Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
it 6,00 €
Ogni settimana Joe Sacco Portfolio Paul Auster
il meglio dei giornali Tributo Sulle acque del fiume I lupi
di tutto il mondo alla terra Congo di Stanislav
Reportage
e foto da tutto
il mondo
Numero speciale
di 164 pagine
Viaggio
CH 13,30 CHF • CH CT 13,00 CHF
D 1 3,5 0 € • P T E C ON T 1 0,5 0 €
DL 353/03 ART 1, 1 DCB VR • BE 11,00 €
S E T T I M A NA L E • P I , S P E D I N A P
31 luglio/20 agosto 2020 • Numero 1369-1370-1371 • Anno 27
“È difficile fare i cacciatori-raccoglitori
La settimana Le rapide delle cascate Boyoma, Kisangani, Repubblica Democratica del Congo
Alternative
Giovanni De Mauro
Insieme all’industria del turismo, anche i
giornalisti che si occupano di viaggi sono
stati colpiti dal covid-19. Al New York
Times, per esempio, di solito sono così
tanti a scrivere nella sezione Travel che ce
n’è uno che si occupa solo di viaggi
economici e ha una rubrica chiamata
Frugal traveler. Poi ce n’è un altro, scelto a
KRIS PANNECOUCKE
rotazione, che viaggia tutto l’anno, senza
interruzione. La redazione seleziona 52
posti in giro per il mondo e il prescelto li
visita tutti di fila nell’arco di dodici mesi.
E una volta alla settimana scrive un articolo
per raccontare il luogo in cui si trova. 31 lug/20 ago 2020
Ogni settimana
n. 1369-70-71 • anno 27 internazionale.it
Joe Sacco Portfolio
6,00 €
Paul Auster
STATI UNITI GIAPPONE
54 Pericoli dentro 126 La trappola
il meglio dei giornali Tributo Sulle acque del fiume I lupi
Tra deserto
e mare
Bru Rovira, El País Semanal, Spagna
Percorrendo la strada lungo la costa della
Mauritania s’incontrano saline, dune e spiagge
sconfinate. E popolazioni dal passato nomade
che vanno incontro a un futuro ancora incerto
CAMERON COPE (ALAMY)
Nouadhibou, nord
della Mauritania
hike ci pensa su per un po’, sant’anni, dove la vita che è andata avanti Dopo mangiato, Chike prepara un tè.
Chike si ferma a pensare. Discute un me l’asfalto, (…) a volte cedono sotto il questioni di sicurezza, ma forse anche
po’ con l’uomo che ci ha aperto la khaima peso delle ruote. La bianca crosta di sale per passione filosofica e spirito d’avven-
dove ci stiamo proteggendo dalla tempe- si squarcia allora sul miasma di un acqui- tura. Lo scrittore racconta che in una di
sta di sabbia. trino nero”, scrisse Antoine de Saint- queste occasioni riuscì ad atterrare su un
“Sai una cosa?”, dice guardandomi fis- Exupéry in Terra degli uomini. Saint- terreno “infinitamente vergine” che
so negli occhi. “Quando cammino nei Exupéry, uno dei piloti che aprirono la li- “mai nessuno, animale o uomo, aveva
quartieri di Nouakchott, lontano da casa nea aerea tra Tolosa e Dakar, conosceva sciupato”. Raccolse la sabbia con la ma-
mia, se ho bisogno di andare in bagno bene questa regione, dove trascorse lun- no. La lasciò cadere come pioggia dorata.
busso a una porta qualsiasi, entro, faccio ghi periodi e dove dovette fare diversi at- Sentì di non essere altro che un granello
quello che devo fare, mi lavo, ci beviamo terraggi d’emergenza. Uno di questi ispi- di polvere nell’immensità dell’universo.
un tè insieme. È così che la vedo io”. rò Il piccolo principe. Quando il suo aereo Il primo uomo a turbare quella banchisa
L’uomo della khaima annuisce. aveva un problema, Saint-Exupéry cerca- minerale. La prima testimonianza di vita.
va di farlo atterrare su un terreno elevato, Nessuno. Tutto.
Bassa marea un “tappeto di conchiglie”, di certo per Lasciamo Nouadhibou alle prime luci
Prima che venisse costruita la strada, nel dell’alba. All’uscita dalla città ci aspettano
2004, il viaggio da Nouadhibou alla capi- Salima e un gruppo di donne del quartiere
tale Nouakchott avveniva su strade sterra- della Charca. Salgono sul pick-up, lascia-
te e, una volta superato capo Timiris, si mo la strada, aggiriamo una serie di dune
approfittava della bassa marea per passa- e raggiungiamo le saline in riva al mare.
re sulla spiaggia. Era un viaggio bellissimo Le piscine di sale sulla sabbia danno vita a
e molto pericoloso. Non solo perché ci so- un paesaggio fatto di uccelli, cielo e acqua,
no degli scogli lungo la costa – una grande spezzato all’orizzonte dalla muraglia blu
spiaggia che si estende per 360 chilometri scuro dell’oceano.
fino alla foce del fiume Senegal – ma an- Ho conosciuto Salima qualche anno
che perché questo territorio fragile, vento- fa, quando insieme ad altre donne aveva
so, chiuso tra il mare e il deserto, questa appena creato una cooperativa per sfrut-
terra di nessuno, lo sbar (le dune costiere), tare il sale della baia. La cooperativa è
può essere ingannevole, e non ci si deve nata dalla volontà – e dall’entusiasmo – di
mai fidare delle apparenze. “Quanto alle Nedwa Nech, una donna di una famiglia
vecchie saline, che sembrano rigide co- ricca che un giorno è andata a visitare la
sono parecchi per via del tè troppo zuc- francesi. E gli spagnoli ci abbandonarono. che ha con sé. Tira fuori alcune palline ne-
cherato. Così nacque un nuovo paese, Certo, ora mi vedete in questa desolazio- re, fatte con escrementi di cammello e
che continua a crescere grazie al com- ne. Magari un altro giorno mi ritroverete qualche bastoncino ricavato da rametti di
mercio. Ancora non è ben chiaro se per alle Canarie, a lavorare nel settore alber- acacia. Disegna un reticolo di linee diago-
gli abitanti di El Mhaijrat la strada è più ghiero. La vita può cambiare”, dice La- nali. Distribuisce i pezzi. Lamin sceglie i
redditizia della spiaggia, e se il commer- min. Ci racconta di quando a Tindouf fu bastoncini. Se la prendono con calma. “Si
cio sostituirà la pesca. Oggi si dividono imbarcato con altri 35 bambini su un aereo gioca come a dama”. La partita può durare
tra le due attività. diretto a Cuba, dove rimase poi per cinque anche tre ore.
Il negozio di Lamin è uno di quei posti anni ospite nella Isla de la Juventud. Ci lasciamo alle spalle il parco nazio-
dove tutto quello che è in vendita rispec- Lamin parla dell’esilio, di famiglie nale del Banco di Arguin, il territorio de-
chia l’austerità a cui è costretta la mag- sparse per il mondo, della lotta del Fronte gli imraguen, una comunità d’origine
gior parte della popolazione. Solo l’acqua Polisario. Storie tramandate oralmente, berbera che da secoli si dedica alla pesca.
si vende in grandi bidoni. Il resto – tè, caf- come quelle di tanti altri popoli dimenti- La loro tecnica ancestrale consiste in un
fè, tabacco, zucchero, riso, uova – si ven- cati. Ci vorrebbero tante Svetlana canto che invoca la complicità tra l’uomo
de a unità o in minuscoli sacchetti di pla- Aleksievič per raccoglierle prima che ven- e la natura. Gli imraguen usavano adden-
stica adatti a un’economia familiare dove gano dimenticate man mano che i loro trarsi in mare formando un cerchio, cam-
ogni pasto è un giorno guadagnato. protagonisti scompaiono. minando in zone poco profonde, ed erano
“Quindi arrivate da Nouadhibou?”, “Vedremo mai nascere la Repubblica i delfini a spingere verso le loro reti spie-
sorride Lamin, che ha voglia di chiacchie- sahrawi?”. gate i banchi di pesce. Oggi questa pratica
rare e ci sta già raccontando la sua vita. “Dopo tante sofferenze, sarebbe giu- è scomparsa e gli imraguen pescano su
Ricorda il giorno in cui, quando ancora sto”, dice Lamin con sguardo sognante. barche tipiche delle Canarie, a vela latina.
era un bambino, scoppiò la guerra e la sua Uno dei militari della caserma del pae- Fare il bagno in queste acque, dormire in
famiglia fu costretta a scappare dalla se entra a salutare ed evita di parlare di una khaima cullati dal vento e dalle onde,
Güera, il quartiere spagnolo di Nouadhi- cosa è giusto o no. Lamin manda il ragaz- svegliarsi con centinaia di migliaia di uc-
bou. E di come, in mezzo al caos, la fami- zo che lo aiuta in negozio – il negozietto, la celli che volano imbiancando il cielo, l’ac-
glia si dovette dividere e lui non rivide più tiendita, dice con il suo dolce accento delle qua e la sabbia, mangiare un pesce capi-
i genitori fino a cinque anni dopo, nel Canarie – a prendere dei sacchi di sabbia taine o un’aragosta alla brace… Cosa si
campo profughi di Tindouf, in Algeria. della duna. Il ragazzo torna con la sabbia, può chiedere di più?
“Mia nonna fu uccisa da un aereo. Ci at- la stende sul tappeto dandole una forma Arriviamo a Nouakchott verso sera.
taccavano i marocchini, i mauritani, i quadrata. Il militare apre la borsa di stoffa L’illuminazione dei lampioni che comin-
Il grande
restauro
Wang Yiwei e Fu Danni, Sixth Tone, Cina
Foto di Damir Sagolj
Dopo averla trascurata per decenni
e sacrificata in nome dello sviluppo edilizio,
la Cina riscopre la Grande muraglia e il
potenziale turistico del suo valore storico
REUTERS/CONTRASTO
La sezione
della Grande
muraglia di Jiankou,
a nord di Pechino,
Cina, 2017
Cina
Jiankou, 2017
REUTERS/CONTRASTO
E
la fine di aprile del 2020 e glia”, con controlli severissimi sugli svi- mila chilometri a ovest. È una sfida ingra-
un gruppo di manovali si luppi edilizi futuri. Ma le politiche di con- ta, resa ancora più ardua dalle difficoltà
arrampica su per le mon- servazione hanno anche suscitato pole- del terreno. Lungo il tratto isolato di
tagne a nord di Pechino. miche. Le autorità sono state accusate di Jiankou, i restauratori usano principal-
Aiutati solo dagli asini e da deturpare i monumenti che vorrebbero mente materiali tradizionali sviluppati
rudimentali sistemi di car- tutelare. I restauratori faticano a portare a all’epoca della dinastia Ming (1368-
rucole, trasportano tonnellate di mate- termine i lavori in regioni sperdute e mon- 1644). I metodi per trasportarli sono al-
riali da costruzione lungo sentieri ripidi e tuose. E gli abitanti dei villaggi hanno mal trettanto antiquati: gli asini portano i
accidentati. digerito le nuove misure, che secondo lo- mattoni e i sacchi di calce fino alla cresta
Dopo un mese di stop per la pandemia ro li danneggiano economicamente. della montagna, poi gli operai li issano
di covid-19, uno dei più grandi progetti di sulla muraglia con delle carrucole e se li
restauro del mondo è ripartito. Anche se Intervento necessario caricano in spalla fino alle torri di guar-
è uno dei simboli nazionali della Cina, la Bastone da passeggio in mano, Cheng dia. “Il trasporto dei materiali è una delle
Grande muraglia è caduta in disgrazia Yongmao spinge via un ramo ricoperto di parti più difficili”, dice Cheng. “Solo de-
durante il boom economico. Le antiche rugiada mentre avanza su un tratto peri- gli alpinisti possono fare questo lavoro”.
fortificazioni sono state danneggiate dal- colante del muro di pietra che s’inerpica L’intervento, tuttavia, è urgente e ne-
la speculazione edilizia e dal turismo di per la collina. Avventurarsi in queste zo- cessario. La Grande muraglia è stata co-
massa, che hanno cancellato per sempre ne montuose può essere massacrante, struita da varie dinastie imperiali cinesi
centinaia di chilometri di mura. ma Cheng, 63 anni, non sembra fare fati- che si sono succedute nell’arco di quasi
Negli ultimi anni, però, la situazione è ca. In qualità di capo ingegnere dei lavori duemila anni, dal terzo secolo aC fino al
completamente cambiata. Con la politica di restauro di Jiankou – uno dei tratti più diciassettesimo secolo dC, e il tempo ha
di “ringiovanimento nazionale” di Pechi- ripidi della muraglia – passa ore ogni gior- lasciato il segno sulle antiche fortificazio-
no, restituire la Grande muraglia all’anti- no a scalare le vette a nord di Pechino, ni. Anni di esposizione al rigido clima
co splendore è diventato un obiettivo pri- dando consigli agli operai sugli interventi della Cina settentrionale hanno indebo-
oritario. Le amministrazioni locali, da di restauro. lito lunghi tratti della muraglia, e altri
Pechino, a est, fino a Jiayuguan, a ovest, a Cheng e la sua squadra fanno parte di danni causati dall’uomo.
più di 1.500 chilometri di distanza, hanno un gigantesco progetto di conservazione Nei primi anni della Repubblica popo-
avviato lavori di ricostruzione su larga del monumento più famoso della Cina, lare cinese – quando lo sviluppo dell’eco-
scala. Intere zone sono state classificate che si estende dalla costa orientale del nomia distrutta dalla guerra aveva la pri-
“cintura culturale della Grande mura- paese fino al deserto del Gobi, più di due- orità su tutto il resto – la muraglia era at-
traversata da strade, ponti e ferrovie, e gli per proteggerla dai visitatori. A volte le raggiungere e le facevano usare a paga-
abitanti impoveriti dei villaggi portavano attività commerciali hanno superato il mento agli escursionisti. Gli affari anda-
via i mattoni per costruire case e recinti limite. Nel 2006 l’ente che gestisce vano bene. Ogni anno venivano più di
per gli animali. Juyongguan, un tratto della Grande mu- centomila persone a fare trekking su que-
In tempi più recenti il pericolo princi- raglia vicino a Pechino, ha dato ai visita- sti spettacolari passi montani.
pale è stato il turismo. Negli anni novan- tori il permesso di incidere i loro nomi sui Anche da queste parti, però, l’arrivo in
ta, durante il boom dell’economia cinese, mattoni pagando 999 yuan (125 euro) massa dei turisti ha causato problemi. Lin
le amministrazioni locali hanno comin- nell’ambito di un programma chiamato Jiang, 48 anni, nativo di Xizhazi, un villag-
ciato a sfruttare il potenziale della Gran- “muraglia dell’amore”. gio ai piedi del Jiankou, racconta che negli
de muraglia come destinazione turistica, A Jiankou i residenti hanno piazzato ultimi anni molte tracce della storia della
ma hanno preso pochissime precauzioni delle scale accanto ai tratti più difficili da muraglia sono andate perdute. Da giova-
ne Lin arrivava a piedi fino alla Zhengbei-
lou, la più grande torre di avvistamento
della zona. Sul pavimento c’era un letto di
mattoni su cui i soldati Ming bruciavano la
legna per scaldarsi mentre erano di vedet-
ta. Oggi i mattoni non ci sono più. “Negli
anni novanta hanno cominciato ad arriva-
re i fotografi”, dice Lin. “Durante le ore di
punta ci sono più di cento persone che
piazzano le macchine sulla Zhengbeilou”.
Anche l’antica pavimentazione ha co-
minciato a cedere sotto il pestare costan-
te di piedi e bastoni da passeggio, crean-
do pericoli per la sicurezza. In particola-
re, lungo l’Aquila che vola verso l’alto, un
tratto quasi in verticale che si arrampica
su una cima ripidissima, molti escursio-
nisti sono rimasti feriti o addirittura sono
morti per aver perso l’equilibrio.
to a limitazioni. Il nuovo piano avrà con- futuro del villaggio. Negli ultimi anni il tagna. Ci serve un piatto a base di muli,
seguenze dirette su Xizhazi. Il villaggio è governo ha limitato il numero di accessi a una pianta che cresce sulle pendici di
stato classificato come “area a sviluppo Jiankou e ha diffuso una serie di avverti- Jiankou e che ha raccolto di persona.
controllato”, dove sono vietati nuovi pro- menti sui rischi per la sicurezza, facendo “Penso di essere uno dei migliori alpinisti
getti edilizi. Qualsiasi costruzione abusi- calare il numero di visitatori. Un ulteriore del villaggio”, dice. “È bello vedere quel-
va può essere punita con multe fino a timore è che la politica della “cintura cul- lo che ci hanno lasciato gli antichi”.
500mila yuan. turale” renda necessario il trasferimento
Per molti residenti, in particolare per degli abitanti dei villaggi più vicini alla Il muro occidentale
chi ha aperto ostelli a gestione familiare muraglia. Nella contea di Shandan, un’arida regio-
pensando di sfruttare il boom del turi- “Voglio solo vivere la mia vita e gua- ne ai margini del deserto del Gobi, la
smo, le nuove misure di conservazione dagnare abbastanza per dar da mangiare “strada madre” della Cina incrocia la
sono motivo di frustrazione. Negli ultimi alla mia famiglia”, dice Wang. “Spero che Grande muraglia. L’autostrada G312 at-
anni il governo ha anche vietato al villag- il governo possa restaurare il villaggio per traversa in larghezza tutto il paese – da
gio di far pagare il biglietto d’ingresso renderlo più bello, così verranno più visi- Shanghai, a est, fino al confine con il Ka-
agli escursionisti. “Il villaggio ha l’obbli- tatori”. zakistan, a ovest – e non ha il tempo di
go di proteggere l’area monumentale ma Le politiche di conservazione, comun- rallentare a Shandan. La strada taglia
non ha il potere di fare pianificazione e que, hanno dato a Wang una nuova fonte dritta attraverso le fortificazioni alte due
sviluppo”, osserva Lin. “Stiamo proteg- di reddito. All’inizio del 2019, insieme ad metri, prima di svoltare a sinistra e conti-
gendo una ciotola di riso d’oro e nel frat- altre 130 persone, è stato assunto dal di- nuare la sua lunga corsa verso ovest.
tempo facciamo la fame”. stretto di Huairou come custode della La jeep di Chen Huai è parcheggiata
Zhang, il funzionario del distretto di Grande muraglia. Viene pagato duemila proprio dietro l’apertura negli antichi ba-
Huairou, concorda sul fatto che la nor- yuan al mese (circa 250 euro) per trascor- stioni, in un’area di sosta polverosa chia-
mativa offre pochi vantaggi ai residenti di rere due mattine alla settimana a mata Great wall post. Dall’altra parte
Xizhazi. “Non si possono costruire edifici Jiankou; il suo lavoro è individuare po- della strada c’è una piccola sala espositi-
a più piani”, dice . “La sfida è capire come tenziali rischi per la sicurezza, raccoglie- va dedicata alla Grande muraglia e un
sviluppare l’area in modo razionale attra- re la spazzatura e avvertire i viaggiatori di cortile fatiscente dove Chen vive da quasi
verso una politica abitativa”. non camminare sui tratti più pericolosi. vent’anni.
Wang (preferisce non rivelare il suo Wang si trova bene con il nuovo lavo- Chen ha sessant’anni e una leggera
vero nome), proprietario di un ristorante ro. Anche quando non è in servizio, dice gobba. In questa zona sperduta della pro-
e di una casa a Xizhazi, è pessimista sul che gli piace passare le giornate in mon- vincia del Gansu è una specie di mito.
di una lampada a olio, proprio come sce- tre altre scuole di sopravvivenza chiedo- Il fascino di questa “cosa dell’età della
glie l’acqua attinta al fiume al posto di no migliaia di dollari per programmi di pietra”, spiega Lynx mentre ci sdraiamo
quella che scorre dal rubinetto. C’è un una o due settimane, i prezzi dei suoi cor- davanti al fuoco, è che tutto quello che
futon sul pavimento, ma è usato soprat- si puntano all’inclusione piuttosto che al hai sono i materiali disponibili nell’am-
tutto dalla figlia di 26 anni, che ogni tanto profitto: i suoi corsi introduttivi di una biente circostante. “C’è qualcosa che si
abbandona la frenesia della vita cittadina settimana costano 600 dollari, mentre libera nella mente quando ti rendi conto
per farle visita. Lynx preferisce dormire quelli di tre mesi ne costano 2.500. Ridu- che non sei limitato dalla necessità di an-
per terra in un rifugio che ha costruito in ce o addirittura azzera il prezzo per gli dare a comprare un utensile di qualche
mezzo alla foresta. amici, gli studenti che tornano più volte e tipo che ti renderà la vita più facile”. Que-
Lynx (che non vuole rendere noto il chi propone un baratto. sta dipendenza diretta dagli elementi fa-
suo vero nome) non è la solita appassio- Quello che offre è un kit di strumenti vorisce “un profondo collegamento con
nata della natura. L’ex bionda e agile ado- per la completa autosufficienza, sia come tutte le sfumature della natura intorno a
lescente punk cresciuta nel “cemento e antidoto sia come alternativa radicale al noi”, dice. “Tu magari vedi un filo d’erba
nel cupo grigiore” della periferia di Lon- ritmo frenetico e al solipsismo digitale avvizzito. Io so che, sotto la terra, c’è una
dra è diventata l’improbabile guardiana contro cui imprecano tanti di noi ma a cui radice commestibile che sa di noci. Non
del patrimonio selvaggio dell’umanità. Il ben pochi riescono a resistere. smetti mai d’imparare”. Vivere allo stato
suo vero obiettivo non è semplicemente Si sta facendo tardi, così Lynx e io ab- selvaggio, riflette la donna, è un atto di
sopravvivere immersa nei boschi, ma bandoniamo il confortevole chalet per il testimonianza, e spesso impone di impa-
“vivere come vivevano i selvaggi”, e inse- rifugio nella foresta. “Mi piace dormire rare da capo a vedere e ad ascoltare. I no-
gnare anche agli altri come farlo. toccando la terra”, dice con le sillabe al- stri sensi sono intorpiditi dalla luce e dal
lungate del suo inglese britannico. Con il rumore implacabile della vita urbana. Ci
Un cappotto di pelle filo di luce della mia lampada frontale, fiaccano, dice: “Se diventiamo così doci-
Da vent’anni Lynx organizza dei pro- cerco di seguire i suoi passi sicuri lungo li, così addomesticati, perdiamo qualco-
grammi intensivi che chiama progetti Età una traccia invisibile che attraversa coni- sa di molto umano”.
della pietra. Una volta iscritti, una quin- fere e alberi latifoglie.
dicina di studenti raggiungono Twisp o Temo di aver perso Lynx per colpa del Catastrofe agricola
altre località ancora più remote come buio, ma poi intravedo una cupola di fan- La prospettiva dell’autarchica sicurezza
White Clouds in Idaho, Jokkmokk in Sve- go che si eleva un paio di metri sul terreno dell’età della pietra e di un’oasi protetta e
zia o i monti Rodopi tra Bulgaria e Grecia, coperto di aghi di pino. Faccio luce intor- ben fornita nei boschi sembra particolar-
per imparare da Lynx come accendere il no e vedo una minuscola porta di legno mente attraente ora che la pandemia del
fuoco, costruire un riparo, fabbricare un che conduce nel rifugio. Mi accovaccio covid-19 ha messo a nudo la vulnerabilità
arco o delle calzature. Armati di queste per entrare nel caldo grembo scavato nel- del nostro mondo iperconnesso e profon-
conoscenze e dopo essersi cuciti un cap- la terra. Dentro, prima di sistemarci nei damente disuguale. Ma per buona parte
potto di pelle di daino e aver rinunciato nostri due giacigli gemelli di pelli e aghi del novecento le capacità dei nostri ante-
allo spazzolino da denti per un ramoscel- di pino, Lynx attizza le braci facendo di- nati nomadi sono state tenute in scarsa
lo, gli studenti possono inoltrarsi con vampare una fiamma. considerazione.
