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ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 380 DICEMBRE 2017

EURO 4,00 IN ITALIA


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STORIE D’ARTE Veneto LA NOVITÀ • TORINO

PADOVA
OFFICINE GRANDI
RIPARAZIONI
IL BORGO • TOSCANA
L’Oratorio di San Giorgio e gli altri I FALÒ DI ABBADIA
capolavori della città dipinta SAN SALVATORE
IL MUSEO • MESSINA
CARAVAGGIO
E ANTONELLO
AL MUME
LA MONTAGNA • CALABRIA
SCIARE IN
ASPROMONTE
LA NEVE • LOMBARDIA
CIASPOLATE
IN VAL TROMPIA

il weekend
>
70380

COMO
ISSN 0394 7203

720006

Natale sul Lario


nella città che si veste
di luci e colori
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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Piccoli ParTicolari, GranDi vanTaGGi.

Una leggerezza Outdoor da L’eleganza della


TITANICA NUMERI 1 SEMPLICITÀ
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traspirabilità. la temperatura morbida e termica Kodenshi, pile sui polsini assicurano
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e dopo lo sci anche in condizioni trattamento esclusivo. il velcro ed i bottoni a pressione
di freddo estremo. stabilizzano al massimo la
il TraTTamenTo KoDenshi
un arTicolo che Può essere vestibilità delle maniche.
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ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 380 DICEMBRE 2017

Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00
STORIE D’ARTE

PADOVA
Veneto
EURO 4,00 IN ITALIA

LA NOVITÀ • TORINO
OFFICINE GRANDI
RIPARAZIONI
IL BORGO • TOSCANA
di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale
L’Oratorio di San Giorgio e gli altri I FUOCHI DI ABBADIA
capolavori della città dipinta SAN SALVATORE
IL MUSEO • MESSINA
CARAVAGGIO
E ANTONELLO
AL MUME
LA MONTAGNA • CALABRIA
SCIARE IN
ASPROMONTE
LA NEVE • LOMBARDIA
CIASPOLATE
IN VAL TROMPIA

il weekend NATALE D’ARTE


>
70380

E DI TRADIZIONE
COMO
ISSN 0394 7203

720006

Natale sul Lario


nella città che si veste
di luci e colori
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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In copertina: Prato della Valle


a Padova. Sullo sfondo,
la Loggia Amulea.
Foto di: Franco Cogoli

IN EDICOLA_ITINERARI
L’Italia del gusto
un numero
da collezione
Oltre al numero che
avete in mano, Bell’Italia
è in edicola con uno
speciale di 208 pagine
dedicato alle eccellenze
gastronomiche del
nostro Paese. Dodici
itinerari da percorrere
in auto, pensati per Gli affreschi di Altichiero nell’oratorio di San Giorgio a Padova
raccontare un territorio
anche attraverso i
suoi sapori. Accanto

T
alle visite culturali vi utti conoscono il ciclo affrescato nella Cappella degli Scrovegni, capolavoro
proponiamo soste dai
produttori, nei negozi, di Giotto a Padova. Ma non tutti sanno che in città ci sono altri sette luoghi
nelle cantine e nei dove, sulla scia della lezione giottesca, grandi artisti del Trecento hanno lasciato
ristoranti, dalla trattoria cicli pittorici di grande importanza. Un complesso di opere che ha spinto i
allo stellato Michelin.
Ci si può dedicare un
padovani a presentare la candidatura della loro città dipinta come Patrimonio
lungo fine settimana, Unesco. Per ora il sito “Padova Urbs Picta” è entrato nella Tentative List, il primo
o una gita di mezza passo in attesa dell’ingresso nella lista di nomina. Per sostenere questo progetto,
giornata, cogliendo solo
Bell’Italia presenta uno di questi cicli meno noti ma di assoluta bellezza, quello
qualche suggestione.
Dall’autunno alla dipinto da Altichiero nell’oratorio di San Giorgio, proprio accanto alla basilica
primavera, ogni stagione del Santo. Sulle pareti della piccola cappella gentilizia vanno in scena storie di
è buona per partire. santi e martiri ambientate tra le vie della città trecentesca. Uno spunto per una
ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO NUMERO 54 NOVEMBRE 2017
visita a Padova, meta sempre più amata dai viaggiatori.
EURO 6,20 IN ITALIA
Tradizioni italiane. C’è un borgo dell’Appenino toscano, sulle pendici del
NUMERO SPECIALE
TRIMESTRALE

monte Amiata, che aspetta il Natale con la Notte delle Fiaccole. Per le vie di
LIGURIA
LE DUE RIVIERE
A TAVOLA L’ ITALIA
DEL GUSTO
TRENTO, BRESCIA E VERONA

Abbadia San Salvatore, poco lontano da Siena, a dicembre tutti gli abitanti
IL GIRO DEL LAGO
DI GARDA
VINI DI LOMBARDIA Ristoranti, cantine, botteghe:
DALL’OLTREPÒ dodici itinerari nel patrimonio
ALLA VALTELLINA

partecipano alla costruzione di grandi cataste di legna, dette “fiaccole”, che


culturale e culinario italiano
ALTO ADIGE
TRA MALGHE
E LATTERIE

diventano falò nella Notte Santa. La tradizione risale a quando l’abbazia di


FRIULI VENEZIA GIULIA
PROSCIUTTO
E RIBOLLA GIALLA
PIEMONTE
DAI VINI REALI ALLE
TERRE DEL RISO
EMILIA ROMAGNA
LAMBRUSCO E
ACETAIE SUI COLLI
San Salvatore era uno dei più importanti centri religiosi della zona e i tanti
pellegrini che arrivavano in paese si riscaldavano al fuoco delle fiaccole, in
UMBRIA
OLIO E TARTUFI
SICILIA
I SAPORI DEL

attesa della messa di mezzanotte. Un rito millenario che si rinnova ancora.


BAROCCO
SARDEGNA
AUTUNNO
IN BARBAGIA
>
70054
ISSN 1594 8978

Più di
897000

550
indirizzi
771594

EDITORIALE
EDITORIALEGIORGIO
GIORGIOMONDADORI
MONDADORI
9

Bell’Italia 5
50
COMO

Dicembre 2017
TORINO VAL TROMPIA
PADOVA

ABBADIA SAN SALVATORE

TORINO Ogr-Officine Grandi Riparazioni


38 FUCINA DI CREATIVITÀ MESSINA GAMBARIE

47 Dove Come Quando

60 50
59

60
VAL TROMPIA (Brescia) Monte Guglielmo
BELVEDERE SULLE PREALPI
Dove Come Quando

PADOVA Oratorio di San Giorgio


TRA GIOTTO E IL RINASCIMENTO
75 Dove Come Quando

ABBADIA SAN SALVATORE (Siena) La Notte delle Fiaccole


78 MEZZANOTTE DI FUOCO
85 Dove Come Quando

MESSINA MuMe-Museo Interdisciplinare Regionale


88 L’IDENTITÀ RITROVATA
97 Dove Come Quando

GAMBARIE (Reggio Calabria)


100 ASPROMONTE TRA NEVE E MARE
107 Dove Come Quando

COMO
110 GIOCO DI LUCI SUL LARIO
118 Il weekend di Bell’Italia

88 il weekend COMO 110


25 134 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it
Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it

Dicembre 2017 Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it


ART DIRECTOR
Luciano Bobba lucianobobba@cairoeditore.it
Corrado Giavara corradogiavara@cairoeditore.it
Simona Restelli simonarestelli@cairoeditore.it
12 Lettere IMPAGINAZIONE
Franca Bombaci francabombaci@cairoeditore.it
14 Notizie Francesca Cappellato
20 Dicono di noi francescacappellato@cairoeditore.it
Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
Claudia Pavesi Caposervizio
Il patrimonio salvato claudiapavesi@cairoeditore.it
22 LA FONDAZIONE ENZO HRUBY SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
Giulia Caccianiga giuliacaccianiga@cairoeditore.it
Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
Appuntamenti Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
25 d’arte PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
con Vittorio Sgarbi

140
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
28 COLANTONIO A NAPOLI Maria Cristina Castellucci, Rossella Cerulli,
30 con i festival Luisella Colombo, Michela Colombo, Giuseppe
De Biasi, Silvia Frau, Cristina Gambaro, Rosalba
32 all’aria aperta Graglia, Albano Marcarini, Auretta Monesi,
34 del gusto Vannina Patanè, Vincenzo Petraglia, Ettore
Pettinaroli, Vittorio Sgarbi, Angelo Surrusca

Sentieri d’Italia di Albano Marcarini EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


divisione di
123 A PIEDI NEL BOSCO DELL’ELMO

Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food


128 L’UR-PAARL DELLA VAL VENOSTA PRESIDENTE
Urbano Cairo
DIRETTORE GENERALE
I piaceri Giuseppe Ferrauto
CONSIGLIERI
134 Camera con vista Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
Buona Italia di Auretta Monesi Marco Pompignoli, Mauro Sala
140 I SAPORI DI TRIESTE CAIRO EDITORE S.P.A.
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
146 La ricetta corso Magenta 55, 20123 Milano,
tel. 02 433131, fax 02 43313927,
www.cairoeditore.it
Cantine d’Italia di Giuseppe De Biasi (e-mail: bellitalia@cairoeditore.it)
148 PODERE LE RIPI A MONTALCINO ABBONAMENTI: tel. 02 43313468,
orario 9/13, da lunedì a venerdì
abbonamenti@cairoeditore.it
150 Occasioni UFFICIO DIFFUSIONE: tel. 02 43313333
diffusione@cairoeditore.it
152 L’Italia da leggere
156 I borghi disegnati Stampa: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori
15, 37131 Verona. CENTRO STAMPA via
Enrico Fermi 2/A - 20060 Pozzo d’Adda (MI)
Distribuzione per l’Italia e per l’estero:
SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,
20092 Cinisello Balsamo (Milano).

Accertamento diffusione: Certificato n. 2756


del 14.12.1994 Periodico associato alla FIEG
(Feder. Ital. Editori Giornali)

8 Bell’Italia
I collaboratori di questo numero
CONCESSIONARIA
CONCESSIONARIAESCLUSIVA
ESCLUSIVA
PER
PERLALAPUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

Centro
Via Direzionale
Angelo Rizzoli 8 - Tucidide
20132 Milano
Via Tucidide
Tel.5602/748131
- 20134 Milano
Tel.
Fax 02 748131
02/76118212
Fax 02 76118212

FILIALI

VALLE D’AOSTA/PIEMONTE/LIGURIA:
Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Torino)
Via Cosseria 1, 10131 Torino
Cristina Gambaro Vincenzo Petraglia Stefano Visconti Gabriele Croppi Tel. 011/6600390, fax 011/6606815
___ ___ ___ ___ segreteriato@cairocommunication.it
Nuova Giemme Srl (Filiale di Genova)
Lacustre per nascita Originario della Industrial designer, Piemontese, Via dei Franzone 6/1, 16145 Genova
ma milanese da Basilicata, vive laureato a Firenze, vive a Milano, dove Tel. 010/3106520, fax 010/3106572
sempre, laureata a Milano ma non ha trasformato ha studiato e info@nuovagiemme.it
in Giurisprudenza, dimentica il suo Sud, la sua passione insegna fotografia. TRIVENETO:
è stata conduttrice con una particolare per la fotografia I suoi lavori Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Verona)
radiofonica e poi predilezione per in una professione. si concentrano Vicolo Ghiaia 7, 37122 Verona
giornalista free lance la terra natale Fa parte del gruppo principalmente sul Tel. 045/4750016, fax 045/4750017
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per le principali e la vicina Calabria. ITACAfreelance, rapporto con la pittura
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riviste di viaggi Autore di reportage “contenitore” e l’architettura. Via Trainini 97, 25133 Brescia
e turismo. È anche e guide di viaggio, di sperimentazioni Da anni collabora con Tel. 030/2007023, fax 030/2096070
autrice di numerose appassionato di sport narrate con Bell’Italia, ritraendo vivianagrassi@fastwebnet.it
guide su mete e avventura, per il linguaggio soprattutto l’arte EMILIA ROMAGNA/RSM/MARCHE:
italiane ed europee. Bell’Italia di questo delle immagini. contemporanea. Cairo Pubblicità SpA (filiale di Bologna)
In questo numero mese firma il servizio Originario di Abbadia Sue le immagini Corte Isolani 1, 40125 Bologna
ci racconta luci su Gambarie e lo San Salvatore (p.78), delle Ogr-Officine Tel. 051/3763006, fax 051/0920003
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a Como (p.110). Aspromonte (p.100). con le sue foto. di Torino (p.38). Galleria Cavour 9, 40124 Bologna
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Viale dei Mille 135, 50131 Firenze
Tel. 055/7188610, fax 055/7188613
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(int.510), 80143 Napoli
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SICILIA:
F&B Srl Via Libertà 159, 90143 Palermo
Tel. 091/346765, fax 091/6262909
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Paesaggio nei dintorni di Gambarie, in Aspromonte Tel. 070/305250, fax 070/343905
a.collini@cairocommunication.it

LE IMMAGINI DI QUESTO NUMERO è una rivista del gruppo


Lettere: Chiara/Stockimo/IPA, Alfio Giannotti, Fabrizio Scaraglino (p.12). Notizie: Parco Archeologico Appia Antica, Enrico Ferri Cairo Editore che comprende anche
(p.16). Dicono di noi: ANSA, Alessandro Di Meo/ANSA (p.20). Patrimonio Salvato: Laura Portinaro/REDA&CO/Cubo (p.22), le seguenti testate:
John Warburton-Lee/Cubo (p.23). Appuntamenti d’Arte: Zeno Colantoni/Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Roma (p.27). SETTIMANALI
Appuntamento con Vittorio Sgarbi: Foto Scala/Firenze - per gentile concessione Ministero Beni e Attività Culturali (pgg.28,29). DiPiù TV, Diva e Donna, Settimanale
Festival: Pierluigi Siena, Daniel Michelon (p.30). Aria Aperta: Tim de Waele/Getty Images (p.32). Gusto: Malerapaso/Getty DiPiù, Settimanale DiPiù e DiPiù
(p.34). Scheda Torino: Gabriele Croppi (pgg.47-48). Padova: Foto Scala/Firenze, Alamy/IPA (p. 67), A. De Gregorio/DeA/Getty, Stellare, TV MIA, settimanale NUOVO
A. Dagli Orti/DeA/Getty, Gabriele Croppi/Archivio Scala, Franco Cogoli (p.68). Scheda Abbadia San Salvatore: Lara Leovino, e NUOVO TV, “F”, settimanale GIALLO,
Keres Contorni (p.85), Emiliano Cencini, Lara Leovino (p.86). Scheda Messina: Riccardo Lombardo/Cubo (p.97). Slow Food: Albert Enigmistica PIÙ
Ceolan, Archivio Slow Food (pgg.128,129). Copertina Piaceri: Franco Cogoli (p.133). Occasioni: Hedda Gjerpen/Getty Images QUINDICINALI
(p.150). Prossimamente: Diego Cesare, Albert Ceolan, Matteo Carassale (p.154). Cartine: Davide Bassoli, Quaterd. Settimanale DiPiù e DiPiù TV Cucina,
NUOVO e NUOVO TV Cucina
Testi e fotografie non richiesti non vengono restituiti MENSILI
Airone, Antiquariato, Arte, Bell’Europa,
Bell’Italia. Alla scoperta del più bel paese del mondo. Copyright 2017. Cairo Editore S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, Bell’Italia, For Men Magazine,
fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione Gardenia, In Viaggio, Natural Style
dell’Editore. Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano il 5/4/1986, n. 169. Una copia euro 4, arretrati euro 8.

10 Bell’Italia
Lettere Risponde la redazione scrivete a
bellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia,
C.so Magenta 55, 20123 Milano

Il viaggio dei lettori


CAPUA (Caserta)

DUE BELLE SORPRESE IN CAMPANIA

Seguendo il consiglio del vostro servizio di gennaio 2017, con


un gruppo di amici sono andato a visitare la città di Capua;
l’Associazione Capua Sacra ci è stata di grande aiuto fornendoci
una guida competente e appassionata, che ci ha svelato man
mano i segreti del passato storico-artistico della città campana:
chiese, palazzi, personaggi, opere d’arte, tutto davvero
molto interessante, sorprendente e meritevole di una
maggiore conoscenza (foto sotto: porta Napoli). Per esempio
le chiese longobarde non possono non far parte di quella Italia
MANTOVA Langobardorum che è patrimonio Unesco; e merita una
citazione il Placito Capuano, tra i primi esempi della nostra
Che fastidio il caos dei gruppi nei musei! lingua, che a tutto il gruppo ha ricordato gli anni degli studi liceali.
Se i restauri ci hanno impedito di vedere Sant’Angelo in Formis,
Abbonati da anni a Bell’Italia, siamo stati recentemente per abbiamo comunque scoperto il borgo di Sant’Agata dei Goti, che
tre giorni tra Sabbioneta e Mantova. Posti bellissimi, carichi con la sua posizione eccezionale sulla roccia tufacea, le chiese
di storia, da vedere! Peccato che le visite alle bellezze di storiche, il tessuto urbano ben conservato merita senz’altro un
Mantova vengano sminuite dal vociare dei gruppi orga- articolo della vostra splendida rivista. Sempre grato per il lavoro
nizzati, ma soprattutto dal tono di voce delle varie guide che svolgete, il vostro fedele abbonato.
che li accompagnano. Basterebbe munirle di “microfoni- Carlo Magni, Gallarate (Varese)
no”, come visto in altri palazzi, e tutti potrebbero godere del-
le bellezze a nostra disposizione. A palazzo Te (nella foto: la Sant’Agata de’ Goti era il “borgo disegnato” da indovinare
sala dei Giganti) siamo usciti dopo circa dieci minuti per evi- del mese di novembre (vedi pag. 156), inoltre è stato
tare un’antipatica reazione e senza goderci la visita. protagonista di un servizio su Bell’Italia 301, del maggio 2011.
Luisa Rita Glielmo e Augusto Fancello, Milano

Risponde Stefano Benetti, direttore dei Musei Civici: «Gentilissi-


mo visitatore, terremo nella dovuta considerazione la sua segna-
lazione, così come la sua proposta. Dispiace che abbia interrotto
la visita, considerato che avrebbe potuto rivolgersi al personale
di servizio (in divisa e dunque immediatamente riconoscibile)
preposto a intervenire in caso di segnalazioni dei turisti».

NESSO (Como)

L’INCANTO
DI QUEL PONTE
SUL LAGO
PER NATALE REGALA UN
Vorrei proporvi queste ABBONAMENTO A BELL’ITALIA
foto scattate a Nesso, Regalare un abbonamento
piccolo borgo tra Como a Bell’Italia significa regalare
e Bellagio. In autunno un viaggio lungo un anno tra
gli incomparabili tesori d’arte,
l’orrido con il ponte
storia e natura del nostro Paese.
della Civera (nella foto) L’abbonamento annuale costa solo
diventa un luogo anco- 36 euro, quello biennale 65 euro;
ra più bello con il fo- si può sottoscrivere con la cartolina
gliame color rosso. allegata alla rivista oppure dal sito
Fabrizio Scaraglino, www.miabbono.com/bellitalia
Nesso

12 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Antonio Quattrone
FIRENZE NELLA BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

IL CHIOSTRO RITROVATO
Non è un vero chiostro ma un atrio che introduce degnamente, con il suo
magnifico ciclo di affreschi, alla basilica dell’Annunziata. Dopo quattro anni
di restauri è tornato a splendere il chiostrino dei Voti, realizzato su disegno
di Michelozzo a partire dal 1447, con le dodici lunette affrescate dai maggiori
artisti fiorentini attivi tra ’400 e ’500: Alessio Baldovinetti, Pontormo,
Fiorentino e il loro maestro Andrea del Sarto (nella foto: le Storie di San
Filippo Benizzi, di Andrea del Sarto, e il busto dell’artista). Il restauro
è stato reso possibile da una donazione di 467 mila euro della Fondazione
Friends of Florence. INFO il chiostro è visitabile tutti i giorni, 7-12,30 e 16-19; 055/26.61.81.
Notizie

ROMA ALLE TERME DI DIOCLEZIANO


L’arte salvata di
Amatrice e Accumoli
Nelle zone di Amatrice e Accumoli
devastate dal terremoto del 2016
sono state tratte in salvo oltre
tremila opere d’arte: un piccolo
grande patrimonio che testimonia
l’importanza di queste aree
LORETO E ALTRE LOCALITÀ DOPO IL TERREMOTO
appenniniche, crocevia di scambi
fin dal Medioevo. 34 opere salvate

IN MOSTRA LE
da chiese ed edifici religiosi
di Amatrice e Accumoli, dipinti,

MARCHE FERITE Sopra: Cristo


e l’adultera, di
sculture e oggetti sacri dal XIII al
XX secolo, sono esposte fino all’11
febbraio alle Terme di Diocleziano
Lorenzo Lotto
Le Marche ferite dal sisma mettono in mostra i loro (1548-50), in nella mostra “Rinascite”, insieme
tesori. Le opere d’arte di musei e collezioni chiusi in mostra a Loreto alle fotografie di Paolo Rosselli
seguito al terremoto del 2016 tornano visibili in un ciclo per il progetto
scattate in settembre nelle zone
di sei esposizioni allestite in vari centri della regione. È “Mostrare le
Marche”. Sotto: del sisma. INFO 9-19,30, chiuso lunedì, 7 €;
il progetto “Mostrare le Marche”, promosso dalla Regio- 06/39.96.77.00, www.coopculture.it
la Tomba Barberini
ne per valorizzare il patrimonio artistico e rilanciare il (seconda metà
turismo. La rassegna inaugurale, “L’arte che salva”, con del II secolo),
opere di Crivelli, Lotto e Guercino, è in corso fino all’8 sulla via Latina.
aprile al Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Lore- A destra: Madonna
lactans (XIV
to. A dicembre aprono altre due mostre, a Macerata e secolo), dal palazzo
Ascoli Piceno, altre tre inaugureranno nel marzo 2018 a del Podestà
Fermo, Matelica e Fabriano. INFO www.artifexarte.it di Accumoli.

ROMA PARCO DELL’APPIA ANTICA


In visita alla
Tomba Barberini
Con i suoi 11 metri d’altezza
svetta lungo la via Latina,
unico edificio dell’antica
strada conservato in alzato,
perché usato fino all’800
come deposito agricolo e
ricovero di animali. Dopo
il restauro ha aperto alle
visite la Tomba Barberini,
della seconda metà del UNESCO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
II secolo. Ha due piani
e una camera funeraria Le città sono creative
sotterranea, e conserva Ci sono quattro italiane tra le 64 nuove
affreschi su fondo rosso “città creative” designate dall’Unesco:
con figure e volute vegetali. Milano per la letteratura, Alba per la
INFO visite guidate il 2° sabato gastronomia, Carrara per l’artigianato
e la 4ª domenica del mese, 7,50 €; e Pesaro per la musica. Del circuito
06/39.96.77.00, www.coopculture.it fanno già parte Roma, Torino, Parma,
Bologna e Fabriano. INFO www.unesco.it

16 Bell’Italia
Notizie

FIRENZE AL VIA L’INTERVENTO SUL DIPINTO DI RAFFAELLO

LEONE X IN RESTAURO
Giorgio Vasari lodò con ammirazione la resa materica di oggetti
e stoffe («non colori, ma oro e seta paiono»), la mirabile perizia
descrittiva, la straordinaria vivezza delle figure. Di certo il Ritratto di
Leone X de’ Medici di Raffaello, conservato agli Uffizi, è uno dei più
celebri dipinti del Rinascimento e una delle opere più importanti
degli ultimi anni del grande Urbinate. Ora, in vista delle celebrazioni
per il cinquecentenario della morte di Raffaello nel 2020, è partito un
importante progetto di restauro. Il dipinto, un olio su tavola, è stato
affidato all’Opificio delle Pietre Dure e sottoposto a un primo set di
MANTOVA L’INIZIATIVA “RUBINO VA AL MUSEO” indagini diagnostiche non invasive (raggi x, riflettografia, fotografia
multispettrale); oltre ad alcuni sollevamenti di colore, è stato riscon-
Cani e padroni a palazzo Ducale trato un generale offuscamento dello strato pittorico, che appiattisce
Prende il nome dall’amato bracco del marchese la visione e annulla quei virtuosismi mimetici che mandarono in vi-
Ludovico II, effigiato accanto al padrone nella sibilio Vasari. Il quadro è databile al 1518 e ritrae papa Leone X insie-
Camera degli Sposi, l’iniziativa “Rubino va al me ai cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi. Fu inviato a Firen-
museo”: un servizio di dog sitter per i visitatori ze per rappresentare idealmente il pontefice, impossibilitato a
di palazzo Ducale, attivo ogni prima domenica partecipare di persona, alle nozze del nipote Lorenzo, duca di Urbino.
del mese. INFO costo 5 €, prenotazioni: 333/823.91.12. INFO www.uffizi.it, www.opificiodellepietredure.it

In alto, da sinistra:
Ritratto di Leone X TORINO A PALAZZO MADAMA
de’ Medici di
Raffaello (1518); Il polittico ricomposto
il dipinto visto Quattro tavole separate,
ai raggi ultravioletti
conservate in tre diversi musei,
e ai raggi X.
A destra: tre tavole sono state riconosciute come
del polittico parte di uno stesso polittico
ricomposto di quattrocentesco, opera del pittore
Giovanni da Pisa ligure Giovanni da Pisa: sono
(XV secolo)
esposto a palazzo San Leonardo e Santa Chiara, di
Madama di Torino; proprietà privata ma in deposito
da sinistra: Santa a palazzo Madama, Sant’Agata
Chiara e San dei Musei Civici di Pavia e
Leonardo, da
Madonna col Bambino del
palazzo Madama,
Sant’Agata, Museo Diocesano di Genova.
dalla Pinacoteca I quattro dipinti sono per la prima
Malaspina di Pavia. volta esposti insieme a palazzo
Madama fino al 5 febbraio, poi
andranno a Pavia e a Genova.
INFO orario 10-18, chiuso martedì, 12 €;
www.palazzomadamatorino.it

18 Bell’Italia
Vivi l’arte come
non l’hai fatto mai
LE MOSTRE
World Press Photo
7 dicembre 2017 - 7 gennaio 2018
Da Raffaello a Balla
Capolavori Accademia
Nazionale di San Luca
sino al 7 gennaio 2018

I MUSEI
Museo delle Alpi
Museo delle Fortificazioni
e delle Frontiere
Le Prigioni

Musei, mostre ed eventi tutto l’anno


Scopri di più: fortedibard.it
T. + 39 0125 833811
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet

GIRO DEL MONDO CON LEONARDO


Il quotidiano spagnolo affronta la recente vendita del Salvator Mundi per 450 milioni
di dollari e propone una “geografia” delle opere del grande artista

Giovedì
16 novembre 2017
“21 ‘leonardo’
sparsi per il mondo”
elpais.com

Quattrocentocinquanta milioni di dollari: tanto vale secondo


il mercato dell’arte il Salvator Mundi attribuito a Leonardo da
Vinci (nella foto), venduto da Christie’s a New York lo scorso 15
novembre. Si tratta della cifra più alta mai battuta per un’opera
d’arte. La notizia ha, naturalmente, occupato le prime pagine di
molti quotidiani; lo spagnolo El País ha colto l’occasione per pro-
porre ai suoi lettori un piccolo atlante con la localizzazione
delle principali opere di pittura leonardesche nel mondo.
Tra quelle citate, l’Italia vanta l’Ultima Cena di Milano, dove si
trova anche la sala delle Asse del castello Sforzesco, e tre tavole
agli Uffizi di Firenze, mentre due opere sono ai Musei Vaticani.
In Francia, il Louvre conserva un nucleo importante di dipinti,
tra cui la Gioconda, la Vergine delle rocce (prima versione), la Belle
Ferronière e Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino. Il
Ritratto di Ginevra de’ Benci è alla National Gallery di Washing-
ton, la Dama con l’ermellino in Polonia, a Cracovia, la seconda
versione della Vergine delle rocce alla National Gallery di Londra.
Due Madonne sono all’Ermitage di San Pietroburgo.

FRANCEINFO THE GOOD LIFE

Giganti del mare Torino: ispirazione


verso Marghera contemporanea
Il problema è di lunga data. «Roma ha il Colosseo, Firenze
Il passaggio delle grandi navi ponte Vecchio, Venezia piazza
da crociera nel bacino di San San Marco, e Torino? Torino ha
Marco (nella foto) e nel canale l’igloo di Mario Merz!». Parte
della Giudecca inquina l’estetica dalla celebre opera d’Arte
e l’ambiente di Venezia. Il sito Povera in corso Mediterraneo
d’informazione del servizio (nella foto) il viaggio torinese
pubblico francese riporta l’atto pubblicato sul sito del magazine
Giovedì Giovedì
9 novembre 2017 di indirizzo del Comitato 26 ottobre 2017 francese. Un itinerario che
“Italia: a Venezia, le navi interministeriale sulla Laguna “Torino: l’arte esalta la vocazione della città
da crociera minacciano di Venezia: entro tre-quattro anni contemporanea all’arte contemporanea
il patrimonio” i giganti del mare cambieranno in modalità turbo” toccando il Castello di Rivoli, la
www.francetvinfo.fr thegoodhub.com
rotta, seguiranno il percorso Fondazione Merz, gli studi degli
delle navi da trasporto e artisti, le gallerie e il nuovo
approderanno a Marghera. polo espositivo delle Ogr.

20 Bell’Italia
Il patrimonio salvato Privati e fondazioni al servizio dei beni culturali
a cura di Carlo Migliavacca

spesso prive anche delle minime difese


passive, dislocate in piccoli comuni». Ac-
canto a queste ci sono poi tante chiese
“indifese”, da cui sono scomparsi, nello
stesso anno, oltre 1.700 oggetti.

TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA
AL SERVIZIO DEI BENI COMUNI
La protezione del patrimonio culturale
italiano non può dunque passare solo
dalle attività di restauro e conservazio-
ne. È da questo dato di fatto che ha pre-
so il via, ormai dieci anni fa, l’impegno
della Fondazione Enzo Hruby, nata su
iniziativa della famiglia Hruby e di Hesa

PIÙ PROTEZIONE PER S.p.A., società fondata da Enzo Hruby


che da quasi 50 anni opera nel settore
I LUOGHI DELLA CULTURA della sicurezza. In questo decennio, la
Fondazione si è fatta carico dell’instal-
lazione di aggiornati sistemi di sicu-
Dal 2007 la Fondazione Enzo Hruby sostiene progetti rezza in luoghi della cultura pubblici
di sicurezza in musei e chiese, biblioteche e monumenti e privati: operazioni che ha sostenuto
finanziariamente, la cui esecuzione è
stata affidata a poche aziende altamen-
Nelle foto di queste
pagine: tre luoghi
in cui la Fondazione
In alto, a destra:
il Museo Egizio
di Torino (qui la
S ono stati 449 i furti di beni cultura-
li in Italia nel 2016, durante i quali
sono state trafugate in particolare scul-
te specializzate del settore.
«L’impegno che la Fondazione Hru-
by porta avanti dal 2007 riguarda
Hruby è intervenuta Galleria dei Re).
con i suoi progetti. Pagina seguente: ture (1.159) e opere pittoriche o grafiche la promozione di una “cultura della
Sopra: Palazzo Tursi l’isola di San (1.007). È quanto emerge dai dati ripor- sicurezza”, intesa quale protezione del
(a destra) e Palazzo Giorgio Maggiore tati nell’ultimo rapporto del Comando nostro patrimonio contro furti, sottra-
Rosso, sedi a Venezia, sede Carabinieri Tutela Patrimonio Cultura- zioni e vandalismi attraverso il corretto
dei Musei di Strada della Fondazione
Nuova a Genova. Giorgio Cini. le, che mette in evidenza come gli even- impiego delle più moderne e avanzate
ti delittuosi avvenuti nei luoghi della tecnologie», afferma Carlo Hruby, vice
cultura (musei, pinacoteche, raccolte presidente della Fondazione. In que-
archeologiche) riguardino «strutture sto modo sono stati messi in sicurezza

22 Bell’Italia
... e da salvare

RACCOLTA FONDI
Ancora tre mesi
per sostenere le
miniature di Torino
Sono venti miniature
realizzate tra ’700 e ’800,
una piccola, preziosa
galleria di ritratti in
cui scorrono i volti di
personaggi celebri, da
Cavour a Carlo X, di
nobildonne in abiti eleganti
e di figure ormai senza
identità. Appartengono alle
collezioni del Museo Civico
d’Arte Antica di Palazzo
Madama, a Torino, e hanno
necessità di un restauro per
continuare ad affascinare
chi osserva l’universo di
pubblica celebrazione
musei e biblioteche, chiese e basiliche, Musei di Strada Nuova di Genova e in o di privati affetti che
palazzi e monumenti-simbolo come la quello Egizio di Torino, nel Conservato- racchiudono nello spazio di
Lanterna di Genova e la torre degli Asi- rio di Venezia e, a Firenze, nella chiesa pochi centimetri quadrati.
nelli di Bologna, anche un’intera isola, dei Santi Apostoli e Biagio. Dalle desti- La Fondazione Torino
quella di San Giorgio a Venezia, sede nazioni del 5 per mille sono giunti i Musei promuove una
della Fondazione Giorgio Cini. fondi che hanno consentito interventi raccolta fondi per reperire
importanti, come quello che ha inte- attraverso erogazioni
GRANDI E PICCOLE ISTITUZIONI ressato la Veneranda Biblioteca Am- liberali i 20 mila euro
MESSE IN SICUREZZA brosiana di Milano. Lavori ancora in necessari per il recupero.
A oggi (metà novembre),
La lista, ormai lunga, dei progetti portati corso, invece, nella basilica di Sant’Am-
un’ottantina di sostenitori
a compimento comprende istituzioni ce- brogio, sempre a Milano, alla Galleria de- ha donato circa 4.000 euro;
lebri, ma è anche uno specchio dell’Italia gli Uffizi e nel veneziano teatro La Fenice. la campagna proseguirà
del patrimonio diffuso, di realtà meno Le attività sul territorio sono accompa- ancora per tre mesi (foto
note ma di grande valore culturale: dalla gnate da iniziative rivolte alla diffusio- sotto: Johann Maria
basilica di Nostra Signora del Pilastrello ne della cultura della sicurezza e della Monsorno, Giovane donna
a Lendinara (Rovigo) al castello Bufalini protezione del patrimonio: pubblica- che suona, 1790 circa).
di San Giustino (Perugia), dagli oratori di zioni, convegni, incontri con i ragazzi
San Giovanni e San Giuseppe a Urbino al delle scuole e delle università. Sono i per contribuire
Mercato Sonato di Bologna. temi affrontati anche sulle pagine della Le donazioni, a partire da 5 €,
Tra le ultime realizzazioni figurano quel- rivista trimestrale pubblicata dalla Fon- si effettuano sul sito sostieni.
le nel Museo del Violino di Cremona, nei dazione, EHF Sicurezza per la cultura. fondazionetorinomusei.it

CARTA D’IDENTITÀ
Dieci anni in difesa del patrimonio
La Fondazione Enzo mettere in sicurezza storici, 6 teatri e luoghi
Hruby festeggia il primo edifici e beni di grande musicali, 6 biblioteche,
decennio di attività valore culturale. 2 opere d’arte.
con un bilancio di tutto Gli interventi hanno INFO Fondazione Enzo
rilievo. Sono quasi 70 interessato, tra l’altro, Hruby, via Triboniano 25,
i progetti conclusi, che 17 mostre, 14 beni 02/38.03.66.25; www.
hanno contribuito a ecclesiastici, 8 edifici fondazionehruby.org

Bell’Italia 23
A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte

GALLARATE (Varese)

BEAT GENERATION A COLORI


Il MaGa presenta per la prima volta in Italia 80 lavori, fra dipinti e opere grafiche,
di Jack Kerouac. Una mostra che svela il volto inedito del celebre scrittore americano

I suoi scritti si trovano in tutte le librerie, stra curata da Sandrina Bandera, Ales- la medesima e prorompente forza crea-
i suoi dipinti, invece, sono stati esposti sandro Castiglioni ed Emma Zanella. Il tiva che si ritrova in tutte le sue espres-
finora solo in selezionati musei, come il percorso non propone solo i potenti la- sioni artistiche: romanzi, saggi, poemi,
Whitney Museum di New York e il Cen- vori su tela e su carta del padre della drammaturgie. Nella foto: Senza titolo, di
tre Pompidou di Parigi. Jack Kerouac Beat Generation, ma anche le fotografie Jack Kerouac. KEROUAC. Beat Painting.
(1922-1969), icona letteraria del XX di Robert Frank ed Ettore Sottsass, un’in- Sede: MaGa-Museo Arte Gallarate. Date: 3
secolo, fu artista a 360 gradi, dedican- tervista di Fernanda Pivano a Kerouac e dicembre-22 aprile. Orari: martedì-venerdì
dosi anche alla musica, al cinema e un omaggio di Peter Greenaway allo 9,30-12,30 e 14,30-18,30; sabato e domenica
alla pittura. Le sue opere arrivano in scrittore ribelle. Nell’attività pittorica e 11-19; visite in altri orari solo su prenotazione
Italia per la prima volta grazie alla mo- grafica dell’autore di Sulla strada emerge Ingresso: 7 €. Info www.museomaga.it

Bell’Italia 25
MODENA

2.200 ANNI LUNGO


LA VIA EMILIA
Mutina, «firmissima et
splendidissima» come la
definì Cicerone, fu una delle
più importanti colonie romane
dell’Italia settentrionale. Una
mostra, attraverso nuove
scoperte, racconta lo sviluppo
dell’antica città e il lascito
che ha trasmesso a quella
moderna. In rassegna reperti,
ROMA
opere d’arte e ricostruzioni
LA GALLERIA BORGHESE, PALCO DI BERNINI virtuali di monumenti. Sopra:
La Galleria Borghese per i 20 anni dalla riapertura rende balsamari in vetro colorato
omaggio a uno dei protagonisti della sua collezione: Gian dalle necropoli di Mutina.
Lorenzo Bernini (1598-1680). Otto sezioni ne analizzano MUTINA SPLENDIDISSIMA.
la lunga carriera con un percorso che va dai bozzetti ai gruppi La città romana e la sua eredità.
monumentali. Sopra: Ratto di Proserpina, 1621-22. BERNINI. Fino all’8 aprile al Foro Boario.
Alla Galleria Borghese fino al 4 febbraio. Info 06/328.10. Info 059/203.31.22.

MONZA

POLAROID D’ARTE ANTICA


Novemila pellicole Polaroid
ricompongono in un mosaico
moderno lo splendore del
cappellone di San Nicola,
nell’omonima chiesa di Tolentino,
danneggiata dall’ultimo terremoto.
In mostra 80 opere fotografiche
di grande effetto realizzate da
Maurizio Galimberti. A sinistra:
L’Annuncio della nascita di San
Nicola (XIV secolo), nella chiesa di
San Nicola. MAURIZIO GALIMBERTI.
San Nicola reMade. Alla Villa Reale
fino al 28 gennaio. Info 039/578.34.27;
www.villarealedimonza.it

26 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

BARD (Aosta)

GRANDI FOTOREPORTER
IN MOSTRA AL FORTE
Oltre 140 foto e 12 video
dei vincitori del Digital Storytelling
Contest in mostra al castello per
celebrare il World Press Photo, il
più importante premio mondiale di
fotogiornalismo. Scatti sensazionali
che raccontano, denunciano e fanno
riflettere sulla realtà del nostro tempo.
A destra: Dakota Access Pipeline,
di Amber Bracken. WORLD PRESS
PHOTO. Al Forte di Bard dal 7 dicembre
al 7 gennaio. Info www.fortedibard.it

NAPOLI

I COLORI DI NAPOLI
SOTTO LA TOUR EIFFEL
Un fil rouge lega Napoli e Parigi
nella seconda metà dell’800.
È quello dell’arte: molti pittori
del Sud partivano da Napoli
alla volta della Ville Lumière.
Un legame testimoniato
dalle opere di Morelli, De Nittis,
Mancini, Gemito. A sinistra:
Sulle falde del Vesuvio, 1872,
di Giuseppe De Nittis.
DA DE NITTIS A GEMITO.
I napoletani a Parigi negli anni
dell’Impressionismo.
Alle Gallerie d’Italia-Palazzo
Zevallos Stigliano dal 6 dicembre
all’8 aprile. Info 800.45.42.29.

ROMA

L’IMPERATORE
EUROPEO
Traiano fra il I e il II secolo
dopo Cristo portò l’Impero
alla massima espansione.
La mostra rende omaggio
alla sua figura con reperti MILANO
da grandi musei italiani e TIZIANO IN CITTÀ PER LE FESTE
stranieri. A destra: Ritratto di È giunto alla decima edizione l’appuntamento
Matidia, dai Musei Capitolini. natalizio di Palazzo Marino con l’arte. L’opera
TRAIANO. Costruire ospitata è la Sacra Conversazione di Tiziano,
l’Impero, creare l’Europa. dalla Pinacoteca Civica di Ancona. Sopra: Sacra
Ai Mercati di Traiano fino conversazione (Pala Gozzi), 1520. TIZIANO
al 16 settembre 2018. A PALAZZO MARINO. Dal 5 dicembre al 14 gennaio
Info www.mercatiditraiano.it nella sala Alessi di Palazzo Marino. Info 800.16.76.19.

Bell’Italia 27
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro NAPOLI Museo di Capodimonte

COLANTONIO: INCONTRO DI STILI


NELLA NAPOLI DEL QUATTROCENTO
Nella tavola raffigurante San Francesco d’Assisi consegna la Regola, in origine al centro
di un polittico poi smembrato, confluiscono influenze fiamminghe, provenzali e iberiche

A Napoli l’uscita della pittura dal


Medioevo ha un nome privo di co-
gnome, Colantonio, che già Pietro Sum-
Già il tema scelto non è casuale: se il fran-
cescanesimo rinnovato di Bernardino
era caro a Renato d’Angiò, lo era anche
a riguardo, il rialzo marcato del piano di
posa, con il pavimento a quadri alternati
che riportano gli emblemi aragonesi.
monte, in una lettera inviata al veneziano ad Alfonso, che si spese in prima persona Se di Firenze c’è traccia, per esempio nel
Marcantonio Michiel (1524), trattava co- per anticiparne la canonizzazione. Inol- volto intenso di Francesco, è attraverso
me un capostipite decisivo. Per la chiesa tre, il re aragonese vantava un parente il probabile filtro di un altro eccellente
di San Lorenzo Maggiore, Colantonio fra i beati francescani più recenti, Galba- francese, il ritrattista e miniatore Jean
realizza un polittico, oggi smembrato, in zio da Rimini, raffigurato infatti nei la- Fouquet, a Roma intorno al 1445, dove
apologia dell’ordine francescano, in quel terali del polittico. Anche dal punto di conosce le opere di Beato Angelico e ne
tempo rilanciato da Bernardino da Siena. vista pittorico, Colantonio si sforza di adotta la sintesi plastica, più rivolta all’in-
Il predicatore, morto nel 1444 e canoniz- essere uomo di mediazione. Punto di definitezza dell’ideale che al verismo
zato nel 1450, aveva invocato il ritorno alla partenza obbligato sono le Fiandre degli maniacale del dettaglio. Non è chiaro
moralità e all’umiltà del santo di Assisi. Lo Eyck, nella resa a velature sovrapposte se l’operazione congegnata da Colan-
vediamo, Bernardino, con l’immancabile e nei chiaroscuro a sbalzo dei panneggi tonio abbia raccolto il successo che si
pelata e i tratti acuminati, già aureolato, pieghettati che fanno da fondamento era prefissata. Potrebbe averne avuto
nello scomparto superiore del polittico, tecnico a un realismo ancora tutto da così tanto, o così poco, da indurre Alfonso
conservato nel Museo di Capodimonte: conquistare. Il passaggio intermedio è la il Magnanimo a pretendere che i maestri
San Francesco d’Assisi consegna la Regola. Provenza del Maestro dell’Annunciazio- fiamminghi, di cui diventa collezionista,
Il santo vigila sulla corretta lettura da par- ne di Aix, nella calda solarità della luce fossero emulati in maniera ancora più
te del Beato Leone della Regola francesca- come nei modellati semplificati della fedele di quanto non avesse fatto Colan-
na approvata da papa Onorio III nel 1223, gloria angelica e dei Beati Francescani, tonio. È così che si apre la strada al più
mentre dall’altra parte Santa Chiara è al o, ancora, nelle accuratezze degli oggetti dotato dei suoi discendenti, l’immenso
centro di un gruppo di Clarisse. esibiti nello scomparto del polittico raffi- Antonello da Messina.
Quando Colantonio dipinge il politti- gurante San Girolamo (si veda qui sotto).
co Napoli è stata da poco conquistata L’inevitabile approdo è la Catalogna di Museo di Capodimonte, Napoli, via Miano 2,
da Alfonso d’Aragona, “il Magnanimo”, artisti come Jacomart Baço, a Napoli nei 081/749.91.11. Aperto tutti i giorni, tranne
che l’aveva sottratta a Renato d’Angiò. È primi anni del regno di Alfonso. Si noti, il mercoledì, 8,30-19,30; ingresso 8 €.
presso la corte di Renato che l’artista do-
vette formarsi. All’epoca Firenze era già Pagina seguente: San Francesco d’Assisi consegna la Regola (1445-50 circa), olio su tavola.
la capitale del Rinascimento, ma nella Na-
poli angioina si guardava a un linguaggio
diverso, quello dell’altra grande madre Un dottore della Chiesa La tavola apparteneva a un
polittico di cui faceva parte anche
della modernità pittorica, le Fiandre, nel nel polittico francescano un San Girolamo nello studio (a
modo in cui le rivoluzionarie innovazio-
sinistra), ugualmente al Museo di
ni degli Eyck erano state assimilate in un
Capodimonte. Qui il dottore della
altro territorio sottoposto a Renato, la
Chiesa, seduto all’interno del suo
mediterranea e più vicina Provenza. Ma
studiolo, toglie la spina dalla zampa
poi, come detto, viene Alfonso. Potrebbe
del leone e indossa un insolito saio
essere la fine di una stagione, e invece no.
francescano, assecondando
Perché anche nella Spagna che Alfonso,
l’interpretazione di Bernardino da
infaticabile condottiero, sta soggiogando
Siena che lo voleva precursore
di pari passo al Meridione italiano, le Fian-
dell’ordine. Negli scomparti laterali
dre pittoriche sono all’ordine del giorno.
si alternavano immagini di beati
Così Colantonio si trova a consacrare una
francescani, attualmente suddivise
continuità fra il prima e il dopo che artisti-
fra diverse collezioni.
camente smentisce la conflittualità infini-
ta fra la casa di Angiò e quella di Castiglia.

