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ALLA SCOPERTA DEL PIÙ BEL PAESE DEL MONDO MENSILE NUMERO 378 OTTOBRE 2017

EURO 4,00 IN ITALIA


Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00

LA CHIESA Toscana
MONTEPULCIANO
Il tempio di San Biagio, un gioiello
del Rinascimento in Val di Chiana IL MONUMENTO • ROMA
PALAZZO VENEZIA
LA RIAPERTURA • BOLOGNA
IN CIMA ALLA TORRE
DEGLI ASINELLI
TRADIZIONI • PIEMONTE
GLI INFERNOT
DEL MONFERRATO

il weekend
>
70378

ALTA TUSCIA
ISSN 0394 7203

720006

In Lazio sulle tracce dei


Farnese, tra il borgo di Ischia
di Castro e il lago di Bolsena
770394

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


9
COCCINELLE.COM
di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale

QUANDO LA BELLEZZA
ABITA SOTTOTERRA
In copertina: il Tempio di San
Biagio, a Montepulciano, borgo
toscano in Val di Chiana.
Foto di: Andrea Pistolesi

OTTOBRE_IN LAZIO
La rocca di
Ischia di Castro
e altre scoperte
Qui hanno governato
per oltre un secolo,
tra Cinquecento e
Seicento, i Farnese,
lasciando in eredità al
territorio monumenti
di grande valore.
Come la rocca di Ischia
di Castro (in basso), L’infernot Cesare Langosco a Fubine Monferrato (Alessandria)
di proprietà privata di
uno storico dell’arte
che ne ha appena

È
terminato il restauro grazie a loro che il Monferrato è stato inserito nel Patrimonio Unesco
e la apre alle visite su
prenotazione. Punto tra i paesaggi vitivinicoli piemontesi. Sono singolari opere di
di partenza ideale architettura tradizionale, scavate a mano nella pietra da generazioni di
per un fine settimana vignaioli per conservare nelle migliori condizioni climatiche le loro bottiglie
alla scoperta delle
bellezze naturalistiche
più preziose. Non semplici cantine, ma infernot. Più che l’inferno evocato
e artistiche della zona, dal nome dialettale, un paradiso del gusto. L’ultimo censimento ufficiale ne
fra il lago di Bolsena conta 78 nel Monferrato Casalese, da Cella Monte, dove si trova l’Ecomuseo
e il mar Tirreno, tracce
della Pietra da Cantoni, a Vignale e Fubine. Molti sono privati, e i più
del passato etrusco,
borghi arroccati scenografici, veri templi della religione del buon bere, vengono aperti alle
e soste golose in visite soltanto in occasioni speciali, come quella del prossimo 22 ottobre.
trattorie e agriturismi. Sono la meta ideale per un fine settimana d’autunno tra paesaggi e sapori,
che può culminare ad Alba, dove dal 5 al 26 ottobre una mostra racconta
gli infernot più belli attraverso le immagini di sette importanti fotografi.
Altri sotterranei, altri tesori, questa volta artistici. Siamo a Carpignano
Salentino, a pochi chilometri da Otranto, dove una piccola chiesa ipogea
conserva un suggestivo ciclo di affreschi bizantini. In tutta la Puglia, dalle
Murge fino al Leccese, si trovano insediamenti simili, spesso ricchi di
decorazioni murarie. Ma in questa cripta dedicata a Santa Cristina, dove si
sono alternati più artisti a partire dal IX secolo, è stata realizzata una delle
opere d’arte rupestre più estesa e meglio conservata di tutto il Meridione.

Bell’Italia 3
96
Ottobre 2017 CELLA MONTE
BOLOGNA

MONTEPULCIANO
ISCHIA DI CASTRO
ROMA

CARPIGNANO
MONTEPULCIANO (Siena) Tempio di San Biagio
34 RINASCIMENTO NEL PAESAGGIO PALERMO

43 Dove Come Quando

34 46
57

60
BOLOGNA Torre degli Asinelli
BELVEDERE DA VERTIGINE
Dove Come Quando

ROMA Palazzo Venezia


ABITATO DALLA STORIA
75 Dove Come Quando

MONFERRATO CASALESE (Alessandria) Gli infernot


78 SOTTERRANEI D’AUTORE
86 Dove Come Quando

CARPIGNANO SALENTINO (Lecce) Cripta di Santa Cristina


88 I COLORI DI BISANZIO
95 Dove Come Quando

PALERMO Museo Diocesano


96 LE STANZE DEL VESCOVO
105 Dove Come Quando

ISCHIA DI CASTRO (Viterbo)


108 SPLENDORI E ROVINE DEI FARNESE
116 Il weekend di Bell’Italia

108
60 il weekend
ISCHIA DI CASTRO
23 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it

128
Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it

Ottobre 2017 Susanna Scafuri susannascafuri@cairoeditore.it


ART DIRECTOR
Luciano Bobba lucianobobba@cairoeditore.it
Corrado Giavara corradogiavara@cairoeditore.it
Simona Restelli simonarestelli@cairoeditore.it
10 Lettere IMPAGINAZIONE
Franca Bombaci francabombaci@cairoeditore.it
12 Notizie Francesca Cappellato
18 Dicono di noi francescacappellato@cairoeditore.it
Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
Claudia Pavesi Caposervizio
Il patrimonio salvato claudiapavesi@cairoeditore.it
20 GENEROSITÀ SOTTO LA MADONNINA SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
Giulia Caccianiga giuliacaccianiga@cairoeditore.it
Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
Appuntamenti Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
23 d’arte PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
con Vittorio Sgarbi HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
26 I SERPOTTA A CASTELBUONO Maria Cristina Castellucci, Rossella Cerulli, Ornella

132
28 con i festival D’Alessio, Giuseppe De Biasi, Sandra Fiore, Silvia
Frau, Barbara Gabbrielli, Rosalba Graglia, Albano
30 all’aria aperta Marcarini, Gabriele Miccichè, Auretta Monesi,
32 del gusto Vannina Patanè, Vittorio Sgarbi, Angelo Surrusca

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI


Sentieri d’Italia di Albano Marcarini divisione di

121 IN BICI NELL’ALTO PISTOIESE

Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food PRESIDENTE


124 IL FICO SECCO REALE DI ATESSA Urbano Cairo
DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
I piaceri
CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
128 Camera con vista Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
Marco Pompignoli, Mauro Sala
Buona Italia di Auretta Monesi CAIRO EDITORE S.P.A.
132 I SAPORI DI BASSANO DEL GRAPPA DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
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138 La ricetta tel. 02 433131, fax 02 43313927,
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141 CANTINE DONNAFUGATA orario 9/13, da lunedì a venerdì


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142 Occasioni diffusione@cairoeditore.it
144 L’Italia da leggere Stampa: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori
148 I borghi disegnati 15, 37131 Verona. CENTRO STAMPA via
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del 14.12.1994 Periodico associato alla FIEG
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6 Bell’Italia
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CONCESSIONARIAESCLUSIVA
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Piemontese di Casale Giornalista Comasco, è noto Lavora nell’editoria Via dei Franzone 6/1, 16145 Genova
Monferrato, fotografo professionista, vive come fotografo dal 1977, prima a Tel. 010/3106520, fax 010/3106572
e art director, sviluppa a Roma ma adora “Instant artist” Palermo per Sellerio info@nuovagiemme.it
la sua ricerca in il mare, soprattutto e creatore del e poi a Milano con TRIVENETO:
questi due ambiti dalla quello del Gargano, movimento Dada Gabriele Mazzotta. Cairo Pubblicità SpA (Filiale di Verona)
fine degli anni 80. sua terra d’origine, Polaroid. La sua Dal 1989 è socio e art Vicolo Ghiaia 7, 37122 Verona
Interessato alle nuove e della Sicilia. A lungo tecnica più conosciuta director dello studio Tel. 045/4750016, fax 045/4750017
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tecnologie, è tra i primi impegnata nell’ambito è il mosaico e le sue editoriale Ready-
Media Nord-Est
a usare il linguaggio televisivo, è stata opere fanno parte di made. Scrive di arte Via Trainini 97, 25133 Brescia
“iPhoneography” autrice dei testi prestigiose collezioni per diverse testate Tel. 030/2007023, fax 030/2096070
come mezzo della trasmissione di fotografia. In e le sue passioni vivianagrassi@fastwebnet.it
espressivo. Sono Linea Verde. In questo numero sono la letteratura, la EMILIA ROMAGNA/RSM/MARCHE:
sue alcune delle questo numero ci ci mostra alcuni scatti grafica e l’arte urbana. Cairo Pubblicità SpA (filiale di Bologna)
immagini che racconta gli affreschi che interpretano il In questo numero Corte Isolani 1, 40125 Bologna
illustrano il servizio della cripta bizantina mondo degli infernot, firma il servizio sul Tel. 051/3763006, fax 051/0920003
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sugli infernot del di Carpignano nel Monferrato tempio di San Biagio a
Mass Media
Monferrato (p.78). Salentino (p.88). Casalese (p.78). Montepulciano (p.34). Galleria Cavour 9, 40124 Bologna
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Rosignano Monferrato, nel territorio degli infernot info@fbmedia.it
SARDEGNA:
Alessandro Collini
LE IMMAGINI DI QUESTO NUMERO Via Ravenna 24, 09125 Cagliari
Lettere: Massimo Ripani (p.10). Notizie: Daniele Bonelli, Daniela Minute (p.14), iGuzzini (pgg. 14-15), DeAgostini/Getty Images, Lidia Tel. 070/305250, fax 070/343905
Giusto (p.15). Dicono di noi: Bildbaendiger/Marka; Alamy Stock Photo/IPA (p.18). Appuntamento con Vittorio Sgarbi: Riccardo a.collini@cairocommunication.it
Lombardi/REDA&CO (p.26-27), Alfio Garozzo (p.27). Appuntamenti con i Festival: Daniele Franchi, gaelic.fr (p.28). Appuntamenti
con il Gusto: Riccardo Sala/Alamy Stock Photo/IPA (p.32). Scheda Montepulciano: Juergen Richter/LookImages/REDA&CO/
è una rivista del gruppo
Cubo, Christina Anzenberger-Fink & Toni Anzenberger/Contrasto (p.43). Scheda Bologna: Filippo Guicciardi, Milo Manara (p.57), Cairo Editore che comprende anche
Giovanni Bortolani, Gabriele Croppi (p.58). Scheda Roma: Massimo Ripani (pgg.75,76), Hercules Milas/Alamy Stock Photo/IPA (p.75), le seguenti testate:
Roberto Candido/Studio 2.0 (p.76). Infernot: Ilenio Celoria (pgg. 78-79, 84-85). Scheda Monferrato: Jader Alto/Marka (p.86), Herbert SETTIMANALI
Lehmann/Stockfood (p.87). Scheda Carpignano: Riccardo Lombardo/CuboImages, Sergio De Riccardis (p.95). Slow Food: Riccardo DiPiù TV, Diva e Donna, Settimanale
Menna (p.124, 125), Michael Boyny/Stockfood, Silvio Masciangelo (p.125). Occasioni: Alessandro Villa/Alamy Stock Photo (p.142). DiPiù, Settimanale DiPiù e DiPiù
Prossimamente: Massimo Ripani, Museo Nazionale di Capodimonte (p.146). Cartine: Quaterd. Stellare, TV MIA, settimanale NUOVO
e NUOVO TV, “F”, settimanale GIALLO,
ERRATA CORRIGE: nel numero 377 (settembre 2017), nella foto di p.40-41 quella che si vede in lontananza è l’isola di Molara Enigmistica PIÙ
e non Capo Coda Cavallo, come indicato nella didascalia; il gruppo montuoso a p.79 non è il Cristallo ma il Pomagagnon; a p.146 QUINDICINALI
è raffigurato il palazzo delle Assicurazioni Generali e non Palazzo Venezia. Ce ne scusiamo con i lettori. Settimanale DiPiù e DiPiù TV Cucina,
NUOVO e NUOVO TV Cucina
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Airone, Antiquariato, Arte, Bell’Europa,
Bell’Italia. Alla scoperta del più bel paese del mondo. Copyright 2017. Cairo Editore S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, Bell’Italia, For Men Magazine,
fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione Gardenia, In Viaggio, Natural Style
dell’Editore. Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano il 5/4/1986, n. 169. Una copia euro 4, arretrati euro 8.

8 Bell’Italia
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oppure: Bell’Italia,
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Il viaggio dei lettori


SUTRI (Viterbo)

LA CHIESETTA NEL MITREO


Per lavoro e per passione mi capita spesso di
conoscere luoghi suggestivi e piccoli gioielli
IMOLA (Bologna)
del nostro meraviglioso patrimonio artistico
Merita una visita quel gioiello di provincia e culturale, “incontri” che amo molto
condividere con gli altri. Vorrei porre alla
Nel mese di giugno, volendo visitare la mostra sull’Art Déco a Forlì (che è stata vostra attenzione una piccola chiesa rupestre
semplicemente strepitosa per numero e qualità di opere esposte), sulla base di all’interno del Parco Antichissima Città Di
un vostro articolo su Imola (Bit 370) ho preso alloggio in uno degli hotel da voi Sutri, un piccolo parco alle porte della
segnalati per la visita di questa cittadina. Ammetto che è stata una vera scoper- cittadina di Sutri (Viterbo), dove è possibile
ta di molti angoli interessanti, dalla farmacia antica, alla rocca grandiosa visitare le necropoli etrusche e percorrere
(foto), dalla biblioteca centrale magnificamente sistemata in un ex convento sentieri della Via Francigena. Questa chiesa
francescano, all’inaspettato museo dei burattini, e molto altro ancora. Inoltre il (allego una foto) è particolare perché sorge
personale dell’ufficio turistico mi ha fornito i numeri telefonici dei musei ove su un mitreo romano del III secolo, a sua
rivolgersi per le visite su appuntamento, tutte rigorosamente rispettate secondo volta impostato su un sepolcro etrusco.
il mio programma. Confermo che Imola vale veramente una visita. Gli ambienti hanno mantenuto intatta la
Silvana Guigas, Torino caratteristica fondamentale del mitreo, cioè
la scarsa illuminazione dovuta all’assenza
delle finestre, ma la trasformazione in chiesa
in epoca successiva ne ha modificato
REVELLO (Cuneo)
l’aspetto con l’aggiunta di un ingresso
UN ILLUSTRATORE IN ERBA PER L’ABBAZIA DI STAFFARDA e di un’abside. Oggi è nota come chiesa
della Madonna Del Parto per la presenza
Mi chiamo Francesco Primo, ho dieci anni, abito a Cavour (Torino). Secondo di un affresco dedicato alla Natività.
me il borgo disegnato su Bell’Italia di settembre è Vinci, in provincia di Debora Di Franca, indirizzo email
Firenze. Vi mando tre disegni che rappresentano l’abbazia di Staffarda che
si trova a Revello (Cuneo), sperando di vederne almeno uno pubblicato.
Francesco Primo, Cavour (Torino) VOLTAGGIO (Alessandria)

Caro Francesco, eccoti accontentato. Abbiamo scelto la veduta del lato LA PINACOTECA DEI CAPPUCCINI
nord, ma anche gli altri due disegni erano molto belli. Complimenti per la
precisione e l’attenzione Vorrei segnalare uno dei tantissimi gioielli
ai dettagli con la quale della nostra Italia, la Pinacoteca dei Frati
hai voluto “ritrarre” Cappuccini di Voltaggio (Alessandria). Nel
un monumento che convento si può ammirare una interessante
ti ha colpito, ispirandoti quadreria con opere dal XV al XVIII secolo
ai lavori degli illustratori di autori come Luca Cambiaso, Andrea
di Bell’Italia. Chissà, Semino, Lazzaro Tavarone, Bernardo
magari tra qualche Strozzi, Domenico Fiasella, Domenico
anno sarà proprio Piola, il Grechetto, Mattia Preti eccetera.
un tuo disegno Un altro gioiello è l’oratorio di Nostra
a corredare uno Signora del Gonfalone. Meriterebbero
dei nostri servizi... senz’altro un articolo sulla vostra rivista.
Daniela Andreoni, Vado Ligure (Savona)

10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Luciano Romano
ROMA I VENT’ANNI DALLA RIAPERTURA DELLA GALLERIA BORGHESE

IN FESTA CON BERNINI


La Galleria Borghese festeggia i vent’anni di riapertura con un nutrito
programma espositivo e una partnership triennale con Fendi. L’accordo
prevede la creazione di un centro di studi su Caravaggio, di cui il museo
possiede il corpus pittorico più cospicuo, e il sostegno di Fendi alle
mostre dei prossimi tre anni. La prima è la grande monografica dedicata
a Gian Lorenzo Bernini (foto: Ratto di Proserpina, 1621-22, nella sala degli
Imperatori), in programma dall’1 novembre al 4 febbraio 2018. INFO: orario
8,30-19,30, chiuso lunedì; ingresso 15 €, prenotazione obbligatoria; 06/3.28.10, www.galleriaborghese.it
Notizie

PADOVA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI

UNA NUOVA
LUCE SU GIOTTO
MILANO APERTURA ALLE VISITE GRAZIE AI VOLONTARI DEL TCI Uno splendore mai visto per gli affreschi di Giot-
La Certosa, un gioiello in mezzo al traffico to. Nella cappella degli Scrovegni, affrescata dal
maestro toscano tra 1303 e 1305, è stato inaugurato
Per tanti milanesi “Certosa” è solo un’uscita della tangenziale. un innovativo impianto di illuminazione iGuzzini.
Certo, la posizione non è delle più felici, tra un cavalcavia Un sistema “intelligente” che, attraverso l’uso di ap-
e le strade trafficate di periferia, ma la Certosa di Garegnano parecchi a led, sensori ambientali e applicazioni
è un vero gioiello da scoprire. Fondata nel 1349 da Giovanni software, è in grado di adattare la luce artificiale alle
Visconti qualche miglio fuori (allora) dalle mura cittadine, variazioni della luce naturale che entra dalle sei fi-
dal 1562 la chiesa fu impreziosita da architetti, pittori e scultori nestre: temperatura, colore e intensità si autorego-
come Simone Peterzano (il maestro di Caravaggio) e Daniele lano in modo da garantire costantemente la miglior
Crespi, autore di un magnifico ciclo di affreschi. E ora questo fruizione degli affreschi, esaltando in particolare i
tesoro d’arte apre stabilmente alle visite grazie ai volontari valori cromatici delle tonalità calde, giallo, rosso e
del Touring Club Italiano: è il 18° sito milanese fruibile grazie arancio, le aureole e le dorature.
all’iniziativa “Aperti per voi”. INFO via Garegnano 28, visite sabato 9,30- INFO tutti i giorni 9-19, ingresso 13 €, prenotazione obbligatoria;
17,30 e domenica 13,30-17,30, ingresso libero; www.touringclub.it/apertipervoi 049/201.00.20, www.cappelladegliscrovegni.it

In alto: il chiostro MILANO IL RESTYLING DELLA STORICA SALA


della Certosa di
Garegnano. A destra: Anteo, il tempio del cinema
Anteo Palazzo del
Cinema. Nella foto Undici sale, di cui una con ristorante e una on
grande: la cappella demand, un caffè letterario in collaborazione
degli Scrovegni. con Eataly, una biblioteca dello spettacolo,
Pagina seguente,
dall’alto: il teatro spazi per bambini e altro ancora: l’Anteo,
Comunale di Bologna; storico riferimento per i cinefili milanesi,
la facciata della chiesa ha riaperto l’8 settembre come Palazzo del
di San Francesco a Cinema dopo una completa ristrutturazione.
Noli; Trionfo di Apollo
(1470), di Francesco
Una realtà unica in Europa, aperta dalle 10 di
del Cossa, a Palazzo mattina all’1 di notte. INFO www.spaziocinema.info
Schifanoia di Ferrara.

14 Bell’Italia
I NUMERI CHE CONTANO

600
i luoghi da scoprire
nella Giornata Fai
d’Autunno del
15 ottobre. Palazzi,
chiese, castelli, parchi,
teatri, architetture
industriali ma anche
interi quartieri e borghi,
luoghi inaccessibili o poco
valorizzati, aprono alle
visite guidate condotte
da 3.500 volontari,
FIRENZE BIGLIETTO UNICO PER I DUE MUSEI COLLEGATI DAL PASSAGGIO SOSPESO
con 190 itinerari tematici
Da Palazzo Vecchio agli Uffizi volando alto in altrettante città d’Italia
(www.fondoambiente.it).
Due musei con un unico biglietto, passando dall’uno all’altro con
il suggestivo percorso aereo che li collega. Oggi Palazzo Vecchio e la
Galleria degli Uffizi si possono visitare insieme, utilizzando il passaggio
coperto che scavalca via della Ninna: è il primo tratto del Corridoio
Vasariano, che era chiuso dal 1871. INFO prenotazione obbligatoria, orario
9,30-17,15, giovedì 9,30-12, chiuso lunedì; biglietto 26,50 €; 055/29.48.83.

FERRARA DALL’8 GENNAIO


Schifanoia, due anni
di chiusura per restauri
Due anni di chiusura al pubblico per
Palazzo Schifanoia. La dimora di delizie NOLI (Savona) INSTALLAZIONE DI ADRIAN PACI
degli Este chiuderà i battenti a partire Affresco da una guerra
dall’8 gennaio 2018 per lavori di messa
a norma antisismica. In seguito al Il viso dolente di una profuga sulla
terremoto del 2012, oggi sono visitabili facciata della chiesa, al posto di un
solo il magnifico salone dei Mesi, affresco svanito. È l’opera dell’artista
affrescato tra 1469 e 1470 da Francesco albanese Adrian Paci che inaugura
del Cossa, e la sala delle Virtù. Oltre il 15 ottobre nella chiesa trecentesca
all’adeguamento antisismico, è previsto di San Francesco: all’interno, un video
un restyling del percorso espositivo, racconterà la storia di Rasha, donna
che sarà ampliato al piano terra. palestinese in fuga dalla guerra in Siria,
Nelle ultime due settimane di apertura, diventata simbolo della violenza sulle
dal 25 dicembre al 7 gennaio, l’accesso donne e del dramma dei migranti. Sulla
al monumento sarà gratuito. facciata, un fermo immagine del video:
INFO orario 9,30-18, chiuso lunedì; ingresso 3 €, il volto di Rasha come un moderno
0532/24.49.49, www.artecultura.fe.it affresco delle tragedie di oggi.
INFO www.fondazioneculturanoli.it

Bell’Italia 15
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

ALFA ROMEO GIULIA:


QUANDO LA GUIDA SPORTIVA SI SPOSA
CON STILE ED ELEGANZA

BELLEZZA, DESIGN, INNOVAZIONE E TECNOLOGIA:


ECCO IL POKER VINCENTE CON CUI SI PRESENTA ALFA ROMEO GIULIA, L’AUTO 100% ITALIANA CHE
IN BREVE TEMPO È STATA CAPACE DI RIDEFINIRE IL CONCETTO DI MOVIMENTO SU QUATTRO RUOTE
PORTANDOLO A UN LIVELLO SUPERIORE DOVE CARATTERE, POTENZA E ALTE PRESTAZIONI SPOSANO
SICUREZZA E PRATICITÀ DI GUIDA. NATA PER MACINARE CHILOMETRI GIULIA NON RINUNCIA AL BRIVIDO

P
DELLA VELOCITÀ, IL MARCHIO DI FABBRICA DI ALFA ROMEO FIN DAI SUOI ALBORI

Possono cento anni di storia rinnovarsi e aggiornarsi, e maneggevole anche quando si superano i 200 chilometri
confermando le qualità di un marchio che va oltre i suoi all’ora. Per ottenere performance all’avanguardia Alfa
prodotti creando un’identità forte e diretta con chi li usa? Romeo è andata controcorrente. Rispetto alle rivali
A guardare la nuova Alfa Romeo Giulia, capace di corsaiole che estremizzano aspetti di serie infatti, Giulia,
mescolare tradizione vincente, alte prestazioni e stile è realizzata partendo dalla punta di diamante della
italiano in un mix perfetto che difficilmente passa produzione: la versione “Quadrifoglio”, il logo che fin
inosservato, sembrerebbe proprio di sì. dal 1923 appare sulle Alfa da corsa e che ha portato
Con un design elegante ma anche aggressivo, la prima alla vittoria nomi indelebili dell’automobilismo come
quattro porte della Casa del Biscione a trazione posteriore Ugo Sivocci, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari e Juan Manuel
si muove agile e sicura su qualsiasi terreno grazie a Fangio!
specifiche tecniche come il telaio superleggero, l’assetto Basterebbe questo a distinguerla dalle rivali, ma
equilibrato e lo sterzo preciso che ne fanno un’auto sicura Giulia stupisce anche i più scettici non solo per il suo stile
inconfondibile e le alte prestazioni dei suoi potenti
motori diesel e benzina ma, anche, per gli interni,
realizzati con finiture curate e materiali di pregio, e per
la sicurezza, sempre al vertice della categoria.
Oltre ad avere conquistato le ambitissime 5 stelle nei test
EuroNCAP per la sicurezza, Giulia propone di serie, su tutti
i modelli, dispositivi tecnologici all’avanguardia come il
“Forward Collision Warning” (FCW) e “l’Autonomous
Emergency Brake” (AEB) che avvisano chi guida sul
rischio di un’eventuale collisione imminente e frenano
automaticamente se il conducente non interviene. Senza
dimenticare il “Lane Departure Warning” (LDW), che
riconosce i cambi di corsia non intenzionali avvisando
chi è alla guida.
Non è un caso quindi il recente ingresso di Alfa Romeo
in Altagamma, la fondazione che raccoglie le migliori
eccellenze progettuali e manifatturiere italiane, ma è la
fisiologica crescita di una azienda che ha saputo sfruttare
le conquiste e le vittorie del passato aggiornandole al
presente e proiettandole in un futuro che si preannuncia
carico di novità.
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet

Domenica
20 agosto 2017
“Cos’ha salvato
la ‘città che muore’
italiana dall’estinzione?
Il pedaggio per i turisti”
www.theguardian.com

ALLA CASSA Centri storici a pagamento per regolare l’afflusso dei turisti? In molti ci hanno
pensato, come Massimo Cacciari quando era sindaco di Venezia, ma a dare
PER VISITARE corso all’idea è riuscito per ora il primo cittadino di Bagnoregio (Viterbo),
che dallo scorso agosto ha introdotto un biglietto d’ingresso per visitare la
CIVITA frazione di Civita, il gioiello medievale arroccato tra i calanchi raggiun-
gibile attraverso un ponte (nella foto). Il ticket esiste dal 2013 (1,50 euro),
ma ora per visitare lo splendido grappolo di case che conta solo una decina di
L’accesso a pagamento per i turisti residenti ci vogliono 5 euro la domenica e 3 nei giorni non festivi. The Guardian
alle vie del borgo medievale dedica un articolo all’iniziativa, mettendo in luce i positivi risultati che hanno
laziale ha attirato l’attenzione di uno permesso il rilancio del piccolo centro: eliminazione dell’affollamento dome-
dei maggiori quotidiani britannici nicale, miglioramento della consapevolezza dei visitatori e del loro rispetto per
il luogo, aumento dell’occupazione legata al turismo, oltre ai proventi per la
comunità che hanno permesso di azzerare le tasse comunali.

DIE WELT LE MONDE


Lago Maggiore Sardegna: un passato
da riscoprire da proteggere
«Torniamo sul Lago Maggiore!»: Il quotidiano francese raccoglie
è l’invito rivolto dal sito del le amare riflessioni sullo stato
quotidiano tedesco Die Welt ai del patrimonio archeologico
propri lettori. Il lago italiano, si sardo di Sergio Frau, giornalista
legge, era negli anni 50 una e curatore della mostra
delle mete preferite dai turisti “Omphalos. La Sardegna di
tedeschi, ma è poi «passato di Atlante, primo centro del
moda». La riscoperta proposta mondo”, allestita all’aeroporto
Domenica nell’articolo riguarda il versante Mercoledì di Cagliari fino al 31 ottobre
10 settembre 2017 orientale, in particolare l’area 16 agosto 2017 (nella foto). Le Monde cita
“Torniamo sul Lago “In Sardegna,
a nord di Luino con i monti megaliti spostati, nuraghe
Maggiore!” un patrimonio preistorico
www.welt.de attorno a Tronzano (nella foto), in sofferenza” dimenticati, torri dell’età del
Bassano e Musignano: www.lemonde.fr Bronzo e del Ferro perse tra la
«Mix di freschezza alpina vegetazione, domus de janas
e leggerezza italiana». (tombe) esposte ai venti.

18 Bell’Italia
Il patrimonio salvato Privati e fondazioni al servizio dei beni culturali
a cura di Carlo Migliavacca

GARA DI GENEROSITÀ minori “abitate” dalle statue di altret-


tanti santi, martiri, angeli e guerrieri.
SOTTO LA MADONNINA La raccolta di fondi si rivolge al mondo
economico, alle associazioni e ai cittadi-
ni italiani, a quelli milanesi in partico-
A cinque anni dall’esordio, l’iniziativa “Adotta una guglia” ha raccolto lare, fin dalla fondazione protagonisti
6,5 milioni di euro destinati ai restauri della Cattedrale milanese della costruzione e della cura della
loro Cattedrale, ma ha trovato eco an-

L a Veneranda Fabbrica del Duomo


di Milano compie 630 anni. Dall’ot-
tobre del 1397, quando fu istituita per
guarda l’iniziativa “Adotta una guglia”,
lanciata dalla Veneranda Fabbrica cin-
que anni fa, nell’ottobre del 2012, per
che nella generosità di donatori interna-
zionali, dagli Stati Uniti alla Cina. Dopo
cinque anni, i risultati della campagna
volere del duca Gian Galeazzo Visconti, sostenere gli interventi strutturali di sono molto significativi: a fronte dei 13,5
si è occupata della costruzione e della maggiore urgenza alla selva di guglie milioni di euro posti come obiettivo, ne
manutenzione della Cattedrale milane- che fa del Duomo uno dei più interes- sono stati raccolti 6,5, di cui 700 mila
se: un cantiere mai finito a causa dei santi esempi di Gotico internazionale e euro provenienti dalle piccole donazioni
costanti lavori necessari per la conser- che da secoli caratterizza il profilo della della sottoscrizione collettiva, cui è pos-
vazione architettonica e artistica della città: la Guglia Maggiore con la statua sibile aderire anche con un solo euro. È
grande chiesa, una delle più vaste al dorata della Madonnina, i quattro gu- questa la prima delle dieci fasce di dona-
mondo. Un secondo anniversario ri- gliotti che la circondano e le 130 guglie zione previste, ciascuna delle quali pre-

20 Bell’Italia
GLI EVENTI
Visite e concerti per
i 630 anni della Veneranda
Fabbrica del Duomo
Il 630° anniversario della fondazione
della Veneranda Fabbrica del Duomo
sarà celebrato nei prossimi mesi con
una serie di eventi speciali. Visite
guidate tematiche sono programmate
per il 14 ottobre (“Duomo nascosto”),
11 novembre (“Racconti di luce in
Duomo”), 25 novembre (“Il popolo di
marmo. La scultura della Cattedrale”),
2 dicembre (“Racconti d’archivio”).
Il costo delle visite, comprensivo
del biglietto d’accesso al Duomo, al
Grande Museo del Duomo e all’Area
Archeologica è di 11 € a persona.
Info e prenotazioni 02/89.01.53.21.
Per il Duomo milanese ottobre è anche
il Mese della Musica, appuntamento
con le splendide sonorità della
Cattedrale che ha per protagonisti il
grande organo (5 e 19 ottobre), le voci
della Cappella Musicale del Duomo
(foto sopra; 12 ottobre in Duomo, 26
ottobre in San Gottardo in Corte)
e l’Ensemble di Musica Medievale
della Civica Scuola di Musica “Claudio
Sopra, da sinistra: lavori in corso accanto Abbado” di Milano (24 ottobre).
alla Madonnina; le guglie del Duomo I concerti hanno inizio alle 19,30
e i ponteggi per i lavori di manutenzione COME DONARE (ingresso a partire dalle 19);
di cui la Cattedrale ha costante necessità. posto unico 5 €. Info 02/72.02.33.75,
Le guglie si possono adottare
online, con paypal e carta www.duomomilano.it
di credito, sul sito internet
vede benefit che vanno dall’inserimento di “Adotta una guglia”. Con Informazioni
bonifico bancario, conto
nominativo nell’Albo Donatori alle visite Il Duomo è aperto alle visite tutti
corrente postale, bollettino
guidate gratuite, dai biglietti d’ingresso postale. Presso l’Ufficio i giorni dalle 8 alle 19; il Grande Museo
alla Cattedrale all’apposizione di targhe Donazioni in via Carlo Maria del Duomo e la chiesa di San Gottardo
sulle guglie o nel Grande Museo del Duo- Martini 1. Alle postazioni in Corte, tutti i giorni tranne mercoledì,
mo, completamente rinnovato nel 2013. “Donachiaro” presso le 10-18; l’Area Archeologica, tutti i giorni
Il sito dedicato al progetto (adottau- biglietterie di piazza del 9-19. Ingresso 3 € (Cattedrale, Museo e
Duomo 14a (Sala delle San Gottardo in Corte), 7 € (con anche
naguglia.duomomilano.it) rende conto
Colonne) e piazza del Duomo l’Area Archeologica). La salita alle
dello sforzo collettivo fino a ora espres- terrazze, con vista sulle guglie e sulla
so per la salvaguardia della chiesa. Da 12 (Grande Museo del
Duomo). Info Ufficio Donazioni, città, è possibile tutti i giorni, 9-19;
lì è possibile scegliere la guglia per cui ingresso 9 € (salita a piedi), 13 € (in
800.52.84.77, adottaunaguglia.
effettuare le donazioni e consultare l’al- ascensore). Duomo Pass, con accesso
duomomilano.it
bo dei donatori, grandi e piccoli. entro 72 ore dalla convalida, 12 e 16 €.