Lynx in una foresta nelle vicinanze per L’Homo sapiens, vale a dire l’essere
ben trenta giorni di fila. Si accampano, umano moderno, esiste da duecentomila
vanno a caccia e alla ricerca di cibo e pas- anni. Ma è stato solo con l’avvento dell’a-
sano lunghe ore nell’intimità di questa gricoltura durante la rivoluzione neoliti-
affiatata banda tribale. ca, dodicimila anni fa, che la storia è di-
Il suo approccio pedagogico può esse- ventata interessante e la vita umana più
re adattato al contesto. Sostanzialmente prospera e sicura. O almeno questa era la
valuta da quale luogo del mondo si sente narrazione generalmente accettata, pri-
più attratta (prima della pandemia di co- ma che gli studiosi iniziassero a sciorina-
vid-19, la Mongolia era uno dei posti dove re nuove prove per suggerire che l’età
voleva andare il prima possibile) e quali della pietra non era poi così male.
abilità siano importanti per condurre una Il geografo Jared Diamond, vincitore
vita primitiva in quel posto (le proposte del premio Pulitzer, ha definito l’adozio-
per la prossima estate includono la co- ne dell’agricoltura e la conseguente se-
struzione di kayak nelle isole San Juan, dentarietà del genere umano “una cata-
nello stato di Washington). Poi mette in- strofe da cui non ci siamo mai ripresi”.
sieme una classe di persone reclutate in Yuval Noah Harari nel suo best seller Sa-
biblioteca o nel centro della comunità a piens. Da animali a dèi. Breve storia dell’u-
Twisp, inviando email ai suoi contatti per manità (Bompiani 2017) definisce il pas-
capire se c’è abbastanza interesse. Men- saggio alla coltivazione su vasta scala
Tenere il passo
Ci sono dei galli cedroni da queste parti,
mi fa notare Lynx il secondo giorno che
passiamo insieme. E propone di fare
un’escursione in modo di cacciarne uno
per cena. Altrimenti, potremmo cercare
di procurarci uno degli impettiti tacchini
selvatici che ha adocchiato sulle rive del
torrente e nei boschi. Ci prepariamo
mentre il pomeriggio volge al crepuscolo.
Il sole scivola rapidamente dietro i pendii
delle montagne, e tutt’intorno la foresta
proietta ombre nel freddo sempre più in-
tenso. Lynx guarda con aria critica il fuci-
le che ha appena finito di pulire e poi lan-
cia un’occhiata alla mia macchina foto-
grafica. “Meglio prendere l’arco?”, chie-
de. Siamo d’accordo sul fatto che è sicura-
mente l’opzione più primitiva. Oltretutto,
è più difficile che il breve sibilo di una
freccia spaventi gli stormi che vorremmo
mangiare.
Camminiamo fino al fiume che segna
il confine della sua terra. Non ci sono uc-
celli in vista, ma Lynx è raggiante mentre
indica con un ampio gesto la distesa del
basso corso d’acqua. “Non è magnifico?”,
dice. Nel cuore dell’inverno, mi racconta, Emma Doige indossa dei vestiti di funzionario del governo sotto copertura
a volte si sveglia per un silenzio improvvi- pelle di daino. Sulla schiena porta ha partecipato a uno dei suoi corsi. Lei
so. E lentamente capisce: il fiume si è un cesto da viaggio che userà per rimase all’oscuro sulla sua vera identità
ghiacciato. trasportare pesanti attrezzi da fino a due anni dopo, quando è stata in-
A un tratto si gira e affronta a passo di campeggio criminata per aver organizzato un corso
marcia una ripida salita. Ansimando alle sul suolo pubblico senza la necessaria au-
sue spalle, ricordo una sua osservazione È difficile fare i cacciatori-raccoglitori torizzazione e per aver tagliato un albero
casuale sul fatto che è difficile trovare di questi tempi. Per non parlare della lot- morto ancora in piedi. Le hanno vietato
buoni compagni di escursione perché ta per rispettare i pilastri della sopravvi- di mettere piede nelle foreste della parte
quasi nessuno riesce a tenere il suo passo. venza di Maslow: essere selvaggi sconfi- orientale dello stato di Washington per
Indica un altro posto dove abitualmente na nell’illegalità. Ci sono dei limiti al un anno. “A volte le leggi dell’uomo e le
si radunano i galli cedroni. “Sono dap- tempo che si può passare sul suolo pub- leggi della natura si scontrano”, dice. “Io
pertutto finché non decidi di andare a blico. I fuochi spesso sono proibiti e le scelgo le leggi della natura”.
caccia”, dice stizzita, e lancia una freccia zone di caccia circoscritte. Lynx si è scon- Lynx sogna un gruppo con cui condi-
nella radura vuota di pennuti. trata con la legge nel 2008, quando un videre la fatica e lo splendore delle sue
avrebbero imbottito di Ritalin”. Lasciò le Nel giro di un anno Lynx era incinta. Ma di avere una relazione sentimentale. Ma
superiori a 16 anni e, dopo una breve quando la piccola Klara aveva due anni la riflettendoci bene conclude che no, è che
esperienza alla Chelsea school of art e un loro relazione si era già deteriorata, e il suo amore è troppo, troppo impetuoso,
periodo di vagabondaggio ad Amster- Lynx si trasferì con la figlia in Montana, troppo grande, e più di quanto molti uo-
dam, si ritrovò nel paese di sua madre, dove passò il decennio successivo viven- mini possano sopportare.
nella Svezia rurale, dove cominciò a svi- do in una iurta e facendo scuola alla bam- Non per la prima volta, mi chiedo cosa
luppare quell’amore per la natura che bina in casa. Conciava pelli, realizzava ci voglia per resistere al semplice impulso
avrebbe definito la sua vita di adulta. oggetti di artigianato e d’estate insegna- di premere l’interruttore. Oppure, ponia-
A 21 anni il suo ragazzo di allora la con- va alla Boulder outdoor survival school mo, perché non si trasferisce più vicino al
vinse ad andare negli Stati Uniti e la portò nello Utah meridionale. limite della città? Ma mentre io vedo il
a Wenatchee, nello stato di Washington, Lynx e Klara tiravano avanti. Quando richiamo della comodità nelle case gra-
due ore a sud della sua casa di oggi. Non fece dodici anni, Klara scelse di andare a devolmente illuminate lungo la strada,
aveva mai visto gli spazi sterminati della vivere con il padre nello stato di Wash- Lynx mi spiega che lei si sente attratta da
natura selvaggia. È negli Stati Uniti che ha ington. “Volevo studiare in modo più un isolamento ancora maggiore. “Voglio
cambiato nome ed è diventata Lynx, sce- strutturato e frequentare ragazzi della farmi invischiare in un sistema che mi
gliendo come cognome Vilden, selvaggia mia età”, mi ha spiegato. La madre soste- rende schiava? Proprio no. A volte ho vo-
in svedese. Rapita dalla bellezza di quei neva il suo interesse per la scuola e la so- glia di dire ‘fanculo tutto’ e allontanarmi
posti, cominciò a fare passeggiate sui cialità, ma non era disposta a scendere a ancora di più dalla società. Andarmene
monti delle Cascate, ma racconta che era compromessi sul proprio stile di vita. semplicemente a vivere sulle montagne
pigra e non le piaceva portare lo zaino. “Non gliel’ho mai rimproverato”, mi ha e non scendere più”.
“Come faceva una volta la gente? Non esi- detto Klara. “Anche se voglio cose diver- E allora cosa la frena?, chiedo. Rispon-
stevano gli zaini”, dice sprezzante. “Co- se, mi sento davvero appoggia- de con un tono piatto: “Lo farò
me accendevano il fuoco? Cosa mangia- ta nelle mie scelte di vita”. Ma la solo quando avrò un clan”.
vamo? A quell’età mi facevo questo gene- decisione di lasciare andare la L’ultimo pomeriggio, Lynx e
re di domande”. Lynx imparò a riconosce- figlia è stata difficile per Lynx. Il io facciamo una passeggiata su
re le piante in modo da poterle mangiare e desiderio di ridurre la distanza un crinale poco lontano. Lei
raccogliere durante le escursioni. E poi le tra loro l’ha riportata nello stato marcia in testa, incurante dei
capitò tra le mani una guida alle piante di Washington e poi a Twisp. rami che schioccano dietro di lei e mi fru-
commestibili di Tom Brown, autore del Di tanto in tanto Lynx è assalita dalla stano la faccia. Il suo comportamento,
libro The tracker. Il cacciatore di orme, e si malinconia, e malgrado gli amici disse- come il suo stile di vita, contiene elemen-
iscrisse a un corso di una settimana nella minati nella Methlow valley è alla conti- ti di pragmatismo e di poesia. Nei giorni
sua scuola dei Pine Barrens, in New Jer- nua ricerca di contatti sociali. Le notti, in che ho passato con lei a volte è stata bru-
sey. L’ultimo giorno, racconta, “sono particolare, possono essere “piuttosto sca, quasi impaziente, pronta a borbotta-
uscita dalla capanna del sudore (una dure”, dice. Quando non ha a disposizio- re scontenta quando le offrivo gli aghi di
struttura per cerimonie dei nativi ameri- ne amici con un camion o altre forme di pino sbagliati per alimentare il fuoco.
cani), mi sono sdraiata per terra e a un trasporto, cammina fino a Twisp river
tratto l’ho capito: è questo che voglio fare. road e aspetta un’auto che la porti in pae- Il fuoco ci rende umani
Voglio imparare a entrare in relazione con se per usare la biblioteca o andare nei ne- Sulla cima si spalanca un panorama a 180
la terra e poi condividere questa esperien- gozi. Se non passa nessuno, fa dietrofront gradi, e Lynx mastica una striscia di car-
za con altre persone. È stato l’inizio del e torna a casa. ne essiccata e beve dell’acqua da una zuc-
mio viaggio”. Una sera prendo la macchina e andia- ca svuotata prima di alzarsi e posare per
mo nella vicina Winthrop, un’ex cittadi- me. È consapevole della bellezza cine-
Aspettando il clan na di miniere d’oro che somiglia a una matografica dell’ambiente e dello straor-
Affascinata dalle proprietà terapeutiche versione favolistica del vecchio west. dinario effetto della sua figura che si sta-
delle piante, Lynx si dedicò all’erbalismo Uno dei bar locali ha organizzato una se- glia nitida su questo sfondo. “Cappuccio
e alla medicina naturale e si ritrovò alla rata a lume di candela, promettendo mu- o berretto?”. Posa con diversi copricapi.
Reevis mountain school nella riserva del- sica dal vivo senza luce elettrica. Lynx “Fucile o arco?”, chiede accennando alla
le montagne Superstition, in Arizona. Un pensa che sia divertente e ha portato con mia macchina fotografica. Eppure adora
giorno, racconta, arrivò un tizio a cavallo sé una lampada a grasso. Ma il suo entu- i dettagli e la paziente fatica richiesta dal
di un mustang. “Aveva lunghe trecce e siasmo si spegne quando all’arrivo sco- suo stile di vita. Lentamente, affila il le-
una gran barba, che sono un po’ il mio de- priamo che le luci del bar sono accese. I gno con una scheggia di pietra per fabbri-
bole, e ricordo di aver pensato: quest’uo- clienti avevano troppi problemi a ordina- care le frecce. Concia le pelli con il cervel-
mo lo sposo. E così è stato”. Andarono re al buio, spiega la cameriera. Tornando lo dei cervi per ammorbidirle.
insieme in giro per il paese a bordo di un a casa, Lynx mi dice che il suo ultimo E soprattutto, adora accendere il fuo-
vecchio scuolabus, trascinandosi dietro il amante l’ha respinta, e si chiede ad alta co. Quella sera mi accovaccio per terra
mustang con un rimorchio per cavalli. voce se non sia semplicemente incapace mentre lei magicamente estrae pennac-
DONA ORA
Vai su:
dropit.actionaid.it
Scopri le sfide da vincere insieme.
Islanda
La via artica
ARCTIC IMAGES/GETTY IMAGES
sgombro – gradevole novità del cambia- to, una delle grandi opere del nuovo Arti- Canada e dalla Groenlandia, centri servi-
mento climatico – si prepara a diventare co. Il progetto è finanziato dall’autorità zi, quartieri abitativi, hotel, scuole, ban-
entro una decina d’anni una città, un cen- portuale di Brema, in Germania, e da un che, un aeroporto.
tro nevralgico della globalizzazione. consorzio d’imprese islandesi, ma ci sono Le condizioni del Finnafjörður sono
In paese per ora tutto gira intorno alla anche capitali cinesi, di Singapore e fondi uniche: mare ormai libero dal ghiaccio
piccola flotta che porta a casa circa 22mila pensione statunitensi, come la Guggen- tutto l’anno, 75 metri di profondità anche
tonnellate di pesce all’anno. Il responsabi- heim Investments. Si parla di 15 miliardi di a ridosso degli scogli, poco vento, entro-
le dell’impianto di lavorazione e spedizio- dollari. terra piatto e terreni a basso costo. “Han-
ne è Siggeir Stefánsson. Camicia a quadri, no firmato tutti, è un’opportunità per in-
barba grigia e aria stanca, seduto nel suo La chiesetta luterana coraggiare i nostri figli a restare, per far
ufficio tappezzato di mappe, potrebbe es- La baia diventerà la porta della rotta tran- arrivare gente, creare qualcosa di gran-
sere un professore di geografia che ha ap- spolare da e per l’Atlantico del nord. Sei de”, dice Stefánsson, illustrando il rende-
pena tenuto una lezione. Invece Stefáns- chilometri di banchina, in grado di acco- ring del progetto appeso alla parete, ac-
son, che non è mai uscito dall’Islanda ed è gliere i mercantili portacontainer cinesi canto a un poster con le specie ittiche arti-
a capo del consiglio municipale, nel suo lunghi 400 metri e larghi 60, duemila et- che e alle foto dell’ultima festa della coo-
piccolo la geografia contribuisce a cam- tari di depositi per lo stoccaggio di petro- perativa dei pescatori. “Ci stanno tutti,
biarla: è il riferimento a Þórshöfn del con- lio e gas, stabilimenti per la trasformazio- tranne loro. Sono contro il progresso, non
sorzio internazionale che costruirà il por- ne delle materie prime provenienti dal vogliono novità”. E indica un lotto eviden-
ziato in nero, proprio dove la baia spancia ne qui pensa che diventerà ricca. Ci chie- sferza il volto c’è anche qualche lacrima.
con un’ampia virgola. dono: perché non vendete? Diventerete Ha 48 anni, due matrimoni alle spalle,
Le pecore nere sono i pastori Reimar ricchi. Ma noi non vogliamo diventare perché anche Dagrun, pur restandogli af-
Segurjonsson, sua moglie Dagrun e i loro ricchi. I pastori non vivono per i soldi, ma fezionata e senza tagliare i legami con la
quattro figli. In paese si dice che l’ultima per la natura e per le radici. Questo posto fattoria sul Finnafjörður, non ha retto a
offerta sia stata di un milione di dollari. abita nel nostro cuore”. quella spropositata solitudine e al richia-
Quando li incontro alla fattoria Fell, che Poi è arrivato il lunedì e un vento vio- mo della città. È un uomo massiccio, due
significa collina e infatti è l’unico sbalzo lento da nord, quasi solido, impregnato di piercing al lobo sinistro, baffi e pizzo color
in questo tratto di costa, sono appena ri- ghiaccio. Dagrun Segurjonsson e i figli carota, come i capelli, ma la frangia è stata
entrati dalla funzione domenicale alla sono rientrati ad Akureyri, la piccola e vi- tinta d’un rosso acido. In casa sembra ti-
chiesetta luterana e mi offrono un agnello vace capitale del nord, città universitaria mido, è di poche parole, i suoi movimenti
arrosto con rape e patate novelle. Accanto e uno dei centri logistici e finanziari del sono impacciati, è goffo nello sbrigare le
al camino, una libreria disordinata. Dalla nuovo Artico, a tre ore d’auto da faccende in cucina; diventa invece se stes-
finestra si vede la baia, immacolata e Þórshöfn. Scopro che Reimar Segurjons- so nella stalla, tra le sue 370 pecore. Go-
spensierata, ignara del suo destino. “Vo- son in realtà alla fattoria Fell, quattromila verna con gesti rapidi, si sposta senza esi-
gliamo solo che resti tutto com’è ora”, di- ettari che comprendono anche un lago, è tazione con gli stivaloni sul tavolato scivo-
ce Dagrun Segurjonsson guardando gli rimasto solo, l’unico essere umano a vive- loso di letame e parla con passione e rab-
altri negli occhi, compiaciuta della com- re nella grande baia, nessuno con cui con- bia del suo mondo, perché quello sì è pre-
plicità che li tiene uniti. Parla per tutti. dividere lo struggimento per quell’incan- cario e rischia di scivolare via. Racconta
“Non vogliamo cambiare, ci piace il silen- to che non cessa di procurargli un groppo che a maggio gli allevatori liberano le pe-
zio, la solitudine. Noi prendiamo la nostra in gola. “La bellezza senza l’amore fa ma- core tra le montagne dell’interno, che tor-
barca, peschiamo quel che ci serve per le”, dice con la voce rotta, e forse tra le nano a essere animali selvatici, partori-
mangiare. La maggior parte delle perso- gocce della pioggia ghiacciata che gli scono gli agnelli allo stato brado. Poi a ot-
ne dimostra molti di più: è un uomo cor- parlare dei milioni che avremmo incassa- tesche operazioni di sfruttamento in Gro-
pulento con una pancia che deborda dalla to, del futuro delle prossime generazioni. enlandia, Alaska o nelle disumane vastità
cintura, la folta barba fulva gli arriva al Ma le carte che ci hanno presentato qual- della tundra russa, non è un affare alla
petto e l’occhio sinistro è semichiuso da che mese fa in municipio parlano di affitto portata della gente semplice: è passato
quando aveva 17 anni: un incidente men- per 99 anni. Noi non possiamo recedere, troppo poco tempo da quando la principa-
tre navigava nelle acque di Terranova. Ac- ma loro sì. Secondo me quei marpioni le preoccupazione era sopravvivere in un
carezza con le sue manone un cagnolino hanno manipolato anche Stefánsson e gli ambiente ostile e l’unica ambizione quella
di razza papillon, anche lui addobbato con altri del comune: poveretti, pur di fare il di procurare da mangiare ai figli. Non im-
un vezzoso nastrino rosa. “Gli hai detto colpo del secolo hanno promesso ai pezzi porta se oggi sanno usare i social network
Ægir che anch’io non firmo più niente? grossi del posto che sarebbe stata una pas- o i sofisticati sonar digitali nei loro pesche-
Che nessuno firma più niente perché ci seggiata, perché siamo ignoranti, misera- recci, o se sono al corrente dell’andamen-
stanno prendendo per il culo, ci manipola- bili e sprovveduti. Che poi è vero, alla fine to del prezzo del petrolio o sono tecnici
no come burattini?”. Scopro che Halldor e se non firmeremo troveranno la legge per specializzati o addirittura – come nel caso
i suoi tre fratelli laggiù al Finnafjörður so- sequestrarci la terra. Confesso che ero del governo inuit groenlandese che ho vi-
no tra i proprietari dei terreni a sud della contento che le cose potessero cambiare, sto alle prese con le multinazionali delle
baia, dove sorgeranno le banchine per i dicono che il grande nord sta diventando estrazioni minerarie australiane, cinesi e
portacontainer. “A parte Reimar Se- il centro del mondo e che i nostri ragazzi sudafricane – sono ministri laureati che
gurjonsson, all’inizio abbiamo firmato non dovranno più andarsene, che il futuro frequentano le cancellerie internazionali:
tutti per dare il permesso alla prima valu- è qui. Ora invece ho già nostalgia di come non avranno mai la sufficiente malizia,
tazione d’impatto ambientale. Sono venu- stavamo prima che questa storia del porto l’adeguato cinismo per trattare alla pari
ti quelli del porto di Brema a spiegare ci avvelenasse la vita”. con i rapaci colonizzatori del nuovo Arti-
quanto sono bravi a fare tutte le cose puli- La questione è che il progetto del porto co. Facile immaginare, dopo aver cono-
te. Poi sono arrivati i manager dell’Efla a del Finnafjörður, come molte altre gigan- sciuto Stefánsson e altri amministratori
VILLA CRESPI — via Giuseppe Fava, 18 - 28016 - Orta San Giulio (NO) - Italia
T +39 0322 911902 - F +39 0322 911919 - info@villacrespi.it
villacrespi.it
Islanda
del ministero sulle navi inviate al largo moglie, accumula, sega e commercia quel stesso tempo non restare tagliati fuori dal
delle coste islandesi per valutare gli stock ben di dio che arriva sulla cresta delle vio- gioco globale. Noi siamo speciali e globa-
di capelin e decidere se e quante quote lente onde dell’oceano Artico, cioè tron- li allo stesso tempo”, mi aveva detto nel
consentire quest’anno. Anche gli operai chi lunghi anche una decina di metri. So- 2004 Siv Friðleifsdóttir, all’epoca giova-
aspettano con il fiato sospeso la sentenza no per lo più pini e larici siberiani, che i nissima ministra dell’ambiente. Eravamo
(che sarà purtroppo di condanna, niente “boscaioli di mare” di Langanes distin- nel suo ufficio di Reykjavík, addobbato
capelin neanche nel 2020). guono grossolanamente in “legno bian- con pernici bianche impagliate. “Le ho
Thorarinn Sveinsson, 50 anni, lavora co” e “legno rosso”. Montagne di tronchi cacciate io. Non dimenticare che viviamo
alla Ísfélag da tre. Faceva l’allevatore, ma consegnati all’Artico dai fiumi della fore- in un’isola dove i vulcani stanno dentro i
ha dovuto vendere quasi cinquecento pe- sta boreale siberiana e che le correnti, pro- ghiacciai. Influisce, non puoi essere ba-
core per saldare i debiti. Poi si è innamora- babilmente alterate dal cortocircuito cau- nale in un simile paesaggio”, aveva ag-
to di una ragazza del paese piena d’inizia- sato dalla febbre polare, fanno arenare su giunto.
