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il weekend
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70375
LIVIGNO
ISSN 0394 7203
dell’Alta Valtellina
770394
Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, LO/MI - Austria € 9,90 - Belgio € 8,20 - Francia € 8,90 - Germania € 9,00 - Gran Bretagna Igs 7,90 - Lussemburgo € 8,20 - Portogallo (Cont.) € 6,90 - Svizzera chf 14,00 - Canton Ticino chf 12,50 - Principato di Monaco € 8,90 - Spagna € 8,00 L’ISOLA Sicilia
EURO 4,00 IN ITALIA
IL RESTAURO • TORINO
LA PALAZZINA
di Emanuela Rosa-Clot, Direttore di Bell’Italia Editoriale
VULCANO
Sabbia nera e passeggiate al cratere
DI CACCIA
DI STUPINIGI
IL BORGO • LOMBARDIA
nell’arcipelago delle Eolie BELLANO
LA SCOPERTA • CAMPANIA
IL BATTISTERO
DI NOCERA SUPERIORE
LA MONTAGNA • TRENTINO
IN BICI IN VAL DI SOLE
il weekend
BATTUTA DI CACCIA
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LIVIGNO
dell’Alta Valtellina
770394
LUGLIO_IN PUGLIA
Scorci inattesi
nella terra
delle vacanze
Oltre ai litorali celebri
e meta di celebrità, la
Puglia può offrire ben
altro a chi sa cercare.
Alcuni spunti li trovate
nell’allegato a questo
numero. Ad esempio,
pochi sanno che sotto
una delle più famose Palazzina di Caccia di Stupinigi
città bianche, Ostuni,
si cela un labirinto di
grotte visitabili, ideale
C
meta di una giornata i sono voluti trent’anni. Ma alla fine l’impegnativo restauro della Palazzina
molto calda. Che alle
spalle delle spiagge, di Caccia di Stupinigi, iniziato nel 1988, si è concluso e ha restituito alla
fra Taranto e Matera, città il più splendente gioiello della “corona di delizie”, come è chiamata la rete
c’è uno straordinario delle residenze dei Savoia. L’intervento è stato finanziato in gran parte dalla
paesaggio segnato
da profonde fenditure
Fondazione CRT, che ha messo a disposizione venti milioni di euro, e dalla
nella roccia, quello delle Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino (un
gravine. E che la costa milione di euro). Un caso virtuoso di mecenatismo che ha garantito nel tempo
garganica tra Peschici e
le risorse necessarie a completare i restauri. A valere il viaggio basterebbe
Vieste preserva l’antica
tradizione dei trabucchi, lo straordinario edificio, capolavoro di inizio Settecento a opera di Filippo
alcuni ancora usati per Juvarra. Ma la Palazzina conserva anche parte degli arredi originali e gli
la pesca, altri trasformati splendidi decori, dalle boiserie agli affreschi, volti alla celebrazione del rito
in piccoli ristoranti.
della caccia. Anche i giardini e i percorsi venatori, oggi sentieri percorribili,
sono stati recuperati. E ne fanno una meta anche estiva, per una gita fra
cultura e natura in cui vivere appieno lo spirito con cui questa dimora è stata
concepita: il bello dell’arte immerso nella bellezza del paesaggio.
Una bella scoperta. A Nocera Superiore, non lontano dalle località più
famose della Costiera Amalfitana, si trova uno dei più importanti battisteri
paleocristiani, quello di Santa Maria Maggiore, con volte e colonne che sono
lì dal VI secolo. Non si può dire che sia nascosto, ma che non abbia la
notorietà che merita, quello sì. E siamo felici di averlo trovato nella caccia
al tesoro che Bell’Italia ogni mese conduce, anche con l’aiuto di voi lettori.
Bell’Italia 3
38
LIVIGNO
BELLANO
Luglio 2017
VAL DI SOLE
STUPINIGI
RAVENNA
NOCERA
VULCANO (Messina)
38 CUORE DI FUOCO MEDITERRANEO VULCANO
48 48
57
60
BELLANO (Lecco)
VIAGGIO IN UN BORGO D’AUTORE
Dove Come Quando
LIVIGNO (Sondrio)
114 IL PICCOLO TIBET DELLA VALTELLINA
122 Il weekend di Bell’Italia
90 114
il weekend LIVIGNO
134 DIRETTORE RESPONSABILE
Emanuela Rosa-Clot
emanuelarosaclot@cairoeditore.it
RESPONSABILE UFFICIO CENTRALE
Elisabetta Planca Caporedattore
elisabettaplanca@cairoeditore.it
UFFICIO CENTRALE
Rossella Giarratana Caporedattore
rossellagiarratana@cairoeditore.it
Pietro Cozzi pietrocozzi@cairoeditore.it
Giovanni Mariotti giovannimariotti@cairoeditore.it
Raffaella Piovan raffaellapiovan@cairoeditore.it
Barbara Roveda barbararoveda@cairoeditore.it
REDAZIONE
Terry Catturini terrycatturini@cairoeditore.it
Lara Leovino laraleovino@cairoeditore.it
Elena Magni elenamagni@cairoeditore.it
Carlo Migliavacca carlomigliavacca@cairoeditore.it
Sandra Minute sandraminute@cairoeditore.it
PHOTO EDITOR
Milena Mentasti milenamentasti@cairoeditore.it
23
Isabella di Lernia isabelladilernia@cairoeditore.it
20 LA BALAUSTRA BORGHESE Claudia Pavesi Caposervizio
claudiapavesi@cairoeditore.it
Massimo Repossi massimorepossi@cairoeditore.it
Appuntamenti SEGRETERIA E RICERCA ICONOGRAFICA
23 d’arte Mara Carniti maracarniti@cairoeditore.it
Paola Paterlini paolapaterlini@cairoeditore.it
con Vittorio Sgarbi PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVA
28 TRASFIGURAZIONE DI RAFFAELLO Silvia Garofoli www.silviagarofoli.com
30 con i festival HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Maria Cristina Castellucci, Luisella Colombo,
32 all’aria aperta Giuseppe De Biasi, Silvia Frau, Cristina Gambaro,
34 con il gusto Rosalba Graglia, Fabio Isman, Albano Marcarini,
Auretta Monesi, Antonio Paolucci, Vannina
Patanè, Manuela Piancastelli, Fabrizia Postiglione,
In viaggio con Antonio Paolucci Vittorio Sgarbi, Angelo Surrusca, Marilisa Zito
36 LA MISTERIOSA SARDEGNA EDITORIALE GIORGIO MONDADORI
divisione di
Sentieri d’Italia di Albano Marcarini
127 NELLE TERRE DEL NOBILE
PRESIDENTE
Cibo&Paesaggio a cura di Slow Food Urbano Cairo
130 LA CIPOLLA PAGLINA DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Ferrauto
I piaceri CONSIGLIERI
Andrea Biavardi, Alberto Braggio,
Giuseppe Cairo, Ugo Carenini, Giuliano Cesari,
134 Camera con vista Giuseppe Ferrauto, Uberto Fornara,
Marco Pompignoli, Mauro Sala
CAIRO EDITORE S.P.A.
Buona Italia di Auretta Monesi DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:
140 SAPORI DELLA SILA GRANDE corso Magenta 55, 20123 Milano,
tel. 02 433131, fax 02 43313927,
146 La ricetta www.cairoeditore.it
(e-mail: bellitalia@cairoeditore.it)
ABBONAMENTI: tel. 02 43313468,
Cantine d’Italia di Giuseppe De Biasi orario 9/13, da lunedì a venerdì
149 VILLA MATILDE NEL CASERTANO abbonamenti@cairoeditore.it
UFFICIO DIFFUSIONE: tel. 02 43313333
diffusione@cairoeditore.it
150 Occasioni
Stampa: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori
152 L’Italia da leggere
34
15, 37131 Verona. CENTRO STAMPA via
156 I borghi disegnati Enrico Fermi 2/A - 20060 Pozzo d’Adda (MI)
Distribuzione per l’Italia e per l’estero:
SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,
20092 Cinisello Balsamo (Milano).
6 Bell’Italia
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Via G.B. Cassinis, 21 – 20139 Milano Tel. 02 5351 1 (20 linee) – Fax 02 5520360 – 5351461 e-mail-pec: helvetia@actaliscertymail.it – www.helvetia.it
Capitale Sociale franchi svizzeri 77.480.000 i.v. N. di iscrizione del Registro delle Imprese di Milano, C.F. e Partita I.V.A. 01462690155 – R.E.A. n. 370476 Imp. Autor. all’eser. delle ass. con D. di ric. Del M. Ind., Comm Ed Artig.
del 26/11/1984 pubbl. sul suppl. n.2 G.U. n. 357 del 31/12/1984 Provv. ISVAP n. 00757 del 19/12/1997 pubbl. su G.U. n. 298 del 23/12/1997 Iscr. Albo Imprese di Ass. n. 2.00002 Iscr. Albo Gruppi Ass. n°d’ord. 031
I collaboratori di questo numero
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CONCESSIONARIAESCLUSIVA
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della rubrica “Buona la gastronomia d’Italia e del mondo. fotografiche e da Via Trainini 97, 25133 Brescia
Italia” è ormai e l’architettura. Da tempo collabora qualche anno si Tel. 030/2007023, fax 030/2096070
una tradizione, Tra i luoghi più con le riviste della occupa anche di vivianagrassi@fastwebnet.it
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numero mette a i laghi lombardi. la proposta per un fotografiaincorso.it). Cairo Pubblicità SpA (filiale di Bologna)
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Biblioteca Classense Tel. 070/305250, fax 070/343905
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8 Bell’Italia
Lettere Risponde la redazione scrivete a
bellitalia@cairoeditore.it
oppure: Bell’Italia,
C.so Magenta 55, 20123 Milano
SCALEA (Cosenza)
Risponde Giuseppe Bartolone, dirigente del settore Cultura del Comune: «Dispiace per
i lettori che non hanno trovato aperto il Museo Guttuso, purtroppo nei primi giorni di
aprile il nostro impianto antincendio è andato in tilt, per cui abbiamo dovuto pron-
tamente intervenire per ripristinare l’intero impianto e la riapertura è avvenuta il 30
maggio. Scusandoci per l’inconveniente, speriamo di avervi nostri ospiti quanto prima».
10 Bell’Italia
Notizie
A cura di Sandra Minute Fotografia Susy Mezzanotte
PALCOSCENICI DI PIETRA
Una scavata dall’uomo, gli altri modellati dalla forza del ghiaccio
e dell’acqua: in comune hanno un impatto davvero spettacolare.
La cava di beola di Trontano e gli Orridi di Uriezzo sono il palcoscenico
dell’11° Festival Tones on the Stones: dal 9 al 23 luglio in programma
concerti – dal Requiem di Mozart all’esibizione simultanea di dodici
pianisti, alla musica elettronica –, danze aeree (nella foto), laboratori
e performance, esaltati dall’ambientazione mozzafiato.
INFO: www.tonesonthestones.com
Notizie
14 Bell’Italia
Notizie
LA TOMBA
DEI DEMONI
AZZURRI
Scoperta per caso nel 1985, rappresenta
una delle più significative testimonianze
BOLOGNA LA COLLEZIONE APERTA ALLE VISITE della pittura etrusca. Ora la tomba dei Demo-
I Carracci protagonisti della ni Azzurri, datata al IV secolo a.C., è stata aper-
ta alle visite nella necropoli dei Monterozzi. Tra
Quadreria di palazzo Magnani le immagini dipinte sulle pareti spicca Caronte,
Le opere dei maestri bolognesi Annibale, rappresentato come il traghettatore di anime
Agostino e Ludovico Carracci, come il fregio del mito greco e non come l’orrido demone
affrescato delle Storie della fondazione etrusco Charun delle sepolture più recenti. Il
Dall’alto: Il risveglio di di Roma, sono il cuore di una collezione nome della tomba viene dalla presenza di sin-
Venere di Dosso Dossi; di dipinti che spazia dal XVI al XX secolo. golari demoni dalla pelle azzurra, uno dei qua-
La visione di San Camillo La Quadreria di palazzo Magnani, sede li afferra una giovane donna alla vita mentre
de Lellis (particolare) di di UniCredit, ora ha aperto al pubblico con un altro, dal volto grottesco, appare seduto con
Ubaldo Gandolfi. In alto,
a destra: la tomba dei visite guidate gratuite su prenotazione. serpenti avvolti intorno alle braccia.
Demoni Azzurri. In basso: INFO ogni mercoledì e il secondo sabato del mese, INFO tutti i giorni dalle 8,30 al tramonto, ingresso 6 €;
la chiesetta di Coazzolo. www.quadreriapalazzomagnani.it 0766/85.63.08, www.tarquinia-cerveteri.it
COAZZOLO (Asti) L’ARTISTA BRITANNICO NELLE LANGHE PICCOLE ISOLE LE CARTONIADI DI COMIECO
Tremlett dipinge la chiesa tra le vigne Sfida a chi ricicla più carta
Una sinfonia di colori squillanti tra i vigneti delle Langhe. Il 24 giugno Al via le Cartoniadi di Comieco, il consorzio
è stato inaugurato il wall drawing della chiesetta di Coazzolo, ultima opera di recupero e riciclo imballaggi. Dal 1° al 31
di David Tremlett. L’artista britannico ha dipinto di giallo, terra di Siena luglio abitanti e turisti di Elba, Ischia, La
e verde oliva gli esterni della chiesetta seicentesca dedicata alla Beata Maddalena, Lipari, Pantelleria e Procida
Vergine del Carmine, per una superficie totale di 300 metri quadrati. sono chiamati a incrementare la raccolta
L’opera, commissionata dal proprietario del castello di Coazzolo Silvano differenziata di carta e cartone: in palio
Stella, è passata al vaglio di quattro soprintendenti e due vescovi prima per l’isola più “riciclona” 15 mila euro da
di ottenere l’approvazione. INFO Comune di Coazzolo, 0141/87.01.73. spendere per la comunità. INFO www.comieco.org
16 Bell’Italia
Dicono di noi L’Italia raccontata dagli stranieri su giornali, riviste e siti internet
Martedì
13 giugno 2017
“Roma: un affresco
di Cristo di 1.600
anni fa scoperto
nelle catacombe”
www.lefigaro.fr
È A COLORI È tempo di novità nelle catacombe di Domitilla, tra le più estese a Roma:
12 chilometri di gallerie sotterranee in cui sono state contate oltre 26 mila
LA ROMA sepolture. Il quotidiano francese segnala che, dopo sette anni di restauri,
eseguiti anche con innovative tecnologie laser, hanno ritrovato leggi-
SOTTERRANEA bilità alcuni antichissimi affreschi, in particolare quelli del cubicolo dei
Fornai. Quasi completamente annerite da ingenti stratificazioni carbona-
tiche, le pitture sono tornate a mostrare scene relative all’organizzazione
Gli interventi di recupero da poco dell’Annona, l’istituzione che gestiva l’approvvigionamento alimentare del-
conclusi nelle catacombe la città, e l’importante raffigurazione di un collegio apostolico riunito attor-
di Domitilla trovano spazio sulle no al Cristo (nella foto). Le Figaro si sofferma sulla presenza nell’affresco
pagine del quotidiano parigino della scritta «Bosio», vistosa firma lasciata da Antonio Bosio, scopritore delle
catacombe nel ’500. Il disvelamento dei restauri è stata anche l’occasione
per la presentazione del rinnovato museo annesso alle catacombe.
18 Bell’Italia
Visita il Tempio di San Biagio
insieme all’architetto, Antonio da Sangallo il Vecchio,
che presenta il suo capolavoro.
La chiesa, a pianta centrale, è uno degli esempi più significativi
dell’architettura italiana del Cinquecento.
PER INFORMAZIONI
+39 0577 286300 - www.tempiosanbiagio.it
In collaborazione con
Fuoriluogo I tesori italiani conservati all’estero di Fabio Isman
S montata a Roma e rimontata nella la villa e il parco nel cuore di Roma, già nell’estate del 2017.
campagna inglese. La genesi dell’in- luoghi di splendide feste, anche popolari. Graham Tite (Conservation Officer,
solita vicenda che ha per protagonista Ne nasce una lunga controversia legale, South Bucks District Council)
una splendida balaustra scolpita sei- finché, nel 1901, il tutto è ceduto allo Sta-
centesca sta nella storia di una famiglia to, e due anni dopo, l’area verde è donata
celebre. Senesi di modesta estrazione, i al Comune. Ma intanto, la famiglia si era
Borghese diventano ricchissimi grazie a già disfatta di quanto le era possibile: nel
Paolo V, papa dal 1605 al 1621, e al “car- parco, tra l’altro, c’è ancora il tempietto
dinal nepote” Scipione. Ancora nel 1913 di Diana (del 1789), però desolatamente
erano i secondi latifondisti di Roma, dopo vuoto: la statua che conteneva, la Diana di
i Torlonia. Accumulano e, quando occor- Gabii, è ormai esposta al Louvre.
re, vendono: già a fine Settecento cedono
dipinti di pregio, tra cui Il sogno del Cava- CANDIDO TRAVERTINO NEL
liere e le Tre Grazie, splendido pendant di VERDE DEL BUCKINGHAMSHIRE
Raffaello (si veda Bell’Italia 366, ottobre Nel 1895, Paolo Borghese fa trarre una
2016). Nel 1807, Camillo Borghese ven- copia della immensa balaustra che chiu-
de per 13 milioni di franchi (alla fine de il piazzale di accesso alla villa (oggi
neppure tutti pagati) 800 marmi della sede della Galleria Borghese): decine e ckinghamshire, non lontano da Londra:
favolosa villa di famiglia a Napoleone decine di metri di travertino che alterna- calzava a pennello al giardino di Clive-
Bonaparte, di cui era divenuto cognato. no fregi e sedili creati dai lapicidi Giusep- den, la dimora in stile italiano acquistata
Ma l’autentica crisi scoppia dopo il 1870 pe Di Giacomo e Paolo Massini nel 1618, da William Waldorf, ricco uomo politico
con il crac e lo scandalo della Banca Ro- quando Giovanni Vasanzio completa la americano, in seguito primo Lord Astor,
mana, in cui i Borghese subiscono ingenti villa iniziata da Flaminio Ponzio. La co- giunto nel 1891 in Inghilterra. Della ba-
perdite. Nel 1890, Marcantonio predispo- pia serve per rimpiazzare l’originale che laustra Waldorf si era forse innamorato
ne addirittura un progetto per lottizzare l’anno seguente prende la strada del Bu- durante il soggiorno che per tre anni,
20 Bell’Italia
In questa foto: dettaglio della balaustra
Borghese; sullo sfondo, l’elegante
complesso di Cliveden House.
