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Settimanale di politica cultura economia

N. 23 • anno LXVIII • 12 giugno 2022 UCRAINA ELEZIONI IDEE


Domenica 3 euro L’Espresso + La Repubblica
In Italia abbinamento obbligatorio alla domenica.
Reportage dall’orrore Leadership centrodestra Sloterdijk: elogio del grigio,
Gli altri giorni solo L’Espresso 4 euro Il villaggio delle torture Meloni al sorpasso colore delle sfumature
Poste Italiane s.p.a.sped.in A.P.-D.L.353/03 (conv.in legge 27/02/04 n.46) art.1comma 1-DCB Roma - Austria - Belgio - Francia - Germania - Grecia - Lussemburgo - Portogallo - Principato di Monaco - Slovenia - Spagna € 5,50 - C.T. Sfr. 6,60 - Svizzera Sfr. 6,80 - Olanda € 5,90 - Inghilterra £ 4,70

Orgoglio e pregiudizi
È il mese del Pride. Cinquant’anni di lotte per libertà, spazi, visibilità.
Ma la strada dei diritti Lgbt è ancora molto lunga
Altan

12 giugno 2022 3
Sommario
numero 23 - 12 giugno 2022

86
38
34
Editoriale Le coppie che non piacciono a Salvini-Meloni
44
Lirio Abbate 11 Opinioni Rubriche
Altan 3 La parola 7
Prima Pagina Makkox 8 Taglio alto 19
Pride 2022. I luoghi dell’orgoglio Simone Alliva 12 Serra 27 L’incompetente 32
Io sono Edoardo, sarò gondoliere 20 Bookmarks 77
Gender for dummies. Il genere spiegato a fumetti Graphic novel 24 Valli 98
Ho visto cose 94
Giorgia in sorpasso Susanna Turco 28 #musica 94
Quel che manca all’Italia è una vera destra liberale Massimiliano Panarari 33 Scritti al buio 95
Un Capuano val bene la Lega Carlo Tecce 34 Noi e voi 96
Ucraina, il villaggio delle torture Lorenzo Tondo 38
“Combatto per mio marito ostaggio dei russi” colloquio con E. Kara-Murza di R. Amati 40 COPERTINA
L’alleato Xi non aiuta Putin Simone Pieranni 44 Illustrazione di
Biden d’Arabia Alberto Stabile 46 Irene Rinaldi
Bitcoin all’italiana Vittorio Malagutti 48
La cinese Binance e gli amici in Consob 50
L’azienda a conduzione familiare frena lo sviluppo Ugo Pagano 53
Mafia Spa si prende il Veneto Luana De Francisco e Antonio Fraschilla 54
4.300 arresti? Ora basta Paolo Biondani 57
Logge, riscatti, arsenali e inchieste dimenticate Andrea Tornago 58
Troppi reclusi con pena breve, il carcere non è la soluzione Mauro Palma 61

Idee
Cinquanta sfumature di grigio colloquio con Peter Sloterdijk di Stefano Vastano
Fotografo la vita per salvare la memoria colloquio con Ferdinando Scianna di Roberto Andò
Leggere Pavese ad Algeri
La guerra non fu una sola
Marta Bellingreri
Wlodek Goldkorn
64
70
74
79
64
Non faccio solo il cattivo colloquio con Tim Roth di Marco Consoli 80

Storie
Ritorno ai grani antichi nella bolla dei prezzi Alan David Scifo 82
La favela dei bambini ai confini dell’Europa Alissa Claire Collavo 86
Lipsi, il ballo della nomenklatura della Ddr Maurizio Di Fazio 90
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12 giugno 2022 5
La parola

meraviglia
Sostantivo derivato dal latino mirabilia, Solo chi sa rendersi conto della propria
ossia «cose ammirevoli», «cose che ignoranza è capace di meravigliarsi e
suscitano un’ammirazione stupita» (dal lanciarsi nella ricerca della sapienza. Sono
verbo mirari). Il senso della meraviglia concetti che superano le epoche, ma a volte si
appartiene dunque a ciò che osserviamo o rivelano particolarmente attuali. In tempi di
al modo in cui lo osserviamo? Sono le cose fatica, noia, immobilità, in tempi in cui si ha
meravigliose a suscitare la meraviglia o è lo l’impressione che il tempo lo si sta perdendo,
sguardo meravigliato e stupito a rendere le la consapevolezza della potenza della
cose che osserviamo meravigliose? In effetti meraviglia è salvifica. Tutto può trasformarsi
la domanda, per gli antichi che riflettevano se il nostro sguardo è capace di stupirsi e
sul concetto, sarebbe stata immediatamente guardare oltre alle apparenze, attraversando
scartata come superficiale e anche banale. ciò che abbiamo davanti agli occhi. E non
sono solo parole. Il Socrate platonico che
In un celebre brano del Teeteto di Platone, parla con Teeteto rappresenta un buon
il principale interlocutore di Socrate, esempio. Il ragazzo fisicamente non è stato
appunto Teeteto, di fronte a un problema ben dotato dalla natura: occhi sporgenti, naso
che gli pare insormontabile, dice di essere schiacciato. Ma non sono le forme casuali che
«straordinariamente meravigliato». Al riceviamo alla nascita a dire ciò che è bello,
che Socrate gli risponde: «Ma è tipico del tanto che Socrate, parlandogli, lo scopre,
filosofo un simile pathos, ossia l’essere sentenziando infine: «Bello tu sei, Teeteto. E
capace di meravigliarsi. Non c’è altro non come diceva Teodoro, brutto; perché chi
principio della filosofia se non questo: la bello parla è anche bello e buono».
meraviglia». Il veloce scambio di battute
divenne così noto che Aristotele, il Un buon viatico contro la chirurgia plastica
principale fra gli studenti dell’Accademia dei nostri tempi, ma soprattutto contro
platonica, lo riprese nella Metafisica per la noia in cui crediamo di essere caduti
raccontare l’origine della filosofia. irrimediabilmente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

MATTEO NUCCI

12 giugno 2022 7
Cronache da fuori

8 12 giugno 2022
Makkox

12 giugno 2022 9
Lirio Abbate Editoriale

Le coppie che non piacciono


alla coppia Salvini-Meloni

F
I vergognosi anno ancora rumore, a di-
stanza di tanti mesi, gli ap-
tersessuale) che attraversa tutta Italia.
L’obiettivo dei variopinti cortei che sfi-
applausi nell’aula plausi del Senato dopo il voto
che ha fermato la legge con-
lano nei centri storici da nord a sud è
sempre lo stesso, visto che si tratta di
del Senato per lo tro le discriminazioni e la una battaglia lunga ormai cinquant’an-
violenza di genere. Si può an- ni, creare un mondo in cui nessuno si
stop al Ddl Zan, cora ripetere, e non smetteremo di farlo, debba sentire escluso o discriminato
che sono fastidiosi perché rimbombano per il proprio modo di essere, di vivere
le violenze e le tuttora nella testa delle persone perbe- e di amare.
ne che sanno quanto è necessario che il
discriminazioni Ddl Zan diventi una norma, una legge Se si guarda ai diritti che ancora man-
quotidiane contro fondamentale, in quello che risulta il
Paese più arretrato nella lotta alla omo,
cano per colpa di una maggioranza par-
lamentare poco sensibile a questi temi,
le persone Lgbt. bi e transfobia. Quando mancano leggi e per puro caso lo sguardo va ai sondag-
che riconoscano diritti fondamentali è gi politici, allora un velo nero cala sui
L’Italia deve fare più frequente che si registrino episodi sogni e le speranze Lgbt. Perché Fratelli
di violenza e discriminazione. Sono i d’Italia con la sua Giorgia Meloni con-
ancora molta fatti, e questo non è più accettabile, per- quista punti, anche se ancora virtuali, e
ché l’Italia non può restare indietro an- questo può pregiudicare norme e leggi
strada per potersi che sul tema del pieno riconoscimento che possono portare ad avere un paese
dire un Paese civile. dei diritti Lgbt. migliore e accogliente. Soprattutto se
dovesse andare avanti la coppia Me-
Non sarà facile, Sono ancora tante le conquiste che
mancano, a cominciare dalla legge sulle
loni-Salvini. Anche se quando si parla
di coppie è sempre ben augurante. Ma
se vince la destra unioni civili, la genitorialità, l’omotran- loro hanno un’idea di un’Italia diversa,
sfobia (siamo l’unico Paese, fondatore come afferma Matteo Salvini. E questo
dell’Unione Europea, che non si è an- modo di intendere il Paese potrebbe ali-
cora dotato di una legge contro i cri- mentare quello che purtroppo spesso si
mini d’odio), superamento della legge registra nelle città: la discriminazione.
164/1982 sul cambio di sesso, introdu- E non possiamo permettercelo. La ver-
cendo un procedimento più agile e velo- gognosa notizia arriva da Napoli, dove
ce rispetto all’attuale. è stato negato l’affitto di una casa a ra-
gazze lesbiche. Una segnalazione arri-
In occasione della Giornata internazio- vata ad Antinoo Arcigay Napoli. E così
nale contro l’omofobia, la bifobia e la ancora accade che non si affitti un’ap-
transfobia, che si è celebrata lo scorso partamento perché la proprietà vuole
mese, abbiamo conosciuto i dati che solo studenti “puliti” e “referenziati”,
mostrano una realtà fatta di maltratta- ma soprattutto “eterosessuali”.
menti e violenze in famiglia che aumen-
tano. È una storia assurda che ci fa compren-
Illustrazione: Ivan Canu

dere quanto ancora abbiamo bisogno di


Siamo nel mese in cui parte l’Onda sostenere battaglie culturali e sociali
Pride che raccoglie le manifestazioni per far riconoscere le libertà civili. Per
promosse dal movimento Lgbt (Lesbi- un Paese civile. Q
co, Gay, Bisessuale, Transessuale, In- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 11
Il mese del Pride

I LUOGHI
DELL’ORGOGLIO
DAL F.U.O.R.I AL CASSERO
DI BOLOGNA 40 ANNI FA.
DALLA RIVOLTA ROMANA
AL DIRITTO ALLA VISIBILITÀ.
COSÌ IL MOVIMENTO LGBT
HA CONQUISTATO UNA CASA
E LA LUCE DEL SOLE
DI SIMONE ALLIVA
ILLUSTRAZIONE DI IRENE RINALDI

12 12 giugno 2022
Prima Pagina
Il mese del Pride

S
e ti battezzano come disfori-
ca è chiaro che disforica-
mente ti costruisci, se ti defi-
niscono patologica è chiaro
che, come malata, ti muovi,
se ti considerano criminale,
depravata, degenerata non
potevamo essere sante, tan-
tomeno diventarlo». Le parole di Porpora
Marcasciano, attivista storica del movimen-
to italiano e presidente del Mit (Movimento
identità trans), fanno durare a rallentatore
l’ultimo fotogramma del mondo prima.
Molto prima delle serie tv friendly su
Netflix, degli arcobaleni nelle strade e nei ne-
gozi che celebrano il mese dell’orgoglio. Mol-
to prima delle discussioni in Parlamento,
della partecipazione dei quotidiani nazionali
ai Pride cittadini. Un mondo in cui le persone
Lgbt non avevano un posto. Costrette a ritro-
varsi nei luoghi a loro concessi: bagni pubbli-
ci, cinema, parchi. Nella semioscurità. Sap-
piamo che il movimento per i diritti delle
persone Lgbt ha fatto passi da gigante negli

DOPO “L’OMOCIDIO” DI SALVATORE colto il primo centro italiano Lgbt sorto in un


edificio monumentale concesso dal Comune
PAPPALARDO MASSACRATO IN UN PARCO nel 1982. La storia del Cassero nasce grazie a
un esule gay cileno, in fuga dal regime di Pi-
DELLA CAPITALE, LA COMUNITÀ GAY nochet, Samuel Pinto alias Lola Punales che
fonda nel 1977 il “Collettivo frocialista”. Un
DIEDE VITA AL CIRCOLO INTITOLATO anno dopo cambia nome in “Circolo 28 Giu-
gno”, data di inizio dei moti di Stonewall.
ALLA MEMORIA DI MARIO MIELI «C’erano con noi un collettivo lesbico, il Tia-
so, le cui esponenti più attive erano Luky
ultimi 50 anni - dalla nascita del F.u.o.r.i, pri- Massa, allora giovanissima, e la sua compa-
mo movimento omosessuale italiano nel gna Nadia Magrini. Le donne transgender
1971. Certamente non ha raggiunto ancora come Valérie Taccarelli e la Robertina e molti
tutti gli obiettivi, deve ancora assicurarsi la e molte altre». Lo ricorda Beppe Ramina,
piena parità, soprattutto in Italia, ma l’avan- giornalista, ex dirigente di Lotta Continua e
zata del progresso è stata senza precedenti co-fondatore del Cassero: «Pinto andò in
nella storia dei movimenti per la giustizia Svezia e a Stoccolma, ebbe modo di osserva-
sociale. Quello che sfugge è la conquista de- re l’organizzazione gay locale che gestiva un
gli spazi pubblici da parte della comunità grande edificio e, oltre all’attività politica, c’e-
arcobaleno. Come, quando e perché gli omo- rano una libreria, un bar, un ristorante, si te-
sessuali sono usciti in pubblico per dire: noi nevano incontri culturali, si ballava». Lì l’illu-
esistiamo. È stata una battaglia portata minazione: una sede dove
avanti sempre in solitudine contro società, far incontrare gli attivisti
politica, istituzioni. La consapevolezza che il non basta più, serve un luo-
luogo più sicuro sia una piazza, che è lì, nella go che possa essere la casa
folla sotto la luce del sole che le identità tor- di gay, lesbiche, transessua-
nano coscienza e diventano lotta, il movi- li. «Fu una battaglia lunga
mento Lgbt l’ha conquistata a poco a poco. due anni. La sede venne
È un viaggio, questo, che parte da Bologna. Simone Alliva promessa dal sindaco Zan-
Giornalista
La città arcobaleno per eccellenza che ha ac- gheri durante un incontro

14 12 giugno 2022
Prima Pagina

avvenuto il 28 giugno del 1980. A un certo menti: nel sindacato, nelle sezioni di partito, Partecipanti al Pride
punto venne individuata in Porta Saragozza, in luoghi di vita quotidiana». Oggi il Cassero Vesuvio 2022
ma la Curia si oppose con toni duri in quanto celebra 40 anni.
sul voltone c’è una lapide che la dedica alla Mentre spegne 20 candeline il suo prodotto
Madonna di San Luca, protettrice della città. più riuscito: Gender Bender Festival, bollato
La destinazione fu incerta fino all’ultimo nel 2006 dalla Curia di Bologna come «inva-
giorno. Decisive furono le 10.000 firme rac- sione barbarica che oltraggia la fede e la ra-
colte tra la cittadinanza, con prima firmata- gione dei bolognesi». Capofila di un progetto
ria Virginia, la mamma di Francesco Lorusso europeo finanziato con oltre un milione e 200
(lo studente di Lotta Continua ucciso dai ca- mila euro, è una giostra di eventi spettacolari,
rabinieri durante gli scontri del ’77, ndr), la legati alla danza e alle arti performative che
presa di posizione delle donne nei partiti, la da due decenni indagano le questioni di ge-
spinta degli intellettuali, tra tutti ricordo Ro- nere e di identità. Per l’importanza dei temi e
berto Roversi, e quella dell’allora segretario la qualità delle proposte ha il sostegno del
della federazione del Pci Renzo Imbeni». Una Comune di Bologna, della Regione Emi-
richiesta di visibilità che reclamava il diritto lia-Romagna e del Mibact. Gender Bender è
della città ad arricchirsi e a riflettere su sé uno specchio che funziona da macchina del
stessa attraverso dibattiti, rassegne cinema- tempo: guardi dentro e ti vedi fra dieci anni,
tografiche, letterarie, spettacoli a tema Lgbt. forse meno. Come racconta Daniele Del Poz-
Il Cassero nacque nel 1982. «Non è esagerato zo, storico curatore della rassegna che sta
affermare che tutta Bologna venne coinvolta preparando la nuova edizione prevista dal 9
da questa discussione che verteva su un te- al 22 settembre: «Un tempo le rassegne tea-
ma che era stato nascosto o denigrato fino ad trali, cinematografiche e artistiche a temati-
allora: la libertà di scegliere come e con chi ca Lgbt avevano uno scopo comunitario che
esprimere la propria sessualità e il proprio puntava a ritrovarsi e riconoscersi. Gender
universo relazionale. Le donne, soprattutto, e Bender sfonda la parete in cui ci si riconosce
Foto: Manuel Dorati

i protagonisti e le protagoniste della cultura tra pari e apre al dialogo con pezzi della so-
furono in prima fila e ne fecero un tema pro- cietà apparentemente molto distanti».
prio. Ma altrettanto accadde in ambiti appa- Per capire meglio come ha rivoluzionato il
rentemente impermeabili a questi ragiona- nostro Paese la presenza della comunità

12 giugno 2022 15
Il mese del Pride

LE CONQUISTE CHE MANCANO


MATRIMONIO EGUALITARIO
La legge sulle unioni civili, per il mo-
vimento Lgbt, non rispetta ancora
oggi il principio di piena eguaglianza
nell’accesso al matrimonio e alle tutele
accordate dal diritto di famiglia. Oggi
le coppie omosessuali accedono al ma-
trimonio in 29 stati. Non in Italia che
riserva a gay e lesbiche solo le unioni
civili, un istituto con meno diritti del
matrimonio.

GENITORIALITÀ
Il movimento Lgbt chiede la piena equi-
parazione di tutte le famiglie attraverso
il riconoscimento della responsabilità
genitoriale alla nascita e la riforma del-
la legge sulle adozioni, aperte anche
alle coppie conviventi e alle persone
singole, indipendentemente dal loro
orientamento sessuale. Tra le richieste
anche l’accesso alla genitorialità, in Il Vesuvio Pride di Lgbt «in pubblico», bisogna entrare nel
tutte le sue forme. Torre Annunziata, Circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli”
tenuto il 4 giugno di Roma. Racchiuso tra le mura gialle del
OMOTRANSFOBIA 2022, e organizzato quartiere di Basilica di San Paolo. Attraversa-
Siamo l’unico Paese, fondatore dell’U- dall’Associazione “Pride re le scalinate arcobaleno e mettersi in ascol-
nione Europea, che non si è ancora Vesuvio Rainbow” to dei suoi fondatori a un anno dai 40 anni
dotato di una legge contro i crimini dalla sua costituzione.
d’odio. La legge dovrebbe prevedere: Nato nel 1983 dalla fusione di due organiz-
un’offerta formativa delle scuole di zazioni romane, “F.u.o.r.i” e “Collettivo Narci-
ogni ordine e grado per contrastare il so” è stato il punto di riferimento per genera-
bullismo omotransfobico, la condanna zioni. «Esistevano già dei gruppi gay a Roma
delle terapie di conversione dell’omo- che facevano impegno politico per “Libera-
sessualità, un adeguamento del diritto zione Omosessuale”», ricorda Andrea Pini,
penale al reato d’odio omotransfobico. insegnante in pensione, storico attivista dal
1978, tra i fondatori del Circolo Mario Mieli,
RIFORMA DELLA LEGGE 164 terzo presidente tra il 1989 e il 1993. «Il circo-
Superamento della legge 164/1982 lo nasce dal sentimento di rabbia dopo l’en-
sul cambio di sesso. Introducendo un nesimo “omocidio”. Salvatore Pappalardo, un
procedimento più agile e veloce ri- operaio di origini siciliane venne massacrato
spetto all’attuale, che garantisca pie- nel parco di Monte Caprino, dove nella notte
namente l’autodeterminazione delle i gay si ritrovavano». È il momento in cui tut-
persone transgender, non binarie e to cambia. Quella notte porta la comunità
gender non conforming. Attualmente gay romana a unirsi, organizzare una mani-
le procedure previste dalla legge per festazione, poi a incontrare il sindaco Ugo
la rettifica anagrafica sono lunghe e Vetere, tra i temi: la mancanza di luoghi di
dispendiose, prevedono una causa in aggregazione sicura, una carente tutela giu-
tribunale e gravosi prerequisiti che li- ridica, la totale sfiducia nelle forze dell’ordi-
mitano l’auto-determinazione e i diritti ne. «Da lì le prime riunioni, Nel frattempo,
umani della persona. nel marzo del 1983 si era suicidato Mario
Mieli, molto amato per il suo “Elementi di

16 12 giugno 2022
Prima Pagina

Critica Omosessuale”, una sorta di bibbia per


noi giovani gay guerriglieri così il Circolo de- L’AIDS IMPOSE NUOVE SFIDE CONTRO
cise di prendere il suo nome».
Il Circolo, come lo chiama Pini, non aveva STIGMA E PREGIUDIZI ALIMENTATI
ancora un posto. «Occupavamo spazi con-
cessi da piccoli partiti ma volevamo uscire in
DA CHIESA, ISTITUZIONI E MEDIA:
pubblico. Gli omosessuali si erano sempre LA COLLABORAZIONE CON LO SPALLANZANI
incontrati al buio, vivevano una doppia vita.
Per la prima volta volevamo raccontarci con MA ANCHE MUCCASSASSINA
la nostra voce. Tutto era iniziato nel 1971 con
il F.u.o.r.i, passando per Bologna nel 1982 con da combattere erano lo stigma e il pregiudi-
il Cassero e noi a Roma volevamo riprendere zio alimentati da Chiesa, istituzioni e media.
questa esperienza». Non fu facile. Arrivò la Siamo stati in grado di metter su gruppo di
pandemia dell’Aids: «Una tragedia che però psicologici e il primo servizio di assistenza
non bloccò la nostra testimonianza pubbli- domiciliare dei malati di Aids. Con il diretti-
ca, la moltiplicò. Certo, le nostre rivendica- vo del Mieli e Vanni Piccolo, all’epoca presi-
zioni erano cambiate e fummo costretti a dente, ci mettemmo a fare quello che avreb-
rimboccarci le maniche di fronte a nuove be dovuto fare lo Stato».
paure, stigma e un ministro non degno della Ma non solo lotta all’Aids: rassegne cine-
Repubblica come Carlo Donat-Cattin, “l’Aids matografiche, teatrali, dibattitti, gruppo di
ce l’ha chi se lo va a cercare”, diceva. Ci con- ascolto per tutte le identità, lotta all’omo-
tattò l’Istituto Spallanzani, collaborammo transfobia, politica. A trainare il tutto una
con allora giovani ricercatori come Giovanni serata come Muccassassina, spesso parago-
Rezza e Giuseppe Ippolito. Avviamo i primi nata dai quotidiani dell’epoca allo Studio 54
test anonimi e trasformammo il circolo in di New York, anticipatore di tendenze e luo-
uno studio medico. Fu terribile. I nostri ami- go di frastuono e di euforia. «Muccassassina
Foto: Manuel Dorati

ci, i nostri amanti ci morivano accanto nel è stata un momento di comunità vero - ri-
silenzio della società e della politica. Così ini- corda Deborah Di Cave, presidente del Cir-
ziammo a lavorare sulla prevenzione, senza colo Mario Mieli nel 1994 - Fare una festa
rinunciare all’idea della liberazione sessuale: con diverse migliaia di persone, stop-

12 giugno 2022 17
Il mese del Pride

La bandiera arcobaleno pando la musica per lanciare messaggi tro la comunità arcobaleno e viceversa. Non
al Vesuvio Pride. importantissimi con tutto il personale vo- sono i soli. Negli anni si sono imposti: “Im-
A destra, serata lontario è qualcosa che salda la comunità. maginaria”, il primo festival internazionale
"Muccassassina" al Era la nostra piccola San Francisco». Diret- di cinema a tematica lesbica e femminista in
Qube Club. Nell’altra trice artistica per molti anni fu Vladimir Lu- Italia. “Divergenti”, unico festival cinemato-
pagina, una foto storica xuria: «Una discoteca Lgbt è diversa da grafico in Italia dedicato al tema dell’identità
deI Cassero di Porta
quella eterosessuale - racconta - per noi di genere. Ed è in arrivo per la prima volta al
Saragozza a Bologna,
assegnato all’Arci Gay
non è solo un luogo di divertimento ma di sud “Sherocco” il festival Queer che dal 23 al
dall’allora sindaco libertà, dove è possibile fare cose che il 26 giugno soffierà sulla Puglia, a Ostuni, con
Renato Zangheri mondo fuori disprezzerebbe. A Mucca ho ospiti nazionali ed internazionali mostre, la-
cominciato le prime settimane come “porti- boratori, dibattiti. «Noi abbiamo occupato
naia”, come dico io invece di door selector. gli spazi pubblici - sottolinea Porpora Marca-
Eravamo io e la Karl Du Pigné, addobbate sciano che oggi siede nel consiglio comunale
come du’ alberi de Natale. Avevamo il com- di Bologna - l’ultimo è questo da dove le par-
pito di non fare entrare i malintenzionati». lo. Tra gli spazi non possiamo non ricordare
La serata diventò il simbolo di una comuni- il Mit a Bologna, un luogo fisico, punto di ri-
tà che prendeva spazio e influenzava musi- ferimento per le persone trans, attraversato
ca, arte, spettacoli, moda. «Ricordo che L’E- da 1.250 persone all’anno. Occupiamo e la-
spresso titolò: “L’effetto Muccassassina”. In- sciamo ogni giorno delle impronte. Usciamo
terrompevano la musica all’una e trenta. fuori, calpestiamo con i nostri tacchi questa
Prima dello spettacolo si annunciavano al- terra franosa culturalmente e politicamente
cune manifestazioni, si commentavano al- per dire “noi esistiamo”. Uso la metafora dei
cuni fatti di cronaca. Mucca era frequentata tacchi perché sono stati quelli scagliati con-
anche da talent scout e celebrità come Da- tro la polizia da Marsha P. Johnson o Sylvia
vid La Chapelle, Franca Rame, le Spice Girls, Rivera, due donne trans, a dare inizio alla li-
Franca Valeri, Grace Jones. La serata era e berazione Lgbt mondiale. E non si sono an-
resta unica nel suo genere». cora posati. A distanza di 50 anni continuano
Cassero di Bologna, Mario Mieli di Roma, a vibrare liberi su chi vorrebbe toglierceli, ri-
Gender Bender, Muccassassina i presidi spedirci nelle carceri e nei manicomi». Q
dell’orgoglio che hanno portato l’Italia den- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

18 12 giugno 2022
Prima Pagina

L’ONDA ARCOBALENO
Giugno è considerato in tutto il mondo
il mese dell’orgoglio Lgbt: il 28 si
ricorda la rivolta allo Stonewall Inn
di New York, che nel 1969 diede vita
al movimento arcobaleno. In Italia
sono 48 le grandi manifestazioni che
prendono il nome di Onda Pride. Dopo
il 9 aprile a Sanremo e il 4 giugno a
Bergamo, Cremona, Cuneo, Monza,
Pavia e Torre Annunziata. L’11 si è
scesi in piazza a Dolo, Genova, Roma.
Il 12 a Novara. L’Italia dei diritti
adesso si ritroverà il 18 con i Pride
di Lecco, Parma, Pesaro, Torino,
Varese, Livorno. Il 25 ad Albano Lazio,
Aversa, Bologna, La Spezia, Favignana,
Perugia, Ragusa, Teramo, mentre
il 26 ci sarà il Pride ad Alcamo. Il
calendario di luglio si apre il 2 con
Bari, Catania, Napoli, Milano, Sassari.
Si prosegue il 3 con il Padova Pride
e il 9 con Brescia, Como, Viterbo e
SPEGNE 20 CANDELINE GENDER BENDER, Palermo. Tappa successiva il 16 luglio
UNA RASSEGNA CHE APRE AL DIALOGO ad Asti, Lecce, Siracusa, Verona. Il 23
luglio si manifesterà ad Alessandria,
CON PEZZI DELLA SOCIETÀ IN APPARENZA Messina e Salerno, mentre il 30 luglio
a Mercogliano Irpinia, Reggio Calabria
DISTANTI. “UNA MACCHINA DEL TEMPO e Rimini. Chiuderà l’Onda Pride Aosta
il 24 settembre.
PER VEDERE COME SAREMO”
TAGLIO ALTO MAURO BIANI
Foto: Manuel Dorati, Zizola/Noor/ Luz, Archivio Studio FN Paolo Ferrari

12 giugno 2022 19
Il mese del Pride / La transizione

IO SONO EDOARDO
SARÒ GONDOLIERE
DI SIMONE ALLIVA FOTO DI CLARA VANNUCCI

L
a vita di Edoardo Beniamin a soli
22 anni può essere paragonata al
vogare dei gondolieri che nella
sua Venezia, con mani salde,
equilibrio e forza scivolano
sull’acqua dei canali. Una traver-
sata dentro i generi. A 16 anni lascia il suo
ragazzo e si innamora di Claudia. Edoardo, a
cui era stato assegnato il genere femminile
alla nascita, per breve tempo inizia a identi-
ficarsi come ragazza lesbica fino all’arrivo di
una nuova consapevolezza: «Grazie a Clau-
dia ho capito. Eravamo tornati da una gita
con la scuola. Parlavamo molto, le rivelavo i
miei dubbi, le mie paure, i miei segreti. Chie-
devo: anche tu non vuoi mai spogliarti? An-

ALLA NASCITA GLI HANNO ASSEGNATO ca, all’università La Sapienza di Roma: «Per
un insieme molto complesso di fattori (bio-
IL GENERE FEMMINILE. A 16 ANNI LASCIA logici, psicologici e sociali), il genere perce-
pito non corrisponde al sesso biologico, per
IL FIDANZATO E SCEGLIE CLAUDIA. cui si parla, usando la terminologia dell’ulti-
ma edizione dell’Icd - il manuale dell’Orga-
“GRAZIE A LEI HO CAPITO. C’È SEMPRE nizzazione mondiale della Sanità - di incon-
gruenza di genere e di identità transgender.
QUALCUNO DISPOSTO AD ACCETTARTI” Tali condizioni, considerate un tempo pato-
logiche (come del resto anche l’omosessuali-
che tu non vuoi mai guardarti allo specchio? tà), oggi, dopo anni di ricerche, sono ricono-
Anche tu in doccia non guardi mai in basso? sciute come normali varianti identitarie, che
Sono state conversazioni molto profonde, non vanno interpretate come disturbi men-
scendevano nell’anima. Intrecciavamo i no- tali. Se presentano aspetti psicopatologici,
stri vissuti, i nostri racconti di infanzia. Lei essi sono dovuti nella maggior parte dei casi
mi ha fatto ragionare sul fatto che potessi a un senso di sofferenza (o disforia) legata al
soffrire di incongruenza di genere». corpo (che si sente non corrispondere a una
Succede. Come spiega Guido Giovanardi, percezione profonda) e alle esperienze di di-
psicoterapeuta, dottore di ricerca presso il scriminazione e stigma che le persone tran-
dipartimento di Psicologia dinamica e clini- sgender subiscono fin da piccole. Le ricer-