tiva e l’ha sposata. Con lei ha provato a queste sponde a diecimila chilometri di Si celebrava, con quel patriottismo un
mettere in piedi un vivaio di alberi, secon- distanza. po’ folk tipico delle piccole nazioni, il ses-
do molti uno dei settori trainanti in Islan- “Molti pare siano antichissimi”, mi di- santesimo anniversario dell’indipenden-
da nei prossimi anni (l’isola fu deforestata ce August, 42 anni, allevatore di 700 peco- za dalla Danimarca. Ma, indirettamente,
dai vichinghi e da allora sono cresciuti so- re e 60 cavalli a Sauðanes. “Erano impri- anche il terzo posto nella classifica mon-
lo bassi arbusti, tanto che c’è il detto che se gionati da chissà quanti secoli nei ghiacci diale dei paesi più competitivi, con un
ti perdi nei boschi islandesi basta alzarti in della Groenlandia. Non riesci a piantarci reddito medio pro capite di 65mila dollari
piedi per farti trovare). Ma in questa parte un chiodo, sono come il ferro”. August, all’anno. L’Islanda era chiamata la “tigre
di costa il vento è sempre più forte e gli al- che si è costruito una segheria preveden- boreale”. Solo vent’anni prima era il pae-
beri restano piccoli. L’unica soluzione, do di dover cambiare completamente me- se più povero d’Europa, conosciuto come
quindi, era fare come gli altri: entrare alla stiere, produce pellet con il legno bianco avamposto statunitense della guerra
Ísfélag. Sveinsson è stato uno degli ultimi ed esporta quello rosso, il più pregiato, in fredda. “Quando sono nato, proprio nei
giorni dell’indipendenza, vivevo sulla co-
Sulle monete non sono raffigurati sta occidentale in una casa con il pavi-
mento in terra battuta, senza elettricità.
monarchi o artisti, ma merluzzi e Si campava di aringhe, mai vista una fo-
naselli: l’economia è stata sempre glia di lattuga”, mi aveva confidato il col-
tivatore Bragi Einarsson, nella serra geo-
agganciata alla pesca riscaldata nella piana di Hverageroi. “Ed
eccomi qui, produco banane e kiwi e ho
assunti. Tre anni fa, da gennaio a maggio, Svezia e Norvegia, ma lo vende soprattut- una casa alle Bermuda”.
la fabbrica funzionava ancora 24 ore al to a un famoso architetto d’interni di Ber- Tutti parlano l’inglese e sono in grado
giorno e sette giorni alla settimana. Un lino, di cui non vuole rivelare il nome. “Me di leggere le saghe islandesi scritte mille
operaio guadagnava settemila euro al me- lo paga duemila euro al metro cubo, spedi- anni fa. I vichinghi arrivarono con un libro
se. Oggi più della metà della linea di lavo- sco un paio di container al mese”, mi con- sotto il braccio. La “terra del ghiaccio”,
razione del fresco è ferma, mentre lo sta- fida August. l’isola che a nord affaccia sull’oceano Arti-
bilimento della produzione di mangime e co, è l’unico angolo del pianeta a non aver
olio di pesce è chiuso. E lo stipendio me- L’arrivo dello sgombro mai conosciuto l’analfabetismo. L’Unione
dio è di 2.500 euro, che in uno dei paesi al La prima zanzara arrivò nel 2014 e fu la degli scrittori, in un paese di 320mila per-
mondo con il più alto costo della vita signi- notizia d’apertura dei giornali islandesi. sone, ha quattrocento iscritti. Gli autori
fica non solo rinunciare a qualsiasi extra – Lo sgombro di cui parlavo era arrivato in- tradotti nel mondo sono quaranta: la più
nel caso di Sveinsson per esempio rimet- vece a Þórshöfn e in tutto il nord dell’isola piccola nazione europea con la più alta
tere i tre denti mancanti che gl’impedisco- intorno al 2010, e la notizia fu vissuta co- percentuale di scrittori. “Divertente esse-
no di sorridere come vorrebbe – ma anche me una benedizione dopo il crollo finan- re islandese, vero? Sei l’unico spettatore di
non riuscire a mandare i figli a studiare ad ziario. Unico paese ad aver dichiarato in- un mondo che sta perdendo l’anima”, mi
Akureyri, visto che a Þórshöfn c’è solo la solvenza dopo la crisi del 2008, l’Islanda ha detto una volta Einar Már Guðmunds-
scuola dell’obbligo fino a 16 anni. per rinascere s’è attaccata allo sgombro, son. Il suo Angeli dell’universo aveva appe-
A queste latitudini, tuttavia, se con una mandato provvidenzialmente dal cam- na venduto 40mila copie.
mano il riscaldamento globale toglie, con biamento climatico. D’altronde sulle mo- La swinging Reykjavík dei primi anni
l’altra fa un dono inaspettato e contribui- nete non sono raffigurati monarchi o mu- duemila, secondo il discografico Ásmun-
sce a tessere con creatività i destini delle sicisti, ma merluzzi e naselli: l’economia dur Jónsson, scopritore di Björk, dei Sigur
persone. Quello di Sveinsson si ostina ad è stata agganciata alla pesca fin dalla co- Ròs e dei Mùm, si spiegava con la scelta
avere la forma d’un tronco d’albero. Come lonizzazione vichinga dodici secoli fa. dei ragazzi di puntare sulla “diversità”. “I
altri pescatori, operai e allevatori di peco- L’Islanda è il laboratorio dell’occidente, giovani”, diceva Gísli Pálsson, dell’istitu-
re part-time che vivono sulla costa, lungo forse per il privilegio, o la maledizione, di to di antropologia, “s’identificano con l’i-
la penisola di Langanes – una lingua di ter- stare lassù, tra Europa e America, e di po- dea di una terra pura, preistorica, isolata e
ra anfibia di selvaggia bellezza, santuario ter decidere liberamente cosa prendere e allo stesso tempo avveniristica”. Una na-
d’una trentina d’uccelli acquatici autocto- cosa scartare dei due continenti. “Tutti zione fiera del proprio essere appartata
ni – da un paio d’anni anche lui, con sua vogliono essere speciali, diversi e allo che ha prodotto una totale identità di stir-
nel paradiso perduto. Due anni dopo, nel miglia marittime avrebbero fatto quello
2011, mi aspettavo di trovare un paese an- che credevano dello sgombro. Dopo l’in-
cora in difficoltà. Invece era già uscito dal- solvenza, quindi, erano tornati i padroni
la recessione, il pil era in crescita, i tassi dell’isola, il pesce era di nuovo la prima
d’interesse erano scesi dal 18,5 al 4,5 per voce del pil, come ai vecchi tempi. Intanto
cento, l’inflazione dal 15 al 3 per cento, la nelle reti comparivano specie mai viste
disoccupazione dal 10 all’8 per cento. nelle acque islandesi, come la platessa, il Se il 60 per cento del pesce consumato
Certo, il 60 per cento dei mutui era inesi- rombo giallo, la rana pescatrice e perfino negli Stati Uniti proviene dal mare di Be-
gibile e molti professionisti avevano la- il tonno. ring e la stessa percentuale del mercato
sciato l’isola, il welfare era stato massa- Oggi il fenomeno sta sconvolgendo europeo attinge dalle riserve del mare di
crato dai tagli. Ma era tornata l’adrenali- molte economie costiere tra l’Atlantico Barents, il pesce in generale diventa un
na, la follia. Il motto del paese era Þetta del nord e l’Artico. Gli astici scappano dal- animale politico in un pianeta che cresce
reddast! , tutto s’aggiusta. “Siamo un pae- le acque troppo calde del Maine verso il di un miliardo di abitanti ogni 14 anni e ha
se test, il luogo perfetto per fare esperi- Canada e il Labrador, dove gli abitanti si un disperato bisogno di proteine. Arriva-
menti. Ricordati che siamo l’isola con i fregano le mani perché diventeranno pre- no nuovi predatori e batteri fantasma.
vulcani dentro i ghiacciai”, aveva ripetuto sto ricchi. Invece il New England, negli Malattie finora sconosciute in acque fred-
anche la ministra dell’industria Katrín Stati Uniti, rischia di perdere la sua ban- de decimano aringhe e seppie. Si creano
Júlíusdóttir. diera, il simbolo su cui ha costruito la sua nuovi equilibri tra invasori e residenti,
L’Islanda aveva ricominciato a maci- immagine e cultura marinara, il crostaceo perché sta nascendo un nuovo mare con
nare modernità. Il 99 per cento delle case sacro come la vacca in India, solo che fini- un ecosistema tutto da costruire.
era riscaldato con l’energia geotermica. sce bollito. Il merluzzo atlantico, un pre- Così la vulcanica e inquieta Islanda
La nazione dove i ciechi guidavano i sordi datore formidabile, sta occupando i terri- aveva riorientato le sue lunghe antenne e
aveva scoperto l’antipolitica: nel 2010 Jón tori del merluzzo artico – molto più pregia- fiutato che questa storia del cambiamento
Gnarr, attore comico e dj, fu eletto sinda- to e alla base della catena alimentare re- climatico poteva essere l’affare del secolo.
co di Reykjavík. Nel consiglio comunale gionale – facendolo morire di fame. Il pol- Nel giro di cinque anni ha girato le spalle
arrivarono punk e menestrelli di strada. lock punta a nord e si porta dietro il salmo- all’Atlantico ed è rinata come nazione ar-
In un ex magazzino al porto fu aperta la ne, di cui è la preda preferita. tica. Nella rete stavolta sono finiti milioni
Casa delle idee: “Pericolo di morte, de- Quello che succede sotto le acque arti- di turisti. “Guardati intorno”, mi disse un
mocrazia eversiva” era l’avviso all’entra- che non è solo materia da biologia marina. giorno Edward Hujbens, docente di geo-
grafia all’università di Akureyri. “In giro La disoccupazione è al 3 per cento. Sem- Hujbens chiama turismo last chance, l’ul-
non c’è più un islandese”. Era la fine bra un film già visto: i prezzi delle case so- tima occasione di vedere gli scampoli di
dell’estate del 2016, eravamo sulla collina no saliti di più del 50 per cento perché tutti Terra ancora remoti, di calarsi in quel che
che domina Reykjavík, sulla piazza da- vogliono affittare ai turisti; Reykjavík è resta di paesaggio primordiale prima che
vanti alla Hallgrímskirkja, la chiesa mo- una selva di gru, i prezzi sono più bassi so- sia colonizzato dalla globalizzazione ed
dernista luterana, unico edificio di qual- lo in Svizzera, il paese più caro del mondo. entri nell’era geologica dell’antropocene.
che rilievo nella capitale, a parte la Harpa Per un tavolo da Dill, il ristorante di cucina “È il nuovo esotico”, spiega. “Una volta
concert hall sulla baia, costata 200 milioni artica alla moda e fresco di stella erano le Fiji, Bali, la Patagonia. C’era l’o-
negli anni della sbornia finanziaria. C’era- Michelin, bisogna prenotare due mesi pri- rientalismo, con le sue palme, i profumi di
no circa trecento persone, tutte intente a ma. Fuori non è difficile rivedere le Ben- spezie. Ora è il grande nord. Si paga per
fotografare un orrendo campanile. tley. giocare al piccolo Amundsen, la comitiva
Il turismo è cresciuto del 30 per cento diventa spedizione, si cerca la solitudine
negli ultimi cinque anni, del 50 per cento Il nuovo esotico remota in gruppo. I visitatori vivono l’e-
tra il 2016 e il 2017, con 2,3 milioni di pre- Gli ultimi dieci anni hanno sconvolto un sperienza del selvaggio o la compassione
senze, circa sette volte il numero degli mondo, quel che restava della mistica per un ghiacciaio come fossero davanti
islandesi. Uno tsunami, di carne umana nordica, fatta di elfi, saghe e valchirie. alla gabbia del gorilla. Ma c’è anche altro:
(almeno fino al 2019, poi sarebbe arrivato Ora nel Valhalla entra solo la moneta stra- il richiamo d’esperienze ancestrali che ri-
l’altro tsunami, quello degli effetti del niera. La tigre boreale torna a ruggire bolle nel nostro dna, la nostalgia per l’i-
covid-19 sul turismo internazionale). Nel- sfruttando le conseguenze del cambia- stinto che abbiamo annacquato nei mil-
le casse dello stato sono entrati circa sei mento climatico: dalla costruzione, lenni”. I turisti climatici inseguono il bri-
miliardi di dollari all’anno, l’equivalente nell’estremo nordest dell’isola, del porto vido degli spazi incontaminati invaden-
dei debiti accumulati con il Fondo mone- di Finnafjörður in vista dell’apertura della doli. È colpa – o merito, dal punto di vista
tario internazionale e i paesi scandinavi. rotta transartica, all’affare di quello che delle casse islandesi – anche del terrori-
Pericoli
dentro
e fuori
di noi
Heidi Julavits, The New
York Times Magazine,
Stati Uniti
Di solito abbiamo paura
di viaggiare perché
pensiamo che possa
capitarci qualcosa. Ma
cosa succede se siamo
noi a mettere a rischio la
vita degli altri? Racconto
di una vacanza durante
la pandemia
l 20 febbraio del 2020, giorno in
– quale fosse la nostra provenienza. ed era difficile che fossimo dei portatori, ci
Il 23 febbraio, giorno in cui il carnevale siamo detti: se a uno di noi viene la febbre
di Venezia è stato cancellato e l’Oms se- o la tosse, ce ne staremo tutti a casa per
gnalava 76 casi di covid-19 in Italia, abbia- due settimane.
mo capito di aver corso un rischio molto Quel piccolo passo, che pure, in quella
più serio di quanto pensassimo. È vero che fase, era già molto prudente, ci ha co-
quando siamo partiti c’era già qualche ca- stretti a cambiare il nostro modo di pen- Un anno prima, sempre durante le va-
so in Europa, ma non ero preoccupata dal sare, un po’ com’era successo all’aeropor- canze di carnevale, amici e parenti ci ave-
virus, nel senso che non temevo potesse to di Venezia, quando avevamo dovuto vano spinti a restare a casa perché teme-
farci del male. E questo per me è molto superare un controllo per uscire dalla vano per la nostra sicurezza. Avevamo
strano, perché sono una persona che defi- zona ad accesso limitato. Di solito si resta programmato un viaggio ad Acapulco, in
nireste, a seconda della vostra visione del a casa per evitare un pericolo di farsi ma- Messico, in parte perché nostra figlia sa-
mondo, una catastrofista o un’esperta di le. È la profonda abitudine cognitiva che rebbe presto andata al college e volevamo
scenari inverosimili. È difficile che io ab- la “casa” ha inciso nei nostri cervelli, an- fare un ultimo viaggio di famiglia. Avevo
bia dell’acqua o dei cerotti in borsa, ma se che se irrazionale (e che cambia a secon- scelto Acapulco perché l’albergo costava
avete bisogno di un coltellino svizzero o di da della realtà vissuta in casa). poco, immagino perché la città, per dirla
con le parole di un mio amico, era “la capi- vostra prossima destinazione, Dama- sempre i taxi ufficiali. La sera non guidate
tale mondiale degli omicidi” (in realtà sco?”. Poi però avevo parlato con varie in zone isolate. Tutte precauzioni elemen-
nella classifica delle città “non in guerra” persone che conoscevano quella parte del tari in una grande città”. La mia conclusio-
con il più alto tasso di omicidi Acapulco è Messico. Da una di loro avevo scoperto ne era stata che i turisti statunitensi dotati
al secondo posto). Mia madre, persona che bisogna evitare l’autostrada tra Città di buon senso non correvano particolari
pratica, mi aveva fatto notare che il dipar- del Messico e Acapulco, e che invece di rischi. Erano molto più a rischio gli abitan-
timento di stato americano consigliava di noleggiare un’auto o usare gli autobus ti di Acapulco e i ricchi turisti messicani.
evitare viaggi nello stato di Guerrero. Un conveniva prendere l’aereo. Un’amica che In quel caso il dubbio – partire o no –
altro amico, meno diplomatico (in tutti i ha una casa ad Acapulco mi aveva detto: ruotava intorno alla nostra sicurezza e alla
sensi), mi aveva chiesto: “E quale sarà la “Non vi avventurate nei vicoli. Prendete possibilità che ci succedesse qualcosa
una lezione e l’altra. Nessun turista che pere se lo ha avuto un altro amico, che era chiesto all’insegnante di mio figlio se
fotografava le biblioteche. Mentre l’im- nell’Italia del nord quando c’eravamo noi avremmo dovuto tenerlo a casa durante
patto del virus si estendeva oltre ogni (lo abbiamo visto in aeroporto), e che una quelle due settimane. Temevo la sua ri-
frontiera e ogni misura di contenimento, volta andato dal suo medico di New York sposta. Mi ha detto, con aria circospetta,
diventava sempre più difficile stabilire con una brutta tosse si è sentito dire che che dovevo parlare con la preside, ma che
dove (e da quale lato di quale confine) non aveva nulla. comunque la scuola non aveva preso mi-
una persona era più al sicuro, e se una Mi è praticamente impossibile raccon- sure rispetto ai viaggi in Italia. Però era
persona era la vittima di un pericolo o tare o ricordare con precisione come la evidente che, per la prima volta, stava
l’inconsapevole portatrice di quel perico- nostra comprensione del virus (del suo pensando che forse – forse? – avremmo
lo, e cos’era l’assenza di pericolo, e cosa comportamento e del nostro rapporto con dovuto tenerlo a casa. L’8 marzo, giorno in
s’intendeva per “controlli di sicurezza”, e la sua diffusione) abbia cominciato, a me- cui finivano le nostre due settimane di
chi doveva essere sottoposto a quel tipo tà marzo, a intensificarsi ora dopo ora. quarantena, l’Oms segnalava 5.883 casi in
di controlli, e per passare da dove a dove. Quella che la mattina ci sembrava una Italia e 213 negli Stati Uniti.
precauzione quasi eccessiva la sera era di- Per una persona ossessionata dalle ca-
Ufficio prevenzione catastrofi ventato semplice buon senso. Il dodicesi- tastrofi come me, il dodicesimo giorno è
A questo punto vi aspetterete la seguente mo giorno dopo il nostro rientro ho saputo stato un momento di presa di coscienza.
confessione: “E poi siamo risultati tutti che i primi due casi nel Rhode Island era- Com’era potuto succedere, per la prima
positivi al tampone”. Non è andata così, no un uomo e un’adolescente che avevano volta nella mia vita, che fossi stata più len-
anche perché non abbiamo nemmeno po- viaggiato in Italia nella stessa settimana in ta, meno creativa e meno contorta della
tuto fare il test. Anche se finora nessuno cui c’eravamo stati noi. Stessa storia per il realtà? Sto ancora cercando di capire co-
nella mia famiglia ha mai mostrato sinto- secondo caso sospetto in Massachusetts. me mai non ho attivato quella che è indi-
mi da covid-19, non sapremo mai con cer- Un numero sempre più alto di focolai, ne- scutibilmente la parte migliore del mio
tezza se lo abbiamo avuto o no. Né posso gli Stai Uniti e altrove, poteva essere ri- cervello, l’ufficio prevenzione catastrofi,
dire se gli amici con cui siamo andati a condotto a persone che erano state in proprio quando, in termini di sopravvi-
Venezia lo hanno avuto (due di loro aveva- quella parte d’Italia. Contavo le poche, venza della specie, sarebbe stata essenzia-
no il raffreddore, ma secondo noi lo ave- ultime ore che mancavano prima che fos- le. L’unico messaggio diramato da
vano già negli Stati Uniti). Non posso sa- simo tecnicamente fuori pericolo. Ho quell’ufficio era stato “non siamo malati,
Scegli Malta
tra Mare e cultura
L’arcipelago di Malta abbraccia le diverse culture del
Mediterraneo a poco più di un’ora di volo dall’Italia.
