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Autunno 2015

7,90

DA GIOTTO A MICHELANGELO,
DA SAN FRANCESCO AI BORGIA

MEDIOEVO
E RINASCIMENTO
riccardo cuor di leone daant te alig
ghieri Ta amer rlaano
Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR

nostraadam
mus raffa
aello leona ardo da vin nci
lorenzo de medici fed
deriico dii sve
evia machia aveelli
matilde di canossa lut
tero
o ivan il terr ribile
e vasar ri
draculla Bo
ona Sfo
orza
a Picco della a Mir
randdola a...
I PROTAGONISTI
P
er alcuni storici non esatto parlare di
Rinascimento. Preferiscono piuttosto ipotizzare un Ritratto di Flora
lungo Medioevo durato oltre un millennio. Quali di Bartolomeo
che siano i confini di queste epoche, i secoli seguiti Veneto, ispirato a
Lucrezia Borgia.
allanno Mille sono stati costantemente segnati da carestie,
fame, peste e guerre. Si viveva poco e male, nel conforto
cristiano della vita eterna. Ma nel cielo pi buio che
spiccano le stelle. Ed nei tempestosi primi secoli dopo il
Mille che il genio italiano ha brillato come non mai. Mentre
la politica spesso falliva e lasciava risolvere i problemi alle
armi, fioriva parallela la lunga stagione culturale e artistica
che ha reso immortali in tutto il mondo le menti ingegnose
di Giotto, Dante, Leonardo, Machiavelli, Michelangelo,
Raffaello.... La raffinata e colta vita delle corti rinascimentali
non poteva fare a meno degli artisti, e molti di questi a
loro volta dipendevano in tutto dai denari dei loro signori.
Giusta o sbagliata che fosse, lalleanza fra arte e potere
funzion. Senza gli Sforza, i Medici, i Borgia o i Della
Rovere oggi non saremmo qui a ricordare la vita dei pi
grandi geni di tutti i tempi.
Emanuela Cruciano caporedattore

6 ARTISTI, DAME E CAVALIERI 24 IL BANCHIERE DEI PAPI


Chi erano, e in che contesto hanno Accorto, fortunato, ricchissimo: ai
agito, i grandi personaggi del Medioevo primi del 500, con il suo denaro,
e del Rinascimento. In secoli dominati Agostino Chigi salv dalla bancarotta
dalla violenza. anche la Santa Sede.

30 UN SEGRETARIO
POLITICI pag. 20 PARTICOLARE
10 UN CUORE DA LEONE Machiavelli fu un buon segretario
Nella saga del ribelle Robin Hood, della Repubblica fiorentina e un acuto
Riccardo Cuor di Leone si guadagn la pensatore. Ma era anche un burlone,
fama di re buono, eroico e giusto. Ma che amava la compagnia degli amici e
chi era davvero? delle donne.

16 LIMPERATORE 36 I CALIENTI BORGIA


pag. 30
DELLE MERAVIGLIE Imprese, vizi e virt della famiglia pi
Federico II di Svevia ha segnato la storia chiacchierata del Rinascimento.
europea del 200, suscitando grandi
entusiasmi e odi altrettanto profondi. 46 LA SOVRANA DEI VELENI
Forse avvelen la nuora. Forse fu
20 IL MAGNIFICO LORENZO avvelenata dallamante. Di certo
Lorenzo de Medici a 20 anni era gi il Bona Sforza fu una protagonista del
signore di Firenze. E indirizz la cultura Rinascimento: esport allEst usi,
pag. 46
di unintera epoca. architetture e... ortaggi.
In copertina: Michelangelo davanti a Papa Giulio II,
in un dipinto di Anastasio Fontebuoni (1571-1626).
ALINARI 3
I PROTAGONISTI
TIRANNI 98 IL TORMENTO
52 IL SIGNORE DELLE STEPPE E LA PERFEZIONE
Nel 400 il suo regno andava dalla Michelangelo fu un artista al servizio dei
pag. 64
Persia allIndia. Il suo nome era Timur, potenti, ma sempre libero e ribelle nella
per noi Tamerlano il Grande. sua opera.

58 E NACQUE IL VAMPIRO 106 IL PITTORE


In Romania Vlad III Drculea un eroe. DELLE MADONNE
Ma nel 400 la propaganda nemica ne Raffaello Sanzio fu rivale di
fece un mostro assetato di sangue. Michelangelo, venne corteggiato da
papi e cardinali, ma mor sul pi bello.
64 IVAN LO ZAR DEL TERRORE pag. 92

I suoi scatti dira e le sue violenze 114 LO SPICCIO GIORGINO


divennero leggendari. Cinque secoli Giorgio Vasari fu biografo dei grandi
fa Ivan il Terribile unific la Russia, del tempo, inventore della storia
imponendola allattenzione del mondo. dellarte e anche un artista, seppure
poco apprezzato.
.
ARTISTI
70 FIRENZE AL TEMPO
pag. 106 RELIGIOSI
DI DANTE 120 IL CARISMA DI MATILDE
Il poeta sognava un mondo sobrio e Bella e potente, Matilde di Canossa
pudico, ma con Lapo e Guido si era divent lago della bilancia nello scontro
divertito in riva allArno... tra impero e papato. E il bersaglio delle
malelingue.
78 GIOTTO RIVOLUZIONARIO
Padre della pittura moderna, fu il primo 126 LERETICO MANCATO
pag. 120
artista viaggiatore: la sua gloria affidata San Francesco dAssisi non era poi cos
a opere in tutta la Penisola, da Firenze a diverso dai predicatori eretici del suo
Roma, da Padova ad Assisi. tempo. Lo salv la diplomazia.

84 LEONARDO, GENIO 132 LUTERO SEGRETO


A TUTTO TONDO Il padre della Riforma protestante non
Fu sempre pronto a sfruttare ogni era il puritano che si crede. Anzi, era
occasione di lavoro pur di continuare pag. 126
vanitoso e... buongustaio.
a sperimentare: era grande anche per
questo. 140 DOMANI ACCADR
Nostradamus considerato il veggente
92 IL CABALISTA INNAMORATO pi noto di tutti i tempi, eppure sapeva
Pico della Mirandola era un prodigio poco di astrologia. Il suo segreto?
dellintelletto, ma anche un giovane Scrivere il pi possibile. E con un
preso dalle umane passioni, femminili e linguaggio fumoso.
non solo. Giudicato eretico, a ucciderlo pag. 140
fu forse larsenico. 146 LETTURE

4
presenta

LA STORIA DA LEGGERE

ALESSANDRO MAGNO
O UN GRANDE NARRATORE
LIBR
,99 RACCONTA UN GRANDE CONDOTTIERO
9 Fino alle soglie dei tempi moderni, e in alcuni casi anche
in seguito, qualunque generale che aspirasse a lasciare
una traccia di s nella Storia si posto come modello
Alessandro Magno. Il sovrano macedone fu un conqui-
statore impareggiabile, uno stratega rafnato, un tattico
lucido e brillante, un generale imbattuto e, soprattutto,
un condottiero di inarrivabile coraggio, sempre in prima
la in battaglia e sotto gli spalti di una roccaforte nemi-
ca, colpito, ferito e vicino alla morte decine di volte ma
in grado, con il suo esempio, di motivare i propri uomini
come nessun altro comandante.

Questo libro racconta le imprese di Alessandro depu-


randole dallincredibile mole di leggende orite sul suo
conto dopo la prematura morte, analizzando, oltre agli
strumenti e alle capacit che gli consentirono di diven-
tare il pi grande condottiero di tutti i tempi, i limiti e i
difetti della sua strategia militare e le circostanze che
favorirono i suoi successi.

Dallautore de Le grandi battaglie di Roma antica, la


trilogia Dictator su Giulio Cesare, la saga de Gli Invin-
cibili e molti altri saggi e romanzi storici.

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INTERVISTA

Chi erano, e in che contesto hanno agito, i grandi PERSONAGGI

ARTISTI, DAME
C
esare Borgia e Vlad III lim- guerre: dur fino al Seicento, a confer- A NOZZE NEL
palatore, Matilde di Canossa ma che il Rinascimento non fu esclusi- CASTELLO
e Lorenzo il Magnifico, Leo- vamente quel mondo ricco darte, me- Il banchetto di nozze
nardo Da Vinci e Michelan- cenati e prosperit che i pi immagina- della figlia del re di
Guascogna: miniatura
gelo Buonarroti, San Francesco e No- no. Ne abbiamo parlato con lo storico trattadal manoscritto
stradamus: violenti e potenti condot- Franco Cardini, tra i pi noti medie- I quattro figli di
tieri, uomini di religione, geni, artisti valisti italiani, autore di numerosi saggi Aimone (Loyset
e donne dal polso di ferro hanno ani- sullargomento. Lidet, XV secolo).
mato il lungo periodo, circa undici se- Lidea del Medioevo come periodo
coli, compreso tra linizio del Medioe- buio, violento e immobile, una pau-
vo e la fine del Rinascimento. I confini sa oscura della Storia fino allo sbocciare
di queste due epoche, frutto di conven- del Rinascimento e il ritorno alla per-
zioni, sono molto labili e non facilmen- fezione dellet classica, ancora molto
te collocabili sulla linea cronologica del- comune. Ma quanto c di vero?
la Storia (vedi riquadro), ma quelli tem- Questa definizione non mai stata va-
porali non sono gli unici problemi che lida n credibile. Anzitutto, il Medio-
affliggono gli storici dellEt di mezzo. evo un periodo convenzionale dura-
Pregiudizi e luoghi comuni, infatti, to un migliaio di anni, elaborato dagli
continuano a pesare su queste due epo- umanisti tre-quattrocenteschi e poi ri-
che: opinione diffusa, per esempio, badito dai philosophes settecenteschi
che Medioevo faccia rima con cavalie- sulla base di pregiudizi sociocultu-
ri, barbarie ed estrema ignoranza; quan- rali o religioso-culturali. Loscuro
do invece si parla di Rinascimento, pen- Medioevo bisognerebbe proibi-
siamo automaticamente a unepoca di re per legge unespressione del genere
splendori, di ritorno alla classicit e di poi passato nella cattiva educazione
rinnovamento artistico. In realt, inve- scolastica e nelle espressioni pi volgari
ce, in entrambi i casi bisogna ricordare e conformistiche, ma in realt contene-
che, come qualsiasi altro periodo stori- va tutto e il contrario di tutto.
co, anche questi furono secoli ricchi di Terra di conquista, terra di papi,
contraddizioni, divisi tra guerra e reli- terra di mercanti, terra di repubbli-
gione, analfabetismo e cultura, super- che marinare, terra di mecenati: in
stizioni e scoperte cruciali per la storia Europa, la nostra penisola ha avu-
dellumanit. to un ruolo dominante nella storia
Il vero Medioevo non fu solo feudi e medioevale e rinascimentale. Che cosa
feudatari: in questo periodo nacquero le la rese il centro attorno al quale ruota-
lingue, le nazioni, le banche e i Comuni. rono gli interessi politici ed economici
Tra la met dellXI e la fine del XIII se- di quel periodo?
colo, lEuropa fu uno dei luoghi miglio- Lantichit e il Medioevo uso questi
ri per vivere, grazie alla lontananza del- termini con puro valore di periodizza-
la guerra (concentrata in Terra Santa) e zione cronologica sono et mediterra-
al prosperare dellagricoltura e dei traf- neocentriche: lItalia al centro del Me-
fici commerciali. Solo dopo, dalla me- diterraneo, ne delinea i due bacini, un
t del Trecento, cominci una nuova fa- ponte tra Europa, Asia e Africa. Il signi-
se di declino, con epidemie, carestie e ficato e la centralit di Roma, leredit

6
del Medioevo e del Rinascimento. In secoli dominati dalla VIOLENZA

E CAVALIERI
Una questione
di date

T
utti a scuola abbiamo
imparato che il Me-
dioevo comincia nel
476 d.C., lanno in cui il ge-
nerale germanico Odoacre
depose lultimo imperatore
romano dOccidente. Non
tutti gli storici, per, sono
daccordo: alcuni notano
infatti che se, invece del
crollo dellimpero, consi-
derassimo lintroduzione
a Roma del cristianesimo
come religione di Stato,
il grande cambiamento
sociale che segn la fine
dellantichit, dovremmo
anticipare linizio del Me-
dioevo di quasi un secolo,
al 380 d.C. Altri suggerisco-
no invece di posticipare
questa data alla met circa
dellVIII secolo, quando
prese forma in Europa il
tipo di societ agricola ba-
sata sul potere dei cavalieri
e dei proprietari terrieri che
cambi leconomia antica.
Non meno discussa la
data del 1492, anno della
scoperta dellAmerica,
scelta come simbolica fine
del Medioevo e inizio del
Rinascimento: alcuni storici
preferiscono infatti parlare
di un lungo Medioevo, con-
clusosi nel Settecento con
lesplosione della rivoluzio-
ne scientifica, industriale
e illuminista. Chi invece
non rinuncia al Rinasci-
mento identifica la sua
fine nel 1527: il 6 maggio
di quellanno Roma venne
saccheggiata dalle truppe
lanzichenecche dellimpe-
ratore Carlo V dAsburgo.

7
POTERE MASSIMO
Papa Sisto IV (1414-1484) nomina il
Platina (Bartolomeo Sacchi) prefetto
della Biblioteca Vaticana: affresco di
Melozzo da Forl del 1477.

Lo sfarzo di pochi, la fame di molti


I
l mondo, nel IX-X secolo era campi consentiva appena ai nobili famiglie, mentre la corrispondenza simbolica
difficile e pericoloso. Per contadini e alle loro famiglie nostra penisola era tormen- tra classi e cibi, gli animali e i
tutti, ma a maggior ragione di sfamarsi. Le condizioni tata da guerre, percorsa da vegetali alti, cio i volatili e
per la gente comune, la pura igieniche erano precarie, capitani di ventura e colpita la frutta, spettavano di diritto
sopravvivenza era la prima, diffuse le epidemie e alta la dalla peste, ragion per cui alla nobilt, mentre i conta-
assillante preoccupazione. mortalit infantile. E anche raramente un uomo superava dini dovevano accontentarsi
I contadini e il popolo do- durante il Rinascimento le i 40 anni di et. di cibi bassi. Niente pesche,
vevano lavorare duramente cose non andavano meglio: le Cibi bassi. Le differenze di quindi, ma rape, aglio, porri
per riuscire a mangiare e, nel ricchezze e gli splendori delle ceto venivano mantenute e cipolle. E, come carne, al
sistema feudale, il lavoro dei arti erano in mano a poche persino a tavola: secondo una massimo quella di maiale.

8
Per secoli lItalia stata PROTAGONISTA in Europa: per la sua
posizione e per lorganizzazione del territorio ereditata da ROMA
dellorganizzazione territoriale dellim- Passando al mondo maschile: gli uo- dai loro mecenati: ma, viceversa, quan-
pero e il suo rapporto col cristianesimo, mini che ambivano al potere quali ca- to dipendevano i potenti dai loro arti-
labbondanza di centri abitati portuali e ratteristiche imprescindibili dovevano sti e letterati?
no, linnervatura stradale, le felici condi- avere per emergere? Abbastanza poco. La fama romantica
zioni climatiche furono le precondizioni Cerano i privilegi di nascita, quel- dellartista geniale e sregolato lha creata
storiche dellimportanza della penisola. li di condizione (appartenere alle fami- gente come il Vasari o come certi scritto-
Colpisce che la maggior parte dei per- glie gentilizie o al clero), quelli deriva- ri romantici. Larte la dirigevano i com-
sonaggi pi noti di questo periodo ab- ti dallingegno e dalla laboriosit. Ma mittenti eccome: se poi gli artisti riu-
bia compiuto imprese straordinarie a allepoca un uomo che ambiva al potere scivano a far emergere il proprio genio,
unet in cui oggi si considerati an- era considerato vittima della superbia e o per loro forza o perch incontravano
cora ragazzi: dipendeva da una cer- dellegoismo, brutti vizi, laddove la vir- committenti pi generosi o pi disat-
ta consapevolezza della propria breve t conclamata e rispettata era il Bonum tenti, tanto meglio. Un artista o un let-
aspettativa di vita o da un differente ti- Commune. Ci che Nietzsche defin terato, come un intellettuale, sono fun-
po di educazione e di cultura? Volont di Potenza esisteva anche al- zionali al potere: non viceversa.
Rispetto a oggi si viveva mediamente lora, ma era una tentazione: la cristiani- Infine la religione: in Italia ma non
meno e si cresceva pi in fretta. Un ra- t era un sistema religioso e sociopoliti- solo, il Medioevo e il Rinascimento fu-
gazzo era gi uomo tra i 15 e i 25 an- co duro, crudele, implacabile, ma dove rono dominati dalla Chiesa, soprattut-
ni, secondo le tradizioni locali; le donne tutti gli uomini e tutte le cose stavano al to dal punto di vista politico. Molto
si sposavano presto e ci si aspettava che loro posto. E non si pensava in termini meno da un punto di vista prettamen-
rimanessero sempre incinte, finch non individualistici. Certo cera anche spa- te morale: i signori si sposavano da-
terminava il loro periodo fertile. zio per chi, come oggi, voleva non es- vanti a Dio (di solito per motivi poli-
Oggi, sui giornali si parla addirittura sere bens avere, apparire, far carriera, tici), ma poi vivevano liberamente i lo-
di ragazzi di 40 anni, quando nel Me- emergere magari a scapito di altri. Esi- ro amori; i papi, pronti a bacchettare i
dioevo a questa et si era gi quasi vec- stono casi del genere, numerosi e docu- fedeli, facevano figli con le loro aman-
chi: il fatto che linfanzia durava poco mentati: lInferno di Dante ne pieno. ti; il tribunale ecclesiastico dellInqui-
ed era considerata solo propedeutica al- Personaggi violenti come Tamerla- sizione usava ampiamente la tortura e,
la vita. Il bambino era un uomo futu- no o Ivan il Terribile oggi vengono an- in nome della religione, si combattero-
ro e contava solo in quanto tale: per lui cora catalogati come mostri, nono- no anche le crociate. I credenti come vi-
cerano amore, tenerezza, protezione, stante gli storici ne abbiano ormai riva- vevano queste contraddizioni?
ma sempre subordinati al fatto che do- lutato la finezza politica e gli interessi Il punto non che Medioevo e Rina-
veva crescere rapidamente. E dai bam- culturali. Ma in fondo, anche tra quel- scimento fossero dominati dalla Chiesa,
bini nessuno veniva mai tiranneggiato, li passati alla Storia come buoni, per ma che la Chiesa era (ed ) la comunit
anche perch non esisteva unindustria esempio Riccardo Cuor di Leone, Fe- dei fedeli e che almeno fino al Settecen-
che si arricchisse sulla loro adorazione. derico di Svevia o Lorenzo il Magnifi- to, nei Paesi cattolici, Chiesa e societ si
A proposito di figli, qual era la con- co, non dominavano la guerra, lingan- identificavano: erano la Cristianit nella
dizione delle donne tra Medioevo e no e lomicidio? quale i re non erano sacrae personae me-
Rinascimento? Non esiste un tempo nel quale guer- no dei preti. Era un mondo duro, ma gli
Nel Medioevo e nel Rinascimento ra, inganno e omicidio non abbiano do- scopi di chi guidava la societ erano pre-
molte donne hanno avuto un potere an- minato. Quanto ai buoni, oggi la stra- cisi: portare i sudditi a rispettare il Bo-
che immenso, come Matilde di Toscana grande maggioranza delle persone sa- num Commune e a salvarsi lanima. Tut-
(pi nota come Matilde di Canossa, ndr) rebbe disposta a giurare che Toro Sedu- to qui. Quanto al far la guerra nel nome
nel secolo XI o Elisabetta I (regina dIn- to e Radetzky erano cattivi, mentre della religione, oggi la si fa per le mate-
ghilterra e Irlanda, ndr) nel XVI; ma il Umberto I e Winston Churchill erano rie prime come il petrolio: fra i due sco-
loro potere diminuiva mano a mano che buoni. E questi sono solo due degli pi, personalmente preferirei il primo. t
si scendeva nella scala sociale. La societ esempi del conformismo e della disin- Maria Leonarda Leone
era peraltro regolata su princpi comu- formazione dei nostri tempi.
nitari, non individualistici, per cui alle Dalla guerra alla cultura: il Rinasci- FRANCO CARDINI
donne spettavano anzitutto i diritti e i mento considerato let doro dellar- Storico e saggista italiano
doveri connessi alla maternit, alla coe- te e del genio italiano. Sappiamo che i specializzato nello studio del
Medioevo. docente presso
sione familiare, alleducazione dei figli. pi grandi artisti dellepoca dipesero lIstituto Italiano di Scienze
Umane di Firenze.
RICCARDO CUOR DI LEONE - 1157

Nella SAGA del ribelle Robin Hood si guadagn la FAMA di re

L
SCALA
a notte era stellata. Perci dopo cena il re
dInghilterra, Riccardo Cuor di Leone, de-
cise di controllare lo stato dassedio. Senza
armatura, fermo sotto i bastioni, era con-
vinto che nessuno potesse fargli del male. Poi una
freccia, scagliata da una feritoia, lo raggiunse alla
spalla sinistra. Minimizz, comera sua abitudine,
ma la ferita peggior: la setticemia se lo port via in
pochi giorni, il 6 aprile 1199, sotto le mura del ca-
stello di Chlus-Chabrol, vicino a Limoges, dove-
ra giunto per sedare una rivolta di nobili nei domi-
ni inglesi in terra di Francia.
Secondo alcuni cronisti dellepoca fu una puni-
zione divina e, allo stesso tempo, una grazia: ponen-
do fine alle cattive azioni del re, infatti, Dio gli ave-
va evitato di aggiungere ai suoi misfatti crimini an-
cora pi grandi. E Riccardo se lera potuta cos cava-
re con il Purgatorio. Eppure, nonostante il giudizio
della Chiesa, nella successiva storiografia medioeva-
le questuomo divent un esempio di re giusto e pie-
toso, il modello delle virt regali.
Qual era dunque il suo vero volto? Quello dello-
mone fiero, arrogante e col viso pallido, che affront i
nemici con crudelt, o del re nobile e gentile che di ri-
torno dalla crociata in Terrasanta diede la sua benedi-
zione al leggendario ladro-gentiluomo Robin Hood?
Assetato di potere. Di sicuro, fra i cinque ma-
schi messi al mondo con Enrico II Plantageneto, Ric-
cardo fu il prediletto della combattiva Eleonora dA-
quitania, che lo partor a Oxford nel 1157. Lo stori-
co inglese Steven Runciman lo defin un cattivo fi-
glio, un cattivo re, ma un valoroso e magnifico soldato.
Era una personalit complessa, chiaramente un uo- BATTAGLIERO
mo divorato dallambizione e con un enorme desi- Miniatura del 1350
derio di potere instillato dalla madre, spiega Enri- raffigurante la battaglia di
Gisors (Francia), nel 1180,
co Basso, docente di Storia dellEuropa medioevale tra Filippo II di Francia e
allUniversit di Torino. Riccardo Cuor di Leone.
La regina Eleonora, lunica di cui si fid sempre, gli Si narra che il re inglese (a
ispir lamore per la terra francese, la poesia e la mu- destra) abbia introdotto qui,
come grido di battaglia, il
sica. Riccardo crebbe alla corte dAquitania, in un motto in francese (ancora
ambiente culturalmente stimolante. Parlava france- presente sullo stemma
se, visse per lo pi in Francia e l si fece seppellire: an- della Casa dInghilterra)
Dieu et mon droit (Dio
che se viene considerato uno dei migliori sovrani in- e il mio diritto).
glesi, in 10 anni di regno rimase in Inghilterra appe-
na sei mesi, prosegue Basso. Non a caso, dellimpero

10
BUONO, eroico e giusto. Ma chi fu davvero Riccardo I dInghilterra?

11
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Fu lecclesiastico del XII secolo GIRAUD DE BARRY il primo a dare


al sovrano inglese il celebre SOPRANNOME di Cuor di Leone
plantageneto-angioino, che comprendeva quasi tut- no, us in modo molto abile i celebri miti della Bre- ROCCAFORTE
ta la Gran Bretagna e due terzi dellodierna Francia, tagna, legandosi alla figura di re Art, spiega Basso. I resti di Chteau-
il padre gli riserv il ducato di Aquitania e di Poitou. Fece cercare, ovviamente con successo, la sepol- Gaillard a Les Andelys
Dato che il primo figlio, Guglielmo, era morto a soli tura del leggendario sovrano bretone. Scelse perso- (Normandia). La rocca
fu fatta costruire da
3 anni, promise al secondo, Enrico il Giovane, la co- nalmente per il figlio del fratello Goffredo il nome di Riccardo I nel 1197.
rona di re dInghilterra, la Normandia, lAngi e il Arturo. Dichiar di possedere la mitica spada Exca-
Maine, e al quarto, Goffredo, la Bretagna. Al piccolo libur e di essere perci il discendente legittimo del
Giovanni concesse invece solo la sovranit sullIrlan- potere di Art. Identificandosi con questo antico re,
da (v. riquadro). Riccardo non sarebbe dovuto di- che rappresentava il ricordo di un passato glorioso e
ventare re dInghilterra, ma era disposto a passare su la speranza di un ritorno allantica et delloro, Ric-
tutto per ottenere il trono, prosegue lesperto. Sua cardo riusc a tenere uniti i sudditi bretoni, norman-
madre lo spron in questa direzione, spingendolo a ni e anglosassoni del vasto regno inglese.
combattere, non ancora sedicenne, al fianco dei fra- Anche se poi, senza pensarci troppo, don la favo-
telli contro il padre Enrico II. nella nostra natura, losa Excalibur al re di Sicilia, Tancredi, in cambio
lasciataci in eredit dagli avi, che nessuno di noi debba di ospitalit: il fatto la dice lunga su quellarma e sul
amare laltro, s che il fratello lotter contro il fratello o il suo reale valore simbolico al di fuori dellInghilterra.
figlio contro il padre, spieg Goffredo ai messi di pace Ma anche sulla sensibilit del nuovo sovrano, che si
inviati dal genitore prima dello scontro. dimostr non troppo spiccata alla sua incoronazione,
Mito cercasi. Riccardo non si stancava di mo- quando viet lingresso a donne ed ebrei. In quel-
tivare questodio ancestrale con le origini sopranna- la societ maschilista, il potere apparteneva agli uo-
turali della sua famiglia: Tutti veniamo dal diavolo e mini: era piuttosto normale, perci, che in una ceri-
al diavolo dobbiamo tornare, chiosava. Al di l del- monia ufficiale mancassero le donne. E per quanto
la mitologia, da uomo colto, amante dei componi- riguarda gli ebrei, mi sarei stupito di pi se li avesse
menti epici e delle canzoni, conosceva il valore del- invitati: lantisemitismo era molto diffuso allepoca
le leggende come strumento per intimidire i nemici e lInghilterra era il Paese pi xenofobo dEuropa,
e impressionare sudditi e soldati. Quando la mor- commenta lo storico.
te del fratello maggiore Enrico il Giovane nel 1183 Fu proprio un mix di superbia, incoscienza e orgo-
e del padre nel 1189 gli spianarono la strada al tro- glio a ucciderlo nel suo ultimo assedio: questi difetti,

12
PEZZO
DI CHARTA
A destra, la
Magna charta:
nel 2007 uno dei
17 manoscritti
originali stato
venduto allasta
per 21 milioni
di dollari.

SCALA

ALINARI La Chaartaa di Giovvannni


I
l re fasullo dIn- ni esaltano le sue
ghilterra: cos conoscenze giuridiche
lo chiamava e amministrative e
BRIDGEMAN/ALINARI

Robin Hood limpulso che diede al


nel cartone commercio. Il suo atto
animato pi importante fu per
della Disney. Ma anche la firma, seppure inte-
nella realt il nomi- ressata, della Magna
gnolo del fratello pi charta libertatum, la
IN PRIGIONE che in politica gli fruttarono numerose inimicizie, sul piccolo di Riccardo, suo prima carta dei diritti
In alto, Riccardo campo di battaglia gli valsero per il soprannome di successore al trono nel dEuropa, antenata
I prigioniero 1199, non fu troppo delle costituzioni.
Cuor di Leone. Il leone non era solo il re della fo- lusinghiero: Giovanni
dellimperatore Enrico Giovanni non era per
VI, da un manoscritto
resta, ma anche lemblema della famiglia dei Planta- era senza terra perch un filantropo e nel
miniato del Duecento. geneti, presente spesso sui loro abiti. suo padre non gli 1215 concesse la carta
Sotto, Riccardo I con la Che non fosse un gran diplomatico lo prova una aveva lasciato alcun ai baroni solo perch
leggendaria spada di delle infelici proposte di pace fatte a Saladino duran- possedimento, ma solo aveva bisogno del loro
re Art, Excalibur, nel la sovranit sullIrlanda, appoggio economico
manoscritto Historia
te la terza crociata: un matrimonio misto fra sua so-
rella, cristiana, e il fratello del sultano, musulmano. un potere nominale nella guerra contro la
Major, del 1240.
dato che quellisola Francia.
Saladino si fece una risata, pensando a uno scherzo, e era suddivisa in cinque I primi diritti. Il
Riccardo grazie alla gaffe venne invitato a un grande circoscrizioni, ciascuna documento, scritto in
banchetto con gli emiri. Fatto che dette luogo a gra- retta da un sovrano latino, di fatto riduceva
vi espressioni di biasimo contro di lui e a malevole paro- locale. il potere del regnante
le, dicono i cronisti dellepoca. Fiore allocchiello. dInghilterra, vietan-
Omosessuale? Ma quelle sprecate in questa oc- I cronisti medioevali lo dogli di imporre nuove
casione non furono le sole malevole parole rivolte a descrivono come un tasse ai vassalli senza
vecchio grasso, basso lapprovazione di un
Riccardo: molti lo accusarono di immoralit, facen- e calvo. Ma al di l della consiglio composto da
do riferimento alle abitudini sregolate che aveva pre- fama di usurpatore, baroni e membri della
so nella foga della giovent. Abitudini mai smentite anche Giovanni Senza- Chiesa: un embrione
dal sovrano, che ammise che i cespugli spinosi della terra ebbe i suoi meriti: di monarchia costitu-
libidine hanno invaso il mio spirito. Anche se alcuni alcuni storici moder- zionale.

13
Il suo corpo fu SEPOLTO
in Francia, nellabbazia di
Fontevrault. E il CUORE
fu portato a Rouen
scrittori gli attribuirono gloriose imprese sessuali con
suore, mogli e figlie altrui, le dicerie sui suoi atti il-
leciti, aggiunte al suo celibato durato fino ai 32 an-
ni, alla mancanza di amanti note e ai quasi inesistenti
rapporti con la moglie Berengaria di Navarra, frutta-
rono a Riccardo la fama di omosessuale.
Pi probabilmente, fu la cavalleria lunico vero
amore del re. Credeva, come molti sovrani delle-
poca, nellideale di re-cavaliere difensore della cri-

GRANGER COLLECTION/ALINARI
stianit: per questo nel 1190 part per la terza crocia-
ta, deciso a liberare Gerusalemme, riconquistata tre
anni prima dalle truppe di Saladino, spiega Basso.
Spauracchio. Riccardo divent lidolo della ca-
valleria occidentale e lincubo dei musulmani. Era
impossibile non notare le sue crudelt. Lungo la stra-
da, i crociati massacrarono tutti gli ebrei che trovaro- il giuramento e invaso le province francesi del regno, IL PRINCIPE
no in Germania e distrussero interi villaggi in Tur- mentre Giovanni stava tentando di usurpargli il tro- GIOVANNI
chia, perch non si erano accorti che erano abitati da no, spiega Basso. Illustrazione di un
popolazioni convertite al cristianesimo. Senza conta- Il ritorno del re. Il suo ritorno si trasform in manoscritto del
Trecento che ritrae
re i quasi 3 mila prigionieri, donne e bambini com- una lunga odissea, conclusa nelle carceri dellimpe- Giovanni Senzaterra:
presi, che Riccardo fece decapitare fuori dalle mura ratore germanico Enrico VI, una delle teste corona- il re dInghilterra nel
di Acri (in Palestina) nonostante gli accordi presi con te che il re aveva urtato con il suo comportamento 1215 concesse la
Saladino per la loro liberazione. prepotente. Tornato a piede libero, Riccardo carico Magna charta.
Tanta crudelt, per, non serv. Dopo due anni di di entusiasmo si arm contro i suoi nemici: invase il
combattimenti, Riccardo dovette accontentarsi di un territorio di Nottingham con un piccolo contingen-
pareggio: riport a casa solo una tregua con il sulta- te e sconfisse i ribelli comandati dal fratello Giovan-
no, senza aver neppure messo piede a Gerusalemme. ni, poi combatt contro Filippo Augusto, con il qua-
LInghilterra infatti aveva bisogno del suo re. La ma- le sigl una tregua il 13 gennaio 1199. Ma nemme-
dre lo aveva avvisato che la situazione era ormai dege- no tre mesi dopo mor.
nerata: il re di Francia, Filippo Augusto, aveva rotto Nella leggenda. Che cosa lasci in eredit? Se-
condo gli studi inglesi pi recenti, nientaltro che uno
BRIDGEMAN/ALINARI

stato di guerra semipermanente con la Francia e una


crociata andata male. La figura di Riccardo I stata
infatti molto ridimensionata dagli storici britannici.
Eppure, quando si tratt di pagare per la sua libe-
razione lenorme cifra di 150mila marchi dargento, i
suoi sudditi diedero tutto quello che avevano per ria-
verlo. Perch lo fecero? Perch fu un ottimo genera- UNTO DEL
le e un politico energico, risponde Basso. Il suo me- SIGNORE
rito fu di aver tenuto insieme la struttura complessa Lunzione di Riccardo
I in una miniatura del
del regno: con la sua forza e lindubbia crudelt Ric- Flores Historiarum, un
cardo controll la nobilt e riusc persino a dare una manoscritto francese
patina dorata di benevolenza al suo regno. A diffe- del XIII secolo.
renza del fratello Giovanni, che eredit il trono e per-
se le terre francesi in meno di ventanni. I successivi
sovrani inglesi vissero nel sogno di poter ricostituire
lantico impero e mitizzarono la figura di quel re che
col suo cuore da leone era riuscito a tenerle unite. t
Maria Leonarda Leone

14
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(Milano) 20090 - privacy.pressdi@pressdi.it.
FEDERICO II DI SVEVIA - 1194

Il RE illuminato che ha segnato la STORIA europea del 200,


suscitando grandi ENTUSIASMI e odi altrettanto profondi

Limperatore delle
GETTY IMAGES

F
osse stato uno schiavo il suo prezzo non CAPOLAVORO
avrebbe raggiunto le 200 dracme. Stan- DI GEOMETRIA
do alle parole di un cronista arabo, la- A sinistra Castel del
Monte, un edificio a
spetto di Federico II di Svevia non do- pianta ottagonale (a
veva suscitare grande impressione. Era il 26 dicem- destra la vista dal cortile)
bre 1194 quando Costanza dAltavilla, gi quaran- costruito da Federico
tenne (un fatto stupefacente per quei tempi), lo II a 18 km da Andria,
in Puglia. Circondato
partor in una tenda eretta nella piazza principa- da torri anchesse
le della cittadina marchigiana di Jesi (An). Figlia ottagonali, il castello

REALY EASY STAR


di Ruggero II, re normanno di Sicilia, la donna era ha unarchitettura
RE ECLETTICO sposata da nove anni con Enrico VI Hohenstaufen, complessa e ricca
Federico II (1194- di simbolismi.
imperatore del Sacro romano impero, che grazie a
1250) in una
miniatura. Il re, quel matrimonio aveva acquisito il diritto di regna-
a capo del Sacro re sulle terre meridionali della Penisola. Allora, e gi Astro nascente. Il bimbo di Jesi cresceva nei
romano impero, fu da pi di un secolo, lItalia del Sud era governata da palazzi normanni di Palermo, mentre altri si con-
chiamato Stupor uomini dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, ar- tendevano quello che gli sarebbe spettato di diritto.
mundi (Meraviglia
del mondo) per le rivati dallEuropa del Nord come guerrieri merce- Era ancora troppo giovane per partecipare al grande
sue qualit politiche, nari e ben presto diventati signori di quegli splen- gioco della politica e della guerra. Rimasto orfano di
militari e culturali. didi e dolci paesaggi. entrambi i genitori, a soli quattro anni era diventa-
Dopo la nascita di Costanti- to re di Sicilia, ma le decisioni le prendeva papa In-
no come lo aveva chiamato la nocenzo III, suo tutore. Ottone IV di Brunswick si
madre prima che gli fosse im- sarebbe invece appropriato nel 1209 del titolo im-
posto un pi imperiale Federi- periale, apprestandosi a invadere la Sicilia. Ma anzi-
co (il piccolo era nipote di Fede- ch a Palermo, i due finirono per incontrarsi a Co-
rico Barbarossa) le maldicenze stanza, porta del regno di Germania. Era il 1212
si sprecarono. Qualcuno arriv a e, diretto in citt, Ottone si era fatto precedere dai
dire che era figlio di un macellaio. suoi cuochi perch gli preparassero un festino; sape-
Con falsit simili Federico avreb- va che Federico stava per giungere, ma era certo di
be dovuto convivere a lungo: il po- precederlo perch quel diciassettenne, con al segui-
tere che aveva in mano non po- to pochi cavalieri, avrebbe superato con difficolt le
teva che destare invidia e insidie di un viaggio in territori tanto ostili. Giun-
preoccupazione. to alle porte della citt, le trov sbarrate; allinterno
Federico si stava godendo lo spettacolo e il cibo di
Ottone. Era nata una stella: il ragazzo di Sicilia ave-
va compiuto un vero slalom per evitare le zone a lui
pi avverse e giungere in anticipo sul rivale. Un atto
temerario che chiariva le sue velleit imperiali, a cui
fece seguire unabile attivit diplomatica, rinnovan-
AGK/MONDADORI PORTFOLIO

do e ampliando i diritti dei principi tedeschi e pro-


mettendo al papa una crociata in tempi brevi. Tan-
to bast per portare alla sconfitta Ottone e condur-
re Federico alla corona di Germania (nel 1215 ad
Aquisgrana) e a quella imperiale (nel 1220 a Roma).
La legittima autorit era ristabilita, ma per Fe-
derico la Germania restava un problema irrisol-
to: troppi i principi e i vescovi riottosi. Ne scari-
c le responsabilit sul figlio Enrico, con il ri-
sultato di trovarselo ribelle nel 1235 e di
dover organizzare una spedizione per de-
porlo dalla carica regale e incarcerarlo.
Prefer limitarsi a un dominio a distanza, assicu-
randosi la fedelt dei signori locali attraverso la
concessione di alcuni privilegi.
Laltra questione delicata era rap-
presentata dal Regno dItalia. La
prima volta che aveva attraversa-

17
CON IL FALCO
Miniatura del trattato
di falconeria De arte
venandi cum avibus
(Sullarte di cacciare
con gli uccelli), scritto
da Federico II.
BRIDGEMAN/ALINARI

Aveva CREATO il suo stato ideale nel SUD ITALIA,


tra caccia, fortezze, buon governo e LETTURE colte
to la Pianura padana, nella cavalcata verso Co- doni, odalische, eunuchi, saltimbanchi, paggi e con LAMA DA RE
stanza, Federico si era trovato a mollo nel fiu- al seguito lintero serraglio reale: elefanti, cammel- Spada da cerimonia
me Lambro, dove si era gettato per sfuggire li, cani e falconi da caccia, animali feroci. Federico con laquila imperiale
allincalzare delle truppe milanesi. Lesordio dei amava apparire, e lo faceva in grande stile ovunque usata nel 1220 per
lincoronazione di
rapporti con i comuni ribelli italiani non era stato si trovasse. Ricevette tre scomuniche, che testimo- Federico II a Roma.
dei migliori e il seguito sarebbe stato peggio: era pur niano i difficili rapporti tra lui e il papato. Limpera-
sempre il nipote dellodiato Barbarossa. Sulle trup- tore morto, arriv ad annunciare la cancelleria va-
pe della Lega lombarda avrebbe riportato la sua pi ticana mentre Federico era impegnato nella crocia-
grande affermazione militare (nel 1237 a Cortenuo- ta del 1229, quella che grazie alle sue doti diploma-
va), ma la sottomissione di quelle zone allautorit tiche aveva riportato sotto il controllo occidentale i
imperiale non sarebbe mai stata completa. luoghi sacri. Il Vaticano cerc di approfittare della
Filo-arabo. Sultano di Foggia, emiro, sulta- sua assenza per occupare il Regno di Sicilia, ma con
no battezzato, lo definiva sprezzantemente la Cu- un tempestivo ritorno Federico II riusc a cacciare le
ria pontificia, che per ostacolarne il crescente potere truppe pontificie. E lo fece da scomunicato, ma fre-
cercava di screditare limperatore di fronte al mon- sco dellincoronazione a re di Gerusalemme.
do cristiano, additando le sue simpatie nei confronti Giardino di delizie. Il Regno di Sicilia
della cultura araba e la presenza a corte di uno stuolo era il suo capolavoro, il suo giardino di deli-
di servitori musulmani. Per i pontefici il problema zie, il rifugio dalle tempeste dellimpero. Un paradi-
era evidente: invece di riconoscere il primato della so dellassolutismo medioevale dominato da un uo-
Chiesa di Roma e impegnarsi nella liberazione della mo assetato di potere e di sapere, colto e a tratti illu-
Terra Santa, Federico aveva in pochi anni rifonda- minato, conoscitore del latino, del greco e dellara-
to il Regno di Sicilia e da quella sicura fortezza cer- bo, curioso di arti e di scienze. Il regno di Federico
cava di riannodare la tela del potere imperiale che II non aveva una capitale vera e propria, spiega Raf-
avrebbe potuto schiacciare i territori della Santa Se- faele Giannantonio, docente di storia dellarchitet-
de. A Roma doveva poi creare imbarazzo quella cor- tura allUniversit di Chieti e Pescara. Lunit era as-
te chiassosa, itinerante per lEuropa con tanto di ten- sicurata dagli spostamenti attraverso le regioni dello

Siciliani biondii e con la pellle chiara

F
isici scolpiti, alta statura, loro, come altri popoli giunti capelli biondi e pelle chiara. Scandinavia allinizio del X
barba e capelli rossi o nellantichit, hanno lasciato Lo confermano gli studi del secolo. Quando, dopo aver so-
biondi: a un primo sguar- uneredit genetica sullisola. genetista Luca Cavalli Sforza, stato in Normandia, arrivaro-
do i Normanni una popola- Ai grandi occhi scuri e al viso secondo il quale i siciliani no dalle nostre parti (ne sono
zione di origine scandinava ovale che i Greci hanno dato ai nord-occidentali sarebbero state trovate tracce gi intorno
giunta in Sicilia allinizio del siciliani orientali, infatti, fanno pi simili agli abitanti del Nord al 999 a Salerno) parlavano
secondo millennio sembre- da contraltare nella Sicilia Europa. ormai il francese ed erano
rebbero avere poco a che spar- Centrale e Occidentale uomini Dalla Francia. I Normanni si considerati Franchi (in Italia li
tire con i siciliani. Ma anche e donne di statura elevata, erano messi in viaggio dalla definivano Franci). (m.l.l.)

