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DICEMBRE 2018
Merry Christmas!
Nuovi interni di montagna
Lenny Kravitz interior designer
Portfolio: la tavola delle Feste
PLUS
70
IDEE
PER I REGALI
Vacanze di Natale
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Editoriale.
Una coppia
rock’n’roll!
a destra:
Ettore Mocchetti
con Fabio Novembre,
progettista fuori dagli
schemi. Per entrambi il vero
design deve creare oggetti
che raccontino una storia
ma in modo ironico con una
nota di divertissement. Nella
vita occorre anche divertirsi.
OPEN MIND
g
MAI FERMARSI
L’energia della curiosità
Dopo ben oltre 40 anni trascorsi a
disegnare automobili, Walter De Silva
ha detto: basta, vado in pensione. Ma
non ha certo smesso di lavorare, anzi.
La curiosità gli ha dato subito la voglia
iorni fa sono stato a Cortina d’Ampezzo. Stava cadendo la prima
e l’energia di sperimentare con esiti neve, un sentimento di Natale imminente, nel crepuscolo rosato
eccellenti altri domini: quello delle il paese aveva già indosso quell’aura magica che incantò Dino
scarpe di lusso per signora e quello dei
mobili. Così si fa: un esempio per tutti.
Buzzati. Struggente e meravigliosa. Come si fa, mi sono domandato,
a portare questa ATMOSFER A SOGNANTE tra le pareti di una casa di montagna
L’OPINIONE contemporanea? Gli interni che presentiamo in questo numero provano a dare
Una modesta proposta
Per contrastare la disoccupazione
una risposta. In uno chalet di Chamonix a richiamarla sono la lignea fodera
giovanile perché non consentire alle delle pareti, l’ ETEROGENEITÀ DEGLI ARREDI , i divani inglesi, i mobili orientali, gli
aziende di assumere apprendisti con oggetti di memoria, ma soprattutto la Natura del Monte Bianco che occhieggia
contratto formativo biennale che
preveda di pagare loro il solo
dalle FINESTRE “PASSIVE” grandi a piacere perché ad altissimo isolamento termico.
stipendio lasciando allo Stato l’onere Negli esempi di Courchevel, stazione sciistica aperta alla sperimentazione
di versare i contributi? Per la comunità fin dagli inizi con gli architetti ribelli Chappis e Pradelle, e di Cortina, più
sarebbe un investimento assai più
produttivo dell’assistenzialistico
tradizionalista ma non impermeabile al nuovo, l’effetto è raggiunto mediante il
reddito di cittadinanza. connubio tra CULTUR A ALPINA e CREATIVITÀ D’AVANGUARDIA officiato con gusto e
ironia dall’ interior designer. In tutti c’ è l’ intuizione di dar vita a spazi avvolgenti,
La copertina caldi, mai asettici, di esporre con ragionata enfasi i manufatti della tradizione
Nella foto la “zona detox”
di uno chalet a Chamonix. montanara, di mettere in armonia o in contrappunto i materiali naturali, il
Vasca idromassaggio in mosaico legno, la pietra ma anche il ferro, con le loro texture, i colori, i profumi. Non solo
Bisazza. Lanterne di Peter Jones neve e montagna: AD va anche al mare, UN MARE METROPOLITANO . A Napoli con
e cuscini effetto mongolia di Le
Chalet de Jules. Lampada da due interni che giocano sul registro della modernità e delle cromie mediterranee,
terra di Timothy Oulton. e a New York dove incontra la brillante essenzialità di Lenny Kravitz in veste
ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO NUMERO 448. DICEMBRE 2018
di interior designer. All’ APPARECCHIATUR A DELLE TAVOLE della Festa è invece
Merry Christmas!
dedicato un PORTFOLIO pieno di colorata vivacità, mentre le STORIE trattano
Nuovi interni di montagna
Lenny Kravitz interior designer
Portfolio: la tavola delle Feste
dell’avveniristico museo-atelier della prestigiosa Maison orologiera Audemars
Piguet e del veneziano PALAZZO VENIER DEI LEONI e delle sue donne. Non manca
infine il nostro consueto capitolo Christmas Gifts con 70 regali straordinari da
mettere sotto l’albero. Buone Feste!
PLUS
70
IDEE
PER I REGALI
ETTORE MOCCHETTI
Vacanze di Natale
80448
ISSN 1123-9719
9 771123 971003
SOMMARIO.
«Il design è un valore aggiunto e ripetuto nel tempo».
WALTER DE SILVA
44 56 60 68
DISC OV ERIES .
HOME — Nello chalet di IRENE KUNG nell’Oberland
37 Bernese, tra fotografie e opere d’arte. 68 MOTORING — La supercar del brand POLESTAR
di Volvo punta sull’ibrido per la guida sportiva.
FOOD DESIGN — Il delicato e sorprendente Éclat
42 di PABLO GICQUEL , artista dell’alta pasticceria. 70 KITCHEN MOOD — Design e tecnologia
all’avanguardia per un sistema firmato BULTHAUP.
COLLABOR AZIONI — Una collezione di oggetti in
44 vetro e cristallo ideata da IRIS APFEL . 72 Con i SIMPLE FLAIR nasce
CN SOCIAL TALENT AGENCY —
un modo digital di comunicare l’interior design.
168 120
158 128
LE CASE DEL MESE. 144 Dipinti e arredi dallo spirito moderno per un
R ADICI AEREE —
appartamento al piano nobile di un palazzo del ’700 a NAPOLI .
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SOM M ARIO.
STORIE .
Un PALAZZO VENEZIANO
180 LA CASA DELLE DONNE —
legato a tre protagoniste del ’900.
SPIR ALE DOPPIA — L’innovativo progetto di Bjarke
184 Ingels per il museo-atelier di AUDEMARS PIGUET.
MR . PROFUMO — Con CULTI MILANO Alessandro
186 Agrati ha rivoluzionato il profumo ambientale.
Creatività a 360
188 IL NUOVO, IL R ARO, L’INSOLITO —
gradi per i rivestimenti ideati da DIGITAL DESIGN .
BACK STAGE .
DENTRO AD — Cercando
176 suggestioni e ispirazioni
dietro le quinte del numero di
DICEMBRE . Consigli e spunti
per rinnovare l’arredamento
della propria casa.
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In questo numero.
FRENCHIE CRISTOGATIN
Fotografa francese, è specializzata in architettura e interior design, lavora in
giro per il mondo dovunque ci sia un bell’interno da fotografare.
SIMONE LONGARINI
Nato a Roma nel 1984, è sposato con
Federica Perugia (figlia di un noto
immobiliarista) da cui ha avuto 3 figli.
Si occupa di finanza e di gestione di
aziende immobiliari, sua vera passione.
Ha avuto anche esperienze nella
nautica e nel calcio.
Il migliore artigianato
ampezzano? «Quello della
Falegnameria Lorenzi,
specializzata in creazioni con il
legno sorprendenti».
MARINA PIGNATELLI
Giornalista romana, si sente cittadina del mondo.
Ama viaggiare, scoprire luoghi, architetture,
persone e culture. Vive tra Roma, New York e
Las Vegas. Scrive per magazine internazionali.
CHICCO CECERI
Un palazzo romano sconosciuto da vedere?
Nato a Caserta, vive da oltre vent’anni a Napoli. Avvocato,
«Il palazzo Mattei di Giove nel Ghetto nell’Insula è appassionato di architettura e interior, con una particolare
Mattei, chiamata così perché un tempo ospitava predilezione per i mobili scandinavi. Ama le isole greche, e
cinque palazzi della famiglia dei principi Antici nelle Cicladi ha comprato casa con il suo compagno.
Mattei. I vasi e i rilievi antichi che abbelliscono i
cortili e il palazzo sono straordinari». Una Napoli moderna inaspettata? «La sezione di
arte contemporanea del Pio Monte della Misericordia,
con poche opere di altissima qualità di artisti famosi
e non. E la Casa del Portuale a Napoli, nel porto,
suggestivo progetto brutalista di Aldo Loris Rossi».
PASQUALE BIANCHINI
Architetto e interior designer,
progetta ville e residenze a Napoli,
Milano, Roma, Palermo e Olbia. Il suo
linguaggio mixa con disinvoltura il
calore del Mediterraneo con citazioni
dei maestri del Modernismo.
SILVIA SCHWARZER
Ha studiato Industrial e Fashion Design al Politecnico di a Napoli? «Nel Rione Sanità,
Milano, dove è nata. È stata Design Specialist per Ferragamo alla scoperta dei Palazzi del
e dal 2012 è Senior Director of Architecture per Bulgari. Sanfelice, uno degli architetti
più geniali del Barocco
I suoi posti di design a Milano? «Amo i piccoli napoletano al punto che i due
negozi di modernariato e le gallerie come Nilufar e palazzi da lui realizzati sono
Officina Antiquaria. Tra gli edifici, la Triennale, diventati il simbolo della città
che da sempre frequento per lezioni e mostre». nel cinema contemporaneo».
Q U A L I T Y I S O U R B U S I N E S S P L A N
Direttore Responsabile
ETTORE MOCCHETTI
Art Director
GIUSEPPE PINI Caporedattore
Attualità
MARIO GEROSA Caporedattore, RUBEN MODIGLIANI Caporedattore
ELENA DALLORSO Caposervizio
Impaginazione
FRANCESCA MARINO Vice Caposervizio,
MICHELA BUZZONI
Segreteria di Redazione
MARIA GRAZIA CECCONELLO Responsabile, FEDERICA CLARI Photo editing
Project Consultant
RICCARDO BIANCHI
New York
CHRISTINA NICASTRI Segreteria e Redazione
Hanno collaborato:
ROBERTO M. BENETTI, SONIA S. BRAGA, ALBERTO BRIGIDINI, RUGGERO A. CECCHI, CHICCO CECERI,
SONIA COCOZZA, NICOLETTA DEL BUONO, FIAMMETTA FADDA,
UMBERTA GENTA, MARGHERITA GIGLI, GIAMPIERO NEGRETTI, GAIA PASSI, MARINA PIGNATELLI,
BERNARDO RIZZATO, FRANCA ROTTOLA, NATHALIE TRUCHE, ALESSANDRA VALLI,
FRANCESCA VINCI, TOMMASO P. ZOCCHI
STEPHEN PICCOLO traduzioni, STUDIO DIWA revisione testi
Fotografie di:
MATTIA AQUILA, CHIARA CADEDDU, FRENCHIE CRISTOGATIN, GIANNI FRANCHELLUCCI
COLLEZIONE CALORIFERI E SCALDASALVIETTE Sede: 20123 Milano, piazzale Luigi Cadorna 5 - tel. 0285611 - fax 028055716. Padova, via degli Zabarella 113 - tel. 0498455777
fax 0498455700. Bologna, via Carlo Farini 13, Palazzo Zambeccari - tel. 0512750147 - fax 051222099. Roma, via C. Monteverdi 20
tel. 0684046415 - fax 068079249. Parigi/Londra, 3 Avenue Hoche 75008 Paris - tel. 00331-53436975. New York, Spring Place
6, St Johns Lane - New York NY 10013 - tel. 212-3808236. Barcellona, Passeig de Gràcia 8/10, 3° 1a - 08007 Barcelona - tel.
0034932160161 - fax 0034933427041. Monaco di Baviera, Cuvilliés strasse 23, 81679 München - Deutschland - tel. 004915253345561.
BREM SRL - OSIO SOTTO / BERGAMO
TEL.035.482.3636 / www.brem.it Redazione: 20121 MILANO - piazza Castello 21 - tel. 0285611 - fax 0285612698
Design to Shape Light
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ARTE. DESIGN. ICONE. PERCORSI. ASTE. OGGETTI. IDEE. TALENTI.
DISCOVERIES.
POLIEDRICA. L’artista svizzera Irene Kung. Nel 2018 ha partecipato
a Photo London e alla mostra “The Way We Live Now” al National
Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul
FOTOGRAFIE DI GIANNI FRANCHELLUCCI
DI S C OVE R I E S . HOME
Un poetico
senso
dell’abitare
Memorie di famiglia,
arte e tradizione
nello chalet di una fotografa
nell’ OBERLAND BERNESE .
T
utto è iniziato con una foto del Pantheon. Nel 2006 La città invisibile. Dopo aver vissuto a Madrid e Roma, sua
la gallerista Valentina Bonomo, dopo aver visto un’o- città adottiva, Irene è tornata a Saanenmöser, paesino dell’O-
FOTOGRAFIE DI GIANNI FRANCHELLUCCI
riginale fotografia del monumento scattata da Irene berland Bernese, nello chalet costruito dal padre negli anni Ses-
Kung, propose all’artista svizzera, che si era già ci- santa. 250 metri quadrati con quattro stanze da letto e cinque
mentata con la scultura, la pittura e la grafica, di concentrarsi bagni, rivisitati dall’architetto Gottfried Hauswirth, che ha
su questa forma espressiva. Da allora Kung ha sviluppato un firmato le residenze più esclusive della Svizzera. In questo rifu-
nuovo percorso, con un inconfondibile stile poetico e onirico. gio c’è il passato di Irene, mobili e oggetti dei genitori, alcuni
Con la sua Hasselblad digitale ha cominciato ad attraversare il provenienti dalla casa romana, e memorie di viaggi. Nell’ingres-
mondo, immortalando icone come la Grande Arche, Westmin- so, arredato con mobili di artigiani locali, si è subito accolti dal-
ster Palace e l’Empire State Building, divenuti soggetti del libro le foto dell’artista, che ha fatto tesoro delle sue precedenti
di Artemide. Incisioni di
Achille Perilli, Guido Strazza, toni dorati ritrae donne che la-
Marco Caporali e Gianfranco vano i panni, nel silenzio magi-
Palmery. in alto: nella cucina, co e sospeso di Orchha, in India.
foto di Irene Kung e un
Fotografie di Milton Gendel e di
piatto di Sol LeWitt. in alto
a destra: nello studio le foto
sua moglie Monica Incisa riem-
di Irene Kung: l’antica città piono le pareti lungo le scale che
di Orchha in India e Castel portano alla zona notte. □
Sant’Angelo a Roma. MARINA PIGNATELLI
Il cioccolato e le sue
consistenze.