Paesaggi mozzafiato, 7000 anni di storia e 3 siti Patrimonio
dell’Umanità UNESCO tra i quali la vibrante capitale Valletta.
Vieni a scoprire i nostri tesori!
Graphic journalism
Fine
I lupi
di Stanislav
Paul Auster, Literary Hub, Stati Uniti
Foto di Berthold Steinhilber
Un rabbino pieno di tic, un poeta buddista e la
misteriosa storia di una città svuotata dalla
guerra e dall’olocausto. Paul Auster va alla
ricerca delle origini della sua famiglia
a Ivano-Frankivsk, in Ucraina
LAIF/CONTRASTO
La stazione ferroviara
di Ivano-Frankivsk,
in Ucraina, 2010
109
a copia
euro
due anni
Carta Accesso
1 50 45% 55%
digitale
contenuti
online anno numeri di sconto
rispetto al prezzo
di copertina
179
euro
di sconto
rispetto al prezzo
di copertina
Abbonati
al tuo
giornale
preferito
Regalati o regala Internazionale.
Ogni settimana il meglio dei giornali di tutto il mondo
da leggere su carta e in digitale su tablet, computer e smartphone.
E ogni mattina una newsletter di notizie.
internazionale.it/abbonati
America Centrale
Chiapas, Messico, ottobre 2019. Un gruppo di migranti cammina lungo l’Autopista 200
o da Bamenda
Internazionale 1369-1370-1371 | 31 luglio 2020 83
America Centrale
tizzati dall’incidente, dalla sete e dalle maglietta grigia da bambina e un paio di
punture degli insetti, e si sono consegnati jeans alla rovescia, strappati; una ma-
agli agenti messicani. Sette uomini e una glietta nera con una stampa bianca della
donna, tutti del Camerun. Sono stati por- torre Eiffel; una maglia termica da bam-
tati in un ospedale vicino. “La donna era bino. Le autorità messicane hanno detto
incinta”, mi racconterà due giorni dopo che tutti i sopravvissuti erano adulti.
Francisco Álvarez, uno dei soccorritori. Questo è quello che ho visto io.
“Erano tutti molto provati”. I coyotes, i L’oceano Pacifico aveva depositato un
trafficanti di persone, li avevano abbando- terzo cadavere su una spiaggia vicina
nati alla loro sorte. chiamata Cachimbo, che fa parte dello
Nel pomeriggio i pescatori hanno tro- stato di Oaxaca. I pescatori l’hanno tro-
vato un altro cadavere. Atabong Michael vato il giorno dopo. Era un uomo, came-
Atembe, 32 anni, anche lui del Camerun. runese.
Il mare l’aveva depositato quasi nello stes- Cosa facevano laggiù, così lontano da
so punto: un piccolo banco di sabbia con casa, degli africani? Dove si erano imbar-
qualche specchio d’acqua, quasi un mirag- cati?
gio che si lasciano dietro le alte maree; e Ero arrivato a Puerto Arista dopo aver
dune che a mezzogiorno, contro il cielo trascorso un mese alla ricerca della rotta
azzurro, disegnano un paesaggio degno marittima dei migranti, partendo da
dell’universo di Dalì. quest’idea: se il governo messicano aveva
Sono arrivato sul posto dopo mezz’ora ceduto alle pressioni del presidente degli
di viaggio sulla spiaggia deserta, a bordo Stati Uniti, Donald Trump, e aveva raffor-
di un quad guidato da un adolescente che zato il controllo della frontiera meridiona-
si era offerto di farci da guida. le schierando migliaia di agenti della
Sulla sabbia c’erano ancora dei vestiti, guardia nazionale, la migrazione via mare
l’unica prova del naufragio. Ho preso ap- doveva essere aumentata. Il naufragio dei
punti sul mio quaderno: un paio di panta- camerunesi sembrava confermare che
loni da donna; due abiti; un calzino mar- quella era una rotta della tratta di esseri
rone; una saponetta; un maglione; un al- umani. Ma questo è successo quasi alla fi-
tro paio di pantaloni da donna; un sanda- ne di un viaggio cominciato quattro setti-
lo di plastica; un pantaloncino da bambi- mane prima, sulle coste del Guatemala. Lì
no accanto a una maglietta nera della avevo trovato tutt’altro.
stessa taglia; una maglia rossa, da adulto;
un pacco di assorbenti; un sacchetto di La nuvola negli occhi
plastica pieno di chicchi bianchi simili al Il mio viaggio comincia a Ocós, un angolo
sale grosso, con indicazioni mediche buio e abbandonato del Guatemala sull’o-
scritte in francese; un flacone di sapone ceano Pacifico, accanto alla foce del fiume
liquido; tre mutande da donna, una ros- Suchiate, che è stato per anni il rifugio di
sa, una rosa e una azzurra; un pacchetto trafficanti di droga e di esseri umani.
di cotone idrofilo; un calzino rosa; due Si sa poco di questo luogo, di cui peral-
reggiseni, uno nero e uno rosa; due mu- tro non importa quasi a nessuno. Né i gior-
tande nere; un pantaloncino turchese; nalisti della capitale guatemalteca né i
due jeans da bambini; una maglietta rosa politici né i procuratori hanno informazio-
accanto a un paio di pantaloni e a un ni aggiornate su quello che succede lì.
asciugamano dello stesso colore; un reg- Tutti, però, mi avevano consigliato di star- cambiate: queste terre non appartengono
giseno malva; un jeans ocra; un reggise- ne alla larga. L’accesso alla zona è stretta- più all’onnipotente United Fruit Com-
no verde; una coperta con cuori rossi e mente controllato, non ci arriva neanche pany, ma a onnipotenti latifondisti guate-
gialli; una bottiglia di plastica verde; una la polizia. Perché andarci? È territorio di maltechi; e qui oggi vivono i narcotraffi-
aziende di banane e narcotrafficanti. canti. Ocós è un romanzo di Asturias, con
Ma come ho verificato in prima perso- in più il narcotraffico.
na, se per caso qualcuno si spinge fino a lì Arrivo con un contadino che ha viag-
non cambia solo lo spazio, ma anche il giato insieme a me da Città del Guatema-
tempo. Si torna indietro di settant’anni, la. Il mio accompagnatore è di La Blanca,
all’epoca dell’onnipotente United Fruit un insieme di capanne e baracche che fino
Company. Attraverso un sentiero polvero- a cinque anni fa faceva parte di Ocós. Oggi
so lungo venti chilometri, sembra di en- è un comune indipendente. Il piccolo cen-
trare in un romanzo dello scrittore guate- tro urbano dove sorge il nuovo municipio,
malteco Miguel Ángel Asturias: le pianta- che è il luogo d’incontro della comunità, è
gioni di banane, i grandi imprenditori, i fatto di strade che si contano sulle dita di
braccianti, la povertà, l’accaparramento una mano. La libreria non vende libri ma
delle risorse naturali. Solo due cose sono quaderni, matite, righelli, compassi e mo-
nografie degli eroi nazionali. All’entrata scura, liscia e brillante. Ha 55 anni e non si gione delle piogge. Ma durante la lunga
del paese c’è un cartello con la scritta: è mai allontanato da Chiquirines. È sedu- estate tropicale il pozzo resta vuoto.
“Benvenuti a La Blanca, capitale dell’oro to su una sedia di plastica, sul pavimento Don Chicho Dueñas sostiene di aver
verde”. L’oro verde sono le banane, il pro- in terra battuta circondato da mattoni so- recuperato la vista, ma mentre parla cerca
dotto che muove l’economia di tutta la vrapposti che delimitano l’ingresso della con lo sguardo i miei occhi e non sempre li
regione e che qui raramente raggiunge il sua casa, a quindici chilometri scarsi dal trova. Azzarda spiegazioni alternative:
colore giallo. Messico e a un secolo di storia dalle capi- “Mi si è rotta la stanghetta degli occhiali,
Ci addentriamo tra gli alberi di banane tali latinoamericane. Accanto a Chicho ci per questo non posso usarli. Sto recupe-
e arriviamo al villaggio di Chiquirines, do- sono due sacchi pieni di pannocchie di rando la vista a poco a poco. Non riesco a
ve vivono alcune famiglie di contadini. Le mais senza chicchi. Sono gli avanzi del leggere, ma faccio tutto il resto”.
case sono circondate dalle piantagioni e i consumo familiare, cibo per i maiali, in Ha avuto il primo distacco della retina,
pesticidi spruzzati dagli aerei delle azien- vendita per chi vuole mettere all’ingrasso quella dell’occhio destro, nel 2016, in una
de bananiere cadono sui loro tetti, sui loro i propri animali. Irma, la moglie di Chico, giornata di sole a picco mentre cammina-
cortili, sui loro animali, sulle loro teste. In è seduta alla sua destra su un tronco d’al- va e spruzzava pesticida, con il serbatoio
una di queste case vive Narciso Dueñas, bero, perché le due sedie che hanno non sulle spalle, tra le piante di banane. La set-
che i vicini chiamano don Chicho. È un bastano quando ci sono ospiti. Ora hanno timana dopo gli si è scollata anche l’altra.
uomo magro ma massiccio, con la pelle un po’ d’acqua, dice Irma, perché è la sta- “Ero bravo con l’erbicida”, dice Dueñas
degli interventi dei proprietari terrieri: solo dei migranti locali: “I giovani se ne stessi sentieri polverosi su cui passano i
barriere e deviazioni del fiume. L’acqua sono andati. Se n’è andata anche la gente container con i loghi della Chiquita e della
superò le barriere di contenimento e inon- più anziana, a causa della fame. Noi re- Dole. Le stesse piste di atterraggio per gli
dò le nostre terre. Addio ai raccolti. Poi a stiamo qui nel mezzo: da una parte le aerei che spargono pesticidi. La stessa mi-
ottobre l’uragano Stan ci tolse quel poco grandi proprietà terriere, dall’altra i nar- seria. L’industria guatemalteca delle pal-
che ci restava”, dice Escobar. cotrafficanti, che comprano la terra a ma africana esporta ogni anno prodotti
Nel cortile di casa, la moglie di Esco- prezzi altissimi per riciclare denaro. Tutti per quattrocento milioni di dollari (363
bar mette a scaldare l’acqua sul fuoco. Og- ci prendono le terre. Un ragazzo che vive milioni di euro). La banana rende ancora
gi mangeranno una minestra di pesce. A qui vicino è stato assoldato per un tra- di più. Ma agli abitanti di queste zone arri-
portata di mano, su un’asse di legno, una sporto. Di un carico, capito? Ha traspor- va molto poco.
decina di pesciolini aspettano in una baci- tato il suo primo carico. Poi un altro e un Quando parlo con i dirigenti della Ha-
nella. Sono coperti da un nugolo di mo- altro, e così via. Ha fatto un sacco di soldi. me, mi dicono che il fiume Pacayá si è pro-
sche. La donna le scaccia, prende un pe- Si è costruito una casa. Ha comprato una sciugato per effetto del cambiamento cli-
sciolino ancora vivo e lo apre con un col- camionetta, una macchina. Quando ha matico. Poi però ammettono che ci sono
tello per pulirlo. “È tutto quello che abbia- fatto troppi soldi l’hanno ammazzato. alcuni “problemi” e spiegano che hanno
mo preso dal fiume”, dice Escobar. “Ci Funziona così. Se comincio a lavorare per cominciato a svolgere degli studi di impat-
hanno tolto i pesci e la terra. Ormai semi- loro, dopo tocca a mio figlio. Magari an- to ambientale. Da quando sono stati re-
niamo solo una volta all’anno”. che lui farà un sacco di soldi. Ma poi? Me- scissi i contratti con la Nestlé e la Cargill,
Dietro di lui, una gallina stramazza a glio il sudore sulla fronte. Qui il problema hanno ridotto il consumo di acqua e han-
terra morta. Quando Escobar se ne ac- non è il narcotraffico, quello è un proble- no apportato dei miglioramenti nella spe-
corge, la prende per il collo e chiede gri- ma solo se ci hai a che fare. Il problema ranza che in futuro le due multinazionali
dando agli altri componenti della fami- sono le aziende di banane”. tornino sui loro passi.
glia se qualcuno le ha dato qualcosa che Saliamo con la macchina su una chiat- Gli chiedo quale sia la loro idea di svi-
non doveva. Nessuno risponde. In fondo ta di legno a motore improvvisata, sulle luppo, considerando che nelle zone dove
alla casa, il figlio di Escobar guarda su un acque del fiume Naranjo, per attraversarle si produce la loro ricchezza la gente vive
vecchio televisore una puntata di Law in direzione di ciò che resta del comune di nella povertà. Sviluppo? Danno il loro
and order. Chiedo a Escobar se passano Ocós. Arrivati dall’altra parte passiamo contributo, dicono, assumendo diecimila
ancora migranti da qui. Mi dice di no. Da tra le strade in mezzo alle piantagioni di persone del posto. Investono anche nella
giorni non sente parlare di centroameri- banane, che sono un percorso quasi obbli- salute e nell’istruzione per i loro dipen-
cani in transito sulle barche a motore. Sa gato. Lo stesso paesaggio di Asturias, gli denti. Il problema, mi spiega uno dei diri-
taggiati: gli africani che sopravvivono al tito via terra verso nord, con i trafficanti di minceranno a funzionare. Dobbiamo
Darién, dopo devono ancora intraprende- esseri umani. Ngu ha preferito restare a avere fede e fare in modo che questo suc-
re tutto il percorso dei centroamericani. Tapachula. ceda. Che il nostro amore sia più forte,
La frontiera del Guatemala con il Messico, Antoinette ricorda una conversazione perché il mondo ci prenda sempre come
che per i centroamericani è l’inizio dell’in- telefonica avuta con il marito in quei gior- esempio”.
ferno, per i migranti africani è solo l’ulti- ni: “Mi disse una cosa che mi preoccupò: Poi ha postato un messaggio su Face-
mo tratto di un’odissea. aveva scoperto che la polizia in Messico book per ricordare l’anniversario e ha pub-
Ngu e il cugino Takwi hanno pagato il era molto corrotta e non poteva proteg- blicato qualche foto di famiglia. Sotto si
resto del viaggio con i soldi che gli aveva- gerli. Era nel sud del paese da quasi un sono accumulate 42 reazioni dei suoi con-
no prestato altri camerunesi. Hanno attra- mese e le autorità gli vietavano di arrivare tatti: congratulazioni, benedizioni e augu-
versato il fiume Suchiate su una zattera il nella capitale. Diceva che erano ostaggi e ri. Poi un breve messaggio interrompe la
16 settembre, sei settimane dopo aver la- che il Messico non era un paese sicuro. sequenza: “Lui non c’è più”. Il commento
sciato Bamenda. Erano a undicimila chi- Aveva deciso di andare verso nord, ma successivo dice semplicemente “Rip” e
lometri da casa in linea retta. Ma tra aerei, non mi spiegò come”. un altro chiede come mai il suo nome è sui
autobus, barche e tratti a piedi avevano Il 10 ottobre, poche ore prima d’im- giornali messicani.
percorso ventiduemila chilometri. barcarsi, Ngu ha registrato un messaggio Antoinette ha saputo così che suo ma-
Si sono registrati al centro per migranti su WhatsApp per Antoinette. Era il loro rito era morto. Così l’ha saputo anche Ce-
di Tapachula e hanno chiesto i documenti decimo anniversario di matrimonio ed cilia Ngu, 25 anni, poliziotta residente a
necessari per attraversare il Messico. Sic- erano lontani da settanta giorni. “Pur da Minneapolis, in Minnesota, negli Stati
come gli africani vengono da paesi che un posto così lontano non posso dimenti- Uniti. Senza sapere esattamente dove an-
non hanno una rappresentanza diploma- care il nostro anniversario. Dieci anni di dare, Cecilia Ngu è volata in Chiapas per
tica, il Messico li considera apolidi. Come alti e bassi. Grazie per esserci sempre, per cercare il fratello.
agli altri migranti, gli concede un permes- essere una buona moglie e una fantastica
so di soggiorno temporaneo che gli vieta madre. Per dimostrare al mondo che ave- Il narcocorrido di Ocós
di abbandonare il Chiapas, lo stato messi- vo tutte le ragioni per sposarti. Con impe- Vado a Ocós perché so che lì i migranti
cano più lontano dalla frontiera con gli gno, concentrazione e fede potremo fare s’imbarcano per arrivare in Messico. Da
Stati Uniti. tutte le cose che vogliamo. Probabilmen- anni non sento storie di trafficanti di es-
Dopo aver dormito varie settimane al- te questo è il momento giusto. Probabil- seri umani o di centroamericani imbarca-
le intemperie nelle tende montate sul ter- mente dio stava aspettando i dieci anni ti in quella zona, e voglio verificare che
reno del centro per migranti, Takwi è par- del nostro rapporto e da ora le cose co- quella rotta esista ancora.
Ci sono solo due modi per arrivare a dalle acque in piena dei fiumi Naranjo e stano. Per molti anni questi sono stati i
Ocós: via terra, passando dall’unica strada Suchiate. Camminiamo un paio di chilo- territori di Juan Ortiz López, noto come
che scende da Tecún Umán, o sulla chiatta metri su una lingua di sabbia dove si riesce Hermano Juan o Chamalé, uno dei narco-
galleggiante che trasporta noi e la nostra a passare quando c’è la bassa marea, fino trafficanti più potenti della regione. Co-
macchina da La Blanca, attraverso il fiu- alla foce del fiume Suchiate. Non vedo se- minciò trasportando i migranti in Messico
me Naranjo. gni di vita sulla spiaggia: nessun granchio, sulle zattere che attraversano il fiume Su-
Víctor Peña, il fotografo, fa del suo me- lumaca di fiume o di mare né stelle mari- chiate e poi si dedicò al contrabbando di
glio per manovrare la macchina fotografi- ne. Nulla. La cosa più vicina alla vita in cui merci tra i due paesi, due attività tradizio-
ca con discrezione una volta scesi sulla ri- m’imbatto sono i tronchi e i rami che il fiu- nali alla frontiera. Quando fu catturato,
va occidentale del fiume. Siamo in terra di me ha riportato a terra, e il cadavere di un nel marzo del 2011, Chamalé era uno dei
narcotrafficanti. cucciolo di cane che deve essere annegato principali trafficanti di cocaina, il capo
Ci addentriamo nelle piantagioni di tra le onde violente, pochi minuti prima della succursale guatemalteca del cartello
banane fino a quando non imbocchiamo del mio passaggio. messicano di Sinaloa.
una strada che non è segnata sulle mappe Evito un mucchio di spazzatura com- Il sistema funzionava così: gli aerei ca-
e che corre lungo il fiume Suchiate, così posto da bottiglie di bibite e acqua, sirin- richi di droga in arrivo dall’Ecuador, dal
stretta e irregolare da rendere difficile il ghe, vetri, scarpe, sacchetti e ogni sorta di Venezuela o dalla Colombia lanciavano i
passaggio. La strada finisce vicino alla fo- prodotti di plastica. Un nota curiosa: an- pacchetti di cocaina in mare; i piloti delle
ce del fiume, accanto a un agglomerato di che la prima spiaggia di Panamá, La Miel, barche di Chamalé li facevano arrivare a
case ribattezzato Los Faros perché lì si tro- dall’altra parte dell’istmo, è un tappeto di Ocós. Da lì la droga era inviata in Messico
vano gli ultimi due fari dell’America Cen- spazzatura risputata dall’acqua. L’Ameri- su un’altra imbarcazione o trasportata via
trale: due blocchi rettangolari di cemento ca Centrale comincia e finisce con una terra fino a Tecún Umán.
dipinti come una bandiera guatemalteca. discarica. Quando si seppe dell’arresto di Cha-
Lì finisce anche il piccolo centro urbano di Le case sulla spiaggia di Ocós sembra- malé, centinaia di guatemaltechi che ve-
Ocós, con le sue case vuote allineate da- no vuote, ma a uno sguardo più attento si devano in lui un benefattore protestarono
vanti al mare e il suo silenzio sospetto. notano segni di vite sospettose: alcune davanti alla corte suprema di giustizia,
Ocós è una spiaggia senza villeggianti. delle case circondate da alte mura sono nella capitale, chiedendo la sua liberazio-
Un paese fantasma. Il silenzio e la calma sovrastate a ogni angolo da torrette di ce- ne. Prima di lui era stato arrestato il suo
che regnano qui non invitano alla contem- mento con una minuscola feritoia; lì ci socio Mauro Ramírez, soprannominato
plazione. Nella stagione delle piogge il sono degli occhi che ti seguono. E anche Lobo de mar, lupo di mare. Entrambi sono
mare è una distesa di fango contaminata delle videocamere, se gli occhi non ba- stati estradati e processati negli Stati Uni-
ste domande quando ho saputo dell’inci- gato dai messicani. E ha creato la guardia zione umana, un’organizzazione che si
dente a Puerto Arista. Mentre attraversa- nazionale per impedire il passaggio dei occupa della difesa dei migranti. Secon-
vo il ponte di Tecún Umán ed entravo in migranti. do lui, a Tapachula ci sono circa cinquan-
territorio messicano, due giorni prima, Tutte le strade che escono da Tapa- tamila migranti, pari al 10 per cento della
non pensavo di scrivere di migranti ca- chula, a eccezione di quella che porta in popolazione locale. Cinquantamila stra-
merunesi e non avevo mai sentito questi Guatemala, sono sorvegliate dalla guar- nieri e neanche un turista.
nomi: Atabong Michael Atembe. Emma- dia nazionale e dalla polizia federale. Qui Ngu è stato visto al centro per migran-
nuel Cheo Ngu. Emmanuel Cheo Ngu. c’è la nuova frontiera tra il Messico e l’A- ti pochi giorni prima del naufragio. Poi
merica Centrale. una mattina è sparito.