28 Bell’Italia
Francescani illustri Sacre citazioni Schiera di Clarisse
Nel gruppo dei frati I cartigli retti dagli angeli riportano Alla sinistra di Francesco,
alla destra di Francesco due passaggi biblici in latino: «E su intorno a Santa Chiara
spiccano tre figure quanti cammineranno secondo questa che legge la Regola,
aureolate: l’anziano regola siano pace e misericordia» si dispongono le monache
San Bernardino, San (Galati 6, 16); «segna un tau sulla del Secondo ordine
Ludovico da Tolosa fronte degli uomini che sospirano francescano, le Clarisse.
(con i gigli degli Angiò e piangono» (Ezechiele 9, 4). Alle spalle di Chiara
sulla veste vescovile) e, è Santa Elisabetta,
probabilmente, il Beato principessa ungherese
Leone, il frate più vicino al patrona del Terzo ordine,
santo nei suoi ultimi anni. quello secolare.

altezza 176 cm
Appuntamenticon i festival
A cura di Sandra Minute Testi di Vannina Patanè

GRECCIO (Rieti) DAL 24 DICEMBRE AL 7 GENNAIO


NELLA VALLE DEL PRIMO PRESEPE
A Natale Greccio rievoca in costumi
medievali il primo Presepe vivente allestito
nel 1223 da San Francesco. Grazie al
progetto “la Valle del primo Presepe”, volto
a creare un percorso a tema da Greccio
a Rieti, quest’anno ci sono anche mostre
di presepi da tutto il mondo, gare di arte
presepiale e di madonnari e installazioni
di arte contemporanea (foto: il santuario
di Greccio). INFO www.prolocogreccio.it;
RIMINI DAL 7 AL 9 DICEMBRE www.valledelprimopresepe.it

L’ANTICO È PRESENTE MILANO E COMO DAL 4 AL 10 DICEMBRE


Edizione speciale ispirata alla celebre Domus del Chirurgo LOMBARDIA IN GIALLO
per la rassegna che esplora l’attualità del mondo classico Ai fan del mistero Noir in Festival propone a
Milano (dal 4 al 6) e Como (7-10) anteprime
Rimini festeggia il decennale dell’apertura della Domus del Chirurgo con una di film, serie tv inedite e incontri con
speciale edizione invernale di Antico/Presente-Festival del Mondo Antico. maestri del cinema e scrittori di fama,
“I ferri del mestiere. La cultura del prendersi a cuore” è il filo conduttore, come la canadese Margaret Atwood,
ispirato alla domus del II secolo e al suo ultimo abitante, che lasciò un ricco che riceverà il Raymond Chandler Award.
corredo di strumenti chirurgici. Un tema declinato fra antichità e presente, Un concorso è dedicato al miglior film noir
nelle più diverse accezioni, cura del corpo e dello spirito, dei beni comuni e italiano dell’anno. INFO www.noirfest.com
delle frange sociali più deboli. Si inizia con una lectio magistralis del costituzio-
nalista Gustavo Zagrebelsky e si prosegue con tavole rotonde, mostre e percor-
si tematici, spaziando fra scienza, archeologia, letteratura, filosofia, storia e
antropologia (foto: un evento al teatro degli Atti). La sezione “Piccolo Mondo
Antico Festival” propone ai più giovani, anche durante il periodo natalizio,
laboratori, letture animate e speciali visite guidate. INFO antico.comune.rimini.it

ROMA FINO AL 30 DICEMBRE


MUSICA TRA LE OPERE D’ARTE: IL MUSEO SI FA PALCOSCENICO
Per tutto dicembre i musei della capitale sono inediti palcoscenici di concerti ed
eventi. ll 9 torna Musei in Musica: musei civici e spazi culturali sono aperti dalle
20 alle 2 di notte per mostre e concerti. Fino al 28 i musei Napoleonico, Carlo
Bilotti e di Scultura Antica “Giovanni Barracco” propongono Mettiti in Play!,
pausa pranzo in musica: tra le 12,30 e le 14 cittadini e turisti possono godersi
musica jazz e classica
GENOVA DAL 26 DICEMBRE AL 7 GENNAIO
circondati dalle opere d’arte.
E fino al 30, ogni sabato TUTTA LA CITTÀ È UN CIRCO
aperture straordinarie serali Genova regina delle arti circensi con
dei Musei Capitolini (foto): il XVII Circumnavigando Festival, dedicato
dalle 20 alle 24 si ammirano al teatro e al circo contemporaneo:
straordinari capolavori 36 spettacoli di 15 compagnie da tutto
e si assiste agli spettacoli il mondo nel grande tendone montato
al costo simbolico di un euro. al Porto Antico e poi in teatri, piazze e
INFO www.museiincomuneroma. palazzi storici (sopra: Compagnia Barks).
it; www.museicapitolini.org INFO www.sarabanda-associazione.it

30 Bell’Italia
Appuntamentiall’aria aperta di Pietro Cozzi

GIRO D’ITALIA 2018 DAL 4 AL 27 MAGGIO

DALLA SICILIA
ALLE ALPI
Dopo il via in Israele, il Giro 2018 risale
la Penisola, affronta lo Zoncolan e il colle
delle Finestre e abbraccia la Città Eterna

Una prima volta, qualche “classico” che ritor-


na e diversi omaggi alla storia più o meno re-
cente: il Giro d’Italia numero 101 si presenta così,
sfidando in fantasia e competitività il tracciato del
centenario, celebrato nel 2017. Un esordio assolu-
to lo riserva la partenza, che per la prima volta è
ospitata in un Paese extraeuropeo, con tre tappe
in Israele e un’affascinante cronometro a Geru-
La maglia rosa scende dal passo Gardena al Giro d’Italia 2017. salemme. Poi il trasferimento in Sicilia per altre
tre frazioni, e di nuovo l’Etna come prima grande
prova per le gambe dei corridori. La lunga risali-
ta della Penisola, che tocca anche il Gran Sasso
d’Italia, prelude alle fatiche alpine dell’ultima
settimana: il ritorno dello Zoncolan (il “mostro”
della Carnia), il colle delle Finestre con il suo tratto
di sterrato e gli arrivi in salita di Bardonecchia e
Cervinia. Nomi che echeggiano imprese e fatiche
memorabili, scritte nella storia della corsa rosa.
Per il gran finale la scelta è caduta su Roma, in un
ideale abbraccio con Gerusalemme: la Città Eter-
na, teatro del circuito conclusivo, non ospitava
l’arrivo del Giro dal 2009. INFO www.giroditalia.it

FOLGARIA (Trento) 16 DICEMBRE ALTA PUSTERIA (Bolzano) 16-17 E 21-22 DICEMBRE

SCI ALPINISMO SOTTO LA LUNA FONDISTI E SKI CROSSER IN GARA


Sotto la luce della luna (e delle pile Da inizio stagione fino a marzo
frontali) la stagione agonistica dello sci la zona delle Tre Cime, in Alta Pusteria, è
alpinismo italiano parte dalle piste della un’ambita location per gli sport invernali.
ski area Alpe Cimbra. Cinque salite e Si comincia a Dobbiaco con i fondisti
cinque discese, 17 chilometri di sviluppo della Fis Cross Country World Cup (16-17
e 1.300 metri di dislivello per la Folgrait dicembre), protagonisti di quattro gare. Poi
Skialp Race, gara di grande fascino. il testimone passa a San Candido e agli ski
Partenza da Fondo Grande e chiusura crosser per la Audi Fis Ski Cross World
con “pasta party”. INFO www.alpecimbra.it Cup (21-22/12). INFO www.tre-cime.info
PASSO SAN PELLEGRINO (Tn-Bl) 18-21/12 LIVIGNO (Sondrio) DALL’1 DICEMBRE

COPPA EUROPA SULLA “VOLATA” NOVITÀ PER CAROSELLO 3000


Aperta l’inverno scorso, la pista nera Gran fermento a Carosello 3000 –
Dall’alto: un atleta
la VolatA nella ski area San Pellegrino è una delle due zone sciistiche di Livigno –
della Folgrait
Skialp Race 2016; pronta per il battesimo delle competizioni. per l’apertura della cabinovia San Rocco,
partenza Sui muri che dal col Margherita scendono che dovrebbe essere inaugurata con
della Fis Ski al passo fa tappa la Coppa Europa l’inizio della stagione 2017-18. Moderne
Cross World Cup, Femminile con due gare di discesa libera. cabine da 10 posti saliranno da San
in Alta Pusteria;
sulle nevi Una prova generale per i Mondiali Fis Rocco a Lac Salin, con una fermata
del comprensorio Junior di Sci Alpino (febbraio 2019). intermedia a Baite Pel, per un dislivello
San Pellegrino. INFO www.skiareasanpellegrino.it di 900 metri. INFO www.carosello3000.com

32 Bell’Italia
Per celebrare un secolo di innovazione,
Panasonic ha sostenuto questa missione
con lo sguardo rivolto ai futuri traguardi.

“Poter girare con un solo strumento stupefacenti video e foto


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alla sopravvivenza.” Design rugged Leggera e compatta Video 4K illimitati

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Esploratore polare
Appuntamentidel gusto A cura di Pietro Cozzi Testi di Silvia Frau

GUIDA MICHELIN 2018

ALTO ADIGE
A TRE STELLE
Norbert Niederkofler, chef del
St. Hubertus, conquista il massimo
riconoscimento della “rossa”

Salgono a nove gli chef che possono fregiarsi


delle insuperabili tre stelle: è questo il verdetto
più importante della Guida Michelin 2018, la più
fortunata e autorevole guida al meglio della risto-
razione nel Bel Paese. A entrare nella ristrettissima
cerchia è Norbert Niederkofler del Ristorante St.
Hubertus all’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano.
Niederkofler è sempre stato alla guida della cucina
Norbert Niederkofler, chef del St. Hubertus, con la sua brigata di cucina. del ristorante, nato in Alta Badia ventuno anni fa,
trasformandolo in una delle migliori tavole italia-
ne: la prima stella arriva nel 2000, la seconda nel
2007. Accanto allo chef altoatesino brillano le due
stelle nuove di zecca di Alberto Faccani (risto-
rante Magnolia a Cesenatico), Matteo Metullio
(La Siriola a San Cassiano) e Andrea Aprea (Vun,
Milano), mentre le new entry da una stella sono
ben 22. Complessivamente le pagine della “rossa”
confermano l’Italia al secondo posto nella gradua-
toria mondiale, con ben 356 “stellati”, mentre la
regione con più riconoscimenti è la Lombardia (63
locali), seguita dalla Campania (41 locali) e dal Pie-
monte (40 locali). INFO www.viamichelin.it

MILANO ALTA BADIA (Bz) DAL 21 DICEMBRE

IL MENU DI GARAGE ITALIA UNA DISCESA E UN BRINDISI


Nell’ex stazione Agip degli anni 50 Per gli sciatori che frequentano l’Alta Badia
in piazzale Accursio ha aperto Garage Italia c’è una nuova “discesa” golosa: si chiama
di Lapo Elkann, un ristorante-officina Sommelier in Pista. Accompagnati
dove personalizzare colore e interni della da una guida sciistica e da un sommelier
propria auto. Il menu che omaggia i motori, si fa sosta in tre rifugi dove degustare
dalla guancia Maranello alla caponata alcuni dei migliori vini altoatesini. Primo
Ayrton, è firmato da Carlo Cracco. appuntamento il 21 dicembre ai rifugi
La ristrutturazione è a cura di Michele De Ütia de Bioch, Piz Arlara e I Tablá; costo
Lucchi. INFO www.garageitaliacustoms.it 28 € a persona. INFO www.altabadia.org
CESENA DAL 7 AL 9 DICEMBRE JESOLO (Venezia) 2-3, 8-10 E 16-17 DICEMBRE

SANGIOVESE E ALBANA IN FESTA IL VILLAGGIO DEL CIOCCOLATO


La città malatestiana è il palcoscenico del Avvento dolcissimo in laguna: Jesolo
Romagna Wine Festival: le degustazioni si trasforma nel Paese del Cioccolato.
vanno in scena al Foro Annonario In piazza Primo Maggio, un mercatino
e al teatro Verdi. Sugli scudi Sangiovese goloso propone acquisti e degustazioni
Dall’alto: il cioccolato ristorante-officina e Albana, ma anche vini ospiti. Da non da dieci “artigiani” di questa inarrivabile
e i suoi “artigiani” milanese in una ex perdere gli Aperid’hoc, tra librerie e atelier, golosità, selezionati dal maestro
protagonisti al stazione di servizio;
Paese del Cioccolato degustazioni a dove alla presentazione di un libro o di cioccolataio Marco Della Vecchia. E con
di Jesolo; l’interno Sommelier in Pista un’opera d’arte è abbinata un’etichetta. il “cibo degli dei” si allestisce un presepe.
di Garage Italia, in Alta Badia. INFO www.romagnawinefestival.it INFO www.comune.jesolo.ve.it

34 Bell’Italia
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TORINO Ogr-Officine Grandi Riparazioni

FUCINA DI
CREATIVITÀ
La fabbrica-modello nata a fine ’800 per la costruzione e manutenzione
dei treni ha riaperto i battenti come polo culturale: gli splendidi
spazi di archeologia industriale oggi ospitano mostre, eventi e spettacoli
TESTI Rosalba Graglia FOTOGRAFIE Gabriele Croppi

38 Bell’Italia
Il cosiddetto Duomo,
una sala delle Ogr
dal soffitto alto 19
metri, con alcune
opere della mostra
“Come una falena alla
fiamma”, aperta
fino al 14 gennaio.

Bell’Italia 39
TORINO Ogr-Officine Grandi Riparazioni

M
ille giorni di lavoro, 100 milioni di euro investiti. È racchiuso
in queste due cifre-simbolo il grande progetto che vede oggi
rinascere una “cattedrale” della storia industriale di Torino:
le Ogr-Officine Grandi Riparazioni, uno dei principali poli
italiani per la costruzione e la riparazione di locomotive e
vagoni ferroviari. Quando vennero inaugurate, nel 1895, erano la fabbrica
più grande della città, 190 mila metri quadrati e duemila dipendenti. Una
storia che continua fino al 1992, quando le officine chiudono; tre anni dopo,
a un secolo esatto dall’apertura, il nuovo piano regolatore ne prevede la
demolizione. Ma una variante riesce a salvare il gigantesco edificio a forma
di H, che diventa un reperto di archeologia industriale e, nel 2011, è lo
scenario d’eccellenza delle grandi mostre per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Poi, nel 2013, la svolta: la Fondazione Crt acquisisce gli spazi e inizia un
grandioso progetto di recupero. E, poche settimane fa, l’inaugurazione
delle nuove Ogr, riaperte con il “Big Bang”, una festa di musica e arte
a ingresso gratuito lunga quindici giorni.
Le Ogr si sono trasformate così da officine per la riparazione a officine di
creatività e innovazione, da fabbrica di treni a fabbrica delle idee. E tutto
questo senza perdere l’identità storica del luogo. L’enorme superficie è ri-
masta sostanzialmente immutata: la struttura, gli edifici di pietra e mattoni
da fabbrica di fine ’800, le finestre ad arco. E gli interni sono praticamente
identici a com’erano nel 1895. La memoria del passato è intatta, tecnologia
e innovazione corrono sottoterra e non si vedono: 115 chilometri di tubi,
serpentoni, cavi per controllare la temperatura, l’acustica, l’illuminazione,
la sicurezza, la sostenibilità. L’intero pavimento, 20 mila metri quadrati,
quanto tre campi da calcio, è stato dotato di un impianto a pannelli radian-
ti e 1.200 finestre sono state rifatte come le originali.
Siamo lungo la Spina Centrale, l’asse di sviluppo nord-sud dove sono
più evidenti il cambiamento e la riconversione di Torino da città dell’in-
dustria a città della contemporaneità e della cultura. Qui si succedono

Sopra: il foyer e l’area


biglietteria. Sulla destra
spicca una delle sculture
del progetto site specific
Tutto Infinito, realizzato
da Patrick Tuttofuoco per
il “Big Bang”, l’evento
inaugurale delle Ogr.
A sinistra: Metanoia
(1968-2010), opera
dell’artista austriaca
Valie Export composta
da 29 video, nello spazio
espositivo Binario 1.
A destra: Procession
of Reparationists,
installazione site specific
di William Kentridge nella
Corte Est: una sfilata di
silhouette di metallo che
evoca l’antica vocazione
industriale del luogo,
deputato alla costruzione
e manutenzione
dei convogli ferroviari.

40 Bell’Italia
Sopra, da sinistra: la sala
conferenze progettata
dall’artista britannico
Liam Gillick, uno dei tre
curatori della mostra
“Come una falena alla
fiamma”; Flaga, 2002,
di Simon Starling, dalla
Collezione Sandretto Re
Rebaudengo. A sinistra:
Statua di Sekhmet (XVIII
dinastia, 1388-1351
avanti Cristo), dal Museo
Egizio; in primo piano,
Bariestesia (1974-75)
di Gianni Colombo,
dal Castello di Rivoli,
esposte nel Binario 1.
Le opere in mostra
provengono dai maggiori
musei torinesi. A destra:
Return the World (Bells
and Boat), del 2012, di
Adrián Villar Rojas, dalla
Collezione Sandretto.

42 Bell’Italia
TORINO Ogr-Officine Grandi Riparazioni

uno dopo l’altro la nuova stazione di Porta Susa, il grattacielo di Renzo


Piano, gli edifici del Politecnico, l’Energy Center che pare un’architettura di
design, installazioni artistiche, a cominciare dall’Igloo di Mario Merz: tutto in
quello che era il tracciato del passante ferroviario. Le Ogr si inseriscono in
modo perfetto in questo progetto urbanistico. Per cominciare, sono aperte
alla città, con due piazze pubbliche. La Corte Est, su corso Castelfidardo,
è una grande agorà che riprende simbolicamente il tema della ferrovia,
con elementi metallici che richiamano i binari e linee curve che fanno pen-
sare al viaggio e al movimento. Qui è collocata l’installazione Procession of
Reparationists di William Kentridge, uno dei più importanti artisti contem-
poranei: un corteo di uomini e donne al lavoro, riemersi dalla storia delle
Officine. La luce gioca con le silhouette di metallo nero, al tramonto le fa
specchiare nella fila di vetrate delle finestre, e la gente che viene a sedersi qui
in piazza è come se dialogasse con quanti hanno lavorato fra queste mura.
Dall’altro lato, sulla Corte Ovest affacciata su via Borsellino, sta sorgendo un
giardino, proprio sotto la gigantesca torre dell’acqua.

LE MANICHE, LO SNODO E LA SALA FUCINE


Le due piazze danno accesso al cuore delle Ogr, le due “maniche”: le Offici-
ne Nord, scenario di mostre, spettacoli, eventi, non un museo statico quindi,
ma uno spazio che si rinnova continuamente. E le Officine Sud, destinate a
ospitare aree di innovazione, ricerca, accelerazione di imprese. Nel transet-
to che unisce le due maniche c’è Snodo, lo spazio ristoro con caffetteria,
bistrot, ristorante gastronomico, lounge bar, aperto tutto il giorno, tutti i
giorni, con un “social table” lungo 25 metri e le luci-scultura di Lucifero.
Sono le tre anime delle Ogr: la ricerca scientifica e tecnologica, la ricer-
ca artistica, l’officina del gusto. Dallo Snodo, attraverso il muro-installazio-
ne Track dell’artista venezuelano Arturo Herrera, un intricato reticolo di

Sopra: il gigantesco
“social table”, un tavolo
lungo 25 metri con 60
posti, pensato come
punto di aggregazione
per i frequentatori delle
Ogr; è il fulcro dello
Snodo, l’area food delle
nuove Officine, aperta
tutti i giorni dalla
colazione al dopo cena
con un’ampia gamma di
proposte gastronomiche.
Le architetture industriali
dialogano con le
luci-scultura e i moderni
allestimenti. A sinistra:
la facciata delle Ogr
su corso Castelfidardo,
una delle aree di
riqualificazione urbana
della Spina, l’asse
nord-sud della città.
A destra: il bistrot Ristoro
nell’area Snodo.

44 Bell’Italia
TORINO Ogr-Officine Grandi Riparazioni
ALLA FONDAZIONE SANDRETTO
Come una falena
alla fiamma, capitolo 2
Due spazi, 54 artisti, una nascita,
un anniversario: è il sottotitolo
della mostra “Come una falena
alla fiamma”, che si articola in
due sedi, le Ogr e gli spazi
espositivi della Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo,
linee-binario di un blu intenso e vibrante, si accede alle Officine Nord: nove- nell’area dell’ex fabbrica Fergat.
mila metri quadrati votati alle arti e allo spettacolo, dove si succedono mostre, Un progetto comune voluto per
concerti, eventi di danza e conferenze. Gli spazi hanno mantenuto i nomi celebrare la (ri)nascita delle
storici: la Sala Fucine, enorme (3 mila metri quadrati, con una capienza di Officine e i 25 anni della
2.750 persone) è l’area dedicata agli spettacoli, che a dicembre vede di scena Fondazione. Patrizia Sandretto
artisti come Paolo Fresu (l’8), la cantante israeliana Noa (il 9), la danzatrice è una tra le più importanti
spagnola Blanca Li (il 16 e 17), Vinicio Capossela (il 22). collezioniste mondiali di arte
contemporanea (il 70 per cento
delle opere della mostra arriva
TRA IL DUOMO E I BINARI LA MOSTRA-EVENTO dalle sue collezioni). Anche la
L’area mostre è costituita dal Duomo, la sala centrale dove i vagoni venivano sezione alla Fondazione
messi in verticale per la manutenzione – e sembra davvero una cattedrale Sandretto si apre con un
laica, con le file di finestre sovrapposte e il rosone in alto – e da tre “binari”. rimando alla frase In girum
Qui, dopo la bella mostra d’apertura, “Tutto Infinito” di Patrick Tuttofuoco, imus nocte et consumimur igni,
ora si ammira l’esposizione-evento “Come una falena alla fiamma”, progetto con la proiezione in loop del
realizzato in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo film omonimo (1978) del regista
(vedere a lato) da tre curatori internazionali: il newyorkese Tom Eccles, Mark francese Guy Debord. Sono 15
Rappolt, redattore capo di Art Review e l’artista britannico Liam Gillick. Un le opere in mostra, con alcune
grandiose installazioni, da
ritratto della città attraverso il collezionismo di musei e fondazioni
Game of War di Liam Gillick a
private, in un allestimento di grande suggestione, che spazia dalle statue Factory of the Sun dell’artista
egizie alle installazioni contemporanee, raccontate giocando con lo spazio tedesca Hito Steyerl (fra le 100
e il tempo, e con uno spirito e una visione internazionali. personalità più influenti del
Il titolo della mostra nasce dall’opera dell’artista britannico Cerith Wyn 2017 nel mondo dell’arte
Evans, un cerchio di parole latine in neon rosso: «In girum imus nocte et contemporanea secondo Art
consumimur igni». Una frase palindroma che racchiude un indovinello: che Review): una video-installazione
cosa «gira di notte ed è consumato dalla fiamma»? La risposta è la falena, e immersiva che proietta il
proprio come una falena i collezionisti sono irresistibilmente attratti dalle visitatore in una dimensione
opere d’arte. Una passione che si rinnova sempre: la perfetta metafora del futuribile e inquietante.
INFO Fondazione Sandretto
progetto Ogr di rinascita e trasformazione, in un continuo divenire.
Re Rebaudengo, via Modane 16,
011/379.76.00; www.fsrr.org
Visite giovedì 20-23 (ingresso
alla pagina seguente gratuito), da venerdì a
domenica 12-19, ingresso 5 €.

Un bel contrasto
tra archeologia
industriale e arte
contemporanea
con Library II-I (2012),
opera dell’artista
cinese Liu Wei
esposta nel Binario 3.
come
dove
quando
TORINO

Un giro nell’arte
contemporanea Luci d’Artista in piazza Palazzo di Città

Tante mostre negli spazi industriali riconvertiti e nei musei “classici”. Nuove installazioni luminose
d’autore in tutta la città. E per il Natale, due eccellenze del gusto: vermouth e cioccolato di Rosalba Graglia

Moderna (via Magenta LUCI D’ARTISTA


31, 011/442.95.18) è di Ogni cosa è illuminata,
scena la Pop Art italiana dal ponte al grattacielo
con la mostra “Vero
Amore”; 10-18, chiuso Compiono vent’anni le Luci d’Artista, il grande
lunedì; 10 €. Nell’ambito progetto di installazioni luminose di Torino;
della mostra “Come l’edizione 2017 festeggia l’anniversario
una falena alla fiamma” allargandosi dal centro ai quartieri periferici
il Museo Egizio (via e con l’aggiunta di sonorizzazioni alle opere.
Accademia delle Scienze 6, Il nuovo itinerario può essere percorso con
011/561.77.76) espone la corsa tematica del bus turistico: partenza
una scultura di Mark da piazza Castello angolo via Po, sabato e
Manders (9-18,30, lunedì domenica alle 17,30, biglietto 12 € (10 € con la
9-14; 15 €) e Palazzo Contemporary Card) acquistabile al chiosco di
Madama (piazza partenza (011/53.51.81). Quattro altre luci si
Le Ogr-Officine Grandi Riparazioni, in corso Castelfidardo Castello, 011/443.35.01) sono aggiunte al tour: l’Albero del Pav, opera
22, distano 5 minuti a piedi dalla stazione di Porta Susa; l’Heraclitus Head del duo di Piero Gilardi al Parco Arte Vivente (via
dalla stazione di Porta Nuova a piedi in 15 minuti o con il portoghese Gusmão + Giordano Bruno 31); l’illuminazione di Sintesi
metrò (fermata Vinzaglio), il tram 9 o il bus 68; 1,50 €. Paiva. Il museo ospita ’59, opera dedicata ad Armando Testa,
In auto: parcheggi in corso Stati Uniti 44 e corso Bolzano anche le mostre davanti alla “vecchia” stazione di Porta Susa
47a. In camper: area attrezzata Caio Mario, in corso “Gianfranco Ferré. Sotto (piazza XVIII Dicembre); Lumen Flumen,
Agnelli 187. Per la visita: la mostra “Come una falena alla un’altra luce”, “Giansone. installazione di light design all’ottocentesco
fiamma” è aperta fino al 14 gennaio, orario 11-19, Sculture da indossare”, ponte Mosca, in corso Giulio Cesare; e la
venerdì 11-22, sabato 10-19 e domenica 10-18, lunedì “Elisa Sighicelli. Doppio nuova installazione realizzata da Migliore +
chiuso; 9 €. Spazio Snodo: tutti i giorni 7-24, giovedì- Sogno” e “Odissee”, sul Servetto Architects al grattacielo Intesa San
sabato dalle 7 alle 2 del mattino; info@ogrtorino.it viaggio e le migrazioni. Paolo di Renzo Piano: due successioni di luci
Orario 10-18, chiuso e riflessi, dentro e fuori l’edificio. Novità
martedì; 12 €. Alle Sale anche in fatto di luci della ribalta con Le
Da Niki de Saint Phalle a Miró Chiablese dei Musei Musichall, il nuovo teatro di varietà di Arturo
Oltre alle Ogr, diversi Torino; orario 11-19, Reali (piazzetta Reale, Brachetti negli spazi dell’ex teatro Artigianelli,
spazi espositivi ricavati chiuso lunedì; 6 €. Il 011/02.43.01) la mostra del 1913 (via Juvarra 15, ingresso temporaneo
in luoghi industriali Mef-Museo Ettore Fico, “Miró. Sogno e colore” da corso Palestro 14). Dal 14 dicembre al 7
dismessi propongono in un’ex fabbrica degli presenta 150 opere in gennaio in cartellone Gran Varietà, biglietti 23
mostre nell’ambito del anni ’50 (via Cigna 114, collaborazione con la € (011/19.11.71.72; www.lemusichall.com).
progetto Contemporary 011/85.25.10) e Mef Fondazione Miró di
Art. La Fondazione Outside, appena Maiorca; 9,30-19,30 Miró. Sogno e colore
Merz (via Limone 24, inaugurato in un’ala del lunedì 14,30-19,30,
011/19.71.94.37), nell’ex Collegio Artigianelli (via giovedì 9,30-22,30; 14 €.
centrale termica delle Juvarra 15), ospitano La Contemporary Card
Officine Lancia, ospita due mostre su Niki de dà accesso gratuito alle
“Carlos Garaicoa. El Saint Phalle. Mercoledì- mostre citate (tranne
Palacio de las Tres venerdì 14-19, sabato e Palazzo Madama) e ai
Historias”, personale domenica 11-19; biglietto trasporti pubblici; costa
dell’artista cubano Carlos cumulativo 15 €. 25 € e vale 48 ore per
Garaicoa, con grandi Anche i musei classici un adulto e un bambino
installazioni, fotografie e espongono nel segno fino a 12 anni
video sul tema della del contemporaneo: alla (011/53.51.81; www.
città, in particolare Gam-Galleria d’Arte turismotorino.org/card).

Bell’Italia 47
come
dove
quando
TORINO

GASTRONOMIA
Tre golose tradizioni
per le feste natalizie
Cioccolato, vermouth e panettone sono
tre grandi classici torinesi per le feste. Per
il cioccolato, Guido Gobino (via Lagrange 1,
011/566.07.07) propone il nuovo gianduiotto
N.10, fondente fuori e gianduia dentro,
creato per i dieci anni della boutique. Guido
Castagna, che ha appena vinto 7 medaglie
agli International Chocolate Awards 2017
di Londra, nella bella bottega di via Maria
Vittoria (civico 27c, 011/19.88.65.85)
B&B Casa di Clara B&B Palazzo Bellini
lancia per Natale la nuova tavoletta al
“latte fondente” e una serie limitata di
Gli alberghi policrome, dettagli di Leemann, birrificio, pub, cioccolatini-cactus. Nel quartiere emergente
raffinatezza nelle zone cocktail bar firmato Barz8. di Regio Parco, La Perla (via Catania 9,
B&B Palazzo Bellini soggiorno e nelle tre Conto al ristorante da 40 €. 011/248.21.49) propone i nuovi tartufi (al
(corso Vittorio Emanuele stanze a tema, Ibisco, Spazio 7 (via Modane tiramisù, pistacchio, miele e zenzero) creati
II 78, 347/105.69.09). Cannella, Glicine, ognuna 20, 011/379.76.26). dal maestro cioccolatiere Filippo Novelli.
In un palazzo d’epoca a con una profumazione Nel ristorante della Ideale abbinamento con il cioccolato è il
dieci minuti a piedi dalle dedicata. Ricche colazioni Fondazione Sandretto vermouth, tanto che Castagna nella sua
Ogr, un b&b luminoso con torte casalinghe, la lo chef Alessandro Mecca bottega ne propone uno con fave di cacao,
e colorato con tocchi sera tisana relax. Doppia propone una cucina il Turineis. Tra le novità il rilancio del Peliti’s,
design. Tre stanze: Blu, con colazione da 100 €. contemporanea che il vermouth creato in India a fine ’800 da
Gialla e l’ampia Mansarda. Star Residence rivisita la tradizione. Federico Peliti per Edoardo VII d’Inghilterra.
Doppia con colazione (via Susa 5, 011/ A cena menu da 40 €, a Si può degustare al Lanificio San Salvatore
(anche vegan e gluten- 434.61.00). All’ombra del pranzo piatti da 6,50 a 9 €. (via Sant’Anselmo 30, 011/086.75.68)
free) da 105 €. grattacielo di Renzo Piano Chiodi Latini New Food e acquistare all’enoteca Damarco a Porta
NH Torino Centro ★★★★ un residence dai tocchi (via San Quintino 33c, Palazzo (piazza della Repubblica 4, 011/
(corso Vittorio Emanuele design, con angolo cottura 011/562.36.31). Un nuovo 436.10.86). Per i panettoni c’è l’imbarazzo
II 104, 011/575.21). in ogni stanza. Monolocale indirizzo in fatto di cucina della scelta tra il classico panettone basso
Totalmente ristrutturato, standard per due da 65 €. vegetale (riso con verza, piemontese della boutique Galup (via
comodo per le Ogr, offre potage di zucca) poco Andrea Doria 7, 011/88.92.62) e i panettoni
182 camere dal design I ristoranti lontano dalle Ogr. A della tradizione pasticciera torinese, come
moderno e curato. Doppia pranzo menu a partire da quello preparato da Fabrizio Galla alla
con colazione da 103 €. Edit (via Cigna 96-17; 12 €, a cena da 35 €. Farmacia del Cambio (piazza Carignano 2,
B&B Casa di Clara www.edit-to.com). Etiko (via Juvarra 13a, 011/19.21.12.50) e il panettone di Stratta
(corso Castelfidardo In una ex fabbrica di fine 011/044.88.64). Accanto (piazza San Carlo 191, 011/54.79.20).
1, 011/037.09.27 e 338/ ’800 a due passi dal Mef, al Musichall di Brachetti
836.10.86). A pochi passi un polo del gusto appena e a Mef Outside, un
dalle Ogr, in un palazzo inaugurato: ristorante dei nuovo ampio locale,
liberty d’inizio secolo. Fratelli Costardi, bakery con cucina a km 0 e
Parquet e vetrate con le ricette di Pietro prezzi accessibili: a pranzo
insalate, omelette e
altri piatti a 8-10 €, a cena
(risotto con Parmigiano
24 mesi, stracotto con
bottarga) conto sui 30 €.
Bistrot Snodo (corso
Castelfidardo 22, 011/
024.37.71). Nell’area food
delle Ogr, a pranzo e a Guido Gobino
cena menu di tradizione
con piatti che spaziano
dal vitello ai due tonné
agli gnocchi con salsiccia
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ai porri, al brasato Turismo Torino, piazza Castello
all’Arneis, al classico angolo via Garibaldi, 011/53.51.81;
Spazio 7
bônèt. Conto sui 25 €. www.turismotorino.org

48 Bell’Italia
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VAL TROMPIA (Brescia) Monte Guglielmo

BELVEDERE
TRA CIELO E PREALPI
Conosciuta anche come Golem, la montagna più amata dai bresciani
si raggiunge con una facile ciaspolata da Pezzoro. In vetta lo sguardo
abbraccia il lago d’Iseo e le Prealpi, fino a toccare le Dolomiti di Brenta
TESTI Ettore Pettinaroli FOTOGRAFIE Luca Merisio

50 Bell’Italia
G
Il grandioso olem. Nel Bresciano tutti chiamano mo non è altro che la deformazione del latino
panorama verso così la grande montagna che separa culmen, che significa “culmine”. E visto che una
il lago d’Iseo
il lago d’Iseo dalla val Trompia. Ed storpiatura tira l’altra, a un certo punto il Go-
e la pianura che
si gode dalla cima è difficile resistere alla tentazione lem diventa addirittura Guglielmo. Accadde nel
del Monte Guglielmo di abbinare quel nome alla “massa XVII secolo, e da allora è così, almeno fino alla
(1.948 metri). Si ancora priva di forma” della mistica ebraica: prossima puntata.
distinguono Monte in fondo il Golem bresciano non ha un profilo «Il Golem, pardon il Monte Guglielmo, è la vet-
Isola, il promontorio inconfondibile e si presenta come una grande ta più frequentata della Lombardia», afferma
della punta del muraglia, sormontata da un lungo crinale di Mauro Baglioni, presidente del Club Alpino
Corno con la cima
del Bronzone
vetta apparentemente pianeggiante. Sembra Italiano della val Trompia, forse esagerando un
alle sue spalle insomma materia prima ancora da scolpire. E po’, spinto dall’amore per la montagna di casa.
e, sullo sfondo, le invece no: “quel” Golem non c’entra niente. È vero però che non c’è giorno dell’anno, anche
torbiere del Sebino. Secondo la versione più accreditata il toponi- in pieno inverno, che la cima non sia rag-

Bell’Italia 51
52 Bell’Italia
Una “classica” giunta da tanti escursionisti, quasi una folla nei più agevole quando il Golem è coperto di neve.
delle ciaspole fine settimana di bel tempo. Il motivo è sempli- Prima ancora di lasciare l’auto si passa davanti
nel Bresciano ce. Dalla vetta il panorama spazia su gran parte alla Miniera Marzoli di Pezzaze, importante
In questa pagina: della Pianura Padana, mentre il lago d’Iseo si testimonianza della tradizione estrattiva del-
nubi e foschia distende proprio ai piedi della montagna e tutto la val Trompia. La visita, un “viaggio al centro
modellano intorno lo sguardo si perde tra le Prealpi brescia- della Terra” in trenino, va però programmata per
il panorama dal ne e gardesane, fino ad ammirare in lontananza il ritorno, poiché in dicembre la struttura è aper-
rifugio Valtrompia, la Presolana, l’Adamello e le Dolomiti di Brenta. ta solo la domenica pomeriggio.
con il profilo
delle montagne Uno spettacolo straordinario, al quale si assiste
della valle al prezzo di poca fatica. LO SCI D’ANTAN A MALGA PONTOGNA
Camonica sullo La salita al Golem, da qualunque versante la si Ancora qualche curva e ci si mette in marcia
sfondo. Pagina affronti, non è mai troppo lunga e non presenta direttamente dal parcheggio di Pezzoro (908
precedente, dall’alto: difficoltà tecniche. E poi, come se non bastasse, metri). Il primo tratto segue una strada carroz-
la ciaspolata segue
le pendici della montagna raccontano tante sto- zabile ma le pendenze sono subito importanti.
le tracce nella neve;
le indicazioni del rie che rendono l’ascesa ancora più interessante. Accade di frequente che, in caso di neve scarsa,
sentiero 325 a circa Capita a chi affronta la salita da Pezzoro, sul ver- all’inizio le ciaspole debbano rimanere aggancia-
metà percorso. sante orientale della montagna, la via di accesso te allo zaino. Sono rari invece i problemi di

Bell’Italia 53
54 Bell’Italia
In vetta, innevamento nella seconda parte della salita: il sulla vetta del Guglielmo, riconoscibile per il
la benedizione Guglielmo è la prima grande barriera che le nubi grande monumento al Redentore posto sulla
di Paolo VI provenienti da sud incontrano, e di conseguenza sommità. Ancora seguendo un’interpoderale si
In questa pagina: le precipitazioni sono abbondanti. tocca poi malga Pontogna (1.384 metri), oggi
scorcio delle In meno di un’ora, tra faggi e abeti si raggiunge utilizzata solo d’estate per il pascolo in quota
Prealpi bresciane la conca prativa dove sorge il rifugio Cai Val- dei bovini. Agli albori dello sviluppo turistico
tra la val Trompia trompia (1.260 metri). «In origine era un casotto dello sci, in questa zona batteva il cuore sportivo
e la val Sabbia. di caccia», spiega Baglioni, «convertito poi all’ac- del Golem. Sui pendii intorno alla malga ven-
Pagina precedente,
dall’alto: una sosta coglienza degli escursionisti negli anni Quaran- nero addirittura installati negli anni Sessanta
lungo il tratto finale ta e più volte rimodernato. Gli ultimi interventi due skilift, che però ebbero vita breve, e di cui
del percorso, che hanno riguardato il sistema di riscaldamento fortunatamente non rimane traccia. Ma qui ar-
copre oltre 1.000 dell’acqua tramite pannelli solari e la fitodepu- rivava anche una discesa libera sui generis,
metri di dislivello razione delle acque reflue». I tavoli sulla terraz- la Guglielmo-Pontogna: erano tre chilometri
complessivo;
za soleggiata offrono una tentazione alla quale da percorrere senza paura, su una pista bat-
in vetta, la statua
bronzea di Paolo VI occorre resistere, perché la strada è ancora lun- tuta esclusivamente con gli sci. La gara andò in
benedicente, ga. Pochi minuti oltre il rifugio si raggiunge una scena dal 1933 al 1955 e richiamava temera-
eretta nel 1998. selletta che regala la prima spettacolare vista ri da tutta Italia. Gente senza paura e dalle

Bell’Italia 55
Svizzera Alto
Adige

Trentino
LOMBARDIA
Veneto Rifugio
Piemonte
Emilia- Valtrompia
Romagna
1.260 Pezzoro
Monte 908
Guglielmo Rifugio
1.948 Almici
Zone 1.865
Malga Pontogna
Croce
Cislano di Marone
1.170 Malga Stalletti Alti
617

Malga Guglielmo
N di Sotto
In basso: ultimi metri in vista della cima, dominata dal
Rifugio Malpensata
O E
1.350 monumento al Redentore (1902). A volerlo fu Giorgio
Brescia
0 500 1km
Montini, politico e giornalista, padre di papa Paolo VI.

Dalla val Trompia In caso di scarsa gambe buone, visto che la partenza si poteva
visibilità è consigliabile raggiungere soltanto a piedi, mentre al trasporto
o dal versante sud mantenersi sulla traccia dell’attrezzatura provvedevano i muli.
L’ascesa invernale alla principale, senza La traccia di salita è ben evidente, grazie ai nu-
vetta del Monte Guglielmo divagazioni tra i pascoli. merosi escursionisti che ci hanno preceduto. È
(1.948 metri) prevede due Una via alternativa, ma
una fortuna, perché da malga Sompogna inizia
possibilità (nella cartina). altrettanto agevole, risale
Quella illustrata nelle pagine il versante meridionale il tratto più faticoso della ciaspolata, che in 300
di questo servizio parte da della montagna dalla Croce metri di dislivello porta a malga Stalletti Alti
Pezzoro (908 metri), frazione di Marone (1.170 metri), (1.690 metri). Questo strappo è stato ribattez-
di Tavernole sul Mella, e che si raggiunge in auto zato ratù, termine che in dialetto richiama la
segue il sentiero 325. Per da Cislano, frazione fatica di pagare a rate, e conviene affrontarlo
orientarsi è sufficiente non di Zone. In questo caso si con ampi zigzag nella neve. Da malga Stalletti
perdere di vista i segnavia seguono i segnavia bianco la cima torna in bella vista e questa volta non è
bianco-rossi, in molti casi -azzurri del sentiero più tanto lontana. La si raggiunge percorrendo
posizionati su pali e quindi 3V-3 Valli Bresciane il crinale di vetta, che alterna tratti pianeggianti
ben visibili anche con passando dal rifugio
e gli ultimi brevi strappi.
la neve. Per completare Malpensata, da malga
la salita (1.040 metri di Guglielmo di sotto e dal
dislivello) occorrono circa rifugio Almici, chiuso LA MONTAGNA “DI CASA” DEI MONTINI
3 ore e mezza, ma il tempo nella stagione invernale. La salita è completata, ma è quassù che il Golem
di percorrenza può variare Il tempo medio della racconta la sua storia più interessante. Il monu-
a seconda dell’innevamento. ciaspolata è di circa 3 ore. mento al Redentore che, come un faro, ci ha ac-
compagnato per tutta l’escursione abbaglia con
le tessere dei quattro mosaici che ne ricoprono
le pareti esterne. A queste opere, realizzate tra il
2002 e il 2008 e che ritraggono i temi della Reden-
zione, dell’Annunciazione, della Creazione e della
Resurrezione, si è aggiunto nel 2011 un quinto
mosaico dedicato alla Madonna dell’Accoglien-
za, collocato all’interno, sopra il piccolo altare.
Il monumento fu eretto nel 1902 per volere di
Giorgio Montini, giornalista e direttore de Il Cit-
tadino di Brescia, che prese parte alla cerimonia
di inaugurazione accompagnato dal figlio Gio-
vanni Battista. Il bambino ha solo cinque anni,
e da grande farà parlare di sé: il 21 giugno
1963 diventerà capo della Chiesa con il nome
di Paolo VI. Papa Montini non dimenticò mai
il “suo” Golem e quel monumento, tanto che lo
fece restaurare nel 1966. La statua in bronzo che
raffigura il pontefice bresciano, posta accanto al
monumento, è del 1998, e da allora accoglie tutti
gli escursionisti, senza distinzioni, con lo sguardo
rivolto verso il cielo. Ma forse un pezzettino di
Paradiso lo ha fatto portare proprio qui.

a pagina 59

56 Bell’Italia
come
dove
quando
MONTE GUGLIELMO
(Brescia)

Le vie del ferro


e dell’arte Casa Natale di Paolo VI

In val Trompia, ex miniere, forni e magli testimoniano una voce storica dell’economia locale. E in tavola si
gustano le specialità tradizionali, dai casoncelli allo spiedo bresciano di Ettore Pettinaroli

I ristoranti ITINERARIO IN VALLE


Dagli affreschi del ’400
Osteria Vecchia Bottega alla collezione del papa
(Sarezzo, piazza
Cesare Battisti 29, La lavorazione del ferro è stata per secoli
030/890.01.91). l’attività più redditizia in val Trompia
La cucina bresciana e anche oggi sono numerose le aziende che
si esprime in piatti perpetuano la tradizione. Per celebrare il suo
rielaborati con fantasia. “oro”, la valle ha creato una Via del Ferro (030/
Tra le specialità, 833.74.95; www.laviadelferro.it) che tocca
il risotto al formaggio più tappe. Spicca in particolare l’ex Miniera
Nostrano Valtrompia Marzoli (Pezzaze, via Miniera): un trenino
Dop con bocconcini permette di entrare nelle gallerie scavate
di coniglio disossato alla nella roccia, dove viene “raccontato”
bresciana. Conto 35 €. il lavoro dei minatori; in dicembre, visite
Pezzoro, punto di partenza della ciaspolata al monte La Cascina dei Gelsi guidate domenica alle 14.30 e 16; 10 €.
Guglielmo, si trova nel comune di Tavernole sul Mella (Gardone Val Trompia, Da non perdere anche il Museo dei Magli
(Brescia) e si raggiunge in auto con l’autostrada A4, località Rovedolo, di Sarezzo (via Valgobbia 19), perfettamente
uscita Ospitaletto. Si percorrono quindi la provinciale 030/83.25.94). restaurati, in una fucina che risale al XVI
19 fino a Concesio e la provinciale 345 che risale la val Locale inaugurato nel secolo; aperto domenica 14-18; 3 €. A
Trompia fino a Lavone: Pezzoro dista solo 8 chilometri. 2010 in una cascina Concesio si visita la Casa Natale di Paolo
Con i mezzi: stazione di Brescia, poi autobus della Sia ottocentesca. Le materie VI (via Marconi 15, 030/218.08.17) con
(www.arriva.it/sia) fino a Pezzoro (2 ore di viaggio con prime provengono da la collezione di arte contemporanea che
cambio a Lavone). In aereo: l’aeroporto più vicino è Orio aziende agricole della comprende opere di Picasso, Chagall,
al Serio, a 75 km. In camper: area sosta al parcheggio di zona. Da assaggiare Magritte e Morandi; aperta martedì-venerdì
Bovegno, via Provinciale (vicino allo chalet del Cai). i casoncelli al burro e 9-12 e 15-17, sabato 14-19; 2 €. A Tavernole
salvia e la guancetta sul Mella, da vedere la chiesa di San Filastrio
di manzo fondente al (030/833.74.95; via IV Novembre 4) con
Gli alberghi Albergo Trattoria Botticino. Conto 30 €. un ciclo pittorico del ’400; su prenotazione.
Marcheno ★★★ Trattoria Dancelli
Albergo Milena ★★★ (Marcheno, viale Martiri (Tavernole sul Mella,
(Gardone Val Trompia, d’Indipendenza 98, località Pezzoro,
via San Giovanni Bosco 030/86.11.32). via San Carlo 64,
14, 030/891.23.01). Una lunga tradizione di 030/92.01.17). Semplice
Sistemazione strategica accoglienza familiare ma di sostanza, alla
per escursioni in a 20 minuti da Pezzoro. partenza del sentiero
val Trompia. Doppia Il ristorante è molto per il Monte Guglielmo.
con colazione da 80 €. apprezzato. Doppia Rinomate le carni allo
Cristal Resort con colazione da 80 €. spiedo. Conto 20 €.
& Spa ★★★ (Collio, Agriturismo Dazze Rifugio Valtrompia
via Tartaglia 2, 030/ (Marcheno, via Gitti, (Tavernole sul Mella, Osteria Vecchia Bottega
92.72.07). Albergo 030/896.60.68). Antica località Pontogna,
“eco-bio” di aspetto cascina nei prati, 030/92.00.74). È una
moderno, vicino alle
piste di sci del Maniva,
all’imbocco della valle
Vandeno. Nato nel 1999,
tappa obbligata sul
sentiero che scende dalla
info
con centro benessere offre 9 camere e cucina vetta. In tavola spezzatini Ufficio Turistico, Comunità Montana di Valle
e ristorante. Doppia tradizionale. Doppia di selvaggina e polenta Trompia, Gardone Val Trompia, via Matteotti
con colazione da 80 €. con colazione da 70 €. e funghi. Conto 20 €. 327, 030/83.37.41; www.cm.valletrompia.it

Bell’Italia 59
PADOVA Oratorio di San Giorgio

TRA GIOTTO
E IL RINASCIMENTO
La cappella accanto alla basilica del Santo custodisce
un magnifico ciclo di affreschi del tardo ’300. Sulle pareti,
scene piene di vita dipinte da Altichiero da Zevio, che
diede alla lezione giottesca un nuovo senso dello spazio
TESTI Rossella Cerulli FOTOGRAFIE Franco Cogoli
San Giorgio beve,
senza conseguenze,
il veleno che gli è
stato imposto sotto gli
occhi dell’imperatore
Diocleziano. Particolare
di uno degli episodi
delle Storie di San
Giorgio affrescate
da Altichiero (1379-84).