La composizione
comprende sei preparazioni:
una pasta sablée alla
nocciola, un biscotto al
cioccolato, un cremoso al
cacao, una ganache, un
pralinato alla nocciola
e una crema al cioccolato.
WHO’S WHO
Pablo Gicquel, originario dei Paesi
Baschi, è cresciuto in Bretagna. Dopo una
breve esperienza in cucina, è passato al
mondo della pasticceria professionale.
Dal 2017 è all’Hôtel de Crillon del
Che scoppio, che splendore, che fragore questo tributo al cioccolato dedicato
a Maria Antonietta da uno dei più giovani CHEF PÂTISSIER di Francia.
di FIAMMETTA FADDA
Si parla tanto delle stelle della Guida Rossa de la pâtisserie: da Laurent Jeannin a Thierry
o delle classifiche dei best chef planetari, ma Bamas, a Julien Alvarez. 29 anni? Sì, perché
poco si sa e si dice della formidabile compagine oggi, per i bravissimi e ambiziosissimi, è l’età
dei Meilleur Ouvrier de France, l’onorificenza giusta per aver acquisito una tecnica impec-
attribuita ogni quattro anni, dal 1924, al mi- cabile e possedere il coraggio di affrontare (e
glior rappresentante dell’eccellenza francese scardinare) i grandi classici. Onorandoli. Mis-
all’interno di diciassette gruppi di “mestieri” sione: ridisegnare l’universo dolce dell’iconico
– dagli architetti, agli orologiai, ai murato- Crillon portato a nuovo splendore con quattro
ri – con, in testa all’elenco, la “ristorazione anni di lavori. Questa torta, se così vogliamo
e hôtellerie” e “l’alimentazione”. Tra queste, chiamarla, si chiama L’éclat ed è composta da
l’ambitissima categoria dei pasticcieri. Pablo sei preparazioni diverse e da oltre trenta ingre-
Gicquel, 29 anni, nominato l’anno scorso head dienti per un effetto éclatant. È l’atto finale
pastry chef del parigino Hôtel de Crillon, aveva del Goûter des Ducs, il tè pomeridiano in tre
da subito le idee chiare su dove voleva arriva- tempi che si svolge sotto i soffitti in oro, ameti-
re. Difatti nel suo apprendistato è passato per sta ed ematite del Jardin d’Hiver dell’Hôtel de
una sequenza di Meilleur Ouvrier de France Crillon. Tutto dedicato a Maria Antonietta.
Semplice, esagerato
A 97 anni compiuti, l’ imprenditrice, interior designer e icona
di stile IRIS APFEL disegna una collezione di oggetti in vetro e cristallo.
Che declina a colori il motto: “Simple is Beautiful”.
di ELENA DALLORSO
WHO’S WHO
Imprenditrice, modella e designer, Iris
Apfel ha fondato nel 1950 con il marito
Samuel l’ industria tessile Old Wild
Weavers, chiusa nel 1992. Ha progettato
gli interni della Casa Bianca (per 9
presidenti). Si definisce Accidental Icon.
WHO’S WHO
Nel 2001, quando ha lanciato sul
mercato il suo primo segnatempo,
Richard Mille aveva in mente
di creare l’orologio dei suoi sogni.
Nacque così l’RM 001, un modello
da 200mila euro, primo di una
serie di orologi molto tecnici ed
esclusivi, dal design deciso.
TUDOR LONGINES
Anche col nuovo Black Bay La Maison della clessidra alata
Fifty-Eight la Tudor riprende le presenta l’Heritage Military, che ci
linee di un modello del passato, porta negli anni ’40, perché
e cioè di uno dei suoi primi orologi riprende lo stile degli orologi dei
subacquei risalente al 1958. piloti della Royal Air Force. È un
A carica automatica, con orologio solo tempo che, a
movimento di manifattura dotato differenza degli antenati, è a
di certificato di cronometro, carica automatica. Conserva la
l’orologio ha la cassa (39 mm) in cassa (38,5 mm) d’acciaio con la
acciaio, la lunetta girevole con grande corona tronco-conica per
disco in alluminio e la grande facilitarne l’azionamento anche
lancetta delle ore snow flake. con i guanti. Il quadrante è stato
Impermeabile fino a 200 metri, “puntinato” così da assumere un
può avere il bracciale metallico, aspetto vissuto. Impermeabile
il cinturino in pelle o fino a 30 metri; cinturino in pelle
in tessuto: da 3.200 euro. o in tela, stile Nato: 1.830 euro.
L’UOMO E IL MARE
Le sculture di RENZO BIGHETTI sono un lirico e
anche sardonico grido d’allarme sulle condizioni
sempre più critiche in cui versano le nostre acque
e le creature che le abitano.
di BENEDETTA TERENZI
WHO’S WHO
Renzo Bighetti (1945)
vive e lavora a Levanto.
Dopo gli studi si dedica
alla scultura e apre
uno studio a Milano,
dedicandosi ai su temi
di denuncia ambientale.
Torna quindi a
Levanto e inizia nuove
sperimentazioni
formali utilizzando i
più diversi materiali.
Ha partecipato a
numerose mostre e le
sue opere figurano in
collezioni private in
Svizzera, Germania,
Regno Unito, Francia,
Stati Uniti e Italia.
Mondo sommerso. sopra: di Renzo Bighetti, salviamo dalla plastica “il mare sta morendo”, bronzo,fusione a cera persa della Fonderia Massimo De
Chiaro, Pietrasanta,in parte lucidata a specchio. sotto: Acciughe fritte, bronzo. Di recente Bighetti Genova ha dedicato la mostra “Il mare sotto sopra”.
Esuberanza
& sobrietˆ
Riapre in via Montenapoleone la boutique
di BULGARI , rivisitata secondo i canoni estetici
di Peter Marino e piena di rimandi al design
e all’architettura milanese dagli anni Trenta ai
MASSIMO LISTRI
di ELENA DALLORSO
oggetto unico e non replicabile legato profon- con la geometria della natura realizzando
damente a Milano», spiega Silvia Schwarzer. un’opera che ha i colori di Roma e porta un
Ecco quindi il tavolo originale di Paolo Buffa po’ di verde in un interno milanese, conti-
(1940) nel giardino d’inverno, le sedute, di nuando a cambiare nel tempo», dice Schwar-
Ico Parisi, le librerie e i tavoli di Mangiarotti. zer. I colori di Roma, in un preciso momento
Sempre nel giardino d’inverno si trova, sopra- della giornata, li ha voluti Peter Marino per
elevata su un piedistallo come un’opera d’arte, le stanze di vendita, spazi necessariamente
la poltrona Proust di Alessandro Mendini. «È più intimi: i tessuti e i preziosi velluti che
un prototipo del 1978, dipinto a mano da sua ricoprono le sedute di Ico Parisi replicano
nipote, che il proprietario della ditta MIM di la luce aranciata dei tramonti sul Tevere. □
Roma, specializzata in design e modernaria-
to, voleva mettere all’asta», racconta Schwar-
THE ADDRESS
zer. «L’abbiamo presa e messa qui». Il dise-
La Boutique Bulgari di Milano,
gno del pavimento in marmo Lasa lavorato
al 2 di via Montenapoleone, ha 280
a mosaico innestato su marmi Bois Jourdan
metri quadrati di spazio vendita su
e porfido si prolunga alla parete di fondo, in-
un solo piano, divisi tra collezioni
corniciando l’installazione floreale dell’arti-
storiche di gioielleria, accessori e
sta giapponese Azuma Makoto: «Partendo da
alta gioielleria (bulgari.com).
un disegno di Portaluppi, l’artista ha lavorato
52
DI S C OVE R I E S . LE ASTE
UN MONDO
DA COLLEZIONE IN ITALIA
Nelle grandi fiere come nelle vendite all’ incanto sono 5 DICEMBRE
di scena pittori e fotografi dei PAESI AFRICANI . E intanto • BOETTO
Mura dello Zerbino 10R,
si consolidano arte e design italiani del ’900.
Genova
13 DICEMBRE
• BOLAFFI
Asta internet live su
astebolaffi.it
della pittura, con in testa il nigeriano
Benedict Chukwukadiia Enwonwu Football memorabilia
(1917-1994) e il congolese Chéri Sam-
ba (1956). 70.000-100.000 euro la 18 DICEMBRE
stima di un suo dipinto, J’aime la • CAMBI
couleur (2004), star di una raccolta via San Marco 22,
del meglio dell’arte africana dall’800 Milano
a oggi, protagonista a Parigi il 30 di-
L’art de la table
cembre dell’asta di Artcurial “African
Spirit, Paris#Marrakech”. La vendita
18-19 DICEMBRE
sarà anche trasmessa a Marrakech,
• IL PONTE
cuore pulsante del collezionismo afri- via Pontaccio 12,
cano e internazionale, presso il Resort Milano
Palace Es Saadi. A Londra, invece, da
Sotheby’s si riscopre la scultura mila- Arte moderna e
contemporanea
Cresce l’interesse per l’arte contemporanea africana, nese di inizio ’900: sfilano il 12 dicembre due volti
con il proliferare di eventi dedicati al settore, come drammatici di Adolfo Wildt (1868-1931), maestro
19 DICEMBRE
la fiera 1-54, svoltasi a Londra a ottobre, e l’aumen- di Fausto Melotti e Lucio Fontana (“19th & 20th
tare delle vendite all’incanto sul tema, con prezzi da Century Sculpture”). Due gli appuntamenti per chi • DELLA ROCCA
via della Rocca 33,
record concentrati sulle piazze di Parigi e Londra. è a caccia di rari pezzi di design italiano: “Design Torino
Tra gli artisti più ricercati spiccano gli esponenti & stile italiano”, il 17 e 18 dicembre da Wannenes a
della tradizione fotografica africana, come il malia- Genova, e “Arti decorative del ’900 e design”, il 20 Design
no Seydou Keïta (1921-2001), seguito dai maestri e 21 nella sede di via Pitteri de Il Ponte a Milano.
Latitudini. in alto, a sinistra: J’aime la couleur di Chéri Samba, 2004 (Artcurial). in alto, a destra: L’anima e la sua veste di Adolfo Wildt, 1916.
113.000-170.000 euro (Sotheby’s). sotto: divano imbottito mod. 865 disegnato da Ico Parisi e prodotto da Cassina, 1955. 12.000-15.000 euro (Wannenes).
©ARTCURIAL. ©SOTHEBY’S. ©WANNENES
Sempre in movimento
Abbandonato per il momento il mondo dell’auto, WALTER DE SILVA
mette oggi il suo linguaggio poeticamente essenziale al servizio della
creazione di calzature per donne e prodotti d’arredamento.
56
DI S C OVE R I E S . DESIGN
Ha progettato per Alfa, Seat, Audi, del gruppo Definisce le strategie d’impresa, è al centro del-
Volkswagen è stato responsabile del design dal le decisioni, sviluppa sistemi analogici e digitali,
2007 al 2015. Ovunque ha lasciato il suo segno estetici e poetici». Concetti che alimentano il nuo-
indelebile, la linea semplice, elegante, mai mini- vo capitolo della sua vicenda professionale. Non
male, un senso marcato delle belle proporzioni, i senza nostalgia per il mondo dell’auto – «se l’A lfa
topoi di una sensibilità italiana che sa addolcire mi cercasse vacillerei...», ha confessato – e sempre
i rigori ingegneristici della tecnologia. Nel 2015 mirando a innovare con intelligenza e rifletten-
ha detto basta alle macchine, s’è scoperto stan- do su ciò che veramente serve, ora De Silva con
co di viaggiare per il mondo come una trottola. un suo marchio crea scarpe esclusive per donna
Insomma è andato in pensione, ma a modo suo. – pump, slingback, stivaletti, tirature contenute
Continuando a progettare, a cercare, matita alla – le più leggere al mondo, lavorando per prima
mano, di dare un senso alto, un’identità alla parola cosa sul tacco che deve essere di 10,5 cm perché
design. Dice: «Dobbiamo ricordare che il design la caviglia così raggiunge la tensione muscolare
è un modello culturale in costante evoluzione. più sexy. Anche gli arredi fanno parte dei suoi in-
teressi odierni, eredità forse del periodo trascorso
nello studio di Rodolfo Bonetto. Tra i pezzi che
colpiscono sono la poltrona Luft per Poltrona Frau
4 di chiara ascendenza automobilistica, le lampade
per Performance in Lighting, una lettura poetica
ed essenzialista di “less is more”, e soprattutto il
tavolo Con-tatto, per Codiceicona, strepitoso gioco
I Giochi di equilibrio. 1. Tavolo Con-tatto nella versione con di equilibri, un’esile clessidra che non si capisce
piano in finitura “cracken”, 2018. Per Codiceicona. 2. Pump come faccia a reggere il piano circolare con tanta
con stiletto da 10,5 cm, collezione Orange, 2018, finitura cocciuta stabilità.