Bell’Italia 21
A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte
VENEZIA

SERENISSIMA
BELLEZZA
Le Gallerie dell’Accademia
sono uno scrigno di tesori d’arte.
Nel bicentenario della sua
fondazione una mostra
celebra l’istituzione veneziana

Nel 1815 tornano da Parigi i quattro cavalli di San Marco, sim- possa rappresentare lo straordinario patrimonio artistico della
boli della Serenissima. È uno dei primi risarcimenti alle perdite Serenissima, promuovendo al contempo l’arte contemporanea.
di tanti capolavori in età napoleonica. Due anni più tardi, nel In occasione del bicentenario delle Gallerie, la mostra rende
1817, nascono le Galleria dell’Accademia, uno splendido omaggio a questo progetto. Lo fa attraverso 100 opere emble-
museo che testimonia la grandezza dell’arte veneziana e matiche (dipinti, sculture, vasi e arredi), molte delle quali tor-
veneta dal XIV al XVIII secolo. Regista di questa operazione è nate in città per la prima volta dopo 200 anni.
il conte Leopoldo Cicognara, intellettuale e presidente dell’Ac- Nella foto: Rinaldo e Armida, 1813, di Francesco Hayez.
cademia delle Belle Arti, coadiuvato da due maestri dell’epoca: CANOVA, HAYEZ, CICOGNARA. L’ultima gloria di Venezia. Sede: Gallerie
Antonio Canova e Francesco Hayez. Insieme lavorano al re- dell’Accademia. Date: 29 settembre-2 aprile. Orari: lunedì 8,15-14; marte-
cupero di opere per dare vita a un museo internazionale che dì-domenica 8,15-19,15. Ingresso: 15 €. Info: www.gallerieaccademia.it

Bell’Italia 23
MILANO

IL PREMIO CAIRO
ROMA
COMPIE DICIOTTO ANNI
ARCIMBOLDO: BIZZARRI Si rinnova l’appuntamento a
RITRATTI E GRANDE MAESTRIA Palazzo Reale con il Premio Cairo,
Frutti, fiori ma anche animali, libri, erbe, giunto quest’anno alla XVIII
foglie: Giuseppe Arcimboldi detto edizione. In mostra le opere
l’Arcimboldo (1526-1593) è famoso per di 20 artisti italiani under 40,
le sue eccentriche teste composte. selezionati dalla redazione della
La mostra presenta i capolavori rivista Arte. Una di queste – scelta
più noti, dal Bibliotecario al Giurista, dalle da una giuria qualificata – riceverà
Stagioni al Cuoco, insieme a una serie il 23 ottobre il premio di 25 mila
di oggetti delle wunderkammer imperiali. euro dall’editore Urbano Cairo.
A sinistra: Estate, 1572, dell’Arcimboldo. Foto sopra: Giuseppe Sala, Michele
ARCIMBOLDO. L’altro Rinascimento. Bonuomo, Urbano Cairo e Patrizia
A Palazzo Barberini dal 20 ottobre all’11 Sandretto Re Rebaudengo alla
febbraio. Info: www.barberinicorsini.org premiazione del XVII Premio Cairo;
l’opera Luoghi del sé, di Paolo Bini,
vincitrice della scorsa edizione.
PREMIO CAIRO. A Palazzo Reale
dal 24 ottobre al 1° novembre. Info
TORINO
02/43.31.33.62; www.cairoeditore.it
NIKI E I TAROCCHI AL MEF
Due mostre da non perdere al Mef,
Museo Ettore Fico. Una è dedicata ai
tarocchi, dalla nascita nel ’400 a oggi.
L’altra alla straordinaria Niki de Saint
Phalle (1930-2002). A sinistra: Gli
Amanti, Marsiglia,1800 circa. Sotto:
L’arbre de la vie, 1987, di Niki de Saint
Phalle. TAROCCHI. Dal Rinascimento a
oggi. NIKI DE SAINT PHALLE. Dal 4 ottobre
al 14 gennaio. Info: www.museofico.it

24 Bell’Italia
Appuntamentid’arte

BARD (Aosta) VICENZA

IL FERDINANDO: NUOVE “FRONTIERE” AL FORTE I LUOGHI DI VINCENT VAN GOGH


È la mostra che ha inaugurato Il Ferdinando, nuovo spazio Il percorso del maestro olandese (1853-1890)
museale all’interno del Forte di Bard: in rassegna un esclusivo raccontato da 129 opere: 43 dipinti e 86 disegni.
reportage del grande fotografo Paolo Pellegrin, classe 1964, Un viaggio che, anche nell’allestimento, rievoca
che documenta l’orrore delle traversate dei migranti nel mar i suoi luoghi: L’Aia, Parigi, Arles, Saint-Rémy.
Mediterraneo. L’esposizione, realizzata in collaborazione Curioso il film a lui dedicato, creato ad hoc e
con l’Agenzia Magnum Photo di Parigi, ha un allestimento proiettato in mostra. Sopra: Vecchio che soffre
site specific pensato per gli ambienti del nuovo museo. (Alle porte dell’eternità), 1890, di Vincent
Sopra: uno sbarco a Lesbo, 2015, di Paolo Pellegrin. PAOLO van Gogh. VAN GOGH. Alla Basilica Palladiana
PELLEGRIN. Frontiers. A Il Ferdinando-Museo delle Fortificazioni dal 7 ottobre all’8 aprile. Info: 0422/42.99.99.
e delle Frontiere fino al 26 novembre. Info: www.fortedibard.it

MILANO
PERUGIA
FORME E COLORI DI
POLITTICI DEL XX SECOLO TOULOUSE-LAUTREC
Hans Hartung (1904-1989), figura La modernità di Henri de
di spicco del’Astrattismo europeo, Toulouse-Lautrec e la sua
è protagonista alla Gnu con 40 lavori. umanità emergono in
Fra questi anche 16 grandi dipinti quest’ampia monografica
articolati in scomparti e realizzati fra attraverso opere di
il 1961 e il 1988. Opere che rievocano “realismo onirico”, sintesi
i polittici antichi custoditi nella galleria, perfetta di forma, colore
e sottolineano il forte legame di e movimento. A destra:
Hartung con l’arte italiana. A sinistra: La Clownesse Assise, 1896,
Hexptyque, 1983, di Hans Hartung. di Toulouse-Lautrec.
HANS HARTUNG. POLITTICI. Alla TOULOUSE-LAUTREC. Il mondo
Galleria Nazionale dell’Umbria fuggevole. A Palazzo Reale
fino al 7 gennaio. Info: 075/58.66.84.15. dal 17 ottobre al 18 febbraio.
Info: 02/549.15
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro CASTELBUONO (Palermo) Museo Civico

LA SCULTURA DÀ SPETTACOLO NEGLI


STUCCHI DI GIACOMO SERPOTTA
Le decorazioni della Cappella Palatina, nel castello siciliano, segnano l’esordio di un percorso
creativo che rivoluziona l’arte plastica in nome dell’esuberanza espressiva del Barocco

N on esagera chi ritiene il palermita-


no Giacomo Serpotta (1656-1732),
Magister Stuccator per antonomasia,
che nelle soluzioni di più ampio respiro
architettonico, e la veristica pienezza nel
rendere i modellati.
rispettare un controllo forse non estraneo
anche al gusto della committenza, libere-
ranno tutte le loro potenzialità negli ora-
il nostro principale artista plastico del La decorazione della Cappella Palati- tori, esplosioni di un Barocco che rimane
Settecento. Con Serpotta, lo stucco, tec- na nel Castello di Castelbuono fa parte straordinariamente lussureggiante, ma
nica che veniva considerata puramente dell’attività iniziale dei fratelli Serpot- che non funziona più per eccesso e ac-
decorativa, ancillare rispetto all’archi- ta. Viene richiesta nel 1684 da un mem- cumulo, anticipando, in questo senso, le
tettura, materialmente povera rispetto bro di un’autorevole famiglia con cui i leziose, aeree leggerezze del Rococò.
alla scultura, acquisisce un’autonomia due avranno ancora a che fare, France- L’esibizione del repertorio figurativo
totale, assumendo un’esuberanza e una sco Rodrigo Ventimiglia, per fornire ade- propone già qui una sontuosa para-
vivacità espressiva che tengono il passo guato contorno a una reliquia preziosa, il ta di putti, figure virili variamente
della migliore pittura a fresco. teschio di Sant’Anna. Rispetto ai succes- atteggiate, fogliami carnosi disposti
Carattere peculiare delle sue opere sivi capolavori negli oratori palermitani, anche a corna d’alce, busti in anomalo
è una disposizione scenografica sen- l’impianto della cappella mostra ancora formato, maschere alate, cigni, un’aqui-
za eguali nello stravolgere, per via non una certa rigidità di impostazione, con la che esonda dal livello del rilievo: Re-
semplicemente planare, ma tridimen- un equilibrio fin troppo simmetrico nel ni, Van Dyck, Novelli, Gagini, Bernini,
sionale, lo spazio con cui interagisce, duplicare specularmente le soluzioni tutto nella fantasia di Giacomo Serpotta
spesso favorita dal fatto di operare in lungo le paraste, negli interstizi parietali diventa motivo di originalissima riela-
contesti particolari, a ridotta frequenta- e attorno alle aperture, così come è rigo- borazione, trovando un inedito punto
zione e con finalità specifiche: gli orato- rosamente binaria l’alternanza fra l’oro di equilibrio fra registro aulico e popo-
ri, per esempio, i luoghi più tipicamente dei fondi e il bianco porcellanoso degli lareggiante. Miracoli di Sicilia.
serpottiani. Con lui la tecnica acquisisce aggetti, che invece diverrà dominante nei
anche una nuova nobiltà d’aspetto, in lavori più acclamati dei Serpotta. Museo Civico di Castelbuono, Castello dei
parte dovuta alla lustratura con cui si Anche nella cappella di Castelbuono Ventimiglia, piazza Castello, 0921/67.12.11.
faceva risaltare la componente di mar- si possono però riconoscere elementi Aperto lunedì-venerdì 9,30-13 e 16-19,30, sabato
mo in polvere che veniva mischiata al espressivi che, esentati dalla necessità di e domenica 10-13,30 e 16-19,30; ingresso 4 €.
più umile, duttilissimo gesso, plasmato
a tutto tondo sopra apposite armature
Pagina seguente: la parete della Cappella Palatina alle spalle dell’altare.
di legno, paglia e canna.
Si potrebbe solo obiettare sul fatto di con-
siderare Serpotta esponente di un unico Il palazzo-fortezza
secolo, visto che la sua prima carriera ri- che oggi ospita l’arte
sale al Seicento, e nel separarlo troppo da La cappella dedicata a Sant’Anna
una cultura artistica di famiglia, introdot-
si trova al secondo piano del castello
ta dal nonno Giacomo senior e dal padre
edificato a partire dal 1317 per volere
Gaspare, di cui costituisce l’apice. La sua
di Francesco I Ventimiglia (nella foto).
attività è segnata dalla felicissima colla-
Acquistato dal Comune di Castelbuono
borazione instaurata col fratello maggio-
re Giuseppe, protrattasi fino al momen- nel 1920, è stato restaurato tra il 1995
to della sua morte (1719) e mai emulata e il 2000 e in seguito destinato a sede
da quella stabilita col figlio Procopio. È del Museo Civico, che nel 2011
una sventura di famiglia, la morte di ha aperto le porte delle sue
Gaspare in carcere (1670), a mettere quattro sezioni, dedicate all’arte
nelle mani dei giovanissimi Giuseppe sacra, all’archeologia, all’evoluzione
e Giacomo il destino della bottega pa- dell’urbanistica cittadina e alla
terna, col secondo che presto si distingue collezione di arte contemporanea.
dall’altro per una maggiore inventiva, an-

26 Bell’Italia
Incontenibile
vivacità
I puttini furono
l’autentica specialità di
Giacomo Serpotta. Con
i loro chiassosi giochi
regalano all’insieme
una mobilità visuale
ed emotiva altrimenti
impossibile da perseguire,
assecondando le più
insolite conformazioni
della decorazione.

Palcoscenici
in miniatura
Gli sfondati all’interno
delle ghirlande ospitano
episodi delle storie
di Sant’Anna (qui la
Presentazione di Maria al
tempio). Si tratta dei primi
“teatrini”, come vengono
chiamati, di cui Giacomo
Serpotta si dimostrerà in
seguito abilissimo regista.

Bell’Italia 27
Appuntamenticon i festival
A cura di Sandra Minute Testi di Vannina Patanè

TRENTO DALL’11 AL 14 OTTOBRE


LA DANZA È GIOVANE
Trento guarda ai giovani con Y Generation
Festival, dedicato a danza e teatrodanza
per le nuove generazioni. 13 compagnie
e 20 spettacoli affrontano temi attuali:
conflitto, relazione fra coetanei, rapporto
con l’ambiente (foto: Bounce!, compagnia
Arcosm). E ci sono workshop e incontri
di avvicinamento alla danza per le scuole, a
partire dalla materna. INFO www.yfestival.it
BOLOGNA DAL 26 OTTOBRE AL 19 NOVEMBRE

LE ANIME DEL JAZZ


CASENTINO (Arezzo) DAL 20 AL 22 OTTOBRE
LETTERATURA NEI BOSCHI
La montagna e la natura sono protagoniste
La prestigiosa rassegna bolognese dà spazio alla tradizione
del Libra Casentino Book Festival, con
e alle contaminazioni con hip hop e musica elettronica appuntamenti diffusi nel territorio di Chiusi
della Verna, nel Parco Nazionale delle
Nell’edizione 2017 del Bologna Jazz Festival la grande storia del jazz va Foreste Casentinesi. Oltre a presentazioni
a braccetto con le più recenti tendenze sonore. Accanto ai concerti per e incontri a tema, sono previste uscite
appassionati del jazz classico e delle sue grandi star, saranno infatti pro- nei boschi in compagnia degli autori. E poi
posti spettacoli in cui il jazz incontra i suoni della contemporaneità, dall’e- appuntamenti di musica, poesia, pittura
lettronica all’hip hop. Fra gli eventi clou, il sestetto codiretto da Chick e fumetti. INFO www.librabookfestival.it
Corea e Steve Gadd, i 4 by Monk by 4 (con l’Olimpo del pianismo jazz:
Kenny Barron, Dado Moroni, Benny Green e Cyrus Chestnut), Paolo Fre-
su (foto sopra) con il suo Devil Quartet e il mito Lee Konitz, che celebra i
suoi 90 anni. Enrico Rava e Giovanni Guidi condivideranno il palco con il
guru dell’elettronica Matthew Herbert e Steve Lehman si presenterà con
la sua nuova formazione, un inno all’interazione tra jazz, hip hop ed elet-
tronica. I concerti si terranno nei principali teatri e auditorium bolognesi.
INFO www.bolognajazzfestival.com

BRESSANONE (Bolzano) DAL 9 AL 15 OTTOBRE


INCONTRO CON LA MONTAGNA, LE SUE GENTI E I SUOI MITI
Grandi alpinisti, esperti e appassionati della montagna da tutto il mondo si danno
appuntamento a Bressanone per Ims-International Mountain Summit, festival
concepito come un incontro a 360 gradi con l’ambiente, la gente e l’anima della
montagna. Fra gli ospiti,
NAPOLI DAL 19 AL 22 OTTOBRE
la “leggenda” Peter
Habeler, che festeggia L’ARTE SUL GRANDE SCHERMO
i 75 anni. Al centro è la Con 25 documentari dedicati ad artisti,
condivisione di emozioni architetti e fotografi come Jan Fabre, Tadao
ed esperienze – tra Ando e Josef Koudelka, Artecinema,
incontri, conferenze festival di cinema sull’arte contemporanea,
e camminate a tema è un’occasione per vederli all’opera
(foto) – e il prestigioso e conoscere la loro poetica. Il focus 2017 è
concorso fotografico sulla donna nell’arte, da Georgia O’Keeffe
Ims Photo Contest. a Jenny Holzer (sopra: il film Objectif
INFO www.ims.bz Femmes). INFO www.artecinema.com

28 Bell’Italia
IO,!LUCA"VITONE 13.10#
—#3.12
PAC
PADIGLIONE D’ARTE a cura di Luca Lo Pinto e Diego Sileo
2017
CONTEMPORANEA
la mostra si estende a
via Palestro, 14 – Milano MUSEO DEL NOVECENTO via Marconi, 1
pacmilano.it CHIOSTRI DI SANT’EUSTORGIO piazza Sant’Eustorgio, 3

Collezione Nomas Foundation, Roma


Luca Vitone, Ultimo Viaggio, 2005

una mostra in collaborazione con sponsor PAC con il contributo di con il supporto di
Appuntamentiall’aria aperta di Pietro Cozzi

DA AURONZO A MISURINA (Belluno)

IL CADORE
IN BICICLETTA
La nuova pista ciclabile offre trenta
chilometri di panorami unici e ospiterà
i Mondiali di mountain bike 2018

Panoramica, tecnica, facile da raggiungere: la


nuova pista ciclabile Auronzo-Misurina ha tutte
le caratteristiche per diventare una delle più fre-
quentate delle Alpi. Inaugurato il mese scorso, e
già teatro di eventi agonistici, il tracciato misura
circa 30 chilometri e si sviluppa nelle vicinanze del
fiume Ansiei, attraversando la secolare foresta di
Somadida. Il tratto da Auronzo a Palùs San Mar-
co, di circa 15 chilometri, copre un dislivello di 250
metri ed è adatto a tutti. Più impegnativa è invece
la successiva ascesa a Misurina (1.752 metri): qui
il dislivello è consistente (600 metri) e per chi non
ha molta esperienza è consigliata una bicicletta a
pedalata assistita (e-bike). Ad accompagnare la fa-
tica, si stagliano nel cielo i più “blasonati” gruppi
dolomitici, Patrimonio dell’Umanità Unesco: la
Croda dei Toni e i Cadini, la Marmarole e il Sora-
piss, il Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo. La pista,
di cui è in programma il collegamento con Calal-
zo e Carbonin, ospita a settembre 2018 la gara
dell’Uci Mtb Marathon World Championship.
INFO www.auronzomisurina.it

VIAREGGIO (Lucca) DAL 12 AL 15 OTTOBRE GIORNATA DEL CAMMINARE 8 OTTOBRE

VELE D’ANTAN IN VERSILIA UNA PENISOLA IN MARCIA


Sfilano in Versilia le “signore del mare” Una riconquista silenziosa dei centri
per l’appuntamento con Vele Storiche storici e della natura, sulle strade e sui
Viareggio. In programma tre regate dove sentieri di tutta Italia: è questo lo spirito
le imbarcazioni sono divise a seconda del della sesta Giornata Nazionale del
potenziale di velocità. Sono attese barche Camminare, organizzata da FederTrek in
a vela d’epoca e classiche, tra cui lo sloop collaborazione con decine di associazioni
Marconi Kipawa (1938) e la goletta Zaca e istituzioni locali. Tante le iniziative in
(1929), appartenuta all’attore Erroll Flynn. programma, dal Piemonte alla Calabria.
INFO www.velestoricheviareggio.org A Rivarone (Alessandria) si scopre
la bassa valle del Tanaro, fra ciliegi
DA BERGAMO A COMO 7 OTTOBRE
e panorami sul Monviso. Firenze è
GRANDE CLASSICA D’AUTUNNO invece al centro di un’intensa giornata di
Ultima “classica monumento” del trekking urbano lungo i percorsi di The
calendario ciclistico, Il Lombardia è una Walking City, da piazza della Signoria
corsa che non può mancare nel palmares verso le periferie. In Basilicata, a Melfi
di un campione. Organizzata da RCS (Potenza), affascinante passeggiata
Dall’alto: il lago di Misurina, all’arrivo Sport, copre 247 chilometri da Bergamo fra le mura del borgo. Ancora più a sud,
della nuova ciclabile; sui sentieri del a Como. In mezzo, una sfilata di salite, si cammina da Rende a Cosenza lungo
Latemarium, in val d’Ega (Bolzano),
per la Giornata del Camminare;
dal colle Gallo alla Madonna del Ghisallo, la Via Popilia, la strada romana che
vele storiche a Viareggio; partenza dal muro di Sormano al San Fermo collegava Capua con Reggio Calabria.
da Bergamo del Lombardia. della Battaglia. INFO www.illombardia.it INFO www.giornatadelcamminare.org

30 Bell’Italia
VINS
EXTREMES
www.vins-extremes.it
Appuntamento nella splendida cornice del
Forte di Bard in Valle d’Aosta
Vi aspettano le migliori aziende vitivinicole
per presentare le eccellenze della viticoltura eroica

In programma degustazioni guidate, laboratori del gusto,


tavole rotonde e convegni tematici

Dettagli delle giornate disponibili sul sito


www.vins-extremes.it
Appuntamentidel gusto a cura di Pietro Cozzi Testi di Silvia Frau

BOLOGNA DAL 15 NOVEMBRE

DAL CAMPO
ALLA TAVOLA
Nasce FICO Eataly World, dieci
ettari di “fabbrica contadina” e parco
agroalimentare da scoprire e gustare

Lo slogan recita “Vuoi essere FICO?”, e viene


subito in mente il sorriso sornione di Oscar Fari-
netti. È lui l’ideatore del progetto Fabbrica Italiana
Contadina (da cui l’acronimo FICO) Eataly World,
il parco agroalimentare più grande al mondo, che
sarà inaugurato il 15 novembre. Ci troviamo nell’a-
rea del Caab, il Centro Agroalimentare di Bologna.
Qui, su una superficie di dieci ettari - di cui otto
L’orto idroponico collettivo, una delle aree coperti - si alterneranno campi e stalle, luoghi di tra-
multimediali di FICO Eataly World. sformazione del cibo e mercati, botteghe e quaran-
ta punti di ristoro tra ristoranti tematici e chioschi
di street food. Le presenza di quaranta aziende
permette di seguire l’intera lavorazione di alcuni
prodotti tipici (carni, formaggi, pasta, olio) dalle
materie prime alla vendita o degustazione. Ampio
spazio è dedicato alla formazione, con sei “giostre
multimediali” che raccontano l’evolversi del rap-
porto dell’uomo con l’ambiente. Temi centrali sono
il consumo consapevole delle risorse e la lotta allo
spreco, ambiti in cui opera la Fondazione Fico per
l’Educazione Alimentare e alla Sostenibilità.
INFO ingresso gratuito; www.eatalyworld.it

CAMMINATA TRA GLI OLIVI 29 OTTOBRE COMANO TERME (Trento) DAL 27 OTTOBRE

PAESAGGI DELL’ORO VERDE TRE NUOVI SENTIERI PER GOLOSI


Con la Camminata tra gli Olivi, promossa Nel territorio di Comano, tra il Garda e il
dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Brenta, nascono i percorsi dedicati a tre
si parte alla scoperta del paesaggio tipicità: la patata montagnina del Lomaso,
dell’”oro verde”. Centoventi comuni, dal la noce del Bleggio e il salame ciuìga del
Trentino alla Sicilia, propongono itinerari Banale. Lungo i cammini sono segnalati
da 2-5 km che terminano in un frantoio, i luoghi di produzione e per l’acquisto.
un’azienda olivicola o un palazzo storico Inaugurazione durante le rispettive sagre:
dove si degustano pane, olio e prodotti la prima è a Campo Lomaso (27-29/10).
tipici. INFO www.camminatatragliolivi.it INFO www.visitacomano.it

MILANO CREMONA DAL 20 AL 22 OTTOBRE

LE MOZZARELLE AL TOP IL SALAME SOTTO IL TORRAZZO


Obicà, catena di Mozzarella Bar che Debutta nella città del Torrazzo la Festa
Dall’alto: materiale vanta locali in tutto il mondo, ha aperto un del Salame, rassegna gastronomico-
informativo
di FICO e semi nuovo ristorante alla Stazione Centrale. culturale che dedica una mostra
biodinamici; In tavola, una variegata esperienza omaggio a Benito Jacovitti: il fumettista
salami in festa gastronomica centrata sulla Mozzarella riempiva le sue tavole di disegni del
a Cremona; patate di Bufala Campana Dop, tra pizze e gustoso insaccato. Si può scegliere
montagnine del
Lomaso, al centro
panini, primi e insalate. Da provare i fra lo street food nel centro storico
di un sentiero del piattini Food to Share, creati dallo chef e i menu a tema in enoteche e ristoranti.
gusto in Trentino. Alessandro Borghese. INFO www.obica.com INFO www.festadelsalamecremona.it

32 Bell’Italia
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L’imponente mole
della chiesa si innalza
tra le nebbie autunnali
presso l’antica cittadina.
Il rivestimento in
travertino esalta i puri
volumi dell’edificio
conferendo loro
un’intensa luminosità.

34 Bell’Italia
MONTEPULCIANO (Siena) Tempio di San Biagio

RINASCIMENTO NEL
PAESAGGIO
Tra i verdi panorami della Val di Chiana si staglia isolata, ai piedi del borgo
toscano, la chiesa progettata da Antonio da Sangallo il Vecchio. Grazie alla
sua rigorosa eleganza è uno dei capolavori dell’architettura cinquecentesca
TESTI Gabriele Miccichè FOTOGRAFIE Andrea Pistolesi

Bell’Italia 35
MONTEPULCIANO (Siena) Tempio di San Biagio

D
alla grande ricchezza del pa- nante collina su cui si disegna il profilo
trimonio italiano affiorano di Montepulciano. La chiesa, costruita a
talvolta capolavori meno no- partire dal 1518 su progetto di Antonio
ti, opere e oggetti d’arte, chie- da Sangallo il Vecchio, deve la propria
se e palazzi di centri “minori” genesi al miracolo occorso nella pieve
capaci tuttavia di racchiudere in sé il di San Biagio, preesistente al monu-
senso di un intero movimento artistico. mento attuale. Questa si ergeva su un
Se si pensa al Rinascimento, le imma- terrazzamento sottostante al paese, in
gini che subito vengono in mente sono quello snodo nevralgico che vede la Val
quelle della cupola di Brunelleschi del d’Orcia innestarsi alla Val di Chiana, al-
duomo di Firenze o degli affreschi di la confluenza delle strade per Pienza e
Raffaello e Michelangelo nei Palazzi per Roma, proprio lì dove comincia la
Vaticani, ma chi si trova a visitare le salita per Montepulciano.
splendide terre a sud di Siena può gode-
re della sorprendente “apparizione” di LA MADONNA MIRACOLOSA
uno degli esempi più significativi della DELL’ANTICA PIEVE
bellezza e della purezza dell’architet- Vuole la tradizione che due fantesche
tura rinascimentale, la chiesa di San e un pastorello entrati in quella pieve,
Biagio a Montepulciano. ridotta ormai a poco più di un rudere,
Inserito in uno degli ambienti natu- videro la Madonna riprodotta in un af-
ralistici di più intensa bellezza di fresco che «apriva e chiudeva gli suoi
questo lembo di Toscana, il “Tem- sagratissimi occhi come se fusse viva».
pio” – è così, con un certo sussiego, che Era il 23 aprile del 1518. Il fenome-
lo definiscono i poliziani, gli abitanti no, che continuò a ripetersi nei giorni
dell’antico centro – sorge in posizione successivi, portò lo scompiglio nella
isolata, quasi a sentinella della domi- zona, anche perché i miracoli si mani-

Interno elegante
e solenne
A sinistra: veduta
della cupola
e dei quattro eleganti
archivolti che la
sostengono. A destra,
scorcio degli affreschi
di fine ’500 nella
volta sopra l’altare
maggiore. Sopra:
il monumentale
dossale marmoreo
alle spalle dell’altare,
compiuto nel 1584.
Al centro ospita
il miracoloso affresco
trecentesco della
Madonna col Bambino
e San Francesco,
considerato all’origine
della costruzione
della grande chiesa.
festarono immediatamente: «Defunti ad Antonio da Sangallo – preferito al pa Medici la città di Montepulciano.
recuperonno la vita, si viddero ciechi Peruzzi e a Michelangelo – un tempio Quanto meno per avere dato i natali
illuminati, storpi raddrizzati, ossessi di ampie proporzioni è lo stesso ponte- a quell’Angelo Poliziano che era stato
liberati». Di madonne miracolose era fice: quel Leone X Medici patrono delle suo tutore e che lo aveva introdotto alla
piena l’Italia, ma quella di Montepul- arti che ha una vera e propria passione filosofia neoplatonica e a un’autentica
ciano apriva gli occhi su una terra che per l’architettura. passione per l’arte e le antichità.
andava arricchendosi dei segni di una Nel 1519 il papa promuove un “bre-
nuova visione del mondo, testimonia- FORME GRANDIOSE VOLUTE ve” che favorisce la costruzione della
ta innanzitutto dalla stupefacente co- DA PAPA LEONE X chiesa. Lo indirizza all’arcivescovo di
struzione della città ideale di Pienza, Celebre per il ritratto fattogli da Raf- Siena e all’«Arciprete della chiesa del-
voluta alla metà del Quattrocento da faello, Leone X ha raccolto da Giulio II la Beata Maria di Montepulciano», che
papa Pio II Piccolomini. il testimone di una Chiesa trionfante altri non è se non Giovanni Maria Del
Probabilmente quando il comune di e universale, ben rappresentata dal Monte, futuro papa Giulio III e mece-
Montepulciano vota l’erezione di una Tempio di San Biagio, posto ai margini nate di Antonio da Sangallo il Vecchio:
nuova chiesa sul luogo dell’antica e ro- dei nuovi confini dello Stato fiorenti- per lui l’architetto costruirà nella vicina
vinata pieve, nessuno pensa a un mo- no a dominare una zona vastissima. E Monte San Savino uno dei più begli edi-
numento imponente. Ma a suggerire certamente doveva essere cara al pa- fici civili del Rinascimento italiano.

Bell’Italia 37
Il caldo abbraccio
del travertino
A sinistra: la facciata
della chiesa vista dal
loggiato della vicina
canonica (metà del
XVI secolo). Il progetto
prevedeva due
campanili, ma quello
di destra è rimasto
incompiuto. A destra:
gli affreschi a tema
mariano sulla volta
che sovrasta l’altare
maggiore, realizzati
da Angelo Righi
nel 1598. Al centro,
l’Incoronazione della
Vergine; a sinistra,
l’Assunzione; a destra,
il Transito (trapasso).
Sotto: ripresa a 360
gradi dell’interno
del Tempio, rivestito
come l’esterno
di travertino e scandito
dalla maestosa
successione
di archi, timpani,
pilastri e colonne.
polavoro e uno dei più bei manufatti
dell’arte rinascimentale italiana.

