/C V ì I
i I
C- ^
'
('i/ <—
V Vv <7 ^ l-< è
^
VT^ ^ c-
^
t V i'U^ 6-^ a ^
A XL^ C /1_ cA'k^
l V
Ulrich Middeldorf
\
CA^ 1 1 Sh
LETTERE
PITTORICHE PERUGINE
'
0 SIA RAGGUAGLIO
AL SIGNOR
BALDASSARRE ORSINI
PITTORE E ARCHITETTO PERUGINO
IN PERUGIA 17S8.
DALLE STAMPE BADUELIANE
LETTERA PRIMA.
Sopra alcuns Msmorìs appartenstiiì alle Arti dsl
Disegno in Perugia dal loro Risorgimento in Italia
sino al Secolo xiv.
LETTERA II.
Materia .
LETTERA III.
LETTERA IV.
LETTERA V.
LETTERA VIL
Sopra alcuni punti,, controversi intorno alla yiorte
9 alla Sepòlturà di Pietro
LETTERA Vili.
LETTERA IX.
3LETTERA PRIMA
Sopra alcune Memorie appartenenti alle Arti del
Disegno in Perugia ^ dal tempo del laro RisorgìmeHta
in Italia ,
sino al Secolo xi v
SIGNORE
ritenelTér
fegnatainente chiamarono wefchìno , e feco tìccredittio
il
collocata
I» LETTERA
tanto fljrotc, il Tempio di S. Angelo creduto opera
del V. o del VI. Secolo dell* Era Criftiana (i), quello
di S. Pietro del Secolo X ; e i tanti antichiflimi
Monafterj nella Città non meno che nel Contado ; e
fuor di quelli tante altre Chicfe più o meno ornate,
e magnifiche (2); e tanti forti Caftelli del Territorio *
c le altifiime Torri, le quali, in mezzo al trafporto*,
che dopo il Mille invalfe nelle Città d’Italia per tali
edifici, iì fabbricarono ancor nella noftra
(3); e più
di ogni altra cofa le prodigiofe foftruzioni*, ed i
multiplici contrafforti, che in ogni tempo furono, e
faranno fempre neceflari al foftegno di una Città
,
che per ogni parte solvitur, labasch, come fin &
da fuoi tempi nc fcriveva il celebre Leon Battifta
Albert?
probahtur Cmtatn *
fpecìenu futfe in ufu , •vel oruatu
fi qun
audeat : etenim
contrafeeerit ,
eriperey^el alio tramferre
mulctahtur Smilts condemnatio Urdtnes
tribm Ubrn auri .
genitahs
Civitatum manebity nifi ornamentum
Ma ilChiariii.
hwuiaucmitate defenderint. , come diceva
creti
della guerra fanno tacere ogni
Si<y. OUvierì , le necetìità
quelli perfonaggi,
quanto le altre figure, che vengono
dopo loro fchierate a due a due , hanno tutte un
Rofario , o fia una Coroncina in mano Se quelle ,
PRIMA. 17
pubblico
20 LETTERA
pubblico (i), e nuove foftruzioni (z) e nuovi Ponti, ,
Giuliana, S. Agoiiino ,
Margherita, Io Sperandio, S.
S.
(1) Il nuovo
Palazzo del Comune lì ftava edificando
nel laoi., e fe ne continuò la fabbrica per molti Anni,
e fpecialtnente nel 1300. con la compra fatta dalla
Città
ancor
Piazza permettetemi
,
Signor orsini che io qui , ,
*
avendo rifoluto i nollri Magillraci di far venir 1
lo fteflb Diploma
fpedito dal Re Carlo ai Perugini, da
cui lì rileva ancora P animo grato di quello Sovrano verfo
i medefìmi,i quali più volte colle armi loro coadiuvarono
alle fue conquide ( Pellini Par. I. pag. 272. 275. 277.
) e
che per l’ affczion loro verfo tutta la Tua Reale Famiglia
nel 1319. elellero S. Lodovico Vefcovo Tolofano fuo Nipote
a Protettore del pubblico loro Palazzo Pellini Par. I.
(
p. 4'?i,), e la magnifica Porta di quello vollero in più
luoghi fregiare del Regio fuo Stemma ( Grifpolti Perug.
Aug. pag. 28. ). L’ originale di quello Diploma fi conferva
con altre pergamene dì quello genere nella pubblica Can-
celleria Xvirale, fegnato A. num. 52., ed è quello ~ Katolm
Dei grati a Rt^ Jerufalem Sicilie ùucatus AptJ. Principat:is
Capii. Alme ’Zirbii Sjnator And^gani, Pro'vincie Forch. ÌS
Cormdor. Comes , Romani Imperli in Tufeia per Sanctara
Komanam Ecckfiam Vicarius Generalis , Potejìati , Capitane^)
*
Confino iy Communi Peruf. Dilectis amidi (un falutem (5
amorem finceruw . ‘^uoi voti'vum ea-.uditionis effiectum <vefire
ajmd noi preces inveniant dignum vefiri laudabilibus meritn
(IT devotis affectibus reputamui . Cum enìm promptos
red» <vos
dideritis jugiter ad noftra beneplacito
iS paratos , meruijpe
nofeitur •veflra det'otio ut petitionet •vefttas à" curem^ s audire
benigne (s in quibus pojfmus benig jus a>iaudire . Ivtellectis
igitur hiìs que per nuncios ’vfiros é" Hiteras de concedendo
Magifiro Arnulfo de Fiorenti a prò •vefirt Fonti s opere pofìula-
fiii , ecce benignum poftulatìs impartì ente s apfenfum , Vicario
(IT Camerario nofiris in Urbe damus per nofiras literai in
PRIMA.
Arnolfo feno gl* intagli del fecondo Catino
. Nel
niedefimo tempo a un certo Rojjfò di cui non fi fa
y
di bronzo, che
più che tanto, fu cooìmeffa la 'lazza
doveva immediatamente ricevere l acqua dopo eflerfi
in alto e avendola egli egregiamente condotta
alzata ;
mandatii ì
Magijlrum prò ejufdem Fonth opere y
ut predictum
owìjfo eo cut de
tnjijtebat mandato » venne Pertijhm
tioflro
1
*
acqua alla Fonte verfo 1^22., e in tal
la fine del
MCCCXXII.
PAVLVTIVS SEVEROLI
VANNvTiVS GVTII
Jacol>us TX I ACORI
NOI. D. P. (i)
Lufvga
PAPA ANT. A.
QVESTORE ERE . RWE . .
e letto i474-* «
fupplito, in detto
che va
Fonte fu chiufa intorno con quella
tempo tutta la
grandi nel
(i) Furono fpeclalmente riattati gli archi
mentre era Legato di Perugia il Card. Giulio Feltrio
1554.
Ifcrizione .
delia Rovere , e perciò vi fu porta )a feguente
PVB. COM.
IVLIVS . FEL. DE . RWE
RE . CARD. VRBIN . FE
RVSIAE . LEG. KOS
AQVAEDVCTVS ARCVS ,
VETVSTATE COLLAPSOS .
INSTAVRAVIT MDLllII. .
ET . SOCIORUM M. D. P. .
AVGVSTAE PER. IN
.
3 T. 1582. FRANCISCVS
P. OFFIC.
Il quale Francefeo Petrini era io detto anno Officiai
della Fonte.
(i) Una bella deferizione di querta tornata dell’acqua
per opera del Danti fi legge neli’Annale Xvirale del 1561,
a car, 45, ; e oltre le Iodi
» che a lui ne diedero i noliri
Scrittori, ne lo encomiarono
anche molto il Vafari , il
Borghini , ed altri
,,
PRIMA. 31
LETTERA
coltivatori delle Arti del Difegno in parte già noti
e in parte- come vi dicea da principio, finora non
conofciiiti,che potranno efercitarc anch’ elfi le voftre
ìftoriche indagazioni
Ma per parlare una volta più precifamente della
Pittura, fenza entrare nell’odiofo, e difficile e fa me
fe il primato nel riforgimento di efla fi debba ai
Tofeani e fegnatamente a Ciniabue nato nel 1 240.
,
P Vi A M A. 33
c di
34 L E T T E R A
PRIMA. 35
tempi
PRIMA, ?7
intorno
3
» L E 1 ’
T E R A
non era egli poi il più divoto Uomo del Mondo (i).