“pietra cracken”. Di WDS Walter De Silva Shoes marchio creato
da De Silva con la moglie Emmanuelle e con Stone Italiana e
Gruppo Limonta. 3. Sketch di progetto per le Alfa Romeo 156
e 147, entrambe votate “Car of the Year” rispettivamente nel
1998 e nel 2001. Per dare corpo alle proprie idee, Walter De
Silva ricorre tuttora alla matita. 4. Liquid, versione black,
lampada da soffitto per Performance in Lighting. 5. Poltrona
Luft progettata da De Silva per Poltrona Frau.
5
MATTEO PLATANIA
WHO’S WHO
Andrea Bonini, veronese, classe 1985,
diplomato in Interior e Product Design
all’Istituto Marangoni di Milano, nel 2011, ha
aperto uno studio per arredamenti su misura
e fondato il brand Diamante, che produce
arredi e accessori in acciaio. Lavora a Milano,
ha realizzato interior di prestigio a Milano,
Londra e Shanghai. È designer di riferimento di
Turri, azienda leader nel Modern Luxury Style.
Avvolgente. Linee
morbide, materiali
pregiati, accostamenti
materici raffinati per la
poltroncina della
collezione Eclipse (2018)
disegnata da Andrea
Bonini per Turri (sotto,
lo sketch del prodotto).
UNA NUOVA della moda milanese, le sue vetrine si affacciano su via Morone,
vicino a dove abitò Manzoni: qui eleganza e cultura hanno ra-
dici antiche. Non è dunque un caso che il destino abbia portato
ELEGANZA
Designer e interior designer, ANDREA BONINI si distingue
Bonini in questo luogo giacché, appunto, eleganza e cultura,
oltre a immaginazione e creatività, sono i suoi tratti identitari.
Come diceva George-Louis Leclerc de Buffon, lo stile è l’uomo.
Lui progetta arredi e complementi e pure interni ricercati nel
senso del pregio estetico e dei materiali. Curiosamente nei suoi
CHIARA CADEDDU
per uno stile che combina il pregio dei materiali, la linearità prodotti ci sono sempre elementi metallici.
sensuale delle forme e una cura assoluta del dettaglio. C’è un segreto dietro questa scelta?
Fa parte del mio vissuto, mio padre è un abilissimo artigiano del
di RICCARDO BIANCHI metallo. Ho fondato il marchio Diamante nel 2011 per realizzare
Slanci creativi.
a sinistra: Andrea Bonini,
con la console Cosmo
(autoprodotta): base con 1
setti sfalsati in breccia
veronese e acciaio, piano
di cristallo. 1. Tavolino
Equilibrio. Gioco di pesi e 2
contrappesi: sostegno in
vetro rigato incastrato in
elemento di marmo
ovalizzato e spina di in proprio arredi e complementi in cui l’acciaio fosse protagoni-
tenuta in ottone, piano in sta come elemento contemporaneamente strutturale ma anche
cristallo. Autoprodotto. decorativo. In generale uso il metallo un po’ come una mia firma.
2. Andrea Bonini è un
A quali altri fattori fanno capo i tuoi progetti di arredi?
abile disegnatore: le sue
idee progettuali hanno Be’, il brief dell’azienda, sempre però cercando di dargli una mia
una prima messa a punto personale interpretazione. Azienda oggi per me significa soprat-
sulle pagine di un notes o tutto Turri per la quale ho realizzato diverse collezioni, la più
di un quaderno. recente delle quali è Eclipse, di quest’anno. Una collaborazione
3. Bacile Geometria: si che funziona anche perché Andrea Turri, il patron, vuole che si
ispira al sacrario di guerra identifichi l’azienda con uno stile lussuoso ma moderno, più pulito,
di Cima del Grappa. 4. Il
più lineare e sobrio rispetto a quello del passato, dalle lavorazioni
concept dello stand Turri
al Salone del Mobile 2018. inappuntabili com’è nel dna del brand: valori che sono anche miei.
In generale prediligo un approccio al progetto più artigianale che
industriale, amo disegnare ancora a mano. Mi piace dialogare con
la storia e con i maestri del design inserendo nei miei progetti
citazioni e riferimenti al loro lavoro, esplicite o anche dissimulate,
3 magari in qualche soluzione di lavorazione: voglio che i miei pezzi
raccontino qualcosa a chi li usa. Poi l’attenzione ai dettagli: per me,
che sono un patito di Carlo Scarpa, è fondamentale. Una cucitura
ben fatta, un incastro impeccabile, un combinato di materiali che
esprime armonia: trovo che facciano la differenza. Tra i materiali
mi piacciono quelli naturali, legno, vetro, pietra, pelle, metallo,
ovvio. Non uso mai plastiche o compositi. □
WHO’S WHO
N°5 Red Edition è la
versione “rouge” (colore
iconico della Maison) della
mitica fragranza ideata da
Mademoiselle Chanel nel
1921, che per la prima volta
nella storia non è contenuta
nel flacone trasparente.
In edizione limitata, l’Eau
de Toilette e l’Eau de Parfum
(100 ml, 150 €) e 55 pezzi in
serie numerata in cristallo
rosso Baccarat da collezione.
Architettura di fuoco
Nei suoi quasi 100 anni di vita il design del flacone N°5 di Chanel non è mai
cambiato. Oggi, però, la Maison lancia un’edizione limitata in vetro e cristallo
rosso, il colore “della vita e del sangue” secondo Mademoiselle.
di ELENA DALLORSO
In alto i calici!
SAGNA compie 90 anni: un virtuoso
esempio di family company da
quattro generazioni impegnata
nella distribuzione di champagne IL BIO CHAMPAGNE
e liquori di alta gamma. Per festeggiare il 90° Sagna ha scelto
lo champagne Cristal 2008 di LOUIS ROEDERER
di FR ANCA ROTTOLA ottenuto da uve coltivate biodinamicamente.
Interni
(ed esterni)
bolognesi
Compie mezzo secolo il primo ciak
di PUPI AVATI , che lo festeggia lavorando
a un nuovo film. Ben radicato in un
habitat bolognese, emiliano e personale.
di ELENA DALLORSO
1
WHO’S WHO
Bolognese,
Pupi Avati si
è laureato in
Scienze politiche,
lavorando 4 anni
alla Findus prima
di dedicarsi al
cinema insieme al
fratello Antonio.
Il suo primo
film è del 1968,
Balsamus, l’uomo
di Satana, l’ultimo
Il signor diavolo in
uscita il prossimo
anno. Sua grande
passione il jazz:
ha suonato il
clarinetto nella
Doctor Dixie Jazz
Band dal 1959 al
1962. È presidente
della Fondazione
Fellini.
66
La casa in pellicola
1. Pupi Avati sul set de Il signor
diavolo, suo ultimo film (in uscita
nel 2019), tratto dall’omonimo
romanzo del regista pubblicato
da Guanda. 2. Una scena di Una
sconfinata giovinezza, del 2010,
con Francesca Neri e Fabrizio
Bentivoglio. 3. Due scene di La
cena per farli conoscere, del
2007. Tutti i set sono stati curati
da Giuliano Pannuti, scenografo
e costumista. Si riconoscono
due lampade dei Castiglioni:
Taccia e Gatto per Flos. 4. Una
scena de Il figlio più piccolo, del
2010. Il Grand Hotel Villa
Tuscolana e Villa Parisi sono
trasformati, con aggiunta di
mobili e oggetti di design, nel
3 lussuoso quartier generale della
Baietti Holding, società del
protagonista del film.
1 The Next
Generation
Primogenita del brand Polestar di Volvo,
POLESTAR 1 è una supercar che mostra come
la soluzione ibrida sia convincente anche
per gli appassionati della guida sportiva.
di PIETRO T. ZOCCHI
3
Ora c’è e si può prenotare al prezzo di 155.000 euro
oppure sottoscrivendo un abbonamento a rata men-
sile. Polestar 1 sarà sulle nostre strade nei primi mesi
del 2019: è una coupé supercar ed è la prima auto del
marchio Polestar finora dedicatosi a curare le vetture
elettrificate più sportive del Gruppo Volvo. Certo farà
scalpore con la sua eleganza di linea, la cura degli interni
e l’esplosività prestazionale di una coppia che tocca i
1.000 Nm (la Ferrari 812 Superfast arriva a 718) e dei
suoi 600 cavalli ibridi con 2 motori elettrici da 109 Cv,
un turbo benzina 2,0 l per 343 Cv e un motogeneratore
aggiuntivo da 48 Cv. Polestar 1 nasce sulla piattaforma
della Volvo S90, ma di quella è leggermente più piccola
e, grazie ha una scocca in gran parte in fibra di carbonio,
2 è più leggera di 230 kg. Per migliorare il comfort monta
ammortizzatori Ohlins di nuova generazione che rie-
scono a variare l’assetto in maniera istantanea; mentre
l’impianto frenante è della giapponese Akebono. Chi
l’ha guidata dice che è eccezionalmente maneggevole,
comoda, dinamica e con un cuore selvaggio…
Dati alla mano. 1. Dettaglio di una ruota con disco frenante Akebono da 40 mm e
pinze a sei pistoncini. 2. Particolare dei curatissimi interni in pelle. 3-5. Il design
4 dell’auto è stato studiato da un team indipendente di Volvo. Le prestazioni: velocità
max 250 km/h limitata elettronicamente, velocità a sola trazione elettrica di 160
km/h (autonomia di marcia di 150 km); accelerazione da 0 a 100 km/h in 3”8.
5
COURTESY VOLVO
MILANO | NEW YORK | MIAMI | LOS ANGELES | MOSCOW | KIEV | KUNMING | NANJING | SHENZHEN | DOHA | BEIRUT | BAKU
DI S C OVE R I E S . K I TC H E N M O O D
WHO’S WHO
Contrasti espressivi.
a destra: cucina su
misura realizzata con
sistema b3 di
Bulthaup, progettata
da Bulthaup Palermo,
con isola centrale
ed elettrodomestici
incassati a parete.
Esemplare il dialogo
tra l’acciaio e la
linearità di b3 e la
classicità dei
rivestimenti. in basso:
particolare dell’isola
centrale realizzata in
acciaio inox
e con una evidente
attenzione per gli
aspetti ergonomici.
Conseguenza della cookingmania che stiamo vivendo quotidiana- chi lo usa, b3 è incentrato su una cospicua isola centrale in acciaio
mente oppure di una ripresa di interesse per la tradizione? Il fatto inossidabile con piano di cottura integrato a cui fanno corona le
è che la cucina è sempre più il centro di gravità della casa. Anche di colonne elettrodomestici e frigorifero Gaggenau, forno da incasso
Casa Baglio, residenza storica nel borgo di Santa Flavia, non lon- Wolf e abbattitore di temperatura Irinox. Soluzioni flessibili che
tano da Palermo, avvolta da un giardino tripudiante di profumi e liberano in misura rilevante il progettista dai vincoli planime-
di colori mediterranei. Si diceva dell’ambiente cucina: i proprietari trici e perimetrali. Le pareti da inerti costrizioni diventano con
volevano farne un luogo di condivisione, d’incontro, di convivialità b3 elementi funzionali ma anche estetici facendo guadagnare
dove l’emozione della tradizione trovasse modo di dialogare con all’ambiente cucina una valenza stlistica forte che gli consente di
le note rigorose della contemporaneità. Per questo la loro scelta è vivere in perfetta continuità con il living. □
caduta sul sistema Bulthaup b3, simbolo
di design e tecnologia d’avanguardia che
qui si pone a contraltare dei decori sto-
ricizzanti che parzialmente rivestono le
pareti del locale, del magnifico pavimento
in cotto e del grande e quadrato lavabo
in pietra. Realizzato con materiali che
con spessori molto ridotti garantiscono
eccellente resistenza, ergonomico, pieno
di trovate per ottimizzare i movimenti di
Iris Apfel
Per una
nuova casa
Selezionato da Condé Nast Social Talent
Agency, SIMPLE FLAIR è il luogo digital
che fa incontrare aziende, progettisti e
appassionati di interior design.
di RICCARDO BIANCHI
WHO’S WHO
Con Simple Flair In Italia l’interior design è una disciplina negletta, ci sono 1
da loro fondato grandi decoratori, e AD è la loro voce, ma manca una
nel 2010, Simona tradizione come in Francia. Simona Flacco e Riccardo
Flacco e Riccardo Crenna, giovani architetti, stanno cercando di riempire 2
Crenna creano e questo vuoto. Al Politecnico di Milano tengono un corso
curano il contenuto sull’argomento, mentre con il progetto Simple Flair han-
ad hoc per ogni no individuato, o meglio creato, una nicchia di mercato
progetto coltivando nella quale fare incontrare il mondo del progetto e della
un approccio produzione e quello dei nuovi media digitali, raccontando
unico tra design, per mezzo della tecnologia informatica, e così implemen-
comunicazione tandole e valorizzandole, le idee e le proposte di progetti-
digital. Tra le più sti e aziende in tema di arredamento della casa. Tutto con
recenti collaborazioni un occhio attento ai contenuti, alla qualità, al mondo del
si segnalano Nike, lifestyle e dei millennials. Un approccio multidisciplinare
Vitra, Molteni&C, di successo che coinvolge sempre nuovi utenti e che ha
Bmw, Ikea, Arper. meritato loro la selezione nell’ambizioso progetto “Social
Talent Agency” di Condé Nast per la promozione della
creatività giovane in ogni campo.