La nuova rotta Le forze di sicurezza hanno bloccato “Era diretto a Puerto Madero. È lì che
Il 12 ottobre 2019 quasi tremila migranti la carovana a Huixtla. Hanno arrestato s’imbarcano”, mi dice un camerunese. Lo
sono partiti in carovana da Tapachula di- centinaia di persone, e le altre sono state stesso posto citato a Puerto Arista da un
retti a Città del Messico. Hanno cammi- obbligate a tornare nelle tende del centro procuratore del Chiapas che indaga sulla
nato in direzione di Oaxaca, fianco a fian- per migranti, in balìa delle inondazioni, a morte degli africani è indicato come pun-
co, cittadini salvadoregni, honduregni, due chilometri a piedi dal fiume in cui to di imbarco anche dai giornali locali che
camerunesi, haitiani, ghaneani, cubani, vanno a lavarsi, orinare e defecare, per- hanno parlato del naufragio. Puerto Ma-
mauritani, congolesi, venezuelani, sier- ché il governo messicano non gli ha forni- dero, Chiapas, Messico: è quello il punto
raleonesi, angolani, eritrei. to neanche dei bagni chimici. Un posto iniziale della nuova rotta marittima.
Hanno detto di aver preso ispirazione dove dipendono dalle organizzazioni non Ad appena trenta chilometri da Tapa-
dai centroamericani che un anno prima governative per mangiare e vestirsi, dove chula, accanto a una base navale messi-
avevano marciato in massa verso la fron- tutti i giorni sono insultati e rifiutati da cana, Puerto Madero è un paesino di pe-
tiera con gli Stati Uniti. Ma nel 2018 il una città la cui capacità di accogliere i mi- scatori e ristoranti deprimenti dove si
Messico era diverso. Se all’epoca il gover- granti è stata ampiamente superata, dove può mangiare pesce fritto e fare il bagno
no del presidente Andrés Manuel López neanche loro vorrebbero stare, perché la in una pozza che loro chiamano piscina.
Obrador predicava ancora l’umanità e la loro meta è un’altra. Andiamo nelle due cooperative di pesca-
solidarietà nei confronti dei migranti “Personalmente non sono stupito dal- tori del posto. Nella prima centinaia di
centroamericani, offrendo permessi di la corruzione, dai trafficanti o dai migran- pinne di squalo sono state messe a essic-
lavoro per tutti, nel 2019 quello stesso go- ti. Quello che mi sorprende è l’odio con- care al sole su un telo di plastica nero. I
verno ha trasformato la frontiera meri- tro i migranti”, dice Luis García Villa- pescatori sostengono di non sapere nulla
dionale nel muro di Donald Trump, pa- grán, direttore del Centro di documenta- del naufragio di cui parla tutta la costa del
Chiapas. Anzi, non hanno mai visto un articolo di un giornale di Oaxaca. Anche è morto. Un temporale ci ha impedito di
africano a Puerto Madero né altrove. Non il terzo morto, trovato il 12 ottobre sulla andare oltre Ixhuatán. Cecilia ha dovuto
hanno mai visto un africano. Non hanno spiaggia di Cachimbo, nello stato di accontentarsi di prendere un po’ di terra
mai visto un nero. Oaxaca, era stato identificato dalle auto- bagnata del paese più vicino al luogo in
Mentre siamo lì, non incontriamo po- rità come Emmanuel Cheo Ngu. Un ca- cui il fratello ha perso la vita.
liziotti, procuratori, agenti della polizia davere in Chiapas e uno a Oaxaca erano Abbiamo saputo che il cadavere di
migratoria o della guardia nazionale. stati registrati dalle autorità dei due stati Emmanuel Cheo Ngu era stato trasferito
Il giornale messicano Animal Políti- come la stessa persona. Ma Cecilia non a Ixtepec, un comune di Oaxaca di pas-
co ha svelato che i sopravvissuti del nau- aveva bisogno di dati ufficiali: le foto saggio per i migranti. Abbiamo dormito
fragio sono stati trasferiti dalle autorità dell’uomo di Oaxaca erano senza dubbio lì. La mattina siamo andati al cimitero
messicane a Tuxtla Gutiérrez, la capitale quelle del fratello. Emmanuel Cheo Ngu dove gli avevano fatto l’autopsia. Non ab-
dello stato, e chiusi in una struttura nota era il terzo morto. Non il primo. biamo avuto fortuna. Poche ore prima
come La Mosca. Un difensore dei mi- Cecilia Ngu e Walters Feh sono saliti era stato affidato a un’impresa di pompe
granti che ha parlato con i sopravvissuti in macchina a Tuxtla e insieme siamo funebri private perché a Ixtepec non c’era
ha detto al giornale che nessuno di loro partiti alla ricerca del cadavere di Emma- una cella frigorifera. Il cadavere si stava
ricordava il nome del porto dove si erano nuel. “Non mi aveva mai detto di aver la- decomponendo alle intemperie.
imbarcati. sciato il Camerun. Negli ultimi mesi par- La procura per l’assistenza ai migranti
lavamo su WhatsApp, ma non mi aveva di Ixtepec, sotto la cui autorità si trovava
Dall’altra parte del mondo detto nulla”, racconta Cecilia. “Ora so il corpo di Emmanuel Ngu, ci ha confer-
Il 14 ottobre ho contattato Cecilia Ngu, la che stava venendo a Minneapolis da noi. mato che il cadavere era stato trasferito
sorella di Emmanuel. Stava per prendere Se l’avessi saputo non l’avrei mai lasciato in un’impresa di pompe funebri di Matías
il suo volo in compagnia del cognato, salire su quella barca. Siamo gente di Romero, nello stato di Oaxaca, a settanta
Walters Feh. Abbiamo deciso di vederci a montagna, non abbiamo mai avuto nien- chilometri di distanza. Prima di andarce-
Tuxtla. Prima di salutarci mi ha detto: te a che fare con l’acqua. Emmanuel non ne, hanno fatto vedere a Cecilia alcune
“Non creda a quello che dicono i giornali sapeva nuotare”. foto del cadavere di suo fratello scattate
messicani. Ho visto le foto. Quel cadave- Cecilia Ngu è voluta andare a Ca- sulla spiaggia. Per la prima volta in tutto il
re non è Emmanuel Cheo Ngu. Quello chimbo per rispettare una tradizione ca- viaggio, la poliziotta ha dato segni di tur-
non è mio fratello”. merunese: quando sarà possibile, vorreb- bamento. Ha riconosciuto subito il fratel-
Quando è atterrata a Tuxtla Gutiér- be seppellire il fratello nella terra in cui è lo in quel corpo gonfio, decomposto e se-
rez, Cecilia Ngu aveva sul cellulare un nato con un pugno di terra del luogo in cui gnato dal pallore della morte. Cecilia era
Il cuore
di un paese
Il fotografo Kris Pannecoucke ha
seguito il corso del fiume Congo per
mostrare che le sue acque sono
fondamentali per la vita dei congolesi
In alto: sugli scogli lungo il fiume Congo a Mbudi, un quartiere turistico di Kinshasa, 2013.
Qui sopra: Kinsuka Pêcheur, un quartiere frequentato soprattutto dalla classe media di Kinshasa, 2016.
N zò una promozione in
cui, raccogliendo dei
punti, si potevano colle-
zionare cose Pepsi: per
una maglietta ci voleva-
no 75 punti, per un paio di occhiali da sole
175 e per una giacca di pelle 1.450. E chi
indossava queste tre cose insieme, come
faceva il protagonista dello spot, era un
mercato degli aerei militari di seconda
mano, ma 700mila dollari per un aereo
da venti milioni mi sembra un buon inve-
stimento. E questa fu, di fatto, la conclu-
sione a cui arrivò anche John Leonard,
che provò a sfruttare l’occasione.
Ma dire che “provò” è riduttivo. Ce la
mise tutta. Per partecipare alla promo-
zione bisognava compilare un modulo
vero fico anni novanta. preso dal catalogo Pepsi Stuff, consegna-
Gli autori dello spot, però, avevano re un minimo di quindici punti Pepsi ori-
deciso di concludere l’annuncio con un ginali e includere un assegno per coprire
pizzico di comicità demenziale, in classi- il costo degli eventuali punti aggiuntivi
co stile Pepsi: il protagonista, sfoggiando necessari. John fece tutto secondo i ter-
la maglietta, la giacca di pelle e gli oc- mini: usò un modulo originale, si procurò
chiali da sole, volava a scuola a bordo di quindici punti di prodotti Pepsi e inviò un
un jet Harrier. A quanto pareva, per otte- assegno di 700.008,50 dollari. Aveva
nere l’aereo militare ci volevano sette mi- davvero raccolto i soldi! Faceva sul serio.
lioni di punti Pepsi. All’inizio, la Pepsi si limitò a respinge-
Il concetto era semplice: i pubblicitari re la richiesta: “Il jet Harrier che compare
avevano preso l’idea alla base della pro- nell’annuncio pubblicitario è semplice-
mozione e l’avevano ingigantita fino mente un espediente di fantasia, inserito
all’assurdo. Di per sé, sarebbe anche sta- per rendere divertente e spiritoso lo
to un buon esempio di umorismo, solo spot”. Leonard, però, si era già procurato
che non avevano fatto bene i conti. Sette gli avvocati ed era pronto alla battaglia. I
milioni sembra senza dubbio un numero legali scrissero all’azienda: “Con la pre-
molto grande ma, a quanto pare, i pubbli- sente, vi chiediamo formalmente di ono-
citari non si erano preoccupati di prende- rare i vostri impegni e di predisporre su-
re una calcolatrice per assicurarsi che bito il trasferimento del nuovo jet Harrier
fosse davvero grande abbastanza. al nostro cliente”. La Pepsi non cambiò
Fu invece qualcun altro a fare questi idea. Leonard le fece causa e il caso finì in
conti. All’epoca, un jet AV-8 Harrier II co- tribunale.
stava al corpo dei marines degli Stati Uni- Nel corso del processo si discusse
MAGNUM/CONTRASTO
ti più di venti milioni di dollari. E per for- molto sull’esatta natura dell’annuncio
tuna c’era un modo facile per convertire i pubblicitario: si trattava senz’ombra di
dollari statunitensi in punti Pepsi, perché dubbio di uno scherzo o era possibile che
l’azienda consentiva a chiunque di com- qualcuno lo prendesse sul serio? Le note
prare punti extra al prezzo di dieci cente- ufficiali del giudice riconoscono che la
Poi però, per un incredibile colpo di aereo leggero con un indicatore inaffida- per ciascuna ala dell’aereo) arrivavano a
sfortuna, gli addetti che controllarono il bile: era un Boeing 767 nuovo di zecca, da un processore che poi controllava gli in-
carburante a Ottawa fecero esattamente poco comprato dalla Air Canada. Un dicatori del livello del carburante. Solo
lo stesso errore scambiando libbre e chi- Boeing 767 nuovo di zecca… ma con un che il processore in questione non funzio-
logrammi, e l’aereo ricevette l’autorizza- indicatore del carburante inaffidabile. nava bene.
zione per il decollo con una quantità di Un volo prima del suo disastroso viag-
carburante neanche lontanamente suffi- Indicatori malfunzionanti gio, il Boeing 767 si trovava a Edmonton
ciente, che finì del tutto mentre era in Il Boeing 767 è stato uno dei primi aerei a e un tecnico aeronautico certificato, Ya-
volo. essere equipaggiato con ogni sorta di do- remko, stava cercando di capire perché
Leggendo questa storia, vi saranno tazione avionica, e in effetti gran parte gli indicatori del carburante non funzio-
suonati diversi campanelli d’allarme: è della cabina di pilotaggio del 767 Air Ca- navano. Scoprì che, se disabilitava uno
talmente incredibile che anche i più cre- nada era piena di quadranti elettronici. E dei canali dei sensori che arrivavano al
duloni avrebbero dei dubbi. Un aereo molto spesso con le cose elettroniche va processore, gli indicatori ricominciavano
avrà degli indicatori che mostrano quan- tutto benissimo, finché qualcosa non va a funzionare. Così disattivò l’interruttore
to carburante è rimasto, no? Le automo- storto. Dato che a migliaia di metri di del circuito di quel canale, lo segnalò
bili li hanno, e se una macchina finisce la quota non si può contare sull’assistenza mettendoci sopra un pezzo di nastro con
benzina semplicemente si ferma, cau- stradale, nell’aviazione la ridondanza è la scritta “non operativo” e annotò il pro-
sando un problema fastidioso, ma non tutto. Gli aeroplani devono avere con sé i blema sul registro. Anche se era in attesa
letale: vi tocca camminare fino al distri- pezzi di ricambio, già montati. L’indica- di un nuovo processore con cui sostituire
butore più vicino. Anche un aereo, se re- tore elettronico del carburante era colle- quello difettoso, l’aereo poteva ancora
sta senza carburante si ferma, ma prima gato ai sensori nei serbatoi attraverso due soddisfare i requisiti della Lista dell’equi-
di fermarsi cade dal cielo per qualche mi- canali separati: così se i dati che arrivava- paggiamento minimo (necessari per vo-
gliaio di metri. I piloti avrebbero dovuto no da ciascun canale coincidevano, l’in- lare in sicurezza) se veniva eseguito un
essere in grado di dare un’occhiata all’in- dicatore poteva mostrare con sicurezza controllo manuale del carburante. A quel
dicatore del carburante e vedere che era l’effettivo livello del carburante. I dati punto quindi il doppio controllo del car-
quasi finito. E non stiamo parlando di un provenienti dai sensori nei serbatoi (uno burante era costituito da un indicatore
Alla ricerca
della città di David
Rachel Poser, Harper’s Magazine, Stati Uniti. Foto di Tanya Habjouqa
Fin dalla sua fondazione, Israele usa l’archeologia per legittimare le rivendicazioni
sulla Palestina. Rafforzando il mito ultranazionalista e il movimento dei coloni
Dati di fatto
Un lunedì mattina all’inizio dell’anno
scorso ho camminato dal quartiere mu-
sulmano della città vecchia al sito archeo-
logico portato alla luce da Warren, il cuore
antico di Gerusalemme oggi noto come
città di David. Nei vicoli della città vecchia
la pietra tratteneva l’aria e i tendoni ripa-
ravano dal sole, quindi le strade erano
fredde e buie, e l’atmosfera cupa. Solo i
pellegrini erano in giro così presto. Gruppi
di varie chiese statunitensi sfilavano lun-
go la via Dolorosa tenendo in mano esili
croci di legno e cantando un inno che si
basa su un versetto del Vangelo di Luca:
“Gesù, ricordati di me quando verrai nel
tuo regno”. Botteghe anguste vendevano
incenso profumato alla gardenia, al mu-
schio e all’ambra, accanto a felpe con il
logo delle forze armate israeliane.
Ho attraversato la piazza del Muro oc-
cidentale fino alla Porta del letame, che
secondo la credenza popolare segna l’an-
tico percorso lungo il quale le giovenche
rosse venivano condotte al tempio per il
sacrificio. Fuori dalle mura della città vec-
chia, all’aperto, ho trovato luce, calore e
50 chilometri dalla costa, chiasso. Autobus turistici erano in fila co- cielo era nebbioso e luminoso, ma i segni
A su un altopiano desertico
dei monti della Giudea
privo di risorse naturali e
di protezione, Gerusa-
lemme non era certo il
sito ideale per una delle grandi città del
mondo, il che spiega in parte perché è sta-
ta rasa al suolo dalle fiamme per due volte
e assediata o attaccata più di settanta vol-
me vagoni ferroviari lungo il crinale. Lu-
nedì è il giorno in cui in Israele si celebra-
no i bar mizvah e i bat mizvah, e i rulli di
tamburo dei lontani festeggiamenti si
mescolavano al frastuono dei martelli
pneumatici dei vicini cantieri. Quando ho
raggiunto la città di David, alcuni operai
stavano rifinendo la pedana di legno po-
sta all’ingresso del sito e posando un mo-
dell’inverno erano visibili altrove. Nel cor-
tile del centro visitatori, melagrane sgon-
fie pendevano dagli alberi e alle viti era
ancora appeso, scuro e rinsecchito, qual-
che grappolo d’uva dell’estate precedente.
Mentre lì accanto si radunavano grup-
pi di scolari, mi sono seduta a un tavolino
con Zeev Orenstein, il direttore per gli af-
fari internazionali della Ir David founda-
te. Gran parte della città vecchia, che atti- saico di marmo accanto allo sportello tion, che gestisce il sito archeologico ed è
ra milioni di turisti e di pellegrini in visita della biglietteria. più conosciuta con la sigla ebraica Elad.
nella Terra santa, risale a duemila anni fa, Avevo deciso di venire alla fine di gen- Orenstein aveva l’aspetto e i modi del pre-
ma l’area che probabilmente ospitò la se- naio, quando gli archeologi avrebbero sidente di una confraternita: vigile, esper-
de della monarchia di Giudea è preceden- avuto la pausa di metà semestre, anche se to e navigato. Indossava occhiali da sole e
te di un millennio. Secondo la Bibbia, il re tutti mi avevano avvertito che rischiavo di un maglione ufficiale della città di David e
David conquistò la città dei cananei e ne trovare brutto tempo. Quella mattina il aveva in mano una Bibbia rilegata in nero
per il progetto di costruzione della nazio- annesse la Cisgiordania e Gaza, gli arche- dove sono definiti come consiglieri di Ze-
ne come in Israele. All’epoca della sua ologi israeliani portarono i loro attrezzi dechia, l’ultimo re di Giuda, che gettò Ge-
fondazione, nel 1948, circa 650mila pio- nei Territori occupati. L’attuale primo remia in una cisterna perché aveva profe-
nieri del sionismo abitavano il nuovo sta- ministro Benjamin Netanyahu difende tizzato la distruzione di Gerusalemme da
to. Nel giro di un decennio il paese assorbì spesso la presenza israeliana in quei ter- parte dei babilonesi.
quasi il triplo di immigrati. Molti proveni- ritori appellandosi alla storia. “Li sento Sono stati soprattutto i gruppi di destra
vano dai campi di sterminio d’Europa, ma spesso accusare Israele di giudaizzare a riconoscere il valore politico di questi
la maggioranza era stata espulsa dal Nor- Gerusalemme”, ha dichiarato all’assem- ritrovamenti e così facendo hanno gettato
dafrica e dal Medio Oriente. I nuovi arri- blea generale dell’Onu nel 2011. “È come un’ombra di sospetto sull’archeologia
vati non facevano parte dell’originario accusare gli Stati Uniti di americanizzare israeliana, anche se praticata dagli studio-
progetto socialista dei sionisti, e avevano Washington o i britannici di anglicizzare si più scrupolosi. In un’intervista alla Cnn
ben poco in comune con loro, a parte esse- Londra. Lo sapete perché ci chiamano nel 2013, Naftali Bennett, capo del partito
re ebrei e sentirsi circondati dall’ostilità. ‘giudei’? Perché veniamo dalla Giudea”. vicino ai coloni La casa ebraica, ha tirato
Il primo ministro David Ben Gurion, Si dice che Israele sia oggi il paese con fuori dalla tasca una moneta giudea di
che voleva disperatamente offrire una ba- più scavi archeologici di tutto il mondo. duemila anni per contestare chi chiama
se di solidarietà nazionale, incoraggiò gli L’Israel museum di Gerusalemme è pieno “occupazione” la presenza israeliana in
archeologi a passare al setaccio la terra in di reperti che testimoniano l’antica pre- Cisgiordania.
cerca di prove concrete della narrazione senza ebraica in Terra santa, tra cui amu- Il fondatore della Elad, David Beeri, è
storica esposta nella Bibbia, quello che lui leti d’argento con benedizioni sacerdotali stato uno dei primi ultranazionalisti ad
chiamava “il sacrosanto atto di proprietà del sesto secolo aC, mosaici provenienti abbracciare l’archeologia. Beeri era vice-
della Palestina”. Furono avviati nuovi sca- da una sinagoga del tardo periodo romano comandante della Duvdevan, un’unità
vi a Masada, Hazor e Megiddo: tutti siti e i rotoli del mar Morto, tra i più antichi antiterrorismo delle forze armate israelia-
diventati leggendari nella coscienza col- manoscritti biblici del mondo. Ci sono ne, i cui componenti erano noti per le ope-
lettiva. anche un paio di sigilli in argilla, entrambi razioni sotto copertura nelle zone urbane,
Nei decenni successivi alla nascita di ritrovati nella città di David e appartenuti durante le quali si travestivano spesso da
Israele l’archeologia è diventata quella a Godolia, figlio di Pascur, e a Jucal, figlio arabi. L’unità di Beeri era attiva a Silwan, il
che lo storico Howard Sachar ha definito di Selemia. I loro nomi compaiono insie- villaggio palestinese che circonda la città
“una vocazione nazionale”. Dopo la me nel libro di Geremia, non solo nello di David, e lui affermò di essere costerna-
guerra dei sei giorni, quando Israele si stesso capitolo, ma nello stesso versetto, to dallo stato di degrado in cui si trovava
l’area. Dal crinale più alto di Silwan si pos- tessera da guida turistica e ci attaccò la nita proprietà di assenti impropriamente,
sono vedere molti dei luoghi più santi di sua foto, e per molto tempo portò in visita ma ancora oggi ci abitano dei coloni.