Bell’Italia 61
Sopra: l’interno del piccolo oratorio. La parete sinistra ospita le Storie di San Giorgio, quella dietro l’altare la Crocifissione
e l’Incoronazione di Maria. Sulla parete destra Altichiero affrescò episodi delle vite di Santa Caterina d’Alessandria
e di Santa Lucia, in controfacciata scene dell’infanzia di Cristo. Pagina seguente: un particolare della Crocifissione.

N
ella Padova medievale, guada- Affreschi raffinati unica e volta a botte, arioso e soffuso di
gnarsi una sepoltura nei pressi luce grazie a sei monofore: il pittore si
della basilica di Sant’Antonio che dilatano lo spazio ritrova così a modulare le scene in modo
era indice di immenso presti- analogo al grande maestro, articolando
gio, nonché un buon viatico dell’oratorio i racconti lungo le pareti in ampie fasce
per il Paradiso. Ma se targhe e sarcofa- a doppio registro. Ecco quindi emerge-
gi disseminati nella grande chiesa sono ——————— re, in una fitta sequenza che stupisce e
visibili e noti, non tutti sanno, padova- abbaglia, una moltitudine di figure flui-
ni compresi, che uno degli edifici sacri della cappella. A rendere onore a questo de, dolci, rosate, dalla gestualità natura-
affacciati sul sagrato altro non è che la signore del passato, e a suo cugino Boni- le; un vero spaccato di vita trecentesca,
cappella gentilizia dei marchesi Lupi facio che ne curò le volontà testamenta- che pur rispettando i desiderata auto-
di Soragna, famiglia molto potente, rie, restano gli splendidi affreschi di cui celebrativi della committenza dà vita
intima della corte dei Carraresi, i signori rifulge l’oratorio di San Giorgio. a una cronaca di costume, risultando
di Padova alla metà del ’300. perciò comprensibile anche dal popolo
Correva l’anno 1377 quando Raimondi- MIRACOLI TRA LE QUINTE semplice dei fedeli.
no Lupi, condottiero di fama, riusciva DELLA PADOVA TRECENTESCA A fare gli onori di casa, sulla parete
a farsi costruire, grazie a una mirabile Quando Altichiero entra nell’oratorio sinistra, è San Giorgio, titolare della
azione di pubbliche relazioni, una cap- è già una star indiscussa: a distanza di cappella, scelto come testimone di
pella funeraria accanto alla basilica, af- 70 anni il prototipo della cappella degli una casata affollata di militi e cava-
fidando al veronese Altichiero da Zevio, Scrovegni affrescata da Giotto ha fatto lieri, ritratto in varie fasi della sua vita.
degno erede della tradizione giottesca, scuola, la koinè ieratica tardo-bizantina Senza perdere l’eleganza gotico-cortese
la decorazione interna. Raimondino non è finita nel dimenticatoio e lui ha appe- prediletta dalla corte carrarese, Altichie-
vedrà l’opera compiuta (morirà tre anni na terminato in basilica, nella cappella ro si tuffa negli eventi e “fotografa” l’atti-
dopo) né la sua altissima arca sepolcra- di San Giacomo, una Crocifissione che mo con un realismo che trasporta episodi
le godrà di buona fortuna, in gran parte passerà alla storia. Degli Scrovegni l’o- leggendari nella Padova e nel Veneto dei
smantellata e relegata lungo una parete ratorio ha l’identico impianto, ad aula suoi giorni. Ecco quindi San Giorgio

62 Bell’Italia
Sopra: la vasta piazza
del Santo, dominata
dalla basilica di
Sant’Antonio (detta
“il Santo”). Al centro,
il Monumento equestre
di Erasmo da Narni
(condottiero noto come
“il Gattamelata”), opera
in bronzo di Donatello
(1447-53). Sullo sfondo,
da sinistra, le facciate
a capanna dell’oratorio
di San Giorgio e della
scuola del Santo, sede
dell’Arciconfraternita
di Sant’Antonio.
A sinistra: particolare
delle schiere angeliche
nell’Incoronazione
di Maria. A destra: ciò
che resta del sepolcro
di Raimondino Lupi
di Soragna, committente
dell’oratorio.

64 Bell’Italia
PADOVA Oratorio di San Giorgio

LA CITTADELLA DELLA FEDE


DEDICATA A SANT’ANTONIO
Romanico e Gotico si incontrano nella basilica che custodisce le spoglie
di uno dei santi più venerati: un concentrato d’arte e di spiritualità
Illustrazione di Francesco Corni

11

10 9

6
7

5
N
❶ Oratorio di San Giorgio Maria Mater Domini 1372-77 per Bonifacio uno dei discepoli ⓫ Cappella delle Reliquie
La cappella funeraria in cui era stato deposto Lupi di Soragna. di Sant’Antonio. Barocca, nota
gentilizia voluta il corpo del santo. Tra gli affreschi Gli affreschi che la anche come cappella
da Raimondino Lupi ❹ Otto cupole realizzati da Altichiero decorano si devono a del Tesoro. Tra
di Soragna prospetta Di ispirazione orientale, (1374-78) spicca una Giusto de’ Menabuoi. i reliquiari che vi
sulla piazza del Santo, richiamano quelle della grande Crocifissione. ➒ Presbiterio sono esposti, quello
a pochi passi basilica di San Marco ❼ Cappella Accoglie l’altare contenente la “lingua
dalla grande basilica. a Venezia. Sette sono dell’Arca del Santo maggiore decorato incorrotta del Santo”.
❷ Scuola del Santo emisferiche, quella Realizzata nel corso con statue e rilievi ⓬ Chiostro del Capitolo
Di fondazione centrale è conica. del ’500 nel transetto in bronzo di Donatello, Su uno dei suoi lati
quattrocentesca, è sede ❺ Interno sinistro, accoglie autore a metà ’400 di si apriva la sala del
della Arciconfraternita La possente struttura l’arca in marmo verde un precedente altare, Capitolo, ora cappella,
di Sant’Antonio. a croce latina che custodisce il corpo poi smembrato. in cui si vedono tracce
Importanti affreschi d’impostazione del santo, oggetto di ❿ Ambulacro di affreschi giotteschi.
di Tiziano ne decorano romanica è divisa in tre grande venerazione. Nella slanciata struttura ⓭ Chiostro del Generale
il salone superiore. navate da grandi pilastri. ❽ Cappella del Beato gotica che circonda Quattrocentesco, vi
❸ Basilica di Sant’Antonio ❻ Cappella di San Giacomo Luca Belludi il presbiterio si aprono ha sede la Biblioteca
È sorta a partire dal Pregevole insieme di Aggiunta sul fianco cappelle disposte Antoniana, che
1232 inglobando la architettura e pittura sinistro nel 1382, a raggiera dedicate conserva corali miniati
piccola chiesa di Santa gotica, fu eretta nel conserva le spoglie di a diverse nazionalità. e preziosi incunaboli.

4
13

12

1
2
PADOVA Oratorio di San Giorgio

GLI ALTRI MAGNIFICI SETTE


DELL’ARTE TRECENTESCA
Gli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni segnano l’esordio di un periodo
eccezionale per la pittura a Padova. In luoghi sacri e palazzi del potere si sviluppa
una cultura figurativa che darà molti capolavori. L’oratorio è uno degli otto
monumenti che testimoniano quella fortunata stagione, candidati all’iscrizione
nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco nel sito seriale “Padova Urbs Picta”

Chiesa degli Erem


Dedicata ai santi Filippo
de’ Menabuoi e, nel pr
Giacomo del padovano

Basilica di Sant’Antonio
La basilica del Santo conserva opere giottesche (cappella delle Benedizioni,
sala del Capitolo), di Giusto de’ Menabuoi (cappella del Beato Luca Belludi),
di Altichiero e di Jacopo Avanzi (cappella di San Giacomo, nella foto).

Cappella
degli Scrovegni
Giotto affrescò la cappella
voluta da Enrico Scrovegni
in suffragio dell’anima del
padre tra il 1303 e il 1305.
L’opera, che rappresenta
in 38 riquadri storie
di Maria e di Cristo, è
considerata fondamentale
per la nascita di un’arte
propriamente italiana,
insieme agli affreschi dello
stesso Giotto nella basilica
superiore di Assisi.
Battistero del duomo Oratorio di S
Ospita il capolavoro del toscano Giusto de’ Menabuoi, chiamato, entro il Vi si ammirano a
1378, ad affrescarvi storie dell’Antico e del Nuovo Testamento in cui esprime che lo decorava:
il suo stile potente e solenne (nella foto, il Paradiso nella cupola). (nella foto, un pa
mitani Cappella della reggia Carrarese
o e Giacomo, conserva tracce di affreschi di Giusto Ciò che resta della dimora dei signori di Padova è oggi sede dell’Accademia
resbiterio, le Storie dei Santi Agostino, Filippo e Patavina di Scienze, Lettere e Arti. Nell’antica cappella (oggi salone)
Guariento (1364 circa; nella foto, un particolare). si vedono frammenti delle storie bibliche affrescate da Guariento.

San Michele Palazzo della Ragione


ancora alcune scene del ciclo con Storie della Vergine Sorta tra ’200 e ’300, la monumentale sede del tribunale comunale ospitava
: affreschi eseguiti nel 1397 da Jacopo da Verona un vasto ciclo astrologico affrescato da Giotto. Distrutti da un incendio nel
articolare dell’Adorazione dei Magi). 1420, i dipinti furono successivamente rifatti seguendo lo schema giottesco.
Sopra: gli affreschi della
controfacciata. Nella
lunetta, intorno all’oculo
che dà luce all’interno,
l’Annunciazione; sotto,
i riquadri con la Natività,
l’Adorazione dei Magi,
la Fuga in Egitto
e la Presentazione
al tempio. Nelle scene
si susseguono paesaggi
di ispirazione giottesca
e scorci urbani dalla
raffinata matrice gotica.
A destra: Sant’Agostino,
in uno dei tondi con
Santi, Profeti e Dottori
della Chiesa affrescati
sulla volta, trapunta
di stelle come quella
della cappella degli
Scrovegni di Giotto.

Bell’Italia 69
Sopra: San Giorgio che battezza il re Sevio sotto gli oc- per sempre nell’attimo prima di asse-
battezza Sevio re chi di Francesco Petrarca (alla corte dei stare il colpo. Sulla sinistra, un padre
di Cirene, particolare Carraresi dal 1367 alla morte, nel 1374) trascina via il figlio per impedirgli di
di uno degli episodi
della vita del santo. e del suo segretario Lombardo della Seta, guardare. Il messaggio di Altichiero è
Nella figura al centro, contornato da una folla variopinta, inse- chiaro: sono le vicende umane il fulcro
con manto e cappuccio, rita in una scenografia aperta e profon- della scena, il ’400 e l’umanesimo sono
è stato riconosciuto da, ricca di sottarchi bicromi e loggette, dietro l’angolo e cancelleranno per sem-
il ritratto di Francesco
Petrarca. Nella pagina
antesignana della prospettiva che verrà. pre il teocentrismo medievale.
seguente: particolare Di grande forza è anche la scena del
del Martirio di Santa supplizio della ruota, vanificato dall’in- LE STORIE DEI SANTI CALATE
Lucia, scena di tervento di angeli crociati (le insegne NELLA REALTÀ QUOTIDIANA
ampio respiro in cui della città) che mandano in pezzi lo Nel pantheon dei marchesi Lupi anche
la moltitudine dei
personaggi, raffigurati strumento di tortura. Qui, sotto un por- alcune sante avevano un ruolo di rilie-
con spiccato realismo, tico tutto veneziano, il movimento si fa vo: ad affollarsi sulla parete di destra
si muove in un contesto centrifugo e i personaggi si ritraggono sono dunque le vicende di Santa Ca-
di edifici gotici ispirato a destra atterriti. Nulla è lasciato al terina d’Alessandria e di Santa Lucia,
all’architettura veneta
e veneziana del tempo.
caso, e nel dinamismo la pittura ha cui Raimondino aveva già dedicato un
una precisione lenticolare: gli sguar- ospedale a Mantova. Ancora una volta
di, i panneggi cangianti, i risvolti a con- il grande frescante reinterpreta in mo-
trasto degli abiti, i copricapi di foggia do personalissimo la lezione di Giotto e
orientale. Il destino di Giorgio si compie le sante donne diventano donne sante,
nella scena della decapitazione, in cui straordinarie sì ma sempre calate nelle
alla serenità del santo, dal volto incre- quotidianità. Valga per tutti la figura di
dibilmente simile a quello del Cristo, fa Lucia ritratta nuda durante il supplizio
da contrappunto la determinazione del dell’olio bollente (che miracolosamente
carnefice, posto di tre quarti e bloccato non andrà a buon fine), per l’epoca

70 Bell’Italia
Sopra: un dettaglio un vero e proprio azzardo. Serena, flori- UNO DEI GIOIELLI PIÙ PREZIOSI
della Decapitazione da, formosa, la santa ha qui forse le fat- DELLA CITTÀ DIPINTA
di San Giorgio, episodio
conclusivo del ciclo
tezze della compagna dell’artista. Gran- Altichiero è stato quindi un grande in-
dedicato al santo vissuto diosa è poi la scena della santa condotta novatore, molto sensibile alla veduta
in Anatolia tra il III al lupanare, nel tentativo fallito di farla urbana, capace di raccontare il suo tem-
e il IV secolo, militare prostituire, forse la più bella dell’inte- po con intuizioni che anticipano il ’400.
nell’esercito imperiale ro ciclo. Qui il dinamismo incalza e la Il momento migliore per godere la
e martirizzato nel corso
delle persecuzioni posa è degna dello scatto di un grande pittura dell’oratorio è senza dubbio
promosse da fotografo: uomini e animali (ben sei intorno a mezzogiorno, quando la luce
Diocleziano. La scena coppie di buoi) provano a trascinare tenue della pianura veneta invade la na-
colpisce per l’intensa via la donna, in un muscolare sforzo vata, svelando particolari e tonalità degli
drammaticità delle
espressioni e per il
collettivo tagliato proprio come un fo- affreschi, compresi quelli della Crocifis-
marcato realismo dei togramma. Lucia, ammantata di rosso, sione sulla parete di fondo. Non a caso
volti, degli abiti e delle rimane la protagonista, ma l’attenzione l’oratorio, insieme ad altri sette monu-
armature dei soldati. Di scivola via via su colori e particolari, menti padovani, fa parte del sito seriale
grande effetto è la figura dalle picche dei soldati allo sguardo “Padova Urbs Picta”, inserito nella ten-
del boia che sta per
sferrare il colpo di spada. mansueto dei buoi. Il tutto inserito in tative list (la lista dei siti candidabili) del
un contesto architettonico reso con Patrimonio Mondiale Unesco. La città
precisione quasi miniaturistica, che vanta la maggior superficie di affreschi
si esprime al livello più alto nella scena trecenteschi in Europa, irripetibili per
affollata (immancabile la presenza di unità stilistica e messaggio iconografico.
Petrarca) dei funerali della santa. L’ar- Le meraviglie della città dipinta.
tista ambienta l’episodio in una chiesa
assai simile alla basilica del Santo, dove
la fuga di archi a tutto sesto ha già un a pagina 75
respiro prerinascimentale.

72 Bell’Italia
come
dove
quando
PADOVA

Alla scoperta
della città dipinta Il duomo e il battistero

Come visitare i siti affrescati che ambiscono a entrare nel Patrimonio Unesco. E a Natale, i mercatini, gli eventi
e il concerto di fine anno al teatro Verdi. Lo shopping di qualità in centro di Rossella Cerulli Fotografie Franco Cogoli

L’oratorio di San Giorgio si trova APPUNTAMENTI SOTTO L’ALBERO


in piazza del Santo. Dalla stazione Vie e piazze da vivere
ferroviaria si raggiunge in 15 durante le feste
minuti con il tram Sir1, direzione
Guizza, fermata Santo (1,30 €). Sono tanti gli eventi e gli appuntamenti
A piedi occorrono circa 30 minuti, natalizi in città. Il 4 dicembre inaugura il
percorrendo corso del Popolo, corso mercatino in piazza Capitaniato, seguito, nel
Garibaldi, piazza Eremitani, ponte dell’Immacolata, dall’Esposizione
via Zabarella e infine via del Santo. artigianale artistica sotto il palazzo delle
In camper: area sosta Debite, in piazza delle Erbe (aperto dalle
Pontevigodarzere, via Telemaco 9 alle 19; Associazione antichi mestieri,
Signorini, 049/201.11. Per la visita: 338/855.65.74). Sempre l’8 dicembre
fino alla fine di marzo l’oratorio è Babbo Natale arriva al Villaggio Lappone in
aperto tutti i giorni 9-12,30 e 14,30- piazza Eremitani (24 novembre-7 gennaio;
17; da aprile a ottobre, 9-12,30 info 049/201.00.80 e 049/820.55.72) tra
e 14,30-19; ingresso 3 € (cumulativo scenografie nordiche, orsi polari, casette
con la scuola del Santo 5 €). con decorazioni natalizie, abbigliamento
Info 049/822.56.52; per visite scandinavo ma anche cori gospel. Durante
guidate 339/436.80.67. tutte le festività, piazzetta Sartori ospita
la pista di pattinaggio su ghiaccio e altri
intrattenimenti sportivi per adulti e bambini.
Otto tappe: dagli Scrovegni all’oratorio di San Michele Giovedì 14, nella basilica del Santo, alle 20,45,
Luoghi pubblici e 12,30 e 15,30-19,30, Guariento a fare si tiene il tradizionale concerto dell’Orchestra di
privati, laici e religiosi: sabato e domenica gli onori di casa. La Padova e del Veneto (049/822.56.52), mentre
quelli che aspirano 9-12,30 e 16-19), basilica del Santo domenica 17 è prevista l’inaugurazione del
all’ingresso nella World decorata da Giusto de’ (piazza del Santo; lunedì- Presepe nel chiostro della Magnolia (www.
Heritage List dell’Unesco Menabuoi. Una breve venerdì 6,20-18,45, santantonio.org). Le bancarelle natalizie,
sono, compreso passeggiata conduce sabato e domenica fino in una sorta di fiera diffusa, sono presenti
l’oratorio di San Giorgio, al salone affrescato alle 19,45) conserva in tutte le piazze e in alcune vie del centro
otto siti affrescati, del palazzo della affreschi di Altichiero, storico. L’anno si conclude in musica al teatro
espressione della civiltà Ragione (piazza delle Jacopo Avanzi e Giusto Verdi (via Livello 32, 049/87.77.02.13) con
padovana del ’300. Erbe, 049/820.50.06; de’ Menabuoi (poche la celeberrima operetta La Vedova Allegra di
In primo luogo la martedì-domenica 9-18; tracce restano delle Franz Lehár, in scena il 29 e il 31 alle 20,45.
cappella degli 4 €). Nel battistero decorazioni giottesche).
Scrovegni con gli del duomo (piazza Infine, l’oratorio
affreschi di Giotto Duomo, 049/65.69.14; di San Michele
(piazza Eremitani 8, tutti i giorni 10-18; 3 (piazzetta San Michele
049/820.45.51; aperta €) il visitatore incontra 1, 049/66.08.36 e
tutti i giorni 9-19, visite ancora l’arte di Giusto 335/142.88.61; apertura
solo su prenotazione, de’ Menabuoi, mentre a cura dell’associazione
049/201.00.20; 13 €, con nella vicina cappella culturale La Torlonga,
Musei Civici e palazzo della Reggia Carrarese martedì-venerdì 10-13,
Zuckermann). Accanto (via Accademia 7, 049/ sabato e domenica
c’è la chiesa dei Santi 876.38.20; mercoledì- 15-18; 2 €), con i
Filippo e Giacomo sabato 10-12, visite delicatissimi affreschi
agli Eremitani guidate gratuite di Jacopo da Verona
(piazza Eremitani; curate da Salvalarte dedicati alla Madonna
Presepe nel chiostro della Magnolia
lunedì-venerdì 7,30- Legambiente) è e ai signori di Padova.

Bell’Italia 75
come
dove
quando
PADOVA

ACQUISTI IN CENTRO
Botteghe, banchetti ma
anche una farmacia “dorata”
È un appuntamento da non mancare quello
Ai Navigli
con il mercato quotidiano nelle piazze delle
Erbe e della Frutta, intorno al palazzo della
Ragione, e con le botteghe alimentari sotto
i portici, nel “sotto il Salone”, traboccanti
di proposte gourmet. Da Cristina Biollo,
fruttivendola-artista (sotto il Salone 52,
338/610.60.50) si acquistano preparazioni
La Vecchia Enoteca
vegetariane di ogni tipo, anche di foggia
natalizia, come le stelle comete di zucca e
Gli alberghi posizione strategica, perdere, insieme ai tanti salvia. Baccalà mantecato, al tartufo, alle olive
vicino alla cappella degli crudi, i ravioli bicolore o piccante si trova da Marcolin (sotto il Salone
Palazzo Mantua Scrovegni e a 10 minuti all’anice stellato con 49, 049/875.06.54), specialista del settore.
Benavides (piazza di cammino dalla basilica ristretto di crostacei Un’infinità di affettati e torte al radicchio
Eremitani 18, 346/ del Santo. 80 le stanze, di e gamberi. A dicembre a La Bottega Veneta (sotto il Salone 35/36,
704.60.63). Due suite diverse tipologie. Doppia menu degustazione 049/875.90.96), mentre per gli amanti delle
di charme all’interno con colazione da 89 €. dedicato alla tradizione spezie c’è la storica drogheria Ai Due Catini
di un palazzo storico. Casa Camilla City veneta rivisitata. d’Oro (piazza dei Frutti 46, 049/875.06.23).
Arredi d’epoca originali, (via Niccolò Tommaseo Conto 50 € vini inclusi. Nelle vie vicine, merita l’Antica Salumeria
in un’atmosfera 24, 049/61.83.15 e 338/ Bastioni del Moro Guarnieri DaiDue (via San Francesco 48,
molto veneta e ariosa, 564.42.56). Appartamento (via Pilade Bronzetti 049/875.05.41), tempio dei formaggi veneti.
all’insegna dell’ospitalità. di 110 metri quadrati, 18, 049/871.00.06). Unica nel suo genere l’Antica Farmacia Al
Camera doppia con perfettamente attrezzato, Dalla famiglia Toniolo Duomo (via Manin 67, 049/875.83.63), fondata
colazione a 200 €. con 5 posti letto, nei toni uno sterminato menu di nel 1416, con raffinati arredi dorati. Infine c’è
Hotel Majestic del bianco e del grigio. piatti tipici (e non solo), il banchetto la Folperia di Max e Barbara (piazza
Toscanelli ★★★★ Ideale per le famiglie, come l’insalata di gallina della Frutta 1, 347/570.12.32), che offre, fra le
(via dell’Arco 2, 049/ si può prenotare anche padovana con uvetta specialità, moeche fritte e pesciolini in saor.
66.32.44). È uno dei solo per una notte; e i bigoli al torcio al ragù
pochi alberghi del centro 150 € al giorno. d’anatra. Strepitoso
storico, nelle stradine il baccalà alla vicentina.
del vecchio Ghetto, I ristoranti Ricca anche la carta
a due passi da piazza dei dolci. Conto 40 €
delle Erbe. Classico Ai Navigli (Riviera Tiso vini inclusi.
ed elegante. Doppia 11, 049/836.40.60 e La Vecchia Enoteca
con colazione da 131 €. 348/080.78.20). Locale (via San Martino
Hotel Europa ★★★★ d’atmosfera, su due e Solferino 32, 049/
(largo Europa 9, 049/ piani, dalla bella scala a 875.28.56). Tra boiserie
66.12.00). Moderno vista, uno dei pochi dove e grandi vetrate
e funzionale, dalla gustare pesce. Da non un’infinità di risotti.
Come quello radicchio
Hotel Europa e salsiccia o carciofi e
pepe nero. Ottima anche
la tagliata di fassona.
Conto 45 € vini inclusi.
Antica Trattoria
dei Paccagnella
(via del Santo 113,
049/875.05.49). Cucina
veneta in questa osteria
Antica Farmacia Al Duomo
rétro, sotto i portici
del centro. Da provare il
fegato alla veneziana e
gli gnocchi ripieni info
al formaggio morlacco. Ufficio informazione turistica, piazza del Santo,
Conto 35 € vini inclusi. 049/201.00.80; www.turismopadova.it

76 Bell’Italia
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

MERANO E DINTORNI,
VACANZE DI NATALE ALL’INSEGNA DEL BENESSERE
A Merano e dintorni saper vivere bene è un’arte che contagia tutti, non solo gli abitanti del luogo ma anche gli ospiti. È quello che i danesi, il
popolo più felice del mondo, chiamano “Hygge”: una parola che significa “stare bene” ma che esprime più che altro uno stile di vita o un senti-
mento, che non può essere spiegato né tradotto ma va semplicemente vissuto. A Merano e dintorni questo stato d’animo nasce dall’amore per le
cose semplici ma belle e confortevoli, per il cibo genuino, l’intimità della famiglia e degli amici, il senso di morbidezza della lana altoatesina o
l’aroma benefico del fieno.

Giornate festose in famiglia e ai mercatini


Il periodo più propizio per l’Hygge è l’inverno, quando si apprezzano di più la quiete e il tepore domestico, e soprattutto le feste di Natale. Da
passare a chiacchierare in una bella Stube, la stanza più calda e accogliente della casa, o visitando i famosi Mercatini di Natale che riempiono
di festa i paesi e le valli.
La stessa atmosfera di serenità e calore si ritrova nei tanti alberghi, rifugi e ristoranti di Merano e dintorni. Nella Stube di un maso tradizionale
o nel ricercato salotto di un hotel di design contemporaneo ci sarà sempre un padrone di casa pronto a condividere qualche bella storia di
montagna e ad offrire i piatti della rinomata cucina dell’Alto Adige, connubio perfetto di sapori alpini e mediterranei.

Sciare immersi nella natura


Perché a Merano, la città più mediterranea delle Alpi grazie al suo clima particolare, il benessere nasce anche dal perfetto equilibrio tra gli
opposti. Per esempio mentre nel fondovalle la temperatura è mite e crescono le palme, le montagne innevate offrono ben cinque comprensori
sciistici per tutti i gusti e le esigenze: dalle piste soleggiate e per famiglie di Merano 2000 alla quiete di Monte San Vigilio, alla natura intatta e
silenziosa della Schwemmalm in Val d’Ultimo.

Rigenerarsi alle Terme


Saper stare bene è anche concedersi una pausa di relax dopo una giornata intensa sulla neve. Alle Terme Merano si può nuotare nelle piscine
con vista sulla natura magnifica dell’Alto Adige, o provare uno dei trattamenti wellness con i prodotti naturali altoatesini, dal bagno di fieno
ai massaggi con l’uva curativa. O ancora lasciarsi avvolgere dal caldo vapore delle saune, dove è possibile rigenerarsi a fondo per trovare un
nuovo senso di pace e armonia. Cosa c’è di più “Hygge”?

I MERCATINI DI NATALE A MERANO E DINTORNI:


NATALE A MERANO AVVENTO A CASTEL TIROLO NATALE IN VAL D’ULTIMO
Dove: Passeggiata Lungopassirio, Dove: a Castel Tirolo Dove: Museo Culten a S. Valburga
Piazza delle Terme a Merano Quando: dal 08. al 10.12.2017 Quando: 09. e 10.12.2017
Quando: dal 23.11.2017 al 06.01.2018
LIECHT’RZEIT - ARIA DI NATALE Per maggiori informazioni:
MERCATINO POLVERE DI STELLE Dove: a San Leonardo in Passiria www.merano-suedtirol.it
Dove: a Lana Quando: dal 03. al 31.12.2017
Quando: dal 02. al 31.12.2017 (nei weekend)

Foto: Ortler Skiarena/Alex Filz, MGM/Marion Lafogler, IDM/Alex Filz


ABBADIA SAN SALVATORE (Siena) La Notte delle Fiaccole

MEZZANOTTE
DI FUOCO
La notte del 24 dicembre gli abitanti del borgo toscano ai piedi
del monte Amiata rievocano un rito millenario: le fiamme che salgono
da alte piramidi di legna accendono il paese di luce e di magia
TESTI Lara Leovino FOTOGRAFIE Stefano Visconti/Itaca Freelance

78 Bell’Italia
Pagina precedente:
il capofiaccola
con la torcia benedetta
accende la piramide
di legna, detta
“fiaccola”, davanti al
Comune di Abbadia San
Salvatore. In questa foto:
l’imponente fiaccola
in piazza Santa Croce,
nel borgo medievale.
S
Sopra, da sinistra:
l’accatastamento della embra una fiaba nordica, di «qui nessuno potrebbe concepire il Na-
legna più adatta per quelle che si raccontano ai bam- tale senza il fuoco delle fiaccole». E così,
le fiaccole, nei boschi bini per farli addormentare. mentre nelle altre città il 24 dicembre è
dell’Amiata; capifiaccola
vestiti da boscaioli; Ambientata in un borgo rimasto giornata frenetica di ultimi acquisti, ad
la piramide in piazza sospeso nel tempo, fra monta- Abbadia la preoccupazione maggiore
del Convento, davanti gne e fitti boschi, potrebbe intitolarsi “Gli della vigilia riguarda la compattezza del-
all’abbazia di San uomini che hanno acceso il Natale”. Ep- le cataste di legna. Questi singolari mo-
Salvatore (VIII secolo).
Sotto: una fase della
pure la Notte delle Fiaccole di Abbadia numenti rurali, che qui chiamano fiac-
costruzione. Pagina San Salvatore non esce da un libro delle cole, sono disseminati nel paese in attesa
seguente, in basso: la favole ma è figlia della storia. Una storia di essere accesi la notte di Natale.
fiaccola al centro della antichissima, che risale a prima dell’anno La loro preparazione comincia nei bo-
piazzetta Magnoca. Mille ed è strettamente legata all’abbazia schi dell’Amiata ai primi di dicembre
che dà il nome al borgo toscano. quando si va in cerca della legna adatta:
in genere tronchi di alberi segnalati dalla
UNA TRADIZIONE CHE HA Comunità Montana. L’8 dicembre inizia
ORIGINE NELL’ALTO MEDIOEVO la costruzione delle cataste, assemblate in
C’era una volta, e in parte c’è ancora, il paese attraverso un lavoro di squadra. Vi
complesso conventuale dell’abbazia di partecipa la gran parte degli abitanti, divi-
San Salvatore, fondato nell’VIII secolo da si in rioni e coordinati dai “capifiaccola”.
un re longobardo. Alle pendici del mon- Costoro, come suggerisce il nome, sono re-
te Amiata, era il più importante centro sponsabili ciascuno della propria fiaccola.
religioso del territorio: dalla vicina Via Saranno i custodi del fuoco: dalla posa
Francigena, lungo la val d’Orcia, attira- del primo ceppo fino alla raccolta delle
va migliaia di pellegrini. La sera della ultime braci. Hanno dai 18 agli 80 anni e
vigilia di Natale, in particolare, giunge- un entusiasmo che non conosce anagrafe.
vano al tempio persone da ogni dove:
tutti volevano partecipare alla messa di LE FIACCOLE: DAI BOSCHI
mezzanotte celebrata dai monaci. E così AL CUORE DEL BORGO
nella fredda notte degli Appennini, in Alla fine le fiaccole realizzate sono più di
attesa della funzione, si preparavano trenta, costruite da altrettante squadre,
grandi falò per scaldarsi davanti al senza competizione ma con la voglia di
fuoco. Il bagliore sprigionato dalle fiam- creare perfette “macchine del fuoco”.
me costituiva anche un prezioso segnale Molte di queste piramidi sorgono nelle
per i pellegrini in cammino verso l’abba- ampie piazze e nei viali moderni del pae-
zia. Questo rito si è perpetuato nei secoli se nuovo. Le due più alte, oltre sette metri,
ed è entrato nel sangue dei Badenghi, gli sono davanti all’abbazia, a pochi passi dal
abitanti di Abbadia San Salvatore. «Tanto borgo antico. La sobria facciata dell’edifi-
che», ci spiega il sindaco Fabrizio Tondi, cio, con due torri di cui una incompiu-
Bell’Italia 81
ta, nulla fa presagire della bellezza degli fiaccola. È lui a dare il via alla cerimonia,
interni, decorati da affreschi seicenteschi arrampicandosi sulla cima e incendiando
e da un Crocifisso ligneo del ’200 in cui Ge- la prima piramide. La banda intona mu-
sù mostra due grandi occhi spalancati. La siche natalizie seguite dalle “pastorelle”,
vera meraviglia è nella cripta, cuore mille- cori spontanei a cui tutti si possono aggre-
nario dell’abbazia che accoglie il visitatore gare. Sull’onda di queste note parte il cor-
con una selva di colonne dagli elaborati teo che tocca le oltre 30 fiaccole sparse nel
capitelli romanici, uno diverso dall’altro. paese. Ogni capofiaccola, aiutato dalla
squadra, accende il proprio altare di
UNA LUCE CALDA E SCINTILLANTE legno, avvolgendo di una luce calda
ILLUMINA GLI ANTICHI EDIFICI piazze, chiese, palazzi.
L’arco di porta Castello conduce al paese L’atmosfera è unica, come unica in Italia
vecchio: una matassa di case, vicoli e co- è questa tradizione. Una festa che non
mignoli in grigia pietra vulcanica. È la tra- nasce da un’idea della Pro Loco ma che
chite, resistente roccia scura dell’Amiata, affonda le radici nella notte dei tempi,
che ha preservato quasi intatto il borgo celebrata sempre con tensione emotiva.
medievale. Le fiaccole più suggestive si Intanto le faville, che qui chiamano luchìe,
trovano qui, come quella che domina danzano nel buio. Ogni fiaccola rionale ha
piazza della Croce, davanti all’omonima il suo banchetto che offre torte fatte in ca-
chiesa del ’200. O quella mignon nella rac- sa, castagnaccio e vino caldo. Avvolta da
colta piazza Magnoca, o ancora la pirami- questa luce irreale la gente si scambia au-
de nel terziere dei Fabbri davanti al por- guri, regali, confidenze, battute. E il fred-
tale con lo stemma a forma d’incudine. do, in attesa della messa di mezzanotte in
Si cammina fra queste viuzze ferme nel abbazia, è vinto dal fuoco.
tempo sorpresi dai molti presepi sponta- Dopo la funzione, la brace viene usata
Sopra: la torre dell’abbazia nei allestiti fuori dai portoni, sui davan- per cuocere le salsicce, servite in stra-
rischiarata dalla fiamma zali, nelle cantine. Si oltrepassano palazzi da, fra vampate di fuoco sempre meno
della fiaccola. La chiesa con stemmi nobiliari, archi, scalini, vicoli vigorose. I capifiaccola e le loro squadre
è ciò che resta del
millenario complesso stretti e bui, in attesa che il fuoco illumini veglieranno sulle piramidi per tutta la
conventuale. Sotto: a giorno il cuore storico di Abbadia. notte, scongiurando il pericolo di ritorni
l’accensione in piazza La notte magica della fiaccole sta per di fiamma. “Gli uomini che hanno acceso
Santa Croce. Pagina iniziare: intorno alle piramidi di legna il Natale” in fondo sono loro, protagoni-
seguente, dall’alto: l’abbazia
sono allestite luminarie e addobbi che sti, insieme a tutta Abbadia, di una storia
illuminata dalle alte
fiaccole (sette metri) di lì a poco cederanno la scena al fuoco, antica che ha la magia di una fiaba.
di piazza del Convento e magnetico catalizzatore di sguardi e pen-
di piazzale Michelangelo; sieri. Sono le 18 del 24 dicembre, da-
la folla in festa nel paese vanti al Municipio una torcia di fuoco a pagina 85
nuovo, davanti al Comune.
benedetto viene consegnata al capo-

82 Bell’Italia
Bell’Italia 83
come
dove
quando
ABBADIA
SAN SALVATORE
(Siena)

In festa sul
Monte Amiata La cripta dell’Abbazia di San Salvatore

All’ombra dell’ex vulcano, Abbadia e i dintorni offrono molti spunti di visita, a cominciare dal percorso
multimediale del Museo Minerario. E poi trekking, piste da sci e gli schietti sapori del territorio di Lara Leovino

10-12 e 16-19; offerta GLI EVENTI DI NATALE


per l’ingresso: 3 €. Nel Concerti, mercatini,
borgo vecchio c’è da spettacoli e dolci sorprese
perdersi fra i vicoli e la
magia degli edifici in L’appuntamento per la Notte delle Fiaccole
trachite, pietra grigia è alle 18 del 24 dicembre in piazza del
vulcanica. Nell’omonima Municipio. Ma tutto il periodo natalizio ad
piazza si visita la Abbadia è ricco di eventi. Si comincia l’8
chiesa di Santa Croce dicembre con l’accensione delle luminarie
(0577/77.82.25), eretta che decorano, ad esempio, viale Roma, sede
nel 1221. Orario: 8-18. dai primi di dicembre del mercatino di Natale.
Poco distante, meritano I banchetti offrono prodotti di artigianato
le facciate del palazzo locale e di enogastronomia (fino al 7 gennaio).
del Podestà, sempre Il 22 dicembre c’è il concerto di Natale della
in piazza Santa Croce, e Formula Nuova Arcadia, orchestra di fiati
Abbadia San Salvatore si trova circa 80 km a sud di Siena. del palazzo del Popolo, che si esibisce al Cinema Teatro Amiata
In auto: autostrada A1, uscita Chiusi-Chianciano; da in via Filippo Neri, (ore 22; 10 €). Il 31 dicembre la grande
qui s’imbocca la provinciale 40 e poi la strada regionale visibili solo dall’esterno. Festa di Capodanno in piazza Fratelli Cervi
Cassia verso il Monte Amiata fino all’uscita di Abbadia La storia di Abbadia è con musica, spettacoli e intrattenimenti
San Salvatore. In treno: la stazione più vicina è anche profondamente per bimbi e ragazzi. Il 7 gennaio, sempre al
quella di Chiusi-Chianciano a 44 km. In bus: da Siena legata alle miniere Cinema Teatro Amiata, saranno consegnati
(Porta Ovile) linee Tiemme (www.tiemmespa.it), da cui si estraeva il il Premio Miglior Fiaccola e il Premio letterario
partenze alle 14,17 e 15,17. In aereo: l’aeroporto mercurio. Oggi questa “Città delle Fiaccole”, con incontri pubblici
più vicino è Roma Fiumicino (180 km). In camper: epoca si rivive al Parco con scrittori. Durante le feste vale la pena
area sosta in via del Pino, 348/315.94.20. Museo Minerario scoprire le specialità locali prediligendo alcuni
(piazza Rossaro 6, indirizzi. Per chi ama le castagne, la crema e
Dall’arte sacra alle vecchie miniere 0577/77.52.21). La visita la marmellata di marroni e le tante golosità
prevede un suggestivo amiantine c’è Pinzi Pinzuti con tre punti
Il paese di Abbadia San rimaneggiamenti. percorso multimediale, vendita che sembrano empori d’altri tempi:
Salvatore sorge intorno All’interno si ammirano creato da Studio due in via Cavour e uno in via Case Nuove
all’omonima abbazia, il transetto e il coro Azzurro, che racconta (0577/77.95.62). La Ricciolina, dolce badengo
fondata nell’VIII secolo. affrescati a metà del attraverso video, audio con cioccolato e meringa, si compra al forno
Oggi offre un nucleo più ’600, il crocifisso ligneo e installazioni la storia Il Buon Pane (via della Pace 25, 0577/77.86.94).
antico, detto il borgo del XII secolo delle miniere tra fine
vecchio, caratterizzato e la spettacolare cripta ’800 e ’900. La parte
da viuzze e case a croce latina con documentale del museo
medievali, e un nucleo 24 colonne. Orario: è allestita nella torre
nuovo con ampi viali, 7-18. All’interno del dell’Orologio. Avvincente
piazze e case moderne. complesso, dove un il percorso guidato nei
Prima tappa di visita tempo c’era il chiostro, sotterranei che con un
è la storica Abbazia è stato inaugurato nel vagone originale svela, in
di San Salvatore 2017 il Museo d’Arte un itinerario a tappe, le
(piazzale Michelangelo, Sacra, con alcuni pezzi mansioni giornaliere dei
0577/77.80.83), situata di grande valore come minatori nelle gallerie.
appena fuori dal borgo il trecentesco busto Orario: 9,30-12,30 e
antico. La facciata reliquiario di San Marco 15,30-18,30; ingresso
risale al 1035 ma Papa. È aperto il sabato 12 €, visite guidate
Mercatino di Natale
ha subito numerosi 16-19 e la domenica su prenotazione.

Bell’Italia 85
come
dove
quando
ABBADIA
SAN SALVATORE
(Siena)

LA MONTAGNA DA VIVERE
Dalle ciaspolate nei boschi
alle terme a cielo aperto
Abbadia San Salvatore è il borgo più vicino
alla vetta dell’Amiata (1.738 metri), vulcano
spento che offre splendidi boschi e 12 piste
da sci. Il consiglio per chi ama il trekking
è di salire in auto (10 minuti) al ristorante
Primo Rifugio (0577/778.97.05) da cui partono
numerosi sentieri segnalati, adatti a tutti, che
attraversano fitti boschi di castagni e faggi.
Per tour guidati nelle faggete: Consorzio Terre
di Toscana (0577/77.83.24; www.terre-di-
Piccolo Hotel Aurora Il Gatto e la Volpe
toscana.com). In inverno si scia sull’Amiata
grazie a otto impianti di risalita (2 seggiovie
Gli alberghi a piedi. Ricca colazione Da Roma ad Abbadia e 6 skilift) e all’innevamento programmato.
dolce e salata. Doppia per ritrovare ritmi lenti e Sono piste facili, ideali soprattutto per
Piccolo Hotel Aurora con colazione 65 €. cibi genuini: una giovane le famiglie; lo skipass costa 25 €. Molto
★★★ (via Piscinello Albergo Sella ★★★ coppia romana propone apprezzate anche le ciaspolate nella neve
51, 0577/77.99.11). Una (località Vetta Amiata, ricette della tradizione con organizzate dal Consorzio Terre di Toscana
piccola struttura con un 0577/78.97.47). rivisitazioni interessanti. che offre il noleggio delle racchette
centro benessere molto A due passi dalla vetta Nel menu, piatti a 10 € al giorno. Altra imperdibile meta sono
apprezzato dagli ospiti. dell’Amiata, un tradizionale di terra e di mare, fra le terme naturali di Bagni San Filippo, piccolo
Le 15 camere hanno albergo di montagna cui i saltimbocca di centro conosciuto fin dall’antichità per le
arredi essenziali ma di con 17 camere. Mezza spigola con crema di acque termali dell’Amiata che hanno creato
gusto. L’atmosfera è pensione 57 € a persona. castagne. Conto 30 €. un paesaggio magico di bianche formazioni
familiare con personale Santa Maria ad Il Cantinone calcaree con cascatelle e pozze d’acqua calda
attento e disponibile. Valetudinarium (via Asmara 14, (dai 30 ai 60 gradi) in cui ci si può liberamente
Doppia con colazione 86 €. (via Santa Maria 3, 0577/77.65.52). Lo chef immergere. L’accesso all’area è gratuito:
Hotel Fabbrini ★★★ 320/267.44.83). Fa parte Alessio Contorni crea un percorso nel bosco conduce alla cascata
(via Cavour 53, 0577/ dell’Adsi-Dimore Storiche piatti straordinari. Da Balena Bianca, la più suggestiva. Tour guidati
77.99.11). In pieno centro, Italiane questa casa provare i tortelli di ricotta organizzati dal Consorzio Terre di Toscana.
offre 35 camere luminose. vacanza (4 posti letto) nel e spinaci, i funghi trifolati
A conduzione familiare, borgo vecchio, recuperata o fritti, le tagliate, i filetti
dispensa utili consigli da un’antica chiesa e i fegatelli. Ottimi, fra gli
per visite ed escursioni con rosone medievale. altri, i dessert a base
nel territorio. Doppia Affitto dell’intera casa: di castagne. Conto 26 €.
con colazione 65 €. 180 € al giorno. Osteria dei Ghiotti
B&B Il Biancospino (piazza della
(via Adua 33, I ristoranti Repubblica 47,
334/344.58.85). 0577/77.52.73). Indirizzo
Sei camere in comoda Il Gatto e la Volpe storico in città per
posizione per (via della Pace 44, gustare piatti locali in un
raggiungere il centro 0577/77.87.51). ambiente familiare. Da
provare gli gnocchi di
patate al ragù, i pici, tutte
le carni e, per dessert, la
Ricciolina. Conto 26 €.
Horto Sapiens
(piazza XX Settembre
32, 389/991.23.75).
È bottega ed enoteca ma
si può anche mangiare
qualcosa. Vende prodotti
Terme naturali di Bagni San Filippo
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dall’olio alle confetture.
Ideale lo spuntino con
i ricchi taglieri di salumi
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nostrani e i crostoni Info Point Abbadia San Salvatore, viale Roma
Santa Maria ad Valetudinarium
toscani. Conto 10-16 €. 10, 0577/77.03.61; www.cittàdellefiaccole.it

86 Bell’Italia
PAC 19 11
Padiglione d’Arte Dicembre Febbraio via Palestro, 14
Contemporanea 2017 2018 Milano

pacmilano.it

Il territorio dell’architettura

Gregotti e Associati
Grand Théâtre de Provence, Aix-en-Provence
photo: Jean-Claude Carbonne

1953 _ 2017
a cura di Guido Morpurgo

Una mostra Sponsor PAC Con il contributo di Con il supporto di Catalogo


Scorcio della sala
Montorsoli con le
preziose opere dello
scultore fiorentino
Giovanni Angelo
Montorsoli (1507-63). In
primo piano le statue
di Nettuno e Scilla;
a destra la Trinità,
proveniente dalla chiesa
di San Domenico.

88 Bell’Italia
MESSINA MuMe-Museo Interdisciplinare Regionale

L’IDENTITÀ
RITROVATA
La città siciliana devastata dal terremoto del 1908
recupera un pezzo della sua storia. Oggi il nuovo museo
MuMe è la sede definitiva per molte opere salvate dal
sisma. Fra queste, capolavori di Antonello e Caravaggio
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Alfio Garozzo

Bell’Italia 89
Sopra: scorcio della sezione del MuMe dedicata al Medioevo con le vetrate che affacciano sul cortile esterno. L’edificio è stato
interamente rimodernato per ospitare le otto sezioni espositive, dal Medioevo ai primi del ’900. In basso: veduta del parco museale e del
mare; al centro la ricostruzione di una delle porte urbiche. Pagina seguente: il Polittico di San Gregorio, 1473, di Antonello da Messina.

I
l primo aggettivo che viene in men- i feriti e collaborare alla ricostruzione, luogo di passaggio per chiunque si re-
te per definire il MuMe è “sorpren- ma anche per recuperare dalle macerie casse in Oriente.
dente”. Nulla si intuisce, dall’ester- l’inestimabile patrimonio di opere d’ar- Individuata un’area alle porte della cit-
no, della ricchezza e varietà del te rimasto sepolto. Fino a quel fatidico tà, intorno ai ruderi di un monastero
Museo Interdisciplinare Regionale giorno di dicembre, Messina era stata basiliano cinquecentesco, si stabilì di
di Messina, la cui nuova e definitiva se- una delle città più ricche e cosmopo- portare lì quadri, capitelli, statue, para-
de è stata inaugurata lo scorso giugno. lite della Sicilia, in virtù della sua posi- menti sacri, mosaici, tutto quel che ri-
Attraversando il parco verdeggiante zione sul mare che da secoli la rendeva emergeva, insomma, fra i brandelli
che circonda la struttura, tra capi-
telli e frammenti di fontane, stemmi
marmorei e perfino la ricostruzione
di una delle imponenti porte urbiche,
non si è preparati a quel che si vedrà.
Che è tanto, è bellissimo ed è esposto
con cura in ambienti dall’architettura
piacevolmente moderna.