L’INTENSA SPIRITUALITÀ
DI UN EDIFICIO MAESTOSO
Anche se privo di un sontuoso appara-
to decorativo, l’interno non si può de-
finire austero. È a croce greca, ispirato
L’esterno del tempio, nonostante to influenzato l’architetto. L’opera, al modello introdotto da Bramante e
le notevoli dimensioni, è di incante- terminata nel 1545 quando Antonio Michelangelo che andava prendendo
vole proporzione. Unico elemento da Sangallo era già morto da una de- sempre più piede in quegli anni gra-
a disturbare la simmetria è uno dei cina d’anni, è uno dei suoi rari la- zie alle opere del fratello Giuliano. Già
due campanili, rimasto incompiuto. sciti religiosi. L’architetto fiorentino soltanto il gioco di luci nelle diverse
L’effetto è però così bello che sembra acquisì fama e ricchezza con il fratello ore e nelle diverse stagioni garantisce
voluto. Una delle caratteristiche della Giuliano in tutt’altro settore, quello emozioni profonde. Il programma ico-
chiesa, rivestita di travertino, è quella della costruzione di fortezze militari: nografico delle decorazioni si direbbe
di dare l’impressione di cambiare colo- il rinforzamento di Castel Sant’An- oggi minimale. L’immagine principale
re: si passa da un bianco appena dorato gelo a Roma, le fortezze di Livorno e è il lacerto del miracoloso affresco tre-
nelle mattine di luce estiva all’armo- Nettuno, della stessa Montepulciano, centesco recuperato dalla pieve, che
nioso arancio delle giornate autunnali. per esempio. Qui dovette sentire un raffigura la Madonna col Bambino e
L’atmosfera del luogo deve avere mol- registro più alto, realizzando il suo ca- San Francesco ed è incastonato in un

40 Bell’Italia
Una croce greca
nel panorama
Pagina precedente,
dall’alto: un particolare
dell’area sovrastante
l’altare maggiore che
evidenzia la raffinata
interpretazione
dei modelli classici
espressa dall’apparato
decorativo; la canonica
che affianca la chiesa,
anch’essa progettata
da Antonio da
Sangallo il Vecchio,
con il suo armonioso
doppio loggiato.
A sinistra: veduta
aerea della compatta
struttura a croce greca
del tempio; sul crinale
del colle, il profilo
di Montepulciano.
La monumentalità
dell’edificio è esaltata
dalla sua posizione
isolata al centro di un
pianoro. Sotto: un’altra
suggestiva immagine
autunnale della chiesa.

bellissimo dossale in marmo. Il resto


dello spazio, rispetto alle chiese italia-
ne coeve, è quasi vuoto, con l’eccezione
di quattro statue inserite nel dossale a
contornare il piccolo affresco, opere del
primo Seicento dello scultore Ottaviano
Lazzerini, di un’Annunciazione del XVI
secolo e degli affreschi di Angelo Righi
sopra l’altare maggiore, del 1598. Ed è
proprio questo insieme di grandiosità
architettonica e severità iconogra-
fica, l’affidare il sacro quasi esclusiva-
mente ai volumi e ai giochi di luce a cre-
are l’atmosfera di suggestiva magia che
conquista chiunque entri nel Tempio,
simbolo da cinque secoli della luminosa
spiritualità rinascimentale.

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Nei dintorni, una riserva naturale e i colli rivestiti dai filari del vino Nobile di Gabriele Miccichè

di Taddeo di Bartolo, A PIEDI E IN BICI


grande rappresentante Nella natura lungo il canale
della pittura senese Maestro della Chiana
tre-quattrocentesca.
Aperto tutti i giorni Montepulciano è una tappa del bellissimo
8,30-18,30. Nei pressi Sentiero della Bonifica, il percorso che si
della piazza, il Museo sviluppa per 62 km lungo il canale Maestro
Civico e Pinacoteca della Chiana tra Chiusi e Arezzo. È un
Crociani (via Ricci 10, itinerario quasi pianeggiante, ideale da
0578/71.73.00) conserva percorrere in bicicletta o a piedi e adatto
notevoli testimonianze anche ai bambini, che attraversa la Val
dell’arte toscana dal ’300 di Chiana senese e aretina, perfetto per
al ’500, tra cui il San chi ama l’attività all’aria aperta ma anche
Francesco di Margaritone il buon cibo e l’arte. Lungo il percorso
d’Arezzo e una si incontrano infatti le indicazioni per
Montepulciano, a 44 km da Siena, si raggiunge in auto con la Madonna con Bambino piacevoli deviazioni verso le belle località
A1. Da nord, uscita Valdichiana-Bettolle, quindi indicazioni e angeli della bottega di della vallata. Un “punto-tappa” di grande
per Torrita di Siena e Montepulciano. Da sud, uscita Duccio di Buoninsegna. suggestione lungo il sentiero è il lago di
Chiusi-Chianciano Terme, poi indicazioni per Chianciano In ottobre, aperto da Montepulciano, specchio d’acqua di circa
Terme e Montepulciano. In treno: la stazione, servita martedì a domenica 10- 1 km quadrato residuo della palude che
da treni regionali, è sulla linea Empoli-Siena-Chiusi. 13 e 15-18; da novembre occupava tutta la Val di Chiana.
In aereo: l’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze dista a gennaio, sabato e Il lago fa parte della omonima riserva
127 km. In camper: area sosta Lo Sterro, piazzale Nenni, domenica 10-13 e 15-18; naturale che, con i suoi 470 ettari, è una
0578/75.74.52 (Polizia Municipale). Per la visita: il Tempio ingresso 5 €. Scendendo delle più importanti della Toscana. La
di San Biagio si trova in via di San Biagio, appena fuori per via del Poggiolo e flora e la fauna ne fanno una delle zone
dalla città sulla via per Pienza. È aperto tutti i giorni dalle via Gracciano si giunge a umide più interessanti d’Europa. Dal
9,30 alle 17,30; ingresso libero. Info 0578/75.72.90. quella che è forse la più centro visite La Casetta (via del Lago 10,
bella chiesa della città: 0578/76.73.43 e 334/828.47.62, www.
Da non perdere nel centro antico Sant’Agostino Manin). Fondata nel
(piazza amicilagodimontepulciano.it), che organizza
diverse attività sportive e didattiche,
La visita alla città parte deve il rifacimento del ’200, fu rimaneggiata è possibile seguire itinerari guidati
da piazza Grande, palazzo Comunale da Michelozzo, artefice a piedi o su un battello elettrico.
spazio rinascimentale su (0578/71.21). Da aprile della stupenda lunetta
cui affacciano il duomo, a novembre, è possibile in terracotta sul Riserva Naturale Lago di Montepulciano
il palazzo Comunale e visitare la terrazza e portale. All’interno,
diversi edifici nobiliari. la torre, da cui si gode un Crocifisso ligneo di
Testimonianza una stupenda vista su Antonio da Sangallo.
dell’arte di Antonio da tutta la valle. Aperto Aperta tutti i giorni
Sangallo il Vecchio è tutti i giorni 10-18; 9-18. Da vedere, infine,
l’elegante pozzo dei ingresso terrazza 2,50 la fortezza Medicea
Grifi e dei Leoni, che €, torre 5 €. Di fronte (via di San Donato 14):
testimonia l’alleanza di si eleva il duomo dalla eretta nel 1260 dopo la
Montepulciano (i grifi) facciata incompiuta. battaglia di Montaperti,
con Firenze (i leoni). Della fine del ’400, fu ridisegnata da
Altro grande architetto conserva la statua Antonio da Sangallo e
rinascimentale attivo giacente di Bartolomeo ristrutturata tra ’800 e
a Montepulciano fu Aragazzi di Michelozzo ’900 (aperta in occasione
Michelozzo, cui si e un notevole trittico di eventi e fiere).

Bell’Italia 43
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I due vini, in un certo senso, somigliano
ai luoghi che li producono: l’orgogliosa
Montalcino e la più compassata
Montepulciano, dove la secolare cultura
del vino si avverte in città come nei
Le Logge del Vignola Castello di Spedaletto
dintorni ammantati da splendidi vigneti.
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Gli alberghi 0578/75.74.73). A un Un elegante ristorante, la visita alle antiche cantine della casa
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Veduta notturna
del centro di
Bologna dalla Torre
degli Asinelli. Si
riconoscono piazza
Maggiore, palazzo
Re Enzo con la
torre dell’Arengo,
la basilica di San
Petronio e, sulle
colline, il santuario
della Madonna di
San Luca illuminato.

46 Bell’Italia
BOLOGNA Torre degli Asinelli

BELVEDERE
DA VERTIGINE
La celebre torre, che dal XII secolo svetta a 97
metri di altezza, regala panorami unici sulla città.
Ha riaperto da pochi mesi dopo un restauro
che ne ha riqualificato gli interni e la terrazza
TESTI Barbara Gabbrielli FOTOGRAFIE Gabriele Croppi

Bell’Italia 47
M
artino da Modena, nel Cinquecen-
to, la dipinse svettante tra le braccia
di San Petronio. Il gesuita Giovan
Battista Riccioli, nel 1640, sfruttò la
sua incredibile altezza per verifica-
re le leggi del moto uniformemente accelerato.
Goethe, alla fine del Settecento, le dedicò una
pagina memorabile nel suo carnet de voyage. Car-
melo Bene, in tempi più recenti, ne ha fatto un
palcoscenico per la sua arte.
La Torre degli Asinelli, grattacielo medievale
di 97,20 metri, leggermente inclinata, è da se-
coli la star incontrastata di Bologna. Sarà per
l’aspetto iconico, o perché è un vero “highlander”,
immortale. Le cronache non concordano sull’an-
no di costruzione: 1109, quando la città era ancora
sotto il controllo di Matilde di Canossa, oppure
1119, in età comunale. Ma un decennio non fa
molta differenza, dopo aver attraversato la storia
affrontando guerre, incendi, calamità naturali e
piani regolatori, rimanendo sempre in piedi.
È una sensazione di solidità, infatti, quella che
si percepisce avvicinandosi al severo basamento
della torre. L’effettiva stabilità e l’inconfutabile
resistenza agli “urti della vita” sono scritte nella
sua storia, fatta di una lunga sequenza di dan-

A sinistra, dall’alto: via Rizzoli (sopra) e via degli Orefici


(sotto), vegliate dalle torri Asinelli e Garisenda. In alto:
la cupola di Santa Maria della Vita e, sullo sfondo, la Torre
degli Asinelli. Pagina seguente: altro scorcio delle torri.
Bell’Italia 49
In questa foto:
la base della Torre
degli Asinelli con
la Rocchetta merlata
e parte della torre
Garisenda (sulla
sinistra). Al centro,
la statua del patrono
San Petronio.
A destra: veduta delle
scale interne degli
Asinelli, da poco
restaurate.
Sotto: panoramica della
città dalla cima della
Torre degli Asinelli.
A destra svettano
le torri Azzoguidi e
Prendiparte. A sinistra,
piazza Maggiore
e i suoi monumenti.

50 Bell’Italia
Bell’Italia 51
BOLOGNA Torre degli Asinelli

11

3 10
1 4

12
2

13

5 9
14

8
7

LA NEW YORK DEL MEDIOEVO


Nell’illustrazione proposta in queste pagine è ritratta Bologna nel XIII secolo.
N
Fra le moltissime torri che caratterizzavano la città medievale, ne segnaliamo
venti che ancora oggi sono visibili passeggiando tra le vie del centro storico
Illustrazione di Loreno Confortini
17

20

16 19
18

15

❶ Asinelli ❺ Uguzzoni ❾ Azzoguidi ⓭ Lambertini ⓱ Galluzzi


Piazza Porta Ravegnana. Vicolo Mandria 1. Via Altabella 15. Piazza Re Enzo 1. Corte de’ Galluzzi 1.
❷ Garisenda ❻ Oseletti ❿ Carrari ⓮ Scappi ⓲ Lapi
Piazza Porta Ravegnana. Strada Maggiore 36. Via Marchesana 12. Via Indipendenza 3. Via IV Novembre 1.
❸ Alberici ❼ Guidozagni ⓫ Toschi ⓯ Conoscenti ⓳ Agresti
Via Santo Stefano 4. Via Albiroli 1. Piazza Minghetti 3. Via Manzoni 4-6. Piazza Galileo 1.
❹ Dalle Perle ❽ Prendiparte (Coronata) ⓬ Dell’Arengo ⓰ Accursi (Dell’Orologio) ⓴ Catalani
Piazza Mercanzia. Piazzetta Prendiparte 5. Piazza del Nettuno 1. Piazza Maggiore 1. Vicolo Santo Spirito.
potenza economica delle famiglie, ma sconti, duca di Milano, che nel 1350 ave-
anche incredibili macchine da guerra e va comprato la città dai Pepoli per 180
strumenti per il controllo del territorio. mila fiorini d’oro. La torre viene innal-
Bologna è stata una sorta di New York zata di 30 metri. E nel 1353 viene dotata
medievale, la “selva turrita” che vide di una struttura straordinaria: una sorta
Dante durante il suo soggiorno nel di fortilizio aereo di legno che la circon-
1287. C’è chi ha parlato della presenza dava a 30 metri di altezza e, attraverso
di 180 torri e case-torri a quell’epoca. Un un ponte coperto, la collegava alla vicina
calcolo più realistico si ferma però a non torre Garisenda, la torre mozza, citata da
più di 80 costruzioni. Oggi, dopo crolli o Dante nella Divina Commedia.
demolizioni forzate nel corso dei secoli,
ne rimangono in piedi una ventina. SOPRAVVISSUTA A INCENDI,
Tutto iniziò proprio con la Torre degli FULMINI, TERREMOTI E BOMBE
Asinelli, la prima a essere riportata dalle La notte di San Lorenzo del 1398, un in-
cronache. Posizione strategica, appena cendio scaturito dalla lumiera usata per
fuori dalle mura antiche, e prototipo le segnalazioni distrusse la fortezza e le
edilizio che farà scuola: fondamenta parti in legno, fuse il piombo della cam-
La statua di San Petronio in piazza di Porta imponenti, base in gesso crudo (sele- pana e indebolì tutta la torre.
Ravegnana; sorge ai piedi delle due torri nite delle cave locali di monte Donato), Il Quattrocento è il secolo del grande
e guarda verso la centralissima via Rizzoli.
poi una muratura “a sacco” (due pareti consolidamento: il vano interno della
di mattoni che racchiudevano ciottoli e base viene rivestito di mattoni e as-
neggiamenti e di successivi consoli- calce), infine mattoni per proseguire fino sume l’attuale forma circolare. Una
damenti. L’ultimo intervento, recentissi- a un massimo di 60 metri, unica regola volta a crociera, all’altezza di 34 metri,
mo, risale a pochi mesi fa, quando sono da rispettare. Particolare importante: consolida la struttura. All’esterno, il pun-
state rinforzate le scale interne e riquali- l’ingresso era posto a 7 metri di altezza to in cui si ergeva il fortino di legno viene
ficata la terrazza sulla sommità. A luglio, (non come quello odierno che è al piano ornato con un giro di merli in mattoni
la torre è stata riaperta con un moderno della strada) e un pozzo di 9 metri dava di arenaria. E sulla cima viene realizzata
sistema di prenotazione delle visite. E da il benvenuto ai visitatori indesiderati agli una nuova piattaforma in muratura. Nel
allora è balzata in vetta alla classifica dei Asinelli. Ma chi era questa famiglia? 1488 si aggiunge, al livello della strada,
monumenti più amati dai turisti. I primi membri di cui si hanno notizie la Rocchetta: una struttura a portici che
Prima una scaletta a chiocciola, poi ram- termina a otto metri d’altezza con una
pe che seguono il perimetro squadrato e terrazza merlata, per il momento chiusa
buio della torre: 498 scalini possono spa- Da quasi 100 metri al pubblico.
ventare, ma Bologna dall’alto è mozza- Così la torre è arrivata fino a noi, drib-
fiato. I tetti rossi, il campanile di San d’altezza la vista blando i terremoti (fortissimo quello
Pietro, le altre torri, piazza Maggio- del ’500) e gli sventramenti di inizio
re con la basilica di San Petronio, le spazia fino al mare Novecento che dettero l’ultimo colpo
strade che convergono a raggiera verso di spugna allo skyline medievale, e ri-
piazza di Porta Ravegnana, e via Rizzoli, ——————— manendo indenne persino nei bombar-
tratto urbano dell’antica Via Aemilia. Ma damenti aerei del 1943. Ha rischiato
dal belvedere della Torre degli Asinelli si sono Gerardo e Pietro, e a loro si attri- grosso anche per colpa dei fulmini, al-
può avere anche una visione a vasto rag- buisce la costruzione del monumento. meno fino al 1824, quando venne do-
gio dei territori attorno alla città. A nord, Gli Asinelli nel XII secolo appartene- tata di un parafulmini. Oggi, decine di
ci sono i colli padovani e poi le monta- vano alla nobiltà bolognese: assunsero sensori registrano ogni sua più piccola
gne. A ovest spicca la torre Ghirlandina molte cariche politiche, parteciparono oscillazione. Il prossimo obiettivo sarà
di Modena. A est lo sguardo spazia fino a due parlamenti della Lega Lombarda quello di restituirle la “voce”, quella
al mare. A sud, il profilo del Santuario di e alle Crociate in Terrasanta. Ma già della campana ritrovata due anni fa
San Luca sul colle della Guardia e poi le nel XIII secolo persero velocemente la per caso nello stanzino sotto la cupolet-
prime propaggini degli Appennini. loro preminenza. A parte la torre, non ta del “torresino”, sulla sommità della
ne rimane traccia nella toponomastica torre. «Porta incisa la data del 1514 e lo
LE TORRI: MACCHINE DA GUERRA cittadina. Anche perché nel 1201 il crol- stemma del Comune. Ha suonato fino
E SIMBOLO DI POTENZA lo della vicina torre degli Artenisi (poi alla Seconda guerra mondiale. E i suoi
Chissà se i frequentatori medievali della Alberici) uccise 37 persone, tra le quali rintocchi erano un fondamentale mezzo
torre, tra un tiro di balestra e un turno Pietro Asinelli, distrusse porta Asinella e di comunicazione», racconta Francisco
di guardia, avevano tempo (e sensibilità) le abitazioni della famiglia. Giordano, storico dell’architettura bolo-
per guardare il panorama. Nel XII seco- Nel Trecento la torre passa al Comu- gnese e curatore del restauro della roc-
lo, periodo in cui la costruzione di tor- ne. Cambiano le sue finalità militari e chetta. «Non si può lasciarla a terra».
ri divenne un fenomeno molto diffuso di conseguenza anche il suo aspetto.
nell’Italia centrale, le rivalità politiche si L’esigenza dell’epoca era quella di con-
risolvevano con le vie di fatto. E le torri trollare la città e il contado. Signore di a pagina 57
gentilizie erano non solo il simbolo della Bologna era l’arcivescovo Giovanni Vi-

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Ottobre di mostre
sotto le torri Palazzo Pallavicini

Itinerario alla scoperta di edifici storici trasformati in spazi espositivi. Fra questi, palazzo Pallavicini,
aperto al pubblico il mese scorso. E poi rassegne, festival, e acquisti doc nell’ex ghetto di Barbara Gabbrielli

della Cineteca sotto il IN CARTELLONE


voltone di Palazzo Re Autunno d’arte, fotografia,
Enzo. Per un insolito musica e trekking urbano
incontro con l’arte,
basta fare un salto al Palazzo Pallavicini dedica la sua prima mostra
Grand Hotel Majestic a un grande illustratore. Nel segno di Manara
(via Indipendenza 8, è un’antologica sulla celebre produzione
051/22.54.45), il di Milo Manara: 130 opere tra fumetti e
preferito dal futurista illustrazioni, molte tavole mai esposte al
Marinetti: al piano pubblico e, in anteprima, le immagini del
nobile si visita il volume dedicato a Caravaggio. Fino al 21
cosiddetto Camerino gennaio. Info: www.palazzopallavicini.com
d’Europa, affrescato Il 2017 è l’anno di Foto/Industria, Biennale
dai fratelli bolognesi di fotografia dell’industria e del lavoro: 14
Annibale e Agostino mostre di grandi artisti, come Mimmo
La Torre degli Asinelli è in piazza di Porta Ravegnana-angolo Carracci alla fine del Jodice e Josef Koudelka, organizzate al
Strada Maggiore e si raggiunge a piedi dalla stazione ’500. Ritroviamo la Mast-Manifattura di Arti, sperimentazione e
in circa 20 minuti. In autobus: linee 27, 11 e 25. loro pittura, insieme tecnologia (via Speranza 42, 051/647.43.45)
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Bologna (051/32.50.16). Per la visita: la Torre degli Asinelli Ludovico, anche 19 novembre. Info: www.mast.org
è aperta tutti i giorni. Fino al 5 novembre: 9,30-19,30 nel vicino palazzo Per chi ama la musica, il Bologna Jazz Festival,
(ultimo ingresso alle 18,30); dal 6 novembre al 28 Fava (via Manzoni 2, dal 26 ottobre al 19 novembre, porterà
febbraio: 9,30-17,45 (ultimo ingresso alle 17); ingresso 051/19.93.63.05), oggi classici e nuove tendenze nei principali teatri,
5 €. È possibile scegliere l’orario e acquistare i biglietti sede di mostre d’arte auditorium e club della città. Tra i tanti big,
sul nuovo sito www.duetorribologna.com o al punto (martedì-domenica, sono in arrivo Enrico Rava (27 ottobre al
informazioni Bologna Welcome in piazza Maggiore 1. 10-19; ingresso 12 €). Teatro Celebrazioni, ore 21,15) e Chick Corea
Infine, altri due (7 novembre, all’Auditorium Manzoni, ore
palazzi storici che 21,15). Info: www.bolognajazzfestival.com
Eleganti contenitori culturali oggi fungono da Dal 31 ottobre fino all’1 novembre
Tra recuperi e restauri, gennaio 2018 (vedere contenitori culturali: si svolge il Trekking urbano: tour a piedi,
Bologna offre sempre a destra), si visita da palazzo Pepoli con guidati e gratuiti, nel centro storico e
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fresco di inaugurazione, nel sottopasso di via 051/19.93.63.70; orario:
palazzo Pallavicini Rizzoli (piazza Re martedì-domenica
(via San Felice 24, Enzo, 051/219.41.50), 10-19, ingresso 10 €)
331/347.15.04) è una che è diventato uno e palazzo Belloni
scoperta anche per spazio espositivo per i (via Barberia 19,
i bolognesi. Tipica materiali fotografici e 051/58.34.39),
architettura senatoria, cinematografici della sontuoso edificio che
ha un doppio scalone Cineteca di Bologna. nel ’700 ospitò più
scenografico e il Orario: lunedì, volte re Giacomo III
salone con copertura a mercoledì, giovedì e Stuart. Orario: martedì,
lanterna. In occasione venerdì 14-20, sabato, mercoledì, giovedì
della mostra di domenica e festivi e domenica 10-20,
Milo Manara, in 10-20. I biglietti (6 €) si venerdì e sabato 10-23;
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programma fino al 21 acquistano al Bookshop ingresso 14 €.

Bell’Italia 57
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A DUE PASSI DALLE TORRI


Shopping in città fra
le botteghe dell’ex ghetto
Un dedalo di vicoli, passaggi sopraelevati,
botteghe e localini. È l’ex ghetto di Bologna,
il secondo a sorgere nei territori dello Stato
Pontificio a metà del ’500. A due passi dalla
Torre degli Asinelli, un tempo c’erano una
sinagoga e tre cancelli che separavano gli
ebrei dal resto della popolazione. Oggi questo
quartiere, aperto e vivace, offre molti spunti
anche per lo shopping. Una targa, in via
dei Giudei, fa notare che la forma urbis del
Art Hotel Commercianti Via con me
ghetto ricorda quella di una mano aperta,
quasi un simbolo della vocazione artigiana
Gli alberghi ricavato in una dimora la creatività dei proprietari: che continua a caratterizzarlo. Ecco perché
storica del ’500. Colazione qui la tradizione bolognese non c’è da stupirsi se, per esempio, varcata
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Voluto da papa Paolo II alla metà del XV secolo, è uno dei
simboli della rinascita della città dopo secoli di decadenza.
Oggi ospita un museo, è sede di mostre e propone
un nuovo percorso di visita sui camminamenti di ronda
TESTI Sandra Fiore FOTOGRAFIE Massimo Ripani

60 Bell’Italia
Piazza Venezia vista da una delle terrazze
del Vittoriano. La compatta, rossa mole
rinascimentale di Palazzo Venezia, sormontata
dalla merlatura e dalla massiccia
torre, definisce un intero lato del vasto spazio.

Bell’Italia 61
A sinistra: la successione di portali dell’appartamento Barbo
che conduce alla grande sala del Mappamondo. Sopra: il Doppio
ritratto di Giorgione (inizio XVI secolo), una delle opere di spicco
del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia. Sotto: una delle sale
del museo, dedicata ai dipinti su tela di scuola italiana del ’600
e del ’700. Pagina seguente: il loggiato inferiore del Viridarium.

A
chi passa in piazza Venezia a Roma, snodo
verso i principali circuiti turistici, dai Fori
Imperiali al Campidoglio, non può sfuggire
la mole di Palazzo Venezia, che si innalza
simile a una fortezza coronata da merli e da
una torre. La curiosità verso lo storico edificio è solita-
mente destata dal dettaglio architettonico del balcone
sulla facciata, divenuto simbolo, nella memoria collet-
tiva, del ventennio fascista. Ma quella è stata solo una
parentesi nella lunga storia del monumento, le cui vi-
cende costruttive hanno origine alla metà del XV secolo.
Il nucleo originario del palazzo sorse per volere del
cardinale veneziano Pietro Barbo, salito al soglio
pontificio con il nome di Paolo II (1464-71); succes-
sivamente l’edificio venne concesso da Pio IV Medici
(1559-65) alla Repubblica di Venezia che vi stabilì la
propria ambasciata. Da qui il nome “Palazzo di Venezia”.
Nel 1797, in seguito al trattato di Campoformio, con il
quale Napoleone cedette Venezia all’Austria, la dimora
divenne sede diplomatica austriaca, finché nel 1916

62 Bell’Italia
Sopra: il Vittoriano visto dal camminamento di ronda del palazzo che
è stato di recente aperto ai visitatori. L’itinerario guidato tocca anche
i sottotetti e il belvedere in cima a una torretta. Sotto: Pio IV dona alla
Serenissima il Palazzo di San Marco, opera seicentesca di autore
anonimo. Sullo sfondo, accanto al palazzo, si distingue il Viridarium
nell’originaria collocazione, prima dell’arretramento novecentesco.

il Regno d’Italia ne rivendicò il possesso; tale atto, carico


di valenze nazionalistiche, spinse nel 1922 Benito Mus-
solini a eleggere questo luogo a suo quartier generale.
Palazzo Venezia rappresenta una testimonianza chia-
ve del passaggio allo stile rinascimentale nell’edilizia
civile di Roma, e segna una tappa importante nella rina-
scita della città dopo i turbolenti anni del trasferimento
della sede papale ad Avignone (1309-77). Il complesso
si sviluppa su un grande isolato delimitato da piazza Ve-
nezia, piazza San Marco, via del Plebiscito (l’antica Via
Papalis lungo il percorso tra il Laterano e il Vaticano) e
via degli Astalli. Le soluzioni adottate per la sua costru-
zione, ispirate ai modelli classici, rivelano secondo alcuni
studiosi l’influenza di Leon Battista Alberti: dalla loggia
delle Benedizioni a quella del Cortile Grande, le cui arca-
te richiamano il Colosseo, dalle finestre a croce guelfa in
facciata ai motivi decorativi dei portali d’ingresso.
Il fianco che affaccia su piazza San Marco è il più arti-
colato ed è qui che si sviluppò il nucleo originario della
dimora. A partire dal 1455 il cardinale Pietro Barbo,

64 Bell’Italia
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UNA DIMORA-FORTEZZA
PER IL PAPA VENEZIANO
La residenza che il cardinale Pietro Barbo fece erigere accanto alla basilica
di San Marco fu trasformata in splendido palazzo dopo la sua elezione a papa,
quando si arricchì di saloni di rappresentanza e di un giardino “segreto”
Illustrazione di Francesco Corni

❶ Facciata ❸ Sala dei Paramenti dopo l’elezione di ➏ Sala Regia


Il prospetto principale È una delle sale Pietro Barbo al soglio Qui il pontefice
su piazza Venezia si dell’appartamento del pontificio con il nome dava udienza ai potenti
deve all’ampliamento cardinale Barbo. di Paolo II (1464-71). del suo tempo.
iniziato nel 1464. Ospita gli affreschi con ❺ Sala del Concistoro ❼ Scala Nova
❷ Torre le Fatiche di Ercole. Ospitò fino al 1597 il Realizzata nel 1924
Innalzata nel 1470, fu ❹ Sala del Mappamondo collegio dei cardinali. Gli in sostituzione della
ulteriormente elevata Uno dei tre saloni ambasciatori veneziani cordonata (rampa)
alla metà del ’500. monumentali aggiunti la usarono per le feste. in laterizio del ’400.

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12
N
❽ Loggia ❿ Sala Altoviti ⓬ Viridarium ⓭ Loggia delle Benedizioni
L’incompiuto portico Accoglie gli affreschi di Il giardino “segreto” Impostata sulla
quattrocentesco su Vasari (1553) staccati voluto da Paolo II era facciata della basilica
due livelli fu costruito dal palazzo romano in origine chiuso da un di San Marco per
con il travertino di Bindo Altoviti, porticato e impostato volere di Paolo II.
preso dal Colosseo. abbattuto a fine ’800. sull’angolo della ⓮ Basilica di San Marco
❾ Museo ⓫ Passetto dei Cardinali torre. Il complesso Fondata nel IV secolo,
L’itinerario di visita al Corridoio ricavato nel fu trasformato in fu rinnovata nel ’400,
Museo Nazionale del ’700 dalla copertura palazzetto tra ’500 e quando fu incorporata
Palazzo di Venezia inizia di un camminamento ’700; demolito per fare nel palazzo e destinata
con le sale dedicate ai di ronda. Vi è esposta spazio alla piazza, fu alla comunità veneziana.
dipinti veneti, emiliani e la collezione di ricostruito in posizione Altri interventi furono
dell’Italia centrale. porcellane del museo. arretrata nel 1911-13. effettuati tra ’600 e ’700.

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1
ROMA Palazzo Venezia

RITRATTO D’AUTORE: COSÌ


LO VIDE PIRANESI NEL ’700

Prima delle demolizioni


novecentesche, il Viridarium
di papa Paolo II si
impostava ad angolo retto
sulla facciata principale.
Sorto come giardino
circondato da un portico,
era stato successivamente
modificato con l’aggiunta
del loggiato superiore
e la chiusura delle arcate
(completata nel ’700),
che gli valsero il titolo
di “Palazzetto”.
L’incisore, acquafortista e architetto ha dedicato al palazzo una delle celebri vedute in cui
ha descritto la città intorno alla metà del XVIII secolo. Un’immagine che precede le grandi
trasformazioni che tra ’800 e ’900 portarono alla creazione di piazza Venezia

All’epoca della veduta La via tra piazza San Marco


(1750-70), il palazzo era (così era allora chiamato lo
da ormai due secoli sede spazio di fronte al palazzo) e
dell’ambasciata della la chiesa del Gesù era parte
Repubblica di Venezia della Via Papalis, l’itinerario
presso la Santa Sede che i papi consacrati in
(1564-1797). Il balcone Vaticano percorrevano per
aggiunto nel 1715 al centro prendere possesso della
della facciata era stato basilica di San Giovanni in
voluto dall’ambasciatore Laterano. Dalla fine dell’800
Nicolò Duodo. La vistosa è via del Plebiscito, in
merlatura guelfa memoria del plebiscito che
caratterizza ancora oggi nel 1870 sancì l’annessione
la sommità dell’edificio. di Roma al Regno d’Italia.
A sinistra: la sala Altoviti, che dal 1929 accoglie gli affreschi di Giorgio
Vasari staccati da una sala del palazzo romano di Bindo Altoviti,
banchiere fiorentino, abbattuto nel 1888. Sopra: il busto di Pietro
Barbo, papa Paolo II, committente del palazzo alla metà del ’400.
Sotto: scorcio del Viridarium, il giardino porticato voluto da papa
Paolo II; il loggiato superiore ospita il Lapidarium del museo.

titolare della basilica di San Marco, volle costruire


una residenza per sé rimuovendo e inglobando edifici
preesistenti, tra cui una torre, detta della Biscia, che si
innalzava all’incirca nel punto in cui sorge l’attuale torre,
del 1470. Salito al soglio pontificio, il cardinale deci-
se di ampliare il palazzo: all’appartamento cardina-
lizio furono aggiunti tre saloni di rappresentanza e
la basilica di San Marco fu incorporata alla stregua di
una cappella palatina. L’edificio si ingrandì verso via del
Plebiscito, dove fu aperto un nuovo ingresso: gli ospiti che
lo varcavano erano accolti dal Cortile Grande, con l’arioso
loggiato rinascimentale su due livelli rimasto incompiu-
to. Il giardino che racchiude è un’oasi di siepi di bosso,
palmizi e magnolie dove oggi i turisti amano sostare.
L’amore del pontefice verso l’antichità, che ne fece uno
dei maggiori collezionisti dell’epoca, si evince già nell’an-
drone dell’ingresso su piazza Venezia, il cui soffitto a la-
cunari richiama il Pantheon. La prima sosta è alla loggia
delle Benedizioni, sulla facciata di San Marco, collegata
direttamente all’appartamento: il colpo d’occhio sul

Bell’Italia 69
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Sopra: Ercole e i buoi di Gerione, particolare del fregio ad affresco
della sala dei Paramenti; il restauro dell’opera quattrocentesca
si è concluso da pochi mesi. Sotto: una porzione del fregio, con due
delle otto Fatiche di Ercole raffigurate. Pagina precedente, dall’alto: la
decorazione novecentesca della sala IV, detta dello Zodiaco; la finestra
della sala del Mappamondo che si apre sul balcone di piazza Venezia.