Pagina precedente: un tratto della
lunga balaustra nel contesto
del vasto parterre della residenza.
fino al 1885, lo aveva visto a Roma come Londra. Alla balaustra, nel 1912, dedica Oltre che per la storia artistica, la ven-
diplomatico; periodo in cui, si dice, era un acquarello John Singer Sargent. dita della balaustra ha qualche rilievo
maturata la sua passione per la scultura anche per gli zoologi. Infatti si è scoper-
e l’arte. La compera e la fa trasportare ANCHE LE LUMACHE to che quel trasporto aveva coinvolto
presso l’antico complesso sul Tamigi, già VENGONO DAL BEL PAESE un’intera colonia di lumache del tipo
appartenuto ai duchi di Buckingham e di Nel 1942 i visconti Astor donano Clive- Papillifera papillaris, tipico del Medi-
Sutherland, un palazzo riedificato a metà den al National Trust, che si occupa della terraneo. Dopo 110 anni, gli animali
Ottocento sull’originale terrazza seicen- conservazione del patrimonio storico e sono stati ritrovati a Cliveden ed esa-
tesca che costa al nuovo proprietario un ambientale britannico. Il complesso ospi- minati. Nessun dubbio: provengono
milione e 200 mila dollari. Da Villa Bor- ta anche un albergo a cinque stelle ed è dall’Italia, e hanno evidentemente
ghese provengono anche un paio dei celebre per lo “scandalo Profumo”: il mi- viaggiato sulla stessa nave che ha tra-
numerosi sarcofagi romani sparsi nei nistro inglese John Profumo conobbe qui, sportato la balaustra. Gli esperti hanno
giardini; nello stesso periodo, a Firenze, nel 1961, Christine Keeler, una showgirl studiato il “percorso” da loro compiuto,
Waldorf acquista un gruppo cinquecen- di 19 anni; ebbe con lei una relazione, ma fino alla finestra accanto alla quale sono
tesco, il Ratto di Proserpina di Vincenzo fu costretto a dimettersi quando si sco- state identificate: in un secolo, un tragit-
de’ Rossi, ma oggi a Cliveden, nemesi del- prì che la ragazza era stata amante anche to di “ben” 27 metri. Lumache Borghe-
le copie, c’è un facsimile, mentre l’origi- dell’addetto navale sovietico, cui avrebbe se, dunque, anche se in Inghilterra ora
nale è al Victoria and Albert Museum di potuto passare informazioni riservate. le chiamano Cliveden.
Bell’Italia 21
A cura di Lara Leovino Appuntamenti d’arte
OTRANTO (Lecce)
AL CASTELLO
CARAVAGGIO
E IL SUO TEMPO
In mostra il Ragazzo morso da un ramarro e altre importanti
opere dalla collezione del critico d’arte Roberto Longhi
Si laurea nel 1911 con una tesi dedicata una parola popolare». Oggi il Castello Ara- 1928, altre tele fra cui quelle firmate da
a un artista allora semisconosciuto: Mi- gonese ospita una mostra su Caravaggio e Jusepe de Ribera e Mattia Preti. Da non
chelangelo Merisi, detto il Caravaggio. i caravaggeschi, esponendo 21 opere dal- perdere la proiezione del film Caravaggio.
Roberto Longhi (1890-1970), celebre cri- la collezione della Fondazione Roberto L’ultimo tempo di Mario Martone.
tico d’arte e collezionista, si appassiona al Longhi. Fra tutte incanta il Ragazzo morso CARAVAGGIO E I CARAVAGGESCHI NELL’ITALIA
maestro lombardo perché attratto dalla da un ramarro del 1596 (foto), con il suo MERIDIONALE. Sede: Castello Aragonese. Date:
sua pittura, che definisce «naturale, com- brusco e realistico scatto. Intorno al dipin- fino al 24 settembre. Orari: 10-24. Ingresso: 12
prensibile, umana più che umanistica; in to di Caravaggio, acquistato da Longhi nel €. Info: www.mostracaravaggio.it
Bell’Italia 23
Appuntamentid’arte
VENEZIA
GUSTON: OMAGGIO
AL PITTORE POETA
Philip Guston (1913-1980),
pioniere dell’espressionismo
astratto negli Stati Uniti,
è protagonista alle Gallerie
dell’Accademia con 50 tele e
VENARIA REALE (Torino)
25 disegni. Il percorso rievoca
le tappe della sua arte, dal SOTTO IL VESTITO,
1930 al 1980, con opere che I FASTI DELLA BELLE EPOQUE
partono dall’astrattismo e Il fascino della Parigi di fine ’800 e inizio
giungono a un figurativismo ’900 rivive nelle tele di Giovanni Boldini
personale, influenzato nello (1842-1931), la cui carriera è raccontata
stile da fumetti e cartoni da oltre 100 opere per lo più dedicate
animati. A sinistra: The Studio, a ritratti femminili. Dipinti in cui l’artista
1969, di Philip Guston. sembra svelare l’anima più intima
PHILIP GUSTON AND e misteriosa delle protagoniste. Sopra:
THE POETS. Alle Gallerie Ritratto di Josefina Alvear de Errazuriz,
dell’Accademia fino al 3 di Giovanni Boldini. GIOVANNI BOLDINI.
settembre. Info: 041/520.03.45. Alla Reggia di Venaria dal 29 luglio al 28
gennaio. Info: www.lavenaria.it
LUCCA
PALERMO
AI CONFINI DELLA CREATIVITÀ
LA BELLEZZA Il concetto del limite e del confine,
NEL DETTAGLIO non solo geografico ma anche culturale,
Tra fine Seicento e inizio antropologico, filosofico, espressivo,
Settecento Palermo è una è approfondito attraverso le opere
capitale delle arti e ospita di artisti moderni e contemporanei:
importanti maestranze: da Burri a Kapoor, da Pistoletto
ebanisti, orafi, intagliatori, a Sierra, da Paolini a Consani.
stuccatori, e fra questi il Sotto: Locus Solus (Raymond Roussel),
grande Giacomo Serpotta. 1976, di Giulio Paolini. IL PASSO
La mostra presenta 100 SOSPESO. Esplorazioni del limite. Alla
opere fra dipinti, marmi, Fondazione Ragghianti e nel centro storico
stucchi, oreficerie, avori, fino al 3 settembre. Info: 0583/46.72.05.
coralli, disegni che aiutano
a comprendere la nascita
in città di capolavori e il valore
dello scambio fra artisti
e artigiani. A sinistra:
La Purezza, 1703-1704,
di Giacomo Serpotta.
SERPOTTA E IL SUO TEMPO.
All’Oratorio dei Bianchi
fino al 1° ottobre. Info: www.
fondazioneterzopilastro.it
24 Bell’Italia
1 luglio 2017 Forte di Bard Valle d’Aosta 7 gennaio 2018
un progetto
partner istituzionali
media partner
fortedibard.it
Carlo Maratti, GIAELE UCCIDE SISARA, 1690-1692, olio su tela, 122,7 x 88,3 cm. Accademia Nazionale di San Luca, Roma. T. +39 0125.833811
Appuntamentid’arte
BARD (Aosta)
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Colle Val d’Elsa
Appuntamento con Vittorio Sgarbi
Un Museo un Capolavoro ROMA - CITTÀ DEL VATICANO Pinacoteca Vaticana
28 Bell’Italia
Sfolgorante visione Spazio ultraterreno
Cristo svela per un attimo Accanto a Cristo si librano
lo splendore della sua natura Mosè (a sinistra), con le
divina a Pietro, Giacomo Tavole della Legge, ed Elia,
e Giovanni, frastornati sulla i due Profeti che hanno
cima del monte. annunciato la sua venuta.
altezza 410 cm
Neri Marcorè,
attore, conduttore
e comico nativo
di Porto Sant’Elpidio
(Fermo), ideatore
di RisorgiMarche.
Concerti all’aperto di big italiani per rilanciare il turismo dopo LA LIRICA FRA I TRULLI
Classici e opere rare si combinano nel ricco
il sisma: è RisorgiMarche, la kermesse ideata da Neri Marcorè
cartellone del Festival della Valle d’Itria,
storico appuntamento dedicato al bel
I luoghi più panoramici dei parchi montani delle Marche sono protagonisti di canto. In programma 6 opere e 11 concerti.
RisorgiMarche, festival di solidarietà ideato e diretto da Neri Marcorè, coin- Spiccano l’Orlando Furioso di Vivaldi,
volgendo grandi big della musica italiana, per rilanciare il turismo nei luoghi coprodotto con La Fenice di Venezia, e
colpiti dal sisma del 2016. I 13 concerti gratuiti si tengono (tutti alla luce na- Margherita d’Anjou di Meyerbeer, in scena
turale del pomeriggio) sui prati e nei boschi di località come Spelonga, i piani per la prima volta in epoca moderna.
di Ragnolo, il monte Rocca Colonnalta, pian dell’Elmo e l’altopiano di Monte- INFO www.festivaldellavalleditria.it
lago. E nelle vicine “isole del gusto” si possono acquistare specialità enogastro-
nomiche locali e prodotti artigianali. Grandi emozioni in vista con le esibizio-
ni di Niccolò Fabi & Gnu Quartet, Malika Ayane, Daiana Lou, Ron, Enrico
Ruggeri, Paola Turci, Bungaro, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Fiorella
Mannoia, Luca Barbarossa, Brunori Sas, Max Gazzè. Concerto di chiusura di
Francesco De Gregori, con Form Orchestra Filarmonica Marchigiana e Gnu
Quartet, al santuario di Macereto (3 agosto). INFO www.risorgimarche.it
CONCERTI IN MINIERA
Gli spazi della miniera di magnetite in
disuso del Ginevro, a picco sul mare,
fanno da suggestivo scenario al
Magnetic Festival. Il cartellone spazia
fra opera, musica da camera e
SARNICO (Bergamo) DAL 27 AL 30 LUGLIO
contaminazioni jazz, con il poliedrico
Nigel Kennedy che propone le sue IL LAGO D’ISEO IN FESTA
versioni delle opere di Mozart. Per Acrobazie, mimo, danza, musica, teatro
la lirica, in scena La Traviata, Aida e urbano, nuovo circo (sopra): l’arte di strada
i concerti dell’Orchestra Sinfonica Terre invade pacificamente le sponde del lago
Verdiane e del Coro dell’Opera di d’Iseo. Il 19° Sarnico Busker Festival
Parma. Si esibiscono anche i Cameristi ospita 150 artisti di 50 compagnie da
della Scala, insieme al violinista Davide tutto il mondo, che si esibiscono fra
Alogna e l’Orchestra da Camera Sarnico e Paratico, sul versante bresciano.
Europea. INFO www.maggyart.it INFO www.sarnicobuskerfestival.it
30 Bell’Italia
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32 Bell’Italia
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Il Verdicchio di Matelica festeggia
i cinquant’anni della sua Doc con show
cooking, degustazioni e spettacoli
34 Bell’Italia
In viaggiocon Antonio Paolucci
Roma - Città del Vaticano MUSEI VATICANI Galleria delle Carte Geografiche
IL MISTERIOSO VOLTO
DELLA SARDEGNA
È un’isola ancora poco conosciuta quella affrescata nella Galleria
dei Papi sul finire del XVI secolo, quando appartiene alla corona
di Spagna. Nell’imprecisa restituzione geografica una manciata
di borghi e città punteggia vasti territori montuosi
36 Bell’Italia
L’affresco della Galleria delle Carte Geografiche dedicato alla
Sardegna. L’isola è rappresentata “a testa in giù”, con il nord in basso.
Bell’Italia 37
VULCANO (Messina)
L’ultimo tratto del sentiero che sale al Gran Cratere. Una camminata poco impegnativa che regala
splendidi scorci; in secondo piano l’abitato di Vulcano Porto e sullo sfondo il profilo della costa di Lipari.
G
li antichi l’hanno chiamata penetrante, il ribollire costante di di-
Therasia, poi Thermessa per stese fangose e delle acque del mare, le
le sue acque calde, ma alla eruzioni. Gli unici che la abitavano, in
fine l’ha spuntata Vulcano: condizioni spaventose, erano i minato-
il dio fabbro, a quanto si tra- ri: schiavi e galeotti che, fin dall’epoca
mandava, aveva stabilito la propria re- romana, venivano spediti quaggiù per
sidenza all’interno del cratere fumante, estrarre zolfo e allume in uno scenario
e dunque toccò a lui dare nome all’isola. da bolgia dantesca. Un’attività che pe-
Una terra considerata sacra ma che, per rò garantiva a chi la sfruttava interes-
via dei tanti fenomeni legati alla sua na- santi profitti.
tura vulcanica, non era una residenza Al principio dell’Ottocento i Borbone
particolarmente apprezzata. Al con- cedettero l’isola al generale don Vito
trario si diceva che fosse addirittu- Nunziante, per compensarlo dei suoi
ra la porta dell’inferno. C’erano quel servigi, e nel 1873 gli eredi la rivendet-
continuo fumare del suolo, i paesaggi tero allo scozzese James Stevenson che,
di lava nera macchiata di zolfo, l’odore giunto in Italia per impiantare una
Bell’Italia 39
VULCANO (Messina)
40 Bell’Italia
In alto, da sinistra:
scorcio della valle dei
Mostri, che prende
il nome dalle rocce
laviche dalle forme
bizzarre; l’imbocco
della grotta del
Cavallo che al suo
interno presenta
gallerie, laghetti,
stalattiti e stalagmiti.
In questa foto: in primo
piano lo scoglio
di capo Grosso, poi
Lipari e, sullo sfondo,
il cono di Stromboli.
42 Bell’Italia
Sopra, da sinistra: la pozza dei Fanghi alimentata da bolle che sprigionano vapori sulfurei, acqua
salmastra e fango argilloso; la spiaggia delle Acque Calde, una piscina termale naturale.
lucrosa attività economica, vide nel- L’abitato principale dell’isola, Vulcano Proseguendo a ovest lungo la costa si
la lavorazione dello zolfo di Vulcano la Porto, si sviluppa a ridosso della cala di giunge alle due cale del Formaggio e di
realizzazione dei suoi desideri. Quindi- Levante. È qui che si approda col tra- Mastro Minico, separate da promonto-
ci anni: tanto durò la sua fortuna. Nel ghetto, accolti dal caratteristico forte ri lavici: custodiscono due spiaggette di
1888, uno spaventoso terremoto, l’ul- odore dello zolfo. Una situazione a cui ciottoli molto suggestive. Ci si può arriva-
timo di cui si abbia memoria, scosse ci si abitua con il tempo, fino a non farci re a piedi ma è più comodo prendere una
l’isola con tale violenza da distrug- quasi più caso. Il primo incontro con i barchetta per andare alla scoperta della
gere ogni cosa. Stevenson si diede alla fenomeni vulcanici è proprio a due passi costa che, in questo punto, è frastagliata
fuga, convinto anche lui che l’isola fosse dal molo: la pozza dei Fanghi è una pi- e varia. Presto si incontra la piscina di Ve-
la porta dell’inferno. Rimase solo uno scina naturale in cui si mescolano vapori nere, una incantevole vasca naturale ai
sparuto gruppo di persone (forse i suoi sulfurei, acqua salmastra e fango argil- piedi delle pareti di capo Grosso, in cui il
coloni) dedito all’agricoltura nella zona loso. Una combinazione benefica per la mare diventa particolarmente luccican-
di Piano e alla pesca. Soltanto in tempi pelle che dà sollievo ad artrosi, reumati- te. Poco più in là c’è la grotta del Cavallo:
recenti, a partire dagli anni 50, l’isola smi e malattie respiratorie. Per lavare via vi si entra con la barca per ammirare i
ha scoperto la sua vocazione turistica, il fango, ci si immerge nella vicina baia di giochi di luce sulla volta e sulla superficie
trasformandosi in una meta apprezzata Levante, il “mare caldo” o “acque calde”: del mare e poi si fa il bagno nelle acque
per via della sua peculiare natura vulca- sotto la superficie dell’acqua, decine dai toni fra il verde e il blu.
nica e per la bellezza e pulizia del mare: di fumarole sottomarine rilasciano
quest’anno sia la spiaggia delle Acque vapore, come in una vasca idromas- IL GRAN CRATERE E CAPO GRILLO
Calde che quella di Gelso hanno ottenu- saggio. A pochi passi dalla spiaggia altre REGALANO VISTE MAGNIFICHE
to la Bandiera Blu. fumarole esalano da fessure nel terreno: Più a sud, oltre la sagoma del faro, ecco
la zona è frequentata da chi vuole effet- il moletto di Gelso, dove si può approda-
DA “PORTA DELL’INFERNO” tuare una terapia inalatoria benefica per re per andare alla spiaggia dell’Asino,
A PARADISO DEI VIAGGIATORI le vie respiratorie. anch’essa di impalpabile sabbia vulca-
Quel vulcano che aveva causato tanto Un sottile istmo, formatosi nel Cinque- nica e riparata da una folta macchia
timore è diventato la principale attra- cento, separa la cala di Levante da quel- di vegetazione, e a quella di Cannitello.
zione dell’isola: percorrendo un pol- la di Ponente dove si trova un secondo Gelso e la sua spiaggia sono raggiungibili
veroso sentiero si può arrivare fino al approdo, solitamente utilizzato da chi anche via terra, percorrendo la provin-
Gran Cratere in circa un’ora. La salita raggiunge Vulcano sulle imbarcazioni tu- ciale che da Vulcano Porto conduce sul
non è difficile e può essere affrontata ristiche dalle altre isole. Proprio a ridosso litorale sud. La stessa strada collega alla
da tutti, preferibilmente non nelle ore di esso, si distende la lunga e bella spiaggia costa il borghetto di Piano, una distesa
più calde della giornata (si consigliano delle Sabbie Nere, una delle più rinomate pianeggiante all’interno di un cratere
scarpe chiuse e cappellino). Si procede dell’isola. Colore e consistenza sono quel- ormai spento, densamente coltivata e
fra rocce e macchie di ginestra mentre le della polvere vulcanica. La spiaggia è punteggiata di ginestre. Con una breve
il panorama si allarga sempre più. In delimitata da una parte dal pittoresco sco- deviazione si arriva al belvedere di capo
vetta, scomparsa del tutto la vegetazio- glio delle Sirene, dall’altra da Vulcanello, Grillo: da qui, a circa 400 metri d’altitudi-
ne, l’emozione è fortissima: dall’orlo del piccolo cono vulcanico emerso dal mare ne, lo sguardo abbraccia tutte le isole fino
cratere lo sguardo si posa sull’orizzonte circa 2.200 anni fa. Qui si visita la valle a Stromboli in lontananza.
tranquillo e sul profilo delle Eolie, men- dei Mostri: disseminata di dune di sabbia
tre sotto ai nostri piedi c’è una montagna nera, prende il nome dalle rocce laviche
viva che immaginiamo ribollente, inco- dalle forme molto particolari dovute all’a- alla pagina seguente
ronata da fumi e cristalli di zolfo. zione del vento e del mare.