20 12 giugno 2022
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che longitudinali hanno infatti dimostrato codificare il mio essere. Poi nel 2018 ho ini- Edoardo a Venezia con
che i percorsi di transizione sociale (ovvero ziato a informarmi, ma soprattutto ho cono- il suo amico gondoliere
l’assunzione di un nome e pronomi, o la scel- sciuto la comunità transgender. Ho fatto Nicolò
ta degli abiti, legate al genere percepito e amicizia con Ethan, un ragazzo trans che mi
non al sesso biologico), o di terapia ormona- ha chiesto come volessi essere chiamato, per
le e riassegnazione medico-chirurgica, de- la prima volta. Risposi senza esitare: “Edoar-
terminano un netto miglioramento del be- do”, “Ok, Edo”. Così, tranquillamente. Ho
nessere psicologico e una significativa dimi- provato una sensazione di benessere, di pa-
nuzione della sofferenza individuale». ce con me stesso finalmente».
Per diminuire quella sensazione di inade- Claudia, Ethan. Gli incontri che cambiano la
guatezza e sofferenza, Edoardo inizia un vita. Il moto ondoso che avvicina Edoardo
viaggio che parte dal linguaggio che, come all’approdo: «Quando ero piccolo ricordo
sempre, porta alla luce quello che non vo- che dicevo spesso a mia madre che volevo i
gliamo vedere: «Non sapevo nulla della co- vestiti da maschietto. Amavo giocare con i
munità trans. Quando la mia ragazza cerca- bambini. Ma poi ho lasciato che tutto il mio
va di farmi conoscere questo mondo scono- essere affondasse. Ho smesso di ascoltarmi.
sciuto le rispondevo: non voglio essere un È stata Claudia la chiave di tutto. Lei mi ha
uomo a metà. In maniera inconscia avevo aiutato». Vestiti, giochi, colori. Cosa vuol di-
assimilato la mentalità transfobica dei miei re la mascolinità per un uomo trans. «È un
parenti che non avevano gli strumenti per concetto che ho maturato nel tempo. Pri-

12 giugno 2022 21
Il mese del Pride / La transizione

Edoardo nella sua ma non sapevo neanche come esserlo. sai che non si torna indietro. Il rapporto
casa. In alto, subito Come si fa ad “essere maschi”? Finivo per con lui è sempre stato abbastanza altalenan-
dopo l’intervento copiare gli stereotipi del maschio. Adesso te. Un mese ci parliamo e uno no, non si può
per la creazione del sono semplicemente me stesso. Ho capito nominare la questione transgender. I miei
torace. A destra, allo
che non esiste un modo unico per abitare il sono separati e adesso stanno divorziando.
specchio con i tatuaggi
che raccontano la sua
genere. Sono un maschio anche se mi piace Mia madre si rivolge a me chiamandomi
storia. Uno ha impressa portare lo smalto. Inizialmente era lo sguar- Edoardo, mio padre mi include con mia so-
la frase della madre: do degli altri a condizionarmi: ma se sei un rella più piccola e dice: le mie figlie. È qual-
“Ti ho fatto nascere due maschio perché metti lo smalto? Mi ripren- cosa che mi provoca rabbia e fastidio, certa-
volte”. Nella pagina devano. E adesso mi sono liberato da queste mente, ma che non lascia poco dolore. Non
accanto, al centro di gabbie di stereotipi. Bisogna farlo per essere c’è rispetto e non c’è ascolto. Per fortuna ho
piazza San Marco veramente se stessi». degli amici meravigliosi che mi hanno da su-
Figlio di un gondoliere, l’approdo lo ha por- bito accettato».
tato a lasciarsi alle spalle alcuni legami fami- Il sogno di Edo è quello di seguire le orme del
liari e coltivarne nuovi: «Mio padre mi accet- padre. Vogare nei canali, trasportando i turi-
tava come ragazza a cui piacciono le ragaz- sti alla scoperta della bellezza della Serenis-
ze, mia madre no. Quando ho fatto co- sima. L’associazione Gondolieri di Venezia
ming out come ragazzo trans la situazione è conta 433 licenze, cinque di queste sono
cambiata, mia madre mi ha accettato subito, concesse a donne. Più che un sogno quello di
mentre mio padre continuava a ripetermi: Edo è un progetto che lo renderebbe il primo

22 12 giugno 2022
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tà quanto me», scherza. La sua è una storia,


spiega Edoardo stesso, che racconta la diffi-
coltà a rimanere soli con sé, a guardarsi, a
specchiarsi nel silenzio e ad ascoltarsi, final-
mente, e poi dialogare con genitori, amici e
compagne: «L’Italia è proprio come mio pa-
dre. Gli spieghi le cose e si gira dall’altra par-
te. Eppure, quando mi dicono che sbaglio
qualcosa, cerco di capire, mi metto in discus-
sione. Molte persone fanno fatica a farlo. So-
prattutto per quanto riguarda la questione
trans, non capiscono. Siamo nel mese del
Pride, vorrei che le nuove generazioni potes-
sero fare questo: ascoltarsi di più. Io non mi
sono mai ascoltato anche quando mi sono
scoperto. Mi sono fatto male da solo tantissi-

gondoliere transgender: «Ho frequentato l’I-


stituto turistico, conosco le lingue e prima “PRIMA FINIVO PER COPIARE GLI
della pandemia facevo la guida. Ho tutte le
carte in regola per diventare gondoliere. I fi-
STEREOTIPI DEL MASCHIO. ADESSO MI
gli dei gondolieri, appena usciti da scuola,
iniziano con il papà. Io con la mia situazio-
SONO LIBERATO DA QUESTE GABBIE: SONO
ne, diciamo che non ho potuto farlo. Mio SEMPLICEMENTE ME STESSO. E MI PIACE
papà non se lo aspettava di avere un figlio e
quindi adesso devo mettermi sotto iniziare a ANCHE PORTARE LO SMALTO”
vogare bene. Frequentare di più l’ambiente
dei gondolieri che sì, lo so, può essere un am- me volte. Invece ascoltarsi è la cosa più im-
biente abbastanza machista ma io resto il portante. So che è difficile parlarne con qual-
figlio di Paolo il gondoliere, vengo accettato. cuno, spesso ho pensato: non mi accetterà
Alla fine, Venezia accetta tutti». mai nessuno. E poi invece qualcuno c’è sem-
Edoardo parla dalla sua stanza dopo aver su- pre. Quando volevo buttarmi giù bastava po-
bito l’operazione di creazione del torace ma- co, bastava che le persone iniziassero usare i
schile, dolorante ma sorridente: «Oggi sono pronomi giusti. Anche solo questo. Condivi-
felice. Per la mia vita, per la mia ragazza. Fos- dere questa traversata insieme è davvero la
se per me la sposerei domani. A Venezia, na- cosa più bella e più importante» Q
turalmente. Anche se lei non ama questa cit- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 23
Il mese del Pride / Graphic novel

GENDER FOR DUMMIES


IL GENERE SPIEGATO A FUMETTI
Un manuale in uscita esplora le relazioni. E rende accessibile un’idea complessa

GENDER.VIAGGIO
DENTRO UNA PAROLA
Esistono le femminilità
tossiche? Cos’è la
mascolinità di ritorno?
Perché i bagni pubblici
sono una questione
politica? Il genere è
connesso a ogni aspetto
della vita, anche se non
per tutti sono chiari i suoi
significati. Legati alla storia,
alla cultura, ai sistemi di
potere e a come ciascuno
li vive.
"Gender, una storia per
immagini” è un percorso
dentro le concezioni
di genere e le loro
evoluzioni nello spazio e
nel tempo, per rendere
accessibile un concetto
complesso, ridurre le
disuguaglianze, contrastare
discriminazioni e violenze.
Dalle idee sulla mascolinità
e la femminilità, all’esame
dei generi non binari, trans
e fluidi, fino all’analisi
dell’intersezione delle
esperienze di genere con
razza, sessualità, età. Meg-
John Barker e Jules Scheele
esplorano la realtà, ancora
piena di contraddizioni, per
affrontare il genere in modo
più inclusivo e costruttivo.
E dissolvere le tensioni
che ancora dividono le
comunità. In uscita il 20
giugno per Fandango
Libri (trad. R. Brancato,
L. Entilli, A. Castro).
Chiara Sgreccia

24 12 giugno 2022
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12 giugno 2022 25
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Satira Preventiva Michele Serra

Va ora in onda:
Stasera Isis
Un talk show dove sarà possibile ascoltare le ragioni dei terroristi islamici.
Grazie alla tecnologia si potranno invitare anche Gengis Khan e Caino

L
a coraggiosa e sfortuna- diffondendo informazioni false tra condicio, un giornalista tartaro che
ta missione di Massimo gli ospiti delle trattorie e cercando spiegherà le ragioni dell’Orda d’oro.
Giletti a Mosca, culmina- di aizzare le guardie svizzere contro E che dire della possibilità di avere
ta nel tentativo, fallito, la religione cattolica. in studio Caligola, Landru e addirit-
di fare incontrare Putin tura Caino, ovviamente dando an-
e Povia, apre nuove prospettive a Stasera Isis Perché decapitare gli che ad Abele diritto di replica?
un genere invecchiato come il talk infedeli? Finalmente sarà possibile
show. Grazie a Giletti nasce il talk ascoltare in diretta le regioni dell’I- Pentagone! È il talk-show nel cuo-
show d’avventura, che appassiona il sis, di Al Qaeda e altre organizzazio- re del Pentagono. Essendo vietato
pubblico perché mette a repentaglio ni radicali fin qui discriminate dal l’ingresso, il conduttore, la troupe e
non solo la reputazione (come il talk Pensiero Unico. In una caverna af- gli ospiti devono entrare fingendosi
show classico), ma anche la vita del ghana, con il caratteristico rimbom- manutentori della macchina del caf-
conduttore e degli ospiti. Ecco che bo sonoro che restituisce al pubbli- fè. Una volta dentro, potranno porre
cosa prevedono i palinsesti per la co di casa la suggestione del luogo, domande a bruciapelo ai generali
prossima stagione. il famoso Sceicco Mascherato, ricer- e agli ingegneri nucleari che si al-
cato dalle polizie di tutto il mondo, ternano nella stanza del caffè. Uno
Giletti: il ritorno Dopo il match risponderà alle domande dei giorna- stratagemma a fin di bene che sarà
di andata sulla Piazza Rossa, ecco listi ospiti venuti dall’Italia, che sa- sicuramente bene accetto nel Paese
quello di ritorno, nella suggestiva ranno sette all’andata, tre al ritorno. faro della democrazia e della libertà
cornice del Colosseo. Molto diffi- di parola. L’applicazione della legge
cile che Giletti possa recuperare il Revival Talk Grazie al metaverso e marziale potrebbe dunque riguarda-
risultato catastrofico dell’andata, agli avatar, ormai è possibile anda- re solo il conduttore e gli ospiti, non
ma l’importante è provarci. La de- re a ritroso nel tempo e organizzare la troupe, che potrà tornare in Italia.
legazione russa sarà guidata dalla un talk show nel bunker di Hitler, lui
ormai popolarissima Maria Zacha- presente, per sottoporlo a incalzanti Il latitante Chi non vorrebbe inter-
rova, in arte Dominatrix, in com- domande sullo sterminio degli ebrei, vistare Matteo Messina Denaro? Ora
pleto di lattice nero. Un mito per la l’incendio del Reichstag, l’invasione sarà possibile farlo in un nuovo talk
comunità sadomaso mondiale. Con della Polonia e altri episodi della vita show trasmesso direttamente dal
lei un centinaio di medici, colonnel- politica del tempo. Una sessuologa suo covo segreto. Ospiti e condut-
li, pope, domatori del Circo di Mo- lo interrogherà sulla sua relazione tore dovranno farsi trovare in una
sca, ipnotizzatori, una coppia di orsi con Eva Braun. Si dice che Hitler mal piazza di Roma bendati. Saranno
bianchi non ammaestrati e anche sopporti le interruzioni pubblicita- prelevati e trasportati nel sottofon-
una dozzina di spie professionali, rie, la regia ovvierà sovrapponen- do di un pullman fino alla località
queste ultime le sole non comprese dole agli interventi degli altri ospiti. segreta, Palermo, nella quale il boss
nella lista del Copasir che indaga Oppure ci si potrà ritrovare sotto la dei boss trascorre la sua latitanza.
Illustrazione: Ivan Canu

sulle spie russe in Italia. Poiché gli tenda di Gengis Khan, che Lilli Gru- È il primo talk show nel quale non
ospiti in studio saranno solo quat- ber saprà mettere alle strette chie- si riceve un gettone di presenza, ma
tro, compresi i due orsi bianchi, gli dendogli ragione della sua indole si deve pagare un gettone di riscatto
altri 96 faranno il loro subdolo lavo- sanguinaria, con l’aiuto di Andrea per poter uscire dallo studio. Q
ro di propaganda in giro per Roma, Scanzi collegato da casa e, per la par © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 27
Comuni al voto

GIORGIA
IN SORPASSO
I COMIZI AL NORD DELLA LEADER
DI FDI E LE PAROLE D’ORDINE
PER STRAPPARE A SALVINI
IL PRIMATO NEL CENTRODESTRA.
CON LA TESTA GIÀ A PALAZZO CHIGI
DI SUSANNA TURCO

L
a canzoncina che la porterà corpo in piazza, la mente già al governo,
fino alle elezioni politiche del il pedalino nel cuore. Forse era così anche
2023 Giorgia Meloni ha comin- nei mesi scorsi: adesso di sicuro.
ciato a intonarla a Genova, nel «Siamo solo all’inizio», sospira in piazza
comizio di una settimana fa. È uno dei suoi collaboratori più stretti, tra-
il rap del pedalino, nascosto guardando il tempo a venire che si annun-
in una piega di metà discorso: «Non siamo cia scarso di momenti di riposo e il timore,
voluti andare al governo finora: perché serpeggiante, che Salvini si inventi «un
non siamo pronti? No: perché vogliamo altro Papeete», ossia butti giù il governo
governare alle nostre condizioni. Non per in piena estate. Meloni ha
vivacchiare, ma per rivoltare l’Italia: come aspettato di arrivare alle
un pedalino, si dice a Roma. Come un cal- ultime due settimane di
zino», ha gridato sotto al tendone mentre campagna elettorale per
la platea - cinque-seicento persone al Por- incominciare, tappa per
to antico - veniva giù dagli applausi. Come tappa, città per città, un
accadeva ai tempi di Tangentopoli, quan- racconto che fino alle po-
do il pm Piercamillo Davigo era agitato Susanna Turco litiche non dismetterà più:
da identico proposito. Così adesso lei: col Giornalista quello di una destra con-

28 12 giugno 2022
Prima Pagina

servatrice e moderata, «estremamente ri- Giorgia Meloni durante più atlantista di lui: Meloni, da politica di
gida», «estremamente concreta», sempre una manifestazione professione, vuol parlare gli imprenditori
meno populista, impastata di volontari- di Fratelli d’Italia («la politica non deve fare scelte facili, ma
smo e meritocrazia («il merito è la benzi- scelte giuste»), batte il nord assai più che
na del mondo»); quel liberalismo che una il sud, parla di imprese vessate dallo Stato,
volta si sarebbe detto di una sinistra alla di made in Italy, dice che «la casa è sacra»,
Enrico Morando e ora, come riscoperto, è si colloca all’opposto esatto del reddito di
una terza via blairiana portata a destra cittadinanza, parla di «rivoluzione della
(«creare la condizioni per essere uguali normalità», «piccole cose di buonsenso»,
nel punto di partenza»); uno slancio che vuol tagliare le tasse sul lavoro.
va dal volli fortissimamente volli («la vo- Una leader che piace alle donne di de-
lontà, la determinazione, la disponibilità stra. Per Meloni stravedono, in lei si ri-
al sacrificio, la passione fanno tutto») fino specchiano: sotto al palco si raccoglie au-
a una sorta di mental coaching all’om- tentica adorazione. Nulla, naturalmente,
Foto: P.Tre / FotoA3

bra della fiamma che fu missina («non di femminista: ma una novità assoluta
bisogna accettare i limiti imposti dagli rispetto al machismo berlusconian-infan-
altri»). Una destra di nuovo impasto, ber- tilista (modello Bunga-bunga) e al machi-
lusconiana ma senza Berlusconi e, ormai, smo salvinian-adolescenziale (modello

12 giugno 2022 29
Comuni al voto

Papeete). Le donne vogliono il selfie,


l’autografo sul libro, la sigla sul santino, le
stringono la mano, le fanno una carezza e
financo - gesto ormai eversivo – l’abbrac-
ciano stretta. Casalinghe, studentesse,
imprenditrici. A La Spezia alle 11 del mat-
tino madri con i figli nel passeggino, sotto
il sole a sentire parlare male del governo
dei migliori. A Lucca la domenica pome-
riggio romane toscanizzate curiose di ca-
pire se c’è sostanza, oltre al personaggio.
A Genova, il visibilio. «Giorgia si muove in
un mondo molto difficile per le donne, è
una leader, non un boss. Io sono un boss, e
per questo difficilmente ispirabile: ma lei
mi ha ispirato», dice Fulvia, imprenditrice
nella nautica, mentre dietro di lei passano
a cadenza regolare quelli che - a decine -
hanno fatto la fila per salutarla.
Con queste armi, il profilo di opposizio-
ne a tre governi di colore diverso, l’atlan-
tismo sempre più spinto, le scarpe raso
terra, il fuoco amico dei supposti alleati
più insidioso di quello dei supposti avver-
sari, Giorgia Meloni si prepara, per la pri-
ma volta, al sorpasso in carne e ossa. Non
solo quello delle previsioni. Ci era andata
già molto vicino sei mesi fa, autunno 2021,
quando nonostante il disastro dei candida-
ti unitari, alle Comunali aveva preso quat-
tromila voti meno di Matteo Salvini a Mila-
no, era andata pari con la Lega nei Comuni
dell’Emilia Romagna, ampiamente sopra
a Bologna (12 contro 7 per cento). Queste
elezioni amministrative rappresentano un
passaggio in più. Sono la prova generale
delle prossime politiche, dove si giocherà
la battaglia per la leadership, e quella del IN TOUR al giorno lui, due lei: indovinare chi sta in-
futuro del centrodestra. E rappresentano, Meloni alla cerimonia di dietro nelle rilevazioni (pur ormai riserva-
nello stesso tempo, il primo esperimento inaugurazione dell’area te). Le polemiche innescate alla vigilia del
sul campo per saggiare nella realtà quan- ludica in memoria voto dal leader leghista, rimandate indie-
to siano solidi i sondaggi che, negli ultimi del primo ministro tro da lei col silenziatore. Meloni del resto
mesi, hanno visto salire Fratelli d’Italia fi- d’Israele Yitzhak Rabin nei comizi in giro per l’Italia dà una rap-
a Roma. Dall’alto,
no ad occupare il primo posto tra i partiti presentazione precisa, utile pure a capire
in senso orario, a
italiani. Reggerà l’orizzonte? Monza a sostegno del
quale sarà il suo orientamento, non trop-
L’odore del sorpasso sta tutto nei pro- candidato sindaco del po guerrafondaio, nei prossimi mesi: dice
grammi dei due leader del centrodestra centrodestra; a Palermo infatti che il centrodestra «normale» è
negli ultimi giorni di campagna elettorale, tra il presidente della quello unito, che l’anomalia sta nel gover-
fino alla chiusura assieme a Verona - città Regione siciliana Nello no nazionale e nella scelta di voler stare a
dove con Federico Sboarina si realizza l’in- Musumeci (a sinistra) Palazzo Chigi «con una sinistra che non è
solita alleanza Lega-Fdi, senza Fi: l’agenda e il candidato sindaco poi così presentabile».
di Matteo Salvini, sempre più lunga, densa Roberto Lagalla Un’alleanza che Meloni considera priva
di incontri, sterminata, in recupero; quel- e alla manifestazione di alternative: «Io voglio governare con il
elettorale a Genova
la di Giorgia Meloni, sempre più concisa, centrodestra», e punto. Preferibilmente in
stringata, di slancio. Dieci appuntamenti posizione di comando, è chiaro. Nelle città

30 12 giugno 2022
Prima Pagina

A FINE COMIZIO, IN FILA PER


destia, già cinque anni fa diceva di aspira-
re a Palazzo Chigi: la differenza è che allo-

SELFIE E AUTOGRAFI. TRE QUARTI


ra nessuno la prendeva sul serio. Quando
Giovanni Minoli, col solito fare liquidato-
rio, le chiedeva: «Lei, al massimo, potreb-
SONO DONNE. «È UNA LEADER, be fare il ministro, se vince il centrodestra:
che ministero le piacerebbe?». E lei osava
NON UN BOSS, MI HA ISPIRATO» rispondere: «No, rifiuto questa lettura: io
vorrei fare il presidente del Consiglio». Era

DICE UN’IMPRENDITRICE il dicembre 2017, era stata appena rielet-


ta presidente di Fratelli d’Italia, si aggira-
va sul 5 per cento. Non era «il principale
in cui l’alleanza c’è, chiarisce infatti che «è partito di opposizione», come la chiama
così che si dovrebbe essere ovunque: com- adesso il presidente del Consiglio Mario
patti». Ma, nei posti come Lodi e Monza, Draghi. Non aveva assunto l’estetica da
in cui per di più vuol contendere a Salvi- Evita Peron, nella versione cinematogra-
ni il primato, aggiunge maliziosa, rivolta fica di Madonna, coi capelli raccolti e gli
alla piazza: «L’unica cosa che vi manca di orecchini grandi. Non era «cintura nera
scoprire, per pensare di poter fare anco- di selfie», come adesso. Si presentava più
Foto: Igor Petyx, F. Bussolino, Ansa, Fotogramma

ra meglio, è una amministrazione con un sorridente, ridacchiante, meno sicura.


ruolo molto, molto importante di Fratel- «Mettetevi in fila e preparate i telefonini
li d’Italia». Al contrario, nei comuni dove con le telecamere sulla modalità selfie; poi
il centrodestra si presenta diviso, come a me li date e alla foto ci penso io, che fac-
Parma, chiarisce: «La scelta che abbiamo ciamo prima», è capace di intimare adesso
fatto racconta Fdi: non siamo un partito alla fine del comizio a chi si accoda sotto
che si accontenta, che vuole vivacchiare, il palco per avere uno scatto insieme - rito
siamo un partito che vuol fare la differen- principale della politica contemporanea.
za, che non ha mai accettato i limiti impo- Nulla del resto in lei è lasciato al caso,
sti da altri». alla faccia della spontaneità da Onorevo-
E in effetti Meloni, alla faccia della mo- le Angelina che lei pure ci mette (sem-

12 giugno 2022 31
Prima Pagina Comuni al voto

L’incompetente DI LUCA BOTTURA pre meno). Vale anche in prospettiva:


«Quando toccherà a Fratelli d’Italia go-
vernare questa nazione, io non vorrò fare
figuracce», assicura. Chiaro, no? Prepara-
ACHENT’ANNOS, L’ESPRESSO zione alquanto ossessiva su tutto, basta
guardare le facce tese dei dirigenti locali
Nel 2017, quando cominciò la mia collaborazione con l’Espresso, di Fratelli d’Italia, che marciano dritti da
ero certamente molto più giovane – ultimamente invecchio al ritmo un evento all’altro, sempre pronti pure
dei cani – e un po’ meno affaticato. Come tutti, non avevo vissuto loro alle foto, al sorriso, sempre attenti
appieno il governo cosiddetto giallo-verde, quello cosiddetto giallo- anche loro all’inquadratura. «Va bene
rosso, quello cosiddetto dei giornaloni, una pandemia, una guerra, che c’è il sole, per adesso restate all’om-
e altre vicende contingenti e/o personali che hanno recentemente bra, ma vi prego quando arriva Giorgia di
affaticato la vita di tutti noi. Ma ero molto orgoglioso di planare fuori avvicinarvi al palco perché altrimenti le
tempo massimo in una immaginaria Via Po, all’incrocio con via degli fotografie vengono male», domanda gen-
Apostoli di Sant’Eugenio, su un sentiero disseminato dal sapere di tile il coordinatore provinciale Davide
Giorgio Bocca, di Umberto Eco, di Camilla Cederna, del mio maestro Parodi. La piccola folla, davanti al Teatro
Michele Serra, di tutte le firme che hanno reso grande questo giornale. Civico di La Spezia, c’è da dire, obbedisce:
Anzi, con un aggettivo che oggi si abusa ma talvolta calza a pieno, cittadini-spettatori, ormai abituati come
«necessario». Nel frattempo sono cambiate altre cose, ad esempio si fosse in un set cinematografico. Gente
il direttore e, in qualche modo, l’editore. Se n’è andato Marco che, alla fine, Meloni chiama pure in cau-
Damilano, che mi aveva confermato stima e fiducia dopo il divorzio sa: «Perché siamo in democrazia, siete
col quotidiano di riferimento, regalandomi sempre e comunque totale voi che decidete chi fa cosa», dice contro
libertà, attenzione, sopportazione. Ed è arrivato, anzi: è rimasto, Lirio il governo Draghi e pro domo sua. Dovrà
Abbate. Che ha ricevuto in eredità una squadra clamorosa e anche un prendere un voto in più di Salvini e Berlu-
bel pacchetto di grane, in primis gestire i ritardi del sottoscritto nella sconi, per poter diventare colei che il cen-
consegna dei pezzi. Esattamente com’era capitato con Alessandro trodestra porterà come possibile premier.
Gilioli, che ora fa una Radio Popolare bellissima, Lirio e io ci siamo Proprio per questo, sin da ora, non poten-
conosciuti mandandoci a quel Paese. E la colpa era mia, della mia do attaccare i suoi alleati attacca i loro,
agenda che somiglia a Guernica, della mia soglia di attenzione di di alleati. E volendo risparmiare il Pd di
poco inferiore a quella di un bambino dueenne. O di uno spettatore Enrico Letta, finisce per costruirsi un cu-
di Mario Giordano. Poi ha capito di trovarsi di fronte un disadattato rioso nemico, di comizio in comizio. Una
quantomeno generoso, e ci siamo accolti e rispettati. Come non puoi specie di Golem autoprodotto: una terri-
rispettare, apprezzare, sostenere, chi di mestiere fa lo stuntman della ficante sommatoria di Roberto Speranza,
verità. E parlo di lui. E di Marco, che ha scelto altre strade sempre Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, ricordati
affini a ciò che gli piace: sabotare la disinformazione con l’arma tra i fischi, ciascuno per il suo ruolo mini-
gentile dell’archivio, del buonsenso, del ragionamento. A proposito di steriale, uniti sotto il fantasmagorico ap-
strade che si separano, questo riquadro garibaldino cessa oggi le sue pellativo di «sinistra sessantottina dell’u-
pubblicazioni. Almeno a me, mancherà. Mi mancheranno i riscontri no vale uno», citati al solo scopo di pren-
settimanali alle mie sciocchezze. Gli insulti sui social di chi non dere tutta la distanza possibile da Salvini,
aveva capito, o capiva benissimo. Quella volta che mi scambiarono che appoggia e ha appoggiato i governi
per Briatore a causa di una card di Facebook disegnata con malizia. che li videro ministri. «Con la pandemia,
Mi mancherà, non foss’altro perché l’ho realmente trattato come fosse il ministro della Salute era Speranza. È
casa mia, guadagnandomi spesso l’attenzione dei personaggi citati. Che crollato il ponte Morandi e ministro del-
spesso hanno citato me. In tribunale. Ci salutiamo, per motivi di intenso le Infrastrutture era Danilo Toninelli. C’è
traffico editoriale e non per il timore che il vecchio Espresso possa la guerra e agli Esteri abbiamo Luigi Di
prendere strade più comode e più lontane dalla propria Storia. Il dna Maio. E poi dite a Fratelli d’Italia che non
di un giornale, banalmente, lo fa chi ne compita gli scritti. E finché gli ha classe dirigente?», domanda Meloni,
scribi saranno questi, nessuna malagrazia o disattenzione editoriale potrà retorica e sorniona. Un attimo prima di
mai cambiare identità al giornale che tenete in mano. E che terrò in mano firmare la cambiale: «Vi garantisco che
da lettore, dalla prossima settimana, con la stessa affezione e orgoglio questi ministri, con noi al governo, non ve
che ho cercato di raccontare in questo commiato. Come credo dicano a li ritroverete». E chi sa: vista la dichiarata
Reykjavík: achent’annos, l’Espresso. E hasta la victoria, forse. Q grafomania e l’asserita importanza di non
©RIPRODUZIONE RISERVATA farsi attribuire limiti, è capace che abbia
già la lista in tasca. Q
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32 12 giugno 2022
L’intervento Prima Pagina

di MASSIMILIANO PANARARI

Quel che manca all’Italia


è una vera destra liberale

N
ella fase storica in cui Weber - un idealtipo la cui applica- una «deriva populista» e dicendosi
l’ordinamento interna- zione in Italia si è rivelata sempre atlantista. Ovvero l’orientamento
zionale liberale e la stes- un po’ problematica, come nel ca- nelle relazioni internazionali in cui
sa idea di democrazia so delle parabole della destra della maggioritariamente (e tradizio-
rappresentativa risultano sotto at- Prima e della Seconda Repubblica. nalmente) si riconoscono la destre
tacco si ripresenta un quesito. Un Una destra sulla quale si è proiet- liberalconservatrici di tutto l’Occi-
interrogativo dalla cui risposta de- tata a lungo l’eredità postfascista dente. E, invece, la destra liberale
rivano indicazioni ancora più utili (tuttora presente, quanto meno in in Italia risulta decisamente mino-
oggi, dal momento che i proclami termini di immaginario, all’inter- ritaria, quasi un miraggio, al punto
dei propagandisti del Cremlino de- no di alcuni suoi settori), e pronta che pure l’atlantismo diviene resi-
scrivono quello in corso come l’equi- a inseguire pulsioni, scorciatoie e duale in una nazione in cui il no-
valente di uno «scontro di civiltà», visioni che mal si conciliano con i vaxismo-putinismo e i vari popul-
ripetendo a ogni piè sospinto il loro fondamenti della liberaldemocra- sovranismi vanno per la maggiore.
odio per i valori illuministici e teo- zia, quando non le remano esplici- Dopo l’aggressione russa ai danni
rizzando il ritorno della divisione tamente contro. dell’Ucraina, i leader e i partiti che
del mondo in blocchi. Verrebbe da hanno aspirazioni di governo devo-
rimarcare che tali dichiarazioni co- A riproporre questo tema di lun- no, sempre di più, fare i conti con
stituiscono, assai banalmente (seb- ga durata è un episodio recente l’emergere di un «fattore P» (come
bene non meno tragicamente), la (ed emblematico). L’imprenditore Putin), che va a sostituire l’antico
foglia di fico ideologica dello scon- Paolo Damilano, già candidato sin- «fattore K» (inventato da Alberto
siderato neoimperialismo di Putin daco del centrodestra alle ultime Ronchey). Al momento, tra le de-
e del suo cerchio magico, che fa leva elezioni amministrative di Torino, stre, sembra averlo compreso sol-
su nostalgie e rancori nutriti da va- se n’è andato dalla Lega criticando tanto Giorgia Meloni, ma si tratta
ri settori della popolazione russa. il suo posizionamento in politica comunque di una conversione che
Nondimeno, prendendo molto sul estera (e soprattutto la sua lunga trova resistenze nel ventre profon-
serio - come va fatto, visto che vie- storia in materia, con una certa do di FdI, data la diffusa ammira-
ne invocato per “legittimare” stragi irresistibile attrazione per il “fa- zione, ancora fino a pochissimo
e crimini di guerra - il Russkiy Mir scino indiscreto” delle autocrazie tempo fa, per l’autocrate di Mosca.
(l’ideologia del «Mondo russo»), ri- e un antiamericanismo sempre
salta, per converso, la categoria oc- pronto ad affacciarsi). Ha sbattu- Insomma, ancora una volta e an-
cidentale di «Paese normale» quale to la porta - mentre dalle parti dei che in questo campo, ci ritroviamo
democrazia liberalrappresentativa salviniani di stretta osservanza immersi nella ben nota eccezione
compiuta e consapevole dei suoi lo si considera come l’avanguar- italiana. Un mutamento drastico
ideali di riferimento. Un paradig- dia di un ipotetico “complotto” di delle posizioni di politica estera
ma o - per meglio dire, con Max matrice giorgettiana - parlando di costituisce, pertanto, un requisi-
to indispensabile per una destra
liberalconservatrice occidentale a
NOVAXISMO-PUTINISMO pieno titolo, di cui anche il sistema
politico italiano nel suo comples-
E POPULSOVRANISMI so avrebbe bisogno per proseguire
il cammino della propria (sempre
Foto: Xxxxx Xxxxxx

difficoltosa) normalizzazione. Q
VANNO PER LA MAGGIORE © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 33
I passi falsi di Salvini

UN CAPUANO
VAL BENE
LA LEGA
Prima Pagina

DOPO IL CASO SAVOINI, L’AMPIA


DELEGA ALL’AVVOCATO LOBBISTA DELLE
AMBASCIATE. TROPPO PER UN LEADER
IN AFFANNO AL QUALE I SUOI SONO
PRONTI A PRESENTARE IL CONTO
DI CARLO TECCE

A
lla fine è riuscito a staccarsi saputo che più volte durante la guerra in
da sé stesso. Con una sorta Ucraina ha accompagnato il segretario Sal-
di scissione individuale. Al vini dall’ambasciatore russo Sergey Razov
centro, isolato, Matteo Sal- per redigere un piano di pace, organizzare
vini. Attorno, delusa, la Le- una trasferta a Mosca, convincere Vladi-
ga. È parecchio suggestivo mir Putin a fermare i cannoni e altre cose
riscontrare che ciò sia accaduto per mano simili che sfiorano l’edificazione di quartie-
di Antonio Capuano, avvocato casertano di ri residenziali su Marte. Vista da fuori: è il
Frattaminore, già deputato campano di solito pastrocchio diplomatico di Salvini,
Forza Italia, di professione mediatore lega- non proprio alfabetizzato in materia, che
le, consulente di un numero imprecisato di per ricavare un punto di sondaggi ne ha
ambasciate, abiti di sartoria, voce sottile, causati dieci, di sutura, al suo prestigio po-
buon affabulatore. Per un anno e mezzo litico. Vista da dentro: è una scelta inconce-
circa, più o meno dal varo del governo di pibile, che non si perdona.
Mario Draghi che per un attimo ha ripulito Qualche governo fa Salvini ha calpestato
e, ovvio, ingrigito il profilo guascone di Sal- il decoro istituzionale consegnandosi da
vini, l’avvocato Capuano ha imperversato ministro alle avventure geopolitiche di
da forestiero, non troppo visibile, forse sot- Gianluca Savoini, che trattò presunti fi-
tovalutato, nelle faccende quotidiane dei nanziamenti al Metropol e di Claudio D’A-
leghisti. L’Espresso racconta tre fatti inedi- mico, che validò per l’Osce il referendum
ti che riguardano la Cina, Banca Intesa e per l’autonomia della Crimea. Però gli ami-
Giancarlo Giorgetti. ci Gianluca e Claudio erano iscritti al Car-
Capuano è il sintomo di un Salvini che dif- roccio dal ’91 e invece Capuano non ha né
fida di chiunque e si affida a chiunque piut- tessere né contratti. Dopo le sbandate con
tosto che a un collega, dirigente, compagno Mosca e nel governo gialloverde di Giusep-
di partito. Capuano è palazzo Barberini, è pe Conte, Salvini ha rimesso il suo mappa-
Livorno, è Rimini, è Fiuggi: è una rottura mondo al posto giusto e ha delegato gli
insanabile nella Lega. Questo è l’unico dato Esteri prima a Giancarlo Giorgetti, finché
chiaro in un orizzonte brumoso. Draghi non l’ha nominato ministro per lo
Con una caterva di interviste e di dichia- Sviluppo economico, e poi al conservatore
razioni, Capuano si è affacciato per un paio Lorenzo Fontana. Nel disperato tentativo,
di settimane sul proscenio mediatico per una illusione, di riabilitarsi presso gli
poi ritirarsi stordito nelle americani, Salvini si è esercitato in una
quinte. A gran fatica gli goffa propaganda contro la Cina: ha invo-
Foto: Augusto Casasoli / FotoA3

speleologi del fotografico cato un processo di Norimberga per la


l’hanno ripescato negli ar- pandemia, una totale estromissione dallo
chivi col viso glabro e paf- sviluppo della tecnologia 5G, una robusta
futo di un giovane trenten- difesa nazionale dai cinesi aggressivi. E
ne al debutto alla Camera. pure la Russia non era più la sua destina-
Carlo Tecce Oggi che indossa la barba, zione favorita, luogo del cuore per un ac-
Giornalista e ha mutato carriera, s’è crescimento culturale e democratico.