Imperciocché nel feguente Febbrajo a faggerimenro
fao fu ftabilito dal General Configlio , che a fpefe
del Comune fi dipingefle ancora una figura di S.
Criftofano alla Porta di S. Giuliana (2) . Di quella
Porta fi fa menzione nell’ Annale del 1594., come
di una Porta della Città, che aveva anch’ ella il fuo
particolar Cuftode (5): ma prefenremente di eflà , non
che della fua Pittura fi è fmarrita ogni idea
, .
C^oU’ avanzarli
Italia il miglior gufto nella
in
Pittura, Scuramente credo, Signor orsini, che eflb
maggior piede prcndefle anche in Perugia , e che
con ciò divcnifie Tempre più copiofo anche fra noi
11 numero, e men cattivo lo flile de’ coltivatori di
sì bell’ Arte
; non crederei di allontanarmi dal
e
vero , fé dicefsi che dopo eflere Hata da Cimabue
,
SECONDA. 45
pittare (i) ,
come altri valenti Pittori vi furono
impiegati poi (i). Io penfo , che il noftro Soggetto
foiTe quello Hello Luigi di Francesco Tingbi ^ originario
da Firenze, il quale divenuto poi noHro Concittadino,
viveva ancor fra noi nel 1405. efercitando la Tua
profelfione (3), e che li trova regillrato fra gli altri
noftri Pittori Collegiati fotto Porta Borgna col femplice
nome Louìgius Francijci. Sul declinare del XIV. Secolo
avrete voi pur veduto afcritto all’ Arte de’ Pittori
di Siena un Vannino da Perugia , conforme 11 ha
nel loro Catalogo prefib il Chiarifs. P. M. della
Valle (4): E nell’ anno 1400. appunto, io vi dirò,
come tre altri Pittori furono fcelti da’ noftri Magiftrati
a dipingere ne’ luoghi pubblici della Città le Armi
del Duca di Milano , eletto allora per lor Signore
da’ Pefa:gini e furono efii Crìjiofano di j^ìccoluccio
;
Indice d. Libri .
LETTERA
Giacomo di Conte della Famiglia degli Arcipreti,
uomo di fommo credito in quella fua Patria.
Una pittura anteriore, per quanto penfc, alla
metà del XIV. Secolo dovette efler quella, che già
del Ch. P.
(i) Si veda la Defcriz. di quella Chiefa
Prior Gaìam pag. 4 5 - » e il Pellini Par. I. pag. 56 5-5^6.
*
Indulgenze a
{2) Clemente Vi. nel 1342. concedette
chi avelTe contribuito alla fabbrica della nuova Cattedrale
di S. Lorenzo 3 enei 1347. con altro Breve concedette
altre
SECONDA. 49
5 ^ LETTERA
ed antica , e tenuta allora in tanta venerazione non fode ,
SECONDA.
noftriMaggiori, col fupporre, che tutti aveflero la
ftefla cura che fi ebbe nel 1466. di ciiftodire
,
LETTERA
fiata obbligata a darfi vinta alle
anni avanti «fa
di S. Mariano . Intanto
noftre anni preilb il Callello
quella noftra vittoria, in quanto
io poi qui vi ricordo
dirvi che Perugini vollero che
che mi convien .
i
nel muro,
Madonna coll’ adorazion de’ Magi dipinta
vede scritto Eruo :
SECONDA. 51
SECONDA. SS
guado
5 » LETTERA
inedefima Porta. Tutte quefte Matricole fcritte in
pergamena, e di antico carattere chiamato gotico,
fono o del XIV. Secolo, o del feguente, a riferva
di tre, o quattro, che fono del Secolo XIII. e tutte
;
ornati dipinle
fc rteflb con cappuccio turchino, e
verte rofl'a e con un comparto in mano; efprimendovi
,
monumento
SECONDA. 5$
L E T T E R A.
Porta di pietre egregiamente intagliate, (i) fon
due
opere, che badano efle fole a moftrare, che
anche
qaede arti fra noi allora norivano con molta gloria.
La Fortezza di Porta Sole edificata nel 137°. fui
difegQo
‘
i
P. Prior GaLfi, e a me
gentilmente comu-
accuratiffimo
nicata: ^ —
SE FRACISCO DE
MCCCXLVII. AL TEPO DE SOPRASTATE
. .
t È T T E R A
Vollro ^c.
.
^4
FLETTERÀ IO*
Sopra diverse Memorie Pittoriche Perugine
del Secolo xv.
Di
66 LETTERA
ANNO D. M. ceco. XXXVIII. DE MENSfS MAI (l).Io
non f^prei fpecifìcarvi ogni
fua parte il merito
in
di queft’ opera: Ma
pur credo di non errare, fe di
efl’a dico ciò che difle il Baldinucci di qualche altra
pittura ch’egli riporta di quello medefimo Autore,
cioè ch’elTa è condotta con tanta diligenza , e nobiltà ,
,
997. 998. 1001. ec. ). Quell’ Antonio Abate del nollro Mo-
naftero di S. Pietro , che poi fu Vefeovo di Ghiugi verlb
il 1410. ( Z)ghelìt iti Eptf. Clufin. n. ja. Op. Tem. 111 . col,
643. ) era delia Famiglia Boccoli ( e.V Annal.
1410. Xvir.
fol.79. i. ]) : e di quella pur furono i due Medici Egidio, f
BaldalTarre , de’ quali parian con tanta lode il Pellini 9
F AJeiiij 1
’
Oldoioo ec.
TERZA. «7
TERZA.
potici poi di molti accennarvi altro
appunto che il
nome. Mi reftringerò io dunque a riferirvi unicamente
qualche notizia di alcuni , de’ quali anche per altra
parte fappiamo che furon Pittori i prima dirò di alcuno
quale per l’età in cui fiorì, fi dee credere , che in
qualche modo appartenefle ancora all’ antecedente
Secolo . . , .
gradirono di ftarfi in
ana fpeciale affezione} o perchè
compagnia di que’ Proferori chs ,
fitrovavano già ad effe
aggregati
(1) Annal. i402.\ f«
(a) Annal. 1402. f. Pellini Par.IL pag. 152.
che nel noftro Collegio de’ Pittori ff
(3) E’ notabile
vedono non tanto di rado ammeffì de foreltieri dopo eh ,
Deruta
pubblico
(t) Lo ricavo da una polizza per mano di
Notare . colla quale in detto anno , fotto il dì 3 di
Maggio
diede a lavoreccio tutti i terreni eh’ ei poflèdeva
pertinenze di Montelabate, e di Morlefchio (
in vet. Regtft. Notar. )
(2) Carta antica num. ^5.
(3) Lih. 7 Por, S. Petri Par. S. Savini foì, 133.
(4) Cataft. Lib. 4. Par. S, Petri foì. 67.
(5) Carta antica prelfo di me rum. 281. Nelle Vite
de’ Pittori fpeflb lì trova , eh’ elfi teoean botteghe per eter-
citar l’Arte loro, come oggi fanno ne’ loro AUeìicrt y o
Studi domeftici . Piu anticamente effe fi chiamaron Perguìae ,
e Officinae j e per riguardo a ciò , davano a miglior condi-
zion degìi altri i Pittori dell’ Affrica, i quali erano efenti
dal pagarne la pigione , per privilegio accordato loro dall’
Imperadore Valentiniano ( Cod Tbeodof. Lib. XIII- Tit,
IV- Leg. 4. ). Ma quello 'omufte pnmt % fnw-
( Amm, MareeìUn. Lib, 30. Cap. 39. )
y , ,
74 LETTERA
feruta avea con un abitante di quella Terra circa
una Cafa porta nella medefima (i).
Un Giovanni di Tomaffo Angeli y che voi avrete
veduto tra Pittori Collegiati di Porta Sole , era
anch’ erto del meftiere , e a lui fra le altre cofe
fiiron date a dipingere le Armi del Poteftà Gabrielle
di Urbino, nel 1471. mentre nella Camera di
Udienza dello fteflb Potertà dipingeva un Sami di
Marino che non trovo tra Collegiati. Anche quell’
Assalonne di Ottaviano che come Pittore entrò in
Collegio nel 147^. per Porta S. Pietro, ho io trovato
che efercitava l’arte fua pur anco nel 1497. (3).