44 Bell’Italia
come
dove
quando
VULCANO
(Messina)
La perla nera
dell’arcipelago Veduta di Lipari
Il fascino del mare blu cobalto e della roccia scura, ma anche il sapore dolce della Malvasia e quello intenso
dei capperi. E a poca distanza le altre “sorelle” da scoprire di Maria Cristina Castellucci Fotografie Giorgio Filippini
Bell’Italia 45
come
dove
quando
VULCANO
(Messina)
ENOGASTRONOMIA
Fra profumi di Malvasia,
capperi e cucunci
Il vino Malvasia, anche detto il “vino
dei vulcani”, col suo caratteristico
Maria Tindara
profumo fruttato e il sapore vellutato
è fra i principali prodotti delle isole Eolie,
e vanta una tradizione che risale al
Cinquecento. È un tipico vino da dessert,
da accompagnare con biscottini secchi e
alla mandorla. Ideali allo scopo i sesamini,
pasta frolla ricoperta di semi di sesamo;
i giggi, palline di pasta fritta ricoperte di
Mari del Sud Resort Il Diavolo dei Polli
glassa di vino cotto e zucchero; i piparelli
di mandorle e miele. I biscotti, insieme
Gli alberghi giardino, ospitano le I ristoranti ad altre specialità dolci e salate, come
camere ma anche ad esempio il “pane cunsato” (fette
Therasia Resort piccoli appartamenti Maria Tindara (via di pane condite con olio extravergine,
& Spa ★★★★★ indipendenti. Provinciale 178, 090/ pomodorini, acciughe e origano), si
(località Vulcanello, Doppia classic con 985.30.04). Attenzione possono trovare da La Ciambella d’Oro
090/985.25.55). Una colazione da 150 €. per le materie prime (via Lentia 2, 380/434.41.76). Molto
delle strutture migliori Hotel Garden Vulcano e ricette autentiche apprezzati e richiesti sono anche i capperi
dell’arcipelago con vista ★★★★ (Porto Ponente di una volta sono il e i cucunci: i primi sono i boccioli dei fiori
spettacolare sul mare, 090/985.21.06). Sorge segreto di questo storico non ancora sbocciati, i secondi i frutti
dispone di bella piscina in comoda posizione per ristorantino isolano. Da veri e propri. I cespugli dei capperi
e centro benessere con raggiungere tutti i punti provare la pasta fatta crescono un po’ dappertutto sulle isole
talassoterapia. Ottimo di interesse dell’isola. in casa “alla vulcanara”. dell’arcipelago eoliano, soprattutto nei
ristorante Il Cappero (con In più ci sono una Conto intorno a 35 €. luoghi più inaccessibili; capperi e cucunci,
stella Michelin), aperto navetta per il porto, La Bottega (piazza Porto sotto sale, si acquistano nei negozi di
anche agli ospiti esterni un buon ristorante Levante, 335/811.90.91). alimentari e danno un tocco di sapore in
(menu degustazione da e la piscina. Doppia Cucina tipica eoliana con più a sughi, salse e insalate. A Vulcano
50 €) così come il lounge classic con colazione una buona scelta di piatti ha sede l’unica azienda casearia
bar Il Faraglione. Doppia da 150 €, menu da 30 €. di pesce: fra le pietanze delle Eolie: nella sua Vecchia Fattoria
con colazione da 300 €. Vulcano Blu Residence la tartare di tonno, il (via Sotto Lentia, 335/823.37.89),
Mari del Sud (via Ville di Levante, pesce spada con capperi Fabrizio Lo Piccolo produce ricotte
Resort ★★★★ 090/985.20.25). e pomodorini. Nel menu con latte di capra rigorosamente isolano
(Baia di Ponente, Tipiche costruzioni anche carne e verdure. e formaggi insaporiti con pepe nero,
090/985.28.11). Deliziosa eoliane divise in Conto intorno a 35 €. peperoncino, pistacchio, capperi e olive.
atmosfera mediterranea appartamenti da 2 a 8 Da Pina (provinciale
per questo bell’albergo persone. Piscina con 179, località Gelso,
direttamente sulla idromassaggio, bar, 368/66.85.55). Una
spiaggia delle Sabbie ristorante, lido riservato. trattoria semplice con
Nere. Costruzioni in Monolocale per due tanti piatti di pesce. Da
stile eoliano, integrate persone a partire da 95 € provare la caponata di
nella vegetazione di al giorno, colazione 7 € a totani, la pasta con le
un lussureggiante persona, menu da 25 €. vongole, gli involtini di
pesce. E per concludere
in dolcezza, biscottini
e Malvasia. Conto 30 €.
Il Diavolo dei Polli
(Vulcano Piano, via
Cardo, 090/985.30.34).
È uno dei locali di antica
tradizione dell’isola. A
Cucunci
gestione familiare, oltre
al pollo che lo ha reso
celebre propone diversi
piatti di cucina eoliana. info
Anche per vegetariani e Eolie Pro Loco, via Vittorio Emanuele 66,
Therasia Resort & Spa
vegani. Menu sui 25 €. Lipari, 090/988.03.06; www.eolieproloco.it
46 Bell’Italia
BELLANO (Lecco)
VIAGGIO IN UN BORGO
D’ AUTORE
Quattro sedi, fra cui Palazzo Reale, celebrano a Milano il pittore bellanese
Giancarlo Vitali, classe 1929. Siamo andati alla scoperta del borgo
che ha ispirato la sua arte. Una terra d’acqua e di roccia, ricca di angoli
pittoreschi, vedute maestose, atmosfere autentiche. Ad accompagnarci
il romanziere Andrea Vitali, che a Bellano vive e lavora
TESTI Lara Leovino FOTOGRAFIE Susy Mezzanotte
48 Bell’Italia
In questa foto: veduta di Bellano, sulla
sponda orientale del Lario. Pagina
precedente: lo studio del pittore Giancarlo
Vitali con due ritratti degli anni 60
della moglie Germana, in mostra
nell’antologica di Palazzo Reale a Milano.
Bell’Italia 49
S
i dice che nei paesi sul Lario si
vive con un piede nell’acqua e
l’altro sulla montagna. Il borgo
di Bellano non fa eccezione,
stretto com’è fra i riverberi del
lago e le possenti pendici dei monti della
Valsassina. Fin dall’antichità in questi luo-
ghi si cresceva a pesce e polenta, e gli abi-
tanti sembrano aver conservato questa
doppia anima di pescatori-montanari,
con lo sguardo sempre puntato all’ac-
qua ma i piedi ben piantati a terra.
Il celebre scrittore Andrea Vitali, bella-
nese doc, ci spiega che il paese è vissuto
ai margini della storia e ciò ne ha preser-
vato l’atmosfera, autentica come auten-
tici sono i suoi concittadini. Un’innata
riservatezza la loro che talvolta sconfina
in indolenza nei confronti delle novità e
di tutto ciò che è “foresto”.
50 Bell’Italia
A sinistra: Finestra
sul paese. Estate,
1990, olio su tela
di Giancarlo Vitali;
è una delle opere
del pittore bellanese
in mostra a Milano
a Palazzo Reale dal 5
luglio al 24 settembre.
Pagina precedente:
l’edicola storica
di piazza Grossi, sul
lungolago di Bellano.
Foto sotto, da sinistra: il
lago dallo studio di
Giancarlo Vitali, sullo
sfondo il monte Muggio
e il sottile promontorio
di Dervio; la scalinata
di via Plinio nel cuore
antico di Bellano. Da qui,
camminando in salita
per circa 30 minuti,
si arriva al santuario
della Beata Vergine
di Lezzeno (1690).
Andrea Vitali
«Una perfetta scenografia»
Per la biografia dello scrittore (e medico)
Andrea Vitali (nella foto) parlano gli oltre
62 romanzi pubblicati, tutti ambientati
a Bellano, che ne hanno fatto un caso
letterario con risonanza internazionale.
Il prossimo libro dal titolo Bello, elegante
e con la fede al dito, edito da Garzanti,
esce in libreria ad agosto.
Lo incontriamo al bar Arrigoni sul lungolago:
da qui lo scrittore ci accompagna nel borgo
raccontandoci con leggerezza e sorniona
ironia storie, aneddoti e suggestioni. Ogni
angolo del paese, dai cortili ai palazzi, dal
cinema alla cartolibreria, è citato nei suoi
romanzi, perché – ama ripetere – ogni luogo
ha una storia da raccontare.
Quando ha capito che Bellano poteva
diventare il contesto dei suoi romanzi?
Alla prima trama utile, cioè quella de
Il procuratore. Dopo aver lungamente
immaginato il luogo, ho capito che l’avevo
sotto gli occhi, completamente arredato.
Quanto c’è dei bellanesi nei suoi personaggi?
I miei conterranei sono stati il panorama
umano che ha completato quello fisico,
né più né meno diversi da tanti altri esseri
umani. Ma se dovessi trovare in loro
un carattere particolare direi che è un
certo pudore dei sentimenti che a volte
li fa sembrare chiusi.
Esiste ancora uno spirito del luogo?
Lo spirito c’è, forse è cambiato, si è un po’
ammosciato, ma non nell’immaginazione
dove persiste quel paese che lentamente
ho scoperto.
Fra i tanti itinerari ispirati ai suoi romanzi
ne consigli uno ai nostri lettori.
Quello dentro al vecchio nucleo del
paese, in un’ora morta, preferibilmente
estiva, nell’immediato dopo pranzo
oppure a notte fonda.
E il suo posto del cuore?
Una rivetta periferica, sassosa, dove si può
ascoltare il rumore dell’onda.
lano, da cui deriva l’adozione del rito
ambrosiano. Alla fine del ’200 il borgo e
le sue valli sono sotto il controllo della
famiglia patrizia dei Torriani; tra il ’300
e il ’400 è la volta dei Visconti e poi degli
Sforza che ne fanno uno degli scali por-
tuali più importanti del Lario. Nell’800,
sotto gli Austriaci, viene realizzata la
strada a lago, e con l’Unità d’Italia arriva
il primo collegamento ferroviario. Ma
sono i grandi stabilimenti tessili, co-
me la filanda Gavazzi e il cotonificio
Cantoni, a portare a fine ’800 lavoro e
benessere nel territorio. Fino agli anni
70 del ’900 Bellano è un paese industria-
le, non toccato dal turismo, noto ai viag-
giatori solo per le interminabili code di
andata e ritorno dalla Valtellina. Un via-
vai d’auto che finisce definitivamente
con la costruzione nel 1987 della super-
strada, consolidando il carattere appar-
tato di questo angolo di Lario.
Bell’Italia 53
MILANO: OMAGGIO A GIANCARLO VITALI
Time Out, quattro mostre
per un grande evento
Dal 5 luglio al 24 settembre quattro anni 80 e 90, esaltati da Giovanni della vita e della morte. Protagonisti
musei milanesi celebrano il pittore Testori, e si chiude con lavori inediti alcuni lavori di Vitali dedicati alla
Giancarlo Vitali. Lo fanno attraverso di ultima produzione. Al Castello natura ma anche alla sofferenza.
un’antologica dal titolo Time Out, curata Sforzesco, un’istallazione di Velasco L’idea nasce dallo scrittore Andrea
dallo scultore e pittore Velasco Vitali, introduce alle incisioni di Giancarlo Vitali che ha riscoperto un manoscritto
figlio di Giancarlo. L’esposizione, fra Vitali di cui sono in mostra 150 fogli. in cui, con dovizia di dettagli, sono
gli altri aspetti, mette a fuoco la forte Il Museo di Storia Naturale prosegue raccontati gli ultimi giorni di malattia
identità territoriale dell’artista, che l’omaggio al maestro bellanese con il di Alessandro Manzoni. L’allestimento
sul lago è nato e ha sempre vissuto focus “Le forme del tempo”, dedicato dei quadri di Giancarlo è curato dal
e lavorato. Le diverse sedi esplorano ai fossili e ai ritrovamenti geologici. pittoree regista Peter Greenway che ha
la poetica di Vitali da punti di vista Un nucleo di opere realizzate dal trasformato le sale di Casa Manzoni in
differenti. A Palazzo Reale si ammira pittore in occasione del centenario, una Wunderkammer ricca di rimandi
il nucleo più consistente di opere: 200 nel 1991, della morte di Antonio ai temi della mostra e al paesaggio
dipinti e 15 disegni che illustrano 70 Stoppani, storico direttore del Museo lacustre, caro sia a Vitali
anni di pittura. Si parte dai quadri degli di Storia Naturale. Infine alla Casa che al grande scrittore milanese.
anni 40, con tele già apprezzate da del Manzoni va in scena “Mortality Info: www.archivivitali.org; www.
Carlo Carrà; si passa ai dipinti degli with Vitali”, una riflessione sul temi palazzoreale.it; www.giancarlovitali.com
UN PROFONDO CANYON
NEL CUORE DEL PAESE
Allo stesso modo non può dirsi conclusa
la visita nel borgo senza un passaggio
all’Orrido: una gola dall’altezza ver-
tiginosa, formatasi oltre 10 milioni
d’anni fa, un vero e proprio squarcio
di natura aspra e selvaggia in pieno cen-
tro. Si attraversa lungo passerelle da cui
si ammirano pozze d’acqua, anfratti,
rocce a strapiombo e un’imponente ca-
scata. Tante le leggende, anche maca-
bre, legate a questo luogo, suggerite
dalla presenza di una torre seicentesca
tetra e diroccata, che tutti in paese chia-
mano la Ca’ del Diavol.
Tornati in piazza si sosta al fresco degli
alberi sull’antico molo. Lo scultore e pit-
tore Velasco, figlio di Giancarlo Vitali e
curatore delle mostre milanesi, ci svela
in anteprima il suo prossimo progetto. È
un’installazione nel Lario dal titolo Fata-
morgana: rappresenta un grande plata-
no che si eleva leggero dall’acqua. Forse
l’immagine simbolica di quella fusione
fra terra e lago che sembra impressa nel
Dna di chi vive su queste sponde.
a pagina 57
Bell’Italia 55
come
dove
quando
BELLANO
(Lecco)
Un paese di lago
ricco di sorprese Santuario della Beata Vergine di Lezzeno
Antichi affreschi e intensi gruppi scultorei nelle chiese, ma anche l’attesa regata notturna delle Lucie. Poi gite
in montagna con vista sul Lario, soste nei crotti e acquisti insoliti in centro di Lara Leovino Foto Susy Mezzanotte
Bell’Italia 57
come
dove
quando
BELLANO
(Lecco)
58 Bell’Italia
Particolare del Riposo
di Diana (1733),
affresco del francese
Charles-André van Loo
che decora la volta
della camera da letto
nell’appartamento
della Regina.
60 Bell’Italia
STUPINIGI (Torino) Palazzina di Caccia
DOLCE VITA
SABAUDA
Con il restauro dell’appartamento del Re si è da poco conclusa
la trentennale opera di recupero della residenza alle porte
del capoluogo, sorta nel ’700 per celebrare il rito della caccia.
Un inno architettonico alla gioia di vivere ideato da Filippo Juvarra
TESTI Rosalba Graglia FOTOGRAFIE Gabriele Croppi
Bell’Italia 61
Sopra: l’anticamera dell’appartamento della Regina. La decorazione
risale alla fine del ’700; sulla volta, il Sacrificio di Ifigenia affrescato
da Giovanni Battista Crosato nel 1733. Sotto: particolare del Riposo
di Diana, nella camera da letto della Regina. Pagina seguente, dall’alto:
veduta sui tetti della Palazzina da un finestrone della grande
cupola in rame; il corpo centrale visto dal parterre posteriore.
M
aestosa e solitaria, la statua
del cervo si vede già da lon-
tano, sopra il verderame
dei tetti. Una sorta di logo
ufficiale per la più spetta-
colare palazzina di caccia di Casa Savoia.
I sovrani, che avevano una passione per
le prospettive scenografiche e grandiose,
l’hanno voluta sulla linea ideale che dal
Palazzo Reale, nel centro di Torino, arri-
va fino a qui, a Stupinigi. Per restituirle
tutto il suo splendore ci sono voluti 30
anni di restauri e un virtuoso modello
di mecenatismo alla piemontese, con 20
milioni di euro elargiti dalla Fondazione
CRT e un altro milione dalla Consulta
per la Valorizzazione dei Beni Artistici
e Culturali di Torino, esempio unico in
Italia di associazione che riunisce oltre
una trentina di aziende ed enti. E ora,
con il termine dei lavori all’appartamen-
to del Re, si completa la riapertura
62 Bell’Italia
Una raffinata dimora al centro dei percorsi venatori reali
———————
Bell’Italia 63
Il vasto salone Juvarriano visto dal ballatoio, profilato da una
ricca balaustra dorata. A pianta ellittica, rappresenta lo snodo
del corpo principale della Palazzina. Per la decorazione
ad affresco, compiuta nel 1733, Juvarra si affidò ai fratelli
Giuseppe e Domenico Valeriani che interpretarono il tema
della caccia, culminante nel Trionfo di Diana dipinto nella cupola.