12 giugno 2022 35
I passi falsi di Salvini

Questa condotta è durata una mancia-


ta di mesi. Poi un giorno, lo scorso anno,
l’avvocato Capuano ha chiesto un appun-
tamento al deputato Paolo Formentini, di
evidente formazione filoamericana, vice-
presidente della commissione Esteri. Il le-
ghista di Lumezzane da anni in Parlamen-
to denuncia le persecuzioni cinesi contro
la minoranza etnica e religiosa degli Uigu-
ri e una dozzina di mesi fa depositò anche
una severa risoluzione in commissione per
sancirne il «genocidio» (definizione poi ri-
mossa nel dibattito). Con l’autorità confe-
ritagli da Salvini di «consulente geopoliti-
co», Capuano propose a Formentini di
smussare la posizione leghista e di firmare
un documento da consegnare all’amba-
sciatore cinese a Roma. Formentini verifi-
cò con Salvini che Capuano non potesse
influenzare la linea del partito e lo conge-
dò in fretta. (Il deputato leghista si limita a
non confermare ufficialmente la ricostru-
zione e ripete che la verticale del comando
è Salvini-Fontana).

IL LEGALE TENTÒ DI INFLUENZARE


Comunque Formentini ha ignorato Ca-
puano. Salvini no. Anzi a settembre, dopo

LA LINEA DEL PARTITO SULLA CINA


insulti a mezzo stampa, s’è messo in posa a
braccia conserte accanto al diplomatico Li
Junhua nella sede cinese di Roma. Altro
colpo di Capuano, che non l’ha abbandona-
to nemmeno dagli americani in un giro del
E SPESE POI IL NOME DI MATTEO
mondo restando nella capitale d’Italia.
Questo episodio, già la scorsa estate, ha PER UN APPROCCIO MISTERIOSO
lanciato la leggenda Capuano.
In novembre diversi parlamentari che CON IL VERTICE DI BANCA INTESA
sono nell’organigramma del Carroccio so-
no stati contattati da Banca Intesa Sanpa- spresso, non commentano - hanno prose-
olo: «Per cortesia, mi spieghi che ruolo ha guito le ricerche e hanno appurato che Ca-
Capuano?». Qualcosa di stravagante era puano non avesse alcun rapporto formale
appena successo. L’avv. Capuano aveva con la Lega. Così il colloquio con Messina
scritto alla segreteria di Carlo Messina, non s’è tenuto. Non è servito dire «mi man-
l’amministratore delegato del primo isti- da Salvini». In quali altre occasioni Capua-
tuto italiano, per chiedere un incontro con no, che afferma di «assistere diverse amba-
argomentazioni abbastanza vaghe e moti- sciate», cioè di lavorare da libero professio-
vazioni personali. Siccome l’indirizzo di nista per governi stranieri, ha utilizzato la
posta elettronica rimandava alla dicitura relazione con Salvini per i suoi interessi? I
di «deputato» e quindi si trattava di una leghisti temono in svariate circostanze,
personalità politica, la richiesta fu girata con i russi come si è scoperto, con i cinesi,
all’ufficio affari istituzionali. Alle prime con Intesa e via elencando. Questa vicenda
verifiche telefoniche, Capuano si è presen- può diventare davvero pericolosa per Sal-
tato come un importante «consulente di vini. Non soltanto una barzelletta geopoli-
Salvini». Non convinti dalle rassicurazioni tica. Peggio, molto peggio.
dell’avvocato e però attenti a non provoca- Il livello di allarme è aumentato nelle
re equivoci o frizioni con la Lega, i dirigen- settimane successive. A gennaio. Alla vi-
ti romani di Banca Intesa - sentiti da L’E- glia del voto per il presidente della Repub-

36 12 giugno 2022
Prima Pagina

Formentini, Banca Intesa, Giorgetti e


infine le riunioni con Razov, lo sconcerto
di Palazzo Chigi, le crepe profonde nel
Carroccio, le battute del presidente veneto
Luca Zaia. Niente ha dissuaso Salvini dal
rinunciare all’avv. Capuano che ieri si
chiamava Savoini e domani avrà un altro
nome. Non ci sono ragioni sensate per giu-
stificare l'intervento di Capuano per con-
sentire al segretario di una grande forza di
maggioranza di governo di accedere alle
ambasciate cinesi o russe. Se non una: Sal-
blica. Quando uno stretto collaboratore di Da sinistra, in senso vini ha un suo partito nel partito. E Ca-
Salvini si precipitò da Giorgetti per con- orario, Li Junhua, puano è stato un protagonista di un parti-
frontarsi sul fenomeno Capuano che aveva ambasciatore della to parallelo in aperta competizione con
Repubblica Popolare
piegato qualsiasi gerarchia nel partito. l’originale. Il Carroccio e Salvini non si ri-
Cinese in Italia e
Giorgetti non era molto informato sulla consorte dal capo dello
conoscono più. Si convive male per neces-
questione, il dialogo con Salvini era inter- Stato; Sergey Razov, sità. Si attende ugualmente armati di
mittente, e dunque si prese un giorno per ambasciatore russo; acredine l’ordalia delle liste per le politi-
reperire riscontri più affidabili. L’indoma- Antonio Capuano e che del prossimo anno.
ni sentenziò: stare alla larga da Capuano. Carlo Messina, Banca Era scontato che fosse l’ultima esecu-
Giorgetti fu il primo ad avvisare Salvini, e Intesa zione del potere di Matteo prima di un
l’ha rivendicato, di non esagerare con le congresso o di liturgie somiglianti per li-
Foto: Agf (2), P. Tre / FotoA3, Ansa

frequentazioni di Savoini e D’Amico, trop- quidarlo neanche cinquantenne. Oggi non


po disinvolti con i russi. Per il ministro, in- più. Un capo che si è autoescluso dal con-
somma, Capuano era un personaggio sesso istituzionale, senza ipocrisia, non
estraneo alla Lega, un avvocato che dopo avrà mai incarichi pubblici di rilievo dopo
la legislatura in Parlamento si era occupa- la doppietta Savoini-Capuano, è un capo
to di affari con governi stranieri (il Kuwait, che non serve più. Un tempo portava elet-
per esempio) e che di certo non era passato tori. Oggi Capuano. Q
inosservato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 37
Guerra in Ucraina / I crimini di Putin

IL VILLAGGIO DE
A MOTYZHYN VICINO KIEV UN INTERO
PAESE SEVIZIATO. IL RACCONTO
DI UN SUPERSTITE. I DOCUMENTI
ESCLUSIVI SUGLI ORRORI DELLA WAGNER
DI LORENZO TONDO DA MOTYZHYN FOTO DI ALESSIO MAMO

I
l 29 febbraio scorso, un comandan- presidente russo Vladimir Putin. Dal fasci-
te di plotone russo e la sua unità colo, ottenuto da L’Espresso, emergono i
arrivarono a Motyzhyn, piccolo vil- dettagli raccapriccianti di centinaia di
laggio rurale di mille anime, appe- torture e violenze sistematiche messe in
na a sud dell’autostrada che porta a atto dai battaglioni russi nei confronti del-
ovest di Kiev. L’uomo ordinò ai sol- la popolazione civile, spesso con l’unico
dati di scavare un rifugio per le truppe, obiettivo di terrorizzarla, sfogando le fru-
nascondere l’artiglieria nei boschi e alle- strazioni per un conflitto che non andava
stire un campo di torture. Il suo nome è secondo i piani di Mosca.
Oleg Krikunov, meglio conosciuto come Quando Kaluga e i suoi uomini giungo-
Kaluga, uno dei criminali russi più ricer- no a Motyzhyn, fanno irruzione in un cen-
cati dall’inizio dell’invasione in Ucraina. tro di riabilitazione per ex tossicodipen-
A inizio maggio, Krikunov e i suoi uomini denti. All’interno vivono una decina di
sono entrati a far parte di un elenco di de- ospiti e sono tutti disarmati. L’obbiettivo
cine di militari a cui le autorità ucraine del plotone è quello di strappare qualsiasi
danno la caccia per consegnarli alla giu- informazione utile sulle posizioni militari
stizia e processarli. ucraine nella regione, dopo che il coman-
Mentre i loro comandanti vantano mis- dante della difesa territoriale del villaggio
sioni in Africa e Medio Oriente, molti altri se l’è data a gambe levate ai primi colpi di
ricercati sono giovani reclute alla prima artiglieria. Oleh Bondarenko, che da 10
esperienza, soldati semplici nati e cresciuti anni gestisce la struttura per ex eroino-
nelle aree più povere della mani, si fa avanti per interloquire con i
Russia. Sono accusati soldati. Bondarenko conosce il Vangelo a
di stupri e esecuzioni memoria ed è in grado di recitare numero-
sommarie che compongo- si passi della Bibbia, ma non sa nulla di
no l’elenco contenuto come funzioni una guerra. E soprattutto,
nel file spedito dagli inve- non ha la più pallida idea di dove siano na-
stigatori ucraini ai procu- scosti i soldati ucraini. L’uomo prova a
I rilievi su un corpo appena
Lorenzo Tondo
ratori dell’Aja che lo scor- spiegarsi, ma è tutto inutile, perché Kalu- esumato nei boschi a ridosso di
Giornalista del so marzo hanno aperto ga ha già deciso. Prima fa crivellare il cen- una strada vicino a Borodianka,
Guardian, scrive un procedimento per cri- tro di pallottole. Poi ordina ai suoi uomini nei pressi di Kiev
per L’Espresso
mini di guerra contro il di rompere i denti a Bondarenko, ben-

38 12 giugno 2022
Prima Pagina

ELLE TORTURE

12 giugno 2022 39
Guerra in Ucraina / I crimini di Putin

darlo, legarlo ad un quad e trasferirlo


nel campo di torture appena allestito in
un vecchio casolare distante alcune centi-
naia di metri.
Una volta arrivati, Bondarenko viene
trascinato nella sua “cella”, un grosso tubo
di cemento affondato nel terreno per fun-
gere da cisterna d’acqua, troppo piccolo
per stare in piedi, e non abbastanza largo
per sedersi. Da lì, per due settimane, uscirà
solo per assistere alle inumane torture in-
flitte a decine di abitanti.
«Quel giorno entrai nel Russkiy Mir, IL LIBRO
il “Mondo Russo’’», dice Bondarenko: «Le DEI CARNEFICI
L'Ucraina pubblicherà un
torture erano sistematiche. I civili veniva-
“Libro dei carnefici” sui
no sottoposti allo stesso sadico rituale. crimini di guerra russi.
Prima gli spezzavano braccia e gambe. Poi, Lo ha annunciato il
con l’avvicinarsi della morte, sparavano presidente Volodymyr
alle mani o alle ginocchia per causare il Zelensky, riferendosi
massimo dolore. Infine venivano fatti fuori al massacro di Bucha
Un carro armato russo distrutto trovato nella
con un colpo di pistola allo stomaco e uno e ai 600 civili torturati
foresta fuori Motyzhyn, nella regione di Kiev
alla nuca. Potevo sentirli urlare dal dolore a Kherson
mentre li torturavano, anche per un’ora e
mezza e ho pregato che gli togliessero la
vita il più velocemente possibile».

“COMBATTO PER MIO MARITO


Stessa crudele routine Kaluga ha ordina-
to per Olga Petrivna, l’amata rappresen-
tante del Consiglio del villaggio. Dopo la
fuga del responsabile per la difesa territo-
riale, Olga aveva scelto di restare insieme
al figlio e al marito e coordinare gli aiuti e
la difesa della cittadina. Una scelta che tut-
ti hanno pagato con la vita. I loro corpi,
OSTAGGIO DEL REGIME RUSSO”
seppelliti con gli altri nelle fosse comuni. COLLOQUIO CON EVGENIA KARA-MURZA
Oggi, un grande cartellone con una loro fo-
to campeggia all’ingresso del villaggio DI RICCARDO AMATI
dall’autostrada. C’è scritto: «Eterno ri-
spetto dalla gente di Motyzhyn». «Il mio Vladimir rischia 15 anni di carcere, ma Putin,
Non si tratta di orrori gratuiti. Per i pro- scatenando questa guerra, ha firmato la propria condanna
curatori ucraini, quanto accaduto è ope- a morte», dice con lo sguardo duro Evgenia Kara-Murza.
ra di un plotone di professionisti del marti- Da quando il marito è in prigione, ne continua il lavoro
rio addestrato nei campi della Siberia, denunciando senza mezzi termini il regime. «Spero che la
esercitatosi già in uno dei fronti più caldi morte dell’attuale presidente sia solo politica, perché vorrei
del pianeta, a più di duemila chilometri da vederlo rispondere dei suoi crimini davanti a un tribunale»,
Motyzhyn. precisa. «Ma la fine è inevitabile: nel Cremlino si sono
«I più crudeli erano tre soldati che si formate fazioni contrapposte, secondo mie informazioni. E la
gongolavano del loro trasferimento in pressione dell’Occidente si fa sentire. La caduta si avvicina».
Ucraina dal Medio Oriente», racconta Bon- L’Espresso ha raggiunto Evgenia con una videochiamata
darenko: «Dicevano che dopo la Siria, per nella sua casa in Virginia, negli Usa, dove risiede per ragioni
loro l’Ucraina era una passeggiata». di sicurezza insieme con i tre figli di 10, 13 e 16 anni. È
Molti soldati russi dislocati in Ucraina, preoccupata per l’incolumità del marito: «Quello russo è
provengono dalla guerra civile in Siria, a un regime di assassini, e Vladimir adesso è nelle loro mani.
cui Mosca si è unita nel 2015 per sostenere Spero che alzare il livello dell’attenzione possa evitare il
il presidente Bashar al-Assad. E alcuni fan-
no parte del gruppo Wagner, la compagnia

40 12 giugno 2022
Prima Pagina

militare privata di mercenari filonazi- dentemente lavorato per il gruppo di mer-


sti che ha operato in Medio Oriente e che cenari. «Sazonov e Stupnitsky sono nei
sarebbe alle dirette dipendenze di Putin. miei file», ha detto.
I tre di cui parla Bondarenko hanno un Ad oggi i responsabili del massacro di
nome, un cognome e persino un volto. Motyzhyn sono a piede libero, anche se gli
Uno è Sergey Vladimirovich Sazanov, 51 investigatori non escludono che alcuni
anni, nato a Rechitsa, in Bielorussia, ed possano essere stati uccisi sui fronti del
è uno dei 300 mercenari Wagner che han- Donbass.
no partecipato all’offensiva del febbraio Le autorità ucraine, al momento, hanno
2018 nella provincia siriana di Deir ez- identificato oltre 5.000 soldati russi che
Zor. L’altro, Alexander Alexandrovich hanno operato nella regione di Kiev. Centi-
Stupnitsky, 32 anni, di Orsha, in Bielorus- naia sono sotto inchiesta e decine quelli
sia, è stato identificato come ufficiale di per i quali è stato già emesso un mandato
collegamento per il plotone d’assalto del- di cattura internazionale.
la prima compagnia di ricognizione del Nella lista, anche i i nomi dei membri
Gruppo Wagner. Il terzo è Sergey Sergee- della 64esima brigata russa di fucilieri mo-
vich, 33 anni, è nato a Kaliningrad, in torizzati, ritenuta responsabile dei massa-
Russia ed è uno degli autisti dei veicoli cri nel villaggio di Bucha, a nord di Kiev,
militari della compagnia. dove sono stati ritrovati i corpi di centina-
Denis Korotkov, giornalista russo ed ia di civili nelle fosse comuni. Uno di questi
esperto del gruppo Wagner, ha confermato è Kolotsei Sergey Aleksandrovich, ed è ac-
a L’Espresso che i primi due avevano prece- cusato di «avere ucciso almeno 4 civili

peggio. Per lui e per le migliaia di russi denuncia Evgenia. Vladimir Kara-Murza è
perseguitati dopo aver detto di no alla guerra stato arrestato lo scorso 11 aprile a Mosca.
in Ucraina». Ufficialmente, per aver «cambiato la
Vladimir Kara-Murza, 40 anni, politico traiettoria dei suoi movimenti» nel cortile di
dell’opposizione, ex braccio destro del casa, dove la polizia lo stava già aspettando
leader democratico Boris Nemtsov - ucciso con tanto di “avtozak”, come si chiama
con quattro colpi di pistola alla schiena nel in Russia il cellulare per il trasporto dei
febbraio del 2015 davanti al Cremlino su detenuti. Un’imboscata surreale. Il giorno
ordine di mandanti rimasti sconosciuti - è dopo, la condanna a 15 giorni di prigione.
un uomo vissuto tre volte. Nel senso che è Provvedimento definito «amministrativo». Ma
sopravvissuto una prima volta nel 2015 e poi prima del rilascio è arrivata puntuale l’accusa
ancora nel 2017 alle attenzioni del “team penale: articolo 207.3. Introdotto per punire
omicidi” dell’Fsb, il servizio di sicurezza chi parla contro la guerra, prevede fino a 15
erede del Kgb sovietico. Lo stesso team anni di reclusione se si diffondono «false
L'attivista russo Vladimir Kara-
che ha avvelenato Alexey Navalny hanno informazioni sulle forze armate russe».
Murza con sua moglie Evgenia
rivelato inchieste incrociate di Bellingcat, «Ben nove fra magistrati e funzionari di
The Insider, Der Spiegel e Cnn. «È stato polizia sono stati da allora impegnati a tempo
terrificante conoscere visi, nomi e grado degli attentatori», pieno ad analizzare 54 secondi di un discorso pubblico
racconta Evgenia. «Ma queste inchieste sono state preziose: pronunciato da Vladimir, per poterlo incriminare», sostiene
le tessere del puzzle sono andate al loro posto». Le ultime, Evgenia. Che non ha dubbi su quale sarà l’esito: «Dopo che
in realtà, devono ancora incastrarsi: mentre scriviamo queste il “team omicidi” è stato scoperto, le autorità rinchiudono le
righe, la magistratura russa sta decidendo sull’incriminazione maggiori figure dell’opposizione impedendogli di continuare
e il rinvio a giudizio di Kara-Murza, che rischia anni di il loro lavoro», spiega. «L’obiettivo è di evitare che dicano
Foto: Getty Images (2)

prigione. la verità su quel che succede in Russia e in Ucraina, e sui


«Siccome il veleno non è bastato, adesso la tattica è di crimini commessi dal regime di Putin in entrambi i Paesi».
arrestarli con accuse risibili e poi trovarne di sufficientemente Alla dedizione nell’incastrare Vladimir Kara-Murza corrisponde
pesanti per tenerli in galera il più a lungo possibile. È l’inattività riguardo ai due avvelenamenti da lui subiti, per i
successo a Navalny e sta succedendo a mio marito», quali non è mai stata aperta un’indagine. Il 1° giugno una

12 giugno 2022 41
Guerra in Ucraina / I crimini di Putin

SOPRAVVISSUTO
Oleh Bondarenko. A
destra, la tomba della
figlia di Kolia, tenuta
prigioniera dai russi
insieme con Oleh
Bondarenko. La figlia di
Kolia è stata colpita da
un cecchino russo perché
indossava abiti neri

corte moscovita si è presa ulteriore tempo per rispondere anche vent’anni fa, quando l’ho sposato. È un gran testardo.
all’istanza della parte lesa. In entrambi gli attentati Kara-Murza Lo amo e lo ammiro anche per questo. È un politico russo e
ha visto la morte da vicino. Collasso multiplo degli organi sa che deve stare nel suo Paese. Deve condividere le sfide e i
interni. I medici hanno stabilito che non potrebbe mai superare rischi dei tanti russi che ogni giorno finiscono dietro le sbarre
un altro episodio simile. «In Russia le persone possono essere per protestare contro la guerra e contro Putin». Nei primi 100
uccise o gettate in prigione o perseguitate in ogni modo senza giorni dell’invasione dell’Ucraina gli arresti per proteste sono
che i responsabili siano mai chiamati a rispondere delle stati 16.145, secondo dati di Ovd-Info, Ong che monitora la
loro azioni», è il commento della moglie. «La giustizia non è persecuzione politica. In 163 casi sono state aperte inchieste
indipendente: il governo ne fa un uso politico». penali. Le condanne potrebbero variare tra i cinque e i 15
Il capo del Comitato investigativo della Russia, che dovrebbe anni. «Per tutto questo, ora devo continuare io il lavoro di
indagare sui tentativi di uccidere Kara-Murza, si chiama Vladimir. Sono sua moglie, e sono una cittadina russa».
Alexander Bastrykyn. È un ex compagno di classe di Vladimir Evgenia non è nata per fare l’attivista. Amava il suo lavoro
Putin. È nella lista dei personaggi sanzionati dagli Stati Uniti di traduttrice. «Non ho mai avuto l’ambizione di diventare
secondo il Magnitsky Act, varato nel 2012 per colpire i singoli un personaggio pubblico. Mi piace lavorare da casa e stare
esponenti del regime di Mosca macchiatisi di violazioni dei con i miei figli. Ma non avevo scelta. Né mi sono posta il
diritti umani. Tra i più attivi promotori del provvedimento, problema, in realtà. So che devo combattere. Per lui, per gli
Vladimir Kara-Murza e Boris Nemtsov. «La “lista nera” del altri prigionieri e per una Russia diversa. Certo, ho dovuto
Magnistsky Act fece imbestialire chi ci era finito dentro», imparare in fretta». Ride. Poi torna seria per un ultimo
ricorda Evgenia. «Le autorità russe cominciarono a vedere mio messaggio: «L’Occidente deve bloccare le importazioni del
marito e Nemtsov come nemici personali. La morte di Boris gas di Mosca. Ciò toglierebbe fiato allo sforzo bellico e alla
Nemtsov, che in pratica faceva parte della nostra famiglia costosa macchina propagandistica del Cremlino. E se questa
e gli attentati contro Vladimir sono certo collegabili al loro si inceppasse, anche chi oggi la subisce e sostiene Putin
sostegno a quella legge». cambierebbe parere. Il regime crollerebbe prima». «Sono
Nonostante la possibilità di risiedere permanentemente negli momenti bui per il Paese, ma la notte più buia precede
Usa insieme a moglie e figli, Kara-Murza ha sempre svolto la sempre l’alba»: era un detto dei dissidenti sovietici nei primi
sua attività politica in Russia, anche dopo gli avvelenamenti. anni ’80. Spesso citato anche da Vladimir Kara-Murza nel
«Tanta paura per lui e vita familiare scomoda. Ma no, non ho discorso ora sotto la lente degli investigatori. Q
mai cercato di fargli cambiar idea. So com’è fatto. Era così © RIPRODUZIONE RISERVATA

42 12 giugno 2022
Prima Pagina

disarmati». Secondo i pubblici ministe-


ri, nel marzo 2022, mentre si trovava nella
città di Bucha, Aleksandrovich avrebbe le-
gato e torturato decine di abitanti e avreb-
be costretto un’altra vittima a confessare
le attività della resistenza ucraina dopo
averla obbligata, scrivono i procuratori, ad
«annusare il cadavere di un altro uomo».
Almeno due della lista sono accusati di
stupro. Uno è Fassakhov Bulat Lenarovi-
ch, 20 anni, operatore radio della divisio-
ne di artiglieria della 30esima brigata. Il
12 marzo, alle 19, mentre si trovava nel
villaggio di Bobryk, nel distretto di Bro-
vary, Fassakhov è entrato nella casa dove
viveva una giovane donna con la sua fa-
miglia. E lì, «con l’uso della violenza fisi-
ca», prima avrebbe costretto la ragazza a
spogliarsi e poi l’avrebbe violentata. In
gruppo, poi, avrebbe ripetuto la violenza
su un’altra donna di Bobryk. Il 9 marzo,
nel villaggio occupato di Bogdanivka, un
altro soldato russo, di nome Romanov
Mikhail Sergeevich, membro della fante-
ria motorizzata, avrebbe «premeditato “ORDINAVANO DI COLPIRE
l’omicidio di un residente locale e lo stu-
pro di sua moglie». AI DENTI, POI AGLI ARTI E QUANDO
Per acciuffarli, il ministero della Difesa
ucraino ha autorizzato la procura a super- LE VITTIME ERANO ALLO STREMO,
visionare tutti gli scambi tra prigionieri di
guerra russi e ucraini. Solo i prigionieri LE FINIVANO SPARANDO. I CORPI
russi che non sono sospettati di crimini
potranno lasciare il Paese. Una precauzio-
ne necessaria. Si sa che Vadim Shishima-
GETTATI NELLE FOSSE COMUNI”
rin, il giovane soldato condannato all’erga- La condotta idrica no chiesto di pregare per loro. E l’ho fat-
stolo lo scorso 23 maggio dai giudici della di Motyzhyn, dove Oleh to», aggiunge, con gli occhi inumiditi dal-
corte penale di Kiev, perché ritenuto colpe- Bondarenko è stato le lacrime. «Ho pregato e continuo a farlo
vole di aver ucciso un civile disarmato nel- rinchiuso dalle forze ogni giorno. Spero siano ancora vivi. Loro
la città di Sumy, non ha agito da solo. E chi russe dopo essere stato non hanno mai voluto prendere parte a
torturato
gli diede l’ordine è in Russia, grazie allo questa guerra».
scambio di prigionieri. Oggi, attorno al campo di torture di Ka-
Il testimone dell’orrore di Motyzhyn, luga, si trovano ancora indumenti e og-
Bondarenko, ha ancora il corpo ricoperto getti abbandonati dai soldati russi prima
di cicatrici e un trauma alla colonna ver- della ritirata. Tra scarpe, magliette e sca-
tebrale che potrebbe essere permanente. tole di munizioni, spicca la copertina di
Collabora con le autorità ucraine. Ma se è un libro in russo. Si intitola “Racconti e
ancora in vita lo deve a due russi, due re- Fiabe” e giace a poche decine di metri dal-
clute a cui l’aguzzino Kaluga aveva asse- la fossa comune in cui sono stati seppelli-
gnato il compito di cucinare per la trup- ti i corpi di Olga Petrivna e della sua fami-
pa. «Mi hanno sfamato e dissetato di na- glia. Metafora perfetta di questa guerra:
scosto», racconta: «Poi, quando l’artiglie- le favole che un Paese invasore racconta
ria ucraina si è avvicinata per riprendere alla sua gente per coprire gli orrori delle
Motyzhyn, mi hanno chiesto di nascon- proprie truppe, a una manciata di chilo-
dermi e di attendere almeno due ore pri- metri dal confine. Q
ma di uscire. Prima di andarsene, mi han- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 43
Guerra e diplomazia

L’ALLEATO XI
NON AIUTA
PUTIN
DRONI, COMPUTER, SMARTPHONE.
L’EXPORT DI TECNOLOGIA CINESE
VERSO LA RUSSIA SI È FERMATO.
MALGRADO “L'AMICIZIA ILLIMITATA”
DI SIMONE PIERANNI