18
stesso re, che l riuniva i parlamenti. Per migliorare arcieri arabi, che con la cavalleria pesante germanica
il sistema delle entrate, Federico II cur lorganizza- costituivano il nerbo dellesercito.
zione delle finanze e del fisco, con una rete di uffici Libri, poeti e falconi. La macchina statale do-
periferici coordinati da una sorta di Corte dei conti veva marciare a pieno regime anche per finanziare le
centrale, cos che a formare la nuova classe dirigen- iniziative culturali, come la fondazione dellUniver-
te locale furono numerosi funzionari-banchieri. sit di Napoli (1224) o il rafforzamento della scuo-
Da padrone assoluto, Federico II si pot permettere la di medicina di Salerno. Oltre ai saltimbanchi, a
anche una legislazione che contemplava i diritti del- corte si aggiravano alcune tra le menti pi brillanti
le donne, le cure gratuite ai poveri, norme igieniche dEuropa e del Mediterraneo; accanto a loro cera-
per aria e acqua. Concesse qualche libert agli ebrei no i traduttori dallarabo e dal greco, impegnati con
e concentr a Lucera i saraceni, liberi di professa- le opere naturalistiche di Aristotele, e i poeti in vol-
re la propria religione a pochi chilometri dal palazzo gare della scuola che poi sar detta siciliana. Ma il
reale di Foggia. Il regno era il granaio dEuropa e le passatempo preferito di Federico, quello a cui avreb-
MIX DI CULTURE esportazioni fornivano i fondi necessari per mante- be dedicato un trattato ricco di miniature, era la cac-
San Giovanni degli nere il controllo politico e militare. Per questo Fede- cia con il falcone. Un amore che gli sarebbe costa-
Eremiti a Palermo: rico II increment lagricoltura e ripristin il sistema to caro durante lassedio di Parma del 1248, quan-
dopo essere stata
moschea (la citt doganale normanno, imponendo dazi alle merci in do proprio per una battuta di caccia lasci sguarni-
aveva subito la uscita. I contadini beneficiavano di condizioni age- to laccampamento reale, che fu saccheggiato dai
dominazione araba), volate per la messa a coltura dei terreni di sua pro- cittadini. La parabola del suo astro volgeva ormai al
nel 1136 fu convertita priet, ma come tutti dovevano soggiacere a una pe- termine, lo Stupor mundi (Meraviglia del mondo)
in chiesa dal re
normanno Ruggero II, sante tassazione. Dalle masserie regie (aziende agri- sarebbe morto due anni dopo. t
nonno di Federico II. cole di Stato) arrivavano anche i cavalli destinati agli Carlo Migliavacca

Le radicci del Meridione

A
l suo apice, il re- in mano agli Arabi,
gno dei Norman- il resto del Mezzogiorno
ni in Italia arriv a dominato dai Bizantini
coprire una superficie di (di rito greco) e il potere
circa 100mila chilometri di Roma ormai al lumi-
quadrati (un terzo della cino dopo lo scisma con
Penisola): si estendeva la Chiesa dOriente del
LAIF/CONTRASTO

tra Sicilia, Calabria e 1054. I Normanni erano


Puglia ed era abitato le uniche spade in grado
da circa 4,5 milioni di di ridare al pontefice il
persone. controllo del Meridione.
Mercenari. In origine Per questo Niccol II,
questo popolo era co- successore di Leone
stituito da guerrieri che IX, nel 1059 li nomin
vivevano in modo spar- feudatari di tutte le terre
tano e si schieravano conquistate e persino
con chiunque in cambio della Sicilia, su cui non
di terre e denari. avevano ancora messo
Erano anche indivi- piede.
dualisti e divisi tra loro, Multietnici. Quasi un
almeno fino a quando secolo dopo Ruggero II,
Roberto dAltavilla, det- pronipote del Guiscar-
to il Guiscardo, riusc a do, ricevette dallantipa-
compattarli e a ottenere pa Anacleto II la corona
unimportante vittoria del Regno di Sicilia. Era
contro papa Leone IX a il 1130, e un normanno
Civitate (Fg) nel 1053. era a capo di un regno
In nome di Dio. A quel unitario popolato da
punto la situazione musulmani, cristiani
cambi, perch Roma si ed ebrei. Un regno che,
convinse che era meglio passando di mano in
averli come alleati. La mano, sarebbe soprav-
situazione politica del vissuto per pi di sette
Mezzogiorno, infatti, era secoli, fino allUnit
disastrata: la Sicilia era dItalia. (m.l.l.)
LORENZO DE MEDICI - 1449

A 20 anni era gi il signore


di FIRENZE. E non solo in
senso politico: come un direttore
dorchestra, indirizz la cultura
di unintera EPOCA

IL MAGNIFICO
LORENZO
L
a notte del 5 aprile 1492 un fulmine
squarci il cielo di Firenze e si abbatt sul-

SCALA
la cattedrale di Santa Maria del Fiore. Il
frate Girolamo Savonarola lo vide subito
come un presagio di sventura: Ecco la spada del Si-
gnore sopra la terra. Tre giorni pi tardi lintera cit-
t avrebbe pianto la scomparsa di Lorenzo de Me-
dici, luomo la cui luce aveva illuminato larte, la
cultura e la politica italiana del XV secolo.
Subito protagonista. Tutto ebbe inizio quan-
do Giovanni di Bicci, bisnonno di Lorenzo, fon-
d una banca che divenne in poco tempo la prima
dEuropa, trasformando i Medici in una delle fami-
glie pi ricche di Firenze. Il figlio di Giovanni, Co-
simo detto il Vecchio, aggiunse al senso per gli affa-
ri una buona dose di malizia politica: sfrutt la ric-
chezza per inserirsi nellamministrazione della citt
TRATTATIVA e si distinse come promotore della cultura e dellar-
Principi rinascimentali te, utilizzate per dar lustro al proprio nome. Rientr
a confronto: Lorenzo
e Galeazzo Maria in questottica la scelta di affidare a uno degli archi-
Sforza, duca di tetti pi prestigiosi del tempo, Michelozzo, i lavori
Milano, che mor in per la nuova residenza di famiglia (Palazzo Medici
chiesa pugnalato. Riccardi, in via Cavour).
Alla morte di Cosimo si fece strada il figlio Piero,
detto il Gottoso. Dal suo matrimonio con Lucre-
zia Tornabuoni nacque, il 1 gennaio del 1449, Lo-
renzo, seguito quattro anni dopo da Giuliano. Il ra-
gazzo ricevette unaccurata educazione sbalordendo
per la sua intelligenza e per la passione che metteva
in ogni cosa: gi a 12 anni scriveva versi, suonava la
lira e brillava nelle attivit sportive. Lumanista An-
gelo Poliziano scriver che era un uomo nato a gran-
di cose, e in tutte ugualmente si distingueva. Loren-
zo fu subito introdotto nel mondo che contava: a
5 anni venne presentato al duca Giovanni II dAn-
gi, a 10 prese parte ai festeggiamenti per il futuro
duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, a soli 16 fu
inviato a Roma in visita ufficiale da papa Paolo II e
poi a Napoli, alla corte di Ferdinando I dAragona.
Matrimonio dinteresse. Seppur educato agli
affari e alla politica, Lorenzo rimaneva un ragazzo
che amava divertirsi con gli amici, scrivere poesie e
correre dietro alle giovani donzelle. Tra queste ve ne
era una che aveva conquistato il suo cuore, la fioren-
tina Lucrezia Donati, ma la ragion di Stato gli riser-
v Clarice Orsini, nobildonna romana la cui fami-
glia possedeva importanti propriet terriere. Il ma-
trimonio si celebr a Firenze il 4 giugno del 1469,
ma lo sposo non esit a parlare di mariage de con-
venance. Sei mesi pi tardi, Piero il Gottoso mor
e Lorenzo si ritrov alla guida della citt. Non im-
pieg molto a mostrare grandi capacit, integrando
alla perfezione le sue due nature di letterato e politi-
co. Il giovane Medici era, prima di tutto, un cultore

21
THE ART ARCHIVE
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

SCALA

Da artista e letterato, Lorenzo DE MEDICI si


circondava di filosofi e pittori e FINANZIAVA larte
dellarte e delle humanae litterae, figlio di unepoca no di Firenze e alla pacificazione dei focolai di rivol- MATRIMONIO
passata alla storia come Rinascimento. ta, smorzando con maestria le tensioni tra alcune COMBINATO
Mecenate. Lo studio della filosofia, la promo- citt. Si conquist cos il nuovo appellativo di ago A sinistra, Clarice
zione dellarte e la riscoperta della cultura greca e della bilancia italiana. Ma a dare uno strattone ai Orsini, moglie
del Magnifico,
romana erano considerati in quegli anni la miglior piatti della bilancia ci pens papa Sisto IV, che vo- scelta dalla madre
via per superare i secoli bui del Medioevo. Cos la leva piazzare a Firenze come arcivescovo Francesco di Lorenzo per i suoi
pensava anche Lorenzo, che si dilett come scrit- Salviati (parente dei Pazzi, i nemici giurati dei Me- beni e la posizione.
A destra, dipinto da
tore e si distinse quale generoso mecenate, guada- dici). Da parte sua Lorenzo strinse nel 1474 unal- un anonimo, questo
gnandosi lappellativo di Magnifico. Altrettanto leanza con la Repubblica di Venezia e con il Du- ritratto di Lorenzo si
magnifica fu la sua corte, frequentata da letterati e cato di Milano, mentre il re di Napoli Ferdinan- trova a Palazzo Medici
artisti dello spessore di Leon Battista Alberti, San- do I prese le parti del papa. Tutti parevano sul pie- Riccardi. Dietro di lui,
la Firenze del 400.
dro Botticelli, Filippino Lippi, Antonio Pollaiolo, de di guerra, ma invece di una battaglia ci fu una
Antonio e Giuliano da Sangallo, Andrea del Ver- cospirazione.
rocchio e da un giovanissimo Michelangelo. Co- La congiura. Banchieri anche loro, i Pazzi mal
me un direttore dorchestra, Lorenzo indirizz la digerivano lo strapotere dei Medici. Idearono allora
cultura di unintera epoca. Tra i suoi intimi cerano un piano per eliminare Lorenzo e il fratello Giulia-
i pi brillanti pensatori del tempo: Pico della Mi- no. Luogo prescelto: Santa Maria del Fiore. Giorno:
randola, Angelo Poliziano e Marsilio Ficino (fu lui, 26 aprile 1478, durante la messa. Ma mentre il fra-
massimo esponente del neoplatonismo, a chiama- tello moriva trafitto dalla spada del sicario, Lorenzo
re Lorenzo figlio del Sole). Con loro andava nel- riusc a scappare rimediando solo una piccola feri-
la villa di Careggi a conversare di filosofia, bellezza ta. La notizia fece il giro della citt e quando il Ma-
e contemplazione. gnifico si affacci vivo dalla sua dimora inizi una
Lago della bilancia. Il Magnifico indirizz i spietata caccia alluomo al grido di Palle, palle!
primi anni della sua signoria allordinamento inter- (le palle erano effigiate sul blasone dei Medici).

22
LA CULLA DEL Larcivescovo Salviati e Francesco Pazzi furono im- menicano Girolamo Savonarola, che in quegli an-
RINASCIMENTO piccati e poi esposti dalle finestre di Palazzo Vec- ni infiammava Firenze con lunghe arringhe contro
Piazza della Signoria a chio, Jacopo Pazzi fu appeso e poi buttato in Arno. la condotta viziosa e priva di morale della citt e del
Firenze, in un dipinto Senza che Lorenzo si sporcasse le mani, il popolo suo signore. Il Magnifico non fece per mai nulla
ottocentesco, con in
primo piano Palazzo linci decine di congiurati. La famiglia Pazzi fu can- per allontanare il frate ostile: tra tutti i suoi nemi-
Vecchio, da sempre cellata dalla faccia della terra. Il Magnifico ne usc ci, era lunico che parlava nel nome di Dio e meri-
sede del potere pi forte di prima, ma Sisto IV lo scomunic e si tava rispetto.
politico. Allepoca del
Magnifico la citt era
prepar alla guerra. Cala il sipario. Lorenzo fu abile a dialogare, ot-
una delle pi potenti Fama in crescita. Il pontefice spinse le tenendo la pace siglata nel 1486. I piatti della bilan-
dItalia. truppe verso Firenze, Lorenzo organizz allo- cia erano di nuovo in equilibrio. La salute del Ma-
ra il suo capolavoro diplomatico: con una mos- gnifico iniziava per a peggiorare (soffriva di got-
sa a sorpresa, il 6 dicembre 1479 part in gran ta come il padre, detto Gottoso non a caso). Ormai
segreto per Napoli, in visita a Ferdinando I, vedovo, si trasfer a Careggi in cerca di riposo. Qui
riuscendo a persuadere il re a sciogliere lalleanza ricevette la visita degli amici e persino del Savona-
con il papa. Sisto IV rimase cos isolato e Lorenzo rola. La luce del figlio del Sole si spense l8 aprile
torn a Firenze da eroe. Era parso un grande andan- del 1492. Accanto a lui il secondogenito Piero (Lo-
dosene, appariva grandissimo tornando, scrisse molti renzo ebbe nove figli), gli amici Pico della Mirando-
anni dopo Niccol Machiavelli. Il potere era ormai la e Angelo Poliziano. Appena due anni prima ave-
tutto nelle sue mani, ma anche gli storici pi severi va scritto una poesia, la Canzona di Bacco. Inizia-
non mancano di sottolineare come Lorenzo fosse va con due versi che ancora oggi sono il miglior ri-
amato dal suo popolo. Merito forse del fiorire del- assunto della sua filosofia di vita e dellepoca in cui
le arti e del susseguirsi di feste e giostre che aveva- visse: Quant bella giovinezza, che si fugge tuttavia!
no reso Firenze il palcoscenico personale dei Medi- Chi vuol essere lieto, sia: di doman non c certezza.t
ci. Unica voce fuori dal coro era quella del frate do- Matteo Liberti

23
AGOSTINO CHIGI - 1465

IL
DEI
PAPI
Accorto, FORTUNATO, ricchissimo:
ai primi del 500, con il suo DENA ARO,
il banchiere senese salv dalla BANCAROTTA
A
anche la SANTA SEDE

LIBRI CONTABILI
Alla fine del 400
i Medici (qui, un loro
registro) persero la
gestione delle finanze
vaticane. In favore di
Agostino Chigi.
A
veva le amicizie giuste, una dialetti- sempre meno operaia. Le cro-
ca efficace, un padre che non perdeva nache di allora (facile che esage-
il sonno per pagare laffitto, una don- rassero) annotano che, al culmine del-
na bellissima che prima fece rapire e la sua parabola, Chigi era diventato il
LESSING/CONTRASTO
poi spos. Se vero che tanti storici hanno defi- pi ricco banchiere dEuropa, con
nito il Rinascimento un dono avvelenato (per un patrimonio di 800mila du-
il tramonto economico e politico che ne segu) cati (circa 100 milioni di eu-
quello di Agostino Chigi, nato a Siena nel 1465, ro di oggi) e una rendita annua
fu un dono e basta. Geniale, un po spregiudica- di 70mila. La sua argenteria,
to, di cultura traballante (ma aperto a idee e sug- si narra, era pi consistente di
gerimenti) Agostino incarn in modo impeccabi- quella di tutta la nobilt romana.
IL PI RICCO
DEUROPA le la finanza italiana del Cinquecento, ansiosa di Ma, come la maggior parte della clas-
Sotto, Agostino arricchirsi e di nobilitarsi, un po meno di strapaz- se dirigente dellepoca, non si accorse delle
Chigi il Magnifico zarsi di fatica. secche verso cui stava navigando il Paese: la
(1465-1520): Vivere di rendita. Timorati di Dio, martoria- rinuncia a investire in potenza per spendere
secondo le cronache
del tempo era
ti dalla peste, dallXI secolo in poi i mercanti locali in magnificenza fu una delle cause dellinde-
il banchiere pi erano stati viaggiatori instancabili, inquieti, assil- bolimento del nostro sistema economico e del

LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
ricco del Vecchio lati dai guadagni e dal futuro: la loro, aveva scritto fallimento degli Stati regionali (ricchi, straboccan-
Continente. In alto a Francesco Datini, grande imprenditore pratese di ti di quadri e sculture, ma disuniti).
destra, doro (come
questi di Milano) o origini modeste, era stata una vita da chani. Per Colpo di fortuna. Agostino fece una carriera
dargento, i ducati Agostino non fu cos: il senese (e tanti altri come al fulmicotone. Il padre Mariano, mercante, era sta-
furono la moneta lui) fu il prototipo di unItalia sazia e sfarzosa, sem- to consigliere della signoria di Siena e ambasciato-
di molti Stati pre pi capitalista e munifica protettrice dellarte, re presso il papa. A Viterbo e nella citt natale aveva
rinascimentali.
fondato due piccoli banchi. Fin dal Basso Medio-
evo, dice Giampiero Nigro, che a Prato dirige lI-
stituto internazionale di storia economica F. Datini
(www.istitutodatini.it), le attivit di mercante e di
banchiere si confondevano: i banchieri prestavano
denaro ai sovrani e, in cambio, ottenevano vantaggi
fiscali e monopoli commerciali.
Compiuto lapprendistato con il padre, Agosti-
no venne mandato a Roma per lavorare al banco
del conterraneo Ambrogio Spannocchi. Chigi ave-
va 22 anni e la provvidenza proprio il caso di dir-
lo gli diede una mano. Pochi anni dopo sal al so-
glio pontificio Alessandro VI, un Borgia che tolse ai
Medici, banchieri fiorentini in odore di decadenza,
la gestione della Camera apostolica, lorgano finan-
CONTRASTO

ziario del Vaticano, dice Nigro. Al loro posto si fe-


ce avanti lo Spannocchi, e il papa lo accolse a braccia
aperte. Agostino cap che quella era la sua occasione.
Bravo, ruffiano, rub la scena al maestro: finanzi i
capricci del pontefice, pag le imprese belliche del
figlio Cesare (il duca Valentino) e, nei momenti di
crisi, riemp i granai della Santa Sede.
Grande disponibilit. Il papa ricambi: Ago-
stino, spiega Nigro, ottenne in concessione la di-
rezione delle imposte e delle saline dello Stato Pon-
tificio, e poi della dogana dei pascoli, che faceva pa-
gare una gabella sulla transumanza del bestiame.
Il giovane Chigi, da un mese allaltro, si ritrov con
una montagna di soldi in tasca. Quando, nel 1496,
Piero de Medici gli chiese 4mila ducati in presti-
to, Agostino non ci pens due volte: sbors il con-
tante e in pegno si fece dare 167 cammei incasto-

25
Al banco dei pegni

I
monti di piet il debito era appia- Manassei. In seguito,
nacquero in Italia nato, il pegno veniva grazie a donazioni
nel XV secolo su restituito. pubbliche e private,
iniziativa del movi- Guadagni. Fin da ne furono fondati
mento francescano. subito si accese un molti altri, soprattutto
Obiettivo degli dibattito se i monti nellItalia Centro-
istituti era combattere dovessero o meno Settentrionale. I monti
lusura (gi allepoca applicare interessi: di piet furono di fatto
vietata ma ampia- gran parte di essi, alla i primi finanziatori del
mente praticata) ed fine, si accordarono su credito al consumo,
erogare piccoli prestiti una percentuale che quello che oggi, tanto
alle persone meno variava fra il 3 e il 10%. per intendersi, viene
abbienti in cambio di La giustificazione fu erogato per acqui-
un pegno. I monti, in che un utile era neces- stare computer o
genere, si rivolgevano sario per consentire automobili.
agli abitanti delle la sopravvivenza di
citt, poich i con- questi istituti.
tadini disponevano Consumismo. Il pi CONTRO LUSURA
raramente di oggetti antico monte di Un predicatore invita a
da impegnare che piet risale al 1462 e
LESSING/CONTRASTO

costituire un monte di
non fossero utensili fu aperto a Perugia piet: una via per arrivare al
o semenze. Quando dal monaco Barnaba paradiso (stampa del 1494).

26
ALINARI
PALAZZO CHIGI, sede del governo italiano,
deve il nome a un PRONIPOTE di Agostino
nati in tavolette dargento e 15 balle di arazzi, stoffe e la ducati, rocca e castello compresi. La sede centra-
pietre preziose. Tra il XV e il XVI secolo lItalia era le del Banco Chigi fu aperta in via dei Banchi (lat-
un Paese benestante: al centro delle principali rotte tuale via romana del Banco di Santo Spirito) lungo
commerciali tra il Mediterraneo e il Mare del Nord, la strada che si percorreva per entrare nella cittadel-
era divenuta, con la sua rete di banche, la cassafor- la pontificia. Attigua allufficio, cera labitazione di
te dEuropa. Il problema che a governarla, in un Agostino. Con circa 20mila dipendenti e cento na-
nepotismo dilagante, cera una miriade di principi vi, le sue attivit erano arrivate dappertutto: con-
spendaccioni e con pochi liquidi. Le banconote an- trollava societ e aveva decine di agenti a Londra, al
cora non esistevano e le monete erano scarse. Chi, Cairo, ad Anversa e a Costantinopoli.
come Agostino, se lo poteva permettere, accorreva Incontri da salotto. a questi anni che risa-
VIA DAL CAOS a sostegno del debito pubblico: i crediti rientravano le anche il suo mecenatismo. Stanco del trambu-
DELLA CITT
Una sala di villa con lauti interessi e, anche se non rientravano, servi- sto di via dei Banchi, commission allarchitetto
Farnesina. Fatta vano ad alimentare il potere personale di commer- Baldassarre Peruzzi una villa faraonica. Chiamata
costruire da Agostino cianti e finanzieri. Il senese lo aveva capito. in seguito Farnesina (perch acquistata dai Farne-
Chigi come sua Nel 1502, con il padre e il fidato amico France- se nel 1577), venne costruita sulla riva destra del
abitazione, fu la
prima residenza sco Tommasi, fond a Roma il Banco Chigi. Nep- Tevere, ai margini della citt abitata, dice Sergio
patrizia fuori dalle pure quarantenne, era uno degli uomini pi ascol- Guarino, storico dellarte alla Pinacoteca Capitoli-
mura di Roma. Sotto, tati e rispettati della capitale. na. Gli affreschi al suo interno, ispirati alla mitolo-
Il cambiavalute, Lanno prima, osserva Nigro, aveva anche avu- gia classica, furono realizzati da Peruzzi e da artisti
dipinto del XVI secolo.
In realt, era un to dal papa lappalto per lestrazione di alunite dalle come Sebastiano del Piombo, il Sodoma e, soprat-
semplice usuraio. cave dei Monti della Tolfa. Lalunite un solfato da tutto, Raffaello: suo il celebre Trionfo di Galatea
cui si ricavava una sostanza (lallume) insostituibile (una ninfa del mare). Chigi fece della villa uno dei
nei processi di fissaggio dei colori, di produzione del luoghi pi incantevoli della Roma rinascimenta-
vetro, di lavorazione della lana e di concia delle pel- le: vi incontrava letterati (come il Bembo e lAreti-
li. Le cave rendevano ad Agostino cifre enormi: per no), artisti, cardinali. Si racconta che i piatti doro
conservare il minerale e avere uno sbocco diretto al e dargento usati per i banchetti venissero alla fine
mare, acquist Porto Ercole (Grosseto) per 20mi- gettati nelle acque del Tevere (dove per venivano
recuperati da un invisibile sistema di reti).
Chigi, invischiato in unaspra disputa con gli
eredi Spannocchi, aveva conosciuto Raffaello nel
1510: Tra i due si era subito instaurata unamici-
zia sincera, continua Guarino. Insieme alla Gala-
tea, Raffaello ricevette da Agostino anche lincarico
di decorare la cappella Chigi, nella chiesa di Santa
Maria della Pace. Una seconda cappella, proget-
tata dallo stesso urbinate, fu costruita a Santa Ma-
ria del Popolo e scelta da Chigi come luogo di se-
poltura. Quelle della cappella Chigi furono fra le
prime opere pubbliche di Raffaello e vennero ac-
colte con un entusiasmo straordinario (ricordato
da Giorgio Vasari). A villa Farnesina (da non con-
fondere con lattuale sede del ministero degli Este-
ri) Chigi celebr anche le nozze con Francesca An-
dreazza. Il rapporto con la donna (seconda moglie
dopo la senese Margherita Saracini) non fu facile:
Agostino laveva fatta rapire sette anni prima, e so-
lo nel 1519 si decise a sposarla. Il rito fu officiato
dal papa Leone X, che aveva insistito perch Ago-
FOTOTECA STORICA GILARDI

stino regolarizzasse la sua posizione.


Denaro liquido. Ma prima di Leone X, a se-
gnare la biografia di Agostino era stato un altro
pontefice: Giulio II. Nemico giurato dei Borgia,

27
Al funerale di CHIGI furono accese 250 TORCE.
I CARDINALI ne avevano diritto a 100
Giulio veniva dalla famiglia Della Rovere. Ago- segnava lappellativo di Magnifico, dal papa ebbe
stino, che si era compromesso con Alessandro VI, la facolt di inquartare lo stemma di famiglia con ARALDO DE LUCA
sfoder col nuovo papa abilit diplomatiche non la quercia dei Della Rovere.
indifferenti, dice Giampiero Nigro. Il Borgia ave- Eredi in lotta. Meno di un anno dopo il ma-
va lasciato le finanze vaticane sullorlo del baratro trimonio con Francesca Andreazza, Agostino mo- PACE
e Giulio II, per risanarle, aveva urgente bisogno di r: aveva 55 anni. Ai funerali parteciparono pi di SONTUOSA
liquidit. Il Chigi era uno dei pochissimi finanzieri 5mila persone e al corteo funebre si unirono an- La cappella Chigi,
romani in grado di soccorrerlo. Il papa dimenti- che le 86 carrozze della famiglia pontificia. La- nella chiesa
c il vecchio astio e accett lofferta. Agostino non sci uneredit di 400mila ducati, tenute, castelli e romana di Santa
Maria del Popolo,
si risparmi e Giulio, in segno di riconoscenza, gli una quantit immensa di sculture, pitture, tappe- progettata da
riconferm tutti gli incarichi. Il prestito pi cospi- ti, arazzi. Francesca fu avvelenata sette mesi dopo e Raffaello su
cuo fu superiore ai 40mila ducati (5 milioni di eu- fra gli eredi si scaten una lotta accesissima. Nello commissione
di Agostino Chigi
ro attuali): Agostino, in quelloccasione, si fece stesso anno mor anche lamico Raffaello. per la sua
dare in pegno la mitra di Paolo II, fa notare Ni- Se per i Chigi si apr una parentesi buia (ma pas- sepoltura.
gro. Ma, come con tutti i sovrani, fu sempre mol- seggera), per lItalia dei principini si chiuse let
to paziente nel chiedere i rimborsi, perch sapeva delloro: la scoperta dellAmerica stava cambiando
quanto contassero certe amicizie. Al contrario, si il mondo. Il Paese non resse il passo e il testimo-
dimostr inflessibile con i privati. Agostino era un ne della pi grande potenza mercantile occidenta-
arrampicatore: Sfruttando anche meriti non pro- le pass, alle soglie del XVII secolo, alle metropoli
pri, dice Sergio Guarino, divenne il banchiere uf- del Nord Europa. t
ficiale della Chiesa e, mentre lo Stato senese gli as- Michele Scozzai

28
NICCOL MACHIAVELLI - 1469

Fu un buon segretario della Repubblica FIORENTINA


e un acuto PENSATORE. Ma era anche un BURLONE,
che amava la COMPAGNIA degli amici e delle donne

UN SEGRETARIO

FINE DI UNEPOCA
Carlo VIII, re di Francia,
entra a Firenze nel
1494. I Medici vengono
cacciati e si instaura
la repubblica, per la
quale Machiavelli
lavor per molti anni
come segretario della
seconda Cancelleria.

30
A
veva trattato con re, signori e car-
dinali e discusso questioni milita-
ri e politiche di primaria importan-
za. Aveva fatto perfino il ghost writer.
Eppure rimase senza lavoro. E per riaverlo, come
fanno tutti, mand ai potenziali nuovi datori di
lavoro una lunghissima lettera di presentazio-
ne, a cui dette anche un titolo: Il Principe (1513).
Non pensando, con questo scritto, di passare alla
Storia. Quando lo compil, infatti, Niccol ave-
va perso quello a cui pi era affezionato, il suo po-
sto. Era stato segretario della Cancelleria della Re-
pubblica fiorentina ininterrottamente per 14 anni,
dal giugno del 1498 al novembre del 1512 e con
questo scritto avrebbe voluto convincere i Medi-
ci, di nuovo signori di Firenze, a riassumerlo di-
mostrando che conosceva bene gli affari di Stato e
i problemi internazionali.
Unottima partenza. La sua carriera era co-
minciata in modo fulminante. Cinque giorni do-
po il rogo in piazza del frate Girolamo Savonarola,
nel 1498, il Consiglio degli ottanta della Repub-
blica fiorentina lo aveva proposto come segretario. FILOSOFO
E... BURLONE

SCALA (2)
E di l a poco Machiavelli era divenuto anche se-
gretario della magistratura dei Dieci di libert e pa- Ritratto del filosofo
e politico fiorentino
ce, con compiti di politica interna ed estera. Per- Niccol Machiavelli
ch la scelta fosse ricaduta proprio su di lui non si (1469-1527) dipinto
sa, non era dottore in legge e nemmeno un lettera- da Benedetto Crespi,
to di fama: allepoca era uno sconosciuto trenten- detto il Bustino.
ne con poca, per non dire nessuna, esperienza nel-
le cose di Stato e oltretutto rampollo di una fami-
glia s conosciuta ma non cos in vista.
Il padre, Bernardo, era dottore in legge, ma tal-
mente avversato dalla fortuna da dichiararsi egli
stesso figlio illegittimo del casato. Il magro sosten-
tamento proveniva in massima parte dalle proprie-
t che servivano a mantenere la moglie Bartolomea
de Nelli, le due figlie dai nomi vezzosi, Primavera e
Margherita, Niccol, primo figlio maschio, nato il
3 maggio 1469, e il piccolo Totto, nato nel 1475.
Bernardo con la sua professione guadagnava ben
poco, a differenza della maggior parte degli av-
vocati e notai dellepoca, forse perch il suo la-
voro non lo appassionava e lunica sua conso-
lazione erano i libri, la storia e la filosofia an-
tica. Certamente la sua piccola biblioteca
personale ebbe un ruolo importante nel-
la formazione del giovane Niccol. Non
solo, padre e figlio erano molto legati,
avevano in comune il piacere di sta-
re in compagnia e la battuta sempre
pronta. Un assaggio di questo sar-
casmo che non risparmiava nessu-
no lo ebbe un frate della Basili-
Per il segretario fiorentino la

SCALA
RELIGIONE era uno strumento
del quale un PRINCIPE si
doveva servire per ottenere il
CONSENSO del popolo, che
necessario per GOVERNARE

GIOVANI PROMESSE
Giovanni dalle Bande Nere in un ritratto del
XVI secolo. Secondo Machiavelli il condottiero
avrebbe potuto salvare lItalia dallo straniero.
Ma mor a soli 28 anni in battaglia (nel 1526).
Sotto, alla battaglia di Marignano (1515), qui
ritratta, partecip anche Machiavelli con il
compito di organizzare le truppe
di Giovanni dalle Bande Nere.

32
ca di Santa Croce quando inform Niccol che al- del calibro di Caterina Sforza, contessa di Forl, e
cuni cadaveri erano stati seppelliti di nascosto nel- con uomini potenti come il re di Francia e il car-
la cappella di famiglia e si sent rispondere che il dinale di Rouen, quando si trov di fronte al Va-
padre era amante della conversazione e quanti pi lentino rimase colpito come mai prima. Il gio-
fossero andati a intrattenerlo tanto pi a lui avreb- vane condottiero a soli 27 anni aveva gi con-
be fatto piacere. Machiavelli padre lasci poche ric- quistato Rimini, Pesaro, Imola, Faenza, Forl e
chezze materiali ai figli, ma molte qualit morali da poche ore anche Urbino, nel cui Palazzo il se-
e un grande amore per le lettere, i classici e il bel- gretario fu ricevuto. Alle due di notte il duca sta-
lo scrivere. La madre di Niccol, di cui poco si sa, va rinchiuso nelle sue stanze circondato solo da
pare che fosse una donna colta, che scriveva poesie pochi e fidatissimi uomini. Machiavelli, che se ANCORA
(ma purtroppo non ci sono pervenute). lo trov davanti illuminato solo da una fioca lu- A PALAZZO
Quando Niccol era poco pi che ventenne, ol- ce di candela, prov fin da subito per quelluo- Machiavelli in un
dipinto di Santi di Tito
tre alle scarse finanze, dovette fare i conti anche mo una grande ammirazione. Ebbe anche modo conservato in quel
con una realt che stava cambiando. Finita lepo- di sperimentare sulla sua pelle le capacit orato- palazzo che fu tanto
ca di Lorenzo il Magnifico (1492), i suoi figli non rie e la determinazione del condottiero e del poli- caro al fiorentino,
erano in grado di gestire con altrettanta destrezza tico quando questi lo convinse a farsi dare 36mi- Palazzo Vecchio,
dove lavor come
la cosa pubblica, al punto che persero la citt. Al- la fiorini dalla Repubblica in cambio della pace. segretario della
la discesa in Italia del re di Francia Carlo VIII, nel Cos Firenze si salv da un possibile attacco, ma si Repubblica.
1494, Piero de Medici, uomo pavido e inconclu- rese conto che era debole. I politici rimanevano in
dente, tent di trattare con lui, finendo per con- carica solo pochi mesi e non vi era un responsabile
segnargli la citt. Piero fu cos cacciato insieme al- unico del governo. Per rimediare, nel 1502 si de-
la sua famiglia dai cittadini. Si apr per Firenze un cise di istituire la carica di gonfaloniere a vita.
periodo di autonomia dalla famiglia Medici, nella Per questo compito fu scelto Pier Soderini,
quale Machiavelli ebbe un ruolo importante, an- a cui lormai famoso segretario fiorenti-
che se non di primo piano. Tra i suoi compiti vi era no scrisse perfino il discorso di insedia-
quello di informare i Signori sulle questioni mili- mento del nuovo governatore. Non so-
tari per orientarne le scelte politiche. lo, con Soderini Machiavelli lavor a
Vizi privati. Niccol era sempre in giro per il stretto contatto: il gonfaloniere si fida-
mondo, e durante i suoi lunghi soggiorni in Ita- va di Niccol e finalmente i suoi consi-
lia e in Europa i suoi amici lo reclamavano. A Pa- gli erano ascoltati. Insieme decisero di
lazzo Vecchio, con i suoi collaboratori, aveva mes- istituire una milizia di leva per evitare
so in piedi una brigata con cui passava il tempo nel- di arruolare i mercenari, pi interessa-
le osterie a ridere, scherzare e giocare. Ma delle sue ti ai soldi che alla patria. Ma dopo dieci

BRIDGEMAN/ALINARI (2)
lunghe assenze si lamentava soprattutto la moglie, anni inaspettatamente la vita di Machia-
Marietta Corsini. A 32 anni, infatti, Niccol ave- velli cambi per sempre.
va sposato forse per convenienza una donna di La caduta. Il 7 novembre 1512 un comu-
rango leggermente pi alto del suo. Nonostante il nicato della Signoria lo inform che da quel
matrimonio le sue abitudini non cambiarono ed momento non era pi segretario della
egli continu a fare la solita vita: sempre in viaggio. Seconda cancelleria e nemmeno
Non assistette nemmeno alla nascita di qualcuno dei Dieci. Era stato licenzia-
dei suoi numerosi figli (Primerana, Bernardo, Lo- to e anche con disono-
dovico, Guido, Piero, Baccina e Totto) e soprattut- re: uningiunzione
to continu a non disdegnare la compagnia fem-
minile. La consorte non mancava di fargliela paga-
re nellunico modo in cui poteva farlo: non gli scri-
veva e si lamentava con gli amici. Ma lui non aveva
intenzione di cambiare la sua vita.
Il problema era che niente lo appassionava di pi
del suo lavoro. E quando i signori di Firenze lo in-
viavano a sondare gli umori di qualche potente, lui
montava a cavallo e non si fermava fino a quando
non giungeva a destinazione.
Pubbliche virt. Indubbiamente uno dei la-
vori pi importanti fu quello svolto alla cor-
te del duca Valentino, al secolo Cesare Bor-
gia. Niccol, che aveva trattato con gente
Vittima del proprio nome

M
achiavelli non suo pensiero, in realt e lione", cio volpe per
avrebbe mai molto complesso. Esem- lastuzia e leone per la
pensato che pio ne il capitolo del forza; essere simulatore e
un giorno sarebbe stato Principe, considerato uno dissimulatore allo stesso
trasformato in un agget- dei pi scabrosi, nel qua- tempo. Alcune di queste
tivo. E nemmeno uno dei le parla della crudelt e caratteristiche le aveva
pi simpatici. Il termine della piet e se meglio notate nel Borgia. Il suo
machiavellico infatti per un principe essere principe ideale era arri-
sinonimo di cinico, amato o temuto. Scrive vato al potere grazie alla
freddo e calcolatore. Machiavelli: "Era tenuto fortuna (per laiuto del
Meno che mai poteva Cesare Borgia crudele: padre, papa Alessandro
pensare che 50 anni nondimanco quella sua VI) ma, proprio come do-
dopo la morte sarebbe crudelt aveva racconcia veva avvenire sempre in
stato considerato padre la Romagna, unitola, questi casi, aveva saputo
morale di scempi come ridottola in pace e in fede" mantenere il potere solo
la strage di San Bartolo- (XVI capitolo). Il principe con le sue virt di grande
meo a Parigi, nella quale ideale deve essere s condottiero e bravo

BRIDGEMAN/ALINARI (2)
i cattolici sterminarono considerato pietoso e governante. Mentre
gli ugonotti. non crudele, ma deve scriveva questo trattato,
Eredit scomode. Tutta stare molto attento a che dedic ai Medici,
colpa della fatidica frase non usare male questa stava lavorando anche
il fine giustifica i mezzi piet. Essere troppo ai Discorsi sopra la prima
che sottende che si buono pu creare danni, deca di Tito Livio, nel qua-
possa sottomettere ogni cos come essere troppo le si dedic a una forma TUTTI NEL SACCO
legge morale alla ragion crudele per lungo di Stato completamente Sopra, un ritratto presunto di
di Stato. Peccato che tempo. diversa (e che conosceva Cesare Borgia. Sullo sfondo,
i Lanzichenecchi verso Roma
Machiavelli quella frase Ideali senza ideolo- bene): la repubblica. (Johannes Lingelbach, XVII
non labbia mai scritta gia. Negli altri capitoli, Questo dimostra che secolo). Machiavelli tent di
e nemmeno pensata, spiega che il principe Machiavelli non voleva evitare il sacco di Roma (1527)
solo frutto di uninterpre- dovrebbe avere la essere un ideologo, ma fino a pochi mesi prima di
tazione semplicistica del capacit di essere "golpe un teorico della politica. morire.
Nel Principe scrisse che il GOVERNANTE ideale deve
conoscere e IMITARE i grandi esempi della STORIA ed evitare
di circondarsi di CATTIVI CONSIGLIERI
di qualche giorno dopo gli imponeva di rimane- re compose alcune della sue opere pi importanti:
re fuori da Palazzo Vecchio per un anno, un ver- Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, poi lArte
samento di mille fiorini e lobbligo di non lasciare della guerra e le Istorie fiorentine.
la citt. Il motivo di questa decisione era dovuto al Roma umiliata. Nel 1527 i Lanzichenecchi al
fatto che i Medici erano rientrati a Firenze e dopo soldo dellimperatore Carlo V marciarono su Ro-
essersi riassicurati il potere avevano fatto piazza pu- ma e il 6 maggio la devastarono. A Firenze venne-
lita di tutto quello che li aveva preceduti. Sullex se- ro cacciati i Medici e fu restaurata la repubblica. A
gretario fu aperta perfino uninchiesta per indaga- questo punto Machiavelli, che era a Roma per soc-
re su come aveva speso i soldi stanziati per le mili- correre papa Clemente VII, torn sperando di ria-
zie. Linchiesta si concluse in un nulla di fatto, ma vere il suo posto. Ma cos non fu, era ormai consi-
i guai non erano finiti. Dopo poco fu sventata una derato consigliere dei tiranni. I suoi scritti (soprat- CANUTO
congiura contro i Medici, i promotori Pietro Paolo tutto i Discorsi) su cui si erano formati tanti giovani Machiavelli (qui
Boscoli, Agostino Capponi, Niccol Valori e Gio- repubblicani fiorentini erano stati strumentalizzati. in un ritratto
vanni Folchi furono arrestati. Tra i documenti dei Machiavelli mor poco dopo, il 21 giugno, ma conservato
congiurati per fu trovato, non si sa bene perch, forse pi che per la peritonite acuta, che laveva col- agli Uffizi) non
abbandon mai,
il nome di Machiavelli. Niccol fu arrestato, im- pito, pat per lo scempio che si stava consumando nemmeno prima
prigionato e torturato per estorcergli uno straccio in Italia, con linvasione degli imperiali a Roma. di morire, la
di confessione. Dalle sfarzose sale di Palazzo Vec- Federica Ceccherini speranza di
chio era finito in una cella fredda e buia. Le strade tornare allamato
lavoro a Palazzo
erano due: piangersi addosso o reagire. Scelse la se- Vecchio.
conda: prese carta e penna e armato della sua iro-
nia, scrisse a Giuliano de Medici non una pieto-
sa lettera ma due sonetti nei quali raccontava con
tutto il suo sarcasmo dei lacci ai piedi e dei segni
di fune sulle spalle (a causa della tortura), dei pi-
docchi grandi come farfalle e della puzza pi for-
te di quella che si respirava nel campo di battaglia
di Roncisvalle coperto di cadaveri. Per non parlare
della cella, un ostello allietato dal suono striden-
te dei chiavistelli e dalle urla dei torturati. Insom-
ma un posto non adatto a un poeta, scriveva Ma-
chiavelli. Lo scrittore ci teneva, nonostante gli sten-
ti, langoscia e il tormento, a sottolineare di essere
sempre lo stesso, lo stesso burlone, il Machia co-
me lo chiamavano gli amici.
Il principe e gli altri. Finalmente dopo qual-
che mese fu graziato. Ma gli anni a venire furono
per il segretario fiorentino pieni di amarezza, gli
amici erano invecchiati e ingrigiti, la vita politica
era lontana e le uniche attivit che lo consolavano
erano losteria dove si dedicava al gioco del tric e
trac (simile al backgammon) e le serate passate con
i personaggi antichi, i pensatori che ritrovava nel
suo studio nella casa di SantAndrea in Percussina
nella quale si era ritirato. Proprio in quel periodo
scrisse Il Principe (v. riquadro nella pagina a fian-
co) che poi affid a Francesco Vettori, ambasciato-
SCALA

re presso lallora papa Leone X (della famiglia Me-


dici) perch lo sottoponesse al pontefice. A segui-

35
DINASTIE

I CALIENTI

D
omanda: che cos la ca-
stit? Risposta: una virt
che papi e cardinali si tra-
mandano di padre in fi-
glio. La battuta impietosa ma non
gratuita: chi lha inventata aveva pre-
sente lesempio di una potente famiglia
italo-spagnola del Rinascimento, da cui
uscirono personaggi famosi, che di ca-
stit ereditaria erano campioni. Alcu-
ni esempi: un cardinale che ebbe tre fi-
gli, un papa che ne contava nove e una
duchessa che ne partor otto da uomini
diversi, compresi forse il papa e il car-
dinale gi citati, che erano poi suo pa-
dre e suo fratello.
Famigerati. In Spagna li chiamano
Borja, in Italia Borgia. Un nome che da
BPK/SCALA

noi gode pessima fama, non senza qual-


che motivo: il cardinale Cesare (1475-
1507) gettata la porpora divenne un po-
litico e militare dal cinismo proverbia-
le, che ispir Il Principe di Machiavelli;
suo padre Rodrigo (1431-1503) alias pa-
pa Alessandro VI ridusse Roma a quel-
la citt-bordello che poi Lutero parago-
n a Sodoma; infine la duchessa Lucre-
AMANTE zia (1480-1519), intrigante e forse ince-
SEGRETO? stuosa, ricordata come un archetipo di
Alessandro VI, al femminilit negativa, peggio della strega
secolo Rodrigo de
Borja, pontefice dal di Biancaneve.
1492 al 1503. Per A creare la leggenda nera dei Borgia
alcuni, avrebbe avuto contribuirono molti, ma pi di tut-
una relazione anche ti Rodrigo, nato spagnolo, che diven-
con la figlia
Lucrezia. t papa nel 1492 (lanno della scoper-
ta dellAmerica) e gi prima di iniziare
dimostr di che pasta era, comprando
il conclave. Uno storico romano delle-
poca, Stefano Infessura, scrisse che una
notte quattro muli carichi dargento an-
darono dal palazzo dei Borgia a quello
di Ascanio Sforza, cardinale chiave per

36
Imprese, VIZI e virt della
famiglia pi CHIACCHIERATA
del Rinascimento. Partita dalla
Spagna alla CONQUISTA del potere

LEGGENDARIA BPK/SCALA

Un ritratto di inizio
500 a lungo ritenuto
di Lucrezia Borgia (in
realt unallegoria della
dea Flora). A destra,
Cesare Borgia, figlio di
Alessandro VI. Fu detto
il Valentino dopo il
1498, quando divenne
duca del Valentinois, in
Francia: un titolo creato
AGK/MONDADORI PORTFOLIO

per lui.
PORPORATI
Il cardinale Carlos
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

de Borja ritratto da
Andrea Procaccini
nel 1721. I Borgia
legarono i loro destini
a quelli della Chiesa.

In tutto, la DINASTIA Borgia diede alla Chiesa due PAPI, cinque


lesito del voto. Lindomani Rodrigo fu dro VI era un hobby a 360 gradi, senza la spos, gli invitati si sfidarono in una gara
eletto e Ascanio divenne suo vicecancel- minima discrezione, n discriminazioni di simil-basket, andando a canestro con
liere (oggi diremmo segretario di Stato). di classe, n tab di parentele. Una delle i confetti nelle scollature delle dame. E
Viziosi. Recita un adagio che dallal- amanti del papa era la nobildonna Giu- che il clou delle feste papali era il ballo
ba si conosce il giorno. E infatti gli 11 lia Farnese, che possedeva una casa col- delle castagne, dove 50 donne nude si
anni di pontificato che seguirono furo- legata direttamente a San Pietro. Unal- dimenavano su un pavimento cosparso
no unorgia di nepotismo, simonia, in- tra era lostessa Giovanna Cattanei det- di ricci, improvvisando mosse scompo-
trighi, tradimenti e sesso selvaggio. Ne- ta Vannozza, che gestiva tre locande in ste che divertivano i presenti.
potismo: cinque Borgia vennero nomi- centro citt e che diede al papa i quattro Quelle feste da papi (dove papi un
nati cardinali e altri trenta occuparono figli prediletti (Giovanni, Cesare, Lucre- sostantivo plurale) provocarono reazio-
alte cariche di corte. Simonia: decine di zia e Goffredo). Una terza, come si dice- ni scandalizzate in parte del clero. Il cri-
titoli ecclesiastici furono venduti al mi- va, era forse la sua stessa figlia Lucrezia tico pi aspro fu un frate fiorentino, Gi-
glior offerente. Intrighi e tradimenti: il (v. riquadro). rolamo Savonarola, che verso la Chiesa
papa fu prima nemico dei francesi che A tramandare dettagli sulla condot- di allora non usava perifrasi: Nella lus-
volevano metter mano su Napoli, ma ta disinvolta del papa Borgia stato un suria ti sei fatta meretrice sfacciata, tu sei
appena questi, dopo la conquista, fecero vescovo alsaziano, maestro di cerimonie peggio che bestia, tu sei mostro abominevo-
capolino a Roma cambi fronte e accor- a corte: Johannes Burckhardt, in Italia le. Alessandro VI prima lasci dire, poi
se in aiuto ai vincitori. noto come Burcardo di Strasburgo. Nei defin le tesi di Girolamo una perniciosa
Infine sesso selvaggio, che per Alessan- suoi testi si legge che, quando Lucrezia si dottrina, con scandalo e iattura delle ani-

38
TORRE DI
PARTENZA
I resti della casa-torre
di Canals dove nel 1378
nacque Alonso de Borja,
futuro papa Callisto III.
A destra, il castello di
Xtiva, del cui territorio
la casa-torre di Canals
faceva parte al tempo di
Alonso de Borja.