Ma chi vorrebbe mai dar conto di tutti quei
Perugini , i quali efercitavano la pittura in quarti
tempi, e tanto più di quelli, de’ quali affatto trionfò
l’ineforabil doto
Che spense i Corpi y e di poi Opre loro'? (4)
Non è però
del tutto improbabile, che fien lavoro
di' quei,che vi ho nominati molte di quelle Pitture ,
TERZA. 75
T E R % Aj 1ì
Il Gonfalone dì S.
ria ec. Richiefe a tale effetto dalla Città 12. lib. di Cera,
e fulafupplica benignamente efaudita ( Annal. 1477* f* 5 *^*)
(i) Crifpolti Op. cit. pag. 129. Nel di 30. Luglio del
14^0. i Frati di S. Fiorenzo efpofero al generai Configlio,
quod a tempore quo ceperunt conflrui facete /J pingi quoddatn
Confalone tempore peftit in d. Ecekfìa S, "'hrentti (5*r, neque
tale opus ad optatum finem perdaci pofft oh ipfòrum fratrum
faupertatem ìjc. chiesero qualche fuffiiio prò adornamento
iabernacuh ipfius Confalonis 0 la Città accordò loro 30. fior,
(Annal. 1480. fol. 70 )
(z') Crifpolti 1 cit. Morelli pag. 91» PaiCoU PiUOll
.
Pemg. pag.
y
7* LETTERA
O popUto th/iinsto iniquo e rio
Crudel fuperbo ingrato e pien d'inganno^
Ch* ai pofia la Jperanza el tuo dejio
Ih (ofe piene de mortale afanno ^
Io fin C Angel del del meffb de Dio
A forte noto tb' a la pena e I danno
De le tuoie piaghe e de le tuoie ruìne
Per prieghe de Maria ci a pojlo fine.
Volgete gl' occhi mi feri mortali
A grandi exempli prejenti e pajfati
De le mìferie extreme e de gran mali
Ch' el del vi manda pe voflri peccati
De homicidf adulterj principali
D* avari tia luxuria o (cele rati
.
Del
Del Gonfalone di S. Domenico non è dubbio che
folle fatto dipingere per
configlio della B. Colomba
8c LE T T E R A
Venendo dunque a parlare di que* Pittori , che
furono in Perugia a tempi del Bonfiglt e dei quali ^
Madonna
TERZA. 83
QVESTA
TERZA. «5
Avrei
«7
I.ETTSRA IV*
Di alcune altre Opere spettanti alle Arti del Disegno
fatte in Perugia nel xv. Secolo.
, e
apparteneva alla Nobile Famiglia Graziani, la quale
a fue fpefe fin dall anno 1 304. vi avea fatto fare
tutto il gran Presbiterio (2). Furon perciò in quella
nnellra rapprefentati dal Pittore alcuni fatti di
S. Giacomo Apoflolo, e vi fi aggiunfe in due luoghi
10 flemma della mentovata Famiglia Eflendo poi
quello lavoro ridotto al fuo compimento nel 141 1.
11 fopraddetto Fra Bartolommeo volle in elfo apporre
la ifcrizione , che tuttora vi fi legge, in caratteri
gotici,
proprj
(1) Pellini Par. II. pag. 595. Boarini Op. cit. png. XVI.
(2) Campati, Op. edit fioni. 1495. tu Vita Pii IL
Q U A R T Ao 9t
92 LETTERA
Porto poi tutto ciò, par che debba feguirne
per induzione aflai ragionevole, che in quefta feconda
opera non averte alcuna parte il mentovato Fra
Bartolommeo. Querti era già Frate nel 1370. e ,
^
quarta.
tai lavori;
come un Lorenzo Ghiberti ave» Firenze „
che diquelle opere alTai (ì dilettava, e altri valenti
Maellri ne furono pure altrove a tempi pofteriori (i);
fra quali mi piace di rammentarvi quel
Guglielmo di
eccellente in quello genere, di cui era
Marsiglia,
una bellissima finestra nella noftra Chiefa di San
Lorenzo, ed altra pur ve nera in del
Caftiglione
non Caper però noi finora di chi fia il
La<^© (a). Il
TAXI FLORENTINI
. MCCCCLXXXXI.
.
L fe T T E H A
MajaHo (in verfo Tanno 1490.(1), A quefta congettura
potrebbe conferire anche molto la noftra Ifcrizione i '
(1) Hmni
degli Archiatri Pontifici Tom. II. pag.
199. n. 8.
(2) GakJJi Deferiz, delle Pitture di S. Pietro di Perugia
Ediz* feconda pag. 42.
(3) Tom. II. pag. 460.
(4) Tom. cit. pag.
38S.
QUARTA.
Un altro Fiorentino più celebre ancor del Tassi
fu impiegato in Perugia verfo la metà di quello Secolo
QUARTA. pp
tanto eccellente?
Anche un altro Fiorentino ,
che ereditò il bel
fegreto di quei Robbia, e di cui
della fimilmente
parla il Vafari (i), fi fece con eflb onore in un’opera
che conduflè in Perugia della quale però non fa
,
Si. 82.
ioa LETTERA
Firenze, che altrove L’opera da lui fatfa in Perugia,
.
1^4 LETTERA
#/ quale sia fatto secondo il disegno ec. e sia de
larghezza pieie tre , e piu , e C altezza de pteie sei .
Ma qaeftQ Tabernacolo ancora non fappiamo fe fofle
poi da lui effettuato. Di quedo Artefice non ho
trovato che faccian menzione nè il Vafari nè il ,
Baldinucci , nè T Orlandi.
Un altro lavoro appartenente in qualche parte
alla fcultura vuol qui ricorda rfi , fe non foffe altro
per r onorevol fine, a cui fu deftinato , e per gli
Artefici, che lo conduiTero, i quali benché ftranieri
eran però ftanziati fra noi, ed erari noftri Concittadini,
Fin dall’ anno 1472. , con approvazione , e con
fufiìdio del Pontefice Sifto IV. (i) effendo fiato rifoluto
di continuar la fabbrica di un Palazzo già cominciato
fin dal 1451. nella Piazza di Sopramuro , acciò
ferviflè di refidenza al Capitano del Popolo (2); nel
dì p. di Aprile del 1473. da due Soggetti defiinati
a foprantendere a quefia fabbrica fi fiipulò il contratto
per la efecuzione della medefima con Gasparino di
Antonio
loS LETTERA
parlate voftra Guida, fono ancora di quello
nella
Secolo Lapida
la fepolcraie del Vefcovo Francefco
di Monteinarte (i): il Depofito di Monfig. Benedetto
Guidalotci
Q U A K T A. uoP
2 1 e LETTERA
che per le noftre antiche Chiefe fi trovano fparfi,
e che io non ho ora prefenti ; per accennarvi
folamente qualche altra cofa che ora mi viene alla
,
Depolìto
del Serpetri A non dare a quefto ntilia più che 20. anni
di età quando nel 1 379* fi laureò in Sacra Teologìa , avrebbe
egli contato nel 1440* niente meno di anni 8r. Ecrederem
noi che un Uomo di quella età folTe prefcelt» nel Gofictlh
di PtreuT^ a di/puf are co' Greci ? E crederem noi che nel
1450. a un vecchio più che nonagenario i Frati Elettori
aveifer dato T arduo governo di tutto l’Ord ine loro , rnaliì.
inamente in tempi allora tanto dilficili : e che un vecchio
di quefta età avell* valeggio di girare a piede pel Mondo
a vilìtare tutti i Conventi dell’ Ordine , come di quefto
noftro Generale Fra Angelo narrano gli Storici? Con pace
adunque e del Wadingo, e del ChiarilT. P. de Latera
dell’Autore della De fcrizione della noftra Ghiefa di San
Francefeo, e di qualunque altro Storico, mi lì permetterà
che col Pellini , e col Ciatti profìegua a credere , che al
Generale eletto nel 1450. non folle il Serpetri t il quale
Dio fa quanti anni avanti era morto, ma bensì Angeh
dei Tofeano . Siccome poi quefti morì il dì 20. Agofto-
del 1453-., potè ben dirfi nel fuo Epitaffio, che in tempo
del fuo Generalato fi era qui edificata la Ghiefa di Sau
Bernardino r giacché fappiamo , che quefta fu cominciata
dai PP. Francefeani appunto nel 1450. coi fuffidio del
danari del tPubblico. La lunghezza di quefta Nota lì
perdoni allo fchiarirnento dì un Punto non tanto lieve per
la Storia Serafica Perugina, e per la giufta intelligenza di
quella lapida, che ha dato occalione a noi di parlarne.
