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IL WEEKEND Piemonte
LAGO D’ORTA
Passeggiate fra arte e fede alla scoperta del
Sacro Monte e dell isola di San Giulio
IL MARE • SARDEGNA
ISOLA ROSSA
IL MONUMENTO • GENOVA
LA CHIESA DEL GESÙ
LA SCOPERTA • BOLOGNA
PALAZZO ALBERGATI
A ZOLA PREDOSA
LA NATURA • CALABRIA
IL SENTIERO
DEL TRACCIOLINO
IL PAESAGGIO • BASILICATA
IL MONTE VULTURE
IL BORGO • ALTO ADIGE
SALORNO
>
70374
ISSN 0394 7203
720006
770394
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P I Z Z E R I A
LU CINA
ITALIAN PIZZA
La Pizzeria di Porto Cervo
A LA SCOPER A DEL P Ù BEL PAESE DEL MONDO M NS LE NUMERO 374 G UGNO 2017
IL WEEKEND
URO 4 00 IN I ALIA
Piemonte
di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale
LAGO D’ORTA
M
L MARE • SARDEGNA
ISOLA ROSSA
L MONUMENTO GENOVA
LA CHIESA DEL GESÙ
LA SCOPERTA BOLOGNA
PALAZZO ALBERGATI
A ZOLA PREDOSA
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LA NATURA CALABRIA
IL SENTIERO
DEL TRACCIOLINO
L PAESAGGIO BASILICATA
G
IL MONTE VULTURE
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70 74
SSN 394 7 03
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720 06
S
S
77 394
ESTATE_IN SARDEGNA
Dalla Gallura alla
costa Sud, un
mare di natura
Si rinnova in edicola
l’appuntamento
di Bell’Italia con la
Sardegna, con un
numero speciale in
italiano e inglese.
Nella trentesima
edizione, tanti gli
spunti per approfondire Statue e affreschi in una cappella del Sacro Monte di Orta
la conoscenza di una
terra straordinaria. Dai
borghi di fascino, come
Bell’Italia 3
coccinelle.com
78
66
SALORNO
Giugno 2017
ORTA SAN GIULIO
ISOLA ROSSA
VULTURE
ISOLA ROSSA (Sassari)
40 PARADISO DI GRANITO
51 Dove Come Quando COSTA VIOLA
SALORNO (Bolzano)
54 UNA MONTAGNA DI ELEGANZA
63 Dove Come Quando
VULTURE (Potenza)
66 LA NATURA SOTTO IL VULCANO
40
75 Dove Come Quando
122
il weekend
ORTA SAN GIULIO
146 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it
152
Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
23
30 con i festival HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Luisella Colombo, Ornella D’Alessio, Giuseppe
32 all’aria aperta De Biasi, Silvia Frau, Rosalba Graglia, Lidia
34 con il gusto Kuscar, Albano Marcarini, Auretta Monesi, Paolo
Paci, Antonio Paolucci, Vannina Patanè,
Vincenzo Petraglia, Vittorio Sgarbi, Massimo
In viaggio con Antonio Paolucci Spampani, Claudia Sugliano, Angelo Surrusca
36 LA CIVILTÀ DELLE MARCHE EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
divisione di
Sentieri d’Italia di Albano Marcarini
137 IN BICI LUNGO IL BACCHIGLIONE
PRESIDENTE
Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food Urbano Cairo
142 VALCHIAVENNA, VIOLINO DI CAPRA DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
I piaceri CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
146 Camera con vista Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
Marco Pompignoli, Mauro Sala
CAIRO EDITORE S.P.A.
Buona Italia di Auretta Monesi DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
FILIALI
VALLE D’AOSTA/PIEMONTE/LIGURIA:
Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Torino)
Via Cosseria 1, 10131 Torino
Stefano Amantini Rosalba Graglia Matteo Carassale Paolo Paci Tel. 011/6600390, fax 011/6606815
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8 Bell’Italia
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GENZANO DI ROMA
L’Infiorata,
bella e non
dimenticata
Alcuni lettori hanno
scritto per lamentare
che nel servizio sui
Castelli Romani del
Il viaggio dei lettori
numero 372 di aprile
non sia stata citata ALTO ADIGE
l’Infiorata di Genzano. LAGO DI CAREZZA,
Anche se abbiamo UN PARADISO
CASALMAGGIORE (Cremona) dato spazio ad altre
località della zona dei
L’impegno degli studenti per San Rocco Castelli, non ci siamo
Durante il ponte del
certo dimenticati 25 aprile, insieme
Siamo gli studenti dell’Istituto Superiore Giovanni Romani della storica alla famiglia, ho girato
di Casalmaggiore e vogliamo lanciare un appello per un bene manifestazione di nei dintorni di Bolzano.
che rappresenta molto per la storia della nostra città: la chie- Genzano: all’Infiorata, Vi invio una foto
sa di San Rocco (nelle foto), già inserita dal Fai tra i Luoghi in programma dal 17 del lago di Carezza.
del Cuore nel 2012. Vogliamo cercare di sensibilizzare l’opi- al 19 giugno, è infatti Il livello dell’acqua
nione pubblica e le istituzioni, invitandole a salvare quel che dedicata questo mese si è ridotto, ma i colori
rimane delle sue mura e dei suoi meravigliosi angeli baroc- l’apertura della rubrica e il panorama rendono
Appuntamenti all’Aria
chi. Per questo abbiamo partecipato al concorso nazio- questo lago un piccolo
Aperta, a pagina 32.
nale “La scuola adotta un monumento”, promosso dalla angolo di paradiso.
Fondazione Napoli Novantanove, con un nostro video Marina Parina, Milano
dedicato alla chiesa, che è stato inserito nell’Atlante dei
Monumenti Adottati (www.atlantemonumentiadottati.it).
La chiesa di San Rocco risale al 1497 ma intorno alla metà CASTELVETRANO Trapani
del ’900 è stata in parte demolita in seguito alle conseguenze
di una disastrosa piena del Po. Così noi abbiamo provato a Ecco la Sistina
ricostruirla: mentre gli allievi del corso C.A.T. (ex Geometri) della Sicilia
hanno eseguito i rilievi con i loro strumenti per realizzare un
modello 3D della chiesa perduta, gli studenti del Liceo Clas- Sono un vostro abbonato
sico ne hanno studiato l’architettura, gli affreschi e gli stucchi fin dal primo numero e
sopravvissuti. E alla fine abbiamo lanciato un’idea: perché vorrei segnalarvi una perla
non fare di questo romantico rudere un teatro all’aperto? Gli che si trova nella città di
esempi delle Terme di Caracalla a Roma o dell’abbazia di San Castelvetrano, che oltre ad
Galgano in Toscana hanno molto da insegnare. Speriamo avere il più grande Parco
che istituzioni e privati raccolgano il nostro appello. Archeologico d’Europa ha
Gli studenti dell’Istituto G. Romani di Casalmaggiore la chiesa di San Domenico,
del XVI secolo, chiamata
la “Cappella Sistina della
Sicilia”. È poco conosciuta
perché fruibile da circa quattro anni dopo infiniti restauri
che sono durati circa quarant’anni. Si può ammirare l’arte
di un grande siciliano del XVI secolo, Antonino Ferraro.
Il visitatore entrando in chiesa viene circondato da una
bellezza unica piena di simbolismi, statue e affreschi che
descrivono il Vecchio e il Nuovo Testamento.
Ignazio Palermo, Castelvetrano
È davvero una chiesa magnifica, con un fastoso apparato
decorativo (sopra: la ricca decorazione del coro), e merita
certamente una visita. Ne abbiamo parlato in un servizio
dedicato a Castelvetrano su Bell’Italia 342 di ottobre 2014.
10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Giancarlo Tovo
12 Bell’Italia
VENARIA REALE (Torino) LA REGGIA CELEBRA DIECI ANNI DALLA RIAPERTURA
COMPLEANNO A CORTE
La Reggia di Venaria festeggia dieci anni dalla riapertura con un’estate
ricca di eventi. Alle mostre di grande interesse, come “Dalle Regge
d’Italia” (vedi Appuntamenti d’arte a pag. 24), “Caravaggio Experience”
e “Jungle” si aggiungono le “Sere d’estate”: aperture serali straordinarie,
dal 30 giugno al 26 agosto, con biglietto ridotto (10 €) e la possibilità
di cenare nei giardini oppure godersi un aperitivo al Caffè degli Argenti.
INFO: martedì-venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9-18,30, lunedì chiuso; biglietto Reggia
e Giardini 16 €, con ingresso alle mostre 25 €; www.lavenaria.it
Notizie
TREVISO INAUGURATA LA COLLEZIONE SALCE
Quei manifesti
sono capolavori
Una casa, anzi due, per la prestigiosa
collezione Salce, unica in Italia con i
suoi 25 mila manifesti dal 1885 al 1962.
Dal 27 maggio è stata inaugurata la
sede espositiva presso la chiesa di San
Gaetano, con una mostra di affiche
della Belle Epoque. Il grosso della
raccolta (che sarà esposta a rotazione)
viene custodito nei depositi ricavati
nella chiesa di Santa Margherita.
INFO giovedì, sabato e domenica 10-18, venerdì
10-21, 6 €; www.collezionesalce.beniculturali.it
I RIBELLI
A CA’ PESARO
Il percorso permanente della Galleria Internazio-
nale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro è stato comple-
tamente ridisegnato, con 60 nuove opere tratte dai
depositi e l’arrivo della collezione Carraro. Una sala è
dedicata ai “Ribelli di Ca’ Pesaro”, artisti come Casora-
ti, Rossi, Boccioni che furono protagonisti tra 1908 e
In alto: sala di Ca’ Pesaro 1924 delle mostre Bevilacqua La Masa, in polemica
con La Pisana e Il bevitore, con le Biennali. Due sale accolgono la collezione di
1928, di Arturo Martini, e
Chiara e Francesco Carraro, concessa in comodato al
il Polittico Garagnani, 1957,
di Gino Severini. Qui sopra: museo, con magnifici dipinti di Donghi, Morandi, De
Le signorine, 1912, di Chirico, Martini e un prezioso nucleo di vetri del XX
Felice Casorati. A destra: secolo. Nel nuovo percorso anche uno spazio riserva-
Corse a San Siro, 1909, to a Klimt, una sala dedicata a Burri, Afro e Fontana e
di Aldo Mazza, nella
collezione Salce. Sotto: un approfondimento sull’Arte Povera.
la ricostruzione dell’Arco INFO orario 10-18, chiuso lunedì, ingresso 14 €; 848.08.20.00,
di Palmira ad Arona. www.capesaro.visitmuve.it
14 Bell’Italia
radicepurafestival.com
protagonisti
MICHEL PÉNA
SARAH EBERLE
JAMES BASSON
KAMELIA BIN ZAAL
PABLO GEORGIEFF
DAL 21 APRILE STEFANO PASSEROTTI
AL 2 1 O T TO B R E ALFIO BONANNO
EMILIO ISGRÒ
+ 7 GIOVANI DESIGNER
IN ESCLUSIVA
per i lettori di BELL'ITALIA
5,50 ¤
BUONO SCONTO
sul biglietto di accesso al
Radicepura Garden Festival *
Essenza mediterranea
A R T E - D E S I G N - N AT U R A - G I A R D I N I - E V E N T I - P E R C O R S I S E N S O R I A L I - F O O D
Lo splendore della natura siciliana incontra la maestria di E ancora, workshop di fotografia, restyling di giardini,
paesaggisti esperti e giovani talenti nel Radicepura Garden installazioni naturalistiche, atelier per bambini in inglese,
Festival, un evento unico nel suo genere. Degustazioni di concerti e la Notte Verde: il giardino diventa il nuovo
vini, cene gourmet, street food siciliano, sapori etnici. habitat da riscoprire e vivere a 360° gradi.
* Per usufruire del buono sconto esibisci la tua copia di Bell'Italia alla biglietteria del Festival. Buono sconto valido dal 21 aprile al 21 giugno 2017.
ROMA RESTAURO DELLA SALA A PALAZZO VENEZIA In alto, da sinistra: MILANO UN’OPERA DELL’ARTISTA ALLA BICOCCA
il forte di Monte
Le imprese di Ercole Ricco, in Cadore; Arnaldo Pomodoro
in trompe-l’oeil il balcone di va all’università
A palazzo Venezia si è concluso il restauro Giulietta, a Verona,
in arenaria, marmo
(finanziato dalla Fondazione Silvano Toti) della The Pietrarubbia Group di Arnaldo
rosso e tufo.
sala delle Fatiche di Ercole. La stanza, al piano Qui sopra, da sinistra: Pomodoro è stato collocato dal 15
nobile dell’edificio voluto a metà ’400 dal dettaglio del fregio maggio in piazza dell’Ateneo Nuovo
cardinale Pietro Barbo, futuro papa Paolo II, nella sala delle dell’Università Milano Bicocca.
è affrescata da un fregio a trompe-l’oeil Fatiche di Ercole Il monumentale complesso scultoreo è
a palazzo Venezia;
raffigurante una loggia a dodici arcate, che The Pietrarubbia inserito nel Boulevard dell’Innovazione,
incorniciano fontane, amorini e otto imprese Group, 1975-2015, di un percorso di opere di importanti
dell’eroe. INFO orario 8,30-19,30, chiuso lunedì, ingresso Arnaldo Pomodoro, artisti italiani e internazionali
5 €; 06/678.01.31, museopalazzovenezia.beniculturali.it davanti all’Università che attraversa il Distretto Bicocca.
Bicocca di Milano.
INFO www.unimib.it
16 Bell’Italia
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet
Mercoledì
10 maggio 2017
“La Biennale
di Venezia intona
un inno alla forza
di cambiamento
dell’arte”
elpais.com
LO SGUARDO Due enormi mani escono dal Canal Grande per sostenere palazzo Morosini
Sagredo. L’immagine della scultura di Lorenzo Quinn ha fatto il giro del mon-
DELL’ARTE do diventando uno dei simboli della “57a Esposizione Internazionale d’Arte di
Venezia”. Support (foto sopra) invita a riflettere sulla fragilità della città in epo-
SUL MONDO ca di cambiamenti climatici ed è perfetta ambasciatrice del tema della Bien-
nale, “Viva Arte Viva”, scelto dalla curatrice francese Christine Macel, che
vede l’arte contemporanea come espressione di un nuovo umanesimo
Il quotidiano spagnolo presenta capace di interrogarsi sui temi fondamentali del proprio tempo. «Macel
la Biennale di Venezia: un’edizione ha cercato una celebrazione del ruolo degli artisti nella società, difendendo
che guarda con nuova fiducia senza indugi quello che alcuni chiamerebbero “buonismo” e altri pensiero
al ruolo dell’artista nella società positivo, che tanto ci manca», si legge in uno dei passaggi più significativi
dell’articolo dedicato alla mostra da El País, che sottolinea come l’ottimismo
della curatrice sia giustificato da alcune delle opere in mostra.
18 Bell’Italia
Il patrimonio salvato Privati e fondazioni al servizio dei beni culturali
a cura di Carlo Migliavacca
VENEZIA RISCOPRE
IL SUO PICCOLO EDEN
Grazie alla Venice Gardens Foundation è partito il recupero dei
Giardini Reali, voluti da Napoleone nell’area di piazza San Marco
20 Bell’Italia
CARTA D’IDENTITÀ
Venice Gardens
Foundation Onlus
La Fondazione è nata
a Venezia nel 2014 con
l’obiettivo di restaurare,
conservare e gestire i giardini
e i beni di interesse artistico,
storico e paesaggistico. Al
termine dei lavori si occuperà
della conservazione dei
Giardini Reali per un periodo
di 19 anni rinnovabile.
Venice Gardens Foundation
Onlus, 041/887.66.21; www.
venicegardensfoundation.org
ricreando le due aree “romantiche” alle Torsello sviluppando un progetto di Carlo fici dell’Art Bonus voluto dal ministro
estremità, ormai quasi scomparse. Aymonino e Gabriella Barbini, prevede Dario Franceschini (recupero del 65%
interventi sul padiglione neoclassico, che dell’investimento sotto forma di credito
TRIONFO DEL VERDE ANCHE tornerà all’originaria funzione di coffee d’imposta in tre anni). Al resto provve-
GRAZIE ALL’ART BONUS house, il ripristino della serra e del ponte derà la Fondazione attraverso l’inter-
«Per lo più non sarà un giardino fiori- levatoio che univa lo spazio verde al pa- vento di altri donatori e sostenitori. La
to», ha dichiarato Paolo Pejrone, grande lazzo Reale e a piazza San Marco. fine dei lavori è prevista per la seconda
architetto di giardini cui è affidato il re- Metà dei cinque milioni di euro neces- parte del 2018. Allora, forse, gli uccelli
stauro botanico, «sarà un trionfo di verdi sari per l’intervento sarà messa a dispo- della laguna saranno tornati a popolare
e di fronde, un gioco di trasparenze e di sizione dal Gruppo Generali, già impe- i giardini. Un progetto in questo senso,
penombre, con foglie di tutti i tipi. I giardi- gnato a Venezia nel sostegno del Teatro frutto di un accordo con la Lipu (Lega
ni traboccheranno rigogliosi in qualsiasi La Fenice, della Fondazione Giorgio Cini italiana protezione uccelli), sarà pre-
momento dell’anno». Il restauro archi- e della Galleria di Palazzo Cini. Un atto sentato in autunno: un altro ambizioso
tettonico, curato dall’architetto Alberto di mecenatismo che usufruirà dei bene- obiettivo della giovane Fondazione.
Bell’Italia 21
A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte
NAPOLI
, s v g pp
s s l g s p
o l pi p l Le donne di Contrada
g g g c o n n g s zo a Castel dell’Ovo
ip l u o C Le vivaci figure femminili
l p q pp z l protagoniste dei quadri
g l q g dell’artista contemporaneo
g p Un G i q D n p l Vittorio Contrada (classe 1937)
g e m e nei ir l Z Ganimede abbeve- si ammirano nella personale
t p c log c r cc a d c rca ra l’aquila er e or se 1 Andare Oltre. Il percorso
0 ope e p oven e t i t e AMO VN S o espositivo è ritmato da circa
un centinaio di opere ed è
n e d pre i o ue e o o zo e N p
allestito fino al 25 giugno
g l lp s Da o o b O
nella prestigiosa sede di Castel
o nqu z po i 1 ng s dell’Ovo. Info 081/795.45.93.
l o o o 22 ;
l , p d p p o g n p
Appuntamentid’arte
MONZA
24 Bell’Italia
STEVE MCCURRY
MOUNTAIN MEN
28 maggio · 26 novembre 2017 FORTE DI BARD · VALLE D’AOSTA
Appuntamentid’arte
BERGAMO
26 Bell’Italia
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro CASTELLO DI RIVOLI (Torino) Museo d’Arte Contemporanea
28 Bell’Italia
Incontro Una dea Capanna
di oggetti da giardino di vestiti
L’opera si propone La copia della I vestiti sono
attraverso la Venere con mela ammucchiati,
giustapposizione di Thorvaldsen come si vedono
di elementi ispirati proviene dalla in vendita
al principio produzione talvolta nei
duchampiano industriale (una mercati popolari,
del ready made, decorazione ma formano
che prevede l’uso da giardino), una struttura
di oggetti già esemplare di ciò antropologica
esistenti (gli che lo studioso primaria, sul tipo
stracci, la copia in del gusto della capanna
gesso della statua) Gillo Dorfles o dell’igloo caro
al posto di comprendeva, a un altro
manufatti originali proprio in quegli esponente
finalizzati allo anni, nel concetto dell’Arte Povera,
scopo artistico. di kitsch. Mario Merz.
Bell’Italia 29
Appuntamenticon i festival di Sandra Minute
Nella splendida cornice del Teatro Grande va in scena PER UN TURISMO SOSTENIBILE
Oltre 200 gli eventi in tutta Italia per il
la prima rassegna di drammaturgia greca e latina
1° Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Il 6 giugno a Matera convegno sul genius
Le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide e Seneca rappresentate proprio nel loci, con la proiezione del film The Genius
luogo dove, con tutta probabilità, furono già messe in scena in epoca romana. of a Place della regista Sarah Marder,
Prende il via Pompeii Theatrum Mundi, prima rassegna di drammaturgia che racconta la trasformazione del borgo
antica ospitata nel Teatro Grande (II secolo avanti Cristo) del sito archeologico di Cortona dopo il successo del film Sotto
più famoso del mondo. In cartellone Orestea di Eschilo (22-25 giugno), Prome- il sole della Toscana (2003), tratto dal best
teo di Sofocle (30 giugno-2 luglio), Antigone. Una storia africana tratto da Sofo- seller di Frances Mayes. INFO www.asvis.it
cle di Jean Anouilh (5-6 luglio), Baccanti di Euripide (14-16 luglio) e Fedra di
Seneca (foto, 22-23 luglio). L’evento nasce dalla collaborazione tra Teatro Sta-
bile di Napoli e Soprintendenza di Pompei. INFO www.teatrostabilenapoli.it
30 Bell’Italia
28 GIUGNO - 4 AGOSTO GEORGES BIZET
Carmen
DIRETTORE JESÚS LÓPEZ-COBOS / JORDI BERNÀCER
REGIA VALENTINA CARRASCO
Tosca
DIRETTORE DONATO RENZETTI
REGIA PIER LUIGI PIZZI
Nabucco
DIRETTORE ROBERTO RIZZI BRIGNOLI
REGIA FEDERICO GRAZZINI
EXTRA 13 - 14 GIUGNO
Ludovico Einaudi
Live at Caracalla
26 GIUGNO
Franco Battiato
Roma
Roberto Bolle
MMxviI and Friends
PROCESSIONE
A COLORI
Per la festa del Corpus Domini nel
borgo dei Castelli Romani va in scena
l’Infiorata, artistico mosaico di petali
ALTOPIANO DEL RENON (Bz) FINO A SETTEMBRE LOMBARDIA DALL’11 GIUGNO AL 22 LUGLIO
32 Bell’Italia
Appuntamentidel gusto a cura di Pietro Cozzi Testi di Silvia Frau
UN SORSO DI
VERMENTINO
Nel piccolo borgo ligure sulla cima
di un colle si incontrano i cultori
del grande vitigno mediterraneo
34 Bell’Italia
In viaggiocon Antonio Paolucci
Roma - Città del Vaticano MUSEI VATICANI Galleria delle Carte Geografiche
36 Bell’Italia
Pagina precedente: il Ducato di Urbino in uno degli affreschi della Galleria dedicati alle Marche. Sotto: veduta di Urbino in un particolare della
carta; al centro, il palazzo Ducale. In basso: l’affresco della volta con la Santa Casa della Vergine portata in volo a Loreto dagli angeli.
Bell’Italia 37
In viaggiocon Antonio Paolucci
38 Bell’Italia
ISOLA ROSSA (Sassari)
UN PARADISO DI
GRANITO
Affacciato sul golfo dell’Asinara, il litorale intorno dall’antico borgo
di pescatori, verso Castelsardo e Costa Paradiso, alterna sculture di roccia
rosa e spiagge sabbiose, toccando anche la foce del fiume Coghinas
TESTI Ornella D’Alessio FOTOGRAFIE Matteo Carassale
40 Bell’Italia
Scogli di granito
scolpiti dal mare
e dal vento disegnano
il profilo della costa
a punta Li Canneddi,
uno degli scorci
più suggestivi a nord-
est di Isola Rossa.
La piccola località
affacciata sul golfo
dell’Asinara offre una
successione di spiagge
di grande fascino.
Bell’Italia 41
In questa foto: il colpo
d’occhio dalla spiaggia
della Marinedda verso
la torre di Isola Rossa.
Di epoca aragonese,
la fortificazione
proteggeva i centri
rivieraschi del nord
della Sardegna dalle
incursioni piratesche.
Sopra: coraggiosi surfisti
cavalcano le onde
che lambiscono
la spiaggia, esposta
alle mareggiate da
Maestrale e da Ponente.
42 Bell’Italia
Bell’Italia 43
In questa foto: la fitta
vegetazione nell’ultimo
tratto del Coghinas,
il fiume che sfocia
a sud-ovest di Isola
Rossa. A sinistra, dall’alto:
un airone cenerino,
avvistamento
frequente nei binocoli
dei birdwatcher che
esplorano questa zona
umida, dichiarata
Sito di Importanza
Comunitaria; risalita
del fiume in kayak.
44 Bell’Italia
Bell’Italia 45
La distesa di sabbia
candida, bordata
dalle dune, della baia
delle Mimose. Il tratto
di costa a sud-ovest
di Isola Rossa, chiuso
dal promontorio
di Castelsardo
(visibile sullo sfondo),
è basso e rettilineo,
senza asperità.
46 Bell’Italia
Bell’Italia 47
Tour in gommone
nei dintorni
di punta Li
Canneddi, piccolo
promontorio
a nord di
Isola Rossa.
Diverse spiagge
della zona sono
raggiungibili
solo via mare.