L’
amicizia illimitata” tra Russia e Cina avrebbe vendicare una posizione “da pari” al tavolo dei grandi; a Vladi-
incontrato, in ogni caso, parecchi momenti di mir Putin serviva un paese potente che gli offrisse certe garan-
verifica nel corso del tempo. Ma la guerra in zie (come già era accaduto nel 2014 quando la Cina firmò un
Ucraina ha immediatamente messo alla pro- contratto di gas ultra vantaggioso per Pechino ma comunque
va le parole del documento “Sulla nuova era vitale per la Russia impegnata ad aprire le ostilità in Donbass).
delle relazioni tra Russia e Cina” presentato Poi, terminati i giochi olimpici, ha invaso l’Ucraina.
dal presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin Solo che a quel punto la Russia ha chiesto proprio quanto la
all’inaugurazione dei giochi olimpici invernali a Pechino. Era Cina non voleva mettere sul piatto: il supporto economico. Le
il 4 febbraio, la crisi ucraina era in ebollizione ma si riteneva ragioni della Cina sono piuttosto ovvie anche perché la situa-
ancora fosse sotto controllo. La Cina stava per presentare al zione si è presentata fin da subito molto differente da quella
mondo la sua “bolla olimpica” anti Covid, un presagio di quan- del 2014. Sulla Russia sono cadute misure economiche epocali
to sarebbe accaduto qualche mese dopo a Shanghai. decise da Usa, Ue e alleati. Allora Pechino, per evitare sanzioni
Ma gli osservatori attenti non avevano dubbi che in realtà secondarie, si è mossa in due direzioni molto chiare, che ha
quella tra Mosca e Pechino fosse un’amicizia di convenienza (i sigillato nel corso dei tre mesi di conflitto; da un lato pur criti-
cinesi la chiamano “partnership strategica”), nella quale a gio- cando le sanzioni (anche in settimana, attraverso le parole del
care un ruolo primario è la radice ideologica di questo “patto”: portavoce del ministero degli Esteri) le ha
da un punto di vista economico, infatti, i due paesi vanno per rispettate, dall’altro non ha mai condannato
la propria strada, rischiando in alcuni casi di calpestarsi i piedi; la Russia per l’invasione dell’Ucraina, riba-
in Africa, in Medio Oriente, in Asia centrale e perfino nell’Arti- dendo la propria vicinanza alla “narrazione”
co, la Cina e la Russia hanno interessi che non sempre potreb- russa dell’invasione, ovvero una necessità di
bero convergere (e chissà che Pechino non faccia un pensiero Mosca per difendersi dall’allargamento della
sulla prevedibile e attuale minore attenzione di Mosca ad alcu- Nato a est e più in generale dalle mire impe-
ni scenari, specie africani). Ma alla Cina serviva ribadire che gli Simone Pieranni rialistiche americane. Quello di Pechino è
equilibri del mondo non sono più quelli post guerra fredda e ri- Giornalista stato un atteggiamento che a parole è stato

44 12 giugno 2022
Prima Pagina

ricano, «Comprendiamo la difficile situazione di Mosca. Ma


non possiamo ignorare la situazione generale. La Cina agirà
sempre nel migliore interesse del popolo cinese».
Uno dei motivi principali che hanno portato la Cina a non
sostenere la Russia sotto sanzioni ha a che vedere con la tec-
nologia, soprattutto quella relativa a semiconduttori. Non a
caso le spedizioni di tecnologia cinese in Russia, inclusi smar-
tphone, laptop e apparecchiature per le telecomunicazioni
sono crollate dall’inizio della guerra. La ragione: le sanzioni
imposte dagli Usa alla Russia richiedono, come riportato dal
Washington Post «alle aziende di tutto il mondo di rispettare
il divieto se utilizzano componenti o software statunitensi per
produrre semiconduttori. La maggior parte delle fabbriche
di chip in tutto il mondo, comprese quelle in Cina, utilizza
software o apparecchiature progettate negli Stati Uniti». È un
modo come un altro per bloccare tutti i rifornimenti possibili
di microchip per la Russia. E significa mettere in ginocchio il
comparto tecnologico e militare di Mosca.
Su questo fronte secondo le parole di alcuni funzionari ame-
ricani, riportate dal New York Times, i risultati si starebbero
già notando, con le fabbriche di carri armati russi che avreb-
bero chiuso e licenziato i lavoratori e le difficoltà per la Rus-
sia a trovare quella componentistica che dipende dalla “lunga
filiera” americana. L’ottimismo della Casa Bianca è stato però
considerato eccessivo da alcuni analisti, come quelli di Cna,
un istituto di ricerca di Arlington in Virginia, che proprio sulle
colonne del quotidiano americano hanno espresso «scettici-
smo su alcune affermazioni secondo cui i controlli sulle espor-
Xi Jinping e Vladimir Putin
tazioni stavano costringendo alcune fabbriche di carri armati
e altre aziende militari in Russia a chiudere».
L’isolamento della Russia da un punto di vista tecnologico,
gradito da tutti: Bruxelles e Washington, pur sospettosi, han- però, rimane pesante. Corea del Sud e Giappone hanno aderito
no dovuto ammettere che la Cina non ha sostenuto in alcun alle misure insieme a oltre trenta altre nazioni e il più grande
modo Mosca; Volodimir Zelensky a Davos ha lodato la “neu- produttore mondiale di chip, la Taiwan Semiconductor Manu-
tralità” cinese, con le stesse parole utilizzate dal ministro degli facturing Company (Tsmc), ha annunciato che le seguirà.
Esteri russo Sergej Lavrov qualche giorno dopo. Ma quelle di Pechino si è adeguata: oltre ai semiconduttori, le esporta-
Lavrov sono apparse dichiarazioni di facciata perché a Mosca zioni cinesi di prodotti tecnologici in Russia sono diminuite
pare che l’atteggiamento cinese, in realtà, non stia piacendo drasticamente già a marzo, con le spedizioni di laptop in calo
per niente. E avrebbe cominciato a fare pressioni su Pechino di oltre il 40%, gli smartphone in calo di quasi due terzi. Tra le
perché il sostegno non sia solo politico, ma pratico. Votare aziende cinesi che hanno chiuso i ponti con Mosca c’è Leno-
contro o astenersi all’Onu a Mosca non basta: con quei voti vo, il più grande produttore mondiale di personal computer e
cinesi non ci finanzia la guerra. secondo sul mercato russo dietro HP. Anche Xiaomi, nume-
Ma su questo punto Xi Jinping non ha intenzione di esporsi, ro due del mercato russo degli smartphone avrebbe tagliato
tanto più in un momento molto delicato per la Cina tra ral- molte spedizioni. Prima di loro e prima di tutte le aziende ci-
Foto: Xinhua News Agency / eyevine / Contrasto

lentamento economico dovuto a guerra e Covid e ventesimo nesi, a chiudere con Mosca era stata la Dji, azienda di Shan-
congresso del Partito comunista in autunno (un momento ghai che vendeva i suoi droni militari sia a Kiev sia a Mosca.
fondamentale per le sorti politiche del paese). Pechino non Stop anche da parte di Huawei che per altro con la Russia ha
vuole in alcun modo riaprire il fronte con Unione europea e un rapporto particolare, perché dopo il successo in patria co-
Washington proprio adesso. Tanto più dopo che Joe Biden, di minciò a internazionalizzarsi (“un’esigenza per sopravvivere
recente, ha lasciato intendere che potrebbe eliminare alcuni al temibile mercato interno cinese” spiegò il fondatore Ren
dazi sulle merci cinesi. Come registrato dal Washington Post Zhengfei) proprio in Russia dove divenne un brand interna-
attraverso fonti cinesi, la Cina non aiuterà in alcun modo la zionale. Ma la paura di incorrere in sanzioni secondarie non
Russia: «Abbiamo chiarito la nostra posizione sulla situazio- permette alla Cina alcun sentimentalismo, neanche nel caso
ne in Ucraina e sulle sanzioni illegali contro la Russia», ha di «un’amicizia senza limiti». Q
affermato una fonte a Pechino sentita dal quotidiano ame- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 45
Medio Oriente

BIDEN D’ARABIA DI ALBERTO STABILE

L
e delegazioni vanno e vengono tra le due ca- Alcuni membri dell’entourage del principe, coinvolti nel ca-
pitali, per mettere a punto i dettagli dello sto- so, erano stati sanzionati e impediti di mettere piede negli
rico incontro. Le “mediazioni” si susseguono, Stati Uniti. Per questo, adesso, la sua appena malcelata ur-
discrete, nel tentativo di forgiare un accordo genza, di stringere la mano di Mbs appare sospetta per lo
che renda omaggio anche alla concretezza meno d’ipocrisia. Ovvero, per dirla con un commentatore
delle politica, non soltanto alla sua duttilità del New York Times, appare come «il trionfo della realpolitik
come strumento di propaganda da attivare sull’indignazione morale!».
alla bisogna per risollevare destini personali. Ma cosa si ripromette Biden di ottenere dal suo viaggio a
C’è aria di riconciliazione tra Ryad e Washington, dopo un Ryad da pellegrino penitente? Secondo alcuni osservatori,
anno e mezzo di porte sbattute in faccia, di telefoni lasciati il viaggio altro non è che il tentativo cruciale da parte
squillare all’infinito, di ambasciatori, anche dai nomi altiso- dell’Amministrazione americana di impostare un nuovo si-
nanti come quello di Boris Johnson, rispediti indietro con le stema di rapporti con i paesi del Golfo produttori di petro-
ossa (metaforicamente) rotte. lio, i quali, dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, al di
Sono molte le ragioni che hanno spinto Joe Biden a rinne- là della formale adesione alla risoluzione di condanna di
gare l’aperta avversione manifestata, prima come candidato Mosca adottata dal Consiglio di Sicurezza, hanno poi volta-
alla Casa Bianca e poi come presidente, verso l’erede al trono to le spalle alle richiesta degli Stati Uniti di aumentare la
saudita, Mohamed Bin Salman. Noto alle cronache come produzione di petrolio, in modo da sopperire alla mancan-
Mbs, il giovane principe non ancora trentaseienne, grazie ad za di greggio sul mercato imposta dalle sanzioni contro la
una folgorante ascesa accompagnata da una rapace accu- Russia e stabilizzare il prezzo del barile costantemente in
mulazione di incarichi, è diventato il reggente di fatto. Anche ascesa dallo scoppio della guerra.
a causa del declinante stato di salute del padre, re Salman, 86 Da qui le manovre reiterate da parte di Washington e alle-
anni, l’ultimo dei cosiddetti Sudayri, i sette figli maschi, tutti ati occidentali per convincere l’Arabia Saudita (secondo pae-
a loro volta diventati re, di Abdel Az Ziz al Saud, il monarca se produttore al mondo per quantità giornaliera di barili
fondatore della moderna Arabia Saudita. estratti assieme alla Russia) e agli Emirati di accrescere la
Si può dire che, a differenza di Donald Trump, disposto a produzione. Anche per far calare il prezzo della benzina alla
condonare qualsiasi cosa al giovane aspirante al trono di pompa, un fattore che rischia di avere conseguenze negative
Ryad, nulla delle vicende che in questi anni hanno reso per Biden alle elezioni di medio termine di novembre.
Mbs tristemente famoso, conferendogli una sinistra ombra Finché ha potuto, Mbs ha continuato a resistere alle pres-
di tracotanza e inaffidabilità, dal suo coinvolgimento nell’ef- sioni americane. Ma la diplomazia ha fatto il suo corso e gio-
ferata uccisione del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, vedì scorso da Ryad sono state lanciate due notizie destinate
alla guerra contro gli Huthi nello Yemen, dalla dura repres- a compiacere Biden: 1) l’Opec+, l’organizzazione dei paesi
sione messa in atto contro i fautori dei diritti umani ai meto- produttori di petrolio di cui Ryad vanta la leadership e di cui
di violenti dispiegati nella lotta contro i suoi pari per la con- fa parte anche la Russia, ha annunciato che la produzione
quista del potere assoluto, nulla di tutto questo era passato sarà aumentata di circa il 50% nei mesi di giugno e luglio (ot-
sotto silenzio all’esame di Biden. O almeno così sembrava. tima notizia ma, secondo gli esperti, non sufficiente a deter-
Il nuovo presidente che da candidato si era appellato a fa- minare un’inversione di tendenza nei prezzi); 2) il governo
re dell’Arabia Saudita uno stato “paria”, un reietto della co- riconosciuto internazionalmente dello Yemen, sostenuto da
munità internazionale, subito dopo l’ingresso alla Ryad, e il movimento Ansar Allah, cui fa capo la
Casa Bianca aveva rincarato la dose autorizzando popolazione sciita degli Huthi, al potere dal 2015 a
nel febbraio del 2021 la pubblicazione del rappor- Sanaa, hanno deciso di estendere di altri due mesi
to dell’intelligence americana in cui si accusa Mbs la tregua mediata dalle Nazioni Unite. La Casa
di aver ordinato l’operazione che ha portato alla Bianca si è complimentata con il governo saudita
uccisione, con successivo smembramento e per entrambe le novità.
scomparsa del cadavere, di Jamal Khashoggi nei Se uno degli obbiettivi di Biden è stato sin dall’i-
locali del Consolato saudita di Istanbul. Da quel nizio la cessazione della guerra scatenata da Mbs
momento Biden aveva cessato i rapporti con Mbs. nel 2015 contro gli Huthi, sospettati di godere

46 12 giugno 2022
Prima Pagina

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

dell’appoggio militare dell’Iran, allo scopo di far cessare le affari insieme senza dare nell’occhio. Come è successo
sofferenze imposte alla popolazione civile da carestia, sicci- qualche tempo fa con la visita, naturalmente segreta, a
tà e bombardamenti con armi occidentali, il principe guer- Ryad dell’ex capo del Mossad, Yossi Cohen, il quale avrebbe
riero di Ryad ha, di contro, lamentato l’indifferenza degli aperto la strada al gruppo tecnologico industriale Nso, il
americani verso le azioni belliche, secondo lui, “terroristi- cui fiore all’occhiello è rappresentato dal sistema di sorve-
che”, condotte dagli Huthi contro lo stato saudita e relative glianza individuale Pegasus ( forse adoperato anche nel
infrastrutture civili. In questa sua protesta, Mbs non tiene caso Khashoggi).
però conto che a muovere guerra contro gli Huthi è stata una Molti sono gli interessi politici coincidenti tra Israele e
coalizione di paesi arabi guidata da Ryad, che si è assunta di Arabia Saudita, a partire dalla dichiarata ostilità dei due go-
sostenere i costi del conflitto (circa un miliardo di dollari al verni verso qualsiasi progetto nucleare coltivato da Teheran.
mese), coalizione cui le forse armate americane hanno offer- A questo proposito i servizi di sicurezza israeliani hanno
to sostegno di addestramento e d’intelligence. provveduto a sgomberare il campo di un possibile scoglio su
L’altro obbiettivo principale della visita di Biden, solo for- cui si sarebbe potuto arenare il dialogo con l’alleato e protet-
malmente separato dal primo, è di favorire una svolta diplo- tore Biden uccidendo a Teheran un alto ufficiale dei Guar-
matica nei rapporti tra Arabia Saudita e Israele, attraverso diani della Rivoluzione, il Colonnello Sayad Khoday o Kho-
l’adesione conclamata del regno degli al Saud agli Accordi di dayer, e rivendicandone l’uccisione, cosa apparentemente
Abramo (cui hanno aderito finora soltanto Uae, Bahrain e, in mai successa prima, con gli alleati americani. L’agguato con-
misura minore, Marocco e Sudan). tro il colonnello, assassinato da due killer in moto, avrebbe
Come accade spesso in politica, qui il confine tra realtà e avuto l’effetto di dirottare verso un binario morto i colloqui
apparenza è inesistente. Quello che viene percepito come in corso da mesi a Vienna tra iraniani, americani ed europei,
realtà spesso è solo apparenza e viceversa. Così si può tran- per far rivivere l’accordo sul nucleare (Jcpoa) fatto a pezzi nel
quillamente affermare che la presunta distanza politica tra 2018 da Donald Trump, su pressione del leader israeliano
Foto: S. Loeb - AFP via Getty Images

Ryad e Tel Aviv, o, se vogliamo restare ai rispettivi domini Netanyahu. Adesso è il successore di Netanyahu, Naftali Ben-
religiosi, tra la Mecca e Gerusalemme, è solo apparenza. In net, a rallegrarsi del nuovo deragliamento. Q
realtà i due ex nemici si parlano, eccome, trattano e fanno ©RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PRESIDENTE USA INCONTRERÀ BIN SALMAN, DOPO


UNA LUNGA OSTILITÀ. DIETRO LA SVOLTA, IL PETROLIO
12 giugno 2022 47
Finanza e speculazione

BITCOIN
ALL’ITALIANA
L’EX CHIRURGO PLASTICO DEVASINI
HA FATTO FORTUNA CON LA
CRIPTOVALUTA TETHER. SPOSTANDO
MILIARDI OFFSHORE. IN ARRIVO
UNA STRETTA SUI CONTROLLI
DI VITTORIO MALAGUTTI
ILLUSTRAZIONE DI GIOVANNI GASTALDI

D
a una parte la ricca Lugano, Le ambizioni della strana coppia Buke-
con le sue banche e i negozi le-Foletti, i sogni di libertà salvadoregni così
di lusso che si affacciano sul come la nuova età dell’oro luganese, viaggia-
lungolago. Dall’altra, uno no al traino degli affari di un manager italia-
dei Paesi più poveri del no, Giancarlo Devasini. Nel 2014, Devasini ha
mondo, El Salvador, dove il lanciato Tether, uno strumento di pagamen-
reddito annuo per abitante non raggiunge to digitale (stablecoin) che tra alti e bassi è
i 4 mila dollari. A unire i due estremi c’è un diventato uno dei marchi più conosciuti
obiettivo in comune: la rivoluzione dei bi- dell’universo complicato e in tumultuosa cre-
tcoin. Nayib Bukele, il presidente populi- scita delle monete digitali.
sta del piccolo Stato centroamericano, Tra i tanti progetti, messi
spera che la moneta digitale diventi un nero su bianco in una serie
mezzo per affrancarsi dalla grande finan- di accordi siglati nei mesi
za internazionale e per questo El Salvador scorsi, El Salvador conta di
ha legalizzato il bitcoin come mezzo di pa- collocare sul mercato anche
gamento. Il sindaco Michele Foletti ha in- titoli di stato agganciati al
vece da poco annunciato un piano per fare Vittorio bitcoin. Un’operazione dalle
della cittadina ticinese la capitale europea Malagutti molte incognite e già più
delle criptovalute. Giornalista volte rinviata. Nel Canton

48 12 giugno 2022
Prima Pagina

Ticino, invece, sperano di affiancare presto la dollari. Restano dubbi e sospetti, alimentati
criptovaluta al franco svizzero in tutte le da una struttura societaria che si regge su una
transazioni economiche. costellazione di sigle offshore con base nel pa-
A quanto pare, Bukele, Foletti e milioni di radiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche e
altri investitori in giro per il mondo non sem- ad Hong Kong. Queste particolari criticità si
brano preoccupati delle recenti traversie del- sommano a quelle caratteristiche del mondo
la creatura di Devasini. Nell’ottobre del 2021, cripto, un mondo in cui la tracciabilità delle
la Cftc, una delle Authority di controllo dei transazioni, per risalire al titolare effettivo dei
mercati Usa, ha comminato una multa di 41 conti diventa spesso molto complicata, favo-
milioni di dollari alle società che gestiscono rendo così l’evasione fiscale e il riciclaggio.
Tether. Otto mesi prima, le stesse società ave- Va poi considerato che Tether è collegato a
vano sborsato 18,5 milioni di dollari per chiu- Bitfinex, che è una piattaforma di scambio di
dere senza guai peggiori un’indagine della monete digitali tra le più grandi al mondo. Il
procura di New York. legame tra le due entità, una che produce
Questi incidenti di percorso non hanno moneta digitale e l’altra che ne gestisce la
però rallentato la corsa della stablecoin. compravendita, è stata criticata da molti
Nell’arco di un paio di anni la capitalizzazione commentatori per via dei possibili conflitti
di mercato della criptovaluta è cresciuta di 20 d’interesse. Tether e Bitfinex condividono an-
volte e ora viaggia intorno agli 80 miliardi di che i medesimi gruppi dirigenti, ma finora

12 giugno 2022 49
Finanza e speculazione

non si è mai capito di preciso chi siano gli MANAGER zioni sulle piattaforme digitali.
azionisti delle holding che tirano le fila di Nell’altra pagina, Semplificando al massimo, le stablecoin
questa complicata struttura. Le società si tro- sopra: Paolo Ardoino sono in qualche modo paragonabili alle fi-
vano immerse in un universo virtuale, decen- manager di Tether. ches per accedere a un tavolo di gioco. Il ban-
tralizzato. Non esiste un quartier generale. Sotto: Changpeng co deve sempre essere in grado di rimborsare
Non c’è un indirizzo fisico a cui bussare per Zhao, fondatore di questi gettoni con moneta corrente sulla ba-
Binance
chiedere informazioni. Le domande inviate se di un cambio prestabilito. In caso contra-
da L’Espresso a un portavoce sono rimaste rio il sistema va il tilt. Lo stesso succede an-
senza risposta. Non è il massimo come tra- che se gli investitori incominciano a temere
sparenza, a maggior ragione per un gruppo che i gestori della stablecoin non siano in
che intermedia miliardi di dollari al giorno grado di onorare gli impegni. In questo caso
sotto forma di compravendite di criptovalute. si scatena quella che nel sistema bancario
Il volto pubblico di Tether è quello di un in- tradizionale viene definita una corsa agli
gegnere genovese di 38 anni, Paolo Ardoino, sportelli. Tutti chiedono indietro i loro soldi
protagonista di innumerevoli video e intervi- contemporaneamente e fatalmente si arriva
ste disseminate tra i social network. Il suo al crack. Questo, in sintesi, è il copione che è
collega Devasini, 58 anni, è invece un mana- andato in scena a metà maggio, quando il
ger dalla carriera movimentata: esordi come crollo della criptovaluta Luna ha spazzato
chirurgo plastico, poi commerciante di har- via anche la stablecoin collegata Terra, bru-
dware e software per computer, infine pionie- ciando l’equivalente di 40 miliardi di dollari.
re delle criptovalute. In passato, è stato de- Il terremoto si è subito esteso anche a Tether,
scritto come residente a Londra e a Monte- il cui valore è ancorato a quello della moneta
carlo. Alcuni documenti gli attribuiscono un Usa, al tasso di cambio di uno a uno. Terra
domicilio a Milano, altri lo associano a un in- invece si reggeva su algoritmi che non hanno
dirizzo di Lugano. Il finanziere di origini pie- retto alla prova dei ribassi.
montesi, che ha casa anche a Cortina d’Am-
pezzo, non viaggia solo sui mercati virtuali.
L’Espresso ha scoperto che nell’ottobre del

LA CINESE BINANCE
2020 il fondatore di Tether ha comprato il 10
per cento di Parkingo group, la holding a cui
fa capo la più estesa rete di parcheggi aero-
portuali d’Europa, da Malpensa e Fiumicino
fino a Francoforte, Parigi e Barcellona. Deva-
sini sarà quindi coinvolto nel rilancio del
gruppo con sede a Milano. Nel 2020, infatti, la
pandemia ha quasi azzerato il traffico aereo e
E GLI AMICI IN CONSOB
con questo anche tutti i business legati agli Non è ancora una celebrity globale come il fondatore di
scali. I ricavi di Parkingo si sono più che di- Facebook, Mark Zuckerberg, ma per milioni di fan sparsi
mezzati e il bilancio dell’azienda, fondata e per il mondo Changpeng Zhao è una sorta di mito della
controllata dall’imprenditore lombardo Giu- tecnofinanza. Nato in Cina, cresciuto in Canada e residente a
liano Rovelli, è andato in rosso. Singapore, Zhao, meglio noto come CZ, nel 2017 ha fondato
Di questi tempi, però, le preoccupazioni Binance, che è diventata la piattaforma per lo scambio di
maggiori per il patron di Tether non arriva- criptovalute più grande del mondo. La fama dell’imprenditore
no certo dalla sua recente acquisizione ita- asiatico (6 milioni di follower su Twitter) è stata alimentata
liana. I ribassi che nei mesi scorsi hanno in dal gigantesco rialzo delle criptovalute.
parte sgonfiato la bolla speculativa dei tito- L’euforia di milioni di investitori non è condivisa dalle autorità
li tecnologici si sono infine estesi anche alle di controllo di mezzo mondo, che hanno avviato indagini
criptovalute. Dai massimi di novembre del su Binance o ne hanno bloccato l’attività, come è successo
2021 la quotazione del bitcoin si è ridotta in Gran Bretagna. Anche la Consob nel dicembre scorso ha
della metà e l’onda d’urto ha fatto tremare pubblicato un avviso indirizzato ai risparmiatori per ricordare
anche il castello delle stablecoin, che sono che la piattaforma fondata da Zhao, controllata da una
attività digitali con un valore fisso legato a holding nel paradiso fiscale delle Cayman, «non è autorizzata
una valuta reale oppure elaborato sulla ba- a prestare servizi e attività di investimento in Italia». Sotto
se di algoritmi. In pratica, funzionano come
mezzi di pagamento per facilitare le transa-

50 12 giugno 2022
Prima Pagina

Per far fronte all’ondata di vendite, negli ul-


timi trenta giorni i manager guidati da Deva-
sini hanno rimborsato Tether per oltre 10 mi-
liardi di dollari. «In 48 ore abbiamo pagato
sull’unghia 7 miliardi di dollari», ha racconta-
to Ardoino in un’intervista al settimanale Mi-
lano Finanza. Parole che servono a rassicura-
re gli investitori dopo una bufera che ha mes-
so a dura prova la tenuta del sistema. «Abbia-
mo tutta la liquidità necessaria», ha insistito il
manager. A conferma di questa affermazione,
sul sito internet di Tether si legge che le riser-
ve ammontano a 72 miliardi dollari, in gran
parte sotto forma di denaro contante. Il dato è
certificato da un attestatore con base alla
LA PIATTAFORMA HA RESISTITO Cayman. Dove si trovano questi soldi? La do-
manda non ha mai ricevuto una risposta det-
A UN’ONDATA DI VENDITE. MA I tagliata. Secondo indiscrezioni, il denaro sa-
rebbe custodito in banche dei Caraibi come la
MERCATI RESTANO TURBOLENTI. Deltec Bank & Trust con sede alla Bahamas.
Da Tether non sono mai arrivate conferme sui
LUGANO E EL SALVADOR LA nomi degli istituti coinvolti. Il mistero conti-
nua. Almeno fino alla prossima, auspicabile
stretta delle autorità di controllo.
VOGLIONO COMUNQUE ADOTTARE Q
©RIPRODUZIONE RISERVATA

accusa è finita l’offerta di strumenti derivati classe 1994, nominato l’anno scorso country
e l’anno scorso è stata avviata contro Binance manager del gruppo. Dai documenti aziendali
anche una class action che a settembre, si scopre infatti che la filiale italiana della
con l’assistenza dello studio legale Lexia, galassia virtuale di mister CZ ha sede nel
dovrebbe approdare al tribunale di Milano. capoluogo del Salento allo stesso indirizzo
Queste traversie non hanno comunque di uno studio contabile e amministrativo che
fin qui scalfito la popolarità della Borsa ha per azionista principale proprio Capone.
virtuale accreditata di oltre 100 milioni di Solo un parcheggio, probabilmente, visto
utilizzatori nel mondo. Per consolidare un che Zhao ha annunciato di voler quanto prima
simile successo, CZ punta un compromesso inaugurare a Milano il quartier generale del
con i governi e mesi fa ha lanciato un’offensiva gruppo. A gestire lo sbarco in Italia di
diplomatica per accreditarsi nei maggiori centri finanziari Binance sarà l’avvocato Gianluigi Guida, un professionista
internazionali. A maggio il miliardario cinese è approdato da tempo impegnato a diffondere il verbo della finanza
anche a Roma dove è stato ricevuto al ministero dello Sviluppo digitale. Guida conosce bene il presidente della Consob
economico, ha incontrato una delegazione dei Cinque Stelle, Paolo Savona, che nel 2018 aveva chiamato il giovane legale
ha ottenuto udienza in Vaticano e si è fatto vedere anche a originario di Campobasso nel suo staff al ministero degli Affari
Formello, nel centro sportivo della Lazio che è sponsorizzata europei. Savona non ha mai nascosto la sua passione per
proprio da Binance. In quegli stessi giorni la piattaforma la tecnofinanza. Questo però non gli ha impedito, una volta
di Zhao ha ottenuto l’iscrizione nel neonato Registro degli approdato al vertice dell’authority di controllo sui mercati, di
Foto: Ansa, Getty Images

operatori in valuta virtuale, iscrizione obbligatoria, recita un lanciare numerosi allarmi sui rischi di bitcoin e affini. Chissà se
decreto del Ministero dell’Economia pubblicato a gennaio, per sarà d’accordo con l’ex ministro anche il suo ex collaboratore
poter offrire servizi in monete digitali. Binance Italy, con un Guida, nel frattempo passato armi e bagagli tra i lobbisti
capitale di soli 50 mila euro, è stata registrata a Lecce. Una di un miliardario che ha fatto fortuna grazie al boom delle
scelta che può apparire sorprendente, se non fosse che uno criptovalute. V.M.
dei due procuratori della società è il giovane Lorenzo Capone, ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 51
Il commento Prima Pagina

di UGO PAGANO*

L’azienda a conduzione familiare


palla al piede dello sviluppo

A
partire dalla stagione del- imprese. In Germania il sistema del deludente legge Draghi del 1998 che
le privatizzazioni delle so- “mitbestimmung”, cioè la partecipa- permetteva alle imprese italiane di
cietà pubbliche, a differen- zione attiva dei lavoratori nei proces- scegliersi il modello che volevano.
za di Germania e Francia, i si decisionali delle aziende, è stato Le privatizzazioni hanno talvolta la-
salari italiani hanno preso a diminu- favorito dalla debolezza delle grandi sciato lo Stato proprietario di un con-
ire e la produttività delle imprese non famiglie capitalistiche tedesche (che sistente quantitativo di azioni che gli
è aumentata. Le conseguenze non avevano cooperato con il nazismo) permettesse di selezionare il mana-
sono da poco: solo per fare un esem- e dalla forza della socialdemocrazia gement (Eni, Enel, Leonardo, Fincan-
pio, i pochi laureati italiani scappano e dei sindacati. Limitando la possi- tieri) e, in altri casi, dato il controllo a
all’estero, dove la carriera dipende da bilità di attribuire cariche manage- un nucleo di azionisti privati (Alitalia,
meritocrazia e forme di democrazia riali a membri della famiglia privi Autostrade, Ilva, Telecom). Nel primo
industriale, invece di essere legata di capacità adeguate si attribuisce caso i risultati sono stati nel comples-
a logiche aziendali familistiche. Per autonomia al management, oltre a so positivi, meno nel secondo. Non è
uscire da questa drammatica situa- stimolare un senso di appartenenza dunque opportuno restringere la pre-
zione serve (finalmente) riformare il dei dipendenti all’impresa. senza dello Stato nelle grandi imprese
capitalismo italiano, così come han- Sia il modello americano sia quello in una situazione in cui il capitalismo
no fatto Germania e Stati Uniti, con tedesco costituivano dei punti di rife- italiano non è stato ancora riformato.
tempi e modalità diverse, dopo che rimento quando in Italia, si decise di Occorrerebbe, al contrario, estende-
la seconda rivoluzione industriale privatizzare gran parte delle imprese re e valorizzare il ruolo delle impre-
aveva reso la presenza di grandi im- pubbliche. Anche se le logiche di lot- se pubbliche. Ma questo non basta.
prese un elemento indispensabile tizzazione politica avevano intaccato Bisogna anche riformare il governo
dello sviluppo economico. Non sono l’integrità dei processi di selezione dei societario del capitalismo italiano.
stati passaggi indolori e ci sono stati manager, l’impresa pubblica italiana Oggi la direttiva europea a favore di
forti contrasti politici e sociali per- aveva contribuito a superare i vin- una democratizzazione delle imprese
ché, nella pratica, si è fatto in modo coli che la gestione familiare poneva costituisce un’occasione preziosa per
che, con la crescita dimensionale per le grandi imprese. E l’economista ripensare e attuare una riforma del
d’impresa, la famiglia fondatrice ne Marcello De Cecco temeva che la fine capitalismo italiano. Il convegno “Ol-
perdesse gradualmente il controllo. dell’impresa pubblica potesse accom- tre la famiglia e lo stato. Quali riforme
Negli Stati Uniti la lotta fiscale in- pagnarsi alla fine della grande impre- per il capitalismo italiano?”, appena
gaggiata da Roosevelt negli anni ’30 sa nel nostro paese. tenutosi al dipartimento di Economia
contro le piramidi societarie che per- Vi fu una discussione appassionata e Politica e Statistica dell’Università
mettevano di estendere il controllo vivace, promossa soprattutto dall’al- di Siena si è aperto con l’auspicio del
grazie a un sistema di scatole cinesi, lora vicedirettore dell’ufficio studi ministro Andrea Orlando che questa
è stato uno dei molti provvedimenti di Banca d’Italia, Fabrizio Barca, fra occasione non vada persa. Il convegno
che hanno portato a rendere difficile i sostenitori dei modelli tedesco e è stato concluso proprio da Fabrizio
la successione familiare nelle grandi americano. Eppure, il risultato fu la Barca che ha rimarcato come la bassa
crescita della produttività e l’impove-
rimento del paese dipendono dal fatto
IL CAPITALISMO ITALIANO VA che negli anni ‘90 furono fatte scelte di
politica economica inadeguate e che
RIFORMATO, COME IN USA E all’epoca si scelse di non scegliere. Q
* Professore di Economia politica