ALAMY/IPA
E larte dIItalia arriv
in Spaggna

I
n Spagna sono fecero scuola.
famosi come Soprattutto
da noi Giotto Paolo, allievo
o Botticelli: si del Mantegna,
chiamavano che decor la
Paolo di San volta dellabside
Leocadio e con angeli
Francesco musicanti e un
Pagano. Uno era cielo in pro-
CARDINALI e anche un SANTO di Reggio Emilia,
laltro di Napoli,
spettiva che
evocavano la
e furono i pittori Camera degli
me semplici. E poich le anime vanno cena di Senigallia, del 1503: fatta pa-
che portarono sposi dei Gon-
tutelate, fin che il frate ribelle fu scomu- ce con cinque nobili ribelli, Cesare li in- a Valencia i zaga a Mantova.
nicato, impiccato e poi bruciato. vit a un banchetto di riconciliazione; canoni artistici Eredi. Il Rinasci-
Va precisato che Alessandro VI non si ma poi, dopo averli accolti, ne ammazz del Rinascimen- mento spagnolo
sporcava mai personalmente le mani di quattro. Laltro episodio datato 1497: to italiano. A prosegu con
sangue: lasciava che lo facessero altri. In una notte il primogenito del papa, Gio- invitarli laggi, Hernando de los
primis suo figlio Cesare, detto il Valenti- vanni, fu gettato nel Tevere da sicari ri- nel 1472, fu Llanos, Hernan-
il cardinale do Yaez de la
no, nominato cardinale nel 1493 e spre- masti ignoti. Il cardinale Sforza indiriz-
Rodrigo Borgia, Almedina e Joan
tato nel 1497, che Niccol Machiavel- z i sospetti su persone offese causa de fe- futuro papa de Joanes. Ma
li (con giudizio condiviso da pochi) de- mine, ma la vox populi accus Cesare, Alessandro VI. il legame con
fin signore molto splendido e magnifico, geloso dei favori paterni verso il fratello. Motivo: nella lItalia rimase: i
et nelle armi tanto animoso. Fu Cesare La saga di quella famiglia di parenti- cattedrale di Va- due Hernando
a spazzar via i signorotti romagnoli che serpenti fin male: Alessandro VI mor lencia cera stato erano stati allie-
non volevano sottostare al papato; e fu nel 1503 con sospetti sintomi di avvele- un incendio e si vi di Leonardo
volevano rifare (che Cesare
sempre lui a occuparsi dellordine pub- namento, poco dopo una cena a Mon-
le decorazioni. Borgia aveva
blico a Roma, eliminando gli oppositori. te Mario in casa di un cardinale, Adria- Scuola italica. per ingaggiato
Implacabile. Quanto splendido no Castellesi. Secondo lo storico coevo Gli italiani come ingegnere
fosse in queste operazioni il Valentino, Francesco Guicciardini si era trattato di eseguirono e militare).
lo dicono due episodi. Uno, noto come un tragico errore: il papa avrebbe bevu-

39
Il monastero
di Santa Maria
de la Valldigna,
dove il futuro
Alessandro VI fu
abate.

ALAMY/IPA
Il Valentino fece UCCIDERE il secondo MARITO di Lucrezia,
Alfonso dAragona: disse che il cognato voleva ELIMINARLO
to da fiaschi infetti di veleno fatti conse- VI come il conclave. Tuttora, in quel
gnare a un ministro non consapevole, che di Valencia, i Borja sono molti: la guida
il solito Cesare aveva preparato per al- del telefono ne elenca 223. Ma si trat-
tri. Morto il papa, il Valentino declin ta di omonimi: gli unici eredi dei veri
in fretta: arrestato ed evaso per due vol- Borja si chiamano Osuna e sono a Ma-
te, mor in battaglia nel 1507. drid, precisava Ramn Arnu, gi sto-
Ritorno alle origini. Fine dei Bor- rico dellAcademia valenciana de genea-
gia? In Italia s, ma in Spagna la famiglia loga y herldica.
continu fino al 1820, grazie ai discen- In Spagna per il cognome di papa
denti dellucciso Giovanni, che oltre Alessandro non ricorre solo sulle gui-
al cognome ereditarono un feudo (il de telefoniche: viaggiare tra Valencia e
Ducato di Ganda, presso Valen- Ganda vuol dire scoprire palazzi, chie-
cia) e il connesso sangue blu, am- se e opere darte che fanno riferimento
bedue comprati da Alessandro in modo pi o meno diretto alla famo-

Lucrezia, la ducchessaa maleedeetta


SCALA

U
n cavaliere fran- come Infante Romano. rata del Rinascimento
cese, tale Bayard, Lei, in una lettera scritta ebbe una vita sessuale
la defin buona in fin di vita, si dichiar turbolenta: a 11 anni
duchessa, perla di questo christiana bench pec- aveva gi imbastito e
Vannozza Cattanei, mondo. Il vescovo catrice. Chi fu dunque rotto due fidanzamenti
amante di Rodrigo e Burcardo di Strasburgo Lucrezia Borgia, figlia di ufficiali; a 13 si spos
madre di Lucrezia. laccus di incesto col papa Alessandro VI? una prima volta, a 19 una
fratello Cesare e col Inquieta. Laccusa seconda, a 21 una terza.
padre, a cui avrebbe di incesto non provata, Il primo marito (Giovanni
addirittura dato un bim- ma certo che la nobil- Sforza, duca di Spoleto)
bo, passato alla Storia donna pi chiacchie- fu ripudiato con laccusa
CENTRO DI POTERE
Cesare Borgia e Machiavelli
(a destra) discutono davanti
al cardinale Juan de Borja.
MONDADORI PORTFOLIO

sa famiglia. La realt che al di l dei Pi- che vive di industrie tessili. Quale dei gli, ma prima di farsi prete. Bianco fu
renei i Borgia hanno lasciato ricordi di- due comuni ha ragione? Entrambi: la anche Alonso (1378-1458), alias Calli-
versi che da noi: l sono ritenuti bene- dimora pi antica dei Borja senzal- sto III: un altro papa di famiglia, zio di
fattori, mecenati, talvolta eroi. Tanto tro a Canals: ne resta una torre. Ma se- Alessandro VI, mai accusato di stravizi
che vie e statue dedicate a loro si spre- coli fa quella casa era inclusa nel terri- ma solo di nepotismo, peccato veniale.
cano. E che due comuni in provincia di torio di Xtiva. Fu proprio Alonso, nato nella casa-tor-
Valencia (Xtiva e Canals) si disputano Che i Borgia siano cos gettonati non re di Canals, a dare il la allepopea ita-
il titolo di culla storica della famiglia. stupisce: infatti nella loro saga nera ci liana dei Borja, che fino al primo 400
Radici contese. Tra le culle riva- furono anche pecore bianche. Bianchis- erano una tranquilla famiglia benestan-
li corrono solo 6 km. Xtiva una cit- simo fu senzaltro un pronipote di pa- te di provincia, notabile ma non nobile,
tadina di 28mila anime, nota per le sue pa Alessandro, Francesco (1510-1572), che aveva per stemma un toro rosso: un
cartiere (le pi antiche dEuropa) e per quarto duca di Ganda, poi generale dei logo che oltre i Pirenei ha la stessa ov-
un imponente castello, mai espugna- gesuiti, infine addirittura santo (v. riqua- viet di una lupa a Roma o di un biscio-
to. Canals invece un piccolo paese, dro): pure lui, come il bisnonno, ebbe fi- ne a Milano. Era una famiglia ancora
LESSING/CONTRASTO

di impotenza, il secondo zione dice di s: la leggen- altrui. I suoi matrimoni


(Alfonso dAragona) da vuole che la buona vennero combinati e
mor assassinato, il terzo duchessa avesse un disfatti dal padre per ra-
(Alfonso I dEste, duca di anello avvelenato con cui gioni politiche. E lunico
Ferrara) le sopravvisse. Ai eliminava i maschi che marito che Lucrezia am
mariti vanno poi aggiunti le venivano a noia, come davvero (il secondo) fu
vari amanti, dallumanista una mantide religiosa. ucciso quasi certamente
Pietro Bembo a un servo Ma gli storici moderni da sicari di Cesare Borgia,
del padre, tale Perotto. tendono a rivedere tutto: per gelosia o solo perch La camera da letto di
Pedina. Una mangiauo- forse Lucrezia fu solo era diventato ingom- Lucrezia nel castello
mini, dunque? La tradi- pedina e vittima di giochi brante. di Sermoneta (Latina).

41
Sopra, frammento di epigrafe di Sotto, lo stemma di Luigi Ignazio
Alessandro VI, a Roma. Sotto, stemma di Borgia, signore in Sardegna nella
Francesco Borgia dAragona. prima met del Settecento.
MONDADORI PORTFOLIO (3)

CESARE Borgia nomin architetto e


ingegnere generale LEONARDO da Vinci.
Alla sua corte cera anche MACHIAVELLI
povera di storia (solo tre generazioni do- gna cambi canoni artistici, scoprendo ta di Canals proprio di fronte allex ca-
cumentate) ma ricca di altre risorse: la- il Rinascimento italiano (v. riquadro). sa Borja. Il dipinto ritrae un arcigno pre-
micizia con i re dAragona, astri nascen- Quanto allItalia, cambi assetto politi- dicatore trecentesco, padre Vicente, che
ti della Spagna cristiana, ed estesi aran- co e 50 anni dopo rischi di essere unifi- sta di fronte a un bambino e gli predice:
ceti, strappati alla Spagna araba. cata dal perfido Cesare. Tu da grande farai il papa e poi procla-
Traslochi. Quella vita agreste, dol- La Chiesa, infine, mut i suoi equi- merai me santo. Il bimbo annuisce. Da
ce e monotona come unaranciata, fi- libri. Callisto III era il primo papa spa- quel patto di scambio, narra la tradizio-
n appunto con Alonso. Il quale, volta- gnolo in assoluto e il primo non italia- ne, deriv un doppio effetto: una volta
te le spalle agli agrumi, si dedic agli stu- no da otto conclavi. Commenta Arnu: cresciuto, il bimbo divenne papa Calli-
di, prese tre lauree, vinse una cattedra di Fu una vera rivoluzione, che spiazz le sto III; e padre Vicente fu da lui cano-
diritto a Lleida e divent vicecancelliere famiglie patrizie romane (Orsini, Colon- nizzato come san Vincenzo Ferrer, pa-
del re dAragona Alfonso V. E poich la na, Piccolomini) abituate a trattare il pa- trono di Valencia.
cura del potere e quella delle anime spes- pato come cosa loro. E la rivoluzione La seconda scuola di pensiero d unal-
so coincidono, fece anche carriera eccle- continu anche dopo il conclave: il ne- tra versione: se Alonso fece carriera, fu
siastica: a 51 anni fu nominato vescovo potismo, di cui Callisto III fu poi accu- grazie ai musulmani. Premessa: quando
di Valencia, a 66 cardinale e a 77 papa. sato dagli avversari, era solo un tentativo si apr il conclave del 1455, il mondo cri-
Il pontificato dur solo un triennio, ma di inserire nellapparato vaticano uomini stiano viveva tempi difficili. Infatti a est
cambi molte cose: per i Borja, per la di sua fiducia, per togliere potere ai nobi- i Turchi, dopo aver espugnato Costan-
Spagna, per lItalia, per la Chiesa. li di Roma. Ma come aveva fatto Alon- tinopoli (1453), stavano risalendo i Bal-
I Borja, anzitutto, cambiarono patria so ad arrivare cos in alto, partendo dal- cani verso lUngheria, mentre a ovest i
(molti si trasferirono a Roma al seguito la torre di Canals? Sul punto ci sono due mori occupavano ancora un pezzo di
del papa), cognome (italianizzato in Bor- scuole di pensiero. Spagna e a sud imperversavano i pira-
gia proprio da Callisto III) e status socia- Patti chiari. Per capire la prima ti saraceni. Per fermare i Turchi ci vole-
le (da produttori di arance a prelati, giu- scuola basta vedere la pala daltare va un papa allenato a contrastare lislam:
risti, alti funzionari e poi duchi). La Spa- dellOratori de la Torre, una chieset- per questo fu scelto uno spagnolo.

42
GIUDIZIO
SUPREMO
Savonarola,
scomunicato da
Alessandro VI,
sotto processo:
finir al rogo.

SCALA
Crociati. Per i Borja i musulmani se, lo devono un po ad Alessandro VI, legiata di Xtiva, accanto a quella di
erano dei (detestatissimi) vicini di ca- supporter dei re cattolici che caccia- Callisto III. Ma c di pi: senza Ales-
sa. Quanto vicini, lo si capisce nel cen- rono gli ultimi mori dalla Spagna, ag- sandro e i suoi figli, la regione valencia-
tro storico di Xtiva, un intrico di vi- giunge lo storico Vicente Ribes Iborra. na non avrebbe importanti monumen-
coli in collina che evoca la kasbah di Dunque Alessandro VI non fu solo ti storici. A Ganda il Palazzo ducale, a
Algeri; o nel vicino Simat de la Valldi- il papa dei basket nuziali e dei balli Xtiva la Collegiata stessa, a Valencia
gna, paese rurale dove un convento di delle castagne? Proprio cos: altrimen- luniversit e palazzo Benicarl (ex ca-
cui fu abate Alessandro VI (Santa Ma- ti non avrebbe, come ha, una statua a sa Borja, ora sede delle Corts Valencia-
ria) convive con la Xara, una ex mo- Ganda e unaltra sul sagrato della Col- nes, il parlamento regionale).
schea cinta da aranceti. Quanto dete-
stati, lo si pu vedere poi al Museo de
bellas artes di Valencia, nelle opere di
Juan Rexach, pittore del Quattrocen-
to che in una Via Crucis piazz turban-
Nella barra, ma a forza di pugni

D
a vivo, Alessandro zione: Il volto del papa era quando si chiuse la bara:
ti arabi in testa a tutti i cattivi, inclu- VI stabil che per diventato brutto e nero, Tale ufficio fu compiuto
so Ponzio Pilato. un funerale non si tanto che quando lo rividi da sei bifolchi, che intanto
Alonso Borja veniva dallo stesso clima potessero spendere pi assomigliava a un ragno. facevano barzellette e
culturale di Rexach. E da papa cerc di di 1.500 ducati; da morto, Era tutto gonfio, la faccia allusioni al papa, e da due
indire una crociata antiturca. per s spese ancor meno. e il naso; la bocca larga; falegnami che avevano fat-
La risposta dei re europei fu tiepida, Orrore. La sua salma la lingua riempiva tutta la to la cassa troppo stretta e
ma gli invasori furono comunque fer- rimase per giorni nella bocca, e questa era aperta troppo corta. Epilogo: Lo
Cappella Sistina. E Burcar- e ognuno diceva che non si fecero entrare nella bara
mati alle porte di Belgrado. Dunque, do di Strasburgo, maestro era mai visto nulla di tanto a forza di pugni, tutto ci
se oggi le donne serbe non portano veli di cerimonie, ne fece orribile. senza torce, senza lume,
islamici, lo devono un po a Callisto III. questa orripilante descri- Ma il peggio venne senza alcuno prete.
E se non li portano neanche le andalu-

43
ALAMY
DUCA E
PRELATO
La casa di
Francesco Borgia
a Ganda, citt
di cui fu duca
prima di farsi
prete nel 1548. A
destra, vignetta
satirica contro
Alessandro VI,
simbolo della
corruzione della
Chiesa di Roma
tra i protestanti.

A causa degli INTRECCI dinastici del passato, lattuale sovrano


di Spagna, Filippo VI, un LONTANO discendente dei Borgia
Effetto Borgia. Semplificando un ha scritto persino unedificante storia starono, ma si sentirono rispondere che
po, verrebbe da dire che i Borgia furo- di tolleranza interetnica, perch la Xara se la moschea non era a misura di Cora-
no per Valencia ci che nello stesso pe- (la moschea di cui si diceva) fu costru- no, loro potevano pur sempre riciclar-
riodo i Medici furono per Firenze. Ma ita da Cesare Borgia, mentre (come gi la in chiesa e farsi cristiani. Di fronte a
la famiglia non fu importante solo in il padre) era abate del vicino monaste- una logica cos stringente, gli arabi di Si-
Spagna, aggiunge Ribes Iborra. In Ita- ro di Santa Maria, a uso di alcuni con- mat abbandonarono i loro aranceti per il
lia Alessandro VI e il Valentino furo- tadini arabi rimasti dopo la Reconqui- Marocco. Laggi oggi i loro discendenti
no i primi a concepire lidea di unificare sta cristiana. producono agrumi sottocosto, li espor-
la Penisola sotto una sola corona. E ci Un bel gesto davvero. Peccato che il tano in Europa e mettono fuori merca-
con un anticipo di 350 anni sui Savoia. mihrab, cio la nicchia da cui limam to gli agricoltori spagnoli. Anche questa
Se il loro progetto fosse andato in por- guida la preghiera, non fosse rivolto ver- uneredit dei Borgia, casta dinastia di
to, forse il papato si sarebbe trasforma- so la Mecca, come lislam vuole. Quando santi, avvelenatori e fruttivendoli. t
to in una monarchia ereditaria a caratte- si accorsero della beffa, i contadini prote- Nino Gorio
re nazionale.
Leffetto Borgia si fece sentire anche
oltre Atlantico. Infatti, dopo la scoper-
ta dellAmerica, Alessandro VI riusc a La festta di san Borgia
evitare una guerra mondiale fra Spagna
O
gni anno, tra MONDADORI PORTFOLIO (2)
e Portogallo, dividendo le Indie Occi- fine settembre
dentali in due aree dinfluenza: se anco- e inizio ottobre,
ra oggi dal Cile al Messico si parla spa- Ganda celebra con una
settimana di feste per
gnolo mentre il Brasile usa il portoghese, strada il suo santo, cio
per quellantico arbitrato papale. Non Francesco Borgia (1510-
tutto: la citt californiana di San Die- 1572), che prima di darsi
go fu creata grazie ai capitali dei Borja. E alla vita religiosa fu duca
lepopea dei gesuiti in Paraguay, narra- della citt, vicer di Cata-
ta dal film Mission, con Robert De Ni- logna e uomo di fiducia
ro, fu voluta dal santo e duca Francesco. dellimperatore Carlo V.
E che poi, turbato dalla entr nella Compagnia Francesco, di
Tante sorprese. Insomma: lex morte dellimperatrice di Ges e nel 1565 ne fronte a Isabella
oscura famiglia di Canals (o di Xti- Isabella e rimasto vedo- divent il generale, cio morta, lascia il
va) ha scritto un bel pezzo di storia del vo, nel 1548 si fece prete, il capo supremo. titolo di duca.
mondo. Anzi, a Simat de la Valldigna

44
N O N P E R D E R E :
R T U N I T D A
UNOPPO M E R I D I WARS
ICOLA 2 N U
TORNANO IN ED
Z O E C C E Z IO N A LE
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BONA SFORZA - 1494
Forse uccise la nuora.
Forse fu AVV VELE ENA ATAA
dallamante. Di certo
litaliana che divenne
regina di POLO ONIIA
fu una protagonista del
RINA ASCIM MEN NTO O:
esport allEst usi,
architetture
e... ortaggi
ROGER VIOLLET/ALINARI

La sovrana dei
N
on fu profeta in patria, ma in Polonia vulsioni e forti dolori di stomaco. Sui documenti
una vera celebrit. La dama rinasci- predisposti per comunicare la notizia del decesso, alla
mentale Bona Sforza fu avvelenata dal voce causa venne lasciato uno spazio bianco, spie-
sospetto, ma non solo da quello: suo ga Angela Campanella, autrice di Bona Sforza. Regi-
padre venne probabilmente ucciso dallo zio con il na di Polonia, duchessa di Bari (Laterza). Il 22 otto-
veleno, lei stessa fu accusata di avere contribuito al- bre 1494 Ludovico Sforza venne proclamato nuovo
la morte delle due nuore con il medesimo metodo duca di Milano, a discapito del legittimo erede Fran-
e, infine, forse ne fu vittima. cesco, primogenito di Gian Galeazzo. Beatrice dE-
La sua storia somiglia a un dramma shakespearia- ste, moglie di Ludovico il Moro, divenne duchessa
no. Bona era figlia di Gian Galeazzo Sforza, signo- di Milano, lasciando a Isabella dAragona il titolo di
re di Milano, e di Isabella dAragona, nonch nipote duchessa di Bari. Bona crebbe cos fra Napoli e Ba-
di Bianca Maria Sforza, che nel 1494 aveva sposato ri, educata dallumanista Crisostomo Colonna, in at-
limperatore Massimiliano I del Sacro romano impe- tesa di un buon matrimonio.
ro. Con tal parentado la sua strada era spianata, ma Un marito a Cracovia. Nel 1518, a 24 anni,
la futura regina di Polonia si distinse pi per il piglio lorfana and in sposa al gi stagionato re Sigismondo
deciso e per la vita travagliata che per i nobili natali. I di Polonia, che aveva oltre il doppio dei suoi anni,
Pozioni. Si trov subito al centro di una fitta tra- diventando cos regina di Polonia e granduchessa di
ma di intrighi, che la port ad avere familiarit con Lituania. Gi due anni prima del suo arrivo alla cor-
il veleno fin dalla pi tenera et. Non aveva ancora te di Cracovia fece in modo di trovare un ambiente
un anno quando rimase orfana di padre, forse ucciso pi che accogliente: larchitetto toscano Bartolomeo
dallo zio Ludovico il Moro: situazione dubbia e am- Berecci, avvalendosi della collaborazione del collega
IN TERRA letica. Lo zio, infatti, era reggente gi dalla minore Francesco Fiorentino, cominci i lavori di modifica
STRANIERA
A sinistra, Bona et di Gian Galeazzo e non si era mai premurato di del Castello di Wawel, a Cracovia. Il risultato finale
Sforza (1494-1557) trasferire il potere al legittimo proprietario una volta giudicato oggi da molti storici dellarte come il pi
in una tela di maggiorenne. La moglie Isabella inviava invece mis- bellesempio del Rinascimento toscano a nord delle
Lucas Cranach il sive accorate al padre, il re di Napoli Alfonso II, per- Alpi, dice Campanella.
Giovane. Sposando
Sigismondo I ch intervenisse: Da pi anni, o padre, mi sposaste a A corte Bona respirava a pieni polmoni aria di ca-
Jagellone divenne Gian Galeazzo perch, appena giunto allet virile, egli sa: letterati, religiosi, medici, ma anche sarti e dome-
regina di Polonia. governasse da s il suo regno. Ecco, ha passato la prima stici lavevano seguita dallItalia. La sovrana raccolse
A destra, la sovrana
e il marito (seduto)
giovent, padre: e a stento pu ottenere da Ludovico intorno a s la crme del Rinascimento: Cracovia po-
in una tela del XIX la comodit della vita. Cos al Moro tocc probabil- t fregiarsi della presenza di artisti italiani e di pen-
secolo. mente accelerare la fine del nipote, che mor fra con- satori come Copernico ed Erasmo da Rotterdam.
NATIONAL MUSEUM VARSAVIA

47
Bona impar in fretta il POLACC CO e inizi a VIAGGGIARE E
per il regno, mentre dava a SIGISM
MONDO O 5 figli (il sesto mor)
La regina non si occupava per solo di cultura, ma re la vita della coppia. Cominciarono a correre dice-
partecipava alle decisioni politiche, fra cui un tratta- rie sul conto di Barbara: si mormorava che praticas-
to di pace con la Turchia nel 1533. La sua influenza se magia nera e che non fosse in grado di generare
era tale che nel 1530 riusc a far incoronare il figlio Si- un erede. Tutto inutile: il 7 dicembre 1550 Barbara
gismondo II Augusto, di appena 10 anni, vivente re- venne incoronata regina per volont di Sigismon-
ge (cio, col vecchio re ancora in vita), scatenando li- do. Le ragioni del malcontento di Bona e della cor-
ra della nobilt polacca. te erano diverse, continua Campanella. La regina
Bona infranse il nihil novi strappato ai predecessori non aveva potuto consolidare con un erede di Eli-
di Sigismondo I, ovvero quel principio per cui niente sabetta il rapporto con gli Asburgo, casata a lei invi-
poteva essere deciso dal re senza consultarsi con il par- sa, ma fondamentale dal punto di vista strategico; la
lamento, spiega Campanella. Inoltre la regina italia- nobilt polacca temeva di perdere la corte, che Sigi-
na, grazie ai privilegi, ai denari, alle cittadine e alle va- smondo Augusto avrebbe forse spostato da Craco-
ste terre concessi a lei dal marito in cambio della sua via a Vilnius. Inoltre in Lituania si stava affermando
preziosissima opera riformatrice in materia agraria, re- il luteranesimo. Nonostante Bona avesse dimostrato
ligiosa, culturale e sociale, vide aumentare il suo pote- grande elasticit, consentendo e agevolando la co-
re che, dalla morte di Sigismondo, divenne assoluto. struzione di chiese cattoliche, ortodosse e rutene, la
E fu allora che cominci a essere malvista dai nobili. maggioranza cattolica della nobilt polacca temeva
La sua sapienza era stata per riconosciuta anche dal le nuove dottrine riformiste e di conseguenza lat-
marito, che non aveva esitato ad affidarle le redini del teggiamento del nuovo re. Forse Sigismondo aveva
regno quando la salute gli era venuta meno. intenzionalmente evitato un matrimonio dinteres-
Le due nuore. Bona, intanto, tesseva articola- se, in coerenza con i propri principi morali, impron-
te trame matrimoniali per lerede. La scelta cadde tati a dottrine non sempre in linea con la Chiesa di
sullarciduchessa dAustria Elisabetta dAsburgo, che Roma. Bona possedeva libri di Calvino e di Erasmo.
nel 1543, a 17 anni, spos il giovane re. La ragazza Di questultimo, in particolare, la Institutio principis
si trov in mezzo alle fazioni pro e contro gli Asbur- christiani, dove lumanista condannava i matrimo-
go. Era spesso in contrasto con la suocera, come ca- ni stipulati dai regnanti per perseguire fini politici.
pita di solito, ma la mancanza di un erede non laiu- Una morte sospetta. Sta di fatto che Barbara, a
t e gli attacchi epilettici la condussero a morte a distanza di cinque mesi dallincoronazione, si amma-
20 anni. l gravemente. Bona cerc di riconciliarsi con la nuo-
Forse la salute gi delicata della fanciulla venne ra e in una lettera dichiar di riconoscere e onorare la LA NUORA
ulteriormente minata dalle ferite riportate in una Vostra Altezza Serenissima come propria figlia e benea- DETESTATA
caduta da cavallo, ma cominciarono a circolare vo- mata nuora pregandoche il Signore Iddio vi guarisca Barbara
Radziwill in
ci che sostenevano come la morte di Elisabetta fos- presto. Barbara non miglior e mor l8 maggio 1551. un dipinto
se stata favorita per evitare la nascita di un erede al Aveva 30 anni. ottocentesco,
trono di salute cagionevole, sostiene Campanella. Le voci che indicavano in Bona la responsabile mentre muore
In realt forse il peggioramento delle condizioni di dellaccaduto si fecero insistenti. Nel 1556 scoppi assistita
dal marito
Elisabetta erano attribuibili al marito Sigismondo, una rivolta fra i nobili e la regina fece ritorno in Ita- Sigismondo
che da ragazzino aveva condotto una vita dissoluta. lia. In realt, i motivi che indussero Bona a lasciare la Augusto.
Si diceva infatti che a 16 anni intrattenesse una re-
NATIONAL MUSEUM VARSAVIA
lazione amorosa con una delle cortigiane della ma-
dre, la quarantenne Diana de Cardona, dalla quale,
pare, avesse contratto la sifilide.
Il giovane fu costretto a sposarsi di nuovo. Bona
esamin nuovamente le possibili alleanze con le fa-
miglie Asburgo o Borbone, ma il figlio fece di testa
sua. Si innamor, infatti, di Barbara Radziwill, la
figlia di un magnate lituano (v. riquadro a destra) e
nel 1547 la spos. La notizia cre scompiglio. Lan-
no successivo, Sigismondo il Vecchio mor e lo scet-
tro pass a Sigismondo II. Il parlamento gli chiese
di divorziare da Barbara, ma lui rifiut.
La corte polacca cerc in ogni modo di ostacola-

48
Barbara, linntrusa eliminaata

E
ra romantica, La morte della giovane
bella, alla moda: principessa costitu
la regina di ogni inaspettatamente un vero
festa. Cos Angela Cam- lutto per la corte polacca.
panella descrive Barbara Il giovane re non si
Radziwill, nuora di Bona riprese mai dalla perdita.
Sforza. Inoltre era colta, Vest di nero per il resto
come Sigismondo: parla- della sua vita, e nera era
va e scriveva in polacco, la stanza del Castello di
lituano e ruteno (una Niasvizh, appartenuto ai
lingua slava). Era vedova Radziwill, dove, secondo
del notabile Stanislovas una leggenda, il mago
Gotautas, un uomo Pan Twardowski evocava
molto pi vecchio di lei (fu per Sigismondo il fanta-
un matrimonio combina- sma di Barbara, racconta
to). Sigismondo, che era la studiosa.
giovane e bello, ci mise Lo spettro. La leggenda
poco a far colpo su di lei. Il narra che Barbara non
re annunci audacemente abbia abbandonato il OMAGGIO
la sua scelta, ma la corte castello e che ancora oggi POSTUMO
intera insorse. Sua madre una dama vestita di nero Barbara Radziwill
specialmente and su vi si aggiri piangendo. La (1520-1551),
regina di Polonia
tutte le furie, in quanto vicenda entrata nellim-
per 5 mesi,
considerava i Radziwill maginario collettivo della in una tela di
degli arricchiti. Sigismon- Polonia, tanto da aver Lucas Cranach il
do non se ne cur e spos ispirato quadri, opere Giovane, che fu
Barbara in segreto. teatrali e film. dipinta dopo la
sua morte.
BRIDGEMAN/ALINARI
Il SEGRETAARIO Pappacoda potrebbe
aver AVVEL
LENATO O Bona su ordine
della CORO
ONA SPAAGNO OL A
NATIONAL MUSEUM VARSAVIA

ONORATA
A BARI
Lavvelenamento
di Bona Sforza
in una tela di
Jan Matejko del
1859. Il mausoleo
della regina
si trova nella
Basilica di San
Nicola di Bari.

La signora dellle verduree

P
are che sia stata ciofo), cebula (cipolla), dando con rimpianto
proprio la regina pomidory (pomodoro), il cibo della sua patria
Bona a introdurre kalafior (cavolfiore) o, secondo altre fonti,
in Polonia verdure allora Pinzimonio dautore. La a seguito di unindi-
sconosciute, come ca- celebre insalata polacca gestione. Inoltre ogni
volfiori, porri e sedano. mizeria, composta da anno a Czersk, vicino a
Molti ortaggi in polacco cetrioli e panna acida, Varsavia, si svolge una
hanno infatti nomi simili sembra debba il suo manifestazione dedica-
allitaliano, a differenza nome proprio a Bona, ta agli orti della regina
di altre lingue di ceppo che gustandola esclam Bona (ogrody krlowej
slavo: karczochy (car- Miserere!, forse ricor- Bony).
Polonia sono nebulosi: Secondo alcune fonti, i fra- re il pericoloso ministro. Questi inizi a tessere sub-
telli libellisti Silvio e Ascanio Corona, la Sforza deci- dole manovre per evitare che la regina, andandosene,
se di raggiungere il suo segretario e amante Gian Lo- mandasse in fumo i suoi rapporti diplomatici con Fi-
renzo Pappacoda, ma unipotesi poco probabile da- lippo II dAsburgo, continua Campanella.
ta la condotta esemplare della regina dopo il matrimo- Intanto Bona, il cui stato di salute era migliorato
nio, anche se in giovent la sua vita amorosa era stata in Italia, si dedic alla difesa della costa pugliese con-
piuttosto chiacchierata, spiega Campanella. Le ragio- tro i turchi, quando improvvisamente, l8 novembre
ni pi credibili sono altre: dopo la morte del marito, il 1557, fu colpita da dolori lancinanti. Il medico per-
figlio accentr nelle sue mani le responsabilit del go- sonale della sovrana brancolava nel buio e le voci che
verno e di fatto la esautor, privandola anche di beni e Pappacoda lavesse avvelenata si fecero sempre pi in-
possedimenti dono del consorte. La salute cominci a sistenti. Fra gli indizi a suo sfavore cera infatti un te-
vacillare e Bona sper di migliorare in un clima meno stamento di Bona fatto redigere con laiuto di un no-
rigido. Inoltre, i turchi premevano sul ducato di Bari. taio amico del segretario. In caso di morte della sovra-
Non ultime le accuse riguardo alla morte della nuora na, Pappacoda avrebbe ottenuto favorevoli conces-
Barbara, che circolavano insistentemente a corte. Fra sioni di benefici.
i motivi che accelerarono la partenza di Bona Sforza Eppure il piano non riusc. La regina, infatti, miglio-
e la indussero a rimanere in Italia ci fu probabilmente r e fece redigere un nuovo testamento da un notaio
anche la trattativa del Pappacoda, che sugger alla re- di sua fiducia da depositare a Napoli, ma Pappacoda
gina la possibilit di essere nominata vicer di Napo- non si arrese e raggiunse luomo di legge sulla strada
li dagli Asburgo e successivamente di riunire la pro- per la citt, convincendolo a non dare seguito agli or-
pria corte nella citt partenopea, comera stato per sua dini della sovrana.
madre Isabella, continua Campanella. Pare evidente Giallo nel giallo. Pochi giorni dopo, il 19 no-
che Bona avesse pi motivi per partire che per restare. vembre 1557, Bona Sforza mor. Fu tolta definitiva-
Fu avvelenata? Il 13 maggio 1556 la regina venne mente di mezzo dal Pappacoda? La sua responsabili-
accolta a Bari dalla folla festante. Si premur subito t era evidente, afferma Campanella. Un certo Ce-
di effettuare migliorie nel Castello Svevo, sua nuova sare Farina, dipendente dellamministrazione del ca-
dimora, consacrandone a san Stanislao, patrono po- stello, parl apertamente di avvelenamento e indic
lacco, la cappella. in Pappacoda il colpevole. Nei documenti custoditi
Ma con il trascorrere del tempo, Bona cominci nella Biblioteca nazionale di Madrid, e riportati dallo
a rendersi conto di come il Pappacoda lavesse sub- studioso Alfonso Falco, risulta mandante del delitto.
dolamente raggirata, spiega Campanella. Tramite Come esecutori materiali vengono indicati il medico
il suo segretario la regina aveva prestato allimperato- Giovanni Antonio da Matera, esperto nel maneggia-
re ingenti somme in cambio della promessa di otteni- re veleni, e un cugino del Pappacoda, tale Pardo Mar-
mento della massima carica del vicereame di Napoli, tulo o Pardo Martillo, maestro di cucina della regina.
ma ci non si verific affatto e Bona inizi a nutrire Dagli stessi documenti si apprende che gli esecuto-
seri dubbi sulla correttezza e le capacit diplomatiche ri testamentari subirono la stessa sorte della regina: il
del Pappacoda. Nel frattempo, le figlie cominciaro- medico mor ingerendo per sbaglio una pozione del-
no a premere per il suo rientro in Polonia e perfino il lo stesso veleno somministrato a Bona, Pardo Martu-
figlio Sigismondo si impegn a riconsegnarle le terre lo e un medico di nome Romanello, figlio di un nota-
che le aveva confiscato. io, testimoni del misfatto, perirono durante un viag-
Forse spinta dalla nostalgia per lamata Polonia, la- gio per Napoli, liberando cos Pappacoda del perico-
stuta regina Bona commise una leggerezza che le fu fa- lo di una eventuale accusa o di un ricatto.
tale. Rivel a Marina Arcamore, sua personale dome- Per le malelingue si potrebbe dire che lavvelenatri-
stica, il proposito non solo di rientrare in Polonia, ma ce fu infine avvelenata, ma pi probabile che la re-
anche di esautorare il Pappacoda: errore certamente gina al cui occhio nulla sfuggiva fu solo vittima e non
funesto, che consent allinfida cameriera di allarma- carnefice, tradita dalle tante chiacchiere che avevano
costellato la sua vita contribuendo ad alimentarne lo-
scura fama.
Ilaria Prada

Il Castello
di Wawel, a
Cracovia, fatto
ampliare da
Bona Sforza.

51
TAMERLANO - 1336

Il SIGNORE
A. PRATI (2)

NOMADE DI CITT
La statua di Tamerlano a Samarcanda
(Uzbekistan). Dal 1991 il condottiero nomade
nato nel 1336 un eroe nazionale. Fu lui a
rendere grandiosa questa citt. Nella foto grande,
il Registan, lantico mercato di Samarcanda,
costruito da Tamerlano e ampliato con le scuole
coraniche dai suoi successori.
delle
Nel 1400 il suo REGNO
STEPPE
O andava
dalla Persia allIndia. Il suo nome
era TIMMUR, ma per noi
Tamerlano IL GRANDE E

I
l suo impero svan alla stessa velocit con cui Lo Zoppo. Innanzitutto bisogna farsi unidea del
lui laveva creato dal nulla, nella seconda me- mondo in cui nacque, nel 1336. Il grande impero di
t del Trecento. Ma le sue spedizioni, dallIn- Gengis Khan era ormai frammentato in una miriade
dia fino alle porte dEuropa, sono diventate di regni (khanati), legati tra loro da fragili rapporti.
leggendarie. Tamerlano ordin massacri, pass a Lislam, che sotto i colpi dellesercito mongolo ave-
fil di spada decine di migliaia di uomini. Ma non va rischiato di scomparire dallarea, stava rifiorendo.
per sete di sangue, bens per calcolo. Nato noma- Anche la famiglia di Timur (questo il suo vero
de, fece di Samarcanda una delle citt pi sfarzo- nome, diventato Timur Leng, Timur lo Zoppo
se dellAsia. Figlio di uno sciamano, divenne pala- in turco-persiano, dopo una ferita di freccia a una
dino dellislam. Dicevano fosse analfabeta, ma co- gamba) era di fresca conversione.
nosceva persiano, turco e mongolo. Era un aman- Il padre Taragay era capo della trib dei Barlas,
te della musica (della cetra in particolare) e aveva di origine mongola ma completamente turchizza-
unautentica passione per larchitettura. Insomma, ta. Una genesi poco nobile che Tamerlano revisio-
capire chi fu veramente tuttaltro che semplice. n con unastuta operazione di propaganda.

53
A. PRATI (3)
Russia
Kazakistan

Mar Nero

Ma
Uzbekistan

r Ca
Samarcanda

spi
Turchia
Turkmenistan

o
Tagikistan Cina
Siria
Cipro Iraq Afghanistan
Iran

Pakistan
La massima estensione India
del regno timuride, O ce a n o
intorno al 1400.
Indiano

Le tappe della sua vita


1336 Timur nasce a Shahr- 1391 Prende Herat, in 1401 Ha contatti diploma-
i Sabz (oggi in Uzbeki- Afghanistan, terra che tici con Bisanzio e con la
stan), una citt circa 100 diventer suo protettora- colonia genovese di Pera
km a sud di Samarcanda. to. Durante la conquista (presso Istanbul). Conqui-
Ventanni dopo sposa la ordina la costruzione di sta Damasco e Baghdad e
figlia dellemiro Khazgan. minareti eretti con crani lanno dopo sconfigge gli
1370 Diventa il signore dei nemici uccisi. Ottomani.
della Transoxiana e viene 1387 Il mongolo Toktami 1404 Torna a Samarcanda
proclamato Grande emiro invade la Transoxiana. e pianifica linvasione
a Balkh. Lanno dopo Timur della Cina, che non riuscir
1373 Durante una delle respinge linvasione. a realizzare.
campagne militari torna 1398 Partenza per la 1405 Muore a Otrar (Kaza-
precipitosamente a campagna militare contro kistan) poche settimane
Samarcanda: un sogno lo lIndia, indebolita da una dopo la partenza (in letti-
ha avvisato della morte guerra civile. Attacca ga) per la Cina. Tra le pos-
imminente del primoge- la capitale Delhi, difesa sibili cause del decesso:
nito Giahangir. Arriver tenacemente, che viene una malattia polmonare o
troppo tardi. saccheggiata. labuso di alcol.

Si invent una genealogia che lo collegava di- za. Non a caso il suo regno era centralizzato, co- ARCHITETTI
rettamente a Gengis Khan, il cui cugino, Karatar me i sultanati musulmani e diversamente dai kha- E ASTROFILI
Noyan, sarebbe stato il trisnonno di suo padre. nati mongoli. Sopra, il palazzo di
Timur nella sua citt
Per Timur era importante dimostrare la discen- A soli 34 anni Tamerlano era gi il padrone della natale, Shahr-i Sabz.
denza da Gengis Khan, spiega il medievista Fran- Transoxiana, che comprendeva il moderno Uzbe- Sotto, losservatorio
co Cardini. Questo gli avrebbe garantito una le- kistan e le regioni meridionali del Kazakistan. Quel astronomico fatto
gittimazione presso le trib, base dellimpero mon- primo successo laveva conseguito pi con la diplo- costruire dai Timuridi
a Samarcanda.
golo. Le trib erano federazioni di famiglie allarga- mazia e con lastuzia che con le armi. E forse persi-
te, difficili da controllare perch legate da vincoli di no con quei sogni premonitori che si dice lo aves-
sangue e da un consenso che si rinnovava periodica- sero accompagnato per tutta la sua vita. E che lo
mente nelle kulturai, le riunioni dei capi mongoli. convinsero di essere lombra di Dio sulla terra. Co-
Universale. Nonostante limmenso potere ac- s, le truppe galvanizzate si schieravano sul campo
cumulato, Tamerlano non volle titoli reboanti. Si di battaglia con la convinzione di essere invincibili.
accontent di essere Amir al-Kabir, Grande emi- I sogni lo avvertirono anche delle disgrazie fami-
ro. Un primus inter pares al servizio dellislam. La liari: nel 1373 torn a tappe forzate a Samarcan-
grande differenza tra Gengis Khan e Tamerlano, da perch aveva avuto la visione del suo primoge-
continua Cardini, che questultimo era un mu- nito Giahangir in agonia. Trovato il figlio morto,
sulmano sunnita. Si sentiva portatore di un ide- cadde in depressione come gli capiter altre volte
ale universalistico e si comportava di conseguen- di fronte alle questioni private.

54
OLYCOM (2)
Riusc a far CONVIVERE le tante ANIME del suo regno: turchi e
mongoli, imam e sciamani, SHARIA e yasak, la religione mongola
A CACCIA Nel primo decennio del suo regno Tamerlano si gica occidentale. Lidea di Tamerlano era riorga-
SUI MONTI dedic a Samarcanda. Fece costruire il Registan, la nizzare la compagine federale dellImpero mongo-
Sopra, le alture moschea Bibi Khanum e il mausoleo Shahr-i-Zin- lo che si era dissolta dopo la morte di Gengis Khan.
dellUzbekistan dove
Tamerlano andava a dah. Nel giro di pochi anni lantica citt divenne Punt a riempire quel vuoto politico, ma non si
caccia (a destra, in una una magnifica capitale. Timur aveva anche un forte ferm. And oltre, nel subcontinente indiano e
miniatura persiana senso della giustizia, come dimostr con il suo in- nella penisola anatolica, dove Gengis Khan non
del XV secolo). tervento armato contro il figlio squilibrato Miran era mai arrivato.
Shah, dispotico principe di Tabriz. In quella spe- Nel 1381 Tamerlano avvi la fase espansionisti-
dizione Tamerlano trasform i soldati in murato- ca che si sarebbe fermata solo con la sua morte. Co-
ri, fece ricostruire quel che il figlio aveva distrutto minci dalla Persia, muovendo contro Herat (oggi
e restitu il maltolto alla popolazione. in Afghanistan). Fu una vittoria facile e segn li-
Espansionista. Ma la vera sfida per il Grande nizio delle deportazioni di artisti, artigiani e ope-
emiro era far convivere le tante anime del suo re- rai verso Samarcanda. Non tutti i nemici si arrese-
gno: turchi e mongoli, imam e sciamani, noma- ro con la stessa rapidit. Per dissuadere chi voleva
di e stanziali. E soprattutto sharia e yasak, la legge resistere ci volevano degli esempi: la presa di una
dellislam e la religione turco-mongola che risali- guarnigione nemica scaten la brutalit che segn
va a Gengis Khan in persona. Parlare di progetto il debutto di Timur il sanguinario. I soldati furono
politico, nel suo caso, non ha molto senso, precisa sgozzati, gran parte dei civili calpestata dai cavalli,
Cardini. unespressione che appartiene alla lo- mentre tutte le case furono bruciate.

55
La sua dinastia fu breve.
Il suo SUCCESSORE
port la capitale in
AFGHANISTAN e nel
1506 il regno timuride
fu annesso dagli UZBEKI
Massacro. A Isfahan, nellIran Centrale, la car-
neficina fu apocalittica. Il governatore Muzzafer-
i Kai gli consegn le chiavi della citt. Ma men-
tre lesercito riposava un banale incidente scate-
n la caccia allinvasore. Nel giro di poche ore
vennero massacrati 3mila uomini di Tamerlano.
La sua reazione fu terrificante: mise in salvo i reli-
giosi e coloro che avevano aiutato i suoi nella fu-
ga, poi ordin di uccidere un numero prestabili-
to di nemici (70mila) incaricando i soldati di con-
tare le teste.
Persino Ghiyasoddin Ali Yazd, segretario di corte
e autore delle Gesta di Tamerlano, scrisse: Tale fu
lo spargimento di sangue che lacqua del fiume Zen-
de-Rud strarip [...]. Allinterno della citt i cadave-
ri giacevano riversi uno sullaltro e allesterno con le
teste degli uccisi furono erette torri altissime, che su-
peravano i palazzi pi elevati.
Presa la Persia e razziato ci che restava dellim-
pero di Gengis Khan, Tamerlano non aveva pla-
cato la sua sete di conquista. Si rivolse a Oriente
e verso la fine del 1398 pass il fiume In-
do su un ponte di barche.
Si apprestava a conquistare Delhi.
Qui si trov di fronte a un nemico
imprevisto: gli elefanti. Allinizio
i pachidermi dellesercito indiano
ebbero la meglio. Tamerlano, si di-
ce, ordin allora di mettere davanti
alla cavalleria dei bufali carichi di
A. PRATI (2)

arbusti infuocati. Lo stratagem-

Un uzbeko
mostra una Il fascino irresistibile di Timur
banconota

I
n Uzbekistan le della patria. Ma la Machiavelli che ne dedicata al condot-
con leffigie di sue statue, dopo sua fama arrivata, fece il modello del tiero.
Tamerlano.
lindipendenza molto prima, anche principe orientale. Fascinoso. Tra
dallUrss del 1991, in Occidente. In Italia In Francia nel 600, Cinque e Seicento
hanno preso il posto fin dal 400 grazie quando il ministro il Grande emiro di-
di quelle di Lenin e il al senese Beltramo francese Jean-Bapti- venne protagonista
dittatore del Paese Mignanelli, il primo ste Colbert sugger al di drammi a base di
Islom Karimov ne a riportare le sue Re Sole la traduzione violenza e conquiste,
ha fatto un padre gesta, influenzando di unopera persiana come Tamerlano il
OLYCOM
ma funzion. Solo dopo mesi di razzie lesercito ti-
muride riprese la via di Samarcanda stracarico do-
ro, pietre preziose e schiavi.
Il Grande emiro scosse anche lOccidente: scon-
fisse lImpero ottomano governato da Bayezid I,
padrone della regione balcanica dopo la vittoria di
Kosovo Polje (uno scontro rispolverato in chiave
propagandistica durante la guerra nella ex Iugosla-
via), distrusse il sultanato mamelucco, in Egitto, e
invase la Siria, saccheggiando Aleppo e Damasco.
Armate fedeli. Di fronte a tante battaglie vie-
ne da chiedersi chi fossero i soldati di Tamerlano.
Da dove venivano questi cavalieri indomiti che ob-
bedivano ciecamente al loro comandante?
Erano trib di nomadi che odiavano le cit-
t e sognavano di saccheggiarle e distruggerle.
Fortissimi fisicamente e resistenti a qualunque sof-
ferenza, ognuno portava con s un cavallo, pelli e
un carico di cibo sufficiente per un anno. Si porta-
vano dietro archi, scudi, faretre, ma anche vanghe,
picconi e reti da lancio. Un cavallo di scorta ogni
due uomini e una tenda ogni dieci. Seguirono Ta-
merlano ovunque, perfino in Siberia, come nel ca-
so della guerra contro Toktami, suo acerrimo ne-
mico mongolo. Perch il Grande emiro li conduce-
va di vittoria in vittoria e assicurava loro ricchezze
eccezionali. E, sempre al fianco dei suoi cavalieri,
si dimostr anche un grande stratega: fu, per esem-
pio, tra i precursori della guerra-lampo.
ULTIMI ATTI Onda lunga. Nel dicembre 1404 Tamer-
Sopra, lassedio lano era un uomo debole e malato eppure de-
posto a Delhi, in India, ciso a non rinunciare allinvasione della Cina.
nel 1398.
A sinistra, la lettera Part in pieno inverno, in lettiga, ormai incapace
inviata da Tamerlano di cavalcare. Mor il 12 gennaio per una congestio-
al re di Francia Carlo ne polmonare che cerc di curare bevendo alcol.
VI nel 1402. Vi si Per alcuni cronisti, in realt, gli fu fatale una bevu-
prospettano accordi
commerciali. ta di troppo alla festa in onore delle principesse che
Nella pagina a sinistra, laccompagnavano. Una fine ingloriosa che non ha
la tomba di Timur impedito ai padroni delle steppe nati dalla caduta
a Samarcanda, nel dellUrss, dopo il 1991, di farne il loro capostipite.
BRIDGEMAN/ALINARI

mausoleo Gur-e Amir.