A
metà strada tra Santa Te- ra, sempre a basso tasso di difficoltà. mare, cisti e piccoli fiori del becco di gru
resa Gallura e Castelsardo, All’ombra del canneto, vicino a una corso (Erodium corsicum). La scogliera
nella parte più settentrio- sorgente, le nonne abbienti di Aggius granitica color ruggine continua fino al-
nale del vasto golfo dell’A- portavano in villeggiatura i loro nipoti, la spiaggetta di cala Sarraina. La facilità
sinara si riconoscono le ar- col carro tirato dai buoi, in un “quadret- di arrivare qui con l’auto dalla litoranea
tistiche formazioni rocciose scolpite dal to” tipico dell’inizio del Novecento. Santa Teresa-Castelsardo contribuisce
vento e dal mare che caratterizzano Isola a un certo affollamento, mentre a un
Rossa, l’antico borgo di pescatori che si MEMORIE DI ALBERI miglio marino, e solo via mare, si appro-
risveglia solo con l’arrivo dell’estate. Il SECOLARI A PORTO LECCIO da alla selvaggia cala Faa, custodita da
paesino, inconfondibile per il profilo Proseguendo via mare, ecco Tinnari, so- due scogliere dai colori sfumati.
della cinquecentesca torre aragonese, litaria baietta di ciottoli in un contesto
deve il suo nome all’isolotto di porfido naturalistico ancora intatto: qui posso- AVVENTURE IN KAYAK
che emerge dall’acqua, a poca distanza no arrivare a piedi solo i trekker esperti, RISALENDO IL FIUME
dalla costa. Un paradiso adagiato tra ro- percorrendo due chilometri di tornanti Tornati a Isola Rossa, la nostra esplora-
see scogliere granitiche sferzate dal sole scoscesi dal parcheggio del monte Tin- zione della costa punta ora verso sud-
e spiagge di sabbia fine e bianca, esaltate nari (214 metri), dominato dai ruderi ovest. Siamo di nuovo sulla spiaggia Lon-
dal colore smeraldo del mare. di un’ex vedetta militare. L’ampia vista ga (di nome e di fatto: quasi 900 metri di
tocca le montagne della Corsica. Più estensione!) da dove parte un sentiero
IL PERIPLO DEL PROMONTORIO avanti c’è Costa Paradiso, un inse- di circa tre chilometri che costeggiando
TRA PROFUMI DI MIRTO diamento turistico vasto e articolato, il mare sfiora piccole insenature come Li
Dalle strade del paese il passeggio sfuma riconoscibile per la grigia villa a for- Bicchi Russi, la spiaggia L’Oltu di li Canni
facilmente sulla spiaggia Longa, la più ma di cupola appartenuta al regista e quella di Li Feruli. Il successivo litorale
frequentata e la più facile da raggiunge- Michelangelo Antonioni. Vale però la di Badesi, Bandiera Blu anche per l’esta-
re. Il nostro itinerario lungo le meraviglie pena di puntare su Porto Leccio, un pic- te 2017, è il secondo più lungo della Sar-
della costa parte da qui, facendo prima colo riparo dai venti di ovest e nord-ovest degna dopo il Poetto di Cagliari. La lun-
decisamente rotta verso nord-est. Molto (Ponente e Maestrale) che la precede. ga “lingua” bianca, lambita da onde
vicina al villaggio è l’ampia mezzaluna di Una volta era un buon punto di sbarco irrequiete, si chiude con l’estuario del
sabbia bianca del litorale della Marined- per i contrabbandieri tra la Sardegna e fiume Coghinas, uno degli scorci che
da, coronata da una folta vegetazione. Per la Corsica, mentre oggi a frequentarlo attraggono sportivi e birdwatcher.
godersela bastano pochi minuti d’auto, sono soprattutto i sub. Ad annunciarlo Chi ama gli habitat naturali più nascosti
ma è molto meglio andarci a piedi, in una è un vecchio stazzo in pietra, l’unico in e meno scontati può esplorare la laguna
ventina di minuti, costeggiando piccole questo tratto di costa. Sulla battigia, qua e le dune circostanti o scoprire l’habitat
baie tranquille e deserte anche in ago- e là qualche grosso leccio ancora ricorda fluviale risalendo il fiume in kayak. La
sto. I tre chilometri di sentiero in terra l’opera dei carbonai toscani che nella se- zona umida ha favorito l’insediamento e
battuta, di difficoltà minima, partono conda metà dell’Ottocento abbatterono il transito di diverse specie di volatili: un
dalla torre aragonese e tagliano la fit- le foreste, per farne carbone e traversine ambiente favorevole alla biodiversità,
ta vegetazione, profumata dagli aromi per le ferrovie. anche floristica, con numerosi endemi-
dell’elicriso, del mirto e del rosmarino. Subito dopo Porto Leccio si apre la smi. Per chi invece preferisce il turismo
Completato il percorso, avremo coperto spiaggia di sabbia di Li Cossi con le nei borghi, l’approdo finale, sullo sfondo
l’intero periplo del piccolo promontorio inconfondibili rocce granitiche rosa, del nostro itinerario, è Castelsardo, uno
a nord di Isola Rossa. rosse e grigie; alle spalle dell’arenile un dei centri storici più affascinanti dell’in-
Dove finisce l’arenile della Marinedda, torrentello, che svanisce prima di arri- tera Sardegna: una camminata lungo le
sempre verso nord si individua facil- vare al mare, crea una grande piscina viuzze arroccate intorno al castello è suf-
mente il percorso che doppia punta di acqua dolce dove è piacevole rinfre- ficiente per farsi conquistare.
Li Canneddi e, costeggiando le varie scarsi. Per venire qui a piedi s’ imbocca
insenature di cala Calboni, arriva alla il panoramico sentiero segnalato a sud
pineta di Cala Rossa: qui i chilometri del parcheggio di Costa Paradiso: è una a pagina 51
sono quattro, percorribili in circa un’o- camminata di circa 15 minuti tra gigli di
48 Bell’Italia
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Tradizioni e storie
della Gallura Castelsardo
Dopo il mare e le spiagge, un giro tra Castelsardo e Aggius per approfondire le vicende
della signoria dei Doria e l’antichissimo artigianato dell’intreccio e dei tappeti di Ornella D’Alessio
Bell’Italia 51
come
dove
quando
ISOLA ROSSA
(Sassari)
52 Bell’Italia
SALORNO (Bolzano)
UNA MONTAGNA
DI ELEGANZA
Il paese più a sud della provincia di Bolzano ha un nobile passato
testimoniato dai suoi palazzi signorili, in stile rinascimentale
e barocco. E poi c’è lo splendido castello abbarbicato sulla roccia
TESTI Massimo Spampani FOTOGRAFIE Albert Ceolan
54 Bell’Italia
In questa foto: scorcio
del centro storico
di Salorno con la chiesa
di Sant’Andrea,
di origine romanica,
ricostruita in stile tardo
gotico nel XV secolo
e poi rimaneggiata
nel Seicento. Nella
pagina precedente:
la bifora con inferriata
in ferro battuto che
decora una residenza
rinascimentale del
centro, eretta nel 1592.
Il borgo, ricco di storia, fa da “ponte” fra Trentino e Alto Adige
———————
Q
uando si scende la valle sta tutto accovacciato, sulla riva sini- Sopra: due dettagli
dell’Adige, trenta chilometri stra dell’Adige, sotto le pareti di roccia dei decori che
caratterizzano
a sud di Bolzano le pendici del Geier, per ben guardarsi dalle piene alcuni palazzi
delle montagne che la delimi- del fiume, che un tempo lo lambivano. nobiliari di Salorno.
tano, sia sulla destra che sulla Stiamo parlando della parte più antica A sinistra si
sinistra del fiume, convergono verso il del borgo, perché da quando l’impe- riconosce il volto
centro e mutano il loro aspetto boscoso o ratrice Maria Teresa d’Austria diede ad altorilievo
sul portone
costellato di vigneti per esporre le pareti avvio alle più importanti rettifiche e della dimora che
verticali di roccia calcarea. È la Chiusa bonifiche, anse, meandri e impaluda- ospitava già nel XV
di Salorno, una strozzatura tra gli stra- menti dovuti al fiume hanno lasciato secolo l’albergo
piombi di calcare biancastro del monte il posto a quella che oggi è una fertile Alla Torre. All’epoca
Salorno poteva
Geier sulla sinistra e del monte Favogna piana coltivata. vantare ben
sulla destra. Quella stretta orografica è Delle bizzarrie dell’Adige pagò lo scot- dodici alberghi.
anche un simbolo, perché qui è posto il to anche l’esercito di Carlo Magno,
confine tra l’area linguistica tedesca e impegnato nella campagna contro il
quella italiana, con a sud il Trentino e a duca Tassilone III di Baviera nel 787,
nord l’Alto Adige. che per evitare il fondovalle bloccato da
Salorno, ultimo centro abitato della una delle numerose piene fu costretto
Bassa Atesina, è il paese più meridio- a transitare su un percorso d’altura. E
nale della provincia di Bolzano e se ne lo stesso Albrecht Dürer, il grande pit-
56 Bell’Italia
Qui soggiornarono Martin Lutero, Napoleone e Albrecht Dürer
———————
tore e incisore tedesco, nel suo primo pressionò per l’imponenza anche Marx In basso: scorcio di
viaggio verso Venezia (1494) a causa di Sittich von Wolkenstein, redattore della via Trento, sulla quale
affacciano molte
un’alluvione dovette sobbarcarsi una sa- prima descrizione del Tirolo.
dimore patrizie.
lita facendo una deviazione per Pochi, È piazza Sant’Andrea la più antica di La ricchezza
frazione alta di Salorno, fino alla val di Salorno, proprio perché posizionata più derivata dai traffici
Cembra, sul versante trentino. in alto. Poi con le bonifiche il paese si è commerciali di
«Proprio a ridosso della montagna ci sono sviluppato verso valle. Un borgo ricco, articoli di pregio,
fra cui seta e vino,
le vecchie torri abitative medievali, con con lunghi periodi di prosperità: «Guar- diede impulso a
le loro antiche cantine a volta, che oggi dando i palazzi», continua l’architetto, una grande attività
hanno cambiato uso», spiega l’architetto «non sembra un paese di contadini ma edilizia a Salorno,
Franz Kosta, esperto della storia, della una cittadina di famiglie nobili». dove fra il XVI
e il XVII secolo
cultura e delle tradizioni di Salorno. «La Tutte le facciate delle case più impor-
giunsero molti
gente aveva paura a stare più in basso, tanti presentano una bifora, portoni architetti e artisti.
non solo per le alluvioni ma anche per elaborati, stemmi e decorazioni, chiari
i possibili briganti in transito». Sotto la segni di dinamismo e floridezza econo-
roccia si trova anche la Hofkeller, il mica: dalla sede del Municipio, nella
palazzo delle Decime, i tributi in na- piazza omonima, un tempo di proprietà
tura che i contadini dovevano ai con- dei baroni von Winklhofer, alla cano-
ti di Graland: documentato fin dagli nica nella stessa piazza, già residenza
inizi del XIV secolo, attorno al 1600 im- von Vilas, dalla dimora De Campi
Il castello di Haderburg, imprendibile “nido d’aquila”, domina la valle
———————
(sulla porta della cantina è indicata la ospiti, iniziò con l’arrivo della ferrovia Sopra, da sinistra:
data 1563) al palazzo della Signoria, im- nel 1858. Si chiamavano Aquila Nera la facciata ovest
della casa An der
ponente edificio barocco. E ancora, da (del XV secolo, il più frequentato, con Lan (XVI secolo);
casa Coreth, in via Noldin, che dal 1483 una grande sala da ballo), Aquila Bianca lo stemma che
fu abitata dalla famiglia dei conti di Sa- (poi sede della posta), Alla Corona d’O- decora una delle
lorno, alla casa Noldin, famiglia asbur- ro, Cavallino Bianco e Alla Torre, citato residenze nobiliari.
gica di avvocati, oggi sede di un centro già nel 1482. Nessuno di questi è più at- Pagina seguente:
l’Haderburg,
culturale e dell’ostello della gioventù. È tivo: gli edifici sono stati ristrutturati co- il castello medievale
qui, più che in ogni altro paese dell’Alto me residenze private, studi e uffici, nei di Salorno, arroccato
Adige, che si stabilirono tante famiglie quali si legge ancora il glorioso passato. su uno sperone
nobili. Portavano soldi la vendita del La lista dei principi, degli artisti, degli di roccia, oggi è
visitabile e ospita
vino, l’ospitalità data a commercianti intellettuali che soggiornarono qui è una locanda
e viandanti di passaggio e la vendi- lunga: tra gli altri, Massimiliano di in stile medievale.
ta della seta: c’erano tre filande e una Baviera, Napoleone, Martin Lutero
era nella residenza von Gelmini, uno e Albrecht Dürer.
dei più importanti allevatori di bachi Oggi Salorno è un paese slow, dove si
da seta della zona. In via Trento, la più cammina nelle vie e nei vicoli silenziosi
trafficata strada di passaggio, c’erano e dove si respira un’aria di grande armo-
ben dodici alberghi, la cui decadenza, nia. Anche via Trento è una tranquilla
per una radicale diminuzione degli arteria di paese, dove tra i negozi
58 Bell’Italia
Le case sono adagiate su una distesa verde fra rocce e vigneti
———————
spicca l’originale laboratorio dei giovani lo che lascia immaginare della dura vita Importante centro
fratelli Norman e Thomas Ventura, uni- quotidiana di chi abitava quelle antiche vinicolo, Salorno
è circondato da
ci in tutto l’Alto Adige a confezionare in stanze e torri merlate: una dozzina di vigneti e frutteti.
modo artigianale, su misura, i lederhosen, persone, tra la guarnigione e la famiglia È uno dei paesi
i tradizionali pantaloni in pelle di cervo. del castellano, la cui esistenza non era sulla Strada
Ma a vegliare sul borgo da una rupe stra- certo all’insegna della guerra e dell’al- del Vino dell’Alto
piombante è l’Haderburg, il castello di lerta costante quanto piuttosto della Adige: qui
si producono
Salorno, un imprendibile nido d’aquila sorveglianza e dell’approvvigionamento soprattutto
che lascia sbalorditi per la posizione in dei viveri necessari. Roman Perfler lassù spumanti e vini
cui venne eretto. È un possente sperone è tornato a dormire e a meditare. Se ti bianchi. La bellezza
roccioso (la prima citazione è del 1222) affacci da una merlatura della torre vedi dei panorami fu
apprezzata dal
che troneggia a guardia della Chiusa di giù, sull’argine destro dell’Adige, il pri- pittore Albrecht
Salorno. Abbandonato da 400 anni, ora mo paese del Trentino: si chiama Roverè Dürer, che discese
è risorto e visitabile. Lassù si va solo a della Luna. Pare che il nome derivi dal la valle dell’Adige
piedi ma ne vale la pena, anche per fatto che esso sorge dove un tempo il fiu- nei suoi due viaggi
gustare il banchetto medievale pre- me Adige creava un’ansa (o una “luna”) in Italia, nel 1494-95
e nel 1505-07.
parato dal gestore Roman Perfler, un in prossimità di un bosco di roveri. An-
personaggio unico, anche lui nato in un cora una volta è l’Adige a dettare i tempi
castello del Trecento in val Venosta. della storia, e a ispirarne i misteri.
Il sito è di grande suggestione per i pano-
rami che offre sulla valle dell’Adige, con
lo sguardo che si perde fino alle monta- a pagina 63
gne al confine con l’Austria. E per quel-
60 Bell’Italia
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come
dove
quando
SALORNO
(Bolzano)
I vini e la natura
dell’Alto Adige Museo Scoprire Haderburg
Una strada nel bosco per salire al castello e gustare un pranzo medievale. E poi passeggiate nel verde,
fra splendidi panorami e soste alle cantine di Massimo Spampani Fotografie Franco Cogoli
Bell’Italia 63
come
dove
quando
SALORNO
(Bolzano)
64 Bell’Italia
a cadv.
LA NATURA SOTTO IL
VULCANO
Isolato sul confine tra Puglia e Basilicata, l’antico cratere del monte
Vulture è al centro di un territorio di selvaggia bellezza. Regno nell’800
di un famoso brigante, oggi è un paradiso per gli escursionisti
TESTI Paolo Paci FOTOGRAFIE Stefano Amantini
66 Bell’Italia
Veduta dei laghi
di Monticchio, due
specchi d’acqua divisi
da un istmo di terra
e incorniciati da boschi
di faggi, pioppi
e ontani neri. Si trovano
sulle pendici dell’antico
vulcano del monte
Vulture (1.326 metri)
e possono essere
attraversati sui pedalò
per vedere da vicino
le ninfee sull’acqua.
Bell’Italia 67
All’orizzonte si staglia il profilo a sette punte del cratere
———————
A
cosa serve un vulcano spen- Il secondo utilizzo di un vulcano spen-
to? La domanda suona surre- to ce lo indica Carmine Crocco detto
ale, ma ha diverse risposte. La “Donatello”, il più famoso dei bri-
prima sta sottoterra: «È il tufo ganti ottocenteschi. Nato a Rionero
che allatta la vite: così dicono nel 1830, già a 25 anni aveva alle spalle
i nostri contadini», ricorda Gerardo Giu- una condanna per banda armata. Evaso
ratrabocchetti, patron delle Cantine del dal carcere, si unì alle truppe garibaldine
Notaio, una delle aziende vinicole più in e combatté nella battaglia del Volturno,
vista di Rionero in Vulture. Traforato da ma venne arrestato nuovamente per se-
oltre mille cantine, il sottosuolo del paese questro di persona e nuovamente scap-
lucano sulle pendici del monte Vulture è pò. Grazie a un innegabile carisma, riuscì
tufaceo; lo strato di roccia vulcanica, a costituire un vero esercito di duemila
leggera e spugnosa, è spesso decine sbandati con cui fino al 1864 mise a ferro
In questa foto: l’abbazia di metri e garantisce la sopravviven- e fuoco l’intera Lucania, questa volta al
di San Michele za delle vigne anche nelle estati più servizio della causa borbonica.
Arcangelo si riflette secche. «Il tufo rilascia umidità, è indi- In quegli anni il Vulture divenne il rifu-
sul lago Piccolo. Pagina spensabile per le viti», afferma Gerardo gio dei briganti. Ci volle il tradimento di
precedente, foto piccola:
una stampa che ritrae mentre guida la visita alle grotte storiche, un luogotenente di Crocco per porre fine
Carmine Crocco, scavate a mano. Il complesso medievale si alla sua carriera: accusato di 75 omicidi,
celebre brigante estende attorno al “facìle”, la corte, dove scampò la pena capitale (forse il nuovo
dell’800 vissuto in ricorre il simbolo dei Francescani, gli anti- Stato italiano non voleva farne un eroe)
questi luoghi. Sopra, da
sinistra: le grotte lungo
chi proprietari. La cantina è viva e respira e scontò l’ergastolo all’isola d’Elba, dove
il sentiero per il vulcano; insieme al vino: l’Aglianico del Vulture, morì nel 1905. E nonostante lo sforzo
veduta del Vulture, rosso di grandi tannini che gli hanno re- di seppellirne la memoria, riuscì a di-
con le sue sette cime. galato il soprannome di Barolo del Sud. ventare un mito popolare, grazie
Bell’Italia 69
In questa foto: la distesa
ondulata di verde
che si ammira lungo
il sentiero che sale al
Vulture. Sopra, da sinistra:
veduta di Melfi; vigneti
con il Vulture sullo
sfondo. Pagina seguente,
foto piccola: le antiche
grotte delle Cantine
del Notaio, in cui si
produce il corposo
Aglianico locale.
70 Bell’Italia
Un tappeto verde formato da fittissimi boschi di conifere e faggi
———————
perso il suo carattere selvatico. Cuore
del massiccio è la riserva regionale che
protegge i laghi di Monticchio, due
specchi d’acqua gemelli che occupano
l’antica caldera, sul versante nord-occi-
dentale. Tondeggianti, riflettono l’am-
pia gamma di verdi delle foreste che li
circondano, boschi fittissimi di conifere
e faggi, carpini e castagni (l’ordine di
apparizione segue le regole dell’inver-
sione termica: i laghi sono più freddi dei
pendii che li sovrastano).
Nel riflesso compare anche l’abbazia
di San Michele Arcangelo, incasto-
nata nel bosco, che si raggiunge dal
lago Piccolo per una breve strada
lastricata. È di un biancore accecan-
te, e molto antica: fu fondata attorno
al X secolo da eremiti greci sopra una
grotta dedicata a San Michele. La sta-
tua dell’Arcangelo, che ancora presidia
le profondità della terra, ogni 29 set-
tembre viene portata in processione
attraverso il lago. L’abbazia ospita un
modernissimo museo naturalistico, na-
to intorno alla Brahmaea europaea, far-
falla notturna scoperta negli anni Ses-
santa in certe grotticelle del vulcano.
72 Bell’Italia
Come Down, 20 17, Olio e stucco su tela, 120×80 cm
In collaborazione con
come
dove
quando
RIONERO IN VULTURE
(Potenza)
Prezioso lembo
di Lucania Il castello di Melfi
Non solo natura ma anche palazzi, chiese, musei e un castello. Il territorio del Vulture ha molto da offrire:
a cominciare dal vino Aglianico che matura nelle cantine di tufo di Paolo Paci Fotografie Stefano Amantini
Bell’Italia 75
come
dove
quando
RIONERO IN VULTURE
(Potenza)
La Pergola
ENOGASTRONOMIA
Sapori genuini e di qualità
da un terra fertile
Dalla fertile terra vulcanica nasce, nei
vigneti attorno a Rionero, l’Aglianico del
Vulture, vino che furono i Greci a introdurre,
2.500 anni fa, in Lucania (allora chiamata
“Enotria”, terra del vino). Rosso rubino dai
riflessi violacei, profumo intenso e una
gradazione di 13 gradi e oltre, è un rosso
potente e tannico, denominato “vecchio”
con tre anni d’invecchiamento, “riserva”
con cinque anni. Di interesse enologico
Il Castagneto Hotel
ma anche storico è il tour tra le cantine
di Rionero, che lo fanno maturare
Gli alberghi Il Casale dell’Acqua (peperoni secchi), ma al fresco umido del tufo. Tra le più antiche
Rossa (Monticchio anche il sottofiletto di ci sono le Cantine del Notaio (via Roma 159,
Il Castagneto Hotel Bagni, strada vitellino con mela glassata 0972/72.36.89), con vigne e produzione
★★★★ (Melfi, strada Monticchio Sgarroni, allo zucchero di canna, nell’azienda di Serra del Granato, sulla
provinciale 401 0972/73.10.72). Azienda scaglie di caciocavallo strada per Ripacandida, e sede storica
km 3,100 direzione agrituristica e didattica, in podolico ed erba cipollina. con grotte tufacee attorno al “facìle”
laghi di Monticchio, posizione panoramica ai Conto da 40 €. cinquecentesco, in centro a Rionero.
0972/72.88.06). Un piedi del Vulture. Ideale La Pergola Conduce la visita con degustazione
albergo luminoso e per le famiglie, dispone (Rionero, via La Vista il gentile patron dell’azienda, Gerardo
moderno, immerso, di ristorante di cucina 27-31, 0972/72.11.79). Giuratrabocchetti. Il territorio del Vulture
come promette il nome, lucana, con prodotti 60 anni di tradizione per offre una gran varietà di prodotti di bosco
in un bel castagneto dell’orto. Doppia con il ristorante della famiglia e di campo, dall’olio extravergine Dop (da
in vista del vulcano; colazione da 70 €. Spadola, che si è evoluto cultivar Ogliarola del Vulture) ai funghi:
28 tra camere, suite e in una cucina moderna porcini, cardoncelli, prugnoli, essiccati
miniappartamenti, e un I ristoranti basata sui prodopotti o sott’olio. Sempre sott’olio si conservano
ristorante di raffinata locali. Tra le proste, gli a Rionero anche molti salumi, salsicce,
cucina regionale. Doppia Agriturismo La Villa abbotta p’zzin’t (ravioli soppressate e capicolli, mentre una
con colazione da 110 €. (Melfi, contrada al ragù di agnello) e il solida tradizione sono le paste fresche:
Borgo Villa Maria Cavallerizza, 0972/ baccalà alla carrettiera, strascinati, cavatelli, lagane, orecchiette,
★★★ (Rionero, località 23.60.08). Si chiama con i peperoni cruschi. fusilli. Le specialità gastronomiche sono
Monticchio Laghi, agriturismo il locale Cantina di 500 etichette. in vendita in molti negozi e supermercati:
0972/73.13.02). Un gestito dalla famiglia Conto sui 30 €. a Rionero da ricordare soprattutto il
complesso di bassi Sonnessa perché ortaggi, Osteria Vecchio Cortile Caseificio Nardozza (via Brindisi 14,
edifici immersi nel cereali, uova e tanti (Rionero, via La Vista 348/853.81.63) e il Panificio Secci (piazza
bosco, con giardino altri ingredienti sono di 23, 0972/72.46.64). XX Settembre 17, 0971/861.13).
e piscine, nei pressi produzione propria, ma Nei locali ricavati in
del lago Piccolo di il ristorante è raffinato e antiche cantine di tufo,
Monticchio. Le camere, offre specialità lucane ma la famiglia Cammarota
spaziose e ben arredate, anche ricette rivisitate. propone una verace
sono 32. Doppia con In tavola arrivano cucina lucana, con
colazione da 80 €. lampascione e cruschi specialità di pasta fresca
come i malfatti e i
cavatelli. Conto da 25 €.