LE OPERE SALVATE DAL SISMA


SONO FINALMENTE ESPOSTE
La storia del museo di Messina inizia nel
1914, quando re Vittorio Emanuele III
ne decretò l’istituzione. All’indomani
del devastante terremoto che nel 1908
aveva raso al suolo il 90 per cento della
città, volontari e sopravvissuti si rimboc-
carono le maniche non solo per aiutare

90 Bell’Italia
Il nuovo spazio museale, inaugurato da meno di sei mesi, presenta
750 opere, dall’antichità al Medioevo, dal Rinascimento al ’900
———————

Bell’Italia 91
Sopra: la rampa del secondo livello con una figura angelica, opera di ignoto scultore del XVII secolo. In alto: uno scorcio della sala
dell’Alibrandi. A destra, Madonna in trono, di Girolamo Alibrandi; sullo sfondo, Monumento ad Angelo Balsamo, realizzato da Giovan Battista
Mazzolo; a sinistra, Madonna degli Angeli di Antonello Gagini (1478-1536). Pagina seguente: Adorazione dei Pastori, 1609, di Caravaggio.

92 Bell’Italia
Opere straordinarie recuperate dalle macerie di edifici sacri,
palazzi, piazze, musei all’indomani del terremoto del 1908
———————

Bell’Italia 93
MESSINA

diroccati di chiese, palazzi, case pri-


vate e del Museo Peloritano. Una quanti-
tà inverosimile di oggetti che andarono a
formare le cosiddette “cataste”, riparate
per quanto possibile sotto tettoie e ca-
pannoni. I reperti più importanti furono
conservati nell’ottocentesca filanda Mel-
linghoff, a ridosso del complesso mona-
stico ma miracolosamente rimasta in
piedi. Fu qui che nel 1922 aprì i battenti
il Museo Nazionale di Messina.
Nel 1985 si avviò la costruzione di una
nuova e più grande sede, ma problema-
tiche tecniche, difficoltà di finanzia-
mento, imprevisti e ostacoli hanno
procrastinato la sua definitiva aper-
tura fino al giugno 2017. In compenso,
quello che oggi si visita è un museo de-
gno delle più grandi istituzioni italiane
e straniere: oltre 17 mila metri quadrati
fra aree verdi, spazi espositivi, depositi,
biblioteca e l’antica filanda, convertita a
esposizioni d’arte contemporanea.
Tre piani (seminterrato e due livelli
espositivi) si dispongono attorno a due
ballatoi. Le sale, con le loro altezze di- La cripta della chiesa del preesistente compendio monastico del Santissimo
verse, le vetrate e le aperture sapiente- Salvatore dei Greci (1573-1743), nella sala adiacente alla sezione archeologica.
mente disposte, consentono a ogni pas-
so suggestivi colpi d’occhio sulle opere.
Gli ambienti interni sono in costante
colloquio con l’esterno, l’ampio parco 1135, i mosaici duecenteschi, la splendi- nese. La sala accanto ospita i due pezzi
orlato dal mare scintillante dello Stret- da Madonnina degli storpi e un notevole da novanta del museo: La resurrezione di
to, e sono tutti concatenati, come se i Crocifisso trecentesco, di autore ignoto. Lazzaro e l’Adorazione dei pastori, opere
secoli si specchiassero l’uno nell’altro, in Una saletta è dedicata al Polittico di potentissime di Caravaggio, dipinte nel
un continuo gioco di rimandi. San Gregorio di Antonello da Messi- 1609 e dunque fra le ultime della sua
na. Lo spazio è buio, l’unica illumina- breve e tumultuosa vita.
LA STORIA DELLA CITTÀ zione è quella che accende l’oro delle Al piano superiore il Seicento si conclude
DALLE ORIGINI AL XX SECOLO antiche tavole: una visione sfolgorante. con una selezione di icone per poi pre-
Il museo di Messina tiene insieme la sto- Di Antonello c’è anche una tavoletta bi- sentare il Settecento attraverso i sontuosi
ria della città dalle sue origini, e per que- fronte, un oggetto piccolo ma prezioso, marmi mischi provenienti dalla chiesa di
sto la direttrice Caterina Di Giacomo lo così come sono di grande valore gli incu- San Gregorio, un paliotto d’argento e ra-
definisce «un luogo dell’identità». Qui i naboli e i manoscritti quattro e cinque- me del 1731, pianete minutamente rica-
messinesi possono riallacciare le fila del centeschi esposti a seguire. mate con perline di corallo. Da un balla-
loro passato. La visita è una sorta di Una serie di dipinti di produzione fiam- toio ci si sporge ad ammirare la lussuosa
passeggiata nel tempo, e per questo minga (notevole la Deposizione quattro- carrozza rococò del Senato messinese, da
il criterio scelto da Di Giacomo insie- centesca di Colijn de Coter) ci introduce un altro si osserva la cripta dell’antico
me con l’architetto Gianfranco Ana- al Rinascimento: la sala dell’Alibrandi monastero del Santissimo Salvatore
stasio per l’allestimento è cronologi- è dominata da un gigantesco dipinto su cui è stato costruito il museo (da
co. Le sezioni sono otto, oltre a quella raffigurante la Presentazione al Tem- una vetrata si riconoscono le absidi della
archeologica che documenta il passato pio, opera di Girolamo Alibrandi (circa chiesa). E poi le stampe ottocentesche
greco e romano della città. Quest’ulti- 1470-1524), considerato il Raffaello di dell’incisore Tommaso Aloysio Juvara e
ma custodisce pezzi di grande valore, Messina, recuperato in mille frammenti gli ultimi dipinti a ridosso del terremoto
fra cui spiccano due sarcofagi in marmo fra i ruderi della chiesa di San Nicolò e fino all’autoritratto di Salvatore De Pa-
finemente scolpiti e un rostro di bronzo, pazientemente ricomposto. squale del 1907 che, col suo sguardo gio-
intatto e minaccioso. Pochi passi ci portano alla “piazza manie- vane e deciso, suggella i 27 secoli di storia
Si parte con il Medioevo, rappresentato rista”, dominata dal formidabile Nettuno custoditi fra queste mura.
dal frammento di un’iscrizione celebra- che Giovanni Angelo Montorsoli, stretto
tiva in arabo in onore del conte norman- collaboratore di Michelangelo, scolpì per
no Ruggero. Poi ci sono la Conca di Gan- l’omonima fontana che nel 1557 gli era a pagina 97
dolfo, fonte battesimale in marmo del stata commissionata dal Senato messi-

94 Bell’Italia
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SCOPRIRE IL PARCO DEL GRAN PARADISO


e festeggiare il suo compleanno nelle valli Orco e Soana
Scoprire il primo Parco Nazionale italiano - istituito nel 1922 -
con le racchette da neve o con gli sci da fondo o da sci alpi-
nismo; avvicinare gli animali sotto la guida dei guardaparco:
è possibile nelle Valli Orco e Soana, per iniziare nel migliore Nel weekend dell’Immacolata ci si può immergere
dei modi l’inverno. Il consorzio pubblico-privato della Strada nell’atmosfera natalizia del mercatino di Valperga
Gran Paradiso propone per sabato 9 dicembre di augurare (www.comune.valperga.to.it) visitabile fino al 12
buon 95° compleanno al Parco Nazionale del Gran Paradiso, dicembre.
partendo in autobus alle 8 dalla stazione di Torino Porta Susa Ad Alpette sabato 9 si può partecipare alla Festa
e iniziando al Centro visitatori di Ceresole Reale una giornata della Luce (www.comune.alpette.to.it) e nei
con i professionisti della natura. Si visita il Grand Hotel in cui sabati 23 e 30 dicembre si può partecipare alle
soggiornò il Carducci, si assiste al filmato dedicato al Corpo di “Notti delle Comete” all’ossevatorio astronomico
sorveglianza del Parco e si pranza al ristorante Blanchetti che (www.osservatorioalpette.it).
si fregia del marchio di qualità del Parco. Nel pomeriggio al Da non mancare la Fiera Mercato Natalizia di
centro visitatori “Homo et Ibex” si celebra il 95° del Parco con Rivarolo Canavese, nelle domeniche 17 e 24
un concerto del duo pianistico Carlo Beltramo e Debora Bria, dicembre (www.rivarolocanavese.it).
con coreografie di Sergio Cavallaro della Compagnia Nuove Il Natale e il Capodanno a Noasca sono ricchi di
Forme di Torino. All’ora della merenda, si taglia la torta di com- sorprese, tutte da scoprire sulle pagine internet
pleanno all’aperto. La quota di partecipazione all’escursione è www.comune.noasca.to.it
di 33 Euro e comprende il trasporto andata-ritorno da Torino
a Ceresole Reale, l’accompagnatore, gli ingressi e le attività, il
pranzo, il brindisi e la torta.
Si può anche trascorrere il fine settimana a Ceresole Reale.
L’8 dicembre alle 10 iniziano le attività con i guardaparco, per
scoprire i segni nascosti degli animali, le tracce, gli indizi della
loro presenza, le finalità, le modalità e l’attrezzatura utilizzata
nel monitoraggio della fauna. Nel pomeriggio si partecipa alle
celebrazioni per i settant’anni dall’istituzione del Corpo di sor-
veglianza del Parco. Cena, pernottamento e prima colazione
sono all’hotel a tre stelle Blanchetti di Ceresole. La scoperta del
territorio prosegue sabato 9. La quota di partecipazione è di
65 Euro a persona e comprende il pernottamento in camera
doppia e l’ingresso al centro benessere dell’albergo.
Per prenotazioni:Ufficio turistico di Ivrea,
tel. 0125.618131 - info.ivrea@turismotorino.org
Per informazioni: www.pngp.it
www.turismotorino.org - fb @ufficioturisticoivrea
Dove dormire, mangiare e acquistare prodotti tipici:
www.turismoincanavese.it
App gratuita InCanavese da Google Play o da Apple Store. Con la partecipazione dei Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Feletto, Locana, Noasca, Ribordone, Rivarolo Canavese, Sparone, Valperga
come
dove
quando
MESSINA

Scoprire la città
dello Stretto Il duomo

Ogni mezzogiorno va in scena il carosello dell’orologio sul campanile del duomo: uno spettacolo da non perdere,
insieme ai capolavori degli argentieri e ai belvedere sulla costa di Maria Cristina Castellucci Fotografie Alfio Garozzo

Il MuMe-Museo Interdisciplinare IL CARTELLONE PER LE FESTE


Regionale di Messina si trova a nord Un presepe vivente
del centro storico, in viale della Libertà di antica tradizione
465. Per raggiungerlo, dalla stazione
ferroviaria Messina Centrale si prende In periodo natalizio, a Messina si prepara
il tram alla vicina fermata Repubblica la niputiddata, un dolce di pastafrolla
e si scende al capolinea, proprio con un ripieno ricchissimo di fichi secchi,
di fronte all’ingresso del museo mandorle e canditi, profumato di cannella
(biglietto: 1,20 € corsa singola, 1,70 e cacao. Tra le altre specialità dell’Avvento
€ valido per due corse nella stessa ci sono la stella di Natale, di pasta di mandorla
giornata; www.atmmessina.it). e cedro candito, e l’ottimo torrone gelato,
In aereo: l’aeroporto più vicino un torrone morbido profumato agli agrumi
è quello di Reggio Calabria (www. con tanta frutta candita. Tutte dolcezze
aeroporticalabria.com), collegato da gustare in occasione degli eventi
con Roma-Fiumicino, Milano-Linate natalizi in città (8 dicembre-6 gennaio;
e Torino-Caselle. Per la visita: programma su www.comunemessina.gov.it):
il museo è aperto da martedì a sabato in calendario attività negli atelier degli artisti,
9-19, domenica e festivi 9-13. visite guidate in zone poco conosciute
Ingresso 8 €. Info 090/36.12.92. di Messina, rappresentazioni teatrali,
l’allestimento di una pista di pattinaggio e
di un mercatino in piazza Cairoli. Fra religione
Passeggiata dalla cattedrale al santuario e folclore, da segnalare anche il Presepe
Il duomo, sulla con circa 400 pezzi e 14 dicembre, 10-13; 4 Vivente di Castanea delle Furie (090/31.80.04
piazza omonima, datati fra il X e il XX €. Accanto al campanile, e 380/122.41.32), frazione collinare di
è il monumento secolo e alcune preziose la fontana di Orione Messina, a 13 chilometri dal centro storico.
principale. La prima opere dei famosi (XVI secolo), mitologico L’allestimento, con i personaggi in vestiti
chiesa risalirebbe argentieri messinesi; fondatore di Messina, mediorientali, ripropone l’antica Betlemme
all’epoca bizantina, ma aperto martedì-sabato realizzata dal fiorentino e la vita quotidiana dei pastori e contadini
venne ricostruita dai 11-13; 4 €. A fianco del Giovanni Angelo a incorniciare la Natività; la rappresentazione
Normanni. L’aspetto duomo si elevano i 60 Montorsoli. A destra, si svolge il 25-26 dicembre e l’1, 5, 6 e
odierno risale al metri del campanile. in una piazzetta, si 7 gennaio, ore 17,30-19,30; il 27, 29 e 30
rifacimento dopo Ricostruito dopo il trova la statua di Don dicembre e il 2-3 gennaio, ore 18,30-19,30.
il sisma del 1908 e 1908, si caratterizza per Giovanni d’Austria
i bombardamenti del ’43. l’orologio astronomico e, poco oltre, la chiesa
Notevoli i tre portali e meccanico (1933) dell’Annunziata
tardogotici, soprattutto dove sono disposte su dei Catalani (346/
quello centrale, diversi livelli le statue 789.72.69), gioiello
caratterizzato da un in bronzo legate arabo-normanno del XII
decoro in pietra con alle tradizioni religiose secolo; aperta lunedì-
motivi sacri e profani; e civili della città. sabato 9,30-12,30.
all’interno, da vedere A mezzogiorno il Per la sua posizione,
i mosaici dell’abside e meccanismo si mette in Messina offre splendidi
l’organo, fra i più grandi moto, dando vita a un panorami: fra i belvedere
d’Europa; aperto 7,30- carosello di 10 minuti. È quelli al sacrario
12,30 e 16-19. Nell’atrio possibile salire fino alla del Cristo Re (viale
sud è stato sistemato il terrazza in cima; aperto Principe Umberto 93) e al
Museo del Tesoro del domenica e dal 26 al 30 santuario di Montalto
Presepe vivente di Castanea delle Furie
Duomo (090/67.51.75) dicembre, ore 11-13; il 7 (via Dina e Clarenza 16).

Bell’Italia 97
come
dove
quando
MESSINA

L’ITINERARIO GOLOSO
Granite, dolci pignolate
e pitoni ripieni
Messina è famosa per la sua granita
di limone, da gustare con una fragrante
brioche calda di forno, e per la “mezza
con panna”, la granita al caffè servita
con un ricciolo di panna montata. Sono
buone quasi ovunque, ma tra i tanti indirizzi
si distingue il Bar Al Platano (via Consolare
Pompea 55, 090/35.86.04) che oltre
ai gusti tradizionali propone varianti
più sfiziose con finocchietto selvatico
I Ruggeri La TASTeria
e zenzero. Anche i dolci hanno un posto
d’onore fra le specialità messinesi. Fra
Gli alberghi B&B Crystal I ristoranti i più noti c’è la pignolata, un insieme
(via Nino Bixio 71, di “pigne” (bocconcini dolci), ricoperto di
VMaison Boutique 090/69.58.43). I Ruggeri glassa al limone e al cacao, che secondo la
Hotel Messina ★★★★ In comoda posizione, (via Pozzoleone 21, 090/ tradizione risale alla dominazione spagnola.
(viale Europa 59, nella zona dell’università 34.39.38). Ristorante La si può gustare da Doddis (via Garibaldi
090/293.89.01). Albergo e della chiesa di raffinato, con piatti sfiziosi 414, 090/439.43) o da Irrera (piazza Cairoli
e residence molto Sant’Elia, un bed & come le crocchette 12, 090/71.21.48), due pasticcerie storiche,
raffinato, con 4 camere breakfast di apertura di salmone marinato in attività rispettivamente dal 1926 e
e suite dagli arredi recente, dall’atmosfera accompagnate da dal 1910. Passando al salato, da provare
e decori originali, tutte moderna. Camere con burrata, cipolle di Tropea i pitoni o pidoni, sorta di panzerotti
molto confortevoli. Bella bagno privato, alcune e pompelmo. Conto 55 €. fritti o al forno, tradizionalmente ripieni
terrazza a disposizione: anche con balcone. Marina del Nettuno di scarola, pomodorini, acciughe e tuma
quando il tempo lo Gli animali da compagnia (viale della Libertà- (formaggio fresco non salato di latte di
consente vi viene servita sono benvenuti. Doppia batteria Masotto, pecora o capra). Lo stesso condimento
la colazione. Doppia con colazione da 70 €. 347/289.04.78). si ritrova sulla classica focaccia messinese,
con colazione da 120 €. B&B Opera Relais Prende nome dalla alta e friabile. Col tempo, sia pidoni che
Guest House Residence (via I Settembre 111, grande fontana questo focacce si sono arricchiti di varianti di
★★★★ (via Mario 090/91.46.81). ristorante vicino alla ripieno: prosciutto e formaggio, melanzane
Reitano Spadafora 1, Ospitalità in un palazzo marina dello Yachting e altro. Per provarli si può far tappa alla
090/958.62.66). liberty degli anni Venti, Club. Si gusta soprattutto Focacceria Santoro (via I Settembre 167,
Offre alloggi moderni in posizione centrale. il pescato dello Stretto, 090/240.14.18) e alla Rosticceria Famulari
e piacevolmente arredati: La struttura è molto in ricette originali come (via Cesare Battisti 143, 090/77.14.47).
si può scegliere fra curata negli arredi gli spaghetti di carrube
monolocali e bilocali e nella gradevole scelta con ricci di mare e ricotta
dotati di bagno privato di colori e accessori. al limone. Conto 45 €.
e cucina. Prima colazione Nella parte comune La Sirena di Mancuso
su richiesta. Appartamento c’è un piccolo angolo (via Lago Grande 96,
per 2 persone con ristoro. Doppia con 090/39.12.68). Nella
colazione da 80 €. colazione da 70 €. zona di Ganzirri, trattoria
di cucina casalinga ben
fatta. Nel menu, pepata
di cozze, spaghetti alle
vongole, braciole di
pesce spada. Conto 30 €.
La TASTeria (via
Garibaldi 114, 090/
77.13.49). Il pane
per panini e toast è
Pignolata
di grani antichi siciliani,
i ripieni sono scelti fra
le eccellenze isolane
bio, Dop e Igp. Si info
possono anche ordinare Ufficio Informazioni Turistiche, palazzo
taglieri di salumi e Satellite, piazza della Repubblica, 090/
B&B Opera Relais
formaggi. Conto 8-12 €. 772.37.28; www.comunemessina.gov.it

98 Bell’Italia
Unione Pro Loco Pesaro Urbino w w w.unp l i p esa ro urbi no.i t Cell: 328 9825222

EMOZIONI

Candelara@AgostinoAlessandroni
TRA BORGHI E TRADIZIONE

CANDELARA URBINO
Candele a Candelara Natale a Urbino
25 - 26 novembre 2017 FANO Le Vie dei Presepi
2 - 3 - 8 - 9 - 10 Il Natale Piu’ – Fano dal 2 dicembre 2017
dicembre 2017 al 7 gennaio 2018
dal 26 Novembre 2017
al 7 Gennaio 2018
PESARO PERGOLA
Pesaro nel cuore Cioccovisciola
dal 25 novembre 2017 FRONTONE di Natale
al 7 gennaio 2018 Nel Castello di 8 – 9 – 10 dicembre 2017
Babbo Natale…
26 novembre 2017
MOMBAROCCIO 3 – 8 – 9 – 10 – 17 URBANIA
E’ Natale – dicembre 2017 Festa Nazionale
Mombaroccio in Festa della Befana
2 – 3 – 8 – 9 – 10 – 16 – 17 4 – 5 – 6 gennaio 2018
dicembre 2017

Il “Natale che non ti aspetti” è il brand che unisce diverse


manifestazioni natalizie della Provincia di Pesaro e Urbino.
Mercatini di Natale, luminarie, atmosfere mozzafiato,
personaggi animati saranno i protagonisti che vi
accompagneranno tra borghi e castelli alla scoperta delle
tradizioni e paesaggi tipici del centro Italia.
GAMBARIE (Reggio Calabria)

ASPROMONTE TRA
NEVE E MARE
Piste da sci con vista sull’Etna e lo Stretto di Messina, sentieri per
esplorare il Parco Nazionale: una delle più importanti località invernali
del Mezzogiorno offre uno scenario nordico in pieno Mediterraneo
TESTI Vincenzo Petraglia FOTOGRAFIE Dionisio Iemma

100 Bell’Italia
Discesa in snowboard
dalla pista Sud sul
monte Scirocco (1.660
metri). Ai piedi della
seggiovia l’abitato di
Gambarie; sullo sfondo
lo Stretto di Messina
e la costa siciliana.
dell’Etna, che richiama, un po’ più a nord, bito sciistico. Qui, infatti, venne inaugu-
quella più piccola dello Stromboli, nell’ar- rata nel 1956 la prima seggiovia del Meri-
cipelago delle Eolie. Ai piedi del Montalto, dione. Oggi le piste per lo sci alpino sono
a 1.350 metri di quota, si trova Gambarie, cinque: tre rosse, una nera e una blu, per
frazione del comune di Santo Stefano in un totale di circa cinque chilometri, men-
Aspromonte. È la porta d’accesso occi- tre altre due sono in via di ultimazione,
dentale al Parco Nazionale dell’Aspro- come pure un paio di nuove seggiovie. I
monte. Da qui partono alcuni dei sentieri cinque tracciati del comprensorio si sno-
più belli per andare alla scoperta di un dano per lo più attorno al monte Scirocco
parco nazionale tra i più selvaggi e ine- (1.660 metri) e sono serviti da due seggio-
splorati d’Italia, 64 mila ettari custodi di vie, una delle quali sale direttamente da
cascate e canyon, torrenti e borghi fanta- piazza Mangeruca al monte Scirocco, e
sma, laghetti segreti e boschi sconfinati. due skilift che da monte Nardello (1.770
metri) servono la pista nera Telese e la
SESSANT’ANNI FA, LA PRIMA rossa Nino Martino.
SEGGIOVIA DEL MERIDIONE Le correnti fredde dell’Atlantico, impat-

L
Ma Gambarie d’inverno è soprattutto una tando con i rilievi aspromontani, danno
a statua in bronzo del Cristo Re- meta sciistica che richiama gli amanti de- luogo ad abbondanti precipitazioni
dentore eretta per l’Anno Santo gli sport invernali non solo calabresi ma nevose, che alle quote più elevate pos-
del 1900 in cima al Montalto, la dell’intero Sud, Sicilia compresa. Una sono raggiungere anche i due o tre me-
vetta più alta del massiccio dell’A- meta forse poco nota nel resto d’Italia ma tri di altezza e consentono di sciare
spromonte (1.956 metri), sembra con il plus di essere meno affollata di altre dall’Immacolata a marzo inoltrato. Que-
esortare a godere appieno della bellezza località più di grido e offrire l’opportunità sto clima ha dato vita a foreste sconfinate
del creato. La sensazione è di essere un po’ di sciare in un contesto paesaggistico uni- di faggi, pini e abeti in scenari che ricor-
sul tetto del mondo, perché intorno, co. Sulle piste, infatti, mentre si scende si dano quelli alpini, nonostante ci si trovi
quando il cielo è terso, lo sguardo può ha come sfondo, a distanza ravvicinata, nel cuore del Mediterraneo. Boschi a trat-
spaziare senza ostacoli a 360 gradi dal- l’azzurro dello Stretto e della Costa Viola, ti ancora oggi impenetrabili: per scoprirli
le coste dello Ionio a quelle del Tirreno, che da Reggio si spinge fino a Nicotera, è consigliabile affidarsi alle guide locali,
passando a nord per le montagne delle meraviglioso intreccio di colori e leggen- soprattutto se ci si spinge nella parte più
Serre calabresi e a sud per lo Stretto di de legate al mito di Scilla e Cariddi. interna del parco, non a caso rifugio nei
Messina. Sullo sfondo la possente sagoma Gambarie ha una lunga tradizione in am- secoli anche di fuorilegge e briganti,

102 Bell’Italia
Pagina precedente, in alto: colpo d’occhio sullo Stretto e la città di Messina dalla pista da sci; in basso: candide distese intatte, alberi
innevati e silenzio nei boschi di monte Nardello (1.770 metri). Sopra: un paesaggio fiabesco sul monte Scirocco. Le abbondanti
nevicate e una fitta rete di sentieri ne fanno una meta ideale per le passeggiate con le ciaspole o gli sci da escursionismo (sotto).
Sopra: l’Etna visto dal monte Scirocco. Sotto: escursione con le ciaspole nei boschi della valle Scura, tra i monti Scirocco e Basilicò.
Il sentiero si snoda tra faggi e pini e distese di neve dove spiccano le orme degli animali: un paesaggio nordico in pieno Mediterraneo.
Pagina seguente, in alto: la seggiovia che sale alla vetta del monte Nardello; in basso: panorama della valle Scura dal monte Scirocco.

104 Bell’Italia
come Giuseppe Musolino, il “brigante ro 120, che da Gambarie porta in un’ora
gentiluomo”. E proprio in questa zona e mezza al monte Scirocco, punto pano-
Giuseppe Garibaldi, risalendo verso Ro- ramico da cui ammirare tramonti indi-
ma, venne ferito dai Piemontesi il 29 ago- menticabili, con il sole che si immerge
sto 1862. Ne rimane memoria ai Piani nel mare. Oppure il 132, che porta alle
Vadi, sette chilometri da Gambarie, nel cascate Maesano: dalla suggestiva diga
Cippo di Garibaldi, il maestoso albero con del Menta (15 chilometri d’auto da Gam-
l’incavo nel tronco dove le Camicie Rosse barie) si cammina per tre chilometri fino
fecero riposare l’Eroe dei Due Mondi do- ai balzi d’acqua e alle piscine naturali
po il ferimento; nelle vicinanze è stato che, circondate dalla neve, danno vita a
eretto in suo onore un piccolo mausoleo. uno spettacolo unico.
Come quello offerto dalla valle Scura,
CON LE CIASPOLE chiusa tra i monti Scirocco e Basilicò,
NEI BOSCHI DI FAGGI E PINI in uno scenario boschivo di grande
I sentieri principali intorno a Gambarie si impatto. La pace e il silenzio che regna-
sviluppano fra i monti Basilicò (1.738 me- no qui sono incredibili. Quando nevica, Nella valle, ma soprattutto intorno al
tri) e Scirocco. Quando c’è neve, ciaspola- si cammina con le ciaspole, o con gli sci Montalto, le guide organizzano escur-
te, sci escursionismo e sci alpinismo offro- e le pelli di foca, su una spessa coltre sioni alla ricerca delle tracce del lupo:
no esperienze impareggiabili nella quiete bianca. E non è raro, dato che il sentiero si stima che in Aspromonte ne vivano tra
di queste selve. Fra i più belli il sentiero è poco battuto d’inverno, avvistare nella i 40 e i 60 esemplari. Ai più impavidi al-
111, di difficoltà medio-alta, che da Gam- neve fresca le tracce di qualche animale. cuni operatori propongono anche uscite
barie sale al Montalto: 24 chilometri fra Ci si addentra nel bosco, circondati da notturne: si dorme in sacco a pelo nelle
andata e ritorno che si percorrono in 9-10 splendidi esemplari di pini e faggi inne- trune, cavità scavate nella neve, e si am-
ore con le ciaspole. In alternativa si può vati che compongono un suggestivo sce- mira il firmamento in questo selvaggio
salire in seggiovia fino al Nardello, dove si nario nordico. Il sentiero si imbocca di- angolo d’Italia dal bassissimo inquina-
trova l’ex base militare americana, e da lì rettamente dall’abitato di Gambarie e mento luminoso e intriso del fascino dei
i chilometri tra andata e ritorno fino al costeggia la seggiovia che sale al monte luoghi fuori dal tempo.
Montalto sono 12. Oppure si può salire in Scirocco, dove si sbuca dopo due ore di
auto da Gambarie fino all’imbocco del cammino: in linea d’aria è piuttosto vici-
sentiero e percorrere a piedi solo l’ultimo no alle piste ma, snodandosi nel bosco, è a pagina 107
chilometro e mezzo. Bello anche il sentie- appartato e silenzioso.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SOLE, NEVE E OTTIMA CUCINA


Affacciato sull’elegante cittadina termale di Merano, il panora- OSPITALITÀ FORMATO FAMIGLIA
mico altopiano di Avelengo, Verano e Merano 2000 è la destina- L’ampia scelta di alberghi, agriturismi e camere adatti alle fa-
zione ideale per le vacanze sulla neve di tutta la famiglia. miglie fa dell’altopiano la meta ideale per un soggiorno piace-
vole e perfettamente organizzato, sia a Natale e Capodanno
Un soggiorno invernale sull’altopiano di Avelengo, Verano e
che durante le settimane bianche. I pacchetti per sciatori di
Merano 2000 è un’esperienza che regala emozioni a non finire a
ogni livello ed età, il biglietto sci & terme o i convenienti ski-
grandi e piccini, tra sole, neve e ottima cucina. Adagiato sotto le
pass famigliari sono solo alcune delle offerte su misura con
imponenti pareti del monte Ivigna, con vedute sulle montagne
cui quest’area di vacanze vizia i suoi ospiti.
più spettacolari dell’Alto Adige, questo comprensorio di sport
invernali particolarmente soleggiato è raggiungibile anche in IL PARADISO DELLO SCI SOFT
funivia, per trascorrere una vacanza ecologica lontana da ogni Con 40 km di piste larghe e ben preparate la skiarea Merano
stress. E dopo una giornata sulle piste la vicina città di Merano 2000 è un vero paradiso per i principianti, per i più piccoli e
offre tante occasioni per rilassarsi, dalle splendide terme allo per chi ama godersi la neve in totale relax, facendo il pieno
shopping, dal centro storico ai Mercatini di Natale. di sole e aria pura. Gli snowboarder trovano pane per i loro
denti nel nuovo Snowpark e i bambini tanto spazio per slittare
e sciare in sicurezza nell’area protetta Outdoor Kids Camp. Ma
a Merano 2000 è possibile praticare molti altri sport invernali
come lo sci di fondo, lo sci alpinismo, lo slittino e il parapendio.

PERCORSI SLOW E SAPORI TRADIZIONALI


Grazie a una rete di sentieri perfettamente battuti e di rifugi
raggiungibili anche a piedi, l’altopiano di Avelengo, Verano e
Merano 2000 sembra fatto apposta per chi ama esplorare la
natura con lentezza, scoprendone la quiete tra infinite distese
di larici innevati: per esempio seguendo uno dei tanti percorsi
Un romantico tête-à-tête ad Avelengo e Merano 2000 per le ciaspole, o assaporando una romantica gita in slitta trai-
nata dai biondi e docili cavalli Haflinger. Senza dimenticare le
Condividere con la propria dolce metà le magiche atmosfere terrazze con vista mozzafiato dei numerosi rifugi e ristoranti di
dell’altopiano coperto di neve, sorseggiando champagne montagna, dove si possono gustare
mentre si sale in una cabina privata della cabinovia le delizie della cucina altoatesi-
Falzeben. È l’esperienza originale e davvero romantica na come i canederli in brodo o
offerta dal pacchetto di 2 giorni che comprende anche una la tipica frittata dolce.
gita nei boschi in slitta a cavalli e, il giorno seguente, mezza
giornata sulle piste da sci di
Merano 2000 e tre ore di puro
relax alle Terme di Merano.
Pacchetto per 2 persone:
Cabina Vip + Slitta
+ Ticket Terme & Ski a 264 ¤
come
dove
quando
GAMBARIE
(Reggio Calabria)

Le feste tra arte,


sport e folclore Lungomare Falcomatà

Presepi viventi e mercatini natalizi nei borghi, musei e monumenti da non perdere nel capoluogo,
escursioni “da brivido” nei boschi e fiaccolate sulle piste da sci di Vincenzo Petraglia Fotografie Dionisio Iemma

Gambarie, frazione di Santo Stefano REGGIO CALABRIA


in Aspromonte, si trova a 30 km dal I Bronzi superstar
capoluogo Reggio Calabria. In auto: e il lungomare panoramico
A2 Autostrada del Mediterraneo,
uscita Gallico e poi provinciale 7. A poco più di mezz’ora da Gambarie, merita
In treno: stazione di Santo Stefano, una visita Reggio Calabria, che ha nel Museo
servita da treni regionali da Reggio Archeologico Nazionale (piazza Giuseppe
Calabria e Villa San Giovanni, poi De Nava 26, 0965/81.22.55) il suo fiore
bus Atam (www.atam-rc.it). In aereo: all’occhiello. Oltre ai celeberrimi Bronzi di
aeroporto dello Stretto a Reggio Riace, risalenti al V secolo a.C. e ritrovati nelle
Calabria, a 34 km. In camper: Primi acque di Riace Marina nel 1972, il museo
Faggi, Santo Stefano in Aspromonte, custodisce altri magnifici reperti magnogreci
via Cucullaro Lirdo, 329/871.85.12 e come la bronzea Testa del Filosofo e il Kouros
320/867.34.36. Impianti di risalita: di Rhegion, splendida statua in marmo bianco
due seggiovie e due skilift, aperti del VI a.C.; orario 9-20, chiuso lunedì; ingresso
dalle 9 alle 17; tariffa corsa andata- 8 €. Dopo il museo, una passeggiata sul
ritorno 6 €, skipass giornaliero 20 €, vicino Lungomare Falcomatà offre scorci
festivo 25 €, settimanale 80 €. Ufficio impagabili sullo Stretto e l’Etna. In centro
Seggiovia: 0965/74.30.41. si visitano il duomo, di fondazione normanna,
e la chiesa degli Ottimati, di impianto bizantino,
entrambi ricostruiti dopo il terremoto del
Il paese fantasma e le avventure nella neve 1908, e il castello Aragonese (piazza Castello,
Tra i tanti eventi natalizi delle associazioni Pro (26 dicembre, 1, 6, 7 e 0965/362.27.92; orario 8,30-13 e 14,30-19,
spiccano i mercatini: dal Pentedattilo e I Vicoli 14 gennaio). Un evento chiuso lunedì; ingresso gratuito). In corso
20 dicembre all’Epifania dell’Arte (339/356.49.57 imperdibile, la vigilia di Garibaldi, salotto cittadino e via dello
a Gambarie il Winter e 347/628.24.82). Capodanno, è la discesa shopping, si ammirano il teatro Comunale
Village offre prodotti Negli ultimi anni alcune con le fiaccole sulle Francesco Cilea, degli anni Venti, e alcuni
tipici, degustazioni e case abbandonate sono piste con i maestri della edifici liberty come i palazzi Corigliano
spettacoli folcloristici. state trasformate in b&b Scuola Sci Gambarie e Mazzitelli e il Teatro Siracusa. Di grande
Reggio Calabria ospita e botteghe artigianali. (0965/74.30.10 e 339/ interesse anche la visita all’Osservatorio sulla
un mercatino dal 3 Dal 7 all’11 dicembre 684.15.51). Belle anche ’Ndrangheta, che ha sede in una villa confiscata
al 29 dicembre nella il borgo ospita il le iniziative proposte alla criminalità organizzata (via Cava Aloi,
centralissima piazza Pentedattilo Film da diversi operatori Croce Valanidi, 0965/64.35.21). Visite
Italia, con gastronomia Festival, con proiezioni turistici, molti dei quali su prenotazione, ingresso a offerta libera.
e manufatti artigianali, di cortometraggi da fanno capo ad Assotur
come le splendide tutto il mondo (www. (339/816.18.14).
ceramiche di Seminara. pentedattilofilmfestival. Come Abra Calabria
Molto particolare è il net). L’Associazione (347/339.90.42), che
Villaggio di Natale Luce sullo Stretto promuove numerose
a Pentedattilo, borgo (328/491.21.96 e 331/ escursioni tematiche,
disabitato aggrappato a 360.90.84) organizza e organizza per esempio
una spettacolare roccia a Cannitello di Villa le ciaspolate notturne,
a forma di mano a una San Giovanni (a 30 durante le quali si
quarantina di km da km da Gambarie) un dorme in sacco a pelo
Gambarie: il 16 e 17 presepe vivente con nelle trune, cavità
dicembre sono in un centinaio di figuranti scavate nella neve,
programma momenti nell’incantevole scenario e si ammirano i limpidi
Pentedattilo Film Festival
di animazione a cura dello Stretto di Messina cieli stellati invernali.

Bell’Italia 107
come
dove
quando
GAMBARIE
(Reggio Calabria)

GASTRONOMIA
Stroncatura, soppressata
e i succulenti petrali
La tavola locale si riempie nelle feste
di autentiche ghiottonerie. Fra i primi
trionfano la stroncatura, pasta integrale
con aglio, olio, peperoncino e pomodoro
secco, e i maccheroni fatti in casa con
ragù di cinghiale. La carne di cinghiale, allo
spiedo o a spezzatino, è molto apprezzata
da queste parti. Come anche quella di
maiale con cui si fanno ottimi salumi,
conservati anche nel grasso dell’animale in
Hotel Centrale Al Terrazzo
recipienti di terracotta: salsicce, capocollo,
soppressate (pepate e dalla forma piatta),
Gli alberghi Costruito negli anni 30, del re” (medaglione pancette e prosciutti. L’8 dicembre a
è stato il primo albergo ripieno di porcini) e Gambarie è di scena la Sagra del Maiale, e
Hotel Centrale ★★★ aperto a Gambarie, lo stracotto di guancia ristoranti e albergatori propongono menu
(piazza Mangeruca 22, intorno al quale si è poi di vitello. Conto 25 €. dedicati. In Aspromonte ci sono oltre 400
0965/74.31.33 sviluppato l’abitato. Il Bucaneve specie di funghi e fra queste il porcino
e 393/904.38.09). Offre 65 stanze. Doppia (viale dei Tramonti 1, dell’Aspromonte occupa un posto di
Nel centro di Gambarie con colazione a 70 €. 320/068.29.72 primissimo piano. Caratterizzato da una
dagli anni 50, ha 48 B&B Le Civette e 336/34.00.57). consistenza e da un profumo davvero
stanze, spa con area (via Nazionale 13, Il ristorante di Nino unici, viene conservato sott’olio o utilizzato
relax, piscina. Nel 0965/74.03.04 e 345/ Priolo, l’ideatore dell’utile in primi, secondi o zuppe, come quella
ristorante L’Angolo del 611.18.11). Al piano app Aspromonte online, coi fagioli pappaluni, varietà autoctona.
Gusto (conto sui 30 €) terra c’è la Locanda si trova all’interno di Eccellenti anche i formaggi, fra i quali
si assaggiano piatti tipici che offre cucina tipica una casa vacanza spiccano i pecorini, con latte di pecora
a km zero. Doppia con locale (conto sui 20 €), (appartamenti a 80-140 o misto, e le patate dell’Aspromonte, ottime
colazione 70-80 €. al piano di sopra cinque €). Da assaggiare: cucinate nella cenere e condite ancora
Hotel Miramonti ★★★ accoglienti camere, la zuppa di fagioli e calde con olio, peperoncino e origano.
(via degli Sci 10, tutte in legno. Doppia i maccheroni al ragù di Quella locale è una cucina povera, come
0965/74.31.90). Albergo con colazione 60 €. cinghiale. Conto 30 €. la maggior parte delle cucine montane, che
storico di Gambarie La Tavernetta a Natale però si arricchisce anche di dolci
con 16 suite e 40 stanze, I ristoranti (piazza Mangeruca succulenti. Come i tradizionali petrali, a
due piscine, centro 2, 0965/74.30.77). base di fichi secchi, vino cotto, noci, uva
benessere. Nel ristorante Al Terrazzo Gustosa cucina passa e ricoperti di cioccolato. Per acquisti
ottima cucina tipica (via delle Ville 20, casereccia in un golosi: Sapori di Calabria (piazza Mangeruca
(conto sui 30 €). Doppia 0965/74.30.93 ambiente caldo con 10, 333/298.92.61 e 393/915.31.26).
con colazione 70-80 €. e 329/423.17.75). legno e mattoni a vista.
Grande Albergo Cucina tipica rivisitata Tra le specialità da
Gambarie ★★★ con prodotti a km zero. provare: zuppa di fagioli
(via dei Tramonti 21, Da provare senz’altro la e porcini, pasta fresca
0965/74.30.12). zuppa di porcini, il “fiore o polenta con ragù
di maiale o cinghiale
B&B Le Civette e i tradizionali dolci
petrali. Conto sui 20 €.
Trattoria Siclari
Fortunata
(viale degli Sci 12,
Petrali
0965/74.30.68).
Ambiente rustico e piatti
preparati con le ricette
di una volta. Fra tutti,
i maccheroni al ragù
info
e l’agnello al forno con le Municipio di Santo Stefano in Aspromonte,
patate, oltre al corposo via Domenico Morabito 25,
antipasto con salumi vari, 0965/74.06.01. Per guide ed escursioni:
pecorino e melanzane Assotur, 339/816.18.14; Associazione
sott’olio. Conto sui 20 €. Abra Calabria, 347/339.90.42.

108 Bell’Italia
Relax, divertimento e atmosfere: © Tappeiner, © Alex Filz

è l’inverno di Merano in Alto Adige


25 anni Mercatini di Natale
24 novembre 2017 – 6 gennaio 2018
Luci, profumi, sapori. i saperi di questa terra Per San Silvestro musica
Ma anche e soprattutto così ricca e varia. Il maxi nelle piazze e spettacoli
sensazioni. L’Avvento, a Calendario d’Avvento sorprendenti scandiscono
Merano, è davvero il periodo e la Casetta di Goldy l’attesa del nuovo anno.
della festa e quest’anno aspettano i bambini con
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

ancora di più, per il 25° dei sorprese e laboratori. Quello meranese è anche
Mercatini di Natale. È una Tante iniziative culturali e un Avvento che coinvolge il
festa che abbraccia, con il concerti animano la città: territorio tutto, dal centro ai
suo calore e le sue tradizioni. fra gli altri si esibiranno i suoi dintorni e alle montagne
Con le sue atmosfere intime giovani della Fondazione che incorniciano la città:
e i suoi momenti vivaci. Pavarotti il 23 novembre nel per scoprirne la natura, per
giorno dell’inaugurazione, il godere delle opportunità
Tra le casette di design grande violinista Uto Ughi wellness a partire dalle
disposte lungo il torrente il 24 novembre e il famoso Terme Merano, per tuffarsi
Passirio artigiani e cantante e chitarrista Dodi sulle piste innevate o per una
gastronomi esprimono Battaglia il 9 dicembre. gita in famiglia.

Info: Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano · tel. 0473 272000 · www.merano.eu · info@merano.eu
il weekend COMO

FESTA DI LUCI
SUL LARIO
A dicembre la città lombarda si ammanta di
colori e di immagini in movimento: è l’ottava
edizione del Magic Light Festival. Atmosfere
suggestive per un fine settimana alla scoperta
del territorio, fra monumenti e ville sontuose
Testi Cristina Gambaro
Fotografie Massimo Ripani

110 Bell’Italia
Il duomo accende il profilo cittadino
Sopra: veduta del lungolago Trieste con le luci serali che
si riflettono nelle acque del Lario e l’illuminazione che
evidenzia il duomo, dominato dalla cupola settecentesca
progettata da Filippo Juvarra. Sono le suggestioni
del Magic Light Festival, l’evento che, nell’ambito della
manifestazione Como Città dei Balocchi, offre fino
al 7 gennaio illuminazioni e proiezioni sulle facciate
dei monumenti. A sinistra: il teatro Sociale; quest’anno
è animato da proiezioni legate al mondo della lirica.
Pagina precedente: un dettaglio della facciata del Broletto
con proiezioni dedicate alle fiabe e ai loro protagonisti.

Bell’Italia 111
il weekend COMO

L
e luci sembrano danzare sulla facciata
del duomo, mettendo in risalto le sta-
tue e le decorazioni, rincorrendosi fino
all’abside, sotto la bella cupola di Ju-
varra, proprio di fronte al teatro Socia-
le vestito a festa. A dicembre, le piazze e il
lungolago di Como si illuminano grazie al
Magic Light Festival, manifestazione che
dal 2010 accende di luci il centro cittadino.
Tema di quest’anno sono le stelle, che legano
in un percorso luminoso le facciate di chiese e
palazzi. L’aria è gelida ma l’atmosfera è magi-
ca, con le luminarie delle strade, il mercatino
di Natale e il grande albero in piazza Grimoldi,
circondato dalle stelle. Si rimane incantati da-
vanti al palazzo del Broletto trasformato in un
villaggio natalizio dal video mapping, la tecno-
logia che unisce animazioni in 3D alla musica,
creando immagini di realtà virtuale.
Solo al mattino, quando si alza il sole e si
spengono le luci, Como ritorna alla vita di
tutti i giorni all’interno delle mura costrui-
te dal Barbarossa sul tracciato di quelle ro-
mane. Quello del capoluogo comasco è un
centro storico compatto, uno dei primi in Ita-
lia a essere stato chiuso alle auto, da esplora-
re a piedi con gli occhi rivolti in alto per co-
gliere i particolari delle facciate, gli antichi
portali, le pietre istoriate della città romana,
riutilizzate nelle costruzioni medievali.

UNA PASSEGGIATA SCANDITA


DA “EFFETTI SPECIALI”
Da secoli, il cuore cittadino è piazza del Duo-
mo, che alla luce del sole svela la sua armonia
con la torre Civica in pietra scura di Moltrasio e
il Broletto, la prima sede del Comune, in mar-
mo bicolore ma dalla facciata asimmetrica do-
po che in parte fu demolito per lasciare posto
alla grande chiesa. Il duomo ha la facciata ro-
manica ma è un compendio di stili architetto-
nici visto che fu costruito in quasi quattro seco-
li. Ai lati del portale principale troneggiano

La piazza delle stelle e il mercatino


Sopra: in piazza Grimoldi, un’installazione dedicata agli
angeli, tema del Natale 2016. Protagoniste dell’edizione
2017 del Magic Light Festival sono invece le stelle.
In piazza Grimoldi le più ammirate sono quelle
tridimensionali, alte tre metri e splendenti di luci. A
pochi passi si eleva l’imponente albero di Natale, alto
15 metri. A destra: le bancarelle del mercatino natalizio
in via Plinio. Pagina seguente, in alto: veduta di piazza
Duomo con le facciate tardogotiche della cattedrale e
del Broletto. Pagina seguente, in basso: le proiezioni
luminose in piazza Duomo viste dai portici del Broletto.

112 Bell’Italia
Bell’Italia 113
114 Bell’Italia
il weekend COMO

le statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane,


grande geografo e storico il primo, giurista il
secondo, non cristiani ma nati a Como, e per
questo omaggiati sull’edificio simbolo della cit-
tà. Da piazza Duomo parte via Vittorio Ema-
nuele II, una delle vie dello shopping, un tem-
po la strada nobile con i palazzi abitati dalle
famiglie più facoltose. I mercanti si trovavano
invece in piazza San Fedele, l’antico foro di No-
vum Comum, asimmetrica come la facciata del-
la chiesa da cui prende il nome, costruita su
una basilica del VII secolo dedicata a Sant’Eu-
femia, innalzata su un preesistente tempio ro-
mano. Sulla piazza, dove a dicembre si tiene
un mercatino dell’artigianato, si affacciano
i portici e due case rinascimentali a gratic-
cio: ispirate all’architettura nordica, sono
testimonianza dei commerci europei dei mer-
canti comaschi, la cui ricchezza era legata ai
tessuti di lana. Quando nel 1451 Como passò
sotto il dominio di Milano, Ludovico il Moro
impose invece ai contadini l’obbligo di pianta-
re gelsi e usarne le foglie per allevare bachi da
seta, dando il via a una produzione che avreb-
be fatto diventare la città famosa nel mondo.

