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Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Milano - NUMERO 132 GIUGNO 2017 - ALLEGATO AL N. 374 DI BELL’ITALIA
DA CEFALÙ A MONDELLO,
I LIDI PIÙ ELEGANTI
DA TAORMINA
A TINDARI, SULLA
STRADA PANORAMICA
TRA I DUE MARI
I CASTELLI, SENTINELLE
DELLA STORIA
SITI ARCHEOLOGICI
E SPIAGGE SULLA
ROTTA DEI FENICI
DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
54
12
Sommario
4 Salina (Messina)
Sull’isola dei festival
12 Da Cefalù a Palermo
In spiaggia con stile
20 Ospitalità a Palermo
Nella casa del principe
28 I Castelli
Sentinelle della storia
36 Da Marsala ad Agrigento
Sulle tracce dei Fenici
68 Eventi dell’estate
Arte, tradizioni e giardini di design
72 Cartina
44
4
SALINA (Messina)
SULL’ISOLA
DEI FESTIVAL
La più verde delle Eolie non offre solo sentieri per il trekking
e spiagge incantevoli per il bagno. Per tutta l’estate i suoi borghi
ospitano eventi di ogni genere, dalla musica alla cucina
TESTI Sofia Catalano FOTOGRAFIE Giorgio Filippini
Nel cratere di Pollara sorge l’omonimo paese, una delle due frazioni del comune di Malfa. Sullo sfondo, l’isola di Filicudi.
4 Bell’Italia
Bell’Italia 5
Sopra: la chiesa della
Madonna del Terzito,
punto di partenza del
sentiero che in 2 ore
porta al monte Fossa
delle Felci (962 metri).
A sinistra: le uve
destinate alla produzione
della Malvasia, il pregiato
vino isolano, dopo la
vendemmia vengono
fatte appassire al sole
sui “cannizzi”, in modo
da aumentarne il tenore
zuccherino. Pagina
seguente, in senso orario:
il fiore del cappero; la
rigogliosa vegetazione
dell’isola; il trekking al
monte Fossa delle Felci.
6 Bell’Italia
S
alina “la verde” è la seconda ci, che offrono trekking e camminate per dolcemente curvo può evocare una don-
per estensione dell’arcipelago ogni tipo di capacità: impervi e impegna- na incinta, adagiata placidamente supi-
delle isole Eolie, le sette sorelle tivi o facili e rilassanti. Tra i più sugge- na e cullata dalle onde. Una vista persino
che dal 2000 sono Patrimonio stivi c’è il sentiero Brigantino, un’ora commovente se goduta al tramonto dal
dell’Umanità Unesco per la lo- di passeggiata in una vegetazione me- paese di Pollara, nel comune di Malfa,
ro natura eccezionale. Salina è il mare diterranea rigogliosa, nell’incanto di celebre location del film Il postino, inter-
cristallino, insignito delle “cinque vele” un silenzio rotto soltanto dal vento. Il suo pretato da Philippe Noiret e Massimo
di Legambiente, Salina è cultura, storia, soffio è la prerogativa peculiare dell’iso- Troisi. Proprio allo scomparso attore
natura e tanta montagna, imprescindi- la, insieme al panorama straordinario, napoletano è stata intitolata la strada
bile per coglierne l’anima più intima. La che spazia sulle altre terre che emergono che scende all’insenatura delle Balate e
sua geografia è determinata, infatti, da dal mare come grandi scogli: da Lipari a che, con una ripida scalinata, culmina in
due crateri di vulcani spenti: il Monte Vulcano, con la sua cima gialla di zolfo, un’incantevole spiaggia dove il mare cir-
Fossa delle Felci (962 metri) e il Monte alle coniche Panarea, Stromboli e Alicu- conda un preistorico cratere sommerso.
dei Porri (860 metri). Due luoghi magi- di, fino a Filicudi, che con il suo profilo Si nuota tra i resti della caldera, in-
Bell’Italia 7
In questa foto: la baia di
Pollara, con la spiaggia
più suggestiva di Salina,
si raggiunge scendendo
una ripida scalinata.
Pagina seguente, in senso
orario: due vicoli di
Malfa; il monumento
a Massimo Troisi,
protagonista del film
Il postino, al quale è
stata dedicata anche
una via; le granite
alla frutta Da Alfredo,
istituzione isolana.
castonati nel promontorio del Perciato, varia, viva, vissuta. Non solo turismo, il rientro lungo la strada buia, sotto un
che conserva antichi rifugi e magazzini ma anche grande attenzione alle at- cielo luminosissimo che rivela l’infinità
scavati nel tufo. Erano ricoveri per le bar- tività culturali e alla tradizione. Si del firmamento. È poi la volta del Salina
che anche le grotte di Rinella, spiaggia inizia la prima domenica di giugno con Doc Fest (25-29 giugno), dedicato al do-
a forma di mezzaluna, di sabbia nera e la Festa del Cappero in Fiore, a Pollara. cumentario italiano. Quest’anno il tema,
fondali identici, nel comune di Leni, luo- Il frutto che, insieme all’uva Malvasia, è di grande attualità, è Padri e figli. Verso
go ideale per lo snorkeling. Decisamente fonte di reddito per l’economia isolana terre fertili, dedicato ai giovani che par-
più ampia è, invece, la spiaggia di ciottoli diventa protagonista di una manifesta- tono, emigrano, oppure restano, ma non
a Lingua, nel territorio di Santa Marina, zione di solide tradizioni che propone vogliono arrendersi a un mondo senza
che si estende fino a un laghetto d’acqua degustazioni di piatti a base di cappero speranza. A luglio (18-23) è tempo di
salmastra: qui si trovavano le saline cui preparati da volontari e chef, in una ga- MareFestival Salina, kermesse dal tocco
l’isola deve il nome. Santa Marina, Malfa ra di gusto senza pari. E poi, musica e mondano e modaiolo, e poi del Salina Fe-
e Leni sono i comuni dell’isola, a dimo- danze nella piazzetta di Sant’Onofrio, stival (25-29) con i suoi originali proget-
strare quanto Salina sia incredibilmente fino a notte fonda. Un’esperienza unica ti Parco Acustico e Paesaggi Sonori.
8 Bell’Italia
In questa foto: l’abitato
di Malfa e, di fronte,
l’isola di Panarea.
Qui sotto: il panoramico
terrazzo dell’Hotel
Signum, sempre a
Malfa. Qui si viene
per l’aperitivo e la
spettacolare vista su
Panarea e, più lontano,
Stromboli. L’albergo
ha anche un ottimo
ristorante condotto
da una talentuosa chef,
Martina Caruso.
10 Bell’Italia
Palazzo Marchetti Signum
INFORMAZIONI
12 Bell’Italia
DA CEFALÙ A PALERMO
IN SPIAGGIA
CON STILE
Lidi eleganti e spiagge per famiglie, ma anche
aree protette e calette isolate: da Torre Conca
a Magaggiari, la costa nord della Sicilia regala
120 chilometri di mare adatto a tutti i gusti
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Paolo Giocoso
Bell’Italia 13
Sopra: la spiaggia di Mondello, fine, è bagnata da un mare
amatissima dai palermitani, trasparente, con fondali
offre anche eleganti lidi bassi. Si apre sul golfo di
attrezzati. A destra: la spiaggia Castellammare nel territorio
di Magaggiari, di sabbia di Cinisi, sotto Punta Raisi.
C
efalù è la “regina” del turismo di interesse: il duomo, fondato a metà del
siciliano sulla costa tirrenica. La XII secolo, con l’originaria decorazione a
bella spiaggia di sabbia, pulita e mosaico del presbiterio, dominata dal
facilmente accessibile, il centro Cristo Pantocratore, ma anche il lavatoio
storico, la quantità di servizi medievale e il Museo Mandralisca.
e locali e, ultimo ma non meno impor- Quella del lungomare non è l’unica
tante, lo spettacolare duomo medievale, spiaggia di Cefalù. Spostandosi verso
Patrimonio dell’Umanità Unesco, hanno est, si oltrepassa la zona delle Calette
fatto la sua fortuna. Destinazione sia – una serie di piccole baie rocciose dove
di palermitani in gita fuori porta sia di si può fare il bagno spesso in totale so-
turisti italiani e stranieri, è uno di quei litudine – e dopo qualche chilometro si
luoghi che entrano nel cuore, che ti con- arriva alla Plaja degli Uccelli (o spiag-
quistano con un riuscito mix di fascino gia di Sant’Ambrogio), una striscia di
antico e atmosfera internazionale. E se sabbia e ciottoli incorniciata da colline
tanti vengono qui per fare una tranquilla verdeggianti e bagnata da un mare cri-
passeggiata fra vicoli e piazzette, magari stallino. Meno affollata, in genere, del
condita da un po’ di shopping nei nume- lido di Cefalù, è comunque abbastanza
rosi negozietti di artigianato e prodotti comoda. Un’altra spiaggia di facile ac-
tipici, molti sono quelli che la preferisco- cesso, circa 7 chilometri a est della Plaja
no proprio per il suo mare. La spiaggia si degli Uccelli, è quella di Torre Conca,
stende a ridosso del lungomare, e diver- alle porte di Finale, frazioncina di Pol-
se scalette consentono di accedervi in tut- lina. La si raggiunge percorrendo la
ta comodità. Alcuni tratti sono attrezzati statale 113, un nastro sottile di asfalto
con ombrelloni e sdraio, per chi desidera che segue le curve sinuose delle colline
qualche agio in più. La sabbia fine e i fon- che, in questo tratto di costa, arrivano
dali bassi la rendono indicata anche per i quasi fin dentro l’acqua, creando uno
bambini e per le persone che non hanno scenario di movimentata bellezza. La
dimestichezza con il nuoto. Sul lungo- spiaggia è un’ampia striscia di ghiaietto
mare ci sono ristoranti, alberghi e bar, e e sabbia, fra tre alte pareti rocciose e il
pochi passi separano dai principali punti mare. Vi si arriva discendendo una
14 Bell’Italia
Sopra: Cefalù è dominata
delle torri del duomo,
edificato a partire dal
1131 e completato in
epoca sveva. Alle spalle
dell’abitato si staglia la
rocca di Cefalù, una rupe
nota come U castieddu,
alta circa 270 metri,
sulla quale sorgono
i resti di una fortezza
medievale. A sinistra: la
spiaggia di Mondello con
il suo mare limpidissimo.
Pagina seguente: il lido di
sabbia e ghiaia di Torre
Conca, a Finale di Pollina.
16 Bell’Italia
Bell’Italia 17
Pagina precedente:
la spiaggia di Torre Conca
si sviluppa sotto capo
Raisigerbi. La si raggiunge
comodamente grazie
anche alla presenza
di un ampio parcheggio.
NELLA CASA
DEL PRINCIPE
Trionfo d’arte, raffinatezza e cultura, gli antichi
palazzi nobiliari del capoluogo siciliano sono
la sintesi perfetta dell’accoglienza sull’isola:
per una notte da vivere nel cuore della storia
TESTI Marilisa Zito FOTOGRAFIE Paolo Giocoso
In questa foto: salotto di
Palazzo Conte Federico,
uno degli edifici civili
palermitani più ricchi di
storia. Pagina precedente:
l’infilata dei saloni
della stessa dimora,
che appartiene ancora
ai discendenti della
famiglia di Federico II.
Bell’Italia 21
D
ai Romani ai Bizantini, dagli lazzo Federico racchiude in sé i segreti Sopra: l’ingresso Giuseppe Venanzio
Arabi ai Normanni, dagli Svevi e il fascino di una storia millenaria. La al piano nobile Marvuglia, dove
di Palazzo Conte si nota l’automobile
ai Borboni, la Sicilia è il regno parte più antica è la bellissima torre
Federico. Sale, Balilla “Coppa
delle tante civiltà, grandiosa e di Scrigno (XII secolo), che un tempo stanze e saloni d’Oro” del 1935,
bellissima per le stratificazioni difendeva Palermo. Da qui si entrava testimoniano ancora funzionante;
storico-culturali che ne hanno definito nell’abitato, a ridosso del mare, e ancora i gusti delle diverse particolare di un
l’identità. Sul filo della storia, i palazzi oggi visitarla è come viaggiare indietro nel epoche storiche. tavolo da toilette
Nella pagina nella stanza
nobili si sono moltiplicati, disseminan- tempo, accompagnati dal racconto visivo seguente in alto, Marvuglia. In basso:
do il territorio, e in particolare Palermo, di tantissimi manufatti perfettamente da sinistra: il cortile la stanza Marvuglia,
di dimore avvolte nei ricordi, ricche di conservati: le architetture medievali, le del palazzo, opera settecentesca,
opere d’arte, che i proprietari custodi- due bifore, una normanna e l’altra ara- dall’architetto è situata nell’ala
palermitano privata dell’edificio.
scono con meritevole impegno. E che, gonese, le armature, gli stemmi, persino
in molti casi, aprono all’ospitalità, facen- la cucina, completa di stoviglie, piatti e
do rivivere stanze e saloni straordinari. utensili originali. Dal cortile decorato in
pietra a intaglio dall’architetto Giuseppe
GLI AFFRESCHI IN SALOTTO Venanzio Marvuglia (1729-1814) si acce- no fra queste mura nelle stanze private
A PALAZZO CONTE FEDERICO de al piano nobile, articolato in una fila dei conti, aperte ai visitatori. Imperdibi-
L’esempio più illustre è Palazzo Conte di saloni rinascimentali di diversi colori. le la camera da letto, con l’alcova ori-
Federico. Un indirizzo “nuovo” per l’o- E anche qui la storia ricomincia a fluire, ginaria del Settecento e le decorazioni
spitalità nobiliare del capoluogo sicilia- tra arazzi, costumi, quadri, lampadari, di Marvuglia, ultima suggestione prima
no. I conti Alessandro e Alvine Federico, collezioni d’armi e ceramiche. Ovunque di uscire dal palazzo e raggiungere, in
con il figlio Nicolò, discendenti di Fede- si guardi ci sono opere d’arte, come i sof- pochi minuti, Palazzo dei Normanni e il
rico d’Antiochia, figlio dell’imperatore fitti lignei affrescati del Salotto Giallo (XV mitico mercato di Ballarò.
Federico II, stanno infatti aprendo all’o- secolo), gli affreschi settecenteschi di Vito ——
spitalità una dépendance della dimora: D’Anna del Salotto Rosso, la grande galle- PALAZZO CONTE FEDERICO
l’inaugurazione è prevista per fine estate, ria con gli affreschi di Gaspare Serenario Palermo, via dei Biscottari 4, 0916/51.18.81;
ma il palazzo è già visitabile, la mattina e i tanti simboli massonici che ne rivelano www.contefederico.com
o su prenotazione (ingresso 10 euro). l’origine. Potrebbe bastare ma c’è di più, Appartamenti: 7 da 2 persone.
Sorto sulle mura puniche della città, Pa- perché antichità e vita moderna convivo- Prezzi: appartamento da 80 €.
22 Bell’Italia
PALAZZO VILLA TASCA
Stanze per grandi musicisti
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In questa foto: il patio
di Palazzo Villa Tasca
si affaccia su un parco
in cui crescono anche
piante tropicali. Sotto, da
sinistra: la villa vista dal
giardino; il piano nobile,
interamente affrescato;
la terrazza con vista
sul parco; un particolare
del piano nobile.
Pagina precedente, in alto:
la suite Donna Franca.
Bell’Italia 25
In questa foto: la
sala da ballo
di Palazzo
Ajutamicristo,
con il soffitto
affrescato
da Giuseppe
Crestadoro.
Pagina seguente:
la cucina e
una delle sale.
In questa foto:
la biblioteca-
museo di Palazzo
Lanza Tomasi.
Pagina precedente:
vista del palazzo
e una delle sale.
Bell’Italia 27
L’illuminazione
serale esalta
il Castello di
Montalbano Elicona,
nel Messinese, le
cui mura di facciata
sono incise da
oltre 40 feritoie
che consentono
di controllare la
valle dell’Elicona;
i finestroni furono
aperti solo dopo
le trasformazioni
di età aragonese.
28 Bell’Italia
I CASTELLI
SENTINELLE DELLA
STORIA
Un itinerario tra i manieri più spettacolari dell’isola, da Caccamo
a Milazzo e Montalbano Elicona: architetture medievali che svettano
imponenti su borghi e valli, spesso trasformate in musei del territorio
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
Bell’Italia 29
30 Bell’Italia
V
iaggiando in Sicilia, spesso si corte, le prigioni, la “sala della Congiura”, Sopra: il Castello di
scorgono rovine di castelli che che ospitò una riunione fra alcuni baroni Milazzo è in realtà una
cittadella murata che
svettano sulla cima di rocce im- siciliani ribelli nella rivolta del 1160, e le
si estende per 7 ettari
pervie, testimoni di un’epoca terrazze da cui si ammira il panorama. sul promontorio di capo
feudale che nell’isola si spinse Sempre nella zona di Palermo, ecco il Milazzo. Il complesso,
ben oltre le soglie dell’evo moderno. Sim- Castello di Castelbuono: la sua costru- di antichissima origine,
bolo di potere e ricchezza, sono non di zione fu ordinata nel 1316 dal conte fu fortificato durante la
dominazione araba e di
rado ridotti a una torre o un brandello di Francesco I Ventimiglia, feudatario nuovo in età normanno-
mura. Ci sono però eccezioni su cui vale la delle Madonie che, da questa munita for- sveva. Dopo il restauro
pena di soffermarsi, partendo da uno dei tezza, poteva controllare la “via del legno” del 2010 è tornato
castelli meglio conservati d’Italia, quel- che collegava le foreste sulle montagne a vivere, e ad agosto
accoglie un festival
lo di Caccamo, in provincia di Palermo. alla costa. A dispetto delle manomissioni
di musica indie.
La fondazione del maniero, che si eleva subite nel corso della storia, il castello si Pagina precedente: dal
su una rocca a 500 metri d’altezza, è di eleva ancora imponente a dominare l’a- Castello di Calatabiano
epoca araba, ma l’edificio si presenta oggi bitato. Oggi è sede del Museo Civico, con si apre una veduta
nel suo aspetto normanno-svevo, benché uno spazio dedicato a mostre tempora- spettacolare che spazia
dal mare al massiccio
modificato da numerose sovrapposizioni nee. All’interno si visita anche la Cappella dell’Etna. Oggi lo si può
successive. Con i suoi 130 ambienti, fra Palatina, decorata di stucchi e dedicata a raggiungere con un
saloni e stanzette, è anche uno dei com- Sant’Anna, della quale si custodisce una ascensore panoramico.
plessi normanni più grandi del Paese: reliquia in un’urna d’argento.
l’architettura movimentata, dovuta alla Una puntata verso l’interno ci porta in
quantità di corpi di fabbrica diversi, risul- provincia di Caltanissetta: a Mussome-
ta perfettamente godibile. L’itinerario di li, nel cuore della Sicilia del feudo, si
visita comprende, fra l’altro, la cappella di trova il Castello Manfredonico,
Bell’Italia 31
Sopra: Montalbano segnato dalle massicce Mussomeli è al centro
Elicona si sviluppa torri angolari. Venne di leggende, favorite dalla
attorno al suo castello, eretto nel XIV secolo, sua ubicazione in cima
che nei secoli fu anche ma durante i restauri a un’aspra rupe. Pagina
monastero e municipio. sono emerse tracce precedente: il portale
Nella foto piccola: di strutture più antiche. della sala del Trono
il Castello di Castelbuono Sotto: il Castello (o sala dei Baroni) del
ha un aspetto severo, Manfredonico di Castello Manfredonico.
In questa foto: una
cascata di case
collega il Castello di
Caccamo al duomo
di San Giorgio.
Sotto da sinistra: subito
oltre l’ingresso del
Castello di Caccamo
le mura sembrano
fondersi con la
roccia viva; una delle
sale del castello.
34 Bell’Italia
fortificato nel 1364-67 per ordine
Castello di San Marco Abbazia Santa Anastasia
di Manfredi Chiaramonte, esponente di
una delle famiglie siciliane più potenti. Su
una roccia solitaria e scoscesa alle porte
dell’abitato, questo castello, forse il più INFORMAZIONI
pittoresco fra i manieri siciliani, sembra
nascere direttamente dalla pietra. Ancora Gli alberghi tutto insieme in questo gradevole locale,
una volta troviamo una “sala dei Baroni” Hotel Tonnara Trabia★★★★ adatto a uno spuntino veloce come
in cui si riunirono alcuni aristocratici che (Trabia, contrada Tonnara, SS 113, a una sosta più lunga. Carne e pesce
intendevano ribellarsi al potere regale. E 091/810.11.15). A 12 chilometri da sul menu. Conto medio 25 €.
poi una cappella con tracce di affreschi Caccamo, in riva al mare, una tonnara Rossopeperoncino Fusion Food
trecenteschi, le segrete, le scuderie e al- dismessa è oggi un albergo moderno (Calatabiano, piazza Diaz 7,
cuni ambienti privati. e confortevole: 96 camere, ristorante, 393/566.05.68). Hamburger e pizze in un
spa. Doppia con colazione da 129 €. locale informale, frequentato soprattutto
PIAZZEFORTI RECUPERATE Abbazia Santa Anastasia ★★★★★ da giovani. Menu variegato, anche con
TRA CATANIA E MESSINA (Castelbuono, contrada Santa opzioni vegetariane. Conto medio 15 €.
L’origine del castello di Calatabiano Anastasia, 0921/67.22.33). Nel XII Macchianera (Milazzo, via Marina
(Catania) è più antica. Risale infatti a secolo convento di monaci benedettini, Garibaldi 275, 090/922.32.49). Di fronte
un kastron bizantino, edificato su una oggi offre accoglienza a cinque stelle: al mare e con bella vista sulle Eolie,
rupe da cui si poteva osservare ogni mo- 28 camere, ristorante di cucina è un ristorante di cucina creativa basata
vimento sul mare e la pianura. Una carat- del territorio, piscina, giardino. Doppia su prodotti locali. Conto medio 40 €.
teristica che piacque assai anche a tutti i con colazione da 160 €. Fattoria Grattazzo (Montalbano
successivi dominatori della Sicilia. Arabi, Castello di San Marco ★★★★ Elicona, contrada Grattazzo,
Normanni e poi una lunga serie di signo- (Calatabiano, via San Marco 40, 334/314.55.56). Fra le vette dei Nebrodi,
ri feudali: matrimoni, eredità, rovesci 095/64.11.81). Per un soggiorno “a un’azienda agricola a gestione familiare
finanziari o politici portavano l’edificio tema”, si può scegliere questa dimora dove gustare cucina rustica e formaggi.
in mani sempre nuove. Fino a quando, storica con bel parco, vicino al mare. Menu anche per celiaci, vegetariani
nel 1693, il terremoto del Val di Noto lo Ristorante, spa, piscina. Doppia e vegani. Conto medio 20 €.
distrusse. Oggi recuperato, si visita grazie con colazione da 166 €.
a comodi camminamenti. Locanda del Bagatto (Milazzo, via Per le visite
L’ampia visuale sul territorio è una delle Regis 11, 090/922.42.12). Nella zona del Castello di Caccamo (via Castello, 091/
caratteristiche fondamentali delle fortez- porto, sei camere minimal ma originali. 810.32.07 e 814.92.52). Orario: martedì-
ze: nel Messinese, i castelli di Milazzo Anche ristorante con cucina siciliana. domenica 9-13 e 15-19. Ingresso: 4 €.
e di Montalbano Elicona si stagliano Doppia con colazione da 90 €. Castello di Castelbuono (piazza
entrambi, giganteschi, sui borghi sot- Agriturismo Antica Tindari (Patti, Castello, 0921/67.12.11). Orario fino al
tostanti, incutendo rispetto e timore. A Contrada Moreri, 0941/31.72.02). A 40 21/6: lunedì-venerdì 9,30-13 e 15,30-19,
Milazzo il castello è una vera città murata minuti d’auto da Caccamo, è un’azienda sabato e domenica 10-13,30 e 15,30-19;
cui si accede attraverso un portone impo- agricola che produce vino, ortaggi, frutta dal 22/6 al 31/8 lunedì e mercoledì 9,30-
nente e un altissimo corridoio in pietra. e verdure. Gli alloggi, comodi e curati, 13 e 15,30-20, martedì, giovedì e venerdì
Fortificata dagli Arabi nel IX-X secolo e sono ricavati in un vecchio casale. Buon 9,30-13 e 16,30-20, sabato e domenica
riutilizzata e modificata fino all’Ottocento, ristorante. Doppia con colazione da 89 €. 10-13,30 e 16,30-20. Ingresso: 4 €.
la fortezza – al cui interno è stato allestito Castello di Mussomeli (contrada
un piccolo museo che ne narra la storia – è I ristoranti Castello, 0934/99.20.09). Orario: martedì-
un paradigma dell’architettura castrense Secondo Tempo (Termini Imerese, domenica 9-12 e 15-18. Ingresso: 4 €.
attraverso i secoli. Oggi ospita mostre, contrada Impalastro, 091/811.37.75). Castello di Calatabiano (via Alcantara
eventi, concerti. Il Castello di Montalba- A 10 chilometri da Caccamo, 142, 095/640450). Orario estivo (dalla 2a
no, invece, ha caratteristiche diverse. Nel il ristorante di Salvatore Campagna settimana di giugno alla 1a di settembre):
Trecento Federico II d’Aragona, che ama- è uno degli “emergenti” in Sicilia. 10-13 e 16-21; resto dell’anno mercoledì-
va particolarmente questo luogo, ordinò Ricette tradizionali, materie prime domenica 9,30-13,30. Ingresso: 5 €
che il castello, costruito in età normanna, locali e creatività. Conto medio 40 €. (7 € se si usa l’ascensore panoramico).
venisse rafforzato e insieme trasformato Hostaria Nangalarruni (Castelbuono, Castello di Milazzo (salita Castello,
in una reggia degna di ospitarlo. Abban- via delle Confraternite 7, 0921/ 090/ 922.12.91). Orario estivo (maggio-
donato e depredato nell’Ottocento, è stato 67.12.28). Cucina stagionale curatissima settembre): martedì-domenica 9-13 e
rimesso in buone condizioni: il restauro e a chilometro zero. Tanti i piatti 16,30-20,30. Ingresso: 5 €.
ci ha consegnato robuste mura merlate, stuzzicanti, come il filetto di maialino in Castello di Montalbano Elicona
camminamenti, cisterne, sale e corridoi, crosta di manna. Circa 600 le etichette (via Castello, 0941/67.80.19). Orario:
torri e cappella reale (la “cuba”). In alcu- sulla carta dei vini. Conto medio 30 €. maggio-giugno 9,30-13,30 e 15-19;
ni ambienti è stata sistemata una piccola Divinity (Mussomeli, via Palermo 37, luglio-settembre 9,30-13,30 e 15,30-20;
mostra di armi antiche. 388/655.40.60). Ristorantino, pub e caffè domenica sempre 9-18. Ingresso: 3 €.
DA MARSALA AD AGRIGENTO
Bell’Italia 37
E
siste un filo antico che unisce le
culture e le civiltà del Mediter-
raneo, nonostante le tensioni
di questi anni. Anzi una Rotta,
un Itinerario del Dialogo Inter-
culturale, riconosciuto anche dal Consi-
glio d’Europa, che nel 2016 è diventato
Progetto Pilota dell’Organizzazione
Mondiale del Turismo. Una proposta di
viaggio che prende spunto dai contatti e
dagli scambi pacifici del passato per ca-
pire (e magari migliorare) il Mediterra-
neo di oggi. Emblema di questa storia di
convivenza e dialogo sono i Fenici, na-
vigatori, mercanti e colonizzatori che,
a partire dall’VIII secolo avanti Cristo,
stabilirono avamposti in tutto il Mare
Nostrum, intessendo rapporti paritari
con le popolazioni autoctone.
38 Bell’Italia
giche e siti naturali che proteggono il
territorio, la geografia dell’epoca e le
emergenze culturali, gastronomiche o
artistiche originate da quel fecondo pe-
riodo di scambio. Si seguono le tracce
dell’Antica Via Selinuntina, una sorta
di autostrada ellenica tra Siracusa e la
gemella Selinunte.
UN MUSEO SPERIMENTALE
PER CAPIRE I FENICI
Sulla costa che dei Fenici era la vera pa-
tria, si ha invece l’occasione di visitare
il nuovo Museo del Mare di Sciacca,
inaugurato nell’aprile di quest’anno in
un complesso nobiliare del tardo ’400,
con i reperti di archeologia subacquea
rinvenuti nel golfo. Il museo gode di
un allestimento sperimentale: gli spazi
espositivi, chiamati “sabbie”, riprodu-
cono le condizioni di ritrovamento dei
resti archeologici, sui fondali o sulle
spiagge. Molto suggestiva, la raccolta
comprende numerose anfore – le più
antiche sono del VII-VI secolo avanti
Cristo – una ciotola dell’età del Bronzo,
che già testimonia gli spostamenti per
mare, e alcuni ritrovamenti arabo-bi-
zantini. Altra peculiarità è la copia del-
la statuetta fenicia del Melqart, nume
tutelare della città di Tiro, ritrovata da
un pescatore nella baia. Sempre sul lito-
rale si estende Eraclea Minoa, colonia
selinuntina (già abitata dai Sicani), pro-
babile luogo di scambio con gli avam-
posti fenici. Nuovamente fu la foce di
un fiume, il Platani, oggi protetta dalla
Riserva Naturale, così come la vicina
Torre Salsa, a definire il luogo ideale
per lo stanziamento della colonia.
L’ultima tappa è Agrigento con la Val-
le dei Templi che, nonostante la fama,
riesce ancora a riservare qualche novi-
tà: è di questi anni la valorizzazione, con
un percorso differenziato, del quartiere
punico di epoca ellenica, una sorta di
rione dei commerci che coesisteva con
la dominante città greca.
42 Bell’Italia
Case di Latomie Il Vigneto
INFORMAZIONI
LA STRADA
DEI DUE MARI
Itinerario d’arte e natura lungo i tornanti
della statale 185: da Giardini Naxos a Terme
Vigliatore, cento chilometri punteggiati
da borghi isolati e panorami mozzafiato
TESTI Marcello Mento FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
In questa foto: la baia di Taormina; oltre Giardini Naxos, punto di partenza del tour, appare maestosa la vetta dell’Etna.
44 Bell’Italia
P
ochi posti al mondo mantengono nel tem- go 122 metri che alterna grandi e piccole nicchie,
po il fascino immutabile di Taormina. Non uno dei più rilevanti monumenti romani in Sicilia.
a caso i Greci, una volta messo piede in Si- Sosta consigliata in piazza IX Aprile, dove dal bel-
cilia, si arrampicarono fin quassù, alle falde vedere si gode un panorama straordinario: lo sguar-
del monte Tauro, per realizzare una polis do passa dallo Ionio e dalla linea di costa che corre
meravigliosa, dotandola di uno dei più spettacolari verso Catania alla quinta naturale dell’Etna, che
teatri dell’antichità. E quindi, per il nostro itinera- regala in ogni stagione spettacoli indimenticabili.
rio che dallo Ionio ci condurrà al Tirreno e precisa-
mente a Terme Vigliatore, a metà strada tra l’antica OLTRE AL QANTARAH,
Tindari e il promontorio di Milazzo, non potevamo VERSO PAESAGGI ANTICHI
che partire da Taormina e dalla sua aerea bellezza. Pochi chilometri e raggiungiamo Giardini Naxos con
D’obbligo un tour nei caratteristici vicoli, a caccia il suo parco archeologico e le spiagge assolate, prese
di qualche stella del cinema, o tra i suoi leggendari d’assalto ogni anno da scandinavi, tedeschi e russi.
monumenti: il Teatro Antico, i palazzi Ciampoli e È alle porte dell’antica Naxos che si passa, solo ide-
Corvaja e la Naumachia, un prospetto in mattoni lun- al-mente, Al Qantarah, “il ponte” che gli Arabi
In questa foto: la “cascata”
di case di Taormina vista
dalla salita verso il castello
saraceno, sul monte Tauro.
Qui sotto: il Teatro Antico
di Taormina, che risale
al periodo ellenistico
ma fu interamente
rifatto in epoca romana.
Nella pagina seguente:
la bellezza selvaggia
delle gole dell’Alcantara.
46 Bell’Italia
avevano costruito sul fiume Alcantara, per imbocca- smi basaltici. È stato il fiume a plasmarle, scavandosi
re la Strada Statale 185 di Sella Mandrazzi. Comincia la strada tra le colate laviche uscite copiose dal crate-
così un itinerario insolito e poco battuto dal turi- re ormai spento del monte Mojo, qualche decina di
smo di massa, che in poco meno di 100 chilometri chilometri più in alto. Fiume che i Sicelioti chiama-
ci fa conoscere paesi e paesaggi di grande suggestio- vano Onobola, i Greci Akesines, e che poi prese, con
ne e bellezza, dalle oscure forre laviche delle gole gli Arabi, l’attuale nome. Un’oasi di frescura, dove
dell’Alcantara agli oltre mille metri di altezza della l’acqua è freddissima anche in agosto. A pochi mi-
Portella Mandrazzi, da dove si gode un panorama nuti il bellissimo borgo di Motta Camastra, abbar-
che spazia dall’Etna alle isole Eolie. Un itinerario – bicato su uno sperone calcareo dei Monti Peloritani,
confine naturale tra le province di Catania e Messina tanto che molte abitazioni sorgono sulle rocce e, con
– percorso nei secoli da eserciti e mercanti: questa, esse, ne formano un tutt’uno. Qui fu girata una scena
infatti, era la via di comunicazione più importante de Il Padrino di Francis Ford Coppola.
verso la parte occidentale della Sicilia. Ritornati nella valle arriviamo a Francavilla, fon-
Prima tappa, dunque, le orride gole dell’Alcantara, data dai Greci che sbarcarono a Naxos. Da vedere
con le loro pareti ravvicinate e strapiombanti di pri- la parte medievale (il quartiere Contarado),
in cima al quale si scorgono i ruderi del castello nor- nanti il torrente Zavianni, negli occhi la sagoma possen-
manno. Di grande interesse, gli scavi che hanno por- te e azzurrina dell’Etna che domina la valle. Qui, negli
tato alla luce l’insediamento ellenico, i cui reperti sono anni Cinquanta, ai tempi della riforma agraria, venne-
conservati al Museo Paolo Orsi di Siracusa, e il con- ro realizzati sette borghi per ripopolare la campagna.
vento dei Cappuccini, fondato nel 1570: qui vicino, A parte qualche casa, i villaggi non vennero mai abitati
il 20 giugno del 1719 si combatté la battaglia campale tra e oggi sono solo un’inquietante attrazione turistica.
Spagnoli e Austriaci per il controllo dell’isola. Ancora pochi chilometri e giungiamo alla Portella
Mandrazzi, oltre mille metri d’altezza. D’estate non
CHIESE BIZANTINE, è difficile imbattersi nella nebbia, che per fortuna si
STREGHE E BORGHI FANTASMA dirada in fretta. Ai nostri occhi si aprono panorami
Una breve deviazione dal nostro percorso permette ineguagliabili: dal Mongibello (l’altro nome dell’Etna)
di raggiungere, a qualche chilometro da Francavilla, spruzzato di neve a sud, alle Eolie a nord, dalla Rocca
in territorio di Castiglione di Sicilia, la cuba di Santa di Novara a est – il “Cervino di Sicilia” per la sua punta
Domenica, una delle chiese bizantine più interessanti e aguzza, estremo avamposto dei Peloritani – fino alle
famose. Ripresa la statale 185, risaliamo con ampi tor- rocche dell’Argimusco a ovest, con le loro gigan-
48 Bell’Italia
In questa foto: la Rocca di
Novara o Salvatesta (1.340
metri) è nota come
il “Cervino di Sicilia”. Sotto:
i tornanti della Statale
185 tra Francavilla e
Novara di Sicilia. Pagina
precedente, in alto: la Cuba
bizantina, a Castiglione
di Sicilia; in basso: il sito
megalitico dell’Argimusco,
a Montalbano Elicona.
Bell’Italia 49
50 Bell’Italia
In questa foto: la costa
tirrenica vista da
Novara di Sicilia. Tra
i rilievi si fa largo il letto
del torrente Mazzarrà.
Pagina precedente, in alto:
la zona archeologica
di Tindari, situata
nell’omonima frazione
di Patti, comune del
Messinese a pochi
chilometri dalla meta
finale dell’itinerario;
in basso: ruderi di un
castello normanno che
sorgono al centro della
valle dell’Alcantara,
a Francavilla di Sicilia.
tesche rocce antropomorfe. Superato il passo, ini- Entrambi meritano una deviazione, una volta giunti
zia la discesa verso Novara di Sicilia, il paese delle quasi sulla costa. Così come vale assolutamente una
streghe (leggenda vuole che dove ora sorge il duo- visita il sito megalitico dell’Argimusco, in territorio
mo ci fosse il luogo d’incontro delle fattucchiere), di Montalbano Elicona, sulle prime propaggini dei
uno dei borghi più interessanti del Messinese per Nebrodi, chiamato non a torto la “Stonehenge sici-
le sue antiche chiese e per un impianto urbano in liana”. A Terme Vigliatore, giunti finalmente alla
cui spiccano antichi edifici sui quali sono raffigurati meta, nella frazione di San Biagio, da non perdere
misteriosi volti d’uomo coperti di foglie, forse con i resti della villa romana, con pavimenti a mosaico
funzione apotropaica. della seconda metà del I secolo dopo Cristo. A po-
Riprendiamo a scendere. La strada costeggia il tor- chissimi chilometri, Tindari e la Riserva dei laghetti
rente Mazzarrà. Le Eolie sono a portata di mano, così di Marinello su cui s’affaccia. Quassù sorgono uno
come la rocca su cui sorge Tindari. Oltre la vallata, il dei santuari più importanti della Sicilia, famoso per
castello di Tripi e la contrada in cui si trova la necro- la sua Madonna Nera, e i resti dell’antica Tyndaris,
poli siculo-greca di Abacena: qui vennero scoperti in cui spicca il teatro greco e dal quale si gode un
i gioielli oggi custoditi nel piccolo museo di Tripi. panorama che ha pochi eguali in tutta l’isola.
52 Bell’Italia
Mar Tirreno Calabria
Tindari Palermo
Si
ci
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Terme
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Vigliatore
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Montalbano e Francavilla, antiquarium Arathena Rocks Hotel
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Elicona Novara di Sicilia ti
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INFORMAZIONI
Gli alberghi
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1.125 m
Atahotel Capo Taormina ★★★★
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TERRE DI ANTICA
BELLEZZA
Tre riserve, Pantalica, Cassibile e Vendicari,
e l’area marina protetta del Plemmirio
tutelano un territorio nel quale il patrimonio
naturalistico e i lasciti della storia si saldano
in un legame unico e indissolubile
TESTI Isabella Colombo FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
La Riserva Naturale
Orientata Pantalica,
Valle dell’Anapo e
Torrente Cavagrande
si estende tra Ferla,
Cassaro e Sortino,
in un territorio
solcato da canyon e
ricco di necropoli.
Bell’Italia 55
Nella pagina precedente:
il canyon di Cava Grande
è punteggiato di laghetti
creati dalle acque del
Cassibile nei pressi di
Avola antica; diverse
tracce dimostrano
che in epoca paleolitica
questa zona era abitata.
Sotto: veduta aerea della
valle del fiume Anapo,
che nasce sul monte
Lauro, negli Iblei, e
dopo avere attraversato
ambienti di eccezionale
biodiversità sfocia
nel mare di Siracusa.
A destra: le cascatelle
formate dal Cassibile,
fiume che nel corso
dei millenni ha inciso
i tavolati carsici dei Monti
Iblei, dando vita a canyon
profondi anche 250 metri.
P
iù conosciuta (e visitata) per imbocca dalla Sella di Filiporto, antica
il suo parco archeologico che via d’accesso al canyon, e porta a valle
custodisce il Teatro Greco, la attraverso cascate di roccia e panorami
grotta nota come Orecchio di mozzafiato. Come il villaggio bizantino
Dionisio e le tombe ellenisti- e l’oratorio rupestre di San Micidiario,
che, e per l’isolotto di Ortigia con il duo- che costellano la roccia bianca con le
mo e le altre meraviglie dell’arte tardo- loro caverne.
barocca, Siracusa in realtà custodisce
molto di più. Il suo entroterra e le coste LE NECROPOLI DI PANTALICA
offrono scorci e paesaggi unici e tutti E I LAGHETTI DEL CASSIBILE
da scoprire, dove i resti archeologici si A valle, si procede sul sentiero che ri-
alternano a piccoli canyon verdissimi calca il tracciato della vecchia ferrovia,
e a baie bagnate da acque limpide. Qui, tra querce, lecci e sughere. Si guadano
tra il cuore e i fianchi dei monti Iblei, laghetti creati dal fiume e si risalgono
si concentra infatti un gran numero i versanti della cava per ammirare la
di aree protette. La prima da vedere è vasta necropoli Nord di Pantalica, con
la Riserva Naturale Orientata Pan- cinquemila tombe ipogee scavate tra il
talica, Valle dell’Anapo e Torrente XII e l’XI secolo avanti Cristo, Patrimo-
Cavagrande. Il sentiero principale si nio dell’Umanità Unesco.
Bell’Italia 57
Più a sud gli stessi paesaggi introducono passeggiata su corso Vittorio Emanuele Sopra: i resti della
alla Riserva Naturale di Cava Grande per essere certi di vedere il meglio che settecentesca tonnara di
Vendicari, nell’omonima
del Cassibile, altro canyon scavato nel- la città offre, dalla cattedrale di San Ni-
Riserva Naturale
la roccia dal torrente. Lungo dieci chi- colò, con la sua imponente scalinata e Orientata. Situata fra
lometri e profondo oltre 250 metri, è la grande cupola, al palazzo Nicolaci di Noto e Marzamemi, l’area
famoso per le profonde marmitte e i la- Villadorata, in una traversa del corso, è un importante luogo
ghetti limpidi creati dal fiume in mezzo con i putti e le straordinarie figure an- di sosta nella migrazione
di diverse specie
al verde, larghe conche che sfociano ora tropomorfe che ornano le mensole dei di uccelli, tra cui aironi
in lente gradinate naturali ora in vere e balconi e che sembrano ricami di pietra. cenerini, fenicotteri
proprie rapide. È il regno di libellule e Lasciato il cuore dei monti Iblei e am- e altri trampolieri.
farfalle, nell’acqua nuota la rara trota mirata Noto, non resta che scoprire il Pagina seguente: nell’Oasi
Faunistica di Vendicari
macrostigma e tutt’intorno crescono sa- modo in cui la natura si manifesta sulla
sono stati predisposti
lici e platani. Causa pericolo di frane, la costa. La prima tappa è l’Area Marina tre itinerari di trekking,
riserva è però attualmente visitabile solo Protetta del Plemmirio, proprio sotto contraddistinti
lungo il sentiero Prisa-Carrubellam che l’isolotto di Ortigia, 15 chilometri di co- dai colori blu, arancio
conduce al laghetto noto come uruvu sta che un tempo erano crocevia di navi e verde e lunghi
ciascuno 4-5 chilometri.
tunnu (laghetto rotondo). e bastimenti cartaginesi, romani e greci,
tanto che i fondali ospitano ancora cocci
LUNGO LA COSTA, FRA SPIAGGE, d’anfora. In queste acque vivono pro-
AREE PROTETTE E RESTI ROMANI tetti tonni, dentici e piccoli capodogli,
La riserva si trova a pochi chilometri mentre sulla costa si possono vedere i
da Noto, la perla del Barocco siciliano, trottoir a vermeti, biostrutture simili a
che merita sempre una visita. Basta una piccole barriere coralline. Più a sud
58 Bell’Italia
s’incontrano le spiagge più gettonate dai Prima di procedere a sud lungo la co- Sopra: il mare cristallino
siracusani, tappe ideali per i primi bagni sta conviene fare una piccola devia- che bagna la celebre
di stagione. Per esempio Arenella, otto zione proprio alle spalle della riserva spiaggia delle Fontane
Bianche, 15 chilometri
chilometri di sabbia dorata entro una per riprendere il tema archeologico e a sud di Siracusa; la
baia chiusa da un promontorio, e Fon- scoprire la Villa Romana del Tellaro. località deve il nome
tane Bianche, così chiamata per le tante È una ricca residenza della tarda età im- alla presenza di sorgenti
fontane naturali di acqua dolce. periale romana i cui resti sono stati sco- naturali di acqua dolce
e al colore candido della
La tappa successiva è l’Oasi Faunisti- perti solo nel 1971, sotto una masseria sabbia e del fondale.
ca di Vendicari che, con le sue acque sette-ottocentesca. La pavimentazione Pagina seguente: la spiaggia
basse e cristalline, la sabbia bianca, gli originale mostra tracce di straordinari di Marzamemi, tappa
scenografici ruderi della tonnara set- mosaici con scene di caccia che risalgo- finale dell’itinerario,
tecentesca e della massiccia torre sve- si affaccia sull’Isola
no al IV secolo dopo Cristo e ricordano
Piccola, dove si trova
va, è una vera sorpresa. Questa è una quelli più celebri della Villa del Casale la villa della famiglia
delle più ricche riserve naturali del di Piazza Armerina. dello scrittore e
Mediterraneo, patria di aironi, cicogne Siamo a meno di 20 chilometri da Mar- drammaturgo pachinese
e fenicotteri rosa, e custodisce spiagge zamemi, antico borgo marinaro oggi Vitaliano Brancati.
incantevoli. Come Calamosche, scava- apprezzato dai turisti, dove tra i vicoli
ta nella roccia che la racchiude come dalle basole lucide si chiude in bellezza
un abbraccio; Eloro, con le sue dune questo tour. Da ammirare i palazzi erosi
sabbiose circondate dalla macchia me- dalla salsedine e una tonnara del XVI
diterranea; San Lorenzo, formata da secolo, cuore del borgo, dalle maestose
piccole insenature ritagliate fra scogli, arcate di tufo che si affacciano sul por-
fondali bassi e limpide acque turchesi. ticciolo e sul mare.
60 Bell’Italia
La Cialoma Villa Romana del Tellaro
INFORMAZIONI
MACINE, ACQUA
E GRANO ANTICO
Nell’ex “granaio del Mediterraneo” si celebra il ritorno alla coltivazione
delle tradizionali varietà di frumento. Da Castelvetrano a Modica,
un viaggio in quattro province tra forni, mulini e campi biondeggianti
TESTI Isabella Colombo
1
2
62 Bell’Italia
4
D
all’epoca dell’antica PANE “FIRMATO” SLOW
Roma fino all’Unità FOOD NEL TRAPANESE
d’Italia la Sicilia era Il percorso alla scoperta di
conosciuta per il suo questa Sicilia parte da Castel-
primato nella pro- vetrano, un grazioso paese in
duzione di frumento, tanto da provincia di Trapani, con il
essere chiamata “granaio del suo duomo seicentesco, la bel-
Mediterraneo”. Nei suoi cam- la fontana della Ninfa e la ce-
pi crescevano oltre 50 diverse lebre Cuba di Delia, una chiesa
3 varietà di grano, pian piano ab- normanno-bizantina del XII
bandonate per far posto al gra- secolo, incastonata nelle verdi
no “moderno”, più adatto alle campagne. È qui l’unico Presi-
coltivazioni intensive. Oggi che dio Slow Food siciliano dedi-
i cereali antichi sono tornati alla cato alla panetteria, il pane ne-
ribalta, la Sicilia si riscopre pro- ro, così chiamato per via delle
tagonista con i suoi grani storici, farine integrali che lo rendono
come il Timilia (o tumminìa), il scurissimo. Si può assaggiare
Perciasacchi, il Russello e il Ma- alla Bottega del Pane-Panificio
iorca, che adesso occupano circa Rizzo che lo prepara come una
tremila ettari dai Nebrodi in giù. volta, ma per conoscere più da
E man mano che il paesaggio si è vicino la materia prima bisogna
arricchito di spighe, l’isola ha re- partecipare alle visite guida-
cuperato la sua storia fatta di fa- te dei Molini del Ponte, dove i
rina e pane, rimesso in sesto vec- mugnai hanno ripreso a usare
chi mulini a pietra, progettato macine in pietra naturale e fan-
percorsi a tema e scommesso sui no ricerca sui grani antichi. Per
nuovi mugnai e sui forni storici. esempio lavorano nei campi
1 2
64 Bell’Italia
1. Ai Molini e corsi di
del Ponte di enogastronomia
Castelvetrano che valorizzano le
grani di antiche tipicità regionali.
varietà vengono 3. A Borgo Santa
macinati a pietra, Rita, minuscola
per pressione frazione di
e sfregamento. Caltanissetta,
2. La Locanda c’è uno dei forni
Gulfi di siciliani più
Chiaramonte apprezzati.
Gulfi organizza 4. Il pane nero
degustazioni di Castelvetrano.
66 Bell’Italia
Locanda Gulfi
Antichi Ricordi
INFORMAZIONI
ARTE, TRADIZIONI
E GIARDINI DI DESIGN
L’isola si prepara a un’estate ricca di feste, mostre, rappresentazioni
teatrali e festival. Consigliati per sintonizzarsi su culture e storie
MOSTRE di prezioso hanno raccolto i monaci nel luglio, viene rappresentata tutti i giorni la
PALERMO corso dei secoli: terrecotte e maioliche, commedia Le rane di Aristofane,
Novecento Italiano. quadretti su diverso supporto, arredi, con protagonisti Salvo Ficarra e Valentino
Una Storia bronzetti moderni, armi, avori ma Picone. Momento di approfondimento
anche alcuni dipinti il cui approfondimento il 19 giugno per la “Giornata del rifugiato”,
FINO AL 31 AGOSTO
critico era stato un po’ trascurato. celebrata con una serata di spettacolo
Un viaggio tra i principali movimenti Si possono così vedere due Storie e riflessione sul tema dei migranti.
artistici del XX secolo che, grazie del buon samaritano, recentemente INFO: 0931/48.72.48; www.indafondazione.org
all’accurata selezione di opere e attribuite al pittore caravaggesco
autori, racconta in modo esauriente la siracusano Mario Minniti (1577-1640), FOOD
grandezza del nostro patrimonio. Nelle o il Ritratto di gentiluomo (foto TRAPANI
sale Duca di Montalto di Palazzo Reale sopra a sinistra) attribuito El Greco
sono infatti esposti 60 dipinti e otto (1541-1614). Ingresso: 6 €.
Cùscusu
22-25 GIUGNO
sculture di 44 autori che possono essere INFO: 095/34.58.30
Il Cùscusu è l’ambasciatore riconosciuto
considerati i principali esponenti delle
della cucina trapanese: trae origine
loro correnti di riferimento, molto diverse TEATRO
dal cous cous berbero ma rivendica
tra loro ma intimamente accomunate da SIRACUSA una preparazione perfezionata nei secoli.
un senso comune di ritorno alle origini
nell’arte, reinterpretate secondo
Rappresentazioni In questi quattro giorni il visitatore viene
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Terrasini Vigliatore Messina
Cinisi Novara
PALERMO Cefalù Montalbano di Sicilia
Elicona Francavilla
Trapani di Sicilia
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Marsala Calatabiano
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San Pantaleo
Castelvetrano Nissoria
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0 10 20km
INFORMAZIONI
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Verona e, fino a settembre, www.airgest.it) è collegato a Livorno e Salerno; da Generale Italiana (www.
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