Taverna Paradiso
(Rionero, via Roma
180, 0972/72.16.20).
Ambiente familiare in
Cantine del Notaio
questo ristorante di
cucina lucana gestito da
Donato Colangelo. Tra
i piatti: gli strascinati con
info
i cruschi e le grigliate di Pro Loco Rionero in Vulture,
carne. Un buon Aglianico via Giacomo Matteotti 1,
sfuso come vino della 0972/72.42.84-347/211.51.66;
Osteria Vecchio Cortile
casa. Conto sui 20 €. prolocorionero.altervista.org
76 Bell’Italia
GENOVA Chiesa del Gesù
IL TESORO DEI
GESUITI
Si affianca con discrezione a palazzo Ducale, ma dietro
la semplice facciata la chiesa nasconde un sontuoso
apparato decorativo barocco: marmi, affreschi, dipinti
e due splendide pale d’altare di Pieter Paul Rubens
TESTI Claudia Sugliano FOTOGRAFIE Matteo Carassale
Particolare della
grande pala dipinta
da Rubens per
l’altare della terza
cappella a sinistra,
dedicata ai Miracoli
di Sant’Ignazio
(1619-20). Si tratta
di una delle due
opere realizzate
dal maestro
fiammingo per la
chiesa genovese,
entrambe eseguite
su commissione
di padre Marcello
Pallavicino, che
sostenne le spese
per la costruzione
della chiesa.
Bell’Italia 79
L
a monumentale compostezza di dorature, affreschi, riveste volte e cupole. La navata
piazza Matteotti, a Genova, ha per La creazione della chiesa, alla fine del della chiesa vista
in direzione della
protagonista il prospetto neoclas- XVI secolo, si lega all’arrivo in città controfacciata,
sico di palazzo Ducale, splendido dei membri della Compagnia di Gesù; scenografico trionfo
fondale scenografico, ma anche a richiedere, nel 1552, la loro presenza a di stucchi dorati
un altro edificio si impone in questo cen- papa Paolo III fu la Repubblica retta da e intarsi marmorei.
La lunetta sopra
tralissimo spazio urbano: la chiesa del Ge- Andrea Doria. Quando Giacomo Lainez, il grande organo
sù, la cui rigorosa facciata al tramonto si fra i primi compagni di Sant’Ignazio e poi accoglie le figure
accende di caldi riflessi rosso-dorati. suo successore, giunse in città l’anno suc- dell’Annunciazione,
Alla semplicità dell’esterno, ornato dalle cessivo, la Superba era al culmine dello separate dalla
statue dei Santi Andrea e Ambrogio (pa- splendore e della ricchezza. L’impianto finestra; i due
affreschi si devono
trono della chiesa originaria, rifugio del urbano si stava trasformando con la re- a Giovanni Battista
clero milanese in fuga dai Longobardi), alizzazione della Strada Nuova – l’attua- Carlone, autore
fa eco, all’interno, l’opulenza delle de- le via Garibaldi, su cui si affacciavano i insieme al fratello
corazioni, nello spirito del Barocco, tesa palazzi dell’aristocrazia – e di magnifi- Giovanni delle
pitture a fresco
a sorprendere, coinvolgere e risvegliare che ville sulla collina di Albaro e lungo sulle volte
emozioni: la sontuosa ricchezza orna- il Bisagno. Di queste architetture diede e nella cupola
mentale, intessuta di marmi policromi, testimonianza uno dei celebri artisti (intorno al 1625).
80 Bell’Italia
GENOVA Chiesa del Gesù
4
DECORI DA PALAZZO
E DIPINTI DA MUSEO
Marmi intarsiati, un ricco corredo di affreschi e statue,
pale d’altare di grandi artisti: la chiesa dei Gesuiti,
dedicata ai Santi Ambrogio e Andrea, è un concentrato
di bellezza, un inno alla Fede esuberante e coinvolgente
Illustrazione di Francesco Corni
❶ Facciata
È stata rifatta nella seconda metà
dell’800, riprendendo il progetto
originale, dopo l’abbattimento
della “cortina” di palazzo Ducale
cui era collegata attraverso un
passaggio ad arco praticabile.
❷ Interno
Si tratta di un’aula unica con
cupola centrale. I pilastri creano
un disegno a croce, con piccolo
transetto, e due navatelle laterali
con campate adibite a cappelle
sormontate da cupolette.
❸ Ornamenti
Fino alla trabeazione l’interno
6 è rivestito da un prezioso
commesso in marmi
policromi; la parte superiore
è caratterizzata da sontuosi
stucchi dorati e affreschi.
❹ Seconda cappella
L’altare accoglie una pala del
francese Simon Vouet: Le Marie e
San Giovanni ai piedi del Crocifisso
(Crocifissione), del 1622.
❺ Terza cappella
Ospita una grande Assunzione
della Vergine di Guido Reni
(1617), affiancata dalle statue
dei Santi Giuseppe e Davide
5 della bottega dei Carlone.
❻ Presbiterio
Sopra l’altare c’è la Circoncisione
di Rubens; nelle lunette laterali,
Strage degli Innocenti di Giovanni
Battista Merano (1661, a destra)
e Riposo durante la fuga in Egitto
di Domenico Piola (1661).
❼ Cappella di Sant’Ignazio
È dominata dalla pala di
Rubens raffigurante i Miracoli di
Sant’Ignazio. Ai lati, due statue
di Bernardo Falconi: Abramo
e Davide (metà XVI secolo).
❽ Contesto urbano
N
Un nome
luminoso
Dal nome ebraico
di Gesù (Yeshùa)
la luce si irradia
con intensità
caravaggesca
sulle schiere
angeliche e sulla
scena sottostante.
Nella Bibbia
il nome è ritenuto
segno del destino
di chi lo porta:
Yeshùa significa
“Dio è salvezza”.
Intense
espressioni
La Madonna
distoglie lo
sguardo dalla
scena; Giuseppe,
cui è affidato
il compito
di pronunciare
il nome del
Bambino dopo
la circoncisione,
regge un libro di
preghiere e
si volge in estasi
verso il cielo.
Un palco
per Ignazio
Le architetture
dipinte in scorcio
sullo sfondo
si adattano alla
posizione della
pala nella cappella,
creando un
suggestivo effetto
di illusione
prospettica.
La teatralità della
scena è accentuata
dalla tenda rossa
usata come quinta.
Strumento
divino
Al centro, fulcro
della scena,
Ignazio invoca
l’intercessione
del Signore
affiancato da
alcuni membri
del suo ordine.
Rubens si ispirò
alla Vita Ignatii
Loiolae di Pedro
de Ribadeneyra,
pubblicata a
Napoli nel 1572.
Parata
di prodigi
La raffigurazione
degli episodi
miracolosi si
sviluppa in primo
piano. A sinistra,
la liberazione dal
demonio di una
ossessa; a destra,
la guarigione
dei malati; al
centro, forse un
riferimento alle
doti di educatore
del santo.
Miracoli di Sant’Ignazio (1619-20)
La scenografica
successione
degli archi di due
campate della navata
destra, illuminate
dalle cupolette
che le sovrastano.
Le campate
costituiscono
altrettante cappelle,
con altari addossati
alle pareti che
ospitano grandi pale.
Gli affreschi che le
decorano risalgono
ai primi decenni del
’700. Sullo sfondo,
il monogramma
sacro del nome di
Gesù caro ai Gesuiti.
Bell’Italia 85
stranieri ingaggiati da ricche famiglie ebbero in uso una posizione privilegiata, Sopra, a sinistra:
cittadine: Pieter Paul Rubens, cui si de- vicino a palazzo Ducale, dominante sul- l’Ecce Homo nella
seconda cappella
ve l’album Palazzi di Genova, costituito, la città e sul porto. Il finanziamento del della navata
come egli scrisse, dai «disegni d’alcuni progetto, affidato all’architetto gesuita destra, attribuito
Palazzi della superba città di Genova, Giuseppe Valeriano, fu assunto da un a Bernardo Carlone
che sono bellissimi e comodissimi per- altro confratello, Marcello Pallavicino, o a Francesco
Fanelli. A destra:
ché espressione di una forma di governo membro di una delle più potenti e facol- la vasta cupola,
repubblicano». E proprio Rubens è fra i tose famiglie cittadine. Iniziati nel 1589, affrescata da
protagonisti della ricca dotazione ar- i lavori proseguirono nel corso del ’600, Giovanni e Giovanni
tistica della chiesa, per la quale dipinse anche dopo la consacrazione del tempio Battista Carlone
la Circoncisione, che irradia la sua luce nel 1592. Se i Pallavicino ebbero riprodot- con la Gloria
del nome di Gesù.
dall’altare maggiore, e i Miracoli di Sant’I- to il loro stemma e ottennero il diritto di In alto, da sinistra:
gnazio, fulcro del transetto sinistro. sepoltura nella cripta, nelle cappelle late- il presbiterio, con
La chiesa del Gesù venne costruita sull’on- rali si trovano le insegne di altri mecenati l’altare maggiore
da della Controriforma. Ottenendo nel succedutisi negli anni: i Raggi e i Durazzo, sovrastato dalla
Circoncisione
1582 da papa Gregorio XII il permesso di i Cattaneo e i Doria. Proprio le “pressioni” di Rubens (1605);
trasformare la chiesa dedicata a Sant’Am- di queste famiglie, che desideravano esse- la lanterna della
brogio (fondata nel VI secolo), i Gesuiti re adeguatamente ricordate, fecero sì cupola e il campanile.
86 Bell’Italia
A sinistra: veduta che la struttura ad aula, funzionale a una fra le braccia di San Stanislao Kostka (quar-
d’insieme della migliore diffusione della voce del sacerdo- ta cappella a destra) e del San Francesco
cupola e della volta
della navata. Gli te predicatore, subisse alcune modifiche, Borgia in preghiera con la Madonna, il
affreschi con Cristo come l’inserimento di sfarzose cappelle Bambino e Sant’Anna (prima cappella a
Giudice tra la Vergine in cui, oltre alle decorazioni pittoriche e sinistra), dipinti fra il 1672 e il 1674.
e il Battista e agli altari marmorei, troneggiano tele di Il “vuoto” architettonico della chiesa,
l’Ascensione di Cristo
sono di Giovanni
grandi artisti. Fra queste, la Crocifissione simbolo dello spazio sacro interiore, è
Battista Carlone. (1622) nella seconda cappella a destra esaltato da decorazioni di grande im-
In alto, da sinistra: che, come scrisse lo storico ottocentesco patto, tese a coinvolgere l’emotività del
il pulpito addossato Federico Alizeri: «È opera unica in pub- fedele, secondo la spiritualità ignaziana:
a un pilastro della blico di Simon Vouet di nazione francese, «Dio parla al cuore», affermava il san-
cupola; particolare
dell’Assunzione di studi poco men che italiano e di genio to di Loyola rivalutando le emozioni e
della Vergine (1617) caravaggesco». A Guido Reni si deve, nel- l’immaginazione nell’esperienza mistica
di Guido Reni, la cappella successiva, l’Assunzione della e della fede. Così l’ampia volta a botte è
nella terza cappella Vergine (1617), con la figura plastica e tutta un succedersi di scene delle Sacre
a destra. Sopra,
a destra: scorcio
candida, vera ma celeste della Madonna, Scritture, affrescate e incorniciate come
della cappella mentre il gesuita Andrea Pozzo è autore fossero quadri. Il ciclo pittorico, realiz-
con l’Ecce Homo. della Vergine Immacolata con il Bambino zato alla metà del XVII secolo dai
Bell’Italia 89
La facciata che fratelli Giovanni e Giovanni Battista Car- fia fu dettata a Rubens (che la eseguì a
prospetta su piazza lone, e il cui programma venne deciso Roma) dallo stesso padre Marcello Pal-
Matteotti. Fu rifatta
nella seconda metà dal Padre Generale dei Gesuiti, inverte la lavicino. Le opere sulle pareti laterali
dell’800 seguendo disposizione cronologica delle Scritture, narrano la vita di Gesù, mostrando sim-
le indicazioni del partendo da Cristo Giudice all’inizio del- bolicamente il cammino che il gesuita
progetto originale, la navata per arrivare, attraverso episodi deve compiere per essere il nuovo com-
documentato
da Rubens nel 1622
della vita di Cristo, all’Adorazione dei Ma- pagno di Cristo. Nella grandiosa cupola
in uno dei disegni gi nel presbiterio. Quest’ordine segue i che raccorda la navata centrale con il
del suo volume dettami della spiritualità di Sant’Ignazio, transetto, fra preziosi, abbaglianti stuc-
Palazzi di Genova. evidenziando il cammino di una conver- chi dorati, l’affresco dei fratelli Carlone
Le due statue sione interiore, da un’idea iniziale di Dio esalta la Gloria del nome di Gesù, svi-
di Sant’Andrea
e Sant’Ambrogio, quale giudice a una concezione di Cristo luppandosi in tre cerchi concentrici
rispettivamente come bambino, come Dio Salvatore. intorno al cupolino, dove campeggia il
a sinistra e a destra Interamente decorati con marmi poli- monogramma di Cristo.
del portale centrale, cromi sono il pavimento e le pareti del
sono opere
ottocentesche
presbiterio. L’altare è dominato dallo
dello scultore stemma della Compagnia di Gesù e dalla a pagina 93
Michele Ramognino. pala della Circoncisione, la cui iconogra-
90 Bell’Italia
come
dove
quando
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Bell’Italia 93
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96 Bell’Italia
COSTA VIOLA (Reggio Calabria)
IL LUNGOMARE
VICINO AL CIELO
Da Palmi a Bagnara Calabra, il Sentiero del Tracciolino è uno
straordinario belvedere sul Tirreno. A 300 metri di quota si cammina
tra ripidi terrazzamenti, invitanti calette e tunnel scavati nella roccia
TESTI Vincenzo Petraglia FOTOGRAFIE Dionisio Iemma
98 Bell’Italia
Pagina precedente,
dall’alto: l’isola
di Stromboli si staglia
all’orizzonte nel
corso del cammino;
le case di Marinella
di Palmi, affacciate
su una piccola
spiaggia di ghiaia.
Qui sopra: in cammino
sul sentiero, tra
fioriture primaverili
e felci. L’itinerario
si sviluppa in piano,
a mezzacosta.
A destra: passaggio
tra gli ulivi coltivati
sui terrazzamenti.
Bell’Italia 99
FINO A 17 CHILOMETRI DI PERCORSO
Due anelli e una lunga traversata
Il Sentiero del Tracciolino (sotto) è di livello escursionistico,
e quindi adatto a tutti. Non essendoci segnavia è bene
però prestare la massima attenzione: meglio ancora farsi
accompagnare da una guida locale. Da piazza Primo
Maggio a Palmi (230 m) si segue una stradina che si
innesta nel sentiero. Fra le opzioni per percorrerlo, due
sono ad anello (da 10 e 14 km, per 4 e 4 ore e mezza di
cammino): vi si accede tramite le “via di fuga” dal sentiero
principale, passando poi sempre per i Piani della Corona
e raggiungendo la cima del monte Sant’Elia (575 m). Un
ripido sentiero forestale riporta poi al punto di partenza.
La prima uscita sale a zig zag verso Cantine Impiombato;
la seconda è all’altezza della località Rocca (detta anche U’
munti spaccato). Se si ignorano i due anelli, dalla frazione
di Ceramida di Bagnara si raggiunge il tunnel dei Francesi
o di Murat (50 m): questo itinerario è di 17 km, per 5 ore
di cammino. L’Associazione Abra Calabria (347/339.90.42;
fuicachiovi@gmail.com) propone escursioni personalizzate
e organizza il rientro in barca a Palmi dalla spiaggia di San
Sebastiano, ma bisogna calarsi dal tunnel con le corde
sulla spiaggia. In alternativa, navetta da Ceramida a Palmi,
dopo aver percorso a ritroso i 3 km di terrazzamenti.
100 Bell’Italia
Pagina precedente,
in basso: passaggio
su un ponticello
in pietra. Qui
a sinistra: l’uscita
dal tunnel di Murat,
lungo circa 70 metri.
Fu aperto nel 1806
da Gioacchino Murat,
re di Napoli, per
proteggere la costa.
A destra: vigneto
su un terrazzamento
in località Granaro.
In basso: Bagnara
Calabra compare
fra ripidi costoni
di roccia, coperti
dalla vegetazione.
battezzato da Platone che, navigando Tracciolino, uno fra i più affascinanti goma dell’Etna, oltre lo stretto di Mes-
da queste parti, si imbatté più di due- della Calabria. Detto anche “Treccioli- sina; a nord, la piana di Gioia Tauro, al
mila anni fa nello strano quanto unico no” o “Sentiero Azzurro”, solca uno dei di là della quale si staglia il profilo di
fenomeno naturale che al crepuscolo tratti più integri della costa, scampa- capo Vaticano, la scogliera di granito
tinge il paesaggio di riflessi violacei, to alla piaga dell’abusivismo edilizio bianco che si getta a picco nel mare non
restituiti dai profondi fondali rocciosi proprio grazie all’impervia morfolo- lontano da Tropea.
ricoperti di alghe. gia che lo caratterizza. Il panorama è Rimasto inutilizzato e dimenticato per
È in questo punto della costa, sospe- unico: all’orizzonte le isole Eolie, con la circa ottant’anni, un tempo fungeva
so fra il Tirreno e le ultime propaggini silhouette inconfondibile del vulcano da acquedotto (sono ancora visibili
montuose del Parco Nazionale dell’A- Stromboli in primo piano; a sud-ovest, le canaline lungo cui passava l’acqua)
spromonte, che si snoda il Sentiero del quando il cielo è terso, l’imponente sa- e da via di commerci terrestri fra
Sopra, da sinistra: i fiori profumati del mirto; noramico. Seguendo infine una ripida che fanno da preludio a cala del Leone
Palmi vista dalla cima del monte Sant’Elia, discesa si ritorna alla partenza. (U’ Leuni) e cala Janculla. Poi le spiagge
ai margini del massiccio dell’Aspromonte.
Se si ignorano le due vie di fuga che di San Sebastiano, nella cui omonima
conducono alla vetta del Sant’Elia si grotta sono stati trovati reperti dell’età
può proseguire sul sentiero principale del Bronzo, e di Bagnara, lungo arenile
verso Bagnara che, raggiunta la frazio- di sabbia mista a ghiaia.
Palmi e Bagnara. Solo di recente il ne di Ceramida, in circa tre chilometri
sentiero è stato ripristinato nella sua conduce al Tunnel dei Francesi o di UN PALCOSCENICO
interezza. Nel percorrerlo si cammina Murat, l’ultimo tratto del Tracciolino a PER LA CACCIA AL PESCE SPADA
circondati dalla macchia mediterra- essere stato ripristinato con il nome di Dai 300 metri di quota di Ceramida il
nea, che a giugno inebria con i suoi Sentiero dei Francesi. Siamo nel cuore Sentiero dei Francesi termina ai 50 me-
colori e i suoi profumi intensi: ecco della zona un tempo coltivata a vite, da tri sul livello del mare del tunnel di Mu-
ginestre, orchidee, iris, euforbie, felci cui si ricavava il vino liquoroso Zibibbo, rat, lungo 70 metri e scavato dai francesi
secolari, cespugli di cisto, erica, mirto, attività ormai caduta quasi del tutto in nel 1806 per difendere la costa dall’e-
agavi, cardi, fichi d’India, origano e fi- disuso. Si segue l’andamento di in- sercito inglese. I chilometri percorsi da
nocchietto selvatico. Ma vale la pena gegnosi terrazzamenti ricavati con Palmi sono quattordici, a cui bisogna
anche di scrutare il cielo, perché lungo grande maestria tramite muretti di aggiungere tre chilometri a ritroso per
il percorso volteggiano gheppi, poiane, pietra a secco (armacìe). L’uva veniva tornare a Ceramida; da qui una navetta
gabbiani e falchi pecchiaioli. trasportata in grosse ceste di vimini (le riporta in paese. In quest’ultimo caso
canestre), caricate su muli o portate a le ore di cammino salgono a 5, per un
SUI VERSANTI DELLA mano dai contadini che risalivano con totale di 17 chilometri percorsi fra na-
VITICOLTURA ESTREMA non poca fatica la montagna fino al pia- tura e antiche tradizioni. Come quella,
Si tratta di un percorso abbordabi- no strada, motivo per cui negli anni i risalente ai Fenici, della caccia al pesce
le, di livello escursionistico, adatto a vigneti sono stati abbandonati. Per le spada, che proprio fra la primavera e
chi abbia un minimo di attitudine al viti più prossime al livello del mare, l’u- l’estate, con la stagione dell’accoppia-
trekking, con solo un paio di tratti va veniva invece raccolta in apposite mento, raggiunge il suo apice. Soltanto
più esposti ma superabili con un po’ cisterne, per essere poi trasportata in pochi equipaggi utilizzano ancora le
di attenzione. Non essendo munito di paese in barca. Uno di questi palmenti è “passerelle”, le tipiche imbarcazioni
segnaletica specifica, è comunque con- ancora visibile vicino al candido arenile caratterizzate da un albero di vedet-
sigliabile percorrerlo con una guida lo- di cala Janculla, in territorio di Semina- ta e da un ponte di prua lungo fino a
cale. Da Palmi, in pochissimo tempo ci ra, una delle spiagge più belle di questo 40 metri, da dove i pescatori arpionano
si innesta nel sentiero che procede a tratto di costa, non a caso inserita da Le- il pesce. Se si ha la fortuna di vederle in
mezzacosta e quasi sempre in piano, gambiente negli scorsi anni fra le dieci azione, a maggior ragione da un pun-
tranne nell’ultima parte, a una quota spiagge più belle d’Italia. Raggiungibile to di osservazione privilegiato come
media di 300 metri, sulla fiancata del solo via mare, dà accesso alla grotta del- il Tracciolino, che funge da enorme
monte Sant’Elia. le Rondini, una delle numerose cavità anfiteatro naturale affacciato sul ma-
Ci sono diverse opzioni possibili, due naturali della zona. re, lo spettacolo è davvero grandioso.
delle quali ad anello, a cui si accede tra- Dal Tracciolino si ammirano dall’alto Almeno quanto quello del sole che al
mite la prima o la seconda “via di fuga” cale e spiaggette, incastonate fra falesie tramonto, immergendosi nelle acque,
dal sentiero principale. Entrambi i per- incantate. Partendo da Palmi, la prima colora tutto di viola, e incanta con la
corsi (da 10 o 14 chilometri) passano per spiaggia che si incontra è quella in ghia- sua bellezza primordiale.
i Piani della Corona, in territorio di Semi- ia chiara della Marinella: ci si arriva an-
nara, e raggiungono la cima del Sant’Elia che a piedi, o in auto. Seguono piccole
(579 metri), segnata dalla presenza di baie accessibili solo dal mare e scogliere a pagina 105
tre croci bianche: un superbo punto pa- come Petra Galera e punta Sorrentino,
102 Bell’Italia
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del 26/11/1984 pubbl. sul suppl. n.2 G.U. n. 357 del 31/12/1984 Provv. ISVAP n. 00757 del 19/12/1997 pubbl. su G.U. n. 298 del 23/12/1997 Iscr. Albo Imprese di Ass. n. 2.00002 Iscr. Albo Gruppi Ass. n°d’ord. 031
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Bell’Italia 105
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dove
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PALMI
(Reggio Calabria)
106 Bell’Italia
ZOLA PREDOSA (Bologna) Palazzo Albergati
BAROCCO
DI CAMPAGNA
Nel centro alle porte del capoluogo l’imponente edificio
seicentesco custodisce sontuosi interni affrescati,
orgoglio di una delle più illustri famiglie bolognesi
TESTI Lidia Kuscar FOTOGRAFIE Andrea Samaritani/Meridiana Immagini
108 Bell’Italia
Pagina precedente:
il monumentale
salone d’Onore
al centro del palazzo,
fulcro degli ambienti
affrescati del primo
e del secondo piano.
In questa foto: allegoria
di Felsina (il nome
etrusco di Bologna)
affrescata sul soffitto
di una sala del primo
piano da Angelo
Michele Colonna
e Giacomo Alboresi
tra il 1665 e il 1667.
Bell’Italia 109
ZOLA PREDOSA Palazzo Albergati
D
a lontano sembra una fortezza isolata nel verde, un
solido edificio disegnato con rigore geometrico, ma il
parco dalle belle statue che lo circonda, con quattro viali
dei quali non si vede la fine, riporta alla sua natura di
residenza di campagna. Palazzo Albergati – non villa
ma autentico, sontuoso palazzo – è un sorprendente incontro alle
porte di Bologna, nel territorio di Zola Predosa, dove la cintura
industriale lascia posto all’ordinata tessitura dei campi coltivati.
Risalgono al ’200 le origini degli Albergati, che non abban-
donarono mai Zola Predosa, anche se conseguirono titolo
nobiliare e cariche pubbliche a Bologna. In città, all’inizio del
’500 avviarono la costruzione di un palazzo che, pur molto mo-
dificato nell’interno, esiste tuttora e ospita mostre d’arte. Ma a
quell’epoca era la villa di campagna il palcoscenico dove esibire
il proprio prestigio, e a metà del secolo successivo il capofamiglia,
marchese Girolamo, decise di riedificare la casa avita di Zola in
forma tale da stupire il mondo, affidando il lavoro a un architetto
di buona fama, Gian Giacomo Monti. Si sviluppò così in poco più
di vent’anni il palazzo, una delle residenze aristocratiche più im-
portanti del ’600 italiano, spettacolare sotto ogni aspetto e unica
per i tre cicli di affreschi che ne decorano gli ambienti.