Gerusalemme: la cupola dorata della Roc- gruppi di finti turisti. Pian piano fece ami- Negli anni seguenti, operazioni del ge-
cia, quella in lamine di piombo della mo- cizia con Abbasi. Naturalmente era tutta nere sono diventate abituali per Beeri.
schea Al Aqsa e i sepolcri del Monte degli una messinscena”. “Quando entro in una casa”, ha dichiarato
ulivi, i cui occupanti saranno i primi a ri- nel 2008, “lo faccio come se si trattasse di
sorgere al ritorno del Messia. Ma l’area in Nel cuore della notte un’operazione militare. Sempre con una
sé è una delle più povere d’Israele, un vil- Decenni prima Israele aveva approvato la pistola, con una radio, con qualcuno insie-
laggio che si estende sulle pendici delle cosiddetta legge sulla proprietà degli as- me a me e con qualcuno fuori che sa cosa
alture a sud del Monte del tempio, i cui senti, che aveva consentito allo stato di sta succedendo”.
20mila abitanti vivono accanto e sopra le requisire le proprietà dei palestinesi che Dopo che Gerusalemme Est fu propo-
antiche rovine. avevano lasciato le loro case, volenti o sta come capitale di un nuovo stato pale-
Lasciate le forze armate, Beeri fondò nolenti, durante la guerra del 1948. Nel stinese nell’ambito degli accordi di Oslo,
la Elad con lo scopo di riqualificare l’area, settembre del 1987 il governo israeliano nel 1993, la Elad cominciò a finanziare gli
il che in pratica significava ideare modi dichiarò i proprietari della casa della fa- scavi alla città di David per rafforzare il
creativi per sfrattare i palestinesi dalle miglia Abbasi “assenti”, a loro insaputa. legame ebraico con l’area. In seguito aprì
loro case e trasferire famiglie ebree nella Beeri fece in modo che la proprietà fosse un centro visitatori e cominciò a organiz-
parte di Silwan più vicina alla città di Da- affittata alla Elad, e nell’ottobre del 1991 zare visite guidate con lo scopo esplicito
vid. Secondo un rapporto pubblicato nel alcuni agenti del gruppo s’impadroniro- di indebolire le rivendicazioni dei palesti-
2009 da Ir Amim, un’ong di Gerusalem- no della casa nel cuore della notte, calan- nesi. Un opuscolo della Elad del 1997
me, Beeri aveva finto di essere una guida dosi con una fune attraverso un lucerna- spiegava che “il centro visitatori si prefig-
turistica per muoversi nel quartiere sen- rio mentre gli Abbasi dormivano nei loro ge di essere il principale ente di diploma-
za dare nell’occhio e presto aveva cono- letti. Dopo aver gettato i mobili fuori di zia pubblica nell’arena della battaglia per
sciuto Ibrahim Abbasi, il custode palesti- casa, gli intrusi tornarono sul tetto, dove, Gerusalemme”. Spesso gli addetti agli
nese della vicina fonte d’acqua dolce, secondo quanto ricostruito da Ir Amim, scavi si sono trovati in disaccordo con la
proprietario di un vasto appezzamento di “si misero a cantare e a ballare sventolan- Elad sull’interpretazione del loro lavoro.
terra nel villaggio. Il rapporto cita anche do la bandiera d’Israele alla luce dell’al- “Ho trovato una cisterna bizantina”, ha
la testimonianza della moglie di Beeri, ba”. In seguito un tribunale ha sentenzia- raccontato uno di loro a Ir Amim. “Han-
Michal, secondo cui il marito “prese una to che la casa degli Abbasi era stata defi- no detto che si trattava del pozzo di Gere-
migliori pratiche della disciplina. “Penso Ma questa logica si basa sulla nostra nessun rapporto tra gli antichi filistei e i
sia questa la cosa principale che stiamo capacità di definire un’identità di gruppo moderni palestinesi, i cui antenati venne-
cercando di dire: non è tutto bianco o tut- nel tempo, cosa che è diventata ancora ro dalla penisola arabica nella terra d’Isra-
to nero. La vita è grigia”. più complessa via via che il carattere del- ele millenni dopo”, ha scritto Netanyahu.
Ho notato che i cartelli alla torre della lo stato nazione si è adattato ai flussi mi- “Il legame dei palestinesi con la terra d’I-
sorgente di Gihon non erano stati corretti gratori. sraele non è nulla in confronto al legame
sulla base delle rilevazioni di Boaretto e Cosa rende i francesi di oggi uguali a che il popolo ebraico ha con la terra da
ho chiesto a Gadot se avesse parlato con la quelli del seicento o ai galli dell’antichità? quattromila anni”.
Elad degli aspetti della presentazione del Il corredo genetico? La lingua, le prassi e Da tempo gli archeologi sostengono
sito che giudicava erronei o fuorvianti. le tradizioni comuni? Oppure la casualità che alcuni individui fossero migrati dalle
“Conversazioni sì”, ha risposto. “Risultati di vivere all’interno dei mutevoli confini isole greche verso est fino a raggiungere
positivi non ancora”. della Francia? Il concetto stesso di prima- quest’area agli albori dell’età del ferro, ma
Gli archeologi ricostruiscono il passato to, la rivendicazione che “qui c’eravamo molti hanno contestato l’interpretazione
sulla base dei materiali di ogni genere prima noi”, dipende dalla possibilità di che i mezzi d’informazione hanno dato
trattenuti nel terreno per millenni, e che definire chi siamo “noi”. Al tempo in cui i delle nuove scoperte. David Wengrow, un
sono una minima percentuale di quello figli e i nipoti di re David governavano archeologo dell’University college di
che esisteva all’epoca. Trasformare quelle Gerusalemme, per esempio, i giudei era- Londra, ha scritto che il tweet di Netan-
testimonianze parziali in una narrazione no politeisti: l’ebraismo come lo inten- yahu è stato “senza dubbio difficile da leg-
su persone e avvenimenti richiede una diamo oggi non è emerso fino al terzo o gere per gli autori dello studio”. A sua vol-
profonda conoscenza della storia e una secondo secolo aC. ta Wengrow ha commentato su Twitter:
certa dose di immaginazione. Dato che “Nell’antichità il Mediterraneo orientale
l’archeologia lega l’identità al territorio, Avanti e indietro era un luogo di costante mescolanza, non
spesso le questioni che deve affrontare so- A luglio dell’anno scorso il profilo Twitter di gruppi separati di ‘europei’ e ‘levanti-
no motivate da interessi geopolitici con- di Netanyahu ha condiviso un articolo di ni’. Questa è la lettura che ne abbiamo
temporanei. Armati di cocci e di iscrizio- Science Advances su uno studio che so- dato noi”.
ni, i gruppi etnici o gli stati possono rac- steneva di aver rintracciato in Europa me- Ma gli argomenti basati sul primato
contare storie sul passato che gli consen- ridionale le origini genetiche dei filistei, i hanno conservato la loro forza e impor-
tono di fare rivendicazioni su chi sono e nemici biblici degli israeliti dal cui nome tanza sia per i palestinesi sia per gli israe-
qual è il loro posto nel presente. deriva il termine “Palestina”. “Non c’è liani. Organizzazioni non profit filoisrae-
La trappola
galleggiante
Joshua Hunt, 1843 The Economist, Regno Unito
I passeggeri della Diamond Princess avevano
pagato per una crociera di divertimenti e buffet
senza fine. Si sono ritrovati imprigionati sulla
nave insieme al nuovo coronavirus
CARL COURT (GETTY IMAGES)
La Diamond Princess
attraccata al porto di
Yokohama, Giappone,
10 febbraio 2020
Giappone
l 20 gennaio 2020 circa 2.500 pas- soffuse e la malinconia esteticamente no nella costruzione di navi gigantesche,
Anniversario di nozze
Il 20 gennaio, mentre la Diamond Prin-
cess si prepara a salpare da Yokohama, le
autorità cinesi sono alle prese con un’epi-
demia di un nuovo coronavirus identifica-
to a Wuhan, una città della Cina centrale.
Il virus sembra provocare una grave for-
ma di polmonite in alcuni soggetti conta-
giati e si sta diffondendo rapidamente.
Nei cinque giorni che la nave impiega per
arrivare da Yokohama a Hong Kong, il nu-
mero dei casi di covid-19 confermati nel
mondo quadruplica, arrivando a 1.320. La
maggior parte è nella Cina continentale; te in compagnia degli altri passeggeri nel- frequenta il corso di laurea in economia
cinque sono proprio a Hong Kong. le sale da pranzo e negli auditorium. internazionale. Il 20 gennaio, quando lui e
Carlos Soto e Yardley Wong s’imbarca- Dal primo febbraio comincia a girare i suoi amici si sono imbarcati sulla Dia-
no sulla Diamond Princess a Hong Kong il voce che un passeggero sbarcato a Hong mond Princess, avevano già sentito parla-
25 gennaio, il primo giorno del capodanno Kong sia risultato positivo al covid-19. re del nuovo coronavirus. Dieci giorni
cinese, per una vacanza in famiglia. Oltre Wong e Soto ripensano immediatamente prima era stato annunciato il primo morto
al figlio, insieme a loro ci sono i genitori di a tutti i pranzi e le cene a bordo e a tutti gli a Wuhan. “Forse noi eravamo un po’ più
Wong, una zia e uno zio. Wong ha preno- spettacoli che hanno visto gomito a gomi- consapevoli della gravità del coronavirus
tato il viaggio con mesi di anticipo e la to con gli altri ospiti. Il pensiero delle ma- perché vivevamo in Cina”, racconta Feh-
coppia si prepara a festeggiare a bordo il scherine inutilizzate nella loro cabina co- renbacher. A Kagoshima, la città giappo-
suo anniversario di matrimonio. Con l’e- mincia a diventare un tarlo. nese dove la nave attracca il 22 gennaio, si
pidemia del nuovo coronavirus che sta già La sera del 27 gennaio, mentre la Dia- fermano “a un minimarket 7-Eleven per
infestando Hong Kong, Soto e Wong sono mond Princess salpa dal porto di Chan comprare delle mascherine chirurgiche,
preoccupati e si sono portati una scorta di May in Vietnam, Spencer Fehrenbacher, che all’epoca ancora si trovavano facil-
mascherine e disinfettanti per le mani. un canadese di Vancouver di 29 anni, co- mente in tutti i negozi”. Come Soto e
Prima di salire a bordo hanno dovuto mincia ad avvertire i sintomi della febbre. Wong, però, si fanno trascinare dal com-
compilare un questionario sullo stato di Gli fanno male le ossa, ha la fronte che portamento disinvolto degli altri passeg-
salute, “ma una volta che ci siamo imbar- scotta e i sudori freddi. Per le ventiquat- geri. Appena tornati a bordo, mettono via
cati, abbiamo scoperto che nessuno in- tr’ore successive, mentre gli altri passeg- le mascherine.
dossava la mascherina”, dice Soto. “La geri scendono nella baia di Ha Long – una
vita sulla nave era molto vivace, un sacco distesa di acque blu smeraldo punteggiate I Baja boys
di spettacoli, un sacco di divertimenti”. di lussureggianti isole boscose – Feh- La vita di crociera è un’occasione “per
L’esplosione dell’epidemia nella regio- renbacher se ne sta rannicchiato nel suo non fare niente per due settimane”, a
ne si riflette in una serie di piccoli gesti. Gli letto. L’amico statunitense con cui divide parte un po’ di baldoria. Per Fehrenba-
ospiti sono invitati a lavarsi le mani prima la stanza decide di andare a dormire sul cher e i suoi amici la doppia con vista
di mangiare. Alcune porte restano aperte, pavimento della cabina accanto, insieme sull’oceano sul ponte Baja diventa una
in modo che i passeggeri non debbano ai loro compagni di viaggio. La sera del 28, tappa fissa nel passaggio continuo da una
toccare le maniglie. Siccome però nessu- mentre la nave si dirige verso Taiwan, serata quiz a una seduta nella vasca idro-
no sta prendendo altre precauzioni, i Soto Fehrenbacher comincia a stare meglio. massaggio. Gli altri passeggeri li chiama-
decidono di lasciare in cabina le masche- L’uomo è partito da Tianjin, una città no i “Baja boys”. “All’inizio era un po’
rine e i disinfettanti e di passare le giorna- appena a sud di Pechino dove da un anno strano essere gli unici millennial scapoli
Affaccio interno
Nella brochure della Diamond Princess,
subito dopo le promesse di nuovi posti da
scoprire e occasioni per rigenerarsi, c’è
una pagina con la gerarchia delle cabine in
ordine decrescente: grand suite con bal-
cone, suite con balcone, mini-suite con
balcone, doppia vista mare con balcone,
THE ASAHI SHIMBUN/GETTY IMAGES
guardano un film. Dopo cena di solito fatto di mangiare scatolette non li distur- un altro australiano a bordo che è risulta-
vanno a uno spettacolo tutti insieme. ba più di tanto. “Non ci importava di to positivo al nuovo coronavirus. Scossa
Ora la quarantena li costringe a cam- mangiare sempre le stesse cose”, dice dalla notizia, comincia a fissarsi con l’i-
biare abitudini. A colazione al posto del Tan. “A casa cucino per tutta la settimana giene. Dice a tutti di lavarsi continuamen-
buffet ci sono coppe di frutta e yogurt. La quindi ci capita spesso di mangiare gli te le mani e di disinfettare regolarmente
mattina giocano a sudoku o a qualche gio- stessi piatti per vari giorni di fila”. la cabina. “Pulivamo sempre i vassoi su
co da tavolo. Quanto al menù dei pasti, la Il 7 febbraio l’equipaggio distribuisce cui ci arrivava da mangiare e lavavamo
proposta si è drasticamente ridimensio- a tutti i passeggeri mascherine e guanti di sempre la frutta e la verdura fresca”, rac-
nata: a pranzo la scelta è tra frittura di pol- gomma e dà istruzioni su come mantene- conta. “Lavavamo i contenitori esterni il
lo e frittura di tofu. re il “distanziamento sociale” di sicurez- più possibile”.
Dopo che la connessione wifi è stata za. Tan e gli altri ospiti delle cabine “in- L’ansia s’impadronisce anche degli
potenziata per permetterne l’uso quasi terne” senza finestre e balconi non esco- altri passeggeri: c’è un’ospite che addirit-
costante alle tremila persone e più a bor- no all’aria aperta da quasi tre giorni. Ora tura si allontana dalla porta ogni volta che
do, il marito di Tan, che fa il project mana- hanno il permesso di passeggiare lungo il le consegnano un pasto, temendo che una
ger per una banca in Australia, si è messo ponte principale della nave per 30-40 mi- ventata d’aria infetta possa contaminare
a lavorare in remoto con il pc portatile. nuti al giorno, a patto di rimanere a due la sua stanza.
Tan invece passa la giornata a tirare su il braccia di distanza dagli altri passeggeri. A mano a mano che la quarantena va
morale dei figli con giochi, ginnastica e Per Tan seguire le istruzioni è sorpren- avanti, il numero dei passeggeri che si
interpretazioni estemporanee di canzoni dentemente difficile. Non riesce mai a ri- ammalano e che vengono portati in ospe-
pop. “Mi sa che i miei continui tentativi di cordarsi se ha toccato la ringhiera prima o dale aumenta. I turisti superstiti sono in-
rallegrarli gli davano un po’ sui nervi”, di- dopo essersi stropicciata gli occhi. Ha trappolati a bordo, ossessionati dalla
ce. Per assecondare Tan, la cabina è stata sempre paura che qualcuno si stia avvici- paura che il virus possa diffondersi attra-
trasformata in una sorta di sala karaoke, nando troppo ma non vuole chiedergli di verso le prese d’aria. Questa teoria ha
cinema, palestra e studio di danza. Il poco allontanarsi per non sembrare scortese. preso piede dopo che il capitano durante
spazio disponibile è usato per fare piega- Non sarà un problema, si chiede, se stia- i suoi annunci ha cominciato a rassicura-
menti e flessioni. Xander e Kaitlyn, en- mo esposti al vento con tutte queste per- re i passeggeri che nelle cabine circola
trambi ballerini, provano passi di hip- sone davanti a noi? solo aria pulita. A quel punto, molte per-
hop. La famiglia riesce perfino a guardare Al terzo giorno di quarantena, Tan ri- sone hanno smesso di fidarsi della com-
la notte degli Oscar in streaming. Anche il ceve una telefonata che la fa riflettere: è di pagnia di crociera.
La decisione di Tan di decontaminare amicizia a bordo sono state portate via Kent. L’unica differenza, nota, è che du-
i pasti consegnati in cabina si rivela lungi- perché risultate positive al test diagnosti- rante le serate dei quiz agli ospiti viene
mirante. Il primo membro dell’equipag- co. Il virus si sta diffondendo. chiesto di tenere le matite invece di resti-
gio a risultare positivo al covid-19 è un tuirle alla fine.
addetto al servizio di ristorazione che si è Crocieristi esperti Quando comincia la quarantena, lui e
ammalato il 2 febbraio. I membri dell’e- Kent Frasure, 42 anni, e sua moglie Re- la moglie sono tra i primi a essere sottopo-
quipaggio condividono una grande sala becca, 35, vengono dall’Oregon e sono sti al test. Nei giorni seguenti si affacciano
da pranzo e vivono insieme in dormitori esperti di crociere. Ne hanno già fatte un- al balcone della loro suite mentre i passeg-
con i letti a castello impilati a tre a tre. dici, di cui dieci su navi della Princess. Ne geri contagiati vengono portati di corsa in
Due giorni dopo, quando l’impiegato feb- hanno viste abbastanza – o almeno così ospedale. “C’era un tunnel coperto che
bricitante viene fatto sbarcare, ha già pensano – per capire quando le cose in non ti faceva vedere quante persone scen-
contagiato tutti i colleghi. mare si mettono male. Anche quando il devano dalla nave, ma si capiva come sta-
Il 9 febbraio risultano positivi quindici capitano ha annunciato che un passegge- va andando la giornata dal numero di am-
addetti alla ristorazione: il rischio che ab- ro della Diamond Princess è risultato po- bulanze che arrivavano”, ricorda Kent.
biano accelerato la diffusione del virus tra sitivo al covid-19, non si sono preoccupati La coppia s’iscrive a un gruppo su Fa-
i passeggeri è alto, dato che sono loro a più di tanto. cebook creato dai passeggeri in quaran-
preparare, confezionare e consegnare Alcuni anni fa hanno partecipato a tena, che diventa subito un ricettacolo di
tutti i pasti sulla nave. un’altra crociera Princess nel pieno di un “lamentele e teorie del complotto”. La
Isolati nelle loro cabine, senza comu- allarme norovirus. “In quel caso il capita- mancanza di interpretazioni univoche
nicazioni certe del governo giapponese o no aveva attivato immediatamente nuovi sulla pericolosità del covid-19, unita alla
della Princess Cruises, i passeggeri di- protocolli per il servizio pasti e l’equipag- scarsa comunicazione da parte delle au-
ventano vittime delle loro emozioni. “O gio aveva dato istruzioni ai passeggeri su torità giapponesi, alimenta speculazioni
era tutto fantastico e sembrava di aver come proteggersi”, racconta Kent. Sulla furiose tra gli utenti più attivi del gruppo.
allungato la vacanza, oppure era la fine nave c’era stato un palpabile cambiamen- Alcuni accusano il governo giapponese di
del mondo”, racconta Fehrenbacher. to di umore tra i passeggeri che cercavano mentire, di fare test sbagliati e di tenere i
“Non c’erano vie di mezzo”. in tutti i modi di evitare il contagio. “Sulla passeggeri isolati a bordo senza motivo.
Ogni giorno i passeggeri apprendono Diamond Princess invece non è successo Quando un utente chiede di limitare le
dalle telefonate, dai messaggi o dai tele- niente del genere, quindi non mi è sem- “voci di corridoio e l’isteria”, è accusato
giornali che persone con cui hanno fatto brato un grosso problema”, continua di essere al servizio dei giapponesi. No-
Tributo
alla terra
Joe Sacco
Miniere, pozzi petroliferi e impianti per
il fracking hanno lasciato ferite profonde
nei Territori del Nordovest, in Canada,
dove vive il popolo dei dene
Joe Sacco è un giornalista e autore di fumetti nato a Malta. Vive negli Stati Uniti. Questa storia è un estratto
del suo ultimo libro, Tributo alla terra, appena pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard.
I suoi
a
ci elen mici
c
tutto ano
q
che ab uello
b
scord iamo
a
e ci da to
una b nno
e
strigli lla
ata.
Poi,
che re
abb cuper
iam ato
op i
res l pick
o in up
pre
sti
to,
e !
att
a sb astro
n i l
au p
Sh ro un
n t
co
Si co-
mincia
male.
Vabbè,
ridia-
moci
i!
su, da
o?
Davver
er-
so ci s
Nel ca acob mi
J
visse, come uti-
mostra l’aggeggio
lizzare are gli
it
per sv he reggono
c
affari
a di
la ruot
t a .
scor
o?
tutt
cato E GLI
Cari SNACK?
ne?
ich e pie
Tan
?
lana
e di
Calz
esi?
t i? Pr
guan
otto
Eis
Il giorno dopo,
a Fort
Simpson, ci be
cchiamo Ci diamo da fare per scroccare
un’altra lavata una radio. Anche il grande capo delle
di capo. Dehcho First Nations ci dà una
mano.