GERMANIA. E LO STATO È DECISIVO


all’Università di Siena
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12 giugno 2022 53
Geografia criminale

MAFIA SPA SI PR

Il petrolchimico di Marghera visto


dalla sponda di un canale di Venezia

54 12 giugno 2022
Prima Pagina

ENDE IL VENETO VENTIMILA AZIENDE IN MANO


ALLE COSCHE, COMUNI INFILTRATI,
COLLETTI BIANCHI A LIBRO PAGA.
TASSI DI RICICLAGGIO PARI AL SUD.
LA SCALATA DEI BOSS AL NORD-EST
DI LUANA DE FRANCISCO E ANTONIO FRASCHILLA

A
rovinarci è stato il soggiorno collaborazione di tutte le parti sociali, ma
obbligato per i mafiosi negli spesso invece si minimizza il fenomeno e noi
anni Settanta». L’ex segretario investigatori riscontriamo difficoltà a trova-
della Liga Veneta Ettore Biag- re collaborazione e persone che testimonia-
giato risponde così su “Il Mat- no e denunciano gli accordi tra le grandi ma-
tino di Padova” a chi fa notare fie per spartirsi pezzi di territorio e business
che in Veneto un po’ di mafia in fondo c’è. del Veneto», dice Paolo Storoni, colonnello
Sono trascorsi cinquant’anni comunque dai dei carabinieri e capo della Direzione investi-
tempi dei «confini» per i picciotti e forse la gativa antimafia del Triveneto. Dai Casalesi
causa di quanto sta accadendo ai giorni no- ai Grande Aracri, le prime sentenze stanno
stri non è proprio questa. Ma una cosa è fuori però alzando il velo sul potere del ghota delle
di dubbio: secondo uno studio dell’università mafie tra Padova, Verona, Venezia e Cortina.
di Padova, commissionato dal governatore Solo nel distretto di Venezia
del Veneto Luca Zaia e poi poco (anzi per lo scorso anno sono state
nulla) pubblicizzato dal presidente leghista, emesse 200 misure cautela-
oggi il Veneto è la regione del Nord con la ri per fatti legati alle mafie e,
più alta percentuale di infiltrazioni delle tre secondo i dati della Banca
grandi mafie, Camorra, ’ndrangheta e quel d’Italia, il Veneto ha tassi di
che resta delle cellule di Cosa nostra. segnalazioni di operazioni
Numeri impressionanti e riposti in fretta Luana finanziarie sospette per rici-
nel cassetto perché imbarazzanti per la po- De Francisco claggio pari soltanto al Sud:
litica tutta, impegnata spesso a minimizzare Giornalista «Le incidenze sono maggio-
quanto sta accadendo nel Nord-Est: ma gli ri in Sicilia, Calabria, Puglia,
inquirenti parlano di una terra dove vige l’o- Campania e Veneto», si leg-
mertà, dove non si registrano denunce degli ge nell’ultimo report sull’e-
imprenditori e dove, come capitato recente- conomia veneta.
Foto: R. Caccuri - Contrasto

mente in processi per mafia e infiltrazioni nei


Comuni, come parte civile in udienza si pre- L’ALLARME
sentano solo Cgil e Libera. I numeri e le storie Nel Nord-Est che non ti
incrociate da L’Espresso raccontano di un’e- Antonio aspetti i clan mafiosi fan-
mergenza Veneto che dovrebbe diventare te- Fraschilla no incetta di quote o interi
ma di dibattito nazionale. «C’è bisogno della Giornalista pacchetti societari «per

12 giugno 2022 55
Geografia criminale

aumentare il radicamento nel tessuto anche sociale non scatta. Così i mafiosi con-
sociale ed economico». La conferma nei nu- tinuano a scegliere il Nord-Est perché trova-
meri che assegnano il 19,5 per cento della no terreno fertile per i loro affari e i veneti
distribuzione per regione di aziende crimi- continuano a relazionarsi con loro».
nali proprio al Veneto, a fronte del 16,4 per E se è vero che le aziende compromesse
cento della Lombardia e del 12,9 dell’Emi- si occupano in prevalenza di edilizia (29,6
lia-Romagna (così tra il 2015 e il 2020). La per cento), immobiliare (14,8), commercio
fotografia arriva dallo studio che il profes- (14,3) e manifatturiero (11,6), si scopre poi
sore Antonio Parbonetti, economista dell’u- come siano i servizi acqua e rifiuti, marginali
niversità di Padova, ha da poco pubblicato a in termini di concentrazione (3,7), a presen-
conclusione di un progetto di analisi su un tare i bilanci più pesanti.
campione di circa 8 mila società, attraverso
i fascicoli di 214 inchieste giudiziarie con- I TENTACOLI DELLE MAFIE
Il governatore del
dotte al Nord tra il 2010 e il 2021. Il report in- Veneto Luca Zaia
In silenzio, senza molto clamore, sono arri-
dica in 1.091 il numero delle aziende venete ha commissionato vati a sentenza processi che hanno ridise-
con almeno un consigliere d’amministrazio- un’indagine gnato la mappa delle mafie in Veneto. Quel-
ne o un socio dichiarato colpevole di asso- sulle infiltrazione lo sulla camorra a Eraclea, con l’appello che
ciazione a delinquere di stampo mafioso o mafiosa. Sopra, ha confermato l’ossatura dell’indagine della
di concorso esterno. Dice Parbonetti: «Rite- il quartiere di via procura di Venezia, per esempio. Luciano
niamo che le aziende infiltrate siano circa Anelli a Padova e Donadio e Raffaele Buonanno, presenti dai
20 mila e che quella emersa sia soltanto la un’operazione della Dia primi anni Duemila, decidevano tutto, an-
punta dell’iceberg. Il problema è che la loro in un’azienda inflitrata che chi doveva fare il sindaco. Non a caso,
dalla ’ndrangheta
presenza non genera allarme sociale: finché tra i condannati, per concorso esterno, figu-
il crimine non diventa visibile, la condanna ra l’eterno primo cittadino Graziano Teso,
sempre eletto nel campo del centrodestra.

POCHE DENUNCE, OMERTÀ,


Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto,
aveva chiesto lo scioglimento per mafia del

NESSUN ALLARME SOCIALE.


Comune, con una dettagliata relazione che
il ministero dell’Interno, nel 2020, ha respin-
to. Al processo, le uniche parti civili sono
’NDRINE, CAMORRA E COSA state quelle della Cgil e di Libera: assenti al-
tri enti locali, a partire da Eraclea, o associa-
NOSTRA ALL’ASSALTO DI EDILIZIA, zioni di imprenditori. «I casalesi sono stati
una realtà drammaticamente presente, che

OPERE E SERVIZI PUBBLICI ha manifestato potenza ed esibito onnipo-


tenza, ma di fronte alla quale nessuno ha

56 12 giugno 2022
Prima Pagina

4300 ARRESTI? ORA BASTA


DI PAOLO BIONDANI
Da anni la parola mafia sembra scomparsa dal vocabolario di governo.
Se ne parla negli anniversari, alle commemorazioni degli eroi nazionali
assassinati, ma come un problema del passato, un cancro che sarebbe
stato debellato dopo la morte dei giudici Falcone e Borsellino, con
l'inizio della riscossa dello Stato. Un'emergenza di trent'anni fa, sparita
dall'agenda dei ministri. Oggi in Parlamento importanti esponenti della
maggioranza ormai pianificano la grande contro-riforma. Con l'obiettivo
non solo di indebolire o abolire il carcere duro, ma anche di limitare le
misure patrimoniali, i sequestri e le confische. E addirittura di riscrivere
il reato di associazione mafiosa. In nome del cosiddetto garantismo. Ma
davvero la mafia è in ritirata, non uccide e non spaventa più nessuno?
Per ristabilire la verità dei fatti basta esaminare i dati ufficiali dei
carabinieri. Dal 2016 ad oggi i militari dell'Arma hanno arrestato, in
denunciato: la gente e le istituzioni sono tutta Italia, 4.371 accusati di associazione mafiosa. Gran parte delle
rimaste a guardare. Sciogliere il Comune sa- retate riguardano le regioni del Sud dove sono nate le organizzazioni più
rebbe stato un segnale importante per tutti forti. In Sicilia, in questi ultimi sei anni, i carabinieri hanno arrestato
e avrebbe dato una scossa alla popolazio- 1.220 presunti affiliati a Cosa Nostra. In Campania altri 1.054 accusati
ne», dice Zappalorto. per camorra. In Calabria 1.260 imputati di 'ndrangheta. In Puglia 478
In primo grado ha poi retto l’indagine sospetti associati ai clan specifici di quella regione. Questi dati, raccolti
“Isola scaligera” che ha coinvolto manager in esclusiva da L'Espresso, mostrano che la macchina dell'antimafia,
delle aziende pubbliche di Verona e affilia- trent'anni dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio, continua a viaggiare
ti alla ’ndrangheta, in particolare Ruggiero al ritmo medio di due arresti al giorno, più di 700 all'anno. E si tratta di
Giardino, figlio di Antonio detto “Totared- cifre parziali, che riguardano solo le indagini dei carabinieri, a cui vanno
du” vicino alla cosca degli Arena Nicoscia aggiunte le ordinanze eseguite da polizia e Guardia di finanza, soprattutto
e ritenuto al vertice delle ’ndrine veronesi. nel Centro e Nord Italia. Dove i militari dell'Arma hanno arrestato,
Anche qui sono emersi legami tra la cri- sempre dal gennaio 2016 al maggio 2022, altri 214 presunti affiliati
minalità e i colletti bianchi, e nessuno ha alla 'ndrangheta. Negli stessi sei anni i carabinieri hanno incarcerato, in
denunciato o collaborato con inquirenti e totale, 112 presunti affiliati alle diverse mafie straniere.
magistrati. Forse perché quando qualcuno Nei palazzi delle istituzioni, però, si parla soprattutto di limitare
lo fa accade che a tremare sia mezzo Veneto: l'antimafia. L'Unione delle camere penali, dopo aver incontrato il 30
come sta avvenendo con il pentimento del maggio in Parlamento il sottosegretario alla giustizia, Francesco Paolo
boss Nicolino Grande Aracri, che nel Nord- Sisto, e altri avvocati-deputati di Forza Italia, ha proclamato «l'urgenza
Est era diventato l’unico grande rifermento di ristrutturare in senso garantista l'intero sistema delle misure di
per tutte le ’ndrine calabresi. «Lui comanda, prevenzione», che i legali considerano «smaccatamente inquisitorio».
ha 500 uomini», dice un suo uomo inter- L'Osservatorio dei penalisti ha già scritto «un documento articolato» per
cettato mentre parla con un imprenditore riunire «diversi disegni di legge depositati sia alla Camera che al Senato».
veneto, aggiungendo poi: «Se non vai dal Le misure di prevenzione sono le prime norme varate in Italia, a partire
notaio ti ci mando io, in piedi o coricato». dal 1965, in risposta alle stragi e omicidi di Cosa Nostra. Nel 1982
Le mafie in Veneto mettono radici nei sono state rafforzate dalla stessa legge, intitolata a Pio La Torre, che ha
Foto: S. Ghizzoni - Contrasto, Ansa, P. Tre - A3

piccoli e nei grandi affari. Come si è scoper- introdotto il reato di associazione mafiosa. Sono queste norme che hanno
to con l’arresto di quindici persone per ap- finora consentito di confiscare enormi ricchezze ai clan mafiosi. Oggi,
palti della Rete ferrovie italiane, con legami di fronte a tanti progetti di contro-riforma, l'ex giudice Giuliano Turone,
tra imprenditori veneti e le cosche della che nel 1974 arrestò a Milano il boss Luciano Leggio (detto Liggio) e poi
’ndrangheta Nicosia e Arena di Isola Capo scoprì la P2, ha ricostruito tutta la storia e l'importanza delle misure di
Rizzuto, in provincia di Crotone. In que- prevenzione in un saggio per l'associazione Avviso pubblico, che si apre
sta indagine è stata coinvolta anche Maria così: «Modificare l’articolo 416 bis? Considerare "desueta" la definizione
Antonietta Ventura, presidente del cda del giuridica di associazione mafiosa? Per favore, no!» Q
Gruppo Ventura che si occupa di costruzio- © RIPRODUZIONE RISERVATA

ni ferroviarie, candidata dal centrosini-

12 giugno 2022 57
Geografia criminale

LOGGE, RICATTI, ARSENALI


stra e dai 5 stelle alla presidenza della
Calabria lo scorso anno.
Indagini che seguono quelle degli anni
scorsi, come “Taurus” arrivata alle condan-
ne di primo grado e che ha svelato le rami-
ficazioni delle ’ndrine di Gioia Tauro tra
Verona, Padova e Treviso: qui si è costituta
la Regione Veneto che ha pure ottenuto un
E INCHIESTE DIMENTICATE
risarcimento. Al cuore dell’indagine c’è la DI ANDREA TORNAGO
tesi che le famiglie Gerace, Albanese, Napo-
li e Versace abbiano creato una locale della Inchieste antimafia che nascono in Sicilia e muoiono in
’ndrangheta che operava «nei Comuni di Laguna. Figli di boss che si muovono a proprio agio tra
Sommacampagna, Villafranca, Valeggio sul armi, droga e affiliati. Servitori dello Stato che spifferano,
Mincio, Lazise, Isola della Scala». ricattano e pilotano le indagini. Nord-Est, terra vulnerabile
«Un ruolo chiave nelle infiltrazioni ma- ai giochi e ai segreti delle mafie. Una delle vicende più
fiose non lo hanno solo gli imprenditori, eclatanti risale al 2008: un’importante famiglia mafiosa
che spesso pensano di poter gestire certe decide di investire 8 milioni di euro per la riqualificazione
dinamiche, ma anche i colletti bianchi: del porto di Chioggia, dove in un’area industriale dismessa
commercialisti, notai, avvocati, e su que- sorgeranno 80 appartamenti. Nella provincia tranquilla e
sto fronte riscontriamo una grande omer- produttiva tra Padova e Venezia, di fronte agli schei non
tà», dice il colonnello Storoni. Un caso che si guarda in faccia a nessuno. Nemmeno agli emissari
ha fatto scalpore, e arrivato a sentenza, è della famiglia Lo Piccolo, che dopo l’arresto di Bernardo
quello della Aspide srl, una società con se- Provenzano ha preso il controllo di Cosa Nostra. L’affare
de a Padova che si occupava di recupero di Chioggia però non andrà mai in porto. Il 24 settembre
crediti ma in realtà faceva prestiti a tasso del 2008 la Dda di Palermo arresta l’avvocato Marcello
usuario. Il gruppo criminale era guidato da Trapani, legale dei Lo Piccolo, con l’accusa di associazione
Mario Crisci, soprannominato "O' dotto- mafiosa e svela il progetto di Cosa Nostra nel Nord-Est,
re". Secondo il Tribunale a fare da interme- ricostruito grazie ai pizzini recuperati dagli investigatori in
diari tra Mario Crisci e i clienti della Aspi- un cestino dei rifiuti. Fin qui la storia conosciuta. Perché
de erano alcuni professionisti come Ivano l’avvocato Trapani a quel punto decide di collaborare:
Corradin, presidente dell'associazione dei racconta ai magistrati siciliani un pezzo di Cosa Nostra,
tributaristi del Vicentino, che reperiva i in quegli anni di contesa al vertice tra i Lo Piccolo e il
clienti per conto della Aspide, condannato trapanese Matteo Messina Denaro. Nasce così un altro
a 3 anni e 10 mesi. Si legge nella senten- filone investigativo che parte da Palermo, intreccia i veleni
za: «Il suo ruolo svolto nell'Aspide era ne- del palazzo di giustizia di Padova, i centri di potere veneti
cessariamente consapevole delle attività e la maxi inchiesta sul Mose.
esercitate dalla società e delle modalità
mafiose utilizzate». Tutto nasce da un rapporto di polizia del 28 aprile 2009
A proposito di colletti bianchi: nell’ope- inviato ai pm antimafia di Palermo, in cui si riferisce
razione “Fiore reciso”, appena arrivata a che il collaboratore di giustizia ha iniziato a raccontare
sentenza di appello per abbreviato, è stato i retroscena dell’investimento dei Lo Piccolo in Veneto.
confermato il coinvolgimento di un ex di- Parla di cene di «massoneria» a cui avrebbe partecipato a
rettore di banca di Vigonza nel riciclaggio Padova insieme a imprenditori, primari, avvocati, magistrati,
del denaro fatto con i soldi della droga da militari e ufficiali di polizia, introdotto dal cugino, un
parte delle famiglie di Isola di Capo Rizzu- maresciallo della Guardia di finanza all’epoca in servizio
to, cosca ricca e potente del Crotonese. E a Chioggia. Il nucleo speciale di polizia valutaria della
sempre in tema di colletti bianchi, in ar- Guardia di finanza di Palermo riempie pagine di verbali e
rivo in Veneto c’è un fiume di denaro per manda tutto alla Procura di Padova. Dove i magistrati sono
le Olimpiadi invernali del 2026: «Abbiamo in grave imbarazzo: nel racconto del collaboratore è emerso
già acceso un faro e stiamo facendo veri- un nome che non si aspettano, quello di un sottufficiale
fiche sul settore immobiliare e su strane dei carabinieri in servizio nella loro stessa procura.
vendite tra Cortina, Venezia, Verona e Je- «Luogotenente Franco Cappadona», annota la Finanza. È un
solo», dice Storoni. Sembra la Calabria ma militare da trent’anni responsabile della polizia giudiziaria
no, è il Veneto. Q
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58 12 giugno 2022
Prima Pagina

reato, e archiviata nel gennaio del 2014, non essendo stato


possibile «acquisire elementi concreti» sui presunti ricatti
del carabiniere. La pista di un suo ruolo nella campagna
elettorale di Galan invece non viene approfondita.

Ma il suo legame con il «Doge» riemerge in un’inchiesta


successiva per cui sarà condannato in via definitiva.
Cappadona, oggi in carcere, nell’aprile del 2013 riesce
ad avvisare un’amica di Galan che il Gico di Venezia sta
indagando sulla sua lussuosa villa di Cinto Euganeo. Poi
lo chiama direttamente, mentre si trova in Parlamento,
per assicurarsi che lei l’abbia informato. Alla fine viene
condannato a 2 anni e 5 mesi. Il militare poi si beccherà
altri 4 anni per tentata concussione: nel 2010 l’avvocato
Andrea Drago, direttore dell’Arpav, finisce indagato
per corruzione. Si scoprirà che gli esposti contro di lui
venivano ispirati da Cappadona che poi si occupava
anche delle indagini. La verità viene ristabilita con
fatica quando Drago, ormai, ha la reputazione distrutta.
Nell’ufficio di Cappadona in Procura i carabinieri trovano
un «promemoria» con informazioni personali sul conto
dei colleghi che indagavano su di lui. E nello studio di
Una panoramica di Marghera
un avvocato considerato suo complice era conservato
un dossier per distruggere i suoi nemici, intitolato
a Palazzo di giustizia. Considerato da tutti il braccio destro «Promemoria caso Terminetor (sic)». Uno degli scandali
del procuratore Pietro Calogero, il magistrato di ferro che più imbarazzanti della giustizia veneta. Che nel febbraio
indicò la prima pista nera sulla strage di Piazza Fontana del 2017 finisce di nuovo sotto i riflettori, quando si
che portava ai neofascisti di Franco Freda. E che il 7 aprile scopre che il figlio di Totò Riina, in soggiorno obbligato a
1979 fece arrestare i leader di Autonomia Operaia con Padova, conduce una vita disinvolta consumando cocaina
la clamorosa accusa di associazione sovversiva e banda e incontrando pregiudicati per mafia. Il tribunale di
armata. Nel racconto del pentito, il carabiniere non risulta sorveglianza gli revoca la libertà vigilata e lo trasferisce
coinvolto in vicende di mafia, ma è descritto come un lontano dal Veneto. Nei primi mesi del 2019 a Padova
militare che «apprende notizie di reato e va a ricattare vari spunta dal nulla il figlio di un altro boss, Angelo Siino,
imprenditori». Il luogotenente, secondo Trapani, si sarebbe «ministro dei lavori pubblici» di Cosa Nostra negli anni ’80,
anche occupato della campagna elettorale di Giancarlo che viveva sotto falso nome nell’ambito di un programma
Galan, allora presidente della Regione Veneto, «riuscendo di protezione: si è sparato un colpo alla tempia con una
a raccogliere la somma di 500 mila euro» da alcuni Beretta 98 Steel nel suo appartamento di Borgoricco, nel
imprenditori. Come? «Faceva delle cortesie gli diceva tu sei Padovano. In una cabina armadio nella sua camera da
indagato, non sei indagato, deve venire la Finanza, deve letto i carabinieri trovano un vero e proprio arsenale: 107
venire il carabiniere», prosegue Trapani. Il fascicolo della tra pistole e fucili, in gran parte storici o da collezione, e
Dda di Palermo trasmesso a Padova provoca inquietudine 578 proiettili. Armi che valgono decine di migliaia di euro,
negli ambienti giudiziari della città veneta. Per il ruolo tutte regolarmente intestate alla convivente, una casalinga
che ricopre da anni, Cappadona gode della fiducia di molti di Milano. La signora viene indagata per omessa custodia
pubblici ministeri. Su tutti, il procuratore Calogero che in di armi e al pm di Padova, Silvia Golin, dichiara di avere
quelle settimane sta per lasciare l’incarico di procuratore ricevuto gran parte dell’arsenale dal compagno, Giuseppe
capo a Padova per assumerne uno ancora più prestigioso: Siino. Carabinieri e questura di Padova trasecolano:
procuratore generale di Venezia. La delicata indagine viene nessuno aveva idea che quell’imprenditore nato in
Foto: M. Toniolo - Errebi / Agf

affidata al pm Vartan Giacomelli, che per prima cosa si Germania, dipendente di un’azienda chimica, fosse in
occupa delle «cene di massoneria» e, sentiti i protagonisti, realtà il figlio di Siino. Il sistema centrale di protezione non
archivia tutto. È il luglio del 2012. L’inchiesta su aveva autorizzato la convivenza con la compagna, perché
Cappadona parte solo a questo punto, cioè tre anni dopo la era fuori dal circuito di tutela. E non aveva mai saputo
trasmissione degli atti da Palermo. Viene iscritta «a modello nulla del suo arsenale segreto. Q
45», nel registro degli atti che non costituiscono notizie di © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 59
L’opinione Prima Pagina

di MAURO PALMA*

Troppi reclusi con pena breve


Il carcere non è la soluzione

A
l 6 giugno 2022 erano di recupero occorre un’osservazione i delitti che fanno scalpore. Chi sta
3.783 le persone detenute di mesi e una pianificazione di anni. in carcere per una pena così breve
in carcere per una pena è, per esempio, una persona che non
inferiore ai due anni: circa Così il tempo vuoto non è solo inu- può ottenere la detenzione domici-
il dieci per cento di coloro che nel tile e deleterio ma trasforma la fina- liare perché una casa non ce l’ha.
nostro Paese sono in carcere con lità rieducativa che la Costituzione L’assenza di reti sociali di supporto
sentenza definitiva. Di questi, 1.314 assegna alle pene in una velleitaria fa così traballare l’assunto su cui si
devono scontare una pena inflitta enunciazione. basa il nostro vivere comune e che è
inferiore a un anno. Sono due dati esplicitato nelle parole che sovrasta-
tra quelli che verranno analizzati Analizzando le storie personali e no ogni Corte, quello secondo cui la
più compiutamente dal Garante na- le caratteristiche sociali di chi è in legge è uguale per tutti. L’incapacità
zionale nella sua annuale relazione detenzione per scontare una pena nel territorio di intercettare queste
al Parlamento il prossimo 20 giugno, così breve emerge spesso un quadro vite ai margini prima che sconfinino
che concentrerà la sua attenzione di marginalità: reati sempre simili nel reato e l’altrettanta incapacità
sull’ampia tematica del tempo della a sé stessi, impossibilità di accesso di prevedere una rete ove realizzare
pena e che verrà trasmessa in diret- a misure alternative, assenza di tu- percorsi alternativi, finiscono col far
ta su Raitre dalle ore 11. tela legale effettiva o di supporto di ricadere le contraddizioni irrisolte
qualsiasi tipo, mancanza di istru- sia sul carcere (vedi alla voce sovraf-
Il periodo percorso in esecuzione zione minima. Una condizione che follamento) sia sulla collettività che
di una sentenza penale, pur nell’in- prefigura un’esistenza che pendola si percepisce come meno sicura.
trinseco limite della privazione del- tra brevi periodi di libertà e nuove
la libertà e del conseguente rischio detenzioni in carcere, esperienze di Il carcere non può risolvere tutto,
di desocializzazione, può essere vita che contraddicono il luogo co- specie quando manca il tempo per
pieno e costruttivo, fatto di recupe- mune di chi invoca il carcere come farlo. Né la soluzione può essere «co-
ro dell’istruzione o di un suo nuovo unica possibile sanzione per dare struiamo altre carceri» senza uno
sviluppo, di attività volte al positivo più sicurezza alla comunità. Una si- sguardo al contesto sociale e al per-
reinserimento nella società. Oppure tuazione che genera infatti ulteriore corso rieducativo delle persone re-
può essere vuoto, fatto di niente che marginalità e nuova illegalità. cluse. Occorre una prospettiva dif-
non sia il lento scorrere delle ore, dei ferente e la creazione di nuove strut-
giorni, dei mesi. Nel caso delle pene Interviene poi un altro e non meno ture comunitarie che mantengano
brevi il tempo trascorso in carcere fa importante fattore: quello dell’in- la doverosa necessità sanzionatoria
parte certamente di questa seconda digenza di molte persone detenute, ma che allo stesso tempo lavorino
categoria. È infatti difficile dare un quelle che meno attraggono l’atten- per la sicurezza nel lungo termi-
senso a periodi così limitati, quando zione della cronaca centrata quasi ne. Luoghi che possano accogliere
per elaborare un qualsiasi progetto sempre sulla grande criminalità e anche chi è alla fine di un percorso
detentivo più lungo e che deve fare i
necessari passi per tornare a vivere
PER I 3.700 DETENUTI CHE fuori. È tempo di trovare il coraggio
e la visione per intraprendere questa
SCONTANO MENO DI DUE ANNI È strada. Q
*Garante nazionale dei diritti delle

UN TEMPO VUOTO FATTO DI NULLA persone private della libertà personale


© RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 61
Lo sguardo dei filosofi

C I N Q U A N T A

S F U M A T U R E

D I

Opaco, sfuggente, noioso. È il colore dell’indecisione,


l’aggettivo dei burocrati, il sinonimo di una
politica senza visione. E invece no, sostiene il filosofo
tedesco. Che, da Dante a Cézanne, spiega perché
è questa la tinta della contemporaneità
colloquio con Peter Sloterdijk di Stefano Vastano
illustrazioni di Nicolò Canova
Idee

12 giugno 2022 65
Lo sguardo dei filosofi

I filosofi sono spesso ciechi


di fronte alle sfumature cromatiche del-
la realtà... Inizia così il dialogo con Peter
Sloterdijk, uno dei più prestigiosi filosofi
contemporanei, nel suo studio a Berlino.
In cui l’autore della “Critica della ragion
cinica” e della mastodontica trilogia del-
le “Sfere” spiega le ragioni del suo nuovo
saggio intitolato: “Wer noch kein Grau
gedacht hat”, Chi non ha ancora pensato
il grigio. Una vera e propria fenomenolo-
gia di uno dei colori più opachi, sfumati e
sfuggenti. Ma che in Sloterdijk diventa la
traccia luminosa di tante grigie situazioni
quotidiane e di scene fondamentali della
filosofia. Uno spunto per comprendere
meglio non solo «tutta la modernità del

Il rosso è stato simbolo regale. Ma è anche Il grigio in effetti ci inquieta, rimanda


alla noia, all’ansia della routine, ai mo-
associato alle rivoluzioni, al sangue. menti di indecisione.
«Non è il colore dell’empatia e di primo
acchito non ci sta simpatico. Resta un
Le variazioni del rosso hanno marcato “non-colore” o una neutrale sintesi fra il
bianco e il nero, motivo per cui non c’è una
le varie forme del terrore vera fotografia in bianco e nero, ma solo
una grigia. Non a caso Gerhard Richter, che
Purgatorio di Dante», come la chiama lui, ha dipinto in grigio tante opere, l’ha defi-
ma anche le derive totalitarie del 20° se- nito «il colore dell’indifferenza». E qui as-
colo. «E tutto ciò», continua Sloterdijk, «a saporiamo la prime vibrazioni metafisiche
partire da una geniale intuizione di Céz- che il grigio diffonde».
anne, secondo cui non è un vero pittore La storia della filosofia parte da un mi-
chi non ha dipinto in grigio». to decisamente grigio. Dalla caverna
Cosa significa quell’intuizione di Céz- nel settimo libro della “Repubblica” di
anne? Cioè, cosa ci dice il grigio nella Platone, in cui altro non vediamo che
nostra era digitale e globale? “Skiai”, le ombre grigie delle cose…
« L’era globale rimanda di per sé alla di- «È la scena più letta e commentata della
mensione ambigua del grigio, mix inestri- filosofia, e la più critica sulle nostre per-
cabile di luce e di ombre. Se i filosofi si di- cezioni quotidiane. Tutto ciò che vediamo,
sinteressano dei colori, i romanzi sono den- per Platone, non è altro che ombre. Sino a
si di riflessioni cromatiche. Ammetto che la Wittgenstein incluso però, i filosofi non si
spinta a sviluppare una filosofia del grigio sono interrogati sul valore cromatico delle
me l’ha data “Le anime grigie”, l’oscuro ro- ombre stesse, sul loro grigiore. Un colore
manzo di Philippe Claudel sull’assassinio di che attraversa tutta la filosofia senza mai
una bambina nell’inverno del 1917». venir esplicitato; il che ben si addice alla
Idee

traccia così grigia di questo colore» . Sopra: Ragazza al pianoforte, teoretiche di Platone o di Hegel. Filosofia
Bisognerà attendere Hegel per far tra- dipinito di Paul Cézanne, ora in Heidegger è immersione nelle cure gior-
sparire il grigio in tutta la sua comples- conservato all’Hermitage di San naliere, dove ognuno di noi si scopre come
sità. Nella prefazione alla “Filosofia del Pietroburgo. A fianco: il filosofo una specie particolarissima di “animale gri-
Peter Sloterdijk, considerato
Diritto”, Hegel annota che “la filosofia gio”. E cioè sempre rigettato in un vortice di
tra i più importanti innovatori
dipinge grigio su grigio” e “la nottola di del pensiero filosofico
rimandi, ma con l’impulso ad uscirne fuori
Minerva inizia il suo volo sul far del cre- contemporaneo. La sua opera per progettarne di nuovi. Questa circolarità
puscolo”. più importante è “Critica della fra passato e progettazione del futuro deli-
«In quel testo si sottolineano entrambi gli ragion cinica”, pubblicata nea la fenomenologia così grigia del nostro
aspetti del lavoro filosofico. La realtà appa- nel 1983 intricato passaggio su questa terra».
Foto: Universal Images Group/Getty Images, A. Berghaeuser/laif/ Contrasto

re in Hegel come un cemento grigio e molto Nessuno meglio di Dante ha cantato il


concreto, stratificazione di vari materia- passaggio così drasticamente indeciso
li che il filosofo ricompone in concetti. E nel Purgatorio fra i due poli dell’Inferno
prendendosi il suo tempo: le nuance di gri- e del Paradiso.
gio con cui il filosofo la ridisegna appaiono «Mi sembra evidente che l’Europa dove-
al tramonto, a giochi fatti e come risultato va diventare quel continente in cui ci si
di una storia giunta alla fine». inventa l’idea della Storia. Le due estasi
È l’opposto del messaggio che Martin cinetiche che hanno generato la storici-
Heidegger ci ha lasciato sul grigio. Per tà non potevano essere che la caduta nei
il filosofo di “Essere e Tempo” la noia e gironi infernali, e la lievitazione verso la
le sue spire grigie non spuntano solo di sublimazione paradisiaca dall’altro. L’uo-
sera, ma sono la tonalità emotiva quo- mo, insegna Dante, è l’ambigua creatura
tidiana del nostro “essere-nel-mondo”. del Centro, non del tutto reietta né salva,
«Esatto, Heidegger lega la filosofia a una ma può aspirare a un viaggio di espiazione
base esistenziale, a uno sfondo quotidia- nel terzo regno del Purgatorio. E ciò, come
no che ci ha sempre già coinvolto nel no- ha ben visto Le Goff, dinamizza l’esistenza
stro fare e non riguarda più le dimensioni medievale».