110 Bell’Italia
Con lo sguardo
rivolto all’Olimpo
Pagina precedente:
la semplice e possente
facciata del palazzo,
sormontato da una torre
alta più di 40 metri, vista
dal viale d’accesso.
Sopra: una delle sale
del primo piano adiacenti
al salone d’Onore.
La volta è decorata
da affreschi di Colonna
e Alboresi dedicati al tema
di Venere e il Tempo.
A sinistra: Venere fugge
dal Tempo, particolare
degli affreschi della sala.
A destra: Prometeo
raffigurato mentre ruba
il fuoco agli dei, al centro
del soffitto di un’altra sala
del primo piano. Anche
quest’opera si deve
a Colonna e Alboresi.
Bell’Italia 111
112 Bell’Italia
Sale che raccontano
le glorie di famiglia
A sinistra: uno degli
unicorni in gesso realizzati
alla base del soffitto
del salone d’Onore da
Giovanni Filippo Bezzi (fine
’600). Simbolo di forza
e purezza, è sormontato
dal motto latino «Disce
Pati» (impara a soffrire).
Altra foto a sinistra: la sala
dell’ala ovest del primo
piano sulla cui volta
Giovanni Antonio Burrini
e Marco Antonio Chiarini
hanno affrescato la Gloria
del Beato Nicolò Albergati
(1681-84). Sotto, a sinistra:
un particolare dell’affresco.
Sotto, a destra: la scala
elicoidale, detta “scala
d’Aria”. A destra: l’orologio
al centro della cupoletta
del salone d’Onore.
Bell’Italia 113
ZOLA PREDOSA Palazzo Albergati
114 Bell’Italia
Splendori d’arte
e vita quotidiana
Sopra: Zeus abbatte
i Titani (1681-84),
particolare dell’affresco
di Giovanni Antonio
Burrini e Marco Antonio
Chiarini in una sala
dell’ala occidentale.
A sinistra: scorcio
delle antiche cucine
del palazzo, al piano terra,
oggi utilizzate per corsi
di cucina. Nella pagina
precedente: veduta di
una porzione dell’ampio
giardino alberato che
si estende alle spalle
del palazzo. A destra:
un dettaglio degli affreschi
“alla boschereccia” estesi
su pareti e volta della
sala da pranzo al piano
terra, opera di fine ’700
di Giuseppe Valiani.
Bell’Italia 115
Sopra: la sala di Venere e Adone. Al centro, Ritratto del cardinale Romualdo
Braschi (fine ’700). A sinistra: la sala delle Colonne al piano terra, affrescata
con architetture illusionistiche e scorci di paesaggio da Prospero Pesci.
Giovanni Filippo Bezzi che fra stemmi e ogni scena ampliandone la suggestione il marchese affidò il compito al giovane
vessilli paiono slanciarsi verso un mondo e la luce che entra dalle grandi finestre pistoiese Giuseppe Valiani. Sue sono le
fantastico. Ancora più su, la torre ospita gioca con i colori degli affreschi. scene mitologiche che nell’eleganza del
antichi strumenti astronomici. Dal vertice dello scalone elicoidale Mer- disegno e nella delicatezza dei colori
Gli arredi sono quasi tutti originali: curio, il messaggero degli dei, appare co- rivelano lo spirito raffinato del ’700. Fu
la sala di Prometeo conserva riquadri me un invito al viaggio della conoscenza sempre Valiani, coadiuvato da Prospero
parietali, poltrone e divani ricoperti di che si compie attraverso i dipinti. Nelle Pesci, a eseguire il terzo ciclo, che si svol-
damasco verde, il colore degli Alberga- sei sale dell’ala orientale del piano no- ge al secondo piano con una sequenza di
ti; finestre, vetrate, maniglie, serrature bile si svolge il primo ciclo di affreschi, affreschi a tema mitologico nei quali ap-
sono ancora quelle scelte dal marchese realizzato fra il 1665 e il 1667 per volere paiono poetiche immagini naturalistiche.
Girolamo, l’artefice del palazzo. Lo stu- del marchese Girolamo, che lo affidò a E la natura diventa protagonista nelle
pore si rinnova volgendo lo sguardo ai due fra i più noti esponenti della pittu- stanze a pianterreno, dove si crea un’at-
soffitti delle sale, dove la spettacola- ra bolognese: Angelo Michele Colonna e mosfera intima e la cucina, immutata e
rità della pittura barocca si manifesta Giacomo Alboresi. Fra il 1681 e il 1684 tuttora in uso, introduce alle sale da pran-
in tutto il suo splendore, liberando la altri due artisti, Giovanni Antonio Bur- zo, della Caccia e del Ballo, tutte animate
fantasia nei più originali giochi di colori rini e Marco Antonio Chiarini, dipinsero da affreschi “alla boschereccia” di Valiani
e volumi. Dei ed eroi antichi figurano ac- nell’ala ovest il secondo ciclo, che tuttavia e Pesci che rivestono le pareti e le volte a
canto a episodi biblici e simboli cristiani: fu completato solo un secolo dopo, al tem- botte dei soffitti a simulare i cieli sempre
momenti di vita quotidiana, immagini di po del marchese Francesco Maria. Coltis- sereni di un mondo bucolico.
svago e d’amore o di rancore e sofferenza simo, cosmopolita, mecenate, letterato,
coinvolgono lo spettatore nell’universa- musicista, appassionato di teatro, autore
lità dei sentimenti. Cornici dipinte e di commedie molto apprezzate anche a pagina 119
architetture immaginarie inquadrano da Goldoni, suo amico e ospite assiduo,
116 Bell’Italia
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dove
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ZOLA PREDOSA
(Bologna)
Colline verdi
e generose La rocca dei Bentivoglio a Bazzano
A pochi chilometri dalla città, per scoprire una terra dalla natura ben preservata punteggiata di chiese
e borghi. Tra un piatto di tagliatelle e un bicchiere di Pignoletto di Lidia Kuscar Fotografie Meridiana Immagini
Bell’Italia 119
come
dove
quando
ZOLA PREDOSA
(Bologna)
ACQUISTI
Le delizie dell’orto e il
Pignoletto, fermo e frizzante
Seguendo il calendario stagionale, nell’orto di
Palazzo Albergati si coltivano verdure e frutta
acquistabili in loco, come anche il miele bio
che le api bottinano dalle piante e dai fiori
della tenuta.Tutta l’area è famosa per una
grande varietà di vini, dal Merlot al Barbera,
ma soprattutto per il Pignoletto. Tra le
cantine in cui fare acquisti c’è Manaresi (Zola
Predosa, località Bella Vista, via Bertoloni
14-16, 051/75.14.91 e 335/707.04.53), su
Trattoria dai Mugnai Trattoria del Borgo
un poggio panoramico affacciato sui vigneti
e sulla pianura da cui la vista spazia fino
Gli alberghi 051/83.25.83). Nel Parco Piccolo e curato ambiente alle torri di Bologna. Sempre aperta per la
Regionale dell’Abbazia di storico in pietra e legno. vendita diretta, mentre per visite guidate in
Hotel Corona d’Oro Monteveglio, con annessa Fra le specialità, le vigneto e cantina occorre la prenotazione.
★★★★ (Bologna, azienda vitivinicola e un tagliatelle con le spùgnole Fino al 2 luglio, la Raccolta Lercaro di Bologna
via Oberdan 12, 051/ biolago come piscina; (un pregiato fungo locale) ospita una mostra su Paolo Manaresi, nonno
745.76.11). Il portico 12 camere. Ottimo il e l’apprezzata, dolce della titolare e importante artista del ’900
ligneo documenta l’origine ristorante, aperto a tutti; zuppa di ciliegie. Da 18 € italiano (via Riva Reno 57, 051/656.62.10;
trecentesca del palazzo, da visitare la cantina. per un grande piatto giovedì e venerdì 10-13, sabato e domenica
mentre alcuni soffitti a Doppia con colazione di tigelle e crescentine 11-18,30; ingresso libero). Gaggioli (Zola
cassettoni risalgono al XVI da 79 €, menu da 30 €. con affettati e formaggi; Predosa, via Raibolini 55, 051/75.34.89),
secolo. Le camere sono Albergo Sirena ★★★ conto medio 30 €. anche agriturismo e ristorante, produce tutte
40, arredate con gusto (Bazzano, via Provinciale Trattoria dai Mugnai le varietà di Pignoletto, dal fermo al frizzante,
raffinato. Doppia con Est 67, 051/83.39.65). (Monteveglio, via dallo spumante al passito. La cantina è aperta
colazione da 148 €. Nei pressi della rocca Mulino 11, 051/ giovedì ore 14-17 e sabato 8-12 e 14-17 previa
Admiral Park Hotel di Bazzano, a gestione 670.20.03). In un mulino telefonata. Gli acquisti di prodotti tipici in zona
★★★★S (Zola Predosa, familiare, 22 camere che risale al 1504, attivo si fanno alla Vecchia Malga (Zola Predosa, via
via Fontanella 3, 051/ tranquille e confortevoli; fino a pochi anni fa. Da Roma 55a, 051/616.66.87): dai tortellini agli
75.57.68). Hotel di buon ristorante-pizzeria provare le farfalle verdi affettati, dalle tagliatelle ai formaggi, dai
design immerso nel aperto a tutti. Nei (pasta con le ortiche) vini alle confetture casalinghe, dalle torte
verde vicino al centro e weekend doppia con condite con asparagi al nocino. Per una dolce sosta c’è
a Palazzo Albergati, con colazione da 69 €, conto e zafferano; ottimo il Bar Pasticceria dei Castelli (Zola Predosa,
piscina e area fitness. medio al ristorante 35 €. il millefoglie con crema via Risorgimento 151, 051/75.55.90),
Doppia con colazione al mascarpone e fragole. che propone anche la versione locale
da 100 € nei weekend. I ristoranti Conto medio 30 €. della tipica torta di riso emiliana.
Al ristorante Il Tulipano Trattoria Sant’Antonio
conto a partire da 25 €. Trattoria del Borgo (Monteveglio, frazione
Agriturismo Corte (Monteveglio, Montebudello,
d’Aibo (Monteveglio, via San Rocco 12, via Montebudello 24,
via Marzatore 15, 051/ 670.79.82). 051/83.17.25). Tigelle
e crescentine come
antipasto, poi il piatto
forte: cinghiale in umido.
Conto medio 25 €
vino compreso.
Osteria del Pignotto
(Zola Predosa, via
Risorgimento 242, 051/
Un vigneto di Manaresi
616.69.87). Raffinata
cucina locale, solo con
prodotti locali di stagione.
Da segnalare le tagliatelle
info
saltate in padella con Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica
guanciale di prosciutto Colli Bolognesi, Zola Predosa, villa
e i tortelloni ai funghi Garagnani, via Masini 11, 051/992.32.21;
Hotel Corona d’Oro
porcini. Conto da 25 €. www.iatcollibolognesi.it
120 Bell’Italia
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UN TEATRO
DELLA FEDE
TRA I MONTI
Con le sue venti cappelle immerse nel verde
e popolate da centinaia di statue, il Sacro
Monte, Patrimonio Unesco, domina il lago
e il borgo d’Orta, in provincia di Novara.
Poco più in là, come posata sull’acqua,
l’isola di San Giulio è un paradiso di silenzio
che incanta con la sua basilica romanica
122 Bell’Italia
In questa foto: la cappella
IX del Sacro Monte di
Orta. Il percorso si snoda
a spirale toccando venti
cappelle, popolate da
375 statue che illustrano
episodi della vita
di San Francesco. Pagina
precedente, dall’alto: l’isola
di San Giulio vista dal
Sacro Monte; Nascita di
San Francesco, affresco
di Giacomo Filippo
Monti nella cappella I.
Bell’Italia 123
il weekend ORTA SAN GIULIO
V
enti cappelle (più una incom-
piuta), 375 statue di terracotta
San Francesco, umile protagonista a grandezza naturale, 900 af-
Sopra: scorcio dell’interno della cappella XIII, costruita freschi a fare da sfondo. E una
verso la fine del ’600 grazie alla donazione della posizione strepitosa, che rega-
famiglia Besozzo. Le 61 sculture di Giuseppe Rusnati la un panorama a 360 gradi sul borgo e
e Bernardo Falconi e gli affreschi di Giovanni Battista sul lago. Il Sacro Monte di Orta è una del-
e Gerolamo Grandi e di Federico Bianchi illustrano le più affascinanti fra le cittadelle della
il tema dell’umiltà di Francesco: il santo si fa fede che la Controriforma ha sparso tra
condurre seminudo in mezzo alla folla che festeggia ’500 e ’600 tra le montagne e i laghi di
il Carnevale. Pagina seguente, in alto: l’arco di ingresso Piemonte e Lombardia come baluardi
al Sacro Monte; in basso: un particolare dell’elaborata del cattolicesimo. Monumenti di arte e
decorazione in ferro battuto nella cappella XVI. di fede immersi nel silenzio della na-
tura, così unici da essere stati riconosciu-
ti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Sono vere macchine sceniche, “teatri di
montagna” che, come in un vero teatro,
prevedono l’interazione fra protagonisti e
spettatori. Orta ne è il perfetto esempio.
Anzitutto per la scelta, attentamente
studiata dal padre cappuccino Cleto da
Castelletto Ticino, direttore dei lavori, di
quella che oggi chiameremmo la “loca-
tion”, una collina di 400 metri a domina-
re il borgo, fitta di alberi – faggi, tigli,
querce, pini silvestri – e arbusti di bosso,
lauro, agrifoglio, a creare uno stretto
rapporto con la natura; il territorio cir-
costante, in tutto 13 ettari, è tutelato co-
me riserva speciale naturalistica.
Il percorso delle cappelle diventa così un ne domestica: il primo Sacro Monte, sull’esterno delle cappelle). Gente sem-
itinerario simbolico di elevazione, religio- quello di Varallo Sesia, nasce a fine ’500 plice, che viene coinvolta a diversi livelli:
so ma anche mistico e meditativo in sen- proprio come rappresentazione di un perché visita le cappelle, dove scopre epi-
so più ampio, in un’armonia con l’am- percorso nei luoghi santi della Palestina, sodi e miracoli del Poverello di Assisi, ma
biente che affascina anche gli spiriti laici. una “nuova Gerusalemme” sotto casa anche perché collabora alla loro realizza-
Tant’è che un filosofo come Friedrich senza i rischi di un lungo viaggio per ma- zione o addirittura viene ritratta nei per-
Nietzsche, passeggiando qui nel 1882 in- re e per terra. Orta invece, caso unico, sonaggi delle diverse scene.
sieme alla giovane russa Lou-Andreas mette in scena la vita di Francesco, La costruzione del Sacro Monte di Orta
Salomé, perse la cognizione del tempo, e santo veneratissimo e molto vicino inizia nel 1590 per iniziativa del padre
forse ci scappò un bacio rubato che lo os- all’immaginario popolare. novarese Amico Canobio, poi fra 1593 e
sessionò per molto tempo. Il Sacro Monte è infatti una sorta di libro 1615 arriva il sostegno del vescovo di No-
Di regola i Sacri Monti raccontano la vita per immagini destinato a un pubblico vara Carlo Bascapè, che approva un pro-
e la Passione di Cristo, tutt’al più le storie che non sa né leggere né scrivere getto in perfetta sintonia con gli indirizzi
della Vergine, e costituiscono una specie (nell’800 per indicare la successione del del cardinal Borromeo. I lavori procedo-
di pellegrinaggio in Terra Santa in versio- percorso furono dipinte delle “manine” no per oltre un secolo e vedono suc-
126 Bell’Italia
il weekend ORTA SAN GIULIO
128 Bell’Italia
la e i dipinti dei fratelli Nuvolone e dei
fratelli Grandi. A fine secolo il pittore
lombardo Stefano Maria Legnani intro-
duce al Sacro Monte il gusto rococò insie-
me alle sculture di Carlo Beretta. Il lungo
cantiere del Monte termina a fine ’700,
con la costruzione della Cappella Nuova,
neoclassica, rimasta incompiuta.
Accanto agli artisti, dovunque c’è trac-
cia degli artigiani locali che hanno cre-
ato porte, griglie, grate di legno e di
ferro battuto: gli ortesi sono sempre stati
fabbri eccellenti. È un po’ il trait-d’union
con il borgo di Orta, che si raggiunge con
una breve passeggiata panoramica
il weekend ORTA SAN GIULIO
Per la cena
Villa Crespi (via Fava 18, 0322/91.19.02). Il
ristorante dello chef Antonino Cannavacciuolo,
2 stelle Michelin, nella splendida Villa Crespi,
costruita a fine ’800 in stile moresco, con tanto
di minareto e giardini. Anche hotel lussuoso,
Piazza Motta è l’eccellenza di Orta, con prezzi in proporzione.
Menu a partire da 120 €.
Hotel San Rocco Locanda di Orta (via Olina 18, 0322/90.51.88).
Nel centro storico, con vista lago, ha una stella
Michelin il delizioso ristorante dello chef Fabrizio
Tesse, con alcune belle camere (75-80 €). Menu
degustazione 75 €, alla carta 50-60 €; formula
bistrot nella Terrazza all’ultimo piano 25-30 €.
Ristorante San Giulio (Isola di San Giulio,
via Basilica, 0322/902.34). L’unico ristorante-bar
sull’isola, con sala interna affacciata sul lago
e incantevole terrazza in riva all’acqua.
Menu a pranzo 18 €, la sera (con servizio
motoscafo da Orta) 30 €.
venerdì
COME ARRIVARE
In auto: A26 Genova-
Gravellona Toce, uscita
Borgomanero,
poi provinciale 229.
In treno: linea Novara-
Domodossola, stazione
di Orta-Miasino. Al
Sacro Monte si sale
a piedi (20 minuti
dalla stazione), in auto
o con il Trenino di Orta
(www.treninodiorta.it),
partenza dal piazzale
di via Panoramica.
In camper: area di sosta
in via Panoramica.
SABATO MATTINA
Sulle orme di San Francesco
sabato,
Dedichiamo la mattina al Sacro Monte, salendo indirizzi
il percorso a spirale che tocca le varie cappelle.
In alcune vale la pena di soffermarsi più a lungo
Sacro Monte, via Sacro
per l’interesse anche artistico; ed è un’emozione
Monte, 0322/91.19.60
ripetere il gesto degli antichi pellegrini, infilando e 0322/901.49; www.
la testa nelle aperture che consentono di sacromonte-orta.
vedere meglio la scena. Notevoli la cappella III, com. Il sito è sempre
San Francesco rinuncia ai suoi beni; la X, dalle accessibile, le
belle scene barocche con Francesco e Satana; cappelle sono aperte
la XI, San Francesco ottiene da Gesù l’indulgenza tutti i giorni, orario
per la Porziuncola, con affreschi del Morazzone; 9,30-18,30; visite
la XV, San Francesco riceve le stimmate, guidate su richiesta.
Chiesa Parrocchiale
la XX, Canonizzazione e gloria di San Francesco,
di Santa Maria Assunta,
con belle volte affrescate da Antonio Busca
via Caire Albertoletti
e una vera folla di statue di Dionigi Bussola. Pane, profumi e fidighin (salita della Motta),
Le narrazioni scolpite e dipinte nelle cappelle 0322/901.47.
SABATO POMERIGGIO del Sacro Monte attingono a piene mani al Orario: 9-18.
Nel cuore del borgo patrimonio enogastronomico del territorio. Chiesa di San Bernardino
Alla scoperta del borgo di Orta, iniziando dalla Per esempio compare spesso il pane: nella e Santa Marta,
parrocchiale di Santa Maria Assunta, che cappella I, la madre di San Francesco offre del via San Bernardino,
fa da fondale alla salita della Motta e conserva pane a un angelo in veste di pellegrino, e del stessi orari della
notevoli dipinti del ’600-’700. Poi la chiesa di San pane viene dato a Francesco nella cappella III. parrocchiale.
Oratorio di San Rocco,
Bernardino e Santa Marta e il piccolo oratorio Così la tradizione locale propone torte di pane
via Gippini,
di San Rocco. Lungo la salita della Motta, si e il pane di San Giulio, con l’uvetta e le noci.
stessi orari della
ammirano (da fuori) la Casa dei Nani, di fine A Orta lo si trova da Il Buongustaio, insieme parrocchiale.
’300, la più antica di Orta, e palazzo Gemelli, a svariate specialità, dai panini farciti con Palazzo Penotti Ubertini,
tardorinascimentale. Palazzo Penotti Ubertini salumi e formaggi ai biscotti: la specialità di via Caire Albertoletti
è sede di mostre e della nuova galleria d’arte Orta sono le focaccine con burro, uova e miele, 31, 328/914.95.71.
Pila. Il palazzo della Comunità (1582), in piazza semplicemente deliziose. E i salumi: la più Visitabile in
Motta, ha sulla facciata lo stemma di Orta, con tipica (e ormai rara) è la mortadella di fegato, occasione di mostre,
la scritta Hortus Conclusus (da cui deriva il nome o fidighin, un Prodotto Agroalimentare è sede della Pila
del borgo), un dipinto della Giustizia e alcune Tradizionale preparato con pancetta, fegato e Gallery, 349/575.96.00;
aperta tutti i giorni
meridiane. Villa Bossi, sede del Municipio, ha fesa di maiale. Lo si può acquistare, stagionato
10-19.
un bel giardino con la statua in bronzo dell’attore- o fresco, alla Bottega di Gino, aperta dal 1919,
Villa Bossi (Municipio),
pittore Carl Heinz Schroth, innamorato di Orta. insieme ad altri salumi e prosciutti delle valli e via Bossi 11,
altre specialità locali. Quest’angolo di Novarese 0322/91.19.72.
è un territorio che profuma di erbe e fiori:
da non perdere
Il giardino è aperto
Profumo di Orta propone eau de toilette e tutti i giorni
profumi per ambiente che hanno le fragranze dalle 8 alle 19.
1. L’isola di San Giulio della natura intorno al lago. Per souvenir originali Il Buongustaio,
2. Salita e piazza della Motta ci sono i tessuti stampati secondo tecniche via Olina 8/10,
0322/90.56.26.
3. Il lago visto dall’alto antiche di Penelope e i vetri d’arte di Vetroè.
La Bottega di Gino,
largo De Gregori 15,
0322/901.23.
Profumo di Orta,
largo De Gregori 11,
0322/90.55.27.
Penelope, piazza Motta
26, 340/183.90.37.
Vetroè, via Giovanetti
2/6, 348/728.32.74.
DOMENICA MATTINA
Sull’isola del silenzio
È il momento perfetto per visitare l’isola di
San Giulio, anche perché si può assistere alla
messa nella basilica di San Giulio (alle 11).
L’isola si raggiunge da Orta in cinque minuti con
le imbarcazioni della Società Navigazione Lago
d’Orta (andata e ritorno 3,15 €) e del Consorzio
Navigazione Motoscafi (4,50 €). La basilica
è una summa di epoche, dal Medioevo al ’700,
con splendidi affreschi sulla vita di San Giulio
di allievi di Gaudenzio Ferrari e il celebre ambone
di marmo nero. Il monastero Mater Ecclesiae,
dove le religiose si dedicano al restauro di tessuti
preziosi e antiche icone, non è visitabile, ma su
richiesta è possibile partecipare a momenti di
preghiera. In ogni caso si può fare tesoro delle
massime che Anna Maria Canopi, la badessa che
ha fondato il monastero più di 40 anni fa, ha
collocato su via Basilica, detta Via del Silenzio o
della Meditazione a seconda del senso in cui
viene percorsa. Dal 9 al 25 giugno Villa Tallone
ospita il Festival Cusiano di Musica Antica, con
vari concerti nella sala da musica e un concerto
straordinario della Cappella Musicale Pontificia
Sistina nella basilica di San Giulio, il 24 giugno
alle 17,30 (www.amicimusicacocito.it).
DOMENICA POMERIGGIO
Un paese da Oscar
Madonna del Sasso Tornati sulla terraferma, si fa tappa alla frazione
di Legro, paese dipinto che ospita un singolare
Museo del Cinema all’aperto, raccontato
con i murales dipinti sulle pareti delle case.
Il progetto “Il cinema messo al muro” racconta
in 45 affreschi i film girati al lago d’Orta o in
qualche modo attinenti al territorio, dal 1917
a oggi: titoli di culto come Addio alle armi,
Riso amaro con Silvana Mangano, La spia del
lago e poi La stanza del vescovo e Il piatto
piange dai romanzi di Piero Chiara, La freccia
azzurra, film d’animazione tratto da un racconto
di Gianni Rodari, I racconti del maresciallo da
Mario Soldati. Il Trenino di Orta propone un tour
Basilica di San Giulio, Santi Fermo e Apollonia fra i murales sparsi per il paese con partenza
dal parcheggio dei bus di Orta (a richiesta, 5 €).
134 Bell’Italia
Tutto il meglio dell’Europa.
Come nessun altro.
*Bell’Europa: € 4
FIRMA ....................................................................