IL LUNGOLAGO LA SERA
SI TINGE DI COLORI ACCESI
Il quartiere popolare era la Cortesella, con le
strade acciottolate e l’andamento contorto
delle vie medievali. In via Vitani, alzando gli
occhi si possono leggere tracce di affreschi
mentre al livello della strada ci sono insegne
storiche come l’Osteria del Gallo e la Libreria
Plinio il Vecchio, un’istituzione, che organizza
anche eventi e mostre. In piazza Cavour, dove
sotto le feste ci sono la pista di pattinaggio e le
casette del mercatino di Natale, c’era l’antico
porto, fino al secolo scorso molto animato per-
ché le vie d’acqua lacustri erano più sicure e
veloci di quelle terrestri lungo le rive.
Oltre la piazza, c’è solo il lago, con la passeg-
giata che la sera viene illuminata dai gio-

Immagini della Natività a San Fedele


Pagina precedente: l’antica basilica di San Fedele
presenta sulla facciata la proiezione di una Natività.
Anche quest’anno il tema delle proiezioni luminose
in piazza San Fedele è il presepe, i cui protagonisti
(la Madonna, San Giuseppe, i Re Magi) si ammirano sui
prospetti della chiesa e dei palazzi circostanti. A sinistra:
animazioni natalizie decorano uno degli edifici in piazza
San Fedele. Sopra: le vetrate del duomo illuminate
dall’interno con luci più potenti per l’occasione.
Alcuni fasci luminosi esaltano i dettagli architettonici
del monumento, come le statue intorno alle vetrate.

Bell’Italia 115
il weekend COMO

chi di luce. Soltanto di recente è stata com-


pletamente restituita alla città con la
chiusura del cantiere per la costruzione del-
le paratie contro le inondazioni, i cui lavori
non sono mai stati realizzati. Attraverso i
giardini si può percorrere la diga foranea fi-
no a The Life Electric, la scultura di Daniel
Libeskind, due sinusoidi dedicate ad Ales-
sandro Volta, come il Tempio Voltiano in-
nalzato nel 1927, nel primo centenario della
morte dello scienziato comasco.
La passeggiata lungolago attraversa il
quartiere razionalista della città, con lo
stadio Senigallia, la Canottieri Lario e
Novocomum, uno dei palazzi progettati
da Giuseppe Terragni. Passa davanti all’A-
ero Club Como, dove partono i voli in idro-
volante, e prosegue attraverso i giardini di
villa Olmo e altre ville storiche fino a Cer-
nobbio. Una delle poche aperte alle visite in
questa stagione è villa Bernasconi, gioiello
liberty da poco restaurato e trasformato in
un museo interattivo che porta alla scoperta
della storia di Davide Bernasconi, l’indu-
striale tessile che la fece costruire nel 1906,
con una sezione dedicata alla sericoltura,
attraverso oggetti, esperienze multisenso-
riali e contenuti multimediali.

A CACCIA DI SCORCI: IN AUTO,


IN BATTELLO O CON LA FUNICOLARE
Dall’altro lato di piazza Cavour, la passeggia-
ta sul lungolago costeggia la riva orientale del
bacino fino a villa Geno, un tempo dimora
settecentesca della marchesa Cristina Menfo-
glio di Modena, costruita sui terreni dell’ex
lazzaretto. In questa zona parte la funico-
lare voluta a fine Ottocento dalle ricche
famiglie milanesi che avevano le ville a
Brunate. Nella salita, la vista abbraccia il
centro storico di Como e si allarga al Canton
Ticino e al Monte Rosa. Dalla stazione di arri-
vo partono i sentieri che portano ai rifugi do-
ve ristorarsi davanti al fuoco del camino.
Como non potrebbe esistere senza il suo lago.
Anche se a dicembre tutto è rallentato, vale
comunque la pena di salire sul battello o di
percorrere in auto la strada Regina, che co-
steggia la riva occidentale tra borghi, scorci
La città in technicolor festeggia il Natale mozzafiato e ville frequentate in passato da
Sopra: luci natalizie più classiche lungo via Olginati, strada Stendhal e da Foscolo, da Shelley e da Ber-
medievale nel cuore della città murata. Pagina seguente, chet. La più famosa è villa del Balbianello,
in alto: l’imponente porta Torre, risalente alla fine del costruita alla fine del Settecento dal cardina-
XII secolo; quest’anno la facciata è impreziosita dallo le Angelo Maria Durini sulla punta del Dosso
scorrere di stelle e colori; sulla sinistra, l’edificio che di Laveno. La dimora incanta con i suoi scorci
ospita il Liceo Classico Alessandro Volta. Pagina seguente, dalla Loggia Durini, nelle giornate di sole o
in basso: veduta della torre Civica, del Broletto e del quando la bruma rende l’atmosfera irreale.
duomo, su cui si alternano immagini di paesaggi In attesa dell’ultimo giorno dell’anno, quan-
innevati. Anche palazzo Terragni quest’anno presenta do la superficie del Lario rifletterà la luce dei
alcune videoproiezioni: si tratta degli arredi dell’edificio, fuochi d’artificio che nella notte di San Silve-
in puro stile razionalista, “materializzati” sulla facciata. stro danno il benvenuto al 2018.

116 Bell’Italia
Bell’Italia 117
il weekend COMO
Testi Cristina Gambaro - Fotografie Massimo Ripani
Dove pernottare
Avenue Hotel ★★★★ (piazzolo Terragni 6,
031/27.21.86). In una vecchia casa del centro
storico, 18 camere moderne ma con elementi
antichi come le volte in mattoni, a due passi
dalle luminarie natalizie con comodo
parcheggio. Doppia con colazione da 125 €.
B&B Le Antiche Mura (via Pantera 3,
338/919.54.67). Pareti in pietra e travi a vista per
tre eleganti camere a cinque minuti dal lago.
Doppia con colazione 110 €.
Hotel Posta Design ★★★ (via Garibaldi 2,
031/276.90.11). In uno dei primi edifici
progettati dall’architetto razionalista Giuseppe
Terragni, un hotel di design che ha mantenuto
alcuni caratteri originari, come la scala in marmo.
Doppia 107 € (la colazione non è servita).
B&B Volta (via Volta 53, 335/668.63.25).
Ha una sola camera con ingresso indipendente
all’interno di una palazzina del centro, a dieci
minuti dalla stazione e a sei da piazza Cavour.
Doppia 100 € con colazione servita in camera.

Per la cena
Feel Como (via Diaz 54, 334/726.45.45).
Nove tavoli nel locale dove Federico Beretta
propone una cucina raffinata con ingredienti
locali o che arrivano da presidi Slow Food.
Menu degustazione Ghe Pensi Mi, a sorpresa.
Meglio prenotare. Conto sui 45 €.
The Life Electric The Market Place (via Borsieri 21, 031/27.07.12).
Cucina di mercato con cotture semplici e
ingredienti di stagione, preparati da Davide
Maci in maniera sorprendente. Pochi tavoli,
indispensabile prenotare. Due menu
degustazione. Conto medio 40 €.
Ristorante Sociale (via Rodari 6, 031/26.40.42).
Attivo dal 1813, offre i piatti della tradizione
lombarda, come le polpette, la polenta, la
trippa, la cassoeula. Conto sui 20 €.
Osteria del Gallo (via Vitani 16, 031/27.02.79).
Affacciata dal 1920 sull’antica via dei Macelli,
propone ricette della tradizione in un ambiente
familiare. Conto medio 20 €.
Avenue Hotel

venerdì
COME ARRIVARE
In auto: da Milano (50
km) autostrada A9. Da
Malpensa statale 336
fino alla A8 dir. Varese,
dopo 1 km s’imbocca
la A36 fino a Turate, da
dove si prende la A9.
In treno: da Milano
Centrale a Como San
Giovanni o da Milano
Cadorna a Como Lago.
In camper: area sosta
comunale di Tavernola,
via Brennero 7c,
031/26.22.56; sosta
0,50 € all’ora.

Osteria del Gallo


La cattedrale

SABATO MATTINA
Passeggiata nel centro storico
sabato,
Inizia da piazza del Duomo la visita alla città, con indirizzi
la cattedrale, il Broletto e la torre campanaria. Si
prosegue lungo via Vittorio Emanuele II,
caratterizzata da negozi eleganti come deComm
Design, per souvenir insoliti, o Pucci, una delle Cattedrale,
ultime boutique della seta, dove trovare cravatte piazza Duomo,
e stole made in Como. Ci si può affacciare al da lunedì a sabato
cortile sontuoso del Museo Archeologico o
7,30-19,30, domenica
visitarne le sale che raccontano la storia cittadina,
7,30-20,30; 1 €.
dal Paleolitico alla Novum Comum romana. Dopo
deComm Design,
una sosta caffè all’Arte Dolce Lyceum, si entra
via Giovio 18,
nell’animato mercato Mercerie, a Porta Torre,
all’ombra delle mura. Una passeggiata di dieci 346/050.33.82.
minuti conduce alla chiesa di Sant’Abbondio Pucci, via Vittorio
e al suo ciclo di affreschi sulla vita di Cristo che Mercatini, presepi, concerti Emanuele II 54,
decora l’abside. Un’ultima visita consigliata Fino al 7 gennaio, la manifestazione Città dei 031/26.13.69.
è al Museo della Seta, che il sabato mattina Balocchi trasforma il centro della città. Ogni Museo Archeologico,
è aperto dalle 10 allle 13. Accanto all’esposizione sera dalle 17 e per tutta la notte si accendono le piazza Medaglie
permanente, fino al 28 febbraio ospita la bella luci del Magic Light Festival sul lungolago, in d’Oro 1, 031/25.25.50,
mostra “Naturalis Tinctura”. Al termine ci si piazza del Duomo, sul Teatro Sociale, in piazza da martedì a
siede da Il Pinzimonio per un piatto veloce. San Fedele e a Porta Torre. Il mercato di domenica 10-18;
Natale, con prodotti tipici e artigianali, si tiene ingresso 3 €.
SABATO POMERIGGIO tutti i giorni dalle 10 alle 20 in piazza Cavour e in
Arte Dolce Lyceum,
Festival di luci e shopping via Plinio, mentre la pista di pattinaggio di
via Cantù 36,
Pochi passi e si arriva in piazza San Fedele piazza Cavour resta aperta dalle 14,30 alle 23,
031/24.12.58.
con la sua basilica, il mercatino dell’artigianato nei fine settimana dalle 10 alle 23 (l’ingresso di
Mercato Mercerie,
e i negozi storici come Tessuti Trombetta. 5 € è devoluto in beneficenza). Sotto il Broletto
Tornando verso il lago, si passa da via Vitani, c’è il Castello dei Balocchi con iniziative per i si tiene il martedì
dove merita una sosta la Libreria Plinio bambini. Nella chiesa di San Giacomo (piazza e il giovedì mattina,
il Vecchio. Si passeggia fra i monumenti, Grimoldi, 031/331.22.75) si tiene una mostra sabato tutto il giorno.
toccando porta Torre, il Teatro Sociale e piazza sui presepi presentati da Onlus e da artisti Chiesa di Sant’Abbondio,
San Fedele, che all’imbrunire si animano grazie famosi (orario: 10-19). Il 19 dicembre, in via Teodolinda 35,
alle colorate proiezioni del Magic Light Duomo, ci sarà un concerto gratuito della tutti i giorni 8-17;
Festival. La sera ci sono i bar alla moda di piazza Filarmonica Toscanini di Parma, con musiche di ingresso gratuito.
Mazzini, come il Vintage Jazz Food & Wine. Schubert e Rossini, mentre il 24 dicembre è Museo della Seta,
previsto l’arrivo di Babbo Natale che distribuisce via Castelnuovo 9,
regali ai bambini. Il 31 dicembre si dà il
da non perdere benvenuto al 2018 con Capodanno sul lago,
031/30.31.80; 10 €.
Il Pinzimonio, via
musica e fuochi d’artificio. Prima di spegnere le
1. La passeggiata sul lungolago luci delle feste, il 7 gennaio, si attende l’arrivo in
Bonanomi 24,
2. Il panorama da Brunate 031/26.86.67; conto
centro della Befana che porta calze e doni ai più
da 25 €.
3. Le “proiezioni” natalizie piccoli. Tutte le info su: www.cittadeibalocchi.it
Basilica di San Fedele,
piazza San Fedele,
8,30-12 e 15,30-19.
Tessuti Trombetta,
piazza San Fedele 1,
031/26.74.33.
Libreria Plinio il
Vecchio, via Vitani 14,
031/27.16.12.
Magic Light Festival,
evento del Consorzio
Como Turistica,
piazza Duomo 17,
031/26.89.89.
Vintage Jazz Food &
Wine, via Olginati 14,
031/414.13.46.

Chiesa di Sant'Abbondio Libreria Plinio il Vecchio Bell’Italia 119


il weekend COMO

DOMENICA MATTINA
A villa del Balbianello
A seconda dell’ora del risveglio e del mezzo a
disposizione ci si sposta verso il settore centrale
del lago in auto (30 minuti), bus (45 minuti)
o battello (50 minuti circa). A Lenno fino al 7
gennaio c’è l’apertura straordinaria di villa del
Balbianello, resa famosa da Star Wars e 007
Casinò Royale. Nel viaggio, si toccano i paesi
di Cernobbio con le sue ville, Moltrasio dove
Bellini compose La sonnambula, Ossuccio con
il campanile dei Maestri Comacini e il Sacro
Monte, con il cammino lungo le 14 cappelle.
Arrivati a Lenno, una passeggiata nel bosco porta
all’ingresso della villa del Balbianello. In dicembre
si visitano solo i giardini, la loggia Durini
e la loggia Segrè, con la mostra dei presepi.
Poi si ritorna a Como per un piatto di gulasch o
di polenta e formaggio al mercatino di Natale.

DOMENICA POMERIGGIO
Il nuovo museo e la funicolare
L’imbarcadero è a pochi passi e in meno di un
quarto d’ora il battello attracca al molo di
Cernobbio, dove ha da poco aperto un nuovo
museo, villa Bernasconi, gioiello liberty
che ospita la Maison Bernasconi, un percorso
espositivo multimediale dedicato al Liberty e
alla storia della famiglia Bernasconi, industriali
del tessile. Poi si può ritornare in centro in
Tempio Voltiano battello, in autobus ma anche a piedi con una
passeggiata fra i colori del lungolago. Verso
fine pomeriggio è il momento di salire sulla
funicolare di Brunate, storico impianto che
dal 1894 in sette minuti sale a 700 metri di
quota. Da qui partono numerosi sentieri di tutte
le difficoltà che offrono passeggiate con
splendide viste sul lago. Fra i tanti ristoranti
e rifugi dove godere i genuini piatti locali, come
polenta, funghi e selvaggina, c’è Baita
Bondella, un locale rustico ma piacevole,
circondato dai boschi. Conto sui 25 €.

IN ALTERNATIVA
Villa del Balbianello Sul lago in idrovolante
Se si è prenotato in anticipo e se il tempo è
buono, è possibile sorvolare il ramo occidentale
domenica, indirizzi del lago di Como a bordo di un idrovolante
dell’Aero Club Como: solo due passeggeri per
Villa del Balbianello, Tremezzina, via Bel Paese 9, 031/22.03.07. un volo di mezz’ora che regala ricordi unici.
Comoedia 5, 0344/561.10. Aero Club Como, via Masia 44, Si sorvola Torno con la villa Pliniana, si arriva
Aperture: il 2 e 3 dicembre, 031/57.44.95, 180 € per 2 persone. a Bellagio e si inverte la direzione, toccando
orario: 10-18; dal 7 al 10, dal 15 al Tempio Voltiano, viale Marconi 1, Menaggio e l’isola Comacina sulla via del
17, dal 22 al 24, il 26, 29, 30 e 31 031/57.47.05. Orario: martedì- ritorno. Rimesso piede a terra, si rientra verso
dicembre e il 1°, 5, 6 e 7 gennaio: domenica 10-18; 2 €. il centro a piedi, attraverso i giardini pubblici,
11-17; ingresso 10 €. The Life Electric, diga foranea passando davanti allo stadio Senigallia, opera
Villa Bernasconi, via Regina 7, Piero Caldirola. razionalista del Ventennio, e al Tempio
031/334.72.09. Orario: lunedì- Voltiano, costruito in onore di Alessandro Volta
venerdì 14-18, domenica 10-18; 8 €.
Funicolare di Brunate, piazza De info nel 1928, primo centenario della sua morte.
Se si prosegue lungo la diga foranea si arriva
Como Info Point Broletto,
Gasperi 4, 031/30.36.08; a/r 5,50 €. poi all’avveniristica The Life Electric, la scultura
piazza Duomo 1, 031/30.41.37;
Baita Bondella, Brunate, via www.visitcomo.eu disegnata dall’archistar Daniel Libeskind.

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Quaderni di viaggio su itinerari a piedi o in bici nel paesaggio Sentieri d’Italia
di Albano Marcarini

UMBRIA, PASSEGGIATA
NEL BOSCO MONUMENTALE
Tra Orvieto e Perugia, l’antica lecceta della foresta dell’Elmo, sotto
il monte di Melonta, regala uno spettacolare manto sempreverde

B osco dell’Elmo e Melonta – una


vetta che supera di poco i 600
metri – sono toponimi che richiama-
telecomunicazione. Con l’attigua Selva
di Meana e il Parco Vulcanologico di
San Venanzo forma la più estesa area
no immediatamente personaggi e at- naturale protetta dell’Orvietano, vasta
mosfere medievali. Storie di amori e circa 4.700 ettari.
di cavalieri, storie di cappa e spada. Ci
troviamo in una zona lontana da città TRONCHI CENTENARI FORMANO
e grandi strade, una “cupola” di bas- UNA GALLERIA VEGETALE
se montagne fra Orvieto e Perugia, in Si parte seguendo una pista forestale,
Umbria. Una terra di vicende anti- all’interno di una pineta la cui origine si
che, e i libri o i ricordi degli anziani deve al lavoro forzato dei prigionieri au-
ne tramandano memoria: dicono di striaci della Grande Guerra, che aveva
strade etrusche, roccaforti, pievi e lo scopo di rendere produttive le pendi-
poderi. Segni millenari dell’uomo, og- ci della montagna. Si cammina senza fa-
gi seppelliti sotto la coltre verde di una tica fino a una torretta di avvistamento
foresta che si prende la rivincita dopo (accessibile con cautela) per poi iniziare
secoli di tagli e spoliazioni. una lunga e un po’ scabra discesa verso
La nostra escursione parte da un mu- Fruga. Arrivarci in auto è complica- fondovalle. Il bosco dell’Elmo si compo-
lino di cui si scorgono a fatica, nella to ma indica la partenza del sentiero ne di una lecceta allo stato quasi puro;
vegetazione, tre bacini di raccolta 805, l’Anello Elmo-Melonta. Siamo i tronchi rugosi e contorti degli alberi (i
delle acque e un brano di muratura. alle falde del monte Peglia (837 me- più vetusti hanno almeno 130 anni) si
Sulle carte è indicato come Molino del tri), con le sue torreggianti antenne di piegano per formare una galleria vege-

Bell’Italia 123
Sentieri d’Italia

tale. Il leccio si distingue, anche da lon- il cinghiale non è lontano. A terra si davano di che sfamarsi ai contadini. Il
tano, per via della chioma verde scuro raccolgono gli aculei del porcospino e bosco dell’Elmo però non è solo opera
e del carattere di sempreverde. Il verde si vedono le borre delle volpi. Ripetuti della natura. Alla sua formazione ha con-
più tenue e tendente al giallo indica in- e secchi ticchettii ricordano l’insistente tribuito una gestione attiva, condotta fin
vece i pioppi e i salici che privilegiano lavoro del picchio verde sui tronchi. dal XIX secolo da Eugenio Faina, sena-
il fondovalle, nelle fasce più umide. Si La veste arborea è omogenea: copre gli tore del Regno e proprietario terriero.
odono i richiami degli uccelli e qualche scoscesi versanti di queste montagne e La sua azione fu sempre ispirata all’e-
scalpiccìo, un po’ sinistro, segnala che anche le radure che fino a 50-60 anni fa quilibrio fra le risorse e il loro impiego,

124 Bell’Italia
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Garanzia di riservatezza. L’Editore garantisce la riservatezza dei dati comunicati e la possibilità
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come
dove
quando

A sinistra: l’itinerario in prossimità


del podere Melonta I, prima della
salita al monte di Melonta.
A destra: i segnavia del sentiero
805, che percorre gran
parte dell’Anello Elmo-Melonta.
ITINERARIO a piedi, ad anello,
nel comune di San Venanzo,
in provincia di Terni.
Partenza e arrivo: Molino del
Fruga (407 metri). Si raggiunge
in auto da Orvieto Scalo
(a 15 km) seguendo la strada
statale 71 (direzione Ficulle)
fino al bivio per Morrano
Nuovo; poi si prende a destra
la provinciale 101 fino alla
diramazione a sinistra per
San Marino. Dopo circa 3 km,
nuova diramazione a sinistra
per Casalicchio: 250 metri più
secondo una visione illuminata che oggi avanti si trova una piazzola
chiameremmo ecosostenibile. dove posteggiare. Dalla sbarra
La Piana di Chiani è al fondo della di- accanto inizia l’itinerario.
scesa: una macchia di erbe aromatiche Lunghezza: 12,4 km.
Tempo di percorrenza:
accanto al greto sassoso del torrente
3 ore e mezza.
Chiani. Ora il percorso volge a destra, Dislivello: 500 metri.
supera il guado con il fosso di Melon- Segnavia: sentiero 805 fino al
ta e prende a salire lungo un costone Podere Melonta I, poi nessuno.
parallelo a quello che avevamo prima Condizioni del percorso: piste
disceso. Qui la via è più larga e agevole. forestali e campestri, tratti
Sono strade antiche, parallele alla via di sentiero. Lungo l’itinerario
principale che, a ridosso del monte Pe- del nostro itinerario. Ora occorre fare non ci sono punti di ristoro:
glia, ebbe origine etrusca e fu utilizzata attenzione poiché a un tratto, senza è indispensabile provvedere
nel Medioevo dai pellegrini sul tragit- segnalazione alcuna, si deve inforcare ad alimenti e bevande. Traccia
gps disponibile su richiesta
to da Perugia a Orvieto. A quota 311 ad angolo retto, sulla destra, una ripida
a info@guidedautore.it
metri si raggiunge una seconda torretta carraia che scende quasi in rettifilo fino INFO www.regione.umbria.it/stina
di avvistamento, molto più panorami- a incontrare la frazione Casalicchio (si
ca della precedente: si domina tutta la scorgono le case, in basso). Il paesaggio Alberghi e ristoranti
solitaria e boscosa vallata del Chiani, muta di nuovo poiché i coltivi disegnano
segnata da qualche isolato casale. di forme e colori i versanti del vallone Agriturismo L’Elmo (Orvieto,
del fosso di Montarsone: ulivi, vigneti, località San Faustino,
IL CAMMINO SEGUE SEMPRE frutteti. Un vero artificio è la cosid- 340/139.71.33). La sistemazione
IL CRINALE IN QUOTA detta “vite maritata”, ovvero la vite più vicina all’itinerario, in
Il percorso ora si attesta sul crinale appoggiata ai tronchi degli aceri per un nucleo rurale restaurato.
Doppia con colazione da 80 €.
della Melonta; il panorama prende un proteggerla dai cinghiali. Si passa ora
Agriturismo Borgo Spante
orizzonte più ampio e si scorgono il sull’asfalto e si scende la valle toccando (San Venanzo, località
monte Cetona e l’Amiata. La posizione Cettina, mentre sull’opposto crinale si Spante-frazione Ospedaletto,
fa pensare a un punto strategico, forse adagia San Marino. Sono tutte frazioni 075/870.91.34). Tranquillità
già usato in epoca etrusca. Ora il bosco di San Venanzo, il cui capoluogo dista e buona cucina in un piccolo
lascia spazio a radure di erbe selvatiche, non meno di 20 chilometri. Seguendo la borgo dal fascino antico,
spazzate dal vento. All’altezza del diruto strada comunale si torna alla partenza. oggi agriturismo gestito dalla
Podere Melonta I il segnavia 805 manda Un’alternativa prevede, una volta rag- contessa Claudia Spatola.
a destra per tornare al punto di partenza giunta la Piana di Chiani, di tenere la Mezza pensione da 70 €.
ma il sentiero non è sicuro ed è facile sinistra e seguire il greto del torrente per Ristorante Tulliola
(San Venanzo, località
perdere l’orientamento. Meglio restare poi rimontare il versante opposto della
Poggio Spaccato-frazione
sulla via di crinale che procede larga valle del fosso dell’Elmo, all’interno di Ospedaletto, 075/870.91.47).
fra i prati. Si arriva a un cancello, lo si una seconda porzione di bosco, forse an- Buona cucina casalinga
supera e si prosegue sempre sulla linea cora più suggestiva per l’accertata pre- lungo la provinciale per San
di spartiacque avvicinando il monte di senza di mammiferi come la martora, il Venanzo, con possibilità di
Melonta (623 metri), punto più elevato gatto selvatico e il lupo. pernottamento. Conto 30 €.

126 Bell’Italia
CIBO & PAESAGGIO ALTA VAL VENOSTA (Bolzano)

Il segreto fragrante
dei frati fornai
Per secoli l’antica ricetta dell’Ur-Paarl, il pane di segale doppio,
è stata custodita nell’abbazia benedettina di Monte Maria

A cura di SLOW FOOD ì Testi Angelo Surrusca

P asso Resia, in cima alla val Venosta,


è una delle porte d’Italia. Per secoli
sono passati di qui mercanti e pellegri-
La segale venostana varcava i confini re-
gionali e giungeva nei mercati mitteleu-
ropei. Ben diverso il panorama odierno:
ni, viaggiatori ed eserciti: ne sono una pochi campi sopravvivono qua e là, a mac-
testimonianza le fortezze arroccate in chia di leopardo, tra i frutteti di mele Gol-
punti strategici e i monasteri che davano den, Stark, Granny Smith, Gala, che si
rifugio ai viandanti. Tra i più importanti, estendono a perdita d’occhio.
ancora oggi, è l’abbazia benedettina di L’Ur-Paarl nach Klosterart (ovvero “l’ori-
Monte Maria, sopra Burgusio, a 1.335 ginario pane di segale doppio alla manie-
metri di quota: fondata nel XII secolo e ra del convento”) ha la forma di un otto
rivisitata in chiave barocca nel ’600, da schiacciato, ottenuta unendo due pani
una decina d’anni dispone anche di un rotondi e piatti. È uno dei tre tipici pa-
museo e di stanze per gli ospiti. ni “di scorta” dell’Alto Adige, cono-
sciuti sin dall’antichità: gli altri sono lo
UN CEREALE POVERO Schüttelbrot, la schiacciata tradizionale
COLTIVATO IN QUOTA della valle Isarco, e il Pusterer Breatl del-
È grazie ai suoi monaci che si è tramanda- la val Pusteria. La loro caratteristica co-
to l’Ur-Paarl, un pane profumato e dalla mune è quella di poter essere consumati
pasta scura che un tempo era la base anche dopo molte settimane: un tempo
dell’alimentazione contadina: tutti col- si cuocevano solo due-tre volte all’anno.
tivavano segale, orzo, farro, i cereali pove- Fino a una ventina d’anni fa, l’ultimo
ri della montagna. Il clima rigido e arido frate fornaio di Monte Maria, Alois
In alto, da sinistra: l’abbazia benedettina rendeva impossibile qualsiasi altra colti- Zöschg, preparava regolarmente l’Ur-
di Monte Maria (XII secolo); forme di vazione: i campi di segale occupavano Paarl. All’interno del convento c’erano
Ur-Paarl. Sopra, dall’alto: un ritratto di Alois gran parte dei terreni e arrivavano anche sia il mulino a pietra sia il forno a legna,
Zöschg, l’ultimo frate fornaio, scomparso
alcuni anni fa; trigonella caerulea, o erba oltre i mille metri di quota. Ogni maso entrambi secolari. Con la scomparsa di
zingara, usata insieme a cumino e semi aveva un forno a legna e in tutta la valle Zöschg, la tradizione di cuocere i piccoli
di finocchio per aromatizzare l’impasto. si contavano centinaia di mulini ad acqua. pani rischiava di perdersi. Alcuni fornai

128 Bell’Italia
come
dove
quando
ALTA VAL VENOSTA
(Bolzano)

Ur-Paarl

Calde atmosfere
e sapori di montagna
Piacevoli soggiorni in hotel di tradizione. Tutto il gusto
della cucina locale tra selvaggina, funghi, erbe spontanee

cucina, usando materie


prime di produzione
propria e di aziende locali.
Da provare la zuppa alle
erbe di Mazia, i panzerotti
dell’alta val Venosta hanno recuperato la ripieni di funghi di
ricetta originaria e producono l’Ur-Paarl bosco, la selvaggina,
con farina di segale, farina di farro e lie- il kaiserschmarrn con
vito madre. Ognuno personalizza la ri- la confettura di mirtilli
cetta aggiungendo semi di finocchio, rossi. Conto 30 €.
cumino selvatico e trigonella caerulea che Sonneck (Lasa, località
provengono dai pascoli della valle. Alliz 11, 0473/62.65.89).
Il locale si raggiunge
OTTIMO CON SALUMI in auto o con mezz’ora
O MARMELLATE E NELLA ZUPPA L’alta val Venosta si raggiunge con l’A22 del Brennero, di cammino da Lasa.
La dimensione dei pani varia da 10 a 30 uscita Bolzano Sud, quindi statale 38 dello Stelvio. È tutto rivestito di legno e
centimetri, lo spessore è di 2-3 centimetri. In camper: Badlerhof, a Lasa, via Palla 4b, 0473/62.80.11. l’accoglienza è essenziale.
La crosta è morbida, di colore marrone La cucina è quella tipica
scuro, la pasta soffice e bruna, con un aro- di montagna, con la
ma, a volte prepotente, di semi di finoc- Gli alberghi dettaglio con alti soffitti, selvaggina preparata
chio. Fresco, spalmato di un velo di burro, arredi d’epoca e spazi in molti modi. Da non
si accompagna alle marmellate (ottima Bio Hotel Panorama comuni e privati perdere il carpaccio
quella di albicocche della val Venosta), ★★★ (Malles Venosta, di indiscusso fascino. di cervo, nonché lo speck
allo speck e ai salumi affumicati, oltre ad via Statale 5, 0473/ Stanze ampie e luminose, prodotto dal titolare
accompagnare i piatti della tradizione al- 83.11.86). Piacevole e con arredi di tradizione Herbert Thanei. Altri piatti
toatesina. Aggiungendo all’impasto curato, ha stanze e centro venostana. Il ristorante meritevoli i tagliolini fatti in
pezzetti di frutta, albicocche, pere, benessere con pavimenti annesso offre una casa con erbe spontanee,
frutti di bosco, si ottiene un pane dolce e mobili in legno, mattoni cucina tipica di buona menta e sugo di agnello
morbido e aromatico: il Früchtebrot. e intonaco di argilla, fattura. Doppia con e l’arrosto di agnello
Con l’Ur-Paarl secco si prepara invece la riscaldamento a parete. ricca colazione a base nostrano con erbette,
Lottensuppe, la minestra dei poveri, fatta A colazione, ricco buffet di prodotti tipici da 100 €. patate al timo e insalata
con il brodo, qualche pezzetto di carne o con confetture biologiche mista. Conto 30 €.
speck e il pane duro spezzato. prodotte con i frutti I ristoranti
Il Presidio Slow Food, sostenuto dall’As- dell’orto di casa. Nel
sessorato dell’Economia e delle Finanze
della Provincia Autonoma di Bolzano e
ristorante si può gustare
una cucina tradizionale e
Palla Bianca Weisskugel
(Malles Venosta,
info
dalla Camera di Commercio di Bolzano, è creativa di qualità. Doppia frazione Mazia-Matsch
nato per far conoscere e valorizzare l’Ur- con colazione da 100 €. 10, 0473/84.26.00). Presidio Slow Food
Paarl dei fornai venostani e per reintro- Hotel Posta ★★★ L’albergo-ristorante, Referente dei produttori
durre la vecchia varietà di segale coltivata (Glorenza, via Flora a 1.564 metri di quota, Peter Schuster,
nei secoli scorsi. Fanno parte della filiera 15, 0473/83.12.08). evoca con il nome una 335/541.82.52,
del Presidio un gruppo di fornai di Coldra- Storico albergo, risalente delle ben più alte cime info@schuster.it
no, Silandro, Glorenza, Malles Venosta e al XV secolo, cornice glaciali della zona (3.739 Sopra, il simbolo
Lasa, e alcune decine di contadini della ideale per vacanze in metri). La gestione che garantisce, sulla
zona che hanno reintrodotto la coltivazio- pieno relax, in un è familiare. Gebhard confezione, i prodotti
ne della segale nei loro campi. ambiente curato al Stecher si occupa della dei Presidi Slow Food.

Bell’Italia 129
C’ERA UNA VOLTA UN CASTELLO
per le tue Vacanze di Benessere a St. Moritz

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Tre o più notti con ricca colazione e ingresso
alla straordinaria SPA di 1000 mq con
incluso scrub corpo Cinq Mondes, face o back
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I PIACERI di dicembre

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Trieste: tutti i colori


del mare e l’eleganza
dei caffè storici pagina 140

L’OCCASIONE
DEL MESE

NATALE
SUGLI SCI
CON SKIPASS
IN REGALO
Cento chilometri di piste
da godere, nell’anfiteatro
tra i gruppi montuosi
Adamello-Presanella
e Cevedale. È l’ampio
comprensorio sciistico
Pontedilegno-Tonale.
Dal 22 al 26 dicembre
c’è una sorpresa natalizia
per chi soggiorna a Ponte
di Legno o al passo del
Tonale: lo skipass è in
regalo. Il prezzo di 413 €
a persona comprende
4 notti in mezza
pensione in albergo
3 stelle e 4 giorni
gratuiti di sci nell’intera
ski area. INFO www.
pontedilegnotonale.com

ROVERETO (Trento)

La magia dei mercatini e della nuova mostra al Mart


Fino al 7 gennaio si può vivere l’atmosfera delle feste natalizie e visitare
il celebre Mart-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Il prezzo per 2 notti in b&b è a partire da 67 € a persona e comprende il tour
al mercatino di Rovereto, una merenda dolce o un aperitivo nel centro storico,
l’ingresso al Mart con visita alle collezioni e alla mostra “Realismo Magico”,
che inaugura il 3 dicembre. E poi la Guest Card Trentino per agevolazioni
nei trasporti pubblici della provincia. INFO www.visitrovereto.it; www.mart.trento.it

Altre Occasioni a pag. 150

Bell’Italia 133
CAMERA CON VISTA
A cura di Lara Leovino Testi di Vannina Patanè

SPOLETO (Perugia) VILLA DELLA GENGA COUNTRY HOUSES

Il lato nobile della campagna


Un’elegante tenuta
nel cuore dell’Umbria. L ’inverno cala lieve sulle colline umbre
della zona di Spoleto. Nelle giornate
limpide, i colori bruni della campagna
sediamento di monaci, poi trasformato in
dimora di campagna e casa di caccia della
nobile famiglia Della Genga. Qui veniva a
Case coloniche
trasformate in ampi sono ravvivati dal riflesso argenteo degli cacciare anche il cardinale Annibale del-
ulivi. I campi riposano, in attesa della se- la Genga, diventato papa nel 1823 con il
appartamenti affacciati
mina primaverile, mentre le tartufaie na- nome di Leone XII. Oggi la villa, che fa
su boschi e uliveti. scoste nei boschi regalano i loro preziosi parte dell’Associazione Dimore Storiche
Si soggiorna in famiglia frutti. Questo è lo scenario che circonda Italiane, è abitata dalla famiglia dei Mar-
o con gli amici, accolti Villa della Genga, maestoso complesso chesi Montani della Fargna, discendenti
in ambienti caldi risalente alla seconda metà del Seicen- di quell’antico casato. Gestiscono un’a-
e ricchi di storia to. Fu costruita in posizione panoramica zienda agricola che produce principal-
sopra il paesino di Poreta, alla base di un mente olio d’oliva e hanno ricavato dalle
colle ricoperto di lecci e di ulivi affacciato case coloniche e dagli altri edifici agricoli
sulla valle di Spoleto. In origine era un in- annessi alla dimora tre appartamenti ric-
chi di fascino. Ristrutturati con gusto e l’originalità degli ambienti e per la vista attrezzato con sedie e tavolini; nei ter-
originalità, sono arredati nel classico stile quella ricavata nell’alta torre colombaia, razzamenti fra gli ulivi di fronte alla
delle dimore nobiliari di campagna, con dove un tempo si allevavano i colombi. casa è stata ricavata una piscina all’a-
pavimenti in cotto, travi a vista, grandi L’appartamento gli Ziri, invece, è ospitato perto, a uso esclusivo degli ospiti. Tutto
camini, pietra viva, mobili d’epoca e pre- nell’antico magazzino degli orci (ziri, in l’anno si passeggia liberamente nella
ziosi tappeti; dalle finestre, il panorama dialetto locale) dove si conservava l’olio, tenuta, che si estende per oltre 300
si allarga sugli ulivi e spazia sulla valle. e ha suggestivi soffitti a volta. L’ultimo ettari e include campi, boschi e ulive-
appartamento, il Grottone, è stato par- ti. Salendo per la collina si raggiunge, a
APPARTAMENTI DI CHARME zialmente ricavato da una grande cantina 5 chilometri, il tempietto sul Clitunno,
A DIECI MINUTI DA SPOLETO scavata nella roccia: l’open space al piano chiesa longobarda del VII-VIII secolo.
L’appartamento più grande è la Colom- terra conserva ancora le pareti in pietra, E Spoleto è a dieci minuti d’auto.
baia, distribuito su tre livelli: da un’anti- in cui è stato inserito un monumentale
ca loggia coperta si entra in cucina, che camino del ’600. In questa casa, l’arredo Foto in alto, da della Colombaia;
conserva il focolare e l’acquaio in pietra mescola architetture d’antan ed elementi sinistra: veduta aerea uno scorcio del
originale, e da lì si passa alla sala da pranzo moderni, come la cucina a isola in acciaio della tenuta, che complesso. Sotto, da
risale alla seconda sinistra: una stanza
e al grande salotto con camino. Le came- e il tavolo da pranzo in cristallo. metà del Seicento; la e il camino del
re sono ai piani superiori, a cui si sale All’esterno, ogni appartamento ha un loggia che introduce Grottone; il salotto
da una scala in mattoni: sorprende per suo pergolato e un cortile in ghiaietto, all’appartamento della Colombaia.

info
Villa della Genga Country Houses,
località Poreta 1, Spoleto (Perugia),
0743/27.41.37;
www.leterrediporeta.it;
www.adsi.it
Sistemazioni: 3 appartamenti.
La Colombaia (3 camere e 3
bagni); gli Ziri (2 camere, 2 bagni);
il Grottone (2 camere e 2 bagni).
Prezzi: appartamento per 4
persone da 290 € a notte,
minimo 2 notti (7 in alta stagione).
Servizi: ristorante, aperto da
maggio a ottobre; chef a domicilio.
Apertura: tutto l’anno.
HOTEL
Testi di Michela Colombo

NOVA PONENTE (Bolzano) HOTEL CRISTAL

Cristal sempre in pista


Da 35 anni è un hotel da vivere sci ai piedi. Oggi offre
nuovi ambienti contemporanei. E una grande spa

Fino a 45 anni fa, Obereggen era un gigantesco pascolo ai piedi del


Latemar. Oggi è una delle stazioni sciistiche di punta delle Dolomiti,
grazie alle sue piste, tenute in maniera perfetta e servite da impian-
ti di ultima generazione. E proprio tra le piste, a 1.600 metri, si trova
da 35 anni l’Hotel Cristal, fresco di un’importante ristrutturazione.
Terza generazione di albergatori, la famiglia Thaler fa sentire
gli ospiti a casa e li vizia con tante attenzioni. Oggi presenta un
design garbato che privilegia spazi ampi e luminosità: camere e su-
ite di grandi metrature e balconi panoramici sul Latemar. La nuova
spa ha la piscina scoperta che “fuma” tra i campi innevati, e la sauna
nel prato da raggiungere a piedi nudi nella neve. Nel buon ristoran-
te si prepara cucina alpina e mediterranea, e bastano due passi per
raggiungere la seggiovia che porta al rifugio-design Oberholz, ultima
chicca del comprensorio, con vista superba sulle Dolomiti.

In alto, da sinistra: una luminosi ambienti interni;


delle ampie camere del 4 scorcio di un bagno.
stelle superior Hotel A sinistra: i tavoli del
Cristal; la piscina esterna. ristorante che guardano
Qui sopra, dall’alto: uno dei boschi innevati e piste.

info
Hotel Cristal, località Obereggen 31,
Nova Ponente (Bolzano), 0471/61.55.11;
www.hotelcristal.com
Camere: 96 tra camere e suite di 9 tipologie.
Prezzi: a dicembre da 111 € a persona per
la mezza pensione ; durante le feste natalizie
da 151 € a persona. Pacchetti speciali in stagione.
Servizi: spa, piscina coperta e scoperta collegate;
trattamenti, sala fitness, aquagym, escursioni
con le ciaspole, ristorante, bar Cristal e bar Lumo,
cantina per degustazioni, serate musicali, garage.
Apertura: da inizio dicembre ad aprile;
dal 10 giugno a ottobre.

136 Bell’Italia
BENESSERE
Testi di Luisella Colombo

PER IL SOGGIORNO

BORMIO HOTEL SAN LORENZO

QUI L’OSPITALITÀ È DI CASA


Non capita spesso di dormire in un campanile:
una delle 40 camere e suite è infatti in quello
BORMIO (Sondrio) BORMIO TERME
che era il campanile della chiesa di San

Fra i tepori valtellinesi Lorenzo, citata già nel XII secolo. Trasformato
in albergo dal 1933, da 50 anni il San
Lorenzo è gestito dalla stessa famiglia.
Un centro termale a due passi dal paese per godere In posizione invidiabile – vicino alle terme e
delle acque che sgorgano calde dalle sorgenti alpine agli impianti di risalita – ha ottenuto la quarta
stella per gli interventi del 2016 che hanno
Gli sciatori che sfrecciano sulle Alpi Retiche sembrano minuscole figu- ampliato il ristorante valtellinese e creato la
rine dall’alto della loggia termale, dove si sta immersi al caldo, respiran- spa e il garage. Dal 2 al 22 dicembre se si
do l’aria frizzante, o adagiati su lettini idromassaggio. Anche dalla vasca fanno almeno 4 notti lo ski pass è in
Quattro Stagioni e dalla sauna panoramica si ammirano i paesaggi del omaggio. Doppia con colazione da 120 €.
monte Vallecetta e del monte Reit, particolarmente belli quando imbian- INFO: 0342/90.46.04; www.sanlorenzobormio.it
cati. Bormio Terme è un complesso articolato, in cui ogni vasca è
alimentata da acqua termale miorilassante e inodore che non ne-
cessita di essere riscaldata perché sgorga naturalmente a 36-41
gradi. A cinque minuti dall’isola pedonale di Bormio, è ben strutturato,
adatto ad accogliere le famiglie, che possono contare su due vasche per
bambini con getti d’acqua e scivolo, e le coppie, che hanno a disposizio-
ne la piscina coperta collegata a quella esterna, la vasca natatoria nel
parco, la loggia termale, due saune, una biosauna e due bagni di vapore.
Il bistrot a piano terra è aperto a tutti, mentre il bar terrazza è riservato
agli ospiti, in una zona appartata del parco termale.

info BORMIO HOTEL MEUBLÉ SERTORELLI REIT


Bormio Terme,
via Stelvio 14, B&B PER SCIATORI E BIKER
Bormio (Sondrio), I proprietari nel 2006 hanno fatto una scelta
0342/90.13.25; di design nel cuore dell’Alta Valtellina,
www.bormioterme.it
Servizi: 4 piscine per
inaugurando una dimora con 19 camere
adulti, 2 per bambini, 3 dedicate al Reit, il monte alla cui base
saune e 2 hammam, 8 sgorgano le antiche fonti termali.
cabine trattamenti, bistrot Il bed & breakfast, aperto tutto l’anno, è
(conto sui 20 €), bar. ideale per chi ama gli sport sia invernali che
Prezzi: giornaliero
da 21 a 26 €; 2 ore estivi. È dotato di ampie ski room e bike
e mezza da 15 a 20 €. room. Offre ambienti contemporanei
Orari: lun-gio-ven-sab- ma al tempo stesso molto accoglienti,
dom 10-20, mercoledì con pavimenti in larice e boiserie.
In alto: veduta della piscina esterna del centro 10-22, martedì
benessere Bormio Terme. Le acque termali ritemprano chiuso tranne nel
Le camere hanno letti anallergici e piumini
spirito e corpo fra boschi e vette innevate. Qui sopra: periodo natalizio. danesi. Doppia con colazione da 79 €.
una delle ampie saune presenti nella struttura termale. Apertura: chiuso a maggio. INFO: 0342/91.08.20; www.hotelmeublebormio.com

138 Bell’Italia
PIACERI

Trieste, il caffè
e i sapori di confine
A cura di Auretta Monesi  Foto di Franco Cogoli

D
TRIESTE a secoli luogo d’incontro di popoli
Le sale e gli ori del e culture, Trieste sfugge a facili
Caffè San Marco | Il B&B schemi e banali classificazioni.
Petra | La Drogheria Toso E se questo vale soprattutto per la sua
| La Pescheria Centrale storia, l’architettura e la lingua,
| Il prosciutto cotto in i sapori che vi si scoprono non fanno eccezione.
crosta di pane e le salsicce All’incrocio tra l’Adriatico, la Mitteleuropa
dell’Alimentazione B.M. e il mondo slavo, qui tutto convive e tutto
| Le carni cotte in caldaia si armonizza: gli influssi veneti, austriaci
del Buffet Da Pepi | La e sloveni, il mare e le rocce del vicino Carso,
boutique dell’Illy Shop gli gnocchi di pane e gli spaghetti, il pesce
| La cioccolata e i dolci e le carni di maiale. Con i loro piatti cotti
del Caffè degli Specchi in caldaia, i buffet triestini sono fast
| L’Hostaria Malcanton food di alta qualità dove assaggiare, a tutte
| Le ricette di pesce le ore del giorno, la porzina (coppa di suino)
del Ristorante Antica e un abbondante “misto” di altri bolliti.
Ghiacceretta | Il rebechin Ma questa città è anche una delle capitali
di SaluMare-Il Laboratorio indiscusse del caffè: lo si gusta in un gran
del Pesce | La porzina numero di locali storici e moderni, in diverse
del Buffet Da Siora Rosa declinazioni e magari insieme a fette
di dolci come presnitz, putizza e favette.
I vini sono carsici, dall’approccio deciso,
dal rosso Terrano al bianco Vitovska.

140 Bell’Italia
In questa foto: piazza
dell’Unità d'Italia
ritratta al crepuscolo,
con il palazzo
Comunale sullo
sfondo. L'aspetto
attuale risale al 1870,
con un lato che
si affaccia sul mare.
Pagina precedente,
in basso: brodetto
di pesce con salsa
speziata. Qui a destra:
il Caffè degli Specchi.