64 Bell’Italia
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CITTADELLA
PER GLI SVAGHI
DELLA CORTE
Nata come sontuoso casino di caccia, la Palazzina
è cresciuta nel corso del XVIII secolo fino
ad assumere l'aspetto di una grande residenza
Illustrazioni di Francesco Corni
10
5 4
7
6
N
❻ Appartamento del Re ❼ Salone Juvarriano ❽ Appartamento ❾ Appartamento di Ponente ❿ Città della caccia
Fa parte dell’originario Lo scenografico della Regina Opera di Benedetto I lavori a Stupinigi
nucleo juvarriano. ambiente a pianta Simmetrico rispetto Alfieri, come quello di continuarono nel corso
Comprende la ellittica fu allestito tra a quello del Re, è Levante. Era destinato di tutto il ’700 con la
sala degli Scudieri, il 1732 e il 1734. La composto da anticamera al duca di Savoia. costruzione di strutture
l’anticamera e la copertura a padiglione, e camera da letto, Salotti e camere da di servizio, soprattutto
camera da letto del Re, del 1764, si deve sala da toeletta e dalla letto sono decorati a stalle per i cavalli e
il gabinetto da toeletta. a Benedetto Alfieri. cappella di Sant’Uberto. grottesche (1753-55). canili per i segugi reali.
STUPINIGI (Torino) Palazzina di Caccia
I disegni esecutivi del progetto dialogo con la veduta del prospetto si innestino su un corpo a pianta
juvarriano sono andati perduti, ma d'ingresso realizzata da Francesco centrale. Ai lati del padiglione si
a testimoniare la fase più creativa Corni (in alto). La forma del notano le gallerie di collegamento
dell’ideazione architettonica della complesso è tracciata con tratti aperte, quasi dei porticati, in
Palazzina di Caccia restano alcuni rapidi ed espressivi in uno studio seguito chiuse e rialzate. Ancora
«pensieri», come lo stesso Juvarra (sotto) che illustra il rapporto delle più particolareggiati sono
definiva i suoi schizzi. Sono tra i strutture di servizio con il corpo i «pensieri» che mostrano
numerosi disegni autografi raccolti centrale residenziale. Il nucleo della lo spaccato del grande salone
nei quattro volumi conservati al Palazzina è protagonista di un (qui a destra), mosso dal sinuoso
Museo Civico d’Arte Antica di Torino disegno più dettagliato (a destra, in ballatoio con balaustra, e un
che ha sede a Palazzo Madama. basso), in cui è chiara la volontà di paio di studi per le sovrapporte
In queste pagine ne proponiamo dare vita a una struttura in cui i e le scale della Palazzina
alcuni tra i più significativi, posti in bracci di una croce di Sant'Andrea (altra immagine a destra).
Sopra: la sala da Gioco dell’appartamento di Levante, allestito per
Benedetto di Savoia, duca del Chiablese, figlio del re di Sardegna
Carlo Emanuele III. La grande sala fu decorata nel 1765 con figure
di animali esotici e fantastici. Sotto: la vasca in marmo che Paolina
Bonaparte fece installare nell’appartamento di Levante quando
si trovò a risiedere, per un breve periodo nel 1808, nella Palazzina.
di tutte le sale di quella che è molto Stupinigi sarà il suo ultimo capolavoro
più di una palazzina di caccia, quasi una per Casa Savoia. Il progetto, già delineato
reggia. Proprietà dell’Ordine Mauriziano in alcuni «pensieri» preliminari, schizzi di
e Patrimonio Mondiale Unesco, come le straordinaria modernità, è una scenogra-
altre residenze sabaude che disegnano la fia grandiosa tutta giocata sulla luce, che
“corona di delizie” attorno a Torino. filtra ovunque e segna un legame profon-
È Vittorio Amedeo II, nel 1729, a de- do fra dentro e fuori, fra saloni affrescati
cidere di trasformare in grandiosa re- e paesaggio. Perché Stupinigi è luogo di
sidenza quello che fino ad allora era cacce, certo, ma è anche scenario di feste,
stato un fortilizio in mezzo alla campa- di eventi, di nozze, e ha un ritmo leggero,
gna. La dinastia vuole consolidare la sua solare, giocoso, si potrebbe dire “mozar-
immagine a livello europeo e ha bisogno tiano”. Tutto ruota attorno al salone
di luoghi di rappresentanza degni di quel centrale ellittico, il salone Juvarriano,
progetto ambizioso. Il sovrano chiama a da cui si irradiano, con l’andamento vi-
progettarla Filippo Juvarra, l’architetto vace di una partitura musicale, gli appar-
di corte che in quegli anni stava trasfor- tamenti e le gallerie. Tema conduttore è
mando il volto di Torino in quello di una la caccia, riproposta in ogni spazio, dalla
vera città regale: la basilica di Superga, mitologia alla quotidianità. E le sorprese,
la Reggia di Venaria, il Castello di Rivoli, i dettagli, le curiosità sono ovunque.
gli interventi a effetto a Palazzo Reale, Inondato di luce, il salone è tutto un gio-
Palazzo Madama, Villa della Regina. co di piani, di nicchie, di finestre, di
Bell’Italia 69
Dal mito alla veduta: illusioni prospettiche e trompe-l’oeil: la lare nella camera da letto, un gioiellino
balaustrata d’oro, camere di luce che si di boiseries, grandi porte bianche deco-
la caccia è protagonista aprono all’improvviso, putti e geni che rate a rocailles, tappezzerie di taffetas
entrano ed escono dalle cornici, statue e lo spettacolare affresco della volta, il
in affreschi e dipinti vere e statue dipinte, e un susseguirsi di Riposo di Diana, capolavoro di Charles-
porte che ne fanno un palcoscenico dove André van Loo, raffinata celebrazione
——————— tutto può accadere. Juvarra sembra vo- della bellezza e di una serena Arcadia
ler giocare con lo spettatore, sorpren- campestre, con le ninfe che sorridono
derlo in ogni dettaglio. Ha pensato a e i cani che si abbeverano al fiume. È
tutto, ha disegnato persino le 36 grandi una sorpresa anche l’anticamera, con le
ventole (appliques) con teste di cervi (o vedute di paese sui pannelli delle porte
forse di caprioli), ha inventato colonne e delle finestre, il Sacrificio di Ifigenia di
marmoree che in realtà sono di legno, un altro celebrato pittore di corte, Gio-
volute effimere rivestite di tele dipinte vanni Battista Crosato, e soprattutto la
che imitano marmi preziosi. Un inno alla splendida cornice delle tappezzerie di
caccia e alla joie de vivre che sale verso seta, fatta di tralci di edera dorata su un
l’alto e culmina con l’affresco del Trionfo fondo di vetri blu intenso, che si deve
di Diana della cupola, opera dei fratelli al grande ebanista e scultore piemon-
Giuseppe e Domenico Valeriani. tese Giuseppe Maria Bonzanigo. Alla
Diana è la star delle decorazioni pitto- Palazzina, nell’appartamento di Le-
riche. Lo si vede bene entrando nell’ap- vante, si vedono alcuni suoi bei lavori,
partamento della Regina, e in partico- insieme a mobili di Pietro Piffetti, altro
70 Bell’Italia
Pagina precedente, in alto: particolare del Trionfo di Diana affrescato
nel salone Juvarriano. Sopra: la sala degli Scudieri nell’appartamento
del Re. Ospita 13 tele con scene di caccia al cervo eseguite
da Vittorio Amedeo Cignaroli (1772-1778). Sotto: particolare di un
dipinto di Cignaroli. Pagina precedente, in basso: restauratrice al lavoro
nell’appartamento del Re, il cui recupero si è da poco concluso.
Bell’Italia 71
Sopra: la sala delle Prospettive nell’appartamento di Levante,
caratterizzata da vedute architettoniche dalla spiccata impronta
scenografica realizzate dal bolognese Giovanni Battista Alberoni
(1751-61). In basso: la sala in cui è esposto l’originale della statua
del cervo realizzata in bronzo nel 1766 da Francesco Ladatte per
la sommità della cupola; dal 1992 sulla Palazzina svetta una copia.
Un coinvolgente gioco vano la caccia reale. C’è persino l’arresto tornati a splendere i colori degli affreschi
di un bracconiere dipinto su una delle so- nelle volte dell’anticamera e della came-
di prospettive vrapporte, mentre un paggio – riapparso ra da letto, dipinte fra il 1737 e il 1739 da
con i restauri – osserva la scena dall’alto. Michele Antonio Milocco, ancora su temi
reali e immaginarie Le infilate di pioppi cipressini che deli- del mito di Diana, il pregadio realizzato
mitavano le rotte di caccia sono le stesse dal Piffetti, le tappezzerie in seta, il ga-
——————— che ora, grazie a 1.700 alberi impiantati, binetto da toeletta con le pareti dipinte,
disegnano il verde attorno e continuano la galleria che collega al salone centrale,
nel Parco Naturale di Stupinigi ancora anche questa tutta affrescata, da Pietro
costellato da antichi poderi e cascine. Antonio Pozzo. Le porte brillano di stuc-
Un microcosmo votato a Sant’Uberto, chi dorati e le boiseries ripropongono pa-
protettore dei cacciatori: la Palazzina esaggi agresti. Barbara Rinetti, che ne ha
venne ufficialmente inaugurata pro- curato il restauro, ci racconta un’ultima
prio per la sua festa, il 5 novembre del curiosità: cercare di scoprire se quelle
1731, e la cappella interna è naturalmen- vedute si ritrovino fra le campagne e i
te dedicata a lui, con il quadro che ripren- boschi qui attorno. E riannodare così un
de l’iconografia classica: l’apparizione a ennesimo filo tra la Palazzina e il paesag-
Uberto, durante una caccia, di un cervo gio: il sogno di Filippo Juvarra.
con un crocifisso fra le corna.
Infine, l’ultimo tassello del restauro, l’ap-
partamento del Re, appena ultimato do- a pagina 75
po 13 anni di paziente lavoro. Così sono
72 Bell’Italia
come
dove
quando
TORINO
Tra il capoluogo, Stupinigi e Venaria Reale, le dimore sabaude si propongono con mostre e spettacoli. All’insegna
della tradizione anche gli aperitivi e le dolci pause pomeridiane di Rosalba Graglia Fotografie Gabriele Croppi
Bell’Italia 75
come
dove
quando
TORINO
76 Bell’Italia
Il tratto finale
della ciclabile
della val di Sole,
nei dintorni di
Cogolo di Peio.
È la parte più
impegnativa
del percorso,
che arriva
a lambire
il territorio del
Parco Nazionale
dello Stelvio.
78 Bell’Italia
VAL DI SOLE (Trento)
PEDALATA ALPINA
SUL FIUME
Tra Mostizzolo e Cogolo di Peio, la ciclabile che attraversa la lunga
valle trentina non abbandona mai il corso impetuoso del Noce,
in uno scenario di imponenti fortezze e frutticoltura di montagna
TESTI E FOTOGRAFIE Fabrizia Postiglione
Bell’Italia 79
80 Bell’Italia
T
orrenti, fiumi, laghi, sorgenti lenza per gli sport fluviali, la val di Sole
termali: la val di Sole è uno riceve i torrenti Vermigliana, Meledrio e
spumeggiante mondo alpino Rabbies, che scorrono nelle valli limitro-
accarezzato dall’acqua. Diste- fe con effervescenti cascate, e può conta-
sa lungo il letto del Noce, tra re sulle antiche fonti terapeutiche delle
il passo del Tonale e la confinante val di due piccole valli laterali di Rabbi e Peio,
Non, si offre come una placida e ridente ricche di zolfo, ferro, carbonio.
conca, lunga una quarantina di chilome- Contrariamente a quel che ci si aspet-
tri. I paesi diligentemente allineati sul terebbe, il nome della valle non si rife-
fondovalle e le ordinate distese di meleti risce all’astro: sembra invece che “sole”
che ricoprono i versanti contrastano con derivi da Sulis, divinità celtica legata al
le natura selvaggia dei “giganti” che le culto delle acque. I suoi circa quindici-
fanno da corona, facilmente raggiungi- mila abitanti si dedicano alla coltivazio-
bili: il gruppo di Brenta e l’Adamello a ne delle rinomate mele – in comune con
sud e l’Ortles-Cevedale, cuore del Parco la “sorella” val di Non –, all’allevamento
Nazionale dello Stelvio, a nord. Oltre a e al turismo. E se d’inverno lo sci da di-
essere bagnata dal Noce, palestra d’eccel- scesa, lo sci alpinismo e le ciaspole
Una comoda
pista protetta
Sopra: il ponte sul fiume
Noce in località Cavizzana,
a circa sei chilometri
dalla partenza. La valle si
allarga, mostrando i dolci
profili e le coltivazioni
di mele. Pagina precedente:
il castello di San Michele
a Ossana, con le mura
e l’alto mastio. Citato
per la prima volta nel
1191, fu eretto a guardia
della zona tra il Trentino
e il Bresciano. Qui
a destra: la pista ciclabile
affianca il Noce vicino
a Malè, in sede protetta.
Il fiume è in origine diviso
in due rami, il Noce Nero
e il Noce Bianco, che
si uniscono a Cogolo.
la fanno da padrone, d’estate un ampio di tutta la pedalata è l’argentino gorgo-
ventaglio di attività sportive attira gli glìo del Nós (nome solandro del fiume),
amanti dell’outdoor. In particolare la che nasce dall’unione di due diversi corsi
val di Sole si è conquistata l’appellativo d’acqua: il Noce Nero, che sgorga dal Cor-
di “bikeland”. E se la fitta rete di sentieri no dei Tre Signori (3.360 metri) nel Parco
è ormai una delle destinazioni cult per la dello Stelvio, e il Noce Bianco, “figlio” del
mountain bike, la ciclovia lungo il Noce Cevedale (3.769 metri). A questo sotto-
è un paradiso per chi ama pedalare in si- fondo che non abbandona mai chi pedala
curezza, scoprendo i borghi valligiani e si aggiungono i cinguettii di cardellini e
le loro bellezze architettoniche. pettirossi e il fruscio del vento, che arruf-
fa le chiome delle conifere.
TRA VASTE PRATERIE Alla confluenza con la valle di Non, il
E BOSCHI DI ABETI ponte di Mostizzolo scavalca una pro-
Il percorso della ciclabile è lungo trenta- fonda forra, prima che il Noce si tuffi
cinque chilometri e va da Mostizzolo a nel lago di Santa Giustina. La ciclabile
Cogolo di Peio, su un tracciato protetto s’incunea subito sulla destra orografica
dal traffico. La peculiare colonna sonora del torrente, lungo il tracciato che ri-
Ponte di
O E Mostizzolo
0 1 2km
Trento-
Bolzano
Caldes Cavizzana
e Terzolas
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Bell’Italia 87
come
dove
quando
VAL DI SOLE
(Trento)
88 Bell’Italia
RAVENNA Biblioteca Classense
PAGINE
DI STORIA
Nelle sale monumentali di un’abbazia camaldolese, la prestigiosa
istituzione vanta un patrimonio librario d’eccezione,
con un fondo antico ricco di preziosi manoscritti e volumi a stampa
TESTI Sandra Minute FOTOGRAFIE Franco Cogoli
90 Bell’Italia
L’antica Libreria
Camaldolese, oggi
Aula Magna (1704-
14), gioiello barocco
impreziosito da
boiserie, stucchi
e dipinti. Sulla parete
di fondo, L’unione
della Chiesa latina con
la greca; nell’ovale,
della volta Il trionfo
della divina sapienza,
di Francesco Mancini.
La sala ospita anche
i due grandi globi,
uno terrestre e l’altro
celeste, donati a
fine ’600 dal celebre
cartografo veneziano
Vincenzo Coronelli.
Bell’Italia 91
RAVENNA Biblioteca Classense
Dal Refettorio
all’Aula Magna
A sinistra: l’antico
Refettorio Monastico,
o sala Dantesca,
riaperto a marzo dopo
i restauri. Sulla parete,
il grande dipinto a olio
Le nozze di Cana
(1580), di Francesco e
Luca Longhi; gli artisti
appaiono seduti a
tavola sulla destra in
veste di pellegrini,
accanto a Barbara, la
terza pittrice della
famiglia. Sotto: le sale
di lettura al piano terra,
nell’ala cinquecentesca.
Pagina seguente:
l’elegante vestibolo
dell’Aula Magna; sulla
sinistra, il monumento
al matematico Guido
Grandi (1671-1742).
Al centro della porta, il
cartiglio con l’iscrizione
«In studium non in
spectaculum»,
parafrasi di una frase
di Seneca, ammonisce
che lo scopo della
biblioteca non è
quello di stupire, ma
di servire allo studio.
O
bama, un gattone nero dal pelo mescolano ai lettori nelle sale affacciate
lucidissimo, si aggira con ele- sul chiostro cinquecentesco. E la presenza
gante indolenza tra le sale di di questi singolari inquilini è solo la prima
lettura affollate di studenti; poi delle molte sorprese che riserva questa
salta sopra un tavolo e si sdraia straordinaria istituzione di Ravenna.
sugli appunti di un ragazzo, che continua La Classense vanta uno dei più ricchi pa-
tranquillamente a sfogliare il suo libro trimoni librari d’Italia, 800 mila volumi
mentre accarezza il micio con l’altra mano. con un eccezionale nucleo antico di co-
Una colonia felina stabile, regolarmente dici manoscritti, incunaboli, preziose
autorizzata dall’Asl, risiede dal 2009 nella edizioni a stampa; esemplari rarissimi
Biblioteca Classense, e ogni giorno Obama che fanno brillare gli occhi a qualsiasi bi-
e i suoi “colleghi” Byron, Teresa e Matta si bliofilo, come il manoscritto su pergame-
92 Bell’Italia
na del X secolo che contiene le 11 comme- taglia di Ravenna del 1512 tra Francesi e ta nei secoli, non fu spogliata, ma vi furono
die superstiti di Aristofane e la Divina Lega Santa, fondarono entro le mura cit- trasportati i fondi librari degli altri conven-
Commedia di Dante datata al 1369-70. Tra tadine, in cerca di maggiore sicurezza. Da ti. Oggi la Biblioteca Classense è un’istitu-
i numerosi incunaboli, che consentono di subito il nuovo monastero, situato proprio zione aperta e vivace, promotrice di molte
ripercorrere tutta la storia della stampa in nella città natale di San Romualdo, il fon- iniziative, tra cui le celebrazioni annuali in
Italia, spiccano il De oratore di Cicerone datore dell’ordine, ebbe una posizione di onore di Dante, che a Ravenna trascorse
stampato a Subiaco nel 1465 e la prima rilievo, e venne ampliato e abbellito nel gli ultimi anni di vita. E un articolato inter-
edizione fiorentina della Commedia, del corso di tre secoli fino a diventare uno vento di restauro in corso sta recuperando
1481, con incisioni su disegno di Botticelli. dei più maestosi della congregazione. tutti gli spazi dell’ex abbazia.