Bell’Italia 137
Sentieri d’Italia
CASTELLI DI CONFINE
TRA VICENTINI E PADOVANI
Siamo ora nel territorio di Cervarese
Santa Croce: si ripassa il Bacchiglione
su una passerella in un punto di grande
bellezza, con un mulino restaurato e un
tratto di campagna che sembra tenuto
a giardino. La meta successiva, dopo
un tratto su strada rotabile, è Monte-
galda. L’abitato si raduna sotto l’ombra
protettiva di un isolato colle sul quale
si erge il castello Grimani. Ebbe in ori-
gine un evidente ruolo militare sull’in-
certo confine fra gli interessi padovani
e vicentini, spesso conflittuali proprio a
causa dei diritti di navigazione e di uso
delle acque del Bacchiglione. Nel XVII
secolo, da castello si trasformò in villa,
destino comune a molti fortilizi, con
la riconfigurazione del colle in parco
e tenuta agricola. Non è la sola dimora
138 Bell’Italia
NEL MUGELLO
SOTTO IL CIELO
DI GIOTTO
750 anni dalla sua nascita
In Toscana nel Mugello, alle porte di Firenze, la presenza di L’itinerario prosegue a Scarperia per ammirare gli affreschi
Giotto e della sua famiglia è testimoniata da documenti e memorie del trecentesco Palazzo dei Vicari e la Madonna di Jacopo del
storiche. In occasione del 750° anniversario della nascita, il Casentino racchiusa nell’Oratorio della Madonna di Piazza.
Mugello intende celebrarne l’arte e l’eredità artistica organizzando
un itinerario che, prendendo le mosse dalla Madonna conservata La tappa successiva è il borgo di Sant’Agata con la Pieve
nella Pieve di Borgo San Lorenzo, ricostruisca un percorso omonima, uno scrigno di capolavori e il Museo d’Arte Sacra con
attraverso le opere trecentesche presenti nel territorio che recano, la Madonna del Maestro Nicholaus.
in varia misura, l’eco dell’arte del grande Maestro, fondatore della Nelle vicinanze si trova il convento di Bosco ai Frati che
pittura italiana. conserva il Crocifisso ligneo di Donatello e un affresco trecentesco
raffigurante S. Francesco d’Assisi.
La prima meta è Vicchio - paese natale dell’artista-, dove sarà
esposta la grande tavola detta Madonna di San Giorgio alla Da Borgo S. Lorenzo andando verso Marradi nella chiesa della
Costa (1295 ca.), in prestito dal Museo di Santo Stefano al Ponte pittoresca frazione di Crespino sul Lamone è la tavola con la
Vecchio. L’opera sarà visibile nel Museo d’Arte Sacra Beato Madonna con bambino e angeli di Jacopo del Casentino.
Angelico fino all’autunno.
Dal Mugello si può continuare l’itinerario a Firenze per ammirare
Da Vicchio verso Borgo S. Lorenzo, in località Vespignano, si il celebre Campanile di Santa Maria del Fiore disegnato da
trova la Casa di Giotto, adiacente ai resti dell’antico Castello e alla Giotto e le preziose testimonianze della sua arte presenti nelle
suggestiva chiesa di S. Martino. Nella Pieve romanica di Borgo S. maggiori chiese e musei cittadini: S. Croce,
Lorenzo è esposta la Madonna con bambino attribuita alla prima S. Maria Novella, il Museo Horne e la Galleria degli Uffizi.
attività di Giotto.
ITINERARIO in bicicletta da
Padova a Vicenza, lungo la pista
fra la rotabile, con vista del parco di ciclabile del Bacchiglione.
villa Feriani, e un canale derivato dal Partenza: Padova,
Bacchiglione. Si tratta del canale che, in da Prato della Valle.
passato, consentiva di navigare con pic- Arrivo: stazione di Vicenza.
cole imbarcazioni. A Colzè ci si imbatte Si torna a Padova con
il servizio Treno+Bici della
nella conca che permetteva di superare
linea Vicenza-Padova.
un salto di quota di 4 metri. Lunghezza: 43 km.
Ancora poche pedalate per confluire sul- Tempo di percorrenza: 3 ore.
la strada che, verso sinistra, porta a Lon- Dislivello: inconsistente.
monumentale dell’abitato, ve ne sono gare (un sottopasso permette di evitare Condizioni del percorso: pista
altre, anche nell’attigua Montegaldella, una trafficata rotatoria). Qui, appena ciclabile arginale su asfalto
con la sontuosa Villa Deliziosa. Sono un dopo il semaforo dell’abitato, si incontra o stabilizzato, con
lembo di quella «nevicata di timpani, di la Ciclabile Riviera Berica: verso sini- qualche tratto su sterrato.
obelischi, di statue che spiccano fra il stra porta a Noventa Vicentina, a destra Adatto a bici da turismo,
verde simmetrico nella distesa dalle col- invece punta verso Vicenza. La pista è gravel e mountain-bike.
Periodo indicato: tutto l’anno,
line di Bassano al Polesine di Rovigo» realizzata sul sedime di un’ex-tramvia
in estate evitare le ore calde.
(Cesare Jacini). e costeggia il piede dei colli, situazione Per le visite: Museo del
ideale dove collocare ville nobiliari. Una Bacchiglione, Cervarese
A LONGARE SI IMBOCCA di queste, famosissima, prelude alla città Santa Croce, via Castel
LA CICLABILE RIVIERA BERICA del Palladio. Si tratta de La Rotonda, San Martino 23, 049/573.89.10;
A Montegalda, per la terza volta, si pas- capolavoro del grande architetto, che visite su prenotazione.
sa il fiume, portandosi sulla sua sponda nel disegno a pianta centrale volle ce- INFO Iat Padova, stazione
idrografica destra. Il paese fu residenza lebrare l’ideale del tempio classico. ferroviaria, 049/875.20.77.
di Antonio Fogazzaro, autore di Piccolo L’ingresso a Vicenza è a poche centinaia
mondo antico. L’argine prosegue con un di metri dalla stazione, dove con il ser- Alberghi e ristoranti
rettifilo a incontrare il non lontano pro- vizio Treno+Bici si ritorna a Padova. In
Agriturismo Villa Feriani (Colzè
filo dei Colli Berici. A un tratto si con- alternativa è possibile ripercorrere la di- di Montegalda, via Borgo 16,
verge su un ponte che ci riporta sulla rezione dell’andata, scegliendo magari 0444/63.60.39-347/083.38.91).
sponda sinistra. La ciclabile si dipana gli argini opposti a quelli già coperti. In una villa veneta del Seicento,
con sontuoso parco di alberi
secolari. Doppia da 80-90 €
al giorno. Fa parte del club
di prodotto Agricycle Veneto
(www.agricycleveneto.net).
B&B Prato della Valle (Padova,
corso Vittorio Emanuele II 86,
049/880.32.35-349/703.92.62).
Prima colazione nel giardino
e possibilità di pranzare
e cenare su prenotazione.
Doppia da 60-80 €.
Agriturismo Dalla Libera
Ottavio (Saccolongo, via
Cimitero 8, 049/801.52.82).
Lungo la ciclabile: ambiente
semplice, accoglienza
cordiale e cucina
genuina. Conto 20-30 €.
Ristorante Le Quattro Stagioni
(Longare, via Roma 37,
0444/55.40.91). Cucina veneta
della tradizione a prezzi
da pranzo di lavoro. Conto 15 €.
140 Bell’Italia
CIBO & PAESAGGIO VALCHIAVENNA (Sondrio)
In alto, da sinistra:
le suggestive cascate
dell’Acquafraggia, nei
dintorni di Piuro; capre
di razza Frontalasca,
o Frisa Valtellinese;
il villaggio di Prosto,
frazione di Piuro. Qui a
destra: la stagionatura
dei violini di capra
al Crotto Belvedere
di Piuro. Nell’altra foto
a destra: il titolare del
Crotto, Marco Pasini,
mostra la corretta
tecnica di taglio: il
prosciutto si impugna
come un violino,
muovendo il coltello
come un archetto.
142 Bell’Italia
Il Cantinone
come
dove
quando
VALCHIAVENNA
(Sondrio)
Tutto il sapore
della valle
Dalla cottura nel lavècc, la tradizionale pentola in pietra
ollare, agli accostamenti arditi della cucina “stellata”
e Raffaella Masanti
propongono sorprendenti
d’eccellenza. I produttori si trovano nei menu degustazione frutto
paesi di Piuro, Madesimo, Chiavenna, di accostamenti originali
Gordona e Campodolcino. Le carni pro- tra materie prime
vengono da capre di razza ciavenasca, di alta qualità, compresa
frisa valtellinese e i suoi incroci, orobica e la brisaola e il violino di
i suoi incroci, saanen e camosciata delle capra prodotti in proprio.
Alpi, allevate allo stato brado o semibrado Da provare i tagliolini
in primavera e in estate, a stabulazione al nero di montagna
libera nel resto dell’anno. L’alimentazio- con crema d’ortiche
ne è totalmente naturale: erbe e piante e il lombo di capriolo alle
selvatiche dei pascoli montani, integrate nespole fermentate
con fieno, farina gialla e crusca autopro- I paesi dei produttori del violino di capra si raggiungono in e caffè. Conto 70 €.
dotti o comunque di provenienza locale. auto con la statale 36 Milano-Lecco-Colico. Chiavenna, Aqua Fracta
Campodolcino e Madesimo si incontrano lungo la (Piuro, pian della
DALLA SALAMOIA ALLA strada; da Chiavenna con la provinciale 2 si raggiunge Giustizia 7, 0343/373.36).
STAGIONATURA IN CANTINA Gordona, con la statale 37 Piuro. In camper: Camping Agriturismo di uno
Inizialmente le cosce (o le spalle) vengo- Acquafraggia a Piuro, via Sant’Abbondio 1, 0343/367.55. dei produttori di violino
no rifilate dalle nervature e dal grasso, di capra e di altri salumi
salate a mano, quindi poste in vasche d’ac- Gli alberghi agriturismo gestito da e formaggi locali, vanta
ciaio per 7-15 giorni, immerse in una sa- un’azienda a conduzione trent’anni di attività.
lamoia che può comprendere sale, pepe Albergo della Posta ★★ familiare che produce Propone piatti della
nero, cannella, bacche di ginepro, aglio, (Montespluga, via il violino di capra. In pietra tradizione semplici ma
vino rosso; qualche artigiano procede an- Dogana 8, 0343/542.34). e legno, offre camere robusti: pizzoccheri,
che al massaggio delle carni. Al termine Accogliente hotel lungo arredate con cura gnocchetti, costine di
di questo periodo, i violini vengono nuo- la strada da Chiavenna al in uno stile originale ed maiale cotte nel lavècc
vamente ripuliti e massaggiati. Possono passo dello Spluga, un essenziale. Nel ristorante (la tipica pentola in pietra
anche essere leggermente affumicati, ap- tempo stazione di posta. si gustano piatti ollare), arrosto, crostate.
pesi per circa 24 ore all’interno di un Ristrutturato con cura, tradizionali. Si organizzano Conto 25-30 €, doppia
camino chiuso dove è stata creata una offre camere confortevoli escursioni nei dintorni. con colazione da 70 €.
brace con trucioli di pino, abete, larice e arredate con gusto, Doppia con colazione 60
o ginepro. Il peso finale del violino è di dove passare la notte €, mezza pensione 45 €.
circa tre chili e mezzo, se ricavato dalla nel silenzio più assoluto.
coscia, o di due chili, se viene dalla spalla.
Dopo un’asciugatura di 1-3 giorni in loca-
Invitante prima colazione,
anche salata su richiesta.
I ristoranti info
li termocondizionati, inizia la stagionatu- Il ristorante propone Il Cantinone Presidio Slow Food
ra in cantina aerata, che dura almeno 60 piatti del territorio rivisitati (Madesimo, via Referente dei produttori
giorni, ma può protrarsi anche per cinque e una ricca selezione De Giacomi 39, Mario Pighetti,
mesi. Un tempo, per la stagionatura (e la di vini. Doppia con 0343/561.20). Ristorante 340/779.84.48,
degustazione in compagnia…) si utilizza- colazione 100 €. “stellato” Michelin info@acquafracta.it
vano i crotti, locali scavati nella roccia che Agriturismo Pra L’Ottavi annesso allo Sport Hotel Sopra, il simbolo
presentavano un’umidità e una ventila- (Gordona, via al Piano Alpina. In una sala da che garantisce, sulla
zione ideali: oggi alcuni di essi sono stati 24, 338/469.64.01). pranzo impreziosita dagli confezione, i prodotti
riconvertiti in locali pubblici. Piccolo e piacevole arredi in legno, Stefano dei Presidi Slow Food.
Bell’Italia 143
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Varenna: scorcio
di storia e bellezza
sul lago pagina 146
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DEL MESE
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MILANO
Bell’Italia 145
CAMERA CON VISTA
Testi di Lara Leovino
146 Bell’Italia
L’edificio, infatti, da un lato si specchia servato alcuni elementi del XIX secolo, macinata a pietra. Al Royal Gourmet l’e-
sull’acqua, dall’altro prospetta sulla piaz- fra i quali i colorati lucernai della hall. mozione è garantita dalla vista sul lago,
za San Giorgio impreziosita dalla fac- Lo stile delle camere è contemporaneo ma anche dalla cucina che gioca su abbi-
ciata dell’omonima chiesa trecentesca. anche se, dove possibile, sono stati re- namenti insoliti. I piatti valorizzano i sa-
cuperati i complementi d’arredo origi- pori del territorio: non solo il pesce di
LE CAMERE, LA PISCINA nali dell’epoca. lago, ma anche i funghi, i salumi e i for-
E I DUE RISTORANTI La piscina, arricchita da idromassaggio maggi della Valsassina e della Valtellina.
Nel 2000 l’Hotel Royal Victoria viene e cascate d’acqua, è stata realizzata l’an- Per chiudere in dolcezza meritano i fre-
acquistato dalla famiglia Rocchi che, tra no scorso mentre la novità di quest’an- schi e leggeri dessert dello chef, da gusta-
il 2011 e il 2014, ha dato il via a impor- no è la piccola Suite Spa con sauna, re fra il verde e l’azzurro di quest’angolo
tanti lavori di recupero con la supervi- docce emozionali e bagno turco. di paesaggio lariano.
sione della Soprintendenza di Milano. Fra i punti di forza del Royal Victoria
Oggi le camere sono 43, di cui una ven- ci sono i due ristoranti, aperti anche Nelle tre foto in alto: dell’albergo
tina affacciano sul lago svelando l’on- alla clientela esterna, capitanati dallo scorci del lago dalle e il campanile della
dulato profilo della sponda di Menag- chef Maurizio Lazzarin. Il Victoria Grill terrazze e dalle chiesa di Varenna;
finestre delle camere scorcio della terrazza
gio. Le altre guardano sulla piazza di con dehors nella piazza di Varenna è ide- al primo piano dello panoramica; alcuni
Varenna, dominata dall’alto campani- ale per un pranzo o una cena informale. storico hotel. Sotto, tavoli del ristorante
le di San Giorgio. Gli spazi hanno con- Da provare le pizze, preparate con farina da sinistra: l’esterno Royal Gourmet.
info
Hotel Royal Victoria,
piazza San Giorgio 2, Varenna
(Lecco), 0341/81.51.11;
www.royalvictoria.com
Camere: 43, di cui 4 junior suite.
Prezzi: doppia con colazione
a partire da 150 € in bassa
stagione e da 250 € in alta.
Servizi: piscina, giardino, bar,
piccola spa. Due ristoranti:
il Royal Gourmet (prezzo medio
65 €) e il Victoria Grill (sui 30 €).
Apertura: chiuso un mese
fra gennaio e febbraio.
HOTEL
Testi di Vannina Patanè
Adriatico d’autore
Fascino contemporaneo e servizi d’alta qualità
per una vacanza al mare in completo relax
Il Falkensteiner Hotel & Spa pare un angolo di Florida trasportato sulle rive
dell’Adriatico: tutto bianco, con le sue linee moderne ed essenziali affaccia
in posizione defilata sulla lunga spiaggia di Jesolo. Inaugurato due anni fa,
l’edificio è opera del celebre architetto statunitense Richard Meier, che lo
ha concepito con grandi superfici vetrate, protette da frangisole. La morbida
luce dell’Adriatico entra e avvolge gli spazi interni, firmati dall’architetto
altoatesino Matteo Thun. L’effetto d’insieme è sofisticato e al tempo stesso
accogliente, come vuole la tradizione dell’ospitalità della riviera. L’hotel fa
parte della linea Premium della catena altoatesina Falkensteiner, che
ha come suo carattere distintivo la qualità dei servizi offerti, dal benes-
sere alla gastronomia “Alpe-Adria”, una combinazione della cucina delle
Alpi e dell’Adriatico. Servizi da vivere e godere in ogni stagione. Nei mesi
estivi, si fa vita di mare nel lido privato antistante, con un’area lounge ed
eleganti letti a baldacchino che si affiancano ai più tradizionali ombrelloni.
Nel resto dell’anno, si passeggia sulla spiaggia e ci si rilassa all’Acquapura
Spa, il centro benessere interno con area relax, diverse tipologie di sau-
In alto, da sinistra: una delle terrazze del 5 stelle
na e una piscina riscaldata in parte all’interno e in parte esterna, con Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo; scorcio della
vista sul mare; sulla terrazza c’è anche una grande jacuzzi nel verde. piscina. Sopra: la spiaggia. Sotto: una camera.
info
Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo,
piazza Le Corbusier 6,
Jesolo (Venezia), 0472/97.56.50;
www.falkensteiner.com
Camere: 126 di cui 101 doppie
(vista mare laterale) e 25 suite
(vista mare frontale o laterale).
Prezzi: camera superior con colazione,
lido privato e ingresso alla spa da 209 €.
Servizi: ristorante, bar, beach-bar, centro
benessere Acquapura Spa, spiaggia privata
con area lounge e servizio bar, Falki-land
(da maggio a settembre) per bambini dai
3 anni, wi-fi gratuito in hotel e in spiaggia.
Apertura: dieci mesi l’anno.
148 Bell’Italia
La consegna gratuita.
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sono incluse.
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150 Bell’Italia
CONFEZIONE
SPECIALE 6X80g
Dolomiti Lucane,
sapori dal profilo deciso
c Auretta Monesi to Franco Cogoli
B
CASTELMEZZANO oschi e praterie a sud di Potenza
L’Azienda Agricola sono uno spettacolo di natura
Vallenatale, il Ristorante unica e quasi intatta. Un mondo
Al Becco della Civetta verde dai profili dolci, interrotto
e la Rosticceria 2T bruscamente dai picchi lunari delle
| PIETRAPERTOSA Piccole Dolomiti, simili a drammatici aghi di
L’Agriturismo Taddeo- roccia o faraglioni, cenge improvvise che si
I Sapori del Parco e la stagliano verticali in contrasto con un’Arcadia
Pietrapertosana Conserve | dai rilievi per nulla impervi. Sembra un
TRIVIGNO La Foresteria paesaggio di un altro mondo, incastonato
di San Leo | ACCETTURA qui per connotare fortemente l’area montana
Il Ristorante Locanda che si orienta verso lo Ionio. Sono zone
Pezzolla e il Caseificio agricole e pastorali, ricche di sapori rustici che
L’Antico Casaro | OLIVETO danno vita a piatti semplici e antichi: salumi,
LUCANO Il forno Pane caciocavalli, provole e caci di pecora, capra,
Nostro e l’Azienda mucca. La pasta è fatta a mano da massaie
Agricola Giuseppe sveltissime, condita con ragù di tante carni,
Spinelli | FERRANDINA verdure, erbe e funghi. L’olio di qui è profumato
Il Frantoio Oleario e non troppo invadente, e non mancano mai
Lacertosa | BERNALDA le olive nere infornate. Se poi si scende verso
La Masseria Cardillo il mare, la piana di Metaponto dà ottima frutta
e un tocco di mito ellenico, dopo le leggende
pagane dell’universo boschivo dell’interno.
152 Bell’Italia
In questa foto: taralli
del forno Pane
Nostro, a Oliveto
Lucano. Nella foto
grande: il borgo
di Castelmezzano,
protetto dalle pareti
delle Dolomiti
Lucane. Pagina
precedente, in basso:
il miele della
linea Mielù.
Bell’Italia 153
Dolomiti Lucane
1 2
3
154 Bell’Italia
impalpabile, fritte e irrorate di miele, Marmellate fantasia accoglienti e due appartamenti, insieme
croccanti e calde. Si mangiano per le dalle sorelle Rossetti all’accoglienza di classe con tocchi
nozze e si scambiano prima del fatidico Carmela Rossetti e la sorella Maristella di cordialità, fanno della Foresteria di
sì tra le famiglie e gli amici degli sposi. colmano vasetti in vetro con deliziose San Leo il punto più alto dell’ospitalità
Il trucco per renderle uniche è quello marmellate e confetture preparate di zona. Qui si mangia anche molto
di spargere il miele caldo usando con la frutta della zona, spaziando bene, restando fedeli allo stile del luogo.
un mazzetto di origano fresco, che con la fantasia e il mix di ingredienti Doppia con colazione da 80-90 €;
conferisce il tocco insolito di un e aromatizzazioni: mele e cannella, per la cena si spendono sui 25 €.
aroma delizioso. Da Maria troviamo fichi, ciliegie, prugne, arance, susine... Fornita cantina di vini locali e non.
anche calzoni con mozzarelle, salumi, Alla Pietrapertosana Conserve
uova e tante verdure, panzerotti, c’è tutto il meglio da spalmare sul pane ACCETTURA
focacce, pizze, supplì di riso e altri o per farcire le crostate. Sott’olio Pasta fatta a mano e costate
snack che sostituiscono un pranzo. le due proprietarie mettono carciofini, di vitello podolico
zucchine, lampascioni, funghi, peperoni Ha più di novant’anni zia Isabella,
PIETRAPERTOSA e tutto l’orto, come facevano le la mamma di Mario Pezzolla, e non
La tenuta è un affare di famiglia mamme di questo e di tanti altri territori, abbandona di certo il ponte di comando
I Vernucci, proprietari dell’Agriturismo con risultati lusinghieri; le marmellate della cucina del ristorante di famiglia,
Taddeo-I Sapori del Parco, sono costano 3-4 € e i sott’oli 4-7 € al vasetto. sempre con il suo filo di perle al collo
un clan unitissimo. Papà Antonio, e i civettuoli pulloverini e camicette.
mamma Carmela e i figli Annarita e TRIVIGNO Al Ristorante Locanda Pezzolla si
Gianni sovrintendono a quindici ettari La Foresteria di San Leo, mangia davvero genuino, a cominciare
di terreno dove si coltivano grano duro, un microcosmo perfetto dalla pasta fatta a mano con ragù di carni
viti, ulivi, tanta frutta, lavanda, origano, Maria Giovanna Allegretti e il marito miste ben rosolate, insieme al passato
zafferano e funghi cardoncelli. Dalle Giuseppe Guarino hanno messo tutto di pomodoro di casa. Poi verdure in
sessanta pecore e quattro mucche il loro impegno per fare della Foresteria pastella, costate di vitello podolico alla
si ricavano formaggi di tanti tipi, dalla di San Leo il punto di riferimento brace e una squisita frittata con rafano
ricotta allo stagionato, mentre i maiali d’eccellenza dell’ospitalità nell’area delle fresco. In stagione, tanti funghi e
danno squisiti salumi alla base di Dolomiti Lucane. Un tempo lontano tartufi dalle quercete e faggete vicine,
antipasti molto ricchi, serviti a tavola il complesso era la foresteria dell’abbazia e ce ne sono davvero tanti. L’ambiente
insieme a piatti di “manate” al sugo, di San Leone: i ruderi medievali è antico e semplice, la cordialità
tagliatelle rustiche fatte a mano (lo della chiesa omonima sono vicini; non ha prezzo; il menu degustazione
dice il nome stesso). Molto genuina la fu poi casino di caccia di una famiglia di otto portate costa 30 €.
cucina: orecchiette al ragù di cinghiale del patriziato napoletano. La proprietà
e peperoni cruschi, ravioli di ricotta e attuale comprende ettari di coltivazioni Trenta mucche in libertà
prezzemolo, zuppe di zucca e patate, molto varie, e per questo motivo gran Al Caseificio L’Antico Casaro
polpette di uova e formaggio, funghi parte dei raccolti finisce sulle tavole i formaggi si fanno ogni giorno con
in ogni modo, agnello al forno e tanta della foresteria per la gioia degli ospiti. il latte munto da trenta mucche pezzate
griglia; una cena costa intorno ai 25 €; Una bella piscina, un grande orto, rosse. Rosa Dimilta le alleva nella
doppia e prima colazione da 55 €. i corsi di cucina, cinque camere molto sua fattoria, lasciandole pascolare
7 8
Bell’Italia 155
Dolomiti Lucane
2
3
1. Una degustazione
di olio extravergine d’oliva
all’Azienda Agricola Giuseppe
Spinelli. La cultivar
più utilizzata è la Maiatica.
2. Giuseppe Spinelli nei
terreni della sua azienda;
sullo sfondo, il borgo
di Oliveto Lucano.