3
DANIELE FRAGALE. CLAUDIA ZALLA
72
rugiano.com
GRACE bed
PIERRE sofa
Flagship Store: Via della Moscova, 53
MILANO_ rugiano@rugiano.it
DI S C OVE R I E S . N U OV I M U S T
Viaggiare
è una cosa soft
Dalla collaborazione tra il designer Marc Newson
e LOUIS VUITTON nasce una famiglia di bagagli in una
rivoluzionaria maglia 3D. Hi-tech, morbidi, chic.
di RUBEN MODIGLIANI
WHO’S WHO
Marc Newson è nato a
Sydney, in Australia, nel
1963. A 23 anni, dopo
la laurea, la sua prima
mostra. Ha collaborato
con Apple, Ford, Nike,
Cappellini e molte altre
aziende. Nel 2015, un
esemplare della sua
chaise longue in metallo
Lockheed Lounge è stato
battuto a un’asta per 3,7
milioni di dollari. Vive e
lavora a Londra.
76
Sonni di lusso. a destra: il
letto di questa stanza di
Palazzo Gattini, luxury
hotel di Matera, dispone
di un materasso Simmons.
Con la piattaforma
dormireacinquestelle.it
di Simmons lo stesso letto
e lo stesso materasso
possono essere acquistati
e messi in casa propria
(foto sotto).
Cronache d’arte
Le eleganti pubblicazioni dedicate al mondo della
lirica sono un fiore all’occhiello dell’associazione
AMICI DELLA SCALA , che ha compiuto 40 anni.
di GAIA PASSI
WHO’S WHO
Il nuovo libro Giorgio
Strehler e i suoi scenografi,
curato da Vittoria Crespi
Morbio, ripercorre attraverso
bozzetti, figurini e foto di
scena la carriera del Maestro,
seguendone le produzioni a
Milano e in sedi internazionali,
da Parigi a Salisburgo.
B O LO G N A | F I R E N Z E | F O R T E D E I M A R M I | K U W A I T C I T Y | M I L A N O | N A G OYA | R O M A | T O K YO | V E N E Z I A
DI S C OVE R I E S . AG E N DA
OGGETTI DI CONFINE
The Bass, Miami Beach
f ino al 14 aprile
L’enigma Banksy ha mille volti: writer,
street artist, star del contemporaneo. I suoi
riferimenti spaziano dalla pratica situazionista
all’età d’oro del graffitismo newyorkese. Circa
80 opere dell’artista britannico più amato e
irriverente del nostro tempo arrivano a Milano
per la mostra “The Art of Banksy. A Visual
Protest”, a cura di Gianni Mercurio. Affiancate
da video dei suoi murales, sculture, fotografie.
JOE KRAMM. ©THE HAAS BROTHERS. ©STEVE LAZARIDES. ©ERIK MADIGAN HECK
Resina, cm 213x70.
LETTURE TR ASVERSALI
MAC’s, Hornu, Belgio
f ino al 10 marzo
Al centro del lavoro di François
Curlet ci sono temi di impatto
sociale, affrontati con umorismo e
ironia, attualizzando la pratica del
détournement. “Cresus & Crusoe”
è la sua prima monografica in
Belgio: ne ripercorre la carriera
attraverso sculture, dipinti e film.
80
FUMETTI E DINTORNI
Museo Civico,
CARPENTERS WORKS Bassano del Grappa (Vi)
Carpenters Workshop Gallery,
Parigi
f ino al 15 aprile
“Valentina. Una vita con
f ino al 23 dicembre
Crepax” rende omaggio
Lo stilista Karl Lagerfeld all’icona femminile del
presenta la sua prima collezione fumetto italiano, creata
di arredi e complementi ispirati nel 1965 da Guido
all’architettura dell’antica Grecia. Crepax. Oltre alle tavole
Questi pezzi, tutti in prezioso di Valentina, molte altre
marmo Arabescato Fantastico e opere dell’autore, tra cui
Nero Marquina, sono ora riuniti manifesti pubblicitari
nella mostra “Architectures”. ideati negli anni ’50 e
’60 e scenografie per la
televisione e il teatro.
f ino al 27 gennaio
Famoso per i suoi scatti di moda, Erik Madigan Heck guarda alla
fotografia con gli occhi dell’arte. Influenzato da artisti romantici,
impressionisti e Nabis, usa il colore con uno stile pittorico per
creare immagini oniriche che trascendono il tempo, giocando
sull’idea di “sagome del futuro”. Old Future è la serie che dà il
titolo alla sua prima personale in un’istituzione pubblica.
Visioni quotidiane. a sinistra: Without a Face (Lanvin), Old Future di Erik Madigan Heck, 2013.
sotto: Tetracono (multiplo Danese Milano) di Bruno Munari, 1965 (Andrew Kreps Gallery).
OSSERVATORIO D’ARTE
Miami Beach
dal 6 al 9 dicembre
Per la sua 17a edizione Art
Basel riunisce al MBCC 268
gallerie in rappresentanza di
35 Paesi, dagli Stati Uniti al
Medio Oriente, con una forte
presenza di artisti provenienti
dall’America Latina. Nella
nuova Grand Ballroom,
l’installazione del messicano
Abraham Cruzvillegas. ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 81
«AD» PER EL CARNICERO E THE FISHER
Scena aperta
SELEZIONE DELLE MIGLIORI CARNI DEL MERCATO E AMBIENTAZIONE LATINA,
PESCE DI MARE IN STILE MEDITERRANEO CON INFLUENZE NIPPONICHE E PERUVIANE:
LA CONTAMINAZIONE DI STILI A TAVOLA E NEL DESIGN È IL SEGNO DISTINTIVO
DI EL CARNICERO E THE FISHER. DOVE LA CUCINA È SOLO UNA PARTE DELL’ESPERIENZA.
2 3
M
aximiliano D’Andrea, fondatore, e Andrea si utilizza il miglior prodotto del mercato, è il centro attorno al
Langhi, architetto, sono gli artefici di nuovi quale convergono, fisicamente e concettualmente, tutte le room del
concept nel ricchissimo panorama della ristorante, che offre alla clientela un’atmosfera informale, calda,
ristorazione italiana, declinati in due scelte alimentari autentica, sottolineata, nelle scelte architettoniche, dal rispetto per
differenti e in tre locali innovativi più uno, dove hanno seguito ciò che i locali erano in precedenza, cioè un’officina in via Spartaco,
un percorso fuori dagli schemi: El Carnicero (in via Spartaco e in un bistrot in corso Garibaldi e la dimora artistica di Sandy Marton
corso Garibaldi a Milano e nell’isola magica di Ibiza), dove, come a Ibiza. Arredi disomogenei e complementi di design internazionale
suggerisce il nome, viene evocata la tradizione della parrilla in stile danno l’idea di una ricercatezza che nasce dal contrasto fra
latino ma senza tentazioni etniche, e The Fisher, molto più di un materiali poveri e finiture di lusso, nel segno della contaminazione.
ristorante solo-pesce, sei diverse esperienze che si snodano nei cinque Al The Fisher, che occupa gli spazi di un ex consolato in uno dei
piani di un palazzo affacciato sul nobile viale Bianca Maria (qui più nobili viali alberati della città, si è accolti dal “palcoscenico” della
si cena in un’atmosfera internazionale, si ascolta musica proseguendo cucina a vista, dell’acquario e del bancone della lavorazione dei crudi:
in una lounge privata, vivendo emozioni come in una vera qui, nell’elencazione dei piatti, non si segue un ordine preciso, perché
dimora milanese, si fuma o si guarda un film in bianco e nero un pasto lo si desidera a prescindere dalla sua classificazione. Tutto
proiettato sul muro del rooftop). Realizzata da fabbri italiani con la è spettacolare e interattivo, dal design futuristico alle postazioni da
consulenza di cuochi internazionali, la griglia del Carnicero, dove instagrammare, in cui i clienti sono sempre protagonisti. □
#52STEEL
SANLORENZOYACHT.COM
PORTFOLIO.
1
Servizio
di NICOLETTA
DEL BUONO
2
Elaborazione
fotografica di
DAVIDE BASSOLI
Giochi
3 da tavolo
Tovaglie, decori, piatti con
stampe sontuose e
tradizionali o decisamente
innovative, ironiche e
provocatorie: per imbandire
il pranzo di Natale.
4
HIGHLANDER
VERY BRITISH. Tovaglietta di Coincasa in twill di
cotone tartan, 4,90 €. (1) Bicchiere da acqua o whisky
Elysia di Pasabahce, 4,50 €. (2) Piattino per pane o
burro, 40 €, e (3) piatto torta o segnaposto, 100 €,
della linea Carte da Zogo di Geminiano Cozzi Venezia
1765, in porcellana fine. (4) Posate Vidal di Bugatti,
placcate in oro, 17,30 € la forchetta, 18,30 € il coltello .
PORTFOLIO.
1
«Cerco sempre di
far coincidere la
base tonda del
bicchiere con uno
dei quadri
stampati
2 4
della tovaglia (...),
riempire
un vuoto che ha
3 il profilo di
un’altra assenza».
Giulia Carcasi,
Tutto torna,
2010
ECLETTISMI
ORO & CINA. sopra: sul lino
dipinto a mano Vernissage di
Dedar, 215 € al metro, i piatti in
porcellana e foglia d’oro Kintsugi (1),
con patchwork di “cineserie”, 54 €,
e Fingers (2) con impronte digitali,
2
50 €, entrambi di Marcantonio per
Seletti. (3) Piatto Oro di Doccia
di Richard Ginori, 88 €. (4) Flûte in
vetro soffiato Banquet di Normann
Copenhagen, 17,25 €.
ARCHITETTURE
BLACK, WHITE & RED. a destra: (1) 1
piatti Rosone di Natuzzi, in maiolica
bianca con decori oliva ispirati alla
cultura sacra pugliese, 164 € l’uno.
(2) Jacquard geometrico Domus di
Rubelli, in cotone e viscosa, ispirato
ai pavimenti romani, 8 colori, 176 €
3
al metro. (3) Coltellino apriostriche
di Opinel, in acciaio e legno di
bubinga, 15,90 €. (4) Teiera in gres
bianco e legno di Marimekko, 85 €.
CONTRASTI
VENTO DELL’EST. a destra: tovaglia
in lino Peach Blossom, Garden of
Delights di Michelle Jarvis per Sans
Tabù, 637 € con 8 tovaglioli. Piatti
Russian Dream (1) e Medusa (2),
25° anniversario di Rosenthal meets
2
Versace, 89 € l’uno. (3) Posate My Fusion
di Setsu&Shinobu Ito per Guzzini,
9 €. (4) Foglia in ceramica dorata
1
di Villa d’Este Home Tivoli, da 14 €.
3
GUSTAVIENNE
LUCI DEL NORD. sotto: sulla toile
de Jouy in cotone Coutances di
Pierre Frey, 111 € al metro, i piatti
Vieux Luxembourg Brindille di
Villeroy & Boch in porcellana blu (1),
14,90 €, e bianca (2), 17,48 €.
(3) Posate Bamboo di Sambonet,
in acciaio con finitura champagne,
704 € il set di 24 pezzi. (4) Tagliere in
legno di frassino di LSA, 45 €.
4
1
3
«I bicchieri
avevano gambi
sottili come nei
dipinti olandesi.
I piatti, decorati
con figure alla de
Palissy, erano di
Wedgwood.
2 L’argenteria era
massiccia...».
Honoré de Balzac,
La ricerca dell’assoluto,
1834
4
88
F O O D I S A R T. R E S P E C T I T.
Migliore
conservazione.
Prestazioni
professionali.
Tecnologia e
artigianalità senza pari.
3
TROMPE-L’ŒIL
IN ROSSO. sopra: misto lino e seta
Verona, linea Grandezza di Jab Anstoetz,
255,90 € al metro. (1) Coppa Ema & Lou
della Flirt Collection di Noé Duchaufour-
1
Lawrance per Ghidini, in ottone con
finitura oro rosa, 790 €. (2) Posate Dry di
Achille Castiglioni per Alessi, in acciaio
rivestito in pvd e rame, 430 € il servizio
da 24 pezzi. (3) Piatti frutta, fondo, piano
e sottopiatto Tessa di Marioluca Giusti,
in melamina, ispirati alle ceramiche di
Vietri, 70 € il postotavola.
VEDUTISMI
TAVOLE PITTORICHE. a destra: tovaglia
Scintillant di Vallesusa, Gruppo Gabel,
in panama di cotone con lamina
metallica, 42 €. (1) Piatto in porcellana
Cairo di Vito Nesta, con ritratto in nero
3
su fondo floreale colorato, 90 €. (2) Il
piatto in porcellana Paesaggi fa parte del
set Viaggio in Italia di Elisa Ossino per
Knindustrie, 84 € il set. (3) Tazzina da caffè
2
di Marc Quinn per Illy Art Collection, con
l’iride dell’occhio, da 33 € il set di 2.
AZULEJOS
LUDICO LUSITANO. a destra:
i tradizionali motivi delle mattonelle
1
portoghesi sulla tavola in bianco e blu.
(1) Tagliabiscotti Delicia di Tescoma,
5 €. (2) Piatto in porcellana Jungle King
di Christian Lacroix Maison per Vista
2
Alegre, 38 €. (3) Piatto in porcellana
Blue Ming di Marcel Wanders per Vista
Alegre, da 69 €. (4) .Posate da frutta e
dessert Tahiti di Buccellati, in argento
3
e bambù, da 225 € per la forchetta.
GRAFISMI
SEGNI D’ORO. sotto: tovaglia in misto
lino Celebration di Mirabello Carrara,
da 38,90 €. (1) Piatto Bon Bon Special
Day Christmas edition di Ilaria
Innocenti, decorato con nastri, pizzi
e macramé, 22 €. (2) Coppa in cristallo
soffiato Manhattan di Saint-Louis,
158 €. (3) Piatto Calendario di Fornasetti,
4
con oro e platino, edizione limitata,
280 €. (4) Bicchiere in vetro blu cobalto
di Stefan Boxy per Serax, 14,95 €.