(i) Sta quefto Depofito di Marmo nel muro della
Scala , per cui dalla Ghiefa lì palla alla Sagreftìa in S.
Maria Nuova. In elfo è efpreffb a baflb rilievo il Medico
Luca in atto d’ infegnar dalia Cattedra a varj Scolari, che
ftanno da ambedue i lati affili Culle panche ad afcoltarlo .
Pare che al noftro Scultore non fodero feonofeiuti i Depo-
fiti di Giovanni Fagiuoli , di Antonio da Parriaa, di Gino da
tu LETTERA
Nuova (i): il pulpito di San Bernardino fuori del
Duomo (2): nicchia di più forte pietre lavorata
la
1 6 L E T T E R A
Q U A R T A. II7
QUARTA. 1 19
120
3L E T T E S A V*
Intorno ad alcune Memorie dei Maestri di Pietra
Perugino.
di Andrea ,
non foffe piuttofto quello della Scultura
in cui veramente quelli era eccellente, e che quivi
non cokivafl'e principalmente il fuo gufto per quei
Modelli, e per quei Ritratti, c per quei Contorni
de’ quali Leonardo fu Tempre vaghiflìmo.^ Certo, che
in quanto al colorire o poco o niente potè egli
,
fue
Af
shiv. pub, ) . Monfig. Bottari nelle Note al Vafari ( J. cit.
pag. 166. n. 2. ) fuppone che la gran Tavola fia andata in
ìfpagna . Rammentando noi quelle Opere fatte da Kaifael-
io in Perugia , e che or piu non vi fono , neceflariameote
ci vediam prefentare alle memoria anche quella Tavola
da lui dipinta per Atalanta Baglioni , e fin dai 1607.
confervata nella Gallerìa Borghese in Roma , e non ha
molto incifa fui difegno del Sig. Carlo Giufeppe Ratti : e
l’altra Tavola ch’era già alla Cappella di Caia Anfidei in
S. Fiorenzo, e paffàta pochi anni fono in Inghilterra (An-
tologìa Rom. Tom. I. pag. 25. Tom. III. pag. 129. 123.).
(1) Per prova di ciò balli riflettere, che anche il cel.
Luca Signorelli da Cortona fu creato e di/cepoh fu9 ( Va-
fari Tom. III. pag. 2. Torn. III. pag, 313. ^^14.
QUINTA. itj
lìS LETTERA
acquiftò col dipingere de’Paefi nelle fue Tavole, de
quali in Firenze non si era veduto ancora il modo di
farli (i), e col far particoUr profefsione di Prospettive ^
thè riuscivano helltfsime ^ e lodatifsime (2): per la qual
perizia di Pietro^ il fuo difcepolo Rajfaello dalla fua
fcuola parti bene iftruito in quella parte che
così ,
d D LECTOREM.
Nobile tefiata efi ... pingi Brifida quondam
Hoc opus. O
nirnium murteia grata Dea,
Si pedi auctoris nornen Ntcbolaus dlunnus
Fu'gìniae patriae pulcra corona fuae .
:
quinta. 131
ancora il Ma qaefti fi fa di certo, che
Pinturicchio
fu compagno e condifcepolo di Rdffaello
,
apprefib il
celebre Pietro Vannucci (i), e non apprefib
un Pietro
I itcoi dozzinale dunque credere
. Si vuolche ,
veramente del noftro e non d’altri intendefle
Bonfigli
di parlare il Vafari quando fcrifl'e che Pietro
,
fu ,
*
LETTERA
più a onore del buono ^ e del bello, che ù rispetto del
facitore considerarle (i).
Parche, come vi dilTi fin da principio, non è
intendimenco mio di ripetervi quelle cofe, che già
da altri iapece intorno a queflo nofiro Pittore io ;
poten-
iJcmenicho da Vinegia , 0 el Frate da Fiefole , BP non
degga pigha^e
do bavere uno de que/te tre Maiejire, che fe
anno
uno 0 doy Maie/lre a de Signore Priore, che /'er
per que/lt
al tempo , iy una colo Cappellano , et quello che
Maiejire f: ftima/Je , degga e/fere el pagamento fuo ec.
A pie
Benedetto
di quelle condizioni fi trova poi fcriito cosi: lo
de buono figlio pentore 0 tolto a fare el fopradicto lavoro cole
/i)piade et e mode pacie ', Ò" a fede de do me /ò fo/'eritto de
mia propria manò queflo di doy di Decembre MCQQCLllll.
^
.
QUINTA. X Zi
154 LETTERA
fiorini larghi Fiorentini (i). In feguito di che Io
Reflb giorno fi ftipulò tra il Magiftrato, e il Bonfìgli
nuovo Contratto pel compimento de! menzionato
lavoro nell’altra metà della Cappella usque ad spazzum
& supra Coros y con patto che ogni fei mefi terminaffe
una illoria di quelle che reftavano a dipingerfi, fenza
abbandonar mai l’ opera Ma crederefte ? Con tutto
.
quinta. 137
Governatori ,
che per la Santa Sede reflero la noftra
Città dal 1424. dopo la morte di Braccio, fino al
tempo prefente . Ma le pitture del Boììfiglì^ oh Dio ,
f j5 LETTERA
ftato, vi fi prendeife riparo oppomno: fuori perh^
foggiungeva ,
delle odierne imposturi y che in sì fatti
risarcimenti s introducono da alcuni mercenarj artisti
di questa età La Lettera del Canonico Crifpi , e
quella dell’ Algarotti a lui , bi fognerebbe in certi cali
faperle a mente
per ridirle a chi folfe in iftato di
intenderle (i). E’ per me un’affiomi in Pittura, che
è meglio tenersi alcuna volta le case fatte da Uomini
eccellenti piuttosto mezzo guaste , c/e farle ritoccare
da chi sa menO’ (2). Ma che dico io da chi fa meno?
Anche chi ne fa al pari del primo Autore , anche
il primo Autore medefirao , ritoccando le cofe già
fatte un pezzo avanti , fpeflb non fi che guaftarle .
in quel genere ; q
tanto peggio riufirà a quefti pittori
fia fiato
mefcbìni , c trìfianiuolt il ritoccar le pitture dei Valentuomini ?
(Vafari Op. Tom. V. pag. 379. nota i. . Non s’ intende
però qui di defraudare un minimo che <ei fuo merito a
quella Vernice, che giudiziofamente e or-oratamcpte 9 e
opportunamente adoprata , ferve a martererc o a redi-
taire la lor vera, e non fncata iiicllezza alle Pitture. Si
QUINTA. 139
Da
4 © 7« 4 °^- 3 * 5 *
MI
LETTERA VI*
Notizie ijloriche di qualche Opera di Pietro .
Fin
144 LETTERA
Fin dal dì 7. di Giugno del 1479. fa darj a
dipìngere dentro il termine di due anni pel prezzo
di 200. fiorini a tutte fue fpeie una Tavola per
quello Altare a un nodro Pittore, chiamato Pietro
di Mdflro Galeotto^ c li convenne con lui, che avrebbe
dipinto nel mezzo la Vergine col Bambino in braccio,
c a lati S. Lorenzo, S. Lodovico, S. Ercolano, e
S. Collanzo: c che quando egli dentro il tempo
ilabilito non avelie terminato il lavoro, s’ intendelle
caduto nella pena di 50. ducati d’ oro (1).
Nella
(2) ZTv Injlr, Rog. /Ingdi Dominici Putii fub die 20.
Ma 'ii 1485. / 356. f. Protoc. paro, in puh. Archiv.
