellezza che, passando dalla dimensione meccanicismo del lavoro industriale è anti-
dell’ideale a quella del reale, inverte il pro- Friedrich Nietszche creativo, per questo fatto stesso è distruttivo.
prio significato, diventa bruttezza ma sempre e la totale Distrugge la società, lacerandola in classi
negatività
conservando il suo segno di elezione. Per que- della storia sfruttatrici e sfruttate; distrugge il senso del
sta bellezza quasi demoniaca del colore che Friedrich Nietszche lavoro umano, separando ideazione ed ese-
spesso s’accompagna a figure ostentamente (1844-1900), filosofo cuzione; finirà per distruggere con la guerra
brutte (almeno secondo i canoni correnti) l’im- e letterato, afferma l’umanità intera.
che la verità,
I.18
EGON SCHIELE,
Donna
sdraiata, 1914,
matita e tempera,
31 x 48 cm,
Torino,
Galleria Galatea
18
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19 20
I.19 Kokoschka si ricollega da un lato al dissolvi- I.20 smo frenetico il disfacimento del mitologi-
OSKAR mento formale del Rococò austriaco, dall’al- CHAIM SOUTINE, smo classico nella furia dissennata del mon-
KOKOSCHKA, tro all’Impressionismo: soltanto, non v’è più Ritratto do moderno. Si prestava a essere interpretata
La sposa del di Maria Lani,
vento, 1914, distinzione tra oggetto e soggetto, il mondo 1929, olio su come una nuova, persuasiva proposta euro-
olio su tela, che si vede è il mondo in cui si è e che si muo- tela, 58 x 71 cm, pea: storicamente fondata su quel tardo Ba-
220 x 181 cm, ve intorno a noi, che ci muoviamo in esso New York, rocco che, portando al limite del disfacimen-
Basilea, [I.19]. Non c’è più problema di forma né di Museum of to ogni costituito linguaggio formale, aveva
Kunstmuseum Modern Art
immagine: il problema che Kokoschka pone stabilito, se non un principio d’unione, una
per primo è quello del segno, come trascrizio- possibilità di libera circolazione tra le cultu-
ne immediata di uno stato sensorio o affettivo. re figurative europee.
Questo anticlassicismo manieristico è anche In questo senso fu infatti interpretata da
il limite della sua statura pittorica, che non è CHAIM SOUTINE (1894-1943), espressionista
quella di un Greco, ma di un Magnasco. a Parigi e uno dei maggiori esponenti di quel-
Gettando un ponte tra Espressionismo e la eterogenea École che radunò pittori d’ogni
Impressionismo, la pittura di Kokoschka ha paese (molti di essi ebrei) in quello che veni-
avuto una vasta risonanza in Europa, special- va a buon diritto considerato il centro irra-
mente dopo la prima guerra mondiale, quan- diante di una cultura figurativa cosmopolita
do si volge a rappresentare con un allegori- [I.20].
Il colore e la materia nell’arte Promuovendo il rinnovamento dell’arte tedesca, Die Brücke conduce una battaglia artistico-
degli espressionisti culturale contro le convenzioni e l’ipocrisia della società guglielmina. Sul piano formale
adotta un linguaggio provocatorio che si esplica attraverso la deformazione delle immagini,
un’accentuata spigolosità delle linee di contorno e un cromatismo aspro, violento
e antinaturalistico.
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25 26
I.25 ERICH HECKEL, Passeggiata sul Grunewaldsee, 1911, olio su tela, I.26 MAX PECHSTEIN, Natura morta, 1913,
80 x 71 cm, Essen, Museum Folkwang olio su tela, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle
Gli impasti di colori squillanti, definiti da linee spezzate, costituiscono uno dei
motivi più rappresentativi della pittura di Pechstein (1881-1955)
27
30 31
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34 35
I.34 HANS POELZIG, Progetto per il Festpielhaus a Salisburgo I.35 HANS POELZIG, Progetto per il quartiere fieristico di Berlino, 1927
(prima versione), 1920, disegno a carboncino, 115 x 54 cm,
Berlino, facoltà di Architettura
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La grafica dell’Espressionismo La tecnica dell’incisione rappresenta una componente fondamentale nell’arte espressionista
al pari della pittura. Essa si sviluppa in particolar modo nell’ambito del movimento della
Brücke, ma trova riscontro anche nell’opera di artisti del Blaue Reiter.
Oltre alla xilografia, gli artisti operano anche nel campo dell’acquaforte e della litografia,
sia in bianco e nero che a colori, facendo spesso uso di matrici di grandi dimensioni dalle
forme talvolta irregolari.
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47 48
I.47 KARL SCHMIDT-ROTTLUFF, Gatti, 1914, I.48 ERICK HECKEL, Due donne, 1910, xilografia,
xilografia, 33,5 x 28,5 cm, collocazione sconosciuta 24 x 18,5 cm, collocazione sconosciuta
In questa xilografia si coglie l’influenza dell’arte primitiva, I tratti angolosi, i contorni marcati e la semplificazione delle
interpretata in senso decorativo forme sono le componenti fondamentali di questa xilografia
di Heckel, la cui esperienza nell’incisione si riflette nella
pittura
49 50
I.49 MAX BECKMANN, I delusi II, 1922, I.50 CHRISTIAN ROHLFS, Ritorno del figliol
litografia (dalla cartella Berliner Reise) prodigo, 1916, xilografia, collocazione
Legato inizialmente alla Secessione di Berlino, Beckmann eb- sconosciuta
be poi contatti con il gruppo della “Nuova Oggettività” sorto Pittore e grafico tedesco, si distingue nel campo
negli anni venti. In questo contesto tuttavia il suo contributo si della xilografia per una tendenza all’arte
limita alla descrizione di episodi della vita quotidiana neoprimitiva, caratterizzata da composizioni
dell’epoca semplici e figure risolte con tratti essenziali