Il corpo fu riesumato e Unimprobabile parentela, almeno quanto quella
studiato nel 1941. del Grande emiro con Gengis Khan. t
Matteo Scarabelli

Grande dellinglese Grandi compositori padre del principe


Christopher Marlowe come Georg F. Hn- Calaf, uno dei prota-
(1587). Anche il del e Antonio Vivaldi gonisti.
filosofo Voltaire ne si sono ispirati alle Nella letteratura
fu conquistato e ne sue gesta, mentre moderna, infine, lar-
scrisse a lungo nel Giacomo Puccini gli gentino Jorge Luis
suo Saggio sui costu- rese omaggio nel Borges (1899-1986)
mi e lo spirito delle 1924 con la Turandot, ne ha fatto il simbolo
nazioni (1756). chiamando Timur il della sfida umana.

57
DRACULA - 1431

In ROMANIA Vlad III Drculea un EROE. Ma nel 400 la


propaganda nemica ne fece un MOSTRO assetato di sangue

E NACQUE
EVERETT/CONTRASTO
ALAMY/IPA
F
A CASA ino al 1992 il vampiro pi famoso del LIMPALATORE. Eppure il cattivissimo di Stoker
DEL DIAVOLO mondo era pressoch sconosciuto nella fu ispirato (almeno nel nome) da una figura sto-
Le rovine del palazzo sua terra dorigine, la Romania. Solo al- rica della Valacchia (lantica Romania) medioeva-
dei principi di
Valacchia a Tirgoviste lora, dopo la caduta del dittatore comu- le: il famigerato Vlad III Drculea, vissuto a met
(Romania). Si narra nista Ceausescu, il romanzo Dracula, scritto dallir- del Quattrocento. Un uomo diventato in Occiden-
che qui, nel 1456, Vlad landese Bram Stoker nel 1897, fu tradotto e pub- te simbolo del male, la cui leggendaria violenza
III fece massacrare blicato in rumeno. E solo allora i rumeni poterono per in parte frutto della propaganda dei suoi ne-
500 persone in un solo
giorno. A sinistra, il leggere la storia resa celebre da tanti film dellor- mici. E che in patria invece considerato un eroe
vampiro (Klaus Kinski) rore (ma che nel loro Paese erano vietati) dellav- nazionale.
nel film Nosferatu di vocato londinese Jonathan Harker. Che, giunto al Molto di quel che si dice di Vlad, detto Tepes,
Werner Herzog.
castello del conte Dracula in Transilvania, scopre cio lImpalatore, deriva da una serie di raccon-
come il nobile sia in realt un vampiro (una sorta di ti sensazionalistici della fine del XV secolo. Le in-
morto vivente) che si nutre del sangue dei vivi. Solo cisioni sui libri tedeschi dellepoca lo raffigurano
dopo mille pericoli Harker e lavventuriero Morris come un tiranno folle che pasteggia tranquillo di
riusciranno a ucciderlo. fronte alle sue vittime impalate. Si dice che avrebbe

IL VAMPIRO 59
ucciso da 20 a 40mila tra rivali politici, criminali e la regione, lUngheria. Per tenere in pugno i valac- CIRCONDATO
gente comune e oltre 100mila turchi, suoi acerri- chi, il sultano Murad II prese in ostaggio Vlad e il DAI NEMICI
mi nemici. Ma forse sono esagerazioni. fratellastro Radu. Quando il padre di Vlad mor, Il castello gotico di
Hunedoara,
NESSUNA PIET. vero che Vlad era feroce, ma il trono di Valacchia pass di mano da un principe in Transilvania.
bisogna tenere conto del contesto storico in cui allaltro e il Paese cadde nellanarchia. Qui Vlad III fu
visse, spiega Antonello Biagini, docente di Storia DIPLOMATICO. Non ancora diciottenne, Vlad imprigionato nel 1462
dellEuropa orientale alla Sapienza di Roma. A riusc a convincere il sultano ad aiutarlo nella ri- dal re ungherese
Mattia Corvino.
quei tempi non esisteva il concetto di prigioniero di conquista del trono paterno. Quando fu acclama- In basso a destra,
guerra. Chi non poteva essere sfruttato come schia- to sovrano di Valacchia, nel 1456, giur fedelt al Corvino e il sultano
vo veniva ucciso, per evitare di lasciare in circolazio- re dUngheria Ladislao il Postumo, ma mantenne Maometto II.
ne potenziali nemici. Per la stessa ragione, quan- buoni rapporti con i turchi. Almeno finch Murad
do il monaco Hans, rifugiatosi in Valacchia, chiese II non mor. Il nuovo sultano, Maometto II, mi-
a Vlad perch si accanisse tanto su donne e bambi- nacci di invadere la Valacchia se Vlad non aves-
ni, lui rispose cos: I piccoli che sono qui divente- se pagato lesoso tributo di 10mila ducati e non
rebbero grandi nemici, se li lasciassi crescere. La gli avesse giurato fedelt. Vlad cerc laiuto del re
ferocia, prosegue Biagini, era un ammonimento dUngheria e dei sassoni. Il loro rifiuto costrinse
per tutti. Il comportamento spietato delle truppe Vlad a cedere al ricatto di Maometto II.
induceva le popolazioni dei territori invasi ad ar- Ladislao, intanto, tramava per mettere al posto di
rendersi pi in fretta, agevolandone la conquista. Vlad un sovrano pi malleabile. Dopo aver sven-
Un esercito che si fosse imbattuto in una foresta di tato un complotto per assassinarlo, Vlad chiese al
corpi impalati ci avrebbe pensato due volte prima re dUngheria se laccordo di pace tra i loro Paesi
di proseguire. Va anche detto, per, che il suppli- fosse ancora valido oppure no. Vlad replic alle- FIGURINE
zio dellimpalatura non fu introdotto da Vlad, ben- loquente silenzio di Ladislao facendo bruciare vil- HORROR
s dai crociati, nel 1200. laggi e castelli nelle terre abitate dai sassoni, pro- Dracula si nutre dei
Ma la vera storia di Vlad III riserva altre sorpre- tetti dal re dUngheria. Nel primo racconto tede- nemici impalati, in
unincisione tedesca
se. Radu Constantinescu, esperto rumeno di dirit- sco su Dracula, stampato a Vienna nel 1463, dice del Cinquecento.
to medioevale, ha per esempio confrontato le pu-
nizioni inflitte da Drculea con quelle previste a

MONDADORI PORTFOLIO
quel tempo dalle leggi dei sassoni (i mercanti te-
deschi dei Balcani). La straordinaria conclusione
che Vlad, quando condannava a morte i sasso-
ni, non faceva altro che giustiziarli secondo le pene
previste dalle loro stesse leggi.
NOBILI NATALI. Nato a Sighisoara, nella regione
della Transilvania, intorno al 1431, Vlad era noto
sin da giovane anche con il nome di Dracula. Per
la maggior parte dei ricercatori il nome indichereb-
be lappartenenza del padre, Vlad Dracul, allordi-
ne del Dragone fondato nel 1408 dallimperatore
Sigismondo di Lussemburgo, spiega Matei Caza-
cu, studioso dellantica Romania allUniversit di
Parigi IV e autore del libro Dracula. La vera storia
di Vlad III lImpalatore (Mondadori). Poich dal
latino draco (drago, serpente) deriva il rumeno
drac (diavolo), Dracul si dovrebbe tradurre co-
me il diavolo e Dracula (da Drculea) come fi-
glio del diavolo. Ma Dracula potrebbe significa-
re anche solo figlio del dragone.
Quando Vlad aveva 6 anni, il padre scacci il go-
vernatore della Valacchia diventando gran voivo-
da, cio signore assoluto. A quel tempo incombe-
va sui Balcani la minaccia ottomana. I turchi aveva-
no gi conquistato la Serbia e la Bulgaria e si appre-
stavano a invadere la Grecia. Se ci fossero riusciti,
la Valacchia sarebbe diventata una zona cuscinetto
tra i musulmani e il principale Stato cristiano del-
ALAMY/IPA
L IMPALATURA non fu un supplizio introdotto
da Drculea, ma dai CROCIATI nel 1200
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO (2)

Cazacu, questi attacchi sono presentati senza al- importanza chi occupasse il trono del principato.
cuna spiegazione, come frutto della crudelt gratu- Com possibile che abbiate avuto tanti principi?,
ita del tiranno. Ma in realt erano la risposta (nel- domand Vlad: La colpa delle vostre vergognose
lo stile dei tempi) di un sovrano a chi aveva tentato discordie!. Detto ci, fece condurre i nobili fuori
di liquidarlo. E nonostante la loro provata infedel- dal castello e li fece impalare insieme alle mogli e
t, Vlad conferm i privilegi di libera circolazione ai servi. In tutto, oltre 500 morti. Ma per Cazacu
dei sassoni in Valacchia. e altri studiosi la cifra falsa. Secondo i miei cal-
COMPLOTTO A CORTE. Nel frattempo Vlad doveva coli, spiega lo storico, nella stanza dei banchetti
vedersela anche con le truppe ottomane di ritorno del palazzo non potevano starci pi di 50 persone.
dalla guerra in Serbia, che attaccavano le sue citta- unaltra dimostrazione di come le cronache del
delle. LImpalatore part alla caccia dei soldati tur- tempo, compilate dai tedeschi ostili a Vlad, tende-
chi con un esercito di 5mila uomini. Ebbe la meglio vano a ingigantirne la crudelt.
sugli invasori e ne massacr oltre 10mila. Quindi, TERRA BRUCIATA. Intanto, la vendetta turca si av-
per rifinanziare lesercito in vista della ritorsione vicinava. Vlad riusc a liquidare lavanguardia invia-
turca, impose nuove tasse ai sassoni. Ben presto, a ta dal sultano per farlo prigioniero: alcune decine
corte, si cominci a pensare di deporlo. di uomini finirono impalati. Ma quando il grosso
Vlad decise di risolvere la questione a modo suo. dellesercito ottomano (oltre 60mila uomini) pe-
Si racconta che la domenica di Pasqua del 1459 netr in Valacchia, Vlad, che aveva un esercito di
invit a un banchetto nel suo palazzo a Tirgovi- circa 31mila soldati, fu costretto a indietreggiare,
ste tutti i nobili e i signori del Paese. Chiese loro bruciando campi e villaggi per tagliare gli approvvi-
quanti prncipi avessero visto salire al trono. I bo- gionamenti ai turchi. Lavanzata ottomana si ferm
iardi, beffardi, risposero che ne erano passati ol- solo di fronte a una foresta di oltre 20mila corpi
tre cinquanta, come a dire che non aveva poi tanta impalati, uno spettacolo di morte che si estendeva

61
IL VERO
CASTELLO?
Il castello di
Bran, al confine
fra Transilvania
e Valacchia.
accreditato
come castello di
Dracula, anche
se mancano
documenti che lo
provino.
ALAMY/IPA

Fra il 500 e il 700 centinaia di persone


furono GIUSTIZIATE in Romania
con laccusa di essere VAMPIRI

Malati di vampirismo

S
pinto dallinteresse per la era nato il mito dei succhiatori di
diffusione delle superstizioni sangue?
sui vampiri nei Balcani, Bram Sangue cattivo. Secondo Wayne
Stoker studi il folklore locale per Tikkanen, chimico della California
sette anni prima di scrivere il suo State University di Los Angeles, i
romanzo. Anche se non sicuro vampiri erano persone affette da
che conoscesse la storia di Vlad III, una forma di porfiria acuta, detta
certo che si imbatt nel nome morbo di Gunther. La porfiria una
di Dracula, scegliendolo per il malattia metabolica rara ed eredi-
M. POLIDORO

Una maschera protagonista (in un primo tempo taria, causata dal deficit di alcuni
antivampiro chiamato conte Wampyr). Ma come enzimi e che provoca laccumulo
rumena.
UCRAINA
MOLDAVIA
UNGHERIA

Sighisoara
(casa natale)

Poienari Bran
(fortezza) (castello)

Tirgoviste
L.S. INTERNATIONAL/DISEGNI L. SPIANELLLI

(palazzo)

Snagov
SERBIA (tomba) MAR
NERO

BRIDGEMAN/ALINARI
BULGARIA

NELLA TERRA per tre chilometri in lunghezza e uno in larghezza. talogo di violenze che ebbe un enorme successo. Fu
DI VLAD Fu lultimo massacro. Maometto II aveva ormai forse il primo best-seller horror della Storia e diede
Nella cartina della vinto e mise sul trono di Valacchia Radu il Bello, origine alla leggenda nera dellImpalatore.
Romania, i luoghi fratellastro di Vlad. LImpalatore fugg in Unghe- Quando i turchi tornarono a farsi minacciosi,
in cui visse Vlad III ria, dove per lo aspettava la prigione: il nuovo re, Mattia si decise a scalzare il nuovo sovrano di Va-
(a destra). Ma nel
Paese sono molti Mattia Corvino, si accord con Radu e mise Vlad lacchia, Basarab III, e a rimettere Vlad sul trono.
i castelli (magari sotto chiave. Sperava che le gesta di Dracula contro i turchi sa-
dellOttocento!) PROPAGANDA. Corvino non aveva alcuna inten- rebbero state degne di quelle di un tempo. Allini-
garantiti come
draculei.
zione di combattere contro i turchi, come il papa zio fu cos, ma intorno al Natale del 1476 Basarab
gli chiedeva di fare. Togliendo di mezzo Vlad, che III, unitosi agli ottomani, riusc ad avere la meglio
avrebbe innescato nuovi conflitti con gli ottoma- su Vlad. Dracula fu fatto a pezzi e la sua testa, con-
ni, il re ungherese prese tempo. Ma come spiegare segnata a Maometto II, fu esposta in pubblico. An-
al papa larresto di un valoroso combattente con- che per questo, per i rumeni di oggi, Vlad non il
tro gli infedeli? Per farlo, ricorse alla propaganda. tiranno psicopatico dei racconti tedeschi e unghe-
Corvino giustific larresto di Vlad elencando (e resi, bens un eroe nazionale, che difese lantica Ro-
ingigantendo) le mille atrocit di cui si sarebbe re- mania dagli invasori stranieri.
so colpevole, dice Cazacu. Nel 1463 fu pubblica- PADRE DELLA PATRIA. Nel 1976 il quinto cente-
ta in tedesco la Storia del voivoda Dracula, un ca- nario della morte di Vlad stato celebrato da film,
libri e persino da un francobollo commemorativo.
Erano gli anni della dittatura di Nicolae Ceausescu,
durante i quali Vlad fu rivalutato in chiave nazio-
nalista. Il recupero di figure storiche serviva a ri-
nel sangue di prodotti non finiti, le invece che i vampiri fossero compattare lopinione pubblica, spiega Antonel-
porfirine. Il morbo di Gunther, in malati di pellagra. Lalimentazione lo Biagini. Era come dire: Noi siamo stati indi-
particolare, determina una grave a base di grano saraceno e la diffu-
anemia e una estrema sensibilit sione della farina di mais portaro-
pendenti e possiamo opporci a ogni nemico ester-
alla luce. Ci spiegherebbe perch i no a una riduzione del consumo no. un argomento che riscuote successo anche
vampiri fossero pallidi, bevessero di vegetali e a una conseguente adesso che il regime di Ceausescu finito. In pi,
sangue (di animali) e fuggissero il carenza vitaminica, responsabile in questi anni Dracula diventato un ottimo affare
sole. La contagiosit del vampi- della pellagra. per lindustria turistica. I castelli di Vlad Dracula
rismo sarebbe legata invece alla Se esposta ai raggi solari, la pelle sono spuntati come funghi e qualcuno ha persino
diffusione della rabbia. dei malati diventa rossa e a scaglie. proposto la costruzione di una Disneyland vampi-
Senza vitamine. Jeffrey e William Inoltre, lalito diventa pestilenziale
Hampl, dellUniversity of Massa- e come terapia omeopatica si ricor-
resca. Il confine tra il personaggio di Stoker e Vlad
chusetts di Worcester, ritengono reva allaglio. (a. b.) III, in Romania, ora davvero molto sottile. t
Massimo Polidoro

63
IVAN IV DI RUSSIA- 1530

IVAN
LO ZAR DEL
TERRORE
64
I suoi scatti dira e le sue
B
arbetta da demonio, occhi spiritati, ba-

LAIF/CONTRASTO
stone da castigamatti: limmagine di
VIOLENZE divennero Ivan IV detto il Terribile che ci ha tra-
smesso Sergej Ejzentejn, il grande regi-
leggendari. Ma 5 secoli sta della Corazzata Potmkin (1925) e autore an-
che di due film sul primo zar di Russia. Terribi-
fa Ivan il TERRIBILE le, per molti versi Ivan lo fu davvero; la sua fu una
unific la Russia, vita travagliata, piena di guerre e violenze, con-
ferma Sergio Bertolissi, docente allUniversit de-
IMPONENDOLA gli Studi di Napoli LOrientale. Eppure il regno
del Terribile non fu solo un film dellorrore.
allattenzione del mondo Gli storici riconoscono a Ivan IV vari meriti: per
esempio quello di avere centralizzato nel 500 il na-
scente Stato russo e arginato le invasioni dei cava-
lieri delle steppe orientali, che 4 secoli prima ave-
vano fatto la loro improvvisa comparsa con Gen-
gis Khan facendo poi il bis con Tamerlano. Cos
in Russia il primo zar vissuto come un padre del-
la patria. Lappellativo Terribile una cattiva
traduzione di groznyj, che vuol dire solo minac-
cioso, precisa Bertolissi. Dunque fu un tiranno
o un eroe?
MOSAICO. Facciamo un passo indietro e chiaria-
mo qual era la Russia che Ivan trov, quando nac-
que, nel 1530. Era anzitutto molto meno estesa di
oggi. A ovest confinava con la Svezia, la Livonia
(pi o meno Estonia e Lettonia attuali), la Lituania,

CONQUISTATORE
Le cupole della
cattedrale di San
Basilio a Mosca.
Fu ordinata da Ivan IV
(di fianco) nel 1555
per celebrare la
conquista moscovita
del confinante
khanato di Kazan.
CORBIS/CONTRASTO
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
Gli SPIETATI metodi della sua MILIZIA personale furono ripresi
dalla polizia POLITICA dell800 e da quella SOVIETICA
SICARI DI STATO allora uno dei pi grandi Paesi europei. A sud cera coronazione a zar fu proprio quella di Ivan IV, alias
Ivan il Terribile con lo Stato tartaro di Crimea, detto khanato perch go- Ivan Vasilevi, cio figlio di Basilio.
alcuni membri della
sua corte personale vernato da un khan, cio da un nobile turco-mon- Baby-killer. Il futuro Terribile nacque per lap-
(talvolta detta golo. A est la strada degli Urali era sbarrata da altri punto da Basilio III ed Elena Glinskaja e non ebbe
Oprinina, come khanati: quello di Siberia e quelli di Kazan sul fiu- uninfanzia felice. A tre anni perse il padre. La ma-
il territorio che
controllavano): erano
me Volga e di Astrakhan verso il Caspio (v. cartina dre assunse la reggenza ma mor anche lei, avvelena-
gli opriniki, che nelle pagine seguenti). ta, 5 anni dopo. Cos Ivan si ritrov tutto solo in un
seminarono il terrore Quella che oggi chiamiamo Russia, per di pi, al- mondo di intrighi, emarginato dai boiardi, felici che
fra i nobili contrari lora non esisteva: al suo posto cera un mosaico di il sovrano fosse ancora un moccioso. Si ricordavano
allo zar.
principati (Mosca, Kiev, Novgorod e altri) divisi di lui solo per le cerimonie ufficiali, dove veniva ag-
fra loro e spesso agitati da lotte di potere fra nobili ghindato da re, servito e riverito. Poi se ne dimenti-
(i boiardi). Solo da poco Mosca aveva preso il so- cavano e gestivano in proprio il Palazzo e la Russia.
pravvento: Ivan III, nonno del Terribile, si era pro- Insultato, offeso, deriso continuamente (i boiar-
clamato gran principe di Moscovia e zar di tutte le di gli toglievano i domestici e persino gli amichet-
Russie (non a caso al plurale). Ma non era mai stato ti con cui giocare), il piccolo re tale solo di et,
incoronato pubblicamente come tale: la prima in- poich fisicamente era grande e grosso si ritir

La mezza Russia dei cavalieri neri

F
ra il 1565 e il 1572 il valieri che montavano cavalli e preti, venivano incarcerati, perch sospettata di aiutare i
Terribile divise la Russia neri e avevano come stemma torturati e spesso uccisi; le ribelli. Per, nel popolo, Ivan
in due: la Zemina, una scopa (per ripulire la loro terre, confiscate, erano non lasci un ricordo cos ter-
governata tradizionalmente, Russia) e una testa di cane (a poi assegnate alla nuova no- ribile, forse perch indirizz le
e lOprinina, ai suoi ordini guardia dello zar). Ben presto bilt, devota a Ivan. Intere cit- violenze verso i possidenti che
diretti e con un proprio eser- lOprinina degener. t subirono la furia dello zar. tartassavano i contadini: nelle
cito, composto dai famigerati Brutalit. I sospettati di Come Novgorod, sul confine fiabe russe, il principe Ivan
opriniki: 6mila inquietanti ca- tradimento, soprattutto nobili dellOprinina, saccheggiata un eroe che ripara i torti.

66
AGK/MONDADORI PORTFOLIO
LOTTA DI
POTERE
Nobili russi
(boiardi) in
missione
diplomatica:
Ivan il Terribile
si oppose al loro
strapotere.
BPK/SCALA

in un solitario mondo di letture, amarezza e giochi comune. Nel 1551 attacc il khanato di Ka-
crudeli, come quello di buttare gi dai tetti i suoi zan e poi quello di Astrakhan, annettendoli.
cani da caccia. Poi a 14 anni decise che non avreb- La cattedrale di San Basilio, che domina la
be pi sopportato: ordin di arrestare un influen- piazza Rossa di Mosca con le sue guglie co-
te boiardo e lo fece strangolare davanti a s, restan- lorate, fu costruita proprio per festeggiare
do impassibile. Il re-bambino aveva iniziato la sua la conquista di Kazan. Finita questa guer-
carriera di Terribile. E nel 1547, a soli 17 anni, si ra Ivan ne inizi altre contro Svezia, Li-
incoron zar, cio imperatore e autocrate di tut- tuania, Polonia e teutonici di Livonia,
te le Russie. che annient.
Il Buono... Nello stesso anno prese moglie, la pri- Allinizio, osserva Bertolissi, non era
ma di 7, forse lunica che am davvero. Ordin alle tenuto in gran considerazione allestero.
famiglie nobili di Russia di inviare a Mosca le pul- Con le guerre conquist gran parte dei ter-
zelle maritabili e fra loro scelse Anastasia, della fa- ritori contesi e ottenne il riconoscimento
miglia Romanov (che allora non era ancora dinastia internazionale. Intanto lodio per i bo-
regnante). Doveva essere un anno felice, invece fi- iardi era aumentato. Motivo: a 23 anni
n male. Mosca bruci: per lincendio il popolo ac- Ivan si era ammalato. Tutti pensavano
cus i nobili e ci furono linciaggi. Lui stesso rischi che sarebbe morto e i boiardi non giu-
la pelle e soffr la prima delle tante crisi psicologiche rarono fedelt a suo figlio, disobbeden-
della sua vita: interpret il fuoco come un castigo di- dogli; a sorpresa lo zar guar, e non di-
vino, si pent pubblicamente e promise di governa- mentic lo sgarro.
re solo per il popolo. Fu lavvio del periodo buo- Poi, nel 1560, mor la prima moglie
no, caratterizzato da grandi riforme. Ivan convoc Anastasia: Ivan si convinse che laves-
lo zemskij sobor, lassemblea (non elettiva) dei rap- sero assassinata i suoi pi stretti consi-
presentanti di tutte le classi, e fece approvare un co- glieri e la paranoia aument ancora; non
dice penale e una riforma amministrativa, togliendo si fidava pi di nessuno. Arresti, esili, con-
potere ai nobili locali. Regol i rapporti con la Chie- danne a morte divennero ordinari. Molti boiardi TERRIFICANTE
sa, assoggettandola allo Stato. Incentiv commerci e fuggirono in Lituania: fra loro cera uno dei miglio- Lattore Nikolaj
artigianato. Firm accordi mercantili con gli inglesi ri generali, Andrej Kurbskij. Improvvisamente pe- Cerkassov nei panni
(il porto di Arkangelsk, sul Mar Bianco, divenne la r, a 34 anni, Ivan abbandon la capitale portando dello zar nel film Ivan
loro base) e cerc di attirare in Russia professionisti con s il tesoro di Stato. Si rifugi ad Aleksandrov, il Terribile (1944),
del regista Sergej
stranieri (medici, insegnanti, architetti, artisti e ar- una fortezza 125 km a nord-est di Mosca, e lasci Ejzentejn.
tigiani) ma senza successo. per un anno il regno nellanarchia.
Il Brutto... Ivan riform anche lesercito: raf- ...e il Cattivo. Dal suo nido invi due lettere
forz le difese nel sud, introdusse reggimenti di mo- pubbliche. In una accusava boiardi e clero di tutti i
schettieri (gli strelizy), valorizz artiglieria e genio, mali del Paese e annunciava lintenzione di abdica-
regol i contributi della piccola nobilt alla difesa re; ma con laltra rassicurava il popolo: non lavreb-
Oprinik dello zar

c K H A N AT O D I

o
an SIBE
Mar Bi RIA
I A Arkangelsk
SVEZ

A Novgorod
ONI
Vologda Guerriero nomade
della Siberia
LIV

Guerriero mongolo
MOSCA Kazan
LI

del Mar dAzov


TU

Smolensk
ANIA

NEL REGNO Kiev


DI IVAN
KH
Il principato di AN
Moscovia nel 1572: in AT O
DI CRIMEA
verde scuro il regno
di Ivan III, in chiaro
le conquiste di Ivan Astrakhan io
il Terribile. La linea sp Mar
dAzov
a
rC

tratteggiata
Ma

G. ALBERTINI
era lOprinina.

Ivan invit 120 fra MEDICI, architetti, insegnanti e ARTISTI europei.


be lasciato alla merc degli avidi nobilastri. Clero e bilmente non lunico, era ridurre il potere dei nobi-
boiardi, disorientati come un gregge di pecore pri- li. La zona assegnata allo zar formava infatti un cu-
vato del suo pastore, stando alle cronache dellepo- neo che aveva per base le citt e i villaggi del Nord e
ca, lo pregarono di tornare. Spiega Bertolissi: Ri- si addentrava nella zona centrale della Moscovia, di-
entr solo quando furono accettate le sue condizio- videndo in due la Zemina. LOprinina poi com-
ni. Cio il diritto di punire a piacimento i tradito- prendeva la parte pi ricca della Moscovia, con pi
CONDOTTIERO ri senza restrizioni e la divisione della Russia in due vie commerciali e aree coltivate. Ma non solo: inclu-
La presa della fortezza aree: lOprinina, al comando diretto dello zar, e la deva proprio quelle terre che avevano costituito le
dei Livoni a Koknese Zemina, sotto il vecchio controllo dei boiardi. antiche propriet dei boiardi.
(oggi in Lettonia) Con lOprinina e le scorribande della sua milizia Comunque la novit dur poco: Ivan decret la fi-
da parte dei soldati
di Ivan IV, durante (gli opriniki) la Russia conobbe un autentico perio- ne dellOprinina nel 1572 e viet ai sudditi anche
la Guerra livonica do di terrore. Senzaltro uno degli obiettivi, proba- solo di nominarla. Uno degli elementi che portaro-
(1573). no alla fine dellesperimento fu lennesima invasione
dei Mongoli di Crimea, che giunsero fino a Mosca
senza che i soldati dello zar riuscissero a fermarli.
Il tramonto. Le guerre intanto continuavano.
A ovest, svedesi e polacco-lituani lanciarono con-
troffensive vittoriose riprendendosi i territori per-
si. A est invece inizi la conquista del khanato di Si-
beria, da dove part la lunga marcia fino al Paci-
fico, unepopea simile alla conquista del West negli
Usa. Ma il Terribile era alla fine: negli ultimi anni
divenne mentalmente pi instabile; nel 1581 ucci-
se il figlio Ivan in un eccesso dira e non si perdo-
n pi quellomicidio. Tre anni dopo mor: di cre-
pacuore, si disse. Cos sir Jerome Horsey, un agente
commerciale inglese, descrisse gli ultimi giorni del-

68
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO

Ma in Germania fu loro VIETATO di salpare alla volta della RUSSIA


lo zar: Limperatore cominci a patire di gonfiore ai to che nel 1963 la salma fu riesumata dalla cattedra-
testicoli, dei quali aveva abusato nel modo peggiore per le dellArcangelo Michele al Cremlino, dove era se- CARATTERACCIO
Il vecchio zar con il
pi di cinquantanni, giacch si vantava di aver deflo- polta, e sottoposta ad autopsia. A sorpresa, nel corpo figlio morto, ucciso
rato un migliaio di vergini e di aver messo a morte mi- furono trovate tracce di mercurio, che ribaltavano la nel 1581 in un impeto
gliaia di suoi figli. chiave di lettura sulle circostanze della morte. I casi di violenza durante
Quale eredit lasci? Riassume Bertolissi: Unific erano due: o Ivan era malato di sifilide (il mercurio un litigio.
la Russia, ma a caro prezzo. Il potere centrale fu raf- era usato allepoca come antidoto alla malattia) op-
forzato, la propriet terriera messa in discussione e pure era morto avvelenato. t
resa dipendente dallo Stato, la Chiesa idem. Leserci- Federico De Palo
to fu usato anche per la repressione interna e per im-
porre la volont dello zar. La nobilt perse il potere
politico locale ma fu compensata con grandi esten-
sioni di terreno e con uomini per lavorarle: i conta- Il mito della terza Roma
dini furono legati alla terra, privati del diritto di la-
L
a scelta del titolo di zar (deri- un abate di Pskov aveva elaborato
sciare la propriet e resi di fatto servi della gleba. vato dal latino caesar, cesare) una dottrina in base alla quale
Somiglianze. A pensarci bene, il sistema di po- che Ivan IV adott per s, non Mosca risultava la terza Roma.
fu casuale. La leggenda voleva Secondo questa teoria, allorigi-
tere di Ivan IV divenne poi un modello ricorrente infatti che 5 secoli prima Costantino naria Chiesa romana era seguita
nella storia russa. Anche Stalin, secoli dopo, centra- IX, imperatore bizantino, avesse in- quella di Costantinopoli, capitale
lizz il potere, sottomise la Chiesa, svuot i pote- viato le insegne del potere a un suo dellImpero romano dOriente.
ri intermedi e locali. Certo, i contesti erano diversi: parente russo, antenato dei principi Dopo la conquista musulmana
Ivan pose le basi della servit della gleba, Stalin vo- moscoviti. Addirittura era stato di Costantinopoli (1453) leredit
leva uneconomia di Stato. Ma il dubbio che i due compilato un albero genealogico spettava alla Chiesa del regno di
Terribili avessero somiglianze imbarazzanti venne secondo cui quei principi sarebbero Basilio III, padre del Terribile. Il
stati discendenti di Cesare Augusto, potere dello zar assunse dunque
a Stalin stesso: tanto che quando Ejzentejn volle fa- primo imperatore romano. un carattere divino, superiore a
re un terzo film su Ivan IV, il Cremlino lo blocc. Senza freni. Per di pi, pochi de- quello degli altri nobili, conclude
Eppure la figura del primo zar esercit sempre sul- cenni prima della nascita di Ivan, Sergio Bertolissi.
le autorit sovietiche un fascino ambiguo. Al pun-

69
DANTE ALIGHIERI - 1265

AL TEMPO DI DANTE
SCALA
IL POETA sognava
un mondo SOBRIO
E PUDICO, ma con
LAPO e GUIDO si era
divertito in riva allArno...

C
i sono epoche, momenti irripetibili nel-
la vita di una citt, in cui tutto con-
giura per il meglio, ogni cosa tende al
progresso, uomini dingegno ed even-
ti fausti concorrono a creare quellaurea aetas, let
delloro, che mai pi gli abitanti di quellangolo di
mondo conosceranno. A Firenze successe nel Rina-
scimento, ma prima ancora, fra la met del XIII e la
met del XIV secolo, nellatmosfera bellicosa delle-
poca, una magica combinazione di eventi e talen-
ti don alla piccola cittadina sullArno lo status di
vera potenza.
Una scintilla pu innescare una rivoluzione, e
nellancor cupa Florentia del Medioevo bastarono
i fiorini doro a generare il miracolo. Quei dischet-
ti di metallo nobile (v. riquadro nelle pagine succes-
sive), coniati a partire dal 1252, aprirono la strada
ai commerci, alla nascita delle banche e delle gran-
di famiglie fiorentine, a un formidabile sviluppo ar-
tistico e, soprattutto, a una storica novit: la nascita
dellitaliano. Era il tempo di Dante.
Non ancora sommo. Durante Alighieri, que-
sto il suo vero nome, nacque nel 1265, quando sul-
la Penisola frantumata in mille potentati si andava-
no spegnendo gli ultimi fuochi del conflitto eterno
fra papato e impero. Dante, come veniva familiar-
mente chiamato, nostalgico del secondo si distin-
se nella lotta contro il primo, rimettendoci i suoi
pochi beni, un incarico pubblico e, sopra ogni co-
sa, quella citt dallanimo mercantile e traditore che
sommamente disprezzava e che rimpianse tutta la
vita quando dovette abbandonarla di fretta a 36 an-
ni, per un esilio dal quale non fece pi ritorno.
Le origini forse nobili della sua famiglia si erano
diluite di generazione in generazione nei rigagno-
li di fango delle strade di Porta San Pietro, il se-
stiere dovera nato, lasciandolo pieno di livore e
PROTAGONISTI senza mezzi, ma ricco di quel talento sul quale
DEL DUECENTO contava per trovare una collocazione al sole del-
CONTRASTO

Dante (1265-1321)
dipinto da Giotto e,
le piazze di Firenze. In quegli spazi aperti dove
sullo sfondo, La Chiesa pi tardi, nel 400, ragazzotti muscolosi si sa-
militante e trionfante, rebbero cimentati nel gioco del calcio, ora al-
particolare degli tri giovani di mente sottile si pavoneggiavano
affreschi di Andrea
Bonaiuti (XIV secolo) nei loro abiti fatti di calze a strisce sgargianti
in Santa Maria e giacchetti preziosi, coreografiche maniche a
Novella a Firenze. sbuffo o, per gli anziani autorevoli, toghe pi

71
Tutto avveniva IN PIAZZA e sui sagrati delle CHIESE:
nozze, funerali, ESECUZIONI capitali
sobrie con cappuccio e frange, come quella che Un movimento tutto fiorentino, se si escludono Ci-
Giotto mette indosso a Dante in un ritratto. Alla fi- no da Pistoia e il bolognese Guido Guinizzelli. Fu
ne del 200 Firenze era preda dei suoi poeti. questultimo a tracciare le linee guida di una corren-
La cricca del Dolce stil novo. Uomini fat- te poetica che per la prima volta si espresse in vul-
ti, che usavano il pugnale alla cintura indifferente- gare e non pi in latino, scrivendone il manifesto: il
mente per tagliare le carni al desco o ferire a morte cantico Al cor gentil rempaira sempre amore.
un nemico della fazione avversa, che quando si in- Rivoluzionari per la lingua usata, innovatori nel
contravano si tendevano la mano a mostrare di non mettere al centro la costola dAdamo fino ad allo-
essere armati, si riunivano in circoli di rimatori per ra poco celebrata, gli stilnovisti vedevano la donna
scambiarsi versi su donne e sentimenti, a discutere come un angelo capace di avvicinare luomo a Dio.
con teologico impegno come scrisse Indro Monta- Poco importa se poi, a rima finita e a coppa di vi-
nelli nel saggio Dante e il suo secolo (Rizzoli) temi no scolata, i rimatori si ritemprassero dai loro sforzi
come la dama tradita da un amante ha il diritto di poetici nei bordelli in riva allArno, fra le carni gene-
prendersene un altro pi fedele?. Sullesempio delle rose delle meretrici. La prostituzione, che allora pro-
corti damore dei troubadour, i trovatori provenzali, sperava rigogliosa, entrava nel cursus honorum dei
anche llite della giovent toscana andava forman- giovani fiorentini e le sue sacerdotesse si mostrava- AL COR GENTIL...
do la sua poesia. Guido Cavalcanti, membro della no in giro senza troppi problemi. Come quella scan- Un episodio del
pi nobile schiatta, Gianni Alfani, mercante della dalosa Midea rimasta famosa per girare in abiti ma- Decameron di
seta, Dino Frescobaldi, figlio di banchieri, il notaio schili, capelli corti e stiletto alla cintola. Boccaccio. I circoli
dei poeti stilnovisti
Lapo Gianni, il rettore dospedale Sennuccio del Be- I passatempi. Mentre si ammiravano le belle mettevano la donna
ne, Lapo degli Uberti, figlio delleroe ghibellino Fa- dame, per strada si giocava anche a scacchi, stan- al centro delle loro
rinata: furono loro i moschettieri del Dolce stil novo. do attenti a non venire sbudellati a tradimento co- rime.

BRIDGEMAN/ALINARI
Boccaccio tifoso di Dante

L
altro pilastro Fan sfegatato. Nato a discernere fra vero
della letteratura quando il poeta era e falso. Comunque
italiana, Giovanni gi in esilio, lautore onore al merito, visto
BIOGRAFO Boccaccio (1313-1375), del Decameron non lo che riusc a restituire
DI LUSSO fu il primo biografo di incontr mai. a Firenze lorgoglio di
Giovanni Boccaccio
Dante. Lo ammirava Eppure, scrive Indro aver dato i natali al pi
(qui ritratto da Andrea
del Castagno) fu il al punto da ottenere Montanelli, si innamo- grande poeta in lingua
primo a studiare e a dal comune di Firenze, r di Dante e ne divenne italiana.
valorizzare lopera di nel 1373, lincarico di un irriducibile tifoso Un gigante. Boccaccio,
Dante. avviare in Santa Croce tanto da raccogliere che nacque in Toscana
un ciclo di Lectu- nel Trattatello in laude e visse a Firenze a pi
rae Dantis, forse di Dante notizie e di- riprese, divenne egli
le prime della cerie, testimonianze e stesso uno dei pi gran-
Storia. aneddoti, senza badare di narratori in volgare.

me tal Betto Brunello, ammazzato mentre studiava


una mossa. Ogni piazza era una bisca e i barattieri,
bookmaker autorizzati, in uniforme e cappello nero a
punta raccoglievano le puntate. Nei capannelli alla-
perto ci si affrontava alle bocce o al pugilato, senza
guantoni e allultimo sangue. A Campo di Marte si
teneva una giostra di cavalieri che invece di infilzar-
si con la lancia avevano ripiegato su un fantoccio di
legno: la quintana o il saraceno. E quando non
bastava il gioco, a occupare il tempo libero ci pensa-
vano le vendette.
Dante era stato promesso fin dallet di 12 anni a
Gemma Donati, comera duso allepoca. Lui si era
attenuto al contratto sposandola gi a 20 anni, im-
parentandosi cos con una delle famiglie pi impor-
tanti nella storia di Firenze, la stessa che ne determi-
n lesilio. Gemma era, infatti, cugina di Corso Do-
nati, fratello di Forese detto Bicci, giovanotto do-
tato di talento poetico ma dalla condotta licenziosa.
Con lui Dante ne combin qualcuna di troppo e la-
micizia degener in baruffa e poi in lite aperta, tutta
combattuta in rime. Accus Bicci di tenere al fred-
do la moglie, lui di campare a sbafo dei fratelli (Dan-
te aveva due fratellastri, Francesco e Tana, figli del-
la matrigna Lapa). Insomma, tra loro fin a colpi di
figliuolo di non so chi.
Le dame, i cavalieri, larme e gli amori. Co-
munque vero che poco o niente si sa di come il po-
eta mantenesse la sua famiglia. Si iscrisse alla corpo-
razione degli speziali, ma non risulta che in vita sua
abbia mai mescolato pozioni o preparato medica-
menti. Era andato coscritto alla battaglia di Campal-
dino (11 giugno 1289) ma, pi che dalle manovre
militari, nella sua migliore et era preso dalla bramo-
sia di vita, occupato da tutte quelle Lisette, Violette,
Fiorette e Pargolette, dalla letteratura, dalle gaie briga-
te, dalle risse poetiche, e forse non solo poetiche, scrive-
SCALA

va Montanelli, che si accendevano fra le consorterie.

73
Guido, i vorrei... Dante era stato accolto sot- vento per mare andasse al voler vostro e mio; [...] E PRESTITI
to lala protettiva di Guido Cavalcanti (di dieci an- monna Vanna e monna Lagia poi con quella ch sul GARANTITI
ni pi grande), che verr descritto cos due seco- numer de le trenta con noi ponesse il buono incanta- A destra, banchieri
toscani del XIV secolo
li dopo da uno speciale ammiratore, Lorenzo il tore: e quivi ragionar sempre damore, e ciascuna di negli affreschi di
Magnifico:Sottilissimo dialettico e filosofo [...] bel- lor fosse contenta, s come i credo che saremmo noi. Niccol di Pietro
lo e leggiadro, come di sangue gentilissimo [...] magni- LAlighieri citava la Vanna (Giovanna) amata da Ca- Gerini (Chiesa di San
fico, ammirabile, gravissimo nelle sentenzie. Famoso valcanti, ma questa non fu lunica madonna a in- Francesco, Prato).
per i suoi giudizi categorici e per gli sdegnosi furori, teressare la giovent dorata dello Stil novo: Lapo an-
Guido poteva permettersi tutto: come i suoi amici, dava dietro a monna Lagia, e con Guido anche lui
era aiutato dal blasone e dal denaro a dar sfogo al suo padre di famiglia, come quasi tutti si divideva in
estro, a vivere larte per larte. Dante, che da sempre un rapporto a tre le grazie di una certa Lapa, men-
aspirava alla promozione sociale, fu accolto in que- tre il bellissimo Dino Frescobaldi faceva parlare tut-
sta consorteria e li sedusse con il suo genio: Guido, ta Firenze con le sue scorribande amorose.
i vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per in- Dante, per non essere da meno, si in-
ANCHE A NOI
cantamento, e messi in un vasel chad ogni cammin sulla strada delle rime per In basso a sinistra,
i mendicanti nel
Trionfo della morte
dellOrcagna (1348),
in Santa Croce.