Vittoriano e sul Campidoglio è straordinario. Ci si inoltra


poi verso le sale del Pappagallo e dei Paramenti. La prima,
che prende il nome dagli esemplari che Pietro Barbo ama-
va esibire come rarità, è ingentilita da un fregio dipinto
con festoni retti da puttini. Nella seconda spicca il ciclo di
affreschi da poco restaurato raffigurante le Fatiche di
Ercole, di ispirazione mantegnesca. La fuga prospettica
di portali conduce alla sala del Mappamondo, uno dei tre
saloni di rappresentanza: la sontuosità dell’ambiente è
data dalle gigantesche colonne dipinte che scandiscono
le pareti e dal camino in marmo di Mino da Fiesole e
Giovanni Dalmata. Qui si riuniva il Gran Consiglio del
Fascismo, le cui decisioni erano annunciate da Mussolini
alla folla dal balcone settecentesco. Seguono la sala del
Concistoro e la sala Regia, lunga 37 metri e destinata al
ricevimento di uomini illustri, dove sembra ancora aleg-
giare la presenza di Carlo V, Mozart, Canova, Rossini.
I lavori architettonici, rimasti interrotti alla morte del pon-
tefice e del cardinale nipote Marco Barbo, furono ripresi
dal cardinale Lorenzo Cybo, al quale si deve un nuovo

Bell’Italia 71
appartamento le cui sale accolgono parte delle collezioni
d’arte del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, vasta
raccolta di dipinti e oggetti d’arte decorativa databili dal
Medioevo al XIX secolo. Tra le opere, colpisce per la natu-
ralezza espressiva il busto marmoreo di Paolo II, scultura
di Mino da Fiesole (1464-70); interessanti e ben conser-
vati sono la Cassa di Terracina, in legno intagliato (X-XI
secolo), un cofanetto di avorio, gioiello d’arte bizantina, e
la statua lignea della Madonna d’Acuto (XII-XIII secolo).
Raffinata è la Testa di dama di Pisanello, della metà del XV
secolo. Ci porta invece nel Cinquecento veneto il Doppio
ritratto di Giorgione: a una figura maschile malinconica si
contrappone un personaggio dallo sguardo beffardo. La
sala Altoviti offre un esempio di “strappo” e ricolloca-
zione di affreschi di Giorgio Vasari (1553), provenienti
da un palazzo romano andato distrutto. Superato il Pas-
setto dei Cardinali e un’infilata di vetrine con porcellane,
bronzetti, terrecotte, si accede al Lapidarium, sistemato
lungo il loggiato che racchiude il giardino di Paolo II,
il Viridarium, noto come “palazzetto”; sorto all’angolo
esterno della torre, il complesso fu smontato e riedifica-
to nell’attuale ubicazione in seguito alla costruzione del
Vittoriano, il Monumento a Vittorio Emanuele II. In questa
“oasi” avvolta dal profumo di agrumi il pontefice amava
trascorrere il suo tempo ed è qui che si spense.

a pagina 75

Sopra: il balcone al centro della facciata, fatto aggiungere nel 1715


dall’ambasciatore veneziano Nicolò Duodo e diventato palco dei
discorsi di Mussolini durante il fascismo. Sotto: il prospetto su piazza
Venezia, caratterizzato dal vivace contrasto del rosso intonaco con i
profili in travertino delle finestre. Lo stile rinascimentale delle aperture
riesce a mitigare l’aspetto di palazzo-fortezza dell’edificio.

72 Bell’Italia
come
dove
quando
ROMA

Le vie dell’arte,
di ieri e di oggi Basilica di San Marco

Viaggio tra i tesori del Medioevo nella basilica di San Marco e quelli del Quattrocento in Santa Maria
in Aracoeli. Poi nel quartiere Ostiense, dove i murales raccontano il nostro tempo di Sandra Fiore

delle Quadrighe. STREET ART


La biglietteria è sulla Il museo a cielo aperto
terrazza mediana al della creatività urbana
livello del colonnato.
Da lunedì a domenica A Roma la street art ha conquistato interi
9,30-19,30 (ultimo quartieri, riqualificando edifici dismessi e
ingresso 18,45); biglietto rendendo più gradevoli le strade periferiche.
7 €. Proseguendo Il quartiere Ostiense, agli inizi del Novecento
in direzione del caratterizzato dalla presenza di magazzini e
Campidoglio, tappa fabbriche, vanta la maggiore concentrazione
d’obbligo alla basilica di dipinti murali. Partendo da via Ostiense,
francescana di Santa di fronte alla basilica di San Paolo fuori le
Maria in Aracoeli Mura (fermata linea B della metropolitana)
(scala dell’Arce Capitolina si incontra l’opera dello spagnolo Sam3: un
12, 06/69.76.38.39), che uomo ricoperto di stelle che regge una sfera
Palazzo Venezia, in piazza Venezia, si raggiunge dalla conserva importanti luminosa contenente delle figure umane.
stazione Termini con i bus 63, 64, H, 70 e 492; testimonianze del Proseguendo su via dei Magazzini Generali si
in metropolitana, fermata Colosseo della linea B. Rinascimento a Roma: incontra Wall of Fame del romano J.B. Rock:
In camper: area sosta Park Colombo, via Cristoforo il monumento funebre opera lunga 60 metri in cui si susseguono
Colombo 170, 06/51.60.00.97. Per la visita: il Museo del cardinale Ludovico personaggi celebri, da Dante Alighieri a
Nazionale del Palazzo di Venezia è aperto da martedì a d’Albret di Andrea Zorro. Sulla parallela via del Porto Fluviale,
domenica 8,30-19,30 (la biglietteria chiude alle 18,30); Bregno (1465), la il Nuotatore di Agostino Iacurci, con cuffia
ingresso 10 €. Visite guidate per gruppi di 10 persone lastra tombale dedicata e occhialini, “galleggia” sull’edificio della
sul cammino di ronda, nei sottotetti e al belvedere; a Giovanni Crivelli, Pescheria Ostiense. All’incrocio fra via del
partenze ogni mezz’ora dalle 10 alle 18; 5 € in aggiunta scolpita da Donatello Porto Fluviale e via delle Conce ci guardano
al biglietto d’ingresso. Info 06/69.99.42.84. (1433), la cappella i volti colorati di Blu, altro artista italiano di
Bufalini affrescata da fama internazionale, in una scena che porta
Pintoricchio nel 1485. l’attenzione sul problema dei senza tetto.
Tra monumenti e panorami Aperta tutti i giorni Poco lontano, nel rione Testaccio (fermata
Inserita nel complesso opera neoclassica di 9-12,30 e 15-18,30. Nella Piramide linea B della metro) si ammirano
di Palazzo Venezia, la Antonio Canova. La vicina via delle Botteghe altri esempi, come Jumping Wolf, una
basilica di San Marco seicentesca cappella del Oscure si incontra la rivisitazione della Lupa Capitolina del belga
(06/679.52.05) merita Sacramento, progettata Crypta Balbi (civico 31, ROA, sul lato di un palazzo in via Galvani.
una visita approfondita. da Pietro da Cortona, 06/697.76.71), museo di
Fondata nel 336 e ospita il dipinto San archeologia urbana che
rinnovata nel corso Marco Papa di Melozzo documenta l’evolversi
dei secoli, è nota per i da Forlì (fine del XV di un isolato della città.
mosaici del IX secolo, tra secolo). La basilica è Molti ritrovamenti
i più antichi di Roma. aperta da martedì a testimoniano le
La navata maggiore è venerdì 10-13 e 16-18, attività artigianali che
coperta da un soffitto sabato e festivi 10-13 vi si svolsero tra l’età
ligneo quattrocentesco e e 16-20. Per godere un tardoantica e l’Alto
nelle laterali si alternano panorama mozzafiato Medioevo. Tutti i giorni,
altari barocchi. sulla città si può tranne lunedì, 9-19,45;
Accanto ai gradini del prendere l’ascensore di ingresso 7 € (biglietto
presbiterio, sulla destra, cristallo del Vittoriano unico valido per
è la Memoria in onore (06/678.35.87) e i 4 siti del Museo
Il Nuotatore in via del Porto Fluviale
di Leonardo Pesaro, raggiungere la terrazza Nazionale Romano).

Bell’Italia 75
come
dove
quando
ROMA

SAPORI
Gli indirizzi per gustare
la dolcezza della città
La fatica delle lunghe camminate tra i
monumenti della Capitale può essere
Enoteca Cavour 313
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Renato e Luisa di Sant’Eustachio 82, 06/68.80.20.48), una
torrefazione a legna nata nel 1938 a un
passo da piazza Navona e dal Pantheon.
Si va dalla semplice tazzina di caffè alle più
ricche monachelle con panna, tiramisù,
moretto con il cacao, frappè e granite.
Palazzo Scanderbeg
Nelle vicinanze è la Confetteria Moriondo
e Gariglio (via del Pie’ di Marmo 21-22,
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(piazza Scanderbeg Bed & Breakfast Relais Conto medio 35 €. una cioccolateria a Torino, nel 1870 si
117, 06/89.52.90.01). Terrazza Pantheon (via La Sagrestia trasferirono a Roma e vi aprirono questo
Nei pressi della Fontana di Torre Argentina 18, (via del Seminario 89, esercizio. Il locale è piccolo e in stile rétro,
di Trevi, nel palazzo 06/687.79.92). Residenza 06/679.75.81). Nelle con credenze e tavoli su cui sono esposti
quattrocentesco di charme in un attico; sue sale, con decori praline, cremini, confetti ripieni, gelatine di
che fu residenza di ha sei camere rifinite ispirati all’antichità, frutta e marrons glacés. La Gelateria Giolitti
Giorgio Castriota, detto con cura. Doppia si apprezzano piatti (via Uffici del Vicario 40, 06/699.12.43)
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albanese e re d’Epiro. Residenza Maritti vitella alla vaccinara e i di gusti. Gli amanti del tiramisù possono
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(via del Mancino 12, una veranda ombreggiata drogheria di alto livello, attiva dagli anni
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nel 2012. Gli ambienti (via dei Barbieri 25, dai tonnarelli cacio
confortevoli e di design 06/686.96.60). Trattoria e pepe all’abbacchio,
hanno le rilassanti tonalità dall’atmosfera informale ma il menu offre anche
del grigio. Dispone di dove assaporare una piatti a base di pesce.
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78 Bell’Italia
MONFERRATO CASALESE (Alessandria)

SOTTERRANEI
D’AUTORE
Patrimonio Unesco dal 2004, gli infernot sono cantine scavate nella
pietra che si trovano soltanto in questo scampolo di Piemonte. Ambienti
suggestivi, da visitare in occasione delle aperture speciali del 22 ottobre
e raccontati nelle immagini protagoniste di una mostra fotografica
TESTI Rosalba Graglia

A sinistra: l’infernot di Cesare Langosco a Fubine Monferrato, in uno scatto di Gabriele Croppi, uno dei 7 fotografi
protagonisti della mostra di Alba. In alto: Luigina Luparia Zai ritratta da Jacques Pion nell’infernot di Cella
Monte. Qui sotto: veduta dei paesi di Cella Monte (a sinistra) e Rosignano Monferrato dal castello di Uviglie.

Bell’Italia 79
Alba: gli infernot visti da 7 fotografi
«Proporre uno sguardo “altro” da quello oggettivo
delle foto documentarie». Così Ilenio Celoria, fotografo
e studioso degli infernot, spiega l’idea di coinvolgere
un gruppo di fotografi per raccontare questi spazi.
Nasce così la mostra, realizzata in collaborazione con
l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di
Langhe-Roero e Monferrato, che dopo Casale Monferrato
sarà esposta ad Alba (5-26 ottobre). Due le sedi: una nella
piazzetta Vernazza, aperta 24 ore su 24, l’altra negli spazi
del Percorso Archeologico ArcheoMedia, sotto la chiesa
di San Giuseppe (piazzetta Vernazza 6, 0173/29.31.63;
orari: lunedì-venerdì 10,30-17,30, sabato-domenica 10,30-
18,30). Sette i fotografi protagonisti: Luciano Bobba,
che anima le immagini con ombre del passato, in una
sequenza di presenze/assenze (a lato in basso, infernot
di Nello Scagliotti a Camagna); Ilenio Celoria, attento
alle geometrie architettoniche; Gabriele Croppi, che
evoca atmosfere immaginifiche nell’oscurità illuminata
dalle candele; Maurizio Galimberti, che “manipola” e
rinnova le sue visioni utilizzando foto esistenti; Cosimo
Maffione, che indaga la sacralità dei luoghi, dove colloca
simboliche piante di vite; Jacques Pion, che intraprende
un viaggio nel tempo in bianco e nero; Nicola Sacco,
che fa rivivere la convivialità degli infernot (a lato in alto,
infernot di palazzo Tornielli a Mombello Monferrato).

80 Bell’Italia
Ambienti ipogei
di grande fascino
e dal forte valore
identitario, tra
cui spicca quello
dell’Ecomuseo
di Cella Monte
———————

In queste pagine: tre


scatti realizzati dal
fotografo Maurizio
Galimberti con la
tecnica Readymade,
che utilizza immagini
già esistenti e
le completa con
Polaroid Vintage.
Il soggetto delle
fotografie è l’infernot
dell’Ecomuseo della
Pietra da Cantoni
di Cella Monte.

Bell’Italia 81
Nelle foto a sinistra:
l’infernot di Sala
Monferrato è uno
dei più insoliti del
territorio casalese.
È infatti annesso
alla chiesa di San
Francesco, che
domina il paese,
e fu scavato dai
francescani che
incisero sulla pietra,
in numeri romani,
la data di fine lavori
(1844). I giochi di
ombre colti negli
scatti di Luciano
Bobba aggiungono
un tocco
di mistero al luogo.
Pagina seguente, in
alto: l’infernot di Casa
Mosso-Reboglia a
Grazzano Badoglio
fotografato
da Ilenio Celoria.
Si tratta di un
infernot a corridoio
curvato (modello
diffuso a Grazzano)
con un’unica
fila di nicchie
portabottiglie, dalle
pareti rifinite con una
picconatura a vista
molto evidente, che
disegna una specie
di trama rugosa sulla
pietra. Pagina seguente,
in basso: i segni che
increspano una parete
dell’infernot di Piero
Roggero a Ottiglio,
in uno scatto di
Cosimo Maffione.

82 Bell’Italia
Scatti d’autore
rendono omaggio
agli anonimi artisti
che con estro
e maestria hanno
scavato la pietra
———————

Bell’Italia 83
MONFERRATO CASALESE (Alessandria)

C
he si tratti di luoghi misterio- chie sovrapposte, con mensole, scale... certo di più: ce ne sono di ancora chiusi,
si e segreti è evidente fin dal Ma la caratteristica principale, che ne fa di inagibili, di gelosamente custoditi e
nome: infernot evoca qualco- qualcosa di unico, è che gli infernot non tramandati. Di che epoca sono? Difficile
sa di profondo, nascosto, una sono costruiti, ma scavati. Tutta quella dirlo con certezza, probabilmente la mag-
dimensione vagamente in- complessa architettura di spazi nasce gior parte della seconda metà dell’Otto-
quietante, in qualche modo “infernale”. dal “levare”: un lavoro paziente portato cento. In pratica non c’è vecchia casa
In realtà non si conosce bene l’origine avanti con abilità atavica e creatività ori- che non abbia il suo infernot: qualcuno è
di questo termine curioso e suggestivo. ginale da generazioni di anonimi artisti pubblico (come a Cella Monte, Vignale,
Forse arriva dal provenzale antico enfer- della pietra nelle pause del lavoro nelle Terruggia), la gran parte sono privati, tut-
net, che designava una prigione angusta. vigne, anche per più stagioni. Sta qui il ti hanno qualcosa di unico e di speciale.
Anche se poi nel corso del tempo – ci so- trait d’union fra paesaggio e infernot, fra I più importanti e scenografici, sparsi in
no documenti già a partire dalla fine del vigna e vino, alto e basso, luce e ombra, sette paesi del territorio, restano aperti al
Seicento, e li cita addirittura l’architetto fuori e dentro. L’infernot diventa così un pubblico tutto il giorno nella giornata di
di corte Amedeo di Castellamonte – per intrigante rovesciamento e una conti- domenica 22 ottobre.
gli “infernetti” o “infernotti” non contano nuazione del mondo esterno all’interno,
tanto le dimensioni quando l’ubicazione. l’anello mancante fra vino e luoghi. LA CULTURA DEL VINO VIVE
Si tratta infatti di uno spazio in genere al Tra le colline tappezzate di vigneti, i pae- IN QUESTI TEMPLI IPOGEI
di sotto delle cantine, privo di finestre sini arroccati – Rosignano, Cella Monte, Lo splendido infernot di Cesare Lan-
e destinato a uno scopo preciso: con- Sala, Vignale... – tutti con la torre di un gosco a Fubine pare un tempio al dio
servare le bottiglie di vino più preziose. castello o un campanile (spesso entram- Bacco, con l’infilata di bottiglie colloca-
bi), raccontano paesaggi modificati sì te nelle nicchie quasi fossero simulacri
CANTINE UNICHE, DIVENTATE nel corso del tempo ma mai stravolti. di devozione e la gradinata che diventa
PATRIMONIO UNESCO E conservano il segreto di un mondo una sorta di altare-ziggurat. E come ogni
La prima cosa da sapere sugli infernot sotterraneo inatteso e intatto. tempio, anche l’infernot ha la sua vesta-
è che esistono solo qui, nel Monferrato Non sorprende dunque che l’Unesco le: si chiama Luigina Luparia Zai, classe
Casalese. Perché solo qui c’è quella pie- abbia inserito nel 2014 questo scam- 1925, e nell’infernot di Ca’Nova, a Cella
tra speciale – spesso chiamata erronea- polo di Monferrato tra i siti Patrimo- Monte, legge a lume di candela un suo
mente tufo – che è la pietra da cantoni, nio dell’Umanità. Motivazione uffi- libro di ricordi e sorride. Luigina è un po’
un’arenaria “vecchia” di circa 20 mi- ciale: «per la presenza di una singolare la memoria storica degli infernot, dove il
lioni di anni, particolarmente morbida tipologia di architettura vernacolare, gli tempo sembra essersi fermato.
e friabile, facile da lavorare e in grado infernot, scavati nella pietra da cantoni Qualche volta il legame con il sacro va al
di mantenere la temperatura (dai 9 ai che caratterizza geologicamente l’area». di là delle aspettative: è il caso dell’infer-
12-13 gradi centigradi, tutto l’anno) e Ma questi spazi di buio, di silenzio, di not di Sala, che si trova proprio oltre
l’umidità perfette per conservare il vino. vino, sono molto più che un manufatto un passaggio segreto nella chiesa di
Dopo di che, nessuna regola precisa: ci architettonico: piuttosto, la testimo- San Francesco. Lo hanno scavato nella
sono infernot a un’unica camera o con nianza di una passione e un amore per pietra da cantoni i frati, ultimandolo, co-
più vani, a inventare quasi un labirinto di la propria terra arrivati fino a oggi. me registrato in un’incisione sulla parete,
cunicoli, infernot con corridoio o senza, Quanti sono gli infernot? L’ultimo cen- nel 1844. I graffiti sulle pareti lasciano in-
con tavolo centrale, ad anfiteatro, a nic- simento ufficiale ne conta 78, ma sono tuire i segni del tempo e del lavoro degli

84 Bell’Italia
uomini nella pietra. Una “modernità” nel-
le finiture, fatte in genere con la lama del
piccone, che è quasi artistica, e nelle foto
d’autore del nostro servizio diventa l’oc-
casione per accostamenti, giochi d’om-
bre, rielaborazioni di immagini. Perché
è indubbio che gli infernot sono opere
d’arte, un’arte anonima e collettiva ma
non meno creativa.
L’esempio più interessante è forse Cella
Monte, sede dell’Ecomuseo della Pie-
tra da Cantoni che è un po’ il quartier
generale degli infernot. Non solo per-
ché ospita un infernot “da manuale”,
a quasi 6 metri di profondità e con il
tavolo centrale, una caratteristica di
questa località (ci sono altri 7 infernot
censiti in paese). Ma perché durante i
lavori di sistemazione dell’edificio di
piazza Vallino, sede del museo, è ap-
parsa un’infilata di colonne quattro-
centesche su due livelli, tutte costruite
in pietra da cantoni, di buona fattura e
accostate ai mattoni a inventare sobrie
decorazioni. Si trattava probabilmente
di una residenza nobiliare, visto che
all’interno sono stati rinvenuti pavi-
menti di legno, soffitti a cassettoni, un
controsoffitto del ’700. A conferma che
gli infernot sono il “logo” del territorio,
la cifra sia delle case di campagna che
dei palazzi più raffinati. Perché in quei
sotterranei, fra quelle pareti incise dal
tempo, vive una cultura autenticamen-
te trasversale: la cultura del vino.

alla pagina seguente

Sopra: l’infernot
di Vignale in uno
scatto di Ilenio
Celoria, fotografo
e studioso degli
infernot monferrini.
In questa foto: veduta
di Sala Monferrato
e delle sue colline.
come
dove
quando
CELLA MONTE
(Alessandria)

Autunno di gusto
nel Monferrato Grazzano Badoglio

Tour in sette borghi del territorio alla scoperta degli infernot, ma non solo. Tanti indirizzi
per piacevoli soggiorni fra vigneti e dolci colline. E a tavola, un trionfo di sapori di Rosalba Graglia

ne hanno ricavato DA NON PERDERE


un b&b con giardino Domenica 22 ottobre:
pensile. A Grazzano il giorno degli infernot
Badoglio protagonista
è la chiesa abbaziale Domenica 22 ottobre è l’ultima data
di San Salvatore, oggi ufficiale del 2017 per scoprire gli infernot del
chiesa parrocchiale, Monferrato Casalese. Si tratta degli infernot
fondata nel X secolo. di Ottiglio, Ponzano, Grazzano Badoglio,
È in via Santi Vittore Olivola, Fubine, Vignale Monferrato e
e Corona; orario: 9-19. Frassinello, visitabili dalle 10 alle 12 e dalle
A Olivola la chiesa di 14 alle 18, alcuni anche con degustazione
San Pietro (via San e vendita di vini. Le visite sono organizzate
Pietro 1, 0142/92.14.89; e per ogni località c’è un punto di ritrovo
orario 9-19) è un mix prefissato: a Ottiglio (dove sono aperti
di sacro e profano: 4 infernot) l’appuntamento è in piazza
Cella Monte, punto di partenza ideale per l’itinerario il campanile romanico Filippini; a Ponzano alla sede della Pro Loco
degli infernot, dista da Milano 90 km sulla statale 494 (X-XI secolo) era in piazza Unità d’Italia; a Grazzano Badoglio
o 115 km in autostrada (A4, uscita Casale sud), e 76 infatti una torre di (con 5 infernot visitabili) ritrovo in piazza
km da Torino (A4 e provinciale 31). In treno: stazione di avvistamento. A Fubine Cotti; a Olivola all’infernot Bricco dei Guazzi,
Casale Monferrato (12 km da Cella Monte), servita dai da vedere il castello in via Vittorio Veneto 23. Sono ben 12 gli
collegamenti ferroviari con Chivasso e Alessandria. dei conti Cacherano infernot aperti al pubblico a Fubine con
In bus: si arriva a Casale da Torino, Vercelli, Alessandria e di Bricherasio, oggi ritrovo a Casa Mortara, in via Pietro Longo
Genova con Società Ticino (0142/45.28.54), Stat Turismo casa di riposo, e la 95, nella sede Avis/Croce Rossa Italiana;
(0142/78.16.60; collegamenti anche dall’aeroporto di cappella funeraria 5 quelli visitabili a Vignale (appuntamento
Malpensa), Arfea (0131/22.58.10). In aereo: aeroporti dei Cacherano, un al Belvedere di via Bergamaschino) e uno
di Torino Caselle a 103 km, Milano Malpensa a 99 km. gioiellino neogotico a Frassinello, nel b&b I Tre Gatti (via Carlo
In camper: aree camper a Sala Monferrato (strada Cella (entrambi visitabili Alberto 1). La manifestazione è organizzata
Monte, 0142/48.69.00) e a Casale (zona San Bernardino, contattando il Comune: dall’Ecomuseo della Pietra da Cantoni di
dietro il Palazzetto dello Sport, 0142/44.43.39). 0131/77.81.21). Cella Monte, riferimento imperdibile per
A Vignale, oltre alla conoscere meglio gli infernot e la loro
Torre Civica del XIV storia. Il museo, in piazza Vallino, è aperto
Itinerario tra chiese e castelli secolo e ai settecenteschi tutte le domeniche dalle 10 alle 12 e
Sono le chiese e i castelli prezioso coro in noce. palazzo Callori e palazzo dalle 16 alle 18 a ingresso gratuito, ed è
il filo conduttore di A Ponzano i castelli Vitale si visita anche contattabile fino alla fine del 2017 solo
un itinerario fra i sette sono due: quello dei un buon numero di per mail: info@ecomuseopietracantoni.it;
paesi che il 22 ottobre conti Cavallero, del ’400, chiese, fra cui la Beata www.ecomuseopietracantoni.it.
aprono i loro infernot trasformato nell’800 Vergine Addolorata
(vedere accanto). in residenza con un (via XI Febbraio),
A Ottiglio, il castello – grande parco privato esempio di Romanico
in realtà una residenza (per visite contattare il piemontese (orario: 8-11
signorile d’inizio ’800 Comune: 0141/92.71.35) e 17-19). A Frassinello
(non visitabile) – quasi e il medievale castello c’è il castello Sassone
sovrasta la vicina chiesa Salabue (via Papa di Lignano, riportato
di San Germano Giovanni XXIII, 0141/ all’aspetto medievale e
(via Pozzobonelli 3, 92.71.30; visite su oggi residenza privata
0142/92.14.89; orario richiesta), diventato e azienda vitivinicola
9-19), settecentesca, con residenza di campagna (visite su richiesta,
Ecomuseo della Pietra da Cantoni
navate affrescate e un per i conti Davico che 0142/92.53.26).

86 Bell’Italia
RICETTE E ACQUISTI DELLA TRADIZIONE
Agnolotti, finanziera, bagna
cauda: il territorio in tavola
Nel Monferrato degli infernot, a tavola e in
B&B Relais di Tenuta Santa Caterina
dispensa regna la tradizione. Nei ristoranti e
nelle locande le specialità sono gli agnolotti
Gli alberghi piscina in stagione. Offre camere semplici (quelli del Casalese hanno ottenuto
Punto di partenza ideale ma di “sapore”. Doppia la De.Co, Denominazione Comunale),
B&B Relais di Tenuta per passeggiate fra i con colazione da 70 €. la bagna cauda, il fritto misto, la finanziera
Santa Caterina vigneti ed escursioni nel con animelle di vitello. È facile anche trovare
(Grazzano Badoglio, territorio. Doppia con I ristoranti produttori che preparano in modo artigianale
via Marconi 23, colazione da 130 €. specialità da portarsi a casa come souvenir
0141/92.54.72). Una B&B L’ocanda Cascina La Rocca di Camagna goloso. A Vignale, l’azienda agricola
casa antica immersa Riva (Ottiglio, località (via Matteotti 27, Il Mongetto (Ca’ Mongetto 10, 0142/93.34.42)
nella natura, salotti con Locanda Cascina Camagna Monferrato, da oltre vent’anni coltiva e trasforma
parquet, camini barocchi, Riva, 333/166.15.15 0142/92.51.38). In prodotti secondo le vecchie ricette (è anche
soffitti decorati in gesso, e 0142/92.11.68). Nel un’atmosfera rustico-chic ristorante e agriturismo con camere):
grandi vetrate che verde di Ottiglio, una (volte di mattoni, mura vasetti di bagna cauda, di peperoncini,
affacciano sulle vigne e locanda di cucina di di pietra e l’immancabile sughi monferrini, sottoli, la salsa della
sulla terrazza-giardino. tradizione rivisitata, che infernot) e un bel vendemmia, le confetture, oltre ai vini
E sei suite tutte diverse, offre 4 camere, due giardino, una cucina di del territorio, Barbera e Grignolino.
con arredi d’epoca, doppie e due singole, a tradizione, dagli agnolotti Imperdibili a inizio e fine pranzo i salumi
ognuna col nome di un tema colore (viola, rossa, quadrati al vitello e i formaggi. A Cella Monte la Bottega
vino della tenuta. Doppia blu e verde) e dagli arredi tonnato, accompagnati di Enrico Francia (via Dante Barbano 23,
con colazione da 140 €. essenziali con qualche da vini Doc del 0142/48.81.72) è erede di un’azienda di
Agriturismo Villa tocco di design. Doppia Monferrato. Menu famiglia attiva fin dal XVIII secolo e propone
Morneto (Vignale con colazione 90 €. completo sui 30-40 €. salame crudo e salame cotto, oltre ai
Monferrato, via B&B Cascina Rosignana La Ca’ Nova (Cella cotechini e alla tipica muletta monferrina al
Ca’ Morneto 3, (Ponzano Monferrato, Monte, via Cipriano lardo, stagionata nelle cantine di pietra da
349/851.05.05). In tutto Cascina Rosignana 3, Cei 18b, 333/954.46.99). cantoni. In fatto di formaggi, quelli di capra
12 camere (6 suite e 335/138.58.67). Un agriturismo con sono un must, da acquistare direttamente
6 minisuite), alcune A Ponzano, in cima alla ristorante e produzione dal produttore alla Cascina Maimone di
si trovano nella villa collina, ma a pochi minuti di vini (e splendido Fubine (via per Cuccaro 36, 347/317.00.09),
d’epoca, immersa in dalla statale, in posizione infernot, quello dove vengono allevate 100 capre di razza
una proprietà agricola, panoramica nel verde, fotografato nel servizio). Roccaverano dal cui latte nascono robiole
altre in una struttura una storica cascina Cucina di tradizione, e robioline, caciotte, tome, sairass (la tipica
contemporanea, trasformata in b&b con vini della cantina. Menu ricotta), yogurt... Per i vini, interessante
collegate da un tunnel orto, frutteto, vigna, completo intorno ai 30 €. la cantina della Casaccia di Cella Monte,
in mattoni. Arredi bosco, piscina e arredi Il Biancospino con degustazioni nell’infernot dell’azienda
raffinati, ristorante, d’epoca scelti con gusto. (Fubine, Regione (via Dante Barbano 10, 0142/48.99.86).
Fugassa 8, 340/
La Rocca di Camagna 163.81.81). Tipica cucina La finanziera
del Monferrato, con
agnolotti, bollito, fritto
misto, bagna cauda...
insomma i piatti di una
volta in un classico
ristorante di campagna.
Menu da 25 €.
Dubini (Mombello
Monferrato, via Roma
34, 0142/94.41.16). Un
ristorante familiare con
annessa cascina con
camere. Offre una
cucina di tradizione
che è segnalata anche info
dalla guida Michelin. Consorzio turistico Mon.D.O.,
Menu da 20-25 €. 0142/45.77.89; www.monferrato.org

Bell’Italia 87
Scorcio della cripta,
con, da sinistra, la
tomba ad arcosolio con
un’iscrizione funeraria
della seconda metà
dell’XI secolo e un
altare settecentesco.

