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Interview | RACCOGLIERE I COCCI DEL PASSATO
Alberto Castellano in conversation with Giulio Marchioni

p. 10 - 19
Editorial | VAMP
Fashion Editorial

p. 20 - 29 p. 10 - 19
Editorial | LITERALLY ME Analysis | LO STREETSTYLE E
Fashion Editorial L’ASCESA DI SHAWN STUSSY

p.30 - 33
Book | SECOND CHANCE

EXTRA
p. 34 - 35 p. 48 - 49
Extra | PODS Extra | MiAmi Fest 2023
Fashion Design Project shot by Alberto Castellano backstage x Dr. Martens

p. 36 - 37
Extra | Wanderlust at Trento Film Festival

PORTFOLIO Klaus Dj Set for Trento Film Festival

p. 38 - 39
Extra | Biondo Summer Tour
Poster for Biondo Summer Tour

p. 39 - 40

CONTATTI
Extra | Unit
Clothing Rack by Cocci.it

p. 41 - 42 p. 50 - 51
Extra | Napoli Campione Editorial
Editorial for GQ Italia
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RACCOGLIERE
I COCCI
DEL PASSATO
A.A. 2021/2022

Editoria per il Fashion Design Parole e foto di Alberto Castellano

21/05/22 In un paesino dell’Emilia, Giulio, tramite alcuni spazi che si è


riuscito a ritagliare all’interno della propria casa, riceve, crea,
Sempre più persone hanno il bisogno di distinguersi, indossare archivia, pubblica, risponde, vende e spedisce per cocci.it .
qualcosa che gli altri non possano avere che, tramite una sempli-
ce sfu-matura, uno strappo o una macchia lo renda incompara- Potrebbe sembrare qualcosa di semplice, con un team di due/tre
bile agli altri. Bisogna anche dire che è raro trovare questi capi, persone su cui contare occupandosi solo di supervisionare, ma
quelli di cui parleresti ai tuoi amici fino a farli svenire perché ciò che rende il tutto così speciale, unico, è che l’unica persona
oltre a essere unici riescono a raccontare una storia. dietro a tutto ciò è Giulio
Durante la nostra chiacchierata infatti, mi spie-ga: “ Fra poco
Cocci.it, pagina instagram dedicata al vintage rappresenta que- più di una settimana, il 30 mag-gio, andrò online con il sito che
sto, anzi, più di questo. include anche un lieve rebranding di quello che era cocci ma
É il narratore di incredibili favole provenienti da autori sparsi perlopiù mi aiuterà a semplificare quello che è il mio lavoro. Pri-
per tutto il mondo, raccolte, cercate e selezionate una a una per ma rispondevo io a tutti i messaggi che arrivavano sulla pagina,
essere raccontate ai suoi assidui lettori. dove mi venivano richieste taglie, misure, disponibilità e altre
Giulio, il ragazzo dietro questo progetto, non mira semplicemen- curiosità sui capi che mettevo in vendita.
te a vendere questi capi, capaci di narrare storie solo tramite un Ora tutte queste informazioni saranno già presenti nel sito, in
semplice squardo, ma a rendere questo lato accessibile a tutti, modo da non dover far mai più aspettare chi vuol comprare da
anche solo tramite queste favole. me.” Prima di recarci a pranzo, conoscendo il mio grande inte-
resse per il mondo delle sneakers, mi porta nella sua soffitta per
All’inizio questa doveva essere una classica intervista, fatta di mostrarmi alcuni dei suoi pezzi da 90, raccontandomi di come
domanda e risposta, mentre la nostra è stata una chiacchierata, la sua passione nata per il mondo fashion e successivamente per
dove abbiamo toccato tutte le cose che avrei dovuto chiedere. quello del vintage sia arrivata da esse.

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“ Un giorno pensai che possedevo tantissime scarpe ma non ero
in grado di abbinarle nella maniera giusta. Sentivo il bisogno di
possedere capi che le valorizzassero e che rispecchiassero l’esteti-
ca che rappresentavano. Pian piano, quindi, iniziai a interessar-
mi a ciò che indossavo dalla testa ai piedi e, con il passare degli
anni mi accorsi di volermi distinguere completamente dagli altri,
indossando cose che raccontassero storie.
Da qui partì la passione per il vintage che poi sfociò in quello
che oggi è cocci.”
Qui la chiacchierata si stava trasformando nell’intervista, poiché,
spinto dalla curiosità continuavo a sparare domande in maniera
automatica senza considera la mia “missione” iniziale.