^46 lettera
Giugno cortefemente gli prorogò per un altrd ànrìd
termtnunì perficiendi dìBam Tabularn (1). Si prevalfe
il buon Pittore di Una tale condifcendenza e forfè ,
prima
pure una pennellata, e pacarono altri fette anni
che il -Magidrato ripetvfafle nè pur edb a queda
faccenda Rimafe dunqùe Tempre la Tavola predo
.
avrà
afeendente folamente al valore di nove fiorini ,
probabilmente
ohhgationt rece-
peyjurto Kiìiìeìur M. D. P. non pof%t fi a d.
dere . Sed quia juris efi , quod frangem fìdem fides frattgatur
chi fcriveva quelt
eidem { Si vede che chi dettava, o
Atto era fuori di fé per la (lizza )-, Idcirco praefati m. •
Tahulani àuto
deàerunt (J locavtrunt ad depingendarn d.
quemadraodunì
Magifteo Sancii prasfinti , am eij'dem figum ,
apparet fuife concejfum Mugifiro Petto \ promiferunt eidem
&
ad
Mag. '.i' aneti prò fua mercede Jbhere florenot cetìtum
'ifol. 40 t)YO fior. I5 ‘c-
. Et hoc fecerant prò et», quia dietm
otaria
Mag. Santee Ijc. prcmijh Ò' con^oenìt M. P, P.
(5*
Qualunquo
ET NON PERcEqTAE. (
Armai. 1491. fol. 2. ). il i\
Pictor
(i) Die 6. Marta 1495- Famofilfimm in /Iris
Ph.
Magìfter Petrus q, ChriftoM Vanumi de Terra C ft
bis Cinis Perujìnus per fe & ueredes he. ^
^
'
noi lo vediam
,
fatto e
diligentemente ancora fi
cuftodifee nell’ Altare della nuova Cappella del
Magiftrato, e vi leggiamo a chiare note il nome di
Pietro Vannnccì .
la
SESTA. Mi
la prima idea, e potè facilmente lo fteflfo primo Pittore
prenderli qualche arbitrio per adattarla al fico in
cui dovea collocarli: e |1 non veder efpreda nel partito
fatto col Vamntcci nel 1495 . la mifura della Tavola
che doveva dipingere, vorrebbe anzi dire, che quella
prefcrizione era inutile per un opera già cominciata ;
a quella ftella maniera che fu ommefla la fuddetta
mifura negli altri due partiti fatti nel 1485. con lui,
e col Celandro^ perchè appunto in quelli li trattava
di ultimar folarnente T opera già cominciata da Piem
dì Galeotto Ho veduto anch’ io che nella prefente
Tavola Ha fcritto: Hoc Petrus de Chajlro Plebis Pinxit .
pdneipai
j 54 LETTERA
principal figura ancor vi mancava , ed era perciò
bene di aflìcurarG che qjaefti. vi ponefle, mano fubito
e prefto la terminale Sapete , caro Signor ORSl^^l,
.
Ha qui luogo
ancora nè voglio lafciare di
,
dei Pennelli Ital. pag. Kdicrli Op.cit, Tom. !!• pag. 549.
Borghìni Fipofo Lib. ili. Op. Tom. II. pag. 149* * 5 ®*
(1) pag. 272. f<?g-
/brinai, 1428. fuk
(2) Ptllini Par. li. pag. 303. 306.
4ic 7. /iug. fol 39. U
S È s T A..
e di Numa Pompilio y
fi legge in altra cartella vicino
alla Prudenza'.
Spartano ,
e Orazio Coelite , Ila in aria dipinta la
Fortezza y e preflb a lei quello Tetrallico:
Cedere
SESTA. i6i
qui,
SESTA. i6j
egli
alla Cappella
Fece poi nella Chiesa di S. Agostino
e con ricca
maggiore in una Tavola grande isolata ,
0) Tom. Uh 53 ®'
,
.
i66 LETTERA
Crifto, eflendo fiate feparate l’una dall’altra, furono
chidle in cornici di fiacco falle pareti del Coro nel
1633.(1); e quivi ancora fi vedono ben cuftodite
in mezzo ad altre opere dello fleflb pennello, che
(lavano feompartite in diverfì luoghi dell’ antico
ornato di legno rammentato qui avanti. Ma di quelle
due Tavole dovrò tornare a parlarvi un’altra volta.
Un’ altra opera fu fatta ancora in quell’ anno
1502. nella flefla Chiefa di S. Agoflino lui difegno
di Pietro. Avelie ben voi ragione. Signor órsìni,
di aderire (2), che i feggi del Coro di quella Chiefa
per gl’intagli in noce che hanno, parte a bado rilievo
con arabefehi, e parte con intarfio, fono un lavoro
che merita lode. Perchè podiate confermarvi fempre
più in quello giudizio è ben che fappiate edere
,
1
’
Architettura lu gli antichi monumenti , non lafciò
mai di tener bottega, dove lì radunavano fpecialmente
nel verno più egregi attilli Fiorentini, e Foreflieri.
i
s E S T i6f
Ottobre del
edi piaciuti, nel dì primo
di
ftabih>
Convento, eoi qual contratto fi
figuto
Carp^n'Ur. in Itatano ,
l^anCV cJpcnJ, e
generalmente Legnajuolo ( Vedi
Da Cange G fi-
.
•
da
Agoftino .
sa contigua alla Sagreftìa di quefta Chiefa di S.
Intorno al merito di quafto Soggetto lì può lentir 1
’
Epi-
taffio che per lui fece il noftro Poeta Gio.
Frahcefco Ca»
meno, e che fi legge nel raro libro di quedo. intitolato
SESTA. I7t
Giugno del
1507. il noftro Pietro per onorare h
Fella del Corpus Domini di detta Terra,
diede in
prellito 14. Drappelloni in feta da lui dipinti
con
altrettante figure; a condizione 'però, che quando
quelli non gli folTero fiati poi refiituiti, fe gli dovelle
dalla Comunità di detto luogo pagare
il refiduo del
prezzo della pittura di S, Seballiano da lui fatta
U medelìma Comunità, il qual refiduo afeendevapera
XI. fiorini
}
SESTA. i7|
no»
alla Chiefa
Salvucci una Cala polla in P. S.A. vicino
di Agollino, di valore di 1 5^** fiorini avuta dai
S.
Frati àcquei Convento una Tavola
in pagamento di
obbligò
per la lor Ghiefa pidae , se» pingendae
fi , e
Signor
fon mai quelle, che io vi ho narrato finora,
BALDASSARRE, in confronto di quelle, che voi già
m contribuife».
Pertifi»
178 LETTERA
contribuifca moltiflimo a render onorata la memoria
di lui, e della quale non ellendo Voi forfè pienamente
informato dobbiate avermene qualche buon grado
, <
I.ETTERA VIS*
Sopra alcuni Punti controversi inforno alla Morte ,
(1) Vafari Tom. II. pag. 520. e feg. Tom. III. pag. 108,
(2) Borgiiiai Kip. Tom. J. pag, 129,
^
i So lettera
fi
rvérgognato
rlmanea e avvilito (i). ló dì tuttò
,
deftinOjj
SETTIMA. 1 Sj
appartenente al
raccorre ancora qualche altra notizia
noftro Soggetto Intanto ora da quefto monumento
.
della Pieve
di Pietro dovette feguire non in Caftel
Vafari, e gli altri, ^-ma fibbene in
come fcrivono il
fiacco è folo
coloriìo perchè fa Tempre poco ben
,
SETTIMA. 1 8$
il suol non vi
come trangugia-.
10 non sò
quel che alla Fè s aspetta , e all Alma ,
Mentre in
Imitato è da voi quel di Perugia .
perfonalmente
L i: T T E R A
perfonalmente che
con lui trattarono per lungo
,
tempo, e aliai di
frequente, e che meglio degli altri
erano in iliaco di decidere della Tua Reiigiofica
Se .
lo ftabìhto trafporto, ma
più altre cofe ancora, che
fervono di fchiarimonto a tutti i dubbj fin da principio
propolli = Nel 1524. ejje'^do riimijìo il Convento
dì
S. Agoflino
havendo lavorato
fama , tradizione , che Pietro Perugino
in Fontignano alcune pitture , che
ancora fi vedono
Sacramenti e perdi*
pajso ivi alC altra vita fenza ;
nodro
più tempi in
ant.ch.
,^„„ce ciò che a
^
noco dininuU accadeva ,
come m ogni altra parte
ancora in Tofcana cioè, che _/« tanta .•
a’ Italia', casi de l
era la reverenda autorità
mijeria
Imiziotje t
ctljìaluto
quafi caduto e
tacito d adoparara
quanto
uafa- vada e, a a ciafcnno dagli
ma altra,«anta fi curava
Hi èra a grado: a curarMa d, capra,
Vo,M chf morivano, che ora fima ajfaado aa fatvit
maffunamente
e per il Contado
alcuna radanzma
„rLti d alcuna cofa , quafi Janza
coma bajba morivano
tutti non coma Uomini, ma quafi
alta fapoitura, fi ma ttaan
nonbafimdo la tarra {aera Se,
ncopne no ( 2 ) .
peflifero tempo
lachrimofi
Ghriofo i5^3’
Fo pento quejio Santo
pag. 19*
(i) Trattato delle Peftile'ize
IntroduZa
(a) Boccaccio Dscam. Giorii, 1*
Triiiquiili 1. cit
(3)
. .