CARPIGNANO SALENTINO (Lecce) Cripta di Santa Cristina

I COLORI DI
BISANZIO

Nell’entroterra pugliese, a pochi chilometri


da Otranto, una piccola chiesa ipogea conserva
un suggestivo ciclo di affreschi bizantini,
tra i più estesi e meglio conservati del Meridione
TESTI Rossella Cerulli FOTOGRAFIE Antonio e Roberto Tartaglione

88 Bell’Italia
Bell’Italia 89
Una teoria di ieratiche figure dipinte sulle pareti di pietra
———————

D
i certo nella penombra, al lu- Completamente avvolta dal moderno sto Pantocrator, incapsulato nell’abside.
me fioco delle lucerne, gli abitato, la cripta altro non è che una La figura dell’arcangelo, realizzata in
sguardi austeri dei santi do- piccola chiesa ipogea, realizzata in una biacca e impasti di terricci locali, è posta
vevano folgorare l’animo dei delle cavità carsiche che si aprono nei di tre quarti e colpisce per la morbidez-
fedeli medievali. Ma anche banchi rocciosi della zona. za delle vesti e il buono stato di conser-
così, riemergendo nella luce elettrica, A vedere i portali di entrata, di epoca vazione. Mentre il Cristo e il suo trono
benché provate dai secoli le immagini settecentesca, nulla farebbe presagire a lira tempestato di gemme ricorda-
continuano a colpire il visitatore. la sua presenza. L’antro invece, scavato no, secondo gli studiosi, quello di
Scendere nella cripta di Santa Cristina, nella morbida pietra leccese, si svela a Santa Sofia a Costantinopoli. Vide for-
a Carpignano Salentino, 16 chilometri poco a poco, una volta percorse le due se il talentuoso autore il grande mosaico
da Otranto, nella Puglia più profonda, gradinate di accesso, una riservata un in Turchia? Non lo sapremo mai.
significa fare un balzo di mille anni tempo ai catecumeni, cioè i non ancora Quel che è certo invece è il nome
indietro in un mondo che non c’è battezzati, che introduce all’endonar- dell’artista, Teofilatto Zographos, cioè
più, quello bizantino. Perché da que- tece, l’altra destinata ai fedeli che porta «colui che disegna figure vive», che ol-
ste parti i Bizantini, dopo la caduta al naos, il luogo delle liturgie. E proprio tre a firmare l’opera indica anche la da-
dell’Impero Romano d’Occidente, da da qui ecco aprirsi, dalla parete orien- ta, maggio 959, e riporta persino l’invo-
Giustiniano in poi rimasero oltre 500 tale in poi, tutta una serie di affreschi: cazione al Padre dei committenti, tale
anni, dal VI all’XI secolo, fino alla con- una vera pinacoteca di età bizantina, presbitero Leone e la moglie Crisolea.
quista normanna. Seminando nel terri- dalla metà del IX secolo in poi. Un unicum nel suo genere: in tutta l’I-
torio lingua, arte e riti orientali che so- talia meridionale non esiste nulla di si-
pravvissero perlomeno fino al XVII LE “FIGURE VIVE” mile nella bizantinità rupestre.
secolo, quando la Controriforma viete- DEL PITTORE TEOFILATTO Altri autori seguiranno l’esempio di
rà per sempre il protrarsi di liturgie di- Un arcangelo bianco accoglie il visita- Teofilatto: nel maggio del 1020 nell’ab-
verse dal canone romano. Siamo infatti tore: è San Gabriele, inginocchiato da- side di sinistra il pittore Eustazio firme-
nella Grecìa salentina, area in parte vanti a una Madonna che tiene un fuso rà un altro trittico (meno bello e più
ancora grecofona del Salento. nella mano. Tra i due troneggia un Cri- formale), seguito a ruota nel 1054

90 Bell’Italia
Pagina precedente: l’interno della cripta. Sul pilastro tufaceo (in secondo piano) che in origine divideva il naos, la zona destinata ai fedeli,
dall’area sacra (vima o bema) sono raffigurati i santi Teodoro, Nicola e Cristina (XI secolo). Sopra: l’affresco con Cristo Pantocrator tra la
Theotokos (Madre di Dio) e l’Arcangelo Gabriele, del pittore Eustazio (1020). Sotto, a sinistra: la Madonna di età bizantina, ma ritoccata in
epoche successive, che si intravede dall’oculo dell’altare settecentesco; a destra: l’iscrizione dedicatoria negli affreschi del pittore Teofilatto.

Bell’Italia 91
La santa con il mantello rosso e l’arcangelo dalle candide vesti
———————

dal collega Costantino, autore della più ta, di una divinità ieratica, maestosa- chiuse l’entrata con una cancellata (tra
rovinata parete nord. Tramandando mente regale, che scruta il devoto da i tanti usi, era stata anche trasformata
così una tradizione che, vista oggi, una fissità lontana e irraggiungibile. In in essiccatoio per il tabacco e ricovero
emoziona e mette i brividi. forme meno ingombranti la santa è ce- per maiali), oggi la cripta, di proprietà
Se tra le figure di Eustazio campeggia lebrata anche nell’endonartece, in una della Curia Arcivescovile di Otranto,
un sontuoso ma danneggiato San Mi- tomba ad arcosolio. E qui appare un registra ogni anno un numero cre-
chele, protettore del luogo abbigliato in altro dei tesori della cripta: il più antico scente di visitatori: tra i tanti, nel di-
vesti imperiali con il loros, stola in pie- testo funerario bizantino di tutto il Me- cembre scorso, anche il patriarca di
tre preziose, la star indiscussa della diterraneo, datato tra il 1055 e il 1075, Costantinopoli Bartolomeo I.
cripta è senza dubbio Santa Cristina, nel quale uno spatario, cioè un ufficiale Questo grazie agli appassionati volon-
effigiata per ben sette volte, in epo- dell’esercito, affida alla martire vitto- tari dell’associazione Nea Carpiniana,
che e per committenti diversi. Raffi- riosa suo figlio Stratigulis (che significa che cura la gestione del bene. «A di-
gurazioni che lasciano intuire una de- “piccolo generale”) morto «come un uc- stanza di quattordici anni gli affreschi
vozione speciale per la santa, marti- cellino volato via dalle nostre mani». A avrebbero però necessità di un nuovo
rizzata in Persia nel 559. La sua imma- dimostrazione che il dolore di un padre restauro conservativo», spiega Rober-
gine più bella è senza dubbio quella è il medesimo a dispetto dei secoli. to De Rinaldis, presidente dell’associa-
sull’unico pilastro tufaceo della chiesa zione. «Le concrezioni saline affioranti
(che in origine divideva due navate), UNA LUNGA STORIA dalla roccia finiscono infatti per sbri-
dove appare in compagnia di San Nico- DI DELICATI RESTAURI ciolare in modo irrecuperabile l’into-
la e San Teodoro: Cristina, sottile e Restaurata nel 1999 e nel 2003, la crip- naco e la pittura… Del resto 1.050 anni
slanciata, è abbigliata in vesti regali, ta di Carpignano non ha mai smesso di non sono certo un’età da poco. Perché
con la tunica bianca e il mantello rosso svelare i suoi segreti: di volta in volta non rispettarla?».
ricamati di perle, scarpe anch’esse ros- affiorano nuove scritte e nuovi colori.
se, simbolo di ricchezza ma anche del Salvatasi per merito di un parroco lun-
martirio, e una preziosa croce gemma- gimirante, monsignor Rocco De Vito, a pagina 95
ta in mano. All’insegna, ancora una vol- che negli anni Sessanta finalmente ne

92 Bell’Italia
Pagina precedente, da sinistra: dettaglio del Cristo Pantocrator affrescato da Teofilatto; dettaglio della Santa Cristina effigiata sul pilastro.
La santa, martirizzata in Persia nel 559, appare abbigliata in abiti regali, con il mantello rosso ricamato di perle. Sopra: l’affresco di Teofilatto
con Cristo Pantocrator e l’Annunciazione; l’iscrizione riporta i nomi dell’artista e dei committenti, e la datazione precisa al mese, cioè
maggio 959. Sotto, da sinistra: l’ingresso della cripta; un dettaglio dell’Arcangelo Gabriele, una delle figure più belle e meglio conservate.

Bell’Italia 93
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del 26/11/1984 pubbl. sul suppl. n.2 G.U. n. 357 del 31/12/1984 Provv. ISVAP n. 00757 del 19/12/1997 pubbl. su G.U. n. 298 del 23/12/1997 Iscr. Albo Imprese di Ass. n. 2.00002 Iscr. Albo Gruppi Ass. n°d’ord. 031
come
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CARPIGNANO SALENTINO
(Lecce)

Scoperte nel
cuore della Puglia San Pietro a Otranto

Santuari, antiche chiese e musei da visitare. Tenute e masserie immerse nella campagna. E in tavola
i sapori della tradizione tra mare e terra, dai crudi di pesce a fave e cicoria di Rossella Cerulli

I ristoranti TRA ARTE E FEDE


Una Madonna miracolosa
Il Vizio del Barone e gli affreschi bizantini
(Caprarica di Lecce,
via Martano 127, A Carpignano da non perdere il santuario di
0832/82.52.52). Ampio Maria Santissima della Grotta (via del Santuario,
ristorante con bel patio visite su prenotazione con Associazione Nea
esterno. Da provare i piatti Carpiniana, 339/440.25.79), in pietra leccese,
della tradizione, come le eretto nel 1585 dopo un’apparizione della
sagne incannulate, pasta Vergine. Nella cripta è venerata una Madonna
fatta in casa con sugo con Bambino tardobizantina. Per conoscere la
e ricotta salata. Tantissimi millenaria storia del borgo si visita il Mus.Ar.Ca,
i crudi e i primi ai frutti Museo Archeologico di Carpignano (via Roma
di mare. Conto sui 25 €. 33, 0836/58.60.17, aperto su prenotazione)
La Locanda (Carpignano, inaugurato in aprile, realizzato sopra le vasche
Carpignano Salentino (30 km da Lecce) si raggiunge in auto via Filzi 23, 0836/ in pietra di un antico deposito d’olio. A
con l’A14, uscita Bari, poi superstrada Bari-Lecce, uscita 58.65.94). Locale storico, Otranto la chiesa di San Pietro (via San Pietro,
Martano e provinciale 48. In treno: stazione di Maglie, famoso per la varietà della 389/10.60.55), del IX secolo, legata secondo
treni da Lecce delle Ferrovie del Sud Est (0832/66.81.11; cucina. A ottobre primi la leggenda al passaggio dell’apostolo in
www.fseonline.it). In camper: area camper Salento con i porcini, insieme ai Salento, vanta dipinti murali affini a quelli di
I Faraglioni, Torre Sant’Andrea, via Matteotti 12, 328/ tagliolini con gamberi rosa Teofilatto a Carpignano, tra i quali l’Ultima
054.30.64. Per la visita: la cripta di Santa Cristina, in e le cozze gratinate. Da Cena e la Lavanda dei piedi. Aperta 10-12 e
largo Madonna delle Grazie, è aperta su prenotazione provare la carne di cavallo, 16,30-20,30. A Soleto è magnifica la chiesa
(offerta libera) a cura dell’Associazione Nea Carpiniana, i cosiddetti “pezzetti”. Conto di Santo Stefano (via Ospedale Carrozzini,
via Maltesi, presso Casa del Turista, 339/440.25.79. 25 € con vino della casa. 333/845.12.18), tappezzata di affreschi,
Podere San Michele vera fusione di immagini tardobizantine
(Otranto, località e tardogotiche: bellissimi la Sapienza
Gli alberghi con soppalco. Doppia Fontanelle 185, 320/ (ovvero Santa Sofia) nell’abside e il Giudizio
con colazione da 75 €. 238.50.02). Pizze al metro Universale. Aperta 9-12 e 16-20.
Furnirussi Tenuta Hotel Sanlu ★★★ e pizze fritte condite.
★★★★★ (Serrano, (Serrano, provinciale Ma anche tanti antipasti, Furnirussi Tenuta
strada comunale Scine 48 Martano-Otranto, grigliate di pesce e
29, 0836/197.51.50). 0836/58.60.10). Colorato, un’ottima purea di fave e
Resort elegante, immerso moderno e allegro, è cicoria. Da gustare sotto
nella quiete di un grande un’ottima base per visitare una veranda a due passi
ficheto biologico, con 24 il territorio. Brunch sotto dai laghi Alimini. Conto
suite e una spa. Aperto la bella veranda. Doppia 25 € con il vino della casa.
fino al 15 ottobre. Doppia con colazione 55 €. La Vecchia Borgata
con colazione da 169 €. B&B La Casina dei Nonni (Serrano, corso
Masseria Giamarra (Carpignano, via Enrico Margherita 95, 0836/
(Carpignano, provinciale Toti 6, 345/354.41.45). 58.02.67). Nel locale di
48 Martano-Otranto, In una luminosa villetta Sergio Cito, piatti sempre
329/620.46.85).
Ristrutturata tre anni fa,
color albicocca, quattro
stanze superaccessoriate
nuovi e mai banali:
strapizzi con fagioli,
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ha pietre a vista, mobili e confortevoli. Calorosa pancetta e gamberetti, Associazione Turistica Pro Loco,
rustici e colori naturali accoglienza e gustose gnocchi con gli spinaci, Serrano, via De Gasperi 33,
nelle sette camere dalle colazioni. Doppia con tagliata di cavallo al forno. 0836/58.02.75. Comune di Carpignano,
volte altissime, alcune colazione 50 €. Conto sui 20 €. via San Rocco 1, 0836/58.60.17.

Bell’Italia 95
La sala Borremans,
affrescata nel 1733-34
dal pittore fiammingo
Guglielmo Borremans
con Storie dell’infanzia
di Cristo e trasformata
in cappella a metà
del ’900; il tabernacolo
che poggia sull’altare
barocco è ornato da
lapislazzuli e ametiste.

96 Bell’Italia
PALERMO Museo Diocesano

LE STANZE
DEL VESCOVO
Il museo ospitato nel Palazzo Arcivescovile, accanto
alla cattedrale, è uno scrigno di opere d’arte ma
anche una sontuosa dimora aristocratica, con affreschi,
soffitti lignei e magnifici pavimenti in maiolica
TESTI Maria Cristina Castellucci FOTOGRAFIE Fabio Gambina

Bell’Italia 97
Sopra, da sinistra: la sala Azzurra, con al centro un cofano in legno intarsiato della prima metà dell’800; l’elsa di spada inchiodata sul portone
d’ingresso del museo. Pagina seguente, dall’alto: la sala Verde, con uno scorcio della cattedrale e Santa Rosalia intercede per Palermo (1624),
di Vincenzo La Barbera; l’esterno del palazzo Arcivescovile, con la trifora quattrocentesca in primo piano; un’infilata di sale al piano nobile.

V
erso la metà del ’400, l’arcive- parte è uno scrigno di opere d’arte dal rentemente inesauribili, del museo. Così,
scovo di Palermo Simone XII secolo all’800, dall’altro è un sontuo- per esempio, da poche settimane è possi-
Beccadelli di Bologna stabilì so palazzo nobiliare con saloni affresca- bile vedere l’alcova dell’Arcivescovo, una
che la residenza fino ad allora ti, pavimenti decorati, preziosi tessuti stanza piccola ma letteralmente tappez-
occupata dai suoi predecesso- alle pareti. Le due anime dell’edificio zata di dipinti, che fu creata nell’800 fram-
ri non era all’altezza del suo rango. Così, non si sovrastano mai, semmai si com- mentando un grande salone affrescato.
scelto un luogo adatto a fianco della pletano e si intersecano, rendendo la La visita inizia a pianterreno: le prime
bellissima cattedrale normanna, fece visita particolarmente coinvolgente. due sale contengono le opere più anti-
avviare i lavori di quello che ancora og- che, preziosi dipinti su tavola come la
gi, ampliato e trasformato, è il Palazzo UN ALLESTIMENTO Madonna della Perla, risalente al 1171, e
Arcivescovile della città. Della prima IN CONTINUA EVOLUZIONE il bel mosaico bizantino della Madonna
costruzione resta una grande trifora, L’allestimento attuale, curato da Pierfran- orante, pure del XII secolo. Sotto il pavi-
visibile sia all’esterno dell’edificio che cesco Palazzotto, è prevalentemente cro- mento della sala Trifora sono stati messi
all’interno: si può ammirare nel percor- nologico e ancora in fieri: nuovi spazi in luce resti di case e botteghe, visibili
so di visita del MuDiPa, il Museo Dioce- recuperati si aggiungono periodica- attraverso un vetro: il sito dell’edificio
sano di Palermo, inaugurato fra queste mente al percorso di visita, arricchen- coincide infatti con quello del più antico
mura nel 1927. Un museo che da una dolo con opere tratte dai depositi, appa- insediamento di Panormos, la città

98 Bell’Italia
100 Bell’Italia
Pagina precedente, dall’alto: la sala II, con alcune tempere su tavola del XV secolo; la sala dedicata al pittore Pietro Novelli, detto
il Monrealese (1603-47), con il Compianto su Cristo morto (1646 circa) e l’Annunciazione (1640 circa); Madonna orante, mosaico
del XII secolo proveniente dalla cattedrale di Palermo. Sopra: l’alcova dell’Arcivescovo, inclusa solo di recente nel percorso di visita.

fondata da mercanti punici nel VII seco- vita a cui erano abituati. Il loro ruolo, poi, re, tanto che la strada su cui si apre il pa-
lo avanti Cristo e divenuta via via roma- era anche (forse soprattutto) politico: lazzo è intitolata proprio al Bonello.
na, bizantina, araba, normanna... In una molti arcivescovi palermitani, ad esem- Il percorso di visita al piano nobile è una
vetrina sono raccolti documenti e libri pio, furono Presidenti del Regno. teoria di sale in cui si osservano i ritratti
antichi, fra cui un diploma col sigillo Forse fu proprio per ribadire la propria degli arcivescovi, lampadari di Mura-
dell’imperatore Federico II e un prezioso autorità e la facoltà di governare con il no, preziosi oggetti di antiquariato
codice miniato del 1452-53. diritto di spada e morte che un ignoto come il cofano della prima metà dell’800,
vescovo fece inchiodare sul portone della di legno intarsiato, argento, avorio e pie-
LA SPADA MISTERIOSA residenza l’elsa di una spada, ancora oggi tre dure, probabilmente appartenuto alla
E I PREZIOSI ARREDI visibile. Secondo la tradizione, è quel che casa reale francese d’Orléans.
Una scala porta al piano nobile, una resta dell’arma con cui nel 1160 il barone E ancora affreschi, come quelli realizzati
splendida fuga di saloni in cui le opere Matteo Bonello infilzò il primo ministro nel ’700 dal pittore fiammingo Guglielmo
sono state sistemate in modo decora- del re, Maione di Bari, cui il vescovo Borremans e dal romano Gaspare Fuma-
tivo per suggerire l’atmosfera origina- dell’epoca si contrapponeva. Di fatto è galli, soffitti in legno decorato (notevole
le di una dimora aristocratica. Occorre impossibile che sia la stessa spada, visto quello della sala Beccadelli, originale del
infatti ricordare che i prelati erano sem- che l’elsa che oggi vediamo è di stile quat- XV secolo), pavimenti in maiolica dipinta
pre di famiglie altolocate e, pur avendo trocentesco, ma la storia è suggestiva e a mano. La sala Verde è dedicata alla pa-
preso i voti, mantenevano il tenore di ormai fa parte dell’immaginario popola- trona Santa Rosalia, con opere dal

Bell’Italia 101
Pagina precedente, dall’alto: la sala Verde, dedicata a Santa Rosalia; un crocifisso del XVI secolo e il dipinto Sant’Antonio Abate di Vincenzo
da Pavia (1550 circa) nella sala Trifora, sotto il cui pavimento sono visibili resti di antiche case e botteghe; la Madonna della Spersa (XIII secolo).
Sopra: la sala Rossa, la più vasta del piano nobile, con il pavimento in maiolica policroma e il soffitto affrescato nell’800 a motivi pompeiani.

’200 al ’700 fra le quali spicca il primo La visita continua nel seminterrato, dove (1603-47), artista che riuscì a fondere con
ritratto “ufficiale” della santa, del 1624, alcune salette contengono sculture del mano felice la lezione caravaggesca con
commissionato dal Senato all’indomani ’400-’500. Qui è custodito anche qualche l’eleganza della scuola fiamminga.
del rinvenimento delle reliquie, e il bel frammento della grandiosa tribuna Tornati all’esterno si può far risalire lo
dipinto di Nicola Malinconico, del primo scolpita da Antonello Gagini per l’ab- sguardo lungo la massiccia torre campa-
’700, recentemente restaurato dal labora- side della cattedrale. Lo scultore ci la- naria: preesistente al palazzo quattro-
torio interno al museo, che la raffigura vorò dal 1509 per quasi trent’anni e i suoi centesco e in esso inglobata, fu rifatta in
eremita, assorta in adorazione del croci- eredi ne impiegarono altri quaranta per stile neogotico al principio dell’800, per
fisso tra putti svolazzanti. finirla. Malgrado ciò, nel ’700 fu distrutta armonizzarsi con i due campanili che
senza pietà durante i lavori che dovevano svettano, dirimpetto, sulla facciata del-
DALLE FINESTRE, SUGGESTIVI dare alla cattedrale un più confacente la cattedrale. Il colpo d’occhio è notevo-
SCORCI DELLA CATTEDRALE stile neoclassico. Qui si può ammirare le e il pittoresco accostamento di archi,
Dalle grandi finestre lo sguardo abbrac- l’accurato modello in scala realizzato fra bifore e guglie regala una delle immagi-
cia prospettive sempre diverse della cat- il 1998 e il 2000 dagli studenti dell’Acca- ni più belle della città.
tedrale, gioiello del percorso arabo-nor- demia di Belle Arti, sotto la guida dello
manno Patrimonio Unesco, con il suo scultore Salvatore Rizzuti. Nelle ultime
originalissimo mix di elementi medieva- tre sale del pianterreno spiccano infine le a pagina 105
li, barocchi, neogotici e neoclassici. opere del monrealese Pietro Novelli

Bell’Italia 103
NEL MUGELLO
SOTTO IL CIELO
DI GIOTTO
750 anni dalla sua nascita
10 giugno 2017 - 7 gennaio 2018

In Toscana nel Mugello, alle porte di Firenze, la presenza di L’itinerario prosegue a Scarperia per ammirare gli affreschi
Giotto e della sua famiglia è testimoniata da documenti e memorie del trecentesco Palazzo dei Vicari e la Madonna di Jacopo del
storiche. In occasione del 750° anniversario della nascita, il Casentino racchiusa nell’Oratorio della Madonna di Piazza.
Mugello ne celebra l’arte e l’eredità artistica con un itinerario
che, prendendo le mosse dalla Madonna conservata nella Pieve La tappa successiva è il borgo di Sant’Agata con la Pieve
di Borgo San Lorenzo, conduce alle opere trecentesche presenti omonima, uno scrigno di capolavori e il Museo d’Arte Sacra con
nel territorio che recano, in varia misura, l’eco dell’arte del grande la Madonna del Maestro Nicholaus.
Maestro, fondatore della pittura italiana. Nelle vicinanze si trova il convento di Bosco ai Frati che
conserva il Crocifisso ligneo di Donatello e un affresco trecentesco
La prima meta è Vicchio - paese natale dell’artista- dove nel raffigurante S. Francesco d’Assisi.
Museo d’Arte Sacra Beato Angelico è esposta la grande tavola detta
Madonna di San Giorgio alla Costa (1295 ca.), in prestito dal Da Borgo S. Lorenzo andando verso Marradi nella chiesa della
Museo di Santo Stefano al Ponte Vecchio. pittoresca frazione di Crespino sul Lamone è la tavola con la
Madonna con bambino e angeli di Jacopo del Casentino.
Da Vicchio verso Borgo S. Lorenzo, in località Vespignano, si
trova la Casa di Giotto, adiacente ai resti dell’antico Castello e alla Dal Mugello si può continuare l’itinerario a Firenze per ammirare
suggestiva chiesa di S. Martino. Nella Pieve romanica di Borgo il celebre Campanile di Santa Maria del Fiore disegnato da
S. Lorenzo - dotata per le celebrazioni di un nuovo impianto di Giotto e le preziose testimonianze della sua arte presenti nelle
illuminazione - è esposta la Madonna con bambino attribuita alla maggiori chiese e musei cittadini: S. Croce,
prima attività di Giotto. S. Maria Novella, il Museo Horne e la Galleria degli Uffizi.

Informazioni, orari di apertura, visite guidate


sul sito www.mugellotoscana.it
Si può richiedere la brochure dell’itinerario.

Unione Montana dei Comuni del Mugello - Ufficio Turismo


Via P. Togliatti, 45 50032 Borgo San Lorenzo (Fi)
Tel. 055 84527185/86 - turismo@uc-mugello.fi.it
www.mugellotoscana.it
come
dove
quando
PALERMO

Meraviglie
arabo-normanne Chiesa del Santissimo Salvatore

Itinerario nel centro storico tra i monumenti Patrimonio Unesco. E nei fine settimana di ottobre visite
guidate alla città “segreta” con Le Vie dei Tesori di Maria Cristina Castellucci Fotografie Fabio Gambina

da un grazioso chiostro L’EVENTO


duecentesco (visite 120 luoghi da visitare
lunedì-sabato 9-19, per un mese di scoperte
domenica 9-13,30,
6 €); e, all’interno del In dieci anni centinaia di migliaia di visitatori
Palazzo dei Normanni, ne hanno decretato il successo. Le Vie dei
la spettacolare Cappella Tesori, all’XI edizione, apre al pubblico nei
Palatina (ingresso da fine settimana di ottobre 120 siti artistici e
piazza Indipendenza, monumentali di Palermo, tra chiese e palazzi,
091/626.28.33), un vero torri, catacombe e musei, in gran parte di
gioiello con il suo manto solito chiusi o solo in parte accessibili. È
ininterrotto di mosaici a l’occasione per conoscere il Miqveh ebraico,
fondo oro del XII secolo. il rifugio antiaereo sotto il palazzo di Città,
Visite 9-17, domenica le necropoli risalenti alla fondazione della città,
8,30-9,40 e 11,15-13; 6 €. i Qanat, acquedotti sotterranei di epoca araba,
Il MuDiPa-Museo Diocesano è in via Matteo Bonello Tornati su via Vittorio l’Archivio Storico. Ma anche per visitare
2, appena fuori dall’isola pedonale di via Vittorio Emanuele, ecco la i saloni di palazzi e ville dell’aristocrazia,
Emanuele. Si raggiunge dalla stazione ferroviaria chiesa del Santissimo ammirare il centro storico dall’alto delle torri,
a piedi o con la navetta gratuita del centro storico, Salvatore (al civico 395, scoprire musei originali, tutto con l’ausilio di
fermata Villa Bonanno. In camper: area sosta presso 091/611.81.68), fondata guide giovani e dedicate. Ci sono passeggiate
Green Car, via Quarto dei Mille 11b, 091/651.50.10. nell’XI secolo ma rifatta a tema guidate da esperti (sulle tracce del
Per la visita: orario 9,30-13,30, sabato 10-18, lunedì in forme barocche. Dalla Gattopardo, della Palermo ebraica, tra i set
chiuso. Biglietto 4,50 €, cumulativo con la cattedrale grande cupola si ammira cinematografici...), incontri, laboratori e visite
5 €. Info 091/607.73.03; www.museodiocesanopa.it la vista a 360 gradi sul pensate per i bambini. Ingresso singolo 2 €,
centro storico e fino al carnet da 4 o 10 ingressi a 5 e 10 € (www.
mare e sulle montagne leviedeitesori.com). E, nel primo weekend, da
Chiese, cappelle e cupole dall’altra parte. Visite non perdere il debutto di Piano City Palermo:
La cattedrale (via cappella di Santa Rosalia, tutti i giorni 10-18, fino al 1° ottobre, 82 concerti di pianoforte
Vittorio Emanuele, 329/ patrona della città, 2,50 €; salita alla cupola in 20 luoghi inediti, come il porticciolo di
397.75.13), uno dei custodisce un prezioso mercoledì-domenica Mondello, l’Orto Botanico, la linea 4 del
monumenti arabo- reliquiario in argento 11-18, 2,50 €. Durante tram, l’aula bunker dell’Ucciardone, la Zisa
normanni Patrimonio massiccio. Visite 7-19, la manifestazione Le e palazzo Mirto, dove verrà suonato un piano
Unesco, è la prima sosta domenica 8-13 e 16-19, Vie dei Tesori (vedere Pleyel del 1858 (www.pianocitypalermo.it).
di un itinerario sulle ingresso gratuito; area qui accanto) si possono
orme del sacro. monumentale, Tesoro, visitare anche altre
Rifacimenti e aggiunte cripta, Tombe Reali chiese di solito chiuse,
si possono leggere sia e tetti lunedì-sabato come Santa Cristina
all’esterno dell’edificio, 9-13,30, 7 €. Poco La Vetere (cortile dei
dove si ammirano le lontano, altri due siti Pellegrini 6), del XII
absidi medievali, sia dell’itinerario Unesco secolo e ancora in parte
all’interno. Qui si arabo-normanno: San intatta, Madonna
visitano le Tombe Reali, Giovanni degli Eremiti di Monte Oliveto
fra cui quelle del re (via dei Benedettini (via Incoronazione), con
normanno di Sicilia 20, 091/707.14.25), il suo tesoro di stucchi,
Ruggero II e costruita nel XII secolo affreschi e dipinti,
dell’imperatore Federico riadattando la struttura e la chiesa dell’Angelo
II di Svevia, la cripta, quadrata di una Custode (via Carrettieri,
Archivio Storico
i tetti e il Tesoro. La moschea e impreziosita angolo via Bonello).