Fioriini ed elemosinne
L
a cittade mont che fu concausa e forse che prender in fretta la via una loro cassa pensione per
molto in istato e in scintilla di uno dei grandi delle corti europee, prestata malati, vedove e orfani.
ricchezze e signoria, miracoli del Medioevo italia- dai banchieri fiorentini a Viva la lana! Gli abili si
e in gran tranquillo: per la no: lo sviluppo di Firenze tra caro prezzo e ad altissimo buttavano nel business in
qual cosa i mercatanti di Fi- il Dugento e il Trecento. rischio a pi di un sovrano un fervore di menti e in
renze per onore del comune, Tasse e welfare. La Toscana scialacquatore. un lavorio di braccia che si
ordinaro col popolo e comune dellinterno aveva gi ripre- Ma cera anche unaltra concentrarono su un bene
che si battesse moneta doro so vigore allinizio del Basso sorprendente novit: semplice e fondamentale: il
in Firenze. Cos racconta il Medioevo grazie alla via laffermarsi in quel nucleo panno di lana. Comprare la
banchiere-scrittore Giovan- Francigena, che garantiva di imprese, che sarebbe materia prima in Inghilterra,
ni Villani nella Nova cronica la circolazione delle merci stato prematuro chiamare e non solo, fu il primo passo;
(1322 circa), caposaldo della oltre a quella dei pellegrini. aziende, di una funzione trasformarla nelle abili mani
storiografia fiorentina, in- Firenze lo fece nel XIII seco- amministrativa, di un libro dei tintori, darle il morden-
troducendo il discorso sulla lo, servendosi per giungere mastro, di una direzione. te, conferirle una dignit
buona moneta doro fine al mare e sui mercati di I mercatanti, come li defi- estetica, furono la logica
di ventiquattro carati, che si Francia, Brabante e Fiandre niva il Villani, cominciarono evoluzione per un popolo
chiamano fiorini doro (foto) di unaltra via: lArno. La citt a studiare i mercati, a raffi- ingegnoso (quello toscano
favor il ritorno dellOcciden- nare le merci, a incrementa- in generale) e costituirono la
te alla moneta doro, quella re la produzione. Nasceva, base di un nuovo mestiere:
delle transazioni, la stessa ancora agli albori, una genia larte della lana.
di affaristi intrapren- Ma fu sullonda del prestito,
denti e navigatori del fido cos come nacque
impavidi che nel Quat- in Toscana nel 300, che
trocento avrebbe dato al queste merci viaggiarono di
mondo Amerigo Vespucci e scalo in scalo mettendo le
Giovanni da Verrazzano. ali alleconomia fiorentina.
Firenze era tassata allora per Il fido non veniva concesso
una ricchezza colossale di sulla base di garanzie reali,
25 milioni di libbre doro. Ma ma sulla fiducia e sui proget-
su 90-100mila abitanti quasi ti. I banchieri si scambiavano
20mila erano indigenti, un informazioni attraverso una
sottoproletariato senza capi rete da far invidia al registro
in attesa di un capopolo. La dei protesti di oggi. Poco
citt si era dotata per di un dopo arrivarono anche
sistema di welfare, uno stato lordine scritto e la lettera di
sociale avanzatissimo: i cambio, che si ritrovano nei
poveri venivano iscritti negli documenti toscani fin dal
elenchi degli elemosinari, 400: erano state gettate
ai quali distribuire regolari le basi delleconomia
sussidi, e le Arti avevano capitalistica.
langelicata Beatrice, coetanea conosciuta a mala-
A fine 200 FIRENZE aveva tra 90 pena a 9 anni e che forse am solo per convenzione
poetica. Era uomo di mondo e doveva esibire anche
e 100mila abitanti mentre in Italia lui un frutto proibito al quale rendere omaggio in ri-
solo 23 CITT ne facevano 20mila ma. La ragazza, figlia del banchiere Folco Portinari,
and in sposa a un altro figlio dei soldi, Simone de
Bardi, fece la sua vita e mor giovanissima. Ma non
le dispiacque esser loggetto del desiderio di un po-
eta cos promettente. Tutta Firenze sussurrava i ver-
si che Dante le dedicava, ma sparlava anche delle al-
tre: la donna schermo era forse per Dante un amo-
re ben pi concreto e carnale. Cos, pare, ci fu anche
una piccola scena di gelosia. Lincontro in paradiso
era ancora lontano.
Pastorelle e camporelle. Quello era il tempo
LAMICO della meglio giovent di Firenze, che si riuniva per
PITTORE gareggiare in certami allultimo verso o gozzoviglia-
Giotto di Bondone re con ricche libagioni e donzelle di contorno. E se
(1267 ca.-1337) non cerano quelle, restava il peccato contro natu-
lavor a molti
capolavori di ra, che nel 1325 veniva punito con ammende, am-
Firenze. putazione della mano, castrazione e persino con il
rogo, ma in realt doveva essere abbastanza diffuso
e moralmente tollerato visto che nel tedesco delle-
poca gli omosessuali venivano chiamati Florenzen.
SCALA (3)

Se Cavalcanti scriveva versi su una certa pasturel-


la armata di verghetta, Lapo degli Uberti rispon-
deva: Guido, quando dicesti pasturella, vorre chaves-
si dettun bel pastore. E Dante nellInferno metteva
tra i sodomiti proprio il suo maestro, quel Brunet-
to Latini (ca. 1220-1294), che riscopr la lingua col-
ta dei classici e fecond le menti dei suoi discepo-
li, preparandole allimminente nascita dellUmane-
simo. Immaginiamo questo messere, infervorato da

75
Secondo lo STORICO Villani, in citt gli uomini in
ARMI tra 15 e 70 anni erano 25mila: un ESERCITO
quello speciale rapporto maestro-allievo sdoganato nuo dal fuoco e dalle pestilenze per la sua conforma-
dai filosofi greci, presentare a Dante brani del suo zione di strade strette e maleodoranti, dove grufo-
Tesoretto: Incontrai uno scolaio su n muletto vaio, che lavano i maiali e le case di legno si accendevano co-
vena da Bologna e sanza dir menzogna moltera savio me fiammiferi. Lafflusso della gente nova che tan-
e prode: ma lascio star le lode, che sarebbero assai. La to poco piaceva a Dante aveva gi fatto guadagnare
parodia non casuale. al perimetro di Firenze una seconda cerchia di mu-
Nubi allorizzonte. Ma qualcosa cambi nel- ra, ma con la costruzione di nuovi ponti le case ini- BONIFACIO VIII
la vita di Dante e della dorata giovent fiorentina. ziarono a dilagare Oltrarno e ancor pi fuori. Non La statua del papa
Lui raccont nella Vita nuova come gli fosse appar- cerano ancora il Duomo, i bei portici di piazza del- scolpita da Arnolfo di
sa in sogno Beatrice, mirabile visione che lo indusse Cambio. Sotto, sigillo
la Signoria e le ricche dimore patrizie. guelfo, il partito
a metter la testa a partito. In realt, a Firenze si agi- Cerano il palazzo del vescovo e del podest, il Bat- papalino.
tavano ben altri spettri: quello del papato e dellim- tistero, ma privo dei suoi marmi verdi e bianchi, le
pero che tornavano a rimestar nel torbido. E fu co- case-fortezza e le torri minacciose dei patrizi in lite
s che nel mezzo del cammin della vita di Dante, in perenne. La citt-capolavoro che conosciamo og-
quellanno 1300 che segn tanti destini, il poeta si gi era ancora cupa e affamata, ma presentava alcu-
butt in politica e inizi a pensare la sua Divina com- ne novit: i signori dei feudi si erano inurbati e con
media. La commedia umana, invece, stava per pie- la crescita delloligarchia erano aumentati anche i
gare in tragedia. poveri. Il popolo si era organizzato in corporazio-
Tra guelfi e ghibellini. Siena, Pistoia, Arez- ni, le arti, per lo pi di parte guelfa, efficienti nel-
zo, i nemici esterni erano tanti e le guerre sanguino- lo smistare le maestranze e regolare la concorrenza,
se, ma a Firenze si combatteva anche quartiere per nel fissare il prezzo delle merci e stabilire gli obiet-
quartiere, famiglia contro famiglia. In una citt do- tivi comuni. Tanto potenti da potersi permettere di
ve gli animi erano accesi da sempre, la lotta tra guel- assoldare il maestro Arnolfo di Cambio, che lavora-
fi e ghibellini non si era mai sopita: i primi parteg- va ai cantieri di Santa Croce e Santa Maria del Fio-
giavano per il papa, i secondi per limperatore, e se re, per commissionargli unopera che fosse il sim-
le suonavano di santa ragione in scontri di piazza, bolo delle corporazioni: la loggia di Orsanmiche-
guerre campali e scannamenti improvvisati. La riva- le (dove poi lavor un altro maestro del calibro di
lit tra guelfi bianchi e neri era una variante di que- Andrea Orcagna).
sta battaglia condita di morti sventrati e gettati in Le arti maggiori (giudici e notai, cambiato-
Arno, di esli pi o meno temporanei, di palazzi arsi ri e banchieri, medici e speziali, setaioli, lana-
e pubblico dileggio. Doveva essere un gran diverti- ioli e pellicciai) si erano arricchite e avevano
mento per i gabellieri di guardia alle porte di Firen- formato il popolo grasso, che con il popo-
ze vedere, di volta in volta, uscire gli uni di gran car- lo minuto delle arti minori (fornai, mura-
riera verso lidi pi sicuri e rientrare gli altri con le- tori...) e i nobili andavano a costituire le tre
spressione tronfia. classi della societ fiorentina del Duecento.
Papa Bonifacio VIII, tanto vituperato da Dante, si
contendeva lardore delle fazioni e la loro spada
con imperatori e principi dellepoca. Il cuore dellA-
lighieri si era infiammato per quel Manfredi bion-
do e di gentile aspetto, figlio di Federico II di Sve-
via, che pochi anni prima della sua nascita era sta-
to a un passo dallottenere la corona dItalia. In quel
frangente Farinata degli Uberti, condottiero di par-
te ghibellina e suocero di Guido Cavalcanti, che era
stato messo al bando e costretto alla fuga, aveva ri-
conquistato con la vittoriosa battaglia di Monta-
perti (1260) un posto donore fra le famiglie fio-
rentine, riprendendosi quello che pochi mesi prima
i guelfi gli avevano tolto.
La resa dei conti. La verit che a Firenze ormai
erano in troppi. Immaginiamo una citt operosa,
ma ancora piccola e soffocante, minacciata di conti-

76
LA CITT Tutto in pezzi. Fu tra queste classi che ripre- LALTRA FAZIONE
ESPLODE se la lotta. Come Dante si ritrov invischiato nel- Farinata degli Uberti,
Una vista di Firenze la guerra tra Cerchi e Donati, le due famiglie guelfe nobile di parte
nel 1352. Nel 1284 il pi potenti del suo tempo (luna bianca, laltra ne- imperiale, citato da
comune aveva avviato Dante fra i degni del
la costruzione di ra), sarebbe troppo lungo da dire. Divent prima passato. Sotto, sigillo
una nuova cinta ambasciatore e poi priore, carica di primo piano al- ghibellino.
muraria, pi lora, ma finito nella fazione perdente, i cerchisti, in
estesa rispetto
alla precedente.
men che non si dica perse tutto. I Donati, parenti di
Dante, vinsero ed epurarono i loro nemici primi
fra tutti gli stilnovisti e qualche amico, ammaz-
zando e bruciando quanto poterono. Il 27 gennaio
1302 anche Dante fu bandito dalla citt. Quan-
do fu emessa la sua condanna al rogo il poe-
ta era gi lontano.
In esilio, a Padova incontr nuova-
mente un suo amico: Giotto. Dan-
te non rientr pi in Toscana (mo-
rir a Ravenna nel 1321), ma Giot-
to vi torn a render pi bella Firen-
SCALA (5)

ze con il duomo, il suo campanile e


gli affreschi in Santa Croce. Intan-
to la citt rimetteva insieme i cocci
e riprendeva a crescere. Lo fece fino
al 1348, lanno della peste nera. Ma
questa unaltra storia. t
Lidia Di Simone
GIOTTO DI BONDONE - 1267

ESPRESSIONI
UMANE
Incoronazione della Vergine,
particolare del Polittico Baroncelli,
pannello centrale (1330 ca).
A destra, Cuspide con Dio Padre e
angeli, parte del Polittico.
Padre della pittura MODERNA, fu il primo artista
viaggiatore: la sua gloria affidata a opere in tutta
la PENISOLA, da Firenze a Roma, da Padova ad Assisi

rivoluzionario
F
ormidabili, quegli anni. E quellItalia, agli si discute. La datazione di parecchie e importanti
sgoccioli del Medioevo. Siamo nei decen- opere, anzitutto. Ma anche lanno di nascita: 1267
ni a cavallo tra XIII e XIV secolo. A bre- secondo alcuni cronisti del Trecento, 1276 secon-
ve distanza luno dellaltro, agiscono due do il biografo e pittore Vasari. E il luogo: parreb-
padri fondatori della nostra cultura: Dante Alighie- be essere Vespignano del Mugello, vicino a Firen-
ri, che trasform il volgare da dialetto in lingua na- ze, in cui sono ambientati racconti veri e leggende
zionale, e Giotto di Bondone, per tutti Giotto, che della sua infanzia (vedi riquadro a pag. 82), e dove
invent la lingua figurativa italiana. Per dirla con da adulto acquister terreni e case per la famiglia.
Cennino Cennini, pittore e trattatista, Giotto ri- Atti di nascita o certificati di battesimo a Firenze,
mut larte del dipingere di greco in latino e ridusse al del resto, non risultano.
moderno. Con queste parole il critico voleva dire Ma certo fu l che Giotto fece lapprendistato, se-
che lartista fiorentino fu grande, anzi il pi gran- condo la tradizione nella bottega del pittore Cima-
de del suo tempo, perch abbandon la staticit bi- bue (il padre Bondone era invece un fabbro), e l
zantina, colma di ori e di astrazioni, e pass a ritrar- inizi la sua attivit, da subito in chiese importan-
re persone concrete, la natura cos comera, le emo- ti. Prima grande commissione: la Croce di Santa
zioni umane: il tutto dentro una misura, uno spa- Maria Novella, eseguita per lOrdine domenica-
zio, una prospettiva. I personaggi delle sue storie no. Giotto era un genio dalla prima giovent e
non sono pi figure piatte, immateriali, staccate un mostro di pubbliche relazioni, afferma Se-
dalla vita quotidiana. Basta pensare a Lomag- rena Romano, docente di Storia dellarte me-
gio delluomo semplice, una delle 28 scene dievale allUniversit di Losanna e curatrice
nella Basilica Superiore di Assisi: un uomo della mostra Giotto, lItalia (vedi riquadro a
stende il suo morbido mantello ai piedi pag. 83). A 20-25 anni era gi in contatto
di San Francesco, in una piazza di As- con le pi esclusive sfere sociali della cit-
sisi, tra personaggi vestiti da borghesi t e aveva lavorato con le alte gerarchie
dellepoca, in uno spazio che ha una dei due Ordini Mendicanti pi pre-
profondit quasi tridimensionale. stigiosi, francescani e domenicani,
Eccola, la rivoluzione di Giotto, che alla fine del Duecento erano
pacifica e rapidissima: fatta nel autentiche potenze, ponte tra
giro di pochi anni, cambi la mondo ecclesiastico e societ
faccia della pittura e fu una civile. Non per nulla chia-
svolta senza ritorno. m i primi figli avuti dal-
Ma facciamo un passo la moglie Ciuta France-
indietro: chi era Giot- sco e Chiara, e si stabi-
to nella vita? Di lui l nel quartiere di San-
si conosce molto e ta Maria Novella.
molto si ignora o Come attesta un

79
Gestiva CANTIERI multipli, con molti collaboratori e
compresenze. Come unARCHISTAR del nostro tempo
documento del 1301, nella casa attigua alla sua an- ti aiuti e lesperienza del cantiere con artisti di tutto
FESTA DI ANGELI d ad abitare il notaio Latino, fratello di Brunetto il Centro Italia gli allarg gli orizzonti. Non solo. Da
E COLORI Latini, maestro e amico di Dante. Volete che i due queste opere, che dimostrano una buona conoscenza
A sinistra, Polittico innovatori non si fossero almeno conosciuti? Do- di antiche rovine e magnifici edifici medievali dellUr-
di Badia (1295-1300). cumenti ufficiali, per, non ne abbiamo. be, si capisce che Giotto doveva essere gi stato a Ro-
Sotto, il Polittico
Baroncelli in tutto il A partire dagli anni Novanta del Duecento, duran- ma. Forse vi era andato con Cimabue, artista illustre
suo splendore: si trova te il pontificato del francescano Nicol IV, da Assi- e noto alle alte sfere pontificie. E certo era riuscito a
in una cappella di si che arriva lincarico della fama eterna per Giotto: le instaurare buoni rapporti con la Curia, tanto che ven-
Santa Croce, a Firenze,
e fu eseguito per
Storie di San Francesco dalla giovinezza alla morte, af- ne chiamato dal papa per il Giubileo del 1300. A que-
lomonima famiglia di freschi che gi destavano meraviglia nei suoi contem- sto punto Giotto era diventato un artista importante,
ricchi banchieri. poranei. Il futuro maestro li dipinse di certo con mol- considerato dai colleghi e apprezzato dai committen-
ti, che crescevano ogni giorno di pi .
Genio e imprenditore. Risultato? Tra il 1300
e il 1310 ha inizio il su e gi per lItalia del pittore
fiorentino, che divent cos il primo artista viaggia-
tore. Nel primo decennio del Trecento Giotto sar
a Rimini, dove lavorer per i francescani della Chie-
sa di San Francesco, oggi Tempio Malatestiano, in
cui si ammira ancora la sua Croce. Nello stesso pe-
riodo attivo a Firenze, dove opera nella Chiesa di
Badia e dipinge la Madonna in trono col bambino
e angeli della Chiesa di Ognissanti, continua Sere-
na Romano. Ma soprattutto Giotto in quegli anni
fu a Padova: lo aveva chiamato nel 1303 il magna-
te Enrico Scrovegni, figlio di un notaio tristemente
noto per la sua attivit di usura, tanto da essere finito
nellInferno dantesco. Scrovegni ottenne il permesso
di erigere un oratorio alla Madonna e chiam il mas-
simo artista del momento per affrescarlo. Nacquero
cos le Storie della Vergine, le Storie di Cristo, le figu-
re di Vizi e Virt e il grandioso Giudizio finale nella
controfacciata, dove appare anche Enrico Scrovegni.
Ma come faceva, Giotto, ad accontentare cos tan-
ti committenti? Perch dopo, arrivarono chiamate
da Roma, ancora da Assisi e da Firenze. Stare su un
ponteggio per due anni di seguito non sarebbe sta-
to possibile, se non perdendo parecchie richieste.
Giotto seppe gestire cantieri multipli e complessi,
grazie alle compresenze, a validi collaboratori e una
straordinaria abilit organizzativa e imprenditoria-
le, spiega la professoressa Romano. Proprio come
una moderna archistar, accettato un incarico ne sta-
biliva regia, ideazione, protocollo, la parte destinata
al suo lavoro diretto e quella degli allievi, che rical-
cavano strettamente il modello del maestro. Riusc
cos a realizzare per la basilica di San Pietro il mosai-
co della Navicella e il polittico voluto dal facoltoso
cardinale Jacopo Caetani Stefaneschi, canonico di
San Pietro, a occuparsi degli affreschi della Basilica
inferiore di Assisi e delle splendide cappelle in San-
ta Croce, a Firenze, per le ricche famiglie Pardi, Pe-
ruzzi e Baroncelli.

81
UN ALTARE
PER IL VATICANO
A sinistra, Madonna col
bambino in trono e due
angeli (1288 ca).
Qui, particolare del
Polittico Stefaneschi
(recto) con il cardinale
committente, Jacopo
Caetani Stefaneschi,
che regge il modello
della tavola di Giotto, in
dono a San Pietro
(II decennio del 300).

La verit sulla O di Giotto

S
econdo Lorenzo conosciuti cos.
Ghiberti e poi il Compasso? No, grazie!
celebre Vasari, Quanto alla celebre O
Giotto incontr il suo di Giotto, sempre il Va-
maestro Cimabue a 10 sari racconta che papa
anni, mentre pascolava Bonifacio VIII sped un
il gregge del padre messaggero allarti-
agricoltore. Cimabue sta, con la richiesta di
stava andando da disegnare qualcosa
Firenze a Vespignano e che dimostrasse il suo
not il fanciullo mentre talento. Egli immerse
ritraeva una pecora su il pennello nel rosso
una pietra liscia, senza e disegn un cerchio
che nessuno glielo perfetto con un solo
avesse insegnato se tratto. Quando il papa
non la natura. Mera- lo vide, cap che Giotto
vigliato, lo prese con superava gli altri artisti
s a bottega. In realt del periodo e lo chiam
Bondone, il padre di a Roma. Tutto vero?
Giotto, faceva il fabbro Abbiamo solo il rac-
e non possedeva greg- conto di Giorgio Vasari,
gi. Quindi inverosi- e potrebbe trattarsi di
mile che i due si siano nuovo di una leggenda.

82
A 67 anni divent MAGISTER di tutte le fabbriche
di Firenze, CATTEDRALE e fortificazioni comprese
Nei suoi anni pi tardi, tra il 1328 e il 1332 cir-
ca, linstancabile artista soggiorn alla corte di Na-
poli, dove laveva chiamato Roberto dAngi, che lo
stimava tanto da nominarlo familiare e pagarlo in
abbondanza, assegnandogli un vitalizio da trasmet-
tere anche ai suoi eredi.
Ormai aveva lavorato per il papa e il re, per tutte
le corti e molti governi italiani (con incursioni an-
che a Bologna, Pisa, forse Verona e forse Avignone),
per cardinali, ordini religiosi e facoltosi banchie-
ri. Cosa poteva dargli ancora Firenze, la sua patria?
Nel 1334 il governo comunale lo nomin magister
di tutte le opere architettoniche della citt, inclusa
la fabbrica della cattedrale, le mura e lincarico pre-
stigioso di costruire il celebre campanile, di cui riu-

SU GENTILE CONCESSIONE DEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DEI MUSEI VATICANI, GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITT DEL VATICANO
SU GENTILE CONCESSIONE DEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DEI MUSEI VATICANI, GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITT DEL VATICANO

sc a gettare le fondamenta e a dirigere i lavori sino


al primo ordine dei rilievi.
L'ultimo viaggio A 70 anni, poco prima di
morire, venne mandato dal Comune fiorentino a
Milano, da Azzone Visconti, come ambasciatore di
lusso: Firenze inviava ai temuti signori di Milano un
campione illustrissimo, racconta Serena Romano.
Per il loro palazzo Giotto affresc una Gloria e una
serie di Uomini illustri, tra i quali lo stesso Azzone.
Opere perdute, purtroppo, per rifacimenti delledi-
ficio voluti dagli eredi Visconti.
Giotto torn poi a Firenze e l8 gennaio 1337 spi-
r. La citt lo seppell con tutti gli onori, nel duomo
e a spese pubbliche. La sua arte, diventata leggenda-
ria e celebrata da Dante, Boccaccio e Petrarca, non-
ch da Vasari, verr studiata da Masaccio e Miche-
langelo e lo stesso faranno molti altri artisti nel cor- MORBIDE PIEGHE
so del tempo, persino nel XX secolo: in lui vedran- Polittico Stefaneschi,
no, come noi oggi, lautore di un dolce stilnovo di particolare dal verso: il velo di
Plautilla, nel pannello con la
santi e madonne. t decapitazione di San Paolo.
Irene Merli

Passeggiando tra capolavori

N
el Palazzo Reale di vanili: il frammento della ravano. Dalla Cappella lezione privata, con due
Milano in corso Maest della Vergine da degli Scrovegni proviene teste di apostoli sempre
fino al 10 gennaio Borgo San Lorenzo e la Dio Padre in Trono, che provenienti da San
Giotto, lItalia, unesposi- Madonna da San Giorgio documenta la fase pado- Pietro. Infine, il fiorentino
zione che presenta 14 ca- in Costa, del periodo in vana, e poi si arriva nella Polittico Baroncelli con la
polavori, di attribuzione cui Giotto era attivo tra spettacolare sala con il sua cuspide, giunta del
e provenienza certa, mai Firenze e Assisi. Segue Polittico bifronte di Santa San Diego Museo of art,
riuniti prima in una stes- il nucleo della Badia Reparata, il Polittico e il Polittico di Bologna.
sa mostra. Il percorso, fiorentina, con il Polittico Stefaneschi, mai uscito (Tutte le immagini del
che intende visualizzare dellaltare maggiore e in 7 secoli dal Vaticano, e servizio sono di opere
il tragitto del maestro in alcuni frammenti degli un frammento affrescato esposte nella mostra,
Italia, inizia da tavole gio- affreschi che lo deco- mai visto prima, di col- courtesy Electa)

83
LEONARDO DA VINCI - 1452

LENIGMA E IL RMN/ALINARI

SUO CREATORE
La Gioconda, alla
quale lartista lavor
per anni, da alcuni
identificata nella
nobile fiorentina
Lisa del Giocondo.
A destra, ritratto di
Leonardo (1452-1519)
eseguito da un suo
allievo, forse il Melzi o
Marco dOggiono.
ALINARI

genio a tutto tondo


Fu sempre pronto a sfruttare ogni OCCASIONE
di lavoro pur di continuare a SPERIMENTARE:
era GRANDE anche per questo
85
Nel 1476 fu accusato di SODOMIA con altri allievi
del Verrocchio, ma la sua CARRIERA non ne risent

V
arcando la soglia del Castello di Am- con qualche ingenuit, contiene gi tutti gli elemen-
boise (Francia), portando con s la ti che lo faranno distinguere dai suoi contempora-
Gioconda e gli inseparabili appun- nei: dalla particolare disposizione delle figure al pa-
ti, Leonardo trepidava di gioia. Era esaggio che si vede sullo sfondo. Certo che quando
il 1517 e alla veneranda et di 65 anni aveva fi- verso il 1475 dipinse il ritratto di Ginevra Benci
nalmente trovato il mecenate che cercava: il re di (rampolla di banchieri) quel giovane pittore che di-
Francia Francesco I di Valois lo aveva nominato pingeva alla fiamminga era gi una celebrit per la
premier peintre, architecte, et mecanicien du Roi, borghesia fiorentina.
cio primo pittore, architetto e ingegnere reale. Piove lavoro. Solo che Leonardo non vole-
Il che significava uno stipendio annuo di un pa- va limitarsi a dipingere. Si era gi cimentato con
io di migliaia di scudi, oltre a vitto e alloggio. Era il disegno tecnico, reinterpretando con nuove ap-
il degno coronamento di una vita di viaggi e di la- plicazioni le macchine della tradizione medioeva-
vori disparati, al servizio degli uomini pi poten- le e, ancora prima, romana (come leve, carrucole
ti. Lavori il cui unico scopo era finanziare i propri e piani inclinati). Cos si lanci in progetti visio-
studi in tutti i possibili campi del sapere. nari, come sollevare il battistero di Firenze per ag-
A bottega. La fame di conoscenza che lo por- giungervi, alla base, una scalinata. Fra tante com-
t a sfruttare ogni occasione di lavoro che la vita gli missioni (che ormai non gli mancavano), comin-
offr (e lo spinse a cercarne sempre di nuove) carat- ci a lasciare a met diverse opere. Nel 1478 gli fu
terizz Leonardo fin da piccolo. Se ne accorse pre- chiesto di realizzare la pala daltare della Cappella
sto il padre, Piero, rispettato notaio ben introdotto di San Bernardo in Palazzo Vecchio, che non por-
negli ambienti fiorentini (poteva annoverare anche t mai a termine. E incompiuti rimasero sia il San
i Medici tra i suoi clienti). Fu lui, intorno al 1470, Girolamo sia lAdorazione dei Magi, commissiona-
ad accompagnare quel suo figlio illegittimo, anco- tagli dai monaci di San Donato a Scopeto, che fu
ra adolescente, in una delle botteghe pi importan- poi abbandonata con altri oggetti in casa dei Ben-
ti del tempo, quella di Andrea Verrocchio. Qui il ci. Tanta inconcludenza si deve, secondo i biografi,
ragazzo impar subito a risolvere problemi pratici, al fatto che Leonardo, ormai stufo di Firenze, sta-
come quelli affrontati quando ebbe lincarico di por- va cercando nuovi lidi.
re sulla cima della cupola di Santa Maria del Fiore La citt delle opportunit. Nel 1482 Loren-
lenorme palla di rame dorata che la bottega aveva zo de Medici decise di mandarlo a Milano, alla cor-
fuso. Ma qui, soprattutto, si ciment per la prima te di Ludovico il Moro, forse come segno dei buo-
volta con la pittura, con risultati da subito sorpren- ni rapporti tra le due corti, forse per timore di essere
denti. Come nel suo intervento sul Battesimo di Cri- travolto dalla politica espansionista del duca di Mi-
sto, classico esempio di allievo che supera il maestro: lano. Per Leonardo la possibilit di entrare in contat-
langelo dipinto da Leonardo, dai colori pi fluidi to con quella che stava diventando una delle pi im-
e dallangolazione innovativa, era decisamente me- portanti corti dEuropa fu unoccasione doro: Mi-
glio riuscito di quello vicino, del Verrocchio. Rac- lano si trovava al centro di una regione nella quale
conta il Vasari che il maestro fu cos umiliato che non mancavano le opportunit di mettere in prati-
decise di non toccar pi colori. Nello stesso periodo ca le sue conoscenze tecniche, per esempio nella re-
Leonardo dipinse lAnnunciazione, quadro che, pur golazione delle acque convogliate nella estesa rete di

Quel posto sar mio

Q
uando si rec da Stratega. Astutamente precedente un catalogo di che il Moro in battaglia rara-
Ludovico il Moro, Leonardo metteva in luce opere belliche che promet- mente abbia fatto uso
nel 1482, Leonardo le sue abilit di ingegnere teva di realizzare, dai ponti delle macchine leonarde-
port con s una lettera di militare, proprio in un mo- leggerissimi e forti alle bom- sche. Ma la lettera raggiunse
presentazione (non auto- mento in cui il Moro coltivava barde commodissime et facili il suo scopo e gli anni del
grafa: si fece forse aiutare da lambizione di espandere il da portare, ai carri coperti, primo periodo milanese di
un conoscente non digiuno suo regno, e solo nellultimo securi et inoffensibili. Leonardo, sotto la prote-
di diplomazia), che era una punto (su dieci) scrisse di ci Solo sulla carta. Non sappia- zione di Ludovico il Moro,
sorta di curriculum studiato che avrebbe potuto fare in mo quanti di questi progetti furono tra i pi fecondi di
ad hoc. tempo di pace. Tutta la parte furono realizzati, e sembra tutto il Rinascimento.

86
PER MIETERE
NEMICI La suaa vita
Una macchina da 14452 2 Leonardo nasce il 15 aprile a Vinci,
guerra per falciare figlio naturale di ser Piero e di una certa
letteralmente i nemici. Caterina.
Larma spinta da 14470 0 a Firenze, nella bottega del
cavalli: il movimento Verrocchio.
delle ruote che serve 14472 2 membro della corporazione dei
a fare avanzare il pittori fiorentini, con Perugino e Botticelli.
carro, agendo sugli
ingranaggi, fa ruotare 14474 4 Esegue il ritratto di Ginevra Benci.
anche le lunghe lame. 14476 6 accusato di sodomia. Il processo si
conclude con larchiviazione.
14481 1 Inizia lAdorazione dei Magi per i
frati di San Donato.
14482 2 Si stabilisce a Milano, alla corte di
Ludovico il Moro.
14483 3 Si dedica alla Vergine delle rocce.
14490 0 a Pavia con Francesco di Giorgio
Martini. Organizza la Festa del Paradiso,
progetta una colossale statua equestre
(mai realizzata) e dipinge la Dama con
lermellino. Si stabilisce da lui un ragazzo,
detto il Sala, forse suo amante.
14495 5 Comincia il Cenacolo in Santa Maria
IL NONNO delle Grazie.
DEL PEDAL 14499 9 Lascia Milano, occupata dai france-
Questa imbarcazione, si. ospite a villa Melzi a Vaprio dAdda,
evoluzione di poi a Mantova, dove incontra il matemati-
una precedente co Luca Pacioli.
idea medioevale, 15500 0 a Venezia, attraversa il Friuli e
azionata a quindi rientra a Firenze.
pedali, grazie a un 15502 2 Cesare Borgia lo nomina ingegnere
meccanismo che militare delle sue truppe.
trasforma il moto 15503 3 Torna a Firenze. Inizia la Gioconda e
alternato delle gambe la Battaglia di Anghiari.
in moto rotatorio
continuo. 15506 6 Va a Milano chiamato da Carlo
dAmboise, governatore francese.
15508 8 Esegue lavori urbanistici e idrografi-
ci per i francesi. Progetta un monumento
equestre (mai realizzato) per il condottie-
ro Gian Giacomo Trivulzio.
15513 3 Si stabilisce a Roma, nel Palazzo
del Belvedere, con Melzi e il Sala, sotto la
protezione di Giuliano de Medici, fratello
del papa.
15514 4 Progetta la bonifica delle
paludi pontine.
15517 7 Si trasferisce ad Amboise, in Francia,
nel Castello di Clos Luc, dove raggiun-

DISEGNO CONCESSIONE MINISTERO BENI E ATTIVIT CULTURALI/BIBLIOTECA REALE DI TORINO


to dal Melzi e dal Sala.
15519 9 Muore il 2 maggio. Lascia scritti e
disegni al Melzi.

COME UN
PIPISTRELLO
Una delle macchine
volanti progettate da
Leonardo ispirandosi
al volo degli uccelli.
Il pilota seduto e il
movimento delle ali
meccaniche regolato
con le braccia e con
due pedali.
Lultimo LAVORO per il Moro fu la
DECORAZIONE della Sala dellAsse
nel CASTELLO Sforzesco (1498)
canali che il Moro stava facendo costruire per ali-
mentare le tante tessiture. Per avere pi possibilit
di farsi accettare dal Moro, Leonardo si fece scrive-
re una lettera di presentazione (v. riquadro nella pa-
gina precedente) in cui metteva in luce le proprie ca-
pacit come ingegnere militare. Anche se, in cuor
suo, considerava la guerra una pazzia bestialissima.
Di testa sua. A Milano la sua personalit indi-
pendente si and definendo. Lo dimostra la storia
del primo dipinto milanese. Il priore della Confra-
ternita laica dellImmacolata concezione gli com-
mission una pala daltare: doveva rappresentare
la Vergine in primo piano in un ambiente mon-
tano, vestita con un abito di broccato oro e azzur- LOPERA PERDUTA
ro, con il Bambino, un gruppo di angeli e due pro- Il disegno a sinistra
potrebbe appartenere
feti. Il risultato, la Vergine delle rocce, era per ben al lavoro preparatorio
diverso. Lepisodio rappresentato (lincontro tra i per la Battaglia di
piccoli Ges e san Giovanni Battista narrato nel- Anghiari (1503), oggi
la Vita di Giovanni secondo Serapione), nonch il perduta, che Leonardo
dipinse nel Salone dei
modo innovativo in cui lartista lo dipinse, scan- Cinquecento di Palazzo
dalizzarono i committenti, che lo ritennero ereti- Vecchio (Firenze).
SCALA
ILLUSTRAZIONE F. BOZZANO
Che spasso le feste di Leonardo!

M
ostri che emergevano Il pi creativo in questo campo fu superficie dorata creavano un
dalloscurit, apparizioni forse Leonardo da Vinci. fulgido scintillio.
magiche, angeli in volo, Automi. Per la corte milanese Per lOrfeo del poeta Angelo Po-
esplosioni pirotecniche... Le feste degli Sforza realizz vari automi, liziano, infine, Leonardo concep
ALINARI

rinascimentali furono tra le pi tra cui un cavaliere che muoveva una montagna di cartapesta che
sfarzose di ogni tempo. I signori e la mascella e le braccia. Memora- si apriva mostrando fiamme e de-
IL CENACOLO i loro ospiti andavano in visibilio bile rimase la Festa del Paradiso moni, mentre il signore dellAde,
MENEGHINO per i quadri viventi, scene mito- (sopra, una ricostruzione), con Plutone, emergeva dal sottosuolo
LUltima cena (1495- logiche fatte rivivere con canti e fanciulli travestiti da angeli, grazie a una specie di ascensore.
1498), nel refettorio balli, e rese pi spettacolari grazie grandi nicchie con le allegorie dei Uninvenzione considerata la pri-
di Santa Maria delle agli effetti speciali che lasciavano pianeti e candele usate al posto ma scenografia mobile del teatro
Grazie, a Milano. tutti a bocca aperta. delle stelle, che riflesse da una moderno. (a. c.)
Nel 1999 stato
completato il suo
restauro pi recente.
co. Latteggiamento di Leonardo non cambi nep- in vita, complice lumidit dellambiente, il Cena-
pure quando il committente fu il duca di Milano colo era ridotto a una macchia di colore indistinta.
in persona. Era troppo ansioso di sperimentare co- Il tempo, lincuria dei frati e i soldati di Napoleo-
se nuove. Un esempio: intorno al 1490 ritrasse la ne hanno fatto il resto.
bella Cecilia Gallerani, nel dipinto poi noto come Nel frattempo Leonardo cercava di riscattarsi dal-
La dama con lermellino, su uno sfondo nero e di la sua condizione di omo sanza lettere (non aveva
tre quarti, mentre sembra guardare (insieme alla- seguito un adeguato corso di studio) e per rispon-
nimale) unazione che si svolge al di fuori del qua- dere ai trombetti (cos definiva chi recitava a pap-
dro. Una novit. E speriment anche quando dal pagallo il sapere altrui) che lo deridevano, afferm
Moro ricevette lincarico di dipingere, su una pa- che la regola della vera scienza era quella di ba-
rete del refettorio del convento annesso alla basi- sarsi sullesperienza, e che nessuna certezza dove
lica di Santa Maria delle Grazie, laffresco dellUl- non si pu applicare una delle scienze matematiche.
tima cena. A Leonardo la tecnica dellaffresco, che Voli poco pindarici. Questi precetti accompa-
prevedeva di lavorare velocemente sullintonaco a gnarono anche il suo sogno pi grande: quello di
fresco (cio su intonaco appena steso), non piace- realizzare ali per immergersi nellaria (cio volare).
va. Per cui se ne invent una che gli permettesse di Non ci riuscir, ma aveva certo ben presente lana-
andare ogni tanto a dare anche una sola pennella- logia tra aria e acqua. E forse il fatto che le sue in-
ta, continuando a seguire in contemporanea i suoi tuizioni siano andate cos vicino al volo umano si
innumerevoli altri studi e lavori. Troppo tardi sco- deve anche al fatto che il Moro gli aveva dato mol-
pr che il dipinto, in questo modo, si deteriorava to lavoro come ingegnere idraulico.
molto rapidamente: quando ancora Leonardo era Neppure le macchine pi stupefacenti nacquero

89
Non tutti sanno che...
Erra vegeetarria
ano dai movimenti della crosta
Leonardo aveva uno sviscera- terrestre.
to amore per gli animali. An-
dava addirittura nei mercati a Smmasche er
i ch
hirrom
mantit
liberare dalle gabbie gli uccelli Anche se nel Codice Atlan-
pronti per essere venduti. Un tico riportata una spesa di
contemporaneo, il navigatore sei soldi per farsi predire la
toscano Andrea Corsali, disse sorte, Leonardo scrisse che la
di lui che non si ciba di cosa chiromanzia era fallace. Not
alcuna che tenga sangue. infatti che basta confrontare le
mani di persone morte nello
Foorse no on era ita
alian
no stesso momento per vedere
all 10
00% che le linee della vita non si
La madre di Leonardo era, somigliano.
secondo alcuni, di origini
orientali. Il nome Caterina era Sccopr gli anellli deg
gli alb
beri
infatti comune tra le schiave La prima persona a osservare
convertite al cattolicesimo. gli anelli di accrescimento
Inoltre, le impronte digitali degli alberi, e a capire che,
di Leonardo rilevate sul San contandoli, si pu determi-
Girolamo mostrerebbero so- nare let di una pianta, fu
miglianze con un tipo diffuso proprio Leonardo. Da questa
tra gli arabi. osservazione nata in anni
recenti una nuova scienza, la
Il su
uo guustoo del grotttessco dendroclima-tologia, che stu-
Il suo sguardo era attirato non dia i climi del passato grazie a
solo dal bello, ma anche dal particolari tracce lasciate dalla
deforme, tanto che molti lo natura negli anelli degli alberi.
considerano liniziatore del
genere della caricatura. In Sttudiavaa il cu
uore
e
effetti disegn teste maschili Ai tempi di Leonardo si
in cui le caratteristiche fisiche credeva che il cuore servisse
sono accentuate fino a un per scaldare il sangue. Fu lui
effetto grottesco. il primo a intuirne la funzione
di pompa. Per questo alcune
Essport lui la a Gio
oco
onda
a strutture anatomiche cardia-
Unidea ancora diffusa che che hanno in seguito preso il
la Gioconda sia stata portata suo nome. Per esempio il fa-
SPLENDIDA E
al Louvre dai napoleonici.
CONTROVERSA
scio moderatore di Leonardo
La Bella principessa un
Fu invece lo stesso Leonardo da Vinci o anche la trabecola disegno su pergamena
a condurla con lui in Francia, arcuata di Leonardo. al centro di un recente
e il re Francesco I la pag 4 dibattito: secondo alcuni
mila scudi doro (due anni Raccconta ava
a barzzelle
ettee potrebbe essere un ritratto
dello stipendio di Leonardo). Ed erano anche storielle piut- di Bianca Sforza realizzato
Le truppe napoleoniche tosto sconce, come questa: da Leonardo.
presero invece, senza mai Una aveva i piedi molto
restituirli, alcuni manoscritti rossi e, passandole appresso,
(oggi Codici dellIstituto di uno prete domand con
Francia). ammirazione donde tale
rossezza dirivassi; al quale la
Ca apiv
va i fosssilii femmina subito rispuose che
Al suo tempo si riteneva che tale effetto accadeva perch
i nichi, come si chiamavano ella aveva sotto il foco. Allora
allora i fossili, fossero resti del il prete mise mano a quello
Diluvio universale o forme di membro, che lo fece essere
vita a cui Dio non aveva dato pi prete che monaca, e, a
lanima. Leonardo fu il primo quella accostatosi, con dolce
(dopo gli antichi Greci) e sommessiva voce preg
a comprendere che in quella che n cortesia li doves-
BRIDGEMAN/ALINARI

realt erano resti di animali e si un poco accendere quella


piante pietrificati da processi candela.
geologici e portati alla luce

90
Nel luogo in cui fu SEPOLTO, ad Amboise (Francia),
nel 1863 fu rinvenuto un CRANIO, forse il suo
IL PARTO dalla pura fantasia speculativa di Leonardo: mol- di Leone X. Si apr cos un nuovo filone di studi
DELLANATOMISTA te furono il frutto dei suoi incarichi di scenogra- per Leonardo, che progett di prosciugare le palu-
Sotto a destra, disegni fo. Nel 1490 cur la realizzazione della Festa del di pontine e il porto di Civitavecchia. Ma il tosca-
sul feto ancora Paradiso, andata in scena nel Castello Sforzesco no si fece anche la fama di stregone, perch nel frat-
nellutero. Fra i tanti
schizzi contenuti nei per le nozze tra Isabella dAragona e Gian Gale- tempo continuava i suoi studi di anatomia per tro-
suoi Quaderni azzo Sforza. vare la sede dellanima. Fu allora che fece il suo ul-
di anatomia, Dopo il 1494, per, gli eventi precipitarono. timo viaggio.
questi sono i pi
impressionanti, anche
Carlo VIII, re di Francia, varc le Alpi mentre i Verso la Francia. Nel Castello di Amboise, al
per la precisione. Medici vennero cacciati da Firenze. Leonardo, che servizio del sovrano francese Francesco I, Leonar-
Se alitasse, aveva appena finito di realizzare gigantesche strut- do trov finalmente la pace. E ad Antonio de Be-
annegherebbe, ture per fondere il colossale cavallo che avrebbe do- atis, segretario del cardinale Luigi dAragona che
scriveva.
vuto celebrare la casata degli Sforza, vide il bron- nel 1517 and a trovarlo, raccont dei suoi mille
zo destinato alla statua dirottato verso usi militari. progetti. Tra questi, una citt ideale e le scene per
Il Moro fu costretto a fuggire in Germania e Leo- la festa di nozze del nipote del papa. Nonostante
nardo annot con amarezza: Il duca perse lo Stato lemiparesi destra che gli rendeva difficile parlare,
e la roba e la libert, e nessuna sua opera si finir per era felice. Il suo ultimo committente gli dava lavo-
lui. Bisognava trovarsi un nuovo datore di lavoro. ro, ma soprattutto lo rispettava come uomo. Co-
Sul mercato. La prima tappa di Leonardo fu me riport Benvenuto Cellini, anchegli al servizio
Mantova, dove la coltissima Isabella dEste, cogna- dei francesi, dopo la morte del genio di Vinci, nel
ta del Moro (la sorella Beatrice aveva sposato Lodo- 1519, il re disse che non credeva mai che altro uo-
vico Sforza), gli chiese di farle un ritratto. Lui ac- mo fusse nato al mondo che sapessi tanto quanto Lio-
cett e fece uno schizzo, che oggi al Louvre. Ma nardo, non tanto di scultura, pittura e architettura,
per non perdere qualche opportunit di lavoro, Le- quanto che egli era grandissimo filosofo. t
onardo non esit a tenere il piede in pi scarpe: si Daniele Venturoli
avvicin ai francesi, che pure avevano fatto impri-
gionare il suo ex mecenate, il Moro; mise a punto
sistemi difensivi contro i Turchi per conto della Re-
pubblica di Venezia, ma intanto offr i suoi servigi
al sultano Bayazid II, progettando un ardito ponte
sul Bosforo, a Istanbul.
Alla fine lo trov, il nuovo mecenate: il terribile
Cesare Borgia detto il Valentino, condottiero spie-
tato e crudele. Per conto suo viaggi, tra il 1502 e
il 1504, fra Toscana, Emilia, Romagna, Marche e
Umbria, visitando fortezze, progettando bastioni
e tracciando mappe. Nel frattempo portava avan-
ti studi di ottica, astronomia, idraulica, geologia e
anatomia.
Tanto talento non pass inosservato e i france-
si lo chiamarono a Milano. Qui, nel 1508, proget-
t una villa di delizie per Carlo II dAmboise: un
giardino con zampilli, strumenti musicali aziona-
ti dallacqua e altre meraviglie meccaniche, come
un colossale orologio idraulico con un automa che
batteva le ore.
Cinque anni dopo, quando gli Sforza tornarono
a Milano con Massimiliano, figlio del Moro, Leo-
nardo era troppo compromesso con i francesi e do-
vette fuggire. Stavolta and a Roma, chiamato da
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

Giuliano de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifi-


co e futuro duca di Nemours. Qui entr al servizio
di suo fratello Giovanni, diventato papa col nome
PICO DELLA MIRANDOLA - 1463

Era un prodigio dellintelletto, ma anche un giovane preso


dalle umane PASSIONI, femminili e non solo.
Giudicato eretico, a ucciderlo fu forse LARSENICO

IL CABALISTA
INNAMORATO
C
he fosse un personaggio fuori dallor- Certo aveva preso dai parenti materni lamore
dinario non ci sono dubbi: il 24 feb- per la cultura (suo cugino Matteo Boiardo scrisse
braio 1463, quando Giovanni Pico, il famoso poema Orlando innamorato). Al contra-
conte di Mirandola e principe di Con- rio dei suoi due bellicosi fratelli maggiori, del po-
cordia, venne al mondo nel suo castello nel Mode- tere non gli importava e alla guerra preferiva le po-
nese fu vista una fiamma in forma di cerchio stare esie damore. Rinunci quindi ai beni di famiglia,
sopra il giaciglio della partoriente e tosto svanire, riservandosi una rendita sufficiente a unagiata vi-
scrive il nipote Gianfrancesco Pico, autore di una ta da intellettuale e spese la sua fortuna in rari te-
sua Vita. Il segno era evidente: quel bambi- sti antichi o per soggiornare nei mag-
no era destinato a illuminare il mon- giori centri di studio. Unoccupa-
do, ma solo per un breve periodo zione, questultima, cui si de-
di tempo. Per lesattezza 31 an- dic molto presto: fin dai 14
ni, in cui gli capit di tutto. anni si spost di universit
Fu condannato come ereti- in universit, da Bologna
co, ma anche definito il pi a Ferrara, da Padova a Pa-
grande pensatore della cri- via, fino a Parigi per de-
AKG/MONDADORI PORTFOLIO

stianit dopo santAgosti- dicarsi al diritto canoni-


no; fu accusato di omo- co, agli studi umanisti-
sessualit, ma per amore ci, ai corsi di retorica e
si improvvis rapitore di di logica matematica.
mogli altrui; fin in carce- Nel frattempo si procu-
re, ma grazie al suo presti- r anche uninfarinatura
gio si guadagn un posto in di greco ed ebraico, lin-
una sacra rappresentazione gue che, insieme allara-
dipinta da Botticelli. bo e al caldaico, gli sarebbe-
PICCOLO GENIO. Ricco, gene- ro tornate utili per il futuro,
roso, bello, elegante, coltissimo quando si ciment con la caba-
ed estremamente intelligente, si rac- la, lantica sapienza occulta degli
conta che da ragazzo rispose per le rime a ebrei. Arriv a Firenze, allepoca atti-
un cardinale che sosteneva come di solito i bam- vissimo centro culturale, a 21 anni: qui en-
bini prodigio da grandi divengano perfetti idioti: tr a far parte della cerchia dellAccademia plato-
Chiss comera dotata da piccolo Vostra Eminen- nica, una specie di circolo per gli amici letterati
za!, avrebbe commentato Pico. E non aveva avu- di Lorenzo de Medici, mecenate e Signore del ca-
to tutti i torti a risentirsi per quella battutaccia: si poluogo toscano.
dice infatti che fosse capace di recitare a memoria Guai con il papato. Eppure la sua fama e lin-
tutta la Divina commedia o qualunque altro poe- condizionata ammirazione del Magnifico non ba-
ma avesse ascoltato una sola volta. starono a far accettare le sue idee. Dicevano i latini:

92
SCALA
LETTURE
Giovanni Pico della
Mirandola (1463-1494)
ritratto da Antonio
Maria Crespi nel 600
(Pinacoteca Ambrosiana
di Milano). Nella pagina
accanto: Pico da piccolo,
come se lo figurava
nell800 il pittore
francese Paul Delaroche.
Nomen omen (il destino nel nome). E infatti ologiche, magiche, cabalistiche, sia proprie che dei
Pico, che preferiva il titolo di Conte della Concor- sapienti caldei, arabi, ebrei, greci, egizi e latini for-
dia, cerc di riconciliare lantica filosofia aristote- mulate dal giovane filosofo.
lica, quella platonica e i vari elementi della cultura In tre mesi i teologi vaticani ne dichiararono ere-
orientale in una filosofia universale, che riunisse tiche 7 e infondate 6. Cos Pico, che avr avuto pu-
idealmente tutte le religioni. Nella convinzione re una memoria straordinaria, ma sicuramente di-
che i grandi filosofi avessero come unico scopo la fettava in diplomazia, butt gi una furiosa Apolo-
conoscenza di Dio e che in questo senso avessero gia, in cui rivendic la sua libert di filosofo e tac-
contribuito alla nascita del cristianesimo. ci di ignoranza i censori. Con ci non fece altro
Che cosa ne pensasse la Chiesa, sempre osses- che peggiorare la situazione: Innocenzo VIII con- AMICI PER
sionata da streghe ed eretici, Pico lo scopr pre- dann in blocco le 900 tesi e ne viet la lettura, la LA PELLE
sto. Nel 1486 decise di organizzare a Roma un copiatura e la stampa, pena la scomunica. Non so- Pico (al centro) tra i
congresso filosofico: la sua idea era di sostenere le lo: lira papale segu Pico anche Oltralpe. Il filoso- suoi amici umanisti
proprie tesi, uno contro tutti, di fronte a una sa- fo venne arrestato in Francia, dove si era rifugiato, Marsilio Ficino (a
sinistra) e Angelo
la di potenziali dotti oppositori. Non aveva calco- ma fu liberato meno di un mese dopo e rispedito Poliziano (a destra), in
lato che il primo e pi accanito di questi sarebbe in Italia per intercessione di Lorenzo il Magnifico. un affresco di Cosimo
stato proprio il papa. Il pontefice Innocenzo VIII Dallestate del 1488 si stabil nei pressi di Firen- Rosselli nella Cappella
del miracolo del
rinvi infatti lo svolgimento della disputa e istitu ze, sui colli fiesolani. Affetto dalla scabbia e pro- Sacramento (chiesa
una commissione per esaminare le 900 Proposi- fondamente turbato per la condanna di eresia (che di SantAmbrogio,
zioni dialettiche, morali, fisiche, matematiche, te- gli venne revocata solo cinque anni dopo, da papa Firenze).