1
2
«Invitare
qualcuno
alla nostra
tavola vuol dire
incaricarsi
della sua felicità
durante le ore
che egli passa sotto
il nostro tetto».
Anthelme Brillat-Savarin,
Fisiologia del gusto,
1825
4
92
3
«AD» PER SAMSUNG
La nuova
generazione
del lavaggio
LA NUOVA LAVATRICE SAMSUNG QUICKDRIVE™ RIDUCE
FINO A METÀ I TEMPI DI LAVAGGIO, GARANTENDO
DELICATEZZA E RISULTATI IMBATTIBILI. UNA QUALITÀ
COMPROVATA DA OLTRE 150 TEST DI LABORATORIO,
CON L’OBIETTIVO DI MIGLIORARE LA NOSTRA VITA
QUOTIDIANA COME MAI PRIMA D'ORA.
N
egli ultimi anni l’idea che l'innovazione tecnologica non inoltre è dotata di funzioni intelligenti che offrono soluzioni
possa essere fine a se stessa, ma debba assicurare anche personalizzate sul ciclo di lavaggio ottimale in base al colore,
un vero e proprio progresso qualitativo, ha acquisito al tipo di tessuto e all’intensità di lavaggio richiesta.
sempre maggiore slancio. Questo concetto di innovazione Le prestazioni di questo nuovo modello sono garantite dai 156
funzionale a un miglioramento dello stile di vita è ben presente test a cui viene sottoposto. Le lavatrici QuickDrive™ per esempio
nella filosofia adottata da Samsung per i propri elettrodomestici, che affrontano test di resistenza molto rigorosi, durante i quali devono
aiutano a semplificare e a ottimizzare tutta una serie di incombenze superare le 20 mila aperture dell'oblò: come è noto, durante la vita di
quotidiane - attività necessarie che però sottraggono tempo allo una lavatrice lo sportello non sempre viene accompagnato con cura,
svago e al relax. Un esempio perfetto è Samsung QuickDrive™, e anzi spesso viene sbattuto con forza, e così è necessario garantirne
una lavatrice di nuova generazione introdotta all'inizio di quest'anno la resistenza. Inoltre devono rimanere perfettamente stabili anche
in Italia e accolta con grande interesse all'IFA, la fiera internazionale se sottoposte a vibrazioni estreme ed essere silenziose per poter
dell'elettronica di consumo a Berlino. essere avviate anche di notte, quando l’energia elettrica costa meno.
QuickDrive™ è l’unica lavatrice con doppio movimento del cestello: L’attenzione di Samsung ad ogni dettaglio è riassunta nel concetto
alla rotazione tradizionale infatti, si associa il movimento autonomo e "From Lab to Life" che significa "Dal laboratorio alla vita di tutti i
opposto del fondo del cestello. In questo modo i carichi di biancheria giorni": una dichiarazione dell’impegno a progettare elettrodomestici
vengono mossi dinamicamente completando le operazioni di lavaggio in cui l'innovazione tecnologica sia davvero in grado di migliorare
fino a due volte più rapidamente rispetto al passato. QuickDrive™ e fare la differenza nelle nostre vite. □
FOCUS.
Disney e Bosa per i 90
anni di Topolino hanno
creato la special edition
Mickey Forever Young
con design di Elena
Salmistraro. A 3.500 €
in vendita in selezionati
showroom Disney e negli
showroom Bosa.
ILLUSTRAZIONE DI ELENA SALMISTRARO. FOTOGRAFIA DI ALBERTO PARISE
VIVA IL NATALE!
Arredi, luci, tecnologia per la casa, giochi e
giocattoli, accessori fashion, gioielli, orologi:
70 regali da mettere sotto l’Albero.
servizio a cura di NICOLETTA DEL BUONO e ALESSANDR A VALLI
FOCUS. CHRISTMAS GIFT
IL MONDO IN REGALO
L
a frenesia ha inizio. Anzi è già iniziata. Un universo colorato e
scintillante, in cui muoversi, possibilmente en souplesse, e non
all’ultimo minuto, ci accoglie nel mese di dicembre, per il consueto
rito dei doni natalizi. Un’usanza che non perde appeal, ma si colora
di sfumature inedite, aprendo spazi, con fantasia, a vari campi di interesse, 2
in sintonia con i più recenti trend abitativi, con la moda e gli stili di vita più
innovativi. Dall’arte al mondo green, dal benessere allo sport, dal settore del
gusto alle letture per trascorrere le feste invernali con un pizzico di suspense.
Tante proposte e suggerimenti, per tutti, per i grandi e per i più piccoli. □ 2
1
1 – 156 sfaccettature per il fiocco di neve di Swarovski, 59 €.
2 – Omaggio a Joséphine Baker: abat-jour Josèphine di Elena Cutolo
per Altreforme, 2.318 €. • 3 – Orologio Lucea Tubogas di Bulgari, in oro
rosa e madreperla, con diamanti su corona e indici, 35.500 €. • 4 – Ironica
lampada-orsetto da tavolo Toy Moschino firmata da Moschino e Jeremy
Scott per Kartell, 205 €. • 5 –Come un fiocco natalizio, il pouf-scultura
Ruban di Maria Pergay per David Gill Gallery, in acciaio inossidabile, è in
edizione limitata a 12 esemplari. 51.240 €.
4 Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 194.
3
3
Capsule Baxter
DEMISCH DANANT PER DAVID GILL GALLERY
1 – Vanessa Mitrani firma per Roche Bobois il vaso No limit con pesci rossi,
490 €. • 2 – Comò Opus Winter di Carlo Rampazzi per Sergio Villa Mobilitaly,
in legno con decorazione animalier e cotone délavé, gambe con finitura
a corteccia. 14.300 €. • 3 – Frigorifero Fab28 di Smeg, edizione limitata
con Disney per il 70° anniversario di Smeg e il 90° compleanno di Topolino,
1
a 1.900 €. • 4 – Tavolino Alentejo di Joana Santos Barbosa per Insidherland,
in marmo Portoro e ottone, con piedini animalier, 1.660 €. • 5 – Vassoio
in ceramica della Holidays Collection di Etro Home, 215 €.
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 194.
Per l’ambiente
Charms con elefantini, rinoceronti
e leoni in oro rosa, in edizione
limitata, per la collezione Save the
Wild di Tiffany & Co., 720 € l’uno.
2
ANIMAL
HOUSE
Da Topolino ai tessuti Ore selvagge
maculati, dai serpenti agli Sono proposti
elefanti. La FAUNA ispira da Bensimon
gli stivaletti più
moda e design. “ruggenti” in
pelle stampata
a macchie di
leopardo. Per
passi felpati,
165 €.
5
4
3
Gli indirizzi
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si trovano
a pag. 194.
Doni d’arte
Arredi e oggetti domestici, ma con
l’aura di vere e proprie SCULTURE
del quotidiano. Per abitare in bellezza.
1 – Akia di Rotella e Aprilini per Mutaforma è una maschera in picotessere
Tilla di vetro. 1.450 €. • 2 – Divano Sassi di Cleto Munari, in tessuti colorati,
prezzi a composizione. • 3 – Lampada da terra Bacteria dei fratelli
Campana, galleria Giustini / Stagetti, 12 esemplari, 30.500 €. • 4 – Diffusore
Beoplay A9 di Bang & Olufsen, pezzo unico decorato da David Lynch. Altri
modelli in vendita su store.moma.org e negli store del brand, da 200 €.
ICONE MINI
Bocca di Studio65 è la nuova versione
mignon di uno degli iconici pezzi anni
70 creati da Gufram. I Guframini,
sono riproduzioni perfette, in scala UNA NUOVA VITA
1:8, delle celebri sculture del
U’Strozz, ossia “gli stracci” in vernacolo materano,
marchio italiano. Bocca, qui
un pouf ecocompatibile di Calia Italia, realizzato con
accanto, costa 179 €. □
sfridi di produzione in pelle o tessuto; ognuno è il
frutto della fantasia dell’artigiano che lo compone.
102 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA Da 302 € (nella versione in tessuto). □
IL SALONE LEADER DELLA
DECORAZIONE CHE CONIUGA
INTERIOR DESIGN & LIFESTYLE
COMMUNITY DI TUTTO IL MONDO
1 Gli indirizzi
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Brividi 3
d’autore
Atmosfera da thriller
sotto l’albero. Letture, arredi,
liquori e accessori.
Per scaldare LE FESTE .
6
1 – Lente d’ingrandimento della linea Bronzobianco di
Raspini. 125 €. • 2 – Poltrona Sherlock di Gianfranco Ferré
Home, in acciaio, faggio e lana bouclé, 18.605 €. • 3 – Pipa
Curvy Nature di Al Pascià, di forma arrotondata.
Costa 139 €. • 4 – Misto lino per arredamento con motivo
5 tartan El Hierro di Jab Anstoetz, 65,50 € al metro.
5 – Il rum guatemalteco Zacapa accompagna, a dicembre,
la serie I Maestri del Noir su Sky Arte, unendo così
romanzi polizieschi e cucina, Royal, 260 €. • 6 – Trench
da vero detective in gabardine resinato della collezione
L’impermeabile di Landi, 620 €.
ORE IN GIALLO
Il doppio perturbante di Pierluigi Bacci prende spunto da un
saggio di Sigmund Freud, e si dipana, fra efferati delitti, nella
Fiesole, artigiana e laboriosa, degli anni Venti. L’autore, che è nato
a Firenze, e vive sulle colline della cittadina toscana, sviluppa una
trama avvincente, che mescola personaggi di fantasia e reali. □
a destra: Il doppio perturbante di Pierluigi Bacci, Stamp
Editore, 286 pagine, il prezzo è 12,90 €.
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Storie milanesi
Festeggiare il Natale SOTTO LA
MADONNINA: con tante sorprese
di targa meneghina. 2
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si trovano si incontrano: Disaronno wears
a pag. 194. Trussardi è la bottiglia Limited
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diventano spazi sociali in
cui non solo si cucina, ma
si vive insieme.
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serena all’ebano nero, all’onice.
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Naturalia
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di legno, in pietre naturali, in metallo. Gioielli,
piccoli arredi, vasi e portavasi di design. VERDE
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Realizzati in collaborazione con Nikki
Tibbles Wild at Heart, tra i maggiori
floricultori britannici, i contenitori
per fiori e i vasi Wild di Tom Dixon
sono in ottone martellato e dorato.
La collezione è stata presentata per
la prima volta a Londra lo scorso
novembre, nel nuovo studio di Tom
Dixon a Coal Drops Yard. □
1 Gli indirizzi
delle aziende in alto:
vasi Wild di Tom Dixon, in ottone
si trovano dorato, da 30 €.
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delle aziende
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LA LUCE DENTRO
Candele preziose, tessuti morbidi e pregiati,
fragranze d’ambiente accendono il BENESSERE .
1 – Cuscini Swing e Cocktail di Elitis, 72 e 130 €.
2 – Candela Scheherazade, della collezione 1001 4
Lights di Lladró, ispirata al mondo delle Mille e una
notte, 390 €. • 3 – Sta in una mano il purificatore
d’aria portatile Leaf di Cado, grande come una
lattina e in versione natalizia dorata, silenzioso e
con filtro compatto ad alte prestazioni. 199 €.
4 – Blazer a trecce alternate in Supercashmere a 8
fili di Monique Lecerf the Cashmere Luxury Brand,
950 €. l’uno. • 5 – Mocassini di Santoni realizzati
con tessuti Rubelli, 590 €.
5
3
Pensare il futuro
ALLA MAKER FAIRE ROME ENI HA SPIEGATO COME
PICCOLI GESTI POSSONO DARE GRANDI RISULTATI.
NEL SEGNO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE.
sopra: visitatori
consultano il
materiale informativo
sull’installazione
realizzata da Eni
alla Maker Faire di
Roma, tenutasi lo
scorso ottobre. a
sinistra: il Ristorante
Circolare, cuore
dell’allestimento.
Una grande tavola
alla quale sedersi per
mangiare insieme,
e al contempo un
luogo dove scoprire
le possibilità di
riutilizzo dei materiali
usati, da piatti e
posate fino agli scarti
alimentari. in basso:
Claudio Descalzi,
Amministratore
Delegato di Eni, in un
momento della sua
visita a Maker Faire.