Bell’Italia 105
come
dove
quando
PALERMO

SHOPPING
Artigianato d’autore
in via Vittorio Emanuele
La via Vittorio Emanuele, parzialmente
pedonale, con i suoi tanti negozi, ristoranti
e bar fra le quinte di bei palazzi antichi,
offre la possibilità di una passeggiata
davvero piacevole tra acquisti e assaggi.
Lo shopping vede protagonisti soprattutto
giovani artigiani. Ci sono le ragazze di
Ciurì e U’ Pirtusu (rispettivamente ai civici
427 e 329): nel primo, Antonella Picone e
Valentina Zimmatore realizzano soprattutto
Grand Hotel Piazza Borsa Carlo V
gioielli, anche di ispirazione siciliana,
come le deliziose mini-coffe (ceste)
Gli alberghi A un’estremità del comprende piatti come all’uncinetto; Vincenza Di Mariano
Cassaro, un bell’albergo il carpaccio di pesce e Cristina Buccellato, in quello che
Grand Hotel Piazza Borsa nato dalla ristrutturazione con insalata di melograno, definiscono «il laboratorio artigianale più
★★★★ (via dei Cartari di vari edifici contigui. spinaci e porcini. piccolo d’Europa», creano borse, bijoux
18, 091/32.00.75). Stile contemporaneo, Conto 40-45 €. e altro in carta riciclata, e monili con
Dalla ristrutturazione ristorante e lounge Carizzi d’Amuri la tecnica del traforo a mano su lastre
di un complesso di edifici bar. Doppia con (via Lungarini 21, d’ottone, alluminio o rame. Appena un
che ospitavano anche colazione da 95 €. 091/616.13.88). po’ più avanti (civico 343) Antonella
una banca è nato questo B&B 4 Quarti Ristorante elegante a Provenzano, in arte Spiralfata, ha il suo
bell’albergo di stile (via Vittorio Emanuele gestione familiare. Cucina laboratorio di ceramiche siciliane. Parlando
classico, con camere 376, 091/58.36.87). creativa basata sull’offerta di ceramica e terracotta, da non perdere
tutte diverse. Accogliente In un palazzo aristocratico del territorio con piatti Cittacotte (civico 120): nel laboratorio di
la corte centrale. Doppia del ’500, i discendenti interessanti come i tortelli Vincenzo Vizzari potrete acquistare le
con colazione da 165 €. dei primi proprietari, con ricotta all’arancia riproduzioni in scala dei più bei monumenti
B&B Le Terrazze che ancora lo abitano, e triglia. Conto sui 35 €. dell’isola, come le cattedrali di Palermo e
(via Pietro Novelli 14, propongono un’ospitalità Carlo V (piazza Bologni Cefalù, il castello della Zisa e così via. Poco
091/652.08.66). dal sapore nobile. Doppia 22, 091/32.88.56). Al lontano, ecco le borse, i bijoux e le maglie
Davanti alla cattedrale, con colazione 90 €. piano terra di un palazzo di Sapurite (civico 160). Se fra tanti acquisti
comodo per visitare sia il nobiliare, un ristorante di vi viene appetito, niente paura: ci sono
MuDiPa che tutto il centro I ristoranti carne e pesce. Da provare le specialità di rosticceria tradizionale
storico, prende il nome i tagliolini con bottarga e creativa di Pezzo-Forno Siculo (civico 167),
dalle terrazze sovrapposte Gagini (via de Cassari e scorza di limone ma anche in formato mignon per assaggiarne
che ne caratterizzano 35, 091/58.99.18). anche la classica pasta tante diverse; i gelati di frutti di bosco, dark
la struttura. Doppia Rinomato ristorante con le sarde. Sui 25-30 €. chocolate e pistacchio della Gelateria Al
con colazione 110 €. al pianterreno di un Al Fondaco del Conte Cassaro (civico 214), insieme con sfiziose
Hotel Palazzo Sitano magazzino del ’500. La (piazza Conte Federico granite, come quella di mango; le pizze
★★★★ (via Vittorio proposta, rigorosamente 24, 091/652.23.12). di Ferrari (civico 184), attentamente lievitate
Emanuele 114, stagionale, dello chef In un locale che raccoglie e condite con prodotti selezionati.
091/778.16.10). Gioacchino Gaglio la remota eredità di un
fondaco di carrettieri, Cittacotte
Gagini piatti ispirati alla tradizione
siciliana: caponata di
melanzane, arancine al
nero di seppia, costolette
di agnello. Conto 25-30 €.
Moltivolti (via Puglia
21, 091/773.63.01).
Il ristorante dell’omonimo
spazio coworking riflette
l’anima multiculturale
del mercato di Ballarò
che lo circonda: pietanze info
siciliane, africane,
orientali, in un mix Centro Informazioni Turistiche,
accattivante. Conto 15 €. piazza Bellini, 091/740.80.21.

106 Bell’Italia
il weekend ISCHIA DI CASTRO

D
olci colline, selve oscure e quasi
impenetrabili, oliveti e noccioleti,
campi coltivati, contrafforti di
roccia tufacea, grigi e porosi: è
questo il variegato volto dell’Alta
Tuscia viterbese, tra le sponde del lago di
Bolsena e quelle del mar Tirreno. Siamo
nelle terre dei Farnese, a lungo protagonisti
delle vicende storiche di questo estremo
lembo del Lazio che fu “marca” di confine
tra il potere papale e il vicino Granducato di
Toscana. Qui la nobile famiglia resse un
ducato per oltre un secolo (1537-1649),
fortificandolo e arricchendolo di nobili
palazzi, fino al terribile epilogo voluto da

SPLENDORI papa Innocenzo X che fece radere al suolo


la città di Castro, residenza del duca. Quasi

E ROVINE
al centro di questo territorio si erge Ischia di
Castro, punto di partenza per un weekend
alla scoperta delle bellezze naturalistiche e

DEI FARNESE artistiche della zona – dal lago di Bolsena


con Gradoli e Capodimonte all’archeologia
etrusca, dai borghi di Valentano e Farnese
Nell’alto Lazio, ai confini con la Toscana, verso il mare – che si intrecciano con i com-
un legame indissolubile unisce il borgo plicati intrighi delle relazioni tra i Farnese e
di Ischia all’antica Castro, capitale del ducato lo Stato della Chiesa.
retto dalla nobile dinastia, rasa al suolo nel
Seicento. È lo spunto per un fine settimana UNA NUOVA VITA PER IL PALAZZO
PROGETTATO DAL SANGALLO
tra possenti rocche e memorie di città
Ischia (che diventa “di Castro” soltanto nel
sepolte, fino ai paesaggi del lago di Bolsena 1871) si erge su uno sperone di tufo, circon-
dato dalle forre scavate da due torrenti, af-
Testi Ornella D’Alessio fluenti del fiume Fiora; le cavità ricavate
Fotografie Sergio Galeotti nella roccia friabile vennero utilizzate a lun-
go come stalle e magazzini, anche se pare
che in principio fossero delle sepolture. Ci-
tato per la prima volta in un documento del-
l’XI secolo tra i territori degli Aldobrande-
schi, il borgo è sempre vissuto all’ombra
della vicina Castro (probabilmente l’antica
Statonia), importante già al tempo degli
Etruschi e poi forse prefettura romana.
L’accesso al centro storico è da un portale
del palazzo o rocca Ducale, il monumento-
simbolo, di recente rimesso a nuovo. Tra le
sue mura nacque nel 1390 il condottiero Ra-
nuccio Farnese il Vecchio, uno dei sei figli di
Pietro Farnese, sopravvissuto per miracolo a
una rivolta degli abitanti di Ischia nel 1395,
che lo fecero prigioniero. Con lui la storia
della dinastia prende una nuova piega, gra-
zie alla politica di avvicinamento alla corte
papale e alle grandi famiglie romane. Alla
sua morte, Ranuccio lascia i borghi di Farne-
se e Latera a un ramo cadetto della fami-
In questa foto: la candida
facciata del duomo
di Sant’Ermete spicca
tra le tinte gialle e grigie
delle case di Ischia
di Castro. Nella pagina
precedente, dall’alto:
scorcio di una stradina
ad arcate nel borgo;
piatti di carne e
un’ampia selezione
di vini al ristorante
Da Isolina, nella vicina
località di Canino.

Bell’Italia 109
110 Bell’Italia
il weekend ISCHIA DI CASTRO

glia e tutti gli altri possedimenti al figlio Pier-


luigi il Vecchio, da cui origina il ramo
principale della dinastia. È però a Pierluigi
Farnese il Giovane, primo duca di Castro,
che si deve la trasformazione della rocca me-
dievale, risalente all’XI secolo, in vero palaz-
zo residenziale, grazie all’intervento dell’ar-
chitetto Antonio da Sangallo il Giovane
(1512-27). L’edificio non fu mai terminato
secondo il progetto originale e mantiene il
fascino delle architetture incompiute. Gra-
zie al nuovo proprietario Stefano Aluffi
Pentini ha però recuperato il suo origina-
rio splendore e sfoggia orgoglioso tutta
l’eleganza dell’architettura del Sangallo,
che per i Farnese progettò anche il palazzo
della vicina Gradoli. La grande loggia ango-
lare è stata riaperta dopo secoli, insieme al
corpo scale, e il restauro ha riportato all’anti-
co aspetto le austere facciate, impreziosite
da possenti marcapiani e dalle mostre delle
finestre in travertino.
La passeggiata per le strade di Ischia conti-
nua con la piccola chiesa di San Rocco, in
stile romanico, e lungo l’asse viario principa-
le che collega la rocca con il duomo di
Sant’Ermete, ricostruito nel secondo Sette-
cento, dalla candida facciata; all’interno, due
amboni di marmo del IX secolo. Dalla punta
estrema dell’abitato, detta Ortirosa, si gode
una vista spettacolare sulle forre, a picco sul-
la confluenza tra i due torrenti.
Prima di lasciare il borgo, una sosta al Mu-
seo Civico Archeologico permette di inqua-
drare i diversi snodi della lunga vicenda sto-
rica di quest’area, dalla preistoria fino al
Rinascimento. Spiccano le eccezionali scul-
ture a tutto tondo di epoca etrusca (VI seco-
lo avanti Cristo), che raffigurano anima-

Un piccolo ma vivace centro storico


Nella pagina precedente: il cuore del borgo medievale,
lungo via Carlo Emanuele e via Annibal Caro, visto
dalla rocca Ducale. Sopra: l’affaccio dalla rocca
di Capodimonte verso la chiesa di Santa Maria Assunta
e il lago di Bolsena. La sponda occidentale dello
specchio d’acqua faceva parte del ducato di Castro,
retto per più di cent’anni dalla potente famiglia
Farnese. Qui a fianco, da sinistra: lo stemma dei Farnese,
con i gigli sormontati dal liocorno; i resti della
chiesa di San Francesco tra le rovine di Castro,
rasa al suolo da papa Innocenzo X nel 1649.

Bell’Italia 111
il weekend ISCHIA DI CASTRO

li fantastici, e i resti della vicina città di


Castro: capitelli e modanature recuperati
dagli edifici che affacciavano sulla piazza
Maggiore e alcune sculture appartenenti al-
la cattedrale di San Savino.

ASCESA E RAPIDO DECLINO


DI UN SOGNO RINASCIMENTALE
Castro, a una decina di chilometri da Ischia,
ha una vicenda singolare. Già città etrusca
sull’importante asse viario che collega Vulci a
Chiusi e poi centro fortificato nel Medioevo,
nel 1537 si ritrova alla guida di un ducato: a
crearlo è papa Paolo III, al secolo Alessandro
Farnese, e a beneficiarne è il figlio Pierluigi.
Comincia così un’epoca di grande splendore,
il cui principale artefice è ancora Antonio da
Sangallo: per i Farnese progetta una straor-
dinaria città rinascimentale, raccolta in-
torno alla piazza Maggiore e protetta da
nuove fortificazioni. Si procede così al re-
stauro del duomo di San Savino e nascono il
palazzo Ducale, l’Hostaria, la zecca (qui si bat-
te moneta) e le case dei cittadini più illustri.
Molte opere restano però incompiute, perché
i Farnese nel 1545 ottengono il ducato di Par-
ma e Piacenza e là spostano i loro principali
interessi, decretando di fatto l’inizio della de-
cadenza dei territori viterbesi. Le rendite di
Castro, di Ischia e degli altri territori del duca-
to, malgovernati a distanza dall’Emilia, ven-
gono usate per saldare i cospicui debiti.
Di tanta ambiziosa magnificenza oggi non re-
stano che rovine nella boscaglia, all’interno
del Parco Archeologico “Vecchia Castro”. A
metà del ’600 la dinastia Farnese, ormai im-
parentata con tutte le principali case reali
d’Europa, non riesce più a far fronte alle
pressioni dei creditori, che bussano alla

Case aggrappate a speroni di tufo


Sopra: uno dei prospetti della rocca Ducale di Ischia
di Castro, ingentilito dalla loggia angolare. Fu Antonio
da Sangallo il Giovane a trasformare, nella prima metà
del ’500, la fortezza medievale in un palazzo signorile.
Qui a destra: case del borgo erette sulla rupe di tufo;
speroni di roccia tufacea caratterizzano il paesaggio
dell’Alta Tuscia. Pagina seguente, dall’alto: scorcio
di Ischia con la facciata di Sant’Ermete, il campanile,
la torre con l’orologio da cui si accede al centro
storico e la rocca Ducale; resti di affreschi nell’abside
della chiesa di Santa Maria Intus Civitatem, a Castro.

112 Bell’Italia
114 Bell’Italia
il weekend ISCHIA DI CASTRO

porta di papa Urbano VIII Barberini per re-


cuperare i denari. Nel 1641 scoppia così la
“prima guerra di Castro”, guidata dal pontefi-
ce, ansioso di recuperare un territorio strate-
gico al confine con la Toscana. Ne seguirà, tra
sotterfugi e voltafaccia, una seconda, che si
conclude il 2 settembre 1649 con la sconfitta
dei Farnese. Papa Innocenzo X Pamphili di-
spone poi la demolizione della città dalle fon-
damenta, a colpi di argano, nel dicembre
1649. La popolazione è costretta a lasciare le
case e a partecipare alla loro distruzione. Sul-
le rovine si sparge il sale, e Castro diventa la
“Cartagine di Maremma”.

UN’AFFASCINANTE CAMMINATA
TRA LE ROVINE DI CASTRO
Per secoli gli scavi hanno restituito pezzi del-
le architetture sangallesche, portali e arcate,
loggiati e stemmi di questa piccola Pompei
del Rinascimento. Oggi la visita comincia al
santuario del Santissimo Crocifisso, nato da
un’edicola sacra dove le famiglie castrensi,
disperse tra Lazio e Toscana, si ritrovavano
ogni giugno in pellegrinaggio. È un percor-
so affascinante, su sentieri nella fitta bo-
scaglia, tra necropoli e vie cave etrusche,
e principalmente tra i resti di strade e ca-
se della città rinascimentale, introdotte da
una colonna con l’iscrizione “Qui fu Castro”.
Spiccano le rovine della facciata e delle na-
vate della chiesa di San Savino e soprattutto
quel che resta di Santa Maria Intus Civita-
tem (“all’interno della città”). Si tratta forse
dell’antica cattedrale castrense (XI-XII seco-
lo), di cui è “riemerso” il transetto con il set-
tore absidale, completato da un’edicola in
travertino e da frammenti di affreschi con
figure di santi (XV-XVI secolo).

Il piccolo ducato si affacciava sul lago


Nelle pagina precedente, due scorci del lago di Bolsena,
tra le mete del nostro weekend nell’Alta Tuscia
viterbese: una veduta del piccolo promontorio
dove sorge Capodimonte, con la rocca a pianta
ottagonale (sopra) e barche da pesca ormeggiate
a Gradoli (sotto), nel settore più settentrionale del lago.
Sopra: le arcate del loggiato della rocca Ducale
di Ischia di Castro. Qui a sinistra: la parte più antica
di Farnese, caratteristico borgo a pochi chilometri
da Ischia. Il toponimo deriva probabilmente
dalla farnia, una quercia molto comune nella zona.

Bell’Italia 115
il weekend ISCHIA DI CASTRO
Testi Ornella D’Alessio - Fotografie Sergio Galeotti
Dove pernottare
Borgo Il Ducato (Farnese, corso Vittorio
Emanuele 159, 349/805.38.02). Dimora
ottocentesca che comprende alcuni casali del
Seicento, con camere e piccoli appartamenti.
Doppia con colazione da 80 €.
Casale Bonaparte (Cellere, provinciale Doganella
km 17, 0761/176.53.31). A 4 chilometri da
Ischia, fu casino di caccia di Luciano Bonaparte,
principe di Canino e Musignano, fratello di
Napoleone. Doppia con colazione da 80 €.
Casetta di Marco (Farnese, via Mazzini 123,
335/37.08.36). Perfettamente ristrutturata,
offre un ampio giardino che affaccia sulla rupe.
Appartamento per 4 persone da 75 € a notte.
Cave Loft House (Ischia di Castro, via delle
Piagge 23, 338/714.91.45). Camera in una grotta
di 40 metri quadri, realizzata con materiali bio.
Dal terrazzo, vista mozzafiato sulla forra di Ischia
di Castro. Doppia con colazione da 60 €.
Agriturismo Castro (lschia di Castro, località
Ponte San Pietro, 339/270.91.29). In un casale
sono state ricavate 8 camere di charme
con travi a vista e pavimento in cotto degli
anni 40. Mezza pensione da 55 € a persona.
Ischia di Castro, via delle Cantine
Per la cena
Cave Loft House Isolina (Canino, località Roggi, 0761/43.71.62).
Ritrovo per gourmet e amanti del vino: l’agnello
a scottadito non si dimentica, la crostata con
ricotta e visciole è insuperabile. Conto 30 €.
Osteria Piazzetta del Sole (Farnese, via XX
Settembre 129, 392/989.38.79). Accogliente
osteria dove a ottobre primeggiano i funghi,
ma è ottimo anche il coniglio in agrodolce
accompagnato dal bianco Procanico. Conto 28 €.
Agriturismo Da Radichino (Ischia di Castro,
località Le Chiuse, 366/709.09.07). L’acquisto
di formaggi di pecora e capra si abbina a piatti
a base di prodotti a chilometro zero. Conto 25 €.
Trattoria Da Giggiotto (Ischia di Castro, piazza
Regina Margherita 13, 0761/42.57.93). Locale
irrinunciabile per i piatti tipici, dalle pappardelle
al cinghiale al bujone di vitella. Conto 20 €.

venerdì
COME ARRIVARE
In auto: autostrada A1,
uscita Orvieto, poi
strade regionali 71 e 74
fino a Latera e strada
regionale 312 fino
a Valentano; Ischia
è a 7 km. In treno:
la stazioni più vicine
sono Montalto
di Castro (a 30 km)
e Viterbo (a 40 km).
In camper: Camping
La Perla del
Lago, Capodimonte,
0761/87.31.28; www.
perladellago.it

Agriturismo Castro
SABATO MATTINA
Scoprire il centro storico
sabato,
La visita al borgo occupa un’intera mattinata. indirizzi
Si parte dalla piccola chiesa di San Rocco, in
stile romanico, di fronte al Museo Civico. Dopo Chiesa di San
un caffè al bar Del Giglio, varcando la torre Rocco, Ischia
dell’Orologio si accede al centro storico. La di Castro,
rocca Ducale, trasformata in palazzo signorile piazza Cavalieri
di Vittorio Veneto.
nel primo Cinquecento, è affacciata sia su Orario: 8,30-19.
piazza Regina Margherita che su piazza Bar del Giglio, Ischia
Stendardi. Più avanti è il duomo di Sant’Ermete: di Castro, piazza
l’interno custodisce un fonte battesimale Regina Margherita
27, 389/843.20.48.
in travertino (1538) donato dai Farnese.
Rocca Ducale, Ischia
Proseguendo lungo via Annibal Caro, ecco la di Castro, piazza
Trattoria Da Giggiotto
chiesa della Trinità, con una pala d’altare del Eraclio Stendardi 35,
’700. Ultima tappa alla “terrazza” naturale 06/482.11.20.
dell’Ortirosa, da cui si scorge anche il mare. Dai formaggi ai legumi Visite solo su
prenotazione
La Tuscia dei Farnese unisce alle attrattive via mail: info
SABATO POMERIGGIO monumentali e paesaggistiche una vasta @apvoi.com
Sulle tracce della città sepolta offerta di sapori. A Ischia di Castro, alla Duomo di Sant’Ermete,
Nel pomeriggio resta da vedere, nel borgo, Pasticceria Brizzi (via Roma 113, 0761/ Ischia di Castro,
piazza Duomo,
il Museo Civico Archeologico “Pietro 42.51.89) si acquistano i savoiardi, i panetti
0761/42.50.21.
e Turiddo Lotti”, nelle cui sale si ammirano anice e uvetta e i biscotti vino e zucchero. Orario: 9-18.
sculture etrusche del VI secolo avanti Cristo Sulla strada verso Castro, sosta all’Azienda Chiesa della Trinità,
e affreschi (XIII secolo) dall’eremo di Poggio Agricola Biologica Santino-Le Delizie Ischia di Castro,
Conte. Ci si sposta poi al Parco Archeologico di Castro (Ischia di Castro, località Pianetto, via Annibal Caro,
327/788.97.71.
Antica Castro (a 10 km): un’idea potrebbe 340/368.52.86) per formaggi di pecora Orario: 9-22.
essere quella di raggiungere la zona in bici, freschi, semistagionati e stagionati, Museo Civico
accompagnati da Angolo del Biker (un’ora e oltre alla ricotta. Ottimo l’olio d’oliva Archeologico “Pietro
mezza di pedalata). La passeggiata tra le rovine extravergine biologico prodotto dall’Azienda e Turiddo Lotti”,
Ischia di Castro,
inizia dal santuario del Santissimo Crocifisso. Agricola Mezzabarba (Farnese,
piazza Cavalieri
Il percorso nella boscaglia (un’ora e mezza; località Vallecupa, 338/633.52.30). Lavora di Vittorio Veneto,
utilizzare scarponcini da trekking) comprende invece sui vitigni Aleatico (anche passito) 0761/42.54.55.
tombe etrusche e i resti della chiesa di San e Grechetto Rosso l’Azienda Agricola Orario: martedì,
Savino, della zecca, del palazzo dell’Hostaria Occhipinti (Gradoli, strada comunale giovedì e sabato
15-18; venerdì
e della chiesa di Santa Maria Intus Civitatem, Monte Maggiore, 335/578.97.73; visite 9-13; solo prima
che mostra ancora lacerti di affreschi. su prenotazione). A Grotte di Castro, al e terza domenica
Consorzio di Cooperative Ccorav (Grotte del mese 10-13.
di Castro, località Salcinella, 0763/79.71.17) Ingresso 5 €.
da non perdere si possono comprare legumi come i ceci
Santuario
del Santissimo
neri, i fagioli del Purgatorio (tipici di Gradoli), Crocifisso, Ischia
1. Le sale del Museo Civico le lenticchie di Onano e i ceci del solco dritto di Castro, strada
2. Le rovine di Castro di Valentano, oltre alle patate dell’Alto provinciale 116,
3. Un giro al lago di Bolsena Viterbese e all’aglio rosso di Proceno. 347/211.43.99.
Aperto solo nel
mese di giugno.
Parco Archeologico
Antica Castro,
località Castro, 0766/
87.01.79-892.98;
www.vulci.it
Ingresso libero;
visita guidata
(consigliata)
su prenotazione.
Angolo del Biker,
Ischia di Castro,
piazza Regina
Margherita 3,
340/081.47.55; www.
angolodelbiker.it
Uscita guidata
in bici fino alle rovine
di Castro: 40 €.

Museo Civico Archeologico Duomo di Sant’Ermete Bell’Italia 117


il weekend ISCHIA DI CASTRO

DOMENICA MATTINA
Rotta verso il lago
Puntiamo ora verso est, in direzione del lago
di Bolsena. Dopo dieci chilometri si raggiungono
Valentano e la sontuosa rocca Farnese, oggi
adibita a Museo della Preistoria della Tuscia
e della Rocca Farnese; il cortile fu costruito in
occasione delle nozze di Angelo Farnese con
Lella Orsini di Pitigliano (1488). Tocca poi
a Capodimonte, pittoresco borgo che si affaccia
sul lago da un promontorio, dominato da
un’altra rocca Farnese. Si può scegliere di fare
tubing sul lago con le guide di Percorsi
Etruschi, pagaiando su piccole canoe rotonde
per raggiungere angoli non visibili a piedi;
per l’uscita bisogna calcolare circa 3 ore.
Oppure c’è Gradoli, più a nord, dove
spicca il cinquecentesco palazzo Ducale,
voluto da papa Paolo III Farnese: ospita
il Museo del Costume Farnesiano,
raccolta di abiti e armi rinascimentali.
Accanto, la collegiata di Santa Maria
Maddalena, con fonte battesimale del ’400.

DOMENICA POMERIGGIO
Una gita a Farnese
A 3 chilometri da Ischia di Castro si incontra
il borgo di Farnese, ideale per un tranquilla
passeggiata tra i vicoli del centro storico. Qui
troneggiano la rocca e il suggestivo Viadotto
Eremo di Poggio Conte Ducale (1615), che collegava la fortezza al
giardino, oggi scomparso: ospita un laboratorio
d’arte e restauro. Da non perdere la chiesa
di San Salvatore, con una tela di Orazio
Gentileschi (San Michele Arcangelo e il diavolo,
1605-08), e appena fuori dal centro storico,
la chiesa di Sant’Anna, costruita come ex voto
nel 1577 dopo un’invasione di cavallette; l’interno
è decorato con le Storie della Vergine, affreschi
della fine del ’500 di Antonio Maria Panico.

IN ALTERNATIVA
In kayak o alle terme
La terra dei Farnese si può visitare anche,
Terme di Vulci tempo permettendo, pagaiando sul fiume
Fiora, che segna a tratti il confine tra Lazio
e Toscana. Con Masa Kayak il percorso
domenica, indirizzi è di circa 6 chilometri e dura 2 ore. Dalle cave
di Manciano (a 25 km da Ischia), un breve
Museo della Preistoria della Tuscia San Martino 175, 333/362.09.85. sentiero porta al punto di partenza. Lungo
e della Rocca Farnese, Valentano, Visita su appuntamento.
0761/42.00.18. Orario: martedì- Chiesa di San Salvatore, Farnese, via la discesa si incrociano le acque dell’Olpeta,
giovedì 9-13, venerdì-sabato 9-13 Principe Amedeo. Orario: 8-18. che si getta nel Fiora. Dopo il ponte
e 14-17, domenica 10-13; 4 €. Chiesa di Sant’Anna, Farnese, di San Pietro è possibile visitare il millenario
Percorsi Etruschi, www.percorsi località Sant’Anna. Visite su eremo di Poggio Conte (ingresso libero),
etruschi.it Uscita di 3 ore a 25 €. appuntamento (0761/45.81.59).
impreziosito da affreschi; si raggiunge anche
Museo del Costume Farnesiano, Masa Kayak, 380/250.18.82; www.
Gradoli, 0761/45.60.82. Orario: masakayak.it Uscite da 30-40 €. in bici o a piedi, ma è sempre meglio farsi
martedì-giovedì 15-18, venerdì- Terme di Vulci, Canino, 0761/ accompagnare (www.angolodelbiker.it).
sabato 9-13 e 15-18, domenica 43.85.74. Orario: 10-tramonto; 20 €. In alternativa, a 17 km da Ischia di Castro,
10-13. Ingresso: 2,50 €. verso il mare, ci sono le nuove Terme
Collegiata di Santa Maria Maddalena,
Gradoli, piazza Palombini. info di Vulci: quattro grandi piscine panoramiche
all’aperto, di temperatura diversa, da dove
Orario: 9,30-12.30 e 15-18. Tuscia Turismo, 0761/64.79.41;
Viadotto Ducale, Farnese, via Colle www.tusciaturismo.com lo sguardo spazia nella natura dell’Alta Tuscia.

118 Bell’Italia
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Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano


24 ottobre - 1 novembre 2017
Lunedì 14.30 - 19.30. Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 - 19.30. Giovedì e sabato 9.30 - 22.30

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di Albano Marcarini

IN BICI SULL’EX FERROVIA


NELL’ALTO PISTOIESE
Il tracciato del “trenino di San Marcello” è stato trasformato in una pista
ciclopedonale tra stazioni liberty e memorie di condottieri

L o chiamavano “trenino di San Mar-


cello”, ma ufficialmente era la Fer-
rovia Alto Pistoiese. Correva per 16 chi-
una pista ciclopedonale, facile e bella da
percorrere, fra piccoli borghi e solide
memorie vetero-industriali. In queste
della vecchia fabbrica, inizia il nostro
itinerario sulle tracce dell’ex trenino.
Alcuni pannelli illustrano le sue vicen-
lometri fra le montagne appenniniche, vallate da tempi immemori si lavorava de e il tracciato completo. Noi però lo
scavalcandole per unire San Marcello il ferro, si tagliava il bosco, si produceva imbocchiamo a circa 4 chilometri
Pistoiese (località capoluogo del comu- il ghiaccio. Ma soprattutto si facevano dalla vecchia stazione di partenza di
ne di San Marcello Piteglio) alla linea munizioni. Lo stabilimento della Società Pracchia, in corrispondenza con la rete
Bologna-Pistoia, la celebre “Porrettana”. Metallurgica Italiana, a Campo Tizzoro, delle Ferrovie dello Stato. Uno stradello
Era una piccola ferrovia in concessione, impiantato nel 1910, era arrivato a pro- a fondo naturale è quanto rimane della
a scartamento ridotto e a trazione elet- durre durante la Prima guerra mondiale vecchia massicciata: si scorgono i basa-
trica, ma serviva egregiamente ai suoi oltre un milione di proiettili al giorno. menti dei pali della linea elettrica e i
scopi, che furono essenzialmente due: di parapetti in ferro dei ponti.
supporto alle numerose fabbriche locali SI PEDALA LUNGO LA VALLE La ferrovia risaliva la valle del torrente
e di stimolo alla scoperta turistica della DEL TORRENTE MARESCA Maresca e stava a ridosso del corso d’ac-
zona durante la prima metà del secolo Proprio a Campo Tizzoro, davanti a un qua, vicina a ombrosi castagneti. Ma-
scorso. La linea fu aperta nel 1926 e chiu- bunker a ogiva che nasconde un com- resca è il primo abitato che s’incontra.
sa nel 1965. Da qualche anno una consi- plesso sistema di rifugi antiaerei, utiliz- Qui il tracciato si è perso e si seguono
stente parte del suo tracciato è diventato zati durante l’ultima guerra, e ai reparti le strade comunali fino alla piazza dove

Bell’Italia 121
Sentieri d’Italia

campeggiano un singolare monumento


alla ferrovia – la sezione di un vagone,
sistemato nel mezzo di una rotonda – e
la stazione. L’edificio sorprende per la
sua architettura. Lo si direbbe un villino
d’élite se non fosse per la sua insegna in
ceramica, che lo riporta alla sua origina-
ria funzione. Il tutto plasmato nelle pie-
tre bugnate, nel cotto e nei ferri di un
fantasioso disegno liberty.