Il tutto racchiuso in un vero e proprio scri- Neanche le soppressioni napoleoniche ne A marzo ha riaperto al pubblico dopo tre
gno di arte e architettura: l’abbazia che i intaccarono lo splendore; non solo la bi- anni il magnifico Refettorio cinquecente-
monaci camaldolesi di Classe, dopo la bat- blioteca, che si era enormemente arricchi- sco, o sala Dantesca, recuperato con i
Bell’Italia 93
RAVENNA Biblioteca Classense
suoi arredi lignei e i dipinti, come le sceno- inaugurate nel 1921 da Benedetto Croce, «E in vista delle celebrazioni per il settimo
grafiche Nozze di Cana (1580) sulla parete allora ministro dell’Istruzione, nel sesto centenario della morte di Dante, nel 2021,
di fondo, di Luca e Francesco Longhi, pit- centenario della morte del poeta. un progetto di ampio respiro si propone
tori manieristi la cui fama, anche a detta A settembre sarà aperta dopo i restauri di collegare la Classense alla zona dante-
di Giorgio Vasari, fu inferiore ai meriti. la sala del Mosaico, con il mosaico paleo- sca del centro storico».
Dopo quasi quattro secoli, è tornata leggi- cristiano proveniente dagli scavi di Classe Al piano terra si aprono anche la sala Mu-
bile la fascia inferiore del dipinto, danneg- incastonato in un pavimento novecente- ratori, antica sacrestia ornata da bellissimi
giato da un’alluvione nel 1636 (e tra le fi- sco. «A conclusione dei lavori la superficie arredi lignei e dalla tela Resurrezione di
gure è riapparso un gatto: si vede che era della biblioteca sarà di 28 mila metri qua- Lazzaro (XVI secolo), il chiostro grande
destino...). Il refettorio è detto anche sala drati, in parte aperti al pubblico e in parte (1610-20) con il pozzo settecentesco e la
Dantesca perché qui si tengono le Letture adibiti a depositi e uffici», spiega il diretto- Manica Lunga, cioè le cantine e stalle ri-
Classensi, le conferenze in onore di Dante re Maurizio Tarantino, in carica da marzo. convertite nel 1983 a sale espositive.
94 Bell’Italia
Nel ricordo di
Dante Alighieri
Pagina precedente:
alcuni preziosi volumi
del fondo antico, un
vero tesoro librario che
comprende manoscritti
e testi a stampa
dal X al XVIII secolo.
Al centro, la Ciropedia
di Senofonte tradotta
da Jacopo Bracciolini;
a destra, un libro d’ore,
entrambi degli anni 80
del ’400. Due codici
di lusso, scritti con
elegante calligrafia
umanistica e arricchiti
da squisite miniature.
A sinistra: la teca di
cristallo nella quale, nel
1865, furono esposte
le ossa di Dante dopo
il casuale ritrovamento.
Si trova nella sala dov’è
conservata la collezione
dantesca dell’editore
e libraio Leo Olschki.
Sotto: il busto in marmo,
opera di Lorenzo
Bartolini, della contessa
Teresa Gamba Guiccioli
(1821), regina dei salotti
e amante di Lord
Byron durante il suo
soggiorno a Ravenna.
Ma il vero cuore del complesso è la splen- cittadine (oltre a studiare, qui si tenevano
dida Aula Magna, l’antica Libreria Mo- riunioni di intellettuali, si faceva musica,
nastica fatta costruire tra 1704 e 1714 si cantava e si suonava) e quattro statue in
dall’abate Pietro Canneti, uomo di va- stucco, tra cui quella di San Romualdo.
sta erudizione e di grande lungimiran- Uno splendore formale che rispecchia il
za. Progettata dall’architetto e monaco valore del patrimonio librario che è qui
camaldolese Giuseppe Antonio Soratini, conservato. «L’abate Canneti, enciclopedi-
è rivestita da due ordini di scaffali lignei co ante litteram, volle infatti creare una
intagliati e riccamente ornata di stucchi e biblioteca universale, e si diede ad acqui-
dipinti, ritratti di camaldolesi illustri, car- stare instancabilmente testi non solo di
tigli che celebrano la sapienza, medaglioni teologia, ma anche di medicina, diritto,
con le insegne delle accademie letterarie storia, filologia, matematica», spiega
Pavoni, calici
e telamoni
A sinistra: il vestibolo,
anch’esso restaurato,
che introduce al
Refettorio. Il portale
retto da due telamoni,
del 1560, incornicia
il portone scolpito nel
1581 dall’intagliatore
Marco Peruzzi, autore
anche dei preziosi
stalli lignei della
sala. Il motivo dei
due pavoni che
si abbeverano a un
calice, che ricorre
nella scultura sopra
l’architrave e negli
intagli della porta, è
un simbolo dell’ordine
camaldolese. Sotto:
la sala Malkowski, una
sala di lettura ricavata
di recente nel
piano ammezzato
dell’ex abbazia
e intitolata al vice
bibliotecario Luigi
Malkowski (1953-2003).
Benedetto Gugliotta, esperto culturale monumento celebrativo di Guido Grandi rio. Come la biblioteca privata e le carte
della Classense. «E in un’epoca in cui i (1671-1742), che oltre che monaco fu un dello storico dell’arte Corrado Ricci (1858-
libri antichi erano considerati poco più grande matematico e professore a Pisa. 1934) e la collezione dantesca del libra-
che curiosi cimeli, fece incetta di mano- Dalla Libreria si accede alle sale delle io-editore Leo Olschki, vero vanto della
scritti e libri a stampa rari e preziosi. Con Scienze, delle Arti e dei Santi Padri, Classense: acquistata nel 1905 con una
il tempo trasformò una modesta libre- costruite tra il 1764 e il 1782 su progetto pubblica sottoscrizione, è una delle più
ria conventuale in una delle raccolte di Soratini e completate da Camillo Mori- complete e omogenee e comprende quasi
più ricche e moderne dell’epoca, con gia, pure ornate da boiserie, stucchi e di- tutte le principali edizioni a stampa della
testi che spaziavano in ogni campo dello pinti, e ad altre otto sale realizzate nell’ul- Divina Commedia dal XV secolo.
scibile. Voleva celebrare l’ordine camaldo- timo scorcio del ’700. Qui sono custoditi i
lese soprattutto in quanto portatore di fondi e lasciti di studiosi che hanno arric-
scienza». Non a caso nel vestibolo, oltre al chito nel tempo, e continuano ad arricchi- a pagina 99
ritratto dell’abate Canneti, campeggia il re, un patrimonio librario già straordina-
96 Bell’Italia
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Bell’Italia 99
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d’arte, compresa la Classense. Tra gli eventi
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di chiusura, il 22, con l’étoile russa Svetlana
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357.62). A due passi dalla in una villetta all’interno informale, con libri da www.turismo.ra.it). Fino a metà settembre
stazione e comodo per dei Giardini Comunali. sfogliare e foto di artisti con la rassegna Ravenna bella di sera piazza
raggiungere a piedi il Sala colazione con ampia alle pareti. Conto 35-40 €. San Francesco e altri spazi cittadini sono il
centro storico, questo vetrata affacciata sul Ca’ de Ven palcoscenico di concerti live, spettacoli di
accogliente hotel dispone verde, idromassaggio in (via Corrado Ricci 24, danza, teatro, burattini e sport (www.turismo.
di 84 camere, suite una delle camere. Doppia 0544/301.63). Locale di ra.it). Il 7 e 8 luglio tutta la riviera si anima
e junior suite spaziose con colazione 70 €. grande atmosfera in un con la Notte Rosa, tra musica, teatro e
e tranquille. Doppia B&B A Casa di Ale palazzo del 1542, con alte spettacoli di light design; all’Antico Porto di
con colazione da 120 €. (via Baccarini 33, volte affrescate. Tappa Classe va in scena Il Ciclope, dramma
Relais Villa Roncuzzi 348/419.87.73). obbligata per ravennati satiresco di Euripide (www.lanotterosa.it).
(Russi, frazione San Tre ampie camere e turisti, è ideale per Dal 16 al 31 luglio le spiagge ravennati
Pancrazio, via della in una palazzina del un pranzo o anche solo ospitano la 9a edizione di Spiagge Soul, in
Libertà 6/10, 0544/ centro storico, affacciata uno spuntino. Piatti tipici partnership con la città di New Orleans:
53.47.76). Elegante hotel su una caratteristica romagnoli, ottimi vini e palchi allestiti sugli arenili per concerti
di charme che fa parte piazzetta. Doppia una piadina che non teme gratuiti di artisti come The Commitments e
dell’Associazione Dimore con colazione 50 €. confronti. Conto sui 30 €. Soul Brass Band (www.spiaggesoul.it). Il 7
Storiche Italiane, immerso Passatelli 1962 ottobre è la volta della Notte d’Oro, la notte
nella campagna alle porte I ristoranti (via Ponte Marino 19, bianca di Ravenna tra poesia, musica e
di Ravenna. L’atmosfera 0544/21.52.06). Come mistero fino all’alba (www.nottedoro.it).
è quella di una dimora Osteria del Tempo Perso suggerisce il nome, qui Infine la città rende omaggio alla sua storica
padronale, con arredi anni (via Gamba 12, 0544/ la tradizione romagnola vocazione con Ravenna Mosaico, rassegna
20 e 30 e oggetti di 21.53.93). Il pesce è è sovrana: passatelli biennale del mosaico contemporaneo, in
design, legno e materiali protagonista, ma non e cappelletti in brodo, programma dal 7 ottobre al 26 novembre,
antichi e nuovi. Doppia mancano proposte di tagliate di carne bovina con grandi mostre, concorsi, convegni e
con colazione 85 €. terra e vegetariane, in un romagnola, taglieri laboratori (www.ravennamosaico.it).
di affettati e formaggi
e piadine, preparate “a Ravenna Festival, Sant’Apollinare Nuovo
vista”come tutta la pasta
fresca. Conto sui 25 €.
Caffè Pasticceria
Palumbo (piazza San
Francesco 3, 0544/
20.13.77). Sapori siciliani
sotto i portici di piazza
San Francesco. Ottimi
arancini per uno spuntino
veloce ma soprattutto
dolci: cassate e cannoli
riempiti al momento,
info
granite alla mandorla e al Iat Ravenna, piazza San Francesco 7,
Osteria del Tempo Perso
pistacchio, cremosi gelati. 0544/357.55; www.turismo.ra.it
100 Bell’Italia
NOCERA SUPERIORE (Salerno) Battistero di Santa Maria Maggiore
ALLE ORIGINI
DEL CRISTIANESIMO
Dal VI secolo dopo Cristo sfida il tempo in un appartato angolo di
Campania, alle porte della Costiera Amalfitana. Una testimonianza
d’arte e fede sorta sui resti della romana Nuceria Alfaterna
TESTI Manuela Piancastelli FOTOGRAFIE Alfio Giannotti
102 Bell’Italia
Pagina precedente:
veduta dell’interno
del battistero,
caratterizzato da 15
coppie di colonne di
spoglio, provenienti
da edifici dell’antica
Nuceria Alfaterna.
In questa foto:
Madonna con
Bambino e Maria
Maddalena,
uno degli affreschi
della fine del
Trecento conservati
nel battistero.
C
on i suoi occhi di vetro una Ma-
donnina in stucco sembra osser-
vare chi si aggira tra le colonne
di marmi d ai nomi bellissi-
mi e suggestivi: pavonazzetto,
africano luculleo, cipollino, rosso di As-
suan, giallo antico di Numidia, alabastro
fiorito, bigio chiaro, breccia d’Aleppo. La
Madonna ha una tunica azzurra ormai
stinta, due angeli a contorno del viso e il
Bambino in braccio. Un tempo, l’altorilie-
vo doveva essere bellissimo, un po’ sullo
stile dei Della Robbia ma realizzato con
materiale povero; oggi è talmente sbia-
dito da confondersi con il muro. Eppure
ha qualcosa di magico e sembra suggeri-
re al visitatore il silenzio dinanzi a que-
sto luogo quasi dimenticato: «Il secondo
battistero paleocristiano d’Italia per di-
mensioni dopo quello di San Giovanni in
Laterano a Roma, e sicuramente quello
meglio conservato», come ci spiega Teo-
baldo Fortunato, archeologo e assessore
all’Estetica e alla Bellezza del Comune di
Nocera Superiore.
Colonne in marmi
pregiati e raffinati
mosaici policromi
———————
Pagina precedente, in alto: scorcio del deambulatorio con, a destra, l’edicola che ospita gli affreschi trecenteschi. Pagina precedente, in basso:
particolare di uno dei mosaici policromi rinvenuti durante gli scavi nel battistero. Si tratta della pavimentazione di un edificio preesistente,
del II-III secolo dopo Cristo. Sopra: la cupola, alta 15 metri. La calotta è stata rifatta dopo il crollo del 1944 causato dai proietti piroclastici
di un’eruzione del Vesuvio. Sotto: il tratto del deambulatorio in cui sono stati portati alla luce i mosaici romani di età imperiale.i
Bell’Italia 105
marketing territoriale ante litteram, «il
tentativo di rivitalizzare la città che in
epoca tardoromana aveva subito un vero
e proprio collasso», spiega il professor For-
tunato: una sorte comune ad altri gran-
di centri nevralgici decaduti con la fine
dell’Impero Romano.
Detto anche “La Rotonda” per la sua
forma circolare di 24 metri di diametro,
il battistero ha al suo interno un doppio
ordine di colonne di spoglio che formano
una sorta di cilindro e circondano la gran-
de vasca battesimale ottagonale, adorna
di marmi provenienti dal foro. Non si sa
chi ne volle la costruzione, qualcuno ha
avanzato l’ipotesi dell’antipapa Lorenzo,
vescovo di Stabia e Nocera; certo è che la
struttura ha resistito al tempo, alle eruzio-
ni del Vesuvio, alle inondazioni e soprat-
tutto alle tante manomissioni e ai continui
restauri (quello seicentesco e quello bor-
bonico, fino all’ultimo degli anni 90) che
in parte ne hanno modificato l’aspetto. Più
volte depredata nei secoli, è stata vittima
anche di un tentativo di spoglio niente-
meno che di Luigi Vanvitelli, incaricato
nel 1760 di riutilizzarne le colonne per la
Reggia di Caserta. Non se ne fece niente
perché erano tutte diseguali fra loro.
AFFRESCHI TRECENTESCHI
E UN PASSATO DA SCOPRIRE
I muri mostrano numerose finestre e ar-
chi più volte tagliati o tamponati, aper-
ture nuove e persino un ingresso che ha
sostituito quello antico, collocato dalla
parte opposta dietro all’attuale altare, si-
stemato dopo gli anni 20 del Novecento.
Esternamente, c’erano poi due (o quat-
tro) cappelle, una delle quali forse adibita
a cimitero longobardo. È infatti ben con-
servato quello che doveva essere l’ingres-
so a quest’area, circondato da un ciclo di
affreschi che rappresentano episodi della
vita di Gesù, dalla Strage degli innocenti
alla Natività, e una Madonna con Bam-
bino e Maria Maddalena, la cui pre-
Bell’Italia 107
Sopra: veduta esterna della parte absidale; saggi di scavo effettuati intorno alla struttura hanno evidenziato l’esistenza
di altre absidi, distrutte tra il XV e il XVIII secolo. Il battistero faceva probabilmente parte di un complesso sacro più vasto;
si è supposto che nei pressi dovesse esistere una basilica. Sotto: l’interno visto dall’edicola affrescata. In primo
piano, scene della Natività, uno degli episodi del Nuovo Testamento che decorano le pareti dei due vani in cui è suddivisa.
senza probabilmente ha salvato questa Andersen che lo definì «la chiesa più smontate per consentirne la pulizia,
piccola area dalla distruzione. A parte antica d’Italia… rotonda e di bello stile», non riuscendo più a rimetterle a posto
la Madonna, di scuola tardo-giottesca e facendone anche uno schizzo. come prima furono usati dei pezzi di
forse attribuibile a Roberto d’Oderisio, è Dall’ultimo restauro è nato anche un lapidi come zeppe! E può succedere
un ciclo pittorico di ingenua freschezza piccolo Lapidarium, inaugurato nel che, col tempo, anche oggetti comuni
che culmina con un Cristo Pantocratore al 2004, che conserva pezzi di marmo e diventino “di culto”: come le imbraca-
centro della volta. In origine, il battistero di lapidi ora oggetto di studio da parte ture metalliche a sostegno di alcune
doveva far parte di un più vasto comples- dell’Oklahoma State University che, col colonne che datano al 1856. Come può
so sacro con basilica, campanile, cimitero professor David D’Andrea e la collabo- accadere che le scritte sul marmo del
e, successivamente, anche ospedale. Poi razione del professor Fortunato, sta ini- portale passino dall’essere considerate
il tutto è stato lentamente abbandonato, ziando la catalogazione dei frammenti atto vandalico a testimonianze delle vi-
anche se non sono mancati i racconti interni ed esterni per capirne la prove- te che furono. Potenza del tempo.
di grandi viaggiatori, dall’onnipresente nienza. Perché non è così scontato che
Abbé de Saint-Non, grande cronista del un frammento nasca lì dove è stato tro-
Regno di Napoli di fine Settecento, al vato. Basti pensare che, in uno dei tanti alla pagina seguente
celebre favoliere danese Hans Christian restyling delle colonne, evidentemente
108 Bell’Italia
come
dove
quando
NOCERA SUPERIORE
(Salerno)
Lo spettacolo
della Costiera Amalfi
Chiese medievali e ville con giardini a picco sul mare del golfo di Salerno, i ricchi sapori della tradizione
e un calendario di eventi teatrali e musicali di grande richiamo di Manuela Piancastelli Fotografie Alfio Giannotti
Bell’Italia 109
come
dove
quando
NOCERA SUPERIORE
(Salerno)
111 Bell’Italia
Lago di Como:
il lago dal lago
UN’INTERA FLOTTA PER SCOPRIRE IL FASCINO DEL LAGO DI COMO
Teatro della più famosa opera
manzoniana, il lago di Como è una
delle mete più conosciute ed
apprezzate dai turisti della domenica e
non solo.