Il mio primo quesito era legato al nome, mi ero immaginato


quello che poteva essere il suo significato ma avevo bisogno di
una conferma, così, inevitabilmente buttai fuori: “Ma cocci, che
cazzo significa?”.
- “ Devi pensare che questo nome per me è stato un colpo di
fortuna, non volevo avere un nome comune come le tante pagine
sul vintage che già esistono, volevo qualcosa di significativo che
potesse esser ricordato facilmente ma allo stesso tempo non fosse
complicato nella pronuncia, non solo italiana ma internazionale.

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RACCOGLIERE
I COCCI
DEL PASSATO

Seguendo il successo che stava ottenendo la sua pagina, a dicem-


bre decide di mollar tutto per dedicarsi combletamente a essa.
- “ Voglio che cocci in un futuro diventi un punto di incontro per
aualsiasi età. Spesso mi capitava di visitare neaozi vintage in giro
per l’Italia e mi accorgevo della mancanza di qualcosa.
Capi ammassati, qualche luce calda sparsa qua e là che regalava
un tocco di luminosità a quei locali bui, gestiti da persone auste-
re, spesso avanti con l’età.
Questa cosa non mi è mai andata a genio, mi piacerebbe creare
un rapporto con chi compra, accoglierlo in uno spazio ampio,
ben illuminato, che non sia solo un semplice negozio ma una
comunità. Divani o poltroncine per rilassarsi, un angolo bar, per
prendere un caffè la mattina o una birra con gli amici la sera, un
barbiere, se hai bisogno di darci un taglio, o delle postazioni per
fare smartworking.
In America vanno molto questi spazi, realizzati coinvolgendo i
propri amici, dove ognuno si occupa di qualcosa e attira clientele Spiegando la mia speranza di un cambio radicale dove il vintage
differenti, che poi potrebbero interessarsi, come non, agli altri diventi più forte della moda veloce, lui mi spiega che questa cosa
elementi presenti.” non accadrà, perché gli stessi Zara, H&M e compagnia bella
- “Esatto, per me è importante fare amicizia con chi compra, o prenderanno la palla, denominata vintage, al balzo.
raccontare loro storie sui capi che possiedo o che sto vendendo. - “Come oggi, troviamo svariati livelli nella vendita dell’abbi-
Infatti spesso nei miei post su Instagram ne racconto l’origine e gliamento à la page, fra qualche anno ci sarà il fast-fashion del
Purtroppo non riuscivo a trovare nessun nome che raccogliesse parlata. Noto che molto spesso vengono utilizzati alcuni termini l’importanza. vintage, o meglio, vedremo collezioni molto vecchie di Zara,
queste mie idee, fino a quando mia sorella, a cui avevo parlato in maniera errata e cocci è uno di questi. Infatti, mi è sempre ca- Addirittura da tempo ho deciso, assieme a un mio amico, di fare per esempio, in vendita ai soliti prezzi che propongono nei loro
del progetto si presentò con una lista di trenta nomi per cercare pitato di sentir dire - cocci rotti - che presenta un rafforzamento dei piccoli post, quasi editoriali, su alcuni film che hanno avuto stessi negozi. Così arriverà una segmentazione di questo merca-
di aiutarmi. Non andrai oltre il quinto. inutile, e anche grazie a questo, il nome scelto non era un voca- una particolare importanza per il successo di determinati pez- to, dove gli elementi di lusso, con costi di livello da Balenciaga o
L’avevo trovato. Era lui. COCCI. Assolutamente perfetto, non bolo qualunque ma qualcosa di personale”. zi.”. Gucci, saranno capi vintage particolari come una felpa sunfaded
solo per il significato ma anche per la completezza e semplicità Paradossalmente, io e lui ci siamo conosciuti grazie a questo risalente agli anni Settanta.”
della parola, tre consonanti uguali e due vocali, senza parlare del - “Prima gestivo svariati negozi di un noto franchising italiano, rapporto che lui vuol creare con chi compra, mi capitò per caso Il fast-fashion ha sempre copiato e sempre copierà le mode per
concetto della parola, che nel linguaggio comune rappresenta avevo grandi responsabilità e ottimi guadagni, ma non c’era sotto mano la sua pagina instagram, le diedi uno sguardo veloce renderle accessibili a tutti. L’estetica e i capi di abbigliamento
qualcosa di rotto ma riparabile. nulla in cui potessi lasciare la mia impronta, che mi facesse esser ma fui colpito da qualcosa, notavo la dif-ferenza, notavo il lato vintage ormai si stanno trasformando in completi
Senza farlo apposta il concetto di riparabile rappresentato da contento di ciò che facevo.” umano che a molte altre pagine manca. “must-have” per le persone di qualsiasi classe, dalla più povera
cocci, si legava alla tecnica del kintsugi, l’arte giapponese di ripa-
alla più ricca.
rare vasi o oggetti rotti inserendo nelle crepe dell’oro per valoriz- Senza farlo apposta condividiamo anche una sorta di astio nei Per ora possiamo solo ammirare l’importanza che sta raggiun-
zarne le fratture, rendendo unici questi elementi. Inoltre il nome confronti del fast-fashion, che sì, sta perdendo vendite nell’ultimo gendo questo fenomeno, fino a quando anch’esso non si trasfor-
si legava a un mio interesse particolare per la lingua italiana periodo, ma rimane sempre in vetta alle industrie più produttive. merà in un trend da consumare fino alle ossa.