Da oltre un secolo, Colazioni bio e tante Fondata nel 1906 dalla famiglia
il rito del caffè al San Marco dolci cortesie per gli ospiti Kosmina, da allora nulla è stato
Dopo oltre un secolo di storia, il Caffè Centralissimo e silenzioso, il B&B Petra cambiato nell’aspetto generale della
San Marco regala sempre un’emozione di Giorgio Minca e della figlia Chiara, Drogheria Toso, compresa la ricchezza
da viaggiatori veri. Aperto nel 1914, aperto nove anni fa, sfoggia solide e varietà di merci: caramelle, anice,
diventò subito ritrovo di intellettuali e pareti in pietra, quella dei muri liberati liquirizia e tisane insieme a materiali
studenti irredentisti, tanto che fu chiuso dall’intonaco, così che sembra di trovarsi per restauratori e pittori, cere preziose,
dalla polizia austriaca. Fané il giusto, in campagna invece che nel cuore saponi d’ogni tipo (anche di latte d’asina
in stile Secessione Viennese, il locale è di Trieste, in un bel palazzo d’epoca. o di pecora e il vero Marsiglia), canfora,
la sintesi perfetta di una città innamorata Camere e bagni sono impeccabili, e paraffina, candele. Tutto perfettamente
irreversibilmente del suo passato ma gli ospiti si godono le tante cortesie dei ordinato e mescolato. Ora questo
senza rimpianti, anzi con un po’ di simpatici padroni di casa, a cominciare “museo merceologico” dove si trova
autoironia, non prendendosi troppo sul dalla ricca prima colazione, basata su l’introvabile è gestito dai fratelli Toso,
serio. Qui, nei grandi saloni decorati prodotti biologici. E i consigli di Giorgio custodi di un negozio prezioso.
con legni scuri, pareti dipinte e dorature, sui ristoranti “giusti” in città sono
oggi in parte divenuti libreria, sono perfetti; doppia con colazione da 65 €. Un po’ pescheria
passati James Joyce, Scipio Slataper, e un po’ street food
Umberto Saba e Italo Svevo, e quasi Le mille cianfrusaglie Centralissima, vicina al Canal Grande,
nulla è cambiato. I tavolini sono della bottega di una volta la Pescheria Centrale ha un look
occupati per ore da single in lettura La vetrina è piena di spugne marine, attuale, e la vetrina è un piccolo
o avventori in sobria chiacchiera, d’ogni tipo e specie. Dentro ci accoglie capolavoro di buon gusto nella
mentre i camerieri scivolano senza un curioso antro fatto di due stanze presentazione del “regno di Nettuno”.
fretta, e la bora resta chiusa fuori. foderate di grandi scaffali stracolmi. Il giovane Federico Visintini ha

Bell’Italia 141
Trieste

1. Una fetta di torta


e il tradizionale cappuccino
“Capo in B” al Caffè San
Marco. 2. Piazza dell’Unità
d’Italia con il palazzo del
Lloyd Triestino sulla destra.
3. Dolcissima prima
colazione al B&B Petra.
4. L'esterno della storica
Drogheria Toso, aperta
1 nel 1906 in piazza San
Giovanni. 5. Sala con
libreria al Caffè San Marco.
6. Le crudità di pesce
proposte dalla Pescheria
Centrale. 7. Vetrina della
Pescheria in allestimento.
8. I tavoli esterni del
Buffet Da Pepi, un locale
di riferimento da più
di un secolo per la carne
di maiale cotta in caldaia.
9. Piatto di bollito misto
servito con senape e crauti.

4 5

142 Bell’Italia
6 7

organizzato il bancone del (originarie della vicina Slovenia), previa energica grattugiata di cren
“pesce pronto” con burger di tonno, e le viennesi, seguite dai formaggi, (rafano) fresco. Poi crauti e patate di
involtini di pesce spada marinati, tra cui caciotte alla santoreggia, al contorno e pochi altri piatti caldi che
baccalà mantecato anche in versione finocchietto e di capra. Poi la polenta da fanno di questo locale il più noto tra i
con peperoncino, polpa di granchio, una farina di nicchia come la Blave di buffet di Trieste. La lezione che arriva
cozze al gratin, branzino marinato Mortean, i crauti e le brovade (rape in da lontano, forse da Praga, su come
con lime e menta, alici al basilico salamoia di vino, tipiche friulane) per trattare al meglio i prosciutti cotti trova
e pomodoro, filetti di pesce i musét e i cotechini. Tra i dolci, tante qui il suo apice. Il gestore Paolo Polla,
agli agrumi, salmone all’aneto e molto focacce casalinghe ormai sinonimo sempre molto professionale e cordiale,
di più a seconda della giornata. di pasticceria di alto livello: ecco riesce ad accontentare tanti clienti
Poi i banconi della pescheria offrono il presnitz, la putizza e la pinza, tutti eterogenei: uomini d’affari, operai,
il meglio che arriva dalle reti. variamenti farciti e presentati, turisti, anziani che decidono di farsi il
arrotolati su se stessi oppure no. rebechin (lo spuntino di metà mattina)
Una polenta speciale con un bicchiere di rosso Terrano,
e il prosciutto in crosta di pane Buffet Da Pepi, la caldaia studenti e signore eleganti.
Il prosciutto cotto in crosta di pane è un che sfida i fast food
orgoglio tutto triestino: Paola Bergomas, Sono 120 anni che la caldaia Da Pepi, in La boutique della tazzina
nel suo negozio Alimentazione B.M., bella mostra a metà del bancone, tiene Approdo di bastimenti in arrivo da
tiene solo il migliore. E poi sciorina bollenti le carni che verranno affettate terre lontane, Trieste è una capitale del
salsicce locali, quelle di Cragno con maestria e distribuite dentro i panini, caffè: le torrefazioni storiche si sono

Bell’Italia 143
Trieste

1. I tavoli di SaluMare-
Il Laboratorio del Pesce,
locale specializzato
in piccoli snack a base
di pesce fresco.
2. Piero e Giovanna
Anzellotti, proprietari
di SaluMare, con il loro
brodetto e una “collezione”
di tartine. 3. La sala
1
del Caffè degli Specchi,
4 aperto nel 1839
nel cuore della città.
4. Colori e aromi all’Illy
Shop, la boutique della
grande azienda fondata
nel 1933. 5. L'alba su piazza
dell’Unità d’Italia, vista
dal lato che si affaccia
sul golfo di Trieste.
Pagina seguente, in basso:
cartina della città con
la posizione degli indirizzi
citati in queste pagine.
3
5

144 Bell’Italia
Indirizzi

avvicendate nel monopolio della scura storico Buffet Da Giovanni, dove trionfa TRIESTE
bevanda. Francesco Illy inizia la sua la carne, lasciando posto al mare Caffè San Marco,
attività nel 1933 e oggi Illy è un colosso il venerdì. Siamo nella Trieste più antica, via Cesare Battisti 18, 040/064.17.24;
presente in 140 Paesi, un caposaldo vicini a piazza dell’Unità d’Italia ma in
www.caffesanmarcotrieste.eu
dell’economia triestina e non solo. zona Ghetto-Cavana, la Trieste popolare
L’aroma e il sapore della casa sono dei secoli passati, quando il mare e le
i medesimi ovunque il logo bianco-rosso barche dei pescatori erano a pochi passi B&B Petra, via Mazzini 44,
venga esposto: una certezza assoluta, dall’ingresso di questo locale che nel 333/575.30.17 e 040/260.27.96;
ottenuta tramite una lavorazione nome rammenta la sua ex destinazione www.bedandbreakfastpetra.com
particolare che consente al blend di magazzino del ghiaccio. In tavola,
dei caffè impiegati di garantire pesce nobile ma non solo: qui si va
Drogheria Toso, piazza San Giovanni 6,
un prodotto di successo. All’Illy Shop, dalle grancevole ai sardoni, dalla zuppa
in pieno centro, le confezioni di caffè di pesce (il broèto triestino) al fritto 040/63.62.88
e le tazzine disegnate da artisti misto, dai calamari ripieni alle triglie.
fantasiosi si alternano alla cioccolata E poi ombrine, canocchie, saraghi, Pescheria Centrale,
Domori e altre golosità di alta gamma cappelunghe e mazzancolle. Da non via Genova 10d, 040/246.09.32
che rientrano nelle acquisizioni Illy. perdere, quando ci sono, gli “zottoletti”
in umido, micro-seppioline ovviamente
Alimentazione B.M.,
Al Caffè degli Specchi accompagnate da polenta; conto da 45 €.
un salotto ritrovato via Roma 3, 040/63.02.17
La posizione del Caffè degli Specchi Tartine e crostini
è strepitosa: inaugurato nel 1839, del miglior rebechin Buffet Da Pepi, via della Cassa
al piano terra del neoclassico palazzo Il rebechin di Trieste è quello che di Risparmio 3, 040/36.68.58
Stratti, domina il lato destro di piazza a Venezia è il cicheto e a Treviso
dell’Unità d’Italia con le sue vetrine e le lo spuncioto: uno spuntino di piccoli
Illy Shop, via Einaudi 2a,
file di tavolini e poltroncine. Dopo anni assaggini, spesso di metà mattina, dove
opachi il locale è ora gestito dal vulcanico un calice di vino (qui lo chiamano tajut) 040/246.22.30; www.illy.com
Giuseppe Faggiotto, cioccolatiere è d’obbligo. Da SaluMare-Il Laboratorio
di Pordenone. Dalla prima colazione del Pesce, locale molto originale Caffè degli Specchi,
al pranzo, dai pomeriggi con caffè, inventato da Piero Anzellotti in un’ex piazza dell’Unità d’Italia 7, 040/66.19.73;
cioccolata e dolcetti all’aperitivo, pescheria, se ne gusta uno eccezionale. www.caffèspecchi.it
l’offerta è ampia e d’alta qualità La formula è quella di offrire snack
e al bancone quasi sempre c’è la fila. a base di pesce: tartine con varie
Tre degli specchi sono quelli originali, tipologie di baccalà, trote salmonate, Hostaria Malcanton,
voluti dal primo gestore Nicolò Priovolo. pesce crudo, sarde in saor, uova di via Malcanton 10a, 040/241.07.19
salmone, tartare ittiche, il semplice burro
Hostaria Malcanton, e acciughe, la taramà greca, gamberi Ristorante Antica Ghiacceretta,
la tavola della tradizione e il polpo gallego. Qualche piccolo via dei Fornelli 2, 040/322.03.07;
L’appellativo di “hostaria” perdura segreto? La maionese fatta in casa
www.anticaghiacceretta.com
nel tempo, in memoria di una storia e solo pesce fresco di rete; le tartine
importante. Da Malcanton ci si affida vanno da 2,50 € in su.
alla cucina di Andrea Benedetti, SaluMare-Il Laboratorio del Pesce,
che rispetta la tradizione e al contempo I panini della Siora Rosa via di Cavana 13a, 040/322.97.43
elabora novità. Tra muri rosso scuro, nel rione popolare
in tavola sulle tovaglie a quadri arriva In fondo al rione della Cavana, verso Buffet Da Siora Rosa,
il pescato del giorno: sarde in saor i moli della Lanterna in una piazzetta
piazza Hortis 3, 040/30.14.60
o in agrodolce, baccalà mantecato, verde, il Buffet Da Siora Rosa non
branzino al cartoccio con le verdure, ha vissuto un solo momento di crisi dal
alici marinate, scaloppa di cernia e crema 1921. Oggi è gestito da Albina Facco
di piselli, gli spaghetti o linguine alla e dalla sua famiglia. Qui il celebre
busara e le mormore fritte, o altri fritti prosciutto cotto in crosta di pane è
di pesci “poveri” come i sardoni. sempre in pole position, ma si gustano
Chiusura con il soufflé al cioccolato anche carni di maiale e salsicce
caldo o altre dolcezze. Conto da 35 €. affumicate e non, da mangiare con
crauti, cren e senape. A seguire,
Fantasia di pesci nobili polpette, la porzina, cioè la coppa
e “poveri” alla Ghiacceretta di suino accompagnata da patate o crauti,
Bruno Vesnaver è un signore che il cotechino alla veneziana con radicchio
di cibo la sa lunga davvero. Non per rosso trevigiano e mandorle più
nulla è il patron del Ristorante Antica uvetta passa, tante verdure cotte,
Ghiacceretta, piccolo locale da gulasch, gnocchi di patate o di pane,
intenditori del pesce, ma anche dello qualche buon dolce. Conto da 15 €.

Bell’Italia 145
Trieste

La ricetta

Spaghetti con scampi


alla busara
Una pasta classica e i crostacei pescati nelle acque del golfo
sono alla base di una ricetta di antica tradizione

Due sono i caposaldi gastronomici della città: pesce al top della


qualità e cucina mitteleuropea a base di carni, per lo più suine. Nulla
di più lontano l’uno dall’altro, ma a Trieste tutto si lega, si assimila,
si contamina. Qui puntiamo sul pesce, pescato nel golfo oppure nelle
vicine acque istriane o dalmate. Gli spaghetti con scampi alla busara
sono un classico, e prendono forse il nome dalla pentola in ferro
che si utilizzava a bordo dei pescherecci. La ricetta dell’Hostaria
Malcanton, e del suo chef Andrea Benedetti, si deve eseguire in due
tempi: prima la bisque (brodo di pesce), poi il resto. Facendo molta Andrea Benedetti, chef dell’Hostaria Malcanton,
attenzione alla qualità delle materie prime e ai tempi di cottura. mostra i suoi spaghetti con scampi alla busara.

Procedimento

Ingredienti 1
Lavare gli scampi sotto
4
Aggiungere gli scampi
acqua corrente. Incidere interi, i pomodori a
Per 4 persone: a dodici di essi la parte pezzetti e il peperoncino
• 20 grossi superiore del carapace alla cipolla, sfumando
scampi freschi con una forbice, estrarre con vino e brandy. Dopo
il budellino e mettere due minuti aggiungere
• 1/2 bicchiere di olio da parte. Gli altri otto la salsa di pomodoro
extravergine d’oliva scampi si sgusciano, e due mestoli della
• 1 carota togliendo le teste e bisque (vedi punto 2).
accantonando la polpa. Cuocere per otto minuti.
• 1/2 gambo di sedano
• 1 cipolla e mezza
• 1 bicchiere di vino
bianco secco 2
Mettere in un tegame
5
Togliere gli scampi
• 400 g di spaghetti
l’olio, la carota, il sedano interi dal tegame. Scolare
• 20 pomodori datterini e 1/2 cipolla, tagliati la pasta e metterla nel
• 1 pizzico grossolanamente. tegame insieme alla polpa
di peperoncino Rosolare per qualche degli otto scampi messi
minuto. Aggiungere le da parte, con un po’ d’olio
• 1/2 tazzina da caffè teste e i gusci e sfumare e il prezzemolo. Dare una
di brandy con il vino. Aggiungere macinata di pepe e saltare
• 4 cucchiai di salsa un litro d’acqua e lasciar il tutto su fuoco vivo.
bollire per 10 minuti.
di pomodoro
• 1 ciuffo di prezzemolo
tritato
• sale e pepe 3
Far bollire l’acqua per
6
Impiattare disponendo
gli spaghetti. Preparare sugli spaghetti di ogni
un soffritto con la cipolla piatto tre scampi interi.
rimasta, da tritare e
mettere in un tegame
basso con l’olio, a fuoco
Vino consigliato:
tranquillo, fin quando
un bianco Vitovska non sarà appassita.
del Carso o un Buttare gli spaghetti
nell’acqua in ebollizione.
Friulano del Collio.

146 Bell’Italia
Natale arriva una volta l’anno. Ma se regali un abbonamento,
sarà Natale tutti i mesi.
C on le cedole che trovi nei mensili Cairo Editore, puoi regalare un anno di emozioni, conoscenze, scoperte. Dona
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CANTINE D’ITALIA
Testi di Giuseppe De Biasi

MONTALCINO (Siena) PODERE LE RIPI

Le ideali
proporzioni
del Brunello
La vigna più densa al mondo e la cantina a forma di conchiglia fossile.
Per una produzione che esalta la perfezione della natura

A Francesco Illy, aumentare la densità per di Francesco, messa in


nel passaggio da fotografo ettaro in misura talmente progetto dal figlio Ernesto,
naturalista a vignaiolo, elevata (62.500 piante) da architetto. Dodici anni per
è rimasto l’occhio allenato forzare le radici a scendere realizzare questa cattedrale
allo sguardo d’insieme e in profondità per cercare il del vino costruita con
l’immutato stupore per nutrimento necessario. Figlio 750 mila mattoni posati
IL VINO
la perfezione della natura. di questa scelta è il Bonsai, a mano e tenuti insieme
Nel 1987 Francesco, Sangiovese in purezza, di solo con malta di calce AMORE
della nota dinastia del caffè, grande struttura, morbido e viva, per far respirare la E MAGIA 2014
inizia la sua ricerca di un sapido, con finale lievemente struttura, senza interferenze Rosso di Montalcino
luogo dove “ripiantar amaricante. I vini biologici elettromagnetiche, in Doc, Sangiovese in
radici” nella Toscana più e biodinamici de Le Ripi sintonia con il terreno che purezza proveniente
autentica, e dopo diversi raccontano il territorio con la ospita. La sezione interna dalla parte meridionale
anni incrocia questi 54 ettari “Amore e Magia” o “Lupi è in costante discesa per della collina di
di terreno a Montalcino e Sirene”. Tutti affinano effettuare tutti i travasi Montalcino, su terreni
in cui “modellare” il suo in una cantina costruita per caduta e rimanda alla di natura calcareo-
percorso. Partendo su un’idea antica come la perfetta sequenza di spirali argillosa. Colore rubino
dalle vigne, vite, il rapporto aureo, quel della Nautilus, conchiglia intenso, al naso
impiantate nel 1:1,618033 che ritroviamo fossile la cui sezione è usata predominano i frutti
2000, frutto nelle proporzioni del corpo per mostrare l’armonia di rossi maturi e lo
anche di scelte umano, nelle spirali del proporzioni del rapporto speziato dolce. In
coraggiose Dna, come nei principi aureo. Una vera immersione bocca è armonico e
come quella di costruttivi del Partenone nella natura per capire scattante, con tannini
e delle piramidi egizie. Il l’approccio enologico di eleganti che s’innestano
info rapporto che esprime la
bellezza o il senso del divino
Francesco Illy e l’umiltà di
«non rovinare le meraviglie
su una nota sapido-
balsamica,
Podere Le Ripi,
Montalcino (Siena), si è fatto cantina su un’idea che questa terra ci regala». di ragguardevole
località Le Ripi, freschezza e persistenza.
0577/83.56.41;
www.podereleripi.it
Fermentazione in tini
Come arrivare: dalla A1 di rovere con lieviti
uscire a Chiusi e seguire indigeni poi
per Montalcino, poi per affinamento di 30
Castelnuovo dell’Abate e mesi in botte
infine per Podere Le Ripi.
Visite e degustazioni: grande, prima
tutti i giorni solo su di essere
prenotazione (info@ imbottigliato
podereleripi.it; 339/ in 15.000
230.81.22). La versione
base “Amore e Magia”
esemplari al
prevede la visita ai vigneti, prezzo medio di
alla vigna Bonsai e alla 40 €. Cinghiale
cantina Aurea, con in umido
degustazione di 3 vini o la classica
tra cui un calice di Brunello
di Montalcino Riserva. In alto: Podere Le Ripi, con la cantina ispirata alla conchiglia Nautilus. fiorentina gli
Durata di circa 75 minuti, Foto piccola: la sala di affinamento. Nel tondo: il proprietario Francesco abbinamenti
costo 15 € a persona. Illy. Sopra: panorama della tenuta con in primo piano la vigna Bonsai. consigliati.

148 Bell’Italia
IL TACCUINO
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D’ITALIA

di Paolo Massobrio e Marco Gatti

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ROMA CONCERTO GOSPEL E 24 ORE DI FESTA

NOTE DI NATALE E CAPODANNO


Il 25 dicembre all’Auditorium Parco della Musica
c’è l’atteso concerto del Benedict Gospel Choir:
il 3 stelle Ibis Styles Roma Art Noba offre 2 notti,
cena e pranzo di Natale più 2 biglietti per il concerto
a 336 € a coppia. Per le notti aggiuntive il prezzo
è di 74 € la doppia. Un’occasione per vivere anche la
Festa di Roma 2018 (foto): una “24 ore” di musica,
performance ed eventi che comincia il 31 dicembre
al Circo Massimo e prosegue il 1º gennaio sul
Lungotevere Aventino. INFO www.ibis.com; 06/0608.

MAZZIN (Trento) QUATTRO GIORNI IN FAMIGLIA


SAN MARINO MAGICA STELLA DAL 2 DICEMBRE AL 7 GENNAIO
VAL DI FASSA CON E SENZA SCI

La rocca delle meraviglie Fra i boschi della val di Fassa e le piste del
Dolomiti Superski, l’Eden Village Regina e Fassa
è un villaggio sulla neve che offre tante attività
Grandi feste nel piccolo Stato fra Romagna e Marche. anche per chi non ama sciare: ciaspolate, corsi
In scena addobbi, spettacoli, musica, mercatini, mostre di cucina, shopping tour, animazione diurna
e serale. Dal 22 al 25 dicembre, 4 notti in mezza
La piccola Repubblica di San Marino a Natale si trasforma in un regno in- pensione a 348 € a persona. INFO www.edenviaggi.it
cantato (nella foto: la rocca). Il programma della tradizionale manifestazione
Natale delle Meraviglie, che quest’anno ha come tema il Calore, prevede
COGNE (Aosta) PREZZI CORTI IN SETTIMANA
mercatini, animazioni teatrali e musicali, concerti, mostre, allestimenti sce-
nografici, percorsi enogastronomici e magnifici fuochi d’artificio per festeg-
giare l’arrivo del 2018. Il pacchetto Magica Stella comprende 2 notti in Valle d’Aosta, benessere e relax
hotel 3 stelle, una cena tipica, una in hotel, visita guidata del centro storico Per festeggiare la riapertura invernale,
e una card con sconti su musei, negozi e parcheggi. Tutto da 155 € a perso- l’elegante Eco Wellness Hotel Notre Maison
na, bambini ospiti fino ai 4 anni. INFO 0549/99.50.31; www.visitsanmarino.com (foto) propone prezzi convenienti per soggiorni
infrasettimanali a dicembre. Una notte
con colazione, ingresso al centro benessere
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e accesso al laghetto alpino riscaldato a
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gite diurne e serali sul battello Santa Maria fra canali, canneti, casoni
(sotto) e natura. Pranzo o cena a bordo con menu di pesce (canocchie,
anguille, scampi) o di selvaggina,
rigorosamente locale. Si parte
e si arriva a Marano: il sabato
dalle 19 alle 23, la domenica
dalle 10,30 alle 16. Prezzo per
tour, aperitivo e pasto completo:
da 48 a 58 € a persona.
INFO www.battellosantamaria.it

150 Bell’Italia
Le notizie prima che arrivino sui mercati

15 Giugno 2013 MILANO FINANZA 19


TRIMESTRALI UTILI BOOM IN BANCA. È VERA GLORIA?
E L’INDUSTRIA MIGLIORA I MARGINI MA NON I DEBITI
IMMOBILIARE La prima fase del progetto milanese è stata completata

www.milanofinanza.it
di Manuel Follis Il prezzo medio in tre anni è passato da 7.500 a 9.200 euro al mq

B
asterebbe avere in
mente a che punto
Ora si punta anche sull’estero con un’esclusiva al gruppo inglese

Porta Nuova da Sotheby’s


erano i lavori un an-
no fa per capire la
velocità di crociera
alla quale si sta muovendo il
progetto immobiliare che sta
realizzando il gruppo Hines
€ 3,80 Uk £ 3,40 - Ch fr. 9,50 Francia € 7,60 Sabato 15 Novembre 2014 Anno XXVI - Numero 225 il quotidiano dei mercati finanziari Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano
a Porta Nuova (nel centro Hines punta a proporre gli ap-
di Milano). Uno dei simboli IL QUARTIERE PORTA NUOVA partamenti anche sul mercato
del quartiere è il grattacielo internazionale e per questo ha
FOOD Sicuramente può dare un aiuto importante per la ripresa insieme a lusso e turismo Cesar Pelli, il più alto d’Italia siglato un accordo in esclusi-
Tanto che ben tre fondi strategici hanno investito in Cremonini. Ed è solo l’inizio (231 metri), chiamato anche va con Sotheby’s International

Sarà il cibo a salvare


Unicredit Tower perché è il Residenziale Realty (una delle divisioni del

a
Gioi
palazzo nel quale si stanno gruppo Sotheby’s) che si occu-

re
via via trasferendo tutti gli perà del collocamento di alcuni

hior
uffici della banca di Piazza Uffici appartamenti selezionati tra

Melc
Cordusio. Finora lo sviluppo e show room quelli più pregiati da proporre

Via
del quartiere ha rispettato i sui mercati del Nord Europa,

l’Italia?
Via
tempi previsti con la consegna Giova
nni
della Russia e dell’Asia. Sono
a fine giugno 2012 proprio del- Battis
Istituzionali in aumento anche le colla-
ta Pirelli
la sede di Unicredit e quella borazioni con le divisioni di
agli inizi di dicembre della pri- private banking degli istituti
ma parte del parco. di credito, perché il particolare
Espositivo momento di mercato (fra Btp

Ecco tutte le opportunità L’anno chiave, però, po-


trebbe essere proprio il 2013,
visto che a metà maggio Hines Culturale
e inflazione) sta spingendo
alcuni risparmiatori a torna-
re sugli investimenti di lunga
anche per gli investitori Italia Sgr e Qatar Holding
hanno siglato un accordo per
durata in real estate.
Quanto al settore uffici, circa
l’ingresso del fondo sovrano Spazi il 60% degli spazi è stato occu-
ORSI & TORI

Corso Como
in Porta Nuova, un’intesa che

a
pato e di questa percentuale

Gioi
commerciali
ha rappresentato anche la pri- una grossa fetta riguarda pro-

re
hior
ma volta che in cui il Qatar prio la sede di Unicredit. A

G
di Paolo Panerai

Melc
iura Jack Ma, fondatore di su Alibaba o sul sistema bancario? ha scelto un partner priva- breve dovrebbe essere an-
Parchi

Via
Alibaba, nell’intervista a Viene naturale rispondere che il siste- to in Italia. Lo stato di salute nunciato un nuovo contratto
Class Cnbc pubblicata su ma bancario internazionale è oggi stra- del progetto prima dell’inter- e aree verdi d’affitto con un gruppo del
MF-Milano Finanza di gio- ordinariamente più potente. Ma se ad vento qatarino era già buono. settore moda (di piccola en-
vedì 13: «... Le banche sanno Alipay si unisse Apple Pay... la musica Nel 2013 dovrebbero essere di tità ma prestigioso) e sono in
che non possono ucciderci e che noi non potrebbe essere molto diversa. Anche fatto completati i lotti Isola e Pedonale corso le trattative con altri
vogliamo uccidere loro... abbiamo spie- per un fondamentale motivo: mentre
gato (alle banche) che possiamo fare le Alipay, Apple Pay e tutti gli altri siste- Varesine che saranno abita- conduttori.
cose in modo più efficiente, economico e mi di pagamento dei colossi dell’e-com- ti già nel primo semestre del GRAFICA MF-MILANO FINANZA

veloce. Vogliamo aiutare le piccole merce come Amazon o anche sei social 2014. L’anno successivo sarà menti, distribuiti in maniera nelle residenze Solaria, sono clienti italiani e quasi il 70% L’intero progetto ha però re-
imprese e i consumatori che usano la network hanno una libertà assoluta, invece destinato alle ultime omogenea tra i progetti Isola stati trattenuti gli apparta- di questi erano milanesi. gistrato un’impennata quando
tecnologia. Le banche da sole non sono nessuna legge, nessun regolamento li consegne, dal centro culturale e Varesine, mentre la parte menti dei piani più alti, ossia Adesso, completata la prima è stato annunciato l’accordo
in grado di farlo... Sì, è notorio, ho sta condizionando, il sistema bancario di Unicredit all’ultima fase del restante dello sviluppo immo- quelli di maggior pregio. Per fase del progetto con le con- con Qatar Holdings. Il fondo so-
incontrato poco tempo fa Tim Cook. È internazionale e in particolare quello
sicuramente possibile che la nostra europeo si trovano in una situazione di progetto Garibaldi fino al com- biliare è già completamente ora quasi il 100% delle vendi- segne del 2012 e in attesa vrano entrerà con un aumento
Alipay e Apple Pay facciano una paradossale stress da regolamento, non pletamento del parco. Il trend venduta. In molti casi, come te ha avuto come destinatari delle inaugurazioni del 2013, di capitale, immettendo soldi
partnership. Tutto è possibile. Apple è pieno di una crisi che, per definizione dice che dall’inizio delle vendi- che potrebbero andare in gran
una grande società che ha cambiato il di quasi tutti gli economisti, sono allo te (meno di tre anni fa) è stato parte a ridurre il debito del
mondo specialmente nel mobile». stesso tempo il cardine e il punto debo- PENSIONI già messi sul mercato più del di Giovanni Barbara - Partner KStudio Associato (Kpmg) ROSSO & NERO progetto di sviluppo (le tratta-
Capito signore banche e signori ban- le del sistema finanziario globale. 50% degli appartamenti con il tive con gli istituti di credito
chieri? La sfida è lanciata, anche se ora
Ma tenta (come nell’intervista) di get-
tare acqua sul fuoco, dopo anche le
Se Ma e Cook si alleeranno e approcce-
ranno con determinazione il mercato
europeo, per le banche, e con esse le
Poveri prezzo medio passato da 7.500
euro al mq agli attuali 9.200
Come evolve l’informativa societaria sono in corso) e in parte a co-
stituire riserve. L’investimento
rivelazioni di questo giornale sulla
decisione delle banche cinesi guidate
varie economie nazionali saranno dolo-
ri. Infatti, Alipay e Apple Pay possono
quarantenni euro, un incremento del 30%
simile a quello riscontrato nel Iderspiù
l tema dell’informazione societaria è sempre
sotto i riflettori. A fronte di stakehol-
la giusta dose di informazioni da condividere per
consentire una buona trasparenza societaria,
del Qatar non ha carattere
speculativo, visto che è pre-
dal presidente di Bank of China,
Tian Guoli, di creare alternative ad
introdurre una novità tecnologica al
giorno, non avendo strutture obsolete se il pil collocamento dei negozi (e de-
rivante anche dalla strategia
sempre più esigenti sotto il profilo della
trasparenza, il tema della tracciabilità dei com-
senza tuttavia ledere il diritto alla riservatezza
delle informazioni societarie? E’ questo il no-
visto un orizzonte temporale
di 10 anni, con un’exit quindi
resta fermo
Alibaba proprio per il progetto di inva- alle spalle, mentre le banche hanno
sione di campo da parte di Ma non solo vaste reti fisiche e soprattutto un tenuta da Hines, cioè di far portamenti degli organi sociali per ricostruirne do ancora da sciogliere nel contesto societario prevista al 2023. L’operazione,
con la fortissima Alipay, che non si nuovo organismo di vigilanza europeo, partire le vendite da prezzi di i profili di responsabilità è un aspetto centrale e del mercato finanziario, soprattutto alla luce insomma, è destinata a dare
limita a incassare ma fa anche micro- l’Eba, che assieme alle strutture che alle pagine 30 e 31 mercato). In totale restano da della governance. Un primo perimetro di di- dell’indiscutibile tendenza all’apertura e alla maggiore solidità alla situazio-
credito, bensì anche con il Fondo mone- hanno organizzato gli stress test ragio- collocare circa 200 apparta- stinzione è quello tra l’informativa interna ed disclosure. ne patrimoniale di Hines, che
tario lanciato durante l’ultimo Capo- na su criteri drammaticamente rigidi e esterna. La prima consiste nell’informativa Sul tema dei flussi informativi possiamo aspet- nel frattempo già gode i frut-
danno cinese e arrivato a raccogliere ormai superati. Ma non solo: Eba, OK SOLO RAI WAY destinata a circolare nel perimetro interno tarci ulteriori interventi del legislatore. ti di questa alleanza su fronte
140 miliardi di dollari, diventando il dovendo vigilare su sistemi bancari
delle società. Si pensi agli obblighi informa- L’esigenza più sentita è quella di sistematizza- dell’immagine. A seguito della
secondo fondo monetario al mondo.
La piattaforma CCIG/Mall, di cui la
nazionali dell’area euro molto diversi
fra loro, sta creando squilibri e trappo- Quel male Manfredi
tivi degli organi delegati nei confronti del
consiglio di amministrazione a quelli del
re in una piattaforma integrata la molteplicità
di norme leggi e regolamenti, codici di autodi-
comunicazione dell’operazione,
quindi, in meno di un mese, già
oscuro che
casa editrice che edita questo giornale loni volontari o involontari come quello
Catella
è il riferimento per l’Italia, è il frutto che ha portato Mps a subire l’onta presidente del consiglio di amministrazione sciplina che tentano di favorirne l’organicità. tre nuove aziende si sarebbe-
della reazione in primo luogo delle ban- della bocciatura, mentre, come ha rive- o in tema di operazioni con amministrato- Più in generale l’informativa societaria si tro- ro fatte avanti ipotizzando di
che cinesi. E alleata delle banche è il
leader dei pagamenti digitali, China
lato questo giornale una settimana fa,
l’accordo fra Banca d’Italia, Bce e stoppa le ipo ri interessati. L’informativa extrasocietaria
è quella rivolta all’esterno, come ad esempio
va a un punto di svolta rispetto al passato. Non
più intesa in chiave per così dire punitiva, ma
spostare i loro uffici dal cen-
tro storico di Milano a Porta
Union Pay. Quindi uno schieramento
forte al quale si potranno affiancare
banche di tutti i Paesi dove Alibaba
Commissione europea era di consi-
derare la banca senese nella categoria
delle banche in ristrutturazione, da
italiane gli obblighi di comunicazione per gli emit-
tenti quotati. Una dimensione peculiare
concepita come aspetto integrante della ge-
stione aziendale funzionale nell’esercizio del
Nuova, e benefici (pur se in-
feriori) sono stati riscontrati
intende operare. Ma se si dovesse valutare sul rispetto del piano quin- a pagina 21 dell’informativa societaria è quella potere amministrativo e strumento tanto di anche nella vendita delle re-
scommettere punteresti per la vittoria quennale per il risanamento, e non relativa ai gruppi societari, dove indirizzo quanto di correzione dell’attività. In sidenze, probabilmente legata
l’individuazione dell’area di legit- un contesto dove le imprese spesso sono spinte al fatto che la maggior parte
ESCLUSIVO / TUTTI I PROGETTI PER BRUXELLES tima circolazione delle informazioni a cambiare strategie e indirizzi per seguire il dei clienti di Porta Nuova so-
si rivela spesso impresa non facile. In mercato, la gestione dell’informativa diventerà no imprenditori o operatori del
L’Italia bussa a Juncker questo scenario dove l’informazione
assume sempre più carattere di con-
tinuità e permanenza, il confine tra
sempre di più una delle aree su cui si misure-
rà la qualità del management e uno strumento
strategico per trasmettere e far percepire cor-
mondo della finanza. (riprodu-
zione riservata)

Ecco come Renzi vuole portare trasparenza e riservatezza è ancora


molto labile. Qual è, in altri termini,
rettamente ad azionisti, investitori, dipendenti
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L’Italia da leggere A cura di Carlo Migliavacca

Racconto
di primavera, di Albert
Ceolan, Albert Ceolan
Edizioni 2017, 176 pagine,
30 €. Formato: 30x23 cm

SCATTI D’AUTORE

INNO ALLE SFUMATURE


DELLA PRIMAVERA
Il poetico ciclo delle stagioni del fotografo editoriale. Dopo aver documentato il
altoatesino Albert Ceolan giunge al respiro sottile della natura invernale tra
suo secondo movimento con questo i monti, lo sguardo limpido e delicato di
Racconto di primavera. Il volume Ceolan si rivolge con la stessa curiosità i paesaggi e chi li abita ritrovano colori
precedente, dedicato all’inverno, ha e il medesimo affettuoso rispetto alle intensi che vincono l’esitazione del
solo poche settimane fa conquistato il infinite forme del risveglio primaverile, passaggio di stagione per ridisegnare i
primo premio nella sezione “Immagine in un orizzonte senza veri confini panorami naturali e accendere le secolari
della montagna” del prestigioso Banff che dal suo Alto Adige si estende a manifestazioni tradizionali che salutano la
Mountain Book Competition, in Canada, tutto l’arco alpino italiano e raggiunge rinascita (foto sopra: Alpe Lusia, Trentino;
e trova un seguito di pari qualità nelle Austria e Svizzera, Francia e Germania. esemplari di anemone fegatella nel Parco
immagini di questa nuova proposta Nella straordinaria galleria delle immagini Naturale del Monte Corno, Alto Adige).

Mantova.
Utopia
classica,
Franco Maria Ricci
2017, 240 pagine,
70 €. Formato:
28,5x30 cm

RITRATTO DI CITTÀ
NELLO SPLENDORE
DI MANTOVA
È una circostanza davvero fortunata
quella che vede l’incontro della raffinata
cultura editoriale di Franco Maria Ricci
con la cristallina visione delle foto di
Massimo Listri. Oggetto del volume è lo accompagnano una raccolta di testi curati palazzo Ducale e Pisanello, il castello di San
spettacolo dell’arte e dell’architettura da studiosi di fama, e il risultato è una Giorgio e Andrea Mantegna, la basilica di
di Mantova, una delle grandi capitali monografia piacevolmente erudita in cui Sant’Andrea e Leon Battista Alberti, palazzo
del Rinascimento, portato in scena sfilano i luoghi e i protagonisti di quella Te e Giulio Romano (nella foto: il cortile
sulle pagine con passione. Le immagini splendida stagione della nostra cultura: d’Onore e l’esedra dalla loggia di Davide).

152 Bell’Italia
CATALOGHI D’ARTE

Slow
Food. Storia
di un’utopia
L’ARTE IN CUCINA
possibile,
di Carlo Petrini e Gigi
GLI ARTISTI INCONTRANO GLI CHEF
Mantovani, Giunti -
Slow Food Editore
2017, 350 pagine, 18 €.
Formato: 15x22,5 cm

AMBIENTE E SAPORI
I RIBELLI DEL GUSTO
La rivoluzione del cibo, quello «buono,
pulito e giusto», è protagonista di un serrato
racconto che ripercorre la storia di Slow
Food intrecciandola con quella del suo
fondatore, Carlo Petrini. Una «biografia
ufficiale», si legge nella nota dell’editore,
che prende il via negli anni Settanta dalle
prime riflessioni sul valore sociale del cibo
promosse da Petrini in quel di Bra, nel
Cuneese (ancora oggi cuore del movimento),
e attraverso una minuziosa ricostruzione
cronologica degli eventi, con tante interviste,
arriva ai giorni nostri: la fondazione di Arci
Gola, il manifesto Slow Food pubblicato su Il
Gambero Rosso, il Salone del Gusto di Torino,
Slow Fish a Genova e Cheese a Bra, fino alla
dimensione internazionale di Terra Madre.

Andare per
le città sepolte,
di Michele Stefanile,
il Mulino 2017,

D ai pennelli ai fornelli: il volume, che coniuga arte e cu-


152 pagine, 12 €.
Formato: 12,5x20,5 cm
cina, nasce da un’idea di Domenico Monteforte, apprez-
zato artista con la passione per la buona tavola. Il progetto
editoriale, a cura dello scrittore e sommelier Alberto Sac-
chetti, invita oltre sessanta protagonisti del mondo artistico
a proporre altrettante ricette, tutte “certificate” da cuochi
ARCHEOLOGIA di alto livello. In apertura i saluti di Giammarco Puntelli, cri-
ANTICHE TRACCE DI VITA tico e curatore d’arte, e di Fabio Campoli, chef internazio-
È straordinaria la ricchezza del patrimonio nale, conduttore di trasmissioni televisive e prolifico autore.
archeologico italiano, un vero tesoro diffuso.
Quelli presentati da Michele Stefanile
sono però siti particolari, dove si vive Volume di 192 pagine; formato cm 24 x 30; legatura cartonata
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golfo di Pozzuoli, sommersa a causa del 3) Bonifico, IBAN IT 66 X 02008 09432 000030040098 - Unicredit;
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CAPOLAVORI D’ARTE
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(Catanzaro)
Mattia Preti
Poste Italiane

Cagliari

giardini, portici eleganti


Umberto
Boccioni
Palermo
Pietro Novelli

DA VITTORIO e tradizioni artigianali


SGARBI EDITO RIALE
GIORG IO
MOND ADORI
in una perla del Levante

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154 Bell’Italia
I borghi disegnati di Matteo Pericoli scrivete a
a cura di Sandra Minute lapostadibellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia,
Corso Magenta 55, 20123 Milano

Un viaggio tra i borghi più belli d’Italia che metterà alla prova la vostra conoscenza
del Bel Paese. Riconoscete la località interpretata dalla matita di Matteo Pericoli?
Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri

Qualche indizio qua e là... In questo borgo ai piedi di una roccia a cuochi datano infatti, secondo la
strapiombo la passione per i fornelli risale tradizione, al XIII secolo e la prima vera
a molto, molto tempo prima del dilagare e propria scuola alberghiera è stata
in tv di programmi sulla cucina: le più fondata nel ’500. E il paese ha dato
antiche botteghe per la formazione di anche i natali al patrono della categoria.

Il borgo di novembre: Sant’Agata de’ Goti (Benevento) I primi lettori


che hanno indovinato:
È detta anche la “perla del Sannio” Luca Moggian Barban, Mira, Calogero
questa mezzaluna di casette e chiese Pompeo, Sestri Levante, Angelo Fusillo,
adagiata su una terrazza tufacea Napoli, Matteo Marzocchi, Como. Il più
all’ombra del monte Taburno. giovane: Tommaso Lorenzi, 13 anni,
Il toponimo deriva da Drengot, Bergamo. Abbonati: Carlo Magni, Gallarate,
poi storpiato in De-Goth, nome Lidia Colombo, Busto Arsizio, Alessandro
della casata normanna che fu Tironi, Nichelino, Renato Tagliabue,
feudataria del borgo nel XII secolo. Giulianova, Mauro Casale, Pantasina.

156 Bell’Italia
TESTA e CUORE
Fondata nel 1858 a Torino, Baratti & Milano fa parte della storia dolciaria
italiana. L’alta qualità dei suoi prodotti ottenne fin dalle origini importanti
riconoscimenti, tanto da potersi fregiare dello stemma Sabaudo quale “fornitrice
della Casa Reale”. Dopo oltre 150 anni è tra le firme italiane più prestigiose nel
mondo del cioccolato e della confetteria, le sue creazioni
sono raffinatezze esclusive, ricercate e amate.
Vivere nella bellezza
Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Milano - NUMERO 135 Dicembre 2017 - ALLEGATO AL N. 380 DI BELL’ITALIA

I CAPOLAVORI DEI LA CITTÀ E L’ARTE LA NUOVA SCENA


MUSEI CAPITOLINI CONTEMPORANEA GASTRONOMICA
VILLA BORGHESE E L’ARCHEOLOGIA LA RINASCITA
GLI ALTRI PARCHI A COLORI E IN 3D DEI VINI ROMANI

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


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DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
Vivere la bellezza di Roma
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
Chi ci abita forse talvolta se ne dimentica, assuefatto alla
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca (Caporedattore) quotidiana immersione nel bello. Ma per chi la visita, Roma è
PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
sempre sorprendente. Con il suo concentrato di storia e di arte,
Silvia Garofoli stratificato nei secoli, costantemente rinnovato e arricchito,
SPECIALE A CURA DI: Carlo Migliavacca avvolge in un abbraccio che fa sentire a casa. Per conoscerlo
al meglio bisogna però lasciare il “triangolo” caldo del turismo
HANNO COLLABORATO A QUESTO SPECIALE
allegato al n. 380 di Bell’Italia di massa disegnato dal Colosseo, dai Fori Imperiali e dalla
PHOTO EDITOR: Susanna Scafuri
sovraffollata Fontana di Trevi, icone di Roma nel mondo. È nel
RICERCA ICONOGRAFICA: Giulia Caccianiga silenzio delle sale dei Musei Capitolini che si incontrano le radici
IMPAGINAZIONE: Simona Restelli (coordinamento)
Franca Bombaci della romanità, dalla Lupa allo Spinario, fino al monumento
equestre a Marco Aurelio. Da lì si parte per un viaggio nella
TESTI: Rossella Cerulli, Carla Di Domenico,
Renato Diez, Barbara Gabbrielli, Michela Garbin, classicità attraverso i siti archeologici che le nuove tecnologie
Fabio Isman, Massimiliano Rella legate alla realtà aumentata fanno rivivere con colori e proiezioni
REDAZIONE TESTI: IceiGeo tridimensionali, come l’Ara Pacis e la Domus Aurea. I Fori è bello
FOTOGRAFIE: Nella natura: Anna Serrano (pgg.22, 23,
24), Adam Eastland/Alamy/IPA (pgg.24-25). Vivere visitarli seguendo il viaggio multimediale nel tempo ideato da
il passato: Sovrintendenza Capitolina ai Beni Piero Angela. E, poco distante, calarsi nella città sotterranea che
Culturali (pgg.26-27), Massimo Ripani (pgg.28,
30), Andreas Solaro/AFP/Getty (pg.29), Donatello conserva le vestigia dell’antichità. Un percorso pieno di sorprese
Urbani (pg.31), Claudia Pajewski (pgg.32, 33). Arte come l’Insula dell’Ara Coeli, un intero caseggiato della Roma
contemporanea: Anna Serrano (pgg.34, 36, 38, 41),
Francesco Radino (pg.35), Luigi Filetici (pg.36), antica, o il Carcere Mamertino, o ancora il Mitreo dell’Ara Massima
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea/
Fernando Guerra/FG+SG (pgg.38, 39), Moreno di Ercole. Per poi perdersi nella quiete dei parchi, da Villa Borghese,
Maggi (pg.40), Pino Pacifico/CuboImages, con i suoi musei, a Villa Doria Pamphilj, all’Appia Antica. E tuffarsi
Sebastiano Luciano, Henrik Blomqvist (pg.42),
Roberto Luigi/APA, Giorgio Benni (pg.43). La nella contemporaneità di musei e gallerie o soltanto passeggiare
città da scoprire: C. Cargagna/DeA/Getty (pg.56). nelle piazze più belle, come piazza Navona (qui sotto).
Ristoranti: Massimo Ripani (pgg.60, 61, 62), Claudia
Del Bianco (pg.63), Adrian Houston Limited
(pgg.64-65), IPA/Alamy, Beck&Maltese Consulting
(pg.65), Marco Provvisionato/MDPhoto/IPA
(pg.66), Brambilla Serrani, Francesco Fioramonti
(pg.67). Sapori del territorio: Massimo Ripani
(pgg.68-69, 72), Massimiliano Rella (pg.71).
CARTINA: Quaterd

STAMPA: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori 15,


37131 Verona.
CENTRO STAMPA: via Carso, 95 - 24040 Madone (BG).

Distribuzione per l’Italia e per l’estero:


SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,
20092 Cinisello Balsamo (Milano).

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


divisione di

PRESIDENTE
Urbano Cairo
DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
CONSIGLIERI
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Ugo Carenini, Giuliano Cesari, Giuseppe Ferrauto,
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PER LA PUBBLICITÀ

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Sommario

4 MUSEI CAPITOLINI
IL TESORO DELLA CITTÀ
16 VILLA BORGHESE
UNA GIORNATA
AL PARCO
26 VIVERE IL PASSATO
ARCHEOLOGIA DIGITALE
34 ARTE CONTEMPORANEA
AL RITMO
DEL NOSTRO TEMPO
44 VIVERE LE PIAZZE
SALOTTI CITTADINI Vivere nella bellezza
Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Milano - NUMERO 133 Dicembre 2017 - ALLEGATO AL N. 380 DI BELL’ITALIA

52 LA CITTÀ ANTICA
EMOZIONI SOTTERRANEE
60 RISTORANTI
NUOVI PANORAMI I CAPOLAVORI DEI LA CITTÀ E L’ARTE LA NUOVA SCENA

DEL GUSTO
MUSEI CAPITOLINI CONTEMPORANEA GASTRONOMICA
VILLA BORGHESE E L’ARCHEOLOGIA LA RINASCITA
GLI ALTRI PARCHI A COLORI E IN 3D DEI VINI ROMANI

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

68 VINI ROMANI In copertina: piazza


del Campidoglio. Foto
QUALITÀ IN CANTINA di Massimo Ripani.
Roma Pass: la chiave per visitare la città
Promossa da Roma Capitale e dal I biglietti per gli autobus e la INFORMAZIONI
Ministero dei Beni e delle Attività metropolitana nel territorio di Roma Contact center di informazione
Culturali e del Turismo, in collaborazione Capitale costano 1,50 € (validità 100 turistica e culturale di Roma Capitale:
con Atac, Roma Pass è una card minuti, una corsa in metro), 7 € (24 ore), 06/0608, attivo tutti i giorni dalle 9 alle
turistico-culturale che offre agevolazioni 12,50 € (48 ore), 18 € (72 ore) e 24 € (7 19 (www.060608.it). Punti informativi
e servizi ai visitatori. È disponibile in due giorni). I bambini, fino al compimento si trovano presso gli aeroporti di
versioni: 48 ore (28 €) e 72 ore (38,50 €). del decimo anno di età, viaggiano Fiumicino e Ciampino, alla stazione
Consente l’uso dei mezzi di trasporto gratuitamente se accompagnati da un Termini, in via Nazionale, in via dei
di superficie e della metropolitana, oltre adulto con titolo di viaggio valido (www. Fori Imperiali, in piazza delle Cinque
all’ingresso gratuito al primo museo atac.roma.it). L’aeroporto Leonardo da Lune (piazza Navona), in piazza Pia
o sito archeologico visitato (48 ore) Vinci di Fiumicino è raggiungibile con (castel Sant’Angelo) e in piazza San
o ai primi due (72 ore). diverse linee di autobus (www.adr.it). Pietro (www.turismoroma.it).
IL TESORO
DELLA CITTÀ
La visita ai Musei Capitolini conduce
alle radici dell’identità storica e culturale
di Roma. Antiche sculture e capolavori
di pittura custoditi nel luogo più simbolico
della Capitale: il colle del Campidoglio

TESTI Barbara Gabbrielli FOTOGRAFIE Massimo Ripani

4 Bell’Italia
In questa foto:
la sala di Palazzo
dei Conservatori
con la statua
in bronzo della
Lupa Capitolina,
simbolo della città.
Le ultime ipotesi
sulla sua datazione
la considerano
realizzata durante
il Medioevo sul
calco di un originale
etrusco-italico.
Pagina precedente:
particolare del
Camillo (I secolo
dopo Cristo),
nella sala dei
Trionfi di Palazzo
dei Conservatori.
Il Camillus era il
giovane che nel
mondo romano
aiutava il sacerdote
nelle cerimonie.