L’ANTICA TRADIZIONE DELLA


LAVORAZIONE DEL FERRO
Si segue ora via Risorgimento per dare
un’occhiata a Maresca, con le sue caset-
te e la graziosa chiesetta. Avendo tempo
bisognerebbe procedere oltre, lungo i
sentieri di montagna, per accedere al-
la magnifica foresta del Teso, folta di
faggi, già possesso dei granduchi di To-
scana che vi allevavano i propri pule-
dri. Di grande interesse anche la locale
ferriera, attestata fin dal XV secolo, dai

122 Bell’Italia
come
dove
quando

A sinistra: il monumento equestre


al condottiero Francesco Ferrucci,
nella piazza di Gavinana. A destra:
la terrazza dell’hotel La Pace,
a Maresca, frazione del comune
di San Marcello Piteglio. ITINERARIO a piedi o in
mountain-bike lungo
le tracce della ex ferrovia
Pracchia-Mammiano,
in provincia di Pistoia.
Partenza: Campo Tizzoro, località
del comune di San Marcello
Piteglio che si raggiunge in
auto da Pistoia (a 25 km)
percorrendo la strada regionale
66; parcheggio in via Caterina
Bueno. In bus, linea 65 Blubus-
Copit (www.blubus.it).
Arrivo: Limestre, località
macchinari ancora intatti, restaurata e capitano dell’esercito nemico, pronto a del comune di San Marcello
aperta al pubblico nel 2014. colpirlo. Durante l’Ottocento, la sua fi- Piteglio; si può poi fare
Imboccata via Borgofreddo si esce da gura ispirò i patrioti del Risorgimento. ritorno a Campo Tizzoro
Maresca, e dopo aver attraversato la Un museo ne raccoglie le memorie, di con la linea 65 Blubus-Copit.
strada provinciale si torna sul tracciato fronte alla sua statua a cavallo. Attigua Lunghezza: 10,4 km.
Tempo di percorrenza: 2 ore
del trenino che qui si apprestava, con è anche la pieve di Santa Maria Assun-
a piedi; 40 minuti in bici.
moderata pendenza, a superare lo spar- ta, risalente al XII secolo. L’interno me- Dislivello: 350 metri.
tiacque fra il versante appenninico tir- rita una visita per ammirare le terre- Condizioni del percorso: pista
renico e quello adriatico. Il culmine è cotte invetriate di Benedetto Buglioni ciclopedonale su fondo
il colle Oppio (843 metri), dov’era una (1459-1521) e un organo ottocentesco, naturale; strade comunali
fermata trasformata in abitazione pri- uno dei tanti ospitati nelle chiese della e provinciali. La traccia
vata. Prima di arrivarvi però, con una montagna pistoiese, al punto da farne dell’itinerario si può richiedere
scelta progettuale che “sposava” il viag- una tradizione. Ma a Gavinana è anche a info@guidedautore.it
gio con il paesaggio, la ferrovia indugia- bello aggirarsi nell’intrico delle viuzze, INFO Infopoint Pistoia, piazza
va fra i prati dell’alpe Piana. Le motrici fra le case in pietra e i giardini, e salire Duomo 4, 0573/216.22;
Ecomuseo della Montagna
elettriche disimpegnavano con relativa fino a palazzo Achilli, cuore dell’Eco-
Pistoiese, Gavinana, palazzo
facilità questa ascesa per poi procedere museo della Montagna Pistoiese, sede Achilli, 800/97.41.02.
con sicurezza verso San Marcello. di archivi sulle tradizioni popolari.
Poi è tempo di rimettersi sulle tracce Alberghi e ristoranti
UN OMAGGIO ALL’EROICO del “trenino”. Occorre scendere alla
FRANCESCO FERRUCCI ex stazione di Gavinana, anch’essa Hotel La Pace (Maresca,
In alcuni tratti però la ferrovia correva ben conservata, e procedere per bre- via della Vittoria 4, 0573/
sulla strada provinciale, esattamente co- ve tratto lungo la provinciale, fino a 62.23.23). Venti camere
me un tram, con qualche disagio poiché ritrovare il percorso con il segnavia silenziose, arredate con vivacità
i convogli erano obbligati a procedere della ciclabile. È un altro tratto so- e fantasia. Colazione in
terrazzo con vista sulla vallata.
“a passo d’uomo”. Anche noi, a un cer- litario, serpeggiante nel bosco, che
Doppia con colazione da 75 €.
to punto, ci ritroviamo sull’asfalto. Con permetteva ai convogli di scendere Albergo Franceschi
prudenza lo percorriamo nel senso della di quota e raggiungere la stazione di (Gavinana, piazza Ferrucci
discesa per 400 metri, per poi imboccare Limestre, altro luogo di fabbriche. Qui 121, 0573/664.44). Nel
sulla destra della provinciale uno stra- si chiude la nostra uscita ma non la centro di Gavinana, di fronte
dello sterrato che si nasconde subito nel memoria del trenino, che proseguiva alla pieve in un edificio
bosco. È una scorciatoia che permette di ancora per qualche chilometro fino a storico, un hotel a conduzione
arrivare tranquillamente a Gavinana. San Marcello Pistoiese e alla successi- familiare con ristorante.
Questo borgo merita una visita per ricor- va borgata di Mammiano. Di questo Doppia con colazione da 70 €.
dare la vicenda di Francesco Ferrucci, tratto non è stato però possibile recu- Il Poggiolo (San Marcello
Pistoiese, via del Poggiolo
protagonista della battaglia, che qui si perare il sedime. In bicicletta, escluse
52, 0573/63.01.53). Piccolo
svolse nel 1530, in cui condusse invano le le soste, il tragitto è intorno ai 40 mi- ristorante in sintonia con
truppe della Repubblica Fiorentina con- nuti, più o meno il medesimo tempo lo stile liberty della ex ferrovia.
tro l’esercito imperiale. «Vile, tu uccidi che impiegava il treno a coprire il suo Prodotti del territorio
un uomo morto» fu la celebre frase da lui percorso, a una velocità media di 20 in una cucina molto ricca
pronunciata al cospetto di Maramaldo, chilometri orari. di sapori. Menu 25-35 €.

Bell’Italia 123
CIBO & PAESAGGIO ATESSA (Chieti)

Il dolce e profumato
fico d’Abruzzo
Essiccato al sole, farcito con le noci e cotto al forno,
il fico secco reale che si coltiva in val di Sangro è una
squisitezza antica, apprezzata già in epoca romana

A cura di SLOW FOOD ì Testi Angelo Surrusca

C i troviamo nell’abruzzese val di San-


gro, e più precisamente nel territo-
rio collinare dei comuni di Atessa, Tori-
gricoltura, questa tradizione ha subìto
un duro colpo. Di recente un gruppo di
produttori ha però deciso di recuperare
l’integrità e la fragranza. Si procede così
al taglio in senso longitudinale, con un
coltello ben affilato per evitare strappi. I
no di Sangro, Archi, Perano e Paglieta. una “gloria locale” come il fico secco e il fichi sono poi adagiati a giusta distanza
Qui la produzione di fichi secchi è una Presidio Slow Food, sostenuto dal Gal l’uno dall’altro sui tradizionali cannizzi
pratica antichissima: nel 2005, un’équi- Maiella Verde, aiuta il loro lavoro. (graticci costituiti da canne intrecciate) e
pe di archeologi americani e inglesi ha lasciati al sole a essiccare, coperti da una
scoperto ad Acquachiara di Atessa, in IL “VELO DELLA SPOSA” rete (il cosiddetto “velo della sposa”) che
una villa di epoca romana, tracce di fichi PROTEGGE IL DELICATO FRUTTO tenga lontani gli insetti. Questa fase du-
carbonizzati. Lo stretto legame fra il ter- Il frutto utilizzato per il prodotto finito è ra almeno cinque giorni, ma cambia in
ritorio e questi frutti è documentato an- il fico reale, a polpa sia bianca che rossa: funzione del clima e della dimensione
che da numerose testimonianze scritte: leggermente sferico, ha buccia di colore dei frutti, che al termine dell’operazione
lo storico napoletano dell’Ottocento Ca- giallo-verdastro chiaro e polpa molto suc- devono risultare asciutti ma ancora mor-
millo Minieri Riccio narra di come Ro- cosa, dal sapore mielato. È coltivato senza bidi al tatto. I fichi sono quindi farciti con
berto d’Angiò nel 1320 avesse impo- uso di diserbanti e fertilizzanti di sintesi. un pezzo di gheriglio di noce locale (pre-
sto una gabella sui fichi secchi nel La raccolta avviene alla fine dell’estate, cedentemente sottoposto a leggera tosta-
territorio di Atessa, provvedimento da nelle prime ore del mattino, ed è del tut- tura), infornati a 160-180° per una deci-
cui si evince l’enorme importanza eco- to manuale: il frutto è staccato dalla pian- na di minuti e infine leggermente pressa-
nomica che il prodotto aveva già all’epo- ta con una leggera rotazione, in modo da ti. Quando si raffreddano, sono posti in
ca. Quando negli anni Settanta e Ottanta preservare l’integrità del picciolo. I fichi vasi di vetro a strati alternati con foglie
del secolo scorso lo sviluppo industriale sono quindi posti in cesti di vimini e la- fresche di alloro. Restano così in un luogo
della val di Sangro ha messo in crisi l’a- vorati prima possibile per mantenerne buio, fresco e asciutto per almeno un me-

124 Bell’Italia
come
dove
quando
ATESSA
(Chieti)

Antipasto a base di fichi

Ospitalità di charme
tra l’Appennino e i colli
Dormire in un castello longobardo. E a tavola gustare
le carni alla griglia o il baccalà in cinquanta versioni

alla griglia, lombatina


di cervo al vino rosso,
filetto di maiale bardato.
L’annesso b&b
dispone di tre belle
camere. Conto
30-36 €; doppia con
colazione da 100 €.
Da Peppone
Pagina precedente, in alto: le colline di Atessa, (Castelfrentano,
in val di Sangro; in basso, da sinistra: la polpa via Ripitelli 1, 0872/
del fico secco reale, con il frutto tagliato 561.52-348/511.48.70).
longitudinalmente, pronto per la lavorazione;
la fase di essiccazione, che dura cinque Giuseppe Di Donato
giorni. Qui sopra: il frutto in maturazione. da quasi un decennio
In basso: dolci a base di fico secco reale. Atessa (Chieti), principale centro nella zona di produzione accoglie gli avventori in
del fico secco reale, si raggiunge uscendo dalla A14 a Val questo piccolo covo per
di Sangro; poi si segue la statale 652 fino alle indicazioni gli amanti del baccalà:
se. Una volta confezionati si possono con- per Atessa. In camper: Camping Orsa Minore, a Campo con la moglie Patrizia
servare per almeno 10 mesi. di Giove, viale Pinete del Pizzalto 9, 0864/402.61. ha messo a punto ben
Il prodotto finale è di aspetto rugoso; il 48 ricette nelle quali i
colore va dall’ambrato al caramello in- Gli alberghi Gestito da oltre diversi tagli del pesce si
tenso. Il profumo è marcato, di confet- vent’anni dalla famiglia esaltano nelle cotture
tura di fico con rimandi al miele, al Castello di Septe Cinalli, l’albergo si trova e negli abbinamenti.
fieno, alla foglia di alloro, alle spezie. ★★★★ (Mozzagrogna, nel centro storico. Da provare la ventresca
In bocca la dolcezza e la pastosità del fico località Castel di Sette Il ristorante propone in agrodolce con cipolle
si fondono con la croccantezza e la leg- 20, 0872/57.86.35). piatti della tradizione e uvetta, lo stoccafisso
gera sensazione amara della noce tosta- Dichiarato monumento abruzzese e nazionale; con patate e pomodori,
ta; il retrogusto è quello del vino passito. nazionale, il castello doppia da 65 €. la terrina di baccalà con
In cucina è ingrediente di varie ricette: di origini longobarde origano e caciocavallo.
biscotti, dolci, confetture, ma anche pani che ospita l’hotel è I ristoranti Chiusura sempre con
e piatti salati, a base di carne o pesce. il più noto tra quelli il bocconotto, tipico dolce
della zona. In splendida La Grotta dei Raselli della zona. Conto 30 €.
posizione panoramica, (Guardiagrele, via
con affacci verso Raselli 146, 0871/80.82.92
l’Adriatico e gli Appennini,
offre camere e suite
e 347/869.46.93).
La famiglia Spadaccini
info
curate, eleganti e gestisce questo locale Presidio Slow Food
dotate di ogni comfort. dallo stile rustico ma Referente dei produttori
A disposizione degli raffinato, costruito Vincenzo Menna,
ospiti anche un grande in pietra bianca della 339/171.02.76,
giardino con piscina; Maiella. Fra le proposte: ficorealediatessa
doppia da 110 €. lumache di terra alla @gmail.com
Hotel Al Duca ★★★ guardiese, zuppa di ceci Sopra, il simbolo che
(Atessa, via Duca con quadrucci di farro, garantisce, sulla
degli Abruzzi 26, taglierini allo zafferano confezione, i prodotti
0872/86.58.66). e fiori eduli, agnello dei Presidi Slow Food.

Bell’Italia 125
ELISEO
MATTIACCI
MISURAZIONI

Misurazione dei corpi celesti, 2003-2004, Ferro e magnete, cm 265x125


A CURA
DI LORENZO BRUNI
INAUGURAZIONE
SABATO 28 OTTOBRE 2017
ORE 18.30
28.10.2017 | 24.02.2018

GALLERIA POGGIALI
FIRENZE
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I PIACERI di ottobre

Camera con vista | Alberghi | Benessere | Agriturismo | Buona Italia | Cantine e altro

Bassano del Grappa:


tesori del gusto
lungo il Brenta pagina 132

L’OCCASIONE
DEL MESE

ALTO ADIGE:
FOLIAGE E
TÖRGGELEN
Tempo di Törggelen in Alto
Adige: ricche merende
nei masi a base di vino
novello, zuppa d’orzo,
speck e caldarroste. Per
godersi questo antico rito,
il Josef Mountain Resort
di Avelengo (Bolzano),
4 stelle superior vicino a
Merano, propone dal 12
ottobre al 14 novembre
3 notti in pensione 3/4
e accesso alla moderna
Forest Spa a 324 € a
persona. Nel pacchetto
anche un’escursione
di nordic walking,
merende nella stube
e serata altoatesina con
degustazioni di vino
novello. INFO 0473/27.95.90.

MILANO

Una serata in vigna sui tetti della Galleria


Una nuova iniziativa sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele II, promenade
unica sulla cima del “salotto” di Milano. Grazie a MilanoCard, fino al 31
ottobre è allestita una vigna (20 piante di vite) con enoteca. È l’occasione
per sorseggiare un calice di vino e degustare una selezione di formaggi
svizzeri con vista sulla Madonnina. Ogni sera sono previsti due gruppi di
massimo 25 persone. Prezzo: 19 € a persona comprensivo di tour sui tetti,
calice e degustazione di formaggi. INFO www.highlinegalleria.com/vigna.html

Altre Occasioni a pag. 142

Bell’Italia 127
CAMERA CON VISTA
Testi di Lara Leovino

GENOVA PALAZZO GRILLO

Dimora patrizia
fra i caruggi
Nel cuore della città,
è il primo hotel P er molti ma non per tutti. L’hotel Pa-
lazzo Grillo, aperto lo scorso aprile
fra i caruggi del centro storico, potrebbe
delle Vigne, con la cupola e il campanile
medievale della basilica, o l’affaccio su
piazzetta delle Oche, con scorci roman-
4 stelle all’interno di
uno dei Palazzi dei Rolli. definirsi così. Chi lo sceglie, infatti, lo fa tici su caruggi e terrazze.
per vivere un’esperienza che va al di là Ma il valore aggiunto di questa dimora
Aperto da poco più
del piacevole soggiorno in una città d’ar- d’epoca è l’illustre passato. Palazzo Grillo,
di sei mesi, dopo te. L’albergo è parte integrante della infatti, è il primo hotel 4 stelle interamen-
un attento restauro, visita a Genova: un luogo dove l’ospi- te ricavato in uno dei Palazzi dei Rolli,
offre ambienti ricchi te vive e respira la storia, sostando in dal 2006 Patrimonio Mondiale Unesco.
di storia e di arte. E uno magnifici ambienti, godendo di affreschi Al tempo dell’antica Repubblica, infatti,
spazio espositivo e sontuosi marmi, osservando dalla ter- faceva parte di quelle magnifiche dimore
per mostre ed eventi razza i campanili della Superba. A far da selezionate per ospitare alte personalità
contraltare alla maestosità degli spazi co- in visita di stato. La scelta avveniva con
muni sono le camere, intime ed essenzia- un sorteggio fra gli edifici iscritti in appo-
li, arredate in stile minimal e impreziosi- siti elenchi, detti appunto “rolli”.
te da pezzi di design. Tutte offrono viste Per un lungo periodo l’edificio, fatto eri-
insolite sulla città, come quella su piazza gere nel 1545 dal marchese Domenico

128 Bell’Italia
Grillo, è stato frequentato da grandi per- co e nero. Le volte della monumentale ta di scienze, citata anche in uno scritto
sonalità: diplomatici, principi, imperato- scala in marmo sono decorate da affreschi del filosofo francese Montesquieu. Nel
ri, papi. Ma dopo i fasti rinascimentali a a grottesche del XVI secolo, opera di Gio corridoio che conduce alle suite si trova
stento è sopravvissuto all’epoca moderna: Battista Castello, detto il Bergamasco. l’antica cappella con la volta adornata da
disabitato per oltre un ventennio, è rima- Il primo piano dell’hotel è stato adibito un girotondo di putti, affrescato del mae-
sto dimenticato fra i vicoli del centro sto- ad area espositiva aperta al pubblico, e stro seicentesco Domenico Piola.
rico. Oggi, grazie a un accurato restauro ospita periodicamente eventi e mostre. All’ultimo piano si raggiungono la sala
che ha rispettato l’originalità degli am- Per entrare in questa galleria, con sale af- colazioni e la terrazza. Da qui la vista sul-
bienti, la dimora è tornata alla vocazione frescate dal Bergamasco, c’è un ingresso la città è privilegiata, e per un attimo ci si
dei tempi d’oro: l’ospitalità. ad hoc, ma dalla scalinata della hall si rie- sente “illustri ospiti” della storia.
sce ad ammirare la sala del Camino.
AFFRESCHI, MARMI, STATUE Il viaggio nella storia prosegue al secondo In alto, da sinistra: la scalinata affrescata
E LA GALLERIA D’ARTE piano e precisamente nel salone dei Busti dalla terrazza, dal Bergamasco. In
La facciata di sobria eleganza sorge nella con le tre grandi vetrate sulla piazza e le il campanile e basso, da sinistra: sala
la cupola di Santa nella hall; camera
raccolta piazza delle Vigne e introduce statue che raffigurano i personaggi illustri Maria delle Vigne; superior; scorcio
alla hall, caratterizzata da un raffinato (in della famiglia Grillo. Fra questi, l’eclettica la facciata di Palazzo del primo piano; sale
parte originale) pavimento a scacchi bian- e colta Clelia, nata nel 1684 e appassiona- Grillo; la hall con dell’area espositiva.

info
Palazzo Grillo,
piazza delle Vigne 4,
Genova, 010/247.73.56;
www.hotelpalazzogrillo.it
Camere: 25 tra cui 3 suite
e 2 junior suite.
Prezzi: doppia con colazione
da 150 a 400 €.
Servizi: area espositiva con
mostre temporanee gratuite,
terrazza, biliardo, parcheggio
convenzionato a 7 minuti a piedi.
Apertura: chiuso dal 10
gennaio al 10 febbraio.
HOTEL
Testi di Vannina Patanè

CASTELNUOVO BERARDENGA (Siena) BORGO SCOPET0 RELAIS

Charme fra le vigne


Fra le colline del Chianti, una storica tenuta offre
agli ospiti il meglio del territorio, dalla tavola alla spa

Dalle finestre del Borgo Scopeto Relais la vista spazia fino a Siena, con
il campanile del Duomo e la torre del Mangia che segnano l’orizzonte.
Ma lo scenario che circonda l’hotel è la quintessenza della campagna
toscana, fra colline, vigne, ulivi e lecceti. D’origine medievale e abitato
per 5 secoli dalla nobile famiglia dei Sozzini, il borgo è stato recupe-
rato con gran gusto dall’attuale proprietaria Elisabetta Gnudi,
signora del vino che in Toscana possiede quattro rinomate canti-
ne. Nel 2005 si è innamorata di questo luogo e lo ha trasformato in un
“albergo diffuso”, conservando e valorizzando gli ambienti originali
ma con un tocco moderno negli arredi. Cuore della struttura è il piaz-
zale centrale, con la torre del 1079; negli edifici circostanti sono distri-
buite camere e ambienti comuni. Fra questi, il ristorante che sorge
nelle vecchie cantine e la spa, ricavata nelle antiche scuderie, dove è
possibile provare la vinoterapia, con trattamenti agli estratti dal mosto
d’uva e dai vinaccioli. Consigliata la visita alla cantina della tenuta per
la suggestione degli ambienti e la degustazione di vini e oli della casa.

In alto, da sinistra: arredi di una camera.


una delle vedute che Sopra: l’interno della torre.
si godono dal Borgo A sinistra: l’esterno del
Scopeto Relais; i raffinati relais, a 25 km da Siena.

info
Borgo Scopeto Relais, località Borgo Scopeto,
Castelnuovo Berardenga (Siena),
0577/32.00.01; www.borgoscopetorelais.it
Camere: 58 (2 singole, 16 classic, 19 deluxe, 4
junior suite, 10 suite, 4 executive suite e 3 ville).
Prezzi: doppia con colazione da 230 €.
Pacchetto Chianti Charme: 1 notte con
colazione, 1 trattamento di vinoterapia
e 1 cena gourmet da 440 € a coppia.
Servizi: ristorante (aperto anche alla clientela
esterna, conto sui 45 €), palestra, spa, biliardo,
2 piscine esterne, 2 campi da tennis.
Apertura: dal 1° aprile al 31 ottobre.

130 Bell’Italia
BENESSERE
Testi di Rossella Cerulli e Silvia Frau
AUTUNNO... VOGLIA DI SPA

LINGUAGLOSSA (Catania) MERANO (Bolzano)


VILLA NERI RESORT & SPA BELVITA HOTEL ADRIA
OSPITALITÀ RIGENERARSI
SICILIANA IN MONTAGNA
Alle pendici del Ha il fascino della Belle
vulcano, un eco-hotel Époque la struttura
che privilegia materiali immersa nel verde di un
naturali, energia grande parco, che
rinnovabile e cibi del ospita l’albergo e la
territorio. Ospiti della Beauty Farm Adria. Ci si
famiglia Neri nelle 24 “rigenera” nella piscina
GUBBIO (Perugia) PARK HOTEL AI CAPPUCCINI
camere o nella Petra interna con getti e

Armonia nel verde Spa, dove i trattamenti


sono a base di piante
locali, olio di oliva,
cascata o nel padiglione
con sauna, bagno turco,
percorso Kneipp.
In un convento del ’600, una spa di 350 metri quadri agrumi e sale marino. Pacchetto 7 giorni
che si avvale della collaborazione di Marc Mességué Doppia con colazione a 615 € a persona in
e accesso alla spa, pensione 3/4 (colazione,
Dell’antico borgo conventuale conserva l’armonia, gli ambienti ariosi, da 190 €. Ingresso un primo piatto per
l’atmosfera positiva e tranquilla. Nonché il verde di un parco secolare. giornaliero alla spa per il pranzo, spuntino
Il Park Hotel ai Cappuccini, appartato ma vicino al centro storico di esterni a partire da 59 €. pomeridiano e cena).
Gubbio, è un ex convento seicentesco, ristrutturato attraverso una INFO: 095/813.30.02; www. INFO: 0473/23.66.10;
felice fusione tra spazi antichi e nuovi. Qui tutto, dalle volte ai portali, hotelvillanerietna.com www.hotel-adria.com
ricorda il passaggio dei laboriosi frati. La struttura, ricca di opere d’ar-
te, anche contemporanea (tra cui quelle di Giuseppe Capogrossi), ha
di recente rinnovato l’area wellness. Oltre alla tradizionale spa, è
nato il Parco Acque indoor, composto dall’area Acque Emozio-
nali di 350 metri quadri, con ampia piscina, nuoto controcorren-
te e vasca baby, e dalla sala idromassaggi, più intima e riservata. In
questi ambienti, tra vasche talasso o con magnesio e potassio, il relax
BARDOLINO (Vr) CAESIUS ORVIETO (Terni)
è terapeutico. Recentissima la collaborazione con Marc Mességué, per
THERMAE & SPA RESORT ALTAROCCA WINE RESORT
una remise en forme settimanale all’insegna della fitoterapia. Tra le
proposte autunnali della spa, da provare i trattamenti viso allo zaffe- LA SERENITÀ A SPASSO
rano di Gubbio, spezia dalle proprietà antiossidanti. DEL GARDA FRA GLI ULIVI
La fonte di acqua Perfetta location per
info oligominerale che
alimenta le terme
visitare Orvieto, lo è
anche per passeggiare
Park Hotel ai Cappuccini,
via Tifernate, Gubbio sgorga dal monte fra i vigneti e gli oliveti
(Perugia), 075/92.34; www. Baldo. L’hotel, che del resort o, ancora,
parkhotelaicappuccini.it conta 185 camere, è un per ritemprarsi nella
Camere: 92 di varie
tipologie, di cui 23 paradiso del benessere Private Spa attraverso
nell’antica parte con la sua ampia area un massaggio di
del convento. Terme&Spa e con coppia, un bagno turco
Prezzi: da 220 € la doppia il rinomato Centro di e un idromassaggio.
con colazione, ingresso
Medicina Ayurvedica. Doppia in b&b a partire
spa e percorso acque.
Possibilità di pacchetti. Il pacchetto d’autunno da 100 €. Pacchetto
Servizi: ristorante Nicolao offre la doppia in b&b benessere per due, con
(aperto anche a clienti a partire da 109 € con anche un trattamento
esterni, conto 45 €), sala accesso a piscine, e calice di vino,
convegni, palestra, Marc
In alto: veduta di una delle vasche dell’ampia Mességué ai Cappuccini, sauna e bagno turco. da 170 € a coppia.
spa del 4 stelle Park Hotel ai Cappuccini. Qui mountain bike, parcheggio. INFO: 045/721.91.00; www. INFO: 0736/34.42.10; www.
sopra: l’hotel ricavato in un antico convento. Apertura: sempre aperto. hotelcaesiusterme.com altaroccawineresort.com

Bell’Italia 131
PIACERI

Bassano del Grappa: sapori


veneti tra montagna e pianura
A cura di Auretta Monesi  Foto di Franco Cogoli

SCHIAVON
Le Distillerie Poli
| CROSARA DI
MAROSTICA L’Azienda
Agricola Frutteto
Antico-Le Marmellate
di Rosi | BASSANO
DEL GRAPPA
L’Enoiteca Pomo
d’Oro, il Bonotto Hotel
Belvedere, il Garage
Nardini, la Bottega del
Baccalà, il Ristorante
Trevisani, il Vigneto
Due Santi, i Vignaioli
Contrà Soarda
e la Fattoria San
Michele | SOLAGNA
L’Albergo Ristorante
San Giovanni
e la Malga Gasparini
| SAN NAZARIO
Il Panificio del Lepre

132 Bell’Italia
M
assiccio montano affacciato sulla pianura veneta, il Grappa Nella pagina
ha il suo “capoluogo” vicentino a Bassano, con lo storico ponte precedente,
dall’alto: classico
degli Alpini. Qui il baccalà è sugli scudi da sempre, “protetto” scorcio di
da un’apposita confraternita, ma in tavola trionfano anche Bassano con
ottimi formaggi dai nomi curiosi, come il Morlacco, il Bastardo il ponte degli
e il Burlino di malga, seguiti da tosella fresca, ricotta e stracchino. Gli asparagi Alpini; Distillerie
Poli. In questa
bianchi di Bassano piacciono sempre di più per la raffinatezza del gusto foto: composta
e l’ecletticità dell’impiego, insieme ai vellutati piselli di Borso del Grappa. a base di
Sui primi rilievi si è invece valorizzata la coltura dell’ulivo. Le grappe, lavanda da
prodotte da marchi storici, non hanno bisogno di presentazione, mentre i vini Le Marmellate
ottenuti da un vitigno come la Vespaiola danno lustro a cantine di successo. di Rosi.

SCHIAVON sono le grappe invecchiate in piccole nell’abbinamento ai formaggi. Ecco


Una dinastia di grappaioli botti di rovere come la Sarpa Oro, nome qualche etichetta tra le 32 dolci e le 7
Etichette di grappa, in Italia, ne esistono dialettale della vinaccia; i prezzi partono agrodolci: rose antiche e mirtilli, more
molte, buone ed eccellenti. Distillerie da 14 € per la Bassano classica. di rovo e rosa canina, cachi, fiori d’arancio
Poli è al vertice della seconda categoria, e liquirizia, caldarroste e mosto, cuore
e lo si comprende gustando i suoi CROSARA DI MAROSTICA di tarassaco, rabarbaro, noci verdi, pino
distillati ma anche visitando il museo Sapori della frutta di un tempo mugo, uva antica bacò. Oltre al bosco
e lo stabilimento di una dinastia che Rossella Frigo inforca la sua moto e ai prati, Rossella coltiva sei ettari di
si definisce di “grappaioli artigiani da cross per raggiungere boschi impervi frutteto di piante rare; vasetti da 8-10 €.
veneti”. La storia dei distillati Poli inizia e raccogliere frutti selvatici ed erbe
nel 1898, quando la famiglia decide spontanee, quasi ne sentisse il richiamo. BASSANO DEL GRAPPA
di commercializzare in proprio quanto Fin da piccola ha imparato che questi Cucina e bottega
ottenuto dalle vinacce delle vendemmie segreti nascosti nel sottobosco all’Enoiteca Pomo d’Oro
di zona. L’albero genealogico, tutto e nei prati rendono speciali i vasetti Enoteca coi fiocchi, ristorantino eclettico,
in rame come gli arredi e gli alambicchi di composte, marmellate e confetture. bottega di cose buone e caffetteria-salotto
dell’azienda, si staglia sulle pareti del Sono profumi e sapori dimenticati, per gli affezionati: l’Enoiteca Pomo
museo insieme alle grandi foto d’epoca protagonisti nei vasetti dell’Azienda d’Oro è tutto questo, sempre tenendo
che raccontano l’epopea di un clan. Agricola Frutteto Antico-Le Marmellate altissima la bandiera della qualità. L’idea
La bottiglia classica della grappa Poli di Rosi. La titolare è andata a imparare è venuta a Letizia Bonamigo e al suo
ha il collo sottilissimo e il tappo l’arte della trasformazione della frutta consorte Maurizio Bertolo, che hanno
di ceramica e gomma, perfetto per non in Francia: metodi antichi e pazienti, realizzato una miscellanea di “ispirazioni”
far disperdere aromi e forza alcolica al dove il tempo non si deve calcolare ma e opzioni per ogni gusto. I formaggi sono
prodotto. Fiore all’occhiello della casa i risultati sono unici, in particolar modo sopratutto locali: Morlacco e Bastardo del

Bell’Italia 133
Bassano del Grappa

1 2

1. Scorcio sulla città da una


delle camere del Bonotto
Hotel Belvedere, tradizionale
riferimento per l’ospitalità
di charme a Bassano.
2. La collezione di grappe
nazionali da Distillerie Poli.
3. La macchina per battere
lo stoccafisso alla Bottega
del Baccalà. 4. Degustazione
nella bottaia della cantina
Vignaioli Contrà Soarda.
5. La lavorazione dello
stoccafisso, tra foto
d’epoca, alla Bottega del
Baccalà. 6. Veduta autunnale
delle colline nei dintorni
di Marostica, a 10 minuti
da Bassano. 7. Assaggio
di composta a base
di pere antiche, calendula
e ginepro all’Azienda
Agricola Frutteto Antico-
Le Marmellate di Rosi.

4 5

134 Bell’Italia
Grappa, ricotta fresca e affumicata il nuovo gourmet bar e ristorante Ristorante Trevisani,
delle malghe, stracchino delicato. E poi Garage Nardini, che affianca alla cucina a tavola nella torre
il pregiatissimo olio degli ulivi di Pove tradizionale veneta, riproposta in chiave È parte delle mura viscontee
del Grappa, paesino che ha trovato “l’oro moderna dal giovane executive chef il Ristorante Trevisani, ex Osteria Due
giallo” da frantoio, le sopresse e i salami di Simone Brizzolari, i rinomati prodotti Spade dal 1787: i suoi locali sono dentro
queste parti, pasta e confetture. A tavola, della distilleria. In tavola si parte così una torre della cinta cittadina. Emilio
piatti del giorno per pranzo, mentre la sera dai classici spunciotti per approdare Trevisani vi fa una cucina attenta.
non mancano foie gras, involtini di anguilla a un ampio assortimento di sapori In stagione trionfano gli asparagi in
o sgombro, baccalà alla vicentina, quaglie di terra e di mare. E nel dopocena tutti i modi: bolliti con le uova bazzotte
in doppia cottura, tagliolini ai porcini, spazio alle grappe Nardini, in purezza o sminuzzate, in risotto, al tartufo nero
zuppe vellutate. In stagione, “trionfi” protagoniste dei cocktail più creativi, dal tardivo del Grappa e burro fuso. Poi
di asparagi bianchi. Tutto ben congegnato Bassano Mule al Drioman; conto sui 50 €. i tortelli di ciliegia e ricotta in pasta rossa,
e cucinato; conto da 25 € in su. i tortelli di pere e Morlacco, i risi e bisi
Il trio perfetto: polenta, bacalà (cioè il risotto con i piselli di Borso del
L’antica locanda rinnova e un’ombra di vino bianco Grappa), l’anitra cotta in pignatta, le
la sua tradizione di ospitalità Il giovedì e il venerdì si compra il baccalà lombatine di cervo e marroni, un vellutato
È una storia lunga quella del Bonotto già bagnato, ammorbidito da molteplici baccalà alla vicentina e la fagianella
Hotel Belvedere, forse il più antico ammolli in acqua. Gli altri giorni invece al vino rosso e porcini. Si chiude
luogo di soggiorno a Bassano. L’edificio Pierantonio e Claudia Concato lo vendono con i biscottini gialli di farina di
è dei primi del ’400, ma prima ancora secco, così come arriva loro direttamente granoturco, chiamati zaleti, da intingere
nel sito c’era una bettola. All’inizio è una dalla Norvegia, meglio se dalle Lofoten. nel Torcolato dolce; conto da 35 €.
locanda con stallo e per secoli ospita Dalla Bottega del Baccalà finisce poi
prelati, nobili, commercianti, armigeri e nel tegame per diventare baccalà alla Cabernet e Torcolato al top
viaggiatori famosi. La famiglia Bonotto vicentina, bianco e cremoso, o mantecato, «L’85% della nostra produzione si vende
rileva l’albergo nel 1977, lo ingrandisce come piace a Venezia, spalmato su in Veneto»: Stefano Zonta, designato
e abbellisce. Oggi è l’indirizzo clou crostini di polenta calda e accompagnato dalla famiglia insieme ad Adriano a gestire
di Bassano per l’ospitalità, in posizione da un’ombra di vino bianco. Lo stoccafisso la tenuta Due Santi, lo dice con
strategica, proprio accanto alle mura – o “pesce veloce del Baltico”, o baccalà, un’evidente punta di orgoglio. Vino
e al cuore della città. L’arredamento è o bacalà alla veneta che dir si voglia – e olio di qualità si producono su circa
classico e il ristorante durante il periodo è il piatto per eccellenza di quest’area 30 ettari di terreno, alle falde del
degli asparagi bianchi di Bassano offre da tempi lontani, e può contare Grappa. La famiglia Zonta si occupava
una notevole gamma di piatti sul tema; persino sulla “venerazione” della prima di concerie, ma impara presto
doppia con prima colazione da 100 €. Confraternita del Bacalà. Nella bottega il nuovo mestiere. Nel tempo, dai vini
dall’aria d’antan c’è un marchingegno da damigiana la linea enologica si raffina
Un brindisi al Garage Nardini voluminoso che serve ad ammorbidire sempre di più, fino ai Tre Bicchieri
La Distilleria Nardini, fondata nel 1779, le fibre del pesce e a “domarlo” assegnati nel 2016 dalla guida Vini
e il ponte palladiano con la storica per la cottura. La primissima scelta d’Italia del Gambero Rosso al Cabernet
Grapperia sono due simboli della città. di filetti carnosi costa 52 € al chilo. Breganze 2012. Notevole anche il
Una tradizione sentitissima e capace «Ma con un chilo ci si mangia anche in Torcolato, un nobilissimo passito ottenuto
di rinnovarsi: è nato così da pochi mesi dieci», assicura Pierantonio Concato. da uve Vespaiola; bottiglie da 7,50 a 18 €.