Aveva una grafia ILLEGGIBILE. Il dotto Elia del Medigo


diceva che era pi DIFFICILE leggere le sue LETTERE
che dar risposta ai suoi QUESITI
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
Alessandro VI Borgia), si convert a uno stile di vi-
ta quasi monacale, desideroso comera di ottenere
lassoluzione. In una lettera il superiore dellAbba-
zia di Fiesole, Matteo Bossi, ne lod il comporta-
mento ossessivamente virtuoso: Egli aveva allon-
tanato talmente il piede da ogni mollezza e tenta-
zione della carne da sembrare che, al di l dei sensi
e dellardore giovanile, vivesse una vita da angelo.
Follie damore. Ma Pico non era sempre stato
uno stinco di santo: solo un paio di anni prima, il
10 maggio 1486, ad Arezzo aveva tentato di rapi-
re la bellissima Margherita, moglie di un lontano
parente di Lorenzo, Giuliano Mariotto de Medi-
ci. Lamata, stregata dagli occhi azzurri, dai capelli
biondi e dalle spalle larghe e muscolose di quel ra-
gazzone alto quasi due metri, scapp con lui ver-
so Siena fingendosi vittima di un rapimento. Ma i
due furono raggiunti dal marito tradito e dai suoi
soldati, che con le armi si ripresero la fuggiasca.
La perdita dellamata lo irrit parecchio, ma Pi-
co riusc a consolarsi: le donne non gli mancarono
mai e forse neppure gli spasimanti del suo stesso
sesso. Allinterno dellAccademia fiorentina, in-
fatti, lumanista Marsilio Ficino (noto omosessua- AMICO INTIMO
TEOLOGIA le) proponeva lamor socratico, cio lamore spi- Il poeta Girolamo Benivieni fu
E CABALA
Due pagine del rituale fra uomini (perch, a suo dire, nelle don- legato a Pico da amicizia e stima.
ne la perfezione dellanima non esiste), decantato E per le malelingue anche da
trattato Conclusiones qualcosa di pi.
philosophicae, dallantico filosofo greco Platone come mezzo per
cabalisticae et avvicinarsi alla bellezza di Dio. Dicono le malelin-
theologicae con il
quale Pico spiegava gue che, in chiave molto terrena, Pico sperimen-
la sapienza della t questo tipo damore con lumanista Girolamo
cabala. Benivieni. Con lui divise anche tomba e lapide

ALINARI

MARITO TRADITO
Giuliano Mariotto de Medici,
lontano parente di Lorenzo,
a cui Pico nel 1486 port via
la moglie Margherita.
SCALA (3)

95
BRIDGEMAN/ALINARI

Lumanista GIROLAMO
BENIVIENI dedic allamico
Pico un SONETTO DAMORE
affinch dopo la morte la separazione di luoghi
non disgiunga le ossa di coloro i cui animi in vi-
ta congiunse Amore. Fu solo Amore filosofico? A
mettere la pulce nellorecchio dei contemporanei
fu il frate Girolamo Savonarola, legato a Pico da
unamicizia nata negli ultimi anni di vita del pas- IL CIRCOLO
In alto, Savonarola sul
sionale emiliano. Dopo la morte dellamico, du- rogo in Piazza della
rante una predica il domenicano rivel che la sua Signoria, a Firenze,
anima non potuta andare subito in Paradiso, ma nel 1498.
assoggettata per un certo tempo alle fiamme del A sinistra, particolare
dellAdorazione dei
Purgatorio. Visto che il frate aveva rivelato il pec- Magi (1475)
catore ma non il suo peccato, ci pensarono i fede- di Botticelli: Pico
li a ricamare su quella notizia data solo a met. E (a destra) con
Poliziano (al centro) e
per spiegare quegli ultimi 13 giorni di febbri do- Lorenzo
lorose, che serano portate via il filosofo il 17 no- il Magnifico
vembre 1494, tirarono in ballo la sifilide. (a sinistra).
IL PAPA La morte. In effetti alcuni storici credono che
E IL FRATE Pico sia stato una delle prime vittime della gran-
Papa Innocenzo VIII, de epidemia di mal francese che colp lEuropa
Omicidio, le altre ipotesi
che condann le

F
nel 1493-94. Il nobile senese Antonio Spannoc- u per le sue teorie, Pico di buon occhio
900 tesi di Pico e lo per i soldi o per per la sua scomoda
fece arrestare come chi raccont, in una lettera datata 29 settembre invidia che Pico amicizia con Girolamo
eretico in Francia 1494, che un altro membro dellAccademia plato- della Mirandola venne Savonarola, il frate che
nel 1488. Sotto, il nica, Angelo Poliziano (morto in modo altrettan-
domenicano Girolamo ucciso? Oltre agli astro- tuonava dal pulpito
Savonarola, amico del to rapido e inaspettato meno di due mesi prima logi (v. testo principale) contro lamoralit dei
mirandolano. di Pico) si era ammalato poco dopo un suo gio- cera qualcun altro che Medici e del papato.
vane amante. Ma, forse, laffaire sessuale, vero o poteva volere la morte Morto Pico, Savonarola
presunto, sarebbe stato usato per na- del pensatore: il suo fin sul rogo quattro
segretario, un certo Cri- anni dopo e, sempre
scondere una vicenda molto pi tor- stoforo da Casalmag- secondo Sanuto, il se-
bida. Secondo gli antropologi, loc- giore. Pare che Pico lo gretario assassino fin,
cupante della tomba fiorentina nel- avesse nominato erede guarda caso, al servizio
la chiesa di San Marco fu avvelenato di parte delle sue for- del cardinale Remoli-
con larsenico: ne rimangono infat- tune, un movente tale nes (capo dellInquisi-
ti abbondanti tracce nelle sue ossa. da spingere il segre- zione e uomo di fiducia
Perch? Tra le varie ipotesi, la pi tario ad ammazzarlo. del Borgia) per svolge-
Il cronachista Marino re mansioni poco pie.
probabile vuole che lunico amore Sanuto registr nel Pratiche stregonesche.
proibito che cost la vita a Pico fu 1497 larresto del losco Lo scrittore francese
quello per la scienza. Il geniale mi- figuro, che confess di Jean Claude Lattes
randolano era convinto che i corpi aver causato la morte sospetta invece che
celesti non avessero il potere di in- del padrone avvele- il mandante fosse
fluire sulle vicende umane e che non nandogli il cibo. lumanista Marsilio
fosse possibile prevedere il futuro I mandanti. Sanuto Ficino: Pico gli aveva
scrisse per anche di scritto di smetterla con
basandosi sulle congiunture astrali. due probabili man- le arti demoniache e
Solo luomo, diceva, poteva decidere danti: Piero de Medici, tornare alla ragione,
del proprio destino con le sue libe- figlio di Lorenzo e suo se non voleva che lui e
re scelte. Critic, perci, quella che successore, e papa Bor- Poliziano lo accusasse-
allepoca per molti era una scienza gia, che non vedevano ro di stregoneria.
esatta, relegandola al ruolo di ar-
te divinatoria nel suo Disputatio-

ALINARI
nis adversus astrologiam divinatri-
cem, pubblicato postumo.
Certo oggi nessuno ucciderebbe
per dar ragione a Branko, ma alle-
poca invece qualcuno potrebbe aver-
lo fatto per evitare la condanna del-
SCALA

la Chiesa. Lo proverebbe una lettera


anonima scritta pochi mesi dopo la
morte di Pico, secondo molti da Camilla Rucellai,
guida della potente corporazione degli astrologi.
Era indirizzata al suo allievo nelle arti dellocculto,
Marsilio Ficino: Dopo la morte del nostro nemi-
co hai fallito. [] Lassassinio di Pico una scioc-
chezza. Si sarebbe fatto dimenticare ritirandosi dal
gioco e adesso eccolo trasformato in vittima. Il suo
libro assumer ancora pi importanza. Pico esita-
Il Libro d'ore di
va a pubblicarlo, ora il suo erede si sentir in dove- Galeotto Pico
re di farlo. Il Papa vuole il libro per comprometter- della Mirandola,
ci. [] Quel manoscritto deve sparire, ritrovalo. fratello del
Ma il fatto che il pamphlet di Pico contro lastro- filosofo.
logia riuscisse a vedere le stampe grazie al nipote
la prova che i suoi nemici se la cavavano meglio
con gli oroscopi che con i furti. t
Maria Leonarda Leone

97
MICHELANGELO - 1475

IL
TORMENTO
E LA
C
GIOVANE on alcuni artisti impossibile scansa-
E VINCENTE re i superlativi e certi clich cari ai ro-
Il viso del celebrato mantici. Michelangelo uno di questi.
David, la scultura
che Michelangelo Da qualunque parte la si giri, la sua vi-
(1475-1564) scolp per cenda appare smisurata. Fuori scala come le figu-
piazza della Signoria re che scolp e dipinse infaticabilmente tra il 1490
a Firenze, come e il 1564, elevando la perfezione del corpo umano
simbolo della libert
repubblicana della a rivelazione del divino e sintesi di quegli ideali di
citt. bellezza e armonia che gli umanisti recuperavano
dallantichit greca e romana.
Carattere difficile. Quel che connota la sua
parabola visse 89 anni e cre fino alla morte non
solo unambizione artistica sconfinata, ma anche
unautonomia di pensiero che non ha eguali, non
solo nel Cinquecento. Michelangelo fu lartista pi
pagato e ammirato del Rinascimento ne insidi il
primato per un breve tratto (causa morte prematura)
solo Raffaello, tanto pi conciliante di lui con i po-
tenti, tanto pi allineato con le posizioni della Chie-
sa romana ma fu anche il pi solo. Per volont,
temperamento e obiettivi. Il mito del genio insoffe-
rente, intrattabile, incoercibile la terribilit rico-
nosciutagli dai contemporanei pi che fondato.
Pi di altri maestri del suo tempo, dovette turarsi il
naso per servire mecenati in contrasto con i suoi ide-
ali politici e religiosi. N fu uno stinco di santo, anzi.
Pecc di gravi difetti, miserevoli tare come lavidit
e lavarizia, che lo indussero pi volte a imbrogliare
le carte e tentare doppi giochi incongruenti con la
sua intransigenza espressiva; ma alla fine dei conti,
e cio nellopera, si rivel sempre libero, pi forte di
qualunque condizionamento. Schiv lagiografia an-

PERFEZIONE che dove sembrava impossibile e rischi, per impor-


re la propria visione, scomuniche e processi da par-
Fu un ARTISTA te dellInquisizione: obbedendo, di sfida in sfida, a
quel demone che lo spingeva a superare se stesso e i
al servizio dei limiti del canone imperante.
POTENTI, ma Se vero che il classicismo rinascimentale fu una
cresta sottile, fatalmente destinata a essere superata,
sempre LIBERO Michelangelo fu quello che la valic pi in fretta con
il suo furore sperimentale, aprendo la strada al ba-
e ribelle nella sua opera rocco. In ciascuna delle sue sfere dazione, scultura,
pittura e architettura, fu uomo-cerniera tra Rinasci-
mento e manierismo.
Riscatto sociale. Tanto coraggio, tanta abnega-
zione nelloperare affondavano le radici in una feri-
ta originaria, un senso di caduta e inferiorit sociale
che lartista pat e da cui volle strenuamente riscat-
tarsi. Il suo casato (i Simoni Buonarroti) appartene-
RMN/ALINARI

99
va da secoli alla classe dirigente fiorentina di fede re- scapito degli affetti e dei piaceri terreni. Era mania- MAGNIFICA
pubblicana, quel popolo grasso in cui confluivano calmente perfezionista nella scelta dei marmi: pas- AURORA
La personificazione
banchieri e mercanti delle arti maggiori; ma era in s anni sulle Alpi Apuane dormendo alladdiaccio, dellaurora, che con
piena decadenza da un paio di generazioni. I suoi avi in bivacchi di fortuna, per scegliere la pietra giusta e quella del crepuscolo
erano stati priori, gonfalonieri e commissari di guer- trasportarla nel suo atelier. E si scordava di mangia- sta a guardia della
ra, mentre Ludovico, suo padre, si era ridotto a fare re e dormire per intere settimane quando era in pre- tomba di Lorenzo
de Medici duca di
il podest a Caprese, un selvaggio borgo del Casen- da ai suoi estri creativi. Urbino, nelle Cappelle
tino, per quattro soldi. Proprio per questo, Miche- Meglio del maestro. Il suo precoce magistero Medicee.
langelo, che a Caprese aveva visto la luce il 6 marzo plastico si pu spiegare solo in termini di genialit,
1475, era stato mandato a lavorare, apprendista alla giacch non aveva esempi artistici in famiglia. Gi
bottega dei fratelli Ghirlandaio, a 12 anni: in pratica nei primi disegni dal vero surclass il suo maestro,
declassato ad artigiano del popolo minuto. Domenico Ghirlandaio. Che pare si lasciasse sfug-
Unaltra ferita familiare dovette contribuire al suo gire un Costui ne sa pi di me. Lo prese sotto la sua
carattere selvatico e tormentato: perse la madre a so- ala Lorenzo de Medici, che ammantava di mecena-
li 6 anni. Per tutta la vita avrebbe ossessivamente ac- tismo illuminato quella che era ormai una tiranni-
cumulato ricchezze, acquistato terreni e case per s, de in una Firenze solo formalmente repubblicana.
il padre e alcuni fratelli, sempre a Firenze, la patria Il Magnifico aveva aperto una sorta di accademia di
elettiva, bench vivesse ormai a Roma. Conducendo scultura nel Giardino del Casino di San Marco. Mi-
peraltro vita francescana, priva di lussi e persino dei chelangelo, chiamato con altre giovani promesse, si
principali comfort: proteso unicamente a restituire mise subito in luce con una testa di fauno. Lorenzo
il rango perduto alla sua stirpe. Non occorre essere gli spalanc le porte del suo palazzo. Alla corte me-
psicoanalisti per capire come la sua enorme energia dicea, dove abiter fino alla morte del duca (1492),
vitale venisse incanalata per intero nella creazione, a Michelangelo intrattenne rapporti con Marsilio Fi-

100
Ebbe per BALIA una figlia
e moglie di SCALPELLINI.
E lui disse di esser cresciuto
a latte impastato con la polvere
di MARMO
RMN/ALINARI (2)

BELLEZZA cino, Pico della Mirandola e Poliziano e ne assimil chelangelo, fiutata la tempesta, abbandon lamico-
E DOLORE gli ideali neoplatonici. mecenate e ripar prima a Bologna e poi a Venezia.
La Piet conservata a
Roma, in San Pietro, e Una scultura in movimento. Fu Poliziano a Disaccordi e compromessi. Da quel momento
qui fotografata suggerirgli il tema con cui il genio adolescente com- i suoi rapporti con i Medici, che a ripetizione perse-
da una prospettiva p la sua prima rivoluzione facendo invecchiare di ro e riconquistarono Firenze e con analoga frequen-
insolita. Quando la colpo la tecnica di Donatello: la scultura, ispirata a za riuscirono a salire al soglio pontificio, furono uno
scolp, lartista
era poco pi che un brano di Ovidio, si intitolava Battaglia dei cen- stillicidio di risse e riconciliazioni. Michelangelo era
ventenne. tauri. Un unico, vibrante rilievo. Con questopera, un fervente repubblicano, si considerava erede spi-
osserva lo studioso Antonio Forcellino, lartista era rituale di Dante e condivideva parecchi degli sdegni
riuscito a collocare nello spazio non pi un corpo savonaroliani. Sicuramente aveva ascoltato le predi-
fermo ma un corpo in movimento, con gli arti che che infuocate del domenicano e aborriva i despoti.
si prolungano gradualmente e non pi su tanti piani Nel 1527, quando, dopo il sacco di Roma, Firenze
successivi. A tanto pu giungere solo chi osa spin- si ribell ancora una volta ai Medici, progett addi-
gersi con lo scalpello fino alla pelle del marmo stes- rittura fortificazioni per impedirne il ritorno. Ma al-
so, annota ancora Forcellino, laddove gli altri ar- la fine non poteva rinunciare alle committenze pi
tisti vi si avvicinavano prudentemente con la raspa. prestigiose, cos come i Medici non potevano pri-
Dopo la morte di Lorenzo, Michelangelo lasci il varsi dellartista pi importante del momento. Per
palazzo di via Larga, ma mantenne stretti rapporti qualche tempo prefer restare a Roma e dedicarsi al-
con il successore del Magnifico, Piero de Medici, il la sbalorditiva Piet di San Pietro.
quale gli consent, tra laltro, di frequentare lobito- Tema gi insolito per la nostra tradizione, cui lui
rio dellospedale di Santo Spirito e far pratica di ana- aggiunse le spiazzanti invenzioni duna Madonna
tomia sui cadaveri. Poche settimane prima che Firen- giovanissima, dun Cristo splendente malgrado il
ze, trascinata dal Savonarola, abbattesse il duca, Mi- calvario e dun panneggio ineguagliabile.

101
GETTY IMAGES/AGE FOTOSTOCK RM
Un capolavoro da censurare
L
a decorazione della Lopera fu completata, portato a termine nel 1541. IL GIUDIZIO
Cappella Sistina, teatro UNIVERSALE
BRIDGEMAN /ALINARI

dopo crisi e grandi tensioni, Fu una prova eroica, che


delle pi solenni ceri- in 4 anni. lartista, ormai anziano, af- La Cappella Sistina
monie della curia vaticana, Immensi furono la fortuna e front con le sue sole forze. il grande capolavoro
di gran lunga la maggior linflusso del ciclo, a iniziare Quattrocento le figure: un pittorico di
impresa pittorica di Miche- dalla scena del Creatore che vortice di nudi, di diavoli e Michelangelo. Il
langelo. infonde la vita, attraverso angeli senza ali, in cui salta Giudizio Universale,
Colori accesi. Fu papa lindice della mano, in un la distinzione tra salvezza e laffresco dietro
laltare, rappresenta
Giulio II a incaricarlo, nel Adamo di apollinea bellez- condanna, Inferno e Paradi- lo spartiacque
maggio 1508, di decorare la za. Ai suoi contemporanei so. Un corrusco Dies irae in fra le sicurezze
volta della cappella inaugu- non sfugg tuttavia il mes- cui tutti appaiono uguali e dellUmanesimo (e
rata da Sisto IV nel 1483 (40 saggio ideologico, centrato ugualmente angosciati, con del Rinascimento)
metri di lunghezza per 13 sui temi del peccato e del un Cristo giustiziere, tuttal- e lincertezza che
di larghezza e 20 daltezza). castigo ineluttabile: una tro che misericordioso. segner lepoca
Gli dette carta bianca e visione che anticipava gli Grande fu lo sconcerto del successiva: davanti
Michelangelo comp una argomenti della Riforma mondo ecclesiastico, ormai al Cristo giudice (al
rivoluzione iconografica e protestante. nel clima della Controri- centro) prevale in tutti
angoscia e paura. Fece
stilistica. Proprio in quegli anni forma. Intollerabili quei
scandalo e il pittore
Scelse le storie della lartista si scagliava contro nudi, quel Cristo imberbe, rischi seriamente
Genesi, dando rilievo a la corruzione curiale in quel caos oltraggioso per di finire inquisito dal
personaggi minori e al uninvettiva di sapore dan- limmagine della Chiesa. Santo Uffizio.
mondo pagano (le Sibille), tesco: Qui si fa elmi di calici Molti invocarono lInqui- Sotto, Michelangelo
abolendo il paesaggio. e spade /e l sangue si venda sizione, lAretino tacci Buonarroti ritratto dal
Capovolse la tradizionale giumelle . dempiet lex amico, vari pittore manierista
gerarchia tra architettura e Scandalo! Ben pi radicale papi promisero di distrug- Iacopino del Conte nel
pittura, mettendo la prima e scandalosa fu la seconda gere laffresco. Per fortuna 1535 circa.
al servizio della seconda, puntata dellimpresa: il Giu- non lo fecero: furono solo
e squadern una fantasia dizio Universale sulla parete coperte molte nudit e
cromatica sconvolgente, dietro laltare. Lincarico chi si prese lincarico si
basata sui contrasti e sui fu conferito al Buonarroti guadagn il soprannome di
colori complementari. da Clemente VII nel 1534 e Braghettone.
RMN/ALINARI
Per indagare i segreti del CORPO
UMANO frequentava l OBITORIO
dellospedale di SANTO SPIRITO
Un nuovo simbolo. Nel settembre 1502, quan-
do i fiorentini elessero Pier Soderini gonfaloniere a
vita, sent che era venuto il momento di tornare a ca-
sa. A Firenze lo attendeva la prima delle sue sfide ti-
taniche: creare il nuovo simbolo della libert repub-
blicana sbozzandolo da un unico, gigantesco blocco
di marmo. Gi due scultori di vaglia si erano arresi
alla prova del David. Michelangelo la spunt rega-
lando al mondo licona tuttora insuperata della bel-
lezza maschile.
Ormai era lartista pi acclamato: inizi la sua fa-
se pi gloriosa e travagliata. Ora i suoi committenti
erano i mecenati pi ricchi e potenti, i papi, che vo-
levano rappresentarsi come novelli Cesari. Miche-
langelo dovette scendere a patti con quattro di lo-
ro. Il primo fu Giulio II, che voleva rinverdire i fasti
dellantica Roma e chiam Bramante a ridisegnare
San Pietro e Raffaello a dipingere le Stanze vaticane.
Al Buonarroti affid lincarico di creargli una tom-
ba a dir poco sfarzosa (40 statue nella prima ipote-
si). Era il 1505. La vicenda si protrasse per 40 anni,
tra minacce e contratti stracciati e riscritti, divenen-
do un incubo per lartista: la tragedia della sepoltu-
ra. Un po perch Michelangelo si faceva distrarre
da altre offerte e molto perch ci marciava: sperpe-
rava i lauti anticipi in acquisti immobiliari e trama-
va per spostare marmi e lavori a Firenze.
Nondimeno Giulio II gli commission il primo
affresco della Cappella Sistina (la volta). Per il Buo- IL VOLTO
narroti, che non aveva esperienza di affreschi, fu un DEL DUCA
grandioso banco di prova. Vinse la sfida imponendo Particolare della
la monumentalit delle sue figure anche in pittura. tomba di Giuliano
A caccia dellappalto. Il secondo papa con cui de Medici, duca
di Nemours, nella
si scontr fu Leone X, Giovanni de Medici, figlio Sagrestia Nuova di
del Magnifico. Lex compagno di giovent gli fece San Lorenzo (Firenze).
subito il pi grande degli sgarbi nominando Raffa-
ello, gi sugli scudi in Vaticano come pittore, archi-
tetto di San Pietro. Ma poi ripar coinvolgendo Mi-
chelangelo nel rifacimento della facciata di San Lo-
renzo, a Firenze. Anche in questo caso Michelangelo
si fece prendere dallingordigia e cerc di accaparrar-
si da solo lintero appalto, ricorrendo anche a mez-
zucci e sotterfugi. Di nuovo la cupidigia gli si ritor-
se contro: incontr mille ostacoli nella selezione dei
marmi e dopo tre anni dovette desistere.
Venne compensato magnanimamente con lin-
carico di scolpire le tombe di Giuliano e Lorenzo
de Medici nella cappella di famiglia: figure che do-
veva esaltare come grandi condottieri. Come per il

103
sepolcro di Giulio II, obbed, ma trov il modo di

A. IEMOLO
non scadere nellapologia e di mettere in rilievo quel
che premeva a lui. Nelle tombe medicee, le vere pro-
tagoniste sono le statue che rappresentano il malin-
conico scorrere del tempo e della vita.
Un memento mori che torna in altra forma nel
mausoleo di Giulio II, in cui lambizioso papa Della
Rovere ridotto a una figurina ripiegata su se stessa:
il vero protagonista della composizione il musco-
lare Mos dalla barba a boccoli. Michelangelo com-
p un miracolo per la scarsezza di marmo disponi-
bile; gir addirittura la faccia al suo gigante pochi
giorni prima della scadenza, colto da un pentimen-
to improvviso.
Un nuovo cupolone. Unaltra caratteristica del
suo modo di lavorare era proprio quella di non fis-
sarsi nel primo schema, ma di modificarsi in corso
dopera, adattando anche larchitettura e i suppor-
ti tecnici alle correzioni di tiro. Prassi che si rinno-
v nel secondo affresco della Cappella Sistina, quel
Giudizio Universale commissionatogli da un altro
papa de Medici, Giulio, ovvero Clemente VII, e
confermatogli, lanno dopo, da Paolo III. Con le-
lezione a papa di Alessandro Farnese, sembr chiu-
dersi trionfalmente il suo cursus honorum: gli fu fi-
nalmente conferita la carica di supremo architet-
to, scultore e pittore dei Palazzi Vaticani. Ciono-
nostante non smise di lottare: contro i detrattori
che lo reputavano un dilettante dellarchitettura e
SCALA

contro le maestranze fedeli ai predecessori, che nei


Fino allultimo giorno primi tempi lo boicottarono. Ebbe la meglio an-
che in questo campo: ricondusse San Pietro allo-

N
egli ultimi, e figure sembrano fuse in
intensamente una, ma come riportate
riginario progetto bramantesco e ne ridisegn il
mistici, anni alla luce: estratte dal cupolone a somiglianza della cupola fiorentina del
della sua vita, Miche- marmo informe che Brunelleschi.
langelo sent il bisogno le teneva prigionie- Peccatore redento. Gli ultimi trentanni li tra-
di misurarsi ancora, pri- re. Non ha lottimo scorse a Roma, dove trov lamore nel giovane patri-
vatamente, con il tema artista alcun concetto zio Tommaso de Cavalieri. Una passione nascosta,
della Piet. Lo fece con / chun marmo solo in censurata, che tuttavia trabocca da molte sue poesie.
la Piet Bandini e, fino s non circoscriva / col
a pochi giorni prima di suo soverchio, e solo a
Lerompere dellomosessualit fece deflagrare il
morire, con lincompiu- quello arriva / la mano, suo dramma di cristiano peccatore. Un senso di col-
ta Piet Rondanini (foto che ubbidisce allintel- pa che lo avvicinava alle posizioni luterane, in par-
sopra), oggi custodita letto teorizz lartista. ticolare alle idee degli Spirituali, il cenacolo raccol-
al Castello Sforzesco di Stava a lui togliere con to intorno alle figure di Vittoria Colonna, poetessa
Milano. sapienza la materia e marchesa di Pescara, e del cardinale Reginald Pole,
Larte nel togliere. fino a mettere a nudo i quali cercavano di conciliare Riforma protestante
Questultimo capo- la forma incapsulata
lavoro rappresenta nel blocco marmoreo:
e ortodossia cattolica. Lattraeva in particolare il te-
lestrema frontiera del Michelangelo aveva gi ma dellaccoglienza: la teoria, poi ritenuta eretica,
suo sperimentalismo. esaltato questintuizio- secondo cui la grazia dipende dalla fede e non dalle
Opera modernissima ne nei quattro Prigioni opere, per cui i pi meritevoli di salvezza sono in fin
sia per limpostazione che avrebbero dovuto dei conti i peccatori. Quando il 18 febbraio 1564
verticale (una rottura adornare la tomba di Michelangelo lasci questo mondo, gli trovarono
dello schema tradizio- Giulio II e che sembra- nellarmadio pochi frusti giubboni e, sotto il letto,
nale) sia per leffetto di no divincolarsi, lottare
non-finito, in virt del con la materia che li
una cassa di monete doro. Svaniva la miseria uma-
quale non solo le due contiene. na e restavano i frutti divini della sua arte. t
Dario Biagi

104
Era ORGOGLIOSO, avaro,
IRASCIBILE: il suo spirito
IRREQUIETO emerge anche
dalle sue poesie

INCOMPIUTA
Lo Schiavo
morente, una
delle 6 statue
dette Prigioni,
inizialmente
pensate per la
tomba di Giulio II
a Roma.
RAFFAELLO SANZIO - 1483

DA GIOVANE
Raffaello Sanzio
nacque a Urbino il
Venerd santo del
1483. In questo
autoritratto,
conservato agli Uffizi,
il pittore si ritrae
ventitreenne.
Sopra, uno studio
per la Liberazione di
san Pietro, affresco
realizzato nel 1514
nella Stanza di
Eliodoro in Vaticano.
Lenfant prodige di Urbino fu
RIVAL LE di Michelangelo, venne
CORT TEGGIA ATO da papi e
cardinali, ma MOR sul pi bello
SCALA

IL PITTORE DELLE
MADONNE
E
ra bello in volto, eccellente sul lavoro, Piero della Francesca (1415 ca.-1492); a Perugia
educato alla modestia e al bon ton. Era brillava la scuola di Pietro Vannucci detto il Peru-
anche ruffiano a sufficienza per sfrutta- gino (1450 ca.-1523), il pittore pi trendy dellul-
re bene tutte le doti precedenti. Che sia timo scorcio del 400; Firenze, poi, era la capitale
stato lartista-simbolo del Rinascimento, ex aequo dei Medici, che Lorenzo il Magnifico (1449-1492)
con Leonardo e Michelangelo, indubbio; ma ri- aveva trasformato in capitale culturale dEuropa.
spetto ai due rivali conquist un primato assolu- Quando Raffaello nacque, in quel panorama effer-
to, la produzione di Madonne: in 22 anni di atti- vescente solo Roma era un po defilata, dedita pi ai
vit ne dipinse ben 25. E poich si dice che nei lo- torbidi intrighi fra cardinali che ai gioiosi riti delle
ro volti riproducesse quelli delle sue amanti, se ne Muse. Ma il vento cambi nel 1503, con lavvento
deduce che privo di donne non fu mai. di Giulio II, il papa-re che apr il cantiere di San Pie-
Un marchigiano alla porta. Raffaello San- tro, ordin gli affreschi della Cappella Sistina e ridi-
zio (ovvero Santi o de Santi) nacque a Urbino il segn la citt, trasformandola in un Eldorado per ar-
Venerd santo del 1483, cio nove anni prima del- chitetti, pittori e scultori a caccia di commesse. Scul-
lo sbarco di Colombo in America. E mor a Roma tore, Raffaello non fu mai; ma pittore e architetto s:
nel 1520, ancora di Venerd santo, proprio mentre cos dal 1508 divenne una star della corte papale.
il conquistador Hernn Corts metteva a frutto le A bottega da pap. Ma andiamo con ordine.
scoperte colombiane massacrando gli Aztechi del In principio fu Urbino, e non solo perch il futu-
Messico. Ma quegli eventi doltremare, destinati a ro Stakanov delle Madonne emise l i suoi pri-
rivoluzionare il mondo, non toccarono neanche di mi vagiti. Nella citt marchigiana, infatti, Raffa-
striscio la vita del nostro, che si dipan interamen- ello apprese i rudimenti della pittura da suo padre
te fra Urbino, Perugia, Firenze, Roma e poche al- Giovanni Santi, un artista di corte dei Montefeltro
tre localit del Centro Italia. che nessuno ricorderebbe se non avesse avuto tan-
Del resto, perch mai Raffaello avrebbe dovuto to figlio. Lumanista toscano Giorgio Vasari (1511-
allargare il suo orizzonte? Per un artista dellepoca, 1574, vedi articolo pagine seguenti), che di Rafa-
LESSING/CONTRASTO

il Centro Italia bastava e avanzava: su Urbino aleg- el da Urbino scrisse una biografia traboccante di
giava lo spirito di Federico III di Montefeltro, il lodi, di Santi senior dice invece spietatamente che
duca-mecenate che aveva sponsorizzato fra laltro era non molto eccellente, anzi non pur mediocre.

107
FOTOTECA STORICA GILARDI

GETTY IMAGES
A Urbino e nelle Marche, comunque, Giovanni t di Castello, dove dipinse prima una pala per il UNA CULLA
era molto gettonato. E Vasari riferisce che in tutti i convento di SantAgostino (distrutta da un terre- IDEALE
suoi lavori facevasi aiutare dal figlio, il quale ancor moto nel 1789), poi un crocefisso per la chiesa di Urbino in una tavola
del XVI secolo. Quando
che fanciulletto, lo faceva il pi et il meglio che e sape- San Domenico, e infine un celebre Sposalizio del- vi nacque Raffaello,
va. Anche perch il maestro-pap riponeva gran- la Vergine che rappresentava una sfida aperta al suo sotto la signoria dei
di ambizioni nel futuro del figlio e di conseguenza maestro, che poco tempo prima aveva dipinto lo Montefeltro, era
era quanto mai esigente per il suo presente, tanto stesso soggetto per la cattedrale di Perugia. presa a esempio
come citt ideale
che non gli lasciava metter punto di tempo in Inevitabile il confronto fra le due opere, simi- del Rinascimento.
mezzo n attendere ad altra cosa nessuna, ac- li per struttura ma non per qualit: Un confron- Lo sposalizio della
ci che pi agevolmente e pi tosto venisse nellarte to che ancora oggi sembra pensato da una mente Vergine (1504), gemma
della Pinacoteca di
di quella maniera che egli desiderava. sadica per umiliare il vecchio maestro, commen- Brera a Milano, viene
Fu una fortuna pap Giovanni: insegn al figlio ta un altro biografo di Raffaello, lesperto darte ri- considerata lopera
a maneggiare i pennelli e quando mor, nel 1494, nascimentale Antonio Forcellino. dove Raffaello sispira
lasci un orfano appena undicenne ma gi in gra- Dettaglio curioso: nello stesso anno (1504) Raf- al Perugino e supera il
maestro.
do di camminare sulle sue gambe. A 15 anni Raf- faello, poco pi che ventenne, dipinse anche un ri-
faello ebbe forse la sua prima fidanzata. Badate be- tratto del Perugino, che a occhi moderni appare
ne: questultima notizia non ricavata dal Vasari, come una sottile beffa: se il maestro umbro ha tra-
ma dedotta dalla data della prima Madonna dipin- mandato a noi la sua immagine, deve dire grazie al
ta, un affresco nella casa di famiglia, che tuttora si suo allievo-sfidante.
pu vedere a Urbino. Al cospetto dei grandi. Dopo lUmbria
Dal Perugino. La seconda patria di Raffael- venne la Toscana, cio Siena e poi Firenze, dove
lo fu Perugia, anche se non affatto chiaro quan- Raffaello perfezion la sua formazione, a diretto
do e come avvenne lincontro fra la citt e lartista. contatto con latmosfera creata da altri campioni
Sul punto, Vasari racconta che fu lo stesso Giovan- dellarte rinascimentale. Riassume il solito Vasari:
ni a portare il figlio nel capoluogo umbro per in- Studi Rafaello in Fiorenza le cose vecchie di Masac-
trodurlo nella bottega del Perugino. Ma gli storici cio, e vide ne i lavori di Lionardo e di Michele Agno-
sono scettici: Gli archivi, sostiene Enzo Gualaz- lo cose tali che gli furono cagione di augumentare lo
zi, biografo del pittore, affermano che Raffaello studio. Risultato: Gran miglioramento e grazia ac-
pu essere dato assente da Urbino soltanto a par- crebbe in tale arte. Tradotto: in questo periodo le
tire dal 13 maggio 1500, cio quando il padre era sue quotazioni lievitarono.
gi morto da sei anni. Parallelamente, lievit anche il numero delle Ma-
In fondo per le date contano poco. Di pi im- donne: in Umbria Raffaello ne aveva dipinte solo
porta che in Umbria Raffaello non si limit a fare due, ma a Firenze ne cre una decina (inclusa quel-
il ragazzo di bottega del Perugino e cominci in- la, famosissima, detta del cardellino perch ai suoi
vece a brillare di luce propria: soprattutto a Cit- piedi ci sono Ges Bambino e San Giovanni che si

108
CORTESIA SCRIPTA MANENT
A URB BINO
frequent
urbanisti e pittori
del gabinetto
del DUCA
di Montefeltro

IL DRAGO
La tavoletta con San
Michele e il drago (1505)
doveva costituire con
unaltra opera,
San Giorgio e il drago
(1504), un dittico
dipinto forse per i
Montefeltro.
Secondo il VA
ASARI Raffaello era
ALINARI

la GE
ENTIL LEZZA stessa, non
meno eccellente che GRAZIOO S O

Promesse
da pittore

R
affaello era un
uomo di parola?
Alfonso I dEste,
duca di Ferrara, se fosse
ancora vivo risponde-
rebbe di no. Per tre anni,
infatti, il nobile emiliano
chiese ripetutamente
(e inutilmente) che il
pittore onorasse un
contratto per la fornitura
di un quadro per cui
era gi stato versato
un acconto: un Trionfo
di Bacco a cui il duca
teneva molto, ma che
Raffaello evidentemente
non voleva dipingere,
per ragioni ignote.
Bidone. La prima traccia
della querelle si trova in
una lettera di Alfonso,
datata 21 marzo 1517,
che sollecitava la conse-
gna dellopera promes-
sa. A quel messaggio
Raffaello rispose invian-
do tuttaltro lavoro: un
cartone intitolato Giu-
stificazione di Leone III,
che era avanzato dagli
affreschi degli apparta-
menti papali.
Insoddisfatto di quel
fondo di magazzino, il
duca torn alla carica
pi volte. E nel 1519
dai solleciti pass alle
minacce, avvertendo il
pittore di stare attento
a non provocare lodio
nostro ove gli portammo
amore. Inutile: il Trionfo
non fu mai dipinto e solo
nel 1520, dopo la morte
di Raffaello, il duca riusc
a riavere lacconto versa-
to anni prima.
TUTTE DIVERSE
A fianco, la Madonna
del diadema blu (1510-
11, al Louvre di Parigi).
Pi a destra, la
Madonna dei garofani
(1506-07, alla National
Gallery di Londra).
GETTY IMAGES (2)

passano un uccellino). Che A lanciare Raffaello nel gotha dellarte furono


CORTESIA SCRIPTA MANENT

la frequenza ossessiva dello per due uomini: Bramante (1444-1514), primo


stesso soggetto religioso fos- architetto di San Pietro, anche lui di Urbino, che
se frutto di devozione non simpatizz col giovane conterraneo e gli fece da
lha mai pensato nessuno; capocordata a Roma; e papa Giulio II, che essen-
probabilmente tutto derivava do un lontano parente di Bramante teneva in gran
da scelte dei committenti. Ma conto i suggerimenti del cugino-architetto.
divertente credere che linfla- Quel rapporto bi-clientelare port fortuna a tut-
zione di Madonne sottintendesse ti: a Raffaello, ma anche al papa, che arricch di ca-
un fitto turn-over di partner. polavori Roma, e al Bramante, che invecchi con-
Del resto, che quel pittore dallo vinto di aver trovato un erede per il cantiere di San
sguardo dolce e dai lunghi capelli neri fos- Pietro.
se sensibile al fascino femminile (e viceversa) non Il grande balzo. Cos, allet di 25 anni, il fi-
una leggenda. Era Raffaello persona molto amorosa glio del non molto eccellente, anzi non pur medio-
et affezzionata alle donne, e di continuo presto ai ser- cre Giovanni Santi si trasfer a Roma e divenne il
RAPPEZZATA vigi loro, riferisce Vasari. Il quale precisa che con- pittore numero 1 (o 2, secondo solo a Michelan-
A sinistra, la Madonna tinuando egli i diletti carnali, era con rispetto da suoi gelo, vedi articolo precedente) della corte pontificia.
del cardellino (1506 grandissimi amici osservato. Che ci fosse un nesso La sua prima opera fu un ciclo di affreschi sui muri
circa) rappresenta
forse lopera pi alta tra le amanti e le Madonne del pittore unaltra della Sala della Segnatura, la biblioteca degli appar-
del periodo fiorentino idea suggerita dal Vasari: Ritrasse [...] altre donne e tamenti pontifici del Vaticano. Anni dopo doveva-
di Raffaello. Gi nel particularmente quella sua et altre infinite. no seguire le decorazioni di altre tre stanze, dette ri-
500 fu ridotta a pezzi In realt non sempre il rapporto specialissimo tra spettivamente di Eliodoro (sala per le udienze),
dal crollo di un soffitto
e del restauro ne parl Raffaello e il gentil sesso si tradusse in diletti car- dellincendio di Borgo (sala da pranzo) e di Co-
Vasari nelle sue Vite nali: a volte rest a livello platonico, ma fu comun- stantino (opera incompiuta).
(1550), le biografie dei que forte. Lo dimostra fra laltro il fatto che spesso La Stanza della Segnatura era solo linizio di un
grandi. il pittore di Urbino ebbe committenti femminili, periodo straordinario, che doveva portare Raf-
Sopra, particolare
dellAutoritratto con fenomeno non usuale per lepoca: uno dei suoi di- faello a sbaragliare la concorrenza, a creare una
un amico (1518-1519) pinti umbri (lIncoronazione della Vergine) era sta- bottega industriale di artisti-artigiani e a rea-
dove Raffaello si to ordinato da una nobildonna perugina, Madda- lizzare una miriade di opere, fra cui ritratti, affre-
mostra ormai maturo. lena degli Oddi; e la sua prima pala daltare, quel- schi e gli arazzi che decorano la Cappella Sistina.
la di SantAgostino a Citt di Castello, fu pagata da E bench la corte papale fosse la cliente principa-
un convento di suore. le della bottega, Raffaello non disdegn altri com-

111
LA SCUOLA
DI ATENE
Nellaffresco
della Stanza della
Segnatura, in
Vaticano, Raffaello
raffigur gli antichi
filosofi e matematici.
Nel Platone con la
barba bianca, al
centro, si ravvisa
Leonardo.

mittenti, primo dei quali un ricco banchiere nato e criticando senza piet gli arazzi realizzati per la
senese, Agostino Chigi (vedi articolo nelle pagine Cappella Sistina.
precedenti), fondatore della dinastia che acquiste- Ma da quelle bordate Raffaello non era neppure
r poi il palazzo attuale sede del governo italiano. scalfito: sia perch professionalmente inattaccabi-
Il vento in poppa non venne meno neppure nel le, sia perch protetto dalle sue molte Madonne.
1513, quando Giulio II mor e sulla cattedra di Anzi, a Roma nel 1514 super se stesso e and a
san Pietro sal Leone X, alias Giovanni de Me- mettersi sotto la tutela di una madonnina di so-
dici, che negli anni precedenti, da cardinale, era li 10 anni, Maria, nipote di un cardinale potente,
stato protagonista di un sanguinoso saccheggio Bernardo Bibbiena.
ai danni della ribelle Prato e che poi, da pontefi- Vasari giura che Raffaello visse malissimo quel
ce, avrebbe provocato lo scisma di Lutero. Raffa- fidanzamento da pedofilo, sottoscritto per inte-
ello seppe lavorarsi ben bene il nuovo papa con resse, e che in attesa delle nozze (rinviate per an-
unopera di agiografia pura: affresc unintera sa- ni) continu ad andare di nascosto ai suoi amori, INNAMORATA
la del Vaticano (quella detta dellincendio di quelli con donne adulte. La Fornarina (1518-
Borgo) con le opere di tutti i papi precedenti di Ma ci sono pericoli da cui nessuna Madonna pu 1519) fu il grande
nome Leone. difendere. Anzi, ce ne sono certi che dalle madon- amore di Raffaello. Il
quadro si trova nella
Nemici giurati. Grazie (anche) a questa voca- ne possono caso mai derivare. Raffaello (pare) in- Galleria nazionale di
zione agiografica, proprio sotto Leone X Raffael- capp proprio in uno di questi. Vasari narra lin- arte antica di Palazzo
lo tocc il culmine della carriera, aggiungendo alla cidente cos: Continuando fuor di modo i piace- Barberini, a Roma.
sua professione abituale di pittore quella (inventa- ri amorosi, avvenne chuna volta fra laltre disordin
ta ex novo) di architetto. E anche nella nuova veste pi del solito, perch a casa se ne torn con una gran-
ebbe qualche risultato: alla morte del Bramante gli dissima febbre. Lartista resistette qualche giorno,
subentr al vertice del cantiere di San Pietro (anche poi mor, a soli 37 anni di et. La sua Maria non
se il suo disegno non venne mai realizzato); inoltre, ebbe modo di piangerlo perch se nera andata me-
progett la Cappella Chigi in Santa Maria del Popo- si prima, appena sedicenne.
lo e alcuni palazzi civili (Alberini, Jacopo da Brescia, Che sepolcro! Raffaello fu sepolto nel Panthe-
pi un terzo che non esiste pi perch fu demolito on, per esaudire un suo esplicito desiderio. Invece
nel 600 per far posto al colonnato di San Pietro). le sue Madonne furono disperse ai quattro venti:
Che tanto successo provocasse invidie, era inevi- oggi solo una (quella dipinta sui muri di casa San-
tabile. E furono invidie di rango, firmate da Seba- ti a Urbino) rimane al suo posto; unaltra (la Ma-
stiano del Piombo (1485 ca.-1547), pittore di ori- donna Bentivoglio di Sassoferrato) andata perdu-
gine veneziana trapiantato a Roma, e nienteme- ta grazie alle razzie di Napoleone; quanto alle re-
no che da Michelangelo (1475-1564). Entram- stanti 23, oggi 7 si trovano in Germania, 5 in Ita-
bi furono nemici giurati di Raffaello; Sebastiano, lia, 3 negli Stati Uniti, mentre Gran Bretagna e
in particolare, mise il suo astio anche per iscritto, Francia ne hanno un paio a testa e infine Spagna,
CORTESIA SCRIPTA MANENT (2)

definendo il rivale principe della sinagoga (cio Austria, Russia e Ungheria si dividono le ultime
ebreo, qualifica allepoca infamante), accusando- quattro. t
lo di rubare al papa almeno tre ducati al giorno Tommaso Marzaroli

112
Misteriosa
Fornarina

S
econdo alcuni era
la figlia di un for-
naio, Margherita
Luti, la donna che dopo
la morte dellartista si
Tra i suoi ritir nel convento di
SantApollonia. Secon-
incarichi, la do altri critici, la For-
narina non era che il
pianta di ROMA soprannome dato a una
famosa meretrice, con
ANNTIC C A. una poco sottile allu-
sione a ben altro tipo di
E un progetto per pagnotte da infornare.
Fu comunque il grande
SANN PIIETRO amore di Raffaello, che
la dipinse in questa
mai realizzato posa discinta poco pri-
ma della sua morte, tra
il 1518 e il 1519. Forse la
ritrasse pi volte: alcuni
studiosi ravvisano nella
giovane che qui cerca di
coprirsi il seno la stessa
che appare abbigliata
nella Velata degli Uffizi.
Convol a nozze? Il
gaudente Raffaello
avrebbe dovuto impal-
mare la nipote del car-
dinal Bibbiena, al quale
doveva la committenza
delle stanze vaticane,
ma forse spos la don-
na del popolo: lanello
che la Fornarina porta
allanulare potrebbe
avallare questa tesi; e il
bracciale sullavambrac-
cio con la firma Raphael
Urbinas sembra ribadire
il possesso delladorato
bene. Di certo lartista
lam intensamente. Si
racconta che trovandosi
a Villa Farnesina, ad
affrescare la Loggia di
Galatea per il banchiere
Chigi, minacci di po-
sare il pennello se non
gli avessero condotto
la donna. Fu esaudito e
la villa sul Lungotevere
mostra oggi un magni-
fico ciclo di affreschi.
(l. d. s.)
GIORGIO VASARI - 1511

LO SPICCIO
SCALA
Fu BIOGRAFO dei
grandi del tempo e
inventore della STORIA
DELLARTE. Ma fu anche
un artista poco apprezzato

L
e mani nei folti riccioli neri e la paura che
anni di duro lavoro per rientrare nelle gra-
zie del potente casato dei Medici, che lo
aveva bandito, andassero definitivamen-
te a farsi benedire. I timori di Giorgio Vasari men-

G. ANDREINI
tre contemplava laffresco che gli aveva commissio-
nato papa Paolo III nel Palazzo della cancelleria, a
Roma, non erano campati per aria. A detta di tut-
ti quellopera era una soverchia porcheria. Indegna
per uno che mirava a diventare un artista di corte.
Era il 1544 e Vasari sapeva che nel secolo di Tizia-
no e di Michelangelo, il favoloso Cinquecento italia-
no, era dura dimostrare di essere pi bravo degli altri
col pennello e farsi largo nella buona societ, soprat-
tutto per lui che veniva dalla piccola Arezzo. ve-
ro, per la Cancelleria gli avevano messo fretta: cento
giorni (da cui il nome della sala che ospita lopera).
E lui era incappato nellimperdonabile errore di af-
fidare i cartoni preparatori dellaffresco a collabora-
tori giovani e inesperti, e non gli restava che recita-
re il mea culpa. Del resto, la fama postuma gli sareb-
be venuta non per larte, ma per un libro: le Vite di
oltre 160 maestri tra i pi eccellenti pittori, scultori
e architettori italiani, da Cimabue insino a tempi no-
stri. Quanto a lui, rimase sempre sospeso tra lap-
prezzamento di circostanza dei committenti e il di-
sprezzo sincero dei suoi colleghi.
Crudel Giorgetto. Giorgio (nato il 30 luglio
1511) era il suo nome di battesimo, ma data la bas-
sa statura e lesile corporatura fu spesso storpiato in
Giorgino. E Benvenuto Cellini, suo detrattore, ar-
riv a definirlo in un sonetto limpio btol (un em-
pio cagnetto ringhioso) e crudel Giorgetto. Ma co-
me mai i suoi contemporanei lo detestavano? Per-
ch, pur essendo stato cacciato nel 1537 da Cosimo
ALLO SPECCHIO I de Medici, che lo considerava uomo privo di fer-
Autoritratto di Giorgio
Vasari dipinto nel 1566: mezza, venne poi richiamato a Firenze sempre da
in mano tiene i suoi Cosimo nel 1554. E per venti lunghi anni, fino al-
progetti di architetto. la sua morte, fu il regista assoluto della cultura medi-
A sinistra, Paolo III cea, risponde Barbara Agosti, docente di Storia del-
dirige i lavori di San
Pietro nella Sala la critica darte allUniversit di Roma Tor Vergata
dei cento giorni e autrice del libro Giorgio Vasari. Luoghi e tempi del-
(quelli impiegati per le Vite. Chiunque potesse fargli ombra veniva subi-
affrescarla) nel Palazzo to liquidato. Il Bronzino per esempio, che era il ri-
della cancelleria a
Roma, decorata da trattista ufficiale di casa Medici, fu allontanato ap-
Vasari nel 1544. pena lui mise piede nella corte.