Bell’Italia 5
6 Bell’Italia
Dai busti degli
antichi filosofi
a Caravaggio
In questa foto: la
sala dei Filosofi, nel
percorso di visita di
Palazzo Nuovo. Nella
raccolta di busti
di poeti, filosofi e
oratori dell’antichità
spiccano i ritratti
di Omero, Euripide,
Socrate, Pitagora e
Cicerone. Al centro,
statua maschile
seduta che riprende
i modelli delle
statue-ritratto del IV
secolo avanti Cristo.
A destra: particolare
del San Giovanni
Battista (1602-03)
di Caravaggio,
uno dei capolavori
della Pinacoteca
Capitolina.

A
vvicinarsi alla storia delle origini di Roma è affascinante
e complicato, ma c’è un luogo in cui tutto si spiega:
dalla leggenda della sua fondazione all’influenza della
civiltà greca, passando per gli eroi che hanno portato
fino a noi il suo mito. Questo luogo è la michelangiolesca
piazza del Campidoglio. Affacciano qui il Palazzo dei Conservatori
e il Palazzo Nuovo, sedi speculari dei Musei Capitolini che offrono
un’epica passeggiata nel passato della Capitale.
Quella capitolina è la raccolta d’arte pubblica più antica del mondo,
nata e cresciuta nei secoli grazie a generose donazioni. Il via lo diede
papa Sisto IV, grande appassionato di antichità: nel 1471 donò
al popolo romano una serie di bronzi provenienti dal Laterano,
un tempo residenza dei pontefici. Il concetto di museo non esisteva,
ma a Palazzo dei Conservatori, dove la magistratura amministrava
la città, arrivarono la Lupa, lo Spinario, il Camillo, e la testa colossale
di Costantino, con la mano e il globo, del IV secolo dopo Cristo. Si
trattava di opere fondamentali, che si rivelarono cruciali per gli
studiosi della cultura classica e per gli artisti che da quella traevano
ispirazione. Soprattutto dal 1734, quando Clemente XII aprì al
pubblico la collezione, in parte esposta anche nel Palazzo Nuovo.
La visita inizia dal Palazzo dei Conservatori. Entrando nel cortile,
si incontrano i frammenti in marmo di un’altra colossale statua di
Costantino: la testa, una mano con il dito puntato verso l’alto, un
piede e parte del braccio sono ciò che rimane dell’opera, alta 12
metri, realizzata intorno al 313 dopo Cristo. Dal cortile si sale al
piano nobile: l’appartamento dei Conservatori testimonia i momenti
salienti della storia di Roma attraverso le opere e i decori delle stanze

Bell’Italia 7
8 Bell’Italia
Statue
ed epigrafi
in parata
In questa foto:
particolare di alcune
statue antiche
esposte nella
Galleria di Palazzo
Nuovo. In basso: la
Galleria Lapidaria,
percorso sotterraneo
che unisce Palazzo
dei Conservatori
e Palazzo Nuovo.
Vi sono esposti
alcuni significativi
esemplari della
collezione epigrafica
dei Musei Capitolini.
A destra: la testa
della bronzea
Statua colossale
di Costantino
(IV secolo dopo
Cristo), nell’Esedra
di Marco Aurelio.

di rappresentanza dell’antica magistratura. Una su tutte, la sala


degli Orazi e Curiazi, rinata grazie al recente restauro finanziato
da un atto di mecenatismo. Sulle pareti si sviluppano gli affreschi
di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, realizzati tra il 1595
e il 1640 prendendo spunto dalle storie della nascita di Roma e dei
primi re narrate da Tito Livio. Da qui in poi, si susseguono tanti
capolavori. Lo Spinario e il Camillo sono, insieme al Bruto Capitolino,
nella sala dei Trionfi. Il simbolo di Roma, la Lupa Capitolina,
nell’omonima sala, ha alle sue spalle, sulla parete, un documento
eccezionale: i Fasti consolari e trionfali, lastre di marmo con i nomi
dei consoli rubricati, cioè incisi e riempiti di colore rosso (ruber).

DALL’ESEDRA DI MARCO AURELIO A PALAZZO NUOVO


Dal 2005, una nuova ala dei Capitolini, l’Esedra di Marco Aurelio,
ospita la statua equestre bronzea dell’imperatore realizzata nel
176 dopo Cristo. Michelangelo, incaricato di ripensare lo spazio del
Campidoglio, nel 1539 la volle al centro della piazza. Si trattò di una
svolta innovativa, che costituì nei secoli successivi, e fino all’epoca
moderna, il modello di piazza con monumento celebrativo centrale.
Oggi sul basamento in marmo è stata posta una copia; l’originale,
al quale il restauro ha restituito parte dell’antica doratura, è al
sicuro nell’Esedra. «Qui il monumento equestre dialoga con la
Statua colossale di Costantino, che fa parte del primo nucleo dei
bronzi donati da Sisto IV», spiega il direttore dei Musei Capitolini,
Claudio Parisi Presicce. «Abbiamo deciso di metterli insieme, visto
che proprio il primo imperatore cristiano permise la salvezza della
statua di Marco Aurelio, fino al 1480 erroneamente identificato

Bell’Italia 9
MUSEI CAPITOLINI

STANZE DELLE MERAVIGLIE


INTORNO ALLA PIAZZA
Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, splendide quinte
del Campidoglio, ospitano la raccolta d’arte pubblica più antica
del mondo, nata nel 1471 dalla donazione di papa Sisto IV

Illustrazione di Francesco Corni

10

12
11

3
9

❶ Palazzo dei Conservatori ❸ Sala degli Orazi e Curiazi ❺ Sala della Lupa ❼ Pinacoteca Capitolina ❾ Galleria Lapidaria
Del XV secolo, sede Affrescata nel ’600 È la “casa” della Lupa In esposizione, opere Unisce Palazzo dei
dei magistrati che dal Cavalier d’Arpino. Capitolina fin dal ’500, di Lotto, Tiziano, Conservatori e Palazzo
amministravano la città. Conserva la Statua di quando la sala era una Veronese, Caravaggio, Nuovo. Vi sono esposte
La facciata fu ridisegnata Urbano VIII di Bernini. loggia aperta. Rubens, Tintoretto. 130 epigrafi.
da Michelangelo. ❹ Sala dei Trionfi ❻ Esedra di Marco Aurelio ❽ Palazzo Caffarelli ❿ Tabularium
❷ Cortile Vi si ammirano le La Statua equestre di Sorto tra ’500 e ’600, Palazzo Senatorio è
Sono qui i frammenti sculture in bronzo dello Marco Aurelio domina la ospita sale espositive e sorto sull’antico archivio
marmorei della Statua Spinario, del Camillo e sala ricavata negli spazi la caffetteria del museo, cittadino. La galleria è
colossale di Costantino. del Bruto Capitolino. di un’area scoperta. con la grande terrazza. aperta sul Foro Romano.
Lo spazio inventato da Michelangelo
Il Campidoglio era il colle sacro della città antica,
ospitava il tempio di Giove Capitolino e altri
santuari. Strutture cadute in abbandono nel
Medioevo, quando sul colle si insediarono i palazzi
delle magistrature comunali. Nel 1539, fu affidato
a Michelangelo l’incarico di porre al centro della
vasta “platea” la statua equestre di Marco Aurelio,
giunta dal Laterano, occasione che il grande
artista sfruttò per riprogettare la piazza, portata a
compimento nel corso del secolo successivo.

2 6

8
⓫ Palazzo Nuovo
Costruito nel XVII
secolo sulla base del
progetto elaborato da
Michelangelo.
⓬ Primo piano
Si trovano qui la Venere
Capitolina, il Galata, la
sala dei Filosofi e quella
degli Imperatori.
12 Bell’Italia
Storie di Roma
e memorie del
mondo greco
In questa foto: la
sala degli Orazi e
Curiazi nel Palazzo
dei Conservatori,
affrescata nel
’600 dal Cavalier
d’Arpino. Sulla
parete, Numa
Pompilio istituisce
il culto delle Vestali.
Nella foto grande:
il Galata Capitolino,
o Galata morente,
replica romana di
un celebre originale
greco del III secolo
avanti Cristo, nella
sala del Gladiatore
di Palazzo Nuovo
(in passato si
riteneva che la
statua raffigurasse
un gladiatore).

proprio con Costantino. Così, a differenza delle altre statue di


imperatori pagani, andate distrutte, questa è giunta fino a noi».
Il secondo piano del palazzo ospita la Pinacoteca Capitolina, creata
tra il 1748 e il 1750 con l’acquisizione delle collezioni Sacchetti e
Pio di Savoia, straordinaria parentesi pittorica tra tanta scultura.
Qui si ritrovano, tra gli altri, i più grandi maestri attivi a Roma nel
’600: Caravaggio, Rubens, Guercino, Pietro da Cortona. Il percorso
che conduce all’altra ala del museo, Palazzo Nuovo, è una magica
camminata sotterranea attraverso la Galleria Lapidaria, rinnovata
nel 2005 con la sua collezione di epigrafi. Da questa si accede
anche al Tabularium, edificio del 78 avanti Cristo che era l’archivio
delle leggi e degli atti incisi su tabulae di bronzo. Sulle sue intatte
fondazioni è sorto dalla metà del XII secolo il Palazzo Senatorio,
oggi sede di rappresentanza del Comune di Roma. La galleria del
Tabularium offre un affaccio straordinario sul Foro Romano.
Nelle sale di Palazzo Nuovo la densità di capolavori della
statuaria greca e romana è incomparabile, frutto dei numerosi
rinvenimenti avvenuti tra ’500 e ’600. Impossibile non soffermarsi
davanti al Galata Capitolino, eccellente replica romana del Galata
morente del III secolo avanti Cristo, o non lasciarsi affascinare
dalla Venere Capitolina, variante dell’Afrodite di Prassitele. Ma oggi
sono soprattutto la sala degli Imperatori e la sala dei Filosofi ad
attirare l’attenzione per i recenti restauri. Nella prima, che riunisce
67 ritratti in marmo di imperatori e imperatrici, gli interventi,
frutto di un altro atto di mecenatismo, hanno riportato alla luce le
dorature settecentesche delle cornici in stucco dei bassorilievi e il
colore azzurro-cinerino delle pareti, tipico del XVIII secolo. Anche

Bell’Italia 13
Un’esedra
vetrata per
l’imperatore
In questa foto:
la Statua equestre
di Marco Aurelio
(161-180 dopo
Cristo) nell’Esedra
realizzata nel 2005
per accogliere il
monumento. Dal
1539 al 1981, la
statua è stata al
centro di piazza
del Campidoglio,
dove ora si vede
una copia. Pagina
seguente, in alto, da
sinistra: particolare
del cavallo; testa
in marmo di
Costantino nel
cortile del Palazzo
dei Conservatori.
Sotto: panorama
dalla terrazza
di Palazzo Caffarelli.

i rilievi della sala dei Filosofi sono stati recuperati grazie al restauro
finanziato da un altro atto di liberalità. Qui si trovano i ritratti di
poeti, filosofi e retori dell’antichità greca, ma anche di epoca romana.

AL CENTRO DELLA STORIA E DELLA VITA DELLA CITTÀ


Come dimostrano questi esempi di mecenatismo, arrivati anche
dall’estero per tutelare un patrimonio universale, oggi l’eredità
dell’arte classica si apre a un pubblico internazionale. Così il museo,
sorto per avvicinare artisti e cittadini al bello, vuole diventare
qualcosa di più. «Stiamo lavorando a un progetto che farà del
colle capitolino una sorta di isola culturale», afferma il direttore
Parisi Presicce. «L’obiettivo è ampliare il percorso espositivo e
mettere così in luce le collezioni capitoline ancora nei depositi,
recuperando interamente Palazzo Caffarelli e gli edifici che nell’800
furono sede dell’ambasciata prussiana, dell’ospedale Teutonico e
dell’Istituto Archeologico Germanico». Palazzo Caffarelli è stato
già in parte inserito nel percorso di visita, compresa la splendida
terrazza panoramica, una tappa imperdibile. Vi si accede dal secondo
piano di Palazzo dei Conservatori, per rilassarsi nella caffetteria del
museo e per godere la visione di Roma dall’alto. Affacciandosi alla
balconata, si vedono tetti e chiese, i resti del teatro di Marcello e, in
lontananza, il Pantheon, il Palazzo di Giustizia e il Cupolone di San
Pietro. Non meno affascinante l’altro lato della terrazza, quello che
dà sul giardino Caffarelli, colmo di pezzi archeologici e interessato
da scavi che hanno portato alla luce i resti del tempio di Giove
Capitolino, del 509 avanti Cristo, ennesima conferma del ruolo
fondamentale del Campidoglio nella storia di Roma.

14 Bell’Italia
per la visita
Musei Capitolini (piazza
del Campidoglio 1, 06/0608).
Aperti tutti i giorni dalle 9,30
alle 19,30 (la biglietteria chiude
un’ora prima). Ingresso integrato
musei e mostre 15 €. Fino al 30
dicembre, ogni sabato, apertura
straordinaria dalle 20 alle 24,
con ingresso a 1 €.
Non serve il biglietto per
accedere al bookshop (al piano
terra di Palazzo dei Conservatori)
e alla caffetteria sulla terrazza
panoramica di Palazzo Caffarelli
(ingresso da piazzale Caffarelli 4
o, se si è all’interno del museo,
dal secondo piano di Palazzo dei
Conservatori).
Dal 7 dicembre al 22 aprile
2018, i Musei Capitolini
ospitano la mostra “Il Tesoro
di Antichità. Winckelmann e il
Museo Capitolino nella Roma
del Settecento”. L’esposizione
ricostruisce il soggiorno romano
di uno dei massimi studiosi
della cultura classica, Johann
Joachim Winckelmann, a 300
anni dalla sua nascita: i luoghi in
cui abitò, le ville e le biblioteche
che frequentò, i personaggi che
fecero parte del suo entourage.
Un percorso tra documenti,
volumi, disegni, incisioni, dipinti,
sculture antiche e moderne
per rileggere il lavoro di
Winckelmann, considerato alla
base dell’archeologia moderna.

Bell’Italia 15
UNA GIORNATA
AL PARCO
Roma è una delle città più verdi d’Europa. Lo si scopre
passeggiando nelle grandi tenute nobiliari, ora spazi pubblici,
da Villa Borghese a Villa Doria Pamphilj, e vivendo il viaggio
nel tempo offerto dal Parco Regionale dell’Appia Antica
TESTI Michela Garbin FOTOGRAFIE Tamara Cavallucci

16 Bell’Italia
Il tempio di Esculapio sull’isola artificiale al centro del laghetto di Villa Borghese.
Il piccolo edificio neoclassico dedicato al dio della medicina fu edificato tra il 1785 e il 1792.
Architetture
sorprendenti
nel verde
A sinistra: il
tempietto di Diana
nel parco di Villa
Borghese. Risale
al 1789 e ospitava
una statua della
dea che è oggi
al Louvre. Pagina
seguente, in alto:
il viale che lambisce
i seicenteschi
padiglioni
dell’Uccelliera
(in primo piano)
e della Meridiana,
accanto al Casino
Nobile (la Galleria
Borghese). Sotto:
la magnifica vista
sulla città, fino
alla basilica di San
Pietro, offerta dalla
terrazza del Pincio.

J
ean-Baptiste Camille Corot, grande interprete della pittura
di paesaggio nell’Ottocento, sosteneva che il sole di Roma
non avesse niente a che fare con quello di altri luoghi.
È grazie a questo sole “speciale” che il mite clima capitolino
permette di vivere molti mesi all’aria aperta, e di godere
a lungo i grandi e bellissimi parchi che offrono un suggestivo
punto di vista sulla Città Eterna. Sono spazi verdi che circondano
palazzi e dimore, ricchi di vestigia che narrano antiche storie,
vivificati dal talento di grandi scultori e architetti. La loro atmosfera
è rappresentata in musica in quella che si può considerare come
la colonna sonora della romanità, Pini di Roma, il poema sinfonico
composto da Ottorino Respighi negli anni Venti del Novecento.

VILLA BORGHESE: NATURA E CULTURA


Nel cuore della città, Villa Borghese è uno dei parchi più estesi di
Roma, punteggiato di alberi secolari, laghetti, giardini all’italiana e in
stile inglese, edifici, sculture e fontane tra cui passeggiare o andare
in bici, godere il sole o fare jogging. A inizio Seicento, fu il Cardinale
Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V e grande appassionato
d’arte, a far erigere in una proprietà di famiglia, per collocarvi la sua
collezione, il cosiddetto Casino Nobile, progettato da Flaminio Ponzio
e completato da Giovanni Vasanzio. Una parte delle statue, dei vasi e
dei rilievi della collezione sono finiti in epoca napoleonica al Louvre,
e soltanto dopo l’acquisizione da parte dello Stato italiano l’edificio è
stato aperto al pubblico, nel 1902, con il nome di Galleria Borghese.
Allora come oggi è una raccolta di capolavori d’arte dal XVI al XVIII
secolo, con opere di Raffaello, Tiziano, Canova e Caravaggio. Per

18 Bell’Italia
20 Bell’Italia
La vita del
parco attorno
al museo
Pagina precedente, in
alto: il Casino Nobile
voluto all’inizio del
’600 dal cardinale
Scipione Borghese,
oggi sede della
Galleria Borghese.
A destra: la Casina
del Lago nel parco,
chalet degli anni
Venti del ’900 che
ospita la caffetteria
del Museo Carlo
Bilotti. Sotto:
Corazzieri a cavallo
lungo un viale di
Villa Borghese; sullo
sfondo, il tempio di
Antonio e Faustina,
assemblato con
frammenti antichi
e parti moderne
alla fine del ’700.

celebrare i venti anni (1998) dalla sua riapertura, fino al 4 febbraio


ospita una grande mostra dedicata a Gian Lorenzo Bernini: la
Galleria conserva il più importante nucleo di marmi berniniani,
in cui figurano i celebri Apollo e Dafne, Ratto di Proserpina e David.
Degli ampi giardini del cardinale faceva parte anche il Casino
del Graziano, una villa di delizia, mentre è di epoca neoclassica il
rifacimento del Casino dell’Orologio, presso piazza di Siena, non
distante dall’ampio giardino del Lago, datato 1786, il cui isolotto con
il tempio di Esculapio è meta di escursioni in barca a remi.
Per la sua concentrazione di istituti culturali Villa Borghese è
anche chiamata “il parco dei Musei”. La neoclassica Fortezzuola,
dal 1926 casa-studio dello scultore Pietro Canonica (1869-1959), è
sede del Museo Pietro Canonica, che ospita gessi, marmi e bronzi
dell’artista. In alcune sale si trova il deposito delle sculture di Villa
Borghese, con un’ottantina di copie romane del II-III secolo dopo
Cristo di statue greche, in origine poste a decoro di piazzali e viali del
parco. L’Aranciera accoglie invece il Museo Carlo Bilotti, con opere di
arte moderna, da De Chirico a Severini, Manzù e Warhol, donate alla
città di Roma dall’imprenditore collezionista Carlo Bilotti.
Nel 1833 i Borghese acquistarono vigne e ville confinanti con la
loro proprietà. Tra queste Villa Manfroni Bernini, che è oggi sede
della Casa del Cinema, dove si organizzano rassegne ed eventi, con
annessa piacevole caffetteria. All’intrattenimento è dedicato anche il
Globe Theatre, teatro a pianta circolare sorto in prossimità di piazza
di Siena sul modello di quello londinese di epoca elisabettiana. Per
i più piccoli ci sono invece il Bioparco (già giardino zoologico) e una
ludoteca allestita nella Casina di Raffaello. La passeggiata attraverso

Bell’Italia 21
Villa Borghese termina con un gran finale, lo straordinario affaccio
dalla terrazza del Pincio su piazza del Popolo: lo sguardo si distende
su tutto il centro di Roma fino al Cupolone di San Pietro.

VILLA DORIA PAMPHILJ: A MISURA DI FAMIGLIA


Il fascino di Villa Doria Pamphilj è tale da alleggerire la fatica delle
lunghe camminate che si possono fare lungo i suoi sentieri. Il parco
è il polmone verde più grande della capitale, meta privilegiata
dei romani: picnic in famiglia, cani che corrono, bambini con la
palla tra i piedi. In origine era la fastosa residenza di campagna
dei principi Pamphilj, realizzata su progetto dell’architetto
e scultore bolognese Alessandro Algardi che fuse in un unico
ambiente diverse vigne sulle pendici del Gianicolo. Stupisce per
la sua raffinatezza il Casino del Bel Respiro, o dell’Algardi, che è
ora sede di rappresentanza del Governo italiano. Il parco ospita
anche il Teatro di Villa Pamphilj, che propone spettacoli, canto,
musica popolare e laboratori dedicati ai ragazzi. A rendere ancora
più vivibile quest’oasi di natura è il Vivi Bistrot, ristoro ideale per
una pausa gourmet all’interno di un fienile dell’800 circondato da
un giardino panoramico. Qui i piatti sono tutti naturali, con succhi
e verdure fresche. Vivi Bistrot è apprezzato anche perché prepara
cestini da picnic con prodotti bio e di qualità.

NEL PARCO REGIONALE DELL’APPIA ANTICA


Regina viarum, ovvero regina delle strade, l’Appia Antica vanta oltre
duemila anni di storia, e le memorie di questo straordinario passato
sono ancora ben presenti lungo il suo percorso. L’area cittadina

Il giardino
e il Casino
del papa
Foto grande:
il Casino del Bel
Respiro nel parco
di Villa Pamphilj. È
noto anche come
Casino dell’Algardi,
dal cognome
dell’architetto che
lo progettò per
papa Innocenzo X
(Giovanni Battista
Pamphilj) nel 1644.
Oggi è sede di
rappresentanza in
uso alla Presidenza
del Consiglio dei
Ministri. A sinistra:
uno scorcio
del giardino del
Casino, ridisegnato
nel corso del ’700
seguendo i dettami
del gusto francese.
per la visita
Galleria Borghese Museo Pietro Canonica 13-19, sabato e domenica 10-19; Bioparco di Roma (piazzale
(piazzale Scipione Borghese (viale Pietro Canonica 2, ingresso libero. del Giardino Zoologico 1,
5, 06/841.39.79). 06/0608). Tutti i giorni 9-19; Casa del Cinema (largo 06/360.82.11). Fino al 24 marzo,
Fino al 4 febbraio si visita la ingresso libero. Mastroianni 1, 06/42.36.01). tutti i giorni 9,30-17; dal 25 marzo
mostra “Bernini” che vi è Museo Carlo Bilotti L’orario di apertura dipende dalla 9,30-18 (sabato e domenica fino
allestita. Da martedì a domenica (viale Fiorello La Guardia, programmazione degli eventi. alle 19); ingresso 13-16 €.
9-19 (ultimo ingresso alle 06/0608). Da ottobre a maggio, Caffetteria Vyta Villa Borghese Teatro di Villa Pamphilj
17), turni di visita di due ore; martedì-venerdì 10-16, sabato (06/47.78.68.18), aperta tutti i (largo 3 Giugno 1849, 06/0608).
ingresso 20 €, prenotazione e domenica 10-19; da giugno giorni 9-20; ristorante aperto tutti Vivi Bistrot, Villa Pamphilj (via
obbligatoria 2 € (06/328.10). a settembre, martedì-venerdì i giorni a pranzo dalle 12,30. Vitellia 102, 06/582.75.40).

Bell’Italia 23
Passeggiate
archeologiche
sull’antica via
A destra: i resti della
Villa dei Quintili,
uno dei complessi
archeologici
visitabili nel Parco
Regionale dell’Appia
Antica. Sorta come
residenza dei fratelli
Quintili (II secolo
dopo Cristo), fu
ampliata quando
divenne proprietà
dell’imperatore
Commodo. Sotto:
un tratto dell’antico
basolato della
Via Appia. La
costruzione della
Regina viarum
fu avviata nel 312
avanti Cristo
dal censore Appio
Claudio Cieco.

24 Bell’Italia
per la visita

Punto Informativo Appia


Antica (via Appia Antica 58/60,
06/513.53.16). Informazioni,
visite guidate, noleggio bici.
Lunedì-venerdì 9,30-13 e 14-17,30
(16,30 periodo invernale); sabato,
domenica e festivi 9,30-18,30
(17,30 periodo invernale).
Mausoleo di Cecilia Metella,
Castrum Caetani (via Appia
Antica 161, 06/784.42.71).
Ultima domenica di ottobre-15
febbraio 9-15,30, 16 febbraio-15
marzo 9-16, 16 marzo-ultimo
sabato di marzo 9-16,30, ultima
domenica di marzo-31 agosto
9-18,30, 1-30 settembre 9-18,
1 ottobre-ultimo sabato di
ottobre 9-17,30; biglietto integrato
giornaliero Mausoleo di Cecilia
Metella e Villa dei Quintili 5 €.
Prenotazioni 06/39.96.77.00.
Villa dei Quintili, Santa Maria
Nova (via Appia Nuova 1092,
06/712.91.21). Stessi orari
e prezzi del Mausoleo di Cecilia
Metella.
Capo di Bove, Archivio Cederna
(via Appia Antica 222,
06/780.66.86). Tutti i giorni 9-17
(ora legale 9-18,30). L’Archivio
Cederna è aperto per la
consultazione tutti i mercoledì
9,30-14, previa prenotazione:
del Parco Regionale dell’Appia Antica si estende per chilometri Catacombe di San Callisto
attorno alla strada, a partire dalle mura Aureliane, dove si apre porta (via Appia Antica 110/126,
San Sebastiano. Tra i primi monumenti antichi che si incontrano, 06/513.01.51). Tutti i giorni,
passeggiando o andando in bici, figurano la Tomba di Geta, il giovane tranne mercoledì, 9-12 e 14-17;
imperatore figlio di Settimio Severo ucciso da Caracalla nel 212 e ingresso 8 €.
il Sepolcro di Priscilla; seguono il Circo e gli ambienti del palazzo Catacombe di Domitilla
imperiale di Massenzio, nell’area del complesso di Capo di Bove (via delle Sette Chiese 282,
(sede dell’archivio del padre dell’ambientalismo italiano, Antonio 06/511.03.42). Tutti i giorni,
Cederna), quindi il mausoleo di Cecilia Metella e il Castrum Caetani, tranne martedì, 9-12 e 14-17;
le ville dei Quintili e dei Sette Bassi, il sepolcro cilindrico conosciuto ingresso 8 €.
come Casal Rotondo, della fine del I secolo avanti Cristo. Altrettanto Catacombe di San Sebastiano
importanti i siti delle catacombe di San Callisto, di Domitilla e di San (Via Appia Antica 136,
Sebastiano, il martire che vi fu seppellito nel III secolo. 06/785.03.50). Lunedì-sabato
Il territorio del parco comprende anche la Valle della Caffarella, 10-16,30; ingresso 8 €.
la più importante testimonianza dell’antico paesaggio agricolo
Casa del Parco, Valle della
a ridosso della città, ricca di monumenti come il tempio del dio
Caffarella (casale Vigna
Redicolo (II secolo dopo Cristo), in realtà una tomba romana, e il Cardinali, ingresso via Latina,
Ninfeo di Egeria, moglie del secondo re di Roma Numa Pompilio. largo Tacchi Venturi, 06/
Dell’area protetta fa parte anche il Parco degli Acquedotti, in cui 70.49.72.69). Informazioni, visite
si passeggia tra i resti di sei degli undici acquedotti che rifornivano guidate, noleggio bici, laboratori
l’antica Roma. A questi si aggiunse l’acquedotto Felice, costruito in per bambini, orto didattico.
epoca rinascimentale e ancora oggi impiegato per l’irrigazione. Venerdì, sabato, domenica e
Il parco è anche il regno degli sportivi: corsa e bicicletta lunedì 9,30-13 e 14-17.
soprattutto, ma anche arrampicata. Dalla falesia di Fioranello, nei Punto Informazioni Parco degli
pressi di Ciampino, venivano le lastre di pavimentazione dell’Appia Acquedotti (via Lemonia 256).
Antica e i sampietrini; ora la ex cava di basalto è una palestra per Aperto tutte le domeniche. Chiuso
gli arrampicatori e gli alpinisti romani. luglio-agosto, gennaio-febbraio.

Bell’Italia 25
ARCHEOLOGIA
DIGITALE
Le nuove tecnologie rendono più diretto
ed emozionante l’incontro con il mondo antico.
L’Ara Pacis, la Domus Aurea e i Fori ritrovano
grandezza e splendore con la realtà virtuale
TESTI Fabio Isman
È
forse il modo più aggiornato per resuscitare l’antico:
l’archeologia in tre dimensioni, la “realtà aumentata”
che ci riconduce a un “come era” e permette di rivivere il
passato e immedesimarsi (un po’ di più) in esso.
Si ricostruiscono monumenti ridotti a rovine, difficili da
leggere; si vedono frammenti perduti di città, lo scorrere della vita
di una volta. A Roma, l’applicazione delle tecnologie digitali
L’Ara Pacis a
colori: l’altare
più innovative concede parecchie di queste opportunità. La
dedicato ad più recente, dallo scorso ottobre, si trova sotto l’ultimo “tempio”
Augusto del consumismo chic, sette vetrine e 14 mila metri quadrati: la
si presenta così, nuova Rinascente in via del Tritone, in pieno centro. Svuotare e
nell’originaria restaurare l’edificio che ospita il grande magazzino ha richiesto
e perduta veste
policroma, ai undici anni, anche perché nel corso dei lavori sono affiorate
visitatori che alcune arcate dell’acquedotto Vergine, il sesto degli undici eretti
indossano i visori nell’Urbe, voluto da Augusto 19 anni prima di Cristo, e l’unico
per la realtà antico ancora in funzione (alimenta la Fontana di Trevi). I
virtuale messi
a disposizione
resti delle arcate e di un lungo tratto di muro (oltre 40 metri) si
dall’iniziativa vedono al piano interrato, dove luci, suoni e immagini proiettano
“L’Ara com’era”. il passato e le trasformazioni dell’area nel tempo.

Bell’Italia 27
Spettacolo
nel palazzo
di Nerone
A destra: proiezione
della ricostruzione
digitale su volta
e pareti di una
delle domus di età
imperiale rinvenute
sotto Palazzo
Valentini. Sotto: la
proiezione che apre
la visita al cantiere
di restauro della
Domus Aurea,
immensa residenza
voluta da Nerone.
Pagina precedente,
da sinistra: l’Aula
Ottagona della
Domus Aurea;
visitatori nella sala
della Volta Dorata,
con i visori che
fanno rivivere marmi
e stucchi scomparsi.

Quelli tornati alla luce sono i resti di ben due acquedotti (uno
precedente, finora ignoto) e di un tratto della Via Salaria Vetus,
con tombe monumentali ai lati, insulae e tabernae imperiali, una
signorile domus con stibadium, il divano semicircolare su cui si
mangiava (a Roma ce n’è solo un altro, sul Palatino), e un piccolo
impianto termale del IV secolo dopo Cristo. Tutto decorato
da mosaici e pavimenti in marmi policromi, e valorizzato dai
sistemi più moderni ed emozionanti. Così, l’archeologia è subito
divenuta una fra le attrazioni del megastore, complice anche la
gratuità; lì sotto, si può anche bere un buon bicchiere.

DAGLI ESORDI AI COLORI DELL’ARA PACIS


L’high-tech compie passi da gigante. Sembra remotissimo
lo stupore causato, sotto la sede della Provincia accanto a
piazza Venezia, dalla prima applicazione romana della realtà
aumentata. Eppure, non era nemmeno dieci anni fa: dal 2010,
a Palazzo Valentini, si ammirano i resti di domus patrizie
d’età imperiale: mosaici, pareti decorate, pavimenti policromi,
basolati e altri reperti. Il ritrovamento è stato oggetto di un
intervento dell’équipe di Piero Angela, con Paco Lanciano
e Gaetano Capasso, che ha reso appassionante la visita grazie
a ricostruzioni virtuali, filmati ed effetti grafici. Da allora, nella
Capitale la “nuova arte” per rivitalizzare l’antico è quanto mai
progredita. Ecco i candidissimi marmi dell’Ara Pacis ritrovare i
colori sgargianti che possedevano quando fu innalzata, tra il 13
e il 9 avanti Cristo: quindici anni di studi hanno fatto scoprire
piccole tracce di pigmenti cromatici, e da lì l’intervento.

Bell’Italia 29
30 Bell’Italia
Una scoperta
sotto il grande
magazzino
Foto grande: la
cappella di Teodoto
nel complesso di
Santa Maria Antiqua,
chiesa tardo-antica
nel Foro Romano.
Una recente mostra
ne ha permesso
la visita con l’aiuto
delle più recenti
tecnologie digitali.
A destra: proiezione
della ricostruzione
virtuale del
pavimento musivo
di una domus
rinvenuta sotto la
nuova Rinascente.
I lavori nel cantiere
hanno portato alla
luce anche alcuni
archi dell’acquedotto
Vergine.

Speciali visori permettono di vedere i candidi bassorilievi


rivestiti di tinte sgargianti e, negli ingrandimenti, di apprezzare
dettagli di solito poco riconoscibili. Nelle cuffie, due voci di
attori accompagnano la riscoperta di personaggi, miti e luoghi.
In 45 minuti si conoscono le vicende del monumento, anche
il ritrovamento del 1568 e gli sventramenti di Mussolini nel
1937-38, quando l’Ara, riassemblata, fu inaugurata.
Si esplora, nel Campo Marzio, il rito sacro che si svolgeva
davanti all’altare, con il sacrificio di un animale; fra intrighi e
giochi di potere, si conosce la famiglia di Augusto.

VISITE COINVOLGENTI TRA I FORI E LA DOMUS AUREA


Il godimento dell’archeologia e della cultura attraverso la
tecnologia prosegue con altre “realtà aumentate”. Grande successo
ha riscosso fino a marzo 2017 la mostra “Santa Maria Antiqua tra
Roma e Bisanzio”, che attraverso approfondimenti multimediali
ha permesso visite “immersive” allo straordinario patrimonio
di pitture (dal VI al IX secolo) della basilica tardo-antica nel cuore
del Foro Romano. Tornerà a primavera il coinvolgente “Viaggio
nei Fori” curato da Piero Angela e Paco Lanciano, con
spettacolo multimediale alla scoperta del Foro di Augusto
e la passeggiata nel Foro di Cesare guidata dalla voce di Piero
Angela e accompagnata da filmati e ricostruzioni.
C’è chi dice che, grazie alle moderne dotazioni, la Domus Aurea
si ammira oggi come nemmeno Nerone aveva forse potuto:
l’imperatore muore nel 68, appena conclusa la costruzione
della sua immensa residenza (250 ettari). Oggi si visita il

Bell’Italia 31
per la visita
Acquedotto Vergine - La Rinascente
(ingressi via del Tritone 61 e via
dei Due Macelli 23, 06/87.91.61).
Aperto tutti i giorni 9,30-23;
ingresso libero.
Domus di Palazzo Valentini
(via Foro Traiano 85,
06/22.76.12.80). Tutti i giorni, tranne cantiere di restauro di una piccola parte di quel monumentale
martedì 9,30-18,30 (prenotazione insieme di palazzi e giardini, e l’esperienza reale è sostenuta
consigliata); ingresso 13,50 €. Visite da quella virtuale: accoglie i visitatori uno spettacolo di sette
in italiano alle 12, 16,30, 17,30 e 18. minuti proiettato su una parete di laterizi e intonaco, un volo
L’Ara com’era - Museo dell’Ara nel passato sulla valle dove sarebbe sorto il complesso,
Pacis (lungotevere in Augusta, sulla sua realizzazione (il Colosso di Nerone, l’enorme statua
angolo via Tomacelli, 06/0608). dell’imperatore che darà il nome al vicino Colosseo, si ammira
Venerdì e sabato 19,30-22, visite da vicino), sulle trasformazioni e sul seppellimento ordinato
ogni 15 minuti (durata 45 minuti); da Traiano, fino a quando durante la Seconda guerra mondiale
ingresso 12 € (i visori non sono vi si rifugiano gli sfollati. Il percorso prevede altri sette minuti
utilizzabili al di sotto dei 13 anni). di ricostruzioni digitali nella sala della Volta Dorata, dove
Viaggio nei Fori, Foro di Augusto i visori stereoscopici di 25 postazioni consentono allo sguardo
e Foro di Cesare (06/0608). di rivestire di marmi e stucchi le pareti, e volare (virtualmente)
La programmazione dovrebbe a 12 metri d’altezza per godere da vicino le decorazioni tanto
riprendere in primavera; amate dagli artisti del Rinascimento.
per orari e modalità di visita
www.viaggioneifori.it LA STORIA DELLA CITTÀ IN DIORAMI E PROIEZIONI
Domus Aurea (viale della Domus Recentemente, Paco Lanciano ha ideato anche il viaggio
Aurea 1, 06/39.96.77.00). multimediale “Welcome to Rome”. Per ospitarlo è risorto
Sabato e domenica 9-18,15 il cinema Augustus, chiuso da trent’anni. Avvolgenti
(ultimo ingresso 17), prenotazione videoproiezioni della durata di mezz’ora animano un grande
necessaria; ingresso 14 € più 2 € plastico della città narrando i 2.700 anni dell’Urbe. Altri spazi
per la prenotazione. dell’ex cinema accolgono una serie di “quadri” interattivi dedicati
Welcome to Rome (corso Vittorio a illustrare alcuni dei maggiori monumenti romani, da San
Emanuele II 203, 06/87.91.16.91). Pietro a Castel Sant’Angelo e ai Fori Imperiali, grazie a immagini
Lunedì-giovedì 9-19, venerdì- “aumentate”, plastici semoventi, vetrine con ologrammi. Quanto
domenica 10-23; ingresso 12 €. basta per un coinvolgente benvenuto nella Città Eterna.

32 Bell’Italia
In viaggio
nel mito della
città antica
In queste immagini:
alcuni passaggi
dello spettacolo
multimediale
“Viaggio nei Fori”
ideato da Piero
Angela e Paco
Lanciano. Pagina
precedente:
un momento
del percorso che
tra ricostruzioni
e filmati conduce
i visitatori alla
scoperta del Foro
di Cesare. In questa
pagina: la statua
dell’Augusto
di Prima Porta
(Musei Vaticani)
proiettata durante
lo spettacolo
nel Foro di Augusto.

Bell’Italia 33
AL RITMO
DEL NOSTRO TEMPO
Il nuovo volto della Capitale si rivela nell’arte
e nell’architettura contemporanee, sempre
più protagoniste in musei, gallerie, poli culturali,
ma anche per strada, nei quartieri periferici
TESTI Renato Diez

34 Bell’Italia
In questa foto: T.W.
Batons Circles
(1994), un’opera
dell’artista
sudafricano
Kendell Geers
esposta al Maxxi.
A destra: una
veduta dell’interno
del museo, firmato
da Zaha Hadid
e inaugurato nel
2010 nello spazio
in precedenza
occupato
da una caserma.

Bell’Italia 35
36 Bell’Italia
L’arte entra
negli spazi
dell’industria
Pagina precedente,
in alto: Cultural
Traffic: From the
Global Border
to the Border
Neighbourhood
(2010), installazione
dell’Estudio Teddy
Cruz nella collezione
del Maxxi. Sotto:
scorcio dell’interno
del Macro, il
museo progettato
dall’archistar
francese Odile
Decq nello storico
stabilimento della
Birra Peroni.
A destra: uno dei
padiglioni del
Macro Testaccio, ex
mattatoio diventato
sede espositiva.

N
el 1917 Marcel Duchamp acquistò un orinatoio in un
negozio della Fifth Avenue, a New York, e lo espose
rovesciato con un titolo beffardo, Fontana, all’Armory
Show. Le iniziali della firma, «R. Mutt», in bella vista,
stavano per ready-made, il termine che l’artista usava per
definire le sue opere d’arte realizzate con oggetti qualunque, ai quali
cambiava semplicemente destinazione d’uso. L’opera scandalizzò
il mondo dell’arte e finì nell’appartamento di un grande fotografo
newyorkese, Alfred Stieglitz, che qualche anno dopo la gettò via.
Solo negli anni Sessanta del Novecento ne vennero riprodotti sedici
esemplari, ora sparsi per i musei di tutto il mondo. Uno è conser-
vato nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di
Roma, accanto al parco di Villa Borghese.

TRA I CAPOLAVORI DELLA GALLERIA NAZIONALE


Una visita in città alla scoperta dell’arte contemporanea non può
che partire da quest’opera, da questo museo e dalla figura della don-
na, Palma Bucarelli, che l’ha diretto per 34 anni, tra il 1941 e il 1975.
Fu molto lungimirante e, affrontando spesso anche critiche aspre,
acquistò lavori che oggi valgono decine di milioni di euro, e fanno
del museo una tappa imprescindibile per gli appassionati d’arte.
L’edificio, inaugurato nel 1911 come Padiglione delle Belle Arti
per l’Esposizione Etnografica di Roma, in occasione del cin-
quantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, ospita la Galleria dal
1915. Superata, con la nuova sistemazione voluta da Cristiana Collu,
direttore del museo dal 2015, la rigida divisione tra opere dell’Otto-
cento e del Novecento, che ora sono esposte le une accanto alle altre

Bell’Italia 37
38 Bell’Italia
Raccolte
ricche di opere
importanti
Pagina precedente,
in alto: installazione
di Mario Merz
esposta al Maxxi.
Sotto: una sala della
Galleria Nazionale
d’Arte Moderna
e Contemporanea
nella nuova veste
data dalla mostra
“Time is out of
joint”. In primo
piano, 32 metri
quadrati di mare
circa (1967) di
Pino Pascali; sullo
sfondo, Ercole e
Lica (1795-1813)
di Antonio Canova
e un’opera di
Giuseppe Penone
(2002). A destra:
un’altra sala
della Galleria.

in un continuo gioco di confronti, contrasti e citazioni, il percorso


di visita si apre nel grande salone centrale con la mostra “È solo
l’inizio. 1968” (fino al 14 gennaio), che mette in scena l’Arte Povera,
con opere di Mario Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Alighiero
Boetti e Giovanni Anselmo. Poco più in là, 32 metri quadrati di mare
circa è la prima delle imperdibili installazioni di Pino Pascali esposte.
Da quella sala, che ospita anche l’Ercole e Lica di Antonio Canova
e una grande tela realizzata da Giuseppe Penone con migliaia di
spine d’acacia, può partire una vera e propria caccia al capolavoro.
Due Van Gogh, un Cézanne, un Degas e le Ninfee rosa di Claude
Monet introducono alle fulminanti invenzioni di Gustav Klimt
e Amedeo Modigliani, alle astrazioni di Piet Mondrian, Vasilij
Kandinskij e Jackson Pollock. Il Divisionismo trionfa nei dipinti di
Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati.
Di Giacomo Balla sono esposti diversi capolavori assoluti, come la
grande Villa Borghese del 1910; di Boccioni si vede una delle sculture
più conosciute: l’Antigrazioso (1912-13). Non mancano esempi di
altre rivoluzioni, dalla Metafisica di Giorgio de Chirico, Carlo Carrà e
Giorgio Morandi alle straordinarie invenzioni del secondo dopo-
guerra, firmate da Lucio Fontana, Piero Manzoni e Alberto Burri.
Infine, da non perdere la Grande donna di Alberto Giacometti.

DAL MAXXI AL MACRO: COLLEZIONI ED ESPOSIZIONI


Dal 2010, all’arte e all’architettura contemporanee è dedicato
il Maxxi - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, firmato
dall’archistar Zaha Hadid, scomparsa nel 2016. L’intervento ha
dato un nuovo volto al quartiere Flaminio, nell’area nord della

Bell’Italia 39
ARCHITETTURA
Firme celebri
per grandi progetti

L’architettura contemporanea
ha sempre stentato a trovare
spazio a Roma. Ma oggi
non sono solo il Maxxi di
Zaha Hadid e il Macro di
Odile Decq a incuriosire gli
appassionati. La strada è
stata aperta dall’Auditorium
Parco della Musica (via
Pietro de Coubertin 30),
firmato da Renzo Piano e
inaugurato nel 2002 dopo
lavori che sembravano
infiniti. Sorge accanto
al Villaggio Olimpico, a
pochi passi dal Maxxi, e
si compone di tre sale da
concerto, utilizzate anche per
eventi culturali come la Festa
del Cinema, disposte attorno
all’emiciclo del grande
teatro all’aperto. L’architetto
statunitense Richard Meier
ha invece firmato il nuovo
Museo dell’Ara Pacis
(lungotevere in Augusta),
inaugurato nel 2006, e,
nel periferico quartiere di
Tor Tre Teste, la chiesa di
Dio Padre Misericordioso,
conosciuta anche come
chiesa del Giubileo
perché commissionata
in vista del Giubileo del
2000, ma inaugurata solo
nell’ottobre del 2003. Al
centro del progetto, le tre
vele autoportanti, simbolo
della Trinità, e la struttura
realizzata con un cemento
bianco speciale, in grado
di autopulirsi grazie a
un effetto di fotocatalisi.
All’Eur, infine, è in funzione
dall’ottobre 2017 la
Nuvola di Massimiliano
Fuksas (viale Asia, via
Cristoforo Colombo), sede
del Roma Convention
Center, che ha richiesto
18 anni dall’ideazione
all’inaugurazione.

40 Bell’Italia
La Città
Eterna che
si rinnova
Nella foto grande:
l’interno del Roma
Convention Center
dell’Eur, conosciuto
come la “Nuvola”.
È stato progettato
da Massimiliano
Fuksas e
inaugurato nello
scorso mese di
ottobre. A destra: la
chiesa di Dio Padre
Misericordioso
(conosciuta anche
come chiesa del
Giubileo o Dives
in Misericordia),
progettata da
Richard Meier
e inaugurata nel
2003. Si trova nel
quartiere periferico
di Tor Tre Teste.