C
reatività, tecnologia, inventiva. E condivisione. realizzati un’area per talk e tavole rotonde e laboratori pensati per i
Sono i pilastri del movimento dei makers, onda di visitatori più giovani. «Abbiamo voluto creare una grande tavolata
pensiero dalla portata mondiale. Un movimento alla quale sedersi per mangiare insieme e al contempo scoprire le
composto da migliaia di individui che si occupano con possibilità di riutilizzo dei materiali usati e degli scarti alimentari,
passione e inventiva di robotica, di automazione, di tecnologie anche a partire da semplici gesti quali riconsegnare le bucce della
dell’informazione e della comunicazione. E che con le loro frutta per trasformarle in biocarburante», spiega Carlo Ratti. Di
invenzioni piccole e grandi costruiscono un immenso serbatoio di riuso ha parlato anche Claudio Descalzi, Amministratore Delegato
idee per il futuro. Lo scorso ottobre, a Roma, si è svolta Maker Faire di Eni, nell’intervento che ha fatto nel corso della sua visita alla
Rome, manifestazione da più di centomila visitatori ed eccezionale fiera. Dove ha parlato di inquinamento del pianeta, di emissioni
momento di confronto di progetti e di idee. Un appuntamento e di rifiuti, di educazione al consumo. «Oggi al Maker Faire ci
di cui Eni ha voluto essere partner (la quinta collaborazione sono moltissimi imprenditori che fanno della trasformazione,
consecutiva) e a cui ha partecipato con una installazione di oltre del riciclo e dell’innovazione il loro core business. Come Eni,
600 metri quadrati progettata dallo studio Carlo Ratti Associati. vogliamo lavorare con queste start up, integrarle e valorizzarne le
Lo scopo? Raccontare l’impegno dell’azienda idee, per dare maggiore dinamicità a quello che
sul tema dell’economia circolare, uno degli stiamo facendo», ha affermato alla fine del suo
argomenti forti di questa edizione della Maker discorso. «Per fare cose nuove ci vogliono teste
Faire. Al centro dello spazio è stato allestito un nuove, discipline e figure professionali diverse,
“ristorante circolare”, dove si è spiegato come in grado di aiutarci a compiere questo percorso,
un gesto quotidiano, vale a dire la corretta legato anche alla digitalizzazione, volto a creare
gestione dei rifiuti alimentari, può diventare questa nuova filiera. I rifiuti hanno un grande
uno strumento concreto per ridurre gli potenziale energetico, e noi dobbiamo creare un
sprechi e addirittura generare nuove risorse. sistema che sappia sfruttarlo al meglio». □
Attorno a questa struttura sono poi stati www.eni.com
«AD» PER BADARI
Il lusso
della
semplicitˆ
COMPOSTA DA SEDUTE, TAVOLI
E LUCI DALL’INECCEPIBILE
LAVORAZIONE, LA COLLEZIONE
LIFE DI BADARI SFOGGIA
UN PERFETTO EQUILIBRIO TRA
ISPIRAZIONE STORICA
GUSTO CONTEMPORANEO
Creatività contemporanea.
a destra: la zona scala
122
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 123
Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae
Mix & match. a destra: nel soggiorno, design
contemporaneo e pezzi che rimandano
alla tradizione alpina. Lampadario Zeppelin
di Marcel Wanders (Flos), poltrona vintage,
panca imbottita realizzata su disegno. pagina
precedente: attorno al camino Bathyscafocus
126
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 127
ENERGIA
CREATIVA
In un condominio di lusso di NoLita, a New York,
gli interni sono caratterizzati dal tocco inconfondibile
dello studio di design di LENNY KRAVITZ , icona del rock.
progetto di ANDRE KIKOSKI — interior design di KR AVITZ DESIGN
testo di MARIO GEROSA — fotografie di GIANNI FR ANCHELLUCCI
128
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 129
130 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
“Soulful elegance”, ovvero
un’eleganza piena di sentimento.
È questa la cifra stilistica delle
realizzazioni seguite dallo studio
della rockstar di Fly Away.
N
on c’è dubbio, lo stile è quello incon-
fondibile di Lenny Kravitz. Il gusto
rilassato, elegante e disinvolto delle
sue canzoni. Uno stile dove il ritmo
si intreccia con l’invenzione, e dove la
vitalità è protagonista. In poche paro-
le, quelle musiche raccontano un’idea
di lusso sofisticato, che si traduce anche negli spazi delle case
di Kravitz Design, la società creata dal musicista nel 2003. Ne
sono un esempio gli interni del 75 Kenmare, un condominio
esclusivo nel quartiere newyorchese di NoLita, una zona ad alta
concentrazione di gusto e di creatività, con ristoranti all’ultimo
grido, negozi frequentati da trendsetter accaniti, appartamenti
abitati da designer, artisti e cantanti alla moda. Insomma, il
posto giusto per chi si sente in sintonia con il lifestyle di Lenny
Kravitz, nella musica come nel design.
“Soulful elegance”: è questo il concetto che definisce i progetti di
Kravitz Design, che sembrano cuciti addosso a chi predilige un’e-
leganza disinvolta e distesa, ben consapevole di se stessa. Come
spiega lo stesso Kravitz, «penso che chi sceglie 75 Kenmare voglia
cogliere la vera anima di New York, quella più autentica. Si tratta
di persone piene di vita e di energia, e dal temperamento eclettico.
Persone che si sentono giovani a prescindere dall’età». La società
di Lenny Kravitz ha lavorato a fondo su una precisa caratteriz-
zazione degli interni, 38 appartamenti dove la parte del leone la
fanno i materiali. Legni, marmi, metalli sono stati tutti scelti con
estrema cura, per dar vita a una cornice scenografica dalla forte
personalità, subito riconoscibile, che esprimesse immediatamente
un’idea di distinzione raccontata con consumata nonchalance.
Una cifra stilistica ben distinguibile, dovuta anche alla costante
supervisione di Kravitz, il cui team nel caso di 75 Kenmare ha
lavorato a stretto contatto con gli altri professionisti che si sono
occupati del progetto. «Io e i miei collaboratori ci siamo consultati
con l’architetto Andre Kikoski, con il developer Dan Hol-
lander e con Fredrik e John del team di vendite Eklund Gomes, lobby, che declama un’idea di classicità e di lusso con il suo
relazionandoci sia individualmente sia in riunioni collettive». bancone in ardesia portoghese, che risalta davanti al pavimento
In tal modo, il gusto tipico di Kravitz Design, che vanta anche in cui sono accostati, come in un mosaico, differenti materiali,
una collezione di mobili e di oggetti, riflette bene la personalità dalla quarzite al marmo e al travertino. Un’armonia di colori
dell’architettura ideata da Kikoski, in una riuscita sinergia tra e di texture che declina ancora una volta quel disinvolto ed
l’involucro esterno e gli interni. Il condominio ha in sé qualcosa equilibratissimo eclettismo che è anche il marchio di fabbrica
di classico, le sue forme declinano un rigore contemporaneo delle canzoni di Kravitz. Quel gusto si ritrova in ogni spazio
che evoca comunque un’autorevole conoscenza del passato, comune, per esempio nei corridoi, dove le pietre pregiate sono
metabolizzata nelle linee austere di un’architettura dalla forte ancora protagoniste: le lastre di quarzite Taj Mahal e il traver-
personalità. Le ampie finestrature che si estendono in senso tino titanium fanno risaltare le porte e le boiserie in quercia,
verticale, a segnare la facciata, appaiono idealmente come lesene che creano un perfetto contrasto con la moquette di un color
trasparenti, che scandiscono il prospetto, regalandogli un’iden- blu notturno. Negli appartamenti viene declinato con gusto il
tità classica ed elegante, candidando l’edificio a diventare una medesimo concetto di stile, in ogni ambiente: i materiali ven-
delle costruzioni iconiche di NoLita. E lo stesso avviene all’in- gono usati come i colori della tavolozza di un pittore, creando
terno, in virtù di un riuscito processo osmotico reso possibile accostamenti che ora assecondano le affinità elettive ora le con-
da Lenny Kravitz e dalla sua squadra. Già all’esterno l’edificio traddicono per creare nuove combinazioni. Chi lo desidera può
si offre come una celebrazione di materiali classici e di tecniche anche avere un total look firmato Kravitz Design per la propria
tradizionali usati in modo innovativo, considerando l’archi- casa. «Gli appartamenti non vengono forniti già arredati», spe-
tettura come un manufatto artistico a grande scala. Lo stesso cifica Kravitz, «ma è possibile farlo. In molti dei nostri progetti
concetto si ritrova nei vari ambienti dell’edificio, a partire dalla creiamo pezzi unici di arredamento realizzati su misura». FINE
135
Memorie
di viaggio
Da uno chalet anni ’60, a CHAMONIX , un progetto
coraggioso ha ricavato una casa dagli spazi generosi,
in dialogo costante con la natura. E dove il calore
del legno, materiale protagonista, acquista ancora più
fascino grazie a un mix di oggetti provenienti da tutto
il mondo: sete, velluti, divani inglesi, mobili orientali.
console di Meridiani
(un pezzo della collezione
Shine), vaso e posacenere
vintage. Alla parete Strip
Color Painting 02, opera
di Pasquale Bianchini.
RADICI AEREE
Al piano nobile di un palazzo settecentesco nella piazza più
monumentale di NAPOLI , una ristrutturazione senza nostalgia ha
mantenuto le tracce storiche dell’appartamento pensato per
una famiglia inserendole in una cornice leggera e contemporanea.
Conca magica. sopra: la vista dalla camera padronale dello Chalet LV01 Dolce Vita sul Monte Cristallo e il centro di Cortina d’Ampezzo.
pagina precedente: il living dello Chalet LV02 Perla, con malta cementizia per la parete e legno wengè per il mobile e il pavimento. Tavolino
in noce americano e vetro. Divano, pouf e cuscini rivestiti con velluto Dedar. Sopra il camino, Apocalisse Londra (2005) di Enzo Fiore.
D
ue imprenditori romani che farebbero
carte false pur di vivere a Cortina (e in
effetti ci passano il maggior tempo pos-
sibile), una vecchia pensione chiusa da
decenni, un terreno di famiglia e un so-
gno: ridare alla cittadina tra le Dolomiti
l’allure del passato, quando per il jet set
internazionale e per tutti era davvero la “Regina delle nevi”.
Simone e Francesco Leonardelli hanno dato vita a un progetto
di ricettività che non fosse di speculazione edilizia: davanti
alla Promenade (la vecchia ferrovia in disuso) e a due minuti a
piedi dal campanile, sono stati costruiti tre chalet in perfetto
stile ampezzano negli esterni per una fruizione lussuosa che
aggiungesse valore alla comunità. Il progetto, inaugurato poco
più di un anno fa e affidato allo Studio Scuderi e Associati di
Cortina e a 1.618 di Roma, ha voluto considerare ogni chalet
come un’unità a sé stante, differenziandolo nell’interior e garan-
tendo l’assoluta privacy degli ospiti. «Il mandato è stato che
R
iccardo de Conciliis aveva sentito par- e di manutenzione. Con il tempo, poi, i padroni di casa, coau-
lare sin da piccolo di questa residenza tori della distribuzione e della decorazione degli spazi interni,
di Napoli. I vecchi proprietari, i principi hanno acquistato altre unità confinanti, annettendole a quella
Livia e Ramiro de Vera d’A ragona, era- originaria. Racconta ancora Pateris: «Abbiamo bisogno di tanti
no infatti di casa dai suoi genitori, con spazi: per ospitare, per ricevere, per studiare, per organizzare
i quali parlavano spesso della dimora e concerti. E poi qui sono accolti, oltre alla biblioteca storica Cuo-
del suo poetico giardino. Il giovane Ric- co-de Conciliis, anche gli ambienti del Laboratorio di instal-
cardo, però, non vi aveva mai avuto accesso e per anni aveva lazioni concettuali, da me ideato con lo scopo di sperimentare
potuto solo immaginare quegli ambienti ascoltando i racconti l’interazione tra filosofia dell’arte e filosofia della mente nella
dei genitori, che vi si recavano con frequenza. Quando, qualche progettazione di installazioni d’arte contemporanea e nell’or-
anno più tardi, mentre era alla ricerca di una casa con giardi- ganizzazione di attività simposiali». E così la compatta trama
no, seppe che, morto il principe Ramiro, la principessa Livia patrizia degli arredi d’epoca, che si è giovata di importanti
aveva deciso di lasciare quella casa, divenuta troppo grande e, lasciti di famiglia di de Conciliis, risulta qui e lì contaminata
soprattutto, troppo carica di pesanti ricordi, de Conciliis non da opere contemporanee di Pateris o di artisti da lui scoperti
si lasciò scappare l’occasione e chiese di visitarla. «Arrivai in e promossi, che in ambienti così densi di tracce del passato
tarda mattinata», racconta, «e mi aprì la governante, dicendo- trovano la collocazione in grado di valorizzarle. FINE
mi che aveva avuto la precisa istruzione di lasciarmi libero di
girare dove volessi, cosa che feci. Dall’ingresso, ampio quanto Armonie diffuse. in alto: un angolo della stanza della lettura.
un salone, vidi un cannocchiale di stanze proiettato verso una pagina seguente: un altro salotto. Al centro, una coppia
larga e alta finestra con affaccio sul giardino. Le stanze erano di pianoforti; quello in primo piano è un Bechstein del XIX secolo.
tutte di dimensioni più che generose e davano una nell’altra. Sulla parete a sinistra un’opera del 2004 dello scultore Telemachos
Mi sedetti, anche, provando a immaginare la mia vita fra quelle Pateris. Sulla destra, spicca un grande arazzo fiammingo del Seicento.
Cuoco-de Conciliis, che è ospitata qui, a eccezione dei manoscritti, donati dalla famiglia de Conciliis alla Biblioteca Nazionale.
Ogni ambiente
è un mondo a sé, che
si tratti della stanza
con il clavicembalo
o dello studio in cui
troneggia l’armadio
neorinascimentale.
Colori forti. sopra: veduta al crepuscolo del fronte d’accesso del Dolomiti Lodge Alverà a Cortina d’Ampezzo. La struttura,
testimonianza di un alpine style moderno, si trova in posizione panoramica in località La Vera. a destra: scorcio del’l’angolo stube
del ristorante. Divano Standard di Francesco Binfaré per Edra e grande camino realizzato dal fabbro-artista Giancarlo Candeago
impiegando vecchi stampi di rame pressati e articolati in forma di fiamma, bilanciati da un colorato contrappeso.