Passa un
pomeriggio
e Avet prima che
Non a E com icherete idea e un’anima
n
v
una r ete comu amioni- di do pia ce ne
Cosa?
c
a
trasm dio con i quelle stat ve presti una.
s u e
tente it- s t i
ine anda
? strad e? ndo?
t t
stre
Terzo
giorno di
La strada viaggio.
sterrata Le cose
finisce a cominciano
Wrigley. a farsi
serie.
ti
I camionis
montano
le catene
per non
slittare.
Siamo diretti
a nord, lungo
la valle del
Mackenzie,
La winter
road inizia qui in posti
accessibili
ai veicoli
Mi do solo quando
da fare il terreno
con le è comple-
mappe. NOSTRA
ROTTA
tamente
ghiacciato.
la
Questa è
ad.
winter ro
PICKUP
TOYOTA
ROSSO, DIRET-
TO A NORD,
CHILOMETRO
687
che
pensa
Shauna visi ai ca-
v
i miei a siano troppo
i
mionist seriosi.
v e lo c i e
TOYOTA
ROSSO,
DIRETTO A
NORD, CHI-
LOMETRO
722
MA DI’
PICKUP E
BASTA
Purtrop
so guid po non
a
con il c re
a
manuale mbio
.
Deve guida-
re sempre
Shauna.
Giù a ife,
Yellowkn ive
u n a v
Sha la
su un’iso
t
del Grea ke.
Slave La on
n
Quando to,
g h iac c ia
è
iva in
ci si arr a
can o a . L
anna
sua cap ega-
ll
non è co ete.
ta alla r Il cess
Prende al fuori,
oè
d
l’acqua occa s
za po en-
t rta.
lago (le ro
fo
fare un cio)
nel ghiac
e usa la di
batteria cart
una golf ntare E se t
per alime pade. scapp
i
poche lam quand
a
o
gela?
IMPARI A
CAGARE IN
FRETTA
Un lieve
cedimento
.
È diffi- ire
cile cap sia
quanto a
profond
l’acqua
sotto il .
ghiaccio NON SO.
COSA NE
PENSI?
EHI,
TUTTO
BENE?
NON
MI FERMO POSSO PENSAVO
QUI FARCELA FOSSE UNA
ICE ROAD* E
CHE FOSSE
DIRITTA
MA
QUESTA
È UNA
WINTER ADESSO
ROAD CONOSCO LA
DIFFERENZA
Ok. Fo
rs
i nostr e
i
messa Per fo
ggi r
arriva non e tuna
no. r
mo in ava-
u
curva na
un po o su
nte.
Chis
ta ssà quan
avre trada -
dovu mmo
in re to fare
lasc tro per
passiarlo
are.
Un
altro!
!
Cavolo
PICKUP
ROSSO,
DIRETTO A
NORD, WHITE
SAND CREEK
a
Shaun -
c o m
non
a.
ment
Forse
sto
impa-
rando
.
Questa è
una delle ar
più vaste de
mondo.
ee
l QUELLO CHE SIAMO
La regione
ca
dese dei Ter na-
del Nordove ritori
st
è grande co
m
Francia e S e
pagna
messe assi
eme,
ma ha una
popo-
lazione – m
en
45.000 abit o di
an
che non riem ti –
pirebbe uno -
stadio mod
erno.
CANADA CE
NTRALE E OCCIDENT
ALE
Nelle 5 ore
di viaggio per
arrivare da ca-
pochi o
Wrigley a Tu- Così significan : Il fracking è un processo di estrazione del petrolio e dei gas
lit’a abbiamo mion una cosae- naturali difficili da raggiungere, che si ottiene attraverso
incontrato solo esso di p l’iniezione ad altissima pressione di una miscela tossica di
l’ecc o in tutto La Con
oco-
meno di 20 troli ndo ha l- Phillips e acqua, sabbia e prodotti chimici nel sottosuolo, molto più
veicoli, e il mo ssato ta o Husky E la costosa della trivellazione tradizionale.
circa una abba e il prezz hanno nergy
decina erano ment reggio spe
so- TESTA DI POZZO
SEDIMENTI
1. LA SOLUZIONE
VIENE INIETTATA NEL-
L’ARGILLITE APRENDO
DELLE FRATTURE
2. A FRACKING
ULTIMATO
3. IL PETROLIO
E/O IL GAS NATU-
RALE SCORRONO
ATTRAVERSO
LE FRATTURE E
RISALGONO IN
SUPERFICIE
Le distanze
dei luoghi di
estrazione
nel nord dei
Territori del
Nordovest
fanno lievi-
tare i costi.
Equipaggia- e i rifiuti
menti, veicoli tossici che
e prodotti chi- rifluiscono
mici devono dai pozzi de-
essere por- vono essere
tati a nord, trasportati a
sud (per es-
sere versati
nelle miniere
abbandonate
dell’Alberta e
della Columbia
Britannica)
principal-
mente attra-
verso quelle
strade infide
e solo durante
i 2-3 mesi
dell’inverno.
Secondo Shauna,
che una volta
lavorava per
un’organizza-
zione di ricerca Faglie sismich
e,
per l’innovazio- usate nel
ne ecologica, processo di
oltre ai pericoli esplorazione
delle perdite con i sonar, e
vie
l’industria del d’accesso per
i
petrolio e dei mezzi pesanti
gas “cambia ir- vengono aperte
reversibilmente attraverso la
l’ecosistema”. foresta boreale
,
ricoprendo il
muskeg, ment
re
il terreno è sb
an-
cato e livellat
o
per installare
i pozzi.
MOLTI DICONO E IN
CHE QUESTA È UN CERTO MA È UN
UN’AREA VASTISSIMA, SENSO È TERRENO
CON TANTI HABITAT VERO SCIVOLOSO...
DIVERSI E UN SACCO DI
POSTI DOVE I CARIBÙ QUALI
E GLI ALCI POSSONO SONO I LIMITI?
QUAL È IL
SPOSTARSI... PUNTO DI NON
RITORNO?
Purtroppo i limiti
ambientali sono
questioni poco
considerate in Il punto è
luoghi dove l’at- che,
tività estrattiva
muove l’economia,
NATURAL-
MENTE ANCHE
controlla i fondi NOI LA ALIMEN-
governativi e ali- TIAMO, PERCHÉ
menta l’immagine È QUELLO CHE
SIAMO
di quel duro
individualismo
che caratterizza
il “nord del 60*”.
* LE TERRE OLTRE IL
60° PARALLELO NORD
Oggi l’es
tr
zione de a-
lle
risorse n
a
come all turali,
or
commerc a il
io delle
pelli, ha
la
un segno sciato
indelebil
e
popolazio sulla
n
indigena e
,
che per i Dene,
lo
stessa m ro
dson’s e
La Hu pany ria, vive mo-
o m va
B a y C
era qui “dall no
i a
n o n s
ta qui dei temp notte
insedia ellicce i”.
p
per le
quando i
r
i casto o di
n
andava
Fine
moda?
Agosto 2020
numero 11
Il meglio dei
giornali di
tutto il mondo
per bambine
e bambini
3,00 €
Evviva
le vacanze!
Avventure
keniane
Aldo e Rosa
in piscina
Scacco
matto
Messaggi
segreti
Scuola di manga
È uscito il nuovo
Internazionale Kids!
In questo numero: evviva
le vacanze, a scuola di manga,
avventure in Kenya,
nei boschi in mountain bike,
consigli per salvare il pianeta
e molto altro
Ogni mese articoli,
giochi e fumetti
In edicola
dai giornali
di tutto il mondo 3 euro
per bambine
e bambini
Iran
Salto all’indietro
Un giovane tedesco di
origini iraniane ha scoperto
che, da bambino, era
stato rapito dal padre.
Così ha deciso di tornare
in Iran. Facendo a ritroso
la rotta dei migranti
pronto soccorso, barrette energetiche, un Maturi ha fatto i bagagli per mettersi in non parlarne mai più”.
sacco a pelo, una bussola, tre orologi da cammino: dalla Germania all’Iran a pie- Mentre cresceva a Schwäbisch Hall,
polso da usare per corrompere qualcuno e di, come un profugo ma in direzione op- nel sud della Germania, Maturi sembrava
580 euro in contanti. Il giorno dopo sareb- posta. Voleva ritrovare la madre, che ave- un adolescente come tutti gli altri: gioca-
be partito. va sempre creduto morta. va nella squadra di calcio locale come
Durante le ultime settimane passate in Mehdi è arrivato in Germania da neo- esterno sinistro, mangiava patatine con
Germania, nel gennaio del 2018, Mehdi nato, nel 1988: quando aveva solo qualche ketchup e maionese alla piscina all’aper-
Maturi, 30 anni, organizzatore di eventi e mese e la sorella e il fratello erano piccoli, to, aveva un lavoretto in un negozio di bri-
colage. L’educazione che il padre impar- mattina del 22 febbraio 2010 Maturi aveva parlavano poche parole di farsi. Eppure
tiva ai suoi figli non era religiosa, ma 22 anni e condivideva un appartamento a qualcosa in lui si è smosso. All’inizio era
estremamente severa: li chiudeva in can- Monaco con altre quattro persone. una specie di inquietudine, di insoddisfa-
tina per punizione e quando voleva pic- Facebook aveva appena cominciato a zione. Spesso aveva difficoltà ad addor-
chiare il figlio maggiore, che gridava for- diffondersi. Un giorno Maturi ha ricevuto mentarsi. E se il padre non avesse mentito
te, lo portava nel bosco. Anche Maturi le un messaggio da uno sconosciuto che so- solo riguardo alla morte di quella donna,
prendeva, ma cercava di farsi notare il steneva di essere suo zio e gli spiegava che ma anche sul suo carattere? Maturi ha esi-
meno possibile, per non dare al padre la sorella – la madre di Maturi – cercava tato per sette anni, ha dimenticato il fan-
l’occasione di mettergli le mani addosso. disperatamente i tre figli dal 1988, quando tasma della madre lontana, ha viaggiato e
Amore, affetto e tenerezza non face- il padre li aveva rapiti e portati via dall’I- si è divertito.
vano parte dell’infanzia dei tre fratelli: ran. Era stata la crudele vendetta di un Anche se l’avesse incontrata, come
Maturi non si ricorda di essere mai stato marito dispotico nei confronti della mo- avrebbe fatto a comunicare con lei? Lo zio
abbracciato. Neanche il padre aveva mai glie che aveva chiesto il divorzio. Ormai gli aveva detto che non parlava inglese.
ricevuto niente di diverso, né dal suo pa- l’unico desiderio della donna era rivedere Una volta il suo telefono ha squillato di
ese, dove i guardiani della rivoluzione i figli. Viveva in Iran, in una piccola locali- notte, e sul display c’era un numero irania-
frustavano la gente per strada, né dalla tà a poche ore di macchina da Teheran, no. Mehdi è rimasto impietrito finché il
sua famiglia: “Mio nonno gli ha dato l’ul- senza un computer né accesso a internet. cellulare non ha smesso di squillare. “Ho
timo schiaffo dal letto di morte”, raccon- “Ero sotto shock”, dice Maturi. Chat- pensato: non sono cose di cui si possa par-
ta Maturi. tando con lo zio ha scoperto il nome di sua lare al telefono. Cosa avrei potuto dire?”.
Il padre si guadagnava da vivere fa- madre: Nada Kharzi. Quando lo zio gli ha
cendo “l’artista”: dipingeva quadri dai mandato una vecchia foto, Mehdi ha visto Possiamo farcela
colori psichedelici che spesso raffigura- il volto di una donna sulla trentina che so- Mehdi Maturi non ama esprimere proble-
vano donne, coppie, rose rosse e pavoni. migliava a sua sorella come una goccia mi e sentimenti a parole. Nella sua fami-
Poi ha fatto l’ipnoterapeuta, senza avere d’acqua. glia si parlava poco. Una volta, per scopri-
alcuna formazione: per farsi prendere sul Quando lo ha raccontato ai fratelli, la re chi di loro avesse rotto una tazza, il pa-
serio aveva appeso un diploma trovato su loro reazione è stata piuttosto cauta. Ma dre ha messo in fila i tre figli e li ha schiaf-
internet accanto a una di quelle poltrone Maturi ha trovato il coraggio di affrontare feggiati a turno finché il maggiore non ha
che usano gli psicologi. il padre, che viveva da solo in un apparta- confessato. Il padre ha cominciato a pic-
“Mio padre era un po’ imbroglione, un mento a Stoccarda, segnato dalla leuce- chiarlo e a quel punto Mehdi ha ammesso
po’ maestro nell’arte di arrangiarsi e un mia e dagli ictus. Il padre si è messo a gri- di essere stato lui. Il padre però ha conti-
po’ buono a nulla”, dice Maturi. Lo ha dare: “Sono dei bugiardi!”. nuato a picchiare il fratello, perché aveva
sempre saputo, ma non avrebbe mai im- Maturi non sapeva che fare. Aveva detto una bugia. “La cosa migliore era
maginato che anche la morte della madre scoperto che sua madre era ancora viva, starsene zitti”, dice Mehdi. Quando gli
potesse essere una bugia. ma non aveva nessun rapporto con lei. chiedono come si sente, spesso risponde
Dopo il diploma all’istituto tecnico e “Non puoi sentire la mancanza di quello con un’altra domanda, nient’affatto reto-
un biennio integrativo al liceo, Maturi ha che non conosci”, spiega. Non aveva lega- rica: “Non lo so, come dovrei sentirmi?”.
cominciato a guadagnarsi da vivere nei mi neanche con il paese dei suoi genitori. Da ragazzo si dedicava intensamente
locali e nelle discoteche di Monaco. La I tre bambini non erano mai stati in mo- allo sport: calcio, football americano, ba-
vita notturna lo aiutava a dimenticare. La schea, non avevano contatti con i parenti, seball. “Quando voleva mettermi in pu-
nizione, mio padre mi vietava di fare
sport, il mio unico svago”. Anche adesso
Maturi va in palestra tutti i giorni, per al-
meno tre ore, ma spesso quattro o cinque.
Per lui l’attività fisica è un modo di comu-
nicare con se stesso.
Suo padre è morto nel 2014, accoltel-
lato nel suo appartamento. Gli investiga-
tori hanno cercato l’uomo con cui era
stato visto poco prima di essere ucciso,
ma non sono mai riusciti a trovarlo. “For-
se mio padre ha raccontato le sue bugie
alla persona sbagliata”, dice Maturi.
Nel 2015, quando in Germania arriva-
vano sempre più profughi dal Medio
Oriente e Angela Merkel ha detto la fa-
mosa frase “possiamo farcela”, Mehdi ha
Bagaglio leggero
In quel periodo in tv si vedevano conti-
nuamente persone in abiti leggeri che si
trascinavano verso l’Europa. Sulla cartina
le loro rotte sembravano i vasi sanguigni
che portano il sangue a un organo. Maturi
voleva fare il loro percorso all’inverso per
quattromila chilometri, seguendo le rotte
di contrabbandieri e trafficanti, attraver-
sando fiumi e montagne, senza un docu-
mento valido. Voleva passare inosserva-
to, come faceva da bambino con il padre
MEHDI MATURI (3)
Non ha mai desiderato una vita di coppia pea sarebbe servito a poco, ma ha lascia- confine. Maturi gli ha chiesto come faces-
o beni materiali come la casa e l’automo- to a casa il permesso di soggiorno. La sero i profughi ad attraversare il fiume
bile: ha sempre voluto vivere leggero, notte dopo è atterrato nel minuscolo ae- nella direzione opposta. Evangelis gli ha
senza legami, libero di partire da un mo- roporto di Alessandropoli. Per prima co- indicato due guadi, ma era inverno e il
mento all’altro. E da bambino al campo sa ha aperto Google Maps: a nord c’era la fiume in piena era pericoloso: “Non lo fa-
estivo aveva imparato a usare la bussola e Bulgaria e a est, a soli 43 chilometri, la re, ripeschiamo continuamente cadaveri
a costruire zattere e capanne. “Con il sen- Turchia. Nel corso del viaggio avrebbe dal fiume!”. Allora Maturi ha chiesto a
no di poi sono stato proprio un ingenuo”, osservato altre mille volte il puntino blu Evangelis di prestargli il suo passaporto:
riflette: “Come se per correre la maratona pulsante e i rilievi verde-marrone glielo avrebbe rispedito una volta supera-
bastasse comprare un paio di scarpe da dell’immagine satellitare. to il confine. Evangelis ha esitato un po’,
ginnastica”. Evitava di pensare ai pericoli: Il fiume Evros, che i turchi chiamano ma alla fine ha accettato: non voleva ripe-
avrebbe potuto rimanere ferito, essere Meriç, è largo al massimo 150 metri. “Do- scare un altro cadavere dall’Evros. La
aggredito, finire in prigione o addirittura vrebbe essere fattibile”, si è detto Maturi. notte dopo Maturi è salito su un autobus
morire. Migliaia di profughi sono riusciti a passa- diretto al confine con il cappello calato
Su Google Maps ha stabilito un per- re da una sponda all’altra, ma centinaia sul viso. Alle 5.30 è entrato in Turchia con
corso che gli sembrava sensato: voleva sono affogati. Maturi ha chiesto a una tas- un passaporto greco preso in prestito.
andare in aereo ad Alessandropoli pas- sista di portarlo a Feres, che sembrava il
sando per Vienna e Atene, perché è l’ae- villaggio greco più vicino al confine. Lei Oltre il confine
roporto più a est della Grecia continenta- lo ha fatto scendere davanti a una pensili- Ha attraversato la Turchia in autobus per
le. Da lì avrebbe proseguito a piedi: na non illuminata lungo i binari della fer- 1.800 chilometri fino a Doğubeyazıt, una
avrebbe attraversato a nuoto il fiume rovia. città sul confine. Voleva arrivare in Iran
Evros, che segna la frontiera greco-turca, Solo nell’oscurità, Maturi ha indossa- scavalcando le montagne, con le tasche
poi tutta la Turchia fino ai monti Zagros, to i vestiti pesanti, si è incollato gli assor- piene di barrette energetiche. Ma non è
al confine con l’Iran. Una volta a Teheran benti sotto le ascelle, ha acceso la torcia andato lontano. Aveva appena nevicato e
aveva intenzione di vivere per frontale e si è messo in cammi- le suole dei suoi anfibi erano consumate.
un po’ a casa di Dariusch per no. Il fango si accumulava sotto È scivolato e si è fatto male. Ancora una
migliorare il suo farsi. A Dari- gli anfibi e il sudore impregnava volta è stato costretto a fermarsi.
usch non aveva detto niente, la biancheria da sci. Per ore Ma- Tornato a Doğubeyazıt, Maturi si è ri-
per non farlo preoccupare. turi si è fatto strada tra i campi, messo a cercare contatti su Couchsur-
Se non era riuscito ad affron- nella boscaglia e nella foresta, fing. Gli ha risposto un certo Karim, che
tare il telefono e chiamare la madre, senza riuscire a raggiungere la riva del lo ha invitato a cena. “Non puoi passare
avrebbe affrontato questo viaggio. Aveva fiume. All’improvviso i fari di un camion da lì”, gli ha detto Karim quando Maturi
la testa piena di domande su identità, ve- lo hanno illuminato e dei soldati lo hanno gli ha raccontato il suo piano. “I turchi
rità e menzogna. Il lungo viaggio gli fermato: “Che ci fai qui?”. Maturi ha ri- hanno costruito un muro di cemento per
avrebbe permesso di guadagnare tempo. sposto che stava scrivendo un libro sulla tenere lontani i migranti irregolari e il
Invece che emotivamente, si sarebbe av- vita nella natura selvaggia e che si era Pkk. Erdoğan si è chiuso dentro”. Ma ai
vicinato a sua madre materialmente. perso. I soldati lo hanno lasciato andare piedi dell’Ararat c’è un varco nel muro. Il
scuotendo la testa: sembrava che non sa- suocero di Karim ne sapeva di più. Quan-
Un puntino blu pessero bene cosa fosse il suo passapor- do ha saputo della storia di Mehdi, ha
Oggi Mehdi Maturi ha 32 anni, un fisico to, ma era un documento ufficiale tede- detto: “Conosco qualcuno che può por-
asciutto e un sorriso smagliante. Cammi- sco e gli bastava. Non c’era motivo per- tarti dall’altra parte”. Per 320 euro.
na a grandi passi e porta i capelli scuri ché non potesse girare in quella zona di La sera dopo Maturi è partito per le
raccolti dietro la testa. Questo racconto è notte. montagne insieme a dei contrabbandieri
basato sui suoi resoconti, ma non solo: il Maturi ha dormito nel sacco a pelo di sigarette, praticamente dei ragazzini,
suo percorso può essere ricostruito anche sotto un telo impermeabile. Anche il gior- in groppa ad asini e cavalli. Il terreno era
dai punti salvati su Google Maps e dalle no dopo è andato avanti e indietro, se- ghiacciato sui sentieri stretti ed era buio
coordinate geografiche e temporali ripor- condo Google Maps percorrendo 39,2 pesto. All’improvviso sono stati illumina-
tate sulle foto. L’intero viaggio è docu- chilometri in otto ore e 59 minuti, ma non ti dai riflettori montati su delle jeep, e
mentato sul suo cellulare. è riuscito ad arrivare al fiume. Esausto e hanno dovuto scappare al galoppo dai
Il 17 gennaio 2018 era mercoledì e fa- affamato, ha rinunciato. È tornato ad militari. “Non cadere”, gli hanno gridato
ceva freddo. Maturi si è messo in spalla Alessandropoli in autobus e ha preso una i contrabbandieri, “o ti rompi l’osso del
un grosso zaino con il sacco a pelo e i ve- camera in un albergo economico. Nei collo!”.
stiti termici. Sul petto ha messo uno zaino giorni successivi ha cercato sull’app A un punto d’incontro i turchi hanno
più piccolo con l’attrezzatura tecnica. Ha Couchsurfing qualcuno che potesse aiu- ricevuto dei sacchi di sigarette da un
portato con sé il documento di viaggio tarlo. Gli ha risposto Evangelis, un solda- gruppo di adolescenti iraniani. Maturi ha
scaduto, anche se fuori dall’Unione euro- to che stava di guardia proprio lungo il proseguito a piedi con loro. Gli otto ra-
Parenti lontani
Alle prime luci dell’alba hanno raggiunto
Prima di varcare il confine tra Turchia e Iran, 13 luglio 2018 un villaggio. Una macchina è arrivata
sgommando, e Maturi si è steso nello spa-
zio tra i sedili. Dopo dieci minuti si sono
fermati e lo hanno portato in una capan-
na di fango. Quattordici paia di occhi lo
fissavano da visi sporchi: erano afgani,
tutti diretti dalla parte opposta, quella da
cui era venuto lui. Qualche ora dopo sono
venuti a prenderli, spronandoli con il ba-
stone come bestiame, per farli arrampi-
care su per le montagne come aveva fatto
lui. Mehdi ha dormito un paio d’ore, poi si
è steso di nuovo tra i sedili. Il viaggio è
durato circa dodici ore.