115
MANIERISTA
A sinistra, lo Studio del pittore
nella casa del Vasari a Firenze.
Di fianco, il Cristo in croce in
San Giovanni a Carbonara
(Napoli).Nei suoi dipinti Vasari
imitava lo stile di Michelangelo,
Leonardo, Raffaello.

M. MEROLA
SCALA

Per di pi, Vasari non si faceva certo scrupoli a Michele Agnolo (cos lo chiama) Buonarroti, per
mettere mano al lavoro altrui. In un passo delle Ri- cui nutriva unammirazione sconfinata: veramen-
cordanze, le memorie in cui il Vasari annot osses- te stata la lucerna che ha fatto tanto giovamento e lu-
sivamente tutti i passaggi salienti della sua parabola me allarte della pittura, che ha bastato a illuminare il
artistica durata quasi cinquantanni, si legge: Ma- mondo, per tante centinaia danni in tenebre stato si
gnifico Messer Ottaviano de Medici mi fecie fare un legge nel capitolo a lui dedicato. Il Vasari, dicono le
quadro [...] bisogn contraffare un quadro che gi gli cronache, si precipit a Roma quando il giorno di
aveva fatto Andrea del Sarto che lo Illustrissimo Duca Natale del 1541 fu inaugurata la Cappella Sisti-
Cosimo gli tolse. Cos io lo finii [...]. na affrescata dallamico Michelangelo. E rimase let-
la storia (un esempio tra tanti) di un odioso scip- teralmente abbagliato da quello che vide. Al punto
po artistico perpetrato ai danni di uno dei suoi mae- tale da volerlo imitare. Ma il confronto tra il Giu-
stri, Andrea del Sarto, con cui Giorgio aveva inizia- dizio universale che Giorgino realizz per la fioren-
to a lavorare a Firenze. tina Santa Maria del Fiore e quello michelangiole-
Versatile. Ma giusto riconoscere al Vasari i sco fu impietoso.
suoi meriti. Intanto, in senso artistico, fu uno e tri- Vasari, comunque, qualcosa di bello secondo gli
no: pittore in primo luogo, ma anche architetto e storici dellarte lo dipinse: lImmacolata concezione
scenografo, oltre che primo storico dellarte. Pos- della chiesa fiorentina dei Santi Apostoli, il Battesi-
siamo addirittura considerarlo il fondatore della sto- mo di San Paolo a Roma, il Cristo in croce della chie-
ria dellarte, dice lesperta. Nelle sue Vite il raccon- sa di San Giovanni a Carbonara, a Napoli, e la pala
to parte dal 200, con Giotto e Cimabue, passando con la Deposizione di Cristo che si trova nella Galle-
per il 400 di Brunelleschi, Donatello e Masaccio, fi- ria romana dei Doria Pamphilj. Del resto era sem-
no alla sua epoca. Lepoca cio in cui i canoni pitto- pre pronto a cimentarsi in qualunque impresa. An-
rici della buona e bella maniera trovarono i massi- che gli amici si stupivano della superattivit di Vasa-
mi interpreti in Leonardo da Vinci e Michelangelo. ri, commenta Barbara Agosti.
Mai nessuno aveva scritto unopera del genere, che Viaggiava molto, per aggiornarsi professional-
includeva non solo biografie di grandi geni ma an- mente e per stabilire nuovi contatti: Bologna, Vene-
che di artisti che prima non erano considerati degni zia, Verona, Mantova, Roma, Napoli. Da ogni viag-
di essere trattati storicamente. gio ricavava informazioni preziose che poi avrebbe
Delle Vite esistono due edizioni. In quella datata trasferito nelle Vite, che in effetti progett una de-
1550 Vasari parla solo degli artisti gi morti, mentre cina di anni prima della loro pubblicazione, gi in-
in quella del 1568 inser anche i viventi. Tra questi torno al 1540.

116
Iperattivo e VULCANICO, non si fermava
di fronte alle DIFFICOLT tecniche.
Ma il RISULTATO poi ne risentiva

SCALA (2)
Un biografo
creativo
V
asari ce la mise tutta per
scrivere, con le sue Vite
(sopra, il frontespizio
della seconda edizione), uno-
pera di qualit. Ma si travest
da biografo senza averne le
basi. La vita di Leonardo, per
esempio, lacunosa, specie
nella parte relativa alla sua
attivit nella Milano sforzesca
di fine 400. Basta rileggere
la descrizione che Vasari fece
del Cenacolo per intuire che
probabilmente non vide
mai loriginale. Michelan-
gelo, invece, era oggetto di
venerazione assoluta da parte
di Vasari, anche se questi gli
gioc un tiro mancino. Gior-
gino attribu a Michelangelo
un parere negativo su Tiziano
(colpevole di realizzare opere
con poco disegno, di puro
colore). In realt tra i due cera
un rapporto di grande stima.
Seconda mano. Su Raffael-
lo, poi, Vasari non aveva
informazioni di prima mano.
La sua vita a Urbino, la sua
produzione, il rapporto con il
duca di Montefeltro gli erano
completamente sconosciuti.
Scrisse che il pittore urbinate
studiando le fatiche de mae-
BRUTTA COPIA stri vecchi e quelle demoderni,
Il Giudizio universale prese da tutti il meglio, e
che Vasari dipinse nel fattone raccolta, arricch larte
Duomo di Firenze, della pittura di quella intera
cercando di copiare perfezzione. Lo accus cio di
Michelangelo. scarsa originalit.

117
Nel 1565 realizz a FIRENZE per COSIMO I DE MEDICI un
Scrivi, che meglio. Gli stessi personaggi che Furbacchione. Vasari, astutamente, utilizz le INNOVATIVO
disprezzavano il Vasari pittore capirono che avrebbe Vite (ledizione del 1568) a scopo politico, retro- Vasari progett
invece potuto dare molto nella scrittura. Ne era par- datando la sua amicizia con Michelangelo e citan- gli Uffizi (sopra), a
ticolarmente convinto lamico e medico Paolo Gio- do con date volutamente sbagliate alcune delle tan- Firenze, serie di edifici
destinati alle 13
vio, le cui lettere sono conservate nellarchivio vasa- te lettere che i due si erano scambiati. Il loro rappor- magistrature e oggi
riano della casa natale, ad Arezzo: Le cose che avete to, infatti, era iniziato verso il 1550, ma laretino vo- sede di uno dei pi
fatto a Monte Oliveto in Napoli, a quelli tiranni del- leva a tutti i costi dare limpressione che il grande (e importanti musei del
mondo.
le frittate grosse e grasse (i preti, ndr), alla fine saranno influente) artista fosse suo amico da quando era un
cacabaldole (bazzecole, ndr) consumate dal salnitro e govinetto e che avessero fatto un percorso artistico
dalli tarli [...]. Ma quello che scriverete non lo consu- comune. Puro sfruttamento dellimmagine altrui,
mer il ladro tempo. diremmo oggi. Il fatto che Michelangelo fosse mor-
Nel 1547 Giorgino accett un incarico pittorico to nel 1564 (Vasari stesso aveva organizzato i fastosi
al monastero di San Fortunato, a Rimini. funerali a Roma), cio quattro anni prima della se-
Ci and di malavoglia, solo dopo aver strappato la conda edizione delle Vite, gli rese la mossa pi facile.
promessa di avere a sua disposizione un monaco che Di vero c comunque che fu proprio il Buonarro-
gli trascrivesse in bella copia le Vite. ti a spingere Vasari verso larchitettura. Lo conside-
Dopo tre anni, dunque, il bel libro delli famosi pit- rava un onesto professionista di belle speranze. E in-
tori fu stampato e fu subito un successo. Anche se, fatti Giorgino, quando nel 1554 torn nella Firen-
a onor del vero, era unopera incompleta dal punto ze di Cosimo I, si trov la strada spianata come ar-
di vista geografico. Tutti gli artisti passati al setaccio chitetto. Trasform Palazzo Vecchio da sede della
risiedevano al Centro-Nord dellItalia. Repubblica fiorentina a reggia ducale, con soluzioni
Gli unici meridionali citati erano il pittore cala- architettoniche e decorative molto indovinate. Die-
brese Marco Cardisco e lo scultore napoletano Gi- de inoltre il via alla grande Fabbrica degli Uffizi, la
rolamo Santacroce. serie di edifici destinati in seguito alle 13 magistra-

118
SCALA
SCALA
CONTRASTO
SIME PHOTO

CORRIDOIO sopraelevato come via di fuga: il PASSETTO


PITTORE E ture del Granducato di Toscana. E realizz il mera- tro, a Roma. Uno scivolone rimasto segreto ai pi,
ARCHITETTO viglioso Palazzo dei cavalieri a Pisa, che oggi ospita ma illustrato con alcuni disegni allamico Giorgio.
Sopra, Cosimo I la Scuola Normale, spiega lesperta. Bilanci. Se Vasari fece carriera, dunque, fu anche
attorniato dai suoi Passaggio segreto. Vasari si era inventato an- grazie a Michelangelo. Di certo, stando ai registri
artisti: Vasari, autore
del dipinto, si che un passetto (il corridoio che oggi porta il suo che teneva ed emersi dagli archivi, con le sue ope-
ritratto in basso, con nome) di collegamento tra Palazzo Vecchio, Uffizi re non da urlo mise insieme una cifra straordinaria
un progetto in mano. e Palazzo Pitti, quale via di fuga per Cosimo in ca- per lepoca: 51.620 scudi. Ai quali vanno aggiunti
A destra, il passetto
realizzato per
so di pericolo. i compensi per le commesse minori e per le edizio-
Cosimo e il Palazzo A Firenze non si stava mai tranquilli. Negli oc- ni delle Vite. Oltre a quelli ricevuti per la sua attivi-
dei cavalieri (o della chi dellartista era ancora vivo il ricordo dei moti t meno nota, quella di scenografo.
carovana) a Pisa, oggi del 1527 quando lui (appena sedicenne) e il pitto- Nel 1536 Vasari aveva supervisionato gli appa-
sede della Scuola
Normale. re Francesco Salviati avevano raccolto da terra con rati urbani in occasione del matrimonio tra Ales-
amorevole cura un braccio del David di Michelange- sandro de Medici e la figlia dellimperatore tedesco
lo finito in frantumi in seguito alla furia degli scontri Carlo V. Nel 1541 a Venezia disegn le scene per
di piazza. I due giovani lo portarono a casa e rimise- la Talanta del suo compatriota Pietro Aretino; e nel
ro insieme i pezzi. Fu il primo concreto atto di ve- 1565 realizz un teatro da sala (una scena tempo-
nerazione di Giorgino per Michelangelo. E lo stes- ranea) a Palazzo Vecchio per il matrimonio tra Fran-
so Buonarroti lo avrebbe ripagato facendo del Vasa- cesco I de Medici e Giovanna dAustria. Insomma,
ri il suo confidente. lartista che Giovio aveva liquidato come espedito,
In una lettera del 1 luglio 1557, per esempio, Mi- resoluto e manesco pittore per la rapidit desecuzio-
chelangelo gli scrisse: Se si potesse morire di dolore e ne (a scapito della qualit), si era ritagliato un ruolo
di vergogna io non sarei vivo. Che aveva fatto il gran- come regista di grandi eventi. E nessuno lo chiam
de artista di cos grave? Un grande errore di proget- pi Giorgino. t
tazione nella Cappella del re di Francia in San Pie- Marco Merola

119
MATILDE DI CANOSSA - 1046
BRIDGEMAN/ALINARI

Bella
e POTENTE,
Matilde di Canossa divent
lago della bilancia nello
SCONTRO tra impero e
papato. E il bersaglio delle
MALELINGUE

120
IL CARISMA
DI
C
ronaca fantastorica di un evento im- Ereditiera. Matilde visse dal 1046 al 1115,
possibile dei nostri giorni. In un Pae- ai tempi della lotta per le investiture e della pri-
se di media grandezza del Terzo Mon- ma crociata. Regn su Lombardia, Emilia, Tosca-
do, maschilista quanto basta, pieno di na, Umbria e paraggi, col titolo di grancontessa e
armi e di morti di fame (come il Ciad, lEtiopia o poi con quello di regina dItalia. Fu la prima don-
la Colombia) vanno al potere per puro caso due na della Penisola che si impose in politica non co-
donne, madre e figlia. Poniamo che le signore si me moglie di, ma in virt del suo prorompente
montino la testa, convochino tutti i cardinali del carisma, che Torquato Tasso, nel canto XVII del-
TUTTI AI mondo e decidano chi deve fare il papa; poi, la fi- la Gerusalemme liberata, 500 anni dopo celebr in
SUOI PIEDI glia dichiara guerra a una superpotenza che mette due versi: Pu la saggia e valorosa donna / sovra co-
A sinistra, Enrico IV nel il becco nella sua zona (diciamo gli Stati Uniti) e rone e scettri alzar la gonna.
1077 implora labate
di Cluny e Matilde di pretende che il leader straniero vada in ginocchio Era andata al potere senza cercarlo. Suo padre
intercedere per lui a casa sua. Il bello che ci riesce. Bonifacio, feudatario potente e poco amato, era
presso il papa Circa mille anni fa qualcosa di simile accadde stato ucciso nel 1052 con una freccia in gola, men-
Gregorio VII, che lo davvero. Al posto del Ciad cera il Nord Italia e in tre cacciava nei boschi lungo il Po mantovano. E le
aveva scomunicato.
Sotto, la corte di quello degli Usa cera il Sacro romano impero. Il terre di famiglia, munitissime di castelli, erano fi-
Matilde in una potente si chiamava Enrico IV, la donna che lo mi- nite in mano alla sua vedova Beatrice perch luni-
miniatura del codice se in ginocchio Mathilda von Tuszien, pi nota co- co figlio maschio, Federico, era minorenne. Ma po-
Vita Mathildis, la sua me Matilde di Canossa. Lui, malgrado il nome lati- chi mesi dopo anche Federico mor (forse avvelena-
biografia compilata
intorno al 1115 dal nizzato, era tedesco e lei italianissima: nata a Man- to); idem una sorella. Uniche eredi restarono cos
monaco Donizone di tova, vissuta nellAppennino, incoronata a Quat- mamma Beatrice e la bambina Matilde.
Canossa. tro Castella (Reggio Emilia). Marcate strette. Chi aveva teso lagguato a
Bonifacio? Si diceva che lo avesse voluto limperatore
(allora Enrico III, ndr) geloso del suo ricchissimo vas-
sallo e timoroso della sua potenza; altri parlavano di una
congiura di nobili, ha scritto Vito Fumagalli, tra i
maggiori biografi di Matilde. Ma un altro studioso,
Paolo Golinelli, storico dellUniversit di Verona,
obietta: Bonifacio era stato pi volte ribelle allim-
pero, poi per era tornato a esserne uno dei pi fe-
deli sostenitori. Perch Enrico avrebbe dovuto far-
lo assassinare?. Certo che limperatore, anche se
non fu il mandante del delitto, tent di esserne il
beneficiario e impose alla vedova e allorfana una
protezione stretta. Cos stretta che divent un
duplice sequestro di persona quando Beatrice si
macchi di un imperdonabile gesto di autonomia:
si rispos e, da mamma premurosa, avvi Matil-
de sulla stessa strada. Per una vedova dellepoca era
un classico modo per coprirsi le spalle. Ma Beatrice
SCALA

aveva trovato marito senza il permesso del suo pa-


trono. Pena per lo sgarro: arresto e deportazione.
Donne al potere. A tempi papato e impero
erano ai ferri corti e lAppennino emiliano, gi cuo-

121
Matilde diede a GOFFREDO IL GOBBO soltanto una FIGLIA
(che mor neonata). Per questo fu accusata di avere il MALOCCHIO
re del feudo canossiano, era uno Stato-cuscinetto soletta che si ga / e cantando e scegliendo fior da fio- SCONTRI
fra Roma e la Germania che non poteva essere la- re / ondera pinta tutta la sua via. Commento: quel AL VERTICE
sciato in mani femminili, per definizione inaffida- quadretto da vispa Teresa non rende giustizia al- A destra, Matilde e il
bili. Di pi: nel 1037 il pap di Enrico, Corrado la grancontessa, se non altro perch la vita di Ma- vescovo di Modena
in una miniatura del
II il Salico, aveva varato le norme (dette di dirit- tilde fu pi ricca di spine che di fiori. 1100. La citt faceva
to salico e tuttora adottate da molte dinastie) che La prima spina arriv subito. Proprio nel 1076 parte dei domini
escludevano il sesso debole dalleredit di scettri e la guerra fredda papato-impero divent calda. Fla- di Matilde, ma era
corone. Beffa del destino: nel 1056, quando Enri- shback: un anno prima papa Gregorio VII aveva ri- di fatto controllata
dai vescovi, talvolta
co III mor suo figlio Enrico IV aveva 6 anni, per- vendicato alla Chiesa lesclusiva della nomina dei in disaccordo con il
ci anche limpero fin nelle mani dellimperatri- vescovi. Davanti a tutti proib allimperatore di ave- papa. Sotto, unaltra
ce-vedova Agnese. re da allora in poi alcun diritto nellassegnare i vesco- scena dellincontro
Quanto a mamma Beatrice, finalmente libera da vadi, si legge nelle Gesta archiepiscoporum medio- di Matilde con
il vescovo: qui
tutele non richieste, torn a reggere il suo maxi- lanensium di Arnolfo, storico dellepoca. Ma Enri- rappresentata
feudo. Mai lEuropa era stata cos tinta di rosa. Ma co IV, che era diventato maggiorenne e aveva pre- la riesumazione
fin qui era solo facciata: Beatrice aveva pur sempre so il potere, nomin tre vescovi, fra cui quello di del corpo di san
Geminiano da
un marito-paravento (Goffredo III il Barbuto, du- Milano. Ne nacque un pandemonio. Il papa richia- Modena, avvenuta
ca dellAlta Lotaringia, in Germania). E Agnese fu m allordine limperatore (dicembre 1075) e subi- nel 1106.
presto messa in congedo (1062) da una banda di to (gennaio 1076) Enrico reag riunendo a Worms,
vescovi tedeschi, grintosi e complottardi. sul Reno, 25 vescovi tedeschi pi quello di Verona,
La rosa e le spine. La vera rivoluzione rosa che destituirono il papa con parole roventi: Poi-
arriv solo con Matilde e solo quando il suo ma- ch nessuno di noi, come tu dichiaravi, per te finora
trimonio, voluto dalla madre, fall (v. riquadro in mai stato vescovo, tu pure dora in poi per nessuno
questa pagina). Fu allora che lultima erede dei Ca- di noi sarai pontefice. Il papa, in risposta, scomu-
nossa decise: lei, donna a tutto tondo (i cronisti la nic Enrico e sciolse dal giuramento di fedelt ver-
descrivono bella e bionda), avrebbe governato da so di lui i cristiani che lhanno fatto o lo faranno.
sola, alla faccia dellimpero, del diritto salico e del I due litiganti. In gioco non cera pi solo la
sesso forte. Per anni esercit il potere solo come vi- nomina dei vescovi: il papa, ricambiando linvasio-
ce della madre, ma nel 1076, morta Beatrice, si tro- ne di campo dellimpero nella sfera religiosa, si po-
v a guidare il pi grande Stato a sud delle Alpi: ad neva come autorit assoluta e universale, in grado
appena 30 anni e senza mariti-stampella. di decidere le sorti di tutte le istituzioni civili. Mio
La solitudine di Matilde stata ampiamente en- il potere dato da Dio di legare e sciogliere in cielo e
fatizzata, da contemporanei e posteri. Un cronista in terra, scriveva Gregorio nella scomunica di En-
coevo, Giovanni da Mantova, coni per la gran- rico. Era un atto inaudito, un fatto mai accadu-
contessa un titolo adatto pi a una monaca di clau- to: per questo le reazioni furono notevoli e tra i so-
sura che a una sovrana: sposa di Dio. E Dante, stenitori di Enrico IV cominciarono le defezioni,
nel suo Purgatorio, la descrisse come una donna commenta Golinelli.

Regina di cuori, tra nozze fallite e avventure presunte

F
u davvero una donna mato, Matilde insult e cacci no. Lattribuzione dellomici- filo-imperiali, quindi sospette
sola? In realt Matilde si il malcapitato, che pass alla dio alla grancontessa va presa per definizione, ma era cos
spos due volte. Il suo pri- Storia col nomignolo di Guel- con le pinze, ma Goffredo mor insistente che Anselmo fu co-
mo marito, scelto dalla madre fo lImpotente. Cos narra un davvero in quel modo atroce: stretto a smentire: Non cerco
(Goffredo IV il Gobbo, duca di cronista boemo dellepoca, lo conferma un importante in lei nulla di terreno e di carna-
Lorena, a cui comunque diede Cosma da Praga. storico dellepoca, il benedet- le, scrisse, ma servo giorno e
una figlia), era un uomo defor- Vendicativa. Sorte peggiore tino tedesco Lampert notte il mio Dio nel mantenerla
me che lei detestava. E il se- ebbe Goffredo: Matilde laveva von Hersfeld. fedele ad Esso. Di tuttaltra
condo, Guelfo V dEste, futuro lasciato e poi, secondo Lan- Pettegolezzi? A Matilde furo- idea era il vescovo Benzone
duca di Baviera, un sedicenne dolfo Seniore da Milano, per no attribuite anche relazioni dAlba, che accreditando i
catapultato nellalcova di una sfuggire alla persecuzione del col vescovo di Lucca, Ansel- pettegolezzi arriv a insultare
donna che avrebbe potuto marito laveva fatto uccidere mo II, e col papa Gregorio Matilde con un epiteto scurrile
essere sua madre. Risultato: il mentre stava seduto al cesso, VII, ambedue futuri santi. Il e lapidario: os vaginae (bocca
matrimonio-bis non fu consu- infilandogli una spada nella- pesante gossip veniva da fonti di vagina).

122
SCALA
SCALA
Senza eredi, Matilde ADOTT nel 1099 il CONTE fiorentino
Guido Guerra. Ma quando mor i suoi BENI andarono alla Chiesa
Ancor pi inaudito fu per quel che accadde do- re, ma solo linizio. Nel 1080 limperatore si becc LO SCENARIO
po. Mentre lEuropa piombava in una cupa cri- unaltra scomunica; per stavolta invece di umiliar- DEL CONFRONTO
si istituzionale, fra i litiganti si intromisero co- si nomin un antipapa, Clemente III, e nel 1084 lo Sopra, le rovine del
me mediatrici due donne: Adelaide di Susa, suo- insedi a Roma con le armi. Fingendosi peniten- castello di Canossa,
in provincia di
cera del sovrano, e Matilde, che di Enrico era cu- te, il furbo imperatore aveva preso tempo, chetato Reggio Emilia,
gina e di Gregorio amica, o forse amante. Si arriv i dissensi e preparato la rivincita. Oggi ci fa dire sullAppennino.
cos alla celebre umiliazione di Canossa: nel gen- paradossalmente a vari storici, fra cui Golinelli, che Qui nel 1077 Enrico
naio 1077 limperatore sal in Val dEnza al castel- Canossa fu la pi grande vittoria di Enrico IV. IV incontr papa
Gregorio VII.
lo della sposa di Dio dove lo attendeva il papa, e Terza potenza. Ma a uscire vincente dallumi-
in cambio di un plateale atto di contrizione si fece liazione di Canossa fu soprattutto Matilde: il fatto
cancellare la scomunica. che un imperatore venisse a inginocchiarsi a casa
Lepisodio, mediaticamente suggestivo, ispir sua la legittim come terza potente dEuropa. Il di-
per secoli cronisti, pittori, drammaturghi (fino a ritto salico era stato dimenticato. E il prestigio che
Pirandello nel Novecento). A dare il la fu il papa deriv alla grancontessa ebbe un peso non da po-
in persona: in una sua compiaciuta lettera si leg- co quando, dal 1080 in poi, lo scontro fra papato
ge che Enrico lasciando alle spalle le insegne reali, e impero divent guerra aperta e ci fu bisogno di
con aspetto miserabile, scalzo e vestito di poveri abi- alleati. Allora Matilde non fu pi una diplomatica
ti, si trattenne con molte lacrime a implorare laiuto mediatrice, ma una guerriera aggressiva e schiera-
e la consolazione della misericordia apostolica. Altre tissima: dalla parte del papa. Ufficialmente perch
fonti aggiungono che limperatore rest tre giorni Matilde era molto religiosa. Il suo confessore Do-
in sala dattesa, fuori dalle mura sotto le neve, ve- nizone, un monaco che divenne il suo biografo uf-
stito di umile lana e con la cenere sul capo. ficiale, la defin una luminosa fiaccola, ardente in
Tutto vero? Non proprio: falso era quanto meno un cuore pio. E Bonizone da Sutri, vescovo di Pia-
il pentimento di Enrico. Lumiliazione del 1077, cenza, rincar la dose giudicandola uneccelsa con-
infatti, non segn la fine della lotta per le investitu- tessa, vera figlia di san Pietro. Lei stessa accredit

124
questa immagine da devota con unaltra definizio- sona le sue truppe collezionando successi militari.
ne, che adott come firma abituale: Matilda, Dei Nel 1082 Enrico prese dassalto Canossa, ma fu re-
gratia si quid est. Tradotto: Matilde, che se qual- spinto. Poi i canossiani nel 1084 a Sorbara (Mode-
cosa lo per grazia di Dio. na) assalirono di notte un accampamento dove alcu-
Devota. Che fosse pia Matilde lo dimostr in ni prelati filo-imperiali dormivano ebbri.
vari modi. Appoggi il movimento dei Patarini, La lotta per le investiture continu oltre la mor-
che voleva far tornare la Chiesa al rigore delle ori- te di Matilde: ufficialmente fino al Concordato di
gini. Apr i castelli ai sudditi, affamati da ricorrenti Worms (ratificato nel 1123) che sanc la divisione
carestie. Infine copr di doni e privilegi il suo mo- dei poteri. Il papato vinse 2-1, garantendosi la no-
nastero prediletto, lAbbazia di Polirone a San Be- mina dei vescovi e il potere temporale, ma non lau-
nedetto Po (Mantova), e permise ai frati di far scor- torit universale pretesa da Gregorio VII. Gi prima
razzare i loro maiali bradi nei suoi boschi. Ma se di quellaccordo, per, scomparsi Enrico IV (1106) e
Matilde tif per il papato, fu anche per un motivo il papa suo rivale (1085) la rissa era andata spegnen-
che con la religione centrava poco: molti pontefi- dosi. Tanto che nel 1111 il nuovo imperatore Enri-
ci dellXI secolo furono affare dei Canossa. Uno, co V era salito in Appennino non per attaccare Ma-
Stefano X (papa nel 1057-58), era addirittura uno tilde, ma per incoronarla regina dItalia.
zio acquisito della grancontessa. Un altro, Alessan- Immortale. Il nuovo titolo non port fortuna
dro II (1061-73), aveva avuto la tiara solo perch il allex guerriera, che si ammal di gotta e negli ul-
tandem Beatrice-Matilde aveva indotto i cardinali, timi anni fu costretta a letto. Mor in un giorno di
riuniti casualmente a Mantova, a dichiarare legit- luglio del 1115. Sepolta prima nella sua Abbazia
timo lui invece di Onorio II, un papa-bis nomina- di Polirone, trov poi posto in San Pietro, a Roma,
to dallimperatore. Quanto a Gregorio VII fu lal- privilegio raro per una donna. Intanto, dato ancor
ter ego di Matilde. pi singolare per unitaliana, aveva anche lasciato
Da guerriera a regina. Per difendere questo traccia nella lingua tedesca, dove la frase nach Ca-
papato fatto in casa, pi volte Matilde guid di per- nossa gehen ha tuttora lo stesso significato del no-
stro andare a Canossa (piegarsi a unumiliante
sottomissione). Con buona pace di Enrico IV. t
Nino Gorio

UNA VITA DA La lunga carriera


RICORDARE
La comitissa dei Canossa di Toscana
(ovvero

L
a dinastia a cui Ma- Proprio con Bonifacio i
contessa, cio tilde apparteneva, possedimenti canos-
Matilde) accetta oggi nota col nome siani toccarono lapice,
il libro sulla sua
vita scritto dal di Canossa, in realt si fino a comprendere la
suo confessore chiamava von Tuszien, Marca di Toscana (che
Donizone, che gli cio di Toscana. Di includeva Umbria e
era anche amico. stirpe longobarda e di Alto Lazio).
origine lucchese, ha Arroccati. Chiave di
lasciato notizie di s tanta potenza era il
dallinizio del X secolo. controllo dei passi
Il capostipite Sigifredo appenninici, transiti
acquis le prime terre in obbligati fra Roma e
Emilia, presso Parma, il Nord: per questo,
poi suo figlio Adalber- bench possedesse
to, alias Attone, costru molte citt, la famiglia
vari castelli sullAp- fu sempre radicata nei
pennino reggiano, fra suoi castelli di monta-
cui quello di Canossa, gna. Secondo la tradi-
il luogo simbolo della zione, Matilde avrebbe
famiglia. Il successore poi inaugurato coi suoi
Tebaldo si allarg a lasciti una forma di
nord del Po, annetten- propriet collettiva, la
do Mantova, che poi il partecipanza agraria,
figlio Bonifacio procla- ancora in uso tra Emilia
m capitale del feudo. e Veneto.

125
SAN FRANCESCO - 1181

Il santo di Assisi non era tanto diverso


dai PREDICATORI eretici del suo TEMPO.
Ma si salv grazie alla DIPLOMAZIA

LERETICO
MANCATO
I
ndovinello: in una cittadina del Medioevo Anche prima della rottura con suo padre Pietro
uno spensierato e danaroso mercante di stof- Bernardone, si ritiene che fosse in contatto con il ve-
fe si converte allideale evangelico e comincia scovo di Assisi, Guido, e che nella sua ombra aves-
a vivere in semplicit e fratellanza, cambia vi- se gi fatto con discrezione una prima scelta eccle-
ta e dona ai poveri tutto quello che ha, tanto da es- siale, quella di penitente. Lo confermerebbe an-
sere costretto narrano le cronache a mendica- che una fonte di Assisi, la cosiddetta Leggenda dei
re in pubblico, come gli altri poveri, nella citt dove tre compagni, prosegue lesperto. In questa biogra-
aveva brillato per gloria e onore, sotto gli occhi atter- fia, non ufficiale ma credibile, si legge come i conso-
riti dei suoi concittadini. Presto quelluomo radu- li della citt (lautorit civile nei comuni medioeva-
na un gruppo di seguaci. Chi ? Se avete pensato a li, ndr), cui un esasperato Pietro Bernardone si era
san Francesco ricredetevi: il Poverello dAssisi nasce- rivolto per denunciare le stranezze del figlio, si pro-
r una decina di anni pi tardi. Questi fatti, descritti fessassero incompetenti demandando la questione
dal manoscritto del 1170 circa Liber visionum et mi- al vescovo. Francesco era gi in qualche modo pro-
raculorum, si svolsero in Francia, a Lione. priet ecclesiastica.
Protagonista infatti Valdo di Lione, al cui mo- La classica immagine di Francesco giullare di
vimento (ispiratore dei valdesi attuali) la Chiesa di Dio, guardato dai coetanei benpensanti come un
Roma chiuder le porte nel 1184 col suggello delle- hippy ante litteram, convive dunque con il gene
resia. Destino per altro comune a molti movimenti della fedelt al papa scritto nel suo Dna spiritua-
pauperistici, che predicavano cio il ritorno alla po- le. In questa prospettiva si inserisce, al di l della-
vert. Per loro ci saranno roghi e stragi di massa (nel giografia, il viaggio a Roma del 1209-10.
1208, quando Francesco aveva 27 anni, fu bandita Prudente. Contro le sue stesse aspettative,
la crociata contro gli albigesi). Francesco catalizz attorno a s un primo grup-
A dispetto delle notevoli somiglianze con gli ereti- po di seguaci: con lui erano 12 in tutto, un nume-
ci del tempo e con le loro idee, a partire dalla prete- ro forse simbolico. Questo poteva destare sospetti.
sa di usurpare le prerogative dei preti predicando da Cos sent lesigenza di ottenere dal papa il bene-
laici (quali erano Francesco, diventato diacono solo stare al proposito di vita della sua fraternitas (il
pi tardi, e i suoi compagni), il Poverello sfugg pe- gruppo di discepoli).
r a questo destino. Che cosa trasform una poten- Il suo interlocutore era Innocenzo III, persecuto-
ziale vittima della neonata Inquisizione in un sim- re inflessibile, ma anche uno stratega che puntava
bolo del cattolicesimo? a recuperare a ogni costo gli eretici alla causa della
Obbediente. Alfonso Marini, docente di Storia Chiesa. In quegli uomini penitenziali di Assisi,
medievale alla Sapienza di Roma ed esperto france- i futuri francescani, che gli si accostavano con as-
scanista, non ha dubbi: Come atteggiamento Fran- soluta deferenza, il pontefice intu qualcosa, forse
cesco era molto vicino ai movimenti ereticali del XII loccasione che si rinnover di l a pochi anni con
e XIII secolo, per sin dagli inizi la sua vicenda spi- i domenicani di mostrare ai fedeli unalternativa
rituale si muove nel solco di unassoluta obbedien- ortodossa al modello di vita e di fede dei movimen-
za alla Chiesa. ti ereticali. Concesse molto a Francesco, sebbene
SCALA

126
CREDERE E
OBBEDIRE
San Francesco riceve
lapprovazione della
Regola da papa Innocenzo
III (1210), nellaffresco
di Giotto alla Basilica
Superiore di Assisi.
Per EVITARE di essere associato agli ERETICI predic
OBBEDIENZA assoluta al PONTEFICE di Roma
con prudenza: unapprovazione (verbale) e lauto- potrebbe anche nascondere la necessit di coprir- NUDO
rizzazione a predicare da laici, limitata per con si le spalle e di non essere confuso con gli eretici, E PURO
un abile escamotage giuridico a edificanti sermoni garantendosi cos la possibilit di predicare e assi- Francesco
penitenziali, che non si sovrapponessero cio alle curando un futuro al suo movimento. Nel 1217 rinuncia ai suoi
averi, suscitando
prerogative del clero in materia di dottrina. chiese persino che un cardinale della curia vigilas- lo sdegno del
Regista di questa manovra politica fu in parte il se sullordine in qualit di protettore. padre, sempre
vescovo Guido, che con atteggiamento ben pi Nonostante il futuro santo fosse destinato a di- nel ciclo
aperto di quello tenuto dai presuli di Lione di fron- ventare un baluardo contro le eresie, trovare nella attribuito
a Giotto
te a Valdo pare abbia preparato al suo protetto la vita e nei testi di Francesco un avallo alle violenze (1296 circa).
strada verso ludienza col pontefice. della repressione impresa ardua. La sua fu sem-
Ma decisivo fu soprattutto latteggiamento obbe- pre e comunque una predicazione di pace. Non us
diente di Francesco, che anche nel suo testamento mai la parola eretico nei suoi scritti, solo nel te-
ribadir di volere i suoi frati idiotae e subditi, igno- stamento troviamo un passaggio duro nei confron-
ranti e sottomessi a tutti: persino ai sacerdoti pove- ti dei suoi confratelli qui non sint catholici, che ave-
relli di questo mondo, cio il clero meno sapiente. vano cio deviato. Al dualismo dei ctari che
Un caso politico. Quella di Francesco fu dun- erano s poveri, ma per disprezzo verso la materia,
que una mossa diplomatica? Pu darsi, perch cer- considerata ricettacolo di ogni male Francesco ri-
tamente era un semplice ma non un sempliciotto, spose non con invettive ma con un inno program-
risponde Marini. La decisione di andare a Roma matico alla vita, il Cantico delle creature.

Francesco e il sultano: incontro tra civilt

D
opo lupi e lebbrosi, schi giotteschi) fu cordiale. cristiani con tutti gli onori, piccolo episodio di dialogo
ci fu lincontro di Secondo le fonti coeve, una ringraziandoli per la loro e tolleranza in unepoca di
Francesco con laltro sorta di manuale applicato di disinteressata preoccupa- fanatismi dar un frutto
per definizione: il sultano cortesia cavalleresca. zione verso le sorti della sua longevo: la Custodia, cio la
Al-Malik al-Kamil, nipote Lo scambio. Colto e poco anima, e tacitando i dignitari provincia e il presidio france-
del condottiero Saladino, guerrafondaio, al-Kamil (che che lo consigliavano di pas- scano in Terrasanta, che
nonch capo supremo di pi tardi negozier un lungo sarli a fil di spada. Lincontro da quasi otto secoli rappre-
quegli infedeli contro cui trattato di pace in Terra- tra i due si concluse con senta la Chiesa cattolica e
fu indetta la quinta crociata. santa con un altro sovrano unottima impressione cura a suo nome i Luoghi
Francesco lo incontr nel illuminato, Federico II di reciproca. Ciascuno rimase santi a Gerusalemme e in
1219, dopo essersi imbar- Svevia) tratt infatti gli ospiti della sua idea, eppure quel Palestina.
cato da Ancona per la Terra-
santa, in quello tramandato
come uno degli episodi pi
avventurosi della sua vita, e
unennesima prova di abilit
diplomatica.
In Egitto. La guerra infu-
riava da due anni e il frate,
animato da zelo missionario,
assieme a un confratello fu
accolto nellaccampamento
cristiano che assediava la
citt egiziana di Damietta.
Qui ottenne il permesso di
entrare in territorio nemico,
per tentare di convertire
il sultano e porre fine allo
scontro. Laccoglienza delle
guardie fu rude, ma lincon-
tro (ritratto a lato negli affre-
SCALA (2)

128
Fu fatto SANTO a due anni dalla MORTE, da
Gregorio IX: uno dei PROCESSI di canonizzazione
pi RAPIDI nella storia della CHIESA
Pericoli in vista. Una volta accettato, lordine lamara confidenza fatta a un confratello: Se i frati
rischiava per di diventare troppo istituzionale. camminassero ed avessero camminato secondo la mia
E Francesco era umile, ma uomo di carattere. Vo- volont, non vorrei, per la loro consolazione, che aves-
leva vivere secondo la forma del santo Vangelo: una sero altro ministro che me.
forma tutta sua, non omologata a tradizioni pree- Depresso. Dalla stessa autorevole fonte appren-
sistenti come quella monastica, che al mondo so- diamo che Francesco soffr per oltre due anni di
stituiva il chiostro. Ribad di aver ricevuto da Dio una gravissima tentazione dello spirito. Non cer-
la chiamata a essere unus novellus pazzus in mun- to la lusinga di un tardivo ritorno al mondo, spiega
do, un nuovo pazzo con unidentit refrattaria a Marini. Piuttosto, linsidia psicologica di conside-
confondersi con altre esperienze. proprio questa, rarsi in qualche modo un fallito. Unamarezza che
forse, la chiave per capire le sue mosse di fronte al- rischiava di sconfinare nella depressione. Come ri-
le mutazioni cui andavano incontro i francescani. porta ancora la Compilazione, molte volte si sottrae-
In pochi anni infatti lOrdine dei frati minori va alla compagnia dei fratelli, poich non era in grado
crebbe, espandendosi anche fuori dallItalia. A in- di mostrarsi loro lieto come era solito. Usc dalla crisi,
dossare il saio francescano arrivavano nuovi con- stando alle fonti, soltanto con la fiducia nellappro-
fratelli di ceto e cultura superiore, che non aveva- vazione divina simboleggiata dalle stimmate.
no neanche mai visto il fondatore della loro frater- Di certo c che lultima parte della vita di Fran-
nitas, pi sensibili allinfluenza della curia romana. cesco dalla sacra rappresentazione di Greccio nel
Una curia che, preoccupata dallatteggiamento dei 1223 fino al Cantico delle creature redatto in volgare,
confratelli pi rigoristi verso propriet privata e sti- caso unico tra i suoi scritti fu segnata da un aprir-
le di vita degli ecclesiastici, premeva per avere fran- si e un agire sempre pi al di fuori del suo ordine,
cescani pi organizzati e in riga. sublimandone in qualche modo i comportamenti
Il ritocchino. Il movimento inizi a burocratiz- deludenti con il proprio carisma e la propria
zarsi: arrivarono i conventi, un ministro generale, i spiritualit. Tornando, quindi, a quella eresia
ministri provinciali. Gi nel 1219 Francesco era sta- originaria.
to raggiunto in Terrasanta, dove si trovava per cer- Vittime e carnefici. Nel 1226 Francesco mo-
care di convertire il sultano, dalla notizia che alcu- r. Leretico mancato si era trasformato in eroe del-
ni suoi vicari stavano introducendo norme lontane la Chiesa e i suoi eccessi sembrarono disinnesca-
dallo spirito originario. ti. Eppure il fantasma dellirrequietezza continuer
Nel 1221 respinse gli inviti di qualche confratel- ancora a infestare per secoli la famiglia francescana,
lo a surrogare da altri ordini religiosi una Regola gi subito divisa tra gli zelanti (detti pi tardi spiritua-
pronta e approvata. Dovette comunque redigerne li, cio i pi fedeli alla povert delle origini) e i con-
una, rifiutata per da Roma. Lo spettro delleresia si ventuali, appoggiati da Roma. Era linizio di una di-
stava riavvicinando. A una nuova versione misero al- sputa che tocc punte al calor bianco tra Duecento e
lora mano confratelli pi colti di Francesco, e forse Trecento, quando buona parte dei francescani fedeli
lo stesso cardinale di Ostia, Ugolino di Anagni, fu- alla Chiesa fu arruolata tra gli inquisitori.
turo papa Gregorio IX. E nel 1223 arriv lagogna- LInquisizione, da parte sua, far salire sul banco
SCALA (2)

ta approvazione di Onorio III. Fu un compromesso degli accusati francescani del calibro (teologico) di
al ribasso: slancio missionario ridimensionato, cle- Guglielmo da Ockham e dello stesso ministro gene-
ricalizzazione del movimento, predicazione subor- rale Michele da Cesena. Nel 1318 la tomba di Pie-
dinata al placet del ministro generale e del vescovo. I tro di Giovanni Olivi, il fondatore degli spirituali,
caratteri eretici erano ormai stemperati. fu distrutta per ordine del pontefice e il suo allievo
Francesco reag con lisolamento. Gi nel 1220, Ubertino da Casale fu costretto alla clandestinit.
quando la gabbia della gerarchia era in costruzio- Solo a fine Ottocento papa Leone XIII riorganiz-
ne, se ne chiam fuori affidando il governo dellor- zer il movimento in tre ordini: frati minori, con-
dine ad altri: lamico Pietro Cattani, quindi frate ventuali e cappuccini. Ciascuno interprete di uno
Elia. Era malato e quasi cieco per una congiuntivite dei volti di san Francesco: che fu lunico, per, ca-
tracomatosa, contratta in Oriente e maldestramen- pace di far convivere in una sola persona i tratti del
te curata con un ferro arroventato. Uno dei rac- conformista e quelli del rivoluzionario. t
conti sulla sua vita, la Compilazione di Assisi, riporta Adriano Monti Buzzetti Colella

130
UBIQUO
Lapparizione di
Francesco, che era
altrove ,ad Arles
(Francia), durante il
Capitolo (assemblea)
del 1225. Sotto,San
Francesco nel ciclo
giottesco.