Bell’Italia 135
Bassano del Grappa

1. Sformatino con fonduta


di formaggio Morlacco,
nel menu di Pulierin
Enotavola, il ristorante
della cantina Vignaioli Contrà
Soarda. 2. Paesaggio
verso la Lessinia dal Monte
Grappa. 3. La sala del
ristorante di Contrà Soarda.
1 La famiglia Gottardi,
proprietaria della cantina,
4
ha una lunga consuetudine
con la ristorazione.
4. Ricotta, Morlacco,
formaggi stagionati
e una forma di Morlacco
in stagionatura a Malga
Gasparini. 5. Luciano Favero
nella cantinetta dei vini
dell’Albergo Ristorante
San Giovanni, a Colli Alti.
Pagina seguente, in basso:
cartina con le località
citate in queste pagine.

3
5

136 Bell’Italia
Da osti a vignaioli provetti metri) c’è la bella chiesa, luogo di culto
Indirizzi
I Gottardi erano osti: mescevano vino e pellegrinaggio, e lo storico Albergo
e cucinavano nella trattoria Pulierin Ristorante San Giovanni. Luciano
(“puledrino” in vicentino), famosa Favero lo tiene aperto con la sua famiglia
SCHIAVON
per i suoi piatti con asparagi bianchi. tutto l’anno: offre camere in legno,
Distillerie Poli, via Marconi 46,
Ora Mirco, la moglie Gloria e i figli salette tipo stube e una cucina di valore
0444/66.50.07; www.poligrappa.com
conducono una proprietà agricola, in nella sua semplicità. In tavola c’è molta
bellissima posizione in località San selvaggina, non solo in umido ma anche
CROSARA DI MAROSTICA
Michele: un piccolo anfiteatro tra le trattata a carpaccio o tartare, conigli alle
Azienda Agricola Frutteto Antico-
colline che precedono il massiccio erbe selvatiche, pasta e gnocchi fatti
Le Marmellate di Rosi, via Cassoni 17,
del Grappa, tra boschetti, vigne, olivi. in casa ai funghi o salsiccia. Una pasta
347/442.25.70
L’insegna del Pulierin non è scomparsa, ideata da Luciano sono i gargati con
si è solo trasferita qui accanto a quella ragù di pollo; le eliche rosa si abbinano
BASSANO DEL GRAPPA
di Contrà Soarda, cantina scavata ai piselli di Borso del Grappa, insieme
Enoiteca Pomo d’Oro, viale Europa 3,
nella collina, perfetta per la temperatura alla ricotta. Nell’edificio ha trovato posto
0424/334.41; www.enoitecapomodoro.it
e l’umidità costante. Agricoltura e una collezione di reperti della Grande
viticoltura biologiche e una predilezione Guerra, dedicata a Roberto Favero, Bonotto Hotel Belvedere,
per il vitigno Vespaiola, con il quale recuperante in quest’area bellica; conto piazzale General Giardino 14,
Mirco ha realizzato bottiglie premiate da 30 €, doppia con colazione da 70 €. 0424/52.98.45; www.bonotto.it
da Wine Spectator. Il Vignasilan, cru in Garage Nardini, piazzale General Giardino 6,
purezza, riposa in bottiglia ben tre anni Morlacco e Burlino 0424/52.10.73; www.garagenardini.it
per affinarsi, mentre Vigna Corejo è un nella malga dei formaggi Bottega del Baccalà, via Matteotti 10,
Pinot nero che se ne sta in tonneau È una casa rustica, perfettamente 0424/52.38.47
36 mesi più 24 in bottiglia. Gottardi ha integrata nel paesaggio della valle.
Ristorante Trevisani, vicolo Da Ponte 37,
puntato anche sul Carmenere, vitigno Alla Malga Gasparini Teresa Gasparini
0424/52.22.01; www.ristorantetrevisani.it
dimenticato. Ai vini si unisce una buona e il figlio Ivan allevano le loro sessanta
grappa di uva Vespaiola appassita. mucche e fanno i formaggi più tipici Vigneto Due Santi, viale Asiago 174,
Le bottiglie di Contrà Soarda, Torcolato della zona. In primis il Morlacco, saporito 0424/50.20.74; www.vignetoduesanti.it
incluso, costano da 12 a 50 €. e odoroso, di origini lontane, che ha la Vignaioli Contrà Soarda,
prerogativa di non indurirsi stagionando, località San Michele, Strada Soarda 26,
Le Brune Alpine della Fattoria talvolta messo sotto sabbia a “riposare”. 0424/50.55.62; www.contrasoarda.it
Colline, piccole praterie coperte di fiori in Poi il Bastardo dall’occhiatura media, Fattoria San Michele, località San Michele,
primavera e boschetti dai colori dolcissimi anche stagionato nelle vinacce oppure contrà Gaggion Basso, 0424/50.13.03;
in autunno. A pochi chilometri da Bassano unito a erbette selvatiche o peperoncino, www.fattoriasanmichele.com
si incontra un piccolo eden agreste: il piccante Burlino, il magro Schiz
è la Fattoria San Michele di Enzo da cuocere in padella e le ricotte. Tra SOLAGNA
e Pietro Guderzo (padre e figlio), che queste ultime, “poliedrica” quella Albergo Ristorante San Giovanni,
conta 160 mucche di razza Bruna Alpina. affumicata, che va benissimo sulle località Colli Alti, 0424/55.60.08;
Brucano l’erba di 25 ettari di prato uova al tegamino, le verdure cotte, www.collialti.it
e da ognuna di loro si mungono 30 litri la pasta alle melanzane o il carpaccio.
Malga Gasparini,
di latte al giorno. Il caseificio annesso
via Campo De Roa, 320/910.72.77
produce un prelibato stracchino, la SAN NAZARIO
ricotta e la tosella, da consumare fresca Dal forno a legna, pane
SAN NAZARIO
o da spadellare con qualche verdura e biscotti a regola d’arte
Panificio del Lepre,
oppure da impanare con la farina gialla San Nazario ha una chiesetta ingrandita
località Lepre, 0424/55.90.59
a mo’ di cotoletta. Poi caciotte fresche da qualche anno, perché luogo non
o poco stagionate, magari insaporite al dimenticato di devozione, una trattoria
peperoncino, al pepe o all’erba cipollina, appena ingentilita, pochissime case.
e il Bastardo del Grappa, formaggio locale E soprattutto uno straordinario forno
che stagiona anche per un anno. a legna gestito da quattro generazioni
dalla famiglia Todesco. Un forno vero,
SOLAGNA alimentato con legna tagliata nel bosco,
Un’oasi di pace ai Colli Alti dal quale il padre Giampietro e il figlio
Salendo sul Grappa da Bassano Carlo estraggono ciope e ciopette,
si incontra Campo Solagna. Dove di varie dimensioni, sempre tondeggianti
la strada si biforca, prendendo a sinistra e fragranti. Il forno è stato costruito ad
si giunge nella zona dei Colli Alti, arte, in tempi lontani, da un artigiano
che un tempo lontano era feudo carnico che sapeva il fatto suo. Oltre
di Rambaldo di Collalto. Il panorama è al pane, dal Panificio del Lepre escono
un idillio di montagna dolce e verdissima, i risorti biscotti del Lepre, tradizione
tra boschi di faggi e le prime conifere. di lunga data: rettangoli allungati e
In località San Giovanni, sul culmine impastati con un paio di piccoli segreti
della strada (quasi un passo a 1.300 di famiglia; un pacco da 450 g costa 8 €.

Bell’Italia 137
Bassano del Grappa

La ricetta

Tortelli del Grappa


di patate e funghi
Un primo piatto semplice e gustoso, figlio dei sapori
dei boschi e dei tesori dei pascoli, come il burro e la ricotta

Tra i piatti forti della zona ci sono anche questi deliziosi tortelli: per farli
buoni, morbidi, quasi dolci, le patate adatte sono essenziali, insieme alla
lunga pratica di ogni cuoca o cuoco. L’Albergo Ristorante San Giovanni è ai
Colli Alti, in una zona dove il Grappa è boscoso, e per questo
i funghi sono d’obbligo, mentre dal latte delle mucche che pascolano nei
dintorni si ricavano ottimi latticini. In questa ricetta la ricotta fresca è
irrinunciabile, così come il burro di malga. Il delicato olio di Pove fa poi I tortelli del Grappa di patate e funghi,
il resto, insieme a un minimo di salume saporito, come la mortadella. specialità dell’Albergo Ristorante San Giovanni.

Procedimento

Ingredienti
1
Lavare le patate e farle
4
Unire in una ciotola
bollire a fuoco medio per i formaggi ben mescolati,
Per 6 persone: 40 minuti. Pelarle, passarle il secondo uovo,
allo schiacciapatate, il prezzemolo, la
e poi aggiungere un uovo mortadella e un pizzico
• 1 kg di patate
intero e le farine, di sale e pepe.
poco farinose amalgamando bene. Aggiungere infine
• 300 g di farina 00 Se il composto è troppo i funghi trifolati
morbido, aggiungere precedentemente.
e 300 g di farina ulteriore farina.
di grano duro
• 2 uova intere
• 200-300 g di funghi
freschi misti
2
Mentre le patate
5
Mettere su ogni disco
• 300 g di ricotta fresca cuociono, pulire i funghi di pasta un cucchiaino
freschi misti, tagliarli di farcitura, sovrapporre
• 50 g di parmigiano a pezzetti molto piccoli un altro disco e chiudere
grattugiato e farli soffriggere bene i bordi dei tortelli.
in un tegame con olio
• 100 g di mortadella
e lo spicchio d’aglio
tritata fine schiacciato. Cuocerli
• ½ bicchiere di olio almeno per 20 minuti
e tenerli da parte.
delicato
• 1 spicchio d’aglio
• 50 g di burro
• 1 ciuffetto di 3
Prendere il composto
6
Tuffare i tortelli in acqua
prezzemolo tritato di patate, uova bollente salata.
• sale e pepe e farina, metterlo sulla Appena salgono
spianatoia e con il in superficie toglierli
matterello infarinato con il mestolo forato e
stenderlo a sfoglia, impiattarli condendoli
alta circa 3 millimetri. o con un poco di funghi
Con un bicchiere, trifolati preparati
Vino consigliato: ritagliare poi dei in più o con burro
tondi di pasta. fuso e parmigiano.
Piave Cabernet Doc

138 Bell’Italia
L’Italia ha un cuore
grande come l’Umbria.

In Viaggio ti porta alla scoperta dell’Umbria, il cuore della penisola.


Una regione incantevole, ricca di memorie dell’antichità, lungo la Via Flaminia romana
e sulle tracce degli etruschi. Ma anche di città d’arte come Perugia e Spoleto e luoghi
della fede, come Assisi. E ancora borghi da cartolina, immersi nella natura, dove andare
alla scoperta di tartufi, vini e olio novello. A ottobre preparati a partire con In Viaggio.

EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

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PIÙ DI 50 TITOLI DISPONIBILI
CANTINE D’ITALIA
Testi di Giuseppe De Biasi Foto di Fabio Gambina

MARSALA (Trapani) DONNAFUGATA

Rossi, bianchi,
dolci: la Sicilia
nel bicchiere
Tenute e vigneti sono sparsi in tutta l’isola, ma la produzione avviene
nelle storiche cantine di Marsala. Fra le eccellenze, il Nero d’Avola

Per capire Donnafugata dell’episodio che ha ispirato alle botti e alle barrique,
è utile partire dal nome, il marchio, la famiglia Rallo ospitate nella recente parte
simboleggiato nel logo ha nel suo Dna, con oltre 338 sotterranea scavata nel tufo.
aziendale da una testa di ettari vitati che spaziano nei Qui riposano i gioielli della
donna con i capelli al vento. territori più vocati dell’isola: casa come il Ben Ryé, il
L’immagine rimanda alla da Contessa Entellina Tancredi o il Mille e una
fuga precipitosa della all’Etna, da Vittoria (patria notte, il supersicilian a base
IL VINO
regina Maria Carolina, del Cerasuolo) a Pantelleria Nero d’Avola voluto dai
moglie di Ferdinando IV (con il suo fuoriclasse, fondatori, il geniale Giacomo MILLE E UNA
di Borbone, che all’arrivo il passito Ben Ryé). Rallo (scomparso lo scorso NOTTE 2011
a Napoli delle truppe Le cantine storiche anno) e la moglie Gabriella Due Giacomo, il
napoleoniche si rifugiò nel di Marsala accolgono Anca, aiutati da un guru fondatore Rallo e il
palazzo di Santa Margherita i mosti provenienti dell’enologia come Giacomo principe degli enologi
Belice, nell’Agrigentino. dalle diverse tenute per Tachis. Da una donna Tachis, per un vino
Fu ospite del principe di procedere all’affinamento che fugge a una che con simbolo della Sicilia.
Salina, nei luoghi dove oggi si e all’imbottigliamento. la propria creatività Dalle tenute di Contessa
trovano la maggior parte dei Sorgono all’ombra funge da “spirito guida” Entellina (Palermo)
vigneti aziendali. dell’incantevole baglio in stile del marchio, José Rallo, selezionati grappoli di
Un rapporto mediterraneo, costruito nel figlia di Giacomo e sorella di Nero d’Avola (80%) con
con la storia e 1851, con la corte ingentilita Antonio, fulcro del progetto aggiunta di Petit Verdot
con il territorio di olivi, limoni e aranci. Donnafugata Music&Wine, e Syrah danno vita a un
che, al di là All’interno le capriate in di cui è ispiratrice e cantante. supersicilian dal rosso
legno, opera di perfezione L’imprenditrice del vino con rubino intenso, dal
ingegneristica di antichi la sua verve è la migliore bouquet di frutti rossi,
info maestri d’ascia, hanno tetti
altissimi che garantiscono
ambasciatrice delle etichette
caratterizzate dai capelli
prugna ed effluvi
balsamici di resina,
Donnafugata
Marsala (Trapani), la temperatura necessaria sciolti di Donnafugata. cannella e pepe nero.
via Lipari 18, 0923/ Al gustativo è setoso
72.42.45; www.
e avvolgente, con una
donnafugata.it
Come arrivare: persistenza lunga quanto
le cantine storiche sono le sue possibilità
in centro, ben segnalate. d’invecchiamento, che
Visite e degustazioni: superano i 20-25 anni.
tutti i giorni su
prenotazione Affina in barriques di
(0923/72.42.63; rovere francese per
visitare@donnafugata.it). 14 mesi e almeno
Fra le tipologie di 36 in bottiglia prima
degustazione suggeriamo
di approdare in
il percorso “Vini icona”,
che prevede visita enoteca in
alla barricaia sotterranea 52.000 bottiglie
e alla sala delle botti al prezzo di
e degustazione di 48-50 €.
due annate di Mille
e una notte e due del Ben In alto: i vigneti dell’isola di Pantelleria, le cui uve vengono affinate Col filetto alla
Ryé. Durata 75 minuti, nelle cantine storiche dei Rallo. Foto piccola: Marsala, la barricaia. Rossini vibra
costo 26 € a persona. Nel tondo: Giacomo e Gabriella Rallo. Sopra: il baglio dell’Ottocento. in assonanza.

Bell’Italia 141
OCCASIONI
Testi di Lara Leovino
LOW-COST DI QUALITÀ

CALDANA (Grosseto) SPA, CAVALLO E MOUNTAIN BIKE

MAREMMA FRA SPORT E RELAX


Un agriturismo nel verde per trascorrere giornate
autunnali di sport, natura e relax, ma anche
per visitare città d’arte come Massa Marittima.
L’Azienda Agricola Country Hotel Montebelli
(foto), nel comune di Gavorrano, propone la camera
doppia con colazione a 110 €. La struttura dispone
di una bella spa, di cavalli per uscite all’interno
della grande tenuta e di mountain bike per pedalare
fino al mare, quello da Bandiera Blu della Costa
degli Etruschi. INFO www.montebelli.com

PESCANTINA (Verona) PRANZO O CENA ALLE TERME


VALLE D’AOSTA PACCHETTO MONT BLANC TOTAL WELLNESS
SUSHI IN VALPOLICELLA

A tu per tu con il gigante Aquardens è il parco termale più grande d’Italia:


grotte saline, laghi, fontane e 11 vasche con acque
dalle proprietà terapeutiche. Fra i pacchetti
Due giorni di benessere alle terme, salita sul Monte Bianco più particolari c’è il Sushi-Terme che prevede
con la nuova funivia e una notte in quota al rifugio Torino l’ingresso di 4 ore nel parco e una cena o un pranzo
a base di sushi (10 pezzi) serviti al tavolo. Tutto al
Un’esperienza unica per chi ama la montagna, in particolare il maesto- prezzo di 48 € a persona. INFO www.aquardens.it
so Monte Bianco (nella foto), che con i suoi 4.810 metri è il “gigante”
della Valle d’Aosta. Fino al 3 novembre il pacchetto Mont Blanc Total
GENOVA L’ANNIVERSARIO DEL GRAND HOTEL SAVOIA
Wellness di QcTerme prevede due notti con colazione a Pré-Saint-
Didier nel 4 stelle QcTermeMonteBianco, ingresso illimitato alle
Terme di Pré-Saint-Didier e all’Alpine spa dell’hotel, una salita con la Ospitalità di lusso da 120 anni
spettacolare funivia Skyway (con transfer dall’hotel) e una notte con Il 5 stelle Grand Hotel Savoia (foto) è uno degli
cena nello storico rifugio Torino a 3.375 metri d’altezza. Tutto a par- alberghi più antichi di Genova: quest’anno
tire da 556 € a coppia. INFO 0165/870.04; www.qcterme.com compie 120 anni. Per l’occasione accoglie
gli ospiti con un’offerta: una notte in camera
deluxe con colazione, aperitivo nell’elegante
RONCEGNO TERME (Trento) L’ULTIMO WEEKEND DI OTTOBRE
bar Royale, cena a lume di candela,
CASTAGNE E ALTRE DELIZIE IN VALSUGANA degustazione di dolci nella storica confetteria
C’è grande energia nell’aria a Roncegno il 28 e 29 ottobre. In quel fine Romanengo e accesso alla spa da 229 €
settimana si celebra la Festa della Castagna, che coinvolge il paese nella a coppia. INFO www.grandhotelsavoiagenova.it
valorizzazione della tipicità
locale (foto). La proposta
weekend prevede 2 notti
in hotel 3 stelle, un pranzo
e un ingresso ad Arte
Sella, percorso di arte
contemporanea nella
natura. A 148 € a persona.
INFO booking@visitvalsugana.it

142 Bell’Italia
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Il benessere
va in Scena www.schenna.com

RELAX E BENESSERE CON VISTA L’ATMOSFERA DELLA CITTÀ TERMALE


Tra panorami mozzafiato, bagni di sole e il fascino della tradizio- Facilmente raggiungibile a piedi, la città termale di Merano si
ne altoatesina, una vacanza nella natura per ritrovare il perfetto trova a pochi chilometri da Scena. Ogni anno, piccole casette
equilibrio tra corpo e mente. natalizie illuminano il centro di Merano. L’aroma di biscotti e
La soleggiata località di Scena, affacciata sulla conca di Merano, vin brulé aleggia sulla Passeggiata Lungo Passirio e sui dintorni
gode di uno splendido contesto naturale, di un’atmosfera sere- del Kurhaus, mentre dolci melodie risuonano in un’atmosfera
na e accogliente, di una posizione invidiabile e di infrastrutture suggestiva tra idee regalo, decorazioni natalizie e artigianato
di primo ordine. Sul centro del paese troneggiano il maestoso tradizionale. Inoltre, il programma d’eventi prevede concerti,
Castel Scena, il mausoleo dell’Arciduca Giovanni e ben tre rappresentazioni teatrali, usanze tipiche e momenti dedicati al
chiese, mentre nei dintorni, alternati a frutteti, prati e boschi, bricolage. Dal 24 novembre al 6 gennaio il Mercatino di Natale
spuntano numerose frazioni in grado di offrire ambientazioni di Merano celebra i 25 anni! A Scena invece l’avvento contadino
quanto mai pittoresche e suggestive. dall’8 al 10 dicembre si svolge in un’atmosfera molto suggestiva:
nelle cantine e nelle stalle di due masi storici.
IL PARADISO DEL MOVIMENTO
Scena è il luogo ideale per una vacanza rigenerante dove il SAPORI DI MONTAGNA A CASA PROPRIA
benessere coincide con il movimento: mountain bike, jogging, Dopo aver assaggiato e gustato le specialità gastronomiche
semplici passeggiate ed escursioni alla volta di rifugi e malghe altoatesine, la voglia di recarsi sul posto per assaporare e vivere
o vere e proprie scalate alpine in alta quota – da non perdere la tutta l‘atmosfera in cui i prodotti vengono realizzati sarà ancora
nuova via ferrata Heini Holzer Ifinger – ce n’è davvero per tutti più forte. Alcuni contadini di Scena offrono la possibilità di
i gusti. Sugli oltre 200 km di sentieri perfettamente segnalati, visitare il loro maso e di vedere in diretta l‘allevamento degli
serviti da cinque funivie e due seggiovie, si respira aria pura e si animali e la coltivazione dei frutteti, culla di squisiti succhi di
contemplano scenari da cartolina a stretto contatto con la na- frutta e dolcissime marmellate. La produzione si svolge a livello
tura. In inverno l’altipiano del Monte Hirzer ed il comprensorio famigliare e garantisce prodotti di alta qualità, che esulano dalla
escursionistico-sciistico Merano 2000 offrono delle numerose filosofia delle grandi catene di produzione e vengono messi in
possibilità di godersi la neve tra escursioni a piedi, ciaspolate e vendita nelle deliziose botteghe contadine sul posto.
passeggiate.
L’Italia da leggere A cura di Carlo Migliavacca

Hortus Mirabilis,
a cura dell’Università di Padova,
Rizzoli 2017, 220 pagine, 35 €.
Formato: 20x27 cm

L’ORTO BOTANICO DI PADOVA

LA NATURA SPIEGATA PALERMO 2018


LA CITTÀ DEI NORMANNI
NEL MUSEO DELLE PIANTE Palermo si appresta a vivere l’anno da
Vedere per conoscere. All’imperativo dell’Orto Botanico, Patrimonio Mondiale Capitale Italiana della Cultura, il 2018,
della rivoluzione culturale rinascimentale, Unesco dal 1997, incastonato nel cuore forte di un rinnovato slancio turistico
quella che con Copernico portò il sole al del centro tra le cupole delle basiliche di e di un importante riconoscimento
centro del sistema planetario, rispose nel Sant’Antonio e Santa Giustina. Le pagine internazionale: l’inserimento nella lista
1545 la fondazione dell’Orto Botanico di che seguono l’inquadramento storico del Patrimonio Mondiale Unesco dei suoi
Padova, il più antico tra quelli istituiti conducono in un lungo e coinvolgente monumenti arabo-normanni, associati
in ambito universitario. Agli studenti di itinerario tra le oltre tremila specie a quelli di Monreale e Cefalù. L’editore
medicina dello studio patavino serviva un vegetali dell’Orto Antico e del Giardino Kalós, specializzato in pubblicazioni
luogo in cui verificare la realtà delle nozioni della Biodiversità, la grande serra d’arte dedicate al territorio siciliano,
teoriche apprese sui libri, e così nacque inaugurata nel 2014 che ha rinnovato propone nell’occasione una guida in
l’orto dei Semplici, raccolta di piante la vocazione didattica della storica italiano e inglese che delinea l’itinerario
medicinali autoctone ed esotiche. Parte istituzione, approfondendo il cruciale monumentale arabo-normanno
da qui, dalla brillante atmosfera culturale rapporto tra l’uomo e le piante (sopra, presentando ciascun sito con approfondite
della città nel ’500, il volume curato il roseto e la meridiana cilindrica; sotto, schede di visita. Palazzo Reale e la
dall’Università di Padova che ripercorre scorcio del Giardino della Biodiversità e, cappella Palatina, la cattedrale e
la storia e presenta la dinamica realtà sullo sfondo, la basilica di Santa Giustina). la Martorana, San Cataldo e San
Giovanni degli Eremiti, la Zisa, il duomo
di Monreale e quello di Cefalù: la
straordinaria fioritura culturale della Sicilia
normanna (XI-XII secolo) è raccontata dal
sincretismo stilistico espresso nell’arte
e nell’architettura, tra severe strutture
romaniche, stilemi decorativi di ascendenza
islamica e scintillanti mosaici bizantini.
Itinerario
arabo-normanno,
di Maria Antonietta
Spadaro e Sergio
Troisi, Kalós 2017,
128 pagine, 14 €.
Formato: 13x21 cm

144 Bell’Italia
CATALOGHI D’ARTE

Il Cammino
Minerario di
Santa Barbara,
MASSIMO FERRI
di Giampiero Pinna,
Terre di Mezzo Omaggio a Mantova, poesie e opere
Editore 2017,
180 pagine, 18 €.
Formato: 11,5x21 cm

MASSIMO FERRI
Omaggio a Mantova, poesie e opere

PERCORSI
INCONSUETA SARDEGNA
La Sardegna sud-occidentale non offre solo
uno splendido mare e spiagge da sogno. Il
Sulcis Iglesiente Guspinese conserva radicate
tradizioni religiose e ricche memorie del suo
recente passato di bacino minerario. Una
realtà multiforme e in gran parte poco nota
che da qualche tempo è possibile scoprire
grazie alla nascita del Cammino Minerario
di Santa Barbara, di cui questo volume
è la guida ufficiale. Il percorso ad anello
parte da Iglesias e in 24 tappe, per circa 400
chilometri, attraversa i territori di 23 comuni
seguendo i sentieri usati dai minatori per
andare al lavoro, mulattiere, tratti dismessi
di strade ferrate impiegate un tempo per il
trasporto dei minerali. Accanto alle suggestive
testimonianze di archeologia mineraria, lungo
il cammino si incontrano i molti luoghi di culto
dedicati a Santa Barbara, patrona dei minatori.
EDITORIALE GIORGIO MONDADORI

Amatricianae.
Grandi chef
italiani insieme
per Amatrice,
Edizioni Plan 2017,
230 pagine, 19,90 €.
D opo la riuscita esperienza di Lasciando al tempo il tuo
tempo Massimo Ferri torna a interpretare il duplice
ruolo di artista e poeta in questo delizioso volume ricco di
Formato: 22x26 cm
spunti e suggestioni, nonché dichiarato omaggio alla città di
Virgilio. Ventotto acquerelli monocromi accompagnano una
sessantina di liriche in un dialogo raffinato tra pittura e poesia.
Con il contributo di

SOLIDARIETÀ
RICETTE PER AMATRICE
Saranno destinati ai progetti di ricostruzione Volume di 112 pagine; formato cm 17 x 24;
di Configno, frazione di Amatrice legatura in brossura con alette
duramente provata dal terremoto del 2016,
i proventi di questo libro voluto dalla casa In vendita nelle librerie a € 15,00
editrice marchigiana Edizioni Plan. Grazie Prezzo speciale per i nostri lettori a € 13,50
alla collaborazione di Alma, la Scuola
internazionale di cucina italiana che ha sede Per le ordinazioni scegliere tra: 1) Invio assegno bancario a Cairo Publishing Srl,
a Colorno (Parma), oltre 30 chef italiani corso Magenta 55 - 20123 Milano; 2) Versamento su c.c. postale n. 71587083 intestato
hanno proposto le loro interpretazioni a Cairo Publishing Srl; 3) Bonifico, IBAN IT 66 X 02008 09432 000030040098 - Unicredit;
(in qualche caso profonde rivisitazioni) 4) Addebito su carta di credito (escluse le elettroniche e American Express).
dell’Amatriciana, simbolo della tradizione Si prega di inviare l’attestazione del pagamento al fax 02 43313580 o all’indirizzo mail
gastronomica di quel lembo di Lazio. Tra gli
diffusione@cairoeditore.it, indicando un recapito telefonico. Per informazioni telefonare
altri, hanno aderito all’iniziativa Gualtiero
allo 02/43313517. Offerta valida sino al 31/12/2017.
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Oldani e Niko Romito, Gianfranco Vissani,
Carlo Cracco e Massimo Spigaroli.
I libri Giorgio Mondadori • La bellezza della qualità
Nel prossimo numero
novembre
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IN VISITA ALLE SALE
DEL CONTEMPORANEO

il weekend
LOMBARDIA CREMA
ECHI BRAMANTESCHI
AL SANTUARIO DI SANTA
MARIA DELLA CROCE
da non perdere
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Agenda

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l’agenda pagando solo la differenza di 3,90 € Una passeggiata nel centro storico e nei
dintorni sulle tracce del grande maestro

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N. ................................................................... .............. Banca .........................................................................................................
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N. Scadenza Data ............... Firma.....................................................................................................
Cognome ........................................................................................................ Nome.....................................................................................................
Via .................................................................. N. .......... Cap .................. Città ................................................................................ Prov. ...........
Telefono........................................................................................................... E-mail (facoltativo) ...............................................................................
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na dei fiori: i roseti più sorprendenti, gli ultimi ibridi, la guida ai vivai e
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del Bel Paese. Riconoscete la località interpretata dalla matita di Matteo Pericoli?
Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri

Qualche indizio qua e là... Una massiccia torre quadrata è quanto e nel cuore di un distretto del biologico.
resta delle fortificazioni che nel Medioevo Ma in questo piccolo centro tutta la frutta
circondavano il borgo, immerso in è regina: ogni stagione ospita una
un dolce paesaggio collinare a due passi rassegna che promuove la frutticoltura
da una zona vitivinicola Patrimonio Unesco e il recupero di antiche varietà.

Il borgo di settembre: Vinci (Firenze) I primi lettori


che hanno indovinato:
«Troppo caratteristico il campaniletto a Fausto Cappelletti, Peschiera Borromeo,
vela sulla torre della rocca: un ricordo Donata Pierro, Salerno, Alessandra Franchi,
che rimane impresso!», spiega Stefano Vaiano, Manuela De Bianchi, San Polo
Pasotto, di Montagnana, uno dei tanti di Piave; Arianna Carapelli, Siena, Michele
lettori che hanno indovinato. Il borgo è Fasano, Orvieto (abbonati); Agnieszka
legato al nome di Leonardo, nato nella Fundowicz-Skrzynska, Cracovia (Polonia),
frazione di Anchiano nel 1452 (proposta Elly van Niekerk, Luttenberg (Olanda),
di Cristina Gelli, Montespertoli). Ilias Paraskevopoulos, Patrasso (Grecia).

148 Bell’Italia

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