3. Pizze e focacce appena
sfornate al forno Pane
Nostro. Per le pagnotte
si utilizza soprattutto
grano duro Senatore
Cappelli. 4. Il tipico
paesaggio delle Dolomiti
Lucane nei dintorni
di Castelmezzano, con
versanti scoscesi lavorati
dagli agenti atmosferici.
Pagina seguente, in basso:
cartina con le località
citate in queste pagine.
1
4
156 Bell’Italia
liberamente. Con il figlio Donato e anche oggi si prosegue sulla stessa Indirizzi
Piliero trasforma il latte in mozzarelle strada. Cinque le tipologie in vendita:
di ogni pezzatura e in altri formaggi Lamia (di sole olive Maiatica; 9 € al litro),
a pasta filata, come caciocavalli Lacertosa, Don Giovanni, Viride Bio
CASTELMEZZANO
e scamorze. La stagionatura massima e Aromatizzati. Il frantoio lavora le olive
di questi ultimi raggiunge i cinque mesi: dei poderi di famiglia, dove si contano Azienda Agricola Vallenatale,
la pasta è compatta, con occhiatura 6.000 piante, e anche per altri contrada Spinoso 3, 349/605.23.99;
rada e piccola. E poi ancora caciotte produttori. La raccolta viene effettuata www.vallenatale.it
di diversi sapori (peperoncino, tartufo, con il metodo “a pettine”. Le olive
Ristorante Al Becco della Civetta,
oliva, rafano...), burro e ricotta fresca e nere passate al forno, specialità di
vico I Maglietta 7, 0971/98.62.49;
stagionata. Rosa si diverte a fare anche Ferrandina, qui dalle sorelle Lacertosa
buoni dolci, quasi tutti a base di ricotta. costano 8 € ogni mezzo chilo. www.beccodellacivetta.it
La loro lavorazione è complessa Rosticceria 2T,
OLIVETO LUCANO e lunga, il risultato ottimo. via Roma 10, 340/125.18.75
A tutta legna: pagnotte
e focacce dal forno di fiducia BERNALDA
Cinzia Rago del forno Pane Nostro Eleganza rurale PIETRAPERTOSA
adora il suo grano duro Senatore e vini d’alto lignaggio Agriturismo Taddeo-I Sapori del Parco,
Cappelli, che in famiglia si coltiva da È quasi un boschetto quello che contrada Battaglia, 0971/98.30.06;
sempre. Nel negozio è consuetudine si deve attraversare prima di giungere
www.agriturismotaddeo.blogspot.it
vederla infornare, con la lunga pala, ai muri candidi della Masseria Cardillo,
pagnotte, ruote di tante pezzature (fino di proprietà della famiglia Graziadei fin Pietrapertosana Conserve,
a un massimo di due chili) e poi pane dal Seicento. Nel nome ricorda come via Garibaldi 5,
integrale, con olive, uvette, patate, nel luogo nidificassero i cardellini. Nata 347/091.23.12
semi vari. Il forno è alimentato a legna come grande fattoria con produzione
di rovella, e produce un totale di cerealicola, vinicola e zootecnica, nel
TRIVIGNO
settanta chili al giorno di fragranti pani. 2001 la masseria apre agli ospiti con
Cinzia fa anche morbide focacce con gran successo. All’arrivo si è accolti da Foresteria di San Leo,
pomodori, peperoni verdi, formaggio, Mimma Graziadei, e introdotti in grandi contrada San Leo, 0971/98.11.57;
capperi, cipolla, acciughe, fichi, ambienti dai soffitti a volte in mattoni, www.laforesteriadisanleo.com
gorgonzola e noci. Qui si impiega con isole di divani e grandi camini e
rigorosamente il lievito madre e le un patio con bianchi mobili in rattan.
farine, di semola di grano duro, vengono Le camere, arredate come quelle delle ACCETTURA
fatte macinare da due mulini di fiducia. dimore agresti d’un tempo, sono in tutto Ristorante Locanda Pezzolla,
dieci. Il ristorante è aperto anche ai non via Roma 21, 0835/67.50.08
Olio, tartufi e miele: residenti. Si cucina con eleganza rustica,
Caseificio L’Antico Casaro,
un terzetto d’alta qualità come da sempre in casa Graziadei:
via Fontana Terra 7, 340/799.40.40;
È un uomo di poche parole, ma sono nel menu, pancia di suino nero con
i risultati a parlare per lui. Giuseppe fichi secchi e vincotto e pasta al pesto www.lanticocasaro.yolasite.com
Spinelli fa un ottimo olio bio, da olive di menta con mandorle e zucchine,
della cultivar Maiatica. L’azienda tanto per far qualche esempio. OLIVETO LUCANO
di famiglia possiede 500 piante, e lavora I vini della Masseria Cardillo sono
Pane Nostro, viale Italia 69,
con bacchiatura a pettine e spremitura d’alto lignaggio: il bianco L’Ovo di
a freddo. Il sapore è appena fruttato Elena, così chiamato da un’inestimabile 349/848.08.80
e un pizzico piccante, senza esagerare. statuetta ritrovata nei terreni Azienda Agricola Giuseppe Spinelli,
Giuseppe produce anche miele, come dell’azienda (non siamo lontani corso Zanardelli 8, 340/364.82.52;
quello di rovo ed erica, da 250 arnie. dal sito archeologico di Metaponto),
www.aziendaspinelli.it
E in stagione si dedica alla ricerca è un Fiano in purezza, dall’abboccato
dei tartufi, piuttosto abbondanti in morbido; dormire in questo eden costa
questi sottoboschi: scorzone, nero 60 € a testa, colazione compresa. FERRANDINA
pregiato e anche qualche bianco. Frantoio Oleario Lacertosa,
L’olio extravergine d’oliva costa 10 € via Sinisgalli 29, 0835/55.60.98,
al litro, mentre il miele millefiori parte
www.frantoiolacertosa.it
da 5 € per un vasetto da 420 grammi.
FERRANDINA BERNALDA
Quattro sorelle raccolgono Masseria Cardillo,
l’eredità del padre
strada statale 407 Basentana km 96,
È l’azienda di famiglia, fondata negli
anni Sessanta e gestita oggi dalle 0835/74.89.92;
quattro figlie di Giovanni Lacertosa. www.masseriacardillo.it
Il capostipite fu tenace pioniere della
cultivar Maiatica, tipica di Ferrandina,
Bell’Italia 157
Dolomiti Lucane
La ricetta
Cavatellini
centocinquanta
Un formato di pasta molto amato in Basilicata è alla base
di questo primo semplice, insaporito da un ricchissimo sugo
Procedimento
Ingredienti 1
Disporre sulla spianatoia la
4
farina a corona, unire acqua Rosolare il tutto per
Per 4 persone e sale e mescolare bene almeno tre minuti
per realizzare un composto aggiungendo un pochino
Per la pasta fatta in casa: da lavorare con le mani. d’acqua. Nel frattempo,
Lasciar riposare mezz’ora cuocere i cavatellini
• 240 g di farina
e ricavare rotolini lunghi, al dente e scolarli.
• 1 pizzico di sale da tagliare a pezzi di 1 cm.
• 1 bicchiere d’acqua Con il pollice incavare
i pezzettini di pasta.
Per la ricetta:
• 240 g di salsiccia
fresca di maiale
• 240 g di cicoria
2
In una pentola, far lessare
5
Versare i cavatellini nella
o catalogna tenera i fagioli borlotti a bagno. padella con la salsiccia,
Affettare finemente mezza la verdura, l’aglio e la
• 160 g di fagioli borlotti cipolla, farla imbiondire paprika, e farli saltare per
secchi messi a bagno nell’olio in una padella, a un minuto a fuoco vivo.
la sera prima fuoco dolce, e aggiungere
i fagioli non scolati, senza
• 1 cipolla media
farli rosolare né inscurire.
• 1 spicchio d’aglio Una volta pronti la cipolla
• 2 cucchiai di olio e i fagioli, frullare il tutto.
extravergine
• paprika non
troppo piccante
• sale
3
Lavare e tagliare la cicoria
6
Impiattare mettendo
o la catalogna tenera. sul fondo del piatto di
Spezzettare la salsiccia portata la crema di fagioli
a cubetti piccoli e sulla quale, al centro,
rosolare assieme al resto si sistemerà la porzione
dell’olio, alla paprika di cavatellini, con
Vino consigliato: e all’aglio imbiondito un giro d’olio a crudo.
Aglianico del Vulture appena in precedenza.
158 Bell’Italia
DaL Salento al Gargano,
InViaggio ti svela la Puglia.
L’antica rocca
fra vigneti a
perdita d’occhio
Una tenuta di 1.400 ettari e un maniero del Duecento,
testimone nei secoli della lunga storia del Chianti
Bell’Italia 161
OCCASIONI
Testi di Lara Leovino
LOW-COST DI QUALITÀ
162 Bell’Italia
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
SARDEGNA
QUANDO LA VACANZA È PURA BELLEZZA
“L’arte degli italiani sta nella Baja ★★★★ e il Blu Hotel Laconia delle quali sono disposte in UNA VACANZA AL TOP PER
bellezza”, così scriveva il Village ★★★★. cottage all’interno del giardino. TUTTA LA FAMIGLIA
poeta e filosofo Khalil Gibran Ad Alghero, a soli 100 metri E non è tutto. Al Sant’Elmo Beach Hotel è
ed è proprio la bellezza il fil dalla lunga spiaggia attrezzata, A disposizione degli ospiti vi assicurato un divertimento su
rouge che unisce l’ospitalità di c’è il Rina Hotel ★★★★, mentre sono anche una piscina con misura grazie al programma
Blu Hotels, prima azienda nel nella zona sud orientale, in solarium attrezzato, eleganti d’intrattenimenti e attività
settore leisure del Paese. Costa Rei, uno dei tratti di aree dedicate al benessere, B·Fun, firmate Blu Hotels, con
Una bellezza data dalle litorale tra i più belli dell’isola, un’area sportiva con campo da la possibilità di scegliere in
location ma fatta anche di gesti sorge il prestigioso ed elegante calcetto e due campi da tennis, totale libertà, e a seconda
e attenzioni di un servizio che Sant’Elmo Beach Hotel ★★★★, un bazar, una zona dedicata dell’ispirazione della giornata,
cura ogni dettaglio e conta su una recente acquisizione Blu alle attività di animazione e un una vacanza di puro relax
un’esperienza di oltre vent’anni. Hotels in Sardegna. parco giochi per i piccoli ospiti. e tranquillità o più attiva e
Nelle strutture Blu Hotels si Infine un attrezzato centro dinamica.
vive, infatti, il meglio dello stile LUNGO LA COSTA REI congressi dove organizzare Anche i bambini sono
italiano che punta a valorizzare Il Sant’Elmo Beach Hotel si meeting e riunioni. ospiti speciali che hanno a
il territorio e la storica tradizione trova a poche centinaia di Soggiornando al Sant’Elmo disposizione un Miniclub con
di ospitalità del nostro Bel metri dalla spiaggia privata Beach Hotel si ha la possibilità proposte differenziate per fasce
Paese. attrezzata, ma offre la di scegliere, oltre al trattamento di età. I più piccoli avranno
Non poteva che essere così possibilità di godere di tanti lidi di pensione completa o All l’opportunità di divertirsi e
anche in Sardegna, un’isola che diversi scegliendo tra le vicine Inclusive, anche il VIP Package conoscere nuovi amici al Blutto
con il suo mare, le sue spiagge calette di sabbia e scogli, per che prevede colazione e cena, Club, uno spazio pensato per i
e la sua straordinaria natura scoprire ogni giorno una nuova con bevande incluse, presso bambini dai 4 ai 12 anni dove,
è l’emblema della bellezza. vacanza. L’hotel in stile sardo, il Ristorante Belvedere con coccolati e seguiti da personale
Distribuite tra il nord e il sud adagiato nel verde tra giardini bellissima terrazza panoramica, specializzato, si scateneranno in
dell’isola, si trovano ben cinque fioriti e bouganville, mette a servizio spiaggia in prima fila, giochi, tornei, laboratori sportivi
strutture Blu Hotels. disposizione dei suoi ospiti un piatto di dolci tipici in camera e teatrali. Mentre i ragazzi dai
A Cannigione di Arzachena elegante ristorante, due bar, all’arrivo, kit di benvenuto con 13 ai 17 anni al Blu Hotels
ecco il Blu Hotel Morisco di cui uno in spiaggia, e 175 ciabattine, accappatoio e telo Junior Club, Blu·J, troveranno
Village ★★★★, il vicino Hotel camere di varie tipologie, molte mare con cambio giornaliero. una grande community che li
privilegiata, il Sant’Elmo Beach
Hotel è punto di partenza
ideale per andare alla scoperta
delle località spettacolari
dell’entroterra e delle coste del
sud della Sardegna per una
vacanza all’insegna della storia,
della tradizione e della natura.
Le spiagge sono indubbiamente
il biglietto da visita di questa
zona, e, infatti, dal villaggio
se ne possono esplorare
davvero tante e diverse. Solo
ad una manciata di chilometri
dall’hotel si trova, ad esempio,
la Baia di Costa Rei. Protetta
dal maestrale, con un mare
tranquillo per buona parte
dell’anno, è ai primi posti nella
classifica delle spiagge migliori
coinvolgerà in giochi, sport, al mondo per la sua ampiezza
nuovissime e originali attività in e le sue acque cristalline, che in
spazi ad hoc. prossimità degli scogli formano
delle piscine naturali.
SARDEGNA DA ASSAPORARE
Una vacanza nelle strutture Blu
Hotels regala un viaggio a
tutto tondo in luoghi esclusivi,
carismatici, ricchi di storia
la cui tradizione si rintraccia
anche nei sapori che esperti
chef propongono, offrendo la
migliore cucina made in Italy,
con un occhio di riguardo anche
ai piatti tipici locali.
Proprio per la sua posizione
L’Italia dell’arte
venduta, di Fabio Isman,
il Mulino 2017, 296 pagine,
16 €. Formato: 12x20,5 cm
PATRIMONIO
La Ca’ Granda.
Da Ospedale
a Università.
Atlante storico-
artistico,
di Giovanni Agosti
e Jacopo Stoppa,
Officina Libraria
2017, 192 pagine, 18
€. Formato: 15x21 cm
168 Bell’Italia
CATALOGHI D’ARTE
Castelli
toscani.
Itinerari
L’ARTE IN CUCINA
romantici
negli
GLI ARTISTI INCONTRANO GLI CHEF
acquerelli di
Massimo Tosi,
Federighi Editori
2017, 80 pagine,
16 € (in italiano e
inglese). Formato:
16,7x23,5 cm
VIAGGI D’AUTORE
SFUMATURE SUL PASSATO
Dopo i centri storici fiorentini, il secondo
volume della collana “Viaggio in Toscana”
dell’editore di Certaldo affronta il tema
dei castelli. Anche in questa occasione
protagonisti della pubblicazione sono
gli acquarelli di Massimo Tosi, architetto,
docente di storia dell’arte e da anni
collaboratore di Bell’Italia, che si distinguono
per il felice incontro di accuratezza
descrittiva e un uso del colore ricco di
suggestioni. È un viaggio per immagini tra
Medioevo e Rinascimento, accompagnato
da brevi testi, che conduce dalle terre
fiorentine a quelle senesi, dal Mugello al
Chianti, dalla Val d’Elsa al Casentino. Per
accostare la storia della toscana attraverso
la sua feconda civiltà dei castelli.
Le guide
Dormire
D ai pennelli ai fornelli: il volume, che coniuga arte e cu-
cina, nasce da un’idea di Domenico Monteforte, apprez-
zato artista con la passione per la buona tavola. Il progetto
e mangiare
nell’orto, editoriale, a cura dello scrittore e sommelier Alberto Sac-
di Roberto Brioschi chetti, invita oltre sessanta protagonisti del mondo artistico
e Umberto Di Maria,
Altreconomia Edizioni a proporre altrettante ricette, tutte “certificate” da cuochi
2017, 240 pagine,
14,50 €.
di alto livello. In apertura i saluti di Giammarco Puntelli, cri-
Formato: 12x20 cm tico e curatore d’arte, e di Fabio Campoli, chef internazio-
nale, conduttore di trasmissioni televisive e prolifico autore.
SICILIA VULCANO
MARE, COLORI
E PAESAGGI DI ROCCIA
DI UNA PERLA
DELLE ISOLE EOLIE
PIEMONTE STUPINIGI
SPLENDORI DELLA
da non perdere PALAZZINA DI CACCIA
SPECIALE PUGLIA La grandiosa residenza
Dalle spiagge del Salento ai venatoria dei Savoia si svela
paradisi naturalistici. In regalo in tutta la sua magnificenza
con il prossimo numero D TOR A
E GI RG
O M NDA
ORI
al termine dei restauri
INVIO L’IMPORTO CON: ❒ assegno bancario non trasferibile allegato intestato a Cairo Editore
N. ................................................................... .............. Banca .........................................................................................................
❒ versamento sul c/c postale n. 43459346 intestato a Cairo Editore di cui allego ricevuta (indicare sul davanti la causale)
❒ carta di credito: ❒ Visa ❒ American Express ❒ CartaSi
N. Scadenza Data ............... Firma.....................................................................................................
Cognome ........................................................................................................ Nome.....................................................................................................
Via .................................................................. N. .......... Cap .................. Città ................................................................................ Prov. ...........
Telefono........................................................................................................... E-mail (facoltativo) ...............................................................................
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Milano. Carte di credito: Visa, American Express, CartaSi.
170 Bell’Italia
14 LETTERE: L’ENIGMISTICA
CHE PIACE DI PIÙ.
più di
100 giochi
più di 50
barzellette
e vignette IL NUOVO SETTIMANALE DI GIOCHI E PASSATEMPI N° 21 · ANNO 2 · 31 MAGGIO 2017
più di 10
4 crittocruciverba
rebus classici
1 EUR
EUROO
PRREEZZO LANCIO PAROLE INCROCIATE, PUZZLE, REBUS, GIOCHI, UMORISMO, ROMPICAPI E MOLTO ALTRO
80 ekk%
Z\e PAROLE INCROCIATE Marino Tagliabue
N
il rebus più oltre 30 cruciverba
1 La capitale della Spagna - 6 Iniziali di Gates
- Forma la sporgenza del gomito - 9 Sono classici
esempio di coraggio - Località termale belga
- Quello balsamico è tipico del Modenese -
Sigla su auto militari - 1 Abbuoni sui prezzi
- Porta in vari teatri - 1 La regione con Iser-
C
Attira chi ama l’arte - Comprendono anche
il Cervino - La sigla dell’acido desossiribonu-
cleico - La seconda metà... della gara - 5 La
durata della malattia - Si vuota spillando -
Vendono oggetti di notevole valore - 0 Sono utili ai lapponi - Rendere più intenso - Ben radicato e stabile - Che riguarda
3 sudoku un luogo - 1 È trionfale nell’“Aida” - 7 Alberi d’alto fusto - Ricco di brio - Si muovono a dama - Somma di lunghezza
di lati - Un segno sulla schedina - Sta... per poco - Fare uscire sangue - Cittadina emiliana nota per un circuito au- i cruciverba top
tomobilistico - Consegna un messaggio... “brevi manu” - Può sostituire i genitori - Un nativo della “Caput Mundi” - Èa
nord della Lettonia - Prendono parte all’escursione - Lo Jacopo delle “ultime lettere” - Si perde ingrassando - Grande per i più esperti
ingresso - Un veicolo... secolare - Il mare che bagna Taranto e Catania - La “generation” di Corso - Gonnellino
scozzese - 43 Un tipo di società (sigla) - 44 Uccello trampoliere... in cantiere - 46 Nella pastasciutta e nel ragù - 47 Centro di Cuba.
OGNI MERCOLEDÌ
IN EDICOLA
L’enigmistica è cambiata: è più nuova e costa meno. Troverai giochi e passatempi adatti a tutta
la famiglia e con diversi livelli di difficoltà: dal principiante fino al solutore esperto.
Enigmistica Più ti aspetta in edicola al prezzo di soli 80 centesimi oppure con DIPIÙ a € 1,50 in tutto!
Un viaggio tra i borghi più belli d’Italia che metterà alla prova la vostra conoscenza
del Bel Paese. Riconoscete la località interpretata dalla matita di Matteo Pericoli?
Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri
Qualche indizio qua e là... Un’alta torre merlata dall’inconsueta ellittica e raccolto intorno alla piazza
pianta a sette lati caratterizza il profilo triangolare della chiesa. Dalla sommità
del borgo, che domina da un colle della torre lo sguardo spazia da
una valle verdeggiante. Vicoli e loggiati un importante massiccio montuoso
rendono suggestivo l’abitato, di forma al mare, distante solo pochi chilometri.
172 Bell’Italia
L’isola della bellezza
Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Milano - NUMERO 132 GIUGNO 2017 - ALLEGATO AL N. 374 DI BELL’ITALIA
DA CEFALÙ A MONDELLO,
I LIDI PIÙ ELEGANTI
DA TAORMINA
A TINDARI, SULLA
STRADA PANORAMICA
TRA I DUE MARI
I CASTELLI, SENTINELLE
DELLA STORIA
SITI ARCHEOLOGICI
E SPIAGGE SULLA
ROTTA DEI FENICI
DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
54
12
Sommario
4 Salina (Messina)
Sull’isola dei festival
12 Da Cefalù a Palermo
In spiaggia con stile
20 Ospitalità a Palermo
Nella casa del principe
28 I Castelli
Sentinelle della storia
36 Da Marsala ad Agrigento
Sulle tracce dei Fenici
68 Eventi dell’estate
Arte, tradizioni e giardini di design
72 Cartina
44
4
SALINA (Messina)
SULL’ISOLA
DEI FESTIVAL
La più verde delle Eolie non offre solo sentieri per il trekking
e spiagge incantevoli per il bagno. Per tutta l’estate i suoi borghi
ospitano eventi di ogni genere, dalla musica alla cucina
TESTI Sofia Catalano FOTOGRAFIE Giorgio Filippini
Nel cratere di Pollara sorge l’omonimo paese, una delle due frazioni del comune di Malfa. Sullo sfondo, l’isola di Filicudi.
4 Bell’Italia
Bell’Italia 5
Sopra: la chiesa della
Madonna del Terzito,
punto di partenza del
sentiero che in 2 ore
porta al monte Fossa
delle Felci (962 metri).
A sinistra: le uve
destinate alla produzione
della Malvasia, il pregiato
vino isolano, dopo la
vendemmia vengono
fatte appassire al sole
sui “cannizzi”, in modo
da aumentarne il tenore
zuccherino. Pagina
seguente, in senso orario:
il fiore del cappero; la
rigogliosa vegetazione
dell’isola; il trekking al
monte Fossa delle Felci.
6 Bell’Italia
S
alina “la verde” è la seconda ci, che offrono trekking e camminate per dolcemente curvo può evocare una don-
per estensione dell’arcipelago ogni tipo di capacità: impervi e impegna- na incinta, adagiata placidamente supi-
delle isole Eolie, le sette sorelle tivi o facili e rilassanti. Tra i più sugge- na e cullata dalle onde. Una vista persino
che dal 2000 sono Patrimonio stivi c’è il sentiero Brigantino, un’ora commovente se goduta al tramonto dal
dell’Umanità Unesco per la lo- di passeggiata in una vegetazione me- paese di Pollara, nel comune di Malfa,
ro natura eccezionale. Salina è il mare diterranea rigogliosa, nell’incanto di celebre location del film Il postino, inter-
cristallino, insignito delle “cinque vele” un silenzio rotto soltanto dal vento. Il suo pretato da Philippe Noiret e Massimo
di Legambiente, Salina è cultura, storia, soffio è la prerogativa peculiare dell’iso- Troisi. Proprio allo scomparso attore
natura e tanta montagna, imprescindi- la, insieme al panorama straordinario, napoletano è stata intitolata la strada
bile per coglierne l’anima più intima. La che spazia sulle altre terre che emergono che scende all’insenatura delle Balate e
sua geografia è determinata, infatti, da dal mare come grandi scogli: da Lipari a che, con una ripida scalinata, culmina in
due crateri di vulcani spenti: il Monte Vulcano, con la sua cima gialla di zolfo, un’incantevole spiaggia dove il mare cir-
Fossa delle Felci (962 metri) e il Monte alle coniche Panarea, Stromboli e Alicu- conda un preistorico cratere sommerso.
dei Porri (860 metri). Due luoghi magi- di, fino a Filicudi, che con il suo profilo Si nuota tra i resti della caldera, in-
Bell’Italia 7
In questa foto: la baia di
Pollara, con la spiaggia
più suggestiva di Salina,
si raggiunge scendendo
una ripida scalinata.