Un’ora prima di arrivare a Teheran,
Mehdi ha chiamato Dariusch per avver-
tirlo, ma ha scoperto che l’amico era in
MEHDI MATURI (3)
rella di suo padre e il marito. Maturi li tutto bene”, gli ha risposto Maturi. Lo zio portava soldi, latte o pannolini. Lei aveva
aveva conosciuti da bambino durante gli ha detto che la madre sarebbe partita sempre il viso gonfio, anche la sua fami-
una vacanza in Turchia. Dariusch ha tele- il prima possibile dalla sua città per rag- glia se ne era accorta. Proprio come suc-
fonato ai parenti stupefatti per spiegargli giungerlo. cedeva a noi da bambini, ha pensato Ma-
la visita a sorpresa di Maturi. Hanno ac- Due giorni dopo Maturi ha finalmente turi. “Eravate l’unica gioia della mia vi-
cettato di ospitarlo, ma la zia era tacitur- incontrato Dariusch presso un lago lì vici- ta”, gli ha detto la madre, “la mia unica
na, fredda e quasi ostile. In seguito Matu- no. Pensava di avere ancora un po’ di fortuna”.
ri avrebbe saputo che all’epoca aveva co- tempo prima che sua madre arrivasse Quando il padre aveva picchiato la so-
perto il rapimento dei bambini. quella sera. Ma a un certo punto lo ha rellina di due anni perché faceva la pipì
“Probabilmente non voleva ripensar- chiamato suo zio: “Tua madre è già qui!”. nel pannolino – altrimenti non impara a
ci, forse si sentiva la coscienza sporca, Maturi è saltato su un taxi e si è ritrovato usare il gabinetto, aveva detto – lei aveva
non lo so”, dice Maturi. Anche in quella a passare tre ore imbottigliato nel traffi- chiesto il divorzio. Incinta di Maturi, era
famiglia si parlava poco. Lo zio aveva aiu- co. “Ero emozionatissimo”, ricorda. andata a stare dai nonni. In tribunale ave-
tato sua moglie, ma non aveva mai appro- “Non sapevo che tipo di persona fosse”. va ottenuto la custodia dei figli. Dopo la
vato il rapimento, come Maturi avrebbe Aveva scalato le montagne che dividono nascita di Maturi, passati i primi tempi,
scoperto in seguito. All’inizio lo zio gli ha l’Europa dall’Asia, ma quali altre monta- avrebbe preso con sé gli altri due bambi-
detto: “Ora che sai la verità su tuo padre gne si sarebbero frapposte tra lui e la ma- ni, che nel frattempo stavano dalla suoce-
non condannarlo. Aveva anche dei lati dre? Quando finalmente è arrivato ha ra. Quando Maturi aveva poche settima-
buoni”. salito i gradini a due alla volta, finché non ne, il padre aveva detto che doveva por-
Qualche giorno dopo lo zio gli ha mes- l’ha vista in piedi davanti alla porta, emo- tarlo all’anagrafe per farsi fare il certifica-
so davanti un album di fotografie della zionata quanto lui. Eccoli uno di fronte to di nascita. Quella era stata l’ultima
famiglia di suo padre. Con l’aiuto di un all’altra, e lei sorrideva, anzi, “illuminava volta che la madre aveva avuto notizie del
traduttore automatico, gli ha raccontato tutto il corridoio con la sua felicità”, rac- marito e dei figli. Da allora non aveva
qualcosa su ogni immagine. Maturi ha conta Maturi. Si sono abbracciati. Lei era smesso di cercarli, con l’aiuto della poli-
visto una foto della sorella e del minuta e delicata. “Tesoro mio, zia e della famiglia. Più volte si era rivolta
fratello da piccoli e li ha ricono- sei venuto da me”, ha sussurra- alla sorella del marito, che giurava e sper-
sciuti immediatamente: dove- to. “Vieni, andiamo”. giurava di non saperne nulla. Piangeva
va essere il primo compleanno All’improvviso Maturi si è quasi tutti i giorni, viveva da sola e lavora-
del fratello, perché c’è un 1 sulla reso conto che sua madre aveva va in un ufficio. Solo un anno prima della
torta. Ma Maturi non si è soffer- dovuto passare tre lunghissime visita di Maturi, a 50 anni passati, si era
mato a guardare i fratelli, perché accanto ore con le persone che avevano collabora- risposata con un uomo gentile che la trat-
a loro c’era una giovane donna che ab- to al sequestro dei suoi figli, e ha salutato tava bene.
bracciava il bambino. Era quello quindi il in fretta gli zii. Hanno viaggiato per metà Un piccolo avvenimento l’ha aiutata a
mostro che gli descriveva suo padre? L’ha della notte. Lei aveva portato delle prov- far fronte ai decenni che passavano: 13 o
osservata a lungo: i suoi capelli, la sua viste, semi, noci, frutta, tè, dolci iraniani. 14 anni dopo la sparizione dei suoi figli ha
pelle, il suo sorriso. C’ero già io nella sua Maturi parlava pochissimo farsi, perciò ricevuto una fotografia, spedita per posta
pancia?, si è chiesto. Ma non ha detto nul- comunicare con la madre era praticamen- da un mittente anonimo. Mostrava i suoi
la, e nemmeno suo zio. te impossibile, ma per quasi tutto il tempo figli in un bosco, davanti a una cascata,
ha osservato il suo profilo. A un certo pun- ben vestiti e pettinati, ben nutriti. Lei so-
Davanti alla porta to il cellulare della madre ha squillato: spettava che fosse stato il fratello del ma-
Maturi voleva rimanere dai parenti solo erano la nonna e la zia. Quando lo hanno rito a prenderla dalla casa della sorella,
per qualche giorno e poi trasferirsi da Da- sentito rispondere si sono messe a pian- l’unica parente con cui il padre di Maturi
riusch a studiare il farsi. “Avevo paura di gere: in seguito gli avrebbero raccontato era rimasto segretamente in contatto.
vedere mia madre”, ricorda. Voleva ri- che alla sua nascita la zia era stata la pri- Con quel fratello invece non era mai an-
mandare l’incontro. Ma un pomeriggio ma a tenerlo in braccio. dato d’accordo.
ha sentito lo zio che parlava al telefono Nelle settimane successive, man ma- Dalla foto era impossibile capire dove
nell’altra stanza. Poi gli si è avvicinato e no che imparava il farsi, Maturi ha appre- vivessero i bambini. “Ma da quel mo-
gli ha passato la cornetta: “È tua madre, so l’altra versione della storia. La madre mento mia madre sapeva che stavamo
parla con lei”. Maturi lo ha guardato l’ha raccontata così: nel suo matrimonio bene, meglio che in Iran. Non dovevamo
esterrefatto. “Dai su, parla con lei!”. Esi- non c’era stato neanche un giorno di feli- soffrire né la fame, né la guerra. Così era
tante, Maturi ha preso il telefono e ha det- cità. Era una ragazza di campagna di 17 più facile sopportare la lontananza”, dice
to: “Pronto?”. Ha sentito una voce dolce: anni quando aveva conosciuto il suo futu- Maturi. Sognava di vederli da lontano, di
“Cuore mio, luce dei miei occhi, sei venu- ro marito. Lui le aveva fatto credere di prendere un aereo in segreto per raggiun-
to da me!”. Non ha capito il resto. “So be- essere un dentista. Dopo il matrimonio gerli, dovunque fossero, di sedersi su una
ne che non volevi parlarle così la prima aveva cominciato a picchiarla, a mentire, panchina di fronte alla porta di casa loro
volta”, si è scusato lo zio in seguito. “Va a non tornare a casa per giorni. Non le in attesa che uscissero.
Maturi è rimasto in Iran cinque mesi. nuato. Per strada lei gli prendeva la mano mini. Ha fatto dei fantastici viaggi nel de-
Ha conosciuto il resto della sua famiglia: o gli metteva il braccio intorno alle spalle. serto in fuoristrada. A un certo punto ha
zii, zie, cugini e cugine. Ha sentito ripete- Sono andati in vacanza da soli, e poi di pensato di restare. Ma poi ha conosciuto
re centinaia di volte la formula di saluto nuovo con tanti parenti. Andavano a pe- anche dei ragazzi disoccupati che gli han-
iraniana – “Che i tuoi occhi possano bril- scare, cucinavano e passeggiavano. no raccontato degli insegnanti che co-
lare!” – e alle riunioni di famiglia gli è sta- stringono gli studenti delle scuole e delle
to spiegato il suo rapporto di parentela Feste segrete università a bruciare le bandiere statuni-
con tutti. Lui e la madre non hanno rac- Maturi ha chiamato i fratelli, che ancora tensi per strada. “Se sei ricco e non crei
contato a nessuno come era arrivato in non sapevano dove si trovava: “Nostro problemi alle autorità in Iran puoi vivere
Iran, per evitare che lo venissero a sapere padre ci ha raccontato stronzate. Il cattivo bene, altrimenti no”, spiega Maturi. In
i servizi segreti. Insieme sono andati a ve- era lui. Nostra madre è affettuosa e sensi- ogni caso, tutti gli dicevano di tornare a
dere l’ospedale dov’è nato Maturi. La ma- bile”. I fratelli si sono sentiti rincuorati: casa, perché in Iran presto sarebbe scop-
dre gli ha comprato dei vestiti. In un retro- erano già andati alla polizia perché non piata la rivoluzione, o la guerra. Maturi
bottega gli hanno offerto della merce fir- riuscivano a trovarlo. A proposito della temeva anche che prima o poi lo avrebbe-
mata di contrabbando, e lei gli ha regalato madre, però, sono rimasti piuttosto cauti. ro chiamato a fare il servizio militare. Co-
magliette e pantaloni dai prezzi quasi “Ma avevano cominciato a riflettere, ne sì ha deciso di lasciare il paese. Suo zio
proibitivi per gli standard iraniani. A tavo- ero sicuro”, dice Maturi. insisteva perché partisse: non poteva ri-
la hanno scoperto la prima cosa che han- Era quella casa sua, adesso? Quando è manere ancora dalla madre, che aveva un
no in comune: “Entrambi prima di mette- andato a trovare Dariusch a Teheran, Ma- nuovo marito e una famiglia di cui occu-
re in bocca qualcosa la annusiamo”, dice turi è entrato in contatto con i giovani ira- parsi.
Maturi. Una volta l’ha chiamata “mami” niani alle feste segrete. Ha scoperto i par- Grazie alle mazzette e ai contatti della
e dal modo in cui ha sorriso ha capito rucchieri clandestini dove donne vestite sua famiglia, Maturi ha ottenuto un certi-
quanto ne fosse contenta, così ha conti- all’occidentale tagliano i capelli agli uo- ficato di nascita e una carta d’identità
iraniana. Sperava di ottenere il passapor- turi si è unito a un gruppo di trafficanti e a to suo padre: “Ci ha mantenuti da solo e
to per tornare in Germania in aereo. Ma più di cento profughi provenienti da Af- ci ha dato un futuro. Oggi non siamo co-
per richiederlo bisogna aver fatto il servi- ghanistan, Bangladesh e Pakistan. Dei stretti a vivere in quella prigione che è
zio militare o aver pagato per esserne venditori a cavallo li rifornivano di bi- l’Iran e gliene sono grato, anche se ce l’ho
esentati. Inoltre avrebbe dovuto spiegare scotti e sigarette: erano bambini che gua- con lui”.
come aveva fatto a entrare nel paese. Ma- dagnavano qualcosa seguendo le carova- Il suo percorso con i profughi ha anche
turi ha capito che doveva tornare per la ne di migranti. cambiato la visione che ha di loro: è in-
strada da cui era venuto: stavolta però Di notte hanno passato il confine tur- giusto che lui sia stato accolto ovunque
doveva percorrerla nella stessa direzione co correndo. Più tardi Maturi si è ritrova- con solidarietà e comprensione perché
dei profughi. to rannicchiato, stipato in un camion con stava cercando sua madre, mentre chi
Si è allenato in palestra e ha corso su e la musica curda a tutto volume. Alla fine è fugge dalla fame e dalle guerre per man-
giù per le scale e le montagne. Ha chia- arrivato a Doğubeyazıt passando per le tenere la famiglia rimasta a casa incontra
mato Karim, che all’andata lo aveva aiu- fogne. solo ostilità. “Rispetto tutti quelli che in-
tato a Doğubeyazıt e lo aveva messo in È rimasto bloccato lì per quasi tre set- traprendono un viaggio così difficile. So-
contatto con i contrabbandieri ragazzini. timane, finché un’amica tedesca è venuta no persone che prendono in mano il pro-
Ma ha scoperto che quella rotta non era a prenderlo e lo ha portato attraverso la prio destino. E la maggior parte di loro
più percorribile. La madre gli ha dato Turchia con un’auto a noleggio. Poi, du- non desidera altro che tornare dalla fami-
quasi mille euro, che in Iran sono una rante un temporale, ha passato a nuoto il glia appena possibile”.
grossa somma. Se li è fatti prestare da fiume sul confine greco-turco e all’alba è Quando Maturi è tornato e ha raccon-
un’amica. Poi lo ha portato in auto al con- arrivato in un villaggio greco, Tychero. tato ai fratelli la storia della loro vita dal
fine. Un gruppetto di uomini stava bevendo il punto di vista della madre, anche suo fra-
Attraversando il villaggio di frontiera caffè. “Siria?”, hanno chiesto a quel gio- tello ha provato a ottenere il passaporto
dove era arrivato sei mesi prima, Maturi vane che evidentemente aveva appena iraniano per andarla a trovare in moto,
ha capito perché i contrabbandieri non attraversato il fiume e aveva l’aria provata ma non ci è ancora riuscito. La sorella in-
passavano più da lì: era stata costruita come qualunque altro profugo. “No, te- vece non vuole andare in Iran. Perciò
una caserma e i soldati pattugliavano la desco”, ha risposto Maturi. Gli uomini si stanno progettando di incontrarsi tutti
zona in fuoristrada. La madre si è inner- sono messi a ridere. insieme in Azerbaigian, se i documenti
vosita e sono tornati indietro fino alla cit- Finalmente nell’Unione europea, Ma- glielo permetteranno. La madre potreb-
tà più vicina, Bazargan. turi avrebbe voluto tornare a casa in ae- be arrivarci in pullman.
“Lasciami qui”, ha detto Maturi alla reo, ma non poteva: il suo documento di Maturi cerca di rimanere in contatto
madre, chiedendole scusa per tutti i pro- viaggio era scaduto e non aveva con sé il con lei, per quanto i mezzi di comunica-
blemi che le aveva procurato. permesso di soggiorno. Poi sul zione e la censura iraniana lo consento-
“Grazie a te per aver affrontato tabellone dell’aeroporto di Ate- no. Spesso internet e i servizi come
questo viaggio”, ha risposto lei. ne ha visto un volo in partenza WhatsApp e Telegram sono bloccati, a
“Per anni ho sognato di poterti per Barcellona all’1.35 di notte. volte non riesce a raggiungerla neanche
riabbracciare anche solo una In Spagna c’era stato diverse al telefono per settimane. Quando i servi-
volta, e invece ho potuto tra- volte e non aveva mai avuto zi riprendono se ne accorge dai tanti cuo-
scorrere tutto questo tempo con te. Di’ ai problemi: gli spagnoli non vanno tanto ricini rossi e sticker di cagnolini che lei gli
tuoi fratelli che gli voglio bene”. Poi gli ha per il sottile. E in effetti, passando per invia. Qualche tempo fa al telefono gli ha
preso il viso tra le mani e lo ha baciato. Barcellona, l’8 agosto 2018 è riuscito ad detto: “La situazione è grave, figlio mio”.
“Sei la madre migliore che potessi desi- arrivare a Monaco. Ce l’aveva fatta. Ave- L’inflazione è così forte che non può più
derare”, ha detto lui. “Lo dirò anche ai va percorso 11.832 chilometri, di cui 4.585 permettersi di comprare neanche il succo
miei fratelli”. Lei aveva le guance bagna- in aereo, 3.446 via terra all’andata e di carota, l’unico lusso che si concedeva.
te di lacrime. Si sono stretti in un lungo 3.800 al ritorno. Maturi si è trasferito a Berlino per co-
abbraccio. “Un giorno ci incontreremo struirsi un futuro. Vorrebbe un lavoro le-
tutti insieme, te lo prometto”, le ha detto Succo di carota gato allo sport e alla motivazione, per
Maturi andandosene. “Oggi sono una persona completa”, dice aiutare gli altri a spingersi fino ai propri
Per diversi giorni Maturi ha cercato Maturi. Sapeva di aver preso la testardag- limiti: “Perché ora so quanto ne valga la
dei trafficanti a Bazargan. Mentre stava gine, la spericolatezza e l’approssimazio- pena”. Sarebbe disposto a rifare il viag-
raccontando la sua storia nel negozio di ne da suo padre, ma ignorava di avere in gio, nonostante i pericoli e le difficoltà?
un cambiavalute, un uomo ha detto di co- sé anche la calma e la forza interiore di Maturi ci riflette a lungo. “Sì, penso che lo
noscere qualcuno che poteva aiutarlo. sua madre. Ora ha trovato la metà man- rifarei”, dice. “Per quell’istante in cui ho
Poco dopo ne è arrivato un altro che gli ha cante della sua identità. “Con il senno di fatto le scale di corsa per raggiungere mia
chiesto 600 euro, 200 in anticipo. Sareb- poi so di aver esitato troppo a lungo. Ora madre e lei mi ha guardato per la prima
bero partiti il giorno successivo. penso più alle cose da fare che a quelle da volta. Lo rifarei anche solo per quel sor-
Un’auto lo ha portato a sudovest. Ma- non fare”. Non vuole condannare del tut- riso”. u sk
SALVIAMO IL CLIMA
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per conoscere le condizioni contrattuali ed economiche, leggi il Foglio Informativo presso la Sede, le Filiali
Diamo credito al pianeta.
e i Banchieri Ambulanti di Banca Etica o sul sito www.bancaetica.it. L’attivazione dei prodotti/servizi presentati è soggetta alla valutazione della Banca
La finanza etica può salvare il pianeta e combattere i cambiamenti climatici. Da
oltre 20 anni Banca Etica esclude le fonti fossili e le attività inquinanti dai propri
finanziamenti e investe esclusivamente in imprese e progetti che rispettano
l’ambiente e i diritti delle persone.
Rob Brezsny
COMPITI PER TUTTI
Cosa ti piace di più di te stesso quando
sei a tuo agio? Cosa ti piace di più
di te stesso quando sei in difficoltà?
Toro, a scoprire e raccontare la tro”, scrive il drammaturgo Tom con i loro relitti, dalle lande sel- chiamo, spingiamo il ricordo nel
internazionale.it/oroscopo
storia del popolo che viveva nel Stoppard. Nelle prossime settima- vagge ricche di alberi vivi e mo- subconscio, dove finirà per infet-
posto in cui vivi. Dal punto di vista ne, Vergine, dovresti riflettere su renti, dal tuono e dalla pioggia che tarsi. Ma ricordare ed essere con-
astrologico è un buon momento questo consiglio. Sei in una fase dura tre settimane e produce nuo- sapevoli di aver perdonato è una
per riprendere contatto con le tue del tuo ciclo astrale in cui ogni vi corsi d’acqua. Dobbiamo tra- conquista”. È una strategia che ti
radici e le tue fondamenta. uscita può davvero essere l’ingres- sgredire i nostri limiti e ammirare consiglio in questa fase, Pesci.
so a qualcos’altro, ma solo se sarai la vita che pascola liberamente Cerca il sollievo di cui hai bisogno
GEMELLI aperto a questa possibilità. Perciò dove non andiamo mai”. Spero e perdona chi ti ha ferito. Ma non
“Quando guardo in basso rinuncia a tutte le supposizioni che seguirai il consiglio di Tho- dimenticare la lezione che hai im-
mi perdo tutte le cose belle che avevi sull’attuale capitolo del- reau, Sagittario. Ti farebbe bene parato, in modo che non si ripeta
e quando guardo in alto inciampo la tua vita e preparati alle nuove una seduta terapeutica tra le me- mai più.
KATZ
MCCOY
DONNELLY
NOTH
“Se potessi fare una sola cosa prima di morire, vorrei nuotare
con una coppia di mezza età del Connecticut”. “Vuoi discutere da bagnato o da asciutto?”.
HOLMES
JOHNSON
'ÚĩĢĩġĆÁ
Z ' · H g a H H a ' ' a · ' H a # H ' ' ` H a <
ěÁŕńäÁ
ŐńĆäĢĢÁěä
{
{
{
ěÁŕńäÁ
ġÁúĆňŐńÁěä
{
{
̌ěĆĢúŕä
%256('Ζ678'Ζ23(50(5Ζ72