1^0 lettera
licenza poteiTe penfare a feppellirlo fubito
fi
che fa
morto qualunque luogo potè fceglierfi dal capriccio
in
alquanto lontano dall’abitato: fenza che con
ciò
rcftafle per altro efclula negli altri di
più pofato
giudizio, e di più pia rifle^Tione la facoltà di
dargli
a tempo piu comodo altra convenevole repoìtura
in
luogo fagro vicino alla Chiefa e di trasflrirlo anche
,
settima Ipi
di S. Agoftino, la quale
però eilendo data da lui
aveano Frati in pentiero di
lafciata imperfetta,
i
penfo del trafporto del Cadavere del loro padre , del qual
trafporto lì era già allora deporto ogni penfiero
SETTIMA. iP5
che da Raffaello
gli fu fatto
fermo à riguardar quello,
ricambiato col Ritratto
il quale poi dal Maeftro ne fu
che quelli medefimo Quadro (i) Molto
fece di lui fui
più poi giufiamente richiama la comune
attenzione
fece a fe fteflb nella
quello, che il noftro Pietro
Tjdienza del Cambio, e di cui già parlammo altre
Pietro allorché
volte (2). Si farebbe potuto dire a
il dipingea, quello ftelTo, che già vedemmo (5) edere
noftro Pittore da un noftro
llato detto a un altro
latino Poeta:
ta
’
condizioné che in htijm mùneris memòriàm Tapeìum pre,
OTTAVA. 197
per
, in
tius fieri potett qua deheafèt pingì ìmagmi Virgittìs
riaey (T SS. Laurentii IS Vmcentti Ordiuis Prae'dicatorum »
quae omnia dehemt fieri de d, summa ^00, florenorum Qiiefti .
OTTAVA;
predella anche a giudizio voftro (i) ci fan
nella ,
o T T A V A. 20 $
poi ferve ara ai Negozio de’ Libri de) Sig. Baiuel Una ,
io 5
O T T A V A
VeCg.ne, ove
yiel Lesolo , Che fta tra l'Angelo, e la
che la parte
t notaio 1
-
anno M. D. xxvm. Pare
meglio dipinta del a
inferiore di qaefta Tavola fia
copia di qualche originale
inferiore; e forfè quella è
e la parte
più antico fatta da Smibaldo,
e colorita a fuo modo Il .
lo 8 L É T T È R A
Scuola Raffaellesca (i); come ne fcriveva il prefato
Bianconi Uomo nelle Scienze non meno, che nelle
Belle Arti di quel fino gufto che
tutti fanno: forfè
,
OTTAVA. 209
C, I O L E T T li H A
vi darò di
abbiano ad efl'ere le notizie, che fra poto
limilmente dalla fcQola
que’nodri Concittadini, ufciti
de’ quali fa menzione il Valari
di Pietro ,
numero de lavori,
Maeliro affollato, e oppreffo dal
vogliofo di lavorare non
C non fempre ugualmente
,
( 1
) Baid inùcci Tom. IV. pag. 30-
Rom. Tom. ili. pag* lài.
--
(i) AntOiOgia „ .
214, LETTERA
Perugini , che ficuramente furono dirette dal fuo
mag.ftero, e fpecialmente di quelli, de’ quali moftrò
di far qualche ftima ancora il Vafari la tanto ,
piacciono Quadri
i amo le belle opere del Difegno :
;
215
baftantemente ; Ma
Autori, ed altri ancora, parlano
potervene io dir qualche cofa
pur nii luiìngo di
feppero. Voi l’avrete già veduto
che quefti forfè non
Matricola de noftri Pittori fia i
defcritto nella
Porta Sant’ Angelo ove è chiamato
Collegiati di ,
eh’ egli
N 0 N A. **7
2'ancii Nicolai Tancit Prot. parti. Jub die 14. Iseptemb, I499,
in Archiv. pub, Peruf.)
(•) Nella Vita del Pìnturieekio Op. Tom. il. pag.
496. e feg.
zi8 LETTERA
concepirsi (i). E allora fa, che da Perugia fi condufTe
a Siena in fua compagnia il giovine
acciò Raff'aello^
rajatafle in quel lavoro, per cui il Vafari ora dice,,
che quelli fece folamente atcuni disegni, e cartoni (2),
ed ora vuole, che li facefle per tutte le storie (3),
che vi dipinfe poi il nofiro Pittore (4) Mentre però .
IETTERÀ
Il lungo foggiorno fatto dal Pinturtcchio fuori
di Patria fu motivo, che
qui lavorafle poche cose:,
come dice anche il Vafari: e quelle fi rammenran
da voi, e dal Morelli, Per afiìcurarvi che la Tavola ,
“'K'r
J;.S™ tÌ..i.
± “%rs
.
rt' " Ji
•
r / -ae
che tc. N^ì quaàro àe wetlp
ir
Sancì,
'TÌTJmZ d fopra la ammgmo da lo Spirito
i2t Lettera
non piacque t Domnlc Ghirlandaio
era ne.-A
^ n-
P'“ciuto
a molti altri eccellenti
Fittoti Ì,\- „ i^
non è per quello, che non
fi clmmmo
SpeHana fece
ancora
(,) Di quefh T
menzione li P Resta n-l r r a-
^
T
Parnafo Icaliano f. 22 ove .r /
j' 1
accenno ancora la I
fcritta da Gon.-ile Baglioni
al Phturkchh
per bizzarria, o per vanacrirario e aa
c da quelto
oueftó »
ftelTo
il
Quadro. Perfhl
fentirla, eccovene una
7 ‘*7’'^"':''''!
efau^r” trafmeflami
ultimamente dal Sì<j Gap Miri! t
cultore
cultore, e nmmnt T Michelangeli
promovitore fervorofiiUmo delln Tri-
Antiquario in Spello fua
Patria - //
Viro Pilori dignifsimo
MaEtTcro R.
Pliaj et P.n,liLo
mbts canjs. havemo recepute
Pannolfo pnrucco da Siena in
lettere dalla M\ ""de
appartenenti mi ri-
Caricai e alcuni Atti del I 5 ® 4 * ^
cordo di aver veduto in una Raccolta di antiche carte
per moglie Giulia Vitelli, n’ebbe più figli, fra’ quali fu-.
rono i due farnolì Guerrieri Adriano , e Ajìovre : militò
pel Papa in Lombardia , e finalmente fu uccifo per tradi-
mento da Orazio fuo nipote nel i5'ì?.
(i) Il celebre Serìio nella Tua Opera dì Architettura
Lib. IV. Gap. XI. ( pag. 192. ediz. di Venezia del i 584.