Capitale. In 13 mila metri quadrati sono esposte, a rotazione, le


400 opere della collezione permanente, che comprende lavori di
artisti di respiro internazionale come Maurizio Cattelan, Gilbert &
George, Anselm Kiefer, Domenico Gnoli, Kara Walker e Alighiero
Boetti, e vengono organizzate importanti mostre temporanee.
La tappa successiva è al Macro - Museo d’Arte Contemporanea
Roma, che ha sede nel quartiere Nomentano, nei pressi di Porta
Pia. Progettato negli spazi dello storico stabilimento della Birra
Peroni da un’altra grande firma dell’architettura di oggi, la fran-
cese Odile Decq, è stato inaugurato nel 2002 e possiede oltre
mille opere di arte italiana e internazionale dagli anni Sessanta
ai giorni nostri, esposte a rotazione; vi vengono allestite anche
interessanti mostre temporanee. Il Macro ha una seconda sede
dall’altra parte di Roma, il Macro Testaccio, nato nel 2002
dalla riconversione di due padiglioni di fine Ottocento
dell’ex mattatoio della città. Lunghi 62 metri e alti 13 metri,
ospitano rassegne di qualità in un’ambientazione di rara sug-
gestione. Del complesso, dedicato alla riflessione sui temi della
città contemporanea (vi hanno sede il dipartimento di Architet-
tura dell’Università Roma Tre e l’Accademia di Belle Arti), fa
parte anche La Pelanda, un centro di produzione culturale che
si estende su cinquemila metri quadrati e comprende cinque
edifici, tra i quali due sale teatrali e una sala di registrazione,
disposti attorno a una galleria di 1.400 metri quadrati. È nato
dalla riqualificazione dell’antica “pelanda”, il vasto padiglione
destinato alla macellazione e alla lavorazione dei suini, e dei
serbatoi dell’acqua in disuso.

Bell’Italia 41
Gli orizzonti
della creatività
urbana
A sinistra, dall’alto:
un’opera di street
art nel sottopassaggio
ferroviario sulla via
Ostiense; Triumphs
and Laments (2016),
il lavoro di William
Kentridge su
un muraglione
del Tevere. Sotto:
il cortile su cui
affaccia la galleria
Lorcan O’Neill.
In basso: opere
di Anselm Kiefer
in esposizione nella
galleria Gagosian.
A destra: la personale
di Alessandro
Piangiamore
(vincitore del Premio
Cairo nel 2015), alla
galleria Magazzino.

NUOVE PROSPETTIVE: STREET ART E GALLERIE


A pochi passi dal vecchio mattatoio si può fare una passeggiata tra le
opere di street art che hanno regalato un nuovo volto, coloratissimo,
al quartiere Ostiense. Alcuni dei lavori più interessanti si trovano
al 195 e al 333 di via Ostiense, in via dei Magazzini Generali e in via
del Porto Fluviale. Da non perdere, poi, un intervento d’arte urbana
del tutto particolare. Occorre tornare in centro, sul lungotevere dei
Tebaldi, all’altezza di via Giulia: sul muraglione opposto, tra Ponte
Sisto e Ponte Mazzini, si dipana Triumphs and Laments, la stupefa-
cente opera di William Kentridge inaugurata nel 2016. La proces-
sione di silhouette alte più di dieci metri si estende per 550 metri ed
è stata realizzata togliendo la patina di smog che si era accumulata
sul muraglione. I personaggi, che raccontano la storia di Roma dalla
Lupa di Romolo e Remo fino a Marcello Mastroianni che bacia Ani-
ta Ekberg nel film La dolce vita, sono stati “disegnati” con lo smog, e
proprio dall’inquinamento sono destinati a essere presto cancellati.
Dopo un lungo periodo nel quale le migliori gallerie d’arte con-
temporanea snobbavano Roma, è da qualche anno in atto una
rinascita, sia commerciale che culturale: visitare una mostra da
Larry Gagosian, che ha nella Città Eterna una delle sedici sedi della
sua galleria, ma anche da Lorcan O’Neill, Magazzino, Monitor, T293
e Unosunove è come entrare nelle sale di un museo d’arte contem-
poranea. Nella nuova sede la Galleria Varsi, finora specializzata
nella migliore street art internazionale, si occuperà anche di giovani
artisti di qualità. L’ultima tappa è bene dedicarla alla Fondazione
Volume! che, dal 1998, promuove l’arte contemporanea esponendo
le opere che gli artisti invitati (e ospitati) realizzano in loco.

42 Bell’Italia
per la visita
Galleria Nazionale d’Arte Moderna
e Contemporanea (viale delle Belle
Arti 131, 06/32.29.82.21). Aperta
da martedì a domenica 8,30-19,30;
ingresso 10 € (under 18 gratuito).

Maxxi - Museo Nazionale delle Arti


del XXI Secolo (via Guido Reni 4a,
06/320.19.54). Aperto tutti i giorni
11-19 (sabato fino alle 22); ingresso:
12 € (under 14 gratuito).

Macro - Museo d’Arte


Contemporanea Roma (via Nizza
138, 06/0608). Aperto da martedì a
domenica 10,30-19,30; ingresso 9
€ (biglietto cumulativo con Macro
Testaccio 11,50 €).

Macro Testaccio
La Pelanda - Centro di produzione
culturale (piazza Orazio Giustiniani
4, 06/0608 e 06/574.17.29). Aperti
in occasione di mostre temporanee
ed eventi. Macro Testaccio, martedì-
domenica 14-20. Ingresso Macro
Testaccio 6 € (biglietto cumulativo
con Macro 11,50 €).

William Kentridge, Triumphs


and Laments (lungotevere della
Farnesina, tra Ponte Sisto e Ponte
Mazzini).

Galleria Gagosian (via Francesco


Crispi 16, 06/42.08.64.98).

Galleria Lorcan O’ Neill


(vicolo dei Catinari, 06/68.89.29.80).

Galleria Magazzino
(via dei Prefetti 17, 06/687.59.51).

Galleria Monitor (via Sforza


Cesarini 43, 06/39.37.80.24).

Galleria T293
(via Ripense 6, 06/89.82.56.14).

Galleria Unosunove (via degli


Specchi 20, 06/97.61.36.96).

Galleria Varsi (via di Grotta Pinta


38, 06/686.54.15).

Fondazione Volume!
(via San Francesco di Sales 86,
06/689.24.31).

Open House Roma


(www.openhouseroma.org).
È l’evento che ogni anno, a maggio,
apre le porte di centinaia di edifici
di rilievo architettonico, storici ma
anche moderni e contemporanei.
Molte le iniziative collaterali
proposte nel corso dell’anno.

Bell’Italia 43
SALOTTI CITTADINI
Circondate dai monumenti del centro o dai quartieri
più popolari, le piazze romane sono spazi sempre
accoglienti e vivaci, dove passeggiare e sostare
ai tavolini di un caffè storico o di un locale di tendenza
TESTI Rossella Cerulli FOTOGRAFIE Massimo Ripani
S
e Le Corbusier paragonava la strada al corridoio di
casa, la piazza può essere considerata il salotto di ogni
centro urbano. Arredato in modi diversi, declinati
dallo scorrere dei tempi. Quanti ne può vantare Roma?
Innumerevoli. Monumentali, snob, délabré, di tendenza.
Ma tutti unici e tutti meta di turisti, perpetuo denominatore
Piazza Navona comune delle piazze dell’Urbe, e di viveur metropolitani che
con la fontana sciamano tra palazzi e viuzze per ritrovarsi nei locali giusti.
del Nettuno, In piazza della Rotonda, complice lo spazio ristretto, l’effetto
opera di salotto è immediato, con i palazzetti slanciati che si stringono
Giacomo Della
Porta (1576), intorno al Pantheon: il più bel resto dell’antichità romana, diceva
completata Stendhal. Tra un brano dei Pink Floyd e un Nessun dorma eseguiti
nell’800. La da artisti di strada, vale la pena guadagnare un tavolino su quella
piazza barocca, che i romani chiamano Ritonna e godersi lo spettacolo, ma anche
da sempre piena
arrivare alla più defilata Osteria delle Coppelle per un cicchetto alla
di vita, è sorta
nell’area romana. O tirare tardi al Club Derrière, stiloso bar speakeasy. Pochi
dall’antico stadio passi e piazza Navona si allunga infinita, rivelando la sua natura
di Domiziano. di stadio, quello di Domiziano, dove gli atleti si sfidavano (da qui
la radice del nome) “in agone”. Sugli antichi spalti poggiano oggi i

Bell’Italia 45
46 Bell’Italia
Terrazze palazzi, in un percorso che tutto avvolge nel segno di un’ammaliante
che guardano eleganza barocca, teatro della socialità cittadina. Assaggiato il tartufo
la storia del caffè Tre Scalini, da via di Tor Millina è un intrico di vicoli dove
In questa foto: la monumentalità lascia il posto al rione romano: qui è possibile
lo splendido affaccio imbattersi in feroci disfide a carte tra turiste perfettamente integrate
sulla scalinata con gli usi locali. Poco distante, Pantaleo abbina cucina e “mixology”,
di Trinità dei Monti l’ultima tendenza in fatto di cocktail.
dal wine bar
Il Palazzetto, ricavato
in un edificio DA PIAZZA DI SPAGNA AL MERCATO DI TESTACCIO
dell’800. Sopra: A scandire gli spazi del centro c’è poi la clessidra disegnata da piazza
l’insegna della di Spagna, con la scalinata di Trinità dei Monti a fare da elegante
storica sala da tè
Babington’s in piazza
contrafforte del Pincio. «Questo è il centro commerciale a cielo
di Spagna. Fu aperta aperto più bello del mondo. Chi altri ce l’ha? Va ben tenuto!», spiega
nel 1893 per la Chiara Bedini, titolare della storica sala da tè Babington’s (125 anni
comunità britannica nel 2018) e vicepresidente dell’Associazione Piazza di Spagna e
in via Due Macelli. Trinità dei Monti. «Da pochissimo hanno riaperto Valentino, Dior,
Sopra, a destra: la
vasta area pedonale Versace e la nuova Rinascente. E poi c’è un’infinità di percorsi
di piazza del culturali. Il momento più bello? Al tramonto, quando la scalinata
Popolo. Al centro, è buia ma il sole illumina ancora la facciata di Trinità dei Monti».
l’obelisco Flaminio, I tavolini in piazza sono banditi: per un drink con vista si sale
monumento
egizio del XIII secolo
fino a Il Palazzetto, cocktail e wine bar dell’Hotel Hassler,
avanti Cristo. unico ad affacciarsi proprio sulla gradinata, per assaggiare il
nuovissimo Pitaya on the Steps al rum e dragon fruit. Scendendo
lungo via del Babuino si apre piazza del Popolo. E qui la storia si
mescola al mito. «Il nome deriva probabilmente dal latino populus,
pioppo», spiega l’antropologo Sergio Grasso. «Nell’antichità, in
questa estrema periferia c’era un bosco di pioppi, con al centro

Bell’Italia 47
un noce sotto il quale pare fossero sepolte le spoglie di Nerone. Soste fra
Era un luogo di culti infernali: nel 1099 papa Pasquale II tagliò gli piazza Navona
alberi, fece sparire le ossa e fondò il primo nucleo della chiesa di e il Pantheon
Santa Maria del Popolo». Riallestita nell’800 dal Valadier, oggi la Sotto: i tavolini
piazza è un’isola pedonale di oltre 16 mila metri quadrati, zona di di uno dei locali
passeggio e transito per il centro: da porta del Popolo entra la lunga affacciati su piazza
via Flaminia, che all’estremo opposto, oltre il Tevere, si apre nel della Rotonda,
con vista sul portico
piazzale di Ponte Milvio, da oltre 15 anni ritrovo della movida colonnato del
romana, con altissima concentrazione di vinerie e locali. Uno Pantheon e sulla
per tutti? Mahalo, primo ristorante hawaiano in Italia. Ma la movida cinquecentesca
si anima anche sotto il Colosseo: è il caso di piazza Madonna dei fontana dominata
dall’obelisco
Monti, in rilancio dopo anni di decadenza. Siamo nella Suburra, di Ramses II.
quartiere popolare della Roma antica rimasto intatto nel suo Pagina seguente: due
impianto urbanistico. Nella piazza, attorno alla fontana del ’500 capolavori barocchi
convergono ogni sera studenti, hipster e turisti per le chiacchiere si fronteggiano
di fine giornata: perché qui alla fine si conoscono tutti. Imperdibile in piazza Navona:
la chiesa di
l’Avocado Bar, ristorante a tema avocado aperto da pochi mesi. Sant’Agnese in
Sulla riva sinistra del Tevere, dal 2015 è rinata piazza Agone, progettata
Testaccio, con il ripristino della fontana delle Anfore, spostata da Francesco
nel 1935 in piazza dell’Emporio e lì rimasta nell’indifferenza Borromini, e la
fontana dei Quattro
generale. Ampio, tranquillo, immerso in un’atmosfera anni Venti, lo Fiumi di Gian
slargo di monte dei Cocci (nome popolare del monte Testaccio) con Lorenzo Bernini.
le sue panchine è di nuovo un punto di aggregazione e passeggio.
Complice anche, dal 2012, lo spostamento nella vicina via Galvani
del mercato rionale, nel frattempo diventato un vivacissimo polo
gastronomico, con piazzetta comune e oltre 100 banchi di vendita.
Fra i tanti, Food Box 66, con carciofi alla giudìa e crocchette à gogo.
Bell’Italia 49
Piazze d’arte,
fontane
e panorami
A sinistra: uno dei
tritoni della fontana
del Moro in piazza
Navona, progettata
da Giacomo della
Porta. Le statue
sono state sostituite
da copie nell’800.
Sotto: si deve
a Giacomo della
Porta anche
la fontana di piazza
della Madonna dei
Monti, sulla quale
affaccia la piccola
chiesa dei Santi
Sergio e Bacco
degli Ucraini.
Pagina seguente:
il tramonto dalla
terrazza dell’Hotel
Hassler, a Trinità
dei Monti.

50 Bell’Italia
gli indirizzi
Osteria delle Coppelle
(piazza delle Coppelle 54/56,
06/45.50.28.26).
Club Derrière
(via delle Coppelle 59,
393/566.10.77).
Caffè Tre Scalini (piazza
Navona 28, 06/68.80.19.96).
Pantaleo Food Wine Mixology
(piazza di San Pantaleo 4,
06/93.57.25.14).
OLTRE IL CENTRO: LA GARBATELLA E IL PIGNETO Babington’s Tea Room (piazza
Anche fuori dal centro gli slarghi romani hanno qualcosa da di Spagna 23/25, 06/678.60.27).
raccontare. In piazza Benedetto Brin alla Garbatella (forse dalla Il Palazzetto - Hassler Roma
coltivazione della vite “a garbata”, appoggiata agli alberi), zona sud (piazza Trinità dei Monti - vicolo
della Capitale, basta leggere la targa commemorativa su uno dei del Bottino 8, 06/69.93.40
palazzetti per capire come nel 1920 sia nata qui una città giardino, e 06/69.93.45.60).
per dare «sana e quieta stanza» alle maestranze dell’area industriale
Mahalo South Pacific
dell’Ostiense. Lo stile? Un originale barocchetto romano, in cui
Fine Food (via Flaminia 496b,
villini e casette, diverse l’una dall’altra, tra comignoli, torri e scalette 06/83.54.35.71).
ma anche mitologici animali come grifoni e chimere, richiamano
a un’arte rustico-medievale in armonia con la natura. Stretta tra via Avocado Bar (via della
Cristoforo Colombo e via Ostiense, la Garbatella è un villaggio Madonna dei Monti 103,
06/679.75.28).
nella metropoli, da scoprire con le visite guidate organizzate ogni
weekend da Elisabetta Girolami, titolare dell’osteria Al Ristoro degli Food Box 66 - Mercato
Angeli. Uno dei luoghi cult è piazza Giovanni da Triora, dove si Testaccio (via Beniamino
trova il bar dei Cesaroni, la sede del Roma Club. La zona non manca Franklin 12c, 339/275.46.45).
poi di grandi aree shopping: a poca distanza c’è infatti Eataly Roma, Al Ristoro degli Angeli (via Luigi
con la ricca enoteca da poco inaugurata. Ultima ad assurgere agli Orlando 2, 06/51.43.60.20).
onori delle cronache mondane è piazza del Pigneto, isola pedonale
nel quartiere Prenestino-Labicano. Circondato da bassi palazzetti Bar Roma Club Garbatella
(piazza Giovanni da Triora 6,
d’inizio ’900, quello che fu il set di Accattone di Pasolini è oggi 06/51.60.37.24).
soprattutto ritrovo di studenti della vicina Università Sapienza,
attratti dalla varietà di pizzerie e locali. Il più antico è di sicuro Necci dal 1924 (via Fanfulla
Necci, in attività dal 1924, oggi affollatissimo bistrot d’atmosfera. da Lodi 68, 06/97.60.15.52).
Da non perdere poi il più defilato ma delizioso Cocotte, ristorante Cocotte Happy Cooking
dall’incredibile offerta di primi. Tanti volti di una stessa città che, (via Gabrino Fondulo 98/100,
come un viso, a volte cambia espressione. 06/97.61.10.24).

Bell’Italia 51
EMOZIONI
SOTTERRANEE
Sotto piazze e monumenti si nasconde un’altra Roma, altrettanto
ricca di storia e con un pizzico di mistero in più. Un itinerario
tra antiche carceri, reconditi luoghi di culto e vicoli popolari
TESTI Carla Di Domenico FOTOGRAFIE Luigi Vaccarella
In questa foto:
l’altare di Pietro e
Paolo nel Carcere
Mamertino.
Pagina precedente:
nel carcere,
l’affresco in cui
Gesù poggia
la mano sulla
spalla di Pietro
esprimendo
la legittimità
dell’apostolo
come vicario
di Cristo.

Bell’Italia 53
D
al Carcere Mamertino, denso di prodigi paleocristiani,
al misterioso Mitreo del Circo Massimo; dall’Insula
dell’Ara Coeli, straordinariamente incastonata sotto
la rupe capitolina, agli oscuri antri di San Nicola
in Carcere. È una dimensione in ombra, contrapposta
ai palazzi e alle cupole che svettano al sole, quella offerta dalla
Roma sotterranea accanto ad alcuni luoghi-simbolo del turismo:
i Fori, il Campidoglio, piazza Venezia. Un mondo ipogeo
che concede uno sguardo inedito e di grande suggestione sul
passato della città, una musealizzazione parallela rispetto a
quella “maggiore” in superficie, a volte poco nota ma splendida,
che riesuma storia, leggende e tante curiosità.
È avvincente l’intreccio tra memorie antiche e tecnologie
moderne che si incontra nel Carcere Mamertino, o Tullianum,
del VII-VI secolo avanti Cristo, limitrofo al Foro Romano e riaperto
alle visite nel 2016 dopo scavi e restauri. Nel museo al primo livello,
dove video scorrono accanto a scheletri dell’età del Ferro, i tablet
forniti ai visitatori ripristinano in 3D i frammenti ritrovati – anfore,
lucerne, monili – e presentano approfondimenti sui nemici di Roma
decapitati o strangolati nella prigione: Gaio Ponzio re dei Sanniti,
Giugurta sovrano di Numidia, l’intrepido Vercingetorige del De bello
Gallico, sconfitto da Giulio Cesare nel 52 avanti Cristo e recluso nel
Mamertino per sei anni prima di essere giustiziato. Non mancano i
martiri cristiani: dal console Palmazio, ucciso con moglie, figli e 42
familiari, a San Paolo e, almeno secondo la tradizione, allo stesso
San Pietro. La presenza di Paolo pare avvalorata da lettere scritte

54 Bell’Italia
In viaggio
nel cuore
della città
Sopra: scorcio dei
resti dell’Insula
dell’Ara Coeli, casa
d’affitto romana
costruita nel II
secolo dopo Cristo.
A destra, dall’alto:
gli scheletri esposti
nel primo livello del
Carcere Mamertino
testimoniano che
il luogo era già
frequentato tra l’XI
e l’VIII secolo avanti
Cristo; la visita al
carcere si avvale
di approfondimenti
multimediali. Pagina
precedente: la chiesa
di San Giuseppe dei
Falegnami, eretta
sopra i resti del
Carcere Mamertino.

Bell’Italia 55
OLTRE IL CENTRO
Le Catacombe
di Priscilla e il Parco
della Via Latina
La Roma sotterranea esercita
un forte richiamo anche al
di fuori del centro storico.
Molto interessanti sono le
Catacombe di Priscilla (via
Salaria 430, 06/86.20.62.72)
in gran parte del III secolo,
riaperte nel 2013 dopo un
restauro durato cinque anni.
Conservano la più antica
effigie della Vergine Maria
(230-240) e il celebre affresco
del Buon Pastore. I recenti
restauri hanno interessato
anche la sovrastante basilica
di San Silvestro con il
recupero di 700 frammenti
di sarcofagi. Orario: 9-12 e
14-17, lunedì chiuso, solo
visite guidate; ingresso 8 €. Di
grande suggestione è il Parco
Archeologico della Via Latina
(via dell’Arco di Travertino
151, 06/780.92.55). Il basolato
che collegava l’Urbe a Capua
è ancora fiancheggiato da
suggestivi sepolcreti. Ritrovati
nel 1857-58 da Lorenzo
Fortunati, questi monumenti
mostrano decorazioni
policrome con amorini, uccelli,
creature marine e personaggi
mitologici. Spiccano il
sepolcro dei Valeri (160-170
dopo Cristo), circondato dai
nel carcere, mentre quella di Pietro è ammantata di leggenda: a
resti di una mansio (antica
stazione di posta), quello dei
una violenta spinta dei secondini, la sua testa avrebbe lasciato
Pancrazi, di età adrianea, e un’impronta nella roccia, ora custodita nell’edicola del secondo
la tomba Barberini (II secolo livello. Nei pressi ci sono l’antico altare dei martiri e resti di affreschi
dopo Cristo), da poco aperta datati tra l’VIII e il XIV secolo: Cristo che poggia la mano sulla
al pubblico, unico degli edifici spalla di Pietro in un gesto di fraterna comunione e un gruppo di
che costeggiano la strada prigionieri sotto il manto della Vergine Misericordiosa. L’atmosfera
ad aver conservato la forma di santità s’intensifica nel tetro terzo livello, dove una stele ricorda la
originaria. Magnifiche le loro conversione dei carcerieri Processo e Martiniano, battezzati dai due
camere ipogee: nel primo, santi a una fonte scaturita miracolosamente.
valorizzato da una nuova
illuminazione, si ammirano 35
medaglioni di stucco bianco
I MISTERI DEL MITREO E LA VITA DELLA PLEBE
dove satiri e nereidi attorniano Una passeggiata di dieci minuti conduce al Mitreo dell’Ara
l’anima del defunto traslata Massima di Ercole, dove i rassicuranti temi cristiani cedono
nell’aldilà da un grifone; il passo a enigmatici miti pagani di stampo persiano, assai
nel secondo si distinguono diffusi nell’Urbe del III secolo. Nel culto di Mitra era centrale
affreschi in ottime condizioni, l’evocazione dell’uccisione rituale del toro, che genera l’universo
tra paesaggi idilliaci, eroi e tramite il suo sangue. Nell’ipogeo, rinvenuto nel 1931 a 14 metri
semidei, centauri, baccanti di profondità tra la basilica di Santa Maria in Cosmedin e via
e sfingi. Il parco è aperto da dei Cerchi, gli ambienti focali sono l’apparitorium con le mensole
martedì a domenica, dalle 9 al
per vesti, anelli e suppellettili necessari al rito, e lo specus con
tramonto. Visite alle tombe dei
Pancrazi, dei Valeri e Barberini:
il bassorilievo della tauroctonia: qui gli adepti affrontavano
secondo sabato e quarta sette gradi di iniziazione, spesso pericolosi, come la
domenica del mese, solo su camminata attraverso il fuoco. Furori mistici probabilmente
prenotazione (06/39.96.77.00); estranei alla povera gente che, a breve distanza, abitava l’Insula
ingresso 5,50 € più 2 € per la dell’Ara Coeli e già tra I e II secolo doveva fare i conti con una
prenotazione. quotidianità molto problematica per il sovraffollamento urbano.
Fusione
di epoche
e di stili
A destra: la chiesa
di San Nicola
in Carcere, eretta
nell’XI secolo,
fu rinnovata a fine
’500 da Giacomo
Della Porta. Sotto:
i resti del tempio
dedicato a Giano
nei sotterranei
di San Nicola in
Carcere. È il meglio
conservato dei
tre antichi luoghi
sacri su cui è
sorta la chiesa.
Pagina precedente:
l’affresco del
Buon Pastore
decora il cubicolo
della Velata,
nelle Catacombe
di Priscilla.

Bell’Italia 57
Tabernae
e culti
orientali
A sinistra: il primo
livello dell’Insula
dell’Ara Coeli.
Al piano terra
si trovavano
le tabernae, spazi
dedicati alle attività
commerciali.
Pagina seguente:
il Mitreo dell’Ara
Massima di Ercole
fu ricavato nel III
secolo dopo Cristo
in un edificio del
secolo precedente.
Sotto: un rilievo
nel Mitreo dell’Ara
Massima di Ercole.
Raffigura Mitra che
uccide il toro, la cui
coda si trasforma
in una spiga
simbolo di fertilità.

58 Bell’Italia
Le insulae, costruite in altezza proprio per guadagnare spazio,
affittate al ceto plebeo, senza cucine e a malapena riscaldate da
bracieri spesso causa d’incendi, potrebbero dirsi antenate dei
nostri condomini popolari. Quella riaffiorata nel 1926 ai piedi della
per la visita
scalinata dell’Ara Coeli contava almeno cinque piani e ammassava
quasi 400 persone in stanze e corridoi sopra una fila di tabernae. Carcere Mamertino (Clivo
Argentario 1, 06/69.92.46.52).
IL LATO OSCURO DI SAN NICOLA IN CARCERE Orario: tutti i giorni 8,30-17.
Un intero antico vicolo, con negozi dal pavimento in opus Ingresso 10 €.
spicatum (laterizio a spina di pesce), si svela agli occhi di chi
Mitreo dell’Ara Massima
scende dalla rampa semicircolare sotto l’altare maggiore della di Ercole (piazza Bocca della
vicina chiesa di San Nicola in Carcere. Il sito è inquietante: Verità 16). Accesso consentito
tortuosi cunicoli sotterranei con sepolture e ossa umane in solo a gruppi accompagnati o con
bella vista. Una lapide allude a un tale Costantino D’Andrea che visita guidata, prenotando allo
trovò «morte violenta nel 1872». Intorno giganteggiano i possenti 06/0608. Ingresso 4 € più guida.
ruderi dei tre templi inglobati nella fabbrica della chiesa,
Insula dell’Ara Coeli (piazza
dedicati a Giano Bifronte, alla Speranza e a Giunone Sospita d’Aracoeli). Accesso consentito
(cioè propizia), onorata con cerimonie dai risvolti cruenti: solo alle associazioni culturali, con
per scongiurare il presagio di sventura, quando i serpenti cari prenotazione (06/0608); ingresso
alla dea rifiutavano il cibo dalle loro mani si sacrificavano le 4 € più guida. L’Insula è visibile in
sacerdotesse. Truci ricordi che, all’uscita della chiesa, una lapide parte dall’esterno, sul lato sinistro
del IX secolo (un certo rettore Anastasius donò «animali, vigna della scalinata dell’Ara Coeli.
e coperte» per salvarsi l’anima) dissipa in parte con un sorriso. Sotterranei della chiesa di San
La luce del sole, al termine dell’itinerario, non affievolisce però Nicola in Carcere (via del Teatro
questi lontani echi di sacralità e ordinarietà, di sfarzo e miseria, di Marcello 46, 347/381.18.74).
fede e magia. Il mondo sotterraneo, dopo millenni, è vivo, ci Orario: 10,30-17, chiuso
parla, si fa ascoltare. E stimola i nostri sogni. mercoledì; ingresso 3 €.

Bell’Italia 59
In questa foto: Francesco
Apreda, chef
del ristorante Imàgo
dell’Hotel Hassler.
Pagina seguente: la vista
sulle cupole di San
Carlo al Corso e di San
Pietro dall’Imàgo.
NUOVI PANORAMI
DEL GUSTO
Piatti indimenticabili e creatività: la cucina romana si è fatta alta.
Una vocazione per la qualità che incontra viste da sogno sulle
terrazze dei ristoranti stellati, e che è arrivata anche nei mercati
TESTI Massimiliano Rella

Bell’Italia 61
S
ulle terrazze della Grande Bellezza anche i sapori rendono
omaggio alla Città Eterna. Dal Colosseo a Trinità dei Monti, dalle
strade della Dolce Vita alla Roma imperiale, le cucine d’autore
fanno a gara d’emozioni e delineano il nuovo orizzonte della
ristorazione romana, raffinato e sperimentale, affrancato dalla
dittatura della tradizione più scontata. Piatti indimenticabili, servizi
impeccabili e vini d’eccezione, ma anche il panorama da sogno di una cena
al tramonto sui tetti e sui monumenti di Roma. E proprio una terrazza
con vista mozzafiato, quella dell’unico tre stelle Michelin della città,
La Pergola, ha segnato il nuovo corso della cucina contemporanea
nella Capitale, con i piatti e le creazioni di Heinz Beck, chef tedesco che
già da anni ha portato ad altissimi livelli la sperimentazione dei sapori.
Sulla scia di Beck, un gruppo sempre più numeroso di chef ha fatto di Roma
una tappa internazionale dell’alta cucina. Una ristorazione che ha scelto
spesso panorami eccezionali, salendo sulle terrazze più belle.
Quella che ricorda più da vicino, anche fisicamente, la festa con vista sul Sopra: un piatto di crudo
Colosseo del film di Paolo Sorrentino si trova in cima a palazzo Manfredi, alla Pescheria di Eataly.
In alto: al The Corner,
ineguagliabile set dello stellato Aroma. Le raffinatezze di Giuseppe Di il verde del pergolato
Iorio, come l’antipasto di mazzancolla in tempura di pomodoro “sifonata”, avvolge i toni pastello
incantano i commensali affacciati sull’Anfiteatro Flavio con le mille di poltroncine e sofà.
tentazioni della gola. Anche l’occhio, però, ha un prezzo. Con formula e Nella foto grande: lo chef
conto da bistrot – stessi ingredienti, stessa cucina, piatti diversi – si mangia Andrea Fusco si gode
la vista dalla terrazza
invece sul lato opposto della terrazza di Aroma, che gode comunque di un del suo Giuda Ballerino!,
affaccio interessante sui palazzi di via Labicana e sul colle Oppio. ristorante dell’hotel
Sulla terrazza panoramica dell’Imàgo, il ristorante dell’Hotel Sina Bernini Bristol.
Hassler, stella Michelin, vanno in scena i piatti di Francesco Apreda, Pagina precedente: uno
i cappellotti di Parmigiano in brodo freddo di tonno, doppio malto e sette dei piatti di Andrea
Fusco: ostrica con
spezie, ad esempio, mentre lo sguardo vola sui tetti di Trinità dei Monti. gelato al guacamole,
Esattamente dove, nell’800, visse il poeta inglese John Keats, giovane aria di cioccolato
campione del Romanticismo. A due passi da via Veneto e dalla fontana bianco e assenzio.

Bell’Italia 63
di Trevi è protagonista, invece, la cucina d’autore di Andrea Fusco
del Giuda Ballerino!, altro gourmet “terrazzato” in cima all’hotel Sina
Bernini Bristol. Le sue capesante in tempura su salsa di latte di cocco
e guanciale sono un mix di dolcezza, carnosità e croccantezza da gustare
mentre la vista vaga sulla città a volo d’uccello.
L’alta cucina trova nuovi scorci allo Splendide Royal, sull’elegante
terrazza del Mirabelle, tra i palazzi umbertini del quartiere
Pinciano, dove gli uomini salgono rigorosamente in giacca. Qui si
gustano le ricette di Stefano Marzetti, su tutte i delicati bonbon di patate
ripieni di burrata con fagiolini, pesto alla genovese e seppioline. La
terrazza del palazzo delle Esposizioni, importante istituzione culturale,
conquista invece con i sapori del veterano Antonello Colonna, all’Open
Colonna: arredi con accenti di design e cucina con buone novità, come
gli gnocchi di ricciola, asparago gobbo di Bassano e caviale. Se però
volete gustare la Roma imperiale, ecco il Circus Roof Garden: panorama
estivo tra i più romantici, ma d’inverno ci si consola nell’atmosfera del
Giano Lounge Restaurant con dolci da “Mille e una notte”, come qui In alto: Heinz Beck, chef
hanno battezzato una delizia di cioccolato con salsa alla vaniglia. del ristorante La Pergola.
Sopra: un piatto di Heinz
Non è una terrazza, ma uno dei giardini “segreti” del centro storico quello Beck, il cubo di rombo
dell’Hotel de Russie, a due passi da via Margutta, la strada degli artisti. Al e gamberi rossi su salsa
Jardin de Russie le ricette sono pensate dallo chef Fulvio Pierangelini alle erbe con pane
ed eseguite ad arte da Nazzareno Menghini. Trabocca di piante anche croccante alle olive.
l’elegante The Corner, in un palazzetto liberty nel quartiere San Saba, con Nella foto grande:
Le Jardin de Russie,
boutique hotel e bar di tendenza. Al ristorante, dalla scorsa primavera
a due passi da via
c’è Marco Martini, giovane dagli accostamenti sorprendenti, come nei del Corso, inattesa oasi
rigatoni mare e monti, unione di intensità (le cozze), sapidità (il chorizo) di tranquillità immersa
e dolcezza (la crema di bufala). Non ha il brivido dell’altezza, ma quello nel verde. Pagina
rinascimentale e barocco dei vicoli intorno a piazza Navona la Caffetteria precedente: Giuseppe
Di Iorio, diventato chef
Bistrot Chiostro del Bramante, che prende il nome dal chiostro progettato
del ristorante Aroma
da Bramante all’inizio del ’500, oggi spazio museale polivalente. Locale dopo aver lavorato
d’atmosfera e mix di classico e moderno, il bistrot accoglie con gustose anche all’Hyde Park
colazioni, torte fatte in casa, zuppe e tempura di verdure. Hotel di Londra.

Bell’Italia 65
Come ogni moderna capitale, Roma ha i suoi luoghi d’aggregazione
gastronomica, su tutti il Mercato Centrale, il nuovo mercato di Testaccio ed
Eataly. Il primo, nella stazione Termini, riunisce una ventina di botteghe
di artigiani del gusto in 1.900 metri quadrati; notevole il ristorante di
cucina romana (La Tavola, il Vino e la Dispensa) interpretata da Oliver
Glowig. Al mercato di Testaccio è arrivata invece con Cups, un banco di
street food, Cristina Bowerman della Glass Hostaria di Trastevere, che
sempre a Testaccio ha aperto il Romeo Chef & Baker: forno, ristorante, bar
e gastronomia. Non lontano, all’Ostiense, il cibo e i prodotti italiani di
qualità trovano casa da Eataly, in una struttura in stile post-industriale
costruita per i Mondiali di calcio del 1990, poi abbandonata e recuperata in
anni recenti. Fino a poco tempo fa ospitava Spazio, il laboratorio-ristorante
della Niko Romito Formazione, scuola d’alta gastronomia dello chef Romito,
grande protagonista della cucina italiana moderna. Con il nuovo anno,
Spazio riaprirà al quartiere Parioli. Stessa formula: un ristorante gestito
dagli allievi dello chef, ma anche una “scuola aperta” ai buongustai.
gli indirizzi
La Pergola Rome Cavalieri (via Cadlolo
101, 06/35.09.21.52). Aperto a cena,
chiuso lun. e dom. Menu 7 e 10 portate,
210 e 245 €.
Aroma - Palazzo Manfredi (via Labicana
125, 06/97.61.51.09). Sempre aperto,
12,30-15 e 19,30-23. Menu 7 portate
150 €; conto medio 3 portate 125 €.
Bistrot 3 portate 60 €.
Imàgo - Hotel Hassler (piazza Trinità dei
Monti 6, 06/69.93.47.26). Sempre aperto
19-22,30. Menu 10 portate 160 €;
da 7 portate 140 € (vegetariano 120 €).
Conto medio 135 €.
Giuda Ballerino! - Sina Bernini Bristol
(piazza Barberini 23, 06/42.01.04.69).
Lun.-dom. 12,30-15 e 19-23. Menu 5, 7 e 9
portate 90, 100 e 110 €; menu pranzo 35
e 45 €; menu terrazza 70-80 €.
Mirabelle - Hotel Splendide Royal
(via di Porta Pinciana 14, 06/42.16.88.38).
Tutti i giorni 12,30-15 e 19,30-23.
Menu degustazione (7 portate) 150 €.
Open Antonello Colonna - Palazzo delle
Esposizioni (via Milano 9a, 06/47.82.26.41).
City Lunch mar.-ven. 12,30-15.
Cena gourmet mar.-sab. dalle 19.
Weekend brunch 12,30-15,30. Menu 95 €;
conto medio 4 portate 105 €.
Circus Roof Garden - Forty Seven Hotel
(via Petroselli 47, 06/678.78.16).
Aperto nella bella stagione, solo su
prenotazione. Conto medio 3 portate 68 €.
Giano Lounge Restaurant: conto medio 60 €.
Le Jardin de Russie - Hotel de Russie
(via del Babuino 9, 06/32.88.88.70).
Sempre aperto 12,30-15 e 19,30-23.
Buffet lunch 40 €; weekend brunch 58 €.
Conto medio 5 portate 126 €.
The Corner Rome (viale Aventino 121,
06/45.59.73.50). Chiuso sab. a pranzo e
dom. tutto il giorno. Menu pranzo 2 portate
20 €, 3 portate 26 €. A cena menu da 75
a 200 € (menu vegetariano 70 €). Conto
medio 4 portate 80 €.
Caffetteria-Bistrot Chiostro del Bramante
A destra, dall’alto: (via Arco della Pace 5, 06/68.80.90.36).
il cremoso di mandorle lun.-ven. 10-20; fine settimana 10-21.
di Spazio, il ristorante Conto medio 2 portate 25 €.
dell’alta scuola di La Tavola, il Vino e la Dispensa -
cucina di Niko Romito Mercato Centrale Roma (via Giolitti 36,
che riaprirà ai Parioli; 06/46.20.29.89). Tutti i giorni, 12-15 e 19-23.
Niko Romito, chef Menu 4 portate 55 €.
tristellato; un piatto Cups - Nuovo Mercato Testaccio (ingressi
di Cristina Bowerman da via Franklin, via Volta, via Manuzio,
alla Glass Hostaria. via Ghiberti). Lun.-sab. 7-15,30.
Sopra: dalla terrazza Glass Hostaria (vicolo del Cinque 58,
del Mirabelle la vista
06/58.33.59.03). Mar.-dom. 19,30-23,30.
va da Villa Medici
a Trinità dei Monti, Menu da 90 e 150 € (vegetariano 85 €).
fino a San Pietro Romeo Chef & Baker (piazza dell’Emporio
e al Gianicolo. 28, 06/32.11.01.20). Lun.-dom. 12-2.
Pagina precedente: Conto medio 3 portate 40 €.
Cristina Bowerman, Eataly Roma Ostiense (piazzale XII Ottobre
stella Michelin dal 2010. 1492, 06/90.27.92.40). Tutti i giorni 9-24.

Bell’Italia 67
VINI ROMANI
QUALITÀ IN CANTINA
Un itinerario fra la Capitale e la Ciociaria, l’Agro Pontino,
la Sabina e la Tuscia per conoscere i protagonisti della
crescita enologica del territorio. Un viaggio nel
paesaggio laziale con tappe per le degustazioni
TESTI Massimiliano Rella

I vigneti nei dintorni di Monte Porzio Catone, dove nascono i vini Frascati Doc e Frascati Superiore Docg.

68 Bell’Italia
N
essun paesaggio “disegnato”, stile Toscana e Piemonte, ma
terreni d’origine vulcanica, colline dolci e a volte aspre, laghi
circondati da rilievi montuosi e poi piccole isole e pianure
bonificate in tempi non lontanissimi. È questa la geografia
del Lazio vinicolo, una terra dove vignaioli mossi dalla sfida
della qualità producono vini interessanti in aree fino a poco tempo fa
inesplorate, “pionieri” tra le vigne. C’è la Tuscia che è quasi Toscana,
la Sabina che anticipa l’Umbria, la Ciociaria che segna la strada per
l’Abruzzo e le Terre Pontine (Latina) influenzate dalla Campania.
Oggi che la cultura enologica avanza, grazie a una spinta ultra-
ventennale indirizzata all’eccellenza, il Lazio ha tante zone di
produzione ed etichette da raccontare. Senza allontanarsi troppo
da Roma, si può trascorrere una giornata di enoturismo in aree ricche
di attrazioni. La più vicina è quella vulcanica dei Castelli Romani,
celebre per un bianco fresco, paglierino e sapido: il Frascati Doc, anche

Bell’Italia 69
BIRRA
Una passione
artigianale
Non solo vino. Anche
nel Lazio ha preso piede
il fenomeno delle birre
artigianali. Tra i nomi più
noti c’è Birra del Borgo, a
Borgorose in provincia di
nelle versioni Superiore Docg e Riserva, come quelle di Poggio Le
Rieti, ceduta recentemente
al gruppo internazionale Volpi, cantina di Monte Porzio Catone che produce anche gli Igt Lazio
Ab InBev. Anche nel giro Donnaluce (bianco), e Baccarossa (rosso) che nell’annata 2014 rivela
dei locali e della movida profumi di confettura e tabacco, e in bocca è morbido e avvolgente.
capitolina la birra occupa un Dalle vigne del Lazio intorno Roma nasce anche il Petit Verdot Igt in
posto di rilievo. Un punto di purezza di Ducato Grazioli, annata 2015, rosso carico e profumato di
riferimento è Open Baladin sottobosco e confettura, al palato morbido e concentrato.
(foto sopra a destra), Ma la più importante zona Docg è quella del Cesanese del Piglio,
concept e rete di birrerie vicino a Frosinone: ad Acuto, Anagni, Paliano, Piglio e Serrone si
creata dal noto birrificio produce un nettare rubino ricco di frutti rossi e note speziate, di corpo,
artigianale piemontese
morbido e vellutato. Nasce da uve Cesanese di Affile, in purezza o con
Baladin. Il suo locale
romano si trova a due passi piccola aggiunta di altre uve nere. Dalla Ciociara si scende in Agro
da Campo de’ Fiori: dietro Pontino, le terre pianeggianti e di bassa collina del Moscato di Terracina,
un grande bancone espone bianco autoctono secco o passito, valorizzato da più di un produttore:
all’assaggio oltre 100 una buona occasione anche per una visita al promontorio del Circeo, fino
etichette di piccoli birrifici a Sabaudia. Risalendo a nord tra pianura e litorale si arriva al Casale del
di qualità. Sull’altra sponda
del Tevere, nel popolare
rione di Trastevere, il Ma
Che Siete Venuti a Fà è un
piccolo ma frequentato pub
dove si sorseggiano bionde,
rosse e scure artigianali,
da degustare su semplici
sgabelli. Ma a Roma e
dintorni la birra viene anche
prodotta. Nelle campagne
di Fiumicino, non distante
dagli scavi di Ostia Antica,
c’è Birradamare (foto sopra
e sotto), che propone oltre
20 etichette dal packaging
accattivante, tra classiche,
speciali e stagionali.
A sinistra: Filippo Antonelli,
della cantina Castello
di Torre in Pietra, con
lo chef Marco Di Luca
dell’Osteria dell’Elefante.
Sotto: l’enoteca bistrot Il
Collegio a Roma. Guidata
dai proprietari di Casale
del Giglio, propone grandi
vini soprattutto laziali.
In basso: il rosso Roma
Doc e il rosato Searà di
Castello di Torre in Pietra.
Pagina precedente, in basso:
affreschi di Pier Leone
Ghezzi (1725 circa) nel
Castello di Torre in Pietra.

Giglio, in località Le Ferriere. Dopo studi su microclima e terreni, negli


anni 90 questa azienda ha selezionato i vitigni internazionali più adatti
(come Petit Manseng, Sauvignon, Petit Verdot, Syrah) per ottenere
bianchi e rossi di qualità. Su tutte c’è l’Igt Lazio Mater Matuta, rosso
che prende il nome dall’antica divinità cui era dedicato il tempio
di Satricum; i resti dell’antica città sono al centro di scavi contigui
alle vigne, curati dalla Soprintendenza Archeologica dell’Etruria
Meridionale e dall’Università di Amsterdam e sostenuti dall’azienda.
Tra le novità enologiche di Casale del Giglio troviamo l’Igt Lazio Faro
della Guardia, bianco da uve autoctone Biancolella coltivate sull’isola
di Ponza, e un bistrot aperto dai produttori nel centro di Roma,
Il Collegio, dove assaggiare tutte le etichette con i piatti della tradizione.
La tappa successiva si raggiunge percorrendo per una ventina di
chilometri la Via Aurelia, fino alle cantine del Castello di Torre in
Pietra, centro agricolo fortificato nel Medioevo, acquistato nel ’500 da
papa Sisto V Peretti per la sorella (la famosa, a Roma, “sora Camilla”),

Bell’Italia 71
gli indirizzi
Poggio Le Volpi (Monte Porzio
Catone, Roma, via Colle
Pisano 27, 06/942.69.80;
www.poggiolevolpi.it).
Ducato Grazioli (Roma,
06/301.25.45; www.
ducatograzioli.com).
Casale del Giglio
(Le Ferriere, Latina, strada
Cisterna-Nettuno Km 13,
06/92.90.25.30;
www.casaledelgiglio.it).
Il Collegio (Roma,
piazza Capranica 99/100,
poi per due secoli sotto i Falconieri. Nel ’900 fu rilevato da Luigi 06/69.94.09.92;
Albertini, storico direttore del Corriere della Sera e nonno delle attuali www.collegioroma.com).
proprietarie, che lo trasformò in azienda agricola modello, in parte per Castello di Torre in Pietra
la produzione di latte, in parte per le vigne. Del Castello di Torre in (Fiumicino, Roma, frazione
Pietra sono visitabili i saloni affrescati e le cantine scavate nella Torrimpietra, piazza
rocca tufacea, dove ci si accomoda all’Osteria dell’Elefante davanti a Torrimpietra 2, 06/61.69.72.26;
piatti tipici e ai vini bio della casa. Tra questi il Macchia Sacra, Fiano www.castelloditorreinpietra.it).
in purezza, e due Roma Doc, la Malvasia Puntinata e il Rosso. Il castello è aperto al pubblico
Il viaggio prosegue a nord, nelle terre dei Doc Bianco Capena e per una visita gratuita il primo
Cesanese di Olevano Romano: il primo è un uvaggio di Trebbiano lunedì del mese, ore 9-11.
e Malvasia di Candia più Bellone e Bombino, il secondo un rosso Punto vendita, lunedì-sabato
8-30-12,30 e 14,30-18,30; visita
“vulcanico” prodotto sotto i monti Simbruini con uve Cesanese.
cantine su prenotazione.
L’ultima tappa è nella Tuscia viterbese, al lago di Bolsena, il più grande
d’origine vulcanica in Europa. Sulla sponda nord, ai confini con la Open Baladin (Roma, via
Toscana, si assaggia il Doc Aleatico di Gradoli, rosso granato vellutato e degli Specchi 6, 06/683.89.89;
dolce da uve Aleatico, prodotto anche come passito e liquoroso. www.openabaladinroma.it).
Ma Che Siete Venuti a Fà
(Roma, via Benedetta 25,
06/64.56.20.46).
Birradamare (Fiumicino, Roma,
via Falzarego 8, 06/658.20.21;
www.birradamare.it).

In questa foto: il casale


che dà nome alla cantina
Casale del Giglio. In alto,
da sinistra: uva sulle viti del
Castello di Torre in Pietra;
Alessandro Brignone
di Ducato Grazioli con una
bottiglia di Petit Verdot.
Meeting.
It’s our business.
La nascita del Convention Bureau di Roma e del Lazio rappresenta
l’occasione ideale per promuovere, nel mondo, il valore
inestimabile di questo territorio. È un obiettivo raggiunto grazie
al coraggio e alla perseveranza di Istituzioni e privati.
Un progetto che intende ridare slancio all’economia agendo su
uno dei segmenti di turismo più importanti: la Meeting Industry.
Il turismo congressuale, del resto, è una risorsa fondamentale per
Roma e per tutto il Lazio, in virtù di un modello di collaborazione
tra pubblico e privato che funziona.
Abbiamo deciso di sostenere questo progetto per far crescere
il turismo di qualità, attrarre sviluppo sostenibile e creare nuova
occupazione. Un valore che sarà realmente restituito alla regione
e alla città per conservare intatta la sua eterna bellezza.

www.conventionbureauromaelazio.it
info@cbromaelazio.it

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