DINO COLLI
Suggestione teatrale. in alto: la hall-bar. In primo piano l’isola-divano Pack di Binfaré per Edra, un pezzo reso unico dallo schienale
orientabile a forma di orso polare. Chandelier Random di Studio Italia Design. pagina precedente: la hall-bar: Pack dialoga con un
camino che ha la forma della Tofana di Rozes ed è firmato da Giancarlo Candeago. A completare la scena la poltrona Chiara di
Francesco Binfaré, la poltroncina Blu Velvet dei fratelli Campana e, sulla terrazza, due Alice di Jacopo Foggini. Tutto di Edra.
L’albergo
e il ristorante sono
subito diventati
protagonisti della
vita cortinese.
Tutti vogliono farsi
fotografare con
il Pack e il suo orso
bianco.
del design sa davvero tutto. Alla fine per arredare l’intera struttura
è ricorso anche ad altri classici della nostra collezione come la pol-
trone Getsuen, Alice e Chiara, o i divani Cipria e Standard». Tutto
Edra dunque? Non proprio, ci sono anche le luci de iGuzzini e di
Studio Italia Design. E le invenzioni targate Giancarlo Candeago,
il re dei fabbri. Sono due camini che sbalordiscono. Il primo dialo-
ga col Pack nella zona bar della hall: è uno stupefacente accrocco
di barili di lamiera stirati, sagomati e uniti a formare una minia-
tura della Tofana di Rozes. Il secondo è nella stube del ristorante
ed è una scultorea citazione degli stilemi Memphis, un colorato
assemblaggio di stampi di rame pressati. Due fiammeggianti
colpi di genio che la dicono lunga sulla sensibilità scenografica
di Claudio Alverà capace di inserire, in un rassicurante copione
decorativo di tradizione, strappi estetici impensati che danno forza
espressiva all’ambiente e fanno venir voglia di restarci a lungo. Per
fare l’albergatore 2.0 occorre anche questo. FINE
BACKSTAGE.
L’INVERNO È ARRIVATO
Colti richiami e morbide seduzioni per
COCCOLARSI in casa nelle feste natalizie.
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Lampada Shangai
di Riflessi, qui in
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con finitura oro
rosa, da 330 €.
Anche in versione
da terra e soffitto.
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QUESTIONE DI STILE
Rispetto della TR ADIZIONE e cura
dei dettagli.
Capitonné.
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PAG. 120
Di Marcel Wanders per Flos,
la sospensione Zeppelin ha il
diffusore in resina “cocoon”
spalmata. Da 3.200 €.
PAG. 168
Vaso Trophy di Ilaria.i,
realizzato a mano in
terracotta con manici
in peltro, in vendita su
luisaviaroma.com a 390 €.
PAG. 134
Contenitore Tudor
di Ferruccio Laviani
per Emmemobili,
ispirato all’omonimo PAG. 158
stile, in abete
Separé Vico di Cantori,
sabbiato.
in bronzo, con pannelli
Da 8.840 €.
personalizzabili in pelle,
tessuto, specchio,
decorazioni. Qui con
velluto Aspen, 1.750 €.
PAG. 144
Tavolino-sgabello Sultan di Ibride, in
stratificato compatto qui rosso lucido,
200 € su madeindesign.it.
PAG. 168
Di Fernando e Humberto Campana per Edra, il divano Edra
Cipria ha 9 cuscini diversi, indipendenti e fissi. Da 12.320 €.
CRONACHE
D’ARTE,
CULTURA
E DESIGN
TRE PADRONE
DI CASA
SOLOMON R. GUGGENHEIM FOUNDATION (ARCHIVIO CAMERAPHOTOEPOCHE)
a pag. 180
LA FORMA
DEL TEMPO
a pag. 184
ESSENZE
DOMESTICHE
a pag. 186 ARTE A VENEZIA
Peggy Guggenheim
SUPERFICI installa un “mobile”
di Calder nel suo
CREATIVE padiglione alla
a pag. 188 Biennale del 1948.
STORI E .
N
icolò Venier aveva bisogno di spazio per ospitare i
molti membri della sua famiglia e l’orgoglio ma-
schio dei suoi più alti rappresentanti, da quell’am-
miraglio Sebastiano (eroe di Lepanto ritratto da
Tintoretto ed eletto doge) in giù. Nel 1749, con mire espansioni-
stiche sul lotto di terreno accanto al palazzo sul Canal Grande,
affidò il progetto di un edificio neoclassico in pietra di cinque
piani a Lorenzo Boschetti, che lo passò al giovane Domenico
Rizzi. A niente valsero gli appelli dei Corner, nobili dirimpettai,
al Consiglio comunale perché bloccasse i lavori di una dimora
che avrebbe offuscato la loro Ca’ Granda: dopo qualche anno
il pianterreno e i tre pilastri che avrebbero sostenuto il portico
a triplo arco erano stati eretti e alla base dell’edificio otto teste
di leone si protendevano sull’acqua. Ma poi tutto si fermò, per
motivi che rimangono ancora oggi misteriosi. E dopo la morte
di Nicolò nel 1780, l’edificio a un solo piano fu abbandonato,
diventando, per tutti i veneziani, il “palazzo non finito”.
di ELENA DALLORSO
a destra: Doris
Castlerosse nei
primi anni Trenta,
fotografata da
Cecil Beaton.
sopra: la “Medusa
surrealista”: Luisa
Casati fotografata
da Man Ray (1922).
pagina precedente :
Luisa Casati dipinta
da Augustus John
nel 1919.
181
STORI E .
ANTICHI FASTI E
ARTE MODERNA
Palazzo Venier
dei Leoni è oggi
sede della Peggy
Guggenheim
Collection, uno dei
più importanti
musei in Italia
per l’arte europea
ed americana del
XX secolo. Ospita
la collezione
personale di Peggy
Guggenheim,
la Collezione
Hannelore B.
e Rudolph B.
Schulhof, il
Giardino delle
sculture Nasher
e mostre
temporanee
(guggenheim-
venice.it).
La saggista inglese Judith Mackrell ne racconta la storia sin- Doris aveva ristrutturato il palazzo, affiando i lavori all’archi-
golare in un libro in uscita in questi giorni da EDT, Il Palazzo tetto Schioppa, e nel 1938 sul lato posteriore del pianterreno
incompiuto.Vita, arte e amori di tre celebri donna a Venezia c’erano la sala da pranzo e la cucina, mentre davanti erano stati
(508 pag. 27 €) attraverso le vicende delle ultime tre sue abitanti, ricavati un salotto e sei nuove camere da letto, ognuna con il
donne emancipate che hanno dominato un secolo d’arte, lette- proprio bagno rivestito in marmo e dotato di vasca incassata
pieni di buchi, il seminterrato invaso dalla muffa e il giardino del Palazzo, di nuovo in stato di abbandono, acquistandolo per
dai rovi. Nei registri ufficiali degli immobili di Venezia, Palazzo 60mila dollari per collocarvi la sua collezione d’arte. Lasciò
Venier era classificato come “un giardino con le fondazioni di intatto il pavimento a mosaico di Doris, ma fece rimuovere
un palazzo”. Ma Luisa Casati lo affittò per quattordici anni, gli elaborati stucchi dalle pareti, lasciandole nude e pulite per
durante i quali diede feste che rimasero nella storia della città. potervi appendere i quadri. La sua camera da letto fu dipinta
Lady Doris Castlerosse, chiacchieratissima (fra i suoi amanti con il suo colore preferito, il turchese, ed era dominata dalla
anche i Churchill – padre e figlio – e Cecil Beaton) dopo che il testata del letto in argento commissionata ad Alexander Calder
marito l’aveva lasciata, lo utilizzò invece per rilanciare la propria a New York (1945-1946). Peggy Guggenheim rimase a Palazzo
carriera sociale. Sovvenzionata da uno dei suoi facoltosi amanti, Venier fino al giorno della sua morte. FINE
La spirale
doppia
Una forma derivata da un elemento cardine
dell’orologio, la molla del bilanciere, caratterizza
il progetto di Bjarke Ingels per la Maison des
Fondateurs, il NUOVO MUSEO-ATELIER di Audemars
Piguet in costruzione a Le Brassus, Svizzera.
di RICCARDO BIANCHI
A
udemars Piguet, storica tra le storiche Maison oro-
2 logiere svizzere, e il presidente del suo consiglio di
amministrazione, Jasmine Audemars, ci giravano
intorno da tempo: dare un seguito al museo di segna-
tempo della Casa. Non un addendum qualunque, ma un edificio
che si confacesse alla ragionata creatività del gruppo riassunta nel
motto: “Per violare le regole occorre prima padroneggiarle”. Così
fu indetto un concorso che aveva come tema la costruzione della
Maison des Fondateurs, un museo-atelier per esporre i modelli
e mostrare come si lavorano. A vincerlo è stato una giovane star
dell’architettura, il danese Bjarke Ingels con il suo studio BIG. Rac-
conta: «Quando, per un primo sopralluogo, mi recai a Le Brassus,
nella Vallée de Joux (Svizzera romanda), dove c’è la sede dell’azien-
da e dove domina una natura idilliaca d’estate e severa di ghiacci
d’inverno, mi resi conto che ci voleva qualcosa di speciale. Occor-
Un chiaro riferimento alla molla a spirale del bilanciere, il cuore spessore che cambia secondo l’operatività della corrispondente
pulsante dell’orologio meccanico, e un rimando all’elica generatri- area coperta, avrà una funzione ecologica attiva: rivestito di prato
ce del dna, uno stilema che Bjarke usa spesso nei suoi lavori. «Sì, ridurrà l’impatto del manufatto sul paesaggio e contribuirà al suo
le motivazioni sono state queste. D’altronde la spirale è una forma equilibrio energetico». Né le sorprese finiscono qui. All’estremi-
che consente all’edificio di assecondare le pendenze del terreno tà del complesso Audemars Piguet, Bjarke ha infatti progettato
in maniera armoniosa e che, sollevandosi dal prato, genera una l’albergo della Maison che ugualmente sfrutta la pendenza del
fascia continua tridimensionale. Per darle consistenza abbiamo terreno: questa volta non si affida alla curva, ma a una struttura
pensato di sostenerla con una vetrata continua strutturale, senza inclinata a forma zigzagante facendo del tetto una rampa lungo
pilastri o altri sostegni, che richiama molta luce all’interno utile cui, d’inverno, si potrà salire e scendere con gli sci. Geniale. FINE
Curve e zig-zag. 1. Bjarke Ingels (1974). Danese, forma a zig-zag consente di usare il tetto come
progettista e teorico di fama mondiale, con rampa per accedere alle camere e raggiungere
il suo studio BIG ha di recente firmato la le piste con gli sci ai piedi. 4. Così saranno i
Lego House. 2. Assonometria del complesso laboratori nel museo-atelier: molta luce e vista
Audemars Piguet: a destra la doppia spirale panoramica sulla valle. 5. Il museo-atelier con
della Maison des Fondateurs, il museo-atelier le vetrate strutturali che sorreggono il tetto
della Casa in apertura nel 2019; sulla sinistra realizzato con un “foglio” d’acciaio; a destra
l’hotel della Maison. 3. Rendering dell’hotel: la l’edificio del 1868 che ospita il museo esistente.
4
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 185
STORI E .
C
i sono piccole invenzioni che cam- il midollino in bacchette, riuscii a rendere i
biano il mondo. Quella messa a pori più aperti. Tutto cominciò da lì. Da lì
punto da Alessandro Agrati e dal fatto che mi scoprii un “naso”, sa quei
negli anni ’80 e ’90 del secolo
appena passato, rientra nel novero: il dif-
tipi che sanno distinguere con precisione la
minima sfumatura dei profumi». Ma l’idea
2001
fusore permanente di fragranza. In quel forte era ancora un’altra. La casa, l’interior
Aramara
periodo, ricorda Agrati, «lavoravo come design, si diceva Agrati, per essere davvero (a sinistra),
designer in un’industria mobiliera e avevo belli, per trasmettere un senso di armonia note di
a che fare con il midollino. Per un caso for- hanno necessità di una quarta dimensione arancia
tuito mi accorsi che funzionava come una oltre alle tre della geometria: un impatto ol- amara e
bergamotto,
spugna, tratteneva e rilasciava gli odori di fattivo gradevole. Insomma devono “sapere”
e Tessuto
cui si impregnava. Un rilascio prolungato di buono. Ecco la sfida: creare e diffondere (cassis e
nel tempo. Feci altri esperimenti, modellai profumi per l’ambiente, una decorazione muschio).
invisibile, impalpabile ma che si avverte.