Pagina seguente, in senso
orario: due vicoli di
Malfa; il monumento
a Massimo Troisi,
protagonista del film
Il postino, al quale è
stata dedicata anche
una via; le granite
alla frutta Da Alfredo,
istituzione isolana.
castonati nel promontorio del Perciato, varia, viva, vissuta. Non solo turismo, il rientro lungo la strada buia, sotto un
che conserva antichi rifugi e magazzini ma anche grande attenzione alle at- cielo luminosissimo che rivela l’infinità
scavati nel tufo. Erano ricoveri per le bar- tività culturali e alla tradizione. Si del firmamento. È poi la volta del Salina
che anche le grotte di Rinella, spiaggia inizia la prima domenica di giugno con Doc Fest (25-29 giugno), dedicato al do-
a forma di mezzaluna, di sabbia nera e la Festa del Cappero in Fiore, a Pollara. cumentario italiano. Quest’anno il tema,
fondali identici, nel comune di Leni, luo- Il frutto che, insieme all’uva Malvasia, è di grande attualità, è Padri e figli. Verso
go ideale per lo snorkeling. Decisamente fonte di reddito per l’economia isolana terre fertili, dedicato ai giovani che par-
più ampia è, invece, la spiaggia di ciottoli diventa protagonista di una manifesta- tono, emigrano, oppure restano, ma non
a Lingua, nel territorio di Santa Marina, zione di solide tradizioni che propone vogliono arrendersi a un mondo senza
che si estende fino a un laghetto d’acqua degustazioni di piatti a base di cappero speranza. A luglio (18-23) è tempo di
salmastra: qui si trovavano le saline cui preparati da volontari e chef, in una ga- MareFestival Salina, kermesse dal tocco
l’isola deve il nome. Santa Marina, Malfa ra di gusto senza pari. E poi, musica e mondano e modaiolo, e poi del Salina Fe-
e Leni sono i comuni dell’isola, a dimo- danze nella piazzetta di Sant’Onofrio, stival (25-29) con i suoi originali proget-
strare quanto Salina sia incredibilmente fino a notte fonda. Un’esperienza unica ti Parco Acustico e Paesaggi Sonori.
8 Bell’Italia
In questa foto: l’abitato
di Malfa e, di fronte,
l’isola di Panarea.
Qui sotto: il panoramico
terrazzo dell’Hotel
Signum, sempre a
Malfa. Qui si viene
per l’aperitivo e la
spettacolare vista su
Panarea e, più lontano,
Stromboli. L’albergo
ha anche un ottimo
ristorante condotto
da una talentuosa chef,
Martina Caruso.
10 Bell’Italia
Palazzo Marchetti Signum
INFORMAZIONI
12 Bell’Italia
DA CEFALÙ A PALERMO
IN SPIAGGIA
CON STILE
Lidi eleganti e spiagge per famiglie, ma anche
aree protette e calette isolate: da Torre Conca
a Magaggiari, la costa nord della Sicilia regala
120 chilometri di mare adatto a tutti i gusti
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Paolo Giocoso
Bell’Italia 13
Sopra: la spiaggia di Mondello, fine, è bagnata da un mare
amatissima dai palermitani, trasparente, con fondali
offre anche eleganti lidi bassi. Si apre sul golfo di
attrezzati. A destra: la spiaggia Castellammare nel territorio
di Magaggiari, di sabbia di Cinisi, sotto Punta Raisi.
C
efalù è la “regina” del turismo di interesse: il duomo, fondato a metà del
siciliano sulla costa tirrenica. La XII secolo, con l’originaria decorazione a
bella spiaggia di sabbia, pulita e mosaico del presbiterio, dominata dal
facilmente accessibile, il centro Cristo Pantocratore, ma anche il lavatoio
storico, la quantità di servizi medievale e il Museo Mandralisca.
e locali e, ultimo ma non meno impor- Quella del lungomare non è l’unica
tante, lo spettacolare duomo medievale, spiaggia di Cefalù. Spostandosi verso
Patrimonio dell’Umanità Unesco, hanno est, si oltrepassa la zona delle Calette
fatto la sua fortuna. Destinazione sia – una serie di piccole baie rocciose dove
di palermitani in gita fuori porta sia di si può fare il bagno spesso in totale so-
turisti italiani e stranieri, è uno di quei litudine – e dopo qualche chilometro si
luoghi che entrano nel cuore, che ti con- arriva alla Plaja degli Uccelli (o spiag-
quistano con un riuscito mix di fascino gia di Sant’Ambrogio), una striscia di
antico e atmosfera internazionale. E se sabbia e ciottoli incorniciata da colline
tanti vengono qui per fare una tranquilla verdeggianti e bagnata da un mare cri-
passeggiata fra vicoli e piazzette, magari stallino. Meno affollata, in genere, del
condita da un po’ di shopping nei nume- lido di Cefalù, è comunque abbastanza
rosi negozietti di artigianato e prodotti comoda. Un’altra spiaggia di facile ac-
tipici, molti sono quelli che la preferisco- cesso, circa 7 chilometri a est della Plaja
no proprio per il suo mare. La spiaggia si degli Uccelli, è quella di Torre Conca,
stende a ridosso del lungomare, e diver- alle porte di Finale, frazioncina di Pol-
se scalette consentono di accedervi in tut- lina. La si raggiunge percorrendo la
ta comodità. Alcuni tratti sono attrezzati statale 113, un nastro sottile di asfalto
con ombrelloni e sdraio, per chi desidera che segue le curve sinuose delle colline
qualche agio in più. La sabbia fine e i fon- che, in questo tratto di costa, arrivano
dali bassi la rendono indicata anche per i quasi fin dentro l’acqua, creando uno
bambini e per le persone che non hanno scenario di movimentata bellezza. La
dimestichezza con il nuoto. Sul lungo- spiaggia è un’ampia striscia di ghiaietto
mare ci sono ristoranti, alberghi e bar, e e sabbia, fra tre alte pareti rocciose e il
pochi passi separano dai principali punti mare. Vi si arriva discendendo una
14 Bell’Italia
Sopra: Cefalù è dominata
delle torri del duomo,
edificato a partire dal
1131 e completato in
epoca sveva. Alle spalle
dell’abitato si staglia la
rocca di Cefalù, una rupe
nota come U castieddu,
alta circa 270 metri,
sulla quale sorgono
i resti di una fortezza
medievale. A sinistra: la
spiaggia di Mondello con
il suo mare limpidissimo.
Pagina seguente: il lido di
sabbia e ghiaia di Torre
Conca, a Finale di Pollina.
16 Bell’Italia
Bell’Italia 17
Pagina precedente:
la spiaggia di Torre Conca
si sviluppa sotto capo
Raisigerbi. La si raggiunge
comodamente grazie
anche alla presenza
di un ampio parcheggio.
NELLA CASA
DEL PRINCIPE
Trionfo d’arte, raffinatezza e cultura, gli antichi
palazzi nobiliari del capoluogo siciliano sono
la sintesi perfetta dell’accoglienza sull’isola:
per una notte da vivere nel cuore della storia
TESTI Marilisa Zito FOTOGRAFIE Paolo Giocoso
In questa foto: salotto di
Palazzo Conte Federico,
uno degli edifici civili
palermitani più ricchi di
storia. Pagina precedente:
l’infilata dei saloni
della stessa dimora,
che appartiene ancora
ai discendenti della
famiglia di Federico II.
Bell’Italia 21
D
ai Romani ai Bizantini, dagli lazzo Federico racchiude in sé i segreti Sopra: l’ingresso Giuseppe Venanzio
Arabi ai Normanni, dagli Svevi e il fascino di una storia millenaria. La al piano nobile Marvuglia, dove
di Palazzo Conte si nota l’automobile
ai Borboni, la Sicilia è il regno parte più antica è la bellissima torre
Federico. Sale, Balilla “Coppa
delle tante civiltà, grandiosa e di Scrigno (XII secolo), che un tempo stanze e saloni d’Oro” del 1935,
bellissima per le stratificazioni difendeva Palermo. Da qui si entrava testimoniano ancora funzionante;
storico-culturali che ne hanno definito nell’abitato, a ridosso del mare, e ancora i gusti delle diverse particolare di un
l’identità. Sul filo della storia, i palazzi oggi visitarla è come viaggiare indietro nel epoche storiche. tavolo da toilette
Nella pagina nella stanza
nobili si sono moltiplicati, disseminan- tempo, accompagnati dal racconto visivo seguente in alto, Marvuglia. In basso:
do il territorio, e in particolare Palermo, di tantissimi manufatti perfettamente da sinistra: il cortile la stanza Marvuglia,
di dimore avvolte nei ricordi, ricche di conservati: le architetture medievali, le del palazzo, opera settecentesca,
opere d’arte, che i proprietari custodi- due bifore, una normanna e l’altra ara- dall’architetto è situata nell’ala
palermitano privata dell’edificio.
scono con meritevole impegno. E che, gonese, le armature, gli stemmi, persino
in molti casi, aprono all’ospitalità, facen- la cucina, completa di stoviglie, piatti e
do rivivere stanze e saloni straordinari. utensili originali. Dal cortile decorato in
pietra a intaglio dall’architetto Giuseppe
GLI AFFRESCHI IN SALOTTO Venanzio Marvuglia (1729-1814) si acce- no fra queste mura nelle stanze private
A PALAZZO CONTE FEDERICO de al piano nobile, articolato in una fila dei conti, aperte ai visitatori. Imperdibi-
L’esempio più illustre è Palazzo Conte di saloni rinascimentali di diversi colori. le la camera da letto, con l’alcova ori-
Federico. Un indirizzo “nuovo” per l’o- E anche qui la storia ricomincia a fluire, ginaria del Settecento e le decorazioni
spitalità nobiliare del capoluogo sicilia- tra arazzi, costumi, quadri, lampadari, di Marvuglia, ultima suggestione prima
no. I conti Alessandro e Alvine Federico, collezioni d’armi e ceramiche. Ovunque di uscire dal palazzo e raggiungere, in
con il figlio Nicolò, discendenti di Fede- si guardi ci sono opere d’arte, come i sof- pochi minuti, Palazzo dei Normanni e il
rico d’Antiochia, figlio dell’imperatore fitti lignei affrescati del Salotto Giallo (XV mitico mercato di Ballarò.
Federico II, stanno infatti aprendo all’o- secolo), gli affreschi settecenteschi di Vito ——
spitalità una dépendance della dimora: D’Anna del Salotto Rosso, la grande galle- PALAZZO CONTE FEDERICO
l’inaugurazione è prevista per fine estate, ria con gli affreschi di Gaspare Serenario Palermo, via dei Biscottari 4, 0916/51.18.81;
ma il palazzo è già visitabile, la mattina e i tanti simboli massonici che ne rivelano www.contefederico.com
o su prenotazione (ingresso 10 euro). l’origine. Potrebbe bastare ma c’è di più, Appartamenti: 7 da 2 persone.
Sorto sulle mura puniche della città, Pa- perché antichità e vita moderna convivo- Prezzi: appartamento da 80 €.
22 Bell’Italia
PALAZZO VILLA TASCA
Stanze per grandi musicisti
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In questa foto: il patio
di Palazzo Villa Tasca
si affaccia su un parco
in cui crescono anche
piante tropicali. Sotto, da
sinistra: la villa vista dal
giardino; il piano nobile,
interamente affrescato;
la terrazza con vista
sul parco; un particolare
del piano nobile.
Pagina precedente, in alto:
la suite Donna Franca.
Bell’Italia 25
In questa foto: la
sala da ballo
di Palazzo
Ajutamicristo,
con il soffitto
affrescato
da Giuseppe
Crestadoro.
Pagina seguente:
la cucina e
una delle sale.
In questa foto:
la biblioteca-
museo di Palazzo
Lanza Tomasi.
Pagina precedente:
vista del palazzo
e una delle sale.
Bell’Italia 27
L’illuminazione
serale esalta
il Castello di
Montalbano Elicona,
nel Messinese, le
cui mura di facciata
sono incise da
oltre 40 feritoie
che consentono
di controllare la
valle dell’Elicona;
i finestroni furono
aperti solo dopo
le trasformazioni
di età aragonese.
28 Bell’Italia
I CASTELLI
SENTINELLE DELLA
STORIA
Un itinerario tra i manieri più spettacolari dell’isola, da Caccamo
a Milazzo e Montalbano Elicona: architetture medievali che svettano
imponenti su borghi e valli, spesso trasformate in musei del territorio
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
Bell’Italia 29
30 Bell’Italia
V
iaggiando in Sicilia, spesso si corte, le prigioni, la “sala della Congiura”, Sopra: il Castello di
scorgono rovine di castelli che che ospitò una riunione fra alcuni baroni Milazzo è in realtà una
cittadella murata che
svettano sulla cima di rocce im- siciliani ribelli nella rivolta del 1160, e le
si estende per 7 ettari
pervie, testimoni di un’epoca terrazze da cui si ammira il panorama. sul promontorio di capo
feudale che nell’isola si spinse Sempre nella zona di Palermo, ecco il Milazzo. Il complesso,
ben oltre le soglie dell’evo moderno. Sim- Castello di Castelbuono: la sua costru- di antichissima origine,
bolo di potere e ricchezza, sono non di zione fu ordinata nel 1316 dal conte fu fortificato durante la
dominazione araba e di
rado ridotti a una torre o un brandello di Francesco I Ventimiglia, feudatario nuovo in età normanno-
mura. Ci sono però eccezioni su cui vale la delle Madonie che, da questa munita for- sveva. Dopo il restauro
pena di soffermarsi, partendo da uno dei tezza, poteva controllare la “via del legno” del 2010 è tornato
castelli meglio conservati d’Italia, quel- che collegava le foreste sulle montagne a vivere, e ad agosto
accoglie un festival
lo di Caccamo, in provincia di Palermo. alla costa. A dispetto delle manomissioni
di musica indie.
La fondazione del maniero, che si eleva subite nel corso della storia, il castello si Pagina precedente: dal
su una rocca a 500 metri d’altezza, è di eleva ancora imponente a dominare l’a- Castello di Calatabiano
epoca araba, ma l’edificio si presenta oggi bitato. Oggi è sede del Museo Civico, con si apre una veduta
nel suo aspetto normanno-svevo, benché uno spazio dedicato a mostre tempora- spettacolare che spazia
dal mare al massiccio
modificato da numerose sovrapposizioni nee. All’interno si visita anche la Cappella dell’Etna. Oggi lo si può
successive. Con i suoi 130 ambienti, fra Palatina, decorata di stucchi e dedicata a raggiungere con un
saloni e stanzette, è anche uno dei com- Sant’Anna, della quale si custodisce una ascensore panoramico.
plessi normanni più grandi del Paese: reliquia in un’urna d’argento.
l’architettura movimentata, dovuta alla Una puntata verso l’interno ci porta in
quantità di corpi di fabbrica diversi, risul- provincia di Caltanissetta: a Mussome-
ta perfettamente godibile. L’itinerario di li, nel cuore della Sicilia del feudo, si
visita comprende, fra l’altro, la cappella di trova il Castello Manfredonico,
Bell’Italia 31
Sopra: Montalbano segnato dalle massicce Mussomeli è al centro
Elicona si sviluppa torri angolari. Venne di leggende, favorite dalla
attorno al suo castello, eretto nel XIV secolo, sua ubicazione in cima
che nei secoli fu anche ma durante i restauri a un’aspra rupe. Pagina
monastero e municipio. sono emerse tracce precedente: il portale
Nella foto piccola: di strutture più antiche. della sala del Trono
il Castello di Castelbuono Sotto: il Castello (o sala dei Baroni) del
ha un aspetto severo, Manfredonico di Castello Manfredonico.
In questa foto: una
cascata di case
collega il Castello di
Caccamo al duomo
di San Giorgio.
Sotto da sinistra: subito
oltre l’ingresso del
Castello di Caccamo
le mura sembrano
fondersi con la
roccia viva; una delle
sale del castello.
34 Bell’Italia
fortificato nel 1364-67 per ordine
Castello di San Marco Abbazia Santa Anastasia
di Manfredi Chiaramonte, esponente di
una delle famiglie siciliane più potenti. Su
una roccia solitaria e scoscesa alle porte
dell’abitato, questo castello, forse il più INFORMAZIONI
pittoresco fra i manieri siciliani, sembra
nascere direttamente dalla pietra. Ancora Gli alberghi tutto insieme in questo gradevole locale,
una volta troviamo una “sala dei Baroni” Hotel Tonnara Trabia★★★★ adatto a uno spuntino veloce come
in cui si riunirono alcuni aristocratici che (Trabia, contrada Tonnara, SS 113, a una sosta più lunga. Carne e pesce
intendevano ribellarsi al potere regale. E 091/810.11.15). A 12 chilometri da sul menu. Conto medio 25 €.
poi una cappella con tracce di affreschi Caccamo, in riva al mare, una tonnara Rossopeperoncino Fusion Food
trecenteschi, le segrete, le scuderie e al- dismessa è oggi un albergo moderno (Calatabiano, piazza Diaz 7,
cuni ambienti privati. e confortevole: 96 camere, ristorante, 393/566.05.68). Hamburger e pizze in un
spa. Doppia con colazione da 129 €. locale informale, frequentato soprattutto
PIAZZEFORTI RECUPERATE Abbazia Santa Anastasia ★★★★★ da giovani. Menu variegato, anche con
TRA CATANIA E MESSINA (Castelbuono, contrada Santa opzioni vegetariane. Conto medio 15 €.
L’origine del castello di Calatabiano Anastasia, 0921/67.22.33). Nel XII Macchianera (Milazzo, via Marina
(Catania) è più antica. Risale infatti a secolo convento di monaci benedettini, Garibaldi 275, 090/922.32.49). Di fronte
un kastron bizantino, edificato su una oggi offre accoglienza a cinque stelle: al mare e con bella vista sulle Eolie,
rupe da cui si poteva osservare ogni mo- 28 camere, ristorante di cucina è un ristorante di cucina creativa basata
vimento sul mare e la pianura. Una carat- del territorio, piscina, giardino. Doppia su prodotti locali. Conto medio 40 €.
teristica che piacque assai anche a tutti i con colazione da 160 €. Fattoria Grattazzo (Montalbano
successivi dominatori della Sicilia. Arabi, Castello di San Marco ★★★★ Elicona, contrada Grattazzo,
Normanni e poi una lunga serie di signo- (Calatabiano, via San Marco 40, 334/314.55.56). Fra le vette dei Nebrodi,
ri feudali: matrimoni, eredità, rovesci 095/64.11.81). Per un soggiorno “a un’azienda agricola a gestione familiare
finanziari o politici portavano l’edificio tema”, si può scegliere questa dimora dove gustare cucina rustica e formaggi.
in mani sempre nuove. Fino a quando, storica con bel parco, vicino al mare. Menu anche per celiaci, vegetariani
nel 1693, il terremoto del Val di Noto lo Ristorante, spa, piscina. Doppia e vegani. Conto medio 20 €.
distrusse. Oggi recuperato, si visita grazie con colazione da 166 €.
a comodi camminamenti. Locanda del Bagatto (Milazzo, via Per le visite
L’ampia visuale sul territorio è una delle Regis 11, 090/922.42.12). Nella zona del Castello di Caccamo (via Castello, 091/
caratteristiche fondamentali delle fortez- porto, sei camere minimal ma originali. 810.32.07 e 814.92.52). Orario: martedì-
ze: nel Messinese, i castelli di Milazzo Anche ristorante con cucina siciliana. domenica 9-13 e 15-19. Ingresso: 4 €.
e di Montalbano Elicona si stagliano Doppia con colazione da 90 €. Castello di Castelbuono (piazza
entrambi, giganteschi, sui borghi sot- Agriturismo Antica Tindari (Patti, Castello, 0921/67.12.11). Orario fino al
tostanti, incutendo rispetto e timore. A Contrada Moreri, 0941/31.72.02). A 40 21/6: lunedì-venerdì 9,30-13 e 15,30-19,
Milazzo il castello è una vera città murata minuti d’auto da Caccamo, è un’azienda sabato e domenica 10-13,30 e 15,30-19;
cui si accede attraverso un portone impo- agricola che produce vino, ortaggi, frutta dal 22/6 al 31/8 lunedì e mercoledì 9,30-
nente e un altissimo corridoio in pietra. e verdure. Gli alloggi, comodi e curati, 13 e 15,30-20, martedì, giovedì e venerdì
Fortificata dagli Arabi nel IX-X secolo e sono ricavati in un vecchio casale. Buon 9,30-13 e 16,30-20, sabato e domenica
riutilizzata e modificata fino all’Ottocento, ristorante. Doppia con colazione da 89 €. 10-13,30 e 16,30-20. Ingresso: 4 €.
la fortezza – al cui interno è stato allestito Castello di Mussomeli (contrada
un piccolo museo che ne narra la storia – è I ristoranti Castello, 0934/99.20.09). Orario: martedì-
un paradigma dell’architettura castrense Secondo Tempo (Termini Imerese, domenica 9-12 e 15-18. Ingresso: 4 €.
attraverso i secoli. Oggi ospita mostre, contrada Impalastro, 091/811.37.75). Castello di Calatabiano (via Alcantara
eventi, concerti. Il Castello di Montalba- A 10 chilometri da Caccamo, 142, 095/640450). Orario estivo (dalla 2a
no, invece, ha caratteristiche diverse. Nel il ristorante di Salvatore Campagna settimana di giugno alla 1a di settembre):
Trecento Federico II d’Aragona, che ama- è uno degli “emergenti” in Sicilia. 10-13 e 16-21; resto dell’anno mercoledì-
va particolarmente questo luogo, ordinò Ricette tradizionali, materie prime domenica 9,30-13,30. Ingresso: 5 €
che il castello, costruito in età normanna, locali e creatività. Conto medio 40 €. (7 € se si usa l’ascensore panoramico).
venisse rafforzato e insieme trasformato Hostaria Nangalarruni (Castelbuono, Castello di Milazzo (salita Castello,
in una reggia degna di ospitarlo. Abban- via delle Confraternite 7, 0921/ 090/ 922.12.91). Orario estivo (maggio-
donato e depredato nell’Ottocento, è stato 67.12.28). Cucina stagionale curatissima settembre): martedì-domenica 9-13 e
rimesso in buone condizioni: il restauro e a chilometro zero. Tanti i piatti 16,30-20,30. Ingresso: 5 €.
ci ha consegnato robuste mura merlate, stuzzicanti, come il filetto di maialino in Castello di Montalbano Elicona
camminamenti, cisterne, sale e corridoi, crosta di manna. Circa 600 le etichette (via Castello, 0941/67.80.19). Orario:
torri e cappella reale (la “cuba”). In alcu- sulla carta dei vini. Conto medio 30 €. maggio-giugno 9,30-13,30 e 15-19;
ni ambienti è stata sistemata una piccola Divinity (Mussomeli, via Palermo 37, luglio-settembre 9,30-13,30 e 15,30-20;
mostra di armi antiche. 388/655.40.60). Ristorantino, pub e caffè domenica sempre 9-18. Ingresso: 3 €.
DA MARSALA AD AGRIGENTO
Bell’Italia 37
E
siste un filo antico che unisce le
culture e le civiltà del Mediter-
raneo, nonostante le tensioni
di questi anni. Anzi una Rotta,
un Itinerario del Dialogo Inter-
culturale, riconosciuto anche dal Consi-
glio d’Europa, che nel 2016 è diventato
Progetto Pilota dell’Organizzazione
Mondiale del Turismo. Una proposta di
viaggio che prende spunto dai contatti e
dagli scambi pacifici del passato per ca-
pire (e magari migliorare) il Mediterra-
neo di oggi. Emblema di questa storia di
convivenza e dialogo sono i Fenici, na-
vigatori, mercanti e colonizzatori che,
a partire dall’VIII secolo avanti Cristo,
stabilirono avamposti in tutto il Mare
Nostrum, intessendo rapporti paritari
con le popolazioni autoctone.
38 Bell’Italia
giche e siti naturali che proteggono il
territorio, la geografia dell’epoca e le
emergenze culturali, gastronomiche o
artistiche originate da quel fecondo pe-
riodo di scambio. Si seguono le tracce
dell’Antica Via Selinuntina, una sorta
di autostrada ellenica tra Siracusa e la
gemella Selinunte.
UN MUSEO SPERIMENTALE
PER CAPIRE I FENICI
Sulla costa che dei Fenici era la vera pa-
tria, si ha invece l’occasione di visitare
il nuovo Museo del Mare di Sciacca,
inaugurato nell’aprile di quest’anno in
un complesso nobiliare del tardo ’400,
con i reperti di archeologia subacquea
rinvenuti nel golfo. Il museo gode di
un allestimento sperimentale: gli spazi
espositivi, chiamati “sabbie”, riprodu-
cono le condizioni di ritrovamento dei
resti archeologici, sui fondali o sulle
spiagge. Molto suggestiva, la raccolta
comprende numerose anfore – le più
antiche sono del VII-VI secolo avanti
Cristo – una ciotola dell’età del Bronzo,
che già testimonia gli spostamenti per
mare, e alcuni ritrovamenti arabo-bi-
zantini. Altra peculiarità è la copia del-
la statuetta fenicia del Melqart, nume
tutelare della città di Tiro, ritrovata da
un pescatore nella baia. Sempre sul lito-
rale si estende Eraclea Minoa, colonia
selinuntina (già abitata dai Sicani), pro-
babile luogo di scambio con gli avam-
posti fenici. Nuovamente fu la foce di
un fiume, il Platani, oggi protetta dalla
Riserva Naturale, così come la vicina
Torre Salsa, a definire il luogo ideale
per lo stanziamento della colonia.
L’ultima tappa è Agrigento con la Val-
le dei Templi che, nonostante la fama,
riesce ancora a riservare qualche novi-
tà: è di questi anni la valorizzazione, con
un percorso differenziato, del quartiere
punico di epoca ellenica, una sorta di
rione dei commerci che coesisteva con
la dominante città greca.