parlando delle Grottefche , avea detto , che quelle le ufa*
Tono ancora i buoni antichi , come ne fanno fede le antichi'
c BaJ e y dove ancora
tài e fra le altre Roma ^ Foi^j^oh
koggidì fé ne vede (gualche vejtigioye affai piufene vedriauoy
la maligna ed invida natura di alcuni non le bavefino
fe ,
guade di(irutie
e y
f
acciuchì altri non bave e a goder di quel-
hy che e ifi erano fatti ccpiofi y la patria y e il nome
de'*
dì
ig^iali voglio tacere y che pur troppo fono noti fra quelli y che
di tali cofe fi fon dihtiati a nófsri tempi. Hor fra fQhfoebe^
a 24 LETTERA
Se noftro Pittore avefTe moglie, e larciafTe
il
188. )
: cae li Pintittcchio deifa alio ftrano umore
e pa e
del iVi’^no ur» foav? palcolo con quelle Iteira grottefehe ,
che rt<»va egli allora i piiigendo pel Papa, e che Tempre
p'u col- varou nc Mólto i innato luo genio per quefta Torta
di dipinture Porto poi t
lutto ciò , io dimaodr), perche ,
invece della pteieia invidia del Contra \\ Mono
non debba anzi ciederii che fra quedi due pittori palTair*
delle M
morie i non Ikratmo flate nè pur elfà tutte vaghe
ugualmente. Certo è però, che prima del Morto, e prima
di Giouanni da ’Vdtne e prima di Raff'a llo , il Perugino
Sorifi^lt dipinte in Roma per Innocenzo Vili. veT^fi , e
f)agbt grottejchi ( Taja op. cit. pag 407. 409. ) » che
^
Pietro ancora ne dipinfe in Roma , e in Perugia de’ vaghi
e vezzoli , benché diverfi da quelli cavati fuori dal Morto z
di modo che non pare improbabile, die tanto Kajfxelìo,
opxàViXQ Pintuncchio , prima che da qualunque altro, pren-
\\
di quella
1518. fi occupava nelle pitture belliflime
Cappella del Cambio. Altre, che di lui ancor ci
rimangono, a voi fon 2ia ben note. Il Alorelli il ,
® Fafcoli,
Difcepoli
piu pane di lui: <> pur Giovanni da Vdine > e i
quella Ibrta di
fuui , che facean veramente profeiiione di
ornati, ed ai quali p emca d\ Jpufgerla per tutto il Mondoì
Certo che il SjUo par che voglia parUr di cola avvenuta
non molto innanzi ai tempo, in cui egli Icriveva cioè ,
iludiolamente
verfo li 540- e non per altro pare eh egli
»
NONA. 2^9
LETTERA
cflere ficurifllmoeh’ ei fi chiamò Giambattista (i).
Oltre a qaeft’ Opera, qualche cofa appartenente a
Poesia avea pure fcritto il noftro Bitti !o non lo .
Ufi
(1) Tom. ITT. pag. io. Non vorrei che quello Scrit-
tore avelTe prefo abbaglio, quando difle , che dal Cardinale
fu impiegato il Caporali in quello lavoro do, o che aveva
foco ifinari’ij VnruvtO'^ giacché il Cardinale fiid-
comentato
detto mori nel 1529., e il t^omento del Caporali fopra
Vilruvio fembra opera alquanto piu tarda , e non fu pub-
blicata ficuramente prima del 15^^. come vedemmo.
(
2 ) Intet Infììum. Cabri eli is GenttUi Gabriel, dUeffì FrO'*
toc, ab, Au, 1543 ad 1548 foì, 7 .
.
.
una ve ne ha diretta a
Lettere di Pietro Aretino (1)
di Ottobre del 1557.
hù in data di Venezia .1 dì
in cai lo ringrazia dell’
Opera l'opra V.travio, che
da una iua Lettera;
oli avea trasfmefl'a accompagnata
palìava tra loro fin da
c gli ricorda l’amicizia, che
infieme in Perugia i e
quel tempo che fi trovavano
•r\i mofira il defiderio che
egli avea di riabbracciarlo in
lue lettere,
Venezia, o di aver almeno frequentemente
ancora molti pm
poiché la Tua vecchuija ( e pur
vilTe
Frattanto io vi dirò,
in un’altra infpezione pittorica.
ragionevole
che nel Maggio dei 1555-
miniatura nell’ Annah Dectnvirale ,
ove rapprclentò
collocata in un bell
una Statua di Papa Giulio Ul.
in memoria della reftituzione
ornato di Architettura ,
quello Papa.*
de’ Magifirati fatta allora a Perugia da
la c]ual miniatura tuttavia rimane nell Annale fopra
di Novena.
fatta in occafione che Clemente Vii. nel dì a
24 ^ LETTERA
circa il j^ 6 o. Io folamente fo, che eflendo eirU
malato nella Tua Gafa porta in Porta S Pietro nella
Parrocchia di S. Arrigo, fece Teftamc Mìo nel dì
27,
di Luglio del 155J , con cui ordinò di efl'er fepulto
nella nortra Cattedrale di S. Lorenzo nella fepoltura
de Tuoi Maggiori e inftituì erede univerfale Giulio
,
LETTERA
mallevadore di Afrlgo Fiammingo per la pittura che
con quello pattuì Adriano Montemellini di una Tavola
da porli nella Cappella di elio Adriano in quella
Chiefa di S. Francefco; nella qual Tavola da doverli
dipingere fra fei meli, e pel prezzo di feudi óo.
doveva Fiammingo rapprefentare o V illoria della
il
Nafcita Redentore
del o V adorazione de’ Magi
,
NONA. »4i
242 LETTERA
Voi giuflamente fite di Domenico grandifllma ftirna
per alcune pitture, che fe ne hanno in S, Agoftino, *
I .)
£« L'b. Arck.Cam Jign. Vili, ai an, 1535*/» 90.
(5) Anuai. Xvir. 1536. f. 25, tt.
NONA. 24;
nella
tertipi nel fuo piò bel fiore, anzi che di Orazio, che I
(
Scorta Sagra I cit.
I
) .
LETTERA
lo fcamblo, che fi Tuoi fart ordinariamente di quelli
due Piofcflbri, da quella pittura a fVtfco aliai fiimata,
rapprefentarte !a Vergine con diece Santi, ch^ fu
già una Maefta ridotta poi a Chiefa, un miglio fuori
,
1^0 LETTERA
Per quanto fofle Dotnenteo^ al dir di lui, firetm
amico » e ìnleparabìl compagno di Raffaello non ebbe ,
quella parte, fe
edere, ch’eglino non erradero in
età poncffe Orazio Cotto
fuppofero che in affai tenera
,
fi
con quanto
Domenico, e fod'e pofteriore a quelo, il
favotto di
noftro Sig. l^incenzto Tini non mi avelie
que* lumi che fu quello punto ei raccolfe la un
,
femmina di Orazio y
della quale parlò Do;;;<?«/Vopadre
quello nel fuo Tellamento del 1549 errò al
di )
Protocoì.j*
(1) Injltum. Rog, Jo, Matiae Senefi
y ,
i54 LETTERA
Maeft’o non avefle qui mai a venir meno Come voi .
il Gaiuffi ,
il Vincioli ,
ed altri , parlando delle
Accatmie di Perugia, e rammentando fra efle anche
queftaj dicono ,
che n è ignota la origine . Il Cnfpolti
bench in Cronaca M. S, ne rifenfca li
una fua
princiio all’ anno i 546. mentre era noftro Legato il
Card. >ifpo; nondimeno nella fua Perugia Augufta
nulla di ciò: nè ho io faputo ne’ pubblici Annali
ice
di qui tempi rilevarne la minima prova Pollò io .
Ohscuris nota ( i
)
.
In quanta
ftima e in quanto concetto poi folle
,
NONA. 25P
i 6o LETTERA
Certo, che lo ftipendio non era tale da invogliar
molto a un impiego, il quale, a tenor de’ capitoli,
portava feco delle brighe non tanto indifferenti: e
perciò io penfo che il SozJ un anno dopo lo rinunziafle :
,
concorrendovi
^i) Era fiata a lui data dalla Città nel 1561. in pre«
mio deir aver egli ricondotto l’acqua alla Fonte ( .•^«««/.
j<6i. /oA 48. /. ) j di che fi è parlato nella Lett, i. pag. 30,
^
LETTERA
concorrendovi pare il confenfo di Girolamo^ fratello
di dio l^hjcenzio che la riteneva allora a pigione(i).
,
(
PeJlini Par. III. pag. m. 333. ) . Una Statua a Paolo Ilf.
NONA..
a tutte le umane, e che fpeclalmente è afìai
cofe
frequente Accademie
alle e a quelle maffime dì
,
quella fu eifsituata .
(ij Errò il Pafcoli , quando nella vita del Martelli
fcrifie, che quelli mori prefio il 1600. Ne’ Libri Necrolo-
gici di quella Chiefa Parrocchiale di S. Croce di P. S. P.
ove ecrli aveva la fua Cafa, fi trova regiftrata la Tua morte
fiotto il di 30. Marzo del ir"' 30. , rnentre era in età di
circa anni 80. La fua moglie, che fiu Filena Paltroni , moà
tre anni dopo {ex d. Lib. Necrol. S Cruc. Jìgn. 1587. (3*
feq. fjl. 99. Macinara Avvilì di Perug. M:)S. imm. il. car.