Per farlo nel 1990 fonda Culti Milano di
cui oggi è l’anima creativa. Con la pazienza
di un alchimista seleziona gli ingredienti,
pochi – non ricorre alla tecnica del bouquet
2010
–, naturali, quotidiani. Con l’inventiva di un
Mountain ha
pasticciere li dosa, li mescola, li fa riposare, le fragranze
li testa, e voilà, alla fine nasce la fragranza del legno ed
giusta, «delicata, sommessa, non invadente. evoca il
Non deve sovraccaricare l’ambiente. Crearla calore di uno
chalet di
è un lavoro lungo che sfugge ai ritmi moda-
montagna.
ioli, si rifà a ricordi, a sensazioni, a flash, un
albero, un fiore, un bacio... In tanti anni di
attività ne ho prodotte solo sedici che peral-
tro non invecchiano e possono combinarsi
tra loro». Il successo è subitaneo, cresce negli
anni 2000 e dura tuttora (nel 2017 l’azien-
da ha segnato un impressionante +23%). 2018
Grazie anche alle boutique che Agrati apre
a Milano, in via Fiori Chiari e in corso Ve- La più recente
nezia. «Non negozi, ma esperienze, dove creazione Culti
Milano: Era. Con
Le magnifiche 16. sopra: Alessandro fiuti la cultura del profumo, dove capisci
sentori di cassis,
Agrati con il profumo ambientale “di che profumo sei”. A questa se ne sono rosa e ambra
’Oficus. In totale Agrati ha ideato poi aggiunte altre cinque in varie città d’I- vegetale. Dice
sedici fragranze: Acqua, Mareminerale, talia. Anche all’estero i nostri prodotti, che Agrati: «Tappo e
Fuoco, Mountain, Terra, Aramara, flacone sono
oggi contemplano anche le varianti spray e
Thé, Linfa, Tessuto, Aria, Mediterranea, importanti, ma
Ode Rosae, Loudness, ’Oficus, Era. a candela, piacciono molto, vengono intesi
il protagonista
a destra: Culti House in corso Venezia, come fragranti ambasciatori della nostra deve essere il
una delle due boutique Culti milanesi. raffinatezza culturale». FINE loro contenuto».
di MARIO GEROSA
D
a qualche tempo i rivestimenti in ceramica sono nel comparto della ceramica, ma non solo, dato che in futuro
diventati protagonisti all’interno degli ambienti potrebbe esserci anche un’evoluzione verso il mondo dell’arre-
domestici. Una stanza arricchita da grandi lastre damento. All’interno di Digital Design, al ritmo serrato delle
in ceramica (oggi si possono ottenere dimensioni tendenze, si mettono a punto nuovi disegni per i rivestimenti,
notevoli, che un tempo non si potevano neanche immaginare) è proposte che vengono presentate nella sede dell’azienda, a Fio-
completa di per sé, racconta già una certa idea di arredamento. rano Modenese, nelle sale dei “Docks”, sei ambienti divisi per
Per questa ragione si tende a sviluppare sempre più l’ideazione temi concettuali: handmade, legni, marmi, pietre, strutture,
di rivestimenti dalla forte personalità, che seguano le tendenze cementi. Esempi? Le lastre in ceramica di grande formato con
della moda e del design. Progetti che vengono elaborati quoti- una superficie che ricorda quella del velluto, con tanto di om-
dianamente dai creativi di Digital Design, un’azienda del grup- breggiature, o quelle che fanno l’effetto di una stoffa, con le
MATTIA AQUILA
po Siti B&T Group che funziona soprattutto come un centro caratteristiche increspature. Nelle sei sale dei Docks, che ogni
di ricerca. Qui si studiano soluzioni originali per superfici di mese vengono riallestite, sono esposti campioni di differenti su-
ogni tipo, proposte a molte aziende che operano soprattutto perfici, spesso creati combinando diversi materiali. Quelle
1 2
Sinergie. 1. Elena Pellesi, amministratore delegato di Digital Design. 2. Un tronco di legno fossile, pietrificato milioni di anni fa. 3. Uno degli
ambienti dei Docks nella sede di Digital Design a Fiorano Modenese. Ogni mese vengono presentate nuove proposte. 4. Un esempio
di superficie in cui sono stati accostati materiali diversi, come la pietra e il cemento. pagina precedente: nel corridoio che disimpegna le sei
sale dei Docks le strutture architettoniche a vista testimoniano il desiderio di coniugare continuamente estetica e tecnologia.
4 3
Texture. a destra:
Tecnici di laboratorio
di Digital Design.
sotto: vari tipi di legni
e di pietre negli
archivi di Digital
Design. in basso:
una macchina per
la lavorazione delle
lastre in ceramica di
grandi dimensioni
della linea Supera
nel B&T Lab,
centro tecnologico
di B&T Group.
190
«AD» PER ESPLANADE TERGESTEO
in alto: la piscina ad acqua salata (l’unica delle Terme di Abano e Montegrotto) del RoofTop54, Spa panoramica con una spettacolare area saune, sale
relax e tea corner. sopra, da sinistra: la camera da letto di una Vital Spa Suite, con camino a legna e pavimento in ardesia e parquet di rovere. La lobby
dell’hotel, dal design innovativo, vede il legno come materiale protagonista. in basso: il Buddha in pietra che accoglie gli ospiti all’ingresso dell’hotel.
M
ontegrotto Terme, ai piedi del Parco dei Colli Euganei idromassaggio e giochi di luce, e l’innovativa H2O3 Pool con
e a pochi minuti da Padova e Venezia, è una rinomata microbolle di ozono. Accanto si trova la Spa Emotion Zone.
località termale: una fama che risale addirittura Un’altra Spa è il RoofTop54, panoramica e spettacolare perché
all’epoca romana. Qui si trova un luogo fuori realizzata su una grande terrazza, con l’unica piscina ad acqua salata
dall’ordinario, Spa & Hotel Terme Esplanade Tergesteo. Il Buddha delle Terme di Abano e Montegrotto, sale relax, tea corner e un’area
in pietra che accoglie gli ospiti all’ingresso anticipa l’atmosfera di saune textile-free: qui la punta di diamante è la sauna finlandese da
equilibrio e calma rigenerante che si respira in tutta la struttura. 32 m2, finestrata e affacciata sui colli. Lo stesso livello progettuale,
L’interno è giocato su un’armonia di legno, metallo, luci dorate, che fa dialogare alto design e comfort, si trova anche nelle camere
arredi e oggetti di design. La lobby, affacciata sul paesaggio, ha una e nelle suite. E le nuove Vital Room e Suite, in tutto 26, sono la
parete dove sagome in legno accostate l’una all’altra evocano una massima espressione di questo connubio. Diverse per metratura e
foresta stilizzata; da qui si accede al Gold Lounge Bar. Il resto è un arredo, sono tutte accomunate dall’uso di materiali naturali (come
percorso di scoperta: le innovative piscine termali, la spa panoramica, i pavimenti in rovere) e, dove possibile, ecosostenibili. Le Vital
le camere di nuova concezione, la cucina di alto Spa Suite, fiore all’occhiello di questa selezione,
livello. Gli spazi comuni sono versatili, vivibili sia misurano fino a 93 mq, hanno anche un camino
d’estate che nelle stagioni più fredde, grazie alla a legna nella camera da letto, e sulla terrazza
presenza di camini a legna, uno all’interno della trovano posto una sauna finlandese finestrata
lobby stessa, nell’angolo conversazione, ma anche e una minipool riscaldata con cromoterapia e
nello spazio outdoor, che poi prosegue nel giardino. idromassaggi. Accoglienza è, naturalmente, anche
L’innovazione strutturale si lega alla tradizione buona tavola, con prodotti a km 0, piatti della
termale, che qui viene proposta in un contesto tradizione veneta e italiana e una ricca carta dei
dall’estetica raffinatissima e tutta contemporanea. vini. Per una vacanza esclusiva e rigenerante.
Le piscine termali sono tre: una interna e una Da ricordare nel tempo. □
esterna, comunicanti, entrambe dotate di postazioni www.esplanadetergesteo.it
ENGLISH TEXTS.
p.120 Snow & design opposite direction. So the structure and its layout had to be radically revised.
Every space now has a direct view of the mountains. The original building
AN UNCONVENTIONAL CHALET IN COURCHEVEL, FULL OF on three levels contains the bedrooms with en suite bathrooms, while the
INVENTIONS, INCLUDING A VERY ORIGINAL LAYOUT. new addition offers a spacious spa on the ground floor, and a large living
area above. For the interiors, the walls are clad in salvaged pine planks. The
words NATHALIE TRUCHE – photos FRENCHIE CRISTOGATIN
oak floorboards are also vintage. Warm colors, soft forms and atmospheric
In Courchevel, on a family property, two owners have created the Hameau lighting set the tone. A large fireplace is flanked by two bookcases covered
de Marcandou, a complex of three luxury chalets. Their own home is near- in Alcantara. Decorative objects found in Istanbul, vintage furniture from
by, reflecting the same taste and attention to detail: they have reinvented Indonesia, Thailand and China, English Chesterfield sofas, Persian rugs.
and updated the local tradition with unexpected inventions, irony and A cosmopolitan mixture brings new life to the tradition of the mountains.
eclectic design choices. The building, known as Uummannaq (“heart” in And there is also a “detox” zone on the ground floor: a spa framed by large
the language of Greenland), has been designed in collaboration with the windows, with a sauna and a large whirlpool tub in Bisazza mosaic.
architect Olivier Gay. The small lot suggested a vertical structure: three
floors of 36 m2 each, containing three bedrooms, bathrooms and a living
area. The height makes the structure seem almost like a treehouse with p.144 Aerial roots
large windows. To avoid the usual 100% wood image, this material has been
used with thrift, allowing a wide range of others to set the pace and tone A BUILDING FROM THE 1700S ON THE MOST MONUMENTAL
of the interiors: multicolored slate flooring at the entrance, Vals stone for SQUARE IN NAPLES, RESTORED WITHOUT NOSTALGIA.
the bath, metal railings, plaster walls in warm, natural colors. The objects words SONIA COCOZZA – photos MATTIA AQUILA
boost the sense of warmth: a deer head (in papier maché), an old armchair
made with antlers, and contemporary design pieces, including a credenza Facing the monumental Piazza della Vittoria in Naples, this apartment
by Sebastian Wrong with the artist Richard Woods, a sofa by the Campana is in a building designed by the brightest star of the Baroque in that city,
brothers, a lamp by Marcel Wanders, and a classic Ingo Maurer chandelier. Ferdinando Sanfelice. The surviving helical staircase leads to the residence
of a young couple with three children. «Avoiding nostalgia», the owner
explains, «we wanted a rapid renovation that would reflect the interests of
p.128 Creative energy the whole family». The architect Pasquale Bianchini has conserved histor-
ical fragments wherever possible, while creating a light, luminous context.
A LUXURIOUS APARTMENT IN NOLITA, WITH INTERIORS The lack of outstanding architectural features suggested an approach of
BY THE DESIGN STUDIO OF LENNY KRAVITZ. maximum simplification, without any historical mimicry. Bianchini has
explored contrasting eras, selecting only the essential parts. But the house
words MARIO GEROSA – photos GIANNI FR ANCHELLUCCI
is also full of surprises. The master bathroom is located in what was once
“Soulful Elegance” is the concept applied by Kravitz Design, the studio a chapel, and its ample size is enhanced by the presence of a dome. The
created in 2003 by the famous musician Lenny Kravitz. A recent specimen central 18th-century tub in Carrara marble is almost like an art installation.
of their work can be seen at 75 Kenmare, an exclusive condo building in In the corridor-gallery leading to the bedroom zone, works of art by Fabian
the trendy NoLita district. The firm has conducted in-depth research to Marti are joined by Potence lamps by Charlotte Perriand, drawing the gaze
create the interiors of 38 apartments, with a forceful accent on materials. upward to the vaulted ceiling. The architect has met a difficult challenge:
Varieties of wood, marble and metals have been carefully selected to create to adapt a historical site, creating a modern family residence.
an atmosphere of nonchalant elegance. The team has worked in close con-
tact with other professionals, including the architect Andre Kikoski and
the developer Dan Hollander. The typical taste of Kravitz Design, which p.152 Winter queen
also has a collection of furniture and objects, aptly reflects the personality
of the architecture by Kikoski, in a successful exterior-interior synergy. THREE LUXURY CHALETS, LIKE A SMALL VILLAGE IN CORTINA
The building has almost classical overtones, a contemporary rigor that D’AMPEZZO, FEATURING LOCAL CRAFTS.
suggests authoritative knowledge of the past with its austere lines. The
words ELENA DALLORSO – photos MATTIA AQUILA
large vertical windows are like ideal transparent pilasters. The same poise
continues inside, starting with the lobby that conveys a sense of classicism Two Roman entrepreneurs who love to spend time in Cortina. An old
and luxury with a Portuguese slate counter, in contrast with floors that guesthouse, abandoned for decades. A family property and a dream: to
combine different materials, from quartzite to marble to travertine. restore the allure of the past, when this town was a favorite getaway for the
international jet set. Simone and Francesco Leonardelli have create a hos-
pitality project that avoids the pitfalls of speculation. It has been designed
p.136 Souvenirs by Studio Scuderi e Associati of Cortina and 1.618, based in Rome, as a
set of unique chalets that offer absolute privacy. «Each villa, in spite of a
A COURAGEOUS DESIGN TRANSFORMS A 1960S CHALET IN shared layout with seven bedrooms, a spa, cinema and studio, has its own
CHAMONIX INTO A HOUSE IN DIALOGUE WITH NATURE. individual style, crafted by local artisans», says Simone. Wood is everywhere
words RUBEN MODIGLIANI – photos MATTIA AQUILA but with few concessions to the “montanaro” style except in chalet LV03,
now being completed. LV01 is a classic, in warm tones, with Venetian stucco
The starting point for this chalet on the southern slope of Chamonix was and a spa area with a 20-meter swimming pool in onyx mosaic. The spa of
the landscape. For Cristina Giordano, who has done the renovation of the the LV02 unit is in Asian style, with stoneware featuring a wenge effect for
building and the interiors, it was love at first sight: «On my first visit I fell in the floors and an ivory color for the walls. «This chalet could easily be in
love with Monte Bianco», she says. The original construction from the 1960s Miami or Los Angeles», Leonardelli says. LV03 will be more traditional, a
paid little attention to the spectacular context, and was even oriented in the mountain lodge in local style, where wood is the protagonist of the interiors.
ACCERTAMENTI
DIFFUSIONE STAMPA
CERTIFICATO N. 8235
194 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA DEL 03-02-2017
À L A R E C H E R C H E D E L ’ Œ U V R E