Le presenze di stranieri risultano
essere in costante crescita: ormai
sono tantissimi i viaggiatori,
provenienti da tutto il mondo, che
raggiungono il Lario per apprezzare il
fascino e l’eleganza del territorio
circostante.
Piccoli paesini adagiati su versanti
boscosi che riflettono il loro verde
rigoglioso nelle acque del lago e
lussuose ville settecentesche
impreziosiscono le sponde del lago.
Il modo migliore per ammirare queste
bellezze è guardarle da una
prospettiva insolita ed originale: il
lago.
Attraverso il servizio delle 33 navi
Informazione pubblicitaria
IL PICCOLO
TIBET DELLA
VALTELLINA
In posizione incantevole su un altopiano
a 1.800 metri di quota, questa gemma delle
Alpi lombarde non ha perso il suo fascino
d’antan: lo shopping duty free e le numerose
occasioni di sport convivono con case in
legno e pietra, boschi di larici e pini e malghe
dove nascono bitto e tome d’alpeggio
N
el cuore delle Alpi Retiche, incunea-
ta a 1.816 metri di quota tra il Parco
Nazionale Svizzero e il Parco Nazio-
nale dello Stelvio, Livigno è quasi un
gioiello nascosto, distante com’è dal-
le strade veloci. Richiede un avvicinamento
lento, quasi una preparazione all’aria pura,
ai grandi panorami e alle atmosfere d’altri
tempi che si possono trovare nelle sue valli.
Delle tre strade che portano qui la più spettaco-
lare è quella, aperta in estate, che scende dal
passo della Forcola. Sul versante svizzero si at-
traversa una montagna spoglia, con rocce e de-
triti friabili, che ricordano certi paesaggi del
Karakorum. Superato il passo, si entra in un
mondo verde, boschi di larici, pini mughi e
cembri che lasciano il passo ai pascoli. La valle
del torrente Spoel, affluente del fiume Inn e poi
del Danubio, è un lungo pianoro, chiuso da ci-
me che arrivano ai 3 mila metri. Il piccolo Tibet
delle Alpi, come viene chiamata Livigno.
DA UN ISOLAMENTO SECOLARE
ALL’INDUSTRIA DEL TURISMO
Non è da meno la strada che arriva dalla Valtel-
lina. Al passo d’Eira, la vista si allarga sulla val-
lata a “U”, erosa dei ghiacciai del Quaternario.
Ma anche giungendo da nord, dalla svizzera val
Monastero, l’incanto è assicurato. Una volta
usciti dal buio del tunnel di Munt La Schera,
appare la distesa azzurra del lago di Livigno,
con l’acqua che riflette le vette.
Fino a metà del secolo scorso, il paese rima-
neva isolato per oltre sei mesi all’anno: un’e-
conomia agricola di sussistenza, poche attività
commerciali e artigianali. Per sopravvivere le
famiglie erano costrette a emigrare o si davano
al contrabbando. Il primo tentativo di sgombe-
rare il passo del Foscagno risale all’inverno
1952-53, quando per diversi giorni gli uomini
del paese lavorarono solo con badili e un picco-
lo spazzaneve contro metri e metri di neve.
Tutto questo sembra lontano anni luce,
Bell’Italia 117
il weekend LIVIGNO
A “SCUOLA” DI FORMAGGIO
NELLE MALGHE D’ALTA QUOTA
A differenza di altre località alpine, l’agricoltura
in valle è ancora viva. Tra Livigno e la frazione
di Trepalle, a 2.069 metri di quota (il centro abi-
tato più alto d’Italia), si contano ben 113 azien-
de agricole che sfalciano oltre 650 ettari di pa-
scolo. Un tempo il latte raccolto veniva lavorato
a turno dai diversi contadini. Poi si è costituita
la Latteria Sociale, sosta imperdibile in una
giornata a Livigno: per una visita guidata alla
produzione del burro e del formaggio, per una
colazione o un gelato a chilometro zero.
Altrimenti si sale alle malghe, attraverso i lari-
ceti e poi i radi e profumati pini mughi. Nelle
malghe di val delle Mine o val Federia si produ-
ce anche il bitto, grande Dop valtellinese. Le
mucche pascolano brade, la mattina e la sera
c’è la mungitura, con il latte si preparano i di-
versi formaggi e anche chi è vissuto sempre in
città può vedere come si fa il formaggio e prova-
re a governare una vacca. Prima di sedersi ai
tavoli rustici e gustare la polenta con i formaggi
fatti e invecchiati a pochi metri o i salumi loca-
li, a iniziare dalla bresaola, particolarmente
saporita grazie all’aria secca della valle.
La vita difficile dei nonni e dei padri ha plasma-
to il Dna dei giovani livignaschi che portano
avanti le attività di famiglia con un nuovo spiri-
to imprenditoriale. Le malghe si sono aperte al
turismo, gli alberghi sono diventati centri
118 Bell’Italia
Bell’Italia 119
120 Bell’Italia
il weekend LIVIGNO
Bell’Italia 121
il weekend LIVIGNO
Testi Cristina Gambaro - Fotografie Massimo Ripani
Dove pernottare
Larice Hotel ★★★★ (via Botarel 40, 0342/
99.61.84). Ecohotel dal design moderno, fatto
di materiali naturali, a basso impatto ambientale.
Il legno domina anche nelle camere e nelle suite.
Doppia con colazione da 130 €.
Hotel Livigno ★★★ (via Ostaria 573, 0342/
99.61.04). È l’hotel storico di Livigno. Aperto dal
1912, ha visto la nascita dell’alpinismo e dello
sci. Camere in stile alpino, ristorante e zona
wellness. Doppia con colazione da 100 €.
Hotel Lac Salin Spa & Mountain Resort
★★★★S (via Saroch 496, 0342/99.61.66). Grandi
camere con balcone e 7 suite ispirate ai chakra.
Spa di 700 mq e ristoranti; la Stua da Legn offre
cucina tradizionale. Doppia con colazione da 84 €.
B&B Campaciol (via Campaciol 785, 349/
782.87.92). Baita del 1864 verso il passo della
Forcola. Tre camere in legno di cembro, colazione
con marmellate e torte della casa, latte e yogurt
della Latteria di Livigno. Doppia con colazione 80 €.
Per la cena
La Tresenda (via Dali Mina 190, 0342/97.92.68).
Ricette tradizionali rivisitate con metodi di cottura
moderni. Ecco le manfrigole, crespelle di grano
saraceno con formaggio filante, e i bocconcini di
lepre al profumo di fieno. Conto medio 30-40 €.
Camana Veglia (via Ostaria 583, 0342/99.63.10).
Tavoli sulla terrazza fiorita o nella storica stua
Camana Veglia mata, la sala di legno delle baite livignasche.
Tra argenti e cristalli, lo chef Dionigi Colombo
propone un menu stagionale e piatti della
tradizione con tocchi innovativi. Conto 30-40 €.
Agriturismo Alpe Mine (località Val delle Mine,
0342/97.93.45). Venerdì sera, su prenotazione,
si può cenare in baita. Molto suggestivo anche
di giorno. Menu tipico valtellinese con formaggi,
salumi e carne della fattoria. Conto 25-30 €.
Il Bivio (via Plan 442, 0342/99.61.37). Uno degli
indirizzi più amati per gli aperitivi, accompagnati
da taglieri di salumi e formaggi e sciatt (frittelle
di grano saraceno). Nel bistrò, piatti tipici come
pizzoccheri, polenta e funghi. Menu 20 €.
Hotel Lac Salin Spa & Mountain Resort
COME ARRIVARE
In auto: statale 36
Milano-Lecco, da Colico
statali 38 e 301, oppure
da Chiavenna statale 37
fino al confine svizzero,
quindi strada 3 della val
Bregaglia e strada 29
del passo Bernina.
In treno: treni regionali
da Milano a Tirano
(www.trenitalia.com)
poi bus Autobus Perego
Tirano (0342/70.12.00;
www.busperego.com).
In camper: area di sosta
Passo Eira-Trepalle.
La Tresenda
SABATO MATTINA
A passeggio tra le malghe
Si inizia con una passeggiata fino alla Latteria
di Livigno, per una colazione a base di prodotti
freschissimi, ma anche per assistere alla
sabato,
lavorazione del latte e fare acquisti di formaggi indirizzi
e yogurt. Poi si parte per un’escursione in quota:
con la cabinovia Livigno Centro-Costaccia e la
seggiovia Blesaccia II si sale alla Vetta Blesaccia
Latteria di Livigno,
(2.778 metri). Da qui, una passeggiata di un’ora
via Pemont 911,
porta al Madonon, la Madonna del Soccorso,
con vista panoramica su tutta la valle di Livigno. 0342/97.04.32.
Ancora più bella la discesa nella selvaggia val Impianti di risalita
Federia. Dopo un’ora di cammino si raggiunge cabinovia Livigno
Agriturismo Alpe Mine
l’Agriturismo Malga Federia, dove ci si può Centro-Costaccia +
rifocillare con un piatto di sciatt, o polenta seggiovia Blesaccia II
e formaggio dell’Alpe (conto 15-20 €), prima (Carosello 3000),
di continuare la discesa fino a Livigno. Eventi di gusto, arte e folklore via Saroch 1242,
L’estate di Livigno ha un calendario fitto 0342/99.61.52;
SABATO POMERIGGIO di eventi. Tra i più importanti, Wood’n’Art,
www.carosello
Grandi firme a buon mercato dal 3 al 7 luglio: si possono vedere gli artisti
3000.com
Pomeriggio di shopping, sfruttando i prezzi al lavoro nei boschi mentre creano la loro
Biglietto 11 €,
senza Iva dei negozi, ma prima si fa tappa scultura di legno alta due metri. La sera del
all’Atelier di Vania Cusini, artista livignasca che 13 luglio si può seguire il Sentiero Gourmet, a/r 14 €.
trasforma in opere d’arte legno, fieno, ferro e percorso enogastronomico su prenotazione Agriturismo Malga
anche la neve. Livigno è il paradiso degli sport verso l’Alpe Vago, con cinque soste Federia, località
outdoor e decine di negozi propongono articoli legate alle ricette tradizionali e musica Val Federia,
sportivi a buon prezzo. Tra i più forniti, I’m Sport dal vivo nei boschi. Si continua il 15 luglio 331/277.47.85.
e Zinermann Sporting, dove si possono anche con la Notte Bianca, la festa dell’estate Atelier Vania Cusini,
noleggiare le biciclette. Tanti i fashion store che con i negozi aperti fino a notte fonda e via Vinecc 390,
offrono grandi marchi, da Gucci a Jimmy Choo, a contorno spettacoli, musica, balli e buon 339/782.12.26.
Stella McCartney, Burberry, come Renna Sport cibo. Il 25 luglio è la Festa del Costume
Visite su
o Da Giuseppina 1941 Woman. Quindi sosta Livignasco, un tuffo nella Livigno del
appuntamento.
relax al Concordia Lounge Bar, per una torta passato, con la rievocazione degli antichi
I’m Sport, via Ostaria
o un aperitivo con buffet. Per fare provvista di mestieri. Il 10 agosto torna la Notte Nera,
bresaola o formaggi di malga gli indirizzi giusti spettacoli e musica, rigorosamente alla 210, 0342/99.77.22.
sono Sandimarket e Alpe Livigno. luce delle fiaccole, per poter ammirare Zinermann Sporting,
le stelle cadenti della notte di San Lorenzo. via Plan 21,
Seguono il 15 la Festa di Ferragosto e 0342/99.66.85.
da non perdere il 16 la Festa di San Rocco. Spettacolare Noleggio bici (al
il Trofeo delle Contrade il 25 agosto, giorno): da strada
1 La val Federia gara notturna di sci di fondo che si disputa 13 €, mountain
2 In canoa sul lago del Gallo nel centro del paese sulla neve vera bike 15 €, e-bike
3 Lo shopping duty free conservata dall’inverno (www.livigno.eu).
da strada 25 €,
e-mountain
bike da 35 €.
Camana Veglia, tartare di cervo Vania Cusini
Renna Sport, via Plan
130, 0342/99.01.50.
Da Giuseppina 1941
Woman, via Fontana
96, 0342/99.01.56.
Concordia Lounge Bar,
via Plan 114b,
0342/99.02.00.
Sandimarket,
via Ostaria 592,
0342/99.60.45.
Alpe Livigno,
via Plan 93h,
339/838.29.52.
Bell’Italia 123
il weekend LIVIGNO
DOMENICA MATTINA
In bici, a cavallo o in canoa
In bicicletta si segue la ciclabile lungo il torrente
Spoel. Dal centro, si pedala in leggera salita, tra
i campi, verso il passo della Forcola. Una buona
sosta è l’Agriturismo La Tresenda, per vedere
gli animali della fattoria e fare uno spuntino.
Si può anche provare l’ebbrezza di un’uscita
a cavallo tra i boschi. Se si è avuta l’accortezza
di noleggiare una e-bike, si può percorrere
la strada sterrata abbastanza ripida che sale
fino all’Alpe delle Mine. Seguendo invece
la ciclabile in direzione opposta, si raggiunge
il lago del Gallo e lo si costeggia fino al Ristoro
Alpisella, dove ci si può fermare per il
pranzo con polenta taragna accompagnata
da formaggi di malga e salsiccia alla brace;
conto sui 15 €. È anche possibile noleggiare
una canoa per pagaiare sul lago oppure
rilassarsi nella vasca idromassaggio all’aperto
(gratis, ma solo su prenotazione).
DOMENICA POMERIGGIO
Avventura tra gli alberi
Prima di prendere la via del ritorno, ci si
immerge nel bosco di larici secolari per
divertirsi al Larix Park, un parco avventura sugli
alberi con sei percorsi di altezze e difficoltà
diverse, dalla tirolese, adatta anche ai bambini
di tre anni, al percorso Nero, per chi non soffre
Ristoro Alpisella di vertigini, a 18 metri dal suolo. Si procede,
in totale sicurezza e con l’aiuto di un istruttore,
tra ponti nepalesi, scale in corda, passerelle
di legno e liane. Dopo l’adrenalina ci si rilassa
con una passeggiata nel bosco per vedere
le 30 grandi opere di Wood’n’Art, percorso
di scultura internazionale. Al centro del Larix
Park si trovano gli opuscoli con la guida alle
opere e alla fine si può votare quella preferita;
tra i votanti sarà estratto a sorte il vincitore
di una settimana di soggiorno a Livigno.
IN ALTERNATIVA
Pedalare in alta montagna
Con la telecabina del Mottolino si può salire
direttamente in quota, a 2.402 metri, con la
Larix Park bicicletta al seguito e senza versare una goccia
di sudore. Così tutti possono provare
l’emozione di un percorso in alta montagna,
ancora più facile e veloce grazie alle mountain
domenica, indirizzi bike a pedalata assistita, noleggiabili alla
stazione di partenza. In sella a questa bici che
Agriturismo La Tresenda, via Dali Larix Park, via Gerus 7, 345/ permette di pedalare facilmente anche su salite
Mina 190, 0342/97.92.68. 149.42.21. Tariffe: 2 percorsi 26 €. impervie, si percorre il sentiero che dal
Passeggiate a cavallo 30 € l’ora, Telecabina Mottolino, via Bondi 437, Mottolino porta all’Alpe Trela e si rientra a
lezioni per bambini 8-14 anni 0342/97.00.25. 9-17. Biglietto a/r Livigno passando per la val Alpisella. In totale
30 € (su prenotazione). 12 €, e-bike 39 € mezza giornata. sono quattro ore immersi nella natura dell’alta
Ristoro Alpisella, località Pont Dali montagna. Oppure si può provare l’ebbrezza
Cabra, 335/526.28.28. Barca info del downhill (la discesa con mountain bike
o kayak monoposto 10 € l’ora, Apt Livigno Ufficio Informazioni, ammortizzate su piste anche molto ripide):
pedalò 12 € l’ora, idromassaggio via Saroch 1098a, 0342/97.78.00; le biciclette e l’attrezzatura di sicurezza
(su prenotazione) gratuito. www.livigno.eu si noleggiano alla partenza della telecabina.
124 Bell’Italia
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vacanza e vanno conferiti possibile le emissioni di CO2
correttamente nei contenitori negli spostamenti. CARTONIADI!
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per non inquinare o rovinare spostati in bicicletta, Dal 1 al 31 luglio queste perle
località che amiamo cammina, affitta una canoa… dei nostri mari si sfidano in
proprio perché belle, pulite, l’ambiente e il tuo fisico ne una gara particolarissima,
incontaminate. trarranno enormi benefici! le Cartoniadi ovvero le
■ Scegli strutture eco olimpiadi della raccolta
Basta davvero poco per sostenibili, attente al differenziata di carta e
ottenere grandi risultati: se risparmio energetico. cartone.
ogni italiano differenziasse ■ Acquista prodotti a km zero.
dal resto dei rifiuti anche ■ Mangia in ristoranti che
solo 3 riviste, 3 quotidiani, preferiscono il biologico e gli A fine mese, l’Isola che avrà
2 scatole di gelati, 4 cartoni ingredienti del territorio, porta raccolto più e meglio carta
di succo di frutta e 2 pack a casa il cibo se le porzioni e cartone verrà incoronata
di yogurt, riusciremmo a sono troppo generose. regina del riciclo e si
raccogliere circa 140.000 ■ Non sprecare l’acqua aggiudicherà i 15.000 euro
tonnellate di carta e cartone, quanto ti lavi. messi in palio da Comieco
l’equivalente di un’intera ■ Non accendere il per finanziare progetti di
discarica! condizionatore se non sei in interesse collettivo.
camera…e soprattutto, anche
Rifiuti “preziosi” che in vacanza, non dimenticare Se vuoi rendere la tua Isola
potrebbero tornare a nuova la buona abitudine di fare la
del cuore non solo più
vita grazie al riciclo. raccolta differenziata!