99. e car. 2 ì 8. t. )
LETTERA
quel Convento (i), non volle deliberare fu di ciò
fenza il configlio' di tre Accademici del Difeuno, i
quali furono il Dottor Antinuro Battijii Cornelio Oddi *
^
NONA. %6$
VETVS . PERVSI^
DESIGN ATIONvM . ET MììTHEMATVM
.
ACADt.YI/\
EMPTIS
P. JE. ^DIBVS
RESTITVTA
FR. HER. DE FREGIO ET COLL. XVIR.
MDCXXXUX.
fel. & U
fol. P-- if’' Tumular. Xvìrali: i5* ex Annoi.
Xvir. ab an. 163». ufq. ai ;6?9. fol- 65. t. 143. ? Ò* *45.
(1) E^ì Annoi, cit. fol. 152.
(2) dnrA. Xn<ir> lóSi. fub die ^i. Moti /e/. 64. ^
NONA. 2 ùy
1 719. (2).
Con tutti quelli utiliflìmi provedinienti non riprefe
però r Accademia del Difegno un afpetto migliore
prima del 1754., eflendone Principe l’Abate Alefsandro
Baglioni , cui valore negli ftud) Architettonici
del
parlò già noflro Pafcoli (3), e molto più parlano
il
Xl. fol, I p. /,
LETTERA
Michelangelo lìelforti Abate Olivetano e con varie
,
Compofizioni poetiche degli altri Accademici le quali ,
onde
{i) Ea Rtg. Brev. XU
fol. /. r.
(2) Nel 1735. il di 26. di Marzo a richiella de’Mae-
ftri , e Scolari del Difegno, i Decenviri accordarono ai
medelimi di levare dalla Cava del Ceffo eiirtente in Mon-
temalbe quella quantità di eflb, che lor bifognava, per
formar alcune statuete , e modelli per ufo , e ornamento
della detta Accademia Armai. Xiiir. 1735. foh r. 39. )
(3) Virg> Airi cUt. Uh, III. ,v. 194.
,
NONA. ^69
P valorofi difcepoli.
Pofla la pubblica cura, e
il forte lliniolo della gloria
(QaiJ enim mfi vota fuperfunt ?) corrifpondere
anche
^''venire a quelli onorati
> principi; onde
la Perugina Accademia del
Difegno , che per 1’
antic Ita della origine
cede a poche il primato
,
u quella gloria, alla
- quale intefero di condurla
1 luoi primi
inllitatori, e fpecialmente quell’ Ornaio
Alfani f
*72 t E T T E R A
difpiacere, che ripenfiate ancor qualche volta alla
Patria. ben ordinati Portici, la Statua di Giulio
I
Enoc t che qui profefsò Belle Lettere nel 1442., banche gli
Scrittori che parlan di lui j non fieno dati di ciò infor-
,
NONA. a7$
Vodro ec.
IL FINE
5.77
I n D 1 C E
DE’ NOMI E PELLE COSE PRINCIPALI.
Baitilii
INDICE ^19
88, 92..
77, 121, 129. feg.
Bsnedaie Marco 270, Bonhnt Francefco 272. -,
Benozzo Gozzoli 66.67, Bonguglielmi Pietro 60.
Bentivogli Girolamo 203. Boninfegna Perug. Vefcovo
Berardi Carlo 174* ^ 75 - di Afcolt 272.
Berlinghieri Bonaventura
.— ^
Veneziano Ingegnere
da Lucca 15. 23,
Bernabei Arcangelo 139., Bonomo da Orta 22,
140,
Bontempi Andrea Card. 47 ^
Bernardi Giafeppe 84. Gefare 225,
Bernardino Ghiefa 16.72. ... Cappella di quefta fa-^
S. :
K miglia 42,
97. 98. 1 1
'280 ÌNDICE.
Bucci fam. 102. 103. Capranica Domen.Card.72.
Buffalmacco Buonamico * Carattoli Pietro 31.
42. 47. 255. Carletii Giufeppe 226.
Buglioni Benedetto 101. Carlo I. d’ Angiò 24- 25.
Buonarroti Michelangelo Carmelitani: loro antica
150. 172. 191. pittura 13.
Buondi Cola di Pietro 60. Caroti Orlino 231.
* Buoni
Marcantonio 260. Carrara Francefeo Cardi-
nale Emo 107.
c Cartolari fam. 84.
Gafa Caftalda 149.
* C^alindri Serafino 54. GaTaglia : ivi Chiefa di S.
Cambio Collegio . Sua
; Angelo 73.
Udienza 156. feg. 112. Gattello della Pieve a ora
197. 227. Tua Cappella Città , Patria di Pietro
161, 226. 227. fua Ma- Perug. 121. Ivi fua Cafa
tricola 58. 175. e fue pitture ‘76,
Cameno Gio. Francef. 169. 183. alni Pittori 232,
Camerino. Giovanni da . vedi Ciac, di Guglielmo .
vedi Beccati Cartel Rigone : ivi pitture
Camilla Lorenzo della 230. 7-. 242. feg.
Campane 116. 117. Caftiglione del Lago ; ivi
Campano Gio. Antonio 90. pitture 83. 84. 93.
Campo di Battaglia 20. Gataldi Vincenzio 214.
Capanne : ivi Podere di Pie- Calarti: Sala, o Armario
tro Perug. 177» di erti 55. 59. 74. 75.
Capitano del Popolo 34. Cattedrale vedi : S. Lorenzo.
feg.
248. * Celandro Santi di Apollo-
* -- nio del 147. 151.
Giulio 23S. feg. 260.
Cappella del Magirtrato 93. Cefi ivi pitture 239. 240,
:
Ciatti
V
i- N D / G E, aSi
77-
Garampi Giufeppe Card.
* Fiorenzo di Giuliano EiIìq, 16. }7*
e ... di Lorenzo 80. feg. 2io* * Garbi Antommaria 270»
* Gafparino di Antonio 104,
* —
di Barone Brwnacci 92* ... Milanefe 242,
Franco Sacchetti 47. ... Servadio 36.
* Giandomenico Pitt, 173.
Fratticciola Cordicefca , ivi
pittura * Giannicola Pitt. 83. 103.
47.
Friggèri Francefco : fuo i6i, 226* feg.
Mufeo 8. >16. Gin natta Perwg. fua Infti*
•». Gio. Antonio > Gover. d* tuzione 17. fua fabbrica
Alcoli 272. 10(5. fuoì Profeflbri Af-
Giotto
/
.
254 I ,N D I C E.
25. 38. 61. 62. 98. 108. Ifacco Bindi Perug. Vefco-
262 . vo d’ Àfcoli 272.
Grottefche del Bonfigli 142. Ifola Polvefe ivi Chiefa di
.
de’
286 / iV' D / C
— de’ Servi in P. B. 72» c del Piccinino 115.116^
106. Cappella degli
ivi Meniconi Gefare 264.
Oitra monta ai , vedi * Meo di Guido 43. 43.
Cappella Michelangeli Michelangelo
— della Valle 13. 222.
S. Mariano Cafteilo, ivi pit- Michelotti Biordo 64. 65.
tura 52. Milano. Suoi Prof. diDi-
* Mariano di Antonio 114. fegno , vedi Ambrogio
* — diEufterio 101. 198. feg. Giacomo
Marini Gaetano 95. Milizia Francefeo 160. 259.
* Marietti Carlo Spiridione Miniatori : loro Collegio
193. 269. 270. 19. 57.
Mariottini Fraocefeo 246. Miniature 57. 58. 237.
Mino da Fiefole 107.
Marlì antichi popoli d’ Af- Modeftini P. M* Giufeppe
coli,e de’ contorni 214. Maria 32.
Marlìgii Antonfelice Vefe. Monteluci Monaftero . ivi
di Perugia 166. pitture 235. 206. feg.
114.
— Baldaffarre 71. N
* — Bartolommeo 273,
* — Battirta71. 73 - INJatoire Carlo 270*
— Mattiolo Medico 71. 72. Nave di argento 170, 171.
chìietto 26. P
Niccolò IV. ftudia in Pe-
rugia l'J 2 .
2^S i N D I C É.
Ri doro
.
2 N 9 I C B. 28f
renz»
.
2 pO INDICE.
renzo 105. 2 <2. — Pietro . vedi Pietro Van-
—
lo S. Francefco 2^2. nucci .
Vie*
Sanpaolo LeB. Ord. Praedie.
ttc
Fr. Raymundus
Gen. S. Ojìcn Perustae.
i