12 giugno 2022 67
Lo sguardo dei filosofi

Dall’alto, in senso orario: È dunque la mediocrità dell’esistenza Il grigiore di certi governi non è da di-
una coppia di Berlino Ovest ciò che Dante focalizza nel Purgatorio, sprezzare ripensando ai più radicali
parla con i parenti, in un o meglio l’estensione delle “zone grigie” cromatismi del 20° secolo. Dalla rivo-
condominio di Berlino Est; nella vita umana? luzione d’Ottobre al nazifascismo, l’Eu-
Angela Merkel;
«Sì, con le zone grigie del purgatorio è il ropa, per dirla con Timothy Snyder, è
il Purgatorio di Dante,
in un’incisione ottocentesca
concetto stoico della “adiofora”, di una più stata una “Blood Land”, impregnata
di Gustave Doré; il cancelliere neutrale indifferenza etica, a riemergere. del sangue di ideologie rosse e nere.
tedesco Olaf Scholz Non si tratta più di prescrivere né vietare «La storia del 20° secolo è contrassegna-
i beni terrestri, come i cibi o i dipinti, ma ta da un dramma che definerei lo sposta-
di non idolatrarli, di non esagerare nel go- mento progressivo dal rosso al grigio. Il
dimento. È questo passaggio ad una più rosso è stato il colore regale per definizio-
salubre indifferenza che aprirà, in campo ne. Poi il colore rivoluzionario dei giacobi-
estetico e politico, ad un atteggiamento ni. Quindi il colore del terrore, dalla rivo-
più moderno e tollerante verso il mondo». luzione d’Ottobre alle dittature del prole-
In effetti, nella storia politica moder- tariato. Le variazioni di rosso marcano la
na il grigio è il colore della burocrazia. progressiva mutazione dell’idea socialista
«Certo, lo Stato come agenzia politica del- al programma del Terrorismo di Stato, e
la modernità si regge su uffici e impiegati cioè della moderna dittatura priva d’ogni
pubblici. I tavoli dei Bureau erano rivestiti libertà politica» .
di panno grigio, e la scrivania dell’impie- Esiste nell’Europa del dopoguerra una
gato è la base ontologica dello Stato. Nes- “zona grigia” più asfittica della ex DDR?
sun moderno partito, poi, può mai esistere «Il regime comunista aveva imposto un
senza la discreta assistenza di “eminenze grigiore senza limiti sulla vita della ex
grigie”. Anche se poi, mischiandosi fra lo- Germania-Est. Grigi erano i volti della
ro, i partiti trasformano la politica in quel gente, grigie le case e il cielo sopra le cit-
grigissimo torpore che tanto ci angustia nei tà dell’Est. Per dire l’irrespirabile grigiore
moderni governi di grande coalizione». della DDR, la gente a Berlino-Est usava il
Idee

va in giro il romanticismo di Schelling,


mentre i successi dei populisti di oggi de-
rivano dalla loro parodia della pretesa dei
partiti di sinistra di essere le banche della
rabbia popolare. Il grigiore dei populisti
sta nel fatto che mimano la rabbia sia a
destra che a sinistra dello spettro politi-
co. In fondo, i partiti populisti non sono
che lazzaretti per i frustrati della globa-
lizzazione che, come la Afd in Germania,
attirano specie i maschi in piena crisi di
mezza età».
All’inizio del 20° secolo Gramsci scrive-
va: « Odio gli indifferenti... L’indifferen-
za è il peso morto della storia».
«Nel suo odio dell’indifferenza Gramsci
non era solo, dato che Mussolini definirà
in modo ancora più radicale il fascismo
come “l’orrore per la vita normale”. Quel-
lo che Gramsci e Mussolini nel loro furo-
re ideologico non vedono è che la zona
grigia, nelle nostre società democratiche
e liberali, ci offre un ampio ventaglio di
variazioni di vita. Una dottrina del grigio
ci mette in grado di cogliere le sfumatu-
re positive della normale vita quotidiana.
E ci porta a deporre le armi, il livore della

cinico slogan: come ridurre un paese in ro-


vina senza le armi».
Il pittore Gerhard Richter, che l’ha
Anche i 16 anni di Angela Merkel sono
stati un grigiume politico? utilizzato in tante opere ricoprendone
«L’era Merkel è stato un periodo intensa-
mente grigio della politica tedesca! Come le tele, l’ha definito il colore che più
figlia cresciuta all’ombra del Muro, Merkel
corrisponde all’indifferenza
Foto: Bettmann/ Contrasto, A.Chudowski/laif/Contrasto, Picture Alliance / Getty Images

ha trapiantato il grigiore della Germania


dell’Est nella Repubblica Federale. Specie
i suoi ultimi anni sono stati di una sopori- “lotta continua” e a rifiutare gli estremismi
fera letargocrazia». ideologici».
Olaf Scholz, il Kanzler così indeciso Lo slogan del suo libro potrebbe essere
della Spd, ricorda la figura di Bartleby, quello di Salieri nel film di Milos Forman:
lo scrivano di Melville. «Mediocri di tutto il mondo unitevi!».
«Bartleby non faceva che ripetere il suo «Sì, perché sino a che celebriamo solo la
agnostico “I prefer not to!”, e se a Scholz varietà della società multiculturale ci sarà
chiedi se è il caso di consegnare armi all’U- difficile comprendere la differenza tra un
craina anche lui ripeterà “I prefer not to!”. In parlamento funzionante e un asilo nido.
Germania siamo riusciti a eleggere un novel- Il colore della maturità politica è un bel
lo Bartleby alla cancelleria di Berlino». grigio temperato, in tutto il suo morbido
Scholz è un classico socialdemocrati- carattere. Per questo Cézanne sosteneva
co. Se guardiamo ai partiti in crisi, al che chi non ha mai dipinto in grigio non
trionfo dei sovranisti, ai movimenti No- è un vero pittore. Così come il filosofo o il
Vax , sembra che l’Europa sia immersa politico che non hanno ancora trovato il
in una notte populista in cui tutte le loro grigio non sono del tutto padroni del
vacche sono grigie. loro mestiere». Q
«Con questa osservazione Hegel prende- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 69
Album italiano

Fotogr
PER SALVARE
afo
LA MEMORIA
L
a nostra chiacchierata co-
L’amicizia viscerale mincia dalla persona che
ci ha fatto incontrare qua-
con Leonardo rant’anni fa: Leonardo Scia-
scia. In tutta evidenza, per
Sciascia, scandita Ferdinando Scianna un se-
condo padre. Lo scorso anno si è molto
da immagini parlato dello scrittore di Racalmuto, e
direi a proposito e a sproposito. L’aspet-
tragiche e potenti. to terribile degli anniversari è che i ce-
lebrati vengono seppelliti da una forma
Compresa l’ultima, di giubilazione nefasta, in cui i nemici
e i detrattori finiscono con l’imitare la
rimasta nascosta voce degli ammiratori.
Che cosa le ha lasciato Sciascia?
per decenni. Ma «Gli anniversari sono quasi sempre
l’occasione per i più sorprendenti
anche la scrittura fraintendimenti. È accaduto anche a
Sciascia. Tra pochi giorni compio set- testo memorabile: “Feste religiose in
tantanove anni. Quando ho conosciu- Sicilia”. Avevo ventun anni. Da quell’in-
come salvezza, to Sciascia ne avevo quasi venti. Aveva contro e da quel libro è nato tutto. Un
visto la mia prima mostra al circolo padre, in effetti, un maestro, un amico
l’ossessione per i culturale di Bagheria, in cui espone- irripetibile. Quello che mi ha lasciato,
vo le mie fotografie di feste popolari dopo ventisei anni di amicizia, è la par-
libri, la sua Sicilia. siciliane. Mi riferirono che gli erano te migliore di quello che sono, soprat-
piaciute. Dopo qualche mese, andai a tutto quello che lui era».
L’artista si racconta trovarlo nella sua casa di campagna a Nella bellissima mostra che le ha
Racalmuto e quell’incontro cambiò la dedicato Milano, “Viaggio racconto
al regista mia vita. Mi portavo dietro una auten-
tica enciclopedia di ignoranza. Non sa-
memoria”, a Palazzo Reale, c’è una
sua foto che sino ad ora non aveva
pevo niente di Leonardo; in realtà non mai mostrato. Una foto che lui stes-
sapevo niente di niente. Le cose che mi so le ha chiesto di fargli. Un’imma-
colloquio con disse ebbero un’influenza addirittura gine che mi ha fatto un’impressione
Ferdinando Scianna retroattiva sulla mia maniera di conce- terribile. Indica una consapevolez-
pire la vita e la fotografia. Grazie a lui za della fine e sigla un rapporto spe-
di Roberto Andò nacque il mio primo libro con quel suo ciale con lei, sino all’ultimo.

70 12 giugno 2022
Idee

la vita

Maestro d’acqua, pastore nella nebbia (1999)

«Non mi aveva mai chiesto in tanti figlie. Ecco, mi ha lasciato anche que- di non nascondere d’essere anche
anni di fargli una fotografia, e negli sta fotografia. Un sigillo per la nostra superstizioso. Un patto simile è ac-
anni gliene ho fatte più di mille. Mai amicizia». caduto anche a Pasolini con Dino
per lavoro: era l’album di famiglia del- Si può dire che la sua traiettoria di Pedriali.
la nostra amicizia. Era a Milano dove fotografo sia segnata da un filo ros- «Ho vissuto molto male la morte di
era venuto a curarsi della sua terribile so che lega tutto quello che ha fatto. Leonardo. In maniera molto nevroti-
malattia. Era in maglietta da camera Ed è proprio il volto di Sciascia fis- ca. Una specie di rifiuto per qualcosa
e si era fatto tagliare i capelli molto sato nell’arco della vostra amicizia, di irreparabile, sino al rancore per
corti. Improvvisamente mi chiese di un’opera incredibile, talmente spe- l’abbandono. Un rifiuto di elaborazio-
fargli un ritratto. Capii subito il signi- ciale da andare oltre la fotografia. ne del lutto che è durato molti anni e
ficato tragico di quella richiesta. Me Non so se tutte queste fotografie forse non è mai finito. Ha continuato
ne hai fatte tante, fammi questa: l’ulti- un giorno confluiranno in un libro, a essere presente nella mia vita, nei
Foto: Magnum - Contrasto

ma. Un autoritratto da condannato a me lo auguro, ma voglio chiederle miei pensieri, nei miei sentimenti,
morte. Come dice lei, con una terribile che senso attribuisce al mandato ma soltanto trenta anni dopo la sua
consapevolezza. Quindici giorni dopo speciale che uno scrittore così con- scomparsa, spinto dagli amici e dalle
tornò a Palermo per morirvi. Non ho sapevole e avvertito sul valore della figlie ho tentato di farne un libro. Era
mai fatto vedere a nessuno quella fo- fotografia ha voluto consegnarle. pronto. Ma alla fine mi è sembrato
to. Nemmeno a lui, nemmeno alle sue Uno scrittore che aveva la civetteria molto inadeguato per rapporto ad

12 giugno 2022 71
Album italiano

una esperienza umana così fonda-


mentale per me. E, mi illudo, anche
per lui. Alla fine, ho deciso di non pub-
blicarlo. Magari un giorno, se avrò an-
cora tempo e energia, ci rimetterò le
mani. La mia ossessione di uomo e di
fotografo sono stati i libri. Ma non tut-
ti i libri si possono e si devono fare. Sì,
Pasolini, Pedriali. Non conosco molte
esperienze di rapporto tra due uomini
così radicali, così essenziali».
La morte è una delle tracce profon-
de della fotografia. Lei racconta del
fotografo di Bagheria, Coglitore,
che suscitò una bellissima definizio-
ne a suo padre: “Fotografo, uno che
ammazza i vivi e resuscita i morti”.
Eppure, vedendo in sequenza le sue
fotografie, Scianna, questa traccia
di morte appare sommersa dalla
prorompente vitalità che ognuna di
esse emana. È fuor di dubbio che a
lei interessi di più la vita. Ed è evi-
dente che ha fatto il fotografo per
testimoniare la realtà, ma chi con-
templa le sue foto ne ricava un’idea
fortemente barocca, in cui le appa-
renze, le ombre, il nero contrastano
la luce e ogni eventuale postulato
di chiarezza. Vi si insinua un lampo
“Mai si è scattato così tanto, mai si sono
morale, una sorta di increspatura
teatrale, a tutti gli effetti tragica. prodotte tante immagini, eppure nessuno
Da qui mi sembra che nasca la sua
voglia di accompagnare le foto con fa più l’album di famiglia. Tutto è diventato
la scrittura, creando un ponte tra le
parole e le immagini, lasciando che
l’una sconfini nell’altra.
musica di fondo, rumore narcisistico”
«Non ho mai avuto un grande interesse stra sul tema del sonno. Un “progetto” foto illustrazioni dei testi. Ma rimango
per la morte, ancora meno paura, mi che non ho saputo nemmeno, per molti un fotografo che scrive».
illudo. Temo e mi addolora soltanto la anni, che mi abitasse. Da reporter qua- Come saprà, sto facendo un film
morte degli amici. Troppi negli ultimi le sempre mi sono considerato, esitavo che s’intitola “La stranezza intorno
tempi. La morte, per quanto la si possa sul titolo. Il fatto, la cosa vista, mi ripe- al Pirandello dei Sei personaggi in
snobbare, è lì, fin dall’inizio, al traguar- tevo. Poi ho considerato che gli scritto- cerca d’autore”, con Toni Servillo,
do di tutto. È certo al centro della foto- ri, quando parlano del sonno sempre lo Salvo Ficarra e Valentino Picone. Si
grafia. La frase di mio padre nasceva mettono in relazione col sogno. Allora svolge nel 1920, nel corso del viag-
dal fatto che a Bagheria, quando lui era ho usato la celebre frase dell’Amleto: gio che Pirandello fece in Sicilia per
bambino, c’era un solo fotografo. Molti “Dormire, forse sognare”. Mi è servito a andare a celebrare gli ottant’anni di
vecchi non si erano mai fatti fotografa- capire che in fondo il sogno, quello che Giovanni Verga, con quel discorso
re. Quando morivano chiamavano Co- c’è dietro il fatto, e dentro di te, era per sulla distinzione tra scrittori di cose
glitore, il quale fotografava il cadavere me altrettanto importante. E il sogno, e scrittori di parole che a me sembra
e poi, con grande perizia, gli ricostruiva per un fotografo, è nella forma. Scrive- risuonare potente anche per la foto-
gli occhi sulla lastra. Quando mostrava re, quando il corpo ha cominciato ad grafia. Lo pensa anche lei?
quelle foto, invariabilmente commen- abbandonarmi, mi ha salvato la vita. «Sciascia ripeteva sempre questa frase
tava: non pare vivo? Ho fatto, fra i tanti, Ho cominciato a fare libri in cui i testi di Pirandello. Scrivere di quello che è
forse troppi, un libro e una grande mo- non fossero didascalie delle foto né le necessario. Me lo ha insegnato. Cartier

72 12 giugno 2022
Idee

Da sinistra, in senso
orario: “Dormire, forse
sognare” (1991);
Marpessa nella stanza
da letto, ad Acitrezza
(1999); autoritratto
di Ferdinando
Scianna; Leonardo
Sciascia a Milano
(1989); Palermo, 1962

Bresson diceva che non c’è nulla di più cui ha contestato la funzione della tografia mi sembra diventata musica di
inutile di una bella fotografia. Non ho fotografia. Una contestazione che fondo, rumore narcisistico. Sì, a un cer-
mai fatto fotografie per fare fotografie. ha finito per rappresentarne una to punto, la passione per la fotografia,
Sempre ho cercato di raccontare degli sorta di eroica esaltazione. Le è mai che per oltre mezzo secolo ho vissuto
uomini, delle cose». capitato di avere stanchezza o rifiu- come ossessione, si è trasformata; fino
Vincenzo Consolo era affascinato da to della fotografia? quasi al rifiuto, a un certo punto. Forse
certe mie idee sulla fotografia sici- «Difficile, in effetti, se non impossibile è stata anche la stanchezza del corpo.
liana, a mio parere un perfetto com- compendio del nostro rapporto con la Ma soprattutto, credo, questa alluvio-
pendio filosofico del nostro difficile, realtà. La fotografia ha rivoluzionato nale e indiscriminata perdita del suo
se non impossibile, rapporto con la radicalmente la nostra relazione con il ruolo di memoria. Mai si sono prodotte
realtà, e mi sollecitava a scrivere un mondo. Ci ha fatto credere che questa tante immagini fotografiche, ma nessu-
libro che io non ho mai scritto. Sto relazione con la realtà fosse possibile. Il no fa più l’album di famiglia, per esem-
Foto: Magnum - Contrasto

però facendo i conti con la fotogra- fotografo riceve la realtà, la legge, non pio. Uno dei più grandi monumenti
fia in altro modo, per esempio con può, e secondo me non dovrebbe, “in- culturali alla memoria che ha prodotto
il film televisivo che ho fatto su Le- ventarla”. In meno di cento anni il suo la fotografia. Album privati, ma anche
tizia Battaglia, “Solo per passione”. ruolo storico culturale mi sembra radi- album collettivi che hanno definito la
Mi interessava il romanzo della sua calmente cambiato, se non tramonta- vita e l’immaginario di generazioni». Q
vita straordinaria e l’esito finale con to. Oggi, per molte ragioni, anche la fo- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 73
Export d’autore

LEGGERE
Pavese AD ALGERI
Cos’hanno in comune la resistenza anticoloniale
e le lotte partigiane tra le Langhe? Il traduttore
dello scrittore italiano spiega perché il racconto
dell’antifascismo ha conquistato così tanti lettori
di Marta Bellingreri

74 12 giugno 2022
Idee

re Cesare Pavese ha narrato nei suoi


racconti brevi. Eppure proprio quelle
Langhe, e la città di Torino, tramite «la
lingua bellissima» sono entrate prima
nel cuore del traduttore algerino Walid
Grini e poi in quello di molti lettori che
vi si sono riconosciuti. La raccolta in
arabo che propone alcuni dei suoi rac-
conti prende il titolo non a caso da
“Nel caffè della stazione” (Fi Maqhwe
al-Mahatta), quasi a rilanciare fin dalla
copertina il nesso con gli elementi che
avvicinano i due paesi, tra le due spon-
de, come il caffé.
Ma per Grini è con il racconto “25
luglio”, con l’inizio della guerra parti-
giana in Piemonte e in Italia, che è suo-
nata la campana, un riconoscimento a
cui voler dare nuova forma nella sua
lingua madre.
«È per noi molto interessante: lo
scrittore piemontese è un testimone
diretto di questo inizio e lo racconta
senza illusioni. Il narratore, che è Pave-
se stesso, sa che la lotta contro i fascisti
e i nazisti sarà durissima», dice Gri-
ni: «Il racconto, le scene che fanno da
sfondo alla lotta partigiana sono per
me un racconto algerino. La lotta, che
Da sinistra: la Grande Poste, edificio costruito
ad Algeri nel 1910; lo scrittore Cesare Pavese
Pavese non ha combattuto prendendo
in mano le armi come altri, è stata la
lotta di liberazione nazionale dall’oc-
cupazione nazi-fascista. Noi lo capia-

D
ai tetti della Casbah di Il riferimento è a quel filo di autentico, mo benissimo, abbiamo combattuto
Algeri domina il mare. pragmatico sostegno che intellettuali per la nostra indipendenza dal colonia-
Sembra abbracciare o e militanti della sinistra italiana han- lismo francese. E a sostenerla abbiamo
strozzare una città la no teso alla causa di liberazione anti- avuto al nostro fianco gli intellettuali
cui vocazione natural- coloniale algerina tra gli anni Cin- italiani che erano stati partigiani. Si so-
mente mediterranea è quanta e Sessanta del secolo scorso. no identificati con la nostra guerra per-
rimasta in parte interrotta. Il più Lo stesso filo della nostra lotta antifa- ché capivano cosa significasse giusti-
grande porto africano, Algiers la blan- scista, che cercava compimento in un zia, oppressione. È quello che ho senti-
che, la bianca città coloniale francese, altrove così vicino e così lontano, in to nel tradurre Pavese in arabo».
ha confinato la Kasbah sempre più in solidarietà dei popoli oppressi. Poi Quest’anno ricorrono i sessant’anni
alto, e il resto delle colline di Algeri quel filo si è spezzato, complice anche di indipendenza algerina e ancora so-
guardano al mare come un unico, la timida, quando non del tutto assen- no tanti i momenti in cui si celebra la
grande orizzonte. «Il mare ad Algeri è te, autocritica del proprio passato co- vicinanza italiana al paese nordafrica-
vicino, ma non così prossimo» notava loniale. Ma si può ancora cercare, ri- no. Grini ricorda Giangiacomo Feltri-
la storica e giornalista Paola Caridi al creare, tendere, tradurre «con la stes- nelli al servizio della causa algerina.
recente Salone Internazionale del Li- sa intensità di sguardo di sessant’anni L’editore milanese aveva mandato
bro di Algeri, il Salone più grande d’A- fa», domanda Caridi? una circolare ai suoi librai per racco-
frica, che ha avuto l’Italia come ospite Da questa vista azzurra di cielo e di gliere medicinali per gli algerini e nel
d’onore. «E noi, dove ci siamo persi?» mare, ancor più lontane sembrano le 1961 pubblicava in lingua francese un
chiedeva al pubblico e ai suoi interlo- Langhe piemontesi, in quell’Italia del- libro censurato dalla vicina europea,
cutori, scrittori, editori, traduttori ita- la prima metà del Novecento, della “Les Algeriens en guerre”, che nel pae-
liani e algerini. guerra e del dopoguerra che lo scritto- se oltralpe potrà essere letto solo

12 giugno 2022 75
Idee Export d’autore

tornare e di scappare. «Parliamo di


Mediterraneo in tutte le sue forme» di-
ce Paolicchi, «vediamo le sponde di
questo mare come una città continua,
che nasce e fa il giro lungo tutte le
sponde, trovando delle somiglianze e
delle differenze tramite le voci che ri-
empiono il nostro catalogo».
Dalla sua Kreutzville alla Kasbah,
Lorenzo Flabbi, traduttore italiano di
Annie Ernaux ma anche di Kaouther
Adimi con “La libreria della Rue Char-
ras” (L’Orma Editore), porta sotto-
braccio di ritorno in Italia una scrittri-
ce algerina mai tradotta, Hajer Bali. E
il pensiero, lo scambio si fanno pure
suono, come nel podcast “Limone Lu-
nare” che contiene i frutti della colla-
borazione di Giulia Crisci, curatrice
d’arte palermitana, e Maya Oubadi,
editrice della rivista femminista alge-
Una veduta di Algeri
rina “La Place”. Nel loro dialogo, l’atti-
vismo e il femminismo diventano un
terreno comune: spaziano da Danilo
“C’è spesso, nello scrittore piemontese, Dolci a Frantz Fanon ma per superarli,
cercando nella presa di parola delle
la presenza forte del sole, ora dolce, donne della rivoluzione algerina del
2019, l’hirak, il punto di riflessione e

Foto pagine 74-75: O. Dikbakan - Shutterstock, Fototeca Gilardi - GettyImages, pagine 76: D. Pichughin - Shutterstock
azione, la nuova vera liberazione. Del
ora che brucia la pelle. Come nei giorni così decennio nero in Algeria ha scritto in-
vece il giornalista Adlène Meddi, nel
furiosamente assolati della mia città” romanzo “1994” tradotto da Hopeful-
monster in Italia.
dopo il luglio 1962. Il percorso che me algerino che si lascia bagnare di Di quegli anni di terrore, il tradutto-
attraversa Grini tramite le parole di sole camminando per le strade di Al- re di Pavese Walid Grini ricorda soltan-
Pavese è ancor più vasto, come i pae- geri, in primavera, nel mio caso pen- to gli spari e le esplosioni continue,
saggi della sua infanzia: la precarietà sando alle parole in arabo per rendere perché era ancora bambino e poi ado-
delle relazioni amorose e le separazio- la lingua di Pavese». lescente quando l’esercito nazionale
ni in “Fine d’agosto”, “D’estate”, “Gli Ed è a partire dalla ricerca di un algerino combatteva per i tetti e le stra-
anni”; la dura condizione economica Mediterraneo comune e di nuove tra- de di Algeri con gli antagonisti jihadi-
e sociale dei braccianti agricoli de duzioni che travalicano i decenni, i sti. E non ci sono solo i racconti di Pa-
“Nel caffé della stazione”; lo sfrutta- classici e i confini, che diverse case vese tra i suoi interessi: per esempio, ha
mento lavorativo e le classi antagoni- editrici e molti autori hanno risposto tradotto anche diversi saggi per riviste
ste in “Lavorare è un piacere”. Trami- alla chiamata dell’Istituto Italiano di letterarie nel mondo arabo, dall’Algeria
te questi racconti una traccia è co- Cultura, responsabile del programma all’Egitto all’Arabia Saudita, su Pier Pa-
stante: «C’è spesso nei racconti di culturale come Paese ospite al Salone olo Pasolini.
Pavese la presenza forte del sole, sia del Libro di Algeri. Forse l’intensità di sguardo che sem-
dolce sia che brucia la pelle, la gioia di Ne è prova Carolina Paolicchi con la brava assente si sta già incarnando in
vederlo spuntare, anche se l’autore sua piccola casa editrice “Astarte”, nata molteplici forme a cui prestare ascolto.
racconta una storia malinconica. Il a Pisa nel 2019, che ha tradotto “Algeri, E mentre Walid Grini cerca in Pavese le
sole è un punto in comune con la mia il Grido” di Samir Toumi. Lo scrittore risonanze storiche, quel mare sullo
Algeria, dove abbiamo giorni così as- algerino narra il rapporto con una città sfondo bussa alla porta dei vicini, inon-
solati: a volte è bello, altre volte fa ma- difficile - come difficili sono tutte le cit- dandoli di nuove traduzioni, e di nuovi
le. L’amore di Pavese per il sole mi ha tà del Mediterraneo - con la costante orizzonti. Q
colpito ancor prima come lettore, co- attrazione e repulsione, la necessità di © RIPRODUZIONE RISERVATA

76 12 giugno 2022
Bookmarks/i libri
COMPAGNO FLAUBERT
Anilda Ibrahimi contro il patriarcato. Con le eroine classiche per alleate
SABINA MINARDI
In uno dei suoi primi pamphlet, la scrittrice ni- nella letteratura. Ma anche tra le storie si può
geriana Chimamanda Ngozi Adichie racconta stare dalla parte più scontata o di chi rompe
questo episodio. Lagos. L’autrice, in compa- gli schemi: e lei si appassiona alle eroine sba-
gnia di un uomo, ferma un taxi in strada. Sale, gliate, quelle di Flaubert, Tolstoj, Balzac, con-
indica la destinazione, il tassista ne evita lo dannate ad amare. Hera, col paradossale nome
sguardo. Al termine della corsa, lei apre il por- della dea della fedeltà coniugale, torna in Al-
tafoglio, paga, il conducente dà il resto al suo bania con l’amante, da donna che può permet-
accompagnatore: come se, essendo donna, tersi un percorso critico al contrario. E che, tra
continuasse a non esistere. nuove geografie e attitudine al nomadismo,
L’assonanza con le pagine iniziali del romanzo indugia tra le cose con l’occhio di chi conosce
di Anilda Ibrahimi, “Volevo essere Madame vari mondi. Con sguardo ironico, profondo,
Bovary” (Einaudi), è immediata: un tassista e privo di giudizio anche verso le donne che
carica l’affascinante protagonista all’aeropor- meno le somigliano (come la sbiadita moglie
to di Tirana. E quando nota gli sguardi interes- dell’amante), Ibrahimi sfata luoghi comuni
sati degli uomini intorno, per poco non viene (non tutti gli albanesi sognano l’Italia), sventa
alle mani: non esiste al mondo che gli manchino di rispetto pregiudizi (“attenta, signora, in giro ci sono gli albanesi”),
così, guardando una donna che sta con lui, maschio. È da elogia la forza femminile, coglie gli inganni delle terre pro-
questo presunto dovere di protezione, trappola del patriar- messe. E ci consegna un romanzo che emoziona. Q
cato, che parte il viaggio di Hera in direzione della liber- © RIPRODUZIONE RISERVATA

tà: da un Paese dove non ha scelto di nascere, e che non le


somiglia. Da una società che, impegnata a costruire l’Uomo “VOLEVO ESSERE MADAME BOVARY”
Nuovo socialista, domanda alle donne di procreare servitori Anilda Ibrahimi
della patria. A fuggire comincia sin da piccola, rifugiandosi Einaudi, pp. 232, € 17

Vediamo senza Cos’è più vero: ciò Gli intrecci li


guardare, guardiamo che scopriamo o maneggia come
senza vedere. Sono ciò che ignoriamo? poche. I dettagli li
i fatti, di colpo, con E cosa farsene di semina con gusto.
la loro dirompente una nuova verità, E di personaggi
evidenza, a quando l’unico che apparentemente
imporsi alla nostra può chiarirla non minori, sguardi
comprensione. Ci c’è più? Una donna imprevisti che si
mette in guardia bussa al campanello estendono sulla
sin dall’inizio l’autrice, giornalista di un’abitazione in Irlanda, consegna nostra quotidianità, sono fatti anche
giudiziaria di lunga esperienza, un mazzo di chiavi. E sparisce gli altri libri. Logico che la scrittrice
su quel meccanismo di negazione senza una spiegazione. Per averne palermitana ai gialli prendesse gusto.
che distrae dalla realtà: un modo occorreranno un viaggio in Liguria, E qui, dopo “Morte accidentale di
di fare mafioso che corrompe le un indirizzo a Camogli, un’amicizia un amministratore di condominio”,
coscienze, una borghesia che dentro nuova con una donna. E uno sguardo trascina con occhio divertito
la mafia scivola, attratta dal denaro e che si allarga dalla bellezze italiane, maldicenze, gelosie, infelicità
dal successo. Un “giallo dell’anima”, culturali e naturalistiche, alla nostra sommerse negli appartamenti davanti
messa alla prova dai compromessi. storia partigiana. a un portiere. E all’ispettore Fagioli.