Non sarebbe uno splendido pulita ma ancora più bella,
modo per onorare sarà importante non farsi
l’Anno Internazionale del scappare nemmeno un
Turismo Sostenibile? francobollo!
In ogni fase della vacanza
puoi scegliere di essere Elba, Ischia, Procida,
green. La Maddalena, Lipari e
■ Prediligi mete che Pantelleria hanno bisogno
mostrano rispetto e cura per di te.
Bell’Italia 127
Sentieri d’Italia
128 Bell’Italia
come
dove
quando
Bell’Italia 129
CIBO & PAESAGGIO CASTROFILIPPO (Agrigento)
Dolci, croccanti
e biologiche
Dai tempi dei Borbone nell’Agrigentino si coltivano le cipolle pagline,
di colore giallo, ottime da consumare crude o nelle ricette locali
A cura di SLOW FOOD ì Testi Angelo Surrusca
130 Bell’Italia
come
dove
quando
CASTROFILIPPO
(Agrigento)
Impanata di cipolla
Un giro goloso
nelle terre di Sciascia
Schiacciate e busiate, pappardelle e maccheroncelli,
carni di coniglio e di agnello: in tavola, una festa di sapori
Bell’Italia 131
La consegna gratuita.
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sono incluse.
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Camera con vista | Alberghi | Benessere | Agriturismo | Buona Italia | Cantine e altro
Fra i vigneti
del Falerno nella
Campania Felix pagina 149
L’OCCASIONE
DEL MESE
UMBRIA JAZZ,
IL RITMO
DELL’ESTATE
Dal 7 al 16 luglio si svolge
Umbria Jazz, celebre
festival internazionale che
anche quest’anno offre un
ricco cartellone di eventi.
Le esibizioni spaziano
dal jazz vero e proprio
al blues, dal rhythm‘n’
blues al pop rock (www.
umbriajazz.com). L’Hotel
Eden La Meridiana,
4 stelle immerso nel verde
a pochi minuti dal centro
di Perugia, propone in
quelle date il pacchetto
Umbria Jazz Week. Due
notti con colazione, pranzi
e cene e aperitivo con
band che suona dal vivo
a 159 € a persona
(esclusi weekend).
INFO 075/517.23.47
VACANZE IN TRENO
Bell’Italia 133
CAMERA CON VISTA
A cura di Lara Leovino Testi di Marilisa Zito
info
Talè Restaurant & Suite
via Bellini 186, Piedimonte Etneo
(Catania), 095/951.66.04,
335/36.47.72; www.talehotel.it
Camere: 9 doppie
e un appartamento.
Prezzi: doppia con colazione
da 130 a 170 €.
Servizi: ristorante (da 40 a 65 €),
piscina (con servizio bar e
ristorante), escursioni sull’Etna,
tour enogastromici, cooking class.
Apertura: chiuso da metà
gennaio a metà febbraio.
HOTEL
Testi di Vannina Patanè
info
MarePineta Resort, viale Dante 40, Milano
Marittima (Ra), 0544/99.22.63; www.
jsh-hotels.com; www.marepinetaresort.com
Camere: 165, in 3 aree: casa madre,
ala nuova (cubo) e villa Regina.
Prezzi: doppia con colazione da 207 €.
Servizi: ristorante (da 45 €), piscina
con area solarium attrezzata, piscina
per bambini, miniclub, MarePineta
beach club con ristorante (da 50 €).
Apertura: fine aprile-metà ottobre.
136 Bell’Italia
BENESSERE
Testi di Luisella Colombo e Lara Leovino
138 Bell’Italia
PIACERI
S
A cura di Auretta Monesi ila è un nome che evoca storie
Foto di Alfio Garozzo antiche di briganti e di eremiti.
Il cuore di questa inaspettata
“terra alta” dell’Italia del Sud,
CELICO La Fattoria Biò estesa tra Tirreno e Ionio,
| SPEZZANO DELLA è la Sila Grande, un autentico eden
SILA La cantina Magna naturalistico. Coperta di castagni, querce
Graecia Vini | SPEZZANO e foreste di conifere, ricca di acqua, accoglie
PICCOLO Il Salumificio San pochi paesi e quasi nessun casolare: il resto
Vincenzo | CAMIGLIATELLO è montagna, solcata da strade tortuose e
SILANO L’Hotel Aquila & qualche lago artificiale. Per secoli qui si è
Edelweiss, l’Antica Salumeria vissuto di pastorizia e di taglio del legname
Campanaro, il formaggio come alternativa all’emigrazione.
e il latte di Fresco di Sila, La carrellata sui sapori locali inizia
il Ristorante La Tavernetta, quindi con i formaggi di latte bovino
il Panificio Sila, la Franzese e ovino, seguiti dai salumi: i più pregiati
Funghi e i prodotti del sono quelli di suino nero, magro e saporito.
Mercato Silano Falcone La ricchezza del sottobosco fornisce poi
| LORICA La Griglieria una stupefacente abbondanza di funghi.
Il Brillo Parlante | SAN La pasta tirata a mano non manca mai,
GIOVANNI IN FIORE insieme all’onnipresente peperoncino,
Il pane e i dolci della protagonista della cucina calabrese. E
Pasticceria Fratelli Mancina girando qua e là si scoprono anche piatti
innovativi di chef aperti al mondo che
credono nei prodotti della loro regione.
140 Bell’Italia
In questa foto: riflessi sul
lago di Cecita, a pochi
minuti da Camigliatello.
A destra: formaggio
vaccino affinato nel
fieno alla Fattoria Biò.
Pagina precedente: riso
mantecato con porcini
e prezzemolo al
Ristorante La Tavernetta.
Bell’Italia 141
Sila Grande
1. I larici ultracentenari,
detti “Giganti della Sila”,
nella Riserva di Fallistro,
a Spezzano della Sila.
2. Caciocavalli all’Antica
Salumeria Campanaro.
3. Filetto di maiale nero
di Calabria con miele
e peperoncino, ricetta
simbolo dell’Hotel Aquila &
Edelweiss di Camigliatello.
4. I finferli di Franzese
Funghi. 5. Il titolare Angelo
Franzese. 6. Pietro Lecce,
del Ristorante La Tavernetta,
orgoglioso della sua cantina.
7. Un panorama tipicamente
silano a Camigliatello.
8. Tagliere di salumi
al Salumificio San Vincenzo. 2
1
5
142 Bell’Italia
Campanaro insieme ad altri
produttori di specialità locali ha fondato
SilAutentica (www.silautentica.
com), una sorta di consorzio che
garantisce la provenienza e la qualità
di una vasta gamma di squisitezze
enogastronomiche. È difficile fare una
scelta tra salumi genuini, formaggi,
pasta di grano duro anche insaporita
di peperoncino (o con porcini, limone,
spinaci...), conserve di verdure e frutta,
funghi etichettati Fattoria Sila, pane,
dolcetti (da provare i mostaccioli
di Soriano), vini, liquori... La pasta
calabrese ha nomi particolari: fileja,
scialatielli, cortecce, fusilli al ferretto,
ricciarelli. Da non perdere anche le olive
6 di tante cultivar, la pizza ripiena
di sardelline e il pane con farina
di castagne, un frutto che qui, nella
per nascondere gli insaccati alle dogane molto accoglienti e la linea della cucina stagione giusta, non manca di certo.
degli Stati Uniti. Ai salumi si sono rivela esperienza e fantasia, basandosi
affiancati alcuni formaggi e una linea sempre su prodotti locali. Sino a non Bovino e caprino: il miglior
di pasta di grano duro con i formati tipici molti anni fa, accanto all’albergo era formaggio Fresco di Sila
calabresi. È possibile fare shopping attiva la stazioncina del treno Cosenza- Donatello D’Ambrosio, titolare del
e assaggi in azienda e soprattutto San Giovanni in Fiore, ora impiegata caseificio Fresco di Sila, lavora
nel negozio Sud & Italy di Camigliatello. solo per motivi turistici. D’inverno latte fresco per farne formaggi:
qui si scia – siamo a quasi 1.300 caciocavalli, mozzarelle, canestrato,
CAMIGLIATELLO SILANO metri d’altezza – e d’estate il fresco scamorze, ricotta freschissima o
Ospitalità d’alta quota dei boschi è assicurato; doppia con stagionata da grattugiare, primo sale,
da più di mezzo secolo colazione da 70-90 €, cena da 35 €. la caciotta stagionata almeno un mese,
Massimo D’Amico segue la tradizione la rara giuncata, yogurt, burrini. La sua
del padre Giuseppe, che ha aperto Il negozio della salumeria è una piccola azienda, che fa formaggi
i battenti qui nel 1960, insieme al è un caleidoscopio di sapori freschi o a stagionatura breve con il latte
fratello Rodolfo: il primo è il bravo Maurizio Campanaro si aggira con dei pascoli silani. C’è spazio anche per
chef del ristorante dell’Hotel Aquila & giusto orgoglio nel grande emporio il latte di capra, con formaggini freschi
Edelweiss, il secondo riceve in sala dell’Antica Salumeria Campanaro, o stagionati per almeno sei mesi, e per
con cortesia e attenzione, secondo stracolmo di cose buone silane il pecorino crotonese, molto saporito.
la tradizione di famiglia. Le stanze sono e provenienti da tutta la Calabria. Il primo sale di capra costa 11 € al chilo.
Bell’Italia 143
Sila Grande
1. Un suggestivo vicolo
di San Giovanni in Fiore;
tra le case in pietra
a vista spicca il campanile
dell’Abbazia Florense
(XIII secolo). 2. Pagnotte
assortite alla Pasticceria
Fratelli Mancina. La pitta
’mpigliata è la specialità
dolce più richiesta.
3. Specialità locali al negozio
Sud & Italy di Camigliatello
Silano, che propone anche
il meglio del Salumificio
San Vincenzo. 4. Vincenzo
Granata, titolare di Magna
Graecia Vini, cantina
di Spezzano della Sila.
5. Scorcio dall’alto
di San Giovanni in Fiore.
Pagina seguente, in basso:
cartina con le località
citate in queste pagine.
1 3
5
34
144 Bell’Italia
Le magie di Pietro Lecce grammi di quelli sott’olio si spendono Indirizzi
Pietro Lecce, patron de La Tavernetta, 15 €. Da non sottovalutare le verdure:
è chef noto anche per il modo, tutto la specialità sono i lampascioni selvatici.
CELICO
suo e assolutamente travolgente,
Fattoria Biò, contrada Santa Maria
di raccontarsi al mondo con le parole Una festa del gusto Lagarò-Camigliatello, 368/762.91.05
e con le proposte della sua cucina, con la famiglia Falcone
ispirate dal ricordo di sapori lontani Un locale in legno, suddiviso in tanti SPEZZANO DELLA SILA
e sviluppate nel suo progetto stand, e i tavoloni del ristorante Magna Graecia Vini,
gastronomico. È così che attira i curiosi nel mezzo. Al Mercato Silano Falcone, corso Europa 169, 0984/43.44.46;
del gusto e li conquista con le sue ricette, aperto da Arturo Falcone, sembra di stare www.magnagraeciavini.it
accompagnate da un contorno a una festa texana. La famiglia Falcone
SPEZZANO PICCOLO
di esplosiva personalità. Lecce viene è una profonda conoscitrice dei più
Salumificio San Vincenzo, contrada
dal mondo dell’osteria, e nessuna scuola segreti sapori locali, e qui troviamo
Acquacoperta 30, 0984/43.02;
è più accademia di questa. Lo chef è davvero il meglio della Calabria. Basta
www.sanvincenzosalumi.it
maestro nel realizzare, con la presenza fare un giro intorno alle botteghe e il
per acquisti: Sud & Italy,
sempre più decisiva del figlio Emanuele, cesto si riempie in fretta, con liquori,
Camigliatello Silano, via Roma 220,
“poemi gustativi” a base di funghi, per cui marmellate, succo di bergamotto,
0984/57.08.51
va famoso, e primi piatti originali: malfatti paste d’ogni tipo e provenienza, sott’oli,
di saraceno con semini d’anice, ferretti conserve di pesce, funghi, dolci CAMIGLIATELLO SILANO
al ragù di Podolica con ricotta affumicata di cedro, birra calabrese e peperoncini Hotel Aquila & Edelweiss,
e cipolla di Tropea, linguine di grano arso secchi in polvere. Ogni giorno, una viale Stazione 15, 0984/57.80.44;
con crema di melanzane affumicate scelta di piatti tipici serviti caldi www.hotelaquilaedelweiss.com
e funghi. Notevoli anche il tartufo silano o di taglieri misti per calmare la fame. Antica Salumeria Campanaro,
legato all’uovo o con un rusticissimo piazza Misasi 5, 0984/57.80.15
gallo fritto. Nell’ex osteria di famiglia, LORICA
Fresco di Sila, via Forgitelle 169,
trasfigurata in locanda elegante senza Tranquille grigliate
333/371.96.50; www.frescodisila.it
strafare, si può anche dormire; doppia sulle rive del lago Arvo
con colazione da 70 €; cena da 55 €. Lorica, affacciata sul lago Arvo, Ristorante La Tavernetta, campo
è circondata da una distesa di boschi San Lorenzo 14, 0984/57.08.09;
Profumo di legno e farina senza fine, foreste di conifere e altre www.sanlorenzosialberga.it
al Panificio Sila essenze. Sulle rive del lago si trovano Panificio Sila, via Forgitelle 157,
Eugenio Iantorno del Panificio Sila alcuni ristoranti e un paio di alberghi, 329/794.62.52
inforna e sforna frese integrali e non, molto semplici: una tranquillità arcadica Franzese Funghi, via Forgitelle 153,
ruote di pane che arrivano anche completata da qualche spiaggetta. 0984/54.55.77
a quattro chili di peso, pane ai cinque Lo chalet del Brillo Parlante offre
Mercato Silano Falcone,
cereali e taralli anice e finocchio; una griglia ben rodata con ottime carni:
via Corrado Alvaro 16-angolo
passando al versante dolce, ecco bistecche, filetti, braciole, salsicce,
via Repaci, 0984/57.86.06;
i mostaccioli al miele e fichi, i malfatti costine, pancetta, caciocavallo. Tutto
www.mercatosilano.com
alla cioccolata, i cantuccini alle è cotto a puntino, per una spesa sui 20 €.
mandorle, le ciambellone e i bocconotti
LORICA
ripieni. Tutto è molto genuino SAN GIOVANNI IN FIORE
Griglieria Il Brillo Parlante,
e semplice, ma al profumo di legna Dolci goduriosi nel paese
via Lungo Lago, 0984/53.72.82;
di bosco e sole del Sud. del grande mistico
www.ilbrilloparlantelorica.it
Il paese di San Giovanni è grande
Colori e sorprese delle selve e un po’ caotico e si estende sul crinale
SAN GIOVANNI IN FIORE
Un magazzino semplice e spartano, ripido del monte. La sua abbazia
Pasticceria Fratelli Mancina,
ma profumatissimo: il punto vendita di ricorda i tempi in cui era un faro di
via Panoramica, 0984/99.23.18;
Franzese Funghi è colmo di confezioni cultura e di studi cristiani per merito
www.panificiomancina.it
di funghi secchi e surgelati, di vasi di Gioacchino da Fiore, colto religioso
sott’olio, di cesti da cui si sprigionano che nel 1215 fondò il convento. La locale
fragranze quasi inebrianti. È la perfetta Pasticceria Fratelli Mancina va forte
sintesi del bosco silano in tutte le sue nei babà, nelle sfogliatelle ai pistacchi,
espressioni. Oltre ai porcini e ai finferli, nella pignolata e nei taralli dolci. Ma
tra queste montagne si raccolgono qui bisogna venire per i dolci tipici di
e si lavorano tanti altri tipi di funghi, San Giovanni, come la pitta ‘mpigliata,
tutti ottimi e troppo spesso snobbati “rotolino” di pasta dolce farcito con
dai cercatori: pleuroti, russule, “piedi fichi, marmellate, uvetta, liquori, succo
di capra”, mazze di tamburo, funghi d’arancia, grappa, cannella e chiodi
roseti e cardoncelli. Nelle stagioni di garofano. È una squisitezza
giuste Franzese commercializza anche amatissima, nonostante l’elevatissimo
i funghi freschi, tra i quali i rari e quasi contenuto calorico. Altra gloria
inestimabili ovoli; un etto di porcini locale è il turbillo, un bocconcino
secchi costa 10 €, mentre per 500 di pasta fritta, cosparso di miele.
Bell’Italia 145
Sila Grande
La ricetta
Procedimento
Ingredienti 1
Prima di preparare
4
Adagiare le fette di carne
la ricetta, è necessario di maiale nell’olio ben
Per 6 persone: far frollare la carne caldo. Rosolare le fette
di maiale in frigorifero per tre-quattro minuti da
per un paio di giorni. entrambi i lati, girandole
• 1 kg di filetto di suino almeno un paio di volte.
nero di Calabria
• 10 cl di olio
extravergine d’oliva
2 5
• 1/2 bicchiere di vino
bianco secco
Tagliare il filetto a fette Ora versare nella padella
• 10 g di polvere di un paio di dita il vino bianco secco,
di spessore, salandole sfumandolo. Aggiungere
di peperoncino rosso poi leggermente. quindi la polvere
di peperoncino e il miele
di media intensità di castagno, ben
distribuito sulla carne.
• 2 cucchiai di miele
di castagno morbido
• 1 piccola manciata
di semi di finocchietto
selvatico 3
In una padella
6
Appena il miele
• 1 pizzico di sale. antiaderente piuttosto si è sciolto, spargere
larga versare l’olio il finocchietto selvatico
extravergine d’oliva e servire caldissimo,
e farlo riscaldare distribuendo la salsetta
ma non friggere. sulle fette di filetto.
Vino consigliato:
un rosso Magliocco Igt
146 Bell’Italia
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Il Falernum,
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La rinascita di un vino millenario fra i vigneti della Campania Felix. E un’azienda
di successo guidata con passione da Maria Ida e Salvatore Avallone
Bell’Italia 149
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Testi di Lara Leovino
LOW-COST DI QUALITÀ
150 Bell’Italia
L’Italia da leggere A cura di Carlo Migliavacca
BENI CULTURALI
152 Bell’Italia
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RISTORANTI
I dottori dei
quadri, testo
e illustrazioni di Sara
Scat, Skira 2017,
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LUNGA VITA ALL’ARTE!