Umiliati e valdesi: storie parallele, destini opposti

I
l movimento fondato da Val- alcune regioni settentrionali destino degli umiliati, nati nel salvezza, per gli umiliati fu una
do di Lione, simile per molti dellItalia. Perseguitati per tut- 1028 in Piemonte ma radicati iattura. Sospettati di calvini-
aspetti a quello francescano, to il Medioevo, sopravvissero in Lombardia. La loro Regola, smo, entrarono in conflitto con
non ottenne lapprovazione del fino al 500 e aderirono simile a quella di Valdo di larcivescovo di Milano, Carlo
papa in carica, Alessandro III. alla Riforma luterana. Lione, fu approvata nel 1201 Borromeo, che un membro
Nel 1184 i suoi seguaci furono Fratelli diversi. Opposto, forse da Innocenzo III dopo anni dellordine tent di assassinare.
scomunicati e si rifugiarono pi per i casi della Storia che di persecuzioni. Ma se per i Cos gli umiliati furono sop-
nel Sud della Francia e in per la sostanza delle idee, il valdesi la Riforma signific la pressi nel 1571. (g. r.)
MARTIN LUTERO - 1483

SEGRETO

RITRATTO
DI FAMIGLIA
In questo montaggio,
Lutero suona il liuto
circondato dalla
moglie Katharina
von Bora (ex monaca
sposata nel 1525)
e dai figli, sullo
sfondo della sua
casa di Wittenberg
(Germania) oggi
diventata museo.
Il padre della Riforma
PROTESTANTE
non era il PURITANO
che si crede. Anzi, era
VANITOSO e...
buongustaio

W
ittenberg (Germania), ottobre
2004: tra le rovine di una casa de-
poca viene trovato un water. Un
evento straordinario, commen-
tava a caldo Stefan Rhein, direttore della Stiftung
Luthergedenksttten, la pi prestigiosa istituzio-
ne culturale della citt. Motivo di tanto entusia-
smo? Si ritiene che la casa (e il water) siano stati di
propriet del profeta della Riforma protestante:
Martin Luther, monaco agostiniano, in Italia no-
to col nome storpiato di Lutero. Quel bagno fu il
luogo di nascita del protestantesimo.
Nelle parole pronunciate da Rhein non cera al-
cuna intenzione dissacrante: la Stiftung Lutherge-
denksttten una serissima fondazione che coor-
dina dotti studi sugli albori della Riforma. E lirri-
spettosa deduzione del suo direttore aveva precise
ragioni storico-biografiche. Lutero soffriva di stiti-
chezza cronica e passava ore in bagno, ha spiegato
Rhein. Lui stesso dice di aver messo a punto la sua
dottrina in cloaca, cio alla toilette. Morale: oggi
il water di Wittenberg diventato un cimelio, co-
me il trono di Napoleone Bonaparte e la poltrona
gestatoria dei papi.
Contraddittorio. Ha avuto una strana sorte,
da 50 anni in qua, Martin Lutero. Il mondo cat-
tolico, che gli fu nemico, lo ha rivalutato molto,
forse addirittura troppo: Uno strano spirito ecu-
menico, riassume Claudio Pozzoli, germanista e
biografo del profeta, sta tentando di affossare il

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133
Lutero pi vivo a favore di un riformatore imbal- to e umanizzato spesso in modo spietato: il water
samato, buono per tutti. Col risultato di soffocar- di cui si diceva il caso limite di unoperazione da
ne la vitalit umana, la forza rinnovatrice e la vio- cui la figura di Lutero esce ridisegnata e tratteggia-
lenza dirompente, per non parlare della contraddit- ta da poche definizioni impietose: iperprotetto, in-
toriet che ha spesso caratterizzato la sua azione. cline ai piaceri della carne e della gola, razzista, rea-
Forse era inevitabile: tutti, nemici inclusi, sono zionario e vanitoso.
stati sempre affascinati dallimmagine di quel ribelle Protettori. Vediamo i capi daccusa. Pri-
austero e temerario, tramandata da antichi biografi- mo: iperprotetto. I biografi del passato hanno spes-
agiografi, fra cui Johannes Mathesius, cinquecen- so sottolineato che Martin, nato in una cittadina di
tesco parroco di Joachimsthal (Boemia), che defi- provincia (Eisleben) della Sassonia, nel cuore della
n Lutero grande e amato profeta della terra tedesca. Germania, era figlio di un minatore. E che nono-
Ma Martin fu davvero luomo duro, puro e rivolu- stante ci port a termine con successo studi di leg-
zionario che la tradizione ha descritto? Senzaltro s, ge e di teologia; e che poi, scandalizzato dalla corru-
dir chi antipatizza con papi e curie. zione della Roma papalina, os sfidare ad armi im-
Eppure Lutero fu anche tuttaltro. E paradossal- pari pontefici e sovrani: soprattutto Leone X (il pa-
mente questa nuova visione stata messa a fuoco pa che finanziava il cantiere di San Pietro vendendo
soprattutto in Germania. Un Paese a maggioran- indulgenze) e Carlo V (limperatore che voleva glo-
za protestante dove il fondatore della corrente re- balizzare il mondo sotto la sua cattolicissima coro-
ligiosa pi diffusa stato vivisezionato, demitizza- na). Tutto ci vero, ma non tutta la verit.

Secondo alcuni, le 95 TESI non


furono affisse da LUTERO, ma dai suoi
STUDENTI su sua indicazione
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SCUOLA DI CANTO
Il giovane Lutero (al centro) canta
davanti a Ursula Cotta, la padrona
della casa di Eisenach in cui visse da
ragazzo, nel 1499.

134
QUI NACQUE... Leroe solitario aveva le spalle coperte. Fin dai una sola donna, Katharina von Bora, ex monaca
La piazza di Eisleben primi passi fu il cocco di Federico III, principe di che divent sua moglie nel 1525. Fu un matrimo-
(Sassonia), citt natale Sassonia. Grazie a Federico, nel 1508 Lutero otten- nio felice, esente da gossip, da cui nacquero sei fi-
di Lutero, con una
statua che lo ricorda. ne una cattedra allUniversit di Wittenberg, da do- gli. Tutto ci, ancora una volta, era in linea con la
Al centro, il letto in ve prese a lanciare invettive, ora invocando il ritor- Bibbia, che al sesto comandamento non prescri-
cui mor, esposto no allapplicazione letterale della Bibbia, ora bol- ve affatto la castit ma si limita a vietare ladulterio
nella casa-museo di lando il mercato delle indulgenze e il culto idola- (Esodo, 20: 14). Per Lutero aveva giurato fedelt
Eisleben. A destra,
la ricostruzione degli tra delle reliquie. Fu qui che nel 1517 scrisse il suo eterna alla regola di santAgostino, che sul punto
interni dellultima trattato antiromano, sintetizzato nelle 95 tesi. E un tantino pi esigente: Gli occhi, anche se cadono
residenza di Lutero, sempre grazie a Federico, nel 1521 ebbe un salva- su qualche donna, non si fissino su alcuna.
sempre a Eisleben.
condotto imperiale per andare a Worms a sostene- Terzo aggettivo: goloso. laccusa pi recente,
re un confronto coi teologi ortodossi. Non tutto: mossa nel 2008 da archeologi del Landesmuseum
quando una scomunica lo mise in concreto perico- fr Vorgeschichte di Halle, che hanno rovistato in
lo di vita, Lutero scamp al rogo grazie al suo soli- discariche e pozzi neri di Eisleben e di Wittenberg,
to protettore, che finse di rapirlo e lo chiuse dietro dove Martin visse. Dopo il famoso water, sono co-
le mura inespugnabili di un castello, a Wartburg. s tornati alla luce i rifiuti delle due famiglie Lute-
Leretico rest nascosto l per 10 mesi, dedican- ro (quella di origine e quella di elezione), che han-
dosi in tutta tranquillit alla traduzione del Nuo- no rivelato diete poco monacali, a base di maialetti
vo Testamento in tedesco: unaltra sfida al- allo spiedo, oche arrosto e pesci pregiati. Nei rifiu-
la Chiesa, che ammetteva solo versioni ti cerano anche i resti di gatti e pettirossi (ma non
delle Scritture in greco o in latino, in- si sa se furono mangiati da Lutero).
comprensibili per i pi e quindi in- Antisemita. Quarto aggettivo: razzista. Questa
terpretabili a piacere dal clero. In- accusa, a differenza della precedente, non nuova.
somma: senza Federico, Lutero Gi nel lontano 1946, durante il processo di No-
non sarebbe stato Lutero. rimberga ai criminali di guerra nazisti, Julius Strei-
Amatore. Seconda accusa: po- cher, editore alla sbarra per aver incitato alla perse-
co casto. In realt Martin ebbe cuzione degli ebrei, si difese sostenendo di essere in

BILDERBERG (4)

LETTURA LIBERA
Sopra, Lutero con il cappello
da docente, a Wittenberg.
A destra, fac-simile della prima
Bibbia che Lutero tradusse in
tedesco (1534): fu alla base
della Riforma protestante.
LUOGHI DI SPIRITO
Da sinistra, portale
della casa di Lutero e
Katharina a Wittenberg:
Kathe lo fece realizzare
per donarlo al marito nel
1540; una stanza della
casa di Coburg, dove
Lutero soggiorn nel
1530. A destra, la chiesa
di Hartenfels, la prima
consacrata da Lutero
nel 1544; e la residenza
di Lutero a Wittenberg,
BILDERBERG (4)
dove fu insegnante
alluniversit.

linea con la dottrina luterana. Da allora gli storici si disadorne. Ma poich spesso si trattava di luoghi di
sono divisi: gli innocentisti sono ricorsi a sottili di- culto cattolici riciclati, comport la distruzione di
stinguo, parlando di strumentalizzazione nazista di pitture e sculture preesistenti.
Lutero. Ma Streicher non aveva tutti i torti: lo di- In quella campagna iconoclasta spicc per intran-
mostra un libro dello strumentalizzato, dal titolo sigenza Andreas Bodenstein, detto Karlstadt (1480-
eloquente: Degli ebrei e delle loro menzogne (1543). 1541), un professore di Teologia dellUniversit di
Quel testo non usava mezzi termini: Sappi caro cri- Wittenberg, che prima era stato insegnante di Lu-
stiano, e non avere dubbi al riguardo, che subito do- tero e poi ne era diventato un seguace, ma pi ra-
po il diavolo tu non hai nemico pi acre, pi velenoso, dicale. Mentre Martin era assente perch finto pri-
pi acceso di un vero giudeo. Il monito era accom- gioniero del suo protettore Federico, Karlstadt pub-
pagnato da valanghe di insulti per gli ebrei tedeschi, blic un saggio intitolato Sulla distruzione delle im-
definiti usurai, gente miserabile e incorreggibile magini, che incitava a bonificare le chiese facendo
o addirittura velenosi basilischi. Sintetica conclu- strage di madonne e santi romani, sia dipinti, sia
sione operativa: Le loro sinagoghe siano distrutte col scolpiti, sia sotto forma di reliquie. La risposta po-
fuoco, e chi pu vi getti sopra zolfo e pece, e se qualcu- polare non tard.
no potesse gettarvi anche il fuoco dellinferno, sarebbe Nel 1521 nacque un movimento detto Bil-
cosa buona. Sullantisemitismo, Lutero concorda- dersturm (Tempesta delle immagini) che da
va con molti cattolici. Wittenberg dilag in mezza Europa, saldandosi nel
Contro larte. Penultima accusa: reazionario. 1524-25 con furiose rivolte contadine, che alle teste
Per comprendere questo bisogna partire da un pas- mozzate dei santi di pietra aggiunsero spesso quel-
so della Bibbia: Non ti farai idolo n immagine al- le in carne e ossa di preti, nobili e prelati che face-
cuna di ci che in cielo n di ci che in terra n di vano resistenza. Nel passaggio dalle prime teste al-
ci che nelle acque (Esodo, 20: 4). Preso alla lette- le seconde ebbe un ruolo chiave un altro teologo
ra, quel versetto comporta la condanna di ogni for- estremista, Thomas Mntzer (1489-1525), un ru-
ma di arte figurativa. E in effetti la Riforma, sem- vido montanaro deciso a trasformare la Riforma in
pre ligia alle Scritture, si distinse per le sue chiese una violenta rivoluzione sociale.

Gli altri riformatori


O
ltre a Lutero, la il rifiuto dellarte sacra. A soprattutto per la teoria e la pi estreme di quelle di Lu-
Riforma protestante dividerli, invece, erano sottili pratica della lotta armata, tero: tanto che Calvino volle
ebbe altri due leader: questioni teologiche, ma so- che Lutero e Calvino rifiuta- essere sepolto in una tomba
lo svizzero Huldrych Zwingli prattutto politiche. Sul fron- vano: alternando le battaglie anonima per evitare che i
(1484-1531) e il francese te teologico, divergente era ideologiche a quelle con fedeli ne istoriassero
Jean Cauvin, alias Giovanni la valutazione delleucare- le armi, lo svizzero fin per la lapide. Invece Zwingli mor
Calvino (1509-1564). Ad stia, che per Zwingli era una morire sul campo. prima di poter esprimere le
accomunare i tre erano mera rievocazione dellulti- Niente immagini. Sullarte sue volont in proposito.
lopposizione al papato, il ma cena di Ges e per gli altri sacra e il culto delle immagi- Zurigo, la sua citt, nel
ritorno alle Sacre Scritture due un vero sacramento. Ma ni, invece, Zwingli e Calvino dubbio gli eresse una statua
e (sia pure con toni diversi) Zwingli si distinse dagli altri furono sulle stesse posizioni, presso la cattedrale.

136
Linvenzione (tedesca) della STAMPA nel 1450 aiut la
DIFFUSIONE del pensiero PROTESTANTE in Europa

A CONFRONTO
Lutero e Zwingli a
Marburgo (1529)
discutono delle loro
SCALA

divergenze dottrinali.
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BILDERBERG

Anche la MOGLIE Kathe contribu alla RIFORMA:


la sua fu la prima famiglia-tipo PROTESTANTE

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Martin non la prese bene. Boll Mntzer con pa- Pietroburgo, in Russia, conserva una sua Venere con
role roventi: Il demonio ha inviato tra voi falsi profe- Cupido in nudo integrale; la Staatliche Kunsthalle
ti: guardatevene!, scrisse ai contadini, nella sua Esor- di Karlsruhe (Germania) un Giudizio di Paride do-
tazione alla pace. E ancora: Si sono uniti a voi mol- ve i nudi sono tre, con sei seni in mostra; e la Galle-
ti profeti di delitti, che vogliono per mezzo vostro di- ria nazionale darte antica di Trieste ha una sua Dia-
venire signori del mondo. In effetti Thomas aveva na con le ninfe al bagno che raggiunge quota 7 nu-
travalicato lo spirito della Riforma. Ma anche Lu- di, ma con soli 11 seni perch una ninfa vista di
tero and oltre, invocando una repressione spieta- spalle e una di fianco. Insomma: pi che per la Bib-
ta dei contadini: Ritengo che sia meglio uccidere dei bia, Cranach sembrava aver vocazione per una pa-
contadini che dei prncipi e magistrati. Perci, cari si- ganissima sensualit.
gnori, sterminate, scannate e strangolate: chi ha il pote- Vanitoso. Ma il Vecchio era un abile cortigia-
re lo usi!. Erano parole da reazionario doc, difenso- no, che sapeva fiutare dove tirava il vento. Intuen-
re a tutti i costi di ogni autorit costituita. Con due do che il futuro della Sassonia sarebbe stato lutera-
sole eccezioni: lAnticristo e la Sodoma romana, no, prese a dipingere ritratti su ritratti non solo di
cio il papa e il papato. Per Lutero lautorit era in Martin, ma anche di suo padre Hans, di sua madre
ogni modo voluta da Dio, spiega Pozzoli. Quindi Margarethe e di sua moglie Kathe. Chi poteva re-
da lui legittimata, anche se sbaglia o agisce in mo- stare insensibile a un simile culto della personalit?
do non cristiano. Fu l che la vanit (lultima accusa) di Martin ven-
Nel suo richiamo allordine, lex rivoluzionario ne a galla. E nella Germania dei protestanti larte,
Lutero attacc a sorpresa anche il compagno Karl- uscita dalla porta, rientr dalla finestra.
stadt (definito spirito sedizioso). Perch? Lutero si Volendo, alle sei definizioni se ne possono aggiun-
era reso conto del fatto che nessun movimento cul- gere altre due: umanissimo e beffato. Perch uma-
turale ha mai potuto fare a meno dellarte. Cos, se nissimo, chiaro: con le sue contraddizioni, il suo
la Roma dei papi aveva identificato la sua stella po- ondeggiare tra gola e stitichezza, il profeta della
ROGO ERETICO
lare in Michelangelo, anche laustera Germania ri- Riforma risulta un po meno eroico e un po pi ve- Lutero brucia la
formata fin per scegliere un suo punto di riferimen- ro di come lo voleva la propaganda luterana. Per- bolla papale di
to artistico: un baffutissimo pittore bavarese, Lucas ch beffato, poi, pure evidente: lui, che lott per risposta alle sue tesi
Cranach (1472-1553), detto il Vecchio per di- togliere dalle chiese le reliquie dei santi, sar ricor- eretiche (Exsurge
Domine) e i libri di
stinguerlo da un figlio, omonimo e collega (il Gio- dato in un museo anche per quella strana reliquia: diritto canonico:
vane). Strana scelta, perch Lucas era tuttaltro che il water di Wittenberg. t era il dicembre del
un campione di sobriet: il museo Ermitage di San Nino Gorio 1520.

138
Dalla religione alla politica

C
hiarire questioni di dottri- della dottrina alle Sacre Scritture; Con la pace di Augusta (1555) fu
SATIRA na religiosa e riformare la la confessione solo a Dio; la sal- stabilito il principio cuius regio
ANTI-PAPA Chiesa per restituirle la pu- vezza garantita unicamente dalla eius religio (a chi appartiene
A sinistra, vignetta
rezza delle origini. In fondo Lute- grazia divina; lo scarso peso dato la regione spetta deciderne
satirica e anticattolica
del 1545 che ritrae il ro voleva questo, e non rompere alla liturgia e al culto dei santi; la la religione): ogni principe e
papa mentre decapita con Roma a tutti i costi. Eppure limitazione dei sacramenti a due ogni libera citt della Germania
limperatore. il monaco tedesco, rifiutando di (battesimo ed eucarestia). poteva scegliere il cattolicesimo
Il castello di Wartburg ritrattare le sue tesi, avvi una Guerra. Quando, nel 1521, o il luteranesimo. Ma i conflitti
dove Lutero fu spaccatura in cui la politica mise lEditto di Worms volle imporre religiosi continuarono a dilagare,
condotto con un falso presto il suo zampino. la fede cattolica in tutto limpero sfociando nella Guerra dei
rapimento e tenuto Precetti. I cardini del luterane- tedesco, i luterani risposero ren- trentanni (1618-1648) che tra-
nascosto nel 1521. simo erano: lequiparazione del dendo pubblica una protestatio volse lEuropa. Nel 1635 lentrata
mercato delle indulgenze (il con- (da cui il termine protestante). in guerra della Francia (cattolica)
dono della pena conseguente a Prncipi e feudatari dellimpe- contro limperatore tedesco
un peccato) al peccato di simonia ratore Carlo V vi reclamavano il (anche lui cattolico) prov che in
(la compravendita di cariche ec- diritto alla propria libert di fede, ballo cera legemonia militare, e
clesiastiche); la subordinazione dando il via allo scontro aperto. non la fede. (a. c.)
NOSTRADAMUS - 1503

DOMANI
considerato il VEGGENTE pi noto di tutti i tempi,
LESSING/CONTRASTO

eppure sapeva poco di astrologia. Il suo SEGRETO?


Scrivere il pi possibile. E con un LINGUAGGIO fumoso

FANTASTICHE
DIVINAZIONI
Simboli e creature
fantastiche dai
quadri di Hieronymus
Bosch (1450-1516),
simili a quelli che
affollavano le visioni
di Nostradamus.
A destra, in un quadro
del Seicento tratto
dalle descrizioni del
figlio Csar. A fianco,
unedizione del 1690
delle sue celebri
profezie.

140
ACCADR

U
n piccolo trucco che fece del Reich) contiene, forse, uno dei pi
grossi danni fu un opu- formidabili misteri della Seconda guer-
scolo, allapparenza in- ra mondiale. Nei primi mesi del conflit-
nocuo, che fu distribu- to contro la Francia (estate 1940), i te-
ito in gran quantit dai nostri agenti deschi usarono come arma segreta sedi-
e anche lanciato dagli aerei. Stampa- centi profezie di Nostradamus (1503-

GETTY IMAGES
to in francese e presentato come unedi- 1566), il pi celebre astrologo di tutti
zione delle Profezie di Nostradamus (e i tempi. I tedeschi fecero credere che
infatti ne conteneva diverse), il libricci- questi avesse previsto linvasione del
no prevedeva distruzioni immani a ope- Paese da parte della Grande Germa-
ra di fiammeggianti macchine volanti, nia, e che solo la parte sud-orienta-
mentre il Sud-Est della Francia sarebbe le sarebbe stata risparmiata dal turbi-
stato immune dal disastro. Mentre pre- ne di fuoco degli Stuka. Quando i na-
paravo questo opuscolo, non immaginavo zisti attaccarono Parigi, verso nord, in
che avrebbe avuto il tremendo effetto che direzione della Manica, trovarono le
ebbe. Tutti gli sforzi delle autorit fran- vie sgombre da profughi, proprio co-
cesi di impedire lesodo della popolazio- me volevano.
ne verso il Sud-Est furono vani. Strumento politico. Che la propa-
Questo ricordo di Walter ganda e la manipolazione facciano vin-
Schellenberg, capo della Sesta cere battaglie e guerre cosa nota; ma
Sezione (spionaggio estero) del che alcune migliaia di opuscoli abbia-
Reichssichersheitshauptamt (uf- no potuto determinare lo spostamen-
ficio centrale per la sicurezza to in massa di una popolazione un
SPECCHIO DELLE
MIE BRAME...
Caterina de
Medici convoca
Nostradamus per
conoscere il futuro
del trono di Francia.
Secondo la leggenda,
il veggente mise in
atto un complesso
rito magico basato su
uno specchio.

Nel corso dei secoli le sue PROFEZIE furono MANIPOLATE per


fenomeno che sbalord lo stesso ideato- estro, per il quale era adatta come ora scriver lui stesso, dedic la pi grande
re di questa messinscena. Lo stratagem- natale nulla di meno che lesaltazio- parte dei miei giovani anni alla farmacia
ma di Schellenberg era certo astuto, ma ne del Sole al meridiano. Nostradamus e alla conoscenza e studio dei mezzi per
non avrebbe avuto tanta efficacia se non era di origini ebraiche, ma i suoi ante- guarire; per pi terre e Paesi, dal 1521
avesse potuto contare sulla plurisecolare nati si erano convertiti al cattolicesimo al 1529, sempre vagando, per apprende-
fama di Nostradamus. e lui stesso ignorava lebraico, anche se re la sorgente e lorigine delle piante e al-
Bast il nome, messo in calce a quar- molti esegeti improvvisati enfatizzano tri mezzi dalla facolt curatrice.
tine spurie o manipolate, perch la gen- la conoscenza che il veggente avrebbe In viaggio. Il futuro astrologo per-
te si fidasse ciecamente di quelle prete- avuto della Qabbalah. Michel de No- corse in questo modo gran parte del
se profezie. stredame giunse ad Avignone nellau- Sud-Ovest della Francia: Guienna,
Le previsioni dellastrologo per anto- tunno del 1518, destinato allo studio Linguadoca, Provenza, Delfinato, Lio-
nomasia sono infatti cos ambigue da di grammatica e retorica, le cosiddette nese... Conobbe erboristi e farmacisti,
prestarsi alle pi svariate interpretazio- arti liberali, che al tempo costituivano di alcuni dei quali cita i nomi nella sua
ni (nei riquadri di queste pagine ne pre- lindispensabile preparazione per acce- opera Trait des Fardements et Confitures
sentiamo alcune). Cos, fin dal XVII se- dere alluniversit. (Trattato dei cosmetici e delle confettu-
colo la raccolta delle Profezie di Nostra- Nel 1521, il giovane provenzale ot- re). Finch, nellautunno del 1529, Mi-
damus fu utilizzata per scopi politici. E tenne il titolo di maestro darti, pi chel non decise di iscriversi alla facolt
sempre ad alto livello, nelle corti pi o meno lattuale diploma superiore. di medicina a Montpellier, la pi rino-
importanti dEuropa. Ancora non si interessava di astrologia mata del regno.
Ebreo, ma non troppo. Michel o profezie: si occupava di erboristeria e Il giovane aveva compreso che tisane
de Nostredame, che latinizz il pro- farmacia. Non aveva neppure in mente, e decotti non gli avrebbero dato la fama
prio nome in Nostradamus, nacque a allora, di diventare medico, altrimenti e lonore cui ambiva. Il 3 ottobre 1529,
Saint-Rmy-de-Provence il 14 dicem- non si sarebbe dedicato allo studio del- Michelet de Nostre-Dame (cos si fir-
bre 1503, in una casa di Rue du Vi- le piante medicinali. Infatti le facolt ma e il documento tuttora conserva-
guier. Un suo discepolo e biografo, Je- di medicina non accettavano studenti to) domand liscrizione alla facolt di
an Aim de Chavigny, scrisse che il fu- che avessero avuto pratica di pharma- medicina; ma il Procuratore degli stu-
turo veggente nacque a mezzogiorno, caitre, come si diceva allora, considera- denti, Guillaume Rondelet, lo radi,
ma questa meticolosit documentaria ta unoccupazione inferiore, indegna di perch lo studente era farmacista ed era
non che un omaggio postumo al ma- un medico. Nostradamus, invece, come stato sentito dir male dei medici. Michel

142
SCALA (3)
VEDERE LONTANO
A destra, una versione di fine 800 di La fuga di Luigi XVI
Nostradamus, raffigurato sempre con Quartina IX.20
la barba da sapiente. Sotto, in veste di Di notte verr per la foresta di
osservatore degli astri. Reines / due parti voltorte Herne (?) la
pietra bianca / il monaco nero in grigio
dentro Varennes / eletto cap. causa
tempesta fuoco sangue taglio.

L a presenza del toponimo Varennes ha


convinto gli esegeti di Nostradamus
che questa quartina anticipasse la fuga
di Luigi XVI (21 giugno 1791), che si con-
cluse con larresto della famiglia reale nel
paesino di Varennes. Ma gli altri dettagli
vengono ignorati o manipolati. In questo,
il francese Jean Charles de Fontbrune
un maestro. Per lui quel misterioso Herne
riferito agli Hernutes, che furono dice
una setta cristiana che si distingueva
per purezza dei costumi, e starebbe a
indicare la monarchia di diritto divino. Il
monaco nero in grigio sarebbe limma-
gine di Luigi che, fuggendo, si sarebbe
travestito da frate.
Falsit. Secondo i memoriali, Luigi XVI
era invece vestito duna finanziera scura
con gilet e un cappello rotondo: nulla
che facesse pensare a un monaco. Cap.,
essere UTILIZZATE a fini POLITICI per i volenterosi decifratori, starebbe per
Capeto e si riferirebbe sempre al re. Ma
Luigi XVI (che non fu eletto, ma fu re per
non si dette per vinto: chiese e ottenne stigo divino. Lanno successivo lepide- diritto di nascita) durante il suo processo
la protezione di un altro Procuratore, e mia arriv a Lione, e Nostradamus fu dichiar con orgoglio che Capeto non era
si iscrisse il 23 ottobre 1529. Non sap- convocato nuovamente, grazie allespe- il suo cognome o comunque un nome
piamo quando Nostradamus ottenne rienza gi accumulata, per cercare di dinastico che egli riconoscesse.
la laurea in medicina, perch gli archivi salvare la citt. Rest miracolosamen-
delluniversit sono andati perduti. La
data pi probabile il 1533.
te sano e, in quello stesso anno, si tra-
sfer a Salon-de-Provence, dove si stabi-
Hitler, magro
Verso quellanno, Nostradamus si re- l definitivamente. A 43 anni compiuti, e sanguinario
Quartina II.9
c ad Agen, in Aquitania, su invito di dopo una vita itinerante, Michel vole- Nove anni il regno il magro in pace
un erudito italiano, Giulio Cesare Sca- va mettere la testa a posto. A Salon pre- regger / poi cadr in s sanguinaria
ligero. La citt dovette piacere molto al se moglie: una ricca vedova senza figli, sete: / per lui grande popolo senza fede
giovane medico, perch vi si ferm per tale Anne Ponsard. Con i proventi del- n legge morir / ucciso da uno ben pi
sei anni. Ma il periodo che va dal 1533 la professione di medico, ma anche con bonario.
al 1539 il pi oscuro di tutta la vita di la cospicua dote, Nostradamus acquist
Nostradamus. Sappiamo che ad Agen una casa nel quartiere Ferreiroux. Casa M olti studiosi moderni vi hanno visto
profetizzato Adolf Hitler, ma questa
interpretazione legata pi che altro al
si spos, ma non conosciamo il nome che esiste ancora, e che si trova al nu-
della moglie. Il suo primo biografo, Je- mero 2 di quella che oggi , ovviamen- fatto che il personaggio definito magro
e sanguinario, e certamente Hitler fu
an-Aim de Chavigny, dice solo che era te, rue Nostradamus. luno e laltro. Tuttavia il tiranno nazista
una fort honorable demoiselle (una si- Nel 1548-1549 Nostradamus and non fu al potere per nove anni, ma per
gnorina molto per bene). Da questa in Italia. Si tratt probabilmente dun tredici (1932-1945); inoltre, il suo governo
donna nacquero due figli, anche loro viaggio di istruzione: forse desiderava non si pu certo definire un periodo di
rimasti senza nome. approfondire certe conoscenze o scam- pace, anche prima della Seconda guerra
Contro la peste. Nel 1546 No- biare esperienze con altri medici. Sap- mondiale: basta pensare al feroce regime
stradamus venne chiamato dalla citt piamo che durante i due anni di perma- di repressione che Hitler instaur appena
giunto al cancellierato.
di Aix-en-Provence a combattere la pe- nenza in Italia (a Savona, Milano e Ge- Senza fede? Suggestivo il passo in cui si
ste che vi era scoppiata. Non c da stu- nova), egli prescrisse medicine, di sua parla di un popolo senza fede n legge, che
pirsi: i maghi (o in alternativa gli uomi- formulazione, a personaggi della nobil- pu evocare limmagine delle sottomesse
ni di Chiesa) erano spesso lunica arma t, il che testimonia come ormai fosse masse tedesche. Le quali per, purtroppo,
contro quello che ai pi pareva un ca- una celebrit. una loro fede lavevano: la fede nel Fhrer.
SCALA

TUTTO STUDIO E LAVORO


A sinistra, una rappresentazione classica di
Nostradamus: seduto allo scrittoio, circondato da
segni zodiacali. Sotto, nelle vesti di astrologo.

BRIDGEMAN/ALINARI
La SVOLTA avvenne dopo un VIAGGIO in ITALIA: rientrato a
Svolta magica. Al ritorno dal tour scrisse moltissimo. Ogni anno pubbli- rori pi grandi di quelli che fai tu. Tut-
italiano Nostradamus inizi a pubbli- cava almeno un almanacco astrologico, tavia, sebbene avesse agguerriti nemici,
care le sue Prognostications astrologiques o anche pi di uno. Cos, labbondan- Nostradamus poteva contare su impor-
(Previsioni astrologiche), opuscoli an- te produzione del veggente si impose tanti santi in paradiso.
nuali che avrebbe continuato a far usci- allattenzione. Come facilmente intu- Astrologo dei vip. Nel dicembre
re fino alla morte, 17 anni pi tardi. ibile, pi cose vengono previste, pi al- 1559, Margherita di Francia, sorella di
Il libretto che diede fama imperitura te sono le probabilit che qualche pro- Enrico II, e suo marito Emanuele Fili-
a Nostradamus fu stampato il 4 mag- fezia si avveri. berto di Savoia, in viaggio da Parigi a
gio 1555 a Lione, dalleditore Mac Inoltre, lo stile di Nostradamus era il Nizza, andarono a Salon apposta per
Bonhomme. Formato da appena 46 fo- perfetto stile oracolare, degno della Pi- fare visita al veggente. Divenuto ormai
gli di dimensioni ridotte (8 per 13 cm), zia greca: oscuro, ambiguo, allusivo, vi lastrologo dei vip, Nostradamus non
il volumetto oggi rarissimo: se ne co- si poteva trovare tutto e il suo contra- si curava affatto delle disposizioni del
noscono due sole copie originali, con- rio. Nostradamus, infine, era un medi- Concilio Laterano V (1512-1517), che
servate nei Fondi Rochegude della Bi- co, uno studioso vero, certificato da vietavano la pubblicazione delle pro-
blioteca dAlbi (Francia) e nella Oster- una formazione universitaria. Cono- fezie. E neppure diede peso allOrdon-
reichische Nationalbibliothek di Vien- sceva litaliano, il latino e un po di gre- nance dOrlans del re di Francia (31
na. Con piglio da consumato uomo di co. Parlava poco, aveva un aspetto au- gennaio 1560), che proibiva nel regno
marketing, non pubblic il suo corpus stero. Insomma, incarnava il ruolo del la stampa di almanacchi che non aves-
profetico in una sola volta: lo fece usci- vecchio saggio che promana autorevo- sero limprimatur del vescovo. Del re-
re in tre successive edizioni (lultima nel lezza; perci le sue previsioni erano ac- sto, grazie alle sue entrature, Nostrada-
1558), ciascuna delle quali si accresce- colte con rispetto. mus non aveva difficolt a ottenere lau-
va di nuove profezie (per un totale di Certo, i nemici non gli mancavano. torizzazione episcopale, tanto che pot
360 quartine). Come il medico e astrologo Laurens Vi- dedicare lalmanacco del 1562 allo stes-
Successone. Il nome di Nostrada- del, che accus Nostradamus di incom- so papa Pio IV.
mus fece rapidamente il giro delle gran- petenza astrologica: lo defin addirittu- Tanto favore si doveva al fatto che
di corti dEuropa. Come spiegarlo? In ra grosso asino e grossa bestia. Uno Nostradamus, ai suoi clienti, non predi-
parte era lo spirito dei tempi. Ma fat- che non avesse mai visto un libro di astro- ceva mai sventure. Gli oroscopi dei no-
tore essenziale fu una circostanza frutto logia, gli scrisse, rivolgendosi diretta- bili erano pieni di allarmi, ma anche di
dellinventiva di Michel: Nostradamus mente a Michel, non saprebbe fare er- meravigliose promesse. Per la dinastia

144
RITRATTO Napoleone, il macellaio
DI SAPIENTE Quartina I.60
Unimmagine Un imperatore nascer accanto
moderna di allItalia / che allimpero sar
Nostradamus. venduto assai caro / diranno con
Come astrologo quali genti egli si unir / che si
era gettonatissimo trover meno principe che macellaio.
fra i vip dellepoca,
anche perch,
astutamente, per loro
non prevedeva mai
T utti gli interpreti vi hanno trovato
prefigurato Napoleone Bonaparte:
nato in Corsica, isola vicina allItalia, sar
sventure. un imperatore che coster caro al suo
popolo e a quelli soggiogati nelle sue
cruente campagne di conquista.
Limiti. Calzante la definizione di macellaio
per un uomo che impose allEuropa pi
di un decennio di guerra, e che non era di
stirpe regale (non era dunque principe).
Laccenno alle genti con cui si unir non
ha per spiegazione convincente.

SCALA
Il gran sole di Hiroshima
Quartina II.91
Sole levante un gran fuoco si vedr /
rumore e splendore verso aquilone
tendendo: / entro il circo morte e grida
si udr / per spada, fuoco, fame morte
gli attendenti.
casa cominci a scrivere profezie astrologiche
francese Nostradamus divenne un ora- Sempre di moda. Nostradamus mo-
A lcuni commentatori vi vedono le
bombe sganciate su Hiroshima e Na-
gasaki nellagosto 1945. Linterpretazio-
colo propagandistico: prevedeva infatti r il 2 luglio 1566, ma per lui si apri- ne motivata dal termine sole levante,
che tutto il mondo sarebbe stato sotto- va una nuova era: quella della continua che indicherebbe il Giappone, e il gran
fuoco che viene collegato alle morte e
posto a un Gran Monarca e che que- esegesi delle sue quartine. Tra i pi noti grida del terzo verso.
sti sarebbe stato francese. interpreti postumi ci fu lottocentesco Circo. Ma potrebbe essere unindicazio-
Il Gran Monarca. Quando il Anatole Le Pelletier, che sciolse alcuni ne temporale e non geografica: al levar
profeta di Salon pubblicava le sue Pro- anagrammi seminati dallindovino nei del sole. Inoltre non spiegato il circo
fezie, dal 1547 sedeva sul trono di Fran- suoi testi: Rapis sta per Paris, Nersaf per (o cerchio, in francese rond) dentro cui si
cia Enrico II, figlio di Francesco I, che France, Eiouas per Savoie, Chiren per dovranno udire le grida.
da Caterina de Medici aveva avuto due Henric, Loin per Lion.
figlie e quattro figli, uno dei quali era Ogni epoca, del resto, riscopr Nostra- Le Torri gemelle
Enrico. Sappiamo che Caterina chia- damus in modo diverso. Se in et roman- Quartina II.92
m Nostradamus a consulto sul desti- tica fu considerato pi poeta che astrolo- Fuoco color doro di cielo in terra visto:
no dei figli, e che egli venne ampiamen- go, in epoca positivista i lettori subirono / colpito dallalto, nato, fatto caso
meraviglioso: / grande eccidio umano,
te ricompensato. Forse perch proprio il fascino dei suoi codici. Ne deriv una preso del grande il nipote / morte di
per Enrico, il cocco di mamma pur es- nuova scuola interpretativa: la ricerca di spettacoli fuggito lorgoglioso.
sendo terzogenito (e che dar poi una una logica interna alle Centurie, come
caccia ostinata al trono, diventando re
col nome di Enrico III), Nostradamus
furono chiamate le centinaia di versi del
provenzale. Si studiarono cio come ele-
V i stato visto lattentato dell11
settembre 2001, ma nulla si riferisce
chiaramente alle Torri gemelle. Ci sono
aveva profetizzato un impero mondiale. menti di un puzzle che doveva essere ri- solo elementi che possono ricondurre a
Non fu cos. Se il veggente fosse vis- composto per svelare il messaggio nasco- esso: il fuoco, il nipote (Osama bin Laden,
suto pi a lungo (mor quando Enrico sto. I versi divennero tessere di un mosai- nipote di emiri), il grande eccidio. Ma
aveva 15 anni) avrebbe assistito alla sua co che appare assurdo solo perch volu- troppo poco: nelle Prophties la parola
triste storia: Enrico III fu un sovrano di tamente messo in disordine. fuoco ricorre ben 70 volte.
Inganni. Lo zelo degli interpreti talvolta
scarso valore, amante del lusso sfrenato Ricomporlo il compito che ancora arriva alla frode: c chi ha tradotto nay
e dissipatore. La sua giovane vita sareb- oggi si danno gli esegeti di un profeta che con nave, e vi ha aggiunto aerea per
be stata spezzata dal pugnale di un fra- forse poco sapeva di astrologia, ma molto suggerire un aeroplano. Invece, per No-
te fanatico che lo ammazz perch lo ri- di psicologia umana. t stradamus, nay significa nato , in tutta la
teneva troppo debole con i protestanti. Paolo Cortesi sua opera.
LETTURE
A cura di Matteo Liberti
MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Feederi
uo
r co II. Im
omo, mitoto
mperattore, la sua Commedia a raccontare la
politica e i costumi del proprio
I PROTAGONISTI
Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. - via Battistotti Sassi, 11/a - 20133 Milano
Hubert Houben (Il Mulino) tempo. Direttore responsabile Jacopo Loredan
Federico II di Svevia uno dei
personaggi pi discussi del Me- Leeonar
ard
do. Coordinamento Emanuela Cruciano (caporedattore)
dioevo e tra i pi carismati- Simb
mbol
olii e se
segrreti Art director Massimo Rivola (caporedattore)
ci della Storia. Il libro ne ana- Paul Crenshaw, Rebecca Tucker Ufficio centrale Aldo Carioli (caporedattore centrale),
lizza le qualit politiche, gli (Rizzoli) Marco Casali (photo editor, vicecaporedattore)
interessi multiculturali e i ten- Dalla Gioconda allUltima Cena,
tativi di dialogo con il mondo il volume analizza gli enigmi e i Redazione Federica Ceccherini, Lidia Di Simone (caporedattore),
arabo-musulmano. significati reconditi che si cela- Irene Merli (caposervizio), Giuliana Rotondi, Anita Rubini
no dietro ai dettagli delle ope-
Lo
orenznzo
o ill Mag
gnificco re di Leonardo da Vinci (e nei Ufficio fotografico Patrizia De Luca (caposervizio), Rossana Caccini
e il su
uo tem
uo mpoo suoi molti disegni tecnici), aiu- Redazione grafica Katia Belli, Mariangela Corrias (vicecaporedattore),
Ingeborg Walter (Donzelli) tandoci a comprendere meglio Barbara Larese, Vittorio Sacchi (caposervizio)
Sullo sfondo dellItalia rinasci- le peculiarit di un genio che Segreteria di redazione Marzia Vertua
mentale spicca la figura di Lo- incarn come pochi la cultura
renzo de Medici, abile politico, rinascimentale. Hanno collaborato a questo numero
raffinato poeta e stimato intel- Dario Biagi, Paolo Cortesi, Federico De Palo, Elena Ghidini,
lettuale. Grazie a lui Firenze si af- Meedioe
oevo
o e Rin
nasciimento
o Nino Gorio, Maria Leonarda Leone, Matteo Liberti, Tommaso Marzaroli,
ferm come capitale dellarte e Eugenio Garin (Laterza) Fernando Mazzoldi, Marco Merola, Carlo Migliavacca, Adriano Monti Buzzetti
della cultura, dove si formarono Classico della storiografia e del Colella, Ilaria Prada, Massimo Polidoro, Matteo Scarabelli,
maestri del calibro di Leonardo pensiero filosofico, il volume Michele Scozzai, Daniele Venturoli
e Michelangelo. analizza il passaggio dallepoca
medievale a quella rinascimen-
Pico
o del
ellaa Miraandolla tale, soffermandosi sul muta- Magazine Publishing Coordinator Carolina Cefal
Mariateresa Fumagalli Beonio mento dei valori della societ Digital Publishing Coordinator Daniela Grasso
Brocchieri (Laterza) e cercando di superare la sem- Business Manager Barbara Ferro
Ricostruzione del- plicistica antitesi tra tenebre Subscription Manager Alessandro Scampini
la vita delleclettico (Medioevo) e luce (Rinasci- Coordinamento Tecnico Valter Martin
umanista Giovan- mento).
ni Pico della Miran-
dola, che si distinse Maach
hiavelli
per la costante ricer- Francesco Bausi (Salerno)
ca di una filosofia Il libro indaga le
universale che conciliasse i sa- vicende umane e Amministratore Delegato e Chief Operating Officer Roberto De Melgazzi
peri antichi e quelli moderni. letterarie di Nicco- Direttore del Personale e Affari Legali Lucio Ricci
l Machiavelli con Direttore Controllo di Gestione Paolo Cescatti
I Bo
Borrgiaa. Sto
oriaa e seegreti unanalisi puntuale
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146
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