“NESSUNO ESCLUSO” “LA BALLATA DEL LETTO VUOTO” “CHIEDI AL PORTIERE”


Sandra Rizza William Wall (trad. Stefano Tettamanti) Giuseppina Torregrossa
Ianieri Edizioni, pp. 306, € 19 Nutrimenti, pp. 238, € 17 Marsilio, pp. 165, € 14

12 giugno 2022 77
La storia e il presente Idee

La guerra
NON FU UNA SOLA
C
ominciamo con un viag-
gio. Nel 1942, in piena Ha raccontato il Novecento. Ora, Dan
guerra mondiale, a New
York si svolge una confe- Diner torna al secondo conflitto mondiale.
renza del movimento
sionista che vedrà la de- Da una prospettiva nuova: l’Oceano indiano
finitiva ascesa alla leadership di David
Ben Gurion. Non ci interessano i det- di Wlodek Goldkorn
tagli di quella storia. Ci interessa, in-
vece, l’itinerario del viaggio di ritorno guerra mondiale non con al centro tempi Haifa faceva invece parte dello
dagli States nella Palestina britannica l’Oceano Atlantico né quello Pacifico, stesso mondo di Bombay, mentre Ro-
di quell’uomo che nel 1948 avrebbe ma partendo dall’Oceano Indiano. di era vicina ad Auschwitz, dove fini-
fondato lo Stato d’Israele. A Ben Gu- Perché quell’Oceano? Perché lì si gio- rono nel 1944 i suoi ebrei. La Palestina
rion venne concesso di spostarsi in cano le sorti dell’Impero Britannico. E infatti era il confine nord occidentale
aereo. Ci mise due settimane per rag- così, la lettura, trascinante, che ci vie- dell’Impero.
giungere Tel Aviv, via Brasile, Ghana, ne proposta è quella della guerra vista La difesa di quel confine da parte
Sudafrica, India, Sudan. Quell’esem- da Sud verso Nord. Cambiato il (tradi- degli Alleati e la sconfitta delle poten-
pio, che ricaviamo dal libro “Tutta zionale) punto di vista e indagando su ze dell’Asse ad El Alamein ha fatto sì
un’altra guerra. Il secondo conflitto questioni logistiche, scopriamo cose che agli ebrei della Palestina venne ri-
mondiale e la Palestina ebraica (1935- sorprendenti. Intanto che le guerre sparmiato il destino di quelli di Rodi
1942)”, scritto da Dan Diner e in uscita erano più di una. Per gli inglesi, l’e- (anche se in Palestina avrebbero com-
per Bollati Boringhieri, fa capire come mergenza cominciò fra fine 1935 e ini- battuto). E si potrebbe continuare con
cambia la memoria e la visione (geo- zio 1936, quando successero due cose, altre vicende, ma ne menzioniamo
grafica) del mondo, assieme alle guer- in parallelo. La prima, la rivolta araba una sola: la battaglia di Stalingrado.
re e alle svolte politiche radicali. Que- in Palestina. La seconda, l’invasione Perché la difesa di quella città fu così
sto lungo saggio, scritto ben prima italiana dell’Etiopia. Erano due eventi importante per Stalin? Simbolo? Mi-
della guerra in Ucraina - che sancisce che mettevano in pericolo le linee di to? Anche. Ma prima di tutto, perché
la fine dell’ordine scaturito, appunto, comunicazione di un Impero che da lì passavano i massicci rifornimen-
dal secondo conflitto mondiale - aiuta comprendeva India e Meso- ti (da Sud, dall’Iraq e via Iran)
a comprendere quello che succede og- potamia, fino a Sudafrica e delle armi che gli americani
gi fra Mosca e Kiev, non perché affron- Australia. E ancora, la Palesti- mandavano ai sovietici. Infi-
ta il tema (non lo affronta) ma perché na subì, fra il 1940 e io 1941, ne, fra le guerre, ci sono an-
spiega la casualità degli eventi, la loro bombardamenti italiani e te- che quelle dei movimenti na-
imprevedibilità, il fatto che è la con- deschi, specie la città di Haifa zionalisti che in Asia si oppo-
tingenza a determinare le scelte poli- (ma anche Tel Aviv) sede di nevano ai britannici. E Diner
tiche così come spesso dalla contin- raffinerie dove arrivava il pe- fa tornare a galla simpatie ri-
genza nascono i miti fondativi. Insom- trolio da Bassora. Quei bom- mosse: per i giapponesi, per
ma è nel metodo il fascino del libro. bardamenti non fanno però “Tutta un’altra lo più. Ma, lo ripetiamo, il
Diner, storico tedesco-israeliano, parte delle memoria israelia- guerra” di Dan saggio non parla di ideologie.
autore di “Raccontare il Novecento”, na. Ma ecco, se oggi sappia- Diner (Bollati Scompone, invece, una Storia
dove guardava l’Europa dalla prospet- mo che Haifa in Israele è vici- Boringhieri, per dire: erano più storie. Q
tiva dell’Est, qui inquadra la seconda nissima alla greca Rodi, ai pp. 320, € 28) © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 79
Protagonisti

RothNON FACCIO SOLO IL CATTIVO


Un mestiere che vuol dire libertà. I ruoli che l’hanno reso
famoso. L’attesa di un nuovo film di Tarantino. E un
sogno: “Una casa a Parigi. O nella campagna romana”
colloquio con Tim Roth di Marco Consoli

R
iflessioni, emozioni, bi- pe bruscamente. All’aeroporto,
lanci. E la proiezione nel però, Neil dice di aver dimenticato il
futuro, tra progetti e in- passaporto nel resort e mentre i suoi si
cognite. Di recente ha imbarcano, torna indietro per recupe-
compiuto 60 anni Tim rarlo promettendo di seguirli col pros-
Roth, senza rimpianti simo volo. In realtà l’uomo affitta una
né voglia di tirare i remi in barca. «L’i- stanza in un hotel fatiscente e inizia a
dea di abbandonarsi totalmente e vi- frequentare la spiaggia di Acapulco,
vere la vita così come viene senza sca- dove trascorre le giornate bevendo bir-
denze e impegni credo affascini tutti. ra e guardando il mondo attorno a sé.
Talvolta ci ho pensato anche io. Ma noi Charlotte Gainsbourg, che recita
attori non andiamo mai in pensione: con lei nel film, mi ha confessato che
Un’immagine dal film “Sundown”.
semplicemente arriva un momento in guarda se stessa con difficoltà per- A destra: un ritratto di Tim Roth
cui nessuno ti vuole scritturare più. ché, essendo timida, vede tutti i pro-
Quando accadrà vorrei essere capace pri difetti. Ma anche che, parados-
di starmene anche io sulla riva del ma- salmente, è stato proprio il cinema a
re tutto il giorno senza pensare a nul- salvarla da questa timidezza. Per lei vertente passare dalla parte di quelli
la», dice l’attore statunitense. Pensieri come ha funzionato l’approdo alla che mi menavano, entrare nelle loro
che lo riportano al suo personaggio in recitazione? psicologie senza che però si facesse
“Sundown”, film che segna una nuova «Io sono un attore da quando ho me- male nessuno. Secondo me, i gangster
collaborazione col regista messicano moria della mia infanzia. A scuola c’è o i personaggi violenti rimangono più
Michel Franco, che aveva già incontra- sempre un ragazzino che fa il clown: a lungo impressi nella memoria degli
to per la realizzazione di “Chronic”. ecco, quello ero io. Usavo questo stra- spettatori, e così finisce che la gente ti
Neil Bennett è in vacanza in un resort tagemma per sottrarmi alle grinfie dei identifica con un certo tipo di ruoli e
di lusso ad Acapulco insieme alla sua miei compagni che mi picchiavano e non si ricorda che hai fatto anche
famiglia: Alice (Charlotte Gainsbourg) maltrattavano ripetutamente. Erano molto altro. Sono stati in realtà altri
e i ragazzi Colin (Samuel Bottomley) e dei veri e propri bulli». tipi di film e ruoli ad attirare su di me
Alexa (Albertine Kotting McMillan). Nella sua carriera ha interpreta- l’attenzione di alcuni registi. Per esem-
L’idillio viene spezzato quando Alice to diversi “villain”, a partire da Mr. pio Quentin Tarantino mi ha chiama-
riceve una chiamata in cui viene a sa- Orange ne “Le Iene”. Cosa l’attira di to dopo avermi apprezzato in “Rosen-
pere che la madre è stata portata in questi personaggi? crantz e Guildenstern sono morti” e in
ospedale, e così la vacanza si interrom- «All’inizio ho pensato fosse molto di- “Vincent & Theo”, dove interpretavo

80 12 giugno 2022
Idee

sarà la mia vecchiaia? Come la tra-


scorrerò? Quando smetterò di lavora-
re? Chiaramente la cosa mi spaventa
un po’, ma poi vedo colleghi come Ian
McKellen che a 82 anni ha appena da-
to l’Amleto a teatro e penso che anco-
ra ho un pezzo di strada da fare. La
mia vita in ogni caso è abbastanza fol-
le, viaggio per il mondo da un set all’al-
tro, e infatti per me la vera vacanza è
quando torno a casa in California, do-
ve ci sono mia moglie e i miei figli. Per
fortuna abito lontano da Hollywood e
così riesco a staccare veramente dal
mondo del cinema».
Ho letto che suo figlio Hunter ha la-
vorato in “Sundown” come assisten-
te alla regia. Com’è stato per i suoi
figli rapportarsi a un genitore di suc-
cesso e tentare di seguirne le orme?
«Onestamente non è stato semplice.
Mio figlio Jack è a Londra per seguire la
carriera di attore, Hunter è più interes-
sato alla regia mentre Michael è un
musicista. Sicuramente sono stati in-
fluenzati dalla mia carriera, perché
quando erano piccoli li portavo sempre
sui set insieme a me. Certo non è stato
facile per loro lavorare nel cinema, esi-
ste sempre il rischio del confronto col
padre, e di nutrire aspettative troppo
alte nei loro confronti, ma mi pare che
se la cavino abbastanza bene. Natural-
mente mi fa un enorme piacere».
Si sente un artista?
«Direi di no, penso che fare l’attore sia
un lavoro, ma penso che sia un bel la-
voro. Ed è affascinante. È assolutamen-
te affascinante. Come descriverebbe
proprio Vincent Van Gogh». “The Hateful Eight”, le nostre speranze un lavoro in cui in un anno sono anda-
Cosa rende preziosa la sua lunga al riguardo». to prima in Nuova Zelanda e ho inter-
collaborazione con Tarantino, con Tarantino ha annunciato che il pretato un padre alcolizzato di un ra-
cui ha recitato in molti indimentica- prossimo sarà il film con cui chiu- gazzo che scopre la sessualità, poi sono
bili film: “Le Iene”, “Pulp Fiction”, derà la carriera. Se dovesse un gior- andato sul set Marvel a interpretare un
“Four Rooms”, “The Hateful Eight”? no seguirlo e non recitare più, inve- cinefumetto folle e infine ho terminato
«Il suo tratto distintivo è la capacità di ce di andare ad Acapulco dove se ne un horror con Rebecca Hall che si inti-
scrivere alcuni dei dialoghi più succu- andrebbe? tola “Resurrection”? Sa, quando ho
Foto: A. Raffin - IPA, LMK Media - IPA

lenti che un attore possa sperare di re- «Mi piacerebbe avere una casa a Parigi scelto di fare l’attore l’ho fatto anche
citare. Per questo io e gli altri colleghi oppure nella campagna romana. Ado- per non dovermi mettere giacca e cra-
che abbiamo avuto il privilegio di lavo- ro anche la zona di Alba». vatta e andare in ufficio tutti i giorni, ed
rare con Quentin attendiamo con im- Fin dal titolo, “Sundown” parla del è questa libertà che hai sul set che mi
pazienza il suo prossimo film. Sarebbe tramonto dell’esistenza. Ci ha mai piace da morire. Mi piace un po’ meno
fantastico farne parte, e ogni tanto ci pensato? fare i red carpet vestito di tutto punto,
scambiamo, in una chat comune che «Sì, perché ormai ho 60 anni e come ma fa parte del gioco». Q
abbiamo aperto durante le riprese di tutti mi faccio delle domande: come ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 81
Agricoltura sostenibile

SICILIA

Ritorno ai grani antichi


La scelta di qualità
nella bolla dei prezzi
In un mercato segnato da guerra e crisi legate alle scelte comunitarie,
si valorizzano colture dimenticate. “L’importante è chiudere la filiera”

di Alan David Scifo foto di Alfredo D’Amato

G
iorgio Collura cammina gusto delle varietà di conservazione,
tra i suoi terreni come face- comunemente chiamati grani anti-
va suo nonno, tra gli affa- chi. Come Giorgio, che adesso nella
scinanti scenari dei monti sua azienda ha acquistato un mulino
sicani, a Santo Stefano Quisquina. e sta lavorando per la costruzione di
Tra gli amici della sua generazione un pastificio con l’obiettivo principe
che hanno deciso di andare via, per di tutti i nuovi imprenditori, ovvero
trovare fortuna fuori dalla Sicilia, lui quello di chiudere la filiera e com-
in quegli orizzonti ha invece trovato mercializzare i prodotti, altre picco-
l’ispirazione per il suo futuro. Pren- le realtà nascono sul territorio sici-
dendo in mano quella terra che ap- liano, regione che tra 27 qualità di
parteneva ai suoi avi, per trasfor- grano duro riconosciute nel registro
marla e farla fruttare con l’obiettivo nazionale delle varietà di conserva-
di poter vivere e lavorare in quello zione, ne conta sul proprio territorio
che lui considera un paradiso terre- ben 23, dall’Etna fino alla costa pa-
stre: «Noi siamo agricoltori da sem- lermitana, da Agrigento fino al Beli-
pre, io sono cresciuto in queste terre ce. «Negli ultimi 10 anni c’è un nuo-
e sono molto legato a mio nonno», vo interesse per i grani antichi, pro-
spiega mentre passeggia tra le sue dotto che oggi non ha seguito l’au-
coltivazioni illuminato dal sole con mento del prezzo del grano moderno,
uno sguardo sul futuro: «Ricordavo nonostante i costi sul mercato siano
cosa coltivava mio nonno e ho voluto ancora alti», spiega Bernardo Messi-
fare un passo indietro, passando dal na, del consorzio di ricerca “G. P. Bal-
grano moderno coltivato fino a 7 an- latore”: «L’interesse dei consumatori
ni fa in questi terreni, ai cosiddetti detta le regole, per questo motivo la-
grani antichi, Tumminia, Perciasac- voriamo per le certificazioni che
chi, Russello, Senatore Cappelli e al- portano ad avere la certezza di quel-
tri ancora più rari e preziosi». lo che si sta consumando attraverso
Mentre la Sicilia, primo consuma- un’attenta attività di studio come il
tore di pasta in Italia, deve fare i con- nostro progetto Cavasifd sulla carat-
ti con l’innalzamento del prezzo del terizzazione morfologica, genetica e
grano moderno, aumentato ancora proteomica dei grani».
con lo scoppio della guerra per via La maggiore coscienza dei consu-
della crisi legata alle materie prime e matori, ha portato a una maggiore
dei concimi per i terreni, c’è una re- richiesta e a una maggiore selezione
altà in crescita che sta riscoprendo il che richiede quindi maggiori con-

82 12 giugno 2022
Storie
trolli e ricerche, affinché il grano sia
autentico e non viziato da altre col-
ture sul territorio. Così oggi al su-
permercato, accanto alle offerte del-
la pasta industriale, troviamo i pic-
coli pastifici il cui prodotto arriva da
farine riscoperte, grani che hanno
fatto la storia delle terre siciliane e
che oggi vengono ritrattate perché
sempre più ricercate.
Alcuni terreni che al tempo del
grano a basso costo, non permette-
vano una rendita, adesso sono stati
convertiti in coltivazioni di grani an-
tichi. Una piccola parte che però
continua a crescere da 15 anni, nel
Paese che è primo produttore di pa-
sta al mondo e che oggi ha bisogno di
importare grano moderno da diver-
se nazioni, come il Canada (maggio-
re venditore per l’Italia) o come l’U-
craina, da cui però l’importazione di
grano riguarda una percentuale bas-
sa di prodotto. Prima dell’aumento, e
anche a causa di una politica comu-
nitaria (Pac) da molti agricoltori giu-
dicata errata, il costo basso del pro-
dotto aveva portato però alcuni ad
abbandonare la via del grano, la-
sciando terreni incolti al destino del-
la desertificazione.
L’aumento del prezzo del nuovo
raccolto sarà dato anche da una del-
le peggiori annate per il grano mo-
derno che, a causa della siccità dei
mesi cruciali, avrà una riduzione
della produzione stimata tra il 10 e il
30 per cento rispetto all’ultima sta-
gione. Anche per questo molti hanno
deciso di cambiare strada, investen-
do in una nuova concezione, tutta
biologica, della produzione agricola,
differenziandosi per qualità pur ri-
ducendo la quantità. Tra questi c’è
anche Rosario Pendolino, 37 anni, di
Aragona, ha deciso di tornare da
Londra, dove lavorava in un risto-
rante con un grande successo, per
stabilirsi nel suo paese, a pochi passi
dai luoghi di Pirandello, e rilevare
l’azienda di famiglia, passando
dall’olio alla farina e ora ai grani an-
tichi: «Avevo abbandonato questa
Campi sui Monti Sicani. Sopra, coltivazione sulle Madonie. In alto, segale sull’Etna strada ma adesso ho deciso di ritor-
nare a produrli con una nuova

12 giugno 2022 83
Agricoltura sostenibile

Giorgio Collura nella sua azienda agricola. A destra, l’esterno e l’interno del mulino Casella a Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna

idea: ho lavorato infatti con l’o- sua attività commerciale. «Soltanto sa di nuovo la bellezza delle cose
biettivo di riuscire a chiudere la filie- se l’azienda riesce a chiudere total- semplici e genuine, la lentezza di un
ra del pane, partendo dal grano fino mente la filiera può essere competi- ritorno al passato e alle origini che è
al panificio, diventando io produtto- tiva sul mercato», spiega ancora Ro- diventato il tema portante della no-
re, io mugnaio e io venditore. La pro- sario, tra le altre cose consigliere stra struttura», spiega Maurizio Te-
duzione dei grani antichi in maniera nazionale di Assipan: «L’obiettivo è desco, proprietario del resort: «L’e-
economicamente sostenibile è possi- quello di creare società cooperative sperienza della pasta realizzata con
bile solo se si riesce a chiudere la fi- o consortili per proporre il prodotto la farina dei grani antichi è qualcosa
liera, quindi bisogna progettare be- al mercato in maniera unita, altri- che avvicina l’uomo alla natura e di
ne prima di seminare, facendo un menti saremo solo delle aziende che questo i nostri visitatori sono con-
piano di mercato adeguato e com- vanno in direzioni diverse. Lavoran- tenti».
prendendo gli spazi di vendita, altri- do unitariamente si può riuscire a

D
menti è tutto perduto e il grano da far crescere ancora di più questo opo la pandemia che ha
conservazione viene venduto come mercato». Nel suo stesso paese c’è imposto uno stop forzato,
grano moderno alle grandi catene a addirittura chi, sui grani antichi, ha in molti hanno fatto una
un prezzo ribassato». impostato un vero e proprio modello scelta di vita, decidendo di
Lui con la sua azienda “Terra Dun- turistico, un resort in cui i turisti, fermarsi e riscoprire i propri luoghi
ci” è riuscito con diversi investimen- raccolgono il grano, lo macinano e di origine, magari andando a colti-
ti a chiudere la filiera e a vendere alla ne fanno una farina che diventerà la vare quelle terre che fra qualche an-
fine i prodotti “figli” del suo grano, pasta per la cena: «Ai visitatori, no, se lasciate incolte, diverranno
vendendo direttamente il pane nella stanchi della vita frenetica, interes- deserto, come prospettano gli esper-

84 12 giugno 2022
Storie

Giuseppe Borzì, proprietario dell’Azienda Serafica di Nicolosi, in provincia di Catania

ti che mettono la Sicilia ai primi po- produrre segale irmana, poi com- tri a ridurre l’impegno economico al
sti per desertificazione. Tra coloro mercializzata. minimo sindacale per conseguire il
che hanno deciso di tornare al pas- Mentre gli imprenditori si arrovel- contributo europeo».
sato c’è anche Ausilia Borzì, di Sera- lano per rincorrere il mercato,

S
fica, che nella sua Nicolosi, alle pen- dall’altro lato l’Europa ha perso di econdo Piricò il prezzo del
dici dell’Etna, ha bonificato dei ter- vista da anni gli obiettivi strategici, grano moderno è quello che
reni incolti per seminare segale ir- come spiega Maria Pia Piricò, im- doveva essere il prezzo giusto
mana: «Abbiamo recuperato della prenditrice agricola e vice presiden- da sempre, con gli agricoltori
semenza da un contadino riscopren- te di Confagricoltura Sicilia: «Il gra- che sperano non sia soltanto una
do questo cereale e con l’aiuto dell’u- no duro oggi sconta una quotazione bolla ma finalmente venga retribuito
niversità di Catania e del Comune di record, sicuramente soddisfacente il giusto un prodotto la cui scarsa re-
Nicolosi ne abbiamo sperimentato la per i produttori. Ma ciò è legato a munerabilità aveva convinto molti
coltivazione con grande successo. un’eccezionale congiuntura interna- ad abbandonare.
Adesso vendiamo la farina prodotta zionale. Non è la regola. Prezzi ben Dall’altro lato, l’aumento del prez-
al dettaglio e ad alcune pizzerie d’ec- più bassi in passato, insieme alla po- zo del grano moderno e in misura
cellenza in tutta la Sicilia, riscon- litica europea del disaccoppiamento minore dei prodotti fatti con grani
trando un apprezzamento sia da dei contributi dalle produzioni, han- antichi potrebbe ridurre ancora il
parte degli operatori del settore che no disincentivato molti agricoltori a gap tra i due mondi, assottigliando
dai loro clienti». Così tra i vini e gli investire per ottenere produzioni la differenza e spingendo ancor di
olii l’azienda della famiglia di Ausilia quantitativamente e qualitativa- più le vecchie colture sul mercato. Q
adesso è diventata l’unica sull’Etna a mente adeguate, incentivandone al- © RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 85
Gli invisibili

ROMANIA

Storditi dalla colla


La favela dei bambini
ai confini d’Europa
Nell’ex eldorado minerario di Baia Mare le baraccopoli di Craica, il
ghetto romanì dei dimenticati. “Qui lo Stato non mette piede”

di Alissa Claire Collavo da Baia Mare - Romania

C’
è una linea ferroviaria di- ca, si ferma e si mette in posa davanti
smessa che taglia a metà all’obiettivo, mani sui fianchi e bocca
la periferia di Baia Mare, a cuore, come a imitare le it-girl dei
capoluogo della contea social. A scuola non ci va, «nu…nu»,
di Maramures, terra di confine tra le ripete stizzita scuotendo il capo, al-
più povere d’Europa, fino a una ven- lungando le vocali quasi a volerne
tina di anni fa leggendario eldorado, allontanare l’idea, «nuuu…nuuu»;
traino economico dell’intera Roma- dopotutto, non ci vanno nemmeno
nia per via delle risorse minerarie. i suoi coetanei. «È normale». Daniel
Lungo le rotaie, baracche fatiscenti siede invece su un muretto, la schiena
di legno e lamiera, ognuna con la pro- appoggiata a una parete di lamiera, la
pria recinzione sgangherata, i panni felpa nera di una squadra americana
stesi e l’antenna parabolica, dalle di basket e l’espressione mogia, tri-
quali sbucano curiosi tanti piccoli ste, lo sguardo perso. Non ha molta
dai capelli arruffati, sporchi, il volto voglia di parlare. «Non mi sento be-
intenso, corrucciato, a un primo im- ne», sono le uniche parole che riesce
patto diffidente. Sono i bambini della a dire; ha appena inalato della colla.
baraccopoli di Craica, ghetto di lin- Nella baraccopoli la usano in tanti,
gua e cultura romanì dove i sogni, i sollievo istantaneo e dilaniante che
progetti e le ambizioni, anche le più permette ad adulti e bambini di eva-
semplici, non esistono perché l’infan- dere per qualche ora da una quotidia-
zia termina presto, soffocata dall’o- nità amara fatta di miseria e degrado,
dore dei rifiuti e della colla. «Eppure abbandono ed emarginazione socia-
basterebbe poco, un’istruzione conti- le. Saper leggere e scrivere non serve
nua, un’applicazione costante», spie- a nulla; a Craica si impara a soprav-
ga suor Gabriela, insegnante cari- vivere. Chi ci vive si trascina dietro,
smatica e appassionata, che ha fatto spesso inconsapevolmente, il peso
del futuro scolastico e della crescita di una storia lunga oltre cinquecento
personale di questi bambini la sua anni, quella dei romanì, «gli zingari»,
missione. schiavi da sempre, dal 1385, stando
Nicoleta saltella con spavalderia ad alcune testimonianze storiche,
Foto: AFP/ Getty Images

tra le assi del binario, dice di avere quando in Europa la schiavitù era an-
otto anni, «nu…noua», no nove, si cora una pratica diffusa e legale.
corregge, aiutandosi con le dita delle «Gli zingari sono nati per essere
mani, ma non ne è così tanto sicura. schiavi - stabiliva il Codice della Va-
Quando vede la macchina fotografi- lacchia nel XIX secolo - e chiunque

86 12 giugno 2022
Storie

Un ragazzo rom sul tetto di una baracca demolita a Baia Mare

12 giugno 2022 87
Gli invisibili

La linea ferrata dismessa che segna il limite d’accesso alla baraccopoli

sia nato da una madre schiava non così, «attorno ai dodici, tredici anni, ragazzi di etnia romanì di poter fre-
può essere altro che schiavo». Un de- con l’arrivo delle prime mestruazio- quentare liceo e università anche con
stino al quale ancora oggi sono con- ni, le ragazzine si sposano e fanno voti bassi», spiega suor Gabriela.
dannati. figli presto, alcune vengono anche Ma non è così semplice, a quei li-
«Questa di Craica è una delle sei costrette a prostituirsi; i ragazzini velli non ci arriva quasi nessuno.
baraccopoli di Baia Mare», racconta iniziano a rubare e ad avvicinarsi alla Quei pochi che riescono a studiare
suor Gabriela, mentre costeggia il bi- malavita». Non ci sono regole, «qui lo arrivano alla seconda forse anche
nario, circondata da decine di bambi- Stato non mette piede, nessuno viene terza elementare, ma non hanno vita
ni: «Viene considerata la più selvag- a controllare e loro non devono ren- facile: «Vengono emarginati e presi di
gia per via della droga. Qui sniffano dere contro a nessuno»; e poi «man- mira dagli altri studenti» e finiscono
tutti, adulti, bambini, adolescenti; cano modelli da seguire». per abbandonare quella che sembra
non solo colla, anche le etnobota- essere una scommessa già persa in

D
niche», ovvero allucinogeni ricavati opo la caduta di Ceause- partenza. «Qui la gente ha poca fi-
dalle piante. È una catena difficile scu e la fine del regime co- ducia nelle istituzioni», spiega Ge-
da spezzare, lo sa bene il ragazzino munista si è infatti persa orge Jiglau, politologo e professore
che barcolla in punta di piedi sulla una grande occasione per di scienze politiche all’università Ba-
barra destra della rotaia, ogni tanto favorire l’integrazione dei rom alla bes-Boyai di Cluj-Napoca, tra le più
improvvisa un inchino, incrociando società romena che, d’altro canto, è prestigiose della Romania: «In questa
le gambe, la destra dietro la sinistra, rimasta diffidente. «Lo Stato non ha regione c’è ancora un rapporto molto
il cappuccio della felpa a nascondere fatto nessuna politica di integrazio- problematico tra cittadini e Stato e
capo e fronte, le mani e le narici scre- ne c’è soltanto un accordo riguardo le istituzioni più in generale, incluse
polate. Avrà quindici anni, ne dimo- l’accesso all’istruzione superiore, una quelle scolastiche, vengono percepi-
stra trentacinque. Succede sempre sorta di quota che consente a 2-3 te in maniera negativa». Non è solo

88 12 giugno 2022
Storie

tre in terza media e sette o otto in se-


conda media», dice orgogliosa. Suor
Gabriela fa quel che può, consape-
vole che partecipare alle attività, fa-
re gruppo, a questi bambini apre la
mente, allarga gli orizzonti ma «non
basta» perché molto, se non tutto,
«dipende poi dalle famiglie, dall’am-
biente circostante».
Nelle baraccopoli le famiglie si
amalgamano tra di loro, diventa-
no clan, nuclei ramificati, caotici e
complessi dove i padri spesso sono
assenti per lavoro o per aver com-
messo qualche reato, oppure si sono
allontanati, anche se di poco, per
formare altre famiglie; difficile con-
tarne con esattezza i figli. Qui sono
tutti fratelli, supporto e punto di ri-
ferimento uno dell’altro, soprattutto
i più piccoli, nella buona e nella cat-
tiva sorte. Alle donne, il compito di
tenere assieme questa realtà cruda
e frammentata, non semplice da ge-
stire, che scivola via, sfugge di mano
e per questo diventa più facile sniffa-
re, vendersi, dimenticare. Suzana ha
trent’anni e cinque figli, «tre maschi e
due femmine», dice indicandoli uno
ad uno, dalla maggiore di tredici anni
Una donna rom con la figlia in braccio sullo sfondo della baraccopoli di Craica alla più piccola di due. A Craica ci è
arrivata giovanissima, «sedici anni
un fattore etnico-culturale, ma anche un’opportunità ai bambini di Craica e fa, dopo essermi sposata con un ra-
storico dato che nell’era comunista chissà, «magari anche ai loro figli e ai gazzo del posto», racconta col sorri-
nelle scuole veniva fatta propaganda figli dei loro figli». Con questa moti- so che le illumina il volto, pieno, un
politica: «Oggi poi c’è un populismo vazione, suor Gabriela, arrivata a Ba- fazzoletto bianco a farne il contorno
molto diffuso, uno degli strascichi del ia Mare sette anni fa da Roman, una e lo sguardo buono e risolto di chi ha
comunismo». cittadina del nord-est della Romania accettato il proprio destino. Eppu-
a settanta chilometri dalla ben più re sembra avere qualcosa di specia-

N
el 2011, dopo quasi un de- nota Iasi, dopo essere stata responsa- le che la distingue dalle altre donne
cennio di dibattito politico, bile di un centro diurno per ragazzi della baraccopoli e che è riuscita a
è entrata in vigore una leg- poveri e anziani, trascorre tutti i po- trasmettere ad almeno due dei suoi
ge che porta da otto a quat- meriggi nelle aule de “La Centrale”, ragazzi, Maria e Gageo, «straniero»
tordici gli anni di scuola dell’obbligo una scuola di strada allestita grazie in lingua romanì, nome, forse solo un
ma il tasso di analfabetismo rimane all’interessamento e alla collabora- soprannome, che gli è stato dato per
sempre elevato, soprattutto tra la po- zione della “Fundatia de voluntari via degli occhi azzurri, da straniero,
polazione rom delle aree rurali. «Sarà somaschi”, un centro di educazione appunto. Li manda a scuola, giusto?
un lavoro lungo, i risultati certo non per l’integrazione sociale diretto da «Sì, li mandavo fino a qualche mese
si possono vedere adesso, ma sola- padre Albano Allocco, torinese, con fa. Ma adesso sono riuscita a com-
mente con le prossime generazioni. alle spalle una lunga esperienza in perare loro dei vestiti nuovi, puliti,
Foto: AFP/ Getty Images