Il restauratore non può ridare all’opera
il suo “primitivo splendore”, come capita
spesso di sentir dire. È questa la prima,
preziosa informazione che Sara Scatragli, RIST RANTI
restauratrice della Pinacoteca di Brera di
Milano (che qui si firma Sara Scat) dà ai PROVATI PER VOI
suoi giovani lettori. Il piacevole volumetto
che ha scritto e illustrato spiega ai ragazzi,
ma anche a molti adulti, il delicato e
affascinante lavoro che sta al centro
della conservazione del patrimonio
artistico. Lo fa, in modo lieve e accurato,
partendo dall’inizio, da come è fatto un
quadro, dedicandosi poi alle “malattie” L’arte del mangiar bene
| LOMBARDIA | PIEMONTE | LIGURIA | CANTON TICINO |
che possono interessare le opere d’arte,
ai metodi e agli strumenti per curarle, per
farle vivere nel miglior modo possibile.
Le guide
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AL N. 376
PUGLIA GALATINA
2017 - ALLEGATO
INVIO L’IMPORTO CON: ❒ assegno bancario non trasferibile allegato intestato a Cairo Editore
N. ................................................................... .............. Banca .........................................................................................................
❒ versamento sul c/c postale n. 43459346 intestato a Cairo Editore di cui allego ricevuta (indicare sul davanti la causale)
❒ carta di credito: ❒ Visa ❒ American Express ❒ CartaSi
N. Scadenza Data ............... Firma.....................................................................................................
Cognome ........................................................................................................ Nome.....................................................................................................
Via .................................................................. N. .......... Cap .................. Città ................................................................................ Prov. ...........
Telefono........................................................................................................... E-mail (facoltativo) ...............................................................................
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154 Bell’Italia
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solo
21. Si citano con i Cct - 22. La seconda lettera greca
- 25. Antica moneta d’oro veneziana - 27. Spicciolo
statunitense - 28. L’ex-Repubblica dei repubblichi- 3 puzzle
0,80€
ni (sigla) - 29. Lo usa il barbiere - 30. Stregoneria,
Robert De Niro
incantesimo - 31. La Thurman del cinema (iniz.)
- 32. Togliere con un sinonimo - 33. Il Trump pre-
sidente degli Usa - 34. Lo alza... chi beve molto -
35. Le conteggia il dietologo - 36. Le puntate dei
ogni mercoledì in edicola
serial - 38. La loro buccia è... sdrucciolevole -
39. Un aeroporto milanese - 40. Opinione perso-
nale - 41. Fuori Combattimento - 42. Se ne fanno i giochi di logica
mobili - 43. Tagliati di netto - 44. Vale in mezzo...
ma non fra - 45. Il paradiso di Adamo - 46. Crudele,
disumano - 47. L’auto fuoristrada per antonomasia
- 48. Siciliano di città - 49. Il nostro è la Terra.
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1. Uccello col ciuffo erettile sul capo - 2. Solca i
mari - 3. Un anfibio verde - 4. Un po’ di... con- con tutte le soluzioni
fusione - 5. La penisola con Miami - 6. Il padre
dei Ciclopi - 7. Il fagiolo che dà il tofu - 10. Pro-
pulsore a pale - 12. Regione storica dell’Italia centromeridionale - 14. Privo di energia - 15. Lo conosce la sarta - 16. Le guide del
Frecciarossa - 17. Il principale porto della Repubblica Sudafricana - 18. Motivo ornamentale sulle ceramiche - 19. Oggetti di valore
- 21. Verbo della capra - 22. Sono famosi i suoi... cavoletti - 23. La destra della mappa - 24. Principio di timidezza - 25. Lo chef
Oldani - 26. Tutt’altro che nuovi - 27. Si versa alla Rai - 29. Lontano nel tempo - 30. I denti... macinatori - 32. Una grande località
sul lago di Ginevra - 33. Lo è un nativo di Copenaghen - 34. La Rogers che interpretò vari film con Fred Astaire - 35. Appesantisce
il Tir - 37. Li punta l’ostinato - 38. Pancetta di maiale affumicata - 40. Quella cotta... cade facilmente - 41. Il nome del cantante Bon-
gusto - 43. La “cosa” di Virgilio - 44. Ufficiale con due stellette (abbreviazione) - 46. Fumano senza mano - 47. Ai lati... del jumbo.
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Un viaggio tra i borghi più belli d’Italia che metterà alla prova la vostra conoscenza
del Bel Paese. Riconoscete la località interpretata dalla matita di Matteo Pericoli?
Chi invierà la risposta esatta potrà proporre il soggetto per uno dei prossimi numeri
Qualche indizio qua e là... Si affaccia su uno dei golfi più spettacolari vicoletti, case sviluppate in verticale,
di una regione che ne vanta moltissimi, il silenzio rotto dagli stridii dei gabbiani.
e la bellezza dell’abitato eguaglia la felice In tanto splendore, spicca qualcosa
posizione. Un borgo fortificato che sembra di molto scuro: ma non stona, anzi
fuori dal tempo, con un dedalo di ripidi è oggetto di profonda devozione.
156 Bell’Italia
Borghi
UN VIAGGIO
ITALIANO
L
Pagina precedente: ’Italia dei borghi è un tesoro
scorcio del borgo ancora in parte da scoprire. Da
umbro di Preci,
colpito dal
nord a sud, il nostro Paese è ricco
recente sisma (foto di località piccole nelle dimen-
Brian Jannsen/ sioni e nel numero di abitanti
Marka). Fa parte ma dalle grandi potenzialità turistiche
dei Borghi del per il loro straordinario patrimonio ar-
Cuore e ha aderito
a Passaborgo, chitettonico, culturale, ambientale, di
il “passaporto tradizioni artistiche e artigianali, che
digitale” che non ha eguali nel mondo.
permette di Proprio per valorizzare i tesori ancora
costruire on-line
il proprio viaggio
poco conosciuti di quella che un tempo
personalizzato veniva etichettata come “Italia minore”
in oltre 200 è nata Borghi-Viaggio Italiano, una
località. A sinistra, iniziativa interregionale promossa e
dall’alto: una delle organizzata da 18 Regioni, con l’Emilia
scenografie di
“Ai confini della Romagna come capofila, e finanziata dal
meraviglia”, la Mibact (Ministero dei Beni e delle Atti-
mostra alle Terme vità Culturali e del Turismo). Il progetto
di Diocleziano nasce dalla fusione di quattro precedenti
(Roma) che ha
ospitato le oltre
iniziative di valorizzazione, promozione
1.000 località e commercializzazione del territorio già
di Borghi-Viaggio realizzate – Borghi d’Italia, Borghi
Italiano; la app Storici Marinari, Località Paesaggi
di Passaborgo. d’Autore e Terre Malatestiane e del
Pagina seguente,
dall’alto: campanili Montefeltro – e ha assunto una valenza
e torri svettano strategica ancora maggiore a seguito del-
su Vigoleno, nel la scelta del Mibact di eleggere il 2017
Piacentino; la mappa come Anno dei Borghi.
interattiva della
mostra romana,
L’iniziativa interregionale coinvolge
la stessa che si oltre 1.000 località italiane che fanno
trova sul sito www. parte dei circuiti delle associazioni
viaggio-italiano.it Borghi più Belli d’Italia, Borghi Ban-
diera Arancione del Touring Club
Thomas Roche/Getty
IL PORTALE ONLINE
Bell’Italia 159
Fernando Vazquez Miras /Getty
COME ANTEPRIMA,
UNA GRANDE MOSTRA A ROMA
Nei mesi scorsi, i borghi delle 18 Regio-
ni hanno avuto una prima importante
vetrina nella mostra “Ai confini della
meraviglia”, ospitata dal 6 maggio al
9 giugno alle Terme di Diocleziano di
Roma, che ha proposto un coinvolgen-
te viaggio virtuale nei territori italiani.
Nell’esposizione, un’affascinante sceno-
grafia basata sulla tecnica dell’anamor-
fosi – un particolare effetto di illusione
ottica – accompagnava i visitatori fino a
una grande mappa illustrata d’Italia,
dove era possibile sperimentare un
percorso interattivo di scoperta delle
esperienze più significative offerte dai
borghi, delle loro tradizioni e dei loro
prodotti enogastronomici.
Ogni Regione è stata poi protagonista
della mostra occupando alternativa-
mente, per un’intera giornata, un grande
spazio interno alle Terme di Diocleziano
e presentando le eccellenze del proprio
patrimonio culturale e le proprie tipici-
tà, i prodotti enogastronomici, l’artigia-
nato, le tradizioni con arti e mestieri. A
simboleggiare i diversi territori, alcuni
personaggi celebri del passato, illustri
“ambasciatori” di ciascuna Regione, da
Ignazio Silone a Federico Fellini,
Qui a sinistra, da Andrea Palladio a Leonardo, da Pier
dall’alto: momenti Paolo Pasolini a Piero della Francesca,
di animazione
da Giuseppe Verdi a Fabrizio De André.
curati dalle diverse
Regioni alla mostra
“Ai confini della IL PASSABORGO: OGNI VISITA
meraviglia”, con UN TIMBRO VIRTUALE
giochi popolari, Ora il progetto esce dai confini della mo-
filmati e artigianato
tradizionale. stra e si diffonde nei territori, coinvolgen-
Pagina seguente do i viaggiatori italiani e incentivandoli a
dall’alto: le case scoprire i borghi grazie a uno strumento
di Bomarzo, originale. Circa 200 delle 1.000 località
meta laziale del
coinvolte hanno aderito al circuito Passa-
Passaborgo,
seguono il profilo borgo, una sorta di passaporto digitale
di un colle del viaggiatore che fino al 30 settembre
panoramico; consente di collezionare i “timbri” che
Mergozzo, località attestano la visita delle diverse loca-
piemontese che si
specchia nel lago lità, costruendo così un proprio grande
omonimo, ispira “viaggio italiano” da nord a sud, senza di-
vacanze slow e stinzioni né confini tra Province o Regioni.
creatività. Il borgo Per creare il proprio passaporto perso-
è uno dei 1.000
nalizzato basta scaricare gratuitamente
protagonisti
del progetto Borghi l’app Passaborgo da www.viaggio-italia-
-Viaggio Italiano. no.it: grazie alla geolocalizzazione, ogni
visita a uno dei paesi aderenti al circuito
permette di aggiungere il relativo timbro,
con il riconoscimento finale di “Viaggiato-
re dell’Anno dei Borghi”. Collezionando i
timbri digitali si ha anche l’opportunità di
beneficiare delle convenzioni che i singoli
comuni hanno stretto con gli operatori lo-
cali (ristoranti, alberghi, musei), con scon-
ti e promozioni speciali. Sempre attraver-
so l’app si partecipa a un grande gioco che
mette alla prova la conoscenza delle loca-
lità italiane. I borghi che hanno aderito
aspettano i visitatori per tutta l’estate con
eventi speciali, dedicati alla storia locale,
alla cultura e all’enogastronomia .
Sandro Vannini /Getty
Carte d’identità
a portata di clic
A sinistra: un esempio
delle 1.000 schede
informative contenute
nel portale www.
viaggio-italiano.it;
ogni borgo è
raccontato con
un breve testo,
un disegno, i link
ai siti istituzionali
che lo riguardano,
alcune immagini delle
più importanti attrazioni
monumentali, una
cartina che permette
di localizzarlo
e un breve filmato.
Bell’Italia 163
Gisella Motta
Duecento mete per cominciare
Da nord a sud, le località
del Passaborgo offrono
un vasto spaccato della
ricchezza paesaggistica
del nostro Paese
ABRUZZO Aielli (L’Aquila), Barrea (L’Aquila), Leo (Rimini), Sant’Agata Feltria (Rimini), San- Pietro Avellana (Isernia), Vastogirardi (Isernia).
Capistrello (L’Aquila), Carsoli (L’Aquila), Ca- tarcangelo di Romagna (Rimini), Verucchio PIEMONTE Avigliana (Torino), Chianale
stelvecchio Calvisio (L’Aquila), Castelvecchio (Rimini), Vigoleno (Piacenza). FRIULI VENEZIA (Cuneo), Garessio (Cuneo), La Morra (Cuneo),
Subequo (L’Aquila), Fara San Martino (Chieti), GIULIA Cividale del Friuli (Udine), Cordovado Saluzzo (Cuneo), Ricetto di Candelo (Biella).
Giulianova (Teramo), Guardiagrele (Chieti), (Pordenone), Maniago (Pordenone), Sesto al PUGLIA Acquaviva delle Fonti (Bari), Avetrana
Moscufo (Pescara), Palena (Chieti), Perano Reghena (Pordenone), Spilimbergo (Pordeno- (Taranto), Biccari (Foggia), Borgagne (Lecce),
(Chieti), Pescina (L’Aquila), Pescocostanzo ne), Sutrio (Udine). LAZIO Bassiano (Latina), Carpignano Salentino (Lecce), Castellaneta
(L’Aquila), Sante Marie (L’Aquila), Santo Bomarzo (Viterbo), Micigliano (Rieti), Orvinio (Taranto), Celle di San Vito (Foggia), Cisternino
Stefano di Sessanio (L’Aquila), San Valentino (Rieti), Subiaco (Roma). LIGURIA Ameglia (La (Lecce), Collepasso (Lecce), Cutrofiano (Lecce),
in Abruzzo Citeriore (Pescara), San Vincenzo Spezia), Apricale (Imperia), Camogli (Genova), Lizzanello (Lecce), Lizzano (Taranto), Lucera
Valle Roveto (L’Aquila), San Vito Chietino Campo Ligure (Genova), Castelnuovo Magra (La (Foggia), Maruggio (Taranto), Melpignano
(Chieti), Scanno (L’Aquila), Scontrone Spezia), Cervo (Imperia), Dolceacqua (Imperia), (Lecce), Minervino Murge (Barletta-Andria-
(L’Aquila), Scurcola Marsicana (L’Aquila), Finalborgo (Savona), Framura (La Spezia), Trani), Peschici (Foggia), Poggiorsini (Bari),
Silvi (Teramo), Tortoreto (Teramo), Vasto Perinaldo (Imperia), Sestri Levante (Genova), Salve (Lecce), Santa Cesarea Terme (Lecce),
(Chieti). BASILICATA Acerenza (Potenza), Tellaro (La Spezia), Toirano (Savona), Varese Specchia (Lecce), Trani (Barletta-Andria-
Aliano (Matera), Bernalda (Matera), Grottole Ligure (La Spezia). MARCHE Acquaviva Picena Trani). SARDEGNA Aggius (Sassari), Masullas
(Matera), Maratea (Potenza), Moliterno (Ascoli Piceno), Borgo Pace (Pesaro e Urbino), (Oristano), Sardara (Sud Sardegna), Silanus
(Potenza), Pisticci (Matera), Policoro (Mate- Carpegna (Pesaro e Urbino), Fermignano (Nuoro), Tonara (Nuoro). SICILIA Aci Castello
ra), Scanzano Jonico (Matera). CALABRIA (Pesaro e Urbino), Frontino (Pesaro e Urbino), (Catania), Brolo (Messina), Castellammare del
Miglierina (Catanzaro), Roseto Capo Spulico Frontone (Pesaro e Urbino), Gradara (Pesaro e Golfo (Trapani), Palazzolo Acreide (Siracusa),
(Cosenza), Taverna (Catanzaro). CAMPANIA Urbino), Grottammare (Ascoli Piceno), Marotta Petralia Soprana (Palermo), Sant’Agata di
Atrani (Salerno), Cerreto Sannita (Beneven- (Pesaro e Urbino), Montecalvo in Foglia (Pesaro Militello (Messina). TOSCANA Collodi (Pistoia).
to), Montesarchio (Benevento), Monteverde e Urbino), Monte Cerignone (Pesaro e Urbino), UMBRIA Acquasparta (Terni), Arrone (Terni),
(Avellino), Nusco (Avellino), Procida (Napoli). Montedinove (Ascoli Piceno), Peglio (Pesaro Bettona (Perugia), Bevagna (Perugia), Città della
EMILIA ROMAGNA Bertinoro (Forlì-Cesena), e Urbino), Piandimeleto (Pesaro e Urbino), Pieve (Perugia), Corciano (Perugia), Giove (Terni),
Brisighella (Ravenna), Casteldelci (Rimini), Pietrarubbia (Pesaro e Urbino), Rotella (Ascoli Massa Martana (Perugia), Monte Castello di
Castell’Arquato (Piacenza), Castelvetro di Piceno), San Benedetto del Tronto (Ascoli Vibio (Perugia), Montefalco (Perugia), Monte
Modena (Modena), Cervia (Ravenna), Fonta- Piceno), San Ginesio (Macerata), Sassocorvaro Santa Maria Tiberina (Perugia), Montone (Peru-
nellato (Parma), Forlimpopoli (Forlì-Cesena), (Pesaro e Urbino), Treia (Macerata), Urbania gia), Panicale (Perugia), Pietralunga (Perugia),
Gemmano (Rimini), Gualtieri (Reggio Emilia), (Pesaro e Urbino), Urbisaglia (Macerata). Preci (Perugia), Sellano (Perugia), Trevi (Perugia),
Longiano (Forlì-Cesena), Modigliana (Forlì- MOLISE Agnone (Isernia), Capracotta (Isernia), Vallo di Nera (Perugia). VENETO Arquà Petrarca
Cesena), Mondaino (Rimini), Montegridolfo Carovilli (Isernia), Castel del Giudice (Isernia), (Padova), Asolo (Treviso), Borghetto (Verona),
(Rimini), Novafeltria (Rimini), Poggio Torriana Ferrazzano (Campobasso), Fornelli (Isernia), Caorle (Venezia), Chioggia (Venezia), Follina
(Rimini), Rimini (Rimini), Sala Baganza (Par- Macchiagodena (Isernia), Pescopennataro (Treviso), San Giorgio di Valpolicella (Verona),
ma), San Giovanni In Marignano (Rimini), San (Isernia), Ripalimosani (Campobasso), San Sappada (Belluno), Soave (Verona).
Consumo ciclo combinato (l/100km) da 4,0 a 5,7. Emissioni CO₂ ciclo combinato (g/km) da 106 a 131.
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