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A.A. 2020/2021

Approfondimento Storia del Costume Parole di Alberto Castellano

Lo street Style, mrglio conosciuto con il termine streetwear,


ossia, ciò che indossa la strada è un termine coniato tra gli anni
‘70 e ‘80 circa. Dagli anni Settanta in poi la moda degli stilisti
smette di essere l’unica moda possibile. Le subculture giovanili
dal glamrock all’hippy, fino ad arrivare alla più imitata, il punk
definiscono i loro codici di abbigliamento senza guardare ai
suggerimenti dell’haute couture e del prêt-à-porter ma piuttosto
prendendo spunto dall’ambiente in cui vivono. L’esempio più
emblematico è proprio il punk, violento e libero da ogni conven-
zione, che si trasforma in abiti rotti, stracciati, volutamente usu-
rati. Lo streetwear è un’ulteriore evoluzione di questo concetto.
Nasce in California tra le comunità di surfisti e skateboarder che
prediligono abiti larghi e comodi abbinati alle sneakers e prende
piede alla fine degli anni ’70 a New York grazie a un neonato
movimento musicale, l’hip hop.
Non è prettamente un abbigliamento da passerella, ma più uno
stile urbano, in cui tendenze e collezioni si sovrappongono in-
fluenzate da vari stili e diverse culture.
Nello street style, o anche fashion style, ognuno può diventare
il guru della moda, della tendenza e dello stile, poichè libero di
sperimentare l’unione di più elementi senza giudizi esterni.

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SHAWN STUSSY LA STUSSY TRIBE
IL PADRE DELLO STREETWEAR
Il personaggio di shawn stussy nasce nel 1954 in californa come teenager. Era qualcosa da cui ero davvero, davvero ossessiona-
produttore di tavole da surf. proprio su quest’ultime nel 1980 to». Sono parole che qualunque teenager dei primi anni ‘90
iniziò a sviluppare il logo del suo futuro incidendo su di esse il potrebbe aver pronunciato, e che da sole restituirebbero il peso
suo cognome. Da lì tutto iniziò a cambiare . dell’influenza di Stussy sulla sottocultura di quegli anni che ha
Nel 1984 nasce il logo, quando entra in affari con il suo amico formato l’estetica di ciò che oggi chiamiamo streetwear.
frank sinatra jr., con il quale cominciòa disegnare capi di Queste stesse affermazioni sono però ancora più rilevanti se
abbigliamento, influenzati dai surfer di laguna beach. Il primo pronunciate da Kim Jones, direttore creativo di Dior, tra i più
prodotto realizzato e messo in vendita fu un Bucket hat, divenu- potenti e influenti fashion designer della storia recente della
to iconico poichè imitava l’iconico logo di chanel utilizzando la s moda, specialmente in un periodo in cui lo streetwear ha comin-
al posto della c della casa francese. ciato a entrare nella narrativa dell’alta moda.
Nel 1991 Stussy apre il suo primo negozio newyorkese, 104 Prin-
ce Street, insieme a James Jebbia, classe 1963 e futuro fondatore
di Supreme. Nel ‘96 però Mr.Shawn Stussy abbandona il suo
incarico di presidente per dedicarsi a vita privata,
lasciando al suo socio, il compito di dirigere l’azienda.
«Vestivo Stussy dalla testa ai piedi tutti i giorni quando ero un

«James è più un amico più che un socio in affari... tornavo a casa ogni membro del gruppo ne possedeva una con il proprio nome.
dall’Europa dopo i miei viaggi, e andavamo a cena, e lui ave- ad oggi l’ist jacket è considerato uno dei capi più iconici
va capito esattamente quello che stavo cercando... “ Quando di Stussy.
parla di viaggi in Europa, Shawn Stussy sta parlando di una
delle più affascinanti e interessanti storie della street culture
contemporanea quella della International Stüssy Tribe e del suo
celebre varsity jacket. Negli anni ‘90, il marchio stussy era già
un brand riconosciuto mondialmente, con europa e giappone
come mercati cardine. Per rafforzare questa distribuzione, shawn
fondò la international Stussy Tribe (ist), un collettivo di creativi
tra tokyo, londra e new york, accomunati dalla passione per lo
stile di strada. tra i componenti spiccano i nomi di Keith Haring,
hiroshi fujiwara (fragment design) e luca benini, nonchè founder
di slamjam, primo retailer europeo di Stussy.
Ritornando alla varsity jacket, venne originariamente concepito
come un pezzo unico solo per i più fidati membri della Tribe,
infatti,

12 13
*Scan
LO STREETWEAR Me

For

E L’ALTA MODA Full


Project

26 anni dopo il suo ritiro dalle scene ,Shawn Stussy fa il suo


ritorno, stavolta sulle passerelle. Infatti Kim jones per la men
pre-fall 2020 scelse di collaborare con il papà dello streetwear,
nonchè suo idolo.
L’attesa era trepidante, soprattutto per via delle dichiarazioni
dello stesso Jones che solo due giorni prima della sfilata aveva
annunciato la collabo d’eccezione. Il creativo americano ha
rimesso mano al logo e all’ape della Maison francese, sue ico-
ne per eccellenza, che hanno sfilato in passerella ricamati su
maglioni con scollo a V, berretti in lana nera, T-shirt grafiche.
L’estetica di Stussy ha vissuto soprattutto in camicie camp ultra
decorate, pattern colorati e grafici. In soli diciotto mesi dal suo
debutto Kim Jones ha riscritto la storia e soprattutto il futuro
della Maison Dior, di fatto traghettandola in un presente che
vede la commistione di alto e basso, couture e streetwear, sintesi
perfetta della moda contemporanea.

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A.A. 2021/2022

Linguaggi Multimediali - Fotografia

VAMP
Photography stylist talent
Alberto Castellano MATTIA CARLOTTO, PAOLO LANZILOTTA koanda yacouba

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20 21
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Ambivalente è un essere in cui coesistono allo stesso tempo due *Scan
entità, una versione luminosa e una oscura, simbolo di personalità Me
frammentata. E’ come se ci si interfacciasse costantemente con il
riflesso di uno sconosciuto che indossa la propria pelle.
Il vampiro non è altro che l’incarnazione di una contro-cultura
rappresentante proprio il timore del dualismo positivo-negativo.
Nell’immaginario collettivo non sono più presenti fantasmi o
entità oscure dal lungo mantello spaventoso, si tratta piuttosto di
un’immagine nuova, quella del vampiro, vamp.

A.A. 2021/2022

Fotografia

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A.A. 2022/2023w

Ambientazione Moda - Styling

LITERALLY
ME
Photography Talent
Alberto Castellano, Jacqueline Lentini Giorgos Papadimitriou

A.A. 2021/2022
Ambientazione Moda - Styling
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32
Featured on 17.23 Magazine paper and digital special edition

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SECOND
CHANCHE

A.A. 2022/2023

Ambientazione Moda - Art Direction


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Un libro nato dal profondo del mio cuore, e della mia passione,
nel riparare a mano, tramite l’utilizzo le tecniche giapponesi dello
shibori e del boro i miei capi di abbigliamento.
Racconta di come tutto sia iniziato, della sua importanza, per me
e per l’ambiente, ma anche come poter iniziare a riparare, da soli,
i propri capi, grazie anche all’aiuto di un piccolo kit.

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Pods by Mattia De Stefano
Fashion Design NABA Project

Photos by Alberto Castellano

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Wanderlust Bolzano DJ Set
Trento Film Festival

Photos by Alberto Castellano


Scan
Me

46
Biondo Summer Tour
Poster

Photos and Graphic


Scan by Alberto Castellano
Me

49
Unit by cocci.it

Industrial Clothing Rack

Photos by Alberto Castellano


Scan
Me

50
Napoli Campione

Editorial per GQ Italia

Assistant and backstage


Scan
photo by Alberto Castellano
Me

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MiAmi 2023

Backstage x Dr. Martens

photo by Alberto Castellano

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CONTATTI

Telefono - 3926809602

E - Mail - castellanoalberto0208@gmail.com

Instagram - @albiertocastellano

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