Servirà molto tempo», puntualizza situazioni di emarginazione, definite allora presto ci torneranno», dice. Ma
suor Gabriela. La formula dell’istru- «difficili». Quest’anno sono riusciti a cosa desidera per i suoi figli? «Non
zione come strumento di emanci- coinvolgere ottanta bambini: «Alcuni so. Difficile immaginare una vita di-
pazione e riscatto sociale, unico di loro la mattina frequentano persi- versa, un futuro fuori da qui». Q
appiglio salvavita capace di regalare no la scuola ufficiale, ce ne sono due, ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 89
Il passo del potere

LA PROPAGANDA

Lipsi, il ballo della nomenklatura


Quel muro contro il rock and roll
tirato su dal regime della Ddr
Nel 1959 nella Germania orientale il partito provò a combattere la deriva occidentale imponendo anche uno
stile di danza da Guerra fredda. Durò poco: al di là della cortina di ferro c’era Elvis Presley in divisa

di Maurizio Di Fazio

90 12 giugno 2022
Foto: E. Schutt / ullstein bild via Getty Images, W.Glienke / ullstein bild via Getty Images
Storie

U
na donna vestita in modo parare il Lipsi: è moderno! Rumba, bo- vest. Anzi, possiamo affermare che
quasi moderno si accosta ogie e cha cha cha sono danze sorpas- nascano proprio in quegli anni come
alla telecamera ed esclama: sate; ora dal nulla, da un giorno all’al- generazione a sé sulle ali di un sound
«i venditori di dischi stan- tro, è spuntato e resterà». Una classica perturbante e catartico. Nell’universo
no ricevendo ultimamente strane ri- parodia involontaria, una profezia parallelo della Repubblica democra-
chieste dai clienti. Chiedono il Lipsi. autodistruggentesi. Il video continua tica tedesca, varato un grande piano
È un’epidemia». Le fa eco una coppia a circolare su YouTube ma fa ormai settennale, la nomenklatura ritiene
che sembra posseduta da una taran- tenerezza. Siamo nel 1959, tra i 45 giri che la Guerra fredda vada combattu-
tola soft, stile music-hall: «Lipsi è la più venduti figurano “Smoke gets in ta anche sul piano dell’immaginario,
cosa più semplice che c’è. La danza è your eyes” dei The Platters e “Lonely della sfera subliminale del desiderio.
in 6/4, prendi la dama col braccio si- Boy” di Paul Anka. Il rock and roll Uno degli imperativi più urgenti è di
nistro, così. Be’, è facile, guardate». E sta infiammando i cuori e i sensi dei trattenere in patria mentalmente, e
parte il primo immemorabile slogan: ragazzi americani ed europei dell’o- nello spirito, i ventenni irretiti dalle si-
«Se davvero vuoi saperlo devi solo rene di un Occidente respirato in casa.
cominciare, ogni giovane oggigiorno La «controrivoluzione peccaminosa»
il Lipsi vuole danzare». Gran finale Giovani tedeschi ballano il twist nel 1963. di Elvis è già filtrata e rischia di dila-
con mantra pop alla bolscevica: «Oggi A sinistra, una serata all’insegna del Lipsi gare nel paradiso del socialismo melo-
tutti i giovani danzano il Lipsi, solo il in una sala da ballo della Germania dell’Est dico in salsa puritana. Quale scandalo
Lipsi. Oggi tutti i giovani vogliono im- nel 1959 insostenibile per la dottrina uffi-

12 giugno 2022 91
Il passo del potere

ciale, tutti quei sussulti del bacino,


la sessualità mimata. Occorre stacca-
re in qualche modo la spina ai Chuck
Berry e Little Richard, Gene Vincent e
Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e Buddy
Holly. I mezzi domestici sono racco-
gliticci, certo, in ritardo istantaneo
sul presente. Ma non si può più stare
alla finestra. Bisogna aggirare e ane-
stetizzare il pericolo. E così inventano
un genere ex novo, una casta moda
per le masse acconcia al proletariato
dell’altra Germania. L’ordine arriva
dall’altissimo, il lìder maximo Walter
Ulbricht in persona: «Non basta con-
dannare a parole la decadenza capi-
talista e le abitudini borghesi, i suoi
caldi suoni e i canti estatici di un Pre-
sley. Dobbiamo offrire qualcosa di me-
glio». E quell’evoluzione della specie
secondo il Sed, il partito-Stato, era il
Lipsi, dal nome in latino di Lipsia. Un
allegro e innocente motivetto contro i
tentacolari e sulfurei messaggi pan-e-
rotici e imperialistici propagandati
con la scusa della chitarra elettrica.
Giustizia sociale e musicale sarebbe
stata fatta.

I
n fondo la post-verità l’ha archi-
tettata la Stasi. Un po’ come se
dalle nostre parti Fanfani e To-
gliatti avessero fatto quadrato Walter Ulbricht, presidente del partito della Germania dell’Est
contro l’avanzata dei pruriginosi ur-
latori, occupando “Il musichiere” di di valzer prima di separarsi di nuovo vostri ormoni fuori dalla stanza oh voi
Mario Riva con Gino Latilla travestito con un saltello». A questo fa seguito che lipsiate. Una tortura da inquisi-
da Adriano Celentano. Ma torniamo «una mossa alla russa con le mani sui zione laica a bassa intensità. Si giunse
alle immagini d’epoca, a quel passa- fianchi. Tutto ciò con un gran sorriso persino a brevettarlo, troppo forte il
to quotidiano travolto dalla Cortina stampato sulle labbra». Contestual- rischio che lo clonassero le barbe finte
di ferro. Racconta Anna Funder nel mente, una voce alla Doris Day canta del controspionaggio nemico.
libro “C’era una volta la Ddr”: «Ec- sopra una sorta di bossa nova. Alla Il Lipsi fu creato, musicalmente par-
co una coppia in sala da ballo: lui in ballerina manca un incisivo. Bizzarrie lando, dal compositore René Dubian-
giacca e cravatta, lei in abito lungo e in stereofonia. Fuga da “Rock around ski; gli ingegnosi e angelicati passi era-
scarpe con tacchi. Tutto molto strano. the clock”: molto meglio al limite, per no invece farina del sacco degli inse-
All’inizio donna e uomo sono rivolti amor di patria, “L’orologio matto”, la gnanti di danza Christa e Helmut Sei-
nella stessa direzione, come in una versione italiana del Quartetto Cetra. fert. La sua interprete più conosciuta,
danza greca. Si spostano da un lato Vade retro movimenti pelvici: nel pit- Helga Brauer, ex odontotecnico dive-
all’altro, poi sollevano l’avambraccio e toresco Lipsi, il bacino sfida le leggi nuta una stella sfolgorante della can-
si allontanano inclinandosi, in manie- della gravità e resta statico, granitico, zone popolare all’ombra del Patto di
ra allarmante, come due teiere». Poi a distanza di sicurezza. Solo il busto Varsavia, morì a 55 anni, il tempo di
la macchina da presa «stacca sui loro slitta impercettibilmente. Non ci si firmare centinaia di hit per il mercato
piedi che, di punto in bianco, partono tocca né ci si sfiora mai. Ballare insie- interno. Insieme a lei incisero manife-
in una complessa figurazione da giga me ma separati, uniti ma distantissi- sti promozionali tematici su puntina,
irlandese. Quindi i due si voltano uno mi, contemporanei ma con un con- tra gli altri, The Flamingos (“All Dance
verso l’altro e si uniscono in una presa tegno da satelliti sovietici. Lasciate i Lipsi”), Martin Möhle Combo (“Willi-

92 12 giugno 2022
Storie

Nei decenni a seguire chi era cresciu-


to dalla parte sbagliata del Muro non
rinunciò tuttavia a sognare il twist, il
boogie-woogie, il beat. A divorare le
audiocassette dei Beatles e dei Rolling
Stones, degli U2 e dei Pink Floyd. Con
buona pace delle prescrizioni del Poli-
tburo e del Plenum. Esisteva Dt64, la
radio di facciata per le ultime genera-
zioni, e il regime ogni tanto chiudeva
un occhio; ma per suonare musica dal
vivo serviva un permesso speciale, i
testi erano controllati e la libertà degli
ascolti risultava perniciosa al grande
fratello marxista-leninista. Dall’au-
todeterminazione estetica a quella
politica il passo è breve. Così pensava
nel 1965 Erich Honecker, non ancora
segretario e padrone feudale della sce-
na, quando durante l’undicesimo con-
gresso del comitato centrale sferzò
l’acquiescente neutralità nei confronti
della Gitarrenmusik. Non si dovevano
lasciare spazi franchi fuori dalla scuo-
la e dal posto di lavoro. La mobilita-
zione interiore del bravo compagno
in erba doveva essere permanente.
Un altro buco nell’acqua: tra main-
stream e underground, l’Ostrock gettò
radici rigogliose. Al netto di censura
e perifrasi, e d’una perenne ostilità
dell’apparato, spiccarono comunque
Elvis Presley nel 1956 a New York all’Ed Sullivan show il volo nel cielo sopra Berlino Est i Die
Puhdys, i Karat, i City, i Silly, gli Stern-
balds Lipsi”) e la Leipzig Radio Dance portazioni d’oltremare che, come tutti Combo-Meißen, i Pankow, i Sandow.
Orchestra di Kurt Henkels. Uscirono i tipi di assordanti falsificazioni jazz, Un pugno di eretiche leggende nazio-
tutti per Amiga, la sezione “leggera” appannano i cervelli dei giovani occi- nali devote al dio del riff e delle distor-
Foto: K.Winkler / ullstein bild via Getty Images, CBS Photo Archive/Getty Images

della Veb Deutsche Schallplatten, l’e- dentali», scrisse la stampa autarchica. sioni. Tutt’altra accoglienza fu riserva-
tichetta discografica statale fondata La campagna mediatica fu invasiva e ta negli anni Ottanta all’hip-hop, se-
nel 1947. L’inaugurazione della glorio- martellante. Gli esiti subito disastrosi. condo le autorità quintessenza della
sa alternativa comunista al R’n’r era Il Lipsi si dissolse in poco più di una «cultura internazionalista proletaria
stata celebrata in pompa magna nel stagione. Sul finire dello stesso anno dell’Altra America». Qualche mese do-
gennaio del 1959, alla conferenza sulla del suo misterioso concepimento per po crollò e si uniformò tutto. La chia-
musica da ballo a Lauchhammer. Tut- vie ministeriali, ad Halle e in altre cit- marono globalizzazione. Il Lipsi non
te le balere del Regno Rosso avrebbero tà gli under 30 insorsero. Il 2 novem- lo ricordano nemmeno i nostalgici.
dovuto adottarla a strettissimo giro: bre del 1959 quaranta intrepidi ma- Ma forse in qualche anfratto della ga-
era questa la convinzione degli infal- nifestarono nel centro di Lipsia, into- lassia un dj lo sta suonando proprio in
libili commissari del popolo. nando «Non balliamo Lipsi e non per questo momento. E urla al microfono:
Alo Koll, siamo per Bill Haley e ballia- «Passo a sinistra con il piede sinistro.

L
a Rdt avrebbe salvato un’altra mo rock’n’roll». E quando si sparse la Tocca a sinistra con il piede destro. Fai
volta il mondo con questa co- notizia che Elvis stava prestando il un passo con il piede destro a destra.
reografia inedita imbottita di servizio militare nella Repubblica fe- Tocca il piede sinistro a destra». I ra-
strofa e ritornello, educata e derale tedesca, tra i vicini e segregati gazzi lo preferiscono alla trap. Almeno
pedagogica e «lontana da quelle con- coetanei di pianerottolo montò una ci si muove. È il ballo dell’estate. Q
torsioni insipide e sfrenate delle im- frustrazione palpabile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 93
Ho visto cose/tv
METTIAMO LA TELEVISIONE A DIETA
Anche i talk show dovrebbero prendere spunto dal piccolo esperimento sul Nove
BEATRICE DONDI
Si raccontava, nei tempi che furono, se non ti chiami Indiana Jones a un
una gustosa barzelletta in cui veni- certo punto è meglio voltarsi altrove.
va descritta una serata allegra, pa- Così saltellando qua e là si rischia di
recchio allegra, tra amici. Molti bar, capitare sul Nove dove va in onda un
e poi risate esagerate, freni inibitori esperimento gentile dal titolo “Un
abbandonati, discoteche, conoscen- paese a dieta”, che andrebbe preso
ze occasionali, strette di mano, sesso come una grande metafora salvifi-
gioioso, corpi nudi, champagne ed ca per la tv dei nostri giorni. Lette-
euforia generale. Sino a che, passate ralmente un intero centro abitato
ore e ore saltellando di festa in festa, viene fatto salire su una bilancia,
arriva l’alba. E il più timido della ban- pesato nella pubblica piazza e mes-
da, sbucato da una massa di corpi so a seguire un regime alimentare in
aggrovigliati dopo una notte brava ma anche bravissima nome della vita sana. Il sindaco, con tanto di fascia trico-
chiede con la bocca impastata: «Bella serata, per carità, ma lore, prende questa decisione forte, e aiutato dagli “esperti”
poi che facciamo?». Ecco, cara televisione di inizio estate del caso chiede ai suoi concittadini di perdere 500 chilo-
pronta all’abbuffata post elettorale, esattamente dopo che grammi. E pazienza se si tratta di San Leo, dove si friggono
facciamo? Dopo aver osannato i no vax portatori di cure anche le strade, la piadina è bene nazionale e allo strutto
miracolose al sentore di kiwi, i geopolitici della siesta, i filo si vuol giustamente più bene che alla mamma, quando ci
qualcosa a prescindere, dopo aver bandito le domande, in- vuole ci vuole. Così nonostante le proteste immancabili
seguito il consenso, abolito il buon senso e urlato l’urlabile, dei No Dieta che si sentono censurati come un Montesano
il solo pensare di rilanciare fa una certa paura e forse è il qualsiasi, gli abitanti decidono di mettere in pausa l’ingor-
caso di fermarsi a riflettere, nel tripudio di trasferte, ar- digia, nel semplice nome della salute pubblica. Un po’ co-
mati di tuttologia, per accogliere con piacere quel senso di me l’abbandono del ring di Alessandro Sallusti. Perché a un
smarrimento di fronte a voci che sino a ora erano restate periodo senza maiale fritto ripieno in fondo si può anche
nell’ombra sacrosanta e all’improvviso sono diventate il sopravvivere. Per poi ricominciare con entusiasmo, magari
leit motiv della serata in famiglia. Perché va bene la ricerca in diretta da Mosca. Q
di quel punticino di share neanche fosse il vello d’oro, ma ©RIPRODUZIONE RISERVATA

#musica GINO CASTALDO


Se le sacre stanze del Elisabetta II è stato inaugurato con un Fedez, Tananai e Ghali cantasse “Cara
Palazzo restano mute breve filmato della Regina che prendeva Italia”. Difficile pensarlo, al momento,
Vi immaginate il nostro il tè con l’orso Paddington e insieme o meglio diciamo che bisogna lavorarci.
amato presidente tintinnavano sui piattini il ritmo di “We Ma è il segno di un abisso culturale che
Mattarella che per will rock you”, un attimo prima che separa l’Italia da mondi musicalmente
inaugurare il suo secondo quello che rimane dei Queen intonasse più evoluti, almeno a livello
mandato canti «ma Nino il pezzo davanti a Buckingham Palace. istituzionale. Che la musica popolare
non aver paura di sbagliare un calcio E poi un diluvio di omaggi, da Elton fosse una risorsa da coltivare e premiare
di rigore» oppure «Itaca Itaca Itaca la John a Diana Ross, da Celeste a Sam in Inghilterra l’hanno sempre capito.
mia casa ce l’ho solo là» o anche solo Ryder (quello che c’è mancato un pelo Era appena scoppiata la “beatlesmania”
«penso che un sogno così non ritorni vincesse l’Eurovision) da Ed Sheeran e subito arrivò per i quattro ragazzi
mai più»? No, è un esercizio troppo vestito con l’abitino da festa a Dj l’onorificenza Mbe, volgarmente ed
difficile, quasi impossibile, eppure afro-tamarri come Jax Jones. Insomma erroneamente definita dei “baronetti”.
nel mondo anglosassone ne accadono sarebbe come se alla festa della Era il 1965 e il primo ministro Harold
di più assurde. Il Platinum Jubilee di Repubblica ci fossero Gianni Morandi, Wilson inserì nella lista delle possibili

94 12 giugno 2022
Scritti al buio/cinema
QUEL MISTERO PROFONDO TRA CIELO E TERRA
“Memoria”, con Tilda Swinton, culmina in un crescendo che deve qualcosa a Borges
FABIO FERZETTI
Nel 2010 un artista e regista thailan- gneri del suono bravissimi ma forse
dese noto solo ai cinefili più estremi fantasmatici, e teschi risalenti a 6mila
vinse Cannes con un film più bizzar- anni fa, l’odissea della botanica ingle-
ro e visionario del suo titolo, “Lo zio se procede a spirale passando attra-
Boonmee che si ricorda le vite prece- verso una sorella malata, pericolose
denti”. In giuria sedeva Tim Burton ma invisibili tribù amazzoniche. E un
e quella palma inattesa fu messa sul pacato colombiano che, ricordando
conto del gusto per l’invenzione e alla perfezione ogni istante vissuto
la diversità culturale. Nel frattempo (come il Funes di “Finzioni”), non è
cinema e tv sono andati in direzio- mai uscito dal suo villaggio né, ironi-
ne opposta esasperando la dittatura camente, ha perso tempo al cinema.
dello storytelling fino a rendere quasi La soluzione del mistero, se di solu-
iniziatiche esperienze come quelle proposte da Weerasetha- zione si tratta, sta in una lunga sequenza “montana”, altro
kul. Che però ha consolidato la sua fama al punto di girare non diremo, che è fra le cose più inattese e più belle viste (e
un film in Colombia con un cast internazionale dominato da ascoltate) su uno schermo da anni. Qualcuno dirà che i modi
Tilda Swinton. della performance si addicono a certi percorsi forse più del-
Chi al cinema cerca chiarezza può fermarsi qui. Gli altri si ar- la forma-film, con le sue inevitabili ipoteche narrative. Ma
mino di pazienza perché se la prima metà di “Memoria”, tut- nessuno come Weerasethakul conosce l’arte di creare con-
ta lentezze e piste interrotte, mette a dura prova, il resto cul- nessioni inaspettate tra i vivi e i morti, l’umano e l’animale,
mina in un crescendo che deve qualcosa a Borges e molto al- il passato e il presente. Difficile, oggi più che mai, tenere in-
la fede in un cinema fondato sulla capacità di aprire la mente sieme la terra e il cielo con tale grazia. Prendere o lasciare
e i sensi alterando in chiave quasi mistica - ma l’espressione è insomma, e noi prendiamo. In sala dal 16 giugno. Q
fuorviante - la nostra idea della realtà (sconsigliata la visione ©RIPRODUZIONE RISERVATA

in tv, anche se tra qualche mese sarà su Mubi).


Semplificando a colpi di accetta, la botanica Jessica (Swin- “MEMORIA”
ton) vaga per Bogotà ossessionata da un rumore misterioso di Apichatpong Weerasethakul
che la perseguita (ricordo? allucinazione? altro?). Tra inge- Thailandia-Colombia-Francia-Germania, 135’ aaabc

personalità a cui offrire la medaglia di Brian May country dichiaratamente gay della
Membri dell’impero Britannico il nome storia, si fa chiamare Orville Peck, è
dei Beatles, tra statisti ed eccellenze mascherato come Miss Keta e aspetta
accademiche. La scelta fu approvata un eventuale rielezione di Trump
senza esitazioni. Quattro anni dopo per cantargli una cover in inglese di
Lennon rimandò indietro la medaglia “Splendido splendente”. Certo, in
per protestare contro il coinvolgimento Inghilterra c’è stato un gruppo che si
Foto: Webphoto, A. Pezzali - WPA Pool / GettyImages

dell’Inghilterra nella guerra Nigeria/ è voluto chiamare Queen, in America


Biafra e contro il fatto che il suo i presidenti propongono le loro playlist
singolo “Cold Turkey” fosse calato e riconoscono a uno come Springsteen
in classifica. Ma per avere il gusto di la dignità dell’interlocutore. Da noi
poter rifiutare un’onorificenza, bisogna al massimo qualche politico va a
prima riceverla. In America non sono festeggiare in discoteca e se proprio
da meno. A ogni elezione fanno a c’è da celebrare qualcosa si ricorre
spintoni per salire sul palco e intonare alle bande militari. Le sacre stanze
“We shall overcome” o “Amazing del Palazzo sono sbarrate, mute,
grace”, a seconda se viene eletto non “cantano”, ed è un silenzio
un democratico o un repubblicano. mortificante. Q
Ora c’è anche il primo cantante ©RIPRODUZIONE RISERVATA

12 giugno 2022 95
Noi e Voi N. 23
12 GIUGNO 2022
DIRETTORE RESPONSABILE: LIRIO ABBATE
CAPOREDATTORI CENTRALI: Leopoldo Fabiani (responsabile),
Enrico Bellavia (vicario)
UFFICIO CENTRALE: Beatrice Dondi (vicecaporedattrice),
Sabina Minardi (vicecaporedattrice)
REDAZIONE: Federica Bianchi, Paolo Biondani (inviato),
CHI USA I FIGLI COME CARNE DA LIKE
Emanuele Coen (vicecaposervizio), Angiola Codacci-Pisanelli
(caposervizio), Antonio Fraschilla, Vittorio Malagutti (inviato),
Antonia Matarrese, Mauro Munafò (caposervizio web), Carlo RISPONDE STEFANIA ROSSINI [ STEFANIA.ROSSINI@ESPRESSOEDIT.IT ]
Tecce (inviato), Gianfrancesco Turano (inviato), Susanna Turco
ART DIRECTOR: Stefano Cipolla (caporedattore)
UFFICIO GRAFICO: Martina Cozzi (caposervizio), Cara Rossini, i ragazzi di oggi ci chiamano boomers: noi, nati a ridosso
Alessio Melandri, Emiliano Rapiti (collaboratore) degli anni ‘70, che abbiamo effettuato l’iscrizione ai social media a trenta,
PHOTOEDITOR: Tiziana Faraoni (vicecaporedattrice)
RICERCA FOTOGRAFICA: Giorgia Coccia, Mauro Pelella, trentacinque anni suonati. Forse siamo davvero vecchi, sebbene non ap-
Elena Turrini parteniamo propriamente allo zoccolo duro che ha bandito i social dalla
SEGRETERIA DI REDAZIONE: Valeria Esposito (coordinamento),
Sante Calvaresi, Rosangela D’Onofrio propria esistenza. Siamo piuttosto tra coloro che si limitano a scorrere la
OPINIONI: Altan, Mauro Biani, Luca Bottura, Massimo
Cacciari, Lucio Caracciolo, Franco Corleone, Donatella Di
home e che, ogni tanto, provano timidamente a postare qualche fotografia:
Cesare, Roberto Esposito, Luciano Floridi, Bernard Guetta, magari un panorama, uno scorcio di “tratturo antico”, un angolo di mare e
Sandro Magister, Makkox, Bruno Manfellotto, Ignazio Marino,
Ezio Mauro, Michela Murgia, Denise Pardo, Massimo Riva, Pier cielo. Non abbiamo però compiuto il grande salto, ovvero quello di pubbli-
Aldo Rovatti, Giorgio Ruffolo, Eugenio Scalfari, Michele Serra,
Raffaele Simone, Bernardo Valli, Gianni Vattimo, Sofia
care, con cadenza fissa, contenuti interessanti (o anche no) intelligenti (o
Ventura, Luigi Vicinanza, Luigi Zoja anche no) e via dicendo. Ma passi pure il selfie del sabato con amici, pizza,
COLLABORATORI: Simone Alliva, Erika Antonelli, Viola birretta e allegria, oppure quello in posa (maquillage impeccabile appreso
Ardone, Silvia Barbagallo, Loredana Bartoletti, Giuliano
Battiston, Marta Bellingreri, Marco Belpoliti, Caterina dai tutorial) con gli sposi, dentro una cornice di palloncini. Però, permet-
Bonvicini, Floriana Bulfon, Ivan Canu, Gino Castaldo,
Giuseppe Catozzella, Manuela Cavalieri, Rita Cirio, Stefano teteci, tra il ‘’grande salto’’ e il “triplo avvitamento” che impone al cervello
Del Re, Alberto Dentice, Francesca De Sanctis, Cesare de di babbo, mamma, zio, nonno (e anche ludotecario, allenatore, animatore
Seta, Roberto Di Caro, Paolo Di Paolo, Fabio Ferzetti, Alberto
Flores d’Arcais, Marcello Fois, Antonio Funiciello, Giuseppe estivo) di dare i bambini in pasto ai social, c’è un abisso. Deve essere una
Genna, Wlodek Goldkorn, Marco Grieco, Luciana
Grosso, Helena Janeczek, Stefano Liberti, Claudio Lindner, recondita, impellente necessità dell’inconscio quella che spinge un uomo
Francesca Mannocchi, Gaia Manzini, Piero Melati, Luca o una donna adulti a fare del proprio figlio (o di un nipotino, figlioccio,
Molinari, Donatella Mulvoni, Matteo Nucci, Eugenio Occorsio,
Marco Pacini, Massimiliano Panarari, Gianni Perrelli, Simone allievo) carne da like. Cosa sottenda questa ricerca compulsiva di visibilità
Pieranni, Paola Pilati, Sabrina Pisu, Laura Pugno, Marisa
Ranieri Panetta, Mario Ricciardi, Gigi Riva, Gloria Riva, ad ogni costo (compreso il rischio, tutt’altro che remoto, che la creatura
Stefania Rossini, Evelina Santangelo, Elvira Seminara,
Caterina Serra, Chiara Sgreccia, Francesca Sironi, Leo Sisti,
indifesa finisca in una rete di criminali) è già da tempo materia di studio
Elena Testi, Chiara Valentini, Chiara Valerio, Stefano Vastano, per gli psichiatri. Si sa che per gli influencer più noti è semplicemente que-
Daniele Zendroni
stione di mercato, invece per la gente comune, portata ad imitare i sud-
PROGETTO GRAFICO: Stefano Cipolla e Daniele Zendroni
detti, si tratta di dipendenza emotiva dal consenso altrui. Consenso che,
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96 12 giugno 2022
Bernardo Valli Dentro e fuori

Il lupo di Mosca
non perde il vizio
Budapest nel’56, Praga nel’68. Ora i carri armati russi sono in Ucraina.
Finito il comunismo sovietico resta la voglia di ricreare l’impero

C
omincia così il saggio di Riassumo il significato di quegli avve- vietica, non più idealmente e formal-
Milan Kundera del 1983, nimenti drammatici per il giornalista mente discendente della Rivoluzione
adesso ripubblicato da alle prime armi, trovatosi di fronte a d’ottobre, e che, impero in decadenza,
Adelphi con il titolo “Un quel che appariva una rivolta contro è ansioso di recuperare le terre perdu-
Occidente prigioniero”. Lo il comunismo imposto dalla super te. Quindi il potere che esse compor-
scrittore ceco naturalizzato francese potenza sovietica vittoriosa della Se- tano. Ho passato mesi nella Polonia
racconta che nel settembre del 1956 conda guerra mondiale. Nei partiti insofferente all’imposto pseudo co-
il direttore dell’agenzia di stampa comunisti all’opposizione nell’Euro- munismo, conteso nella nazione cat-
ungherese, pochi minuti prima che pa democratica si accesero crisi e si tolica, e ho vissuto le tragiche settima-
il suo ufficio venisse distrutto dall’ar- verificarono defezioni, in particolare ne rumene da Bucarest. Più sanguino-
tiglieria sovietica, trasmise al mondo tra gli intellettuali. Non furono in po- se di quelle storiche che riunificarono
intero per telex un disperato messag- chi, allora, a ripudiare l’affiliazione al Berlino, e quindi la Germania.
gio sull’offensiva che poche ore prima Pci. Tra questi Italo Calvino che pro-
i russi avevano lanciato contro Buda- veniva dalla Resistenza ligure. Ma og- Il secolo passato, che ho in gran
pest. Il messaggio finisce con queste gi non sono in discussione le ideolo- parte percorso, mi ha riservato alcu-
parole: «Moriremo per l’Ungheria e gie. Quel che ci riporta al passato non ni tra i maggiori eventi della storia:
per l’Europa». Cosa voleva dire? si le riguarda. Le più evidenti tracce di la Seconda guerra mondiale, con la
chiede Kundera. Certamente che i allora sono i miliardari che hanno ap- fine del nazismo e del fascismo; la
carri armati sovietici mettevano in profittato della smobilitazione mar- decolonizzazione che ha fatto emer-
pericolo l’Ungheria e, insieme, l’Euro- xista. Sono loro i resti più vistosi di gere tante nazioni di quello che un
pa. Ma in che senso, si chiede sempre un sistema che predicava, più che ri- tempo fu chiamato Terzo Mondo; la
Kundera, l’Europa era in pericolo? I spettare, l’uguaglianza sociale. Prima fine della dittatura marxista e quindi
blindati russi erano forse sul punto dell’insurrezione ungherese ci furo- il travolgente fallimento della rivo-
di varcare le frontiere ungheresi e di- no a Berlino i moti operai, nel ’53. La luzione sovietica. Non pensavo di di-
rigersi a Ovest? No. Il direttore dell’a- strada è stata lunga, con numerose, e ventare testimone, a volte diretto, di
genzia di stampa ungherese voleva spesso sanguinose, tracce. tanti mutamenti. Il nuovo secolo, anzi
dire che in Ungheria era l’Europa a es- millennio, che mi apprestavo a vive-
sere presa di mira. «Perché l’Ungheria Ho cominciato dalla mia prima re come ultima tappa della già lunga
restasse Europa era pronto a morire». esperienza, vissuta con reazioni in- esistenza, ricca di grandi mutamenti,
tense da un giovane reporter. Poi ne non mi avrebbe riservato sorprese tra-
“Morire per l’Europa” non è uno vennero tante altre, sempre in Euro- giche come il Novecento. Ecco invece
slogan di molti in questi nostri tempi, pa. Anzitutto la Cecoslovacchia, nel che nel paese in cui il comunismo
mentre l’Ucraina si difende dall’inva- ’68. In quell’estate vivevo praticamen- reale (non quello immaginato e mai
sione ordinata da Putin ed eseguita te ai piedi dei carri armati sovietici concretizzato) è stato sepolto senza
con grande difficoltà e tra tante in- che presidiavano piazza Venceslao tanti onori, risorge un regime non più
certezze, cento giorni dopo l’inizio a Praga. Milan Kundera li ha vissuti comunista, ma ansioso di recuperare
Illustrazione: Ivan Canu

dell’aggressione. Ho vissuto l’invasio- quei giorni nella sua Brno natale. almeno parte delle glorie perdute. Il
ne dell’Ungheria nel ’56, come giova- conflitto in Ucraina ci dirà se la Mo-
ne cronista incaricato di accogliere Viene in mente una vecchia senten- sca di Putin ne sarà capace. Se riuscirà
i profughi che superavano i confini za: ha perso il pelo ma non il vizio. È il sarà un rimbalzo della storia. Q
nazionali per rifugiarsi in Occidente. caso della Russia di Putin, non più so- © RIPRODUZIONE RISERVATA

98 12 giugno 2022

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