42 Bell’Italia
Case di Latomie Il Vigneto
INFORMAZIONI
LA STRADA
DEI DUE MARI
Itinerario d’arte e natura lungo i tornanti
della statale 185: da Giardini Naxos a Terme
Vigliatore, cento chilometri punteggiati
da borghi isolati e panorami mozzafiato
TESTI Marcello Mento FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
In questa foto: la baia di Taormina; oltre Giardini Naxos, punto di partenza del tour, appare maestosa la vetta dell’Etna.
44 Bell’Italia
P
ochi posti al mondo mantengono nel tem- go 122 metri che alterna grandi e piccole nicchie,
po il fascino immutabile di Taormina. Non uno dei più rilevanti monumenti romani in Sicilia.
a caso i Greci, una volta messo piede in Si- Sosta consigliata in piazza IX Aprile, dove dal bel-
cilia, si arrampicarono fin quassù, alle falde vedere si gode un panorama straordinario: lo sguar-
del monte Tauro, per realizzare una polis do passa dallo Ionio e dalla linea di costa che corre
meravigliosa, dotandola di uno dei più spettacolari verso Catania alla quinta naturale dell’Etna, che
teatri dell’antichità. E quindi, per il nostro itinera- regala in ogni stagione spettacoli indimenticabili.
rio che dallo Ionio ci condurrà al Tirreno e precisa-
mente a Terme Vigliatore, a metà strada tra l’antica OLTRE AL QANTARAH,
Tindari e il promontorio di Milazzo, non potevamo VERSO PAESAGGI ANTICHI
che partire da Taormina e dalla sua aerea bellezza. Pochi chilometri e raggiungiamo Giardini Naxos con
D’obbligo un tour nei caratteristici vicoli, a caccia il suo parco archeologico e le spiagge assolate, prese
di qualche stella del cinema, o tra i suoi leggendari d’assalto ogni anno da scandinavi, tedeschi e russi.
monumenti: il Teatro Antico, i palazzi Ciampoli e È alle porte dell’antica Naxos che si passa, solo ide-
Corvaja e la Naumachia, un prospetto in mattoni lun- al-mente, Al Qantarah, “il ponte” che gli Arabi
In questa foto: la “cascata”
di case di Taormina vista
dalla salita verso il castello
saraceno, sul monte Tauro.
Qui sotto: il Teatro Antico
di Taormina, che risale
al periodo ellenistico
ma fu interamente
rifatto in epoca romana.
Nella pagina seguente:
la bellezza selvaggia
delle gole dell’Alcantara.
46 Bell’Italia
avevano costruito sul fiume Alcantara, per imbocca- smi basaltici. È stato il fiume a plasmarle, scavandosi
re la Strada Statale 185 di Sella Mandrazzi. Comincia la strada tra le colate laviche uscite copiose dal crate-
così un itinerario insolito e poco battuto dal turi- re ormai spento del monte Mojo, qualche decina di
smo di massa, che in poco meno di 100 chilometri chilometri più in alto. Fiume che i Sicelioti chiama-
ci fa conoscere paesi e paesaggi di grande suggestio- vano Onobola, i Greci Akesines, e che poi prese, con
ne e bellezza, dalle oscure forre laviche delle gole gli Arabi, l’attuale nome. Un’oasi di frescura, dove
dell’Alcantara agli oltre mille metri di altezza della l’acqua è freddissima anche in agosto. A pochi mi-
Portella Mandrazzi, da dove si gode un panorama nuti il bellissimo borgo di Motta Camastra, abbar-
che spazia dall’Etna alle isole Eolie. Un itinerario – bicato su uno sperone calcareo dei Monti Peloritani,
confine naturale tra le province di Catania e Messina tanto che molte abitazioni sorgono sulle rocce e, con
– percorso nei secoli da eserciti e mercanti: questa, esse, ne formano un tutt’uno. Qui fu girata una scena
infatti, era la via di comunicazione più importante de Il Padrino di Francis Ford Coppola.
verso la parte occidentale della Sicilia. Ritornati nella valle arriviamo a Francavilla, fon-
Prima tappa, dunque, le orride gole dell’Alcantara, data dai Greci che sbarcarono a Naxos. Da vedere
con le loro pareti ravvicinate e strapiombanti di pri- la parte medievale (il quartiere Contarado),
in cima al quale si scorgono i ruderi del castello nor- nanti il torrente Zavianni, negli occhi la sagoma possen-
manno. Di grande interesse, gli scavi che hanno por- te e azzurrina dell’Etna che domina la valle. Qui, negli
tato alla luce l’insediamento ellenico, i cui reperti sono anni Cinquanta, ai tempi della riforma agraria, venne-
conservati al Museo Paolo Orsi di Siracusa, e il con- ro realizzati sette borghi per ripopolare la campagna.
vento dei Cappuccini, fondato nel 1570: qui vicino, A parte qualche casa, i villaggi non vennero mai abitati
il 20 giugno del 1719 si combatté la battaglia campale tra e oggi sono solo un’inquietante attrazione turistica.
Spagnoli e Austriaci per il controllo dell’isola. Ancora pochi chilometri e giungiamo alla Portella
Mandrazzi, oltre mille metri d’altezza. D’estate non
CHIESE BIZANTINE, è difficile imbattersi nella nebbia, che per fortuna si
STREGHE E BORGHI FANTASMA dirada in fretta. Ai nostri occhi si aprono panorami
Una breve deviazione dal nostro percorso permette ineguagliabili: dal Mongibello (l’altro nome dell’Etna)
di raggiungere, a qualche chilometro da Francavilla, spruzzato di neve a sud, alle Eolie a nord, dalla Rocca
in territorio di Castiglione di Sicilia, la cuba di Santa di Novara a est – il “Cervino di Sicilia” per la sua punta
Domenica, una delle chiese bizantine più interessanti e aguzza, estremo avamposto dei Peloritani – fino alle
famose. Ripresa la statale 185, risaliamo con ampi tor- rocche dell’Argimusco a ovest, con le loro gigan-
48 Bell’Italia
In questa foto: la Rocca di
Novara o Salvatesta (1.340
metri) è nota come
il “Cervino di Sicilia”. Sotto:
i tornanti della Statale
185 tra Francavilla e
Novara di Sicilia. Pagina
precedente, in alto: la Cuba
bizantina, a Castiglione
di Sicilia; in basso: il sito
megalitico dell’Argimusco,
a Montalbano Elicona.
Bell’Italia 49
50 Bell’Italia
In questa foto: la costa
tirrenica vista da
Novara di Sicilia. Tra
i rilievi si fa largo il letto
del torrente Mazzarrà.
Pagina precedente, in alto:
la zona archeologica
di Tindari, situata
nell’omonima frazione
di Patti, comune del
Messinese a pochi
chilometri dalla meta
finale dell’itinerario;
in basso: ruderi di un
castello normanno che
sorgono al centro della
valle dell’Alcantara,
a Francavilla di Sicilia.
tesche rocce antropomorfe. Superato il passo, ini- Entrambi meritano una deviazione, una volta giunti
zia la discesa verso Novara di Sicilia, il paese delle quasi sulla costa. Così come vale assolutamente una
streghe (leggenda vuole che dove ora sorge il duo- visita il sito megalitico dell’Argimusco, in territorio
mo ci fosse il luogo d’incontro delle fattucchiere), di Montalbano Elicona, sulle prime propaggini dei
uno dei borghi più interessanti del Messinese per Nebrodi, chiamato non a torto la “Stonehenge sici-
le sue antiche chiese e per un impianto urbano in liana”. A Terme Vigliatore, giunti finalmente alla
cui spiccano antichi edifici sui quali sono raffigurati meta, nella frazione di San Biagio, da non perdere
misteriosi volti d’uomo coperti di foglie, forse con i resti della villa romana, con pavimenti a mosaico
funzione apotropaica. della seconda metà del I secolo dopo Cristo. A po-
Riprendiamo a scendere. La strada costeggia il tor- chissimi chilometri, Tindari e la Riserva dei laghetti
rente Mazzarrà. Le Eolie sono a portata di mano, così di Marinello su cui s’affaccia. Quassù sorgono uno
come la rocca su cui sorge Tindari. Oltre la vallata, il dei santuari più importanti della Sicilia, famoso per
castello di Tripi e la contrada in cui si trova la necro- la sua Madonna Nera, e i resti dell’antica Tyndaris,
poli siculo-greca di Abacena: qui vennero scoperti in cui spicca il teatro greco e dal quale si gode un
i gioielli oggi custoditi nel piccolo museo di Tripi. panorama che ha pochi eguali in tutta l’isola.
52 Bell’Italia
Mar Tirreno Calabria
Tindari Palermo
Si
ci
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Vigliatore
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Tripi lo
Montalbano e Francavilla, antiquarium Arathena Rocks Hotel
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Elicona Novara di Sicilia ti
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INFORMAZIONI
Gli alberghi
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18
1.125 m
Atahotel Capo Taormina ★★★★
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TERRE DI ANTICA
BELLEZZA
Tre riserve, Pantalica, Cassibile e Vendicari,
e l’area marina protetta del Plemmirio
tutelano un territorio nel quale il patrimonio
naturalistico e i lasciti della storia si saldano
in un legame unico e indissolubile
TESTI Isabella Colombo FOTOGRAFIE Alfio Garozzo
La Riserva Naturale
Orientata Pantalica,
Valle dell’Anapo e
Torrente Cavagrande
si estende tra Ferla,
Cassaro e Sortino,
in un territorio
solcato da canyon e
ricco di necropoli.
Bell’Italia 55
Nella pagina precedente:
il canyon di Cava Grande
è punteggiato di laghetti
creati dalle acque del
Cassibile nei pressi di
Avola antica; diverse
tracce dimostrano
che in epoca paleolitica
questa zona era abitata.
Sotto: veduta aerea della
valle del fiume Anapo,
che nasce sul monte
Lauro, negli Iblei, e
dopo avere attraversato
ambienti di eccezionale
biodiversità sfocia
nel mare di Siracusa.
A destra: le cascatelle
formate dal Cassibile,
fiume che nel corso
dei millenni ha inciso
i tavolati carsici dei Monti
Iblei, dando vita a canyon
profondi anche 250 metri.
P
iù conosciuta (e visitata) per imbocca dalla Sella di Filiporto, antica
il suo parco archeologico che via d’accesso al canyon, e porta a valle
custodisce il Teatro Greco, la attraverso cascate di roccia e panorami
grotta nota come Orecchio di mozzafiato. Come il villaggio bizantino
Dionisio e le tombe ellenisti- e l’oratorio rupestre di San Micidiario,
che, e per l’isolotto di Ortigia con il duo- che costellano la roccia bianca con le
mo e le altre meraviglie dell’arte tardo- loro caverne.
barocca, Siracusa in realtà custodisce
molto di più. Il suo entroterra e le coste LE NECROPOLI DI PANTALICA
offrono scorci e paesaggi unici e tutti E I LAGHETTI DEL CASSIBILE
da scoprire, dove i resti archeologici si A valle, si procede sul sentiero che ri-
alternano a piccoli canyon verdissimi calca il tracciato della vecchia ferrovia,
e a baie bagnate da acque limpide. Qui, tra querce, lecci e sughere. Si guadano
tra il cuore e i fianchi dei monti Iblei, laghetti creati dal fiume e si risalgono
si concentra infatti un gran numero i versanti della cava per ammirare la
di aree protette. La prima da vedere è vasta necropoli Nord di Pantalica, con
la Riserva Naturale Orientata Pan- cinquemila tombe ipogee scavate tra il
talica, Valle dell’Anapo e Torrente XII e l’XI secolo avanti Cristo, Patrimo-
Cavagrande. Il sentiero principale si nio dell’Umanità Unesco.
Bell’Italia 57
Più a sud gli stessi paesaggi introducono passeggiata su corso Vittorio Emanuele Sopra: i resti della
alla Riserva Naturale di Cava Grande per essere certi di vedere il meglio che settecentesca tonnara di
Vendicari, nell’omonima
del Cassibile, altro canyon scavato nel- la città offre, dalla cattedrale di San Ni-
Riserva Naturale
la roccia dal torrente. Lungo dieci chi- colò, con la sua imponente scalinata e Orientata. Situata fra
lometri e profondo oltre 250 metri, è la grande cupola, al palazzo Nicolaci di Noto e Marzamemi, l’area
famoso per le profonde marmitte e i la- Villadorata, in una traversa del corso, è un importante luogo
ghetti limpidi creati dal fiume in mezzo con i putti e le straordinarie figure an- di sosta nella migrazione
di diverse specie
al verde, larghe conche che sfociano ora tropomorfe che ornano le mensole dei di uccelli, tra cui aironi
in lente gradinate naturali ora in vere e balconi e che sembrano ricami di pietra. cenerini, fenicotteri
proprie rapide. È il regno di libellule e Lasciato il cuore dei monti Iblei e am- e altri trampolieri.
farfalle, nell’acqua nuota la rara trota mirata Noto, non resta che scoprire il Pagina seguente: nell’Oasi
Faunistica di Vendicari
macrostigma e tutt’intorno crescono sa- modo in cui la natura si manifesta sulla
sono stati predisposti
lici e platani. Causa pericolo di frane, la costa. La prima tappa è l’Area Marina tre itinerari di trekking,
riserva è però attualmente visitabile solo Protetta del Plemmirio, proprio sotto contraddistinti
lungo il sentiero Prisa-Carrubellam che l’isolotto di Ortigia, 15 chilometri di co- dai colori blu, arancio
conduce al laghetto noto come uruvu sta che un tempo erano crocevia di navi e verde e lunghi
ciascuno 4-5 chilometri.
tunnu (laghetto rotondo). e bastimenti cartaginesi, romani e greci,
tanto che i fondali ospitano ancora cocci
LUNGO LA COSTA, FRA SPIAGGE, d’anfora. In queste acque vivono pro-
AREE PROTETTE E RESTI ROMANI tetti tonni, dentici e piccoli capodogli,
La riserva si trova a pochi chilometri mentre sulla costa si possono vedere i
da Noto, la perla del Barocco siciliano, trottoir a vermeti, biostrutture simili a
che merita sempre una visita. Basta una piccole barriere coralline. Più a sud
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s’incontrano le spiagge più gettonate dai Prima di procedere a sud lungo la co- Sopra: il mare cristallino
siracusani, tappe ideali per i primi bagni sta conviene fare una piccola devia- che bagna la celebre
di stagione. Per esempio Arenella, otto zione proprio alle spalle della riserva spiaggia delle Fontane
Bianche, 15 chilometri
chilometri di sabbia dorata entro una per riprendere il tema archeologico e a sud di Siracusa; la
baia chiusa da un promontorio, e Fon- scoprire la Villa Romana del Tellaro. località deve il nome
tane Bianche, così chiamata per le tante È una ricca residenza della tarda età im- alla presenza di sorgenti
fontane naturali di acqua dolce. periale romana i cui resti sono stati sco- naturali di acqua dolce
e al colore candido della
La tappa successiva è l’Oasi Faunisti- perti solo nel 1971, sotto una masseria sabbia e del fondale.
ca di Vendicari che, con le sue acque sette-ottocentesca. La pavimentazione Pagina seguente: la spiaggia
basse e cristalline, la sabbia bianca, gli originale mostra tracce di straordinari di Marzamemi, tappa
scenografici ruderi della tonnara set- mosaici con scene di caccia che risalgo- finale dell’itinerario,
tecentesca e della massiccia torre sve- si affaccia sull’Isola
no al IV secolo dopo Cristo e ricordano
Piccola, dove si trova
va, è una vera sorpresa. Questa è una quelli più celebri della Villa del Casale la villa della famiglia
delle più ricche riserve naturali del di Piazza Armerina. dello scrittore e
Mediterraneo, patria di aironi, cicogne Siamo a meno di 20 chilometri da Mar- drammaturgo pachinese
e fenicotteri rosa, e custodisce spiagge zamemi, antico borgo marinaro oggi Vitaliano Brancati.
incantevoli. Come Calamosche, scava- apprezzato dai turisti, dove tra i vicoli
ta nella roccia che la racchiude come dalle basole lucide si chiude in bellezza
un abbraccio; Eloro, con le sue dune questo tour. Da ammirare i palazzi erosi
sabbiose circondate dalla macchia me- dalla salsedine e una tonnara del XVI
diterranea; San Lorenzo, formata da secolo, cuore del borgo, dalle maestose
piccole insenature ritagliate fra scogli, arcate di tufo che si affacciano sul por-
fondali bassi e limpide acque turchesi. ticciolo e sul mare.
60 Bell’Italia
La Cialoma Villa Romana del Tellaro
INFORMAZIONI
MACINE, ACQUA
E GRANO ANTICO
Nell’ex “granaio del Mediterraneo” si celebra il ritorno alla coltivazione
delle tradizionali varietà di frumento. Da Castelvetrano a Modica,
un viaggio in quattro province tra forni, mulini e campi biondeggianti
TESTI Isabella Colombo
1
2
62 Bell’Italia
4
D
all’epoca dell’antica PANE “FIRMATO” SLOW
Roma fino all’Unità FOOD NEL TRAPANESE
d’Italia la Sicilia era Il percorso alla scoperta di
conosciuta per il suo questa Sicilia parte da Castel-
primato nella pro- vetrano, un grazioso paese in
duzione di frumento, tanto da provincia di Trapani, con il
essere chiamata “granaio del suo duomo seicentesco, la bel-
Mediterraneo”. Nei suoi cam- la fontana della Ninfa e la ce-
pi crescevano oltre 50 diverse lebre Cuba di Delia, una chiesa
3 varietà di grano, pian piano ab- normanno-bizantina del XII
bandonate per far posto al gra- secolo, incastonata nelle verdi
no “moderno”, più adatto alle campagne. È qui l’unico Presi-
coltivazioni intensive. Oggi che dio Slow Food siciliano dedi-
i cereali antichi sono tornati alla cato alla panetteria, il pane ne-
ribalta, la Sicilia si riscopre pro- ro, così chiamato per via delle
tagonista con i suoi grani storici, farine integrali che lo rendono
come il Timilia (o tumminìa), il scurissimo. Si può assaggiare
Perciasacchi, il Russello e il Ma- alla Bottega del Pane-Panificio
iorca, che adesso occupano circa Rizzo che lo prepara come una
tremila ettari dai Nebrodi in giù. volta, ma per conoscere più da
E man mano che il paesaggio si è vicino la materia prima bisogna
arricchito di spighe, l’isola ha re- partecipare alle visite guida-
cuperato la sua storia fatta di fa- te dei Molini del Ponte, dove i
rina e pane, rimesso in sesto vec- mugnai hanno ripreso a usare
chi mulini a pietra, progettato macine in pietra naturale e fan-
percorsi a tema e scommesso sui no ricerca sui grani antichi. Per
nuovi mugnai e sui forni storici. esempio lavorano nei campi
1 2
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1. Ai Molini e corsi di
del Ponte di enogastronomia
Castelvetrano che valorizzano le
grani di antiche tipicità regionali.
varietà vengono 3. A Borgo Santa
macinati a pietra, Rita, minuscola
per pressione frazione di
e sfregamento. Caltanissetta,
2. La Locanda c’è uno dei forni
Gulfi di siciliani più
Chiaramonte apprezzati.
Gulfi organizza 4. Il pane nero
degustazioni di Castelvetrano.
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Locanda Gulfi
Antichi Ricordi
INFORMAZIONI
ARTE, TRADIZIONI
E GIARDINI DI DESIGN
L’isola si prepara a un’estate ricca di feste, mostre, rappresentazioni
teatrali e festival. Consigliati per sintonizzarsi su culture e storie
MOSTRE di prezioso hanno raccolto i monaci nel luglio, viene rappresentata tutti i giorni la
PALERMO corso dei secoli: terrecotte e maioliche, commedia Le rane di Aristofane,
Novecento Italiano. quadretti su diverso supporto, arredi, con protagonisti Salvo Ficarra e Valentino
Una Storia bronzetti moderni, armi, avori ma Picone. Momento di approfondimento
anche alcuni dipinti il cui approfondimento il 19 giugno per la “Giornata del rifugiato”,
FINO AL 31 AGOSTO
critico era stato un po’ trascurato. celebrata con una serata di spettacolo
Un viaggio tra i principali movimenti Si possono così vedere due Storie e riflessione sul tema dei migranti.
artistici del XX secolo che, grazie del buon samaritano, recentemente INFO: 0931/48.72.48; www.indafondazione.org
all’accurata selezione di opere e attribuite al pittore caravaggesco
autori, racconta in modo esauriente la siracusano Mario Minniti (1577-1640), FOOD
grandezza del nostro patrimonio. Nelle o il Ritratto di gentiluomo (foto TRAPANI
sale Duca di Montalto di Palazzo Reale sopra a sinistra) attribuito El Greco
sono infatti esposti 60 dipinti e otto (1541-1614). Ingresso: 6 €.
Cùscusu
22-25 GIUGNO
sculture di 44 autori che possono essere INFO: 095/34.58.30
Il Cùscusu è l’ambasciatore riconosciuto
considerati i principali esponenti delle
della cucina trapanese: trae origine
loro correnti di riferimento, molto diverse TEATRO
dal cous cous berbero ma rivendica
tra loro ma intimamente accomunate da SIRACUSA una preparazione perfezionata nei secoli.
un senso comune di ritorno alle origini
nell’arte, reinterpretate secondo
Rappresentazioni In questi quattro giorni il visitatore viene
M a
Isola
r e Capo Gallo di Salina
T i
r r
e n Terme Milazzo
o
Terrasini Vigliatore Messina
Cinisi Novara
PALERMO Cefalù Montalbano di Sicilia
Elicona Francavilla
Trapani di Sicilia
Alcan
Caccamo Castelbuono tar
a Taormina
Isola di
Marsala Calatabiano
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San Pantaleo
Castelvetrano Nissoria
I o n
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Selinunte Caltabellotta
M a r
Marinella Sciacca Caltanissetta Enna Catania
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M Sicilia Modica
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err O E
M
aneo
0 10 20km
INFORMAZIONI
COME ARRIVARE e, con voli stagionali, anche L’aeroporto di Comiso “Pio La (www.meridianolines.it)
In aereo Torino, Venezia e Verona; con Torre” (0932/96.14.67; www. da Reggio Calabria.
All’aeroporto di Palermo easyJet da Milano Malpensa aeroportodicomiso.eu) si Catania è collegata a Napoli
“Falcone e Borsellino” e Napoli; con Ryanair da raggiunge con voli Ryanair da Caronte & Tourist
(800/54.18.80; www.gesap.it) Bologna, Cagliari, Milano da Milano Malpensa, Pisa, (www.carontetourist.it) e
si arriva con Alitalia da Malpensa, Milano Orio al Roma Fiumicino (fino a TTTLines (www.tttlines.com).
Milano Linate, Napoli e Roma Serio, Perugia, Pisa, Roma ottobre) e Roma Ciampino Termini Imerese si raggiunge
Fiumicino; con easyJet e Fiumicino, Torino, Trieste (novembre e dicembre). da Civitavecchia con Grandi
(fino a settembre) Meridiana e Venezia; con Volotea da Con Alitalia si può partire da Navi Veloci (www.gnv.it).
da Milano Malpensa; con Ancona, Bari, Cagliari, Milano Linate (voli stagionali).
Ryanair da Bologna, Milano Genova, Napoli, Venezia e COME RAGGIUNGERE SALINA
Orio al Serio, Pisa, Roma Verona; con Vueling da Firenze In nave L’isola di Salina è collegata
Fiumicino, Torino, Venezia e e Roma Fiumicino; fino a Palermo è collegata da Grandi da Liberty Lines (www.
Verona (novembre e dicembre settembre con Meridiana Navi Veloci (www.gnv.it) libertylines.it) a Messina e
anche da Milano Malpensa); da Milano Linate e Olbia. a Civitavecchia, Genova e Milazzo, e fino a settembre
con Volotea da Bari, Genova, L’aeroporto di Trapani-Birgi Napoli; da Grimaldi Lines anche a Palermo e Vibo
Napoli, Torino, Venezia e “Vincenzo Florio” (0923/61.01.11; (www.grimaldi-lines.com) Valentia; da Navigazione
Verona e, fino a settembre, www.airgest.it) è collegato a Livorno e Salerno; da Generale Italiana (www.
anche Olbia; con Vueling da da Alitalia a Roma Fiumicino Tirrenia (www.tirrenia.it) ngi-spa.it) a Milazzo; da Snav
Firenze e Roma Fiumicino. (voli stagionali); da Ryanair a Cagliari e Napoli. (www.snav.it) a Napoli fino
All’aeroporto di Catania a Bologna, Cagliari, Genova, Messina è raggiungibile a settembre. Si arriva in nave
“Fontanarossa” (095/723.91.11; Milano Orio al Serio, Parma, con Caronte & Tourist anche con Siremar (www.
www.aeroporto.catania.it) si Pisa, Roma Fiumicino, Trieste (www.carontetourist.it) da siremar.it) da Milazzo e Napoli,
arriva con Alitalia da Bologna, e, fino a ottobre, anche Salerno e Villa San Giovanni; e con Alilauro (www.alilauro.it)
Milano Linate, Napoli, Roma Ancona, Cuneo e Perugia. con Meridiano Lines da